I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Re: I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Messaggioda Berto » ven gen 31, 2020 11:08 am

Massiccia reazione israeliana contro Hamas dopo lancio missili
31 gennaio 2020

https://www.rightsreporter.org/massicci ... d5epoROa6Q

Un vero colpo alle capacità offensive di Hamas. Così un portavoce dell’IDF ha descritto la reazione israeliana dopo il lancio di tre missili dalla Striscia di Gaza contro il Sud di Israele avvenuto ieri sera.

Due dei missili sono stati intercettati dal sistema Iron Dome mentre un terzo è caduto in campo aperto. Una bambina israeliana di tre settimane e sua madre sono rimaste ferite e sono state ricoverate per le ferite subite.

Il lancio dei missili da Gaza è stato l’apice di una serie di attacchi contro il sud di Israele avvenuti negli ultimi giorni attraverso palloni che trasportavano ordigni esplosivi o incendiari ed è stato anche la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

I caccia israeliani hanno colpito almeno sei importanti obiettivi di Hamas, tra i quali una struttura sotterranea dove i terroristi palestinesi assemblavano missili.

Le tensioni lungo il confine con la Striscia di Gaza sono aumentate dopo che gli Stati Uniti hanno reso noto il piano di pace che nelle intenzioni americane dovrebbe disarmare Hamas e tutti i gruppi terroristici presenti a Gaza.

Nelle ore scorse oltre ai tre missili, un colpo di mortaio è stato sparato contro Israele mentre i palloncini esplosivi sono quantificati nell’ordine delle decine.

Dopo l’annuncio del piano di pace americano l’esercito israeliano ha deciso di rafforzare sensibilmente la sua presenza lungo il confine con la Striscia di Gaza e in Giudea e Samaria nel timore che scoppino rivolte su larga scala.

Per oggi, venerdì di preghiera, sono attesi altri incidenti e attacchi dopo che la leadership palestinese ha annunciato massicce proteste sia a Gaza che in Giudea e Samaria come protesta contro il piano di pace americano.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Messaggioda Berto » ven mag 14, 2021 3:58 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Messaggioda Berto » ven mag 14, 2021 4:05 am

2021
I nazi maomettani impropriamente detti palestinesi hanno attaccato Israele

https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/885014705408634


https://www.facebook.com/10001047241936 ... 780453622/


In pratica è successo che in un quartiere di Gerusalemme sono stati sfrattati dei palestinesi (non pagavano l'affitto, ed erano case occupate), dopo anni che la cosa andava avanti hanno applicato una legge che consentiva lo sfratto, ovviamente è stata usata come scusa da parte dei più facinorosi inizialmente per fare casino e lanciare un po'di sassi contro la polizia (che in fondo è sempre divertente).
Márçio David Gagnor
12 maggio 2021

https://www.facebook.com/groups/2097364 ... 4922826213

Il problema vero è cominciato però quando alcuni dei facinorosi più aggressivi si sono nascosti in una moschea per evitare di prendere le botte, che gli israeliani sanno dare molto bene, e visto che erano anche belli incazzati sono entrati nella moschea. Da lì il casino, gente che faceva video cercando di mostrare la "brutalità" (c'erano letteralmente degli imam con le prolunghe da selfie con 6 7 telefoni attaccati da cui partivano dirette fb) gente che si fingeva morta e faceva i video su tiktok oppure gente che iniziò a tirare fuori qualche arma, da li spari e perciò quando si tratta di esplosioni interviene Hamas che inizia a lanciare razzi contro autobus, case, scuole e l'iron dome israeliana risponde al fuoco (i video a me hanno fatto cagare sotto dalla paura, non so voi). Ora israele ha iniziato a lanciare razzi contro i QG di hamas ammazzando qualche scarto di terrorista. Chiaramente per alcuni di voi il problema è Israele, io vedo soltanto degli stronzi che usano bambini, moschee e famiglie per fargli fare gli scudi umani e poi andare a piangere dall'occidente perché qualche arabo muore, e da queste cose poi in futuro gli israeliani inizieranno a votare molto più a destra.



Il contenzioso sulle case di Sheikh Jarrah: innanzitutto i fatti
Israele.net
9 maggio 2021

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 3097880689
https://www.israele.net/il-contenzioso- ... to-i-fatti

I mass-media rendono un pessimo servizio alla verità e al dialogo quando tacciono una lunga serie di informazioni senza le quali la vicenda appare interamente stravolta

La posizione di Sheikh Jarrah rispetto alla Città Vecchia di Gerusalemme e alla ex linea armistiziale che per 19 anni ha diviso la parte israeliana della città, a ovest, dalla parte occupata dalla Giordania a est (clicca per ingrandire)

“Le proteste palestinesi sono state innescate dal fatto che diverse famiglie palestinesi rischiano di essere sfrattate dalle loro case a Sheikh Jarrah, un quartiere di Gerusalemme est, che sono state assegnate a coloni israeliani” (così la Reuters il 9.5.21). Quante volte si sono lette frasi come questa sulla stampa internazionale? Ebbene, le cose non stanno così. E prima di formulare qualunque giudizio politico, è necessario conoscere i fatti.

La causa su cui si sono dovuti pronunciare i tribunali israeliani, e che ora è sul tavolo della Corte Suprema, riguarda il tentativo da parte di proprietari israeliani di rientrare in possesso di alcuni terreni e immobili a Sheikh Jarrah di cui hanno dimostrato d’essere i legali proprietari.

Sheik Jarrah è un quartiere arabo fondato nel 1865 poco a nord delle mura della Città Vecchia di Gerusalemme. Dal 1875 fino al 1948 è esistito al suo interno anche un settore ebraico. Da secoli, infatti, quest’area è conosciuta anche con il nome di Shimon HaTzadik” (Simone il Giusto), dal nome del famoso saggio rabbinico del periodo del Secondo Tempio la cui tomba si trova nel quartiere. Proprio per la presenza della venerata sepoltura, nel 1875 i rabbini Avraham Ashkenazi e Meir Auerbach acquistarono da venditori arabi la tomba e il terreno circostante (4,5 acri, circa 1.82 ettari) per conto delle comunità sefardita e ashkenazita in Terra d’Israele, allora sotto dominazione turco-ottomana. Poco tempo dopo in quell’area, così come a Kfar Hashiloah, un altro quartiere di Gerusalemme chiamato anche Silwan, vennero ad abitare parecchi ebrei per lo più yemeniti, “saliti a Sion” nel 1881. Va ricordato che sin dal 1844 gli ebrei costituivano il più numeroso gruppo etnico della variegata popolazione di Gerusalemme. Tra il 1936 e il 1938, a fronte delle crescenti violenze arabe, per disposizione delle autorità britanniche la comunità ebraica yemenita venne sgomberata da Silwan. Rimasero invece diversi ebrei a Sheik Jarrah, almeno fino al 1948.

Vedutra aerea di Sheikh Jarrah nel 1931

Nel 1946, le organizzazioni non governative ebraiche Va’ad Eidat HaSfaradim e Va’ad HaKlali L’Knesset Yisrael si adoperarono per far registrare l’atto di proprietà presso le autorità di quella che allora era la Palestina Mandataria britannica. Due anni dopo, nel 1948, la Transgiordania (oggi Giordania) attaccava lo stato d’Israele appena fondato, nel quadro del dichiarato intento dell’intera Lega Araba di impedire con la forza l’applicazione della risoluzione 181/47 delle Nazioni Uniti (che prevedeva la nascita di due stati palestinesi, uno ebraico e uno arabo), di distruggere sul nascere lo stato ebraico e di “buttare a mare gli ebrei”. Con quella aggressione, la Legione Araba di Transgiordania occupò illegalmente Giudea e Samaria (da allora rinominate West Bank o Cisgiordania), tutta la Città Vecchia di Gerusalemme e diversi quartieri circostanti, compreso il quartiere Shimon HaTzadik/Sheikh Jarrah. La Legione Araba impose la totale “pulizia etnica” in tutte le aree conquistate: a nessuno ebreo venne permesso di rimanere, neanche a quelli le cui famiglie avevano vissuto nella regione per secoli, sin da prima dell’invasione araba nel VII secolo. Nelle case rimaste vuote a Sheikh Jarrah, la Giordania insediò nel 1956 una trentina di famiglie di profughi palestinesi ai quali aveva nel frattempo conferito la cittadinanza giordana. A quanto risulta, costoro iniziarono a pagare un affitto alla Custodia Giordana delle Proprietà del Nemico.

Nel 1967 Israele, di nuovo aggredito dai paesi arabi (guerra dei sei giorni), tolse alla Giordania il controllo su Cisgiordania e parte est di Gerusalemme. Nel 1970 venne varata una legge in base alla quale gli ebrei israeliani che possono documentare d’aver avuto le loro proprietà confiscate dalla Giordania quando questa occupò abusivamente la Cisgiordania e Gerusalemme est, possono chiederne la restituzione, a meno che gli attuali residenti non riescano a dimostrare un valido procedimento di acquisto o trasferimento della proprietà. Nel 1973, sulla base dei documenti ottomani e britannici, gli immobili in questione venivano registrati presso le autorità israeliane come proprietà delle organizzazioni Va’ad Eidat HaSfaradim e Va’ad HaKlali L’Knesset Yisrael. Nel 1982, un certo numero di residenti, compresi genitori e nonni di alcuni degli attuali occupanti, convennero in tribunale che le due organizzazioni israeliane erano le proprietarie legali, accettando il principio di pagare un affitto

Ebrei in pellegrinaggio alla tomba di Shimon HaTzadik (Simone il Giusto) nel 1927

Nel 2003 le due ong hanno venduto gli immobili a un’altra organizzazione ebraica, Nahalat Shimon. Tuttavia, i palestinesi che occupavano le abitazioni vennero autorizzati a continuare ad abitarvi godendo dello status di “residenti protetti”. Ma per legge, gli inquilini dovevano pagare un affitto alla proprietà, cioè a Nahalat Shimon. Fu solo dopo che i residenti palestinesi si rifiutarono di farlo (mentre nel frattempo avevano ampliato illecitamente la proprietà e in parte l’avevano subaffittata a terze parti) che Nahalat Shimon avviò la causa per lo sfratto.

Dal canto loro, gli occupanti si oppongono allo sfratto sostenendo d’aver acquistato gli immobili nel 1991 (quasi vent’anni dopo che erano stati registrati come di proprietà delle ong israeliane) da un uomo di nome “Ismail” che, secondo il tribunale, gli appellanti non hanno mai meglio identificato né documentato. Sostengono inoltre che la proprietà era stata loro promessa “in dono” dalle autorità giordane all’epoca in cui la Giordania occupava la parte est di Gerusalemme. Anche questa un’affermazione che il tribunale ha giudicato non suffragata da prove né testimonianze attendibili.

Nell’ottobre 2020 il tribunale di Gerusalemme si è pronunciato a favore di Nahalat Shimon, sottolineando fra l’altro che i residenti, dopo aver sostenuto di non essere inquilini bensì proprietari, di fronte all’evidente mancanza di prove hanno iniziato ad affermare di essere inquilini ma che non potevano essere sfrattati. Lo scorso 10 febbraio 2021, il tribunale distrettuale di Gerusalemme ha confermato la decisione di primo grado dell’ottobre 2020, chiedendo ai residenti in questione di sgomberare le proprietà entro il 2 maggio 2021, avendo constatato che “le persone che attualmente vivono in queste case lo hanno fatto abusivamente per decenni senza pagare affitto né avere documenti che ne attestino la proprietà”.

Manifestazione palestinese contro le sentenze di sfratto sulle case di proprietà ebraica a Sheikh Jarrah. Sul cartello: “Basta rubare le nostre case”

Gli occupanti hanno presentato ricorso alla Corte Suprema. Inizialmente, la Corte Suprema ha esortato le parti a trovare un accordo entro il 6 maggio. Ma di fronte al rifiuto delle famiglie arabe di accettare qualsiasi accordo che implicasse il riconoscimento della proprietà ebraica, la Corte Suprema aveva fissato per lunedì 10 l’udienza sulla decisione definitiva. Tuttavia, alla vigilia della data, la Corte Suprema ha rinviato l’udienza “alla luce delle circostanze [le violenze in corso a Gerusalemme] e della richiesta del procuratore generale Avichai Mandelblit”.

Tutte queste informazioni mancano quasi completamente dai resoconti dei mass-media. Quando la Reuters scrive che “dei coloni ebrei sostenuti da un tribunale israeliano hanno preso il controllo di alcune case” a Sheikh Jarrah/Shimon HaTzadik, o la Associated Press riferisce che “decine di palestinesi stanno battendosi contro il tentativo da parte di coloni israeliani di sfrattarli dalle loro case”, rendono impossibile una discussione minimamente informata sulla complessa e delicata questione.



La notizia data da questo giornale antisemita antisraeliano
Gerusalemme, scontri tra le forze di sicurezza e i cittadini radunati contro lo sfratto delle famiglie palestinesi: 170 feriti
8 maggio 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/0 ... i/6191276/

Le forze di sicurezza israeliane si sono scontrate con i manifestanti radunati per difendere i diritti delle famiglie palestinesi al centro di un controverso caso di proprietà terriera. Nel quartiere di Sheikh Jarrah, vicino alla Città Vecchia di Gerusalemme, gli ebrei israeliani sostenuti da tribunali hanno preso il controllo delle case in virtù del fatto che le famiglie ebraiche vivevano lì prima della fuga causata dalla guerra d’indipendenza di Israele del 1948. La Corte Suprema di Israele si è pronunciata in favore dello sfratto delle quattro famiglie il 6 maggio, scatenando le proteste sfociate in guerriglia. In serata sono state bruciate anche alcune vetture.
Almeno 163 palestinesi e sei agenti di polizia sono rimasti feriti negli scontri. All’inizio i tafferugli si sono concentrati sulla Spianata delle Moschee e poi si sono estesi a tutta la città. La Mezzaluna Rossa ha detto che gli scontri più violenti sono avvenuti nel complesso della moschea di Al-Aqsa e che la maggior parte delle ferite sono state causate da proiettili di gomma. Decine di dimostranti sono rimasti sul luogo delle preghiere e hanno cominciato a protestare contro gli sfratti di famiglie palestinesi nel quartiere di Sheikh Jarrah nella parte est della città. I media locali hanno anche riferito dell’allestimento di un ospedale da campo per curare l’elevato numero di feriti.



Medio Oriente: Corte suprema annulla udienza su sfratto palestinesi a Sheikh Jarrah
Gerusalemme, 09 mag 2021 - (Agenzia Nova) -
https://www.agenzianova.com/a/6097fd92e ... ikh-jarrah

La Corte suprema israeliana ha annullato un'udienza prevista per domani, che avrebbe potuto determinare lo sfratto di quattro famiglie palestinesi a Sheikh Jarrah, un quartiere di Gerusalemme. Lo riferisce il quotidiano israeliano "The Times of Israel". La decisione di annullamento arriva dopo che l'ufficio del procuratore generale Avichai Mandelblit ha chiesto alla Corte suprema due settimane per esaminare la questione. Il tribunale ha concesso a Mandelblit tempo fino all'8 giugno per esaminare la questione, quindi gli sfratti previsti - già approvati dai tribunali inferiori - non andranno avanti nel frattempo. Il provvedimento riguarda oltre 70 palestinesi che vivono nel quartiere di Sheikh Jarrah e potrebbero essere costretti a lasciare le loro case a ebrei israeliani di destra. I palestinesi vivono in case costruite su terreni che, secondo i giudici, appartenevano ad associazioni religiose ebraiche prima dell'istituzione di Israele nel 1948. Le famiglie palestinesi avevano fatto appello contro la decisione alla Corte suprema di Israele, che aveva previsto l'udienza per domani, giorno in cui si commemora la Giornata di Gerusalemme, ovvero la presa del controllo della città da parte degli israeliani nel 1967. I palestinesi sostengono che una legge israeliana del 1970 - sebbene non sia discriminatoria in apparenza - in pratica consente solo agli ebrei di reclamare la proprietà persa a Gerusalemme est. La questione dello sfratto dei palestinesi a Sheikh Jarrah ha spinto la comunità internazionale a esprimere preoccupazione. Inoltre, la questione degli sfratti, legata al rinvio delle elezioni palestinesi, ha portato a una nuova ondata di tensione nella città santa negli ultimi giorni. (Res)




TUTTO QUELLO CHE DEVI SAPERE SU SHEIKH JARRAH, GERUSALEMME EST
9 maggio 2021
https://www.facebook.com/noicheamiamois ... 0417612991

1875: Terreno acquistato dagli ebrei.
1948: Pulizia etnica degli ebrei da parte della Giordania.
1950: Sotto il controllo giordano gli arabi occupano le abitazioni.
1973: Il terreno viene registrato da un'organizzazione ebraica.
1982: I residenti riconoscono la proprietà ebraica. La Corte stabilisce che gli affittuari paghino l'affitto. La battaglia legale prosegue per anni.
2020: Il tribunale israeliano decide che gli affittuari devono essere sfrattati perché rifiutano di pagare l'affitto.
2021: esecuzione dello sfratto e sospensione dello sfratto da parte della Corte Suprema

Daniel Emme Rossi
la prima decisione che rispecchia le idee del prossimo governo sinistroide illegale in israele è di oggi dove la corte suprema ha bloccato lo sgombro ...... insomma le prime ripercussioni di un governicchio truffaldino di sinistra.




"La libertà dell'occidente si difende sotto le mura di Gerusalemme" scriveva il leader repubblicano Ugo La Malfa decenni fa.
Dario Berardi
https://www.facebook.com/dario.berardi. ... 6342485211

Come tutte le grandi verità diventano ancora più reali col passare del tempo perché i nemici della libertà dell'occidente oggi come oggi sostengono l'ideologia filopalestinese ed i bombardamenti di Hamas che si stanno verificando in queste ore nel sud di Israele.
Lo schieramento filopalestinese è in realta purtroppo molto variegato:
Si va dalla Ue che sono decenni che da finanziamenti copiosi ad Hamas, si parla di miliardi di euro dati ad un gruppo di terroristi e pedofili, e che ha vietato qualche mese fa al governo serbo e kosovaro di andare in Israele per riconoscere Gerusalemme capitale. Sarebbe stato il primo incontro tra due paesi in guerra da 10 anni ma "quelli che hanno permesso la pace negli ultimi 80 anni in Europa" lo hanno impedito minacciando sanzioni economiche.
C'è Biden che deve dare la ricevuta dopo i milioni incassati dalle organizzazioni jihadiste per la sua campagna elettorale e non è un caso che, con lui presidente degli Usa, sia a partita ora una nuova offensiva araba.
Ci sono i partiti radicalchic come Più Europa che appoggiano le rivendicazioni palestinesi perché hanno come ricambio un finanziamento politico da parte dei governi del Qatar e dell'Arabia Saudita per promuovere l'immigrazione islamica in Europa.
Ovviamente ci sono i fascisti che odiano gli ebrei per partito preso e dulcis in fundo ci sono i comunisti che sono come i fascisti, tranne meno sinceri, perché odiano ugualmente gli ebrei per partito preso ma che fanno passare questa cosa come "anti imperialismo" ed "autodeterminazione dei popoli".
Israele vincerà anche questa volta, ne sono sicuro: il problema è che noi che amiamo l'Occidente e l'Europa, quella vera che non è rappresentata dalla Ue, stiamo perdendo perché siamo rappresentati da antisemiti, anti occidentali ed anti europei. Tutta gente che sarebbe meglio che se ne andasse a Gaza in gommone insieme a Chef Rubio

Ci possono essere tanti argomenti a favore di Israele, ed io li ho cercati di esporre in questi giorni con pacatezza e spero con competenza storica e politica in questi giorni, sulla mia bacheca.
Dario Berardi
15 maggio 2021

https://www.facebook.com/dario.berardi. ... 2308901281

Ma niente può essere migliore come argomentazione a favore di Israele che guardarsi intorno e notare chi sono i filo palestinesi più famosi in Italia.
Ho individuato una top five a riguardo:
1 - Laura Boldrini, una che difende i diritti delle donne, quantomeno secondo lei, ma a quanto pare si dimentica la differenza abbastanza sensibile tra essere una donna a Gaza ed esserlo a Tel Aviv.
2 - Silvia Romano , che ci fa sapere dalle pagine del quotidiano "La Luce", il giornale di Erdogan in lingua Italia, la sua autorevole opinione: cioè che Gaza è un posto pieno di sorrisi e che Israele è uno stato nazista. Va bè, io pensavo che fossero quelli di Hamas ad essere hitleriani dato che hanno sulle loro divise le svastiche ma magari mi sbaglio.
3- Chef Rubio, che sarà anche un bravo cuoco ma che di politica internazionale ci capisce meno di Rocco Casalino. PS Comunque non sottovalutate la mia versione della carbonara, quella papalina, perché potrebbe stupirvi.
4 - Roberto Angelini, il chitarrista del famoso programma Propaganda Live e che si presenta in TV spesso con la maglia della Palestina. L' Angelini oltre ad essere un musicista è un libero imprenditore perché è proprietario di un sushi bar qui a Roma Est ed è conosciuto da chi abita nella mia zona perché non paga i lavoratori, nonostante sia "un comunista".
Difatti ha dovuto risarcire una sua dipendente per la cifra di 15mila euro perché lei ha lavorato per lui in nero e senza essere pagata.
5 - Last but not least Fabrizio Del Prete. Un mitomane famoso per minacciare di morte le persone su MSN alle tre di notte, nonostante fosse il fondatore insieme ad una altra nota filopalestinese Radical chic, cioè Cathy La Torre dell'associazione "Odiare ti costa".
IL Del Prete, uomo di immensa cultura e stile indiscutibile, si vanta di essere stato insignito da una fantomatica "associazione palestinese" ( in realtà la sezione di Hamas in Italia) come "difensore dei piu deboli e dei popoli oppressi".
Ed addirittura ci ricorda a tutti noi che, parole sue testuali, " ha combattuto il fascismo ed il nazismo ogni giorno e senza sosta dall'età di quattordici anni" quando,purtroppo per lui la sua unica battaglia quando era adolescente che forse ha combattuto, e spero per lui vinto, è stata tagliare la scatola dei wurstel della Lidl e buttarli sulla piastra senza finire soffocato dal fumo.



L'IMPASSE INEVITABILE
Niram Ferretti
11 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

L'escalation di Hamas sta superando il segno. Ma era inevitabile. Anni di politica di appeasment da parte del governo Netanyahu, soldi provenienti dal Qatar in cambio di tregue hanno portato a questo.
Hamas agisce come agisce perché sa che Israele non può permettersi una vasta operazione di terra, una nuova guerra.
Rilancia la posta e tiene sotto scacco un paese che potrebbe annientarlo facilmente ma esita a farlo per le conseguenze che provocherebbe: soldati morti, riprovazione internazionale, la necessità di un dopoguerra in cui dovrebbe nuovamente farsi carico della Striscia.
Gli errori del passato ipotecano il presente. Avere appoggiato Hamas contro l'OLP negli anni Novanta, avere abbandonato Gaza nel 2005 permettendo a quest'ultimo di radicarsi e di dotarsi, progressivamente di razzi sempre più sofisticati.
Ora sembra davvero troppo tardi. La debolezza di Israele sta, come da anni scrive Daniel Pipes, nel non avere voluto conseguire una vittoria vera.


