Francia. Parlamento approva risoluzione: antisionismo uguale antisemitismo4 dicembre 2019
https://www.shalom.it/blog/mondo/franci ... QpQ_XQrCMk Il Parlamento francese ha approvato la risoluzione promossa da En Marche e sostenuta dal governo con la quale si assimila l'antisionismo all'antisemitismo. Un testo controverso, senza valore vincolante, che ha incontrato l'opposizione di diversi deputati in seno allo stesso partito di governo: a dare il via libera sono stati solo 154 deputati (principalmente En Macrhe e Les Republicains), mentre contro si sono schierati in 72 e 43 si sono astenuti. Il ministro dell'Interno, Christophe Castaner, ha accolto con favore questo voto, definendolo "un forte gesto simbolico", che indica "le cose che faremo per eliminare l'odio". Proprio oggi e' stata scoperta la profanazione di 107 tombe del cimitero ebraico di Westhoffen, vicino Strasburgo, imbrattate di svastiche. Tra i contrari, alla vigilia del voto si e' schierato contro la risoluzione anche un collettivo di 127 intellettuali, ebreie non, convinti che sia "altamente problematico" assimilare l'antisionismo all'antisemitismo, preoccupati che questo possa essere usato per colpire chi critica Israele, organizzazioni per i diritti umani incluse. La risoluzione inoltre riprende la definizione di antisemitismo stabilita dall'Alleanza internazionale della memoria dell'Olocausto (IHRA), gia' convalidata dal Parlamento europeo e da 20 Paesi, tra cui 16 dell'Ue, e sostenuta dal presidente francese Emmanuel Macron. Soddisfazione e' stata espressa dal ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, che ha promesso di "continuare ad agire affinche' altri Paesi capiscano e sostengano la definizione di anti-Israelee odio verso Israelecome antisemitismo". Questa, ha aggiunto, "e' un passo importante nella battaglia contro l'antisemitismo e mi appello ad altri Paesi perche' seguano le orme francesi".
Giù la maschera! Perché non copiamo la Francia?4 dicembre 2019
http://www.italiaisraeletoday.it/giu-la ... u4ZIStP7NY Per capire la realtà profonda dell’antisemitismo, oggi più forte che mai, che cosa in esso si nasconda davvero in Italia come altrove, è necessario innanzi tutto partire da un dato: dalla straordinaria valenza simbolica acquisita dall'ebraismo agli occhi degli europei. Una tale valenza si è costruita su due capisaldi, il Cristianesimo e la Shoah. Grazie a essi l’Ebraismo oggi si presenta virtualmente come il momento iniziale e al tempo stesso il punto d’arrivo dell’intera storia d’Europa, in certo senso l’alfa e l’omega di tale storia, il principio e la fine. Il principio, allorché l’emanazione religiosa neotestamentaria del giudaismo uscì dalla Palestina e si diffuse su questo continente dando forma e sostanza a quella civiltà europea che è ancora la nostra; e insieme però anche il punto terminale della vicenda che ebbe allora inizio. La fine da cui l’Europa non si risolleverà più, segnata dal suo suicidio storico tra le fiamme dell’Olocausto. Per l’Europa, insomma, l’Ebraismo è divenuto una sorta di luogo simbolico dell’Origine e contemporaneamente della Catastrofe. Non basta. Proprio in ragione della Shoah, l’Ebraismo ha assunto — oggi soprattutto — anche il carattere di luogo simbolico di un giudizio sull'Europa che evidentemente non può che essere di irrimediabile condanna. Un giudizio che dal 1945 in avanti — e ben a ragione — esso ha rivendicato ed espresso in una molteplicità di forme. Attraverso le innumerevoli testimonianze autobiografiche, i tanti racconti, le smaglianti analisi e i bellissimi libri dei suoi storici e intellettuali, aventi tutti per argomento la persecuzione e lo sterminio; così come attraverso una richiesta incessante di risarcimento simbolico che ha come momento centrale la rievocazione instancabile, l’enfasi sulla memoria .