Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana (e musulmana ?)

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana (e musulmana ?)

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2016 10:58 am

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana (e musulmana ?)
viewtopic.php?f=197&t=2128

Immagine
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/ ... _image.JPG

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... uxalem.jpg

http://coolisrael.it/2016/02/09/gerusal ... ista-prima

No dexementeghemose ke Jeruxaleme storegamente prima lè ebrea e ixarełian-pałestinexe, dapò anca cristiana e par oltemo anca musulmana, ma en vanti de tuto lè ebrea.


https://it.wikipedia.org/wiki/Gerusalemme
Gerusalemme (in ebraico: יְרוּשָׁלַיִם‎?, Yerushalayim, Yerushalaim e/o Yerushalaym ascolta[?•info]; in arabo: القُدس‎, al-Quds, "la (città) santa", sempre in arabo: أُورْشَلِيم‎, Ūrshalīm, per antonomasia è definita "La Città Eterna"), già capitale giudaica tra il X e il VI secolo a.C., è un'antichissima città, nonché considerata città santa da Ebraismo, Cristianesimo e Islam (per quest'ultimo è la terza città santa in ordine d'importanza, dopo La Mecca e Medina). Si trova sull'altopiano che separa la costa orientale del Mar Mediterraneo dal Mar Morto, a est di Tel Aviv, a sud di Ramallah, a ovest di Gerico e a nord di Betlemme.


Par mi ca no so credente ente łi idołi dei monodeixmi etneghi come coeło ebraego e etnego ogniversal-enperiałista come coeło xlamego e ogniversal-enperiałista come coeło cristian Jeruxałem lè na çità come naltra parké Dio el Creador de l'ogneverso nol ga gnaona prefarensa par coalke sipia çità, popoło, omo.



Adamo-Inch'Allah (Italian)
https://www.youtube.com/watch?v=MBy0DL3qKFo

Jeruxałem
https://www.youtube.com/watch?v=uwzjtRS9-hE
https://www.youtube.com/watch?v=j7Sg_ycgJq4

https://www.youtube.com/watch?v=wAR2uOO ... C8&index=8

https://www.youtube.com/watch?v=mBV34VpWAfs
https://www.youtube.com/watch?v=Gu_6wIK71aA
https://www.youtube.com/watch?v=BPv6DwoPLt0
https://www.youtube.com/watch?v=x9ycWcYjvAc
https://www.youtube.com/watch?v=UZysDfygzsE
https://www.youtube.com/watch?v=0-5YMF6VrvA
https://www.youtube.com/watch?v=TjW1boFuJMI
https://www.youtube.com/watch?v=BhTbSXcGXvc
https://www.youtube.com/watch?v=jhziOTdhDN4
https://www.youtube.com/watch?v=mjmMllp8hJg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana e (musulmana?)

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2016 11:01 am

È ENTRATO IN VIGORE LO STORICO ACCORDO TRA VATICANO E PALESTINA
Di Ildegarda Seaman il 2 gennaio 2016

http://www.futuroquotidiano.com/entra-i ... -palestina


È entrato in vigolre lo storico trattato firmato lo scorso giugno dal Vaticano e dalla Palestina. Fortemente negativa la reazione di Israele, che al momento dell’annuncio della stipula, definì l’intesa un passo indietro nel lungo e difficile cammino verso la pace. L’accordo rifletterebbe al contrario, proprio il grande desiderio della Chiesa di risolvere il conflitto in Terra Santa attraverso la soluzione della creazione di due stati. Sono 136 i paesi, compreso il Vaticano, che hanno riconosciuto la Palestina. La Santa Sede intrattiene, sull’altro versante, relazioni diplomatiche con Israele dal 1993, ma finora non è mai riuscito a concludere un accordo sui diritti della Chiesa nello Stato ebraico, in agenda dal 1999.