Demografia storica ed etnica in Giudea, Palestina, Israele lungo i millenni
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 197&t=2774
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Messaggioda Berto » ven mag 14, 2021 4:07 am

Palestinesi: il nostro vero obiettivo è distruggere Israele
Bassam Tawil
11 maggio 2021

https://it.gatestoneinstitute.org/17363 ... c.facebook

Hamas e le migliaia di palestinesi che hanno inneggiato slogan a sostegno di Hamas e Deif, tuttavia, hanno in mente una soluzione diversa: l'annientamento di Israele e la morte degli ebrei, e più si è, meglio è. Nella foto: un condominio ad Ashkelon, in Israele, che è stato danneggiato dai razzi lanciati dalla Striscia di Gaza, governata da Hamas, nella notte tra il 10 e l'11 maggio 2021 (Foto di Jack Guez / AFP via Getty Images)

Quando nel 1991 l'ex dittatore iracheno Saddam Hussein lanciò 39 missili Scud contro Israele, numerosi palestinesi scesero in strada per celebrare gli attacchi. Molte manifestazioni di protesta ebbero luogo in Cisgiordania, nella Striscia di Gaza e a Gerusalemme Est, anche se i palestinesi erano stati provvisti dalle autorità israeliane di maschere antigas, da indossare per proteggersi da un possibile attacco chimico da parte dell'Iraq contro Israele.

Il Los Angeles Times riportò allora che "diversi palestinesi hanno espresso gioia per l'assalto missilistico [iracheno] della scorsa settimana a Tel Aviv e Haifa".

Quando nel 2015 il gruppo terroristico Hezbollah, sostenuto dall'Iran, lanciò una serie attacchi missilistici contro Israele dal Libano, i palestinesi scesero in strada per festeggiare, tenendo in mano le bandiere di Hezbollah e distribuendo dolci a guidatori e passanti.

Per i palestinesi, chiunque attacchi Israele o minacci di distruggerlo è un vero "eroe".

Nei giorni scorsi i palestinesi hanno acclamato un altro "eroe": Mohammed Deif, figura oscura che guida l'ala militare del movimento islamista palestinese Hamas.

Deif è il terrorista più ricercato da Israele negli ultimi 25 anni, a causa del suo coinvolgimento in diversi attacchi terroristici, tra cui l'uccisione di soldati israeliani, attentati suicidi e rapimenti. Nel 2015, il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti aggiunse Deif alla lista degli Specially Designated Global Terrorists (SDGTs), ("terroristi globali particolarmente pericolosi", N.d.T.)

A causa del suo coinvolgimento diretto nel terrorismo contro Israele, Deif è sempre stato considerato da molti palestinesi un "eroe".

Ora, dopo che Deif ha minacciato Israele di ritorsioni, se non cambia le sue politiche a Gerusalemme Est, sembra essere ancora più popolare tra i palestinesi.

In una rara dichiarazione pubblica, il terrorista, che vive nella Striscia di Gaza governata da Hamas, ha dichiarato che Israele pagherà un "prezzo molto elevato", se non fermerà lo sgombero delle famiglie palestinesi che vivono nel quartiere di Sheikh Jarrah a Gerusalemme. "Questo è un chiaro e definitivo avvertimento", ha minacciato Deif, accennando al fatto che Hamas avrebbe ripreso i suoi attacchi missilistici e altre forme di terrorismo contro Israele.

La minaccia è stata lanciata dopo che un tribunale di Gerusalemme aveva approvato lo sfratto di un certo numero di famiglie arabe residenti a Sheikh Jarrah dalle case che erano appartenute agli ebrei prima della fondazione di Israele nel 1948.

Durante le manifestazioni di massa tenutesi negli ultimi giorni a Gerusalemme e in alcune parti della Cisgiordania, migliaia di palestinesi hanno scandito slogan in lode di Deif e lo hanno esortato a mettere in atto la sua minaccia di lanciare razzi contro Israele. I palestinesi hanno anche scandito slogan a sostegno dell'ala militare di Hamas, Izaddin al-Qassam, responsabile di migliaia di attacchi terroristici contro Israele negli ultimi tre decenni.

"Siamo gli uomini di Mohammed Deif", hanno ripetuto ritmicamente migliaia di palestinesi durante una manifestazione alla Moschea di al-Aqsa, il terzo luogo più sacro dell'Islam. Lo hanno anche esortato a "colpire" Tel Aviv con i razzi, facendo eco all'appello del 1991 a Saddam Hussein: "O amato Saddam, colpisci, colpisci Tel Aviv!".

Le manifestazioni a Gerusalemme sono iniziate il primo giorno del mese di digiuno musulmano del Ramadan, quando decine di giovani hanno attaccato agenti di polizia e residenti ebrei con pietre, bombe incendiarie e altri oggetti. I manifestanti hanno inizialmente giustificato gli attacchi sostenendo che la polizia israeliana aveva installato barricate in uno degli ingressi della Città Vecchia di Gerusalemme, impedendo così loro di riunirsi di notte per celebrare il Ramadan.

Le rivolte, tuttavia, sono continuate anche dopo che la polizia ha rimosso le barricate. I rivoltosi hanno detto che stavano protestando contro il possibile sfratto delle famiglie da Sheikh Jarrah e contro i tentativi degli ebrei di "assaltare" la Moschea di al-Aqsa, un riferimento alle visite di routine degli ebrei al Monte del Tempio, il luogo più sacro dell'Ebraismo.

E allora come si inserisce Deif, il capo terrorista di Hamas, negli scontri tra i palestinesi e la polizia israeliana a Gerusalemme?

Invocando il nome di Deif e invitandolo a bombardare Tel Aviv, i manifestanti hanno rivelato la verità: che le loro proteste non riguardavano la moschea di al-Aqsa, le polemiche sulle case di Sheikh Jarrah o sule barriere della polizia nella Città Vecchia, ma puntavano all'eliminazione di Israele.

Occorre notare che Israele non ha adottato nuove misure per "alterare lo status storico o legale" della Moschea di al-Aqsa, come hanno affermato i palestinesi e altri arabi.

I palestinesi sono irritati perché agli ebrei è permesso recarsi sul Monte del Tempio. I palestinesi non vogliono che gli ebrei visitino il loro luogo sacro; non vogliono vedere ebrei a Gerusalemme, e non vogliono assolutamente vedere nessun ebreo nella terra che si estende dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo.

In che modo il bombardamento di Tel Aviv aiuta i casi delle famiglie arabe di Sheikh Jarrah, che contestano l'ordine di sfratto nei tribunali israeliani? In che modo invitare Hamas a lanciare attacchi terroristici contro Israele aiuta i palestinesi nella loro campagna finalizzata a impedire agli ebrei di visitare il Monte del Tempio?

Alzando le bandiere di Hamas e scandendo slogan a sostegno di un arci-terrorista alla Moschea di al-Aqsa, i manifestanti hanno profanato il luogo sacro, non gli ebrei. Coloro che hanno usato il complesso della moschea per lanciare pietre e altri oggetti contro gli agenti di polizia sono coloro che hanno contaminato il luogo sacro. Non si possono attaccare gli agenti di polizia e poi lamentarsi del fatto che Israele abbia inviato la polizia a "fare irruzione" e a "profanare" la Moschea di al-Aqsa, a meno che la tua mente non sia stata distorta dalla logica del terrorismo.

Nessuno contesta il diritto dei palestinesi di protestare contro le politiche israeliane. Ma quando le proteste si trasformano in grandi manifestazioni pro-Hamas, con appelli per bombardare Tel Aviv e uccidere gli ebrei, smascherano le vere intenzioni mortali dei manifestanti.

Quando migliaia di palestinesi scandiscono lo slogan "Siamo tutti Mohammed Deif", intendono dire che si vedono come terroristi pronti ad attaccare e distruggere Israele e che Deif è il loro modello perché è riuscito a uccidere molti ebrei e rimane a piede libero, nonostante i tentativi israeliani di arrestarlo o ucciderlo.

La violenza scoppiata a Gerusalemme negli ultimi giorni mostra che Hamas ha un ampio seguito tra i palestinesi, compresi i residenti di Gerusalemme Est in possesso di carte d'identità rilasciate da Israele, ma non sono cittadini israeliani. Dopo che Israele annesse Gerusalemme Est nel 1968, concesse ai palestinesi lì residenti il diritto di richiedere la cittadinanza israeliana. La maggior parte di loro, tuttavia, ha scelto di non chiedere la cittadinanza israeliana per paura di essere bollata come traditrice.

Da residenti permanenti di Israele, i residenti palestinesi di Gerusalemme godono di tutti i diritti concessi ai cittadini israeliani con un'eccezione: il diritto di votare per il Parlamento israeliano, la Knesset. Allo stesso tempo, questi residenti hanno il diritto di richiedere la cittadinanza israeliana ogni volta che lo desiderano e diverse migliaia di loro lo hanno già fatto.

La popolarità di Hamas è in aumento non solo a Gerusalemme Est, ma anche in Cisgiordania, dove alcuni palestinesi hanno anche elogiato Deif e lo hanno esortato a scatenare una nuova ondata di terrore contro Israele.

Hamas deve la sua crescente popolarità alla provocatoria campagna anti-israeliana condotta dai media palestinesi, in particolare dalle piattaforme dei social media, dalle moschee e dalla retorica pubblica dei leader palestinesi. Hamas deve la sua popolarità anche alla corruzione in atto e all'incompetenza dell'Autorità Palestinese e del suo autocratico presidente, Mahmoud Abbas.

Abbas aveva buone ragioni per ritardare fino a nuovo avviso le elezioni legislative e presidenziali che aveva in programma di tenere il 22 maggio e il 31 luglio. Sapeva benissimo che i suoi rivali di Hamas erano diretti verso una vittoria simile a quella ottenuta nelle ultime elezioni legislative tenutesi nel 2006.

Eppure Abbas non ha avuto il coraggio di ammettere che questo era il vero motivo per cui ha annullato le elezioni. Invece, ha preferito incolpare Israele accusandolo falsamente di impedire ai palestinesi di Gerusalemme di partecipare alle elezioni.

Seduto nel suo soggiorno a guardare in tv le migliaia di palestinesi a Gerusalemme che lo denunciano come traditore e salutano Hamas e Deif, Abbas deve aver tirato un sospiro di sollievo per il fatto che le elezioni sono state rinviate a tempo indeterminato. Le manifestazioni pro-Hamas a Gerusalemme dovrebbero preoccupare non solo Israele, ma anche Abbas e la sua Autorità Palestinese.

Le manifestazioni a favore di Hamas dovrebbero anche essere un campanello d'allarme per l'amministrazione Biden e servire da indicatore accurato delle priorità palestinesi. L'amministrazione Biden parla di rilanciare il processo di pace in stallo tra Israele e i palestinesi sulla base della "soluzione dei due Stati". Hamas e le migliaia di palestinesi che hanno inneggiato slogan a sostegno di Hamas e Deif, tuttavia, hanno in mente una soluzione diversa: l'annientamento di Israele e la morte degli ebre e più si è, meglio è.

Bassam Tawil è un musulmano che vive e lavora in Medio Oriente.




I FATTI E I TRAVESTIMENTI
Niram Ferretti
10 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"La Corte Suprema ha rinviato la decisione sul possibile sfratto di una ventina di famiglie che vivono nelle zone di Sheikh Jarrah e Silwan dopo che alcune organizzazioni di coloni oltranzisti hanno ottenuto dal tribunale la conferma del diritto di proprietà sugli edifici: appartenevano a ebrei prima della nascita dello Stato d’Israele nel 1948, i palestinesi ci abitano da almeno sessant’anni".
Così l'imparziale, neutro, oggettivo Davide Frattini, il corrispondente in Israele non de "Il Manifesto" ma de "Il Corriere della Sera".
"Coloni oltranzisti" è un abbinamento che fa un certo effetto. Già c'è il "colono", brutta specie, poi, quando è oltranzista è addirittura feccia umana. Dall'altra parte ci sono i buoni. I palestinesi che nelle case di Sheikh Jarah ci abitano da "almeno sessant'anni".
I coloni oltranzisti vogliono cacciarli. Siamo in piena telenovela. Va avanti dal 1967, e non ha mai smesso un giorno. Pulizie etniche, genocidi, eccidi, israeliani con le mani grondanti di sangue raffigurati come nazisti, ecc. ecc.
Ieri Progetto Dreyfus ha elencato in modo protocollare i fatti.
"Secondo la Corte Suprema, la terra in questione, era di proprietà del rabbino capo (Hacham Bashi) Avraham Ashkenazi e del rabbino capo Meir Orbach. Fu acquistata nel 1875 da cittadini arabi, all’epoca Gerusalemme era sotto l’occupazione Turca (1872-1917).
Dopo l’acquisto, la terra rimase sotto la proprietà di Avraham Ashkenazi e Meir Orbach, fino alla prima guerra d’indipendenza dello Stato di Israele avvenuta nel 1948.
Due anni prima, nel 1946, le organizzazioni ebraiche, Va’ad Eidat HaSfaradim e Va’ad HaKlali L’Knesset Yisrael, durante il Governo del Mandato Britannico (1920-1948), si attivarono per la registrazione di questo terreno.
Nel 1973, le proprietà sono state registrate presso le autorità israeliane sotto queste due organizzazioni. Le stesse organizzazioni, nel 2003 hanno venduto le proprietà all’organizzazione Nahalat Shimon.
Secondo una decisione dell’Alta Corte del 1979, e riaffermata ripetutamente nei casi successivi, come nel caso di qualsiasi inquilino che vive sulla proprietà di qualcun altro, i residenti che vivevano sul terreno di proprietà delle due organizzazioni sopra citate erano tenuti a pagare l’affitto alle stesse organizzazioni , visto che possedevano la titolarità delle proprietà.
La loro incapacità di farlo, insieme a casi di costruzione illegale e affitto illegale di proprietà ad altri, ha portato all’attuale procedimento legale contro di loro, culminato nella decisione del Tribunale Distrettuale.
Nel 1982, un certo numero di residenti, compresi quelli i cui discendenti si appellarono al Tribunale Distrettuale, concordarono con la Corte che le due organizzazioni no profit israeliane erano i proprietari legali della terra".
Vuoi però mettere i fatti, nudi, crudi, poveri di attrattiva, con il travestimento sgargiante della propaganda? Con l'irresistibile romanzo nero su Israele?



Sono pienamente d’accordo con le parole contenute in questo messaggio di Trump; la politica dell’amministrazione Biden, con le persone che odiano visceralmente Israele che sono ai vertici della politica DEM, hanno portato ad un cambio nefasto per la situazione in Israele.
Emanuel Segre Amar
11 maggio 2021

https://www.facebook.com/emanuel.segrea ... 0038058416

Loretta Greco
La politica di Biden (Obama) contro Israele , in favore di Gaza e dell'Iran ,è dissennata. Con Trump presidente ,questi attacchi non ci sarebbero stati.



Il membro della "Squad",la Rappresentante Democratica Rashida Tlaib, sostiene che Israele "promuove il razzismo e la disumanizzazione" sotto il "sistema dell'apartheid senza fornire prove come al solito".
L'Osservatore Repubblicano
11 maggio 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 0596820943

La rappresentante Rashida Tlaib, Democratica del Michigan, ha affermato lunedì, senza alcuna controreplica da parte della MSNBC, che il governo israeliano sia colpevole di "promuovere il razzismo e la disumanizzazione" sotto un "sistema di apartheid" che discrimina i palestinesi.
Il membro della "Squad" di Estrema Sinistra ha fatto questa l'affermazione mentre appariva al fianco di Ayman Mohyeldin della rete liberal per esternare la sua reazione alla violenza che si sta svolgendo in Israele. La Tlaib ha anche paragonato la situazione dei palestinesi agli afro americani negli Stati Uniti che affrontano la brutalità della polizia.
Mohyeldin ha iniziato la discussione chiedendo a Tlaib la sua reazione agli sviluppi che stanno avvenendo in Israele, in riferimento all'aumento delle tensioni a Gerusalemme e agli scambi tra l'organizzazione terroristica Hamas e le forze israeliane nelle ultime settimane.
"Questo è un sistema di apartheid, Ayman. La stessa eminente organizzazione israeliana per i diritti umani B'Tselem lo ha dichiarato, Human Rights Watch lo ha dichiarato", ha detto la Tlaib, "e i palestinesi sul posto ci dicono da decenni che... le loro case sono state demolite, che sono state prese di mira, che la violenza è stata accettata dalle forze guidate da Israele sotto le politiche razziste di Netanyahu".
Ha continuato a sostenere, senza fornire prove, che il messaggio che gli Stati Uniti stanno inviando ai palestinesi che lottano contro il "sistema dell'apartheid" è lo stesso messaggio che viene dato agli afro americani "che lottano contro la brutalità della polizia", cioè che non esiste una forma di resistenza accettabile alla violenza dello stato.
"Dobbiamo fermarci e guardare il fatto che il nostro stesso paese lo sta permettendo con miliardi di dollari ogni anno che vengono inviati a Israele, anche se stanno promuovendo il razzismo e la disumanizzazione", ha detto la Tlaib, senza fornire esempi specifici.
Mohyeldin non ha dato alcuna risposta a Tlaib o chiesto qualche prova per corroborare le sue affermazioni, ma le ha invece chiesto se pensasse che l'amministrazione Biden dovesse prendere una posizione più forte nei confronti di Israele in risposta alle azioni intraprese dalle forze israeliane.
La Tlaib, che è palestinese-americana, ha risposto che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha corso per la rielezione sulla base di una retorica anti-araba e che dovrebbe essere ritenuto "responsabile" dalle leggi internazionali sui diritti umani. Inoltre, ha affermato che Netanyahu stia "permettendo" alle forze israeliane di schierarsi con i cittadini israeliani nel deportare i palestinesi dalle loro case, riferendosi ad una disputa sugli sfratti di decine di palestinesi dalle loro case a Gerusalemme Est.
"I dollari dei contribuenti americani non dovrebbero essere usati per commettere violazioni dei diritti umani. Questo deve essere detto. Non ho ancora sentito nessuno dell'amministrazione Biden dichiarare questo, che i nostri soldi non saranno usati per degradare, disumanizzare e uccidere o sfrattare le persone dalle loro case", ha concluso.
Mohyeldin ancora una volta non ha chiesto alla Tlaib di fornire alcuna prova per sostenere le sue affermazioni prima di proseguire.
La Tlaib è andata sui social media per condividere queste affermazioni, ma ha ricevuto pesanti critiche, anche dall'ambasciatore di Israele negli Stati Uniti.



Israeli ambassador accuses Tlaib of 'stoking tensions' over Al-Aqsa mosque
Evie Fordham
4 minuti

https://www.foxnews.com/politics/israel ... ib-al-aqsa


Israel's ambassador to the U.S. criticized Rep. Rashida Tlaib, D-Mich., for "stoking tensions" with her comments about Israel's deadly clashes with Hamas.

"Congresswoman @RashidaTlaib maybe you should open your eyes to the whole picture? Islam’s 3rd holiest site is being used to stockpile Molotov cocktails and rocks that are being lobbed at the police and at Jewish worshippers praying at the Western Wall, below the Temple Mount," Israel's Ambassador Gilad Erdan wrote on Twitter on Monday.

"Congresswoman, instead of calling for peace and calm, your tweets are the stoking tensions," Erdan wrote in another post. "Maybe you don't realize that your words encourage terror groups such as Hamas to fire rockets into civilian populations and carry out attacks against Jews."

Tlaib criticized Israel after Israeli police and Palestinians clashed Friday at the Al-Aqsa mosque compound, a major holy site sacred to Muslims and Jews in Jerusalem. Tlaib is the first Palestinian-American woman elected to Congress.

REP. ILHAN OMAR ACCUSES ISRAEL OF 'TERRORISM' AMID CLASH WITH HAMAS

Tlaib targeted some of her statements at President Biden and Secretary of State Antony Blinken, questioning the White House's reasoning for providing aid to Israel.

"I was 7 years old when I first prayed at the Al Aqsa with my sity [sic]. It's a sacred site for Muslims. This is equivalent to attacking the Church of the Holy Sepulchre for Christians, or the Temple Mount for Jews. Israel attacks it during Ramadan. Where's the outrage @POTUS?" Tlaib wrote on Twitter.

"American taxpayer money is being used to commit human rights violations. Congress must condition the aid we send to Israel, and end it altogether if those conditions are not followed. Statements aren't working @SecBlinken. Enough is enough," she wrote in a separate tweet.

Israel on Tuesday called on 5,000 reserve soldiers to help bolster its defenses as rockets continued to fly into its territory from Gaza, striking buildings and prompting warning sirens to wail in cities and towns throughout the region.

On Monday night, 26 Palestinians -- including nine children and a woman -- were killed in Gaza, mostly by Israeli airstrikes, Gaza health officials said. The Israeli military said at least 16 of the dead were militants. During the same period, Gaza militants fired hundreds of rockets toward Israel, killing two Israeli civilians and wounding 10 others.
Palestinians begin to clear rubble following Israeli airstrikes that destroyed a building belonging to the Hamas movement's, Al-Salah Charitable Association, in Deir Al Balah, central Gaza Strip, Tuesday, May 11, 2021. (AP Photo/Khalil Hamra)

Palestinians begin to clear rubble following Israeli airstrikes that destroyed a building belonging to the Hamas movement's, Al-Salah Charitable Association, in Deir Al Balah, central Gaza Strip, Tuesday, May 11, 2021. (AP Photo/Khalil Hamra)

An Egyptian intelligence official told the Associated Press on Tuesday that Egypt is engaged in "intensive" talks with Israel and Gaza militants on reaching a cease-fire to end the latest round of violence.

The official said the efforts began in late April as the situation in Jerusalem worsened. He said Israeli actions, including the recent storming of the Al-Aqsa mosque and the planned evictions of Palestinian families from their homes in an East Jerusalem neighborhood, have frustrated the mediators.

Fox News' inquiry to Tlaib's office was not returned at the time of publication.
Fox News' Greg Norman and the Associated Press contributed to this report.


Dichiarazione di Donald J. Trump, 45° presidente degli Stati Uniti d'America
Quando ero in carica eravamo conosciuti come la presidenza della pace, perché gli avversari di Israele sapevano che gli Stati Uniti stavano fortemente dalla parte di Israele e che ci sarebbe stata una rapida punizione se Israele fosse stato attaccato.
L'Osservatore Repubblicano
11 maggio 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 1903487479

Sotto Biden, il mondo sta diventando più violento e più instabile perché la debolezza di Biden e la mancanza di sostegno a Israele sta portando a nuovi attacchi ai nostri alleati.
L'America deve sempre stare con Israele e chiarire che i palestinesi devono porre fine alla violenza, al terrore e agli attacchi missilistici, e chiarire che gli Stati Uniti sosterranno sempre con forza il diritto di Israele a difendersi.
Incredibilmente, i Democratici continuano anche a sostenere la pazza anti-americana Rep. Ilhan Omar, ed altri, che attaccano selvaggiamente Israele mentre sono sotto attacco terroristico.

