Iran, ebrei, persecuzione, guerra a Israele

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Messaggioda Berto » sab ago 18, 2018 8:11 am

Accordo USA-Russia sulla presenza iraniana in Siria. Ma Teheran non ci sta
Ester C. Cantarini agosto 17, 2018

https://www.rightsreporter.org/accordo- ... non-ci-sta

Sulla presenza iraniana in Siria gli Stati Uniti e la Russia avrebbero raggiunto un accordo di massima che prevede l’uscita delle forze iraniane dal territorio siriano. Lo rivela un rapporto dell’Agenzia Bloomberg (1) secondo il quale durante l’ultimo faccia a faccia tra Trunp e Putin i due presidenti avrebbero affrontato il problema che affligge Israele e che potrebbe portare a uno scontro diretto tra israeliani e iraniani.

Secondo Bloomberg, che cita come fonte un anonimo funzionario dell’amministrazione americana, il recente vertice di Helsinki tra il Presidente americano Donald Trump e quello russo Vladimir Putin sarebbe stato dominato dalla discussione sulla attuale situazione in Siria e in particolare sulla presenza iraniana in territorio siriano.

I due leader mondiali avrebbero concordato sulla necessità che l’Iran e tutte le forze collegate a Teheran (Hezbollah e milizie sciite varie) debbano lasciare la Siria. Tuttavia il Presidente russo, Vladimir Putin, pur concordando con tale necessità si sarebbe detto “scettico” sul fatto che gli iraniani avrebbero accettato di buon grado il loro ritiro dalla Siria.


L’opposizione di Teheran

E infatti l’Iran non ci pensa proprio a lasciare la Siria dopo aver appoggiato il regime di Assad e perso migliaia di uomini con lo scopo di creare il cosiddetto “corridoio sciita” che unisce l’Iran al Libano passando per Iraq e Siria, un corridoio tatticamente importantissimo per Teheran in quanto permette agli iraniani non solo di avere uno sbocco sul Mediterraneo ma soprattutto permette loro di avere una certa libertà nel trasferire armi e uomini dall’Iran direttamente nelle mani di Hezbollah.

Il Presidente russo Vladimir Putin è riuscito a “imporre” agli iraniani di non posizionare le loro truppe a una distanza inferiore a 80 Km dal confine con Israele, una situazione che però Israele giudica “inaccettabile” e continua a chiedere che l’Iran si ritiri completamente dalla Siria.

E’ una situazione di stallo pericolosissima che potrebbe portare a quello scontro diretto tra Israele e Iran che tutti temono ma che, senza un passo indietro di Teheran, appare sempre più inevitabile.

Putin non può e non vuole fare di più

La realtà è che Putin può prendere qualsiasi accordo verbale con Trump o fare promesse a Israele, ma concretamente non può imporre il ritiro delle forze iraniane dalla Siria e comunque probabilmente non vuole. L’Iran è senza ombra di dubbio l’alleato più importante di Mosca in Medio Oriente. I due Paesi sono poi uniti dalle sanzioni americane nei loro confronti ed è comunque impensabile che dopo anni di combattimenti fianco a fianco in Siria, la Russia possa imporre all’Iran di togliere le tende come se niente fosse. Questo lo sanno benissimo sia a Washington che a Gerusalemme.

E questo ci riporta a quella pericolosissima situazione di stallo di cui si parlava prima, una situazione che purtroppo senza cambiamenti sostanziali può evolvere solo verso un conflitto tra Iran (più gli Hezbollah) e Israele che potrebbe essere di proporzioni davvero importanti. E non mancano le incognite riguardo a come si comporterà Putin nel caso di un conflitto tra israeliani e iraniani. Resterà neutrale o prenderà le parti dell’alleato iraniano?
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » mer ago 29, 2018 7:20 am

Riprendiamo da LIBERO di oggi, 28/08/2018, a pag.12, con il titolo "L'Europa non bada a spese per favorire i nemici di Israele "
il commento di Maurizio Stefanini

Il prossimo anno ci sarenno le elezioni europee, in cui questa Europa, che non perde occasione per schierarsi con i nemici di Israele, dovrà fare i conti con un elettorato che non si lascerà più ingannare dalle menzogne di quesi partiti abili in chiacchiere, che però mandano a Bruxelles dei peronaggi pericolosi come Federica Mogherini. Ai candidati chiederemo di dirci che cosa hanno fatto per Israele in questa legislatura, dei nuovi chiederemo di esaminare i curricula.

http://www.informazionecorretta.com/mai ... 0&id=71846

«Un grave errore» e «una pillola avvelenata», è stata definita dal primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu la decisione dell'Unione Europea di stanziare 18 milioni di euro a favore di un Iran che insiste nella sua volontà di distruggere Israele. Ma non solo l'Ue va avanti: addirittura amplia il pacchetto. I 18 milioni di aiuti in «cooperazione economica, ambientale e sociale con l'Iran» decisi dalla Commissione Europea per garantire il suo impegno «al rispetto dell'accordo sul nucleare con Teheran» sono infatti compresi nell'ambito di un più ampio pacchetto di misure da 50 milioni complessivi che «mirano a offrire sostegno al Paese nell'affrontare le sfide economiche e sociali che lo attanagliano». Nel dettaglio, 8 milioni di euro andranno alle piccole e medie imprese: «più lo sviluppo di specifiche catene di valore e assistenza tecnica all'Organizzazione per la promozione del commercio iraniana». Altri otto milioni saranno invece erogati per fornire supporto tecnico nel settore ambientale, mentre i restanti due andranno per la riduzione dei danni provocati dall'uso delle droghe. I progetti verranno attuati dalle agenzie degli stati membri, dall'Intemational Trade Centre e altre organizzazioni, in stretta cooperazione con le controparti iraniane.

MOGHERINI
«Con il rinnovamento delle relazioni Ue-Iran in seguito all'accordo sul nucleare, si è sviluppata una cooperazione in molti settori, e siamo impegnati a sostenerla», ha dichiarato l'Alto Rappresentante dell'Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza Federica Mogherini. «L'Ue dimostra il suo sostegno al popolo iraniano e al suo sviluppo pacifico e sostenibile», ha aggiunto il commissario Ue allo sviluppo Neven Mimica. «L'Iran ha tentato di condurre un attacco terroristico sul suolo europeo poche settimane fa. E incredibile», ha commentato Netanyahu durante la sua visita nella capitale lituana Vilnius, dove ha visto tutti e tre i primi ministri baltici: il lituano Saulius Skvernelis, l'estone Juri Ratas e il lettone Maris Kucinskis. Il riferimento era al tentato attacco contro una manifestazione dell'opposizione iraniana in Francia alle fine di giugno. Lo Stato ebraico è preoccupato che gli sviluppi della crisi siriana possano portargli i Pasdaran alle porte di casa, e da vari mesi Servizi e Forze Armate israeliane stanno combattendo con gli iraniani nella stessa Siria senza esclusione di colpi. Anche a questa preoccupazione è legato l'irrigidimento di Trump. Secondo il primo ministro israeliano, è un siluro agli «sforzi per frenare l'aggressione iraniana nella regione e oltre la regione». Proprio un comunicato dell'opposizione iraniana in esilio ha ricordato che «molte multinazionali si sono già ritirate dagli affari con l'Iran perché la scelta è o l'Iran o gli Stati Uniti. Non molti sceglierebbero di fare affari con l'Iran invece che con una delle più grosse potenze del mondo». Il riferimento è a quell'esodo di imprese europee dall'Iran che è iniziato con la francese Total, malgrado la stessa Ue abbia minacciato punizioni contro i fuggiaschi.

OPPOSIZIONE
Ma, dice sempre l'opposizione iraniana, «la cosa peggiore di tutta questa situazione è che l'Ue si sta dimenando per compiacere il regime teocratico in Iran non riuscendo a vedere il quadro complessivo. Non solo l'Ue sta completamente ignorando i crimini e le attività belliche del regime, ma sta anche mettendo le relazioni commerciali prima della vita dei suoi stessi cittadini tenuti in ostaggio in Iran. Perché i politici dell'Ue non chiedono che i loro cittadini vengano rilasciati con effetto immediato? I politici europei non hanno ascoltato o compreso la lunga lista di ragioni del presidente degli Stati Uniti per abbandonare l'accordo sul nucleare? O semplicemente non interessano loro?». Il comunicato era corredato da una delle famose foto di Federica Mogherini in chador: per ricordare che l'Alto Rappresentante, peraltro islamologa per formazione, tanto aveva puntato all'intesa con l'Iran, da sperare di venirne insignita anche con il Premio Nobel per la Pace. Rimanendone per altro con un palmo di naso: «è bene vedere il Premio Nobel per la pace 2017 all'Ican, condividiamo un forte impegno a raggiungere l'obiettivo di un mondo libero dalle armi nucleari», aveva commentato, quasi parafrasando la vecchia storia della volpe e dell'uva. Ma forse sta sperando i quello che al Comitato per il Premio Nobel di Oslo decideranno nella prossima tornata.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » gio ago 30, 2018 8:05 pm

Israele non permetterà l’occupazione iraniana della Siria. Il silenzio del mondo
Franco Londei agosto 30, 2018

https://www.rightsreporter.org/israele- ... -del-mondo

L’indifferenza con cui la comunità internazionale ha accolto l’accordo firmato lunedì scorso da Iran e Siria lascia francamente sconcertati. Sembra quasi che la diplomazia internazionale non si renda conto che proprio quell’accordo mette Israele nella condizione di essere costretto a intervenire direttamente in Siria per impedire che l’Iran occupi militarmente il territorio siriano.

Non convince infatti il paravento delle “ricostruzione del paese” dietro al quale si sono nascosti gli Ayatollah iraniani per giustificare la loro presenza in Siria, come del resto non convince quanto dichiarato dagli stessi iraniani i quali affermano che «la presenza delle forze iraniane in Siria è frutto di un accordo che nasce da una specifica richiesta siriana e nessuno quindi ha il Diritto di esprimere un’opinione su di esso». Eccome se c’è chi ha il Diritto di esprimere un’opinione e di dissentire. Israele di sicuro ce l’ha.


Perché Israele non può permettere all’Iran di stabilirsi in Siria

La risposta a questa domanda è quanto di più banale ci sia: perché la presenza iraniana in Siria rappresenta per Israele una minaccia esistenziale. Ora, nonostante questo sia evidente a tutti e non perché a Gerusalemme siano paranoici ma piuttosto perché le minacce iraniane a Israele sono palesi e reali e la comunità internazionale ne è perfettamente a conoscenza, il fatto che la stessa comunità internazionale non abbia detto nulla su questo accordo può dipendere da soli due fattori: il primo è che a nessuno interessa se Israele viene minacciato dall’Iran e che la comunità internazionale considera quindi un eventuale conflitto tra le due potenze regionali come inevitabile. Il secondo è più subdolo ma anche il più probabile in quanto già visto in passato e cioè che la comunità internazionale rimane silente fino a quando la minaccia non diventa così seria da costringere Israele a intervenire (lo abbiamo visto tante volte con Hamas). A quel punto scatta la denuncia contro lo Stato Ebraico, le proteste internazionali e tutto il codazzo di attacchi contro Israele. In tutti e due i casi il silenzio della comunità internazionale è a dir poco vergognoso.


La linea rossa superata

Questa mattina la stampa araba e turca (1) da un certo risalto alle dichiarazioni del Ministro israeliano della intelligence, Yisrael Katz, il quale in una intervista rilasciata alla TV di Stato israeliana ha dichiarato che «Israele non permetterà all’Iran di stabilirsi in Siria» aggiungendo poi che «agiremo con tutte le nostre forze contro qualsiasi posizionamento iraniano in Siria che minacci lo Stato di Israele». Nell’intervista il Ministro Katz ha ribadito che l’accordo tra Siria e Iran «supera la linea rossa stabilita da Israele» e che quindi lo Stato Ebraico ha tutto il Diritto di intervenire, specie in mancanza di “interventi tersi”.


Situazione ad imbuto

Israele non può rimanere con le mani in mano mentre gli iraniani si posizionano in Siria

Quella in cui si è infilato il regime siriano è la tipica situazione ad imbuto dove più si va avanti e più i margini di manovra si riducono. Accettando e favorendo la presenza iraniana in Siria, a Damasco sapevano benissimo che a Gerusalemme sarebbero suonate tutte le sirene di allarme e che gli israeliani non se ne staranno con le mani in mano mentre gli iraniani posizionano le loro truppe e le loro armi a pochi Km dal confine con Israele. E’ una situazione perfettamente a conoscenza anche della comunità internazionale che però, come detto, non fa un fiato. E’ come se Assad si fosse prestato a fungere da detonatore per un conflitto tra iraniani e israeliani che più passa il tempo e più appare inevitabile. Probabilmente è il prezzo che Assad deve pagare agli Ayatollah e ad Hezbollah per il loro intervento a suo sostegno. Ma così rischia seriamente di trascinare la Siria in un conflitto ancora più vasto e sanguinoso della guerra civile che ormai va avanti da più di sette anni.

Non solo, questa situazione rischia di trascinare in un devastante conflitto anche il Libano perché è impensabile che gli Hezbollah non intervengano al fianco degli iraniani dai quali dipendono in tutto e per tutto. E’ una situazione così grave che aggiunge stupore a stupore nel constatare come la comunità internazionale rimanga silente.

Il tempo sta scadendo

Il tempo delle parole e delle minacce verbali sta scadendo. Le parole del Ministro israeliano della intelligence lo dimostrano. Per quello che ne sappiamo noi, diverse delegazioni israeliane sono state inviate nelle capitali che contano (Mosca e Washington in primis) per ribadire ai partner e alle diplomazie occidentali che il tempo per trovare una soluzione diplomatica a questa situazione ad imbuto sta scadendo. Israele non potrà rimanere ancora a lungo inerte mentre gli iraniani si posizionano in Siria. Si chiama autodifesa.

Ora tutto passa per le diplomazie occidentali, anche se dubito fortemente che le stesse possano realmente incidere su questa pericolosissima situazione che va sempre più dritta verso il baratro. Rimane l’incognita russa. Come si comporterà Mosca quando immancabilmente i caccia israeliani colpiranno obiettivi iraniani in Siria?



???

ISRAELE MINACCIA L’ANNIENTAMENTO NUCLEARE DELL’IRAN

https://www.controinformazione.info/isr ... e-delliran

Il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif, ha risposto alla minaccia del primo ministro israeliano definendolo il “guerrafondaio”, Benjamin Netanyahu, per avere questi minacciato l’Iran di “annientamento atomico” proprio mediante il sistema segreto di armi atomiche del regime sionista (segreto ma non troppo).

Parlando durante una cerimonia presso l’impianto nucleare di Dimona nel deserto del Negev, Mercoledì, Netanyahu aveva affermato che Israele( paese occupante) deve affrontare minacce da vicino e da lontano.

“Coloro che minacciano di spazzarci via mettono loro stessi in un simile pericolo, e in ogni caso non raggiungeranno il loro obiettivo”, ha detto Netanyahu. “Ma i nostri nemici sanno molto bene ciò che Israele è in grado di fare. Hanno familiarità con la nostra politica. Chiunque cerca di farci del male, noi lo annienteremo “, ha dichiarato Netanyahu.

Utilizzato Twitter per rispondere alla minaccia altamente aggressiva fatta del premier israeliano , avvenuta lo stesso giorno in cui le nazioni del mondo stavano osservando la Giornata internazionale contro i test nucleari.

“L’Iran, un paese senza armi nucleari, è minacciato di annientamento atomico da parte di un paese guerrafondaio che dispone di un’effettiva fabbrica di armi nucleari”, ha twittato il principale diplomatico iraniano, descrivendo le dichiarazioni di Netanyahu come “al di là di ogni vergogna”.

Israele è l’unico possessore di armi nucleari in Medio Oriente, in spregio ai trattati internazionali, ma la sua politica non è né confermare né negare che disponga di bombe atomiche. Si stima che il regime di Tel Aviv abbia tra le 200 e le 400 testate nucleari nel suo arsenale.

Diversamente dall’Iran, il regime sionista ha rifiutato di aderire al Trattato di non proliferazione nucleare (NPT) – il cui scopo è impedire la diffusione della tecnologia nucleare delle armi e delle armi – in deroga alla pressione internazionale che per Israele non esiste.

Marcando la Giornata internazionale contro i test nucleari, il ministro degli Esteri Zarif aveva in precedenza attaccato il regime israeliano e il suo convinto patrocinatore, gli Stati Uniti, come unico possessore di bombe nucleari nella regione e “unico utilizzatore” di armi atomiche nel mondo , rispettivamente.

“Ricordiamo anche che l’Iran ha chiesto la Nuclear Weapon Free Zone (zona denuclearizzata) dal 1974”, ha detto Zarif in un tweet.
Altrove nei suoi commenti, Netanyahu ha detto che l’esercito israeliano continuerà a prendere di mira i consiglieri militari iraniani, che hanno assistito l’esercito siriano nelle loro battaglie contro i terroristi sostenuti dall’estero.

L’esercito israeliano, ha detto Netanyahu, “continuerà a operare con piena determinazione e con piena forza contro” quelli che ha definito i tentativi dell’Iran “di mettere in campo forze e sistemi d’arma avanzati in Siria”.

L’Iran non ha truppe sul terreno in Siria e la sua missione consultiva antiterroristica – come quella della sua alleata Russia – arriva su richiesta del governo di Damasco, ha ribadito il ministro iraniano.

Preoccupato per i guadagni della Siria contro i terroristi, Israele spesso attacca obiettivi militari all’interno della Siria nel tentativo di sostenere gruppi terroristici jiadisti che hanno subito sconfitte sul campo di battaglia.

Il regime ha anche fornito armi e supporto ai militanti jadisti anti-Damasco e cure mediche agli elementi de gruppi Takfiri feriti in Siria.

Il 9 aprile, un raid aereo israeliano contro la base aerea T-4 nella provincia di Homs in Siria ha ucciso più di una dozzina di persone, inclusi sette consiglieri militari iraniani.

L’Iran ha promesso che questa aperta aggressione di Israele non rimarrà impunita.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » sab set 01, 2018 7:19 pm

Israele: e se criticassimo la politica di Netanyahu verso l’Iran?
Franco Londei settembre 1, 2018

https://www.rightsreporter.org/israele- ... erso-liran

Il falco Netanyahu… è questo che si dice del Primo Ministro di Israele nei gruppi che si oppongono allo Stato Ebraico o anche solo allo stesso Premier israeliano, che sia un falco. Beh, io non so cosa intendono gli oppositori di Netanyahu con la parola “falco”, so che con l’Iran (ma anche con Hamas) lo avrei voluto vedere più falco e meno colomba.

Ho sempre difeso la politica di Netanyahu, lo avrei fatto comunque per qualsiasi premier israeliano. L’ho difeso persino quando andava a Mosca a chiedere il permesso di fare qualche raid in Siria contro le basi iraniane e di Hezbollah, anche se quelli bravi lo chiamano “coordinamento”. Ma per come si sono messe le cose con l’Iran (a anche con Hamas) temo che qualcosa nella strategia del Premier israeliano non abbia funzionato proprio a puntino.

Facciamo il riassunto della situazione. Attualmente in Siria vi sono diverse migliaia di soldati e miliziani iraniani a soli 80 Km dal confine con Israele (a essere ottimisti). Non sono disarmati, sono ben armati e addestrati perfettamente, hanno missili a medio/lungo raggio con i quali possono colpire praticamente tutto il territorio israeliano. Gli 80 Km di distanza dal confine israeliano è tutto quello che Netanyahu ha ottenuto da Putin (prima erano 50, poi sono diventati 100 e infine si è deciso per gli 80). Lo Zar russo non ha nemmeno preso in considerazione la richiesta israeliana che chiedeva l’uscita dalla Siria di tutte le milizie e le forze armate riconducibili a Teheran.

Poco più in la, in Libano (ma anche in Siria) vi sono poi quei brav’uomini di Hezbollah, alleati fedelissimi degli iraniani, i quali oltre ad avere 150.000 missili (CENTOCINQUANTAMILA) hanno un vero e proprio esercito ben armato e addestrato pronto a combattere fino alla morte contro Israele. Tutti e due, Iran ed Hezbollah, dicono apertamente che il loro obiettivo è la distruzione di Israele.

Bene, qual’era invece l’obiettivo primario di Netanyahu? Prima di tutto impedire che l’Iran consegnasse armi e sistemi d’arma agli Hezbollah passando per la Siria. Poi, ma è arrivata dopo, Netanyahu aveva l’esigenza di impedire a tutti i costi che gli iraniani si posizionassero stabilmente in Siria, a pochi Km dal Golan. Ebbene, ha fallito in tutti e due gli obiettivi. Se non lo riconosciamo non facciamo un buon servizio a difesa di Israele.

E non crediate che siano bastati sette/otto raid aerei in Siria su obiettivi iraniani o di Hezbollah. Con il senno di poi possiamo dire che erano solo palliativi, un contentino dato da Putin a Netanyahu. Ma quando si è trattato di fare veramente sul serio lo Zar russo non ci ha pensato un attimo su da che parte stare: Iran, Iran, fortissimamente Iran.

Ieri poi, a completamento del quadro, è emerso che gli iraniani hanno spostato missili a medio/lungo raggio in Iraq, ufficialmente vendendo quei missili alle milizie sciite irachene, in realtà posizionando in Iraq, di fatto sotto il loro diretto controllo, batterie di missili in grado di colpire Tel Aviv o Riad. Non so se ci si renda conto di quanto sia pericolosa questa ultima notizia, non solo perché di fatto apre un terzo fronte di minaccia per Israele (con Hamas sarebbero quattro, ma ne parleremo in un’altra occasione), ma soprattutto perché certifica il controllo iraniano sull’Iraq.

Ora, capite che con questa situazione c’è ben poco da fare la colomba e continuare con la politica della prudenza come ha fatto Netanyahu fino ad oggi, soprattutto perché contava sull’aiuto di Putin (mai lasciare l’alleato americano, a prescindere da chi siede alla Casa Bianca), aiuto che chiaramente non è arrivato, non perché Putin sia un bugiardo, ma perché l’Iran è l’alleato regionale più importante per la Russia mentre lo Zar russo non ha alcun interesse ad aiutare Israele, ne economico, né politico, né strategico-militare.

Può un vecchio sionista buon amico di Israele criticare Netanyahu per questo risultato? Senza malignità né tanto meno secondi fini politici, ma con la schiettezza che ci si aspetta da un amico.

Non lo dico con leggerezza e sono consapevole del prezzo che Israele dovrebbe pagare, ma io credo che ormai la situazione sia così grave da necessitare un cambio radicale di strategia, credo che sia arrivato il momento per Netanyahu di fare veramente il falco. A livello militare Israele non è secondo a nessuno, aspettare inerti che l’accerchiamento sia completato è davvero un suicidio.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » mer set 26, 2018 7:01 am

FIATO SUL COLLO, IL COLLO DEL MONDO
Niram Ferretti

All'Onu, il "moderato" Rouhani ha dichiarato che Israele rappresenta la maggiore minaccia per la sicurezza mondiale. Israele, secondo Rouhani, minaccerebbe anche altri Stati di annichilirli nuclearmente. Sì, ha detto così. Non ha specificato quando e quali Stati sarebbero stati minacciati di essere distrutti, ma non importa. Naturalmente, i "crimini" sionisti contro i palestinesi sarebbero possibili unicamente grazie alla copertura degli Srati Uniti. Insomma, dai, Il piccolo Satana e il Grande Satana ne combinano di tutti i colori.

Il discorso di Rouhani arriva dopo quello di Donald Trump. Che, come al solito è stato molto netto riguardo all'Iran. Non farà nessuno sconto e a novembre le sanzioni contro chi comprerà il petrolio dalla Repubblica Islamica saranno molto severe. "Le più pesanti mai viste fino ad ora" ha dichiarato tempo fa.
Ora, Rouhani non ha capito una cosa, e molti non l'hanno capita ancora, l'era Obama è terminata. L'era della pacificazione con uno Stato canaglia che si trova agli ultimi posti al mondo per la salvaguardia dei diritti umani, tentacolarmente proteso in Libano, Iraq, Yemen, Siria e retto da una delle più invasate classi politiche del pianeta.

In 'piazza della Palestina' a Teheran c'è un orologio che scandisce il tempo che resterebbe a Israele prima della sua distruzione.
E la sua distruzione potrebbe innescare, qualcosa di più grande di quello che fu la Shoah degli ebrei consumatasi nei campi di Dachau o Auschwitz 70 anni fa. Gli Stati islamici potrebbero presto scatenare una nuova shoah, ma tale da trascinare con sé il Medioriente intero.



La Haley replica a Rouhani “Affamate gli iraniani I nemici li avete in casa”
Iran, l’attacco terroristico alla parata militare delle Guardie Rivoluzionarie
di Nick Gimbel
24 settembre 2018

http://www.italiaisraeletoday.it/la-hal ... te-in-casa

L’ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Nikki Haley ha respinto l’affermazione dell’Iran che Washington e i suoi alleati del Golfo sono i mandanti del micidiale attacco alla parata militare delle Guardie rivoluzionarie che ha causato 29 morti e oltre 60 feriti.

La Haley ha respinto al mittente le accuse. ” Il regime iraniano spende ogni soldo per le forze armate, ha oppresso e affamato il suo popolo, qualche mese fa solo l’intervento dei pasdaràn ha soffocato le manifestazioni di protesta in tutto il Paese. L’Iran deve guardare al suo interno… Può darci le colpa di ciò che vuole. La verità è che deve guardarsi allo specchio.”

I gruppi arabi anti-governativi, Ahvaz National Resistance e Islamic State Group (ISIS) hanno entrambi rivendicato l’attacco. Tuttavia, non hanno fornito alcuna prova.

Le guardie rivoluzionarie iraniane hanno promesso “una vendetta sanguinaria che non sarà dimenticata. Una vendetta dentro e fuori al Medio Oriente.” “L’America vuole provocare caos e disordini nel nostro paese. – ha detto Rouhani- Ma queste sono fantasie irreali: non raggiungeranno mai i loro obiettivi. Supereremo le sanzioni statunitensi con il minor costo possibile e faremo in modo che l’America si rammarichi della sua aggressività nei confronti dell’Iran”.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » gio set 27, 2018 9:47 pm

Macron si schiera con gli ayatollah
27 settembre 2018

http://www.italiaisraeletoday.it/macron ... -ayatollah

Il presidente Usa Donald Trump, in apertura di una riunione del Consiglio di sicurezza Onu per la prima volta da lui presieduta, denuncia l’atteggiamento sempre più aggressivo dell’Iran, nonostante nel 2015 Teheran abbia firmato l’accordo mirato a bloccare il suo programma sul nucleare.