L’accordo tra Vaticano e Autorità Palestinese, firmato da monsignor Paul Richard Gallagher, ministro degli Esteri della Santa Sede e da Riad al Malki, capo della diplomazia palestinese, e che era stato preannunciato il 13 maggio 2015 in occasione della visita del presidente palestinese, Abu Mazen, a Papa Francesco I, si ricollega all’accordo base che fu firmato tra la Santa Sede e l’Olp- con Arafat ancora Presidente – il 15 febbraio del 2000 (pochi mesi prima del fallimento dei negoziati di Camp David, in prosecuzione degli accordi di Oslo e di Washington ,allo scoppio della seconda Intifada.

Il documento è costituito da otto capitoli garantisce la presenza e l’ attività della Chiesa cattolica in Palestina, proteggendo i suoi fondamentali diritti, le libertà di culto e la sicurezza dei Luoghi santi” – sempre a maggio, tra l’altro, Francesco I ha canonizzato i primi due santi palestinesi dei tempi moderni, la carmelitana Maria di Gesù Crocifisso , al secolo Mariam Bawardi, e Marie-Alphonsine Ghattas, fondatrice delle Suore del Rosario-.

Lo “statu quo” dei Luoghi santi – Basilica del S.Sepolcro e Tomba di Maria a Gerusalemme, Basilica della natività a Betlemme, con precise garanzie per l’accesso dei fedeli e l’alternarsi delle varie comunità cristiane (cattolica, armena, ortodossa greca, ecc…) nella custodia dei Luoghi stessi, è assicurato da un quadro giuridico complesso. Quadro fondato sia sul trattato internazionale di Berlino del 1878 (trattato nato nel chiaro segno del dinamismo bismarckiano, vòlto ad accreditare la Germania come potenza mondiale, capace anche di mediare su una questione così intricata), il quale riprendeva il vecchio editto ottomano del 1852, che sulle successive decisioni del Mandato britannico in Palestina (1918-1948); e, infine, sull’accordo tra Vaticano e Stato d’Israele (1993, lo stesso anno del riconoscimento diplomatico d’ Israele da parte della S.Sede) e sui piu’ recenti accordi Vaticano-palestinesi.

“Quest’ultimo accordo – come ha spiegato il ministro degli Esteri palestinese, Al-Maliki, – garantisce ulteriormente il mantenimento dello “Statu quo” nei Luoghi santi, con pieno rispetto delle libertà di culto; e, garantendo a tutti funzionabilità e viabilità in queste aree, vuol promuovere lo sviluppo delle relazioni fra palestinesi e cristiani tutti. Siamo contenti di facilitare così programmi, attività, progetti specifici delle varie Chiese cristiane, per le quali si potranno studiare anche adeguate agevolazioni fiscali; e possiamo dire a buon diritto di essere una delle poche nazioni al mondo che non solo rispetta e protegge, ma anzi incoraggia le attività religiose in generale”.

L’accordo, poi, menziona esplicitamente la soluzione dei “due Stati”, il che costituisce, per i palestinesi, un riconoscimento internazionale “de facto”, da parte vaticana : il riconoscimento del diritto del popolo palestinese all’autodeterminazione, alla libertà e alla dignità, con un proprio Stato indipendente. Un punto di partenza, uno stimolo, secondo la Santa Sede, per porre fine in modo definitivo all’annoso conflitto israeliano-palestinese, che continua a provocare sofferenze ad ambedue le parti. Ma l’iniziativa fin dall’inizio è stata respinta con forza dal governo israeliano che non ha mancato di esprimere il proprio espresso i “rincrescimento”: avvertendo che una tale iniziativa, anzi, facendo esplicito riferimento all’obiettivo dei “due Stati”, “danneggia le prospettive per un progresso dei negoziati di pace israelo-palestinesi.

Israele è decisa più che mai a non accettare insomma le decisioni unilaterali contenute nell’accordo, che non prendono in considerazione gli interessi fondamentali di Israele e lo speciale status storico del popolo ebraico a Gerusalemme e potrebbe appellarsi al quadro giuridico preesistente, e specificamente all’art. 62 del Trattato di Berlino del 1878 (sostanzialmente confermato da tutti gli accordi successivi): che, per qualsiasi modifica dello “Statu quo” dei Luoghi santi, prevede l’ indispensabilità d‘un chiaro accordo fra tutte le parti aventi causa secondo il diritto internazionale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana e (musulmana?)

