Nazionalismi europei antisemiti, antisionisti antisraeliani

Nazionalismi europei antisemiti, antisionisti antisraeliani

Messaggioda Berto » sab gen 27, 2018 11:17 am

Idiozie e odio contro Israele e gli ebrei
viewtopic.php?f=197&t=2662



"Il Giorno della Memoria, di cui domani si celebrerà la ricorrenza è ormai da tempo un rito in cui, con somma e paludata ipocrisia si ricorda la sgomentevole realtà della Shoah, e si dimentica quella inquietante del presente. La retorica sui fatti che dovrebbero servire da perenne ammonimento stride di fronte alla realtà di oggi, in cui l’antisemitismo non osa più come una volta nascondere il proprio volto. Con il trascorrere del tempo e l’allontanamento progressivo nel passato del genocidio degli ebrei, si allentano i freni che consentono di sdoganare pulsioni e intolleranze di cui ci si vergogna sempre meno. Mentre si commemorano i morti uccisi industrialmente dal nazismo, l’occidente riscopre il proprio antisemitismo".


Come piangere gli ebrei di ieri e odiare quelli di oggi
26/01/2018

http://www.linformale.eu/piangere-ebrei ... diare-oggi

Il Giorno della Memoria, di cui domani si celebrerà la ricorrenza è ormai da tempo un rito in cui, con somma e paludata ipocrisia si ricorda la sgomentevole realtà della Shoah, e si dimentica quella inquietante del presente. La retorica sui fatti che dovrebbero servire da perenne ammonimento stride di fronte alla realtà di oggi, in cui l’antisemitismo non osa più come una volta nascondere il proprio volto. Con il trascorrere del tempo e l’allontanamento progressivo nel passato del genocidio degli ebrei, si allentano i freni che consentono di sdoganare pulsioni e intolleranze di cui ci si vergogna sempre meno. Mentre si commemorano i morti uccisi industrialmente dal nazismo, l’occidente riscopre il proprio antisemitismo.

Nel suo opus magnum, A lethal Obsession, Anti-Semitism from Antiquity to the Global Jihad, Robert S, Wistrich, uno dei più grandi studiosi del fenomeno scriveva:

“Dal 2005, c’è stata una rilevante crescita in incidenti antisemiti in giro per il mondo, specialmente in Australia, in Sud Africa, Canada, Argentina e in Gran Bretagna…La specificità etnica dei perpetratori è particolarmente interessante. In Gran Bretagna tra coloro che vennero identificati è stato stimato che nel 2007 il 53 per cento dei partecipanti ad azioni antisemite erano bianchi, il 27 per cento asiatici e arabi e il 13 per cento neri…Il trend è continuato nel 2008 con un totale di 541 incidenti di natura antisemita, una diminuzione del 4 per cento rispetto all’anno precedente. Nel gennaio del 2009, a seguito dell’offensiva militare di Israele a Gaza, tuttavia, ci furono in Gran Bretagna non meno di 250 incidenti a sfondo antisemita in quattro settimane. Fu il maggior numero mai registrato in un unico mese. Similmente, in Francia, Danimarca e Olanda, il numero di attacchi contro gli ebrei e di incendi dolosi ai danni di congregazioni ebraiche stavano aumentando”.

In un intervento a Bruxelles dell’anno scorso, il rabbino Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza dei rabbini europei, ricordò come il 22 per cento degli ebrei intervistati in nove paesi europei avesse ammesso di evitare avvenimenti ebraici per motivi di sicurezza personale, mentre il 40 per cento degli intervistati, 1,200 ebrei francesi, aveva dichiarato di non indossare più in pubblico la kippah nel timore di attacchi antisemiti.

Israele è oggi più che mai una delle ragioni e dei pretesti di questo rigurgito. La progressiva demonizzazione dello Stato ebraico serve per giustificare il riaffiorare di una patologia mai scomparsa con la giustificazione che non si tratterebbe di odio nei confronti degli ebrei, ma di azioni motivate dall’avversione nei confronti di Israele. Così, recentemente, l’Alta Corte di Dusseldorf a seguito dell’incendio della Bergisch Synagogue di Wuppertal da parte di due giovani arabi, avvenuto nel luglio del 2014 durante l’ultimo conflitto tra arabi e israeliani a Gaza, ha stabilito che il fatto nulla ha a che vedere con l’antisemitismo.

Con una logica che non sarebbe dispiaciuta a Lewis Carroll, i giudici tedeschi hanno stabilito che una sinagoga, luogo di culto ebraico per eccellenza, non ha a che fare con gli ebrei in quanto ebrei ma con gli ebrei in quanto israeliani, e dunque una sinagoga che viene bruciata viene bruciata perché rappresenta Israele e non gli ebrei.

