Iran, ebrei, persecuzione, guerra a Israele

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Messaggioda Berto » sab gen 04, 2020 9:24 am

Iran, Luttwak su Soleimani: "La sua morte sia un avvertimento anche per Erdogan in Libia"
Giovanna Pavesi - Ven, 03/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ira ... 4Cjk4eXdaY


Il politologo americano, a poche ore dalla morte di una delle figure chiave in Medio Oriente, ha commentato così l'operazione fatta partire dalla Casa Bianca: "Non ha calcolato il fattore Trump, che a differenza di Obama lo ha ucciso"

"La morte di Qasem Soleimani? Sia un avvertimento anche per Erdogan per la Libia". A dirlo, in queste ore di tensione, dopo l'uccisione di uno degli uomini più potenti del Medio Oriente, è l'economista e politologo statunitense, Edward Luttwak, il quale, a poche ore dalla notizia del decesso del generale iraniano e capo dei Pasdaran, ha commentato così la sua morte, avvenuta a Baghdad a causa di un raid americano.

Il fattore Trump

Secondo quanto riportato da Luttwak, ascoltato da Adnkronos, in Iraq sarebbe in corso, in queste ore, "una grande festa popolare" per la morte di Soleimani: "Gli iracheni che soffrono della presenza degli iraniani e delle loro milizie festeggiano, mentre altri, come Emmanuel Macron, protestano". E non ha intenzione di rinunciare alla polemica, per commentare la morte del generale iraniano, la cui morte è stata subito confermata anche da Teheran: "In questi anni non è stato uno che ha distribuito caramelle hai bambini, non ha calcolato il fattore Trump che, a differenza di Barack Obama, ha risposto e lo ha ucciso".

L'uccisione di Soleimani

A uccidere uno dei leader più importanti dei Pasdaran e guida delle brigate Al Quds sarebbe stato un attacco missilistico, il cui piano sarebbe partito direttamente da un ordine arrivato dalla Casa Bianca: prima, infatti, un convoglio composto da due auto è stato individuato nella tarda serata di Baghdad, in avvicinamento al principale aeroporto della capitale irachena; poi è entrato in azione un drone, che ha scagliato contro i due mezzi alcuni missili che non hanno lasciato scampo a chi si trovava al suo interno.

"È responsabile di massacri di civili"

Il politologo americano, poi, ha attribuito diverse responsabilità politiche al generale Soleimani e ha detto: "Ha organizzato, nelle zone urbane siriane, i massacri di civili che erano contro il regime di Bashar Assad, protetto dall'Iran". E ha continuato: "Ha tentato, per anni, di attaccare Israele, ma ha fallito. Era dietro agli attacchi contro gli Stati Uniti e il governo iracheno nella Zona Verde di Baghdad".

L'avvertimento di Luttwak

Per il saggista statunitense, l'azione di queste ore avrà sicuramente delle ripercussioni, anche se non teme conseguenze così importanti: "Ci sarà sicuramente una risposta, ma non credo sarà devastante. Se lo sarà, ci sarà un'altra azione per punirla". La morte del generale iraniano, per Luttwak dovrebbe rappresentare una sorta di monito anche per il presidente turco Erdogan, il quale, secondo Luttwak "vuole mandare i suoi soldati in Libia, che è invece una zona di interesse italiana". E ha aggiunto: "Spero che ai turchi non sia permesso il fatto di andare in Libia. Il governo italiano devo capire che se Erdogan va in Libia, vengono danneggiati gli interessi italiani, non quelli della Finlandia".




Gino Quarelo
Se 1400 anni fa avessero giustiziato Maometto come Soleimani (anziché esiliarlo a Medina), avrebbero risparmiato 14 secoli di immani sofferenze all'intera umanità, ai cristiani e agli ebrei.


Federico Di Gregorio
Alberto Pento le sue parole sono abominevoli.


Alberto Pento
Federico Di Gregorio,
non credo proprio, le mie parole rispondono al vero:
Maometto era un ladro e rapinatore, razziatore e sequestratore, assassino e sterminatore, prepotente e violento, discriminatore della donna, invasato e idolatra, senza alcun rispetto per la diversità etnico cuturale e religiosa, il razzista criminale per antonomasia, un bugiardo ignorante e presuntuoso, unico modello per tutti i suoi seguaci, inventore dell'idolatria del Corano e di Allah che in 1400 anni ha provocato la schiavitù di decine di milioni di persone, la morte di centinaia di milioni di persone, la sottomissione alla mostruosità coranica e allaica di miliardi di esseri umani disposti ad uccidere e a uccidersi per seguire il suo esempio e conformarsi alle mostruose prescrizioni del suo idolo.
Al suo confronto Hitler e Stalin sono dei pivelli del male.






Chi era Soleimani, il terrorista dipinto come un eroe
Loredana Biffo

http://caratteriliberi.eu/2020/01/03/mo ... 2nfkqw1lqc

Quassem Soleimani è stato ucciso, ma chi era questo personaggio, pupillo dell’ayatollah Khamenei, che ora tutti si prodigheranno a definire come vittima degli americani?

Soleimani era il più potente e sanguinario comandante della Forza Qods del regime iraniano. Molti esponenti politici e dell’informazione ritengono che nella sua lunga carriera abbia commesso numerosi ed efferati crimini, non solo in Medio Oriente ma anche nei paesi occidentali.

Kenneth Timmerman, autore di “Conto alla rovescia verso la crisi”, ritiene che Soleimani non solo sia pari a Bin Laden in termini di gravità dei crimini commessi, ma che ora sia assolutamente più pericoloso di Bin Laden, con le mani più sporche di sangue di qualunque altro terrorista nel mondo, e che fosse giunto il momento di porre fine ai suoi crimini.

Gli analisti americani dicono che la pressoché totale mancanza di indagini su Soleimani, lo abbia reso ancora più famoso di Bin Laden tra la gente e nei circoli occidentali, dove è stato sempre visto come un simbolo dal regime iraniano dai suoi sostenitori estremisti di tutto il mondo, ammirato ed emulato da tutte le forze terroristiche in Medio Oriente.

Timmerman ritiene che Soleimani sia un simbolo, e che intendeva creare un califfato o uno stato islamico, ovvero che abbia tenacemente portato avanti lo scopo principale del regime iraniano, che ha sempre presentato Soleimani come un uomo forte, colui che doveva realizzare “l’obbiettivo della nazione”: ovvero estendere l’influenza iraniana in tutto il Medio Oriente e realizzare il nuovo Califfato Islamico, ecco perché partecipò alle guerre in Siria e Iraq, per incoraggiare le milizie sciite a combattere fino alla morte.

Il numero delle forze sotto il comando di Soleimani viene stimato dagli americani in centinaia di migliaia, sparse in tutto il Medio Oriente.

Il ruolo di Soleimani non si limitava semplicemente a minare le basi della sicurezza nella regione, ma anche ad interferire nelle questioni politiche, a distribuire posizioni ministeriali nei paesi sotto il suo giogo e, a volte, persino alla nomina dei loro primi ministri. Non si trattava di un “terrorista qualunque”, bensì esso rappresentava il clou di tutta la strategia imperialista iraniana.

Con Trump in carica, c’è stata una quantità crescente di richieste per porre fine all’intervento distruttivo iraniano nella regione, per designare l’Iran come uno stato sponsor del terrorismo e Soleimani leader dei terroristi.

Gli esperti di terrorismo ritengono che la forza Quds sia il braccio estero delle Guardie Rivoluzionarie, sottolineando che questa ha fatto cose che possono essere considerate, a livello internazionale, atti terroristici.

La forza Quds è responsabile della creazione degli Hezbollah libanesi, li rifornisce di supporto militare, finanziario e dell’addestramento, in modo da renderli in grado di compiere atti terroristici e di dominare il Libano dopo essersi sbarazzati di Rafiq Hariri, l’ex-Primo Ministro libanese.

L’Iran ha una lunga storia come sponsor del terrorismo, ha dato rifugio a membri di Al-Qaeda, d’accordo con Osama Bin Laden durante gli anni ’90, e alcuni familiari di Bin Laden vivono tutt’ora in Iran.

La forza Quds è anche accusata di compiere atti terroristici negli Stati Uniti, come il tentativo di assassinare Adel al-Jubeir, l’ex-ambasciatore saudita negli Stati Uniti. E secondo lo stesso Pentagono, Soleimani e i suoi uomini hanno addestrato i terroristi a creare dispositivi esplosivi e ad utilizzarli in Iraq e Afghanistan contro le truppe americane. Ecco perché gli americani hanno un grande interesse ad indagare sulla forza Quds e sul suo comandante.

Da non dimenticare che il regime iraniano agisce ed è responsabile di azioni terroristiche a livello internazionale. Note sono anche le lobby contro il movimento di opposizione fondato da Maryam Rajavy, Presidente eletta della Resistenza Iraniana, la quale ha più volte dichiarato che il Ministero dell’Intelligence del regime, opera attraverso una infinità varietà di metodi intimidatori e tattiche di eliminazione dei dissidenti all’estero.

Gli agenti possono lavorare sotto copertura come diplomatici nelle ambasciate iraniane o in compagnie cine Iran Air, nelle filiali di banche iraniane o anche in aziende private.

Si pensa che anche molti iraniani che sono impiegati in centri educativi all’estero, come nelle università, lavorino per il MOIS, poiché spesso devono tornare in Iran – sia per problemi di immigrazione o per borse di studio rilasciate dal governo iraniano o per altri motivi – essi potrebbero cooperare con il MOIS. Per il trasferimento di danaro il MOIS spesso sfrutta banche controllate dallo Stato con filiali in altri paesi.

Anche l’Hezbollah libanese e la Qods (o Quds) Force sono legati dal punto di vista organizzativo al MOIS. Il supporto a Hezbollah è sempre stato uno degli obiettivi della politica estera iraniana che ritiene Israele una minaccia; l’Iran fornisce ad Hezbollah supporto logistico e materiale, usandolo come tramite nelle sue operazioni di intelligence. Questo supporto è fornito sotto l’egida della diplomazia iraniana, oltre che del coordinamento delle Guardie Rivoluzionarie gestite da Soleimani.

La più grande infiltrazione du Al-Qods in Europa si trova bell’ambasciata iraniana in Germania. Al terzo piano dell’ambasciata erano presenti venti impiegati appartenenti alla Qods Force che coordinavano le attività terroristiche in Europa. Più recentemente sono stati costituiti importanti centri operativi in Bulgaria e Al-Qods ha provato a stabilirne un altro a Milano.

Soleimani è stato riconosciuto come terrorista perfino dalle Nazioni Unite, a dispetto di questa realtà, la propaganda occidentale attraverso Obama è riuscita a dipingerlo come un eroe, un combattente, così come ha dipinto il Presidente Rouhani come un moderato benché egli abbia fatto in passato, parte della famigerata “Commissione della morte”, nonostante lo scempio perpetrato da questi in merito ai diritti umani, il mondo, e in particolare l’Europa è stata spettatrice muta del massacro che stanno perpetrando nei confronti della popolazione iraniana in rivolta.

È bene chiarire che Soleimani era un terrorista, comandante dei Pasdaran – Forza Qods, fautrice dell’esportazione della rivoluzione khomeinista del 1979 in tutto il mondo, per instaurare ovunque lo Stato Islamico, a partire dai paesi già coinvolti in questo processo, quali la Siria, il Libano, l’Iraq la Striscia di Gaza e lo Yemen, che possono essere considerate vere e proprie aree sotto il tacco del regime degli ayatollah. Il MOIS ha inoltre da diversi anni agenti all’estero preposti a rapire iraniani dissidenti fuggiti dal paese, con il compito di riportarli in Iran per imprigionarli e ucciderli.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » sab gen 04, 2020 9:25 am

Trump "smaschera" Soleimani: "Progettava attacchi contro diplomatici Usa"
Angelo Scarano - Ven, 03/01/2020

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/tru ... J-cluGrIwk

Il presidente degli Stati Uniti, Trump, svela: "Voleva uccidere i nostri diplomatici. Lo abbiamo trovato e lo abbiamo fermato"

Dopo il raid che ha ucciso il leader delle Guardie della Rivoluzione iraniane, Soleimani, Donald Trump in una conferenza stampa davanti alla Nazione spiega perché gli Stati Uniti hanno deciso di sferrare questo attacco.

Secondo quanto affermato dal presidente degli Stati Uniti, il generale iraniano stava pianificando alcuni attacchi a Baghdad contro il personale diplomatico statunitense: "Stava organizzando imminenti e sinistri attacchi contro diplomatici e militari americani. Lo abbiamo preso e lo abbiamo eliminato". Sui venti di guerra che da oggi soffiano sul Medio Oriente e su un possibile scontro tra Usa e Iran, Trump afferma: "Abbiamo agito per fermare una guerra, non per iniziarla". Poi concludendo il suo discorso da Mar-a-Lago, in Florida, il presidente degli Stati Uniti ha tuonato: "Il regno del terrore di Soleimani è finito". Intanto gli Stati Uniti dispiegheranno migliaia di truppe aggiuntive in Medioriente in seguito alle tensioni con l'Iran. Lo ha detto alla CNN un funzionario della Difesa degli Stati Uniti. Le truppe aggiuntive arriveranno dalla Forza di risposta immediata dell'82esima divisione aviotrasportata. In seguito ai disordini all'ambasciata americana a Baghdad, gli Stati Uniti avevano già dispiegato 750 truppe della stessa unità. Il nuovo schieramento comprenderà il resto della brigata, circa 3.000 soldati. Insomma le mosse di Washington dopo il raid contro Soleimani parlano di un rafforzamento della forza militare sul territorio che si appresta a diventare lo scenario di scontro principale tra gli Stati Uniti e Teheran.

La morte di Soleimani cambia le prospettive di stabilizzazione dell'area e tutti i segnali degli ultimi giorni portano venti di guerra. Solo due giorni fa, le milizie ribelli irachene hanno assaltato l'ambasciata americana. E qualche giorno fa alcuni razzi su Kirkuk hanno ucciso uno contractor americano. La scorsa notte poi il raid contro il convoglio di auto su cui viaggiava Soleimani. L'esplosione delle auto colpite dal missile ha definitivamente fatto saltare i rapporti diplomatici tra Teheran e Washington. Nell'area mediorientale, solo Israele ha sottolineato in modo positivo la mossa portata a termine dagli Stati Uniti. Il premier Netanyahu ha di fatto rivendicato il diritto per Israele e per gli stessi Stati Uniti all'autodifesa. Ora gli scenari sono imprevedibili. Di certo Teheran sta già pianificando una risposta dura contro Washington e ha invitato la Casa Bianca ad "acquistare bare per i soldati americani". Il mondo resta col fiato sospeso.



Maria Giovanna Maglie
3 gennaaio 2019

https://www.facebook.com/ema.bolo.10/po ... 5673378644

Morte dell'iraniano Soleimani. Vi dico come la penso, ovvero la penso esattamente come Matteo Salvini nel suo post sacrosanto e dovuto di oggi
"Donne e uomini liberi devono ringraziare il presidente Trump e la democrazia americana per aver eliminato uno degli uomini più pericolosi e spietati al mondo, un terrorista islamico, un nemico dell’Occidente, di Israele, dei diritti e delle libertà".
È così. L'uccisione di Soleimani è un gran colpo di inizio anno di Trump. Il regime iraniano degli spietati Ayatollah finanziatori del terrorismo è stato decapitato del suo stratega capo, quello dell'allargamento a Siria, Iraq, Libano e Yemen, delle guerre per procura,dei missili balistici nascosti nelle aree urbane in mezzo a civili inermi. Un mostro.
Com'era naturale, molti commentatori italiani ed anche cittadini che affollano i social, equamente divisi fra destra e sinistra, 'ché l'antiamericanismo non conosce ostacoli, hanno cominciato a difendere il generale che aveva sconfitto l'ISIS, agito bene in Siria, era amico di Putin, e a seguire con gli americani che sono imperialisti,e noi c'abbiamo gli affari di business con l'Iran, e chissà ora che succede, eccetera eccetera. Vorrei solo ricordare, senza pretendere di sconfiggere tutto insieme un veleno anti americanista coltivato e sedimentato per decenni, che l'escalation l'hanno iniziata molto aggressivamente gli iraniani, che gli americani hanno tardato a rispondere, o lo hanno fatto in modo parziale,che questo atteggiamento e un troppo presunto isolazionismo di Trump hanno portato Teheran ad accelerare con l'assalto all'ambasciata americana a Baghdad da parte di centinaia di miliziani sciiti.
Ma Donald Trump glielo aveva detto che c'era una linea rossa da non superare, E così è stato. Gli americani hanno agito con precisione chirurgica e hanno eliminato Soleimani e il suo vice. Ora gli ayatollah sanno che c'è una conseguenza alle azioni aggressive e terrostiche iraniane.
Le cose bisogna saperle prima di parlare. Per esempio che l’Iraq è diventato il terreno vero di scontro, che, ufficialmente in segno di ritorsione per l’inserimento dei Pasdaran nella lista delle organizzazioni terroristiche, Teheran ha a sua volta inserito le forze armate schierate in Medio Oriente nella lista delle organizzazioni terroristiche. Tutte, ma il vero obiettivo sono i soldati americani i in Iraq.
Trump non vuole una guerra. Attua una strategia di pressione economica per costringere l' Iran a trattare. È la sua politica, finora rivelatasi di grande successo.Se l'export di petrolio scende sotto i 700 mila barili al giorno è fatta.
I terroristi al comando a Teheran reagiscono a modo loro, alzando una nuova crisi tra Gaza e Israele, attaccando e facendo attaccare petroliere e oleodotti. Sono le cosiddette aree di provocazione: colpisco o faccio colpire lontano dal territorio dello scontro per mandare segnali, messaggi e minacce.
L'Iraq però se lo vogliono proprio prendere gli ayatollah, è una vecchia storia di guerre e contese che data dall'epoca di Saddam. Quando quel coglione di Barack Obama si è ritirato, gli è parso che fosse giunto il momento di tornare all'attacco.
Le cose bisogna saperle prima di parlare
In Iraq, c'è non solo quello che gli iraniani ritengono una prosecuzione del territorio naturale, c'è, a Naijaf, anche il centro principale della religione sciita. Ed è un centro scomodo per gli Ayatollah, perché un altro Ayatollah, il nemico di khomeini, al-Sistani, ha sempre spiegato e predicato che quella di Teheran è pura visione e appropriazione del potere mantenuta con metodi violenti e terroristici, che nulla c'entra con lo spirito dello sciismo.
Quindi l'Iraq è il terreno di scontro non solo locale ma anche tra Iran e occidente.Quest'ultimo deve conquistare i sunniti, deve profittare delle divisioni tra gli sciti, deve trovare il modo di fermare l'Iran e i suoi progetti micidiali di corridoio verso il Mediterraneo, a tutti i costi. Capito ora perché è stato così importante far fuori uno stratega centrale in questo progetto come Soleimani?
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » sab gen 11, 2020 8:10 am

Dalla parte del male ci sta solo il male e non il bene
viewtopic.php?f=188&t=2893
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8930464054

Stare dalla parte della dittatura teocratica iraniana nazi maomettana e dei suoi capi politico-religiosi e militari è peggio che stare dalla parte di Hilter e della Germania nazista.
Chi difende il regime iraniano non difende il paradiso in terra ma un mondo infernale.
Chiamare eroe un criminale terrorista assassino come Soleimani non è diverso dal chiamare eroe Osama bin Laden o Abu Bakr al Baghdadi o Adolf Eichmann o Heinrich Himmler o Maometto o Stalin o Hitler.
Tutti questi personaggi sono agenti del male che hanno operato contro il bene promuovendo la morte e non si possono in alcun modo definire come eroi che per loro natura promuovono solo il bene e la vita magari morendo loro per salvare altri.
Chi promuove il terrore, l'orrore e la morte e da la morte per affermare il suo idolo, la sua ideologia totalitaria e senza rispetto per gli altri, non è un eroe ma un criminale e chi lo sostiene o lo esalta né è complice.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » ven feb 14, 2020 5:48 pm

Tra Siria e Iraq: la "terra di nessuno" dove tutti colpiscono i loro avversari
Davide Bartoccini
10 gennaio 2020


https://it.insideover.com/guerra/la-ter ... F0Q3LnFOdI


Secondo fonti dell’Osservatorio siriano per i diritti umani, nella notte tra giovedì è venerdì è stato sferrato un attacco contro una milizia appoggiata dall’Iran che opera al confine tra Siria e Iraq. Sarebbero almeno otto le persone rimaste uccise durante un raid attribuito a Israele. I miliziani erano in prossimità del confine iracheno. Se confermato, potrebbe essere il segnale che Tel Aviv non intente frenare la sua battaglia contro le milizie sciite nemmeno durante questa fase di “crisi” tra il suo principale alleato e l’Iran, ma sopratutto, che l’Iraq continua a svolgere il ruolo di “campo di battaglia” del Medio Oriente.

Al-Mayadeen, diffusore di notizie libanese, ha immediatamente attribuito la responsabilità di questo ultimo attacco ad Israele, affermando che degli aerei non meglio identificati hanno preso di mira alcune posizioni appartenenti alle “milizie filo-iraniane” che si trovano nell’area di Boukamal, nei pressi del confine con l’Iraq. Si sarebbe trattato di armamenti – forse razzi – e veicoli che potrebbero esser stati adibiti al loro trasporto. Informazioni riportate anche da “Deir Ezzor 24“, un collettivo di attivisti che riporta notizie che riguardano gli accadimenti lungo la zona di confine, e che hanno scritto: “Gli aerei colpiscono camion che trasportano armi e depositi di missili balistici nella zona”. Il raid fulmineo e inaspettato avrebbe provocato “una grande esplosione” udita al confine tra Siria e Iraq – confermando che poteva trattarsi di materiale altamente esplosivo. Nessun canale ufficiale, tuttavia, ha riportato la notizia: per adesso solo riportata da Haaretz.

Questo ennesimo raid sarebbe solo l’ultimo di una serie di strike attribuiti all’Aviazione di Israele e che hanno sempre messo nel mirino convogli di milizie sciite che si muovono al confine Siria-Iraq o al valico di Albukamal-Qaim. Questi convogli sarebbero adibiti al contrabbando e spostamento di armi, e ogni volta che l’Intelligence israeliana riesce ad avere notizie certe, i cacciabombardieri decollano dalle piste e si portano sull’obiettivo – violando qualsiasi spazio aereo e regola d’ingaggio, ma portando a casa il risultato.

Quest’estate il New York Times aveva riportato la notizia che alcuni alti funzionari statunitensi avevano affermato che Israele effettua “diversi strike” sul territorio iracheno, che in questi giorni sembra presentarsi al mondo come una sorta di “terra di nessuno”, dove tutte le potenze possono sferrare attacchi per colpire i loro “avversari”. È crescente infatti l’ansia dell’Iraq, che assistendo alle tensioni tra Stati Uniti e Iran, e contando sul proprio suolo una larga diffusione di milizie sciite filo-iraniane, teme di poter diventare il campo di battaglia dove potrebbe consumarsi lo scontro diretto tra una delle più grandi potenze del Mondo, e una delle maggiori potenze del Medio Oriente.

Dopo l’eliminazione mirata del generale Qassem Soleimani – atterrato all’aeroporto di Baghdad e colpito da un drone killer americano – l’Iran ha risposto mettendo nel mirino dei suoi missili balistici due basi militari con personale statunitense, sempre sul suolo iracheno. Il giorno seguente, alcuni razzi sono stati sparati sulla green zone di Baghdad, rischiando di colpire l’ambasciata americana e i compound dove è alloggiato il personale militare. Ma tutto inizia ancora prima, quando una milizia legata ad Hezbollah è stata identificata come responsabile della morte di un contractor americano nella provincia di Kirkuk; e gli americani hanno risposto con un raid che ha ucciso almeno 25 persone, scatenando i manifestanti davanti all’ambasciata americana di Baghdad.

Se le tensioni non si allentassero, e se Donald Trump decidesse di rispondere ad ulteriori attacchi mossi dalle milizie sciite – anche se indipendenti, o almeno non riconducibili agli ordini di Teheran – l’Iraq potrebbe ritornare nel mirino dei missili di rappresaglia iraniani, e allora il governo di Baghdad, già diviso sulla scelta, potrebbe chiedere cortesemente agli Stati Uniti di “abbandonare” il campo per non fare del proprio paese un bersaglio perfetto. La telefonata tra il premier iracheno Adel Abdul Mahdi e il segretario Usa Mike Pompeo di queste ultime ore è un segnale chiaro: Baghdad vuole il ritiro delle truppe americane e il contemporaneo stop di qualsiasi ingerenza di Teheran.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » ven feb 14, 2020 5:49 pm

Attacco a tre basi iraniane in Siria. Uccisi 12 iraniani. Accuse a Israele
6 febbraio 2020

https://www.rightsreporter.org/attacco- ... gaZXSJSN1k

Almeno 12 miliziani iraniani sarebbero rimasti uccisi in un attacco aereo contro tre basi iraniane vicino a Damasco, in Siria.

Secondo l’agenzia di stampa siriana SANA l’esercito siriano avrebbe respinto un attacco e abbattuto diversi missili. Ma secondo testimoni l’affermazione è falsa e nessun missile sarebbe stato abbattuto.

I media siriani accusano Israele dell’attacco ma il portavoce dell’IDF, Hidai Zilberman, non ha né confermato né smentito.

Corrispondenti della agenzia AFP avrebbero riferito di aver sentito grandi esplosioni nei pressi di Damasco attorno alle 01:15 della notte scorsa.

Stando a quanto riferiscono testimoni locali ad essere colpito sarebbe stato il distretto di al-Kiswah, un’area poco fuori Damasco già nota all’intelligence israeliana per ospitare basi iraniane in Siria.

Israele ha sempre affermato che non permetterà all’Iran di posizionarsi stabilmente in Siria e in diverse occasioni ha ammesso di aver colpito basi iraniane in territorio siriano.

Torna l’intifada veicolare in Israele. Almeno 12 militari israeliani della Brigata Golani sono rimasti feriti…

Ieri mattina ci siamo svegliati con l’annuncio del Piano di Trump per il Medio Oriente,…

Con poche ma importanti differenze rispetto a quanto anticipato nei giorni scorsi, ieri il Presidente…

Il Presidente Trump non poteva scegliere momento migliore per presentare al mondo il cosiddetto “accordo…

Gerusalemme, Israele – La radio dell’esercito ha fatto sapere che il comando dell’IDF per la…




Le bugie russe sugli attacchi israeliani in Siria
Sarah G. Frankl
7 Febbraio, 2020

https://www.rightsreporter.org/le-bugie ... dFRwOqAwdA

Questa mattina la Russia ha riferito che le difese siriane mentre rispondevano ad un presunto attacco israeliano ad alcune basi iraniane in Siria, avrebbero quasi abbattuto un aereo civile che stava atterrando a Damasco.

Secondo quanto riferito dalla Russia, un aereo civile Airbus-320 con 172 persone a bordo ha rischiato di essere colpito dalla contraerea siriana mentre era in fase di atterraggio all’aeroporto di Damasco. L’aereo sarebbe quindi stato costretto ad atterrare nella base russa di Khmeimim.

La Russia accusa Israele di usare gli aerei civili per “nascondersi” dalla contraerea siriana duranti gli attacchi in Siria.

Non è la prima volta che Mosca lancia queste accuse verso Gerusalemme. Lo fece in occasione dell’abbattimento di un aereo spia russo da parte della contraerea siriana. In quella occasione addirittura diffusero un video poi risultato del tutto fasullo, con il quale pretendevano di dimostrare la loro teoria.

Anche in questo caso, come allora, si cerca di nascondere l’incompetenza della contraerea siriana che praticamente spara a casaccio in ogni direzione, con l’accusa falsa che i caccia israeliani si nasconderebbero dietro ad aerei civili.

Addirittura, secondo il portavoce del Ministero della difesa russo, ripreso da Sputnik, quella di nascondersi dietro ad aerei civili sarebbe diventata una “pratica comune” dell’aeronautica israeliana.

Peccato che, come si evince anche dalle dichiarazioni russe in contraddizione tra di loro, i caccia israeliani difficilmente entrano in territorio siriano per colpire i loro obiettivi. Lanciano i loro missili da posizioni sicure al di fuori dallo spazio aereo siriano.

Mosca cerca quindi di nascondere la pericolosa schizofrenia della contraerea siriana e allo stesso tempo cerca una scusa per fermare i raid israeliani contro obiettivi iraniani in Siria.

Per di più, non risulta che l’accordo di coordinamento tra Russia e Israele in merito agli attacchi israeliani in Siria, sia venuto meno. Quindi con molta probabilità Mosca era stata preventivamente avvisata anche dell’attacco di giovedì notte.

Un ufficiale dell’IDF, parlando in forma anonima, ha categoricamente respinto le accuse russe chiedendosi piuttosto se Mosca non voglia in qualche modo fare marcia indietro sull’accordo di coordinamento con Gerusalemme visto che gli attacchi israeliani in Siria sono così efficaci che stanno letteralmente impedendo all’Iran di posizionarsi in pianta stabile in Siria.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » ven feb 14, 2020 5:50 pm

Da oggi Teheran risponderà “duramente” ad ogni attacco israeliano nella regione
Sadira Efseryan
13 Febbraio, 2020

https://www.rightsreporter.org/da-oggi- ... 1pO-w2mDTw

Da oggi l’Iran risponderà “duramente” a ogni attacco israeliano in Siria o da qualsiasi altra parte nella regione dove sono in gioco gli interessi iraniani.

Lo ha annunciato il Ministero degli esteri iraniano attraverso l’agenzia di stampa Mehr.

«La Repubblica islamica dell’Iran darà una risposta schiacciante che provocherà rimpianti per qualsiasi tipo di aggressione o stupida azione da parte del regime sionista contro gli interessi del nostro paese in Siria e nella regione», ha detto il portavoce del Ministero degli esteri, Abbas Mousavi.

La bellicosa dichiarazione è avvenuta in occasione della rimessa in servizio di un aereo destinato alla tratta Teheran-Damasco precedentemente danneggiato da un attacco israeliano.

Solo qualche giorno fa il premier israeliano, Benjamin Netanyahu, aveva dichiarato che Israele stava operando per espellere gli iraniani dalla Siria e che per farlo avrebbe intensificato gli attacchi contro obiettivi iraniani.

Poco dopo il Ministro della difesa, Naftali Bennett, aveva rincarato la dove affermando che la Siria sarebbe stato «il Vietnam iraniano».

Questa è la prima volta che un membro del regime iraniano parla apertamente di “risposta” agli attacchi israeliani in Siria dove nell’ultimo raid attribuito a Israele sono morti 23 miliziani e militari iraniani.
Nel mirino israeliano anche l’Iraq

Non è un caso che il portavoce del Ministero degli esteri iraniano abbia parlato di “attacchi agli interessi iraniani nella regione”. In almeno tre occasioni i caccia israeliani avrebbero infatti attaccato anche postazioni iraniane in Iraq.

Da mesi Teheran cerca infatti di aprire quello che gli esperti della intelligence israeliana chiamano “il quarto fronte”, quello iracheno.

È di ieri la notizia che gli Hezbollah libanesi stiano coordinando le operazioni anche in Iraq per portare a termine il piano ideato dal defunto Qassem Soleimani per trasformare l’Iraq in una piattaforma da dove lanciare attacchi missilistici contro Israele, il quarto fronte dopo quello siriano, libanese e di Gaza.



Israele risponde alle minacce iraniane. Attacco su Damasco. Sette morti
14 febbraio 2020

https://www.rightsreporter.org/israele- ... wwuvMTD69E

Israele risponde alle minacce iraniane e lo fa in maniera decisa attaccando postazioni e basi iraniane nei pressi di Damasco, in Siria.

Ieri il Ministero degli esteri iraniano aveva minacciato Israele che se avesse attaccato ancora postazioni iraniane o di proxy legati a Teheran in Siria o da qualsiasi altra parte nella regione, l’Iran avrebbe “risposto duramente”.

La risposta israeliana alle minacce iraniane si è fatta attendere solo poche ore.

Nella notte scorsa un attacco attribuibile quasi certamente a Israele ha colpito diverse postazioni e basi iraniane nei pressi di Damasco provocando, secondo fonti locali, almeno sette morti tra i miliziani iraniani.

Fonti siriane affermano di aver udito e visto diverse “grandi esplosioni” nell’area compresa tra l’aeroporto internazionale di Damasco e il quartiere Sayeda Zeinab, a sud della capitale.

L’agenzia di stampa siriana SANA ha riportato dell’attacco affermando che i missili piovuti sulla capitale siriana provenivano dalle Alture del Golan e ha diffuso un video dove si vede la contraerea siriana in azione.

Per il momento da Gerusalemme non arrivano dichiarazioni ufficiali, ma ci sentiamo di azzardare l’ipotesi che la vera dichiarazione ufficiale, la vera risposta alle minacce iraniane, sia rappresentata da qui missili piovuti sulla testa degli iraniani che inopportunamente occupano la Siria minacciando Israele.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » sab feb 15, 2020 9:33 am

Dopo la Siria Hezbollah interviene anche in Iraq e non è una buona cosa
Darya Nasifi
12 febbraio 2020

https://www.rightsreporter.org/dopo-la- ... Oy8wQy5xcw

Hezbollah interviene anche in Iraq. È questo che fonti riservate e qualificate a conoscenza dei fatti hanno riferito alla intelligence israeliana.

Secondo numerose fonti, subito dopo la morte di Qassem Soleimani il gruppo terrorista libanese avrebbe iniziato un percorso volto a proseguire la strada aperta proprio da Soleimani, cioè l’unificazione e il coordinamento dei gruppi terroristici che fanno capo a Teheran e che operano in Medio Oriente.

Stando a quanto riferiscono le fonti, già poche ore sopo l’uccisione del generale iraniano importanti comandanti di Hezbollah avrebbero incontrato i loro parigrado iracheni con l’obiettivo di “consolidare il controllo sul Medio Oriente” che in sostanza significa proseguire il lavoro iniziato dal Generale Soleimani.

Le riunioni avevano lo scopo di coordinare gli sforzi politici e militari delle varie milizie sciite irachene, spesso divise tra di loro, al fine di prendere il controllo politico e militare dell’Iraq.

Le milizie sciite irachene sono fondamentali affinché Teheran prenda il controllo totale dell’Iraq, ma agli iraniani servono unite e coordinate, esattamente il lavoro che stava facendo Soleimani prima di essere ucciso.

Il coinvolgimento di Hezbollah in Iraq segna un salto di qualità del gruppo terrorista libanese fondato dai Guardani della Rivoluzione Islamica che ora diventa centrale non solo per il controllo della Siria ma anche del ben più importante territorio iracheno.

Secondo l’intelligence israeliana l’uomo di punta di Hezbollah in Iraq è lo sceicco Mohammad al-Kawtharani, ciè l’uomo che all’interno del gruppo terrorista libanese ha lavorato più a lungo e più a stretto contatto di Qassem Soleimani.

La scelta è caduta su Kawtharani proprio per riprendere da dove aveva lasciato Soleimani e dare così continuità al suo lavoro.

Proprio Kawtharani sarebbe stato decisivo nella scelta del nuovo Primo Ministro iracheno, Mohammed Tawfiq Allawi, molto gradito a Teheran.

L’intervento di Hezbollah in Iraq non è una buona notizia per nessuno, né per gli iracheni che da mesi protestano in strada perché non vogliono interventi esterni, né per la regione mediorientale che vede aumentare sensibilmente il peso politico e militare di Teheran, ammesso che il piano vada a buon fine.

E non è una buona notizia nemmeno per Israele dato che nei piani degli Ayatollah c’è anche quello di trasformare l’Iraq nel quarto fronte contro Israele dopo quello libanese, quello siriano e quello di Gaza.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » mar giu 09, 2020 7:15 pm

Uccisi generali iraniani della Forza Quds nell’attacco in Siria attribuito a Israele
Sarah G. Frankl
2 aprile 2020

https://www.rightsreporter.org/uccisi-g ... a-israele/

Nell’attacco aereo di ieri in Siria, attribuito a Israele, sarebbero stati uccisi diversi comandanti iraniani delle Guardie della Rivoluzione (IRGC) e di Hezbollah.

Lo riferiscono fonti accreditate siriane alla Deutsche Presse-Agentur (DPA) le quali riportano che tra le vittime iraniane ci sarebbe almeno un generale, quasi certamente Ahmad Reza Pourdastan, generale di brigata della Forza Quds.

Secondo le fonti siriane della agenzia di stampa tedesca, l’obiettivo del raid aereo israeliano sarebbe stato proprio un incontro di altissimo livello tra alcuni comandanti delle IRGC e di Hezbollah che si teneva nell’aeroporto di al-Shayrat, nei pressi di Homs.

All’incontro avrebbe dovuto partecipare anche il nuovo capo della Forza Quds, Esmail Ghaani, ma non è chiaro né se vi abbia partecipato né se sia tra le vittime.

Un portavoce della Forza Quds iraniana ha smentito l’uccisione del Generale Ahmad Reza Pourdastan.

Stando ad altre fonti siriane i missili israeliani non avrebbero colpito l’aeroporto ma avrebbero colpito un aereo iraniano in fase di atterraggio. Nell’aereo ci sarebbero stati diversi comandanti della Forza Quds tra i quali sia Ahmad Reza Pourdastan che Esmail Ghaani.

Va sottolineato con chiarezza che non vi è alcuna conferma né della prima versione né della seconda, nemmeno da parte israeliana. Se fosse vero sarebbe un altro durissimo colpo per i Guardiani della Rivoluzione.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » mar giu 09, 2020 7:16 pm

GERMANIA: VIETATE TUTTE LE ATTIVITA' DI HEZBOLLAH NEL PAESE
30 aprile 2020

https://www.facebook.com/bea.bibi.1276/ ... 4710803168

Il governo tedesco mette al bando le attività di Hezbollah sul proprio territorio. Lo ha annunciato il portavoce del ministro dell'Interno Horst Seehofer, confermando la notizia data per prima dal quotidiano Bild. Intanto la polizia questa mattina ha condotto una serie di raid in quattro moschee ed organizzazioni a Berlino, Dortmund, Munster e Brema che si ritiene siano legate al movimento sciita fondato in Libano nel 1982.

Secondo i servizi di intelligence interni tedeschi, in Germania si trovano circa 1.050 membri e sostenitori di Hezbollah, non riuniti in un'organizzazione vera e propria.

Gli Stati Uniti plaudono alla decisione del governo tedesco ed esortano i Paesi dell'Unione europea a seguire l'esempio di Berlino. Il divieto tedesco "rispecchia la determinazione dell'Occidente a far fronte alla minaccia globale rappresentata" da Hezbollah, ha detto l'ambasciatore americano a Berlino, Richard Grenell.

Al movimento, ha aggiunto, "non può essere consentito di utilizzare l'Europa come rifugio sicuro per sostenere il terrorismo in Siria e Medio Oriente". Gli Stati Uniti, ha affermato, sono pronti a lavorare con gli alleati europei "per negare" a Hezbollah "qualsiasi spazio di operazione" in Europa.
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Re: Iran, ebrei en Iran, persecusion, goera a Ixrael

Messaggioda Berto » mar giu 09, 2020 7:16 pm

Dopo il raid notturno di Israele l’Iran si sta ritirando dalla Siria
Massimo Lomonaco
6 Maggio 2020

http://www.italiaisraeletoday.it/dopo-i ... lla-siria/

L’Iran sta mollando la presa sulla Siria. Dopo il doppio attacco di lunedì notte attributo a Israele, fonti della Difesa dello Stato ebraico hanno rivelato che il regime di Teheran si sta ritirando “gradualmente”, chiudendo le basi militari all’interno del Paese. Una “riduzione significativa” di forze, l’hanno definita le stesse fonti, destinata ad allentare la tensione in una delle zone più calde della regione e a stretto ridosso del confine nord di Israele già alle prese con gli Hezbollah libanesi.

Inoltre, le fonti israeliane hanno aggiunto di aver rilevato anche una flessione nel numero delle milizie scite che operano in Siria: anche se più per effetto della “naturale progressione della guerra civile” che per le azioni attribuite ad Israele.

“Siamo determinati, più determinati dell’Iran”, ha commentato il ministro della Difesa Naftali Bennett. “E posso spiegare il perché: per l’Iran la Siria è un’avventura a mille chilometri da casa. Per noi, si tratta delle nostre vite”. “I soldati iraniani in Siria – ha detto ancora – rischiano la propria vita e pagano un prezzo di sangue. Noi non consentiremo la costruzione di una base avanzata iraniana in Siria”. Un obiettivo che Israele ha da sempre rivendicato: basti pensare che nelle ultime settimane gli sono stati attribuiti almeno sei attacchi in territorio siriano.

I più recenti sono avvenuti – secondo fonti di Damasco – in due ondate lunedì notte: uno vicino a Mayadin lungo il confine con l’Iraq e l’altro nella zona di Aleppo, a un Centro di ricerche e studi, che hanno fatto, hanno rivelato delle ong, 14 morti tra i miliziani.

Secondo gli esponenti della Difesa israeliana – citati dai media – l’Iran avrebbe cominciato a evacuare le basi militari vicino al confine con Israele sin dall’inizio della pandemia di coronavirus che ha colpito con forza il Paese. Una mossa causata sia dagli attacchi attribuiti ad Israele sia alla crisi economica iraniana, avvitatasi con le sanzioni Usa.

Il quotidiano Haaretz – citando fonti della difesa – ha scritto che il presidente Bashar Assad ha compreso che “l’Iran è diventato un peso per il suo Paese e che paga un prezzo troppo alto per la sua presenza”. Inoltre, l’esercito di Damasco – alle prese con la propria riorganizzazione – è stato danneggiato dai presunti attacchi israeliani e ha perso “in capacità di combattimento” per i danni subiti al sistema di difesa e alle batterie anti aeree
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