Ma, «negli anni successivi alla firma dell’accordo, l’aggressività dell’Iran non ha fatto che aumentare» osserva Trump, che ha ritirato il sostegno del suo Paese da quell’accordo. Perciò, le sanzioni contro l’Iran saranno «pienamente» in vigore all’inizio di novembre, «dopo di che gli Stati Uniti imporranno nuove sanzioni, più dure che mai, per contrastare il complesso del comportamento malvagio dell’Iran».

Subito dopo di lui, prende la parola il presidente francese, Emmanuel Macron, ormai è entrato nella parte dell’antipopulista. «La crisi iraniana non si può ridurre a una politica delle sanzioni», proclama dal palco dinanzi all’assemblea, che invita a «costruire insieme una strategia di lungo termine per la gestione di questa crisi, che non può ridursi a una politica di sanzioni» dell’Iran. Si fa paladino degli ayatollah e della loro bomba, pur di prendere le distanze dall’America.



FINALMENTE L'UNIONE EUROPEA HA UNO SCATTO D'ORGOGLIO E FILA DRITTA IN SOCCORSO....DEGLI AYATOLLAH

Davide Riccardo Romano
26 settembre alle

Sappiamo tutti quanto l'Unione Europea faccia fatica a avere una politica estera unita. Dalla questione della gestione dei migranti in arrivo in Europa alla crisi libica, in ogni situazione i diversi interessi nazionali confliggono e rendono difficile una politica estera comune. In questi giorni, finalmente l'Unione Europea batte un colpo in politica estera in maniera unitaria. Per farlo, purtroppo, sceglie la peggiore delle cause: il sostegno al regime iraniano. Dopo la decisione di Trump di isolare gli Ayatollah di Teheran che destabilizzano mezzo Medio Oriente (da Libano allo Yemen, passando per l'Iraq e Gaza) e ora vogliono pure l'arma nucleare, ecco che l'Alto Commissario Mogherini si sta inventando un sistema per aggirare le sanzioni USA contro la teocrazia che opprime i cittadini iraniani.
È un segno dei tempi che stiamo vivendo, dove i diritti umani finiscono nel dimenticatoio, lasciando in prima fila gli interessi economici. Non dimentichiamo che in Italia siamo arrivati a stipulare accordi che tutelano le aziende italiane che investono in quel regime sanguinario (a spese del governo, dunque coi nostri soldi). Cosa che non accade con un imprenditore che investe nel sud Italia o - se vogliamo restare a esempi esteri - in Tunisia o alle Maldive, dove le giovani democrazie andrebbero invece aiutate a rafforzarsi.
Ma purtroppo viviamo in un mondo al contrario che premia le dittature e volta le spalle alle democrazie, e che così vede l'Alto Commissario Mogherini impegnarsi per stendere il tappeto a chi uccide i propri cittadini invece che in favore di chi li difende. Dalla parte di chi lapida le donne, e non a sostenere chi le aiuta a emanciparsi.
Buona fortuna a tutti noi europei, ne abbiamo bisogno.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » ven set 28, 2018 10:06 pm

NUCLEARE IRANIAN: IL MOSSAD TROVA QUELLO CHE LA AIEA FA FINTA DI NON VEDERE
Di Sarah G.Frankl
28/09/2018

https://www.facebook.com/noicheamiamois ... 1481745572

Il Mossad ha individuato in Iran una nuova struttura nucleare segreta, una specie di grande magazzino dove gli Ayatollah stoccano materiale proibito dal JCPOA, l’accordo sul nucleare iraniano.

Lo ha rivelato ieri il Premier israeliano, Benjamin Netanyahu, davanti all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite mostrando le fotografie di quello che è stato definito “il magazzino nucleare” degli Ayatollah, situato a poca distanza da Shourabad dove pochi mesi fa sempre il Mossad portò a termine una della più ardite operazione della intelligence mondiale riuscendo a sottrarre agli Ayatollah migliaia di documenti e file segreti inerenti il programma nucleare iraniano.

Secondo quanto afferma Netanyahu, da quando il Mossad ha sottratto quei documenti segreti gli iraniani sono stati impegnati a nascondere le prove delle loro violazioni spostando da quel magazzino un gran numero di materiale radioattivo, 15 Kg solo lo scorso mese secondo le indagini del Mossad.

Netanyahu ha detto anche che Israele ha condiviso con la AIEA, l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, i dati e le informazione raccolte dal Mossad su questo deposito segreto ma che la AIEA non ha mai risposto alle notifiche israeliane. «L’AIEA non ha chiesto di ispezionare un singolo sito scoperto in quell’archivio segreto, quindi, data questa inerzia, ho deciso di rivelare oggi qualcos’altro che abbiamo condiviso con l’AIEA e con alcune agenzie di intelligence» ha detto Netanyahu all’Assemblea delle Nazioni Unite mostrando foto satellitari e ravvicinate del “magazzino nucleare”.

LA TV IRANIANA SI OSCURA APPENA NETANYAHU MOSTRA LE FOTO

Il canale televisivo in inglese della TV iraniana che stava trasmettendo in diretta il discorso di Netanyahu ha improvvisamente interrotto le sue trasmissioni non appena il Premier israeliano ha mostrato le fotografie del “magazzino nucleare”, un fatto davvero curioso al quale è seguito un imbarazzato silenzio delle autorità iraniane sulle rivelazione di Netanyhau.

UN MESSAGGIO ANCHE PER HEZBOLLAH

Netanyahu ha voluto lanciare un durissimo messaggio anche a Hezbollah. «Oggi ho un messaggio per Hezbollah: Israele sa cosa stai facendo, Israele sa dove lo stai facendo e Israele non ti permetterà di farla franca» ha ammonito il Premier israeliano senza però dire a cosa si stesse riferendo visto che le attività illegali e terroristiche di Hezbollah hanno ramificazioni in tutto il mondo.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » sab set 29, 2018 9:01 pm

Senza giri di parole: L'Amministrazione Trump e l'Iran
Di Niram Ferretti
26 settembre 2018

http://www.linformale.eu/senza-giri-di- ... mp-e-liran

Se non fosse già stato sufficientemente chiaro precedentemente, ora lo è in mondo inequivocabile. La contrapposizione netta tra due visioni con conseguente diversità di obbiettivi e mezzi per raggiungerli. Da una parte l’Europa che cerca di trovare il modo per aggirare le sanzioni americane contro l’Iran, sanzioni che si inaspriranno ulteriormente il 5 di novembre per chi acquisterà il greggio dalla Repubblica Islamica, quella stessa Europa che l’anno scorso ha votato compatta all’ONU contro la decisione sovrana americana di dichiarare Gerusalemme capitale di Israele, quella stessa Europa che guidata da Germania, Francia e Regno Unito, ha magnificato le virtù dell’accordo sul nucleare iraniano fortissimamente voluto da Barack Obama. Nulla di cui meravigliarsi. Non era forse un ex ministro degli Esteri tedesco, Joschka Fischer a dichiarare nel 2006 “Noi europei abbiamo sempre suggerito ai nostri partner iraniani che è nel loro interesse eminente considerarci come uno scudo protettivo”?

Ieri all’ONU, Donald Trump, nel suo discorso, ha ribadito senza incertezza la linea americana anti-iraniana senza concedere nessuno sconto. “Non possiamo permettere a un regime che canta ‘Morte agli Stati Uniti’ e minaccia Israele di annichilimento di possedere i mezzi per lanciare una testata nucleare su qualsiasi città del pianeta. Non possiamo permetterlo“. Di rinforzo alle parole di Trump sono arrivate quelle di John Bolton, il Consigliere per la Sicurezza Nazionale, il quale, ospite di un evento a New York organizzato dal gruppo United Against Nuclear Iran, ha pronunciato il discorso più duro finora mai pronunciato da un alto funzionario del governo degli Stati Uniti contro l’Iran.

“Secondo i mullah di Teheran noi saremmo ‘Il Grande Satana’, signore del sottosuolo, padrone del rabbioso inferno. Dunque posso immaginare che mi prenderanno sul serio quando oggi gli assicurerò che se intralcerete noi e i nostri alleati, i nostri partner, se danneggerete i nostri cittadini, se continuerete a mentire, a fare il doppio gioco e a ingannare, sì, senza dubbio le conseguenze saranno infernali…I giorni dell’impunità di Teheran sono terminati”.

Le parole di Donald Trump e di John Bolton arrivano dopo l’ammonimento del Segretario alla Difesa, il Generale John Mattis, in risposta alle dichiarazioni iraniane sulla presunta responsabilità americana e israeliana dietro l’attacco terroristico avvenuto ad Ahvaz nell’Iran sudoccidentale che ha causato 25 morti e il ferimento di 70 persone. Attacco rivendicato dai separatisti arabi regionali. Alle minacce di ritorsione contro gli Stati Uniti, Mattis ha ribadito che qualsiasi azione contro gli Stati Uniti riceverebbe una risposta ferma.

La determinazione dell’Amministrazione Trump nei confronti del regime iraniano non solo non è diminuita da quando un anno fa a Tokyo sempre il Segretario alla Difesa esplicitò la posizione ufficiale della Casa Bianca sull’Iran, “Per quanto riguarda l’Iran, si tratta del principale e più grande Stato sponsor del terrorismo a livello mondiale“, ma dalle parole è passata ai fatti concreti, con l’uscita degli Stati Uniti a maggio dell’anno scorso dall’accordo sul nucleare voluto da Obama, al reintegro delle sanzioni.

Lo “scudo protettivo” dell’Europa a tutela dell’Iran e dei suoi interessi potrà poco o nulla per contrastare le misure che sono state prese e verranno prese dagli Stati Uniti, ma, ancora una volta ci permette di capire qual è la posta in gioco, e su quale parte della scacchiera posizionarsi. Con la UE, a favore di chi ha un obbiettivo di espansione egemonica in Medioriente in nome degli ideali integralisti della rivoluzione khomeinista del 1979 e nella distruzione di Israele uno dei suoi obbiettivi dichiarati, o con Israele e gli Stati Uniti a difesa di una idea di Occidente che l’Europa ha progressivamente indebolito e praticamente abbandonato.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » mer ott 03, 2018 6:25 pm

La Francia si unisce al blocco anti-Iran: "Una minaccia per la regione"
Lorenzo Vita

http://www.occhidellaguerra.it/francia-iran-attentato

Tra Francia e Iran adesso è guerra aperta. I francesi hanno accusato pubblicamente l’Iran di aver ordinato la pianificazione di un attentato a Villepinte, poco lontano da Parigi, per colpire un raduno di oppositori della Repubblica islamica.

L’accusa dell’intelligence francese

Un’accusa specifica rivolta in particolare al ministero dell’Intelligence e arrivata a poche ore da un’altra notizia: il congelamento per sei mesi dei beni in Francia di due cittadini iraniani e del ministero per la Sicurezza e l’Intelligence di Teheran.

Il decreto è stato pubblicato in gazzetta ufficiale. Uno degli uomini colpiti dal decreto è stato identificato in Assadollah Asadi, sospettato di aver organizzato l’attacco che avrebbe dovuto tenersi a giungo fuori la capitale francese.

Teheran ha ovviamente respinto al mittente le accuse rivolte da Parigi. Ma adesso lo scontro diplomatico è estremo. Ed è interessante soprattutto perché la Francia, tradizionalmente, ha sempre avuto un rapporto proficuo con l’Iran. Mentre adesso sembra aver cambiato rotta, orientandosi verso una dura presa di posizione nei confronti del governo della Repubblica islamica.

Le informazioni del Mossad

Dietro alle accuse dell’intelligence francese ci sarebbe non solo l’opera dei servizi di Parigi, ma anche un coinvolgimento diretto del Mossad israeliano.

Secondo quanto sono riusciti a sapere i cornisti di Reuters, il Mossad ha consegnato informazioni di fondamentale importanza a Germania, Francia e Belgio, che hanno condotto, in estate, all’arresto di una cellula guidata da un diplomatico iraniano.

Come ricorda Haaretz, la Francia aveva avvertito Teheran di aspettarsi una risposta. Da quanto si era riuscito a capire, il diplomatico iraniano era stato arrestato in Germania, sospettato di essere coinvolto nella pianificazione dell’attacco al Consiglio nazionale della resistenza iraniana. Attacco che sarebbe appunto avvenuto a Villepinte in una riunione dove erano stati invitati anche Rudy Giuliani e diversi ex ministri europei e dei Paesi arabi.

Il cambio di rotta di Parigi

Emmanuel Macron, negli ultimi mesi, ha deciso di intraprendere una linea molto meno morbida nei confronti dell’Iran. In un primo tempo, il presidente francese aveva puntato sulla volontà di creare una partnership con Teheran ancorata al mantenimento e al rispetto dell’accordo sul programma nucleare iraniano del 2015.

All’Eliseo si voleva cercare di costruire una base diplomatica con l’Iran per aprire il mercato del Paese alle aziende francese. E per molto tempo questo è stato il leit-motiv della politica francese in Medio Oriente, come dimostrato dalla firma degli accordi delle più grandi imprese di Parigi con gli iraniani, in primi Airbus, Renault e Total.

Una strategia che però è cambiata notevolmente in quest’ultimo periodo. Airbus non ha voluto mantenere l’accordo con l’Iran dopo le sanzioni degli Stati Uniti, evitando ogni possibile coinvolgimento nella scure delle sanzioni indirette di Washington.

E Total ha abbandonato South Pars, il giacimento iraniano, lasciando in pratica ai cinesi di China Petroleum Corporation la quasi totalità dello sviluppo della fase 11 della più grande riserva di gas del Golfo Persico. Una decisione che ha scatenato l’ira di Teheran, ma che ha trovato un forte supporto sia da parte israeliana che statunitense, due Paesi che sono coinvolti direttamente nell’assedio politico e finanziario contro la Repubblica islamica.

Mattis a Parigi

Mentre il governo francese varava il decreto di congelamento dei beni, a Parigi arrivava il segretario alla Difesa degli Stati Uniti, James Mattis. Una coincidenza che ovviamente non può essere secondaria. È evidente che la Francia ha voluto inviare un segnale.

E non a caso, il ministro della Difesa francese, Florence Parly, ha voluto parlare esplicitamente dell’Iran affermando che il programma missilistico iraniano è una minaccia per il Medio Oriente così come l’influenza di Teheran una delle maggiori preoccupazioni di Parigi. Parole che, unite al congelamento dei beni iraniani in Francia, rappresentano una scure decisamente pesante che si è abbattuta sulle relazioni fra Parigi e Teheran.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » ven nov 09, 2018 8:18 am

Giulio Meotti
Niram Ferretti

https://www.facebook.com/pagnogno.mosca ... 4982557314

Grandissimo discorso del consigliere della sicurezza nazionale di Trump, John Bolton, due sere fa a New York: “Sono finiti i giorni in cui gli Stati Uniti vendevano gli alleati, placavano i regimi assassini e giravano in punta di piedi attorno ai fatti in nome della correttezza politica. Non sacrificheremo la sicurezza di Israele per ottenere elogi nei cocktail party giusti. Gli Stati Uniti si sono ritirati dal disastroso accordo nucleare iraniano, il peggior fiasco diplomatico nella storia americana. Si basava sul tragico errore che una stretta di mano e un ammiccamento tra le sedicenti elite globali fosse una protezione sufficiente per milioni di vite innocenti in tutto il mondo. Lo Stato di Israele è stato fondato sulla scia delle peggiori atrocità che l'uomo abbia conosciuto. Le nazioni europee che hanno assistito in prima persona agli orrori dell'Olocausto dovrebbero apprezzare la necessità di tagliare i legami commerciali con l’Iran, un regime che diffonde propaganda antisemita, promuove il terrorismo contro gli ebrei e chiede la distruzione dello stato ebraico. Il nostro solenne impegno, ‘Mai più’, significherà che non permetteremo a un regime, l’Iran, che cerca l'annientamento totale di Israele, di possedere le armi più letali del mondo”. Meno male che c’è l’America, oltre a Federica Mogherini.
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