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2016 12:02 pm

Lo status di Gerusalemme è oggetto di controversie che nascono dall'occupazione della città da parte di Israele dopo la guerra dei sei giorni.

https://it.wikipedia.org/wiki/Status_di_Gerusalemme

La questione Gerusalemme è uno dei punti nodali del processo di pace israelo-palestinese. Tuttavia l'importanza simbolica della città per le tre grandi religioni monoteiste, unitamente alla varietà di composizione della popolazione, alla sua peculiarità storica ed all'importanza di luoghi considerati patrimonio dell'umanità, rendono la ricerca di una soluzione ancora più complessa, allargando lo scenario del problema all'intera comunità internazionale.

Per quanto riguarda il processo di pace, negli ultimi due decenni sono stati fatti importanti tentativi per definire uno status permanente della regione, e dunque in particolare di Gerusalemme; tuttavia, i complessi negoziati fra Israele ed ANP/OLP, seguendo il principio del nothing is agreed until everything is agreed («nessun accordo finché non c'è un accordo su tutto»), finora non hanno portato ad alcun accordo. Per contro, l'amministrazione e la fruibilità dei luoghi sacri sono state finora regolamentate da atti unilaterali di Israele o da accordi bilaterali tra questo ed enti religiosi; ma si tratta sostanzialmente di soluzioni ad hoc: il quadro generale rimane incompleto e provvisorio - se non addirittura insoddisfacente per alcune delle parti. Da un punto di vista simbolico i due aspetti del problema, segnatamente la questione israelo-palestinese e la questione dei luoghi sacri, si intrecciano indissolubilmente nella annosa disputa su Monte del Tempio e Spianata delle Moschee; la complessità dei legami tra le questioni politiche, nazionali, etniche e religiose rende particolarmente difficile la ricerca di una soluzione basata solo sul diritto internazionale.

Allo stato attuale Israele ha il controllo di tutta la città, tuttavia su Gerusalemme ci sono posizioni molto divergenti:

Israele rivendica l'intera Gerusalemme, inclusa Gerusalemme Est, come la sua "completa e unita" capitale; secondo la giurisprudenza israeliana, Gerusalemme è la capitale de facto dello stato di Israele;
nella prospettiva due popoli due stati, l'ANP rivendica almeno una parte di Gerusalemme (in arabo al-Quds, ossia "la Santa") come capitale del futuro stato arabo di Palestina;
de iure, la maggior parte dei membri dell'ONU e delle organizzazioni internazionali non riconosce l'annessione ad Israele di Gerusalemme Est, né riconosce Gerusalemme come capitale di stato; la maggior parte delle ambasciate estere in Israele si trova nel distretto di Tel Aviv.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana e (musulmana?)

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2016 12:27 pm

Io credo che più dell'ONU e di qualsiasi altra forza o organizzazione mondiale, Israele sia la sola entità al mondo che possa garantire per tutti la libertà religiosa a la sacralità di Gerusalemme, per storia, per cultura, per amore verso la terra dimostrato col sangue ebreo versato in migliaia di anni, per civiltà.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana (e musulmana?)

Messaggioda Berto » gio gen 21, 2016 8:49 pm

Pałestina, Ixraełe e migranti ebrei
viewtopic.php?f=194&t=1855

Canan, Pałestina, Judea, Ixrael
viewtopic.php?f=197&t=2075

El sionixmo nol xe envaxion e gnanca cołognałixmo
viewtopic.php?f=197&t=2124
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana e (musulmana?)

