Nazionalismi europei antisemiti, antisionisti antisraeliani

Nazionalismi europei antisemiti, antisionisti antisraeliani

Messaggioda Berto » gio ott 11, 2018 9:07 pm

Pierre-André Taguieff è oggi uno dei maggiori intellettuali francesi e anche uno dei più acuti studiosi di antisemitismo.
Niram Ferretti

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Pierre-André Taguieff è oggi uno dei maggiori intellettuali francesi e anche uno dei più acuti studiosi di antisemitismo. E' poco conosciuto in Italia, e purtroppo, la maggioranza dei suoi libri sono reperibili solo in francese. Vale la pena sempre leggerlo con grande attenzione.

"C'è una Francia delle grandi città, quella delle élite globalizzate, una Francia periferica le cui popolazioni sono relativamente povere ed emarginate, e una Francia dei sobborghi con un dominio culturale musulmano in cui l'antisionismo è molto virulento e svolge persino il ruolo di una vero visione del mondo: tutto è spiegato dalla trama sionista o ebraica, dalla dominazione ebraica nei media, dall'economia o dalla politica, ecc.

Dobbiamo prima porre il problema. Chiamalo "nuovo antisemitismo" o "nuova giudeofobia", si tratta di identificare il suo nucleo duro senza diluirlo con il razzismo o l'antisemitismo. Mentre esiste la xenofobia o il razzismo anti-immigrazione in alcuni paesi europei, questo fenomeno non ha nulla a che fare con ciò che chiamo la nuova giudeofobia. Quest'ultimo ha una forte specificità, sia essa diffusa, diluita, ambientata o elaborata e che rientra in un odio anti-ebraico altamente intellettualizzato, dove si incontra sempre una forte impregnazione di cospirazione - stavo per dire "conspira-sionista".

"Da Jean Genet a Alain Badiou, passando per i negazionisti Roger Garaudy e Serge Thion, l'intellettualizzazione della giudefobia è una costante fissa dell'estrema sinistra. Il decadimento intellettuale dell'estrema sinistra attende di essere studiato in modo sistematico".

"La demonizzazione del sionismo e di Israele iniziò alcuni anni dopo la creazione dello stato ebraico. La propaganda sovietica, in seguito trasmessa dalla propaganda pan-araba (Nasser) e palestinese e, più recentemente, dalla propaganda islamista ha demonizzato Israele, costruendo gradualmente un'immagine intrinsecamente negativa. Tutto deve essere fatto per correggere questa immagine e bloccare il processo di indottrinamento con cui abbiamo a che fare".

Antoine Lagadec, Pierre-André Taguieff : « Dans la nouvelle judéophobie, les juifs sont assimilés non seulement à des racistes mais à des nazis », Revue des deux mondes, 25 novembre 2017.



Alberto pento

Non condivido affatto l'affermazione di Pierre-André Taguieff che in alcuni paesi europei vi sia un "razzismo anti immigrazione" che è semplicemente una assurdità semantica e una idiozia socio politica.
Nessuno in Europa è contro una regolare e rispettosa immigrazione, ma molti giustamente sono contro l'invasione dei clandestini e l'immigrazione irregolare e contro l'insediamento dei nazi maomettani.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » ven nov 16, 2018 8:46 pm

“La città senza ebrei”
16 novembre 2018
Micol Flammini

http://www.italiaisraeletoday.it/la-cit ... RvH9zbNuJA

All’inizio il cancelliere austriaco non poteva dirsi un antisemita. Era appena finita la Prima guerra mondiale, l’Austria non era più un impero, era piccola, povera, non contava più nulla. Il cancelliere si rese conto che la popolazione covava dei forti sentimenti di odio contro la popolazione ebraica di Vienna. Girava voce che se gli austriaci si erano improvvisamente ritrovati poveri era colpa degli ebrei, se erano disoccupati, era colpa degli ebrei, se erano stati umiliati con i trattati di pace, era colpa degli ebrei. Sarebbe bastato cacciarli dalla capitale e, almeno per un po’, la popolazione si sarebbe tranquillizzata. Avrebbe pensato all’odio e si sarebbe sentita appagata.

È questa la trama de “La città senza ebrei” – Die Stadt ohne Juden – un film del 1924. La pellicola, ritrovata nel 2015 in un mercatino delle pulci parigino e restaurata l’anno successivo, è tratta da un libro di Hugo Bettauer, un giornalista ebreo che racconta la storia della città alla fine della guerra. Vienna è una città disperata e i politici sono alla ricerca di un capro espiatorio. “Il popolo – annuncia il cancelliere – richiede l’espulsione di tutti gli ebrei” e i duecentomila ebrei della capitale austriaca se ne andarono, al tramonto.

Oggi il film verrà proiettato a Londra, al Barbican Center, con le musiche composte da Olga Neuwirth, musicista ebrea austriaca, che intervistata dal Guardian dice: “L’antisemitismo è parte del sangue austriaco, salta una generazione e poi ritorna”. L’artista racconta che quando il film venne proiettato per la prima volta nel 1924, alcuni gruppi di estrema destra, che ancora non potevano dirsi nazisti, protestarono: “E se è accaduto una volta può accadere di nuovo”, dice la Neuwirth citando Primo Levi.

Nella lunga intervista pubblicata sul Guardian, la musicista spiega che mentre stava lavorando alla partitura non poteva fare altro che provare rabbia, “a un certo punto la musica rifletteva soltanto la mia rabbia personale”, che le scene del film che rappresentavano treni carichi di ebrei diretti verso altre capitali europee o verso la Palestina, erano la chiara prefigurazione di ciò che sarebbe accaduto venti anni dopo. Il regista non poteva saperlo ma quello che stava filmando era una premonizione.

Che “La città senza ebrei” conosca una rinascita nel 2018 è significativo, ha un valore ancora più importante in un’epoca in cui crescono il razzismo, il nazionalismo, il populismo, l’antisemitismo: “Ci sono dei parallelismi chiari con i nostri giorni – dice Neuwirth – Il linguaggio tossico sta generando odio oggi come allora”.

La proiezione del film a Londra è parte della stagione Barbican’s Art of Change, il cui scopo è indagare come gli artisti possono rappresentare e cambiare il panorama politico.

“Donald Trump e gli altri demagoghi di destra in tutta Europa mostrano come il linguaggio e la retorica possono essere usati per scatenare l’odio, questo film mostra esattamente questo: come l’odio può essere creato, fabbricato, stimolato per scopi politici”. L’odio come collante, come strumento per unificare una società frammentata, povera, smarrita di fronte ai fenomeni della storia. Tutto questo è già avvenuto e sta accadendo anche oggi.

Un rapporto dell’Fbi, pubblicato dal Washington Post all’inizio di questa settimana, mostra come nel 2017 i crimini d’odio negli Stati Uniti siano aumentati del 17 per cento. La maggior parte, il 37 per cento, sono crimini contro le comunità ebraiche. Il dato fa riflettere, fa allarmare, è il risultato della debolezza di una leadership politica che usa l’odio, perché è la base più semplice sulla quale costruire un governo. “Spero che il film possa aiutare a capire e a pensare a che punto siamo e cosa sta andando storto”, spiega la Neuwirth. Il romanzo e il film terminano in modo diverso.

Bettauer alla fine del libro racconta che l’Austria chiede agli ebrei di tornare: “Vienna aveva capito che così si stava rassegnando ad avere una società mediocre, aveva bisogno degli ebrei”, spiega la musicista. Una delle caratteristiche che resero l’Austria famosa e grande fu proprio la componente ebraica, Arnold Schoenberg, Arthur Schnitzler, Stefan Zweig, Sigmund Freud.

Il film invece termina con un consigliere antisemita che con stupore si sveglia ubriaco in una taverna viennese ed esclama: “Grazie a Dio, ho fatto soltanto uno stupido sogno, siamo esseri umani, non abbiamo bisogno dell’odio, vogliamo vivere, vogliamo vivere tutti insieme e in pace”. Il finale però non piacque allora a Bettauer, che pochi anni dopo morì ucciso dai nazisti mentre il regista del film si arruolò nel partito nel 1940, e non piace oggi alla Neuwirth la quale ha commentato: “È vero, dovremmo volerci tutti bene, ma il punto del romanzo era dimostrare che odiare è talmente facile e vivere in pace è così difficile, che tra le due opzioni la prima viene più naturale e per questo siamo a rischio”. L’odio è una scappatoia, la via breve che i governi percorrono per restare in piedi e come ricorda il film e come suggerisce la Neuwirth è il modo più semplice di governare.
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Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » gio dic 06, 2018 7:04 pm

La standing ovation della vergogna La Camera alta irlandese approva la “legge sui territori occupati”
6 dicembre 2018
David Sinai

http://www.italiaisraeletoday.it/la-sta ... Ftn1uwxXaM

Il Seanad Éireann, la camera alta del parlamento irlandese, ha approvato la cosiddetta “legge sui territori occupati” che vieta l’importazione o la vendita di beni o servizi dalle comunità israeliane in Giudea e Samaria. Secondo l’Irish Times , ci sono stati sostenuti applausi e una standing ovation da parte dei senatori. Il disegno di legge afferma che “per un soggetto è un reato vendere o tentare di vendere beni dei territori ” .

La legislazione deve ora essere approvata dal Dáil Éireann, la camera bassa del parlamento irlandese, ma il rapporto osserva che, anche se lo fosse, il governo irlandese probabilmente rifiuterà di attuarlo. “Il senato irlandese (Seanad Éireann) ha scelto di dare il proprio sostegno alla legislazione anti-Israele più estrema in Europa. Questo disegno di legge non aiuterà un singolo palestinese e mira a negare la connessione storica tra il popolo di Israele e il luogo di nascita del popolo ebraico. Questo è un disegno di legge, che utilizza selettivamente le decisioni dei tribunali internazionali per discriminare esclusivamente Israele ed escludere tutti gli altri casi di territori contesi “, si legge in una nota del ministero degli Esteri israeliano.


Gianni Melillo
Questa "legge" non é ancora stata approvata, infatti essa dovrà passare al vaglio del parlamento (Dail) ove la maggioranza governativa è contraria, infatti il governo ha più volte boicottato e forzato la postposizione della discussione, ovviamente non poteva impedirla.
Ma allora mi si dirà chi sono questi senatori? Non rappresentano il popolo che li ha eletti? NO! Infatti il senato irlandese assomiglia più alla Camera dei Lord britannica poiché NESSUNO é stato mai eletto in nessuna elezione. Ad esempio la senatrice Bill Frances, che ha presentato la proposta é una cantante nominata senatrice per meriti musicali e così via tutti gli altri. Quindi SOLO il parlamento può veramente varare tale abominio ed é in maggioranza contrario. É contrario perché ama Israele? No, magari, é contrario poiché creerebbe enormi difficoltà alle industrie USA presenti in Irlanda poiché dovrebbero o violare tale legge o violare la legge USA che fa divieto del boicottaggio di Israele.
Detto quanto sopra esistono antisemiti in Irlanda ma non sono la maggioranza, per farvi un esempio mentre a Milano marciavano i palestinisti a Dublino ci sono state nell'ultimo mese almeno 2 manifestazioni pro Israele con tanta gente irlandese che sventolava la bandiera israeliana.
Mentre a Torino si tengono nell'università assemblee antisemite qui giovani irlandesi hanno dato vita a un collettivo (brutta parola) studentesco pro Israele sfidando i gruppi BDS nella stessa universita'. Quindi per concludere utilizzerei il vecchio e giusto adagio di non fare di tutta un'erba un fascio.
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Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mar dic 11, 2018 4:40 am

La morta gora dell'Europa antisemita
Niram Ferretti
2018/12/06

http://caratteriliberi.eu/2018/12/06/pa ... ShVmeUK9Jg

“L’Europa secondo me è finita. Ogni giorno si vedono persone attaccate in un modo o nell’altro in tutta Europa. Vedete persone uccise nei musei in Belgio, persone uccise nelle scuole in Francia, persone attaccate in Inghilterra. C’è solo un posto dove gli ebrei possono andare “.

Così dichiara Mark Lewis uno dei maggiori avvocati britannici in una intervista all’israeliana Channel 10 News. Lewis ha deciso di lasciare per sempre il suo paese, la Gran Bretagna, e di trasferirsi in Israele. Non è stata una decisione facile ma è quella che da ebreo, ha reputato fosse la migliore.

La sua compagna, Mandy Blumenthal, a sua volta ha dichiarato, “Abbiamo accelerato la nostra decisione di trasferirci in Israele perché l’antisemitismo è stato istituzionalizzato e accettato nella vita di tutti i giorni”.

“Jeremy Corbyn ha spostato la pietra e gli antisemiti sono strisciati fuori. Non torneranno indietro”, ha aggiunto Lewis.

Non è il leader del Labour il responsabile dell’incremento dell’antisemitismo in Gran Bretagna, ma certo, il virulento antisionismo del partito da lui guidato, e diventato il principale vessillo della sua politica estera, molto ha fatto per provocare il bene noto cortocircuito tra antisionismo e antisemitismo. Se una veterana laburista, come Dame Margaret Hodge è arrivata a dire pubblicamente, “Mia nonna e mio zio sono stati assassinate da Hitler e i miei molti cugini uccisi nelle camera a gas…Sono entrata nel partito laburista per combattere il razzismo. Trovarmi, cinquanta anni dopo, nel 2018, a confrontarmi con l’antisemitismo nel mio stesso partito è semplicemente orribile”[1], significa che qualcosa è andato terribilmente storto.

Uno dei maggiori e più acuti analisti del fenomeno, Pierre André Taguieff ha fatto recentemente il punto sulla situazione

“Nei primi anni ’80, ho parlato di ‘antiebraismo contemporaneo’ perché ho scoperto che l’espressione ‘antisemitismo’, creata dagli anti-ebrei intorno al 1879-1880, non ci permetteva di capire l’osservabile ondata anti-ebraica nel periodo post-nazista. Nelle interpretazioni della ‘questione ebraica’, le parole hanno una grande importanza e un potere simbolico. Secondo me, il termine ‘antisemitismo’ non simboleggiava correttamente ciò che stava accadendo. La ricostruzione di una ‘questione ebraica’ in Europa non ruotava attorno al conflitto razziale tra Semiti e Ariani, ma attorno all’opposizione tra ‘sionisti’ e ‘antisionisti’. La strumentalizzazione dell’anti-razzismo mi è sembrata un elemento nuovo nell’anti-sionismo radicale. Ecco perché ho usato il vecchio termine ‘giudeofobia’ ridefinendolo a modo mio. Nella ‘classica’ giudeofobia, chiamata antisemitismo, siamo nel razzismo, nel senso che gli ebrei erano considerati una razza ostile. Nel caso della nuova giudeofobia, è al contrario nel nome dell’antirazzismo che gli ebrei sono stigmatizzati e demonizzati, come ‘razzisti’. In un caso, gli ebrei sono accusati di essere una razza maledetta, nell’altro gli ebrei sono accusati di essere razzisti. Gli ebrei sono considerati sionisti, reali o potenziali, e il sionismo è accusato di essere un razzismo, una ‘forma di discriminazione razziale’”[2].

L’estate scorsa, Alain Finkielkraut, in una intervista al Times of Israel, ha dichiarato, “Sono estremamente preoccupato, sia per gli ebrei francesi che per il futuro della Francia. L’antisemitismo che stiamo sperimentando oggi in Francia è il peggiore che io abbia mai visto nella mia vita e sono convinto che andrà peggiorando”[3].

Robert Wistrich, il grande storico dell’antisemitismo aveva previsto all’inizio del nuovo secolo che l’onda nera dell’antisemitismo sarebbe salita in Europa. Lo ha scritto in numerosi articoli. Sapeva assai bene che l’antisionismo era ed è una foglia di fico dell’antisemitismo e che la demonizazzione di Israele era ed è il miele che attira a frotte gli antisemiti offrendo loro una piena legittimazione in nome della vulgata confezionata nell’ex Unione Sovietica, secondo cui Israele sarebbe uno stato razzista e gli arabi palestinesi delle vittime dei suoi soprusi.

“Nel marzo del 2007, un sondaggio della BBC, mostrò una percezione negativa di Israele in Germania (77%), Francia (66%) e nel Regno Unito (65%), un livello scioccante di antipatia nei confronti dello Stato ebraico nei tre paesi leader dell’Unione Europea“[4], scriveva nel suo opus magnum, “Una Ossessione Letale: l’antisemitismo dall’antichità al jihad globale“, 941 pagine, per raccontate questa micidiale patologia che accompagna l’umanità dall’antica Roma ad oggi.

Il verdetto di Mark Lewis suona molto credibile, “L’Europa è finita”. L’Europa della dhimmitudine, degli amorosi sensi con i potentati islamici, della capitolazione petrolifera del ’73, della svendita di Israele, l’Europa che scende in piazza contro Israele tutte le volte che si difende, l’Europa che, con le lodevoli e sparute eccezioni di alcuni stati dell’Est, vota compatta all’ONU contro Israele, l’Europa che abbraccia l’Iran, salvo poi sorprendersi se Teheran prepara attentati sul suo suolo, l’Europa che inaugura moschee su moschee e legittima nei suoi atenei convegni e incontri in cui Israele è rappresentata come la feccia della terra (in Italia eccelle l’Università di Torino).

Questa Europa è “finita”, da tanto tempo in realtà, da quando non ha voluto più difendere Israele, dal 1967 in poi, riconoscendola come parte integrante e di se stessa, ma invece di farlo, l’ha respinta, condannandola, come ha fatto, nei secoli, nei confronti degli ebrei quando era conveniente farlo.

L’Europa preda dell’ubriacatura del multiculturalismo, allucinata dal politicamente corretto, vergognosa delle sue radici giudaico cristiane, tanto da non vere voluto riferirsi ad esse nel 2002 nel preambolo della Costituzione Europea, preferendovi un riferimento generico e neutro alle “eredità culturali, religiose e umanistiche dell’Europa”. Declinazione pluralistica, anodina, improntata a una apparente par condicio rispettosa di tutti e di nessuno in nome di un ibridismo già post-identitario e pronto a non offendere sensibilità specifiche, soprattutto quelle musulmane anche in vista, all’epoca, di una possibile e futura inclusione della Turchia all’interno dell’Unione. E’ questa Europa dalla quale Mark Lewis se ne va, per approdare là, dove da ebreo non deve vergognarsi di poterlo mostrare pubblicamente. Come dargli torto?


[1] Margaret Hodge, I was right to confront Jeremy Corbyn over Labour’s Antisemitism, The Guardian, 18 luglio 2018
[2] Antoine Lagadec, Pierre-André Taguieff : « Dans la nouvelle judéophobie, les juifs sont assimilés non seulement à des racistes mais à des nazis », Revue des deux mondes, 25 novembre 2017.
[3] Robert Sarner, Controversial Jewish analyst Alain Finkielkraut is worried for France’s future, The “Times of Israel, 24 agosto 2018
[4] Robert S. Wistrich, A lethal Obsession, Antisemitism from Antiquity to the Global Jihad, Random House, 2010, p.432.

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Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mar dic 11, 2018 4:42 am

SALVINI IN ISRAELE, FUORI TEMPO MASSIMO?
Roberto Fiore

https://www.facebook.com/RobertoFiorePa ... 2718424134

Matteo Salvini torna in Israele, la sua visita, stavolta, non mancherà di toccare quello Yad Vashem, che anche Fini visitò nel 2003, nel corso di un viaggio che segnò una svolta teatrale ed epocale, per molti versi drammatica per un intero mondo politico.
Ma la Lega e Salvini non hanno mai cambiato idea nel loro sostegno ad Israele e al sionismo, nessuna differenza in questo tra la vecchia Lega di Bossi e quella dell’attuale Ministro degli Interni, è una delle poche cose in cui vecchi e nuovi leghisti hanno mantenuto una perfetta continuità tra loro.
Significativo quanto accaduto a Piazza del Popolo, quando un giovane si è visto sequestrare, pur tra migliaia di vessilli di ogni foggia, proprio una bandiera siriana, perché non in tono con i temi dell'adunata salviniana.

Anche Forza Nuova non ha mai cambiato idea sulla questione, ma in tutt’altra direzione: la nostra, da sempre, è una posizione antisionista perché riteniamo che la dottrina sionista e lo Stato di Israele siano portatori di instabilità e guerra, in quanto teorizzano e praticano un razzismo di fondo, più che ribadito dalla recente legge sullo “Stato della nazione ebraica” (Jewish Nation State), e continuano a praticare il furto di terra a danno dei loro vicini, anch’esso ribadito con l’approvazione nello stesso provvedimento di una norma che considera l’estensione degli insediamenti dei coloni israeliani nei Territori come “interesse nazionale”.

Quello che non ci è chiaro, però, è se Salvini sia convinto di dover fare tutto ciò per poter davvero governare in Italia. Se come Fini, Alemanno, Storace… pensi di doversi presentare davanti ad una sorta di tribunale dei potenti del cui giudizio di non colpevolezza non si possa fare a meno.
Forza Nuova ritiene, infatti, che quel potere stia venendo meno, soprattutto dopo la vittoria della Siria. Israele non può più vantare onnipotenza né rilasciare patenti. Cosa ha da guadagnare Salvini da questo viaggio che sembra appartenere a tempi ormai passati? Sarebbe il caso di ricordargli che ai politici che lo hanno preceduto lo stesso viaggio non portò fortuna, anzi, sparirono - il primo del tutto - nel giro di poco tempo dal panorama della politica.

Demenziale antisemita filo nazi-maomettano.


Condiviso dal veneto Andrea Visentin
Non fa una piega
https://www.facebook.com/andrea.visenti ... 6085868456

Che vergogna!



Salvini in Israele, lettera aperta di ebrei italiani: "Condanni l'antisemitismo". Un caso il mancato incontro con Rivlin
Mario Calabresi
2018/12/09

https://www.repubblica.it/politica/2018 ... /?ref=fbpr

Un viaggio difficile, quello di Matteo Salvini in Israele, l'11 e il 12 dicembre. Che nasce nel segno di una polemica per il mancato incontro con il presidente Rivlin. Nei giorni scorsi, il quotidiano Haaretz in un editoriale ha affermato che "Salvini dovrebbe essere persona non gradita in Israele". Ieri, lo stesso giornale ha diffuso la notizia secondo cui il presidente dello stato d'Israele, Reuven Rivlin, non incontrerà il ministro dell'Interno italiano. E ha collegato la notizia a quanto detto da Rivlin alla Cnn nei giorni scorsi, cioè che un movimento neo-fascista non dovrebbe essere ben accetto in Israele.

"Tu non puoi dire 'ammiriamo Israele e vogliamo legami stretti ma siamo neo-fascisti'", aveva detto Rivlin al network americano parlando in generale del neofascismo in Europa e non specificamente della Lega. "L'incontro con il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini non è possibile per problemi di agenda del presidente Reuven Rivlin", ha detto il portavoce di Rivlin, Jonathan Cummings.

"Si prende atto della dichiarazione del portavoce del presidente israeliano, secondo il quale Reuven Rivlin non potrà incontrare il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini solo per motivi di agenda", fanno sapere fonti del Vimininale. "Proprio per questo, il colloquio tra i due non era mai stato previsto. Il presunto sgarbo del presidente Rivlin a Salvini è frutto di una fantasiosa ricostruzione di un quotidiano israeliano di sinistra". In Israele, oltre a incontrare il primo ministro Netanyahu, Salvini visiterà lo Yad Vashem - il memoriale dell'Olocausto - e farà tappa alla sinagoga italiana di Gerusalemme.

Al caso Rivlin si aggiunge una lettera aperta firmata da oltre 100 ebrei italiani, tra cui Gad Lerner, Michele Sarfatti, Giorgio Gomel, Anna Foa, Luca Zevi in cui viene chiesta a Salvini la condanna degli atti di antisemitismo "in movimenti e partiti della destra etno-nazionalista in Italia e in Europa", degli "atti aggressivi" contro le comunità Rom e Sinti e "di razzismo contro stranieri e migranti". Si legge: "Preoccupati per l'acuirsi di forme di intolleranza in Italia come altrove", i firmatari auspicano che Salvini in Israele, "nazione di immigrati e rifugiati", pronunci "una condanna ferma di atti di antisemitismo, di rimozione della memoria, di banalizzazione degli orrori degli anni '30 e '40 del '900, in movimenti e partiti della destra etno-nazionalista in Italia e in Europa" e di "atteggiamenti e atti aggressivi diretti contro le comunità Rom e Sinti". Infine la condanna "di atteggiamenti e atti di razzismo contro stranieri e migranti da parte di individui, movimenti organizzati e settori delle pubbliche amministrazioni".



Farò di tutto per stroncare l'antisemitismo in Italia.

https://www.shalom.it/blog/news-in-ital ... ia-b243111

“Farò di tutto per stroncare l'antisemitismo in Italia. Non è che ogni volta che vado in Israele devo dire che gli antisemiti sono delinquenti. Che io sia antipatico a Gad Lerner me ne faccio una ragione. Vado in Israele perché la ritengo una delle piu' moderne democrazie, senza dovermi giustificare di alcunché". Lo ha detto il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini, parlando alla stampa estera a Roma. "Piuttosto - ha proseguito - il nascente antisemitismo fa rima con l'estremismo islamico a cui qualcuno non presta la necessaria attenzione, perché se in alcune città europee non si puo' più andare in giro con i propri simboli religiosi è perché gli estremisti islamici non lo consentono".
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Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mar feb 19, 2019 10:13 pm

Il demente fascio comunista Fusaro

Israele: Stato criminale e democrazia missilistica
dicembre 12, 2018
Non fatevi ingannare. Israele è e resta uno Stato criminale, esempio insuperato di democrazia missilistica.


https://www.diegofusaro.com/israele-cri ... 4LQBQ3JQEs
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Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mar feb 19, 2019 10:13 pm

Lo schiaffo di Kurz “Ma che cosa fa l’Europa per combattere l’antisemitismo?
16 gennaio 2019

http://www.italiaisraeletoday.it/lo-sch ... isemitismo

«Ci sono dei cittadini ebrei che non si sentono al sicuro in alcuni Paesi d’Europa». A sollevare la questione della persistenza dell’antisemitismo nel Vecchio Continente – a pochi giorni dal 27 gennaio, Giornata della Memoria- durante la plenaria del Parlamento di Strasburgo, è stato il cancelliere austriaco Sebastian Kurz, leader del Partito Popolare.

La lotta all’antisemitismo e all’antisionismo è una «questione fondamentale» per Vienna, ha sottolineato. Ricordando che nella capitale austriaca si è svolta a novembre «la prima conferenza europea su questo tema, con tutte la comunità ebraiche d’Europa». «Ancora, però-ha rilevato -, alcuni cittadini ebrei si sentono nel mirino. E dunque cruciale un’azione coesa e decisa di Bruxelles».

Un’indagine esclusiva della Cnn, realizzata a novembre con rilevazioni in Germania, Austria, Gran Bretagna, Ungheria, Francia, Polonia e Svezia, rivelava che per un europeo su cinque l’antisemitismo sarebbe «colpa degli ebrei».

Un quarto degli intervistati – spiegava il rapporto – ritiene poi «eccessiva» l’influenza degli ebrei negli affari e nella finanza. Il sondaggio non parlava solo di una «resistenza» dei vecchi pregiudizi.

Mostrava anche la progressiva perdita della memoria della Shoah: un quinto dei giovani tra i 18 e i 34 anni non ne ha mai sentito parlare.

In Austria, tale quota arriva al 12 per cento. Un successivo studio dell’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Ue ha confermato l’allarme. In base alla rilevazione – condotta su un campione di 16mila ebrei sopra i 16 anni – il 90 per cento degli intervistati ha rilevato un aumento dell’antisemitismo, mentre il 28 per cento ha denunciato di aver subito una qualche forma di discriminazione.

Alle affermazioni di Kurz, ha risposto il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker. «E molto preoccupante che dei cittadini ebrei abbiano paura di professare la propria fede, e che l’antisemitismo dilaghi. Non credevo di poter rivedere una cosa del genere nella mia vita. Ma abbiamo dimostrato che siamo in grado di lottare e dobbiamo continuare a farlo», ha detto.
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Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mar feb 19, 2019 10:14 pm

???


La Baviera commemora la Shoah. I deputati AfD abbandonano l’aula
2019/01/24

https://www.lastampa.it/2019/01/24/este ... emium.html


L’intervento di Charlotte Knobloch, presidente della comunità ebraica, al Parlamento della Baviera a Monaco

La destra lascia il Parlamento durante l’intervento della sopravvissuta Charlotte Knobloch

Hanno abbandonato in gruppo la cerimonia commemorativa in ricordo delle vittime dell’Olocausto e sono tornati in aula solo al termine dell’evento. La destra populista dell’Alternative für Deutschland torna a far parlare di sé con un gesto a dir poco provocatorio e di cattivo gusto. È accaduto ieri nel parlamento regionale della Baviera, in occasione della tradizionale seduta dei deputati per la Giornata della memoria in onore delle vittime della Shoah. Le indagini per estremismo hanno fatto s... continua

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Alberto Pento
Peccato che l'AfD non abbia il coraggio di liberarsi di questo retaggio demenziale nazi ariano antisemita senza senso.

Paolo Verni ha scritto:

Titolo altamente distorto: pura disinformazione. La signora ritratta in foto ha abusato dell'occasione per fare propaganda.
Gran parte dei deputati AfD hanno abbandonato l'aula solo ed esclusivamente durante l'intervento di Charlotte Knobloch che aveva iniziato il suo intervento insultando la AfD e i suoi componenti. I deputati sono rientrati in aula alla fine del suo discorso.

La AfD è l'unico partito che non solo difende Israele e gli ebrei con i fatti e non con le chiacchere condannando l'ingresso indiscriminato e incontrollato di milioni di antisemiti della religione che se la critichi muori.
I giornalai italiani già masticano poco l'inglese figurarsi il tedesco, fermo restando che scopiazzano dal mainstream appecoronato al sistema merkel.


Sergio Nicola Erné
Il titolo é perfetto; non so se Lei parla per sentito dire o abbia seguito la commemorazione direttamente, in pieno possesso della lingua tedesca. Io l'ho fatto e Le posso garantire che non solo quello che la Knobloch ha detto é corretto e condiviso dalla grande maggioranza in Germania, ma anche nel quadro del diritto alla libertá di opinione di cui l'Afd abusa sempre.

Paolo Verni
Il titolo a mio avviso disinforma perchè suggerisce che i deputati AfD abbandonino l'aula per non partecipare alla commemorazione della shoah, mentre invece escono per protesta alle parole offensive di pura propaganda politica.
No, per averlo letto in tedesco la vicenda sulla stampa e poi mi sono andato a guardare le riprese. La signora inizia a fare propaganda invece di commemorare le vittime, lei è una di quelle che per fortuna si salvò.
L'AfD è inviso a tutti perché sottrae voti a tutti i partiti. Chissà mai perché?
Le propongo di immaginare di andare con una bandiera israeliana sulle spalle ad una dimostrazione della AfD e poi ad una della sinistra. Da quale di esse uscirà intero senza finire in ospedale?

Paolo Verni
BTW il sottotilo della Stampa recita: "...presidente della comunità ebraica" suggerendo la massima carica e di rilievo federale mentre Charlotte Knobloch "ist seit 1985 Präsidentin der Israelitischen Kultusgemeinde München und Oberbayern" ovvero solo il presidente dal 1985 della comunità israelitica di Monaco e alta Baviera.

Sergio Nicola Erné
Paolo Verni Innanzitutto la Sua é una pura illazione. La cerimonia si svolgeva a Monaco, sotto l'egida del governo bavarese, quindi se si parla della comunitá ebraica nessuno dei presenti avrebbe mai pensato che si parlasse di qualcos'altro che della comunitá ebraica locale.

Sergio Nicola Erné
Come si vede in Italia estrema destra ed estrema sinistra hanno molti punti in comune, non solo nella metodologia delle azioni politiche ma anche, come Lei giustamente sottolinea, anche nell'antisemitismo. Il fatto che non possa probabilmente sventolare una bandiera israeliana a una manifestaziione dell'estrema sinistra non giustifica che non lo si possa fare ad una manifestazione dell'Afd.

Per quel che riguarda il fatto che la Afd tolga voti a tutti i partiti: questo é in realtá un fatto rassicurante, perché cosí non ci sono cambiamenti dell'equilibrio politico. Potrá sembrarle assurdo, ma l'Afd é il garante che non ci possano essere governi con una maggioranza di destra o di sinistra.

Paolo Verni
Sergio Nicola Erné vedo che mi sono espresso male, volevo dire che mentre si può tranquillamente andare (è successo diverse volte) con la bandiera israeliana sulle spalle ad una manifestazione della AfD, farlo ad una di sinistra è un ricovero ospedaliero sicuro, sempre che se ne esca vivi.

Paolo Verni
Sergio Nicola Erné Illazione? Forse per i monacensi (quanti leggono La Stampa?), il lettore medio italiano pensa che la signora sia "il presidente". Avessero almeno specificato Monaco E ass. culturale non avrei detto nulla.

Sergio Nicola Erné
Paolo Verni E# evidente che Lei parla per sentito dire, riferendosi a fonti secondarie e apparentemente anche senza conoscenza del tedesco. Primo: una Kultgemeinchaft non é una associazione culturale bensí una comunita di culto (come la chiesa cattolica); secondo, Lei non sa chi sia Charlotte Knobloch, Charlotte Knobloch ha 87 anni ha ristretto la sua attivitá all comunitá ebraica bavarese, peró non si puó dimenticare che é stata Vicepresidente del Congresso Mondiale ebraico, Vicepredinte del Congresso eraico europeo, e infine presidente del consiglio centrale ebraico tedesco. Quindi se anche qualcuno non esperto di protocollo avesse adito a confusione sul titolo adeguato alla signora, sicuramente la sua importanza é stata sottovalutata

Paolo Verni
Sergio Nicola Erné a me vivendoci, questi equilibri di cui Lei parla non garbano per niente giacché han dato luogo sia al NON fare che allo sbilanciamento in salsa rosso-verde dettato dai media.
Al governo ci sono due partiti sonoramente bocciati in singolo e in quanto governo uscente dagli elettori.

Sergio Nicola Erné
Paolo Verni Se é per questo, io ci vivo da 50 anni, gli equilibri di cui io parlo mi stanno benissimo e, per ora almeno, anche alla maggioranza degli elettori in Germania.

Paolo Verni
Sergio Nicola Erné
Chi fa illazioni adesso? voci secondarie ecc. ?

Also Sie sagen mir, daß ich die deutsche Sprache nicht kenne. Na dann Mahlzeit!

Riguardo a Kultus, ha ragione: avevo letto male io.

Sulla persona non occorre che Lei faccia dei copia-incolla da Wikipedia, basta un link:
https://de.wikipedia.org/wiki/Charlotte_Knobloch

Paolo Verni S
ergio Nicola Erné Se vive in Baviera Le credo ad occhi chiusi che le va bene così.

Sergio Nicola Erné
Paolo Verni Sich verlesen bei Kultusgemeinschaft?

Paolo Verni
Sergio Nicola Erné jo, R anstatt S. Niemand ist perfekt.

Sergio Nicola Erné
Paolo Verni Ho vissuto ad Amburgo, piú di ventanni a Berlino e in Baviera ho avuto il minimo di problemi con le mie origini non tedesche

Paolo Verni
Sergio Nicola Erné Quindi a lei piace l'elevata tassazione, l'energia elettrica tra le più care al mondo e sempre rischiando un black out, le infrastrutture obsolete e da rifare (scuole, reti elettriche e dati, strade, ecc) Bundeswehr in uno stato pietoso, le continue regolamentazioni, la fallita integrazione dei nuovi arrivati nonostante le decine e decine di miliardi messi a disposizione, l'antisemitismo. Solo per nominare i temi principali. Ah, quasi dimenticavo le isterie sul diesel e la qualità dell'aria.

Sergio Nicola
Erné Paolo Verni Vedo anch'io tutte queste manchevolezze, d'altra parte, peró, ho conoscenti e amici in molte parti del mondo, ed ho vissuto per tempi piú o meno brevi in svariati paesi di questo mondo e sono arrivato alla conclusione, che in questa valle di lacrime mi trovo forse in uno dei posti migliori. Mio figlio vive in Svizzera: é un po' come qui ma bussiness class, si sta meglio ma costa di piú. Qui il problema sta nel fatto che tutti si lamentano (in questo lei é perfettamente integrato) ma nessuno é in grado di fornire soluzioni che abbiano dimostrato che nell'insieme il tutto migliora. A proposito, l'isteria sul diesel e sulla qualitá dell'aria é dovuta al fatto che tutti hanno diritto di lamentarsi, nessuno ha problemi esistenziali e tutti hanno tempo per sognarsi i loro ideali: cosa vuole di piú?

Paolo Verni
Sergio Nicola Erné io sto più che bene, mi dispiace per quelli autoctoni che spesso non hanno neanche il minimo e temo per le vaste praterie politiche a destra lasciate libere dalla CDU, temo che possano essere occupate dalla gente sbagliata, giacché non rimarranno vuote a lungo. Vedremo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mer mar 06, 2019 7:51 pm

Carnevale antiebraico in Belgio
Giulio Meotti
6 marzo 2019

https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 5707584257

In questo video dal carnevale di Aalst, in Belgio, c'è tutta la depravazione morale, politica e spirituale dell'Europa. Ormai non si prova più alcuna vergogna nell'esibire l'antisemitismo più sfacciato. Si balla irridendo gli ebrei. Nelle stesse ore, nel sedicesimo arrondissement di Parigi, venivano trovate nuove scritte che incitavano a "uccidere i bambini ebrei" su una panchina in un parco giochi. L'antisemitismo in Europa è diventato divertente.

Alberto Pento
Io amo Israele e gli ebrei che sono tra i paesi, i popoli e gli uomini più umani e civili della terra, almeno mille volte più dei nazi maomettani e almeno cento volte i cristiani. Sono un ex cristiano divenuto non ateo ma aidolo.
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Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » ven apr 26, 2019 8:51 am

IN POLONIA FESTEGGIANO LA PASQUA BRUCIANDO UN PUPAZZO CON LE FATTEZZE DI UN EBREO ORTODOSSO
22 aprile 2019

https://www.facebook.com/watch/?v=2342183742769345

Venerdì nella città polacca di Pruchnik, un grande bambolotto con i tipici stereotipi antisemiti, un grande naso, un cappello nero e i boccoli, è stato appeso nella piazza principale della città prima di essere trascinato per le vie, bastonato dai bambini e infine dato alle fiamme. Questa vicenda è stata organizzata per festeggiare la Pasqua e il bambolotto doveva rappresentare Giuda Iscariota che al termine di “un processo pubblico” è stato “condannato” al rogo con l'approvazione della calca.

Alberto Pento
Non posso crederci. Antisemitismo storico cristiano aggravato dall'aggiunta di quello nazista e comunista.
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