Si possono dunque attaccare ebrei e luoghi associati all’ebraismo ogni volta che Israele interviene in un conflitto. Non si tratterebbe infatti di antisemitismo ma di una motivata reazione alla politica israeliana. Diventa difficile, se non impossibile, un mero esercizio da salotto, quello di separare nettamente l’odio per Israele da quello per gli ebrei, districare l’antisemitismo mai venuto meno anche dopo le lacrime istituzionalizzate per la Shoah, dall’antisionismo virulento che porta nelle piazze migliaia di persone solo quando è Israele a fare una guerra (con l’eccezione degli Stati Uniti, ca va sans dire). Lo abbiamo visto durante l’ultimo conflitto a Gaza nel luglio-agosto del 2014, il quale, nelle piazze europee ha dato vita al “Più grande sfogo di antisemitismo dalla fine del nazismo”, come ha scritto Joshua Muravchik in Making David into Goliath, How the World Turned Against Israel. Assai difficile dargli torto, basta ricordare, come fa lo studioso americano nel suo libro, le piazze gremite e incitanti all’odio antiisraeliano o gli osceni slogan di incitamento all’uccisione degli ebrei, paralleli a quelli favorevoli ad Hamas. Qui da noi, a Milano, il 9 dicembre, durante una manifestazione propalestinese sono stati scanditi in arabo slogan incitanti allo sterminio degli ebrei utilizzati da gruppi jihadisti.

La schizofrenia occidentale è quella che, da una parte monumentalizza la Shoah presentando dovuti omaggi alle vittime del genocidio nazista e manifestando il proprio cordoglio, e dall’altra recepisce in buona parte la narrativa demonizzante su Israele di vecchia fattura arabo-sovietica, contribuendo a puntellarla con iniziative di boicottaggio e di condanna, come quelle dell’ONU, istituzione ormai da tempo diventata una caricatura di se stessa.

Se non si difende il diritto di esistere di Israele e non ci si impegna per gli ebrei di oggi serve assai poco accendere candele, e commemorare l’immane catastrofe del passato, anzi, serve solo a uno scopo, candeggiarsi un pochino la coscienza e trasferire in uno spazio astratto, incorniciato di retorica, ciò che è accaduto, come se oggi quei germi infetti, quel virus virulento che è l’antisemitismo fosse stato debellato.

Domani dunque assisteremo alla solita parata di cordogli, ricordi e frasi di circostanza, facendo ben attenzione a dolersi per la morte degli ebrei gassati ma al contempo utilizzando lo schermo dell’antisionismo per giustificare anche chi incendia una sinagoga. Dopotutto, se lo hanno stabilito dei giudici tedeschi che non si tratta di antisemitismo bisognerà credergli sulla parola.




Loris Eccheli
La verità è che ai sinistri non importa nulla degli ebrei. Brandiscono la giornata della memoria come arma impropria, con la solita insopportabile spocchia...

Dragor Alphandar
Certo, gli ebrei vanno odiati. Non sono gli assassini di Dio? Con quale diritto si sono ribellati contro la maledizione cristiana che li voleva raminghi per l'eternita' e hanno fondato uno dei paesi piu' prosperi e felici della terra? Con quale diritto si ribellano contro chi vorrebbe genocidarli un'altra volta? Vanno contro la volonta' della chiesa e per salvare il suo prestigio la chiesa deve avere sempre ragione.

Giuseppina Schirra
Sono cattolica e condivido il tuo pensiero.la chiesa ha creato l'antisemitismo

Niram Ferretti
Francamente, caro Dragor tu sei ossessionato dalla Chiesa. Il problema oggi non è l'accusa di deicidio, definitivamente rubricata 52 anni fa dalla Chiesa con l'enciclica Nostra Aetate, e ancora sostenuta unicamente da sette cattoliche preconciliari, ma l'antisemitismo coranico a cui si è sovrapposto quello nazista a sua volta fondato sul complottismo dei Protocolli dei Savi di Sion. Non mi risulta che Israele sia da cento anni sotto attacco da parte di legioni di crociati, ma lo sia da parte degli arabi. Le tue invettive volterriane contro la Chiesa sono del tutto anacronistiche. Io non sono certo un apologeta della Chiesa, ma continuare ad ogni piè sospinto ad attaccarla anche quando non ci sono motivi storicamente validi per farlo, come in questo caso, lo trovo grottesco. Non siamo più nel 1718 ma nel 2018.

Margaret Schlegel
Forse perché lei non sa che ancora adesso gli insegnanti di religione dicono ai bambini che gli ebrei hanno ucciso Gesù

Dragor Alphandar
Niram, non sto dicendo che oggi la Chiesa continui a perseguitare gli ebrei come una volta. So bene che oggi gli ebrei e Israele sono attaccati soprattutto dai muzz (con una certa connivenza da parte della Chiesa). Ma il mio post si riferiva alla demonizzazione degli ebrei in Occidente. All'origine dell'antisemitismo. Chi li ha demonizzati , gettando le basi di tutte le future persecuzioni e genocidi? C'e' qualcun altro, oltre alla chiesa? Ha un senso celebrare il Giorno della Memoria denunciando le conseguenze e non la causa?

Niram Ferretti
Dragor, perdonami, ma il Giorno della Memoria commemora gli ebrei uccisi durante la Shoah dai nazisti non gli ebrei uccisi durante le crociate. Che l'antisemitismo eliminazionista nazista di stampo razziale abbia trovato terreno fertile su quello antigiudaico cristiano non ci piove, ma esso ha avuto, come tu ben sai, una sua irriducibile specificità. I nazisti non uccidevano gli ebrei perchè li consideravano deicidi, ma perchè erano ebrei. C'è una differenza abissale. Ciò nulla toglie al fatto che un antisemitismo si sia innestato sull'altro.