David Di Porto
Da persona di religione ebraica posso dirvi che non ho mai sentito di avere amici alla Casa Bianca come quando c'era Trump. Adesso noi della comunità sappiamo tutti benissimo che gli USA di Biden non sono più da considerarsi un solido alleato, come non lo erano gli USA di Obama.
Mi vergogno solamente per gli ebrei che hanno votato DEM.


Pollak: l'amministrazione Biden premia i palestinesi per la violenza e l'incitamento ad essa.
L'Osservatore Repubblicano
11 maggio 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 6003487069

Immaginate l'assurdità di una situazione in cui il primo ministro di Israele Benjamin Netanyahu chiama Joe Biden per esprimere preoccupazione sul modo in cui il governo federale americano sta trattando i partecipanti alla rivolta del Campidoglio, o sulla "violenza della polizia" contro gli afro americani.
Questo è l'equivalente di quello che il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha fatto questo fine settimana, quando ha chiamato la sua controparte israeliana per esprimere "serie preoccupazioni" sui disordini che sono stati fomentati dai palestinesi e che sono incitati dall'Autorità Nazionale Palestinese.
Gli "scontri" a Gerusalemme non sono il risultato delle politiche israeliane, come sostengono gli attivisti anti-israeliani, ma sono uno sforzo per fare pressione sulla Corte Suprema israeliana su una disputa di proprietà che si è snodata nei tribunali per decenni - e per distrarre la pubblica opinione dal fatto che il presidente Mahmoud Abbas, ora nel 17° anno del suo primo mandato quadriennale, ha nuovamente rinviato le elezioni.
Essi coincidono anche con la fine del Ramadan - spesso un periodo di proteste anti-israeliane, specialmente in Iran - e la data dell'indipendenza di Israele nel calendario secolare, il 15 maggio, che è un'occasione che i palestinesi chiamano "Nakba", la "catastrofe".
La disputa sulle proprietà a Sheikh Jarrah, un quartiere di Gerusalemme, non riguarda la "pulizia etnica" degli arabi, ma degli ebrei. Le famiglie ebree possedevano delle case lì prima della guerra del 1948. Quando le truppe giordane, guidate dagli inglesi, presero Gerusalemme Est, cacciarono gli ebrei e permisero ai proprietari arabi di prendere il sopravvento. Dopo che Israele ha preso la zona nella guerra del 1967, gli ebrei hanno rivendicato le loro case. La questione su cosa fare con gli occupanti è una spinosa questione legale in cui non ci sono risposte facili.
I palestinesi hanno usato l'occasione per affermare, come spesso fanno, che Israele stia minacciando di rimuovere tutti i residenti arabi da Gerusalemme e di attaccare i siti sacri islamici sul Monte del Tempio, che Israele custodisce dal 1967. Il tutto è una noiosa replica dei precedenti sforzi per dipingere Israele come l'aggressore e per incoraggiare la pressione sul governo israeliano.
L'amministrazione Biden sta al gioco, o deliberatamente per creare della "distanza" con Israele - come Biden ha fatto durante l'amministrazione Obama - o perché sono stupidi.
Va osservato che Sullivan è facilmente soggetto dalle bufale. È stato uno dei principali promotori della bufala della "collusione con la Russia", testimoniando (erroneamente) al Congresso che Michael Flynn avesse violato il Logan Act, e ragguagliando i "professionisti dell'informazione" del paese, falsamente, sulla presunta collusione di Flynn con il governo russo.
Ma l'amministrazione Biden non è solo un osservatore passivo. Probabilmente, ha contribuito a fomentare la violenza.
Il mese scorso, Joe Biden ha dato ai palestinesi impegni per centinaia di milioni di dollari dei contribuenti statunitensi - probabilmente in violazione del Taylor Force Act, che impedisce il finanziamento dell'Autorità Nazionale Palestinese da parte degli Stati Uniti finché non cesserrà di pagare i terroristi e le loro famiglie. Biden non ha cercato alcuna concessione dai palestinesi in cambio di quel finanziamento - nessun nuovo negoziato con Israele quindi, nessuna fine dell'incitamento all'odio.
Ora l'amministrazione Biden sta premiando i palestinesi per la violenza chiedendo a Israele di fermare gli scontri - come se Israele desiderasse su tutto quel che accade in quelle zone. Il paese non ha ancora un nuovo governo diverse settimane dopo le elezioni di marzo e la violenza sta minacciando di interrompere i negoziati di coalizione tra i partiti di opposizione che vogliono sostituire l'attuale primo ministro Netanyahu. Il paese è ancora in lutto dopo la morte di 45 pellegrini religiosi in una ressa il mese scorso.
Ironicamente, il governo che andranno a sostituire Netanyahu sarebbe, teoricamente, più favorevole alla prospettiva di Biden sul Medio Oriente. Premiando la violenza palestinese e aiutandoli ad isolare Israele nella comunità internazionale, Biden sta rendendo più difficile per i partiti di opposizione ebraici di lavorare con i partiti arabi di Israele, i cui voti sono necessari per la formazione della coalizione di governo.
In questo modo, l'intervento di Biden è tanto sprovveduto quanto distruttivo.
Questo non sarebbe successo sotto Donald Trump.



Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane assai razziste
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 197&t=2802

Ebrei di sinistra, sinistre mostruosità umane, razziste, antisraeliane e antisemite, antidemocratiche e castuali, che violano e calpestano i diritti umani naturali e universali, civili e politici dei nativi e cittadini italiani ed europei.

L'orrore degli ebrei di sinistra che sostengono e promuovono il nazismo maomettano.

Ebrei e non più ebrei che odiano gli ebrei e Israele
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 197&t=2469

Ebrei antisionisti vergogne umane
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 197&t=2240



Lerner un demente ebreo antisemita nella sua versione moderna antisraeliana e filo nazi maomettana

PARAGONI IMPROPONIBILI
Niram Ferretti
9 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Gad Lerner, quando parla di Israele, tocca un argomento che gli si ritorce sempre contro. Il motivo è semplice. Come tutti i parlati, Lerner usa solo stereotipi, un prontuario già confezionato a cui attingere senza grosso sforzo. Israele è troppo reazionario per questo stagionato ex lottatore continuo. Non gli piace proprio. Non gli piace il nazionalismo, non gli piace Netanyahu, non gli piace un ebraismo ben radicato nella terra, troppo mosaico, troppo arcaico. Un ebreo diasporico come lui ha altri orizzonti, quelli del mondo, non quelli angusti di un piccolo stato in Medio Oriente.
Ma con cosa ci ha deliziato Lerner ultimamente? Con uno dei suoi pensosi Tweet.
"Lo sfratto di 4 case abitate da palestinesi nel quartiere Sheikh Jarrah a Gerusalemme giustificato come restituzione perchè 73 anni fa avevano proprietari ebrei è un caso di pulizia etnica. In base a questo principio quante case andrebbero restituite ai palestinesi"?
Potere dire che Israele pratica la pulizia etnica non è una meraviglia? Certo è un topos un po' usurato, ma è sempre efficace. Illan Pappe, il ciarlatano Pappe, ci ha costruito su un libro pieno zeppi di omissioni, una patacca smascherata puntualmente da Benny Morris. Ma qui non è necessario Morris.
Esiste una legge del 1970, secondo la quale è possibile per ebrei israeliani a cui vennero confiscate le abitazioni dalla Giordania quando occupò abusivamente la Cisgiordania e Gerusalemme Est, di chiederne la restituzione. Perchè questo Lerner non lo dice, che dal 1948 al 1967 la Giordania occupò del tutto illegalmente un territorio che il Mandato Britannico per la Palestina del 1922, unico documento di pregnanza giuridica sotto il profilo del diritto internazionale, aveva assegnato agli ebrei. Non conviene dirlo. Come non conviene dire che nel 1950 si annesse i territori.
Il paragone con le abitazioni che gli arabi, non i "palestinesi" Lerner, non i palestinesi, nel 1948 dei palestinesi come pueblo, in Palestina non c'era ancora traccia, è pura demagogia.
Proveremo a ricordare a Lerner cosa accadde, molto in sintesi. Quando venne proclamata la nascita di Israele nel maggio del 1948 il nascituro stato venne attaccato dagli eserciti arabi con lo scopo di annientarlo. Non ci riuscirono. Gli arabi che abbandonarono le loro case e divennero poi rifugiati, lo fecero 1) sollecitati dai comandi arabi, 2) perchè vennero cacciati, 3) perchè scapparono per la paura. C'era infatti una guerra. Guerra di aggressione. Come conseguenza di questa guerra la Giordania occupò la Cisgiordania destinata agli ebrei e Gerusalemme Est. Cacciò tutti gli ebrei ivi residenti, e che erano riusciti a permanerci anche durante il dominio turco, e confiscò ogni loro proprietà. A Gerusalemme Est distrusse le sinagoghe e al loro posto edificò delle latrine.
Però, mi raccomando, i discendenti di quegli ebrei cacciati nel 1948 da un paese che aveva partecipato all'aggressione di Israele sono la stessa cosa degli arabi che a causa della decisione musulmana di aggredire ed eliminare Israele furono costretti a lasciare le loro abitazioni.
Certo anche i secondi sono vittime, ma non degli israeliani, ma degli arabi che provocarono la guerra.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Messaggioda Berto » ven mag 14, 2021 4:09 am

I FATTI E I TRAVESTIMENTI
Niram Ferretti
11 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"La Corte Suprema ha rinviato la decisione sul possibile sfratto di una ventina di famiglie che vivono nelle zone di Sheikh Jarrah e Silwan dopo che alcune organizzazioni di coloni oltranzisti hanno ottenuto dal tribunale la conferma del diritto di proprietà sugli edifici: appartenevano a ebrei prima della nascita dello Stato d’Israele nel 1948, i palestinesi ci abitano da almeno sessant’anni".
Così l'imparziale, neutro, oggettivo Davide Frattini, il corrispondente in Israele non de "Il Manifesto" ma de "Il Corriere della Sera".
"Coloni oltranzisti" è un abbinamento che fa un certo effetto. Già c'è il "colono", brutta specie, poi, quando è oltranzista è addirittura feccia umana. Dall'altra parte ci sono i buoni. I palestinesi che nelle case di Sheikh Jarah ci abitano da "almeno sessant'anni".
I coloni oltranzisti vogliono cacciarli. Siamo in piena telenovela. Va avanti dal 1967, e non ha mai smesso un giorno. Pulizie etniche, genocidi, eccidi, israeliani con le mani grondanti di sangue raffigurati come nazisti, ecc. ecc.
Ieri Progetto Dreyfus ha elencato in modo protocollare i fatti.
"Secondo la Corte Suprema, la terra in questione, era di proprietà del rabbino capo (Hacham Bashi) Avraham Ashkenazi e del rabbino capo Meir Orbach. Fu acquistata nel 1875 da cittadini arabi, all’epoca Gerusalemme era sotto l’occupazione Turca (1872-1917).
Dopo l’acquisto, la terra rimase sotto la proprietà di Avraham Ashkenazi e Meir Orbach, fino alla prima guerra d’indipendenza dello Stato di Israele avvenuta nel 1948.
Due anni prima, nel 1946, le organizzazioni ebraiche, Va’ad Eidat HaSfaradim e Va’ad HaKlali L’Knesset Yisrael, durante il Governo del Mandato Britannico (1920-1948), si attivarono per la registrazione di questo terreno.
Nel 1973, le proprietà sono state registrate presso le autorità israeliane sotto queste due organizzazioni. Le stesse organizzazioni, nel 2003 hanno venduto le proprietà all’organizzazione Nahalat Shimon.
Secondo una decisione dell’Alta Corte del 1979, e riaffermata ripetutamente nei casi successivi, come nel caso di qualsiasi inquilino che vive sulla proprietà di qualcun altro, i residenti che vivevano sul terreno di proprietà delle due organizzazioni sopra citate erano tenuti a pagare l’affitto alle stesse organizzazioni , visto che possedevano la titolarità delle proprietà.
La loro incapacità di farlo, insieme a casi di costruzione illegale e affitto illegale di proprietà ad altri, ha portato all’attuale procedimento legale contro di loro, culminato nella decisione del Tribunale Distrettuale.
Nel 1982, un certo numero di residenti, compresi quelli i cui discendenti si appellarono al Tribunale Distrettuale, concordarono con la Corte che le due organizzazioni no profit israeliane erano i proprietari legali della terra".
Vuoi però mettere i fatti, nudi, crudi, poveri di attrattiva, con il travestimento sgargiante della propaganda? Con l'irresistibile romanzo nero su Israele?



IL CONTENZIOSO SULLE CASE DI SHEIKH JARRAH: INNANZITUTTO I FATTI
Progetto Dreyfus si trova presso Jerusalem, Capital of Israel.
11 maggio 2021

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 3097880689

“Le proteste palestinesi sono state innescate dal fatto che diverse famiglie palestinesi rischiano di essere sfrattate dalle loro case a Sheikh Jarrah, un quartiere di Gerusalemme est, che sono state assegnate a coloni israeliani” (così la Reuters il 9.5.21). Quante volte si sono lette frasi come questa sulla stampa internazionale? Ebbene, le cose non stanno così. E prima di formulare qualunque giudizio politico, è necessario conoscere i fatti.
La causa su cui si sono dovuti pronunciare i tribunali israeliani, e che ora è sul tavolo della Corte Suprema, riguarda il tentativo da parte di proprietari israeliani di rientrare in possesso di alcuni terreni e immobili a Sheikh Jarrah di cui hanno dimostrato d’essere i legali proprietari.
Sheik Jarrah è un quartiere arabo fondato nel 1865 poco a nord delle mura della Città Vecchia di Gerusalemme. Dal 1875 fino al 1948 è esistito al suo interno anche un settore ebraico. Da secoli, infatti, quest’area è conosciuta anche con il nome di Shimon HaTzadik” (Simone il Giusto), dal nome del famoso saggio rabbinico del periodo del Secondo Tempio la cui tomba si trova nel quartiere. Proprio per la presenza della venerata sepoltura, nel 1875 i rabbini Avraham Ashkenazi e Meir Auerbach acquistarono da venditori arabi la tomba e il terreno circostante (4,5 acri, circa 1.82 ettari) per conto delle comunità sefardita e ashkenazita in Terra d’Israele, allora sotto dominazione turco-ottomana. Poco tempo dopo in quell’area, così come a Kfar Hashiloah, un altro quartiere di Gerusalemme chiamato anche Silwan, vennero ad abitare parecchi ebrei per lo più yemeniti, “saliti a Sion” nel 1881. Va ricordato che sin dal 1844 gli ebrei costituivano il più numeroso gruppo etnico della variegata popolazione di Gerusalemme. Tra il 1936 e il 1938, a fronte delle crescenti violenze arabe, per disposizione delle autorità britanniche la comunità ebraica yemenita venne sgomberata da Silwan. Rimasero invece diversi ebrei a Sheik Jarrah, almeno fino al 1948.
Nel 1946, le organizzazioni non governative ebraiche Va’ad Eidat HaSfaradim e Va’ad HaKlali L’Knesset Yisrael si adoperarono per far registrare l’atto di proprietà presso le autorità di quella che allora era la Palestina Mandataria britannica. Due anni dopo, nel 1948, la Transgiordania (oggi Giordania) attaccava lo stato d’Israele appena fondato, nel quadro del dichiarato intento dell’intera Lega Araba di impedire con la forza l’applicazione della risoluzione 181/47 delle Nazioni Uniti (che prevedeva la nascita di due stati palestinesi, uno ebraico e uno arabo), di distruggere sul nascere lo stato ebraico e di “buttare a mare gli ebrei”. Con quella aggressione, la Legione Araba di Transgiordania occupò illegalmente Giudea e Samaria (da allora rinominate West Bank o Cisgiordania), tutta la Città Vecchia di Gerusalemme e diversi quartieri circostanti, compreso il quartiere Shimon HaTzadik/Sheikh Jarrah. La Legione Araba impose la totale “pulizia etnica” in tutte le aree conquistate: a nessuno ebreo venne permesso di rimanere, neanche a quelli le cui famiglie avevano vissuto nella regione per secoli, sin da prima dell’invasione araba nel VII secolo. Nelle case rimaste vuote a Sheikh Jarrah, la Giordania insediò nel 1956 una trentina di famiglie di profughi palestinesi ai quali aveva nel frattempo conferito la cittadinanza giordana. A quanto risulta, costoro iniziarono a pagare un affitto alla Custodia Giordana delle Proprietà del Nemico.
Nel 1967 Israele, di nuovo aggredito dai paesi arabi (guerra dei sei giorni), tolse alla Giordania il controllo su Cisgiordania e parte est di Gerusalemme...



Fiano un demente ebreo antisemita nella sua versione moderna antisraeliana e filo nazi maomettana

Mentre scrivo Hamas ha chiesto all’Egitto di trattare una tregua.
Emanuele Fiano
10 maggio 2021

https://www.facebook.com/emanuele.fiano ... 4536131430

Morti, feriti, missili da Gaza alla cieca su insediamenti residenziali israeliani, 150 missili, rifugi antiaerei aperti a Tel Aviv e altre città, operazioni militari israeliane su Gaza su obiettivi militari. Prima, nella mattinata, manifestazioni a Gerusalemme. Stamattina gli scontri alla spianata delle moschee. Evacuato il Muro del Pianto. Lanci di pietre e granate assordanti nel Giorno di Gerusalemme: tra i feriti 300 palestinesi e 21 agenti.
Ora, appena avrò finito di scrivere questo post sarò sommerso di critiche. Da parte ebraica e israeliana perché non avrò difeso abbastanza Israele e non avrò attaccato abbastanza i palestinesi. Da parte palestinese o filo palestinese perché non avrò attaccato abbastanza Israele. Sto aspettando ma sono sicuro che arriveranno.
Dirò la mia e poi attaccatemi pure.
Tirare missili verso Israele alla cieca su centri residenziali è un atto di guerra terroristica, quale che sia la motivazione, si tratta di un atto incivile e spietato, la risposta non potrà che essere militare verso Gaza, una striscia di terra densamente popolata da civili. Dunque drammaticamente magari ci saranno morti civili stanotte a Gaza, speriamo di no ma è drammatico e facile prevederlo. Anche perché quasi sempre le strutture militari di Hamas e Jihad sono mescolate agli insediamenti civili, come è noto a tutti.
Una tragedia continua.
D’altra parte far finta di non vedere, che come ultimo episodio, nel quartiere di Sheikh Jarrah nella parte araba di Gerusalemme, si sia infiammata la città nell’ultimo mese per via del possibile sfratto di alcune famiglie palestinesi in favore di nuovi inquilini ebrei, vuol dire giocare a fare i ciechi, e permettere la visita programmata di alcuni parlamentari del partito di estrema destra “Sionismo religioso” vuol dire di nuovo giocare con il fuoco e provocare una reazione.
In più io penso che vi siano opposti estremismi che fanno a gara per impedire un possibile governo israeliano a guida Lapid e non Nethaniau e che i disordini, i feriti e i morti siano purtroppo funzionali a non trovare una soluzione di governo alternativo in Israele, magari con l’appoggio di parlamentari arabi, dopo anni di Nethaniau. Non so se qualcuno abbia studiato a tavolino questa conseguenza ma l’effetto ci sarà.
Ora attaccatemi pure ma io continuerò a pensare quello che ho sempre pensato.
In quella terra insanguinata si scontrano due diritti e non un diritto ed un torto.
Io difendo il diritto dello Stato di Israele ad esistere e a difendere la propria popolazione e insieme difendo il diritto del popolo palestinese ad avere un proprio stato democratico accanto a quello di Israele. Non ci sono altre strade, anche se io ho perso quasi tutta la speranza. Ma comunque pensare che gli opposti estremismi di chi nega uno di questi due diritti potrà mai raggiungere il proprio obiettivo è follia.
Nel frattempo in Israele una frammentazione politica perpetua porta a coalizioni eterogenee ed espone alla divisione permanente.
E anche il rinvio delle elezioni palestinesi è la conferma di una crisi di leadership che si trascina da anni senza trovare sbocco.
In uno scenario cosi prevedere una soluzione di pace è arduo.
La pace appare una parola espunta dal dizionario in quella terra. Vivere in pace in quella terra è molto più difficile che morire purtroppo, e la speranza la pianta più difficile da coltivare.



Ovadia un demente ebreo antisemita nella sua versione moderna antisraeliana e filo nazi maomettana

L'attacco di Moni Ovadia: "La politica di Israele è infame, strumentalizza la shoah"
11 maggio 2021

https://www.globalist.it/culture/2021/0 ... 80170.html

In una intervista Moni Ovadia, commenta l'escalation di violenza in Medio Oriente che è sfociata in una lunga notte di bombardamenti tra Israele e la Striscia di Gaza: "La politica di questo governo israeliano è il peggio del peggio. Non ha giustificazioni, è infame e senza pari. Vogliono cacciare i palestinesi da Gerusalemme est, ci provano in tutti i modi e con ogni sorta di trucco, di arbitrio, di manipolazione della legge. E' una vessazione ininterrotta che ogni tanto fa esplodere la protesta dei palestinesi, che sono soverchiamente le vittime, perché poi muoiono loro, vengono massacrati loro".

"La politica di Israele è segregazionista, razzista, colonialista -scandisce l'attore, musicista e scrittore di origine ebraica- E la comunità internazionale è di una parzialità ripugnante. Tranne qualche rara eccezione, paesi come la Svezia e qualche paese sudamericano, non si ha lo sguardo per vedere che la condizione del popolo palestinese è quella del popolo più solo, più abbandonato che ci sia sulla terra perché tutti cedono al ricatto della strumentalizzazione infame della shoah". Moni Ovadia spiega ancora meglio: "Tutto questo con lo sterminio degli ebrei non c'entra niente, è pura strumentalizzazione. Oggi Israele è uno stato potentissimo, armatissimo, che ha per alleati i paesi più potenti della terra e che appena fa una piccola protesta tutti i Paesi si prostrano, a partire dalla Germania con i suoi terrificanti sensi di colpa".

"Io sono ebreo, anch'io vengo da quel popolo -incalza l'artista- Ma la risposta all'orrore dello sterminio invece che quella di cercare a pace, la convivenza, l'accoglienza reciproca, è questa? Dove porta tutto questo? Il popolo palestinese esiste, che piaccia o non piaccia a Nethanyau. C'è una gente che ha diritto ad avere la propria terra e la propria dignità, e i bambini hanno diritto ad avere il loro futuro, e invece sono trattati come nemici".
E sulle reazioni della comunità politica internazionale e in particolare dell'Italia, Ovadia è netto: "Ci sono israeliani coraggiosi che parlano, denunciano -affonda- Ma la comunità internazionale no, ad esempio l'Italia si nasconde dietro la sua pavidità, un colpo al cerchio e uno alla botte. Ci dovrebbe essere una posizione ferma, un boicottaggio, a cominciare dalle merci che gli israeliani producono in territori che non sono loro".

