Charedì/Haredì, ebrei ortodosi

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Messaggioda Berto » mer gen 06, 2016 7:31 am

Charedì o Haredì (e ebrei ortodosi)
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Charedì o Haredì (e ebrei ortodosi)

Messaggioda Berto » mer gen 06, 2016 7:32 am

Charedì o Haredì

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https://it.wikipedia.org/wiki/Chared%C3%AC
Charedì o Haredì (in ebraico: חֲרֵדִי‎? traslitt. ḥaredi, IPA-ebr.: χaʁeˈdi), o ebraismo charedi/chareidi (plur. ḥaredim) è la forma più conservatrice dell'ebraismo ortodosso, cui spesso ci si riferisce come ultra-ortodosso. Un seguace di questa dottrina è quindi definito charedì/haredi (charedim/haredim al plurale).

Gli ebrei haredim considerano la loro dottrina l'estensione di una catena ininterrotta che fa capo a Mosè e alla consegna della Torah sul monte Sinai da parte del Signore. Pertanto considerano le forme non ortodosse, e per certi versi anche l'ebraismo ortodosso moderno, come deviazioni dall'ebraismo autentico. Gli haredim non sono comunque un gruppo istituzionalmente coeso o omogeneo, ma comprendono una diversità di orientamenti spirituali e culturali, generalmente suddivisi in una vasta gamma di gruppi chassidici, correnti lituane ashkenazite e sefardite orientali. Tali gruppi spesso differiscono notevolmente tra di loro in merito alle rispettive ideologie e stili di vita, ma anche nella severità della pratica religiosa e teologia, nonché nell'isolamento che mantengono dalla cultura generale che li circonda.
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Re: Charedì o Haredì (e ebrei ortodosi)

Messaggioda Berto » mer gen 06, 2016 7:34 am

Ebraismo Ortodosso
https://it.wikipedia.org/wiki/Ebraismo_ortodosso

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L'Ebraismo Ortodosso segue le leggi della Torah scritta e di quella orale ricevute, secondo la tradizione ebraica, da Mosè direttamente da Dio sul monte Sinai nell'anno 2448 del calendario ebraico.

Il termine è stato coniato in seguito alle nuove forme di ebraismo venutesi a creare dall'inizio del XIX secolo. Oggigiorno il termine "Ortodosso" si riferisce alle legge, alla tradizione e alla religione ebraica rimaste immutate nei secoli. È un approccio al Giudaismo che aderisce alle interpretazioni ed applicazioni tradizionali delle leggi della Torah come statuite dal Talmud secondo il Sinedrio ("Torah orale") e successivamente sviluppate e seguite dalle autorità note come Gaonim, Rishonim e Acharonim, (Vedi ere rabbiniche). Gli ebrei ortodossi sono chiamati anche "ebrei osservanti"; l'ortodossia è nota inoltre come "Ebraismo della Torah" o "Ebraismo tradizionale". L'ebraismo ortodosso si riferisce usualmente all'Ebraismo Ortodosso Moderno e all'ebraismo Haredi o chassidico ma di fatto include una vasta gamma di credenze.
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Re: Charedì o Haredì (e ebrei ortodosi)

Messaggioda Berto » mer gen 06, 2016 7:39 am

Ebraixmo Ortodoso Moderno

https://it.wikipedia.org/wiki/Ebraismo_ ... so_moderno

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L'Ebraismo Ortodosso Moderno è un movimento religioso, nell'ambito dell'ebraismo ortodosso, che promuove una sintesi dei principi di fede ebraici e dell'osservanza dell'halakhah con il mondo moderno secolare.

L'Ortodossia Moderna si basa su svariati insegnamenti e filosofie e quindi assume varie forme. Negli Stati Uniti, e nel mondo occidentale in generale, l'Ortodossia Centrista - motivata dalla filosofia della Torah Umadda ("Torah e Conoscenza [Scientifica]") - è prevalente. In Israele l'Ortodossia Moderna è dominata dal Sionismo Religioso - e sebbene i due movimenti non siano identici, condividono molti degli stessi valori e aderenti.


Sionixmo rełijoxo

https://it.wikipedia.org/wiki/Sionismo_religioso
Il Sionismo religioso (in ebraico: ציונות דתית‎?, Tziyonut Datit, o דתי לאומי, Dati Leumi "Religioso Nazionale", o כיפה סרוגה, Kippah seruga) è un'ideologia che combina il sionismo e la fede religiosa ebraica. I sionisti religiosi sono ebrei osservanti che sostengono gli sforzi sionisti di costruire un Stato ebraico nella Terra d'Israele.

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https://it.wikipedia.org/wiki/Kibbutz

Il kibbutz (in lingua ebraica: קִבּוּץ) è una forma associativa volontaria di lavoratori dello stato di Israele, basata su regole rigidamente egualitaristiche e sul concetto di proprietà comune.
Il kibbutz è nato come ideale di eguaglianza, di lavoro a favore della comunità; questo comporta per ogni singolo elemento appartenente al kibbutz l'obbligatorietà di lavorare per tutti gli altri elementi dello stesso e in cambio, al posto di denaro ricevere semplicemente i frutti del lavoro altrui, evitando così alla collettività di cadere nelle mani di quello che viene considerato il consumismo di stampo occidentale.
Nel 2010 c'erano in Israele 270 kibbutz. Le loro fabbriche e le loro aziende agricole arrivavano a costituire il 9% del prodotto industriale (8 miliardi di dollari) e il 40% del prodotto agricolo (oltre 1,7 miliardi di dollari).

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Re: Charedì o Haredì (e ebrei ortodosi)

Messaggioda Berto » mer gen 06, 2016 8:38 am

Un matrimonio di chassidim
La sposa è la nipote di un importante rabbino di New York e le foto - bellissime - sono state scattate da un premio Pulitzer
25 gennaio 2013
http://www.ilpost.it/2013/01/25/un-matrimonio-chassidim

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Il 23 e il 24 gennaio si è celebrato a Beit Shemesh, a circa trenta chilometri a ovest di Gerusalemme, il matrimonio di Miryam Teitelbaum, la nipote del rabbino Zalman Leib Teitelbaum di Williamsburg, un quartiere di Brooklyn a New York. Teitelbaum è un importante capo religioso del movimento Satmar, una corrente chassidica costituita principalmente da ebrei ungheresi e rumeni sopravvissuti all’Olocausto. Il rabbino ha partecipato al matrimonio arrivando in Israele dagli Stati Uniti insieme con migliaia di fedeli. Il padre della sposa è il capo del movimento Satmar a Gerusalemme.
Il fotografo di Associated Press Oded Balilty ha raccontato la festa, caratterizzata dalla severa divisione tra uomini e donne e dal rito del mitzvah tantz: la sposa resta ferma, spesso sola e in piedi, con in mano l’estremità di un nastro; l’altra estremità è retta dal marito che danza davanti a lei. Spesso al ballo partecipano il padre della sposa e i rabbini. Un anno fa Balilty aveva realizzato un reportage altrettanto bello di un matrimonio ultra-ortodosso a Bnei Brak, una città a est di Tel Aviv abitata quasi esclusivamente da haredim (gli ebrei ultra-ortodossi, appunto).

Balilty è nato nel 1979 a Gerusalemme e lavora all’Associated Press dal 2002. Nel 2007 ha vinto il Premio Pulitzer per le Breaking News. Dal 2007 al 2008 è stato inviato a Pechino mentre adesso vive a Tel Aviv: si occupa di documentari in Israele e nel resto del mondo, sempre per conto di Associated Press.

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http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... odossa.jpg
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Re: Charedì o Haredì (e ebrei ortodosi)

Messaggioda Berto » mer gen 06, 2016 8:55 am

La festa del Purim

Le foto del Purim
http://www.ilpost.it/2013/02/26/foto-purim-2013

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I festeggiamenti degli ebrei ultraortodossi a Bnei Brak e Mea Shearim, tra danze sui tavoli e bambini in maschera

Dal tramonto di sabato 23 febbraio a quello di domenica 24 febbraio gli ebrei di tutto il mondo hanno festeggiato il Purim, che ricorda la salvezza del popolo ebraico dal pericolo di venire sterminato sotto l’Impero persiano.
La storia è raccontata nel libro biblico di Ester, che con il cugino Mardocheo riuscì a sventare il piano di Amàn – consigliere del re persiano Assuero – di uccidere tutti gli ebrei dell’impero. Il Purim, che cade il 14esimo giorno del mese ebraico di Adar, è preceduta da un giorno di digiuno ed è caratterizzata da grandi festeggiamenti: banchetti che spesso terminano in ubriacature, scambi di doni – sopratutto cibo e bevande – dalla carità ai più poveri e dalla lettura del libro di Ester. C’è anche l’usanza di indossare maschere e costumi e partecipare a sfilate simili a quelle del carnevale, un’usanza che sembra introdotta dagli ebrei italiani nel Cinquecento prendendo spunto dai cortei carnevaleschi.
Le foto raccontano i festeggiamenti del Purim in varie comunità ultraortodosse: a Mea Shearim, un quartiere di Gerusalemme, e Bnei Brak e Beit Shemesh, cittadine abitate quasi esclusivamente da haredim, gli ebrei ultraortodossi, e nella colonia israeliana di Havat Gilad, in Cisgiordania.
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Re: Charedì o Haredì (e ebrei ortodosi)

Messaggioda Berto » mer gen 06, 2016 9:16 am

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Re: Charedì o Haredì (e ebrei ortodosi)

Messaggioda Berto » mar gen 12, 2016 8:34 pm

ISRAELE. L’ESTREMISMO EBRAICO E’ SINTOMO DELLA RADICALIZZAZIONE POLITICA E RELIGIOSA IN ATTO NEL PAESE

https://luciogiordano.wordpress.com/201 ... -nel-paese

DI RITA A. CUGOLA


Due giorni fa, prima di essere catturato dagli agenti, un fondamentalista ebreo è riuscito ad accoltellare sei partecipanti alla marcia per il Gay Pride di Tel Aviv.
Ieri a Kfar Douma un attentato incendiario di matrice ebraica ha causato il decesso del piccolo Alì Saad Daubasha.

Sono soltanto gli ultimi due episodi generati da un fenomeno di radicalizzazione politica e religiosa che si sta diffondendo in modo preoccupante tra la popolazione israeliana.
Una delle fronde estremiste più consistenti è rappresentata dagli Haredim (ossia “coloro che tremano davanti alla parola di Dio“), ebrei ultraortodossi per i quali Israele rappresenta un’eresia e il sionismo una blasfemia.

Contrari a ogni forma di democrazia e fautori dell’intransigenza più radicale conducono un’esistenza spartana in comunità rigorosamente separate dal contesto circostante, al fine di evitare qualsiasi contaminazione con arabi ed ebrei (bestemmiatori e miscredenti).

Esentati dal servizio militare obbligatorio, non vengono censiti dallo stato e non partecipano direttamente alla vita politica del paese. Vantano in compenso un alto tasso di natalità (ciascuna famiglia ha almeno 6/7 figli), fattore questo che consente loro di crescere a velocità vertiginosa: attualmente rappresentano circa un settimo dell’intera popolazione israeliana.

Feroci oppositori dell’ebraismo corrotto e delle altre forme di monoteismo “deviato“, auspicano – al pari degli integralisti islamici – il ritorno globale alla “purezza originaria della religione” mediante la rigida interpretazione dei testi sacri (Torah) e la cieca osservanza delle leggi divulgate dal profeta Mosè.
L’odio atavico verso la corruzione, i vizi generati dalla modernità e la conseguente miscredenza è alla base delle loro azioni eversive, volte a colpire indifferentemente palestinesi ed ebrei, usurpatori di quella biblica “terra” promessa da Dio al “popolo eletto“.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... -ebrei.jpg

Agli Haredim antisionisti, riconoscibili dall’abbigliamento uniforme, si contrappongono però gli altrettanto numerosi Datlim, seguaci di un’ortodossia più moderna ma non per questo meno problematica.

Pur condividendo con gli antagonisti una medesima avversione per l’essenza distorta dell’apparato statale, questi fondamentalisti “moderati” hanno una grande considerazione per Israele, l’unico luogo idoneo all’attesa del Messia. E proprio in virtù del ritorno divino – profetizzato dalle Scritture – intendono preservare il paese da ogni possibile offesa (del resto, si sono già distinti per azioni violente contro i palestinesi).
Insofferenti all’isolamento predicato dagli Haredim, sono ben inseriti nel mondo militare e godono anche di una discreta rappresentanza alla Knesset.

Sia gli Haredim che i Datlin – poli ultrazionalistici del colonialismo ebraico – risiedono prevalentemente in Cisgiordania (in parte controllata dall’Anp) e sulle alture del Golan, ossia nelle zone conquistate da Israele nel 1967 in seguito alla Guerra dei Sei Giorni.
Nonostante le proteste dei palestinesi – da sempre contrari alla presenza ebraica nella West Bank – e le continue, sanguinose rivolte scaturite dalla forzata convivenza tra etnie diverse, la politica israeliana ha spesso svelato una certà ambiguità decisionale, oscillando tra il ricorso allo sgombero coatto dei coloni (mitnakhalim) da alcune aree occupate e la riconosciuta legittimità, rafforzata da uno status giuridico, degli insediamenti stessi.
La rapidità di espansione del fondamentalismo ortodosso di matrice eversiva potrebbe perciò incrinare davvero irrimediabilmente le fondamenta laiche e democratiche su cui è stato edificato lo stato di Israele. La latitanza virtuale finora dimostrata dalle istituzioni ha senza dubbio accelerato notevolmente un allarmante processo di degenerazione sociale, aggravato dalle ostilità tuttora irrisolte tra arabi e palestinesi.
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Il governo si è infatti rivelato incapace di far fronte ai numerosi episodi che nel corso degli anni hanno ripetutamente insanguinato il paese. Non è riuscito a imporre le sue leggi sui sovversivi; non è stato neppure in grado di intensificare il monitoraggio interno delle aree maggiormente esposte ai rischi della criminalità e dell’integralismo ebraico.

E ciò ha indotto un numero crescente di israeliani – sfiduciati e contrari all’autorità del sistema – a invocare la necessità di esercitare autonomamente la giustizia. Magari abbracciando le ragioni dell’ideologia stragista.
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas ha pesantemente condannato i crimini perpetrati dai coloni. “Se l’esecutivo israeliano volesse fermarli, lo farebbe“, ha osservato. “Invece parla di terrorismo ebraico e poi non prende misure. Porteremo questi atti di fronte alla Corte penale internazionale e invitiamo il mondo di mobilitarsi, così come chiediamo agli Usa di esprimersi su quanto sta accadendo dopo che ha bloccato ilo processo politico“.

Al coro di indignazione generale per gli episodi registrati si è associata anche la Comunità europea, che ha invocato “responsabilità totale, applicazione delle leggi e tolleranza zero di fronte alla violenza estremista“.
“Quanto avvenuto a Douma“, ha scritto l’Alto rappresentante per gli Affari esteri dell’Ue Federica Mogherini in un comunicato, “ci ricorda tragicamente della drammatica situazione nella regione e sottolinea l’urgente necessità di una soluzione politica al conflitto israelo-palestinese“.
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Re: Charedì o Haredì (e ebrei ortodosi)

Messaggioda Berto » dom gen 17, 2016 9:11 am

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Re: Charedì o Haredì (e ebrei ortodosi)

Messaggioda Berto » ven gen 22, 2016 10:16 pm

La stupidità del politicamente corretto che impedisce di risolvere i problemi
dicembre 21, 2015

http://middleeastnews.report/la-stupidi ... i-problemi

Quando Yigal Amir assassinò il primo ministro israeliano Yitzhak Rabin, sicuramente uno dei momenti più brutti della storia di Israele, ci sono stati quelli che hanno accusato gli ebrei ortodossi perché era un Ebreo ortodosso ed era istruito in quel settore della società israeliana.

Poco dopo il tragico evento, l’Unione ortodossa, l’organo di rappresentanza dei moderni americani ebrei ortodossi, ha convocato una grande riunione in un importante sinagoga ortodossa.

Il relatore principale è stato il rabbino Norman Lamm, allora presidente della Yeshiva University.

Parlando delle accuse contro la comunità ortodossa, Lamm ha detto: “Yigal Amir era una pianta infestante, ma lui era un erbaccia nel nostro giardino”.

Come società americana e, in effetti, il mondo affronta la sfida del terrorismo islamico, evitando il pensiero distruttivo che accusa tutti i musulmani e l’Islam in sé per il terrore, il commento di rabbino Lamm sembra più attuale che mai.

Cosa Lamm diceva sul ruolo dell’ortodossia ortodossa è un’accusa falsa e pericolosa biasimare tutti gli ortodossi e la religione stessa per quello che ha fatto Yigal Amir. Era un erbaccia, una persona che si comportava in un modo che non rappresenta la filosofia ortodossa e la visione del mondo. Quindi, smettetela con queste accuse e stereotipi.

Detto questo, il rabbino Lamm continuò, ancora il mondo ortodosso aveva bisogno di guardare se stesso e fare domande difficili e penetranti sul modo in cui si comporta nel suo bellissimo giardino, troppe di queste erbacce stanno crescendo.

È stato un invito a una seria introspezione e la volontà di dire che c’è un elemento di responsabilità che esige un esame.

A mio parere, questo è il pezzo mancante nel dibattito corrente sul terrorismo islamico. Il presidente degli Stati Uniti condanna il terrore e invita tutti gli americani a non cadere nella trappola di stereotipi anti musulmani o anti islam, entrambe reazioni ammirevoli. Ma non se la sente di fare riferimento all’orrore che svolge il terrorismo islamico radicale, come se il farlo possa incoraggiare questo sentimento e comportamento anti-islamico.

Nel frattempo, altri politici e influenti danno la colpa ai musulmani in generale per il terrorismo, fino al punto, come nel caso di Donald Trump, di vietare ai musulmani l’ingresso negli Stati Uniti e di provvedere a carte d’identità come musulmani.

La verità è questi due approcci non sono le uniche scelte che potrebbe essere fatte.La prospettiva del rabbino Lamm è molto più realistica

Il fatto che i terroristi di San Bernardino e Parigi erano radicali estremisti islamici in alcun modo non giustifica il comportamento anti-islamico orrendo e la retorica che è emerso negli Stati Uniti nelle ultime settimane.

ADL ha indicato che non vi è stata una recrudescenza di episodi anti-musulmani durante il mese passato. Deve essere fatto ogni sforzo per denunciare tale attività, in particolare quando i è incentivata dalla retorica, come quella di Trump.

Non ci possono essere equivoci: tutti i musulmani non dovrebbero essere accusati per le azioni di pochi.

Ma questo non dovrebbe portare alla conclusione che tutta questa attività terroristica non ha alcun rapporto con il mondo islamico. Non solo sarebbe imprecisa, ma la riluttanza a precisare l’estremismo islamico come fonte di violenza gioca in realtà nelle mani di chi vuole stereotipizzare tutti i musulmani.

Sembra artificiale e teso quando il presidente fa di tutto per evitare di usare il termine terrorismo islamico, al punto che le persone sono più, e non meno, disposti a dare la colpa tutti i musulmani.

“Era un erbaccia nel nostro giardino”. Che cosa è che sta succedendo nel mondo islamico che sta producendo la manifestazione più virulenta e diffusa di terrore che il mondo abbia mai visto?

In ultima analisi, spetta ai leader musulmani di tutto il mondo porsi queste domande e chiedersi che cosa è che si può fare per creare un ambiente diverso meno favorevole alla nascita del terrorismo
Noi non li aiutiamo in questo processo necessario quando omettiamo di definirlo per quello che è

Ironia della sorte, è stato il presidente George W. Bush, ancora diffamato per la sua guerra sbagliata in Iraq, che ha stabilito lo standard per il modo per risolvere il problema.

A seguito dell 11/9 ed il trauma che c’è stato per la nostra nazione, il presidente ha parlato in una moschea di Washington, DC e ha fatto un appello eloquente non sono da biasimare tutti i musulmani o l’Islam stesso per l’orrore che ha colpito la nostra nazione.

Questo passo importante nella leadership, però, non gli impedisce di dire chiaramente e ad alta voce: Siamo in guerra con l’Islam radicale e si deve vincere quella guerra per il bene della civiltà stessa e per il bene dei musulmani.

Un erbaccia, ma un’erbaccia nel nostro giardino.
Fonte: http://www.jpost.com/Blogs/On-the-Front ... ims-437764


https://it.wikipedia.org/wiki/Yigal_Amir
Yigal Amir (Herzliya, 23 maggio 1970) è un criminale israeliano, uccisore del Primo Ministro di Israele Yitzhak Rabin il 4 novembre 1995, delitto per il quale è stato condannato alla pena dell'ergastolo.


https://it.wikipedia.org/wiki/Yitzhak_Rabin
Yitzhak Rabin o Yitschak Rabin - in ebraico יצחק רבין ‭ascolta[?•info] - (Gerusalemme, 1º marzo 1922 – Tel Aviv, 4 novembre 1995) è stato un politico e militare israeliano. È stato il primo ad assumere la carica di Primo ministro dello stato d'Israele ad essere nato sul territorio del proprio Stato, a Gerusalemme. Fu insignito del Premio Nobel per la Pace nel 1994.
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