Gino quarelo


Il conflitto cristiani ebrei e l'antigiudaismo (poi antisemitismo e oggi antisionismo e antisraelismo) nasce all'interno dell'ebraismo, come conflitto tra ebrei cristiani ed ebrei non cristiani già al tempo di Cristo Gesù, e ovviamente quando il cristianismo è uscito dall'ambito ebraico estendendosi ai gentili e ai non ebrei ed è divenuto la religione dominante degli imperi romani d'occidente e d'oriente la parte cristiana allargatesi ai non ebrei è divenuta enorme ed il suo peso sproporzionato, cosicché gli ebrei non cristiani sono rimasti schiacciati e molti sono morti.
Il cristianismo è nato come evoluzione eretica dell'ebraismo con il quale sarà sempre in competizione anche feroce. Cristo lìebreo è stato ucciso dai romani ma l'ebreo cristiano Stefano è stato ucciso dagli ebrei non cristiani.
Io ho risolto il problema dell'antisemitismo liberandomi dell'ideologia religiosa cristiana divenendo aidolo; così sto molto meglio e posso apprezzare gli ebrei.

La manipolazione della Shoah è a danno degli ebrei di Israele, di Israele e dei nativi europei politicamente e culturalmente nazionalisti anche se non antisemiti. L'Europa deve liberarsi del cristianismo così si li libererà dell'antisemitismo e dei sensi di colpa, e come conseguenza si libererà del socialismo-comunismo-fascismo-nazismo e del maomettismo. L'Europa deve ritrovare la sua spiritualità naturale e universale e le sue radici precristiane con cui ricomporsi armoniosamente in accordo con il mondo intero nel rispetto dei valori/doveri/diritti umani universali, superando il paganesimo politeista e monoteista.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mar feb 20, 2018 6:36 pm

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mar feb 20, 2018 6:38 pm

Il sano nazionalismo è un valore/diritto umano fondamentale
viewtopic.php?f=205&t=2721
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mar feb 20, 2018 6:44 pm

Gli ebrei europei di sinistra alimentano l'odio verso gli ebrei in generale e verso Israele, mettendosi contro i sani nazionalismi europei e i loro diritti umani, civili e politici; e sostenendo l'invasione maomettana.


Austria, comunità ebraica chiede a Kurz di non fare alleanze con l'estrema destra
16.10.2017

https://it.sputniknews.com/politica/201 ... -FPO-ebrei

Il presidente del Congresso ebraico europeo Viatcheslav Moshe Kantor si è congratulato con Sebastian Kurz per la vittoria del Partito Popolare Austriaco alle elezioni politiche ed ha chiesto al leader moderato di non stringere alleanze con l'estrema destra del Partito della Libertà Austriaco (FPO).

I rappresentanti della comunità ebraica hanno espresso profonda preoccupazione per il consenso raccolto dall'estrema destra, che secondo i risultati preliminari ha ricevuto oltre il 25% dei voti spodestando il Partito Socialdemocratico (centrosinistra) dell'ex premier Christian Kern dal ruolo di seconda forza politica del Paese.

"Invitiamo Kurz a formare una coalizione con le forze di centro, evitando la pericolosa alleanza con il partito di estrema destra che, con un programma politico basato sulla xenofobia, intolleranza e persecuzione degli immigrati, non dovrebbe trovare posto nel governo", — l'ufficio stampa cita le parole di Kantor.

Secondo lui, l'Europa nel suo complesso e l'Austria in particolare sono ben consapevoli delle conseguenze delle ideologie populiste e dell'odio.

"Non possiamo permettere che le autorità austriache dell'Europa del dopoguerra, basate sui principi democratici e di solidarietà, vengano sacrificate per interessi politici. Già in passato l'esasperazione del populismo pericoloso aveva portato giorni bui e terribili, rimasti nella memoria degli europei," — ha sottolineato Kantor.



Successo Afd in Germania: preoccupazione degli ebrei. E Gauland rassicura la Comunità ebraica
Ilaria Myr

http://www.mosaico-cem.it/attualita-e-n ... -afd-ebrei

Il risultato del partito di estrema destra Alternative Für Deutschland (Afd) alle recenti elezioni tedesche sta facendo molto discutere non solo in Germania, dove non sono mancate proteste e contestazioni a Berlino e a Amburg (nella foto una manifestazione), ma anche a livello mondiale e negli ambienti ebraici di vari Paesi. A cominciare dal Congresso Ebraico Mondiale con sede a New York che ha espresso forti preoccupazioni per l’entrata del Partito di estrema destra Afd nel parlamento del paese.

Nonostante il partito da subito appaia diviso e non così forte, lo stesso si tratta di una grande minaccia e secondo molti di un cupo ritorno al passato. « E’ vergognoso che un Partito del genere sia entrato nel Governo tedesco per promuovere il suo infame programma » ha immediatamente dichiarato il presidente del Congresso, Ronald Lauder, in un indignato comunicato stampa. Stando a quanto riporta il sito francese Le Monde Juif, nella nota, Lauder si è congratulato con Angela Merkel definendola « un’autentica amica d’Israele e del popolo ebraico, e sono felice per la sua nuova vittoria alle elezioni legislative di domenica ».

Oltre a questo intervento ve ne sono stati altri, come quello del Consiglio Centrale degli Ebrei Tedeschi che ha aspramente criticato la rappresentazione politica del Paese in mano all’estrema destra. «Le nostre paure si sono concretizzate » così ha annunciato Josef Schuster presidente del Consiglio esprimendo preoccupazione per un partito che « denigra le minoranze nel nostro Paese non solo a livello regionale ma anche nazionale presenti nel Bundestag ».

