L'odio per gli ebrei e Israele dei cosidetti "palestinesi" è di natura esclusivamente razzista ideologico-teologico-politico-religiosa; si tratta del razzismo del suprematismo nazi maomettano per i non mussulmani, per i diversamente religiosi, areligiosi. atei, aidoli e tutti i diversamente pensanti della terra.
Non si tratta di odio etnico-tribale dovuto a faide storiche a torti veri o presunti ma solo odio criminale di natura ideologico-teologico politico-religiosa.
La soluzione di un unico stato per ebrei e palestinesi non sarà mai possibile.
Il conflitto arabo israeliano
E il tempo si fermò...
Lion Udler
29 maggio 2021
https://www.facebook.com/lionud/posts/3985377501559366
Gli arabi e i loro sostenitori, maggiormente antisemiti e di estrema sinistra, sono fermi nell'anno 1948.
Vivono in un mondo parallelo, in una realtà virtuale, allusiva e surreale, piena di immaginazione e fantasie, il tempo per loro si fermò ma il tempo vero è andato avanti, ovviamente.
Le richieste degli arabi non potranno mai ottenere alcun consenso, sono richieste irreali con lo scopo di non arrivare mai ad un accordo di Pace, sono negazionisti della Pace, e non lo nascondo nemmeno, lo dicono a voce alta da oltre 73 anni.
Pensare che #Israele consentirà l'ingresso di milioni di arabi dalla #Siria, #Libano e altri Paesi è una idiozia eclatante, non succederà mai, gli arabi nati nei Paesi arabi rimarranno lì esattamente dove si trovano, con o senza cittadinanza, con o senza status di profugo, è una questione araba che andrà risolta nel mondo arabo, più aspettano a decidere più aumenta la sofferenza di queste persone, è una pretesa fuori luogo e più passa il tempo più diventa problematica per loro, non certo per Israele.
Pretendere di definire la frontiera sulla base della linea di armistizio del 1949, la cosiddetta "frontiera" del 1967 basata su una falsità storica, è una pretesa allusiva, ignora ogni aggressione araba e un dato di fatto che non cambierà, in #Giudea e #Samaria i cittadini israeliani saranno un milione in giro di due anni, le città e villaggi sono lì per rimanere, chiunque crede che un milione di esseri umani sta per essere cacciato via dalla sua terra, dalla sua casa, ha seriamente un problema nel capire come funziona il mondo moderno, tra l'altro, questi cittadini israeliani vivono in territori che sono già stati accordati come israeliani negli accordi di #Oslo (area C) con la firma del Mega Super terrorista #Arafat , accordi, questi ignorati anche da alcuni governanti Europei.
La pretesa di definire #Gerusalemme la Capitale di due stati è la pietra tombale per un qualsiasi accordo di Pace, Gerusalemme non è, né mai stata la Capitale di alcun Paese arabo e non era nemmeno considerata santa fino a circa cento anni fa, le vere città sante dell'#Islam sono #Mecca e #Medina dove si trovano le moschee definite sante dal profeta #Maometto di persona, la moschea di Gerusalemme non è diversa da qualunque altra moschea nel mondo, non è stata costruita nei tempi del profeta ed è stata dichiarata santa SOLO per motivi politici, per contrastare il ritorno degli ebrei, veri proprietari della terra d'Israele, dichiarazione rimasta senza senso, dal momento che l'obbiettivo, quello di contrastare il ritorno del dominio ebraico, era fallito.
Israele non vive nel 1948 e non intende tornare a vivere nel 1948 come gli arabi e i loro sostenitori, più il tempo passa più gli arabi perdono, ogni giorno che passa nasce un bambino ebreo, naturalmente questo significa che ogni giorno che passa si deve costruire una nuova casa, un nuovo asilo nido, una nuova scuola, un nuovo ospedale, una nuova università, per gli arabi è meglio bloccare la situazione attuale perché ogni giorno è peggio, se invece rimangono con il tempo nel 1948, un giorno si troveranno senza nulla.
ESPONENTE DI FATAH: “LIBEREREMO LA PALESTINA ARABA E ISLAMICA DAL MARE AL FIUME”
1 giugno 2021
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 8174765883
“Gerusalemme è nostra, Gerusalemme è araba, islamica e cristiana. Gerusalemme non accetterà di essere divisa in due. Ci ribelleremo ogni giorno contro questa occupazione tirannica che è pesantemente armata. Continueremo ad affrontarla a petto nudo fino alla sua liberazione, dal mare (Meidterraneo) al fiume (Giordano)”. A parlare non è un esponente di Hamas ma Musa Al-Rajabi, il vicesegretario del ramo “Shuafat e Beit Hanina” di Fatah, il movimento che fa capo al presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen. L’uomo del dialogo, che vuole lo stato di Palestina democratica ma senza ebrei.
Sono nato per odiare gli ebrei. Faceva parte della mia vita Non l'ho mai messo in discussione. Non sono nato in Iran o Siria. Sono nato in Inghilterra. I miei genitori si sono trasferiti dal Pakistan. La loro era la storia tipica di immigrati: muoversi verso ovest nella speranza di fare una vita migliore per se stessi e i loro figli.
2 giugno 2021
https://www.facebook.com/roberto.gresle ... 5081632164
Eravamo una famiglia musulmana dedita, ma non estremista o radicale in qualsiasi modo. Auguriamo solo il meglio per tutti -- tutti tranne gli ebrei. Gli ebrei, secondo noi, erano alieni che vivevano in terre musulmane rubate, occupanti che si trovavano di fronte a un genocidio contro il popolo palestinese. Il nostro odio era quindi giustificato e giusto. E questo ha reso i miei amici vulnerabili alle argomentazioni degli estremisti radicali. Se gli ebrei fossero così malvagi come avevamo sempre creduto, coloro che li sostengono - cristiani, americani e altri in Occidente - non dovrebbero essere così malvagi?
A partire dagli anni ' 1990, i relatori e gli insegnanti di moschee e scuole hanno iniziato a ripetere all'infinito questo tema: Non eravamo occidentali. Non eravamo britannici. Eravamo musulmani, per primi e solo. La nostra lealtà era alla nostra religione e ai nostri connazionali musulmani. Non dovevamo nulla alle nazioni occidentali che ci hanno accolto. In quanto occidentali erano nostri nemici.
Tutto questo ha avuto l'effetto desiderato. Almeno l'ho fatto su di me È cambiato il modo in cui ho visto il mondo. Ho iniziato a vedere la sofferenza dei musulmani, anche in Gran Bretagna, come colpa dell'imperialismo occidentale. L ' Occidente era in guerra con noi e gli ebrei controllavano l'Occidente. La mia esperienza all'università in Gran Bretagna non ha fatto altro che rafforzare le mie credenze sempre più radicali. Odiare Israele era un distintivo d'onore. Inscenando un rally anti-Israele, pro-palestinese e eri sicuro di attirare una grande folla approvata.
Mentre all'università ho deciso che le proteste e la propaganda contro Israele non bastano. La vera jihad richiedeva violenza. Quindi ho intenzione di unirmi alla vera battaglia. Lascerò l'università per entrare in un campo di addestramento terroristico in Pakistan. Ma fortunatamente per me il destino è intervenuto - in libreria.
Mi sono imbattuto in un libro chiamato The Case for Israel dal professore di diritto di Harvard Alan Dershowitz. Il caso per Israele? Quale caso potrebbe essere? Il titolo stesso mi ha fatto arrabbiare e ho iniziato a leggere le pagine quasi come un atto di sfiducia. Quanto male potrebbe essere informato questo tipo, quanto, per difendere l'indifendibile? Beh, era ebreo. Doveva essere la soluzione.
Comunque leggo. E quello che leggo ha sfidato tutti i miei dogmi su Israele e gli ebrei: ho letto che non è Israele che ha creato la crisi palestinese dei profughi, sono i paesi arabi, le Nazioni Unite e i leader palestinesi corrotti. Ho letto che gli ebrei non sfruttano l'Olocausto per creare lo Stato d'Israele; il movimento per creare uno stato ebreo moderno datato 19° secolo, e infine agli inizi del popolo ebreo quasi 4,000 anni fa . E ho letto che Israele non è coinvolto in un genocidio contro i palestinesi. Al contrario, la popolazione palestinese è raddoppiata in soli vent'anni.
