Idiozie e odio contro Israele e gli ebrei

Re: Idiozie e odio contro Israele e gli ebrei

Messaggioda Berto » ven ott 08, 2021 6:33 am

Se i razzisti, quelli veri, parlano da antirazzisti
Alessandro Gnocchi
7 ottobre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/spettaco ... 1633648331

L'accusa di razzismo è forse la più infamante e comporta l'esclusione dal dibattito pubblico. Ma... Un tempo l'antirazzismo era la sacrosanta protezione delle razze perseguitate. Ora ha cambiato direzione, si è espanso, ha conquistato territori sempre più ampi e dai confini generici. I razzisti veri parlano oggi la lingua degli antirazzisti (falsi). In nome dei diritti umani, gli antirazzisti falsi si comportano proprio come i razzisti veri più violenti: linciaggi mediatici, cause giudiziarie, distruzione della libertà d'espressione... Per questo è così difficile combattere il razzismo, specie l'antisemitismo. Nella agenda dei falsi antirazzisti, è razzista rifiutare il burkini, è razzista chiedersi quali siano i benefici dell'immigrazione, è razzista difendere il diritto alla continuità storica per l'Italia e l'Europa. Tutti argomenti sui quali si può (si deve) dibattere senza correre il rischio di essere squalificati come razzisti.

Gli antisemiti oggi si nascondono dietro all'antirazzismo. Ci dicono: Israele è razzista nei confronti dei palestinesi. Israele è lo Stato degli ebrei. Quindi gli ebrei sono razzisti ed eredi del vecchio colonialismo europeo. È un falso sillogismo. Ma funziona e scatena l'antisemitismo. Così l'Europa diventa un posto sempre meno sicuro per gli ebrei, un posto dove sedicenti associazioni per la pace bruciano la bandiera di Israele nelle piazze. Nel frattempo, in America, movimenti come Black Lives Matter, partendo da una giusta rivendicazione, deragliano nell'odio per il bianco e non ripudiano certo le maniere spicce.

In Francia, autori come Pascal Bruckner, Pierre-André Taguieff e Alain Finkielkraut, figlio di sopravvissuti alla Shoah, ma comunque accusato di sionismo razzista, hanno cercato di smontare questo micidiale meccanismo linguistico, costruito per celare, appunto, il vero razzismo dietro alle litanie sui diritti umani. Ad esempio, Taguieff ha detto a questo giornale parole illuminanti: «Essere antirazzista nella vita sociale ordinaria significa prendere posizione contro gli incitamenti all'odio, al disprezzo, all'esclusione o alla violenza nei confronti di certe persone, a causa delle loro appartenenze o delle loro origini. Ma il presunto nuovo antirazzismo, chiamato anche antirazzismo politico dagli ideologi del decolonialismo, non è altro che una macchina da guerra contro i bianchi e la società bianca». L'antirazzismo politico esercita una critica radicale ma suicida contro l'Occidente. È erede di Karl Marx, non di Martin Luther King, perfino quando crede il contrario.

Ora anche l'Italia, finalmente, porta un contributo al dibattito con il prezioso libro di Fiamma Nirenstein, Jewish Lives Matter. Diritti umani e antisemitismo (Giuntina, pagg. 126, euro 10). Non è una difesa d'ufficio di Israele, semmai è una difesa ben argomentata, passo dopo passo, data dopo data, guerra dopo guerra. Terminata la lettura, non si possono mettere in discussione l'esistenza di Israele e il suo diritto a difendersi, anche con la deterrenza. Il libro va ben oltre, alla radice del problema. Come è possibile che gli ebrei siano accusati di razzismo, dopo aver subito l'oltraggio della Shoah? Spiega Nirenstein: «Molte delle manifestazioni di odio antiisraeliano che hanno un evidente aspetto antisemita hanno il loro motivo nel fatto che i movimenti filopalestinesi odierni hanno trovato, specie in America ma anche in Francia tramite il nesso islamico, un legame concettuale col tema dell'ingiustizia razziale, del razzismo coloniale, della persecuzione dei neri e delle donne nella storia. Per quanto gli ebrei solo da un osservatore molto distratto e manipolatore possano essere identificati con l'oppressore bianco o maschio, questo è proprio ciò che è accaduto. È stata la cosiddetta intersezionalità per i diritti umani il concime dell'ondata di antisemitismo attuale». Ecco qua, la saldatura errata, il trucco linguistico, la confusione lessicale fra il biasimo verso gli ebrei e l'esaltazione dei diritti umani: in un battibaleno i veri razzisti si camuffano da (falsi) antirazzisti. In realtà, per trovare un desiderio esplicito di genocidio, non si deve cercare in Israele ma tra i suoi nemici. Il Consiglio per i diritti umani dell'Onu ha condannato Israele in totale 95 volte. Uguale attenzione non è stata riservata all'abuso dei diritti, all'oppressione islamista, allo Statuto di Hamas, che invita a spazzare via Israele, prima tappa per soggiogare l'Occidente. Cosa sarebbe oggi la Striscia di Gaza se i leader politico-religiosi, invece di comprare missili, avessero investito nello sviluppo le centinaia di milioni di aiuti internazionali?

Il libro di Nirenstein è anche rivolto agli amici, che tentennano di fronte al pericolo di essere indicati come fiancheggiatori di uno Stato accusato di non rispettare i diritti umani. Sono amici di destra e di sinistra, a ulteriore riprova che antichi schemi sono saltati. Ma il problema è ancora vivo e non riguarda soltanto gli ebrei e il risorgere dell'antisemitismo. La battaglia culturale, per i veri diritti umani, riguarda tutto l'Occidente.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Idiozie e odio contro Israele e gli ebrei

Messaggioda Berto » mar gen 18, 2022 9:07 pm

RIMBOCCARSI LE MANICHE
Proprio non ci siamo. C'è davvero tanto lavoro da fare.
Niram Ferretti
10 ottobre 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Sì, a Giorgia Meloni bisogna dare credito di essere stata chiara e netta quando ha affermato «Nel nostro dna non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite. I nostalgici del fascismo sono solo utili idioti della sinistra, che li usa per mobilitare il proprio elettorato», ma poi se il candidato sindaco di FDI in una intervista recente dichiara a proposito della sperequazione tra la commemorazione della Shoah e quella delle foibe che forse il motivo sta nel fatto che gli infoibati non "possedevano banche" e non appartenevano "a lobby capaci di decidere i destini del pianeta", la pietra d'inciampo resta grossa.
E non importa se questa intervista la ripesca Il Manifesto, che ha fatto dell'antisionismo una delle sue bandiere ideologiche, Michetti queste parole grossolane filiate dai più vieti stereotipi antisemiti, le ha pronunciate, il che non fa di lui necessariamente un antisemita, ma lo mette nella categoria di chi ha fatto propri specifici capisaldi della pubblicistica antiebraica.
Le lobby ebraica capace di "decidere i destini del pianeta" è un parto diretto de "I Protocolli dei Savi Anziani di Sion", forse Michetti lo sa, o forse no, e se non lo sa, qualcuno dovrebbe spiegarglielo.
Serve a poco dichiarare, a danno fatto che «La Shoah è stata unica nella sua disumanità, il punto più basso della storia. Ci vuole la massima vigilanza e unità di tutti contro ogni forma di antisemitismo affinché quello che è accaduto non si ripeta mai più. Ricordare altre tragedie della storia non aggiunge o toglie nulla all’Olocausto che rappresenta un unicum», perchè è una dichiarazione esplicitamente riparativa e dovuta e non ci permette di approfondire ciò che Michetti afferma sul fantomatico potere di controllo ebraico sul pianeta.
E se è vero, come è vero, che chi fa i saluti gladiatori e si strugge al ricordo del Ventennio finisce per diventate un utile idiota della sinistra, bisogna fare in modo che gli utili idioti di FDI vengano epurati.



Edoardo Paravano
È propaganda di sinistra.
Dire che esiste una lobby ebraica e che essa è assolutamente molto influente nel mondo non significa essere antisemiti o complottisti.
Tu stesso scrivi qui e altrove come lobbista del tuo gruppo di appartenenza.
Rimarcare l'ovvio come ha fatto Michetti non può diventare un'accusa di antisemitismo, è semplicemente ridicolo.
Eh complottista pensare ai Savi di Sion incappucciati che mettono i veleni nei vaccini ed è ovviamente anche antisemita ma che negli Stati Uniti per esempio gli ebrei siano ampiamente sopra rappresentati in tutte le categorie che contano politica finanza media Hollywood è semplicemente essere bugiardi.
La Shoah ha avuto delle unicità che ce la fanno ricordare ed ergere a simbolo del concetto di genocidio ma che questa sua importanza sia anche in parte dovuta al fatto che gli ebrei almeno le loro elite le loro associazioni i loro intellettuali hanno il potere duro e crudo di scegliere, indirizzare e censurare leggi e film gli articoli le pubblicazioni in molti paesi è semplicemente un dato di fatto e negarlo è ridicolo.
I bosgnacchi gli uighuri i rohingya gli infoibati gli hutu i tutsi sono tutti stati vittime di genocidio ma non mi si venga a raccontare che hanno la stessa capacità di produrre ed influenzare opinione pubblica.
Non siamo disonesti dai.
E lo dico con un rispetto così grande che sconfina anche nell'invidia!
Magari tutti i popoli conservassero e tutelassero se stessi e la propria memoria con la stessa tenacia del popolo ebraico.
Negare questa grande capacità del popolo ebraico non l'ho mai capito è semmai qualcosa di cui vantarsi!

Niram Ferretti
Edoardo Paravano che ci siano ebrei influenti è un dato di fatto, che esista una lobby ebraica cosa significa esattamente? Che ci siano gruppi di ebrei capaci di organizzarsi per difendere i loro legittimi interessi? Per esempio nel settore dei diamanti o in quello bancario?...o dimmi tu. Capirai che scoperta sconcertante. Esistono lobbies cinesi? lobbies musulmane? Ritengo di sì, ma guarda caso Michetti tira fuori "la lobby ebraica che ha influenza planetaria", ed è un'altra cosa e se non lo capisci, beh il problema è solo tuo ma se lo capisci e fingi di non capirlo, sei in totale malafede. La lobby ebraica che influenza il pianeta è un parto di fine Ottocento e deriva direttamente da "I Savi Anziani dei Protocolli di Sion". Punto. Questo fa di Michetti un antisemita? Non necessariamente, ma fa di lui uno che ripete formule antisemite. La propaganada di sinistra c'entra come i torroni a ferragosto. Di quale potere di censura parli? Censurare cosa? Quale dato di fatto? Forniscimi materiale, fatti, invece di scrivere cose grottesche. Io non sono lobbista di nessun gruppo, sbagli indirizzo, io rappresento solo me stesso e rispondo solo a me stesso. Evita di dire fesserie. Vuoi paragonare la Shoah, che per unicità, specificità, estensione programmatica (la distruzione di ogni singolo ebreo ovunque egli fosse) non ha paragoni, con i massacri dei tutsi e dei rohingya? Gli uiguri sarebbero massacrati come gli ebrei durante la Seconda guerra mondiale? Ma sei serio o in stato di alterazione? Su una cosa però hai ragione la capacità di tutelare e conservare la memoria da parte del popolo ebraico, la stessa capacità che ha fatto sì che per tremila anni abbiano mantenuto la loro fedeltà al medesimo Dio e ai suoi precetti. E' una delle grandi forze dell'ebraismo, la fedeltà e la perseveranza, un dono che è costato enormi sofferenze e grandi sacrifici e che non verrà mai meno. Non è garantito da un potere occulto, ma da una grande coesione e, nei secoli, dalla forza della disperazione e da una risoluta fiducia nel futuro.


Alberto Pento
Questa insistenza sulla lobby ebraica è chiaro indice di antisemitismo.
I Rohingya non sono vittime di genocidio, essi sono nazi maomettani genocidari, veri carnefici.
Anche i nazi maomettani uiguri in Cina sono un grosso problema come lo furono i nazimaomettani in India che secedettero dall'India con l'ausilio degli imperialisti inglesi e diedero origine al Pakistan che ammazza i cristiani, come lo sono tutti i nazi maomettani nel mondo a cominciare da quelli in Israele/Palestina.


Edoardo Paravano

Alberto Pento ho citato quei popoli perché sono vittime di genocidio.
Che poi il genocidio sia in corso, sia fallito, li abbia resi profughi che abitano in tende anziché ammazzarli tutti non mi interessa.
Come non mi interessano le motivazioni delle parti in causa.
Li ho citati per fare esempi, se vuole citiamo armeni e croati se sono vittime che le piacciono di più.

Edoardo Paravano
Niram Ferretti esatto, è un dono garantito da una grande coesione, che a casa mia si chiama anche "lobby", fare gruppo, creare influenza ecc...
Io intendo il termine in senso positivo, tutti siamo lobbisti, abortisti ed antiabortisti, sindacati e confindustria, cacciatori e animalisti... è l'essenza della democrazia.
Negare che anche gli ebrei come tutti i gruppi etnici e religiosi non siano anche loro lobby (come per me è legittimo che tutti siano eh) non ha, per me, senso.
E criticare Michetti su questo è propaganda strumentale.
Poi, per carità, non appartengo al gruppo etnico più massacrato della storia: se vi/ti leggo "prevenuti" sull'uso di questi termini ne capisco anche perfettamente i motivi ma per me rimangono comunque motivazioni non ragionevoli.

Niram Ferretti
Edoardo Paravano lei può chiamare "lobby" un gruppo umano coeso, così come può chiamare "sedia" un blocco quadrato di marmo perchè su di esso il deretano appoggiato può trovare sollievo se si è molto stanchi, ma non è questo il suo senso. La Treccani forse può aiutarla: lobby Gruppo di interesse che opera prevalentemente nelle sedi istituzionali di decisione politica attraverso propri incaricati d'affari o apposite agenzie allo scopo di influenzare e persuadere il personale politico a tenere conto degli interessi dei propri clienti nell'emanazione di provvedimenti normativi. Tali attività possono essere più o meno istituzionalizzate e più o meno lecite, a seconda che vengano regolamentate (come negli USA, dove vige l’obbligo di iscrizione dei lobbisti in un apposito albo professionale), o si svolgano senza controlli normativi. Che gli ebrei, come i musulmani, o i cinesi, ecc. e tante altre categorie, soprattutto in USA, agiscano lobbisticamente è una di quelle cose così ovvie, che non merita specificarle. Michetti, ho provato a spiegarglielo, ma evidentemente lei è un lettore disattento, ha parlato di "una lobby in grado di influenzare i destini del pianeta", un chiaro parto antisemita, filiato dai Protocolli dei Savi di Sion. Lo stesso Michetti si è scusato di quanto ha detto specificando, parole sue di avere formulato "storici pregiudizi" e "ignobili luoghi comuni". Quindi, lo spieghi lei a Michetti che non doveva scusarsi e perché in questo modo si è reso solidale alla propaganda nei suoi confronti.

Alberto Pento
Edoardo Paravano lei ha scritto cose inesatte e non vere, tra cui quella che i rohingya nazi maomettani siano vittime di un genocidio, perché in verità costoro sono invasori e carnefici senza rispetto e non vittime e chi li vuole cacciare dalla sua terra pratica solo la legittima difesa.



Meloni: «Con me non c’è posto per i nostalgici del fascismo. La sinistra da sempre li usa come utili idioti»
Intervista di Paola di Caro, Il Corriere della Sera
10 ottobre 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

«Nel dna di Fratelli d’Italia non ci sono nostalgie fasciste, razziste, antisemite. Non c’è posto per nulla di tutto questo. Nel nostro dna c’è il rifiuto per ogni regime, passato, presente e futuro. E non c’è niente nella mia vita, come nella storia della destra che rappresento, di cui mi debba vergognare o per cui debba chiedere scusa. Tantomeno a chi i conti con il proprio passato, a differenza di noi, non li ha mai fatti e non ha la dignità per darmi lezioni».
Giorgia Meloni è un fiume in piena. Si sente al centro di manovre per screditare lei e il suo movimento: «Il “pericolo nero”, guarda caso, arriva sempre in prossimità di una campagna elettorale...». Ma sa benissimo che all’inchiesta di Fanpage, rilanciata da Piazzapulita su La7, non si può replicare solo con un assolutorio «è un complotto», perché le immagini di esponenti del suo partito che frequentano ambienti dell’estrema destra, che usano simboli, linguaggio, parole d’ordine fasciste, razziste, antisemite, perfino para-naziste sono un fardello troppo pesante per chi ambisce a governare: «Quella più arrabbiata sono io. Io che ho sempre detto “nessuno si azzardi a giocare su certe cose”, che ho allontanato soggetti ambigui, chiesto ai miei dirigenti la massima severità su ogni rappresentazione folkloristica e imbecille, anche con circolari ad hoc. Perché i nostalgici del fascismo non ci servono: sono solo utili idioti della sinistra, che li usa per mobilitare il proprio elettorato. Si è chiesta perché mentre noi marginalizziamo questa gente, la sinistra la valorizza, dandole un peso che non ha mai avuto? ».
Non dirà che le vittime siete voi?
«Dico due cose: immaginare che Fratelli d’Italia possa essere influenzato o peggio manovrato da gruppi di estrema destra è ridicolo e falso. E dico che queste campagne servono per allevare giovani nostalgici, ignoranti della storia, affascinati dal proibito e dal folklore di un fascismo che non hanno nemmeno vissuto, a differenza di chi la guerra l’ha vissuta e ne porta le ferite. Beh, queste persone sono un’arma per i nostri nemici, perché diventano il loro strumento per attaccarci».
Cacciateli allora.
«Lo abbiamo sempre fatto, a partire da Jonghi Lavarini. E prima di noi lo faceva Alleanza Nazionale e perfino il Msi, lo faremo ancora di più. Voglio interrompere la spirale, anche prevedendo nel partito un organo permanente che prenda provvedimenti immediati contro chi gioca, volontariamente o per ignoranza, contro di noi».
Le rimproverano di non essere stata così chiara finora, almeno non quanto Fini con il suo «il fascismo fu parte del male assoluto».
«Ma perché dove pensano fossi io allora? Ero in An, come buona parte della classe dirigente di FdI. La destra italiana i suoi esami li ha già fatti, da molto tempo. Tornare indietro sarebbe imperdonabile e stupido».
Il sospetto del passo indietro certe immagini lo legittimano.
«Quando abbiamo fondato FdI lo abbiamo fatto per guardare avanti, come sempre nella nostra vita. Questo dà fastidio. Volevamo ridare una casa alla destra italiana e allargarla. Non a caso tra i fondatori c’è Crosetto. Al netto di qualche scemo marginale — che c’è in tutti i partiti, anche a sinistra, dove non stanno con la lente di ingrandimento a studiare ogni fotogramma come fanno con noi — che senso hanno le accuse di fascismo a noi? Era un regime e noi combattiamo i regimi, di ieri e di oggi. Noi facciamo solo e sempre battaglie di libertà, per la centralità del Parlamento, perché gli italiani possano esprimersi con il voto, perché il popolo conti. È per questo che siamo scomodi, per questo siamo mostri».
Perché a Fini è stato dato atto di aver superato la destra post fascista e a lei no? Non è il caso di chiederselo?
«Guardi, siamo seri. Quando Fini scrisse le tesi di Fiuggi la sinistra non smise di dire che era fascista. Smisero quando tentò di far cadere il governo Berlusconi. Smetti di essere un mostro, un fascista, quando diventi uno di loro, li scimmiotti, e non ti vota più nessuno. Se ne facciano una ragione: io questa sinistra la combatto, non sarò mai una di loro. Io sono orgogliosamente alternativa a loro».
Non crede ci sia ancora un’ambiguità nel vostro partito tale da attirare anche chi lei assicura di non volere?
«Se anche accadesse vorrebbe dire che quelle persone si sono ricredute, perché nessuno può seriamente fingere di non aver compreso le nostre posizioni. Ma insisto, quale è esattamente la domanda? Se ripristinerei un regime? No, ovviamente, e le segnalo che chi ci accusa di questo dice, contestualmente, che Draghi fa bene a fregarsene del Parlamento. Pensate che potrei scrivere leggi razziali? La pagina più brutta dell’umanità, quindi decisamente no. Noi siamo a fianco di Israele a differenza di molti altri. Ma la verità è che quando parla di fascismo, la sinistra intende tutto e il suo contrario, dal rischio di regime a chi manifesta contro il green pass. In pratica, sei fascista semplicemente perché non sei uno di loro. Troppo comodo. Noi abbiamo votato convintamente, al Parlamento europeo, una mozione di condanna di tutti i totalitarismi del ’900. L’unico partito che ha avuto problemi a votarla è il Pd italiano, per non dover condannare anche Stalin e la dittatura sovietica. Beh, da una sinistra che i suoi conti col passato a differenza nostra non li ha fatti, non mi faccio fare l’esame del sangue».
Mettere sullo stesso piano fascismo e comunismo non è parte del vostro problema?
«La condanna di comunismo e nazifascismo, senza distinzioni, è proprio la base della risoluzione del Parlamento europeo, per una memoria condivisa sulla quale fondare un futuro di pace. FdI l’ha votata insieme a Pse, Ppe, Conservatori. L’anomalia non siamo noi che condanniamo tutti i totalitarismi, ma la sinistra italiana che ne vorrebbe condannare solo alcuni».
Ma la Repubblica è fondata sul ripudio del fascismo e voi non festeggiate il 25 aprile.
«Noi siamo lontanissimi dal fascismo, ma una cosa è la storia, altra l’antifascismo militante dell’”ammazzare un fascista non è reato”, delle violenze di piazza, degli attacchi alle forze dell’ordine, di chi imbratta i monumenti in nome della cancel culture, di chi inneggia alle Foibe, dell’Anpi fatta da persone nate 30 anni dopo la Resistenza e che chiedono lo scioglimento di FdI. Questa è battaglia politica, non è storia».
Per chiudere davvero un capitolo, non potreste rinunciare a candidature evocative come quella di Rachele Mussolini?
«E perché? È una persona preparatissima, competente, consigliera uscente che è stata rieletta perché ha fatto bene e non la discrimino per il nome che porta. E poi che strano, Alessandra Mussolini che sostiene il ddl Zan è bravissima, Rachele che sta con noi un mostro. Troppo ipocrita, troppo facile».
E la sua classe dirigente? Fidanza, gente che fa il saluto romano.. .
«La colpa di Fidanza è aver frequentato una persona come Jonghi Lavarini che con noi non ha niente a che fare per ragioni di campagna elettorale. Un errore molto grave, infatti adesso è sospeso. Poi vedremo cosa verrà fuori da un’inchiesta a tratti surreale come si è visto nell’ultima puntata dove, una volta consegnato il presunto denaro, i giornalisti non si preoccupano di sapere da chi viene preso. Ma come, si istiga a compiere un illecito e poi non si va fino in fondo? Strano no?».
Il tema resta: siete all’altezza di chi ambisce a guidare il centrodestra?
«Non è il mainstream a deciderlo, ma gli italiani. Fossimo così impresentabili non saremmo il primo partito in Italia. Lo siamo perché non guardiamo indietro ma avanti, ai problemi veri degli italiani, le tasse, la casa, il lavoro, la povertà. Lo siamo perché sul territorio abbiamo gente capace, alla guida delle Marche, dell’Abruzzo, all’Aquila, ad Ascoli, a Pordenone, modelli italiani. Proprio perché con me si usa la lente di ingrandimento, io non mi sarei mai potuta permettere una classe dirigente modesta».
Quanto peserà questa vicenda negli equilibri del centrodestra?
«Penso zero. La sinistra ora dice che serve un federatore come Berlusconi, ma quando era fortissimo lo chiamava mafioso. Salvini era un sequestratore di immigrati, io oggi sono dipinta come una pericolosa fascista. Di volta in volta si colpisce sempre chi sembra più forte, magari usando chi è più debole in quel momento. E Salvini e Berlusconi sanno quanto questi attacchi siano strumentali, perché li hanno vissuti sulla propria pelle. È un gioco troppo scoperto. Non ci caschiamo».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Idiozie e odio contro Israele e gli ebrei

Messaggioda Berto » mar gen 18, 2022 9:08 pm

Anna Frank, la famiglia forse tradita da un notaio ebreo che voleva proteggere i propri cari. Ma alcuni storici sono dubbiosi
18 gennaio 2022

https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/0 ... 1642526536

Un gruppo di ricerca ha concluso che a svelare l'indirizzo del nascondiglio fu Arnold van den Bergh, come raccontato in un libro. La prova, dicono, in un biglietto anonimo ricevuto dal padre della ragazza. La Casa di Anna Frank, il museo nel nascondiglio dei Frank ad Amsterdam, ha fatto sapere di 'non essere stato coinvolto nelle indagini'

"Rischiano di morire di stenti e di freddo": Fondazione il Fatto Quotidiano e Croce Rossa italiana impegnate per aiutare i migranti al confine in val di Susa

Anna Frank e la sua famiglia, forse, furono traditi da un notaio ebreo che rivelò ai nazisti l’indirizzo del loro nascondiglio. Emerge da una ricerca durata sei anni e condotta da una squadra di storici e altri esperti, fra cui cui un ex agente dell’Fbi. Tra le tecnologie cui si è fatto ricorso anche algoritmi informatici utili a individuare connessioni tra persone. Secondo il gruppo di lavoro l’uomo che svelò il rifugio di Anna Frank fu Arnold van den Bergh, un notaio ebreo di Amsterdam che aveva contatti con i nazisti. Lo fece per salvare la sua stessa famiglia.

Van den Bergh era stato membro del Jewish Council di Amsterdam, un organismo costretto ad attuare la politica nazista nei quartieri ebraici della città. Fu sciolto nel 1943 e i suoi membri furono inviati nei campi di concentramento. Una sorte che però Van den Bergh era riuscito a evitare, dato che viveva ad Amsterdam. Secondo Vince Pankoke – l’ ex agente dell’Fbi – il notaio riferì sul nascondiglio di Anna Frank quando perse le protezioni, nel tentativo di riottenerle. Pankoke espone la sua teoria nel libro Chi ha tradito Anna Frank?, successivo agli anni di ricerche. La soffiata ai nazisti sul nascondiglio di Anna Frank e della sua famiglia, al numero 263 di Prinsengracht, non sarebbe arrivata quindi da cittadini comuni, ma da un ebreo. Questo confermerebbe le affermazioni del padre di Anna, Otto Frank, unico sopravvissuto del gruppo famigliare ad Auschwitz-Birkenau, che già in passato aveva messo in luce questa possibilità.

La ricostruzione lascia però dubbiosi alcuni storici. In particolare Johannes Houwink ten Cate, docente universitario olandese esperto di storia della Shoah, che ha commentato: “Per grandi accuse servono grandi prove. E non ve ne sono”. Sottolineano come non sia in realtà accertato che il Jewish Council, di cui faceva parte il notaio, avesse una lista con gli indirizzi dei nascondigli delle famiglie ebraiche. Inoltre, nella primavera del 1944, Van den Bergh era nascosto insieme ai propri cari e non avrebbe avuto motivo di attirare attenzione su di sé denunciando la famiglia Frank e le altre quattro persone nascoste con loro. La prova principale della conclusione ottenuta dai sei anni di ricerca, secondo i sostenitori, è invece la copia di un biglietto anonimo con il nome del notaio che Otto Frank ricevette dopo la guerra. Dal canto suo, la Casa di Anna Frank, il museo nel nascondiglio dei Frank ad Amsterdam, ha mantenuto le distanze dalle conclusioni del libro. Una dichiarazione del direttore esecutivo Ronald Leopold sottolinea che il museo “non è stato coinvolto nelle indagini” anche se gli autori del libro hanno potuto consultarne l’archivio. Le indagini “hanno generato importanti nuove informazioni e una affascinante ipotesi che merita ulteriori ricerche”, si legge sul sito.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Precedente

Torna a Ebraismo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti

cron