Il partito è riuscito ad arrivare al 13 %, dal 5 % iniziale, con un’inaspettata rimonta, diventando il terzo schieramento più potente all’interno del Bundestag, Parlamento tedesco. Un risultato senza precedenti, dai tempi della Seconda Guerra Mondiale e dagli anni tremendi del nazismo, dal quale la Germania aveva subito preso le distanze, che ha gettato nel panico vari gruppi ebraici europei e statunitensi.

A questo proposito, l’agenzia Reuters si sofferma su ulteriori reazioni fornendo informazioni e dettagli in merito a questo argomento. Lauder ha aggiunto: « Il partito AFD dovrebbe essere fuorilegge e che ora ha la possibilità di promuovere i suoi vili progetti al mondo intero ».

Lauder-congressoReuters fa sapere l’AFD ha ripetutamente condannato l’immigrazione negando però qualunque atteggiamento antisemita o antisraeliano. Il Congresso degli Ebrei Europei ha invece invitato i partiti di centro a bloccare in ogni modo qualsiasi coalizione con questo partito estremista. « Alcune delle sue opinioni mostrate in campagna elettorale diffondono un livello di intolleranza che non si era mai visto in Germania per molti decenni e che devono sconcertare la Germania e gli ebrei europei » hanno comunicato i suoi membri. Reuters riprende l’intervento di Schuster riportato su « Monde Juif » ampliandolo e aggiungendo che egli ha sottolineato come « tollerare le idee dell’AFD incita l’odio contro le minoranze e non dovrà trovare chi lo rappresenta in Parlamento e nelle legislature ». « Mi aspetto » ha aggiunto « che le nostre forze democratiche svelino la vera natura di questo Partito e le sue vuote e pericolose promesse populiste ». In Germania attualmente 200mila ebrei che finora hanno vissuto in un clima pacifico e tollerante, secondo quanto si dice ufficialmente da anni, nonostante i dati sui crimini antisemiti riportati dalla polizia siano cresciuti del 4 percento quest’anno arrivando a 681 atti rispetto allo stesso periodo l’anno scorso.
Gauland: “la Comunità ebraica non deve avere paura”

Intanto poche ore dopo l’uscita dei risultati elettorali Alexander Gauland ha fatto una dichiarazione su Israele che ha suscitato non poche preoccupazioni.
«Certo che siamo al fianco di Israele – ha detto – ma è discutibile il fatto che il diritto di Israele a esistere sia un principio della ragion di Stato tedesca. Se così fosse dovremmo essere pronti a usare il nostro esercito per difendere Israele, e siccome in Israele c’è una guerra continua, ecco mi sembra privo di senso».

Immediate le proteste del Consiglio centrale degli ebrei in Germania: «Purtroppo le nostre paure sono diventate realtà», ha detto il presidente Joseph Schuster.

Subito Gauland ha rassicurato la Comunità ebraica nel corso della conferenza
stampa di governo a Berlino in un’intervista a un giornale israeliano. “La comunità ebraica non ha motivo di preoccuparsi». E a un giornalista israeliano dichiara: «Non ho preso personalmente contatti con la comunità ebraica ma l’esistenza dello stato di Israele è un punto importante per noi e lo sosterremo».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mer apr 04, 2018 8:09 pm

Berlino, bimba picchiata a scuola perché ebrea
carlo pizzati
2018/03/28

http://www.lastampa.it/2018/03/28/ester ... agina.html

«Sei ebrea»?, le chiede un compagno di classe della seconda elementare. La bambina, 7 anni, risponde di sì, spiega che suo papà è di fede ebraica anche se non è praticante. A questo punto la piccola viene spintonata, insultata, minacciata. Non solo dal compagno di classe che le ha posto la domanda, ma anche dai suoi amici, tutti di età compresa tra i 7 e gli 8 anni e tutti provenienti da famiglie di fede musulmana.

L’episodio, accaduto alcuni giorni fa nella scuola elementare «Paul-Simmel» di Berlino, sta scuotendo l’opinione pubblica tedesca e ha innescato un vivace dibattito sul cosiddetto «mobbing religioso». Un fenomeno sempre più diffuso in Germania anche tra le fasce sociali più giovani. «I bambini sono sempre più spesso soggetti al fanatismo religioso dei loro genitori, fratelli maggiori o parenti più stretti», ha dichiarato al quotidiano «Berliner Zeitung» l’insegnante di una scuola elementare nel quartiere berlinese di Neukölln, nel quale fino al 70% degli alunni è figlio di immigrati. «Non sanno ancora leggere e scrivere, ma già dividono il loro piccolo mondo in due categorie: credenti e miscredenti, musulmani e non-musulmani», denuncia l’insegnante che ha preferito restare anonima per non rischiare rappresaglie.

Le statistiche del ministero degli Interni registrano da anni un aumento dei reati di stampo antisemita: 1200 nel 2015, 1400 nel 2016 ed oltre 1500 lo scorso anno. Si tratta però solo dei casi denunciati alle autorità. Non compresi nelle statistiche sono gli episodi di antisemitismo compiuti dai minori. «Quello che è successo nella scuola berlinese non è purtroppo un caso isolato», sostiene la portavoce giovanile della comunità ebraica tedesca Marina Chernivsky. «Offese, minacce e anche attacchi fisici sono all’ordine del giorno sia nelle scuole elementari, sia negli asili». Vittime di questo nuovo fenomeno non solo gli alunni e gli studenti non-musulmani, ma anche insegnati, assistenti sociali, educatori - specie se donne. «L’Islam trasformato in un’ideologia e il fondamentalismo religioso hanno una forte attrazione sui giovani immigrati», sostiene la direttrice dell’American Jewish Committee di Berlino Deidre Berger. «Radicalizzandosi, i giovani musulmani trovano un’identità, si distinguono e compensano l’esperienza d’isolamento che a loro volta provano in qualità di diversi, di stranieri, di emarginati».