La pace "si fa fra eguali, non è un diktat come vorrebbero gli israeliani -conclude Moni Ovadia- Io non sono sul foglio paga di nessuno, rappresento me stesso e mi batto contro qualsiasi forma di oppressione, è il mio piccolo magistero. Sono con tutti quelli che patiscono soprusi, sopraffazioni e persecuzioni e questo me l'ha insegnato proprio la storia degli ebrei. Io sono molto ebreo, ma non sono per niente sionista".


L'ONU antisemita-antisraeliano e filo nazi maomettano condanna Israele perché si difende e difende i diritti degli ebrei contro le prepotenze criminali e omicide dei nazi maomettani.
L'ONU un covo del male mondiale!


L’ONU condanna le violenze nei territori palestinesi e in Israele
11 maggio 2021

https://www.cdt.ch/mondo/l-onu-condanna ... d=5Id7hhhC

«Siamo profondamente preoccupati da questa escalation» ha detto a Ginevra il portavoce dell’Alto commissariato per i diritti umani

L’Alto commissariato Onu per i diritti umani ha condannato oggi «tutte le violenze» e le violazioni del diritto internazionale nell’ambito delle tensioni e incidenti a Gerusalemme e nella Striscia di Gaza negli ultimi giorni.

«Siamo profondamente preoccupati dalla escalation delle violenze nei territori palestinesi occupati, Gerusalemme est inclusa, e in Israele nei giorni scorsi», ha detto oggi a Ginevra il portavoce dell’Alto commissariato per i diritti umani, Rupert Colville. «Condanniamo tutte le violenza e l’incitamento alla violenza, nonché le divisioni etniche e le provocazioni», ha aggiunto.

L’Onu ha affermato che le forze di sicurezza israeliane devono consentire e garantire l’esercizio del diritto alla libertà di espressione, associazione e riunione. «Nessuna forza dovrebbe essere usata contro coloro che esercitano pacificamente i loro diritti. Quando necessario, l’uso della forza dovrebbe essere pienamente conforme agli standard internazionali sui diritti umani. Ciò include il divieto di uso della forza non necessario o sproporzionato. Non è stato così negli ultimi giorni», ha detto Colville.

Il portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha aggiunto che gruppi armati palestinesi hanno lanciato circa 250 razzi verso Israele nelle ultime 24 ore, ferendo almeno 17 civili israeliani. «L’uso di armi indiscriminate, come i razzi lanciati contro Israele, è severamente proibito dal diritto internazionale umanitario e deve cessare immediatamente», ha detto e in quanto alla risposta delle forze di difesa israeliane che hanno effettuato attacchi aerei su Gaza, il portavoce ha sottolineato che «Israele deve rispettare il diritto internazionale umanitario sulla condotta delle ostilità, vale a dire distinzione, proporzionalità e precauzioni» e astenersi da misure «che puniscono l’intera popolazione civile di Gaza».


Io bandirei l'ONU e l'UNESCO dal Veneto, come bandirei Amnesty International, Emergency di Gino Strada e la Corte penale internazionale dell'Aja, tutte organizzazione sinistre antisemite, filo nazi maomettane, antibianche, antioccidentali che violano i nostri diritti umani, civili e politici di veneti, italiani ed europei.

L'ONU internazi comunista e nazi maomettano antisemita e antisionista
viewtopic.php?f=197&t=2950

La Corte Penale Internazionale contro Israele, Corte antisemita internazi comunista e filo nazi maomettana
viewtopic.php?f=197&t=2946




La Boldrini sta con il male nazi maomettano protetto dall'ONU, Salvini sta con il bene ebraico israeliano condannato dalla mostruosità malefica dell'ONU.
Mi chiedo come la Lega abbia potuto contribuire ad eleggere la mostruosa Boldrini a capo del Comitato per i diritti umani nel mondo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Messaggioda Berto » ven mag 14, 2021 4:09 am

Gli ebrei di Israele ora sanno oltre ogni dubbio che non potranno mai fidarsi dai nazi maomettani israeliani, ad esclusione dei drusi che sono mussulmani solo in parte.
Per questo è necessario e vitale che Israele sia una democrazia a sovranità etnica nazionale ebraica e non a sovranità multietnica e multireligiosa.
Ora tutti gli ebrei, di ogni schieramento politico, sanno con certezza assoluta che formare un governo con gli arabi nazi maomettani è la peggior scelta politica per la loro stessa vita e per l'esistenza di Israele.



Migliaia di arabi israeliani stanno mettendo a ferro e fuoco Accra, Lod e Haifa.
https://www.facebook.com/stefano.rivier ... 5189987314
Hanno tolto la maschera e danno la caccia ai loro vicini di casa ebrei, bruciano le loro auto, li vogliono linciare, attaccano le case con pietre e bruciano le sinagoghe.
Molte famiglie ebree sono fuggite come nei Pogrom nella Germania nazionalsocialista, come in tutte le città arabe da quando si è rivelato l’Islam partendo dalla penisola Arabica.
Alcuni ebrei provano a difendersi e l’odio, si sa, si auto alimenta, persone violente esistono in ogni società e cultura.
Le forze di polizia speciali israeliane sono nelle strade tentando di evitare che la situazione sfugga definitivamente di mano.
Il tutto accade mentre Israele è sotto il fuoco dei missili, un bimbo di 6 anni è appena deceduto a Sderot, Hamas chiede agli arabi di attaccare gli ebrei, di sgozzarli come Allah comanda, le piazze musulmane ribollono e la sinistra mondialista, orfana del comunismo gongola, prima di essere divorata dal coccodrillo che sta pascendo come a Teheran a partire dal 1979.
Io guardo con dolore all’Israele di oggi e vedo l’Eurabia di domani.



A Lod sinagoghe in fiamme. Sindaco, 'è Notte dei cristalli'
Residenti ebrei allontanati sotto scorta della polizia
11 maggio 2021

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnew ... f3b70.html

"Questa è la Notte dei Cristalli a Lod". Così il sindaco Yair Revivo - evocando i pogrom contro gli ebrei nella Germania nazista del 1938 - ha definito quanto sta accadendo nella cittadina al centro di Israele.

Revivo, ha chiesto al premier Benyamin Netanyhau di dichiarare "lo stato di emergenza della città" e l'intervento dell'esercito.
"Qui c'e' una mancanza del governo - ha aggiunto - E' un fatto gigantesco: una Intifada degli arabi israeliani. Sono bruciate le sinagoghe, come centinaia di auto. Centinaia di teppisti arabi stanno percorrendo le strade. E' scoppiata la guerra civile". Secondo la tv Canale 12 sono tre le sinagoghe incendiate a Lod e molte le auto. La stessa fonte ha riferito che la polizia sta scortando alcuni "residenti ebrei terrorizzati" via dalle loro case. (ANSA).


Democrazia etnica, apartheid e dhimmitudine
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2558


FERMAMENTE
Niram Ferretti
13 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Assistiamo in questi giorni alla solita canea contro Israele, composta da antisionisti in servizio permanente, da ebrei di corte di ultrasinistra, Gad Lerner e Moni Ovadia in testa e da commentatori politici che in nome dell'equidistanza danno una bacchettata ai palestinesi e agli israeliani, perchè si sa, bersagliare Israele di missili è uguale ad aggredire un arabo per strada. E qui occore fare una precisizione in rapporto a quanto è accaduto a Bat Yam, dove un gruppo di facinorosi ebrei ha assalito un arabo.
Si tratta di un episodio da condannare, come tutte le forme di violenza nei confronti di chiunque, ma segue la giornata di ordinaria follia che ha avuto luogo a Lod, dove orde di arabi hanno dato fuoco a sinagoghe, bruciato macchine, attaccato proprietà private.
La violenza, purtroppo chiama la violenza. Ci ricordiamo bene l'esortazione di Abu Mazen (il moderato Abu Mazen) nel 2015, secondo il quale il sacrilegio della presenza ebraica al Monte del Tempio doveva essere lavato con il sangue. Da lì partì, l'Intifada dei coltelli.
No, non può esserci equidistanza, tra uno Stato legittimo e democratico che dal 1948 lotta per la sua sopravvivenza, e un gruppo di estremisti islamici filiati dalla Fratellanza Musulmana e sponsorizzati dall'Iran. Solo degli infami possono proporla.
Chiunque abbia veramente a cuore la libertà e la democrazia, i valori che l'Occidente ha fatto propri, non può che essere fermamente dalla parte di Israele.




ISRAELE CONVOCA AMBASCIATORI EUROPEI PER FINANZIAMENTI AL TERRORISMO PALESTINESE
Progetto Dreyfus
13 maggio 2021

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 0437285955

Pochi giorni prima dell'inizio dell'attuale crisi tra i terroristi palestinesi e lo Stato Ebraico, Israele ha convocato gli ambasciatori di diversi Paesi europei per far luce sui finanziamenti al terrorismo palestinese.
Nella persona del ministro degli Esteri, infatti, lo Stato ebraico ha voluto interloquire con gli ambasciatori di diversi paesi (Belgio, Gran Bretagna, Olanda, Spagna, Svezia, oltre che all’ambasciatore dell’UE) dopo la pubblicazione di un’inchiesta dei servizi di intelligence dello Shin Bet, secondo cui il Fronte popolare per la liberazione della Palestina ha dirottato milioni di aiuti umanitari europei per finanziare il terrorismo palestinese della West Bank.
Letta così, i paesi “richiamati” sarebbe ignari della macchinazione messa in atto dal Pflp. In realtà i suddetti paesi erano stati avvertiti di quanto le leadership palestinesi avessero fatto o stessero per fare.
Un “equivoco” da chiarire per Israele che, nell’ambito dell’inchiesta dello Shin Bet, ha arrestato quattro palestinesi membri del Pflp che lavoravano per la Ong Health Work Committees.
Ong che stando alle accuse aveva il compito di far convogliare illegalmente il denaro nelle azioni terroristiche, in realtà arrivato per fini umanitari.
Nel 2019, il direttore amministrativo del Pflp era stato arrestato per l’omicidio della diciassettenne israeliana Rina Shnerb. In quell’occasione il Jerusalem Post aveva puntato il dito contro la ong Addameer, dove lavorava, per l’appunto, il contabile Samer Arbid, 44 anni, membro di spicco del Fplp di Ramallah, ritenuto essere il responsabile della morte della ragazza israeliana...



LA VIPERA PALESTINESE !
Cari amici tutti oggi, purtroppo, ci giungono notizie drammatiche dal medio oriente, le fiamme della morte e distruzione si alzano imponenti dal suolo israeliani e palestinese.
Manlio Minicucci
13 maggio 2021

https://www.facebook.com/groups/3168285 ... 3683473090

Oggi intendo iniziare la mia narrazione mediorientale partendo da una vecchia storia che i nostri nonni solevano raccontarci col fine di farci riflettere sul genere umano e sui suoi pregi e difetti ma soprattutto sulla sua ipocrisia che trova nelle sue fondamenta la radice della secolare menzogna. "Un giorno qualunque, un uomo trovò ai bordi della sua casa colonica una grossa vipera in fin di vita. La prese con cautela e la porto in casa e la ripose nel suo acquario oramai vuoto da anni. Con amore la curò, la nutrí e la trattò come si trattasse di una di famiglia però... un giorno come tanti, mentre le rimuoveva alcuni pezzi di pelle che si staccavano dal suo corpo, per via della muta di stagione, improvvisamente lo morse mortalmente, purtroppo il suo veleno cominciò a circolare nel suo sangue e prima di perdere conoscenza trovò la forza per chiederle il perché lo avesse morso nonostante lui l'avesse curata e trattata con amore. La laconica risposta dell'animale fu: mi dispiace ma è nella mia natura e non posso farci niente" ! Dov'è la morale d'esempio della storiella ? Benissimo, la risposta la troviamo nella faccenda della guerra in Israele contro i palestinesi, la morale è proprio nella storiella della vipera e cioè, diffidare sempre di chi ha nella natura l'odio verso gli ebrei e le altre religioni, e chi lo ha in modo viscerale verso il politicamente diverso. E che l'odio e ipocrisia descritta sono i soliti elementi di riscontro in questa nuova guerra del 2021 che si sta consumando in Israele, israeliani arabi che attaccano altri israeliani ebrei in quella che pare, in queste ore, sia diventata una vera guerra civile. Odio covato per 75 anni e che oggi trova il compimento e coronamento delle loro folli convinzioni nell'esplosione dei razzi lanciati dalle postazione palestinesi... e dalle conseguenti tre morti che ne sono scaturiti dopo che gli ordigni hanno colpito le città ebraiche. Altro vergognoso "morso delle vipere" Israele lo ha ricevuto dalla politica italiana ed europea, nessuna presa di posizione di solidarietà verso gli ebrei e i suoi morti. Già... gli stessi politici della sinistra europea che “utilizzano gli ebrei” solo per propaganda e quando fanno comodo, infatti, dopo la giornata della Shoah tutti sono autorizzati a dimenticarsi di loro e simpatizzano... paradossalmente per i palestinesi, anti ebrei per eccellenza. I mussulmani sono fatti così non puoi farci nulla, e ammazzare gli ebrei è "nella loro natura"... infatti l'odio e la morte viene anche auspicata attraverso un versetto di una Sura ben precisa del Corano, testo sacro per gli islamici. Israele spende tanto per l'organizzazione palestinese in donazioni e assistenza ma poi il risultato è sempre lo stesso, quando meno te l’aspetti... mordono. Ora la situazione si mette male per Hamas e compagni perché ci sono morti e devastazioni e sicuramente la risposta israeliana sarà dura e decisa e l'obiettivo primario sarà quella di "mozzare il capo alla vipera terroristica palestinese".

Mike Pompeo: La posizione di Biden su Israele e Iran "incoraggia i terroristi".
L'Osservatore Repubblicano
12 maggio 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 8156788187

L'ex Segretario di Stato, il repubblicano Mike Pompeo, ha fatto a pezzi la politica estera di Joe Biden su Israele e Iran, dicendo che la sua posizione sulle dispute di lunga data nella regione "incoraggia i terroristi".
La critica di Pompeo arriva dopo che i seguaci del movimento terroristico di Hamas hanno lanciato razzi su Gerusalemme lunedì sera, dopo gli scontri tra le forze israeliane e i manifestanti palestinesi.
Pompeo ha detto che l'amministrazione Biden ha "chiaramente manifestato meno sostegno" per il diritto all'autodifesa degli israeliani rispetto all'amministrazione Trump, e che così facendo "incoraggia proprio i tipi di violenza che stiamo vedendo oggi nella regione".
"Cose semplici come il presidente Biden che ritarda la sua chiamata con la leadership israeliana e il riavvio dei finanziamenti all'[Autorità Nazionale Palestinese] attraverso le [Nazioni Unite], dicono ad Hamas e ai terroristi in Cisgiordania che l'America dà meno valore al rapporto tra Israele e gli Stati Uniti", ha detto l'ex Segretario di Stato.
Pompeo, ora un collaboratore di Fox News, ha detto che il "cambio di politica" della Casa Bianca verso la Repubblica Islamica dell'Iran è pericoloso.
"Pensate a questo: oggi, l'Iran ospita e protegge i più alti leader operativi del regime iraniano", ha detto Pompeo. "Questa settimana abbiamo sequestrato un massiccio carico di armi quasi certamente diretto dall'Iran agli Houthis per procura iraniana nello Yemen - che questa amministrazione ha ora inspiegabilmente dichiarato non essere terroristi".
"E, ora, la squadra di Biden sta permettendo che centinaia di milioni di dollari vadano al regime iraniano sotto forma di petrolio greggio spedito al Partito Comunista Cinese", ha continuato l'ex membro del gabinetto Trump.
"Tutto questo segnala ai combattenti di Hamas sostenuti dall'Iran: Ora è il momento di lanciare razzi e ottenere il riconoscimento globale e il sostegno per le vostre rivendicazioni", ha detto.
Pompeo ha aggiunto che "non dovrebbe sorprendere" che gli Stati Uniti che cercano di rientrare nel Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) - noto anche come "l'accordo sul nucleare iraniano" - hanno iniziato a disfare "la coalizione che [l'amministrazione Trump] ha costruito" con Israele.
Ha anche detto che l'amministrazione Biden "è determinata a dare all'Iran un percorso verso un'arma nucleare rientrando nel JCPOA" e che così facendo "metterà il nostro alleato Israele in una posizione tale da dover intraprendere azioni militari".
"Il mantra di Biden del 'JCPOA o la guerra' è esattamente al contrario. Quando abbiamo lasciato quell'accordo inconcludente, non c'era nessuna guerra, ha continuato Pompeo. "Infatti, tre nazioni hanno aderito agli Accordi di Abramo dichiarando la Pace con Israele".
"Rientrare nel JCPOA, da come possiamo ora assistere a Gaza, è l'azione che ridurrà la pace e creerà le condizioni per causare una guerra che potrebbe intensificarsi fino a includere molti paesi", ha aggiunto.
La critica di Pompeo a Biden arriva dopo che il gruppo terroristico palestinese di Hamas ha lanciato razzi contro Gerusalemme durante la celebrazione del "Jerusalem Day".
Israele ha risposto all'aggressione con i raid aerei su Gaza e lo scambio di violenza non si è più fermato da lunedì.
Gli attacchi di Hamas contro Israele sono stati condannati dai legislatori statunitensi di entrambi gli schieramenti.


NE' RIBELLI NE' FEDELI
Preferisco Lerner. Preferisco Ovadia.
Niram Ferretti
13 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Uno afferma che in Israele si pratica la pulizia etnica, l'altro che vige l'apartheid. Al limite posso anche preferire Chomsky, per il quale, dopo gli USA, Israele è la peggiore sciagura apparsa sulla faccia della terra. Li preferisco a Stefano Jesurum. Tutti e tre, hanno, infatti, la nettezza di una posizione chiara, ma Jesurum, per il quale quello che sta accadendo in questi giorni in Israele, "Non è un film western, non ci sono buoni e cattivi, non è una lotta tra bene e male, ma piuttosto somiglia, come diceva Amos Oz, a una tragedia antica, nell'accezione più precisa che la parola assume: lo scontro tra un diritto e un altro, tra una rivendicazione profonda, pregnante, convincente, e un'altra non meno convincente, pregnante, non meno umana", Jesurum che pratica l'equidistanza tra chi, fin dalla sua nascita desidera distruggere Israele, e chi, Israele, appunto non ha fatto che difendersi da questa volontà distruttiva, è peggio.
E' il peggio di chi, porgendo al pubblico il proprio nobile cuore grondante sofferenza, osserva lo svolgersi degli eventi affranto. La sofferenza è troppa, non consente di prendere posizione, poichè hanno ragione gli uni e gli altri.
Di lui, e quelli come lui, il Poeta, aveva già tenuto conto:
«E io ch'avea d'error la testa cinta,
dissi: "Maestro, che è quel ch'i' odo?
e che gent'è che par nel duol sì vinta?".
Ed elli a me: "Questo misero modo
tengon l'anime triste di coloro
che visser sanza infamia e sanza lodo.
Mischiate sono a quel cattivo coro
delli angeli che non furon ribelli
né fur fedeli a Dio, ma per sé foro.




Un divorzio tardivo
Moked
Emanuele Calò, giurista
9 aprile 2019

https://moked.it/blog/2019/04/09/un-divorzio-tardivo/


L’ebraismo italiano è spaccato in due; una parte è costituita da persone ragionevoli ed amanti della pace, aperte al dialogo e intrise di cultura, mentre l’altra è costituita da soggetti incolti, incapaci di articolare verbo senza mutilare gravemente la lingua italiana e, soprattutto, fiere della propria ignoranza. Naturalmente – ma si capisce da come scrivo – appartengo alla seconda categoria. Tutto questo è un bene, perché assicura il pluralismo all’interno della c.d. fede mosaica. Onde salvaguardare il buon gusto, ci sono ridotte dove il male non entra ed il dibattito è circoscritto alle persone dabbene.

In tale contesto, i partigiani del bene scrivono che il riconoscimento della sovranità israeliana sul Golan sarebbe strumentale ad un progetto di rendere Israele un avamposto degli USA, ossia, un gendarme lasciato a presidiare la zona anziché uno Stato normale. Così, si delegittima Israele sulla base di un processo alle intenzioni, perché il Golan, annesso nel 1981, appare vitale per la difesa e la sopravvivenza d’Israele. Al riguardo, rinvio alle puntuali osservazioni di Valentino Baldacci (Moked, Idee, 28 marzo 2019).

Non si può mettere in contrasto l’adesione USA all’annessione del Golan con il progetto dei due Stati senza sorvolare sulla chiara lettera della Carta dell’OLP e della sua Basic Law, che comportano l’eliminazione di Israele e la cacciata degli israeliani. Non si può, perché è incomprensibile come si continui a considerare la pace come un processo unilaterale, sia perché è palesemente errato sia perché se così fosse Israele sarebbe una sorta di mostro invaghito del possesso e della guerra.

In sostanza, il piccolissimo ebraismo italiano è diviso, alla maniera americana, fra AIPAC e JStreet. Tanto vale, a questo punto, un bel divorzio anziché una convivenza che diventa ogni giorno più pesante e insopportabile. Non me la sentirei di asserire se, fra queste due parti, taluna sia sionista e talaltro sia Nostra Bandiera, perché non credo che la storia possa ripetersi. In ogni caso, essendo insopportabilmente incolto, non me ne accorgerei. Ipotizzo, però, che le questioni identitarie che attengono ai rapporti col mondo circostante non solo non siano mai state risolte, ma che si siano parecchio aggravate col passare degli anni ed il susseguirsi delle generazioni, e se non se n’è parlato è perché, per avere le giuste percezioni, schierarsi nella categoria degli intellettuali è una condizione forse necessaria ma sicuramente non sufficiente. Possiamo soltanto fare voti per un bel divorzio, atteso che l’ebraismo è sufficientemente avanti da prevederlo fin dai primordi. Cosa dire a chi resta? Come il personaggio di Un divorzio tardivo di A. B. Yehoshua, gli direi: “finalmente avrai una piccola pace e la quiete quando me ne sarò andato”; semmai, potrei suggerire, non a tutta la sinistra, ma soltanto ai radical chic, di guardarsi nello specchio del democratico, come tratteggiato da Jean-Paul Sartre, nelle sue Riflessioni sulla questione ebraica, non a caso finite in tanti, troppi dimenticatoi.



La responsabilità verso i palestinesi non è nostra: è degli arabi.
Golda Meir

Noi, in Israele, abbiamo assorbito circa un milione e quattrocentomila ebrei arabi: dall'Iraq, dallo Yemen, dall'Egitto, dalla Siria, dai paesi nordafricani come il Marocco. Gente che arrivando qui era piena di malattie e non sapeva far nulla. Tra i settantamila ebrei giunti dallo Yemen, per esempio, non c'era un solo medico ne una sola infermiera: ed eran quasi tutti ammalati di tubercolosi. Eppure li prendemmo, e costruimmo ospedali per loro, e li curammo, li educammo, li mettemmo in case pulite e li trasformammo in agricoltori, medici, ingegneri, insegnanti... Tra i centocinquantamila ebrei che vennero dall'Iraq v'era un piccolissimo gruppo di intellettuali; eppure i loro figli, oggi, frequentano le università. Certo abbiamo problemi con loro, non è tutto oro quello che luccica, ma resta il fatto che li abbiamo accettati e aiutati. Gli arabi invece non fanno mai nulla per la propria gente. Se ne servono e basta.



Uno dei maggiori analisti israeliani, Martin Sherman, da anni ci spiega cosa non funziona nell'approccio di Israele riguardo a Gaza.
Niram Ferretti
13 maggio 2021

Ripubblico un suo essenziale contribuito di tre anni fa, di bruciante attualità.
"Da quando Israele ha abbandonato unilateralmente la striscia di Gaza quasi un decennio e mezzo fa, i suoi nemici sono riusciti a migliorare la portata e le dimensioni del loro arsenale al di là del pensabile. Alla fine di ogni round di combattimenti, il periodo di calma interbellica non veniva utilizzato per sviluppare la loro società e far progredire la loro economia, ma piuttosto per migliorare le loro capacità militari in vista del prossimo round di combattimenti. Se nel 2005, alla vigilia del “disimpegno”, alcuni individui lungimiranti avessero predetto che la realtà sarebbe stata quella che è oggi, i loro avvertimenti sarebbero stati sdegnosamente liquidati come allarmismo infondato”.


La netta opzione di Israele, arabi a Gaza o ebrei nel Negev, di Martin Sherman
Martin Sherman
17 Novembre 2018

http://www.linformale.eu/la-netta-opzio ... n-sherman/

“Le storie da incubo del Likud sono ben note. Dopotutto, hanno promesso anche i razzi Katyusha da Gaza. Per un anno, Gaza è stata in gran parte sotto il dominio dell’Autorità Palestinese. Non c’è stato un solo razzo Katyusha. Né ci sarà alcun Katyusha”. –Primo Ministro Yitzhak Rabin, 28 settembre 1995

“Sono fermamente convinto e credo davvero che questo disimpegno … sarà apprezzato da chi è vicino e lontano, ridurrà l’animosità, spezzerà i boicottaggi e gli assedi e ci permetterà di avanzere lungo il sentiero della pace con i palestinesi e gli altri vicini”.- Primo Ministro Ariel Sharon, 25 ottobre 2004.

Se la leadership israeliana persisterà con la sua percezione degli arabi palestinesi in generale, e dei gazawi in particolare, nella veste di potenziali partner in qualche futuro accordo di pace piuttosto che percepirli come essi si percepiscono- quali nemici implacabili, la cui inimicizia verso lo Stato ebraico non è radicata in quello che esso fa ma in ciò che esso rappresenta: non sarà mai in grado di formulare una politica in grado di affrontare efficacemente la continua e intensificante minaccia proveniente dalla Striscia di Gaza.

Il fallimento fatale della saggezza convenzionale

La drammatica escalation di violenza di lunedì – lo stesso giorno in cui Israele ha permesso il trasferimento di 15 milioni di dollari provenienti dal Qatar nell’enclave di Hamas, presumibilmente per alleviare il peggioramento della crisi umanitaria – ha evidenziato la futilità di aderire ai dettami della saggezza convenzionale- secondo cui il crescente aiuto umanitario funzionerebbe per sedare la violenza lungo e attraverso il confine con Israele, o per ridurlo in modo significativo. Di fatto, gli eventi recenti hanno solo evidenziato quanto si siano dimostrati infondati i dogmi prevalenti che dominano il discorso.

Più volte nel corso del conflitto, è stato dimostrato, in modo chiaro e convincente, che la penuria e la privazione non sono la ragione dell’ostilità araba nei confronti di Israele. Al contrario, è l’ostilità araba nei confronti di Israele che è la ragione della prevalente penuria e della privazione.

Quasi inevitabilmente, la costernante recrudescenza della violenza lungo il confine di Israele riporta alla mente il conciso detto attribuito ad Albert Einstein, secondo cui: “Non possiamo risolvere i nostri problemi con lo stesso modo di pensare che abbiamo usato quando li abbiamo generati”.

Dopotutto, i problemi di Gaza sono l’esito innegabile del tentativo mal concepito di imporre a Gaza e ai suoi abitanti una forma di autogoverno. In quanto tale è un problema che non può essere risolto perseverando con lo stesso modo di pensare che lo ha creato. Di conseguenza, la formula fallita dell’autogoverno per Gaza deve essere accantonata, poiché qualsiasi ostinata insistenza su di essa continuerà solo ad esacerbare la situazione attuale e ad estendere la sofferenza sia per gli arabi che per gli ebrei.

Moderazione irresponsabile

È in questo contesto che deve essere valutata la decisione del governo israeliano di astenersi da un’azione militare decisiva a seguito di quasi otto mesi di violenze contro i suoi civili nel Sud, e cioè di non essere solo imprudente ma irresponsabile.

Per comprendere il significato di questa accusa piuttosto dura, dovremmo ricordare che da quando Israele ha abbandonato unilateralmente la striscia di Gaza quasi un decennio e mezzo fa, i suoi nemici sono riusciti a migliorare la portata e le dimensioni del loro arsenale al di là del pensabile. Alla fine di ogni round di combattimenti, il periodo di calma interbellica non veniva utilizzato per sviluppare la loro società e far progredire la loro economia, ma piuttosto per migliorare le loro capacità militari in vista del prossimo round di combattimenti. Se nel 2005, alla vigilia del “disimpegno”, alcuni individui lungimiranti avessero predetto che la realtà sarebbe stata quella che è oggi, i loro avvertimenti sarebbero stati sdegnosamente liquidati come allarmismo infondato”.

Se all’epoca, quando le più formidabili armi in dotazione all’organizzazione terroristica di Gaza erano razzi primitivi con una carica esplosiva fino a 5 kg e una gittata di non più di 5 km, qualcuno avesse detto che nel prossimo futuro tutti i centri popolati israeliani entro un raggio di 100 km sarebbero stati minacciati da armi ad alta traiettoria muniti di testate di guerra fino a 100 kg; se, in quel momento, qualcuno avesse suggerito che Israele sarebbe stata minacciata nel raggio di un’ora da una potenza di fuoco di centinaia di missili / razzi / proiettili, nessuno avrebbe preso sul serio la sua predizione.

Tenace inimicizia strategica

Di conseguenza, sarebbe pericoloso per Israele sottovalutare la gravità del significato strategico a lungo termine di questa tenace inimicizia e delle e sue propaggini più radicali. Di fatto, ogni volta che Israele è riuscita a contrastare una specifica modalità di attività terroristica, gli arabi palestinesi sono riusciti a escogitare dei metodi per superare o aggirare le contromisure israeliane.

Così, quando Israele è riuscita a limitare gli attacchi terroristici attraverso una barriera di sicurezza e posti di blocco fissi e regolamentati, i palestinesi hanno sviluppato le capacità aeree dei razzi in modo da aggirarle dall’alto. Quando Israele ha sviluppato dei sistemi di difesa anti-razzo, i palestinesi hanno iniziato a scavare una serie di tunnel di attacco sotterranei in modo da aggirare quei sistemi dal basso. Quando Israele ha iniziato a costruire una barriera sotterranea da miliardi di dollari per bloccare i tunnel, i palestinesi hanno iniziato a lanciare aquiloni incendiari e palloni esplosivi, per aggirarla dall’alto – e così via.

E’ difficile reputare una eventualità non plausibile la minaccia di attacchi da parte di uno sciame di droni armati di cariche esplosive o peggio-non convenzionali, a cui verrebbe sottoposta Israele in un futuro non troppo lontano. A maggior ragione e in maniera assai preoccupante, se le infrastrutture terroristiche di Gaza verranno lasciate intatte, e non vi è motivo di ritenere che uno scenario del genere, o altrettanto inquietante, non prenderà corpo.

Crescente malcontento nei confronti dell’inerzia del governo

Le ramificazioni di questa duratura guerra giudeocida stanno iniziando a farsi sentire sulla società israeliana. Le manifestazioni di protesta sempre più accese da parte dei residenti delle comunità israeliane vicine al confine di Gaza riflettono la crescente intolleranza verso ciò che è percepita come un’impotenza del governo a reagire alle sfide lanciate dalle organizzazioni terroristiche di Gaza – e come palese fallimento ad assolvere ai suoi obblighi più basilari – e a fornire sicurezza ai propri cittadini. Queste proteste stanno a indicare una crescente riluttanza a sopportare le sempre più gravose condizioni in cui sono costretti a vivere, con la loro economia devastata – in particolare il settore turistico e quello agricolo – la drastica diminuzione dei loro mezzi di sostentamento, i crescenti disagi della quotidianità e i pericoli continui per la loro vita e quella dei loro familiari.

È difficile decifrare la logica strategica – se esiste – che si cela dietro l’attuale politica del governo. A meno che, a conti fatti, per qualche ragione sconosciuta e certamente non specificata, si scommetta sulla trasformazione degli arabi-palestinesi in qualcosa che non sono mai stati da oltre cento anni e che anzi mostrano pochi segnali di diventarlo in un futuro prossimo. E’ difficile comprendere-vista la sua inclinazione per l’inazione-come il governo veda l’evolversi della situazione nel futuro. Nei prossimi vent’anni? Nei prossimi dieci anni?

Scetticismo giustificato

C’è un percettibile senso di scetticismo in merito alle intenzioni del governo riguardo Gaza e alla sua capacità di affrontare adeguatamente le sfide che essa pone. Questo non sorprende affatto per quanto concerne Gaza, poiché quanto affermato all’inizio di questo articolo indica chiaramente che l’opinione pubblica israeliana è stata gravemente fuorviata in passato, visto che le precedenti valutazioni si sono dimostrate ampiamente inaccurate.

È pertanto comprensibile che le criptiche allusioni del governo a motivi altamente riservati, che non possono essere resi pubblici, – per evitare azioni militari punitive su larga scala contro Gaza, in risposta a mesi di violenze – siano state accolte con sospetto.

Le improvvise dimissioni del Ministro della Difesa Avigdor Lieberman, in segno di protesta contro la mancanza di azione da parte dell’Idf, hanno gravemente minato ogni attendibilità riconosciuta ad affermazioni del genere, dal momento che sembra fortemente inverosimile, che proprio Lieberman, fra tutti, non fosse a conoscenza di questi elementi di freno.

In effetti, gli eventi degli ultimi giorni tendono anche a screditare le affermazioni secondo le quali l’intervento militare nella parte meridionale del paese è stato contenuto per focalizzare l’attenzione al nord, considerato come fonte di grave pericolo per Israele. A dimostrazione di ciò, anche contro le centinaia di proiettili piovuti da Gaza, il sistema di difesa missilistico israeliano non è stato in grado di prevenire i colpi diretti contro le abitazioni. Ci si può quindi chiedere come sarebbe andata contro il lancio nel nord del paese di migliaia di altri formidabili missili di cui è dotato l’arsenale di Hezbollah. Pertanto, la logica militare avrebbe imposto l’eliminazione della minaccia minore nel sud di Israele, in modo da non essere affrontata contemporaneamente a quella maggiore proveniente dal nord del paese. D’altronde, se l’infrastruttura militare di Gaza viene lasciata intatta, Israele non può determinare quando potrebbe essere attivatia. Anzi, non è improbabile che ciò possa accadere nel caso in cui a nord scoppino degli scontri.

L’amaro dilemma

Dato il continuo potenziamento delle capacità militari a Gaza, l’irrilevanza degli aiuti umanitari per la stabilità, il crescente malcontento da parte della popolazione civile e le incombenti minacce su altri fronti, la leadership israeliana deve interiorizzare l’amara verità: la soluzione al problema di Gaza è la sua decostruzione, e non la sua ricostruzione. Perché, in fin dei conti, si deve affrontare un dilemma spiacevole, ma inevitabile: alla fine ci saranno arabi a Gaza o ebrei nel Negev. A lungo termine, non ci saranno entrambi.

Traduzione in italiano di Niram Ferretti e Angelita La Spada





Piovono razzi contro Ashdod e Ashkelon.
Niram Ferretti
13 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Tre missili sono partiti dal Libano contro Israele, sembra da un campo profughi, mentre a Lod è stata incendiata un'altra sinagoga. La grande coalizione, l'ammucchiata con puntello arabo esterno sembra, al momento tramontata. Naftali Bennett dovrà aspettare.
Netanyahu si è rafforzato, ma dipende molto il modo in cui condurrà questa emergenza. Per ora un dato nuovo ma non sorprendente emerge, una parte del nemico è in casa. Gli arabi che incendiano le sinagoghe e bruciano le macchine sono una quinta colonna interna al paese. In uno scenario ipotetico di guerra civile, quanti del milione e novecentomila circa arabi israeliani resterebbero fedeli a Israele?


Tiziano Retti
ma si sapeva da tempo che la quinta colonna non aspettava che il momento giusto. Gli israeliani hanno fatto finta di niente per decenni

Amalia Gavish
Tiziano Retti Israele voleva la pace, ma questi esseri traditori, non meritano più nulla, e sopratutto non dovrebbero essere più cittadini israeliani!!! Devono essere cacciati via, non si può più credere a questi traditori.

Tiziano Retti
Amalia Gavish mi spiace ma la pace la fai con chi la vuole e questi non l'hanno mai voluta. Troppa ingenuità

Amalia Gavish
Tiziano Retti non è ingenuità ma il buon senso di poter convivere in pace, ma si vede che non meritano la fiducia, e sopratutto non sono degni di vivere in Israele, come persone civili, a questo punto, o gli israeliani o loro, ed io opto per gli israeliani e fuori dai piedi questi traditori terroristi.

Gina Fani
Ma questi missili da dove arrivano, da chi li hanno acquistati

Cristian Verzelloni
Gina Fani per la maggior parte dall'Iran. una certa parte sono accorcchi messi in sieme alla menopeggio. entrano come pezzi dai mille tunnel e dai mille buchi sui confini israeliani.. sono oggetti abbastanza semplici (infatti si tratta di razzi e non di missili.. differenza abbastanza sostanziale). i palestinesi spendono una quantità ingente di denaro per comperare quella roba.. se la spendessero per ospedali e scuole.. beh vedremmo studenti israeliani andare a scuola a Gaza.. ma non lo fanno.. l'unica cosa che fanno è montare le rampe di lancio dei razzi sui tetti delle scuole, così quando la IDF reagisce possono far vedere le foto delle scuole abbattute, con la speranza, da parte palestinese, di centinaia di bambini come vittime, perché fa sempre tanta notizia e fa, ovviamente, piangere le anime pure...

Cristian Verzelloni
Gina Fani era assolutamente certo che accadesse una cosa del genere, infatti il capo di Bi-Deng, no, uno dei capi di Bi-Deng, Obama, era talmente genuflesso con l'Iran che questi si sentivano liberi di fare i furbetti.. Trump gli ha detto che non era il caso.. si sono calmati, ha inoltre dato ad Israele quello che tutti i presidenti degli ultimi 50anni avevano promesso ma che nessuno aveva mantenuto.. oggi, con il corrotto bastardo alla casa bianca sia hamas che l'iran si sentono autorizzati a fare quello che vogliono.. e presto avranno un'altro aereo pieno di miliardi di dollari che arriva di notte ed in segreto per fare pure peggio.. i democratici americani, inclusi le decine di migliaia di Ebrei Americani che vivono nelle grandi città come la comunità che include New York, Newark e Jersey City che insieme hanno 19 milioni di abitanti e 2 milioni di Ebrei, ovvero più del 10% della popolazione, hanno votato per Bi-Deng, ed il sangue di queste ore lorda anche le loro mani...




AUTORITÀ PALESTINESE: "VENDERE CASE AGLI EBREI È UN TRADIMENTO DELLA PATRIA"

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 0361673296

Il quotidiano ufficiale dell’Autorità Palestinese Al-Hayat Al-Jadida ha pubblicato di recente un editoriale del suo opinionista Omar Hilmi Al-Ghoul in cui si definisce “illegale” la cessione di proprietà immobiliari ad ebrei, tacciandola di “tradimento della patria”.
L’editoriale suggerisce di approntare una lista nera dei “collaborazionisti” che vendono proprietà a ebrei e di distribuirla dappertutto, “anche negli asili”, per aizzare l’odio contro “i venditori di terreni”.
L’autore afferma inoltre che le famiglie devono ripudiare e ostracizzare qualsiasi loro membro che venda terra ai “sionisti”, e cita la sentenza dell’autorità religiosa palestinese secondo cui i venditori di terre devono essere scomunicati e non più considerati membri della fede islamica.


Israele, attacco con forze aeree e terrestri su Gaza. Netanyahu: «Proseguiremo per tutto il tempo necessario»
Israele, l'esercito entra a Gaza: attacco di truppe di terra e di cielo
14 maggio 2021

https://www.ilmessaggero.it/mondo/israe ... 58147.html

Truppe israeliane sono entrate stanotte a Gaza per un attacco di terra contro le postazioni di Hamas, bersagliate negli ultimi giorni da pesantissimi raid aerei dopo la pioggia di razzi verso lo Stato ebraico. «Ho detto che avremmo fatto pagare un prezzo molto alto ad Hamas. Lo facciamo e continueremo a farlo con grande intensità. L'ultima parola non è stata detta e questa operazione proseguirà per tutto il tempo necessario», ha scritto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un messaggio pubblicato su Twitter dopo l'annuncio dell'esercito dell'avvio delle operazioni di terra, accompagnate da nuovi raid. Il portavoce militare Jonathan Conricus ha precisato che i soldati sono pentrati dal nord della Striscia, senza tuttavia dare particolari sulla quantità di forze impegnate nell'enclave palestinese. Le forze israeliane hanno comunque ordinato a chiunque si trovi in territorio israeliano entro 4 km dalla frontiera di entrare in un rifugio e di restarvi «fino a nuovo ordine». Di fronte all'ennesima escalation del conflitto, il Consiglio di sicurezza dell'Onu è stato convocato per domenica.

Il conflitto - Per tutta la giornata di ieri Israele aveva continuato ad ammassare le truppe al confine con la Striscia e a richiamare altri riservisti, facendo presagire l'imminenza di un'operazione di terra, evocata a più riprese dallo stesso esercito. La guerra con Hamas - mentre continuano i raid e il lancio di razzi su Tel Aviv e vicino agli aeroporti israeliani - scivola così in uno scontro diretto sul campo dopo essersi aggravata nella serata di ieri di un altro dramma: un'intera famiglia, compresi quattro bambini e la madre incinta, è rimasta uccisa in un pesante bombardamento israeliano nella zona di Sheikh Zayed, nel nord di Gaza, che ha provocato almeno 11 morti e 50 feriti, secondo la ricostruzione dell'agenzia palestinese Wafa. Al quinto giorno di conflitto le chance di un cessate il fuoco imminente appaiono ridotte al lumicino.

La comunità internazionale, malgrado gli appelli alla de-escalation e qualche timido tentativo di mediazione, sembra assistere impotente. E non è servito da deterrente per l'operazione di terra neanche la grave situazione che Israele sta affrontando al suo interno, con le violenze incessanti tra ebrei ed arabi: un secondo fronte imprevisto e foriero di sviluppi devastanti. Finora dalla Striscia sono piovuti su Israele circa 1.600 razzi, anche di nuova concezione, accompagnati dalla novità dei droni esplosivi. Razzi che hanno bersagliato il sud e le zone centrali del Paese. L'aviazione ebraica ha risposto con centinaia di attacchi, soprattutto contro la catena di comando e di intelligence di Hamas e della Jihad e contro i lanciatori di missili anti tank. In particolare è stata centrata una struttura dei servizi di Hamas con «dozzine di terroristi operativi» all'interno. Un edificio, hanno spiegato ancora i militari, che serviva come comando principale per la sua rete di sorveglianza. Il bilancio, secondo il ministero della Sanità di Gaza, è salito ad oltre 100 morti (compresi 27 bambini), con oltre 500 feriti.

Hamas, hanno sottolineato gli esperti, sta mostrando una crescente e innovativa capacità di fuoco, usando tra l'altro - come ha rivelato Abu Obeida, portavoce delle Brigate al-Qassam, ala militare dell'organizzazione - i nuovi razzi denominati 'Ayash250', che avrebbero una gittata di 250 chilometri. Sono questi ad essere stati lanciati verso l'aeroporto internazionale Ramon, a nord di Eilat, e piuttosto distante dalla Striscia. Minaccia che ha portato le maggiori compagnie aeree europee e americane a sospendere i voli per l'aeroporto Ben Gurion almeno fino a sabato. Ma a preoccupare la leadership israeliana sono anche - o forse soprattutto - le violenze che da giorni, a partire dagli scontri di Gerusalemme, stanno infiammando le città miste con una vera e propria caccia all'uomo tra ebrei e arabi e tentati linciaggi da entrambe le parti. Il ministro della Difesa Benny Gantz ha quindi ordinato «un massiccio rinforzo» delle forze di polizia nel tentativo di raffreddare «gli attacchi contro civili ebrei ed arabi». «Siamo in stato di emergenza», ha detto Gantz, che ha disposto il rinforzo di 10 battaglioni della polizia di frontiera. «Nessun soldato - ha tuttavia precisato - sarà coinvolto in queste attività, visto che non fanno parte della missione dell'esercito».

Una politica non condivisa dal premier Benyamin Netanyahu che invece da Lod - cittadina scintilla delle violenze - ha annunciato che per sedare i disordini Israele potrebbe «fare ricorso ad arresti amministrativi (ossia non convalidati da un giudice, ndr) ricorrendo anche ai soldati, come peraltro avviene anche in altri Paesi». Fatto sta che i disordini continuano a dilagare da sud a nord: da Bat Yam a Haifa, da Tiberiade al Negev alla periferia di Tel Aviv, fino ad Acco (S.Giovanni d'Acri), dove nei giorni scorsi è stato appiccato il fuoco ad uno dei più famosi ristoranti della città, 'Uri Buri', di proprietà di un ebreo. Lo stesso è avvenuto per negozi e proprietà arabe. Una spirale difficile da contenere. Sul fronte politico infine sembra allontanarsi un governo di unità anti-Netanyahu. Il leader di Yamina Naftali Bennett stasera ha escluso di poter far parte di un esecutivo con Yair Lapid. Secondo alcuni media anzi Bennett riprenderà i colloqui proprio con il Likud di Netanyahu. La decisione pare legata proprio ai disordini tra arabi ed ebrei: al governo alternativo a Netanyahu si accreditava la possibilità che potesse essere sostenuto dall'esterno dai partiti arabi.