Messaggioda Berto » ven gen 22, 2016 6:52 pm

LA SACRALITÀ DI GERUSALEMME E LA LIBERTÀ DI USCIRE DI CASA IN MUTANDE

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... =3&theater

Come è noto il nostro calendario è pieno di giornate internazionali dedicate a certe tematiche volte a sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale. Il Giorno della Memoria o la Giornata internazionale contro l’omofobia passando alla Giornata per la lotta contro le Vittime delle Torture o contro la Pena di Morte. Esistono anche dei giorni dedicati meno importanti come la Giornata Mondiale dell’Amicizia o quella del Bacio.

Lo scorso 10 gennaio, a Gerusalemme si è celebrato il “No Pants Day” [la Giornata senza Pantaloni] a cui hanno aderito ben 60 città di tutto il mondo. Ebbene sì, in questo giorno si esce di casa senza pantaloni. Sia gli uomini che le donne. Quel giorno sono state fotografate alcune persone senza pantaloni ma considerando l clima rigido, vestite con cappotto, sciarpa e zuccotto lasciando letteralmente a bocca aperta coloro che hanno considerato il loro abbigliamento indecoroso…

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... uxalem.jpg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana e (musulmana?)

Messaggioda Berto » dom gen 24, 2016 9:46 pm

“Al Parlamento europeo, a favore di Israele si è presentato un sacerdote in abito talare, alto e maestoso, barba folta, Gabriel Naddaf.”

https://www.facebook.com/padregabrielit

Con queste parole il coraggioso giornalista e scrittore italiano Giulio Meotti ha voluto presentare Padre Gabriel Naddaf ai lettori del Foglio, in occasione della sessione di dicembre del Parlamento europeo sulla marchiatura dei prodotti israeliani dalla Cisgiordania, marchiatura contro cui il Foglio ha lanciato una campagna che ha raccolto oltre cinquemila firme.
Riportiamo per esteso l’articolo di Meotti raggiungibile a questo link: http://www.ilfoglio.it/…/scegliete-o-con-isis-o-con-israele…

“Si tratta di antisemitismo”, ha esclamato Naddaf. “La marchiatura dei prodotti israeliani tradisce il nucleo del patrimonio cristiano dell’Europa, ed è un ulteriore segno dell’indebolimento dei valori cristiani in Europa”.
Poi l’accusa di ipocrisia rivolta a Bruxelles: “Mentre l’Europa è occupata nella marchiatura dei prodotti israeliani, le terre in tutto il medio oriente e l’Africa sono inzuppate del sangue dei cristiani. In medio oriente c’è un solo paese dove i cristiani possono vivere in sicurezza, in cui possono prosperare, e dove ci sono la libertà di espressione e quella religiosa. In quel paese i cristiani sono in grado di praticare le loro tradizioni religiose, possono essere eletti al Parlamento e hanno pieni diritti democratici. È l’unico paese del medio oriente, dove la popolazione cristiana cresce e prospera.
Questa è la nazione ebraica, la nazione di Israele. E noi, i cristiani, dobbiamo proteggere questa terra santa, che è la fonte della fede cristiana”.

Non si era mai sentito nulla di simile in un’aula del Parlamento europeo. Naddaf è una figura unica in medio oriente. Leader carismatico della chiesa greco-ortodossa in Israele, il sacerdote deve andare in giro con la scorta messagli a disposizione dalle autorità israeliane. La “colpa” di Padre Naddaf è quella di denunciare la sorte dei cristiani nel mondo arabo-islamico e di essere filoisraeliano. Si capisce perché sulla testa di Naddaf pesa oggi una taglia promossa dagli islamisti. La sua vita è in pericolo. È stato definito “un traditore” e “un apostata”.

I suoi pneumatici sono stati trinciati più volte e stracci insanguinati vengono spesso lasciati fuori da casa sua. Il sacerdote viene regolarmente minacciato al telefono e il figlio è stato aggredito fuori casa da un giovane brandendo una mazza di ferro. “Gesù era ebreo, di famiglia ebraica e parlava aramaico, non arabo”, dice al Foglio Padre Naddaf. “Dobbiamo sempre ricordarcelo. Ogni cinque minuti un cristiano viene ucciso in quanto cristiano in medio oriente. In Siria, c’erano due milioni di cristiani, oggi sono solo duecentomila. In Iraq, nel 2000, c’erano quattro milioni di cristiani, mentre ora ce ne sono solo trecentomila. I massacri quotidiani vissuti dai cristiani hanno aperto gli occhi dei loro correligionari in Israele, dove invece c’è una comunità cristiana che cresce ogni anno di più”. Secondo il Central Bureau of Statistics di Gerusalemme, erano 158 mila i cristiani in Israele nel 2012. Alla fine del 2014 erano 163 mila, cinquemila in più. Ma soprattutto, dal 1948 a oggi il loro numero totale è più che quadruplicato.

“Il nostro debito verso la Terra Santa passa attraverso la protezione di Israele e della sua democrazia”, ci spiega Padre Naddaf.
“Altrove, i fanatici islamici sono ansiosi di uccidere cristiani. Soltanto in Israele possiamo prosperare. E’ il tempo della chiarezza. Cosa aspettiamo a dire la verità? Israele deve essere forte anche per noi minoranze. Ogni giorno rivolgiamo appelli per salvare i cristiani del medio oriente ma nessuno risponde. Perché?”.

A quanto risulta, il Dipartimento di stato americano intende designare come “genocidio” gli attacchi perpetrati dallo Stato islamico contro gli yazidi, escludendo così i cristiani. “Perché quando il califfo promise di eliminare la cristianità i nostri capi non dissero nulla?”, continua Naddaf. “Io non ho paura, andrò avanti a dire la verità, ovvero che come cristiani non possiamo che stare dalla parte del popolo ebraico e che Israele è l’unico paese che non cerca di buttare fuori i cristiani, costringendoli a cercare rifugio. Coloro che vogliono distruggere lo stato ebraico stanno firmando anche la condanna a morte degli ultimi cristiani liberi in Terra Santa”.



I NEMICI D'ISRAELE HANNO RUBATO IL NOME "PALESTINA"
https://www.facebook.com/padregabrielit ... 0018035352
La convinzione errata (ma comune) che gli ebrei colonialisti abbiano invaso un paese chiamato Palestina e ne abbiano sradicato gli abitanti autoctoni è completamente falsa. Innanzitutto, il popolo della Palestina che ha le radici più profonde in quella terra è il popolo ebraico, i cui parenti e antenati vi hanno vissuto (in varia misura) per diverse migliaia di anni. In secondo luogo, la maggior parte degli arabi che fuggirono dalla Palestina tra il 1947 e il 1949 lo fecero perché erano sicuri che i loro compatrioti arabi dell'Egitto, dell'Iraq e di altri paesi sarebbero riusciti a rendere la Palestina Judenrein.

E' giunto il momento di ricordare agli arabi e alla comunità internazionale che gli ebrei sono i veri palestinesi. Altrimenti, come mai esistono un Talmud palestinese e un giornale ebraico chiamato The Palestine Post? Come mai, fino alla creazione d'Israele, gli ebrei erano noti come "i palestinesi"? Come mai Immanuel Kant si riferiva agli ebrei in Europa come ai "palestinesi tra di noi"? Come mai c'è una Stella di Davide sulla bandiera della Palestina del 1939? Come mai la rivista dell'Organizzazione Sionista d'America si chiamava New Palestine? Come mai la Compagnia Elettrica Israeliana si chiamava originariamente Compagnia Elettrica Palestinese? Come mai il principale fondo di finanziamento dell'Organizzazione Sionista Mondiale si chiamava Palestine Foundation Fund?

La risposta è: "Perché la parola Palestina indica la terra che, per migliaia di anni, è stata l'incubatrice dell'identità ebraica".