Tutto quello che ha fatto è stato arrabbiarmi. Avevo bisogno di dimostrare che Dershowitz sbaglia, di vedere con i miei occhi quanto Israele fosse davvero razzista e oppressivo. Così ho comprato un biglietto aereo. Viaggerei per Israele, la casa del mio nemico. Ed è allora che tutto è cambiato. Tutto quello che serve.
Quello che ho visto con i miei occhi era ancora più difficile di quello che Dershowitz aveva scritto. Invece dell'apartheid ho visto convivere musulmani, cristiani ed ebrei. Invece dell'odio ho visto l'accettazione, anche la compassione. Ho visto una democrazia rauca, moderna, liberale, piena di difetti, certo, ma fondamentalmente decente. Ho visto un paese che non voleva altro che vivere in pace con i suoi vicini. Ho visto il mio odio sciogliersi davanti ai miei occhi. In quel momento ho saputo cosa fare.
Troppe persone su questo pianeta vengono consumate con lo stesso odio che mi ha consumato. Hanno imparato a disprezzare lo Stato ebraico - molti musulmani per la loro religione; molti altri per i loro insegnanti di scuola media o gruppi di studenti.
Ecco quindi la mia sfida a tutti coloro che pensano così: fate quello che ho fatto - cercate la verità da soli. Se la verità può cambiarmi, può cambiare chiunque.
Sono Kasim Hafeez per l'Università di Prager.
Forza ebrei, forza Israele, siete il bene nell'infernale mediorente, regno del male assoluto nazi maomettano!
EBREI SU LA TESTA! BASTA CHIEDERE SCUSA!
Deborah Fait
31 Maggio 2021
https://www.informazionecorretta.com/ma ... 0&id=81891
Dei miei anni in #Italia, anni bellissimi nel mio paese di nascita, questi sono tra i ricordi peggiori che ho:
"perché porti la "croce" di Davide? ..sei #ebrea? Però, non sembra - forse cercavano qualche segno particolare, tipo la coda o le orecchie a punta"
Poi la frase che non mancava mai era "ma non ti vergogni per quello che fate ai #palestinesi ..perché gli rubate la terra?"e così via, all'infinito.
In alcuni periodi accadeva quasi giornalmente e ovunque, per la strada, al bar, a casa di amici. Gente che non mi conosceva e si sentiva in diritto di attaccarmi a parole solo perché portavo al collo il #MaghenDavid. Essendo io una che non si lascia dire niente senza reagire e non avendo mai paura dei vigliacchi, spesso gli amici dovevano trascinarmi via da una possibile rissa. Vabbè ero molto più giovane e, provenendo politicamente dai Radicali, non mi comportavo proprio da "signora". Chi offendeva #Israele veniva offeso da me mille volte tanto. La mia teoria era: con chi si può parlare si parla e si spiega fino a restare senza fiato ma con chi è refrattario al dialogo e alla comprensione, si rende pan per focaccia. Chi mi attaccava non poteva sopportare la mia non paura, la mia lingua sempre pronta a rispondere per farli sentire, davanti a tutti, dei poveracci ignoranti e, peggio, degli sporchi antisemiti, esattamente quello che erano.
Quando in Israele c'è la guerra, quando Israele viene attaccata da missili sulla popolazione civile, da aerostati incendiari che danno fuoco a ettari di campi coltivati o di foreste con gravi perdite di fauna selvatica e preziosa, il silenzio nel mondo è assordante. Nel momento in cui Israele reagisce ecco che parte la solita campagna di odio, #ebrei vengono bastonati, sinagoghe distrutte, ristoranti rasi al suolo, giovani o anziani finiti in ospedale per i pugni e i calci di tanti energumeni. Branchi di #arabi e non arabi si scatenano e vanno a cercare l'ebreo, sono molto coraggiosi quei pendagli da forca, vanno in 10 contro uno. E' successo anche in Israele, appena scoppiata la guerra, attraverso il web hanno cercato di infiammare le piazze, alcuni #arabiisraeliani hanno tentato di rivoltarsi e giù botte agli ebrei per la strada, e fuoco nelle sinagoghe, persino negli ospedali ma avevano fatto male i conti, sono arrivate le nostre "teste calde" e li hanno rimenati. Adesso la calma è totale. Va bene, dicono che sia brutto rispondere alla violenza con la violenza ma intanto hanno visto che reagivamo e si sono calmati di colpo. Gli arabi israeliani sanno ragionare e sanno perfettamente di vivere in una #democrazia. IN qualsiasi altro paese del MO sarebbero stati massacrati dalla polizia, in Israele oggi lavorano e studiano, hanno riaperto i loro negozi come se niente fosse accaduto. Amici come prima. Quello che intendo dire è che la dobbiamo smettere di chiedere scusa se esistiamo, se Israele esiste, se Israele si difende, dobbiamo smettere di pensare che siamo "gli intoccabili, i paria della storia". Dobbiamo renderci conto che mai nessuno ha fatto manifestazioni contro i cinesi per il massacro delle minoranze islamiche, nessuno al mondo fermerebbe un cinese per la strada per chiedergli "ma non ti vergogni per quello che fate agli uiguri?" Nessun siriano potrebbe essere pestato per quello che #Assad ha fatto in #Siria, milioni di morti, centinaia di migliaia di bambini, anche palestinesi, ma se muoiono ammazzati da altri arabi, i palestinesi valgono meno di zero.
Dobbiamo smettere di vivere nella paura che uscendo di casa qualcuno potrebbe prenderci a pugni solo perché sa che siamo ebrei, dobbiamo smettere di accettare di vedere la paura negli occhi dei nostri bambini e capire che nessuno in #Europa ha detto una sola parola contro il genocidio fatto dagli arabi dell'#Isis dei #Yazidi o dei #Kurdi. Nei giorni successivi alla guerra contro #Hamas, ho visto con gioia cortei di ebrei e bandiere di Israele sventolare al vento ma vorrei vederne di più, molte di più, vorrei vedere gli ebrei scendere per strada ogni volta che Israele viene aggredito da guerre e terrorismo, ogni volta che qualche #ebreo viene ammazzato solo per la colpa di esserlo, anche se accade in #Francia si può e si deve farlo anche in Italia, ognuno prenda la propria bandiera e vada fuori a gridare che è finita l'era in cui gli ebrei potevano venire ammazzati impunemente! Grazie a Israele gli ebrei sanno che la paura dei secoli passati è finita, devono alzare la testa, guardare negli occhi i tanti vigliacchi, anche quelli che dall'Italia, non hanno avuto nemmeno il coraggio di telefonare per chiedere "come stai? Sei viva? Hai paura?". Guardarli negli occhi e dire "Sono ebreo, ne sono orgoglioso, Viva Israele!" Dobbiamo ricordare che difendendo Israele difendiamo noi stessi, e, cosa altrettanto importante, non passeremo per i soliti "ebrei di corte", quelli che per apparire buoni danno addosso a Israele, non sono quelli gli "ebrei buoni" , in realtà sono dei gran codardi. Ricordiamoci che stare zitti e buoni, lasciare Israele sbrigarsela da solo senza la minima solidarietà da parte nostra, se non in silenzio tra le mura di casa, nasconderci e stare calmi perché la nostra educazione ci impedisce di urlare lo sdegno, tutto questo non ci ha mai aiutati, anzi, ha fatto sì che potessero farci solo del male. La storia insegna: lo stare zitti ha fatto di noi le vittime sacrificali per cui nessuno muoveva un dito.
Adesso tocca a noi! E dobbiamo dire a gran voce #BASTA!
L'orgoglio ebraico è la nostra unica arma contro la viltà di questo povero debole ingiusto mondo. Amici ebrei, il silenzio non serve a niente, aspettare che la belva antisemita si tranquillizzi ancora meno, dobbiamo reagire sempre, dobbiamo mettere la #kippà in testa, la stella al collo e li occhi dritti verso il nemico finchè lui abbasserà i suoi. Allora avremo vinto.
Deborah Fait
"Gerusalemme, capitale unica e indivisibile dello Stato di Israele"