L'ESECRABILE REALISTA
Niram Ferretti
15 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"In Israele devo confrontarmi con un nemico che vuole liquidare il mio Stato. Cosa volete che faccia? Che vada incontro alla gente che ha dato il via a quattro guerre, con dei mazzi di fiori?...C'è un odio profondo nei confronti di Israele nelle città arabe".
Si lo disse lui, Meir Kahane, il cui nome è diventato praticamente impronunciabile in Israele, salvo per coloro che sono a tutt'oggi suoi seguaci.
Meir Kahane aveva idee un tantino radicali a proposito degli arabi, ma, ciò nonostante aveva centrato il problema. D'altronde, prima di lui lo aveva centrato Jabotinsky.
Il rifiuto arabo nei confrinti di Israele si tramanda di generazione in generazione, come l'antisemitismo. Certamente ci sono tanti arabi-israeliani che sono integrati e fedeli allo Stato ebraico, ma ciò non cambia il postulato. Che sia una minoranza, ed è da dimostrare, quella che ha in odio Israele, se ci fosse una guerra civile, passerebbe subito dalla parte di Hamas. Esiste ed è ben radicata. Una quinta colonna dentro nello Stato, perlopiù arabi-palestinesi di terza e quarta generazione, i più pericolosi.
O loro o noi, diceva, Meir Kahane, O loro o noi. È una questione basilare, senza tanti giri di parole.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Messaggioda Berto » ven mag 14, 2021 8:15 am

Tutto questo non ha niente a che fare con quattro case a Sheikh Jarrah
Come palestinese che vive a Gerusalemme, sono frustrato e infuriato: con Hamas
Di Bassem Eid
(Da: Times of Israel, 12.5.21)

https://www.israele.net/tutto-questo-no ... ikh-jarrah

Mentre scrivo queste righe, piovono razzi da Gaza su Israele e vengono fomentate proteste violente nelle città del paese. Si contano già dei morti a causa di questa violenza insensata, e ne seguiranno sicuramente altri nei prossimi giorni.

Come palestinese che vive a Gerusalemme sono frustrato e infuriato, e non posso che incolpare Hamas. I fanatici che governano Gaza con pugno di ferro non sanno resistere all’opportunità di aizzare violenze anti-ebraiche per il loro tornaconto politico. Se nel farlo muoiono innocenti ebrei e musulmani, per loro è tanto di guadagnato.

Il pretesto per quest’ultimo fuoco di fila missilistico e per l’istigazione sui social network è Sheikh Jarrah, dove era prevista un’udienza in tribunale su una controversia legale di antica data: una questione privata tra ebrei in possesso di un vecchio atto di proprietà risalente al XIX secolo e gli abitanti arabi di quattro case che ci vivono da decenni e non vogliono pagare l’affitto. È il genere di causa che dovrebbe essere definita da un tribunale locale. Il che potrebbe accadere in qualsiasi altro paese senza alcun interessamento pubblico. Ma questa è Gerusalemme, quindi tutto deve essere visto nel contesto della situazione politica. E bisogna anche chiedersi: chi può trarre vantaggio dalla violenza politica in questo momento?

Dopo che il presidente dell’Autorità Palestinese Mahmoud Abbas (Abu Mazen) ha annullato le tanto attese elezioni, Hamas ha semplicemente intravisto un’occasione che non poteva lasciarsi sfuggire, sfruttando la situazione di Sheikh Jarrah in un’atmosfera già tesa tra la festività musulmana di Leylat Al Qadr e la Giornata di Gerusalemme. Hamas ha lanciato una campagna sui social network esortando i palestinesi a fomentare violenze durante le proteste a Gerusalemme e altrove. Spingono i giovani palestinesi a gettare via la loro vita lanciando pietre e ordigni incendiari contro la polizia.

I tumulti capeggiati da Hamas davanti dalla moschea di al-Aqsa dimostrano che non è la polizia israeliana quella che mette in pericolo i fedeli impedendo ai musulmani di pregare. Hamas ha aizzato le folle e ha provocato le violenze con il preciso intento di intrappolare Israele nell’accusa di pulizia etnica. Cosa ancora più eloquente, i capi di Hamas hanno poi ordinato il lancio di centinaia di razzi sulle principali città israeliane. Molti di loro lo hanno comodamente fatto dalle loro lussuose ville a Doha, Damasco o altrove, sapendo benissimo di essere al sicuro da qualsiasi contraccolpo. È importante ricordare che la propensione di Hamas per l’assassinio di innocenti è quasi pari alla sua inetta incompetenza, che è in parte la ragione per cui uno su tre dei loro razzi si schianta all’interno della striscia di Gaza, dove le uniche vittime possibili sono palestinesi. A quanto risulta, hanno anche bombardato Abu Ghosh, un antico villaggio arabo (e presso Lod hanno ucciso un padre e la figlia arabi musulmani ndr).

Questo scontro in realtà non è dovuto a quattro case a Gerusalemme est. È dovuto a Hamas, che vede la possibilità di tornare al centro della scena e aumentare la propria influenza e il proprio controllo sui palestinesi a Gerusalemme e altrove. Non bevetevi le loro notizie false, non permettetegli di minimizzare la loro responsabilità. Nelle prossime ore, purtroppo, è assai probabile che sia ebrei che musulmani moriranno perché Hamas ha individuato nella violenza il suo vantaggio politico. Non dimenticatelo.



SPETTACOLO DEPRIMENTE
Lo ammetto, a volte lo spettacolo dell’umana idiozia mi lascia davvero perplesso.
Giovanni Bernardini
14 maggio 2021

https://www.facebook.com/giovanni.berna ... 4799215729

Ognuno è libero di avere le proprie idee, ma dovrebbe cercare, almeno cercare, di difenderle con argomenti almeno plausibili. Trasformare le idee in slogan e gli argomenti in ripetizioni degli slogan sembra invece essere diventato uno sport molto diffuso e questo, lo ammetto, lo trovo deprimente.
Ho letto ieri in rete il solito, vecchio discorso sulle perdite israeliane e palestinesi. I palestinesi hanno avuto ed hanno molti più caduti che non gli israeliani. Questo per qualcuno “dimostra” che gli israeliani sono aggressori e stanno mettendo in atto una guerra di sterminio.
Alcuni, compreso chi scrive, hanno replicato ricordando che nella seconda guerra mondiale la Germania ha avuto molti più morti che Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti messi insieme. Non si trattava, ovviamente, di un invito a ricalcolare le vittime del secondo conflitto mondiale, solo di un esempio volto a dimostrare che i torti e le ragioni di un conflitto non sono legate al numero delle perdite della parti in causa.
È così che invece hanno considerato la cosa alcune persone (molto) diversamente intelligenti. La Germania, hanno sentenziato, ha avuto MENO perdite che non la coalizione anti tedesca globalmente considerata! Favoloso argomento! Così, per questi geni, SE la Germania avesse avuto più perdite della coalizione anti tedesca si sarebbe trasformata da aggressore in aggredita! Ovviamente mi sono ben guardato dal replicare ad una simile idiozia. Il dialogo con i diversamente intelligenti non mi interessa.
In ogni guerra i vari eserciti cercano di minimizzare le proprie perdite e di massimizzare quelle del nemico. Questa regola, universalmente accettata, non dovrebbe valere nel caso di Israele. Israele compie l’enorme peccato di difendere il proprio diritto all’esistenza. Per farsi perdonare dai “progressisti” Israele dovrebbe condurre la guerra massimizzando le sue perdite e minimizzando quelle dei suoi nemici. Gli israeliani cercano in ogni modo si salvaguardare la propria popolazione civile. I bambini israeliani vanno a scuola pronti a correre nei rifugi non appena scatta l’allarme. Non dovrebbero farlo! I sionisti dovrebbero lasciare che i "missili giocattolo" di Hammas uccidessero un bel po’ di bambini ebrei, solo allora i vari Moni Ovadia e Gad Lerner spenderebbero qualche lacrimuccia per loro. Invece quei cattivoni di Israeliani si comportano diversamente. Rinunciano alle lacrimuccie degli ipocriti e salvaguardano i lori civili. Intollerabile!
Nelle guerre le dittature totalitarie hanno quasi sempre un numero di morti enormemente più alto delle democrazie liberali. Questo per il banale motivo che i tiranni totalitari se ne fregano delle sofferenze dei loro stessi popoli. Nella seconda guerra mondiale il folle rifiuto hitleriano di riconoscere la sconfitta ha causato alla Germania negli ultimi nove, dieci mesi di combattimenti un numero di morti quasi pari a quello patito nei quasi cinque anni precedenti.
Sempre nel secondo conflitto mondiale l’URSS ha patito circa 20 milioni di morti non solo perché la Germania nazista ha condotto contro l’URSS una brutale guerra di sterminio, ma anche perché Stalin ha condotto la stessa guerra senza riguardo alcuno per le sofferenze del popolo sovietico.
I palestinesi hanno tante perdite soprattutto perché Hammas se ne frega delle perdite fra i civili, anzi, cerca di massimizzarle a fini biecamente propagandistici. Gli Israeliani avvisano la popolazione civile palestinese prima di sferrare attacchi aerei. I terroristi di Hammas piazzano rampe missilistiche nelle vicinanze di scuole ed asili. Poi strillano per la perdita di vite innocenti. E c’è sempre qualche occidentale "buono" che si unisce ai loro strilli.
Non val davvero la pena di aggiungere altro...


Ecco i dementi:
Cathy La Torre
13 maggio 2021

https://www.facebook.com/cathylatorrebo ... 7936883485

Nel 2008 i palestinesi hanno contato 3.202 tra morti e feriti.
Israele 853.
Nel 2009 i palestinesi hanno avuto 7.460 morti e feriti.
Israele 123.
Nel 2010 il rapporto è di 1.659 a 185.
Nel 2011 è di 2.260 a 136.
Nel 2012 è di 4.936 a 578.
E nel 2013: 4.031 a 157.
Nel 2014, tra gli anni più sanguinosi, i palestinesi hanno subito 19.860 perdite tra morti e feriti.
Israele 2.796.
Nel 2015 morti e feriti tra i palestinesi: 14.813.
Morti e feriti tra gli israeliani: 339.
Praticamente, per ogni morto o ferito israeliano, ce ne sono 43 palestinesi.
Nel 2016 i palestinesi morti e feriti sono 3.572.
Quelli israeliani: 222.
Siamo nel 2017.
Quell’anno i palestinesi contano 8.526 perdite.
Gli israeliani 174.
Il 2018 è una mattanza.
31.558 palestinesi vengono feriti o uccisi.
Gli israeliani sono 130.
Cioè: 243 palestinesi uccisi o feriti, per ogni singolo israeliano ucciso o ferito.
Nel 2019 il rapporto sarà di 15.628 a 133.
Nel 2020 sarà di 2781 a 61.
Spesso lo chiamano “conflitto” israelo palestinese.
Ma i conflitti, prevedono una qualche forma di parità fra i due schieramenti.
Invece questi freddi, macabri numeri, raccontano qualcos’altro.
Questo non è un conflitto.
Questo è un massacro.
E deve cessare.


Giovanni Bernardini
In ogni guerra ogni esercito cerca di minimizzare le proprie perdite e di massimizzare quelle del nemico. Per accontentare i progressisti Israele dovrebbe far uccidere un bel po' dei suoi cittadini.

Giovanni Bernardini
Nella seconda guerra mondiale la gran Bretagna ha avuto meno di 400.000 morti, la Germania circa 7 milioni. Questo vuol dire che la gran Bretagna era l'aggressore e la Germania l'aggredita?



Demenziali sinistrati antisraeliani e filo nazi maomettani.
Israele e Palestina: non c’è un’equivalenza in questo conflitto ma un’abissale asimmetria
Centro studi Unimed
Roberto Iannuzzi*
14 maggio 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/0 ... a/6196529/

Per comprendere realmente cosa è accaduto in Palestina, fra Gerusalemme e Gaza, ancora una volta è necessario uno sforzo di approfondimento che vada oltre i titoli fuorvianti della stampa o le false “equivalenze” fra israeliani e palestinesi di cui abbonda la dialettica politica occidentale.

Hamas si è assunto la responsabilità, con il suo lancio di razzi, di aver spostato l’attenzione – e la repressione militare israeliana – su Gaza. Ma non è la Striscia il fulcro di questa ennesima crisi, bensì Gerusalemme, e il quartiere palestinese di Sheikh Jarrah. Con la progressiva espulsione dei palestinesi dalla parte orientale della città, essa diventa l’ultimo teatro del consolidamento di un’occupazione che rende la soluzione dei due Stati (a cui tuttora ricorrono i leader occidentali nelle loro dichiarazioni di prammatica) sempre più anacronistica.

Non c’è alcuna equivalenza in questo conflitto sempre più dimenticato dall’opinione pubblica internazionale, bensì un’abissale asimmetria in termini di potere politico e militare fra le due controparti. Uno Stato fortemente industrializzato, con un controllo capillare sul territorio, contro una popolazione spezzettata dal frazionamento geografico e dalle restrizioni di movimento imposte dall’occupazione militare, sotto una leadership politica divisa e delegittimata. Lanci di pietre contro una polizia altamente addestrata e militarizzata, razzi spesso primitivi contro uno degli eserciti più avanzati al mondo.

Martedì sera, a poco più di un giorno dall’inizio dell’escalation armata, il bilancio era di 3 vittime israeliane contro 30 palestinesi a Gaza (fra cui 10 bambini, oltre a interi palazzi rasi al suolo). Questa è la sproporzione del conflitto. Tale asimmetria è stata alimentata, nel corso degli anni, da quello che avrebbe dovuto essere il principale mediatore di questa contesa, gli Stati Uniti d’America. Washington ha protetto l’espansione degli insediamenti israeliani dalla condanna internazionale facendo ampio uso del proprio potere di veto alle Nazioni Unite, e ha garantito a Israele quel vantaggio tecnologico che le ha permesso di mantenere la propria superiorità militare nella regione.

L’amministrazione Trump ha compiuto i passi più significativi nello screditare il ruolo di mediazione statunitense. Decidendo di non considerare più illegali le colonie in Cisgiordania, di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele, e di non reputare più Cisgiordania e Gaza come territori occupati, essa si è apertamente schierata con lo Stato ebraico su questioni chiave del processo di pace. Un maggiore senso di sicurezza da parte di Israele nella regione, peraltro, non si è tradotto in una maggiore disponibilità al compromesso. Al contrario, la separazione fra il territorio israeliano a ovest della Linea Verde e i territori occupati della Cisgiordania è divenuta sempre più incerta, con centinaia di migliaia di coloni israeliani che vivono negli insediamenti come se abitassero una comune città israeliana.

Tra il Mediterraneo e il fiume Giordano esiste una sola autorità (quella israeliana), a cui si affianca una limitata – e subordinata – autonomia palestinese. Tale autorità adotta leggi e politiche finalizzate a mantenere il controllo israeliano sulla sfera demografica, politica e territoriale entro questi confini, costringendo i palestinesi in enclave separate, limitandone i movimenti e sottoponendoli a norme fortemente discriminatorie. Al punto che Human Rights Watch (in ritardo rispetto ad altre organizzazioni per i diritti umani come l’israeliana B’Tselem) ha esplicitamente definito quello israeliano come un regime di apartheid in un recente rapporto.

In questo quadro, i palestinesi di Gerusalemme Est, annessa da Israele nel 1967, non sono cittadini, godendo solo di uno status di residenza che può essere revocato in qualsiasi momento, a discrezione del ministero dell’interno israeliano. Più di 14.000 persone si sono viste revocare il loro status di residenza, con la conseguente espulsione dalle loro case. La recente campagna di sfratti nel quartiere di Sheikh Jarrah, che ha contribuito a provocare l’ondata di proteste palestinesi sulla spianata delle moschee, la successiva repressione israeliana e infine il lancio di razzi da parte di Hamas, rientra in questa politica di progressiva giudaizzazione della città.

Tale campagna era stata preceduta in aprile da violenze scatenate da bande di estremisti israeliani, guidate dall’organizzazione suprematista ebraica Lehava, che avevano invaso i quartieri palestinesi all’inizio del mese di Ramadan, sacro ai musulmani, al grido di “morte agli arabi”. Tali manifestazioni di odio sono solo l’aspetto più evidente di un generale spostamento a destra del panorama politico israeliano da diversi anni a questa parte. Una delle conseguenze è che, secondo un sondaggio del Pew Research Center, il 48% degli ebrei israeliani (con punte del 71% fra gli ortodossi) già nel 2016 sosteneva l’affermazione secondo cui “gli arabi dovrebbero essere espulsi da Israele”.

Intanto, esponenti radicali un tempo ai margini sono ora in posizioni di potere nella Knesset e nel governo. Questa deriva di odio e l’assenza di meccanismi di espressione democratica per i palestinesi fanno sì che la violenza e le rivolte popolari rimangano le uniche valvole di sfogo di un conflitto destinato ad inasprirsi ulteriormente.




Si ramifica lo scontro in Israele, dopo Gerusalemme, Lod, Jaffa, Ramla, ora si sposta a Hebron, in Cisgiordania.
Niram Ferretti
14 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Lo Shin Bet dichiara che le violenze perpetrate da una parte della popolazione arabo-israeliana equivale a terrorismo. Cos'altro è in effetti? Benny Morris lo diceva nel 2004, durante la Seconda Intifada: "Gli arabi israeliani sono una bomba a orologeria". Tutti? No, sicuramente. Ma la storia insegna che basta una minoranza estremista a trascinare le maggioranze. I nemici arabi di Israele siedono anche alla Knesset da anni.
Aleggia in queste ore diffcili sopra Israele lo spettro di un gigante, Vladimir Ze'ev Jabotinsky. Già nel 1923 aveva capito tutto. La storia non ha fatto che dargli ragione.
"E inutile sperare, in alcun modo, in un accordo tra noi e gli arabi accettato volentieri, nè adesso nè in un futuro prevedibile...Messi da parte i ciechi dalla nascita, tutti i sionisti moderati hanno capito che non c'è la minima speranza di ottenere l'accordo degli arabi di Palestina per trasformare questa 'Palestina' in uno Stato in cui gli ebrei sarebbero maggioranza... La mia intenzione non è quella di affermare che un qualsiasi accordo con gli arabi palestinesi sia assolutamente fuori questione. Finchè sussiste, nello spirito degli arabi, la benchè minima scintilla di speranza di potersi un giorno disfare di noi, nessuna buona parola, nessuna promessa attraente indurrà gli arabi a rinunciare a questo spirito".


Questa è lucidità intellettuale:
Gianfranco Damico
14 maggio 2021
https://www.facebook.com/zio.Ferdinando ... 2562319529
"La soluzione "Due popoli due Stati", che tanto piace agli europei, ormai non è più da considerare realistica (se mai lo è stata). Lo Stato palestinese, se Israele sgombrasse la Cisgiordania, cadrebbe facilmente preda di Hamas, dell'Isis, dell'Iran, insomma dei paesi che odiano Israele e che vogliono cancellarlo. Esattamente come è successo nel 2006 a Gaza. Nel giro di un anno, tutta la Cisgiordania diventerebbe una Gaza all'ennesima potenza, con un lungo confine che circonda e arriva nel cuore di Israele, fino a soli 15 chilometri dal mare (guardate bene la cartina). Israele non potrebbe mai accettare questo, ne andrebbe la sicurezza di tutta la sua popolazione e la sua stessa esistenza. Quello che è accaduto, e sta tuttora accadendo a Gaza, lo dimostra. Gli arabi non sono mai stati veramente interessati a uno "Stato" per i palestinesi, vogliono un territorio che serva loro da grande piattaforma per poter meglio attaccare il cuore di Israele. Non sono affatto interessati alla convivenza pacifica. "Due popoli due Stati", è uno slogan che piace agli europei, ma non è un'ipotesi realmente praticabile".
(Alessandro Litta Modignani)
Questa è lucida amarezza:
"Scusateci signori europei se qui in Israele ancora non sono morti abbastanza ebrei: sappiamo che fremete per una nuova Shoah su cui fare convegni, presentazioni di libri e film e innumerevoli messe laiche. Sappiamo che lavorate duramente tutto l'anno, e che tra il Giorno della Memoria e il Giorno del Ricordo una terza data di commemorazioni per fare ponte ci starebbe benissimo! Scusateci davvero, a noi sporchi ebrei, per ostinarci a rimanere vivi!"
(Dario Sanchez)
E questa è lucida, sconfinata umanità:
"Lo so... capisco che tiene alla vita umana... ma come sempre accade, certe volte difendere le idee importa più delle persone. Io amo Israele, mi scorre dentro, mio zio era un ebreo polacco, liberato dal II corpo D'Armata Polacco del generale Anders da un gulag russo, dove era imprigionato in seguito a uno dei tanti pogrom... ha attraversato la Russia, si è diretto nell'allora Palestina protettorato, ma invece che restare lì ha scelto di venire in Europa a combattere per liberare l'Italia dal Nazifascismo. Sentire che paragonano Israele al Nazismo mi fa ribollire il sangue... io non potrei mai volere la morte di un palestinese... sono strumentalizzati, affamati e privati di tanti diritti da un regime del terrore e sentirmi dare della guerrafondaia che gioisce della morte dei palestinesi mi fa andar fuor di squadro! Non conoscono Israele se non per sentito dire ma si arrogano il diritto di sputar sentenze... che almeno provassero a dargli una possibilità come noi la diamo alla Palestina... ma il marketing del pietismo fa i suoi proseliti... purtroppo. Per questo mi sono esposta... sulla tua bacheca. Perdonami se in qualche modo posso averti causato delle difficoltà. Ho scordato di essere ospite!"
(Maria Teresa Radogna).
Israele ha cominciato l'attacco via terra a quelle piattole miserabili di Hamas e Jihadisti islamici.
Bene, benissimo per Israele.
Bene, benissimo per la Palestina.
Al fianco di IDF!



Un demenziale sinistrato antisraeliano e filo nazi maomettano.

I politici neoliberisti si schierano con il più forte nella guerra fra Israele e Hamas
Written by Paolo Maddalena
13 maggio 2021

https://www.attuarelacostituzione.it/20 ... e-e-hamas/

Sorprende l’atteggiamento dei nostri politici e cioè di: Letta, Salvini, Boschi, Tajani, Cioffi (m5s), ma anche della sindaca di Roma Virginia Raggi, i quali si sono uniti, insieme con gli ebrei romani, davanti alla sinagoga del ghetto, proclamando, per un verso la necessità di una soluzione pacifica della guerra in atto tra Israele e la Striscia di Gaza, e, peraltro, il loro appoggio a Israele, Paese enormemente più forte dal punto di vista economico e militare.

Schierarsi con il più forte, di per sé, non è un fatto lodevole. E dimostra l’attuazione pratica del pensiero neoliberista, secondo il quale i deboli sono senza difesa e i forti hanno il diritto di prevalere, in virtù del principio nefasto che favorisce il potere economico.

È da precisare che secondo l’Onu, la Striscia di Gaza appartiene ai palestinesi, mentre secondo Israele fa parte del proprio dominio, per cui sarebbe giuridicamente lecito mantenere gli abitanti di questa zona, 1,7 milioni di persone rinchiuse in appena 360 chilometri quadrati, in una situazione spaventosa dal punto di vista igienico-sanitario, senza acqua potabile e con l’irrogazione elettrica di solo 4 ore al giorno, con l’obbligo di non potere né uscire, né entrare, in questo piccolissimo spazio di terra.

Prendere posizione in contrasto con le statuizioni dell’Onu è, a mio avviso, illegittimo, e significa schierarsi con una delle due parti in conflitto.

Pertanto i suddetti politici italiani hanno posto in essere un’attività costituzionalmente illegittima, poiché avrebbero dovuto parlare soltanto di una soluzione pacifica del contrasto.

Infatti l’articolo 11 della nostra Costituzione afferma che: “l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”.

Violare la libertà dei popoli e ritenere giusta una guerra di aggressione costituisce, a mio avviso, la più grave violazione anche di altri due articoli della Costituzione: l’articolo 3, primo comma, secondo il quale: tutti gli uomini “hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”, nonché il secondo comma, dell’articolo 54, nel quale si legge che: “i cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”, e non è escluso che in questo caso i nostri politici hanno finito per dare un pessimo esempio ai cittadini italiani assumendo una posizione che potrebbe, in determinate ipotesi, configurare l’istigazione alla violenza.

Professor Paolo Maddalena. Vice Presidente Emerito della Corte Costituzionale e Presidente dell’associazione “Attuare la Costituzione”
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Re: I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Messaggioda Berto » ven mag 14, 2021 8:15 am

Bruciata bandiera di Israele a Milano.
Rimaniamo basiti e preoccupati nel vedere queste immagini.

13 maggio 2021

https://www.facebook.com/watch/?ref=sav ... 7931438031

Oggi a Milano, proprio davanti al Duomo, centinaia di giovani di origine araba hanno sfidato le forze dell’ordine e, senza mascherine, al grido “Allah u Akbar”, hanno dimostrato il loro odio contro Israele. L’apoteosi è stata raggiunta quando un gruppo di manifestanti hanno bruciato una bandiera dello stato ebraico

Queste immagini, che sembrano arrivare da località lontane ma che invece sono a pochi metri da noi, sono inquietanti per la rabbia che trasmettono.

A Roma ieri abbiamo manifestato per la pace, per i palestinesi vittime dei loro aguzzini. A Milano abbiamo ascoltato invece parole violente, pregne di tanto risentimento che ci auguriamo rimanga solo nelle parole. Ci auguriamo solo non scatti la caccia all’ebreo di cui siamo stati più volte testimoni nel corso della storia.




La guerra scatenata dagli islamisti di Hamas non si sta mettendo bene, per loro.
Paolo Messina
14 maggio 2021

https://www.facebook.com/zio.Ferdinando ... 3648983087

Ieri sera l'esercito di Israele gli ha fatto uno scherzetto che sarà studiato a lungo nelle accademie militari.
Prima ha provocato l'evacuazione della zona nord di Gaza, annunciando un attacco e invitando i civili ad allontanarsi.
Poi ha ammassato carri alla frontiera, facendo credere ad una imminente operazione di terra.
I terroristi di Hamas a quel punto sono scesi tutti nei tunnel.
E a quel punto, con un attacco che è durato solo 40 minuti, ripetute ondate di caccia hanno bombardato centinaia di obiettivi, provocando danni materiali e perdite di uomini dalle quali ci vorranno anni per risollevarsi.
Il Consiglio di Sicurezza dell'ONU si riunirà domenica.
Resta abbastanza tempo per colpire quello che resta dei depositi di missili e delle infrastrutture militari anche nelle altre zone di Gaza.
Nel frattempo il Libano ha arrestato alcuni guerriglieri filoiraniani che avevano lanciato alcuni razzi, dimostrando di non volere essere coinvolto. La Giordania tace.
In tutto il mondo si moltiplicano i gesti di solidarietà verso Israele da parte degli Stati e della società civile.
In campo politico nessuno ha il coraggio di schierarsi con Hamas.
Letta e il PD balbettano cose senza senso, ma lo fanno senza convinzione, solo perché devono salvare le apparenze.
Ma la cosa più meravigliosa è la reazione dell'italiano medio.
Sulle pagine social dei giornali e sui gruppi "generalisti" i pochi filopallestinesi che si affacciano vengono presi a pernacchie, è tutto un coro di "non se ne può più", "ma siete scemi" eccetera.
Finisce quasi sempre che tornano sui loro passi, sono costretti a dire "ma io voglio solo la pace nel mondo" e scappare.
Sono finiti i bei tempi in cui era possibile dire "ma questi ebrei che si credono i padroni del mondo, vogliono davvero rubare la terra ai palestinesi (chiedo per un amico)?" e poi dire che sì, magari non è proprio così ma insomma, si potrebbero dare una calmata.
Ora è tutto molto più chiaro.
Se sai le cose parli.
Se prendi posizione porti degli argomenti.
Se ti piacciono i terroristi perché ti hanno raccontato che sono come i partigiani prendi schiaffoni sul muso. Come è giusto che sia.
Edit: e la cosa più incredibile è che i capi di Hamas sono rimasti tanto spiazzati dall'efficacia della reazione che nei loro comunicati sottostimano il numero delle perdite. quelli che sono andati a raggiungere le 77 vergini, ieri, sono più di quelli che dicono.



Lega: "Salvini minacciato di morte per l'appoggio a Israele". La solidarietà della Comunità ebraica
Repubblica.it
11 maggio 2021

https://www.repubblica.it/politica/2021 ... 300541531/

Nel giorno delle perquisizioni per le minacce di morte al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, a finire sotto attacco è stato anche il leader della Lega. "L'ex ministro dell'Interno è stato letteralmente preso d'assalto da minacce di morte (per lui e la famiglia) e volgarità di ogni tipo. Motivo: ha espresso solidarietà a Israele dopo il raid rivendicato da Hamas", spiegano dal Carroccio. "Salvini - si legge nella nota del partito ha pubblicato alcuni dei messaggi violenti sui propri profili social, meditando querela. Ma - fanno notare dalla Lega - c'è stato nei confronti di Salvini il silenzio della politica a partire dal centrosinistra e dai grillini".

Ad esprimere solidarietà a Salvini è stata la presidente della Comunità ebraica di Roma, Ruth Dureghello: "Difendere Israele e sostenerne le ragioni significa anche essere costretti a subire insulti e intimidazioni. Non si può essere contro la violenza e tacere di fronte a queste manifestazioni di odio". E il governatore del Veneto Luca Zaia, aggiunge: "Tira brutta aria per la democrazia nel nostro Paese. Qualsiasi opinione esprima chiunque - aggiunge Zaia - merita rispetto e poi può essere anche aspramente criticata. Ma qui si sta sempre più frequentemente uscendo dal seminato. Una realtà ancor più grave in un momento in cui per molti e ben noti motivi la tensione sociale è altissima e non ha bisogno che si getti benzina sul fuoco". Solidarietà anche dal renziano Roberto Giachetti e la leader di Fdi, Giorgia Meloni, parla di "minacce inaccettabili".
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Re: I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Messaggioda Berto » sab mag 15, 2021 1:38 am

Conseguenze militari e politiche di questi eventi

SCENARIO MOBILE
Il cessate il fuoco potrebbe essere imminente. Israele ha inferto un colpo non indifferente a Hamas, distruggendo una porzione consistente dei tunnel costruiti dall'organizzazione terroristica a nord dell'enclave costiera e uccidendo un numero ancora imprecisato di operativi che si trovavano al loro interno.
Niram Ferretti
14 maggio 201

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Hamas è caduto nella trappola, ha creduto che fosse imminente una offensiva terrestre e ha fatto in modo che i propri miliziani entrassero nei tunnel pronti per sbucare in superficie e affrontare i soldati israeliani. Invece sono rimasti uccisi nelle gallerie a seguito del massiccio bombardamento aereo provocato da 160 aerei in simulatanea.
La supremazia militare israeliana è evidente, e questo risultato conseguito, ovviamente, è importante, ma anche Hamas può vantare di portare a casa un risultato non indifferente, quello di avere messo Fatah nell'angolo, mostrando ad Abu Mazen, che nonostante abbia sospeso le elezioni nei territori (le prime dopo quindici anni), di fatto esso ha una popolarità è una credibilità politica maggiore.
Per la prima volta, gruppi di arabi-israeliani hanno partecipato attivamente al conflitto appoggiando Hamas. Nè Israele nè Hamas potranno evitare di tenerne conto.


Marco Zanlorenzi
Solito film. Tregua in attesa del prossimo conflitto con armi sempre più micidiali per Hamas. Israele non può o non vuole risolvere definitivamente la situazione .
Uno stallo e una novità: la rivolta degli arabi israeliani. Un problema che va immediatamente affrontato e risolto

Margherita Borsa
Marco Zanlorenzi non solo degli arabi ma anche degli estremisti...
Quello che mi ha particolarmente impressionata è la marcia degli arabi con le bandiere palestinesi...

Marco Zanlorenzi
Margherita Borsa i fatti di Lod sono un pericoloso campanello d’allarme

Margherita Borsa
Marco Zanlorenzi sì, condivido

Gabry Joy
Marco Zanlorenzi un altro grosso problema .

Alfredo Morosetti
Un cittadino che durante un conflitto si mette a combattere dalla parte del nemico come si chiama? Traditore. Quale è la pena per i traditori? Petain ne sa qualcosa. Il problema è che però il governo israeliano non ha la forza politica non dico per punire come meriterebbero i traditori, ma nemmeno procedere ad un blando castigo. La sua posizione sarebbe compromessa in modo definitivo sul piano internazionale e dunque dovrà, come la Francia, sapere che la guerra civile è dietro l'angolo. Nè in Francia né in Israele si potrà fare nulla di concreto contro i cittadini di diversa fedeltà e si dovrà accettare una guerra permanente a bassa intensità, finché non accadrà qualcosa che rovescia il tavolo e spazza via qualsiasi stato di fatto, ossia una guerra vera quella di vaste proporzioni che dice: mors tua, vita mea.


Guglielmo Maccioni
Purtroppo ormai i buoi sono scappati dal recinto.
1- Israele non può più riprendersi Gaza, vincerebbe sì facilmente ma poi si infilerebbe in un Vietnam senza fine con continua emorragia di vite umane e denaro oltreché la spada di Damocle del "disappunto" della comunità internazionale.
2- impossibile pure qualsiasi soluzione con gli arabi israeliani, non potrebbe mica procedere ad un'espulsione di massa. Ormai ti devi tenere entrambe i problemi cercando di contenerli navigando a vista. Quanto aveva ragione Jabotinsky....


Si ramifica lo scontro in Israele, dopo Gerusalemme, Lod, Jaffa, Ramla, ora si sposta a Hebron, in Cisgiordania.
Niram Ferretti
14 mggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Lo Shin Bet dichiara che le violenze perpetrate da una parte della popolazione arabo-israeliana equivale a terrorismo. Cos'altro è in effetti? Benny Morris lo diceva nel 2004, durante la Seconda Intifada: "Gli arabi israeliani sono una bomba a orologeria". Tutti? No, sicuramente. Ma la storia insegna che basta una minoranza estremista a trascinare le maggioranze. I nemici arabi di Israele siedono anche alla Knesset da anni.
Aleggia in queste ore diffcili sopra Israele lo spettro di un gigante, Vladimir Ze'ev Jabotinsky. Già nel 1923 aveva capito tutto. La storia non ha fatto che dargli ragione.
"E inutile sperare, in alcun modo, in un accordo tra noi e gli arabi accettato volentieri, nè adesso nè in un futuro prevedibile...Messi da parte i ciechi dalla nascita, tutti i sionisti moderati hanno capito che non c'è la minima speranza di ottenere l'accordo degli arabi di Palestina per trasformare questa 'Palestina' in uno Stato in cui gli ebrei sarebbero maggioranza... La mia intenzione non è quella di affermare che un qualsiasi accordo con gli arabi palestinesi sia assolutamente fuori questione. Finchè sussiste, nello spirito degli arabi, la benchè minima scintilla di speranza di potersi un giorno disfare di noi, nessuna buona parola, nessuna promessa attraente indurrà gli arabi a rinunciare a questo spirito".


Vladimir Ze'ev Jabotinsky
https://it.wikipedia.org/wiki/Vladimir_%C5%BDabotinskij
Vladimir (Zeev) Evgen’evič Žabotinskij (in ucraino: Володи́мир (Зеєв) Євге́нович Жаботи́нський?, Volodymyr (Zejev) Jevhenovyč Žabotyns'kyj; in ebraico: זאב ז'בוטינסקי, Ze'ev Zhabotinski, ortografia yiddish: וולאַדימיר זשאַבאָטינסקי; Odessa, 18 ottobre 1880 – New York, 4 agosto 1940) è stato un politico russo. Fu tra i capifila del «revisionismo sionista»[1], nonché scrittore, oratore, soldato, e fondatore dell'Organizzazione per l'autodifesa ebraica a Odessa. Contribuì, durante la Prima guerra mondiale, alla creazione della Legione Ebraica dell'Esercito britannico; fondò a Civitavecchia le basi della futura marina israeliana e fu tra i fondatori e leader dell'Organizzazione Nazionale Militare sionista Irgun.
...
Dopo che Ze'ev Žabotinskij fu congedato dall'esercito britannico nel settembre 1919, cominciò apertamente ad addestrare ebrei all'autodifesa e all'uso di armi portatili. Dopo i moti in Palestina del 1920, su domanda della leadership araba, i britannici setacciarono gli uffici e gli appartamenti della leadership sionista, incluse le abitazioni di Weizmann e di Žabotinskij, alla ricerca di armi. Nella casa di Žabotinskij trovarono 3 fucili, 2 pistole e 250 confezioni di munizioni. Diciannove uomini vennero arrestati, incluso Žabotinskij.

Un comitato d'inchiesta attribuì la responsabilità dei moti del 1920 alla Commissione Sionista, colpevole di aver provocatoriamente colpito gli arabi. Žabotinskij ebbe 15 anni di prigione per possessi di armi. La corte ne biasimò il "Bolscevismo", dichiarando che esso "s'era insediato nel profondo del cuore del Sionismo" e sarcasticamente additò la posizione fieramente anti-socialista di Žabotinskij e quella schiettamente allineata agli ideali socialisti del partito Poalei Zion ('Lavoratori Sionisti'), che fu definita "un'istituzione certamente bolscevica".[4] A seguito delle proteste pubbliche nei confronti del verdetto, egli ottenne l'amnistia e fu rilasciato dalla prigione Acri.



L'ESECRABILE REALISTA
Niram Ferretti
15 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"In Israele devo confrontarmi con un nemico che vuole liquidare il mio Stato. Cosa volete che faccia? Che vada incontro alla gente che ha dato il via a quattro guerre, con dei mazzi di fiori?...C'è un odio profondo nei confronti di Israele nelle città arabe".
Si lo disse lui, Meir Kahane, il cui nome è diventato praticamente impronunciabile in Israele, salvo per coloro che sono a tutt'oggi suoi seguaci.
Meir Kahane aveva idee un tantino radicali a proposito degli arabi, ma, ciò nonostante aveva centrato il problema. D'altronde, prima di lui lo aveva centrato Jabotinsky.
Il rifiuto arabo nei confrinti di Israele si tramanda di generazione in generazione, come l'antisemitismo. Certamente ci sono tanti arabi-israeliani che sono integrati e fedeli allo Stato ebraico, ma ciò non cambia il postulato. Che sia una minoranza, ed è da dimostrare, quella che ha in odio Israele, se ci fosse una guerra civile, passerebbe subito dalla parte di Hamas. Esiste ed è ben radicata. Una quinta colonna dentro nello Stato, perlopiù arabi-palestinesi di terza e quarta generazione, i più pericolosi.
O loro o noi, diceva, Meir Kahane, O loro o noi. È una questione basilare, senza tanti giri di parole.



Un conduttore della #CNN accusa Israele di colpire i civili con i suoi raid, ma dimentica di dire che il movimento terrorista di Hamas usa i propri concittadini come scudi umani e - di proposito - installa i depositi di armi nelle aree più densamente abitate.
L'Osservatore Repubblicano
15 maggio 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 2466558756
Il conduttore della CNN si scaglia contro l'ex ministro della difesa israeliano, accusando Israele di attacchi aerei "indiscriminati".
Naftali Bennett gli risponde: "Se la tua famiglia fosse sotto tiro, suggeriresti al tuo governo di non difenderti perché stanno nascondendo le armi e i razzi dietro i civili usandoli come scudi umani?"
L'ex ministro della Difesa israeliano Naftali Bennett ha risposto all'anchor della CNN che suggeriva che Israele stesse usando una forza eccessiva e che sparasse indiscriminatamente contro i terroristi di Hamas, chiedendogli cosa avrebbe voluto che facesse il suo paese sotto un esteso fuoco di razzi.
Becky Anderson della CNN ha insinuato a Bennett che non c'era modo per Israele di rispettare il "diritto internazionale" quando ha risposto agli attacchi missilistici di Hamas questa settimana, che hanno preso di mira e ucciso civili israeliani.
"Come può qualsiasi attacco su Gaza, che è una zona così densamente popolata, essere mirato solo a obiettivi militari?" ha chiesto. "Non suggerisce che Israele stia sostenendo il diritto internazionale... Forse ammetterà che questi attacchi aerei sono stati indiscriminati?"
"Assolutamente No", ha detto Bennett. "Forse lei suggerisce che noi ci mettessimo in disparte, lasciassimo che ci sparino addosso dei razzi, non rispondessimo al fuoco, perché nascondono i razzi dietro donne e bambini. Tu lo faresti, Becky? Se la tua famiglia fosse sotto tiro, suggeriresti al tuo governo di non difenderti perché stanno nascondendo le armi e i razzi dietro i civili?"
Anderson non ha risposto, spostandosi sull'argomento chr Israele dispone di una tecnologia superiore e chiedendogli di ammettere che i civili palestinesi stiano soffrendo di più durante il conflitto.
"Stanno soffrendo di più a causa del loro stesso governo", ha detto, ribadendo la pratica di Hamas di usare scudi umani e di impiegare le aree civili come depositi di armi. "Da qualsiasi nazione ci si aspetta che difenda i propri cittadini, e tu, Becky, non dovresti parlare di noi. Sono loro, è Hamas, è deplorevole quello che stanno facendo, usano la loro stessa gente come scudi umani. Non c'è niente di più cinico di questo".
Anderson ha fatto riferimento a Israele come "occupante" e ha citato le organizzazioni che lo chiamano uno stato di "apartheid" durante l'intervista, dichiarando che Gerusalemme non è mai stata "più divisa" di adesso.
"Dove finisce tutto questo, signore?", ha chiesto.
"In realtà, la città è stata molto più divisa", ha detto. "Quando era sotto il dominio arabo, agli ebrei era proibito andare al Muro del Pianto. Da quando è sotto il dominio israeliano, e continuerà ad esserlo, ogni musulmano, ogni cristiano, ogni ebreo, può godere della libertà di religione... Sì, ci sono delle tensioni".
"Nel momento in cui Hamas decidesse di non voler più annientare gli ebrei" ha detto, "il conflitto potrebbe finire."
"Nel momento in cui rinunceranno al loro desiderio di annientare il popolo ebraico e la terra ebraica, ci sarà la pace", ha detto.
Bennett ha condiviso lo scambio su Twitter, scrivendo in ebraico: "Mentre Hamas fa piovere missili su Israele, un intervistatore della CNN ha accusato Israele di usare "forza eccessiva". Ecco la mia risposta. Insieme vinceremo!"
Bennett è un membro della Knesset che guida l'alleanza di destra Yamina. Ha fatto notizia questa settimana annunciando che non avrebbe cercato di estromettere il primo ministro Benjamin Netanyahu formando un governo di unità con il leader centrista dell'opposizione Yair Lapid, citando la violenza in corso.


LA PRIMA VITTIMA
Attenzione attenzione ai nuovi dispacci propagandistici in azione. Israele ha bombardato a Gaza il palazzo dove si trovava la sede dell'Associated Press e di Al Jazeera, non per colpire le due emittenti ma perchè ospitava risorse dell'intelligence militare di Hamas.
Niram Ferretti
15 maggio 2021
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Il comando dell'IDF ha spiegato che «Hamas usava come scudi umani» i civili presenti. Ha anche, come d'abitudine, avvisato con sufficiente anticipo i civili presenti nell'edificio per permettergli di evacuarlo.
Quindi attenzione all'insidiosa affermazione di Gary Pruitt, presidente dell' Associated Press: «Siamo sotto choc e inorriditi dal fatto che l'esercito israeliano abbia preso di mira, colpito e distrutto la nostra sede. Stiamo cercando informazioni dal governo israeliano anche grazie al ministero degli Esteri statunitense. Il mondo saprà meno di ciò che accade a Gaza, a causa di quanto è successo».
Sottotesto. Israele ha colpito la torre dove si trovava l'Associated Press per impedire che si sappia esattamente cosa sta accadendo a Gaza.
Come non farsi venire in mente Churchill? "In guerra la prima vittima è la verità".




"Fidatevi della competenza di Biden" (cit.) dicono i sostenitori di Biden…
L'Osservatore Repubblicano
15 maggio 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 2599924076

Secondo loro, Biden sta "probabilmente" - perché, non si sa, è probabile - lavorando con la diplomazia americana per affrontare la crisi tra Israele e Palestina... è un dettaglio assolutamente da non trascurare... cioè, vi immaginate un presidente che si mette a fare il lavoro di un presidente? Sarebbe incredibile! ... e loro applaudono a questa cosa, e pensano che sia abbastanza importante da farvela notare. Biden lavora (probabilmente) con la diplomazia del paese di cui lui è a capo… non è mai successo prima!
Noi ce la siamo immaginata così mentre la leggevamo...


Martin Sherman e Daniel Pipes, due tra i maggiori analisti internazionali sul Medio Oriente a breve su L'Informale per due interviste esclusive su quanto su quanto sta accadendo in questi giorni in Israele.
Niram Ferretti
15 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

"Nonostante i recenti sondaggi che mostrano come una grande maggioranza di israeliani voglia indurre i palestinesi a riconoscere che il conflitto è finito e Israele ha vinto, nessun governo israeliano dal 1993 ha compiuto dei passi in questa direzione. Perché questa discrepanza persistente? Perché i servizi di sicurezza israeliani, che in genere hanno l'ultima parola sulla politica, si oppongono a eventuali misure che potrebbero provocare la violenza palestinese. "Le cose ora sono ottimali", essi sottintendono, "perciò si prega di stare alla larga da idee insensate riguardo alla nostra posizione sempre più difficile. Questa riluttanza spiega perché Gerusalemme tollera la massiccia costruzione di alloggi illegali, scarcera gli assassini, fornisce acqua ed elettricità ai palestinesi a condizioni vantaggiose e sollecita i donatori internazionali non solo a sovvenzionare l'Autorità Palestinese, ma anche a finanziare i mega progetti di ideazione israeliana (come un'isola artificiale al largo delle coste di Gaza). Al contrario, i tizi sclerotizzati preposti alla sicurezza di Israele bocciano ogni iniziativa che priva i palestinesi di fondi, li punisce in modo più severo o pregiudica le loro esistenti prerogative (come il controllo del Monte del Tempio)".
Daniel Pipes, "Perché le illusioni palestinesi persistono", L'Informale, 2017
"Ritengo che le concessioni siano controproducenti. L’unica pace possibile relativamente al conflitto arabo-israeliano è una pace basata sulla deterrenza, non una pace di mutua armonia. È €quello che ho sempre pensato. Questa era forse una posizione meno difendibile all’inizio degli anni ’90 quando Israele firmò i trattati di Oslo, ma quando guardiamo al mondo arabo oggi, è praticamente impossibile non accettare questa posizione. Il mondo arabo è diventato un mare di violenza e come è possibile sperare di giungere in qualsiasi modo a una pace di armonia con quello che sta accadendo al presente nel mondo arabo?".
Martin Sherman, "Occhi completamente spalancati: un’intervista con Martin Sherman", L'Informale, 2017



IL VANTAGGIO TATTICO DI HAMAS
Niram Ferretti
15 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Dobbiamo fare i conti con la realtà, perchè, inevitabilmente, quando non facciamo i conti con la realtà, la realtà li fa con noi, e ci rimettiamo sempre.
Hamas sta ottenendo l'obbiettivo prefissato. Scalzare Fatah dalla scena e imporsi come formazione egemone in grado di mobilitare contro Israele, anche, (cosa mai successa prima), gruppi di arabi-israeliani.
Sì, Israele sta assestando duri colpi alle sue infrastrutture, ma verranno ricostruite con i soldi del Qatar. Dodici anni di politica di contenimento nei confronti hanno offerto a Hamas la possibilità di armarsi meglio.
Serve un cambio di paradigma. Così non si va da nessuna parte. Esclusa l'invasione di terra, perchè Israele non vuole mettere a rischio la vita dei soldati, e teme eventuali rapimenti, a cui, come nel caso di Gilad Shalit, dovrebbe poi pagare il prezzo di un riscatto esorbitante, e non ci pensa nemmeno lontanamente di riprendere il controllo dell'enclave costiera popolata da circa due milioni di musulmani, bosognerà trovare un altro modus operandi. Questo non funziona.
Hamas lucra sui morti civili, sa che ogni bambino e donna uccisi nei bombardamenti israeliani susciterà l'esecrazione internazionale. E, inevitabilmente, per quanto Israele cerchi di minimizzare le vittime civili, ci sono sempre.
Israele potrà continuare a bombardare, ma la situazione a Gaza non muterà, Hamas resterà sempre in sella, pronto al prossimo round tra qualche mese, o forse, nella migliore delle ipotesi, un anno.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I terroristi nazi maomettani di Gaza bombardano Israele

Messaggioda Berto » sab mag 15, 2021 6:17 pm

Nessun riguardo e nessun rispetto per i criminali terroristi nazi maomettani che ammazzano gli ebrei e cercano di distruggere Israele

Gli arabo-assiro-giordano-egiziano palestinesi (e mussulmani) hanno il diritto umano, civile e politico di stare in Israele e nei d'intorni e di essere rispettati come esseri umani e come cittadini, soltanto se amano e rispettano gli ebrei e Israele che è il loro stato moderno e la loro patria storica, diversamente non hanno alcun diritto
e non meritano alcun rispetto, se poi attentano alla vita degli ebrei e degli israeliani vanno trattati come si meritano, da criminali terroristi e per legittima difesa passati a fil di spada come si usava un tempo.



Gli arabi vogliono la pulizia etnica degli ebrei e il mondo gli da ragione
Franco Londei
11 maggio 2021

https://www.rightsreporter.org/gli-arab ... a-ragione/

Le ultime violenze arabe in Israele dimostrano in maniera incontestabile come gli arabi non abbiano mai perso il sogno della pulizia etnica dagli ebrei.

A dimostralo è il fatto scatenante di tante violenze, cioè lo sfratto decine di famiglie arabe dal quartiere di Shimon HaTzadik (o Sheik Jarrah), a Gerusalemme Est.

Come spiega benissimo Alan Posener sul giornale tedesco Die Welt, gli ebrei vivevano nel distretto di Shimon HaTzadik da 2000 anni.

Alla fine del XIX secolo, quando Gerusalemme apparteneva all’Impero Ottomano e la maggioranza della popolazione era ebrea, molti ebrei yemeniti si stabilirono li.

Quando la Palestina conobbe un momento di forte ripresa dopo il 1918, iniziò una grande quantità di immigrazione araba.

Incitati dai sostenitori di Hitler e dal Gran Mufti al-Husseini , tra il 1936 e il 1939 gli arabi del vicino distretto di Sheikh Jarrah attaccarono gli ebrei a Shimon HaTzadik.

Invece di difenderli, gli inglesi ordinarono la loro evacuazione. Quando la Giordania occupò Gerusalemme Est, contrariamente alla risoluzione dell’ONU, nel 1948, agli ultimi ebrei fu data l’alternativa della fuga o della morte.

Le loro proprietà vennero confiscate e il nome Shimon HaTzadik cancellato. Nel 1967, Gerusalemme Est fu conquistata da Israele nella Guerra dei Sei Giorni e nel 1980 la città fu riunificata amministrativamente.

Quindi la pretesa ebraica di tornare in possesso delle abitazioni che furono loro è perfettamente legale. Al più non è legale l’occupazione araba di quelle abitazioni.

Perché ho fatto questo riassunto? Prima di tutto per far capire bene come ragionano gli arabi e più in generale tutti i musulmani, cioè quello che hanno sottratto agli altri con la violenza, che siano quartieri o intere nazioni, non può essere preteso indietro. È loro per sempre.

Poi ho rifatto la storia per far capire come tra gli arabi non sia mai svanito il sogno di liberare Israele dalla presenza ebraica, il sogno cioè della pulizia etnica dagli ebrei. Perché è proprio su questo che si basa la contestazione allo sfratto e tutte le violenze che ne sono seguite.

La cosa veramente pazzesca e incomprensibile è che l’occidente e il mondo intero sta dalla parte egli arabi e non degli israeliani, legittimi proprietari di quelle terre.

E nemmeno gli oltre 200 missili sparati da Hamas in poche ore contro la popolazione civile israeliana hanno scalfito il tradimento occidentale, quasi che sia considerata legittima la pretesa araba di fare pulizia etnica degli ebrei.

È uno schifo quello che sta accadendo, la condanna a senso unico di Israele per essersi difeso dall’ennesimo tentativo di pulizia etnica, davvero uno schifo abominevole.




"L’inferiorità sul piano militare non significa superiorità sul piano morale. L’intransigenza con cui la parte palestinese, nonostante la propria debolezza militare, ha fatto e continua a fare ricorso alla violenza di fronte alle aperture di Israele (offerte negoziali, ritiri unilaterali) probabilmente dimostra la sua scarsa capacità di giudizio, ma non indica in alcun modo particolari virtù morali. Essere militarmente più deboli non significa aver ragione".
Walter Marrocco
15 maggio 2021

https://www.facebook.com/walter.marrocc ... 9512475376


La guerra non è una gara sportiva né un’equazione matematica.
Alex Zarfati

L’obiettivo di fondo di qualunque soggetto in guerra (anche e forse soprattutto di chi in guerra viene trascinato) è quello di infliggere il più alto danno possibile al nemico cercando di subire il minor numero di perdite possibile. In nessuna guerra si è mai chiesto a una parte – specie a quella che reagisce a un’aggressione – di “proporzionare” i propri successi (ad esempio, il numero di combattenti nemici uccisi) al numero di perdite subite.
Cosa dovrebbe fare, chi sta vincendo? Esporre i propri militari e civili a più colpi del nemico per soddisfare le esigenze di “proporzionalità” degli spettatori? Come ha scritto André Glucksmann, quale sarebbe la giusta proporzione da rispettare per far sì che Israele si meriti il favore dell’opinione pubblica? L’esercito israeliano dovrebbe forse usare le stesse armi di Hamas, vale a dire il tiro arbitrario dei razzi oppure la strategia delle bombe umane che prendono di mira intenzionalmente la popolazione civile?
Oppure dovrebbe pazientare finché Hamas, grazie a Iran e Siria, non sarà in grado di “riequilibrare” la sua potenza di fuoco? Bisogna “proporzionare” anche gli scopi perseguiti? Se Hamas vuole annientare Israele e i suoi cittadini, forse Israele dovrebbe imitarlo annientando la striscia di Gaza e i suoi abitanti? Si vuole davvero che Israele rifletta, in misura proporzionale, i piani di sterminio di Hamas?
In realtà Israele si sta comportando a Gaza esattamente come hanno sempre fatto tutti i paesi civili trascinati in una guerra. Si è mai sentita un’opinione pubblica occidentale (ad esempio, quella italiana durante le missioni in Somalia o in Iraq) lamentare che il proprio paese subisse “troppe poche perdite” rispetto a quelle inflitte al nemico?
Come ha scritto Alan M. Dershowitz, è assurdo affermare che Israele avrebbe violato il principio di proporzionalità uccidendo più terroristi di Hamas rispetto al numero di civili uccisi dai razzi di Hamas. Non c’è equivalenza legale tra l’uccisione deliberata di civili innocenti e l’uccisione mirata di combattenti nemici. La proporzionalità non è data dal numero di civili uccisi, bensì dal rischio cui sono sottoposti.
Oggi un missile palestinese ha centrato uno studio pediatrico a Ramat Gan (in foto) fortunatamente in quel momento vuoto. Il diritto internazionale non esige da Israele che lasci giocare Hamas alla roulette russa con la vita dei suoi figli. Ha spiegato Michael Gerson: lo scopo di un’azione militare non è uccidere una vita in cambio di una vita uccisa ingiustamente: questa è mera vendetta. Lo scopo è rimuovere le condizioni che hanno portato al conflitto e alla perdita di vite.
Infine, l’inferiorità sul piano militare non significa superiorità sul piano morale. L’intransigenza con cui la parte palestinese, nonostante la propria debolezza militare, ha fatto e continua a fare ricorso alla violenza di fronte alle aperture di Israele (offerte negoziali, ritiri unilaterali) probabilmente dimostra la sua scarsa capacità di giudizio, ma non indica in alcun modo particolari virtù morali. Essere militarmente più deboli non significa aver ragione.


LA FRUSTRAZIONE - La fogna antisemita sta portando in superficie in questi giorni un numero esponenziale di soggetti. Nulla di nuovo. E' sempre così tutte le volte che Israele si difende dai jihadisti.
Niram Ferretti
15 maggio 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

L'antisemitismo tradizionale, quello per cui l'ebreo è da odiare in quanto ebreo, cioè essere diabolico, è sempre lì, al suo posto, poi c'è, creato a tavolino dalla fine della Guerra dei Sei Giorni, il nuovo volto dell'antisemitismo, l'antisionismo.
Oggi i due ismi si sovrappongono. Il secondo usa gli stilemi del primo. Troverete, travasato in otri nuovi il vecchio e fetido vino.
Uniti sono gli antisemiti di sponde diverse. Estrema destra, estrema sinistra, musulmani, cattolici tradizionalisti, cattolici progressisti. Al di là di divergenze programmatiche, li unifica il medesimo collante, l'odio per gli ebrei e il loro Stato, lo Stato degli Ebrei, e lo odiano perchè è forte, molto forte, e sanno che i terroristi islamici, i jihadisti non sono in grado di distruggerlo.
Non ci riuscirono nel '48, non ci riuscirono nel '67, non ci riuscirono nel '73, non riuscirono a fiaccarlo con due Intifade. Questo, per gli antisemiti, è intollerabile. Si può comprendere la loro frustrazione.

Alberto Pento
Io aggiungerei all'estrema sinistra anche la sinistra tutta intera e chiamerei i mussulmani nazi maomettani.



“I benpensanti si scaldano solo quando l’antisemita è di destra, mai quando è immigrato”
"Allahu Akbar" e bandiere israeliane al rogo al Duomo di Milano. Il caporedattore della Welt Jacques Schuster: “Una certa sinistra perdona tutto a chi viene qui e usa la società aperta per attaccarla"

Giulio Meotti
15 maggio 2021

https://meotti.substack.com/p/i-benpens ... olo-quando

Tremila persone a gridare “Allahu Akbar” e a bruciare bandiere israeliane in piazza duomo a Milano. “Molti immigrati musulmani e un milieu di sinistra condividono la convinzione che gli israeliani in qualche modo meritino gli attacchi missilistici”, scrive sulla Welt Jacques Schuster, capo degli editoriali del grande quotidiano tedesco. Parla della Germania, ma potrebbe essere traslato all’Italia. “A una folla urlante è permesso di salire sulle barricate di fronte alle sinagoghe, esplodere di odio per gli ebrei, bruciare le stelle di David e tutto questo senza conseguenze”.
Bandiere algerine, palestinesi e turche e duecento manifestanti davanti alla sinagoga di Gelsenkirchen al grido di “ebrei di merda”. Una bandiera israeliana issata sul municipio della città di Solingen e data alle fiamme, riferisce la Bild, con Tim Kurzbach, socialdemocratico e sindaco di Solingen, che parla di “atto vergognoso”. La città di Hagen che ha rimosso la bandiera israeliana per non offendere i musulmani. A Berlino, una bandiera israeliana rubata dall'ufficio della CDU del cancelliere Angela Merkel. Alle fiamme il memoriale della Grande Sinagoga di Düsseldorf, distrutta dai nazisti nel 1938 durante la Notte dei cristalli. Un'altra bandiera israeliana bruciata a Münster fuori da una sinagoga. Stesse urla, stessa matrice, stesso silenzio…Come in Francia, a Barbés.
Dov'è la rivolta dei benpensanti, chiede Schuster? “Si accendono solo quando gli estremisti di destra marciano davanti ai luoghi di culto ebraici? Allevati a cibo in scatola di odio per gli ebrei, gran parte degli immigrati dal Medio Oriente in questo paese crede di poter trasferire la loro misera immagine della società in Germania. Fuggiti qui per lavorare ed essere liberi, usano questa libertà per rivoltarsi contro la società aperta. Inoltre, c'è un ambiente di sinistra che guarda ai musulmani e agli arabi immigrati con cautela postcoloniale e perdona molte cose che i tedeschi non lascerebbero mai passare. I terroristi di Hamas sono improvvisamente ‘attivisti’; i metodi della loro lotta non sono belli, ma comprensibili”.
Schuster conclude citando il filosofo Jean-François Revel, il quale ha scritto che questi intellettuali hanno tradito i loro ideali non per scelta ideologica, ma per opportunismo. “Essere ‘progressisti’ è l'unico modo per avanzare sulla scena culturale”.
È come per le chiese bruciate a decine. Nessuno sembra vederle.


La Rappresentante repubblicana Congresswoman Marjorie Taylor Greene critica Omar e la "Squad" per la difesa di Hamas, dichiarando che i sostenitori dei terroristi non sono degni di stare al Congresso.
L'Osservatore Repubblicano
12 maggio 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 1960150140

La rappresentante Marjorie Taylor Greene si è riferita ai democratici del Congresso conosciuti come la "Squad" come la "Squadra della Jihad" e ha detto che non dovrebbero appartenere al Congresso a causa della loro recente difesa di Hamas.
"La Jihad Squad, @IlhanMN @RashidaTlaib @AOC non pensano che Israele abbia il diritto di difendersi dai terroristi Hamas quando sparano razzi su Israele", ha twittato lunedì la repubblicana della Georgia. "Sostengono anche i terroristi Antifa/BLM che attaccano gli americani. I membri che sostengono il terrorismo non appartengono al Congresso".
La Squad è stata ampiamente criticata dai conservatori negli ultimi giorni dopo che i membri del gruppo hanno denunciato la risposta di Israele agli attacchi missilistici del gruppo terroristico Hamas.
"Gli attacchi aerei israeliani che uccidono i civili a Gaza sono un atto di terrorismo", ha twittato la Omar lunedì. "I palestinesi meritano protezione. A differenza di Israele, i programmi di difesa missilistica, come Iron Dome, non esistono per proteggere i civili palestinesi. È inconcepibile non condannare questi attacchi nella settimana di Eid".
Il tweet della Omar è arrivato in risposta alle affermazioni palestinesi secondo cui almeno 20 palestinesi, tra cui 9 bambini, sono stati uccisi da attacchi aerei israeliani. Il rapporto citato dalla Omar ha omesso però l'affermazione di Israele che gli attacchi aerei avevano come obiettivo i militanti che hanno sparato missili su Israele e che 11 terroristi di Hamas sarebbero stati uccisi.
Le rappresentanti democratiche Alexandria Ocasio-Cortez e Rashida Tlaib, anche loro membri della "Squad", si sono unite in difesa della Omar e dei suoi commenti sulle azioni di Hamas.
I Repubblicani e i sostenitori di Israele hanno messo nel mirino i commenti della "Squad", compreso il Senatore repubblicano del Texas Ted Cruz, che ha accusato la Omar di servire come "addetto stampa" per Hamas.



Il Senatore repubblicano Lindsey Graham ha accusato le deputate democratiche della "Squad" di sostenere #Hamas, un'organizzazione terroristica, al posto della #Democrazia in mezzo all'escalation di tensioni tra Israele ed il popolo palestinese.
L'Osservatore Repubblicano
18 maggio 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 5299662806

"Si stanno schierando con un'organizzazione terroristica al posto della Democrazia", ha detto il repubblicano della Carolina del Sud durante un'intervista su "Justice with Judge Jeanine".
I commenti di Graham erano diretti alle deputate del gruppo democratico indicato come la "Squad", in particolare le rappresentanti Alexandria Ocasio-Cortez, Rashida Tlaib e Ayanna Pressley.
La conduttrice Jeanine Pirro aveva condiviso una clip durante la trasmissione delle deputate della "Squad" che facevano commenti di solidarietà per il popolo palestinese.
"Non si tratta di entrambe le parti. Si tratta di squilibrio di potere", ha detto la Ocasio-Cortez.
In una seconda clip, la Tlaib ha commentato: "Dobbiamo fermarci e guardare il fatto che il nostro stesso paese sta permettendo questo con miliardi di dollari ogni anno che vengono inviati a Israele, anche se stanno promuovendo il razzismo e la disumanizzazione".
"Il dolore, il trauma e il terrore che i palestinesi stanno affrontando non è solo il risultato dell'escalation di questa settimana, ma la conseguenza di anni di occupazione militare", ha aggiunto la Pressley.
La conduttrice di Fox News ed il suo ospite hanno offerto una prospettiva molto diversa sul conflitto mediorientale.
"Sentite la Squad e la loro reazione e, ovviamente, il loro favoritismo verso la Palestina. E l'Autorità Nazionale Palestinese. Qual è la sua opinione al riguardo?" ha chiesto la conduttrice.
Il Senatore Graham ha sottolineato le differenze a livello di governance tra i territori guidati da Hamas e Israele e come quest'ultimo serva agli interessi nell'intelligence degli Stati Uniti.
"Israele fornisce più intelligence agli Stati Uniti per tenerci al sicuro di qualsiasi altro paese al mondo. Sono una Democrazia. Hamas è un'organizzazione terroristica secondo la nostra legge", ha detto Graham.
"La Squad sta con i terroristi. Io sto con la Democrazia chiamata Israele", ha aggiunto.
Graham ha detto che le deputate. Democratiche stanno parlando per conto proprio e "non rappresentano la corrente principale del Partito Democratico, ancora".
"Non sono mai stato più preoccupato di dove sta andando il Partito Democratico riguardo a Israele di quanto lo sia ora. Ma questo mi fa ribollire il sangue", ha aggiunto il repubblicano.
Ha anche fornito un po' di contesto sulla realtà che Israele affronta come paese: "Vi piacerebbe vivere in un paese in cui 2.000 razzi penetrano nelle vostre città sperando che non colpiscano le scuole? Questo è ciò che Israele sta affrontando".
Il conflitto in Medio Oriente, in cui i razzi e bombe sono volate da e verso Israele, è stimolato da una mancanza di leadership americana, ha sostenuto Graham.
"Israele sta affrontando [un problema di] protezione della sua nazione, del suo stato. Quando c'era il presidente Trump, c'erano accordi di pace... C'era una sensazione totalmente diversa laggiù. Cosa farà il presidente Biden in uno scenario come questo?" Ha chiesto lPirro.
"Chiaramente, Hamas non ha paura dell'amministrazione Biden. Pensate che Hamas avrebbe sparato 2.000 razzi sotto gli occhi di Trump?". Ha chiesto Graham in risposta.
"Nemmeno tra un milione di anni", ha risposto la conduttrice.
Graham ha continuato a lodare Trump, dicendo che "ha ottenuto accordi di pace tra arabi e israeliani".
Ha anche detto che gli manca Trump perché "un presidente forte rende il mondo molto più sicuro".
"Un presidente debole, inefficace e ingenuo rende il mondo più pericoloso", ha detto Graham.
#WashingtonExaminer



Alexandria Ocasio-Cortez critica Joe Biden sul sostegno a Israele, dicendo che si sta schierando dalla parte dell'occupazione: "È sbagliato".
L'Osservatore Repubblicano
18 maggio 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 9352990734

La rappresentante democratica Alexandria Ocasio-Cortez ha accusato il presidente Biden di fare dichiarazioni "generiche" che "disumanizzano" i palestinesi dopo aver detto mercoledì 12 maggio che Israele ha il "diritto di difendersi" dagli attacchi missilistici di Hamas.
Dopo aver parlato con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu del conflitto tra Israele e Hamas, Joe Biden ha detto ai giornalisti: "La mia aspettativa e speranza è che questa questione si chiuda prima o poi. Ma Israele ha il diritto di difendersi quando ha migliaia di razzi che volano sul tuo territorio".
La signora Ocasio-Cortez, Democratica di New York, ha sparato un paio di tweet accusando il signor Biden di schierarsi con "l'occupazione".
"Dichiarazioni generiche come queste con poco contesto o riconoscimento di ciò che ha portato a questo ciclo di violenza - vale a dire, le espulsioni dei palestinesi e gli attacchi ad Al Aqsa - disumanizzano i palestinesi e implicano che gli Stati Uniti guarderanno dall'altra parte sulle violazioni dei diritti umani. È sbagliato", ha scritto.
Al Aqsa si riferisce a una moschea a Gerusalemme considerata dai musulmani la terza più sacra per loro nel mondo.
"Intervenendo solo per condannare le azioni di Hamas - che sono condannabili - e rifiutando di riconoscere i diritti dei palestinesi, Biden rafforza la falsa tesi che siano i palestinesi ad aver istigato questo ciclo di violenze", ha aggiunto. "Questo non è un linguaggio neutrale. Si schiera da una parte - la parte dell'occupante".
I commenti della Ocasio-Cortez sono arrivati dopo giorni di violenta escalation nella regione, dove Israele ha detto che si stava preparando per le operazioni di terra a Gaza mentre i militanti palestinesi continuano a lanciare centinaia di attacchi con razzi e mortai.
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto giovedì 13 maggio che la campagna "richiederà più tempo".
La signora Ocasio-Cortez, una sostenitrice della campagna di Boicottaggio, disinvestimento e sanzioni (BDS) contro Israele, è finita sotto tiro nel 2018 quando ha parlato della "Occupazione della Palestina" durante un'intervista alla PBS, ma quando le è stato chiesto di descrivere cosa significasse, ha ammesso di "non essere esperta di geopolitica su questo argomento."
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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