Il nome Palestina era stato imposto agli ebrei dall'Impero Romano nel 135 d.C., quando l'imperatore Adriano aveva voluto cancellare ogni traccia ebraica da quella terra, che si chiamava Giudea. E' quindi più che comprensibile che nel 1948 i leader dell'Yishuv (la comunità ebraica che già abitava quella terra prima dell'indipendenza) non abbiano voluto mantenere il nome Palestina per lo Stato che finalmente l'ONU aveva deciso di riconoscere, ed abbiano scelto di chiamarlo Israele (anche Giudea era tra i nomi presi in considerazione). Ma non dobbiamo lasciare che gli arabi e i loro sostenitori israelofobici si approprino dei nomi "Palestina" e "palestinese" come parte della loro campagna di delegittimazione. La Palestina era ebraica, non è mai stata araba. Il linguaggio è tutto. Rinunciando all'uso corretto delle parole, e permettendone la rimozione dal contesto storico, la realtà dei fatti è sminuita o persa del tutto.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana (e musulmana?)

Messaggioda Berto » dom feb 14, 2016 2:05 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana e (musulmana?)

Messaggioda Berto » gio ott 27, 2016 8:13 pm

ONU - UNESCO e altri (no grasie!)
Mito e organizzazioni parassitarie e criminali che non promuovono affatto i diritti umani, le libertà, il rispetto e la fraternità tra gli uomini, le genti, i popoli, le etnie, le nazioni, gli stati.

https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5542336059
viewtopic.php?f=205&t=2404


L’UNESCO SEMPRE PIÙ SERVO DEL MONDO ARABO

https://www.facebook.com/ProgettoDreyfu ... 1136775913

Oggi l’UNESCO ha votato una risoluzione infame che nega il legame ebraico-cristiano con i luoghi sacri di Gerusalemme. Con 24 si, 26 astensioni, 4 voti contro e 2 astenuti, il Comitato Esecutivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, ha approvato la proposta antisemita di negare qualsiasi legame tra gli Ebrei e Gerusalemme, in particolare con il Monte del Tempio e il Muro Occidentale che da oggi – secondo l’organo delle Nazioni Unite – dovranno essere denominati solo con il loro nome arabo, la Moschea Al-Aqsa e Haram al-Sharif, la Spianata delle Moschee.

Durissima la condanna del mondo ebraico. Il Premier Netanyahu parla del teatrino insensato dell'UNESCO e che alla fine sarà la verità a prevalere mentre il leader dell’opposizione israeliana Isaac Herzog ha fatto sapere che l’UNESCO non solo deve ritirare subito la risoluzione ma ritornare alla sua missione originale senza tradire la storia. Gli fa eco il Presidente dello stato ebraico Rivlin che parla dell’autoumiliazione di un organo internazionale che nega l’evidenza della storia a cui ha fatto poi seguito il Presidente del parlamento israeliano, Yuli Edelstein, che ha dichiarato:“la decisione adottata dell'UNESCO è un messaggio agli istigatori e a coloro che vogliono riscrivere la storia lavorando senza sosta per l’odio antiebraico”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Jeruxałeme (Gerusalemme) ebrea, cristiana (e musulmana?)

Messaggioda Berto » gio ott 27, 2016 8:14 pm

Scoperta la più antica menzione di Gerusalemme in ebraico antico
Si trova su un frammento di papiro che risale all'epoca del Primo Tempio (VII secolo a.e.v.)
(Da: Jerusalem Post, Times of Israel, 26.10.16)

http://www.israele.net/scoperta-la-piu- ... ico-antico

Proprio nel giorno in cui l’Unesco votava ancora una volta una risoluzione che disconosce gli storici legami fra gli ebrei e il Monte del Tempio di Gerusalemme, la Israel Antiquities Authority ha mostrato al pubblico un reperto senza eguali risalente all’epoca del Primo Tempio che contiene un riferimento esplicito a Gerusalemme.

Il rarissimo frammento di papiro risalente al Regno di Giuda (2.700 anni fa) è scritto in alfabeto ebraico antico e, allo stato attuale, costituisce la più antica menzione di Gerusalemme in scrittura ebraica da una fonte extra-biblica.

Depredato in una delle grotte del deserto di Giudea da una banda di tombaroli, il documento è stato recuperato pochi anni fa grazie a una complessa operazione dall’unità anti-ruberie della Israel Antiquities Authority che ha portato all’arresto e alla condanna di 14 membri della banda, che faceva base vicino a Hebron.

Come ha spiegato il direttore dell’Authority, Israel Hasson, sul documento di 11 cm per 2,5 realizzato in midollo di pianta di papiro si sono ben conservate due righe in ebraico antico. L’esame paleografico delle lettere e l’analisi con il Carbonio 14 hanno permesso di datare il manufatto al VII secolo a.e.v., verso la fine del periodo del Primo Tempio ebraico, facendone uno dei soli tre papiri ebraici esistenti di quel periodo, di diversi secoli più antico dei famosi Rotoli del Mar Morto. La maggior parte delle lettere sono chiaramente leggibili, e la lettura proposta del testo è: “Dalla serva [o servitrice] del re, da Na’arat, due otri di vino, a Gerusalemme”.

Gli studi hanno determinato che il reperto costituisce un documento originale di spedizione che indicava il pagamento di imposte o il trasferimento di beni ai magazzini di Gerusalemme. “Il documento – ha detto Hasson – specifica lo status del mittente (serva del re), il nome della città da cui venne spedito il carico (Na’arat), il contenuto dei recipienti (vino), il loro numero (due otri) e la loro destinazione (Gerusalemme). La Na’artah di cui parla il testo è la stessa Na’arat che viene indicata nella descrizione del confine tra i territori di Efraim e Beniamino in Giosuè 16:7 (“poi scendeva da Ianòach ad Ataròt e a Naarà, arrivava fino a Gerico e finiva al Giordano”). Che la nota sia stata scritta su papiro anziché su un più economico ostrakon di argilla è coerente con il fatto che la consegna degli otri fosse destinata a una persona di alto rango.

Parlando a una conferenza stampa, mercoledì a Gerusalemme, il biblista Shmuel Ahituv ha detto che è significativo il fatto che il testo presenti la grafia Yerushalem, quella più comune nella Bibbia nella quale, infatti, ci sono solo quattro esempi di Gerusalemme scritta con una yod in più, Yerushalayim, che è come viene pronunciata in ebraico moderno.

Eitan Klein, vice direttore dall’unità anti-ruberie, ha detto che il documento rappresenta una testimonianza estremamente preziosa dell’esistenza di un’amministrazione organizzata nel Regno di Giuda. “Il documento – ha detto Klein – conferma la centralità di Gerusalemme come capitale economica del regno nella seconda metà del VII secolo. Secondo la Bibbia, in quell’epoca governarono a Gerusalemme i re Menasse, Amon e Giosia, ma non è possibile sapere quale dei re di Gerusalemme fosse il destinatario di questa spedizione di vino”.

Grotte nel deserto di Giudea

Amir Ganor, direttore dall’unità anti-ruberie della Israel Antiquities Authority, ha spiegato che, sebbene il materiale organico particolarmente delicato, come quello dei fogli di papiro, tenda col tempo a decomporsi a causa dell’umidità, il clima secco del deserto ha contribuito a preservare questo antico documento. “Il clima del deserto è eccezionale – ha detto Ganor – in quanto permette la conservazione di documenti che forniscono informazioni preziose circa il modo di vivere nell’antichità e lo sviluppo iniziale delle religioni”.

Hasson ha aggiunto che la scoperta del papiro dimostra “che nelle grotte del deserto di Giudea vi sono sicuramente altri manufatti di enorme importanza per il nostro patrimonio, che aspettano solo di essere scoperti”. Purtroppo, ha avvertito, “i ladri di antichità sono scatenati pur di vendere sul mercato nero, per pura avidità, reperti del patrimonio mondiale di valore inestimabile. Per questo bisognerebbe stanziare le risorse necessarie e mobilitare la popolazione di volontari in uno sforzo collettivo per effettuare scavi sistematici in tutte le grotte del deserto di Giudea”.

I risultati preliminari dello studio scientifico del reperto vengono presentati giovedì in un Convegno che si tiene nel campus sul Monte Scopus dell’Università di Gerusalemme.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38319
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Prossimo

Torna a Ebraismo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite