Cante e cantori ebrei


Re: Cante e cantori ebrei

Messaggioda Berto » dom gen 03, 2016 2:10 pm

Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Cante e cantori ebrei

Messaggioda Berto » mar gen 12, 2016 6:56 pm

Cantanti ebrei



Lou Reed
https://it.wikipedia.org/wiki/Lou_Reed
Lewis Allan Reed nacque al Beth El Hospital di Brooklyn, New York, e crebbe a Freeport, Long Island. Appassionatosi alla musica ascoltando la radio, imparò a suonare la chitarra e sviluppò un forte interesse per il rock and roll e il rhythm and blues e durante gli anni delle scuole superiori suonò in vari gruppi studenteschi.[9]
Nel 1956, ancora adolescente, Reed venne sottoposto ad una terapia di elettroshock che avrebbe dovuto curare la bisessualità che si stava manifestando in lui; nel 1974 Reed scrisse la canzone Kill Your Sons circa questa esperienza che lo traumatizzò e di cui non si liberò mai.
http://www.papalepapale.com/develop/lou ... raccontare


Bob Dylan
https://it.wikipedia.org/wiki/Bob_Dylan
http://www.voceevangelica.ch/miscellane ... item=14996
Bob Dylan, un piccolo ebreo del Minnesota


David Bowie
LA STORIA EBRAICA DI DAVID BOWIE
Domenica scorsa ci ha lasciati per un male incurabile David Bowie, uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Quarant’anni di carriera che hanno contribuito a forgiare quella musica grazie alla quale oggi non avremmo avuto artisti come Madonna, Lady Gaga e Kanye West. Un musicista che con la sua musica ha fatto crescere almeno due generazioni grazie alla sua grande capacità di reinventare se stesso. Tra i suoi grandi successi, Station to Station, un album nel quale Bowie canta musica mistica che rimanda alla tradizione ebraica. «Eccoci qui, in un magico spostamento dal Kether al Malkuth». Dove secondo la tradizione ebraica Kether significa corona, e Malkuth regalità. Bowie disegnò il retro dell’album con il diagramma delle 10 sefirot, che sempre secondo la mistica ebraica sono i modi o le espressioni attraveso le quali l’Onnipotente si manifesta. Bowie si avvicinò alla tradizione ebraica attraverso un lungo percorso che iniziò dalla cultura buddista fino al misticismo cristiano. Non è vero che fosse un nostalgico neonazista nonostante quel saluto che fece nel 1976 davanti al suo pubblico al London’s Victoria Station nel periodo più buio della sua vita nel quale era tossicodipendente. Come non è vero che sua madre fosse ebrea, informazione travisata dal fatto che avesse un fratellastro più grande nato dalla relazione di sua madre con un uomo ebreo che poi l’abbandonò. Bowie era un visionario e riuscì a interiorizzare e a rendere proprie le grandi abilità di quei mostri sacri che ebbe la fortuna di incontrare nel corso della sua vita come Bob Dylan e Lou Reed, entrambi ebrei di fama mondiale che solcarono il sentiero alla carriera di Bowie. Alla fine degli anni ’80 Bowie entrò nella band Tin Machine con il chitarrista Reeves Gabrels e i fratelli Tony e Hunt Sales, figli del comico ebreo Soupy Sales con cui nel 1992 realizzarono un album dal titolo che rimanda alla tradizione ebraica: “Tin Machine Live: Oy Vey, Baby”.


Leornard Cohen
https://it.wikipedia.org/wiki/Leonard_Cohen
Leonard Cohen è nato a Montréal nel 1934 da una famiglia ebraica immigrata nel Canada. Suo padre era polacco e sua madre lituana.


Carole King
https://it.wikipedia.org/wiki/Carole_King
Nata da una famiglia ebrea, Carole fin dall'età di 12 anni iniziò a suonare il pianoforte e nella sua scuola, la James Madison High School, formò un quartetto vocale chiamato Co-Sines. Frequentò il Queens College, dove conobbe Neil Sedaka, al quale ispirò Oh, Carol, brano che divenne il suo primo grande successo. Carole King rispose componendo Oh, Neil. Sempre al college ebbe una relazione con Paul Simon, e poi con Gerry Goffin.


Paul Simon
https://it.wikipedia.org/wiki/Paul_Simon
Paul Frederic Simon è nato a Newark (New Jersey) il 13 ottobre del 1941, da Louis e Belle Simon, rispettivamente un celebre bassista e una maestra elementare, entrambi ebrei di origine ungherese.


Barbara Streisan
https://it.wikipedia.org/wiki/Barbra_Streisand
Nasce a Brooklyn, New York, quartiere dove abita per tutta la sua infanzia e adolescenza, in una famiglia ebrea. Suo padre, professore di lettere e filosofia in un liceo, morì quando aveva appena quindici mesi e il rapporto con il patrigno, dal quale la madre ebbe la sua sorellastra, Roslyn Kind, fu molto tormentato.

http://www.soundsblog.it/post/85241/i-t ... -billboard
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Re: Cante e cantori ebrei

Messaggioda Sixara » mar gen 12, 2016 8:01 pm

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Re: Cante e cantori ebrei

Messaggioda Berto » lun gen 18, 2016 8:27 pm

Ani Ma'amin

IL CANTO CHE RICORDA LA SHOAH MA CELEBRA LA VITA
di Maurizio Molinari

È stato il canto di «Ani Maamin» a concludere la visita di Papa Francesco nella Sinagoga di Roma come era avvenuto con Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Il testo che inizia con le parole «Io credo» si richiama ai tredici principi di fede di Maimonide e la melodia è attribuita a Azriel David Fastag, un chasid di Modzitzer che si ritiene l’abbia composta dentro un carro bestiame mentre lo portavano a Treblinka. Ad intonarlo furono gruppi di ebrei che si incamminavano verso le camere a gas nei campi di sterminio.
Ogni anno, durante la cena del Seder che ricorda l’Uscita degli ebrei dall’Egitto narrata nell’Esodo, molte famiglie ebraiche cantano «Ani Maamin» per ricordare i caduti del ghetto di Varsavia e i sei milioni di vittime del nazifascismo.
Fu Elio Toaff, allora rabbino di Roma, a volerlo nella cerimonia per Giovanni Paolo II per indicare il legame con la memoria della Shoah. È un motivo che, in una versione più recente del cantante chassidico Shlomo Charlebah, celebra l’amore per la vita e la fede nella venuta del Messia.



https://www.youtube.com/watch?v=1dHC-5FW-DI

https://www.youtube.com/watch?v=St2xG20nup8

https://www.youtube.com/watch?v=dr9e639d1Js
https://www.youtube.com/watch?v=9GU0HYvVl3s


I 13 principi della fede
(dal Pirush Hamishnayot di Maimonide)
https://it.wikipedia.org/wiki/Mos%C3%A8_Maimonide
Credo con fede assoluta che il Creatore, sia benedetto il Suo Nome, è il Creatore e la Guida di tutti gli esseri creati, e che Egli solo ha creato, crea e creerà tutte le cose.
Credo con fede assoluta che il Creatore, sia benedetto il Suo Nome, è Uno; che non vi è unicità in alcun modo come la Sua, e che Egli solo è nostro Dio, lo è stato, lo è e lo sarà sempre.
Credo con fede assoluta che il Creatore, sia benedetto il Suo Nome, è incorporeo; che non possiede alcuna proprietà materiale; che non esiste assolutamente alcuna somiglianza (fisica) a Lui.
Credo con fede assoluta che il Creatore, sia benedetto il Suo Nome, è il Primo e l'Ultimo.
Credo con fede assoluta che il Creatore, sia benedetto il Suo Nome, è il solo a cui è giusto pregare, e che non è giusto pregare ad altri che a Lui.
Credo con fede assoluta che tutte le parole dei Profeti siano vere.
Credo con fede assoluta che la Profezia di Mosè nostra Guida, la pace sia con lui, è vera; e che egli è stato il capo dei Profeti, sia di quelli che l'hanno preceduto, sia di quelli che l'hanno seguito.
Credo con fede assoluta che tutta la Torah che ora possediamo, è la stessa che fu data a Mosè nostra Guida, la pace sia con lui.
Credo con fede assoluta che questa Torah non sarà mai sostituita, e che non vi sarà alcuna altra Torah data dal Creatore, benedetto sia il Suo Nome
Credo con fede assoluta che il Creatore, sia benedetto il Suo Nome, conosca tutte le azioni e tutti i pensieri degli esseri umani, come è scritto:"Egli è colui che, solo, ha formato il cuore di loro tutti, che comprende tutte le opere loro." (Salmi 33: 15).
Credo con fede assoluta che il Creatore, sia benedetto il Suo Nome, ricompensa coloro che osservano i Suoi Comandamenti e punisce quelli che li trasgrediscono.
Credo con fede assoluta nella venuta del Messia e, anche se dovesse tardare, pur tuttavia attendo ogni giorno la sua venuta.
Credo con fede assoluta nella risurrezione dei morti all'ora che sarà volontà del Creatore, benedetto sia il Suo Nome e glorificata sia la Sua rimembranza nei secoli dei secoli.
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Re: Cante e cantori ebrei

Messaggioda Berto » lun gen 18, 2016 10:17 pm

Un cantec de suflet pentru oameni deosebiti, sensibili si buni!
https://www.facebook.com/Ceva.deoseb1t/ ... 7932389936
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Re: Cante e cantori ebrei

Messaggioda Berto » ven feb 19, 2016 11:45 pm

דיקלה - ואם פרידה - Dikla
https://www.youtube.com/watch?v=LyrVC8x ... ture=share
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Re: Cante e cantori ebrei

Messaggioda Berto » sab mag 14, 2016 6:31 am

HaTikvà, un inno da intonare senza remore e senza rincrescimenti
A differenza di altri stati, quando si tratta di Israele c’è chi taccia di “antidemocratico” tutto ciò che rimanda al suo carattere di stato nazionale ebraico
Di Nadav Shragai
(Da: Israel HaYom, 8.5.16)

http://www.israele.net/hatikva-un-inno- ... a-scusarsi

... "Finché dentro il cuore / l'Anima Ebraica anela / e verso l'oriente lontano / un occhio guarda a Sion / non è ancora persa la nostra speranza / la speranza due volte millenaria / di essere un popolo libero nella nostra terra / la terra di Sion e Gerusalemme" ...

L’inno nazionale d’Israele, HaTikvà (“La speranza”), è una delle canzoni ebraiche più note nel mondo ebraico, come Jerushalaim shel zahav (“Gerusalemme d’oro”) ma molto più antica. Per generazioni è stata cantata da ebrei che non sapevano una parola di ebraico: una canzone con parole non tratte dalla Bibbia o dal libro delle preghiere ebraiche, e tuttavia una canzone profondamente ebraica.

Ora alcuni parlamentari arabo-israeliani avanzano nuovamente la richiesta che le parole dell’inno vengano modificate o sostituite del tutto. Essi sostengono, a ragione, che si sentono scollegati dal contenuto di quel testo e che non si può chiedere loro di identificarvisi. Il che è perfettamente comprensibile. Onestamente, che connessione possono avere con “l’anelito dell’anima ebraica” che “volge lo sguardo verso Sion”? Anche la bandiera bianca e blu, ispirata ai colori dallo scialle di preghiera ebraico e con la stella di David, così come l’emblema dello stato, con al centro la menorah, il candelabro del Tempio, sono simboli lontani dal loro patrimonio. Che connessione possono avere con il secolare scialle di preghiera ebraico? O con re David? O con la menorah razziata dalle legioni romane al Tempio di Gerusalemme? Anche “Israele”, il nome del paese e dello stato, menzionato più di duemila volte nella Bibbia, proviene dalla storia ebraica e non ha alcun collegamento con i cittadini arabi del paese.

Ma – in Israele come altrove – l’inno nazionale, la bandiera e l’emblema dello stato non devono riflettere una sorta di minimo comun denominatore di tutta la popolazione. Come ha giustamente osservato il professor Shlomo Avineri, l’inno dà espressione all’identità storica del paese, e nella maggior parte delle società democratiche vi sono persone che non condividono tale identità. In quanto inno nazionale l’HaTikvà dà effettivamente espressione a un’identità, evocando la bimillenaria speranza del ritorno “alla terra di Sion e di Gerusalemme” come “nazione libera nella propria terra”.

Vi sono degli ebrei che sono infastiditi dalla HaTikvà perché essa infastidisce alcuni arabi israeliani. Ma costoro in realtà perseguono un cambiamento molto più profondo. Coloro che si oppongono alla HaTikvà sono essenzialmente contrari alla definizione di Israele come stato nazionale del popolo ebraico. In genere sono anche quelli che rifiutano il sionismo come ideologia fondativa dello stato. Preferirebbero un generico rassemblement o – come amano dire – uno stato di tutti i cittadini. Coloro che considerano irrilevante o addirittura senza senso la richiesta che i palestinesi riconoscano Israele come stato nazionale del popolo ebraico probabilmente sono gli stessi che si sentono minacciati dalla HaTikvà. Ma l’HaTikvà è necessaria proprio per questo, perché ci ricorda che Israele non è uno stato qualsiasi, non è solo un rifugio dall’antisemitismo né solo un centro culturale ebraico. E’ un paese che vive nel presente, con precisi diritti nel presente anche se le sue radici affondano nel passato.

Il passato, e in larga misura il futuro, sono la nostra memoria ebraica condivisa. Senza di essa non avremmo mai potuto creare uno stato-rifugio per il popolo ebraico neanche a Kathmandu (o in Uganda, se è per questo). La HaTikvà e i simboli nazionali ebraici dello stato impediscono alla nostra coscienza nazionale di banalizzarsi. Essi attingono alla memoria storica ebraica che viene da lontano, distillandola nei versi dell’inno, nella stella di David, nella menorah del Tempio.

Lo stemma dello Stato d’Israele con la Menorah del Tempio di Gerusalemme trafugata dai Romani nel 70 e.v., come si vede nei rilievi dell’Arco di Tito a Roma

Essi permettono anche agli ebrei laici di riconoscersi nella memoria e nella continuità ebraica come elementi essenziali per la nostra esistenza, qui, in Terra d’Israele. Il passato di una persona non si estende solo ai giorni della sua vita. Vi è anche un profondo significato nel suo background storico, famigliare, culturale, religioso.

Gli arabi israeliani hanno il pieno diritto di vivere come cittadini eguali nello stato di Israele, di godere di pari opportunità, di votare e di essere eletti, ma non possono pretendere di identificarsi in un’espressione nazionale la cui essenza è rappresentata dalla HaTikvà, dalla bandiera e dall’emblema dello stato.

Pertanto nel giorno del ricordo dei caduti e nel giorno dell’indipendenza, come in ogni altro giorno dell’anno, dobbiamo intonare la HaTikvà e sventolare la bandiera bianca e blu senza remore e senza rincrescimenti. Questi sono i nostri simboli, che raccontano la nostra storia. Non è la storia degli arabi israeliani, e non può che essere così.
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Re: Cante e cantori ebrei

Messaggioda Berto » mer mag 25, 2016 8:00 pm

Da Sixara

L Yidish l è lengoa tuta da rìdare :D straordinaria...
solserio ke la ghe fà el verso a el tedesco, ma nò propio pa tòrli n jro, l è come se i ghe dixese de molarghela co tute kele Regole ca tien sù el tedesco, ke sa te gh in xbàlia ona - solo ke ona - a casca el mondo...
par exenpio do i se càta, nò? e i se fa le prexenta'zion :
Sholèm-Aleykhem!
Aleykhem-Sholèm!
Vi heyst ir?
e zà cuà scumì'ziemo màe, ke n tedesco se dirìa : Wie heisst ihr? - Come vi chiamate?
Ikh heys ..., vi heystu? = Ich heisse ... Wie heisst du?
Vi heystu? i dixe... roba da farghe vegnere on colpo a on tedesco :D pò no i ghe mete le Maiuscole indoe ke le ga da ndare...

Una canzone : Az der Rebe zingt

Az der rebe zingt (2)
Zingen ale khsìdim (2)
Bim bom bim bim bom
Bim bom bim bim bom
Zingen ale khsìdim.

Az der rebe tantst
Tantsn ale khsìdim
Ay day hop hop hop
Ay day hop hop hop
Tantsn ale khsìdim

Un az der rebe shloft
Shlofn ale khsìdim
U U U ...
U U U ...
Shlofn ale khsìdim


ma col piànxe - el Rèbe - el piànze par lù solo...

https://www.youtube.com/watch?v=oMHwzDDuizk
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Re: Cante e cantori ebrei

Messaggioda Berto » ven lug 22, 2016 6:57 pm

Questa settimana vi vogliamo augurare Shabbat Shalom in un modo speciale.Una coppia israeliana canta una canzone di ringraziamento a D-O ed infine l'augurio dello Shabbat Shalom.
Possa essere di pace e luminoso in tutte le vostre case.....Shabbat Shalom e buon week end!
https://www.facebook.com/noicheamiamoisraele/?fref=nf

https://www.facebook.com/noicheamiamois ... 3070732755
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