Come può reagire però la società civile a questo fenomeno? Thomas Albrecht, il direttore della scuola elementare berlinese nella quale è stata attaccata la bambina ebrea, vorrebbe arruolare servizi di sorveglianza privati per garantire la sicurezza nelle scuole e negli asili. Il governatore Michael Müller chiede tavole rotonde per coinvolgere insegnanti, genitori e rappresentanti delle comunità religiose.



Antisemitismo in Germania, scatta l'allarme tra i banchi di scuola
3 aprile 2018

http://www.progettodreyfus.com/antisemi ... n-germania

Antisemitismo in Germania. La comunità ebraica tedesca ha portato alla luce il problema del bullismo religioso fra i banchi di scuola. I rappresentanti comunitari hanno sollecitato le scuole a monitorare la situazione convinti che nel corso della ricreazione e nei momenti di gioco avvengano episodi di antisemitismo.

L’allarme in merito al bullismo religioso è divenuta una questione mediatica nel mese scorso, quando un padre ebreo ha raccontato al Berliner Zeitung che sua figlia era stata insultata da una ragazza musulmana a causa della sua religione e avrebbe ricevuto minacce di morte poiché non credeva in Allah.

Marina Chernivsky, capo del gruppo di sorveglianza sull’antisemitismo di Berlino, all’agenzia stampa DPA, ha detto che questo “non è un caso isolato” e che il problema non riguarderebbe solo i musulmani di ultima generazione:

“Dobbiamo però considerare che nei paesi di questi nuovi immigrati l’antisemitismo e l’antisraelismo sono molto diffusi”.

Josef Schuster, capo del Consiglio generale degli ebrei tedeschi, invece, ha dichiarato all’emittente televisiva ZDF di aver dato il proprio sostegno alla proposta di un sindacato di polizia, intento a elaborare delle statistiche nazionali per tracciare i casi di bullismo religioso negli istituti scolastici.

Schuster è convinto che per risolvere il problema insegnanti e studenti debbano mettersi a disposizione per iniziare un’indagine statistica “sugli atti antisemiti e violenti”, per fare in modo di aver un quadro più preciso del bullismo religioso nelle scuole.

L’episodio di antisemitismo in Germania segue quelli accaduti in Francia a cavallo fra il 2017 e il 2018, ultimo in ordine di tempo il barbaro omicidio di Mireille Knoll.

Quali conclusioni possiamo trarre da questi ultimi episodi in Francia e in Germania?

Che l’antisemitismo è una piaga che sta infettando i paesi che dovrebbero guidare l’Europa.

Che l’antisemitismo è trasversale e colpisce indiscriminatamente (bambini, anziani, etc.).
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » gio mag 24, 2018 10:06 pm

Antisemitismo in Olanda

Giulio Meotti
22 maggio 2018

https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 6014123239


L'antisemitismo è sempre la colonna sonora di società decadenti. Questa parodia della cantante israeliana Netta è stata appena trasmessa dalla tv pubblica olandese. Si ride, si balla e dietro scorrono le immagini di Gaza. Le parole sembrano scritte dal ministro della Propaganda nazista Goebbels:

“Guardatemi, siamo una nazione così carina!
I leader di tutto il mondo mangiano dalla mia mano!
Faccio scomparire tutti i fuochi con un bacio!
Facciamo un party, vuoi venire?
Presto nella Moschea di al Aqsa, che sarà presto vuota!
Da Haifa al Mar Morto, c'è cibo kosher!
Vieni a ballare con me!
Il tuo paese è circondato da lanciatori di pietre?
Costruisci mura come Trump sogna e spara loro i missili!
Israele sta vincendo!
70 anni di celebrazioni, guarda come è meraviglioso!
Non consentirò ai palestinesi di entrare!
Sono un cane che respinge i palestinesi!
La vostra festa è stata rovinata dagli estremisti?
Aprite un'altra ambasciata e fateci su più dollari”.

Non è uno spasso?
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » sab mag 26, 2018 4:40 am

Il rabbino capo di Bruxelles non mette la kippà
Giulio Meotti
25/05/2018

https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 9384067473

L'Europa è al capolinea. Diceva Hegel che "la nottola di Minerva si alza in volo sul far di crepuscolo". Ho appena letto che il rabbino capo di Bruxelles ha declinato, per motivi di sicurezza, la richiesta dell'emittente pubblica belga di filmarlo per strada indossando una kippa. L'emittente RTBF ha riferito di voler filmare il rabbino capo Albert Guigui con una kippa all'interno di un programma sull'antisemitismo. Ma Guigui ha rifiutato, dicendo che ha smesso di indossarla nel 2001 a seguito di un assalto antisemita da un gruppo di un gruppo di arabi. Quando il rabbino capo della capitale dell'Unione europea non è al sicuro nell'indossare i simboli ebraici per strada significa che la nottola di Minerva è arrivata al termine del suo volo. Che nell'Europa semislamizzata è scesa la notte.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » lun giu 18, 2018 8:45 pm

LA GRAN BRETAGNA SI SCHIERA CONTRO IL PREGIUDIZIO ANTIISRAELIANO
18/06/2018

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 2803511407

La Gran Bretagna ha esortato il Consiglio per i Diritti Umani di cambiare atteggiamento verso Israele, unendosi agli Stati Uniti che chiede di finirla con la politica persecutoria contro Israele. Durante la 38esima sessione del consiglio, il segretario di stato Boris Johnson ha criticato aspramente il capitolo 7 dell’agenda che si occupa esclusivamente dei presunti abusi di Israele nei Territori Contesi e nella Striscia di Gaza. “Crediamo che i temi dell’articolo 7 che trattano di Israele e i Territori Occupati Palestinesi sia sproporzionato e danneggi il processo di pace, e a meno che le cose non cambino dal prossimo anno voteremo contro tutte le risoluzioni del suddetto capitolo” ha detto Johnson.

Israele è il solo paese al mondo ad avere un capitolo dedicato nell’ordine del giorno del Consiglio per i Diritti Umani, chiamato “Israele e i Territori Occupati Palestinesi”, trattato a ogni sessione dal 2007. Non esiste una sezione dedicata ad esempio per la Siria dove si sta consumando il tragico massacro dei civili o sulla crisi in Burundi, paesi riuniti in un unico capitolo generico dedicato ai paesi in difficoltà.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mar lug 03, 2018 7:13 pm

Se è rimasta solo la destra a difendere lo Stato ebraico
Fiamma Nirenstein - Mar, 03/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 47911.html

I più ostili verso gli ebrei sono sempre stati i progressisti

Se qualcuno facesse vedere a Jeremy Corbyn o a Tayyip Erdogan la bandiera d'Israele che sventolava a Pontida, i due, ciascuno per la sua strada, avrebbero che dire: il primo lo giudicherebbe un colpevole segno del nesso fra Israele e la destra il nazionalismo e il populismo; il secondo lo vedrebbe come un segno di islamofobia e di evidente odio antipalestinese e quindi antiarabo.

Quanto agli ebrei italiani ed europei, il mio popolo, di certo in gran parte si domandano come allontanare da sé questo amaro calice per seguitare a bere da quello della sinistra. Perché ebrei e sinistra sono stati per molti decenni, ovvero dalla battaglia contro il nazifascismo e le persecuzioni, mutualmente legati, moralmente dipendenti, e anche dopo che la storia ha preso tante strade, compresa quella dello stalinismo antisemita omicida, stentano a strappare il cordone ombelicale. Cosicché gli ebrei sono sempre molto attenti ai segnali di antisemitismo di destra (e fanno bene), ma (e fanno male) non sono per niente all'erta di fronte al quotidiano, assordante, attacco antisemita che, travestito da critica a Israele, ogni giorno proviene da sinistra e dal mondo islamico in Italia.

Salvini ha detto più volte di essere amico di Israele: è un fatto da apprezzare e da mettere alla prova. Sono tutti in prova, ma una buona prova, non una trappola: Sebastian Kurz d'Austria sembra sincero quando dichiara che i suoi conterranei devono assumersi la responsabilità per i loro crimini contro gli ebrei e dichiara il suo sostegno allo Stato ebraico; anche l'Ungheria si è schierata contro le ignobili operazioni di labeling dei prodotti israeliani adottate dall'Unione europea; i polacchi si sono molto impegnati fino a tornare indietro in parlamento dalla risoluzione che li assolveva dai crimini della Shoah; la Romania, la Repubblica ceca, la Slovacchia, l'Ungheria e forse la Polonia meditano abbastanza esplicitamente di portare le loro ambasciate a Gerusalemme.

Sono Paesi alieni dall'antisemitismo? Direi di no. Nemmeno l'Italia lo è, questo non vuol dire che Salvini ne sia parte solo perché è della Lega. I governi di destra sono privi di elementi antisemiti? Certo che no. Ma sfido a indicare un solo Paese europeo in cui il mostro sia stata eliminato in seno alle classi dirigenti, di destra e di sinistra. Parola di ebrea. Romano Prodi nel 2004 bloccò la pubblicità di un'indagine sull'antisemitismo perché l'antisemitismo islamico ne usciva come un'idra spaventosa. Quell'idra ha seguitato a perseguitare e uccidere ebrei in Francia, Belgio, Inghilterra, Paesi Bassi.

In Europa c'è antisemitismo? Di certo. È opera della destra? No, è israelofobia antisemita di sinistra. Chi teme che dal populismo possa uscire un'ondata antiebraica non tiene conto del fatto che qui mancano molti degli elementi che ne hanno fatto nel secolo scorso un movimento di massa: gli ebrei non sono ritenuti i responsabili del fallimento dell'euro o dell'Ue, non sono cospiratori stranieri antioccidentali sospettati di avere creato malessere, non hanno a che fare con la vicenda dell'immigrazione in Europa, semmai sono sempre accusati da sinistra di essere troppo occidentali, familisti, conservatori, mai connessi al declino delle nascite, o alla crisi della famiglia... Insomma a temi interessanti per gli antisemiti di destra.

Con questo, certamente la destra ha i suoi odiatori di ebrei, eccome, in alcuni casi possono essere ultrà, neonazisti, violenti e pericolosi, ma i movimenti e i governi eurocritici oggi come oggi non possono essere visti come un pericolo antisemita in sé e per sé, in quanto esistenti, mentre la terribile onda di antisemitismo che spazza l'Europa, senza precedenti da dopo la guerra, ha tutt'altre origini.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Nasionałixmi ouropei antisemidi e antisionisti

Messaggioda Berto » mer ago 01, 2018 4:34 am

La proposta di legge irlandese anti-Israele e i Fratelli Musulmani
Lawrence A. Franklin
31 luglio 2018

https://it.gatestoneinstitute.org/12788 ... israeliana

L'11 luglio scorso, il senato irlandese ha approvato una proposta di legge che criminalizza le imprese locali che commerciano con le aziende israeliane situate in Giudea e Samaria (la Cisgiordania). Sottoposto al vaglio della Camera alta dal senatore indipendente Frances Black, il disegno di legge è passato con 25 voti favorevoli, 20 contrari e 14 astenuti. Il Control of Economic Activity (Occupied Territories) Bill, 2018 vieterebbe qualsiasi importazione di beni o servizi dai "territori occupati", con ammende da 250 mila dollari e con pene fino a 5 anni di reclusione per i trasgressori.

La Leinster House a Dublino, in Irlanda, la sede del Parlamento irlandese. (Fonte dell'immagine: Jean Housen/Wikimedia Commons)

La reazione di Israele al voto del senato irlandese è stata immediata. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha convocato l'ambasciatrice irlandese, Alison Kelly, per chiedere chiarimenti. Il ministro della Difesa israeliano Avigdor Lieberman ha chiesto la chiusura immediata dell'ambasciata israeliana a Dublino. È improbabile, tuttavia, che Israele darà seguito alla minaccia di Lieberman, poiché il partito attualmente al governo in Irlanda, il Fine Gael, è contrario al disegno di legge, che in ogni caso deve passare alla Camera bassa del Parlamento, la Dáil, prima di diventare legge.

L'organizzazione statunitense, The Lawfare Project, che si batte contro il boicottaggio decretato nei confronti di Israele – con l'aiuto di UK Lawyers for Israel – ha avviato un'azione giudiziaria contro la proposta di legge. Secondo i legali, il provvedimento irlandese potrebbe avere un impatto negativo sulle imprese americane con filiali in Irlanda, poiché è illegale, in base alle leggi statunitensi anti-boicottaggio, cooperare in presenza di un divieto di commercio con gli insediamenti israeliani. L'osservanza delle misure americane che contrastano il boicottaggio, a sua volta, costerebbe caro in termini di multe per la violazione del boicottaggio imposto dall'Irlanda.

Ma cosa c'è dietro questa proposta di legge? Una possibile spiegazione è il ruolo preminente svolto in Irlanda dalle istituzioni e dalle organizzazioni islamiche, in particolare dai Fratelli Musulmani. L'influenza della Fratellanza musulmana a Dublino, la capitale del paese, è dimostrata dal facile accesso che i membri di spicco del movimento hanno al governo irlandese.

Sussistono elementi per ritenere che i Fratelli Musulmani abbiano stabilito il loro quartier generale europeo nell'Isola di Smeraldo. Il Centro culturale islamico d'Irlanda (Ccii), che ospita diversi istituti musulmani affiliati al gruppo internazionale sunnita che molti considerano un'organizzazione terroristica, si trova a Clonskeagh, un sobborgo a sud di Dublino. Il complesso del Ccii annovera il Consiglio europeo per la fatwa e la ricerca (Cefr), un prestigioso istituto di giurisprudenza islamica, che è stato fondato dalla Federazione delle organizzazioni islamiche in Europa (Foie), a sua volta una istituzione dei Fratelli Musulmani.

La famiglia reale Al Maktoum di Dubai, una finanziatrice chiave della Fratellanza musulmana, ha donato i fondi necessari per la costruzione del complesso del Centro culturale islamico d'Irlanda, che ospita altresì la più grande moschea irlandese. Inoltre, il preside della scuola del Ccii, l'imam Sheikh Hussein Halawa, è un ex collega della guida spirituale dei Fratelli Musulmani, il religioso egiziano che vive in Qatar Yusuf al-Qaradawi. A quest'ultimo, presidente del Consiglio europeo per la fatwa e la ricerca, fu negato l'ingresso in Irlanda nel 2011, dopo che aveva espresso il suo sostegno agli attentati suicidi compiuti in Israele. Da allora, non gli è stato consentito di mettere piede in Irlanda.

Sheikh Halawa, oltre a essere il preside della scuola del Ccii, è anche presidente del Consiglio irlandese degli imam, composto da almeno 35 studiosi musulmani sciiti e sunniti nella Repubblica d'Irlanda. Di conseguenza, egli mantiene un alto profilo pubblico, che gli consente di essere invitato ad eventi di stato insieme al premier e al presidente irlandese, e al sindaco di Dublino.

Nonostante il sostegno popolare in Irlanda al matrimonio tra persone dello stesso sesso e ad altre cause progressiste, Halawa approva apertamente la pena di morte per i gay e il Ccii ha sistematicamente ospitato degli oratori islamici radicali. Uno di questi, il saudita Mullah Aed al-Qarni, nel 2004 disse alla Iqra TV che i "fratelli delle scimmie e dei maiali" (ossia gli israeliani e gli ebrei) hanno ucciso i leader terroristici di Hamas Abd al-Aziz al-Rantisi e lo shaykh Ahmad Yassin. Nel 2005, Al-Qarni fece un sermone sugli ebrei affermando che le [loro] "gole devono essere tagliate e i crani devono essere frantumati".

Un altro sobillatore saudita, Salman al-Ouda, nel 2007, pronunciò dei sermoni al Centro culturale islamico d'Irlanda. L'imam egiziano Wagdy Ghoneim, che visitò il centro nel 2006 e nel 2007, stigmatizzò gli ebrei come "maiali e scimmie" a una conferenza dell'American Muslim Society tenutasi nel maggio 1998 presso il Brooklyn College. Egli finì per essere bandito dal Regno Unito e dagli Stati Uniti per aver emesso una fatwa che esortava i musulmani a uccidere le truppe americane che combattevano nelle terre musulmane, in particolar modo a uccidere i soldati americani in Iraq.

I cablogrammi riservati del 2006 tra il Dipartimento di Stato e l'ambasciata americana in Irlanda – e pubblicati da Wikileaks nel 2011 – rivelarono che l'amministrazione di George W. Bush stava cercando di scoprire se il Consiglio europeo per la fatwa e la ricerca e altri gruppi del genere stessero lavorando per legittimare la legge islamica della Sharia nell'Europa occidentale.

Secondo James Kenny, all'epoca ambasciatore americano in Irlanda, un certo giornalista affermò che oltre al Qatar, in Irlanda si registrava la più forte presenza dei Fratelli Musulmani e che al-Qaradawi "dirige l'Islam in Irlanda".

La preoccupazione della Casa Bianca potrebbe essere stata giustificata per quanto riguarda alcuni membri fanatici della Fratellanza musulmana in Irlanda. Ma ci sono altri leader islamici irlandesi che sono maggiormente disposti a scendere a compromessi con i valori dell'Irlanda. Nel suo libro del 2014, Islam and Education in Ireland: An Introduction to the Faith and the Educational Challenges It Faces, il Dr. Ali Selim – portavoce del Ccii e segretario generale del Consiglio irlandese degli imam – ha invocato una riforma del sistema dell'istruzione irlandese, per renderlo più "aperto" ai musulmani. Tra i cambiamenti auspicati c'è la segregazione di genere alle lezioni di educazione fisica, di musica e di arte, dove poteva esserci "uno scontro di valori con l'Islam. Selim è stato intervistato dalla stampa irlandese e gli è stato chiesto se fosse a favore dell'implementazione della Sharia in Irlanda. Egli rispose che solo nel caso in cui i musulmani siano la maggioranza la Sharia potrebbe essere applicata.

Ma l'estremismo islamico in Irlanda non è limitato al solo campus del Ccii. Dai cablogrammi dell'ambasciata americana trapelati è anche emerso che alcuni musulmani irlandesi parlano di una certa moschea di Dublino chiamandola "Tora Bora", un complesso di grotte naturali al confine tra Afghanistan e Pakistan. Uno degli imam della moschea, Yayah al-Hussein, originario del Sudan, è un membro di Hamas e molti dei suoi fedeli sono jihadisti afgani e bosniaci.

Che i gruppi jihadisti si sentano a proprio agio in Irlanda è comprensibile, vista l'autentica apertura della società nei confronti dell'Islam in generale e degli immigrati musulmani in particolare. Inoltre, la politica irlandese tende a favorire la narrazione degli arabi palestinesi nel loro conflitto con Israele. Questo è dovuto, in parte, alla loro visione – impropria – della tragedia dei palestinesi attraverso il prisma della loro storia di occupazione da parte del Regno Unito. Ma gli irlandesi non hanno mai aspirato a rimpiazzare la Gran Bretagna.

Nonostante questo, nella provincia dell'Ulster, nell'Irlanda del Nord, ancora parte del Regno Unito, si possono vedere sventolare dalle case private le bandiere palestinesi.

Tuttavia, il sindaco di Dublino, di recente sostituito, Mícheál Mac Donncha, è membro della Campagna di solidarietà Irlanda-Palestina, che sostiene gli sforzi di boicottaggio globale dei prodotti israeliani.

Politica a parte, l'ideologia dei Fratelli Musulmani – e l'utilizzo dell'Irlanda come base amica da cui diffondere la loro dottrina nel resto d'Europa – dovrebbe essere motivo di grande preoccupazione non solo a Dublino, ma anche per le democrazie di tutto il mondo. L'ex presidente egiziano Mohamed Morsi ha sintetizzato così il credo della Fratellanza musulmana mentre era in corsa per le elezioni del 2012:

"Il Corano è la nostra Costituzione;
Il Profeta Maometto è il nostro leader;
Il jihad è la nostra strada e la morte per la gloria di Allah la più grande delle nostre aspirazioni;
Ma soprattutto, Allah è il nostro obiettivo".

C'è da stupirsi, quindi, che il capo negoziatore palestinese Saeb Erekat abbia accolto con favore la proposta di legge del senato irlandese? In una dichiarazione citata dall'agenzia di stampa dell'Autorità palestinese Wafa, Erekat ha detto: "Questo coraggioso passo si basa sui legami storici tra l'Irlanda e la Palestina [e] indica la direzione da seguire al resto dell'Unione europea".

Lawrence A. Franklin è stato il responsabile del desk per gli affari iraniani per il segretario alla Difesa Rumsfeld. Egli ha servito anche nell'esercito statunitense ed è stato colonnello dell'Air Force Reserve e attaché militare in Israele.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Ebraismo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite