I suprematismi del Male

Re: I suprematismi del Male

Messaggioda Berto » gio ago 25, 2022 8:49 pm

3)
I convertiti, i seguaci e gli apprezzatori/sostenitori di Dugin e di Putin in Italia e nel Mondo


I demenziali adoratori, sostenitori e giustificatori del criminale nazifascista russo Putin
viewtopic.php?f=143&t=3009
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0789336381

L'avvocato che vibra al cospetto di Dugin

AVV. GIUSEPPE SOTTILE.
Ho avuto l’onore di incontrare Alexander Dugin due volte.

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 3991127607

Quando gli strinsi la mano, la prima volta, a Gioia Tauro, avvertii subito l’energia di un uomo fuori dal comune.
E quando, dopo, lo sentii parlare della sua quarta teoria politica, rimasi affascinato, come tutti gli astanti, catturati dal suo straordinario carisma.
Insieme ad un folto gruppo di persone, lo ascoltavamo seduti all’aperto, su un prato di una villa di campagna.
Forse anche per la nutrita (e ingiustificata) presenza di agenti della Digos e dei carabinieri, nell’aria si avvertiva il profumo della rivoluzione.
Ma in realtà ciò che più mi colpì fu la considerazione che, a vederlo da vicino, era semplicemente un signore anziano che si sforzava dannatamente a tradurre le sue teorie in italiano, con il suo accento marcatamente russo.
Un uomo semplice ma con idee pericolosamente rivoluzionarie.
La morte della figlia, in un attentato chiaramente diretto alla sua persona, mi sconvolge, mi rattrista e mi fa rabbia.
Da padre mi immedesimo nel suo atroce e insopportabile dolore e nella sua rabbia disumana.
Questa tragedia é un prezzo troppo alto da pagare, anche per lui, anche per un uomo così grande.
Ma ognuno di noi potesse sentire quella rabbia, comprenderla, elaborarla e farla propria….
Forse potremmo cambiare veramente il mondo…


Gino Quarelo
Certo il carisma demenziale degli invasati e dei criminali che causano morte e distruzione e che fanno strage di popoli.
Il profumo della rivoluzione di Dugin è il profumo di morte del nazi fascismo suprematista russo.



L'intellettuale che apprezza l'uomo forte (prepotente e violento) e non disdegna il progetto russo del duo Dugin-Putin

Dostoevskij contro l’Occidente

Marcello Veneziani
(Panorama, n.34)
Dedicato ad Aleksandr Dugin che ieri ha perso la figlia in un attentato contro di lui, compiuto dai “buoni” contro i russi cattivi

https://www.marcelloveneziani.com/in-ev ... occidente/

Fu becero, meschino e intollerante censurare Fedor Dostoevskij dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Ma diciamo la verità: la censura contro di lui non sarebbe dispiaciuta all’interessato, perché rispecchia i suoi pensieri. In effetti nella furia dettata dallo zelo ignorante di cancellare un grande, ci avevano preso. Dostoevskij è il più acuto critico dell’Occidente e il vero precursore dello spirito russo panslavista, ortodosso, anti-occidentale; i suoi scritti sono la giustificazione più alta della linea di Putin, zar di tutte le russie, compreso quella sovietica. Di Dostoevskij di solito conosciamo versioni addolcite, tra saggi, biografie e sceneggiati; poco prima che scoppiasse il conflitto in Ucraina ricordo una lezione scialba su Dostoevskij, in verità assai modesta, di Gianrico Carofiglio all’Ambasciata russa a Roma, in cui il magistrato-narratore trattava lo scrittore russo come un suo precursore…

Ma Dostoevskij, quello vero, non spacciava brodini e tisane, non amava rassicurare i suoi lettori, soprattutto occidentali. Scriveva ad esempio nel suo Diario, nel 1877: “Da due secoli ci perseguita questa vergogna di essere considerati asiatici d’Europa” e invece l’Asia, vaticinava, sarà “la nostra principale via d’uscita”. “Il sole si è mostrato ad Oriente e per l’umanità è ad Oriente che inizia un nuovo giorno”. “Se sapeste che innato ribrezzo, divenuto odio, ha suscitato in me l’Europa…” E poi: “L’avvenire dell’Europa appartiene alla Russia”; più chiaro di così? Il suo nemico interno era l’occidentalismo, liberale e progressista, fiorito in Russia con Pietro il Grande, lo zar “nichilista” e illuminista che voleva sradicare i russi dalla loro cultura.

Per far felici coloro che parlano di Putin come di un fascista russo, ecco una citazione ad hoc di Dostoevskij: la nostra società russa “fa pensare più di tutto a quell’antico fascio di verghe, forte soltanto se sono legate insieme”. Anche il populismo, nato non a caso in Russia, viene santificato dallo scrittore nelle sue lettere: “Chi perde il proprio popolo e l’anima popolare perde anche la fede patria e Dio”. Il Cristo Russo, precisava, è al principio della nostra Ortodossia.

Criticando “il sudiciume d’importazione europea”, esaltando il panslavismo e definendosi mistico e sognatore, Fedor si riteneva rivoluzionario per conservatorismo e reputava necessaria la Russia alla sua scrittura (lo scriveva soggiornando a Firenze, giudicando folli gli emigranti russi che si trasferivano da noi). Il suo sogno mistico era l’unione di tutti i popoli guidati dagli slavi, una volta superata l’antica separazione tra intellettuali e popolo. “Tutto il destino della Russia- scriveva – consiste nell’Ortodossia, nella luce dall’Oriente, che scorrerà a Occidente verso l’umanità accecata, che ha perduto Cristo”. E non faceva mistero della traduzione bellicosa dei suoi sermoni: “Meglio sguainare una volta la spada che soffrire all’infinito”. “L’eroismo dell’auto-sacrificio con il proprio sangue per tutto quanto riteniamo sacro, è certo più morale di tutta la catechesi borghese”. Se contrapponeva l’ortodossia al cattolicesimo, riteneva il protestantesimo ai confini con “il vero e proprio ateismo”.

Dostoevskij criticava pure il nascente socialismo e difendeva “il diritto alla proprietà, alla famiglia e alla libertà” contro cui insorgevano i rivoluzionari, sacrificando gli uomini al futuro, sottomettendoli con violenza, spionaggi e “ininterrotti controlli del potere più dispotico”. Preveggente… Il comunismo per lui era una perversione del cristianesimo.

Per Dostoevskij l’amore per l’umanità è impossibile senza la fede comune nell’immortalità dell’anima. Ma chi troppo ama l’umanità in generale, avvertiva, di solito è poco capace di amare l’uomo in particolare; come chi ha tanta compassione verso il malvagio (ladro o assassino) molto spesso non si cura della sua vittima.

Pur amando Roma antica e le città italiane, Dostoevskij disprezzava il regno d’Italia “un piccolo regno unito di second’ordine, che ha perduto qualsiasi pretesa di valore universali, cedendola al più logoro principio borghese” “la sua unità non significa letteralmente nulla, un’unità meccanica e non spirituale e per di più piena di debiti non pagati…” E aggiungeva: “Per duemila anni l’Italia ha portato in sé un’idea universale capace di riunire il mondo, non una qualunque idea astratta… l’idea dell’unione di tutto il mondo, da principio quella romana antica, poi la papale(…) La scienza, l’arte, tutto si rivestiva e penetrava di questo significato mondiale”. Stessa sorte ha avuto l’Europa, di cui deplorava la subordinazione alla borsa e al credito internazionale. Una critica ante litteram all’Italia di Draghi e all’Europa finanziaria. E poi la sua visione geopolitica dei tedeschi fatalmente legati alla sorte dei russi. E non c’era ancora il problema del gas…

I pensieri che ho citato sono tratti dal Diario e dalle Lettere; è uscita ora una succinta spremuta di quelle pagine col titolo accattivante “La bellezza salverà il mondo” (ed. De Piante, a cura di Claudia Sugliano con introduzione di Luca Doninelli). La visione di Dostoevskij spiega la divergenza tra Russia e Occidente con una profondità sconosciuta agli attuali osservatori. Ma lui non si considerava un grande e arrivava a dire che se fosse stato benestante come Ivan Turgenev “che possiede 2000 anime” (ossia servi della gleba a sua disposizione), non scriverebbe in fretta e per denaro ma si dedicherebbe a un’opera della quale “fra cento anni si parlerebbe ancora”. I cent’anni sono passati da un pezzo, e delle sue opere, non di una sola, se ne parla ancora…



Un giornalista direttore di un quotidiano di primaria diffusione, un uomo assai ignorante e filo russo per non dire altro!
https://www.meetingrimini.org/eventi-to ... ella-pace/
Il "povero" Maurizio Molinari, direttore di Repubblica al meeting di Comunione e Liberazione in in dibattito sull'Ucraina ha detto tre demenzialità che lo squalificano al suolo per la grande ignoranza e per la mistificazione della realtà:

1) la responsabilità dell'aggressione all'Ucraina è esclusivamente di Putin o al massimo del suo ristretto gruppo dirigente e non certo del Popolo russo (anche se il 70% dei russi sostiene e approva il suprematismo nazifascista russo, il suo imperialismo violento e l'aggressione all'Ucraina);

2) anche l'Occidente euro americano ha le sue responsabilità per non aver aiutato la Russia a migliorarsi magari integrandola, dopo la fine dell'URSS, (assomiglia a Bergoglio Francesco quando disse la demenzialità che la guerra in Ucraina è responsabilità della NATO perché espandendosi in Ucraina avrebbe minacciato la Russia, il poveretto non sapeva nemmeno che la NATO non si era mai espansa in Ucraina);

3) la Russia deve entrare nella UE e questa deve estendersi dall'Atlantico agli Urali (il poveretto ha dimenticato che la Russia è parte della Federazione russa come entità egemone imperiale e che questa Federazione va dal Baltico e dal Mar Nero fino all'Oceano Pacifico estendendosi tra due continenti; come farebbe la Russia come Federazione russa ad entare nella UE?).

Questo poveretto (MM) pare abbia fatto propria l'ideologia suprematista russa del nazifascista Dugin e compagni, che vorrebbe una unione statuale euroasiatica a egemonia imperiale russa


Il doge demenziale del venetismo venezianista invasato del progetto di Dugin, Albert Gardin che auspica un'Europa dal Portogallo all'Alaska.

MARCIA SILENZIOSA E SIT-IN
contro le sanzioni antirusse e la politica guerrafondaia della NATO, dell’Unione Europea e degli USA.
Sabato 4 giugno 2016 – ore 18 venezia – piazzale stazione ferroviaria

https://www.planet360.info/i-veneti-pro ... valutarli/

La manifestazione si concluderà con un sit-in e con lettura di documenti e interventi contro l’espansione bellicosa della NATO in Europa.
Si accettano adesioni di organizzazioni politiche democratiche.

Un amico mi scrive questa mattina:
“Ieri l’Italia ha firmato le sanzioni contro la Russia……… la situazione si farà sempre più tesa, anche militarmente!”

Ecco la mia risposta:

“Infatti! Il G7 in Giappone è servito anche a questo e le decisioni vengono imposte dall’alto come fossero nell’interesse degli Europei. Per quel che conta, faremo entro una decina di giorni a Venezia una marcia silenziosa (dalla Stazione di Venezia a Campo San Geremia e da Campo San Gereia alla Stazione) per condannare la politica guerrafondaia dell’Europa. La manifestazione si concluderà con un sit e letture di lettere contro la politica guerrafondaia del fronte NATO.

La manifestazione, aperta a tutti, sarà promossa dal Governo Veneto:

perché la pace e la concordia in Europa è un punto qualificante della nostra politica internazionale;
perché dobbiamo denunciare la politica irresponsabile, guerrafondaia e fascista dell’Unione Europea;
perché siamo contro le sanzioni antirusse imposte alle popolazioni europee senza il loro consenso;
perché condanniamo il sostegno al governo golpista messo in piedi a Kiev dalla NATO allo scopo di rinforzare l’assedio della Russia;
perché la nostra politica non è quella del Governo italiano e dell’Unione Europea!

Noi vogliamo un’Europa libera e sovrana, rispettosa dei suoi popoli e delle culture e religioni, un’Europa unita dal Portogallo fino all’Alaska!

Venezia, 28.5.2016
Alberto Gardin – Presidente del Governo Veneto / Repubblica Veneta -governoveneto@gmail.com – info 338 8167955



Dall'Atlantico al Pacifico - Serenissima Europa, unita dalle coste atlantiche allo Stetto di Bering!
REPUBBLICA VENETA – UFFICIO DOGALE
«LA REPUBBLICA VENETA CONTRO L'ASSE "NAPOLEONE-CAVOUR-HITLER"
16.11.2018
Albert Gardin

https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 8833913528

È certamente interessante lo scontro in atto tra Unione Europea (Francia e Germania) e il Governo "sovranista" italiano (Salvini Di Maio), rappresentato da Antonio Conte. Francia e Germania affermano di voler imporre una regola di sottomissione da parte di tutti i Paesi membri, come risultante della "vittoria" dell'asse Napoleone-Hitler!
Ci auguriamo che il Governo Conte sia in forza di resistere alle minacce dirette (sanzioni) e indirette (esposizione dell'Italia alla tempesta soeculativa dei mercati), ma per noi Veneti i problema resta un altro.
L'Ufficio Dogale sta applicando una strategia per la liberazione della Repubblica Veneta dallo Stato di occupazione che stiamo subendo dal 1797 da un asse espresso dal trio, transtemporale e transnazionale: "Napoleone-Cavour-Hitler"!
Ragioni strategiche ci consigliano di affrontare il trio operando prima una divisione tra di loro; e il momento sembra opportuno per farlo!
Allora ci sta benissimo lo scontro in atto tra Italia e Commissione Europea, controllata da Francia e Germania!
La Commissione Europea, esprimendo i disegni egemonici, furono di Napoleone e di Hitler, è contro la lbertà e l'indipendenza dei Popoli europei, come ha dimostrato recentemente ed eloquentemente nei confronti della Catalogna.
Lo scoppio dell'organizzazione asfissiante, opprimente e sfruttatrice dell' "Europa di Bruxelles" non può che essere auspicata eapprezzata da noi Veneti!
Ciò va a favorire la nostra resa dei conti rivolta alla Francia che con la sua "guerre d'Italie", una pugnalata alle spalle, ha messo noi Veneti in ginocchio e lasciati alla mercè di altri occupanti: austriaci e italiani!
La Francia è chiamata dunque a riconoscere le sue responsabilità liberticide e ladresche, riconoscendo l'attentato antiveneto del Trattato di Campoformio e restituendo alla Repubblica Veneta il bottino dei suoi ingenti furti compiuti nella Venezia che simbolicamente rappresentiamo nel quadro del Veronese al Louvre, "Le Nozze di Cana"!
Noi Veneti non vogliamo continuare a pagare le politiche antiumanitarie e folli dei sedicenti paladini delle libertà "mondiali". La libertà per noi parte dalla nostra vita, dalla nostra indipendenza, dalla nostra sovranità, dal rispetto del nostro lavoro, della nostra creatività. Vogliamo finirla con i ricatti moralistici altrui che nascondo l'oppressione economica!
Per cui, salti pure la Commissione Europea, l'Italia si svincoli dalla sottomissione all'asse Napoleone-Hitler e Francia e Austria rispondano delle loro rapine di libertà e patrimoniali. Dalle macerie della dittatura franco-tedesca nascerà un'Europa migliore, legata agli interessi veri dei suoi Popoli, delle loro culture, della loro religione cristiana e della loro civiltà.
Anche lo spirito cristiano, oggi oppresso, ne trarrà vantaggio mettendo in fuga il clero traditore e corrotto!
La Repubblica Veneta, come in passato, giocherà attivamente la sua parte secondo la filosofia della Serenissima: un'Europa coesa, cosciente della sua storia migliore e rispettosa sincera dei valori della libertà e giustizia. Una nuova Europa a cui convintamente proponiamo come capitale la grande Venezia, crocevia del mondo! Venezia, capitale non degli intrighi internazionali, ma di una Serenissima Europa, unita dalle coste atlantiche allo Stetto di Bering!
Venezia 16.11.2018
Albert Gardin – CXXI doge –

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Ufficio Dogale – San Polo 2398 – 30125 Venezia
governoveneto@gmail.com – info 338 8167955

Albert Gardin – CXXI Doge
Giancarlo Orini – Presidente del Maggior Consiglio –



Altri venetisti filo russi: l'ex comunista Serraglia e i suoi due poveri serenissimi


VENETO SERENISSIMO GOVERNO - 2018
Ufficio di Presidenza
Al Presidente Wladimir Putin, al Governo della Federazione Russa e al suo popolo.

Auguro a nome del Veneto Serenissimo Governo, erede e continuatore della storia, cultura e tradizioni della Veneta Serenissima Repubblica, e mio personale, buone feste; e che nel nuovo anno possiate raggiungere gli obiettivi che vi siete prefissi.

Il Veneto Serenissimo Governo, come ha ampiamente dimostrato, lotta ed è a fianco di tutti i popoli che si battono per la pace, l'autodeterminazione e la propria dignità; considera la Federazione Russa e il suo Presidente Wladimir Putin un baluardo imprescindibile di questo vasto fronte. Ricordiamo al mondo il destino di Napoleone, Hitler, Mussolini.

Fraterni saluti

Venezia-Longarone, 30 dicembre 2018
Per il Veneto Serenissimo Governo
Il Presidente Luca Peroni

Veneto Serenissimo Governo
segreteriadistato@serenissimogoverno.org, – kancelliere@katamail.com,
Tel. +39 349 1847544 - +39 340 6613027
http://www.serenissimogoverno.eu
http://www.radionazionaleveneta.org




Il filosofo dell'oscurantismo (MV).
Alessandro Perrone
23 agosto 2022

https://www.facebook.com/alessandro.per ... 5420765248

Di chi sto parlando? Di Aleksandr Dugin, penserete, il filosofo prediletto da Putin e ispiratore delle sue imprese neo-zariste. No. Sto parlando di Marcello Veneziani che, su Panorama ci offre un articolo con tanto di dedica al teorizzatore del nazional-bolscevismo russo.
Cosa dire, con questo panegirico sulla grandezza del pensiero di Dovstoievsky e sulla degenerazione dell'occidente (a mio avviso l'unico luogo del mondo in cui è accettabile la vita) Veneziani getta giù la maschera e si professa non solo per un pensatore conservatore ma per un teorico dell'oscurantismo.
Nell'evocare l'avversione dello scrittore russo contro l'occidente, nei suoi scritti della seconda metà dell'ottocento (1877) e cioè nel contesto in cui, mentre in occidente la seconda rivoluzione industriale e il pensiero positivista stavano cambiando il volto dell'Europa, ponendo le basi alla modernità, in Russia imperversava un sistema medievale, l'analfabetismo, la visione castale del mondo, la servitù della gleba, la miseria del popolo e la strafottente ricchezza di un'aristocrazia parassitaria, MV dimostra di condividere con lui l'apprezzamento di quella società involuta e arcaica rilevando come questa fosse la "custode dell'ortodossia del cristianesimo" contro il degradante mercantilismo occidentale.
I Russi concittadini e contemporanei del maestro russo erano in generale poveri, affamati, condannati ad una vita di stenti e di soprusi, sudditi di un'autocrazia assolutista e parassitaria, vittime di premorienza a causa di denutrizione e carestie che costringevano all'indigenza e ad un altissimo tasso di mortalità infantile, ma, ci dice MV, avevano un Dio dalla loro parte ed erano fedeli alla loro "cultura" e ai loro "valori". Quale fosse quella "cultura" e quei "valori" sarebbe opportuno che MV ce lo spiegasse perché alla maggior parte di noi occidentali non è dato conoscere. Quale fosse il modello ideale di società, per Dovstoievsky non è chiaro. Sappiamo che non apprezzava la visione di Karl Marx atea e materialista e su questo ormai possiamo essere d'accordo con lui e con Veneziani. Meno chiaro è quale fosse l'alternativa al vituperato occidente. Non tanto per un uomo dell'ottocento come Dovstoievsky quanto per un nostro contemporaneo come MV che della modernità vive non la fase iniziale ma quella matura. Quella in cui oltre al mercantilismo, al dio denaro, al sistema capitalista si sono affermati anche la libertà dell'individuo, la democrazia, lo stato di diritto, il diritto all'istruzione, lo stato sociale. Cosa ne facciamo di tutte questi orpelli inutili? Chiediamolo a Veneziani. Anche questi sono frutto del bieco occidente! Li gettiamo via per recuperare la civiltà contadina, la sottomissione all'aristocrazia feudale, in nome di Dio, la fede nella trascendenza, l'ortodossia del Cristianesimo, magari nella versione nazionalbolscevica di Dugin? Rendiamo obbligatorio il ritorno alla messa in latino, il misticismo, l'ascesi, la spiritualità che "ci unisce" al cospetto del divino mentre sotterriamo gli effetti devastanti dell'emancipazione?
Sono stato tra quanti hanno nutrito una particolare ammirazione Marcello Veneziani, per la sua originalità e la sua capacità di esprimere idee al di fuori del pensiero dominante. Ma non avrei mai pensato che una critica seria e dialettica al progressismo e al materialismo moderni conducesse ad una via oscurantista di rifiuto tout-court della nostra civiltà. Mi sembra che il pensiero di MV si stia evolvendo verso una sua forma di cancel culture parallela a quella dei farneticanti giustizialisti della storia.
No. Non è questa la mia visione del conservatorismo. Non è il recupero fittizio degli dei, non è calpestare l'occidente che non è certo il migliore dei mondi possibili ma sicuramente migliore di quello che trapela dalla visione del grande Dovstoievsky. Ma lo scrittore russo si può capire. Per il suo pensiero è necessaria la contestualizzazione. Per Marcello Veneziani no. Lui vive nel contesto di cui parla. Avere come modello un grande scrittore dell'ottocento è plausibile e stimolante. Avere come modello Dugin, l' ideologo della restaurazione della "grande Russia" il fautore delle aggressioni e delle conquiste di Putin e incredibile, anche se il fine è quello di contrastare il "pensiero unico" e la "cappa" opprimente.
PS: trovo letteralmente indegna la dedica dello scritto a Dugin, teorico del nazional-bolscevismo, sostenitore dell'idea di riannessione dei territori dell'impero russo, fautore della criminale aggressione ad una nazione sovrana e responsabile delle decine di migliaia di vittime, della distruzione di decine di città centinaia di villaggi, della fuga di milioni di civili innocenti. Ironizzare sui "buoni" Ucraini che avrebbero causato con una bomba la morte della figlia di Dugin è deplorevole. Rispetto e pietà per la vittima, colpita certamente per errore. Ma la morte dell'incolpevole ragazza, non compensa le decine di migliaia di vittime ucraine che Dugin stesso ha ritenuto sacrificabili alla sua ignobile causa. A quelle morti MV non ha dedicato alcun pensiero di umana pietà. Biasimare un popolo aggredito che si difende e condannarlo per aver usato un'infinitesimo della violenza subita, una singola bomba contro le decine di migliaia di bombe volute dai seguaci da Putin e il suo ideologo, è un incomprensibile segno del percorso involutivo e oscuro intrapreso da uno scrittore che stimavo. Forse sbagliando.


Anche Darya Dugina aveva un indirizzo mail di Tsaargrad, l’organizzazione dell'oligarca Konstantin Malofeev di cui Alexander Dugin, suo padre, era direttore editoriale.

La Stampa.
Iacopo Iacoboni
23 agosto 2022

https://www.facebook.com/alessandra.cas ... v9Ybh2byql

Una delle mail leakate dal Dossier Center di Mikhail Khodorkovsky viene spedita da Gianluca Savoini, il consigliere di Salvini poi messo da parte dopo lo scandalo Metropol, e a chi scrive Savoini? Proprio a Darya Dugina. I due stanno organizzando un evento in pompa magna a Milano, dove si pensa di far venire anche esponenti ufficiali dello stato russo: «Il 28 gennaio ci sarà un grande incontro con Marine Le Pen, Strache e altri partiti del gruppo europeo a Milano. Come abbiamo detto a dicembre, inviteremo anche Russia Unita e Aleksandr Dugin». Un happening notevole, viene informata Dugina, con anche un pranzo privato «con Matteo, alcuni membri importanti e i nostri amici russi». Si scelse un profilo più basso, poi, con figure non ufficiali. Queste mail sono ormai in giro, una delle prove più dettagliate del network antieuropeo e euroscettico al quale i Dugin e Malofeev hanno lavorato per anni in Europa. Qualcosa di profondamente legato ai servizi russi, ancora più inquietante oggi dopo l'assassinio di Dugina.
«Vedo che il grande pubblico scrive con condiscendenza che Dugin ha zero influenza, e così via. No, Dugin è uno strumento importante attraverso il quale i servizi segreti russi hanno stabilito contatti con vari politici dagli antisemiti iraniani alla Lega in Italia», spiega Roman Dobrokhotov, fondatore di The Insider e uno dei tre “Roman” terribili del giornalismo indipendente russo (con Badanin e Amin) illuminando l'importanza di Dugin.
Oltre all'Italia e all’Iran, spiega Dobrokhotov, Dugin ha lavorato con Turchia, Grecia, Balcani e un'altra dozzina di paesi «in cui il reclutamento attivo è in corso con il pretesto della cooperazione tra partiti conservatori». È un'altra questione, osserva, che anche un’attività del genere può scatenare un tentativo di assassinio. Nel suo libro Putin’s People, Catherine Belton racconta di come Dugin fosse figlio di un colonnello del Kgb.
Politicamente la figura più importante assieme a lui è stata Konstantin Malofeev, oligarca plurisanzionato dal 2014 come finanziatore dell’aggressione russa alla Crimea, e mediatore tra l'altro di un “prestito"” russo di 11 milioni a Marine Le Pen, attraverso una banca di Praga. Malofeev mette su fin dal 2013 una serie di società (Tsaargrad group) con diversi compiti, tra cui media e propaganda, e ne affida la direzione editoriale a Dugin.
Il quale in quella veste intervista anche Matteo Salvini. Nel novembre 2017, subito prima del voto italiano del 2018. Dugin dice a Salvini che «è essenziale definire un nuovo soggetto politico. Credo che la gente può essere questo soggetto. Non un individuo, né la nazionalità, ma la gente». Salvini annuisce entusiasta. E cita appunto Le Pen:«In effetti, la campagna effettuata da Marine Le Pen in Francia, come il motto ha: “In nome del popolo!”». Non è chiaro se è in quell'occasione a Mosca che Salvini conosce Darya Dugina. Esistono foto di loro due come vecchi amici, una pubblicata ieri da La Stampa.
Nelle mail rivelate dal Dossier Center di Mikhail Khodorkovsky e Michael Weiss, si legge che Tsargrad fungeva anche da intermediario tra i partiti e i politici di alto rango della Russia. E stava organizzando per l’autunno del 2019 un mega evento del network Dugin in Europa. Sappiamo che si sarebbe dovuto tenere al Konstantinovsky Palace, a San Pietroburgo. La cosa poi saltò, anche per una serie di scandali tra cui i contatti Lega-Russia dell'hotel Metropol. Certo è che nei documenti leakati, il braccio destro di Malofeev e Dugin, Mikhail Yakushev, scrive:«Senza il nostro impegno attivo e il nostro sostegno tangibile ai partiti conservatori europei, la loro popolarità e influenza in Europa continueranno a diminuire». Yakushev parla anche dell'epidemia di Covid, che è all'inizio, e può essere sfruttata: «Riteniamo che al momento ci sia ancora la possibilità di ripristinare i contatti per un lavoro sistematico con gli euroscettici per contrastare la politica sanzionatoria di Bruxelles». Di lì a poco, Vladimir Putin concorda con Giuseppe Conte la missione di aiuti russi in Italia, ormai da molti osservatori ritenuta una spy ops su suolo Nato.




L'adoratore della figlia di Dugin, che demenziale e insulso scritto



LA DIFFERENZA TRA NOI E DARYA DUGINA

Franco Marino
23 agosto 2022

https://www.facebook.com/FrancoMarinoLG ... Xyuo3C1Jfl

L'empatia con una figura che arriva ai vertici della cosa pubblica e dell'intelligentia mi è, di norma, del tutto estranea. E pur tuttavia, la morte di Darya Dugina mi ha scosso molto. In lei, sin dal primo momento, ho visto delle cose che molte altre figure intellettuali non hanno.
I suoi scritti profumano di cultura, di spiritualità. La sua figura, attraente nella sua sobria modernità, narra una femminilità fuori moda, seducente ma non volgare, una classicità in forte contrasto con la convinzione - che poi sforna la mediocrità politica dilagante - che essere vicini al popolo significhi ruttare, mostrarsi mentre si balla seminudi in un villaggio vacanze o si pippa droga. La forza delle sue argomentazioni, anche estreme e che probabilmente le sono costate la vita, espresse all'aria aperta, a volto scoperto, mostrano quanta differenza vi sia con i leoni da tastiera, che poi dal vivo diventano mansueti agnellini. Tutto questo mi è entrato dentro.
Mi ha anche impressionato sapere che una ragazza russa amasse talmente Platone da farlo diventare un suo pseudonimo, Platonova. Vi immaginate oggi un ragazzo firmarsi Platone? Verrebbe immediatamente burlato come in effetti avvenne a me quando, studente liceale, chiamai così il mio cagnolino. Non sarebbe avvenuto però se lo avessi chiamato Beatle, Rolling, Stones, Diego, Maradona.
Questo è il punto. L'Occidente ormai è senz'anima e senza cognizione della propria cultura e della propria identità, ed era rimasta una ragazza dell'est a difendere le nostre origini.
Lei amava Platone e parlava di Dio, qui al massimo si ama la Ferragni e l'unico dio è il denaro, la fama e il successo.
Capite la differenza tra noi e loro?



Il demenziale Francesco B., una vergogna umana e cristiana, questo è un vecchio che non capisce più niente, uno scriteriato che ha perso il senso del bene e del male.


PAPA FRANCESCO
ALTRA DOPPIA GRANDE E PESANTISSIMA GAFFE CONTRO L’UCRAINA

24 agosto 2022

https://www.facebook.com/ExtraVince/pos ... yixnctZjil

"Auspico che si intraprendano passi concreti per mettere fine alla guerra e scongiurare il disastro nucleare a Zaporizhzhia", ha aggiunto il Papa.
Poi ha parlato dell'omicidio di Darya Dugina: "Penso ad una povera ragazza volata in aria per una bomba che era sotto il sedile della macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra".
Il Papa alla fine dell'udienza generale ha pregato per l'Ucraina, per "tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra è una pazzia" e "nessuno in guerra può dire: 'no, io non sono pazzo'".
SANTITÀ.
Da cattolico so che dalla preghiera nessuno è escluso.
Ma mi dica, per caso sa chi era questa "povera ragazza", chi è suo padre e il suo padrino?
Ricorda quante ""povere ragazze" in Ucraina sono state uccise, violentate, diventate vedove, orfane, alcune costrette a lasciare il figlio e il marito in guerra, e fuggire e altee a dover imbracciare un'arma per difendersi e difendere la Patria?
SANTITÀ.
Per la cronaca, sa Lei chi sono le persone che hanno causato il destino di quello che Lei stesso quotidianamente definisce "IL POVERO E MARTORIATO POPOLO UCRAINO "?
Si da il caso che anche quella "ragazza" - che sottoponiamo al giudizio e al perdono di Dio come tutti i comuni mortali - fosse coartefice dell'odio verso il "l'inferiore popolo da estinguere" dell'Ucraina.
Ci dica: ma Lei, è forse da qualche Eminenza e/o Eccellenza e/o alta figura religiosa, laica, politica, diplomatica viene consigliato e informato?
O - ma sicuramente non crediamo - è solo frutto della Sua formazione e preparazione storica e politica non propriamente eccelsa.
Dare consigli a SUA SANTITÀ NON non spetta al sottoscritto.
Ma La invito a ricordare la figura di Alcide De Gasperi - futuro Beato - nella sua storica sofferta opposizione a Papa Pio XII.


DICHIARAZIONI INCREDIBILI (quelle di Bergoglio Francesco, un uomo che mi fa orrore, Alberto Pento)
Giovanni Bernardini
25 agosto 2022

https://www.facebook.com/giovanni.berna ... 7528802775

"Tanti feriti, tanti bambini ucraini e bambini russi sono diventati orfani. La orfanità non ha nazionalità, hanno perso il papà o la mamma. Siano russi, siano ucraini. Penso a tanta crudeltà a tanti innocenti che stanno pagando la pazzia, la pazzia, la pazzia di tutte le parti, perché la guerra una pazzia".
"Penso alla povera ragazza volata in aria per una bomba sotto il sedile in una macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra, gli innocenti".
“Coloro che guadagnano con il commercio delle armi sono delinquenti che ammazzano l’umanità"
Incredibili queste dichiarazioni di papa Francesco.
La guerra, ogni guerra, provoca lutti e tragedie che non possono non muovere sentimenti di umana pietà. Da questo però NON deriva che di fronte ad una brutale aggressione ci si debba limitare a generiche condanne della guerra, mettendo di fatto sullo stesso piano aggredito ed aggressore, chi la guerra la ha provocata e chi invece la subisce. Anche il mio cagnolino capisce che un simile atteggiamento giova solo all’aggressore, gli permette di ottenere ciò che vuole senza incontrare resistenza alcuna.
Che poi le guerre scoppino perché c’è chi produce e vende armi è semplicemente ridicolo. Un po’ come dire che la fame esiste perché esiste l’industria agro alimentare. Come mai non ci sono guerre fra Svezia e Norvegia, o fra Svizzera ed Austria? Eppure il commercio e la produzione di armi toccano anche questi paesi, anche questi paesi hanno un esercito…
Infine, la cosa più incredibile di tutte. Equiparare l’attentato a Dugin ad un crimine. Si può essere emotivamente colpiti dalla morte della giovane figlia del filosofo russo, senza però dimenticare che questa condivideva col padre le esternazioni di odio nei confronti del popolo ucraino, ma parlare di “sangue innocente” dovuto alla “follia della guerra” supera davvero i limiti della sopportazione. Bergoglio considera forse un criminale il colonnello Claus Schenk von Stauffenberg , l’uomo che nell’estate del 1944 mise una bomba nella stanza in cui Hitler presiedeva una riunione dei suoi generali? Espliciti il suo pensiero, per favore.

Alberto Pento
Le armi fornite all'Ucraina per difendersi dalla criminale aggressione russa, sono armi benedette e sante,
Quest'uomo mi fa orrore, è uno scriteriato che mette sullo stesso piano il male con il bene, la vittima con il carnefice, l'aggressore con l'aggredito; quest'uomo è una vergogna umana!



Un uomo scriteriato che non sa più dove stia il bene e dove il male

Tutte le demenzialità e le incoerenze di un uomo che non merita il mio rispetto e che ci fa tanto del male
viewtopic.php?f=199&t=2933
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6636654604

La demenza irresponsabile di Bergoglio e dei bergogliani
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 132&t=2591
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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I suprematismi del Male

Messaggioda Berto » gio ago 25, 2022 8:49 pm

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Re: I suprematismi del Male

Messaggioda Berto » gio ago 25, 2022 8:49 pm

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Re: I suprematismi del Male

Messaggioda Berto » gio ago 25, 2022 8:51 pm

4)
L'attentato a Dugin da cui si è fortunosamente salvato ma che ha ucciso sua figlia, accesa sostenitrice del criminale suprematismo imperialista russo e dell'aggressione all'Ucraina


I nazifascisti russi iniziano a tremare anche in Russia
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 9003863100



SULL’OMICIDIO DI DARYA DUGINA
23 agosto 2022
di Yuliya Romanyuk e Michele Negro

https://www.facebook.com/forzaucraina.i ... dUnKaRKvrl

L'FSB, in soli 2 giorni, avrebbe già trovato le responsabili dell’attentato che ha ucciso Darya Dugina. Ovviamente, sono ucraine.
Nataliya Pavlivna Vovk Shaban, presumibilmente cittadina ucraina, classe 1979, sarebbe arrivata a Mosca da Mariupol il 23 luglio con la figlia Sofia Shaban di 12 anni. La Vovk sarebbe stata identificata già ad aprile come membro del reggimento Azov, quindi una terrorista secondo le leggi della Federazione Russa.
Le pericolose criminali avrebbero quindi affittato un appartamento nel palazzo dove abitava la Dugina.
A bordo di una Mini Cooper avrebbero pedinato Darya, cambiando targa ben tre volte: prima della DPR, poi del Kazakistan e infine dell'Ucraina.
Il giorno dell'esplosione, Nataliya Vovk e sua figlia, sarebbero state all’evento dove c’erano anche Alexander Dugin e sua figlia.
Subito dopo l'esplosione, controllata a distanza, sarebbero quindi andate in Estonia passando per Pskov. L’FSB ha anche montato un video, che dovrebbe provare il tutto…
Tre domande mi sorgono spontanee:
Calcolando che per andare da Mosca a Pskov ci vogliono circa 9 ore in auto, e chissà quante al confine, perché l'FSB in tutto quel tempo non ha chiuso il confine?
Come mai l’FSB ha consentito ad una “terrorista” di Azov di entrare indisturbata nella Federazione Russa, fare un attentato e andare via tranquilla?
Nataliya e sua figlia, esistono?
Il reggimento Azov, in merito all'attentato terroristico alla figlia del propagandista Dugin, ha dichiarato:
“La donna della carta d'identità militare che è stata pubblicata dall'FSB nel suo rapporto dell'indagine sull’attentato terroristico contro la figlia del propagandista russo Dugin, non ha nulla a che fare con il reggimento Azov e non è mai appartenuta alla nostra unità.
Questo cosiddetto documento, con il quale i servizi segreti russi stanno cercando di provare il coinvolgimento di Azov nell'esplosione dell'auto di Darya Dugina, in realtà non è altro che un nuovo "biglietto da visita di Yarosh [1]". Lo stesso attacco terroristico è una macchinazione per costituire il "tribunale" dei prigionieri del reggimento Azov. In questo modo Mosca riscalda l'opinione pubblica dei suoi cittadini sulla "necessità" di un tribunale apposito.
Condanniamo categoricamente questo processo illegale all'esercito ucraino e invitiamo tutti coloro che ne hanno il potere a fermarlo, a fare tutto il possibile affinché questo cosiddetto "tribunale" non abbia luogo.”
Inoltre, Il Ministero degli Interni ucraino ha dichiarato che la carta d'identità della presunta soldatessa della Guardia Nazionale ucraina Nataliya Pavlivna Vovk Shaban, che i russi hanno pubblicato, è falsa.
Come prova delle sue parole, il consigliere del Ministero degli Interni ucraino, Anton Gerashchenko, ha pubblicato la foto dello stesso documento, ma col nome e la foto di Margarita Simonyan, la famigerata propagandista che si spartisce Channel 1 con Solovyov, per far vedere che non ci vuole niente a creare un documento falso.
Eventualmente qua si può aggiungere: Stamattina Ria Novosti, agenzia stampa vicina al Cremlino, pubblica una video intervista del padre di Nataliya Vovk che, a volto oscurato, ammette che la figlia era nell’Esercito ucraino, ma non nel battaglione Azov. Ora sulla storia bisogna fare un po’ di confusione, in modo che la gente scordi i particolari più inverosimili del montaggio di questa storia e ricordi solo l’indispensabile, quel tanto che serve a non far scemare il consenso: “è stata l’Ucraina.”
Intanto pare che l'organizzazione "Esercito Repubblicano Nazionale russo", un movimento partigiano interno alla Federazione Russa, abbia rivendicato l’attentato.
Il messaggio della rivendicazione:
“Ieri sera si è verificato un evento importante vicino a mosca. Questo attacco apre una nuova pagina nella resistenza russa al #putinismo. Nuova, ma non l’ultima. #putin un usurpatore del potere e un criminale di guerra che ha emendato la Costituzione, scatenato una guerra fratricida tra i popoli slavi e mandato i soldati russi a una morte certa e insensata. E che sarà deposto”.
L’Esercito Repubblicano Nazionale russo, poi spiega che la figlia di dugin era un “obiettivo legittimo perché fedele compagna del padre, che sosteneva il genocidio in Ucraina”.
Il Cremlino però trova più interessante, e adatta al momento, la pista di #mKyiv.
C’è l’Ucraina che aggredisce la federazione russa, il famigerato battaglione Azov, una bella donna come nei migliori film d’azione, non credo occorrano altre spiegazioni, il casus belli è bello pronto.
Mi chiedo se, per l’ennesima volta, l’Occidente crederà alla propaganda di Putin, o se invece saprà riconoscerla ed ignorarla.
____
[1] il biglietto da visita di Yarosh: nel 2014, come riscontrato nei sensazionali ed emozionanti resoconti del canale televisivo russo LifeNews sulla sparatoria alla periferia di Slavyansk, hanno “trovato” i biglietti da visita del leader di "Pravy Sektor" Dmytro Yarosh sulla scena dell’evento. Queste dichiarazioni seguite da prove, e non viceversa, rappresentano il classico set, film facili da produrre, che con l'aiuto dei mass media pro-Cremlino modellano l'opinione dei concittadini sull'Ucraina e nel mondo.



DARYA DUGINA (PLATONOVA)
Proponiamo di seguito un'analisi della figura di Darya Dugina, figlia di Aleksandr Dugin.
di Omar Mirzan Iacci
www.forzaucraina.it

https://www.facebook.com/forzaucraina.i ... 3ZY9PuZuCl


SUL PADRE ALEKSANDR DUGIN
"È un grande onore essere la figlia di una persona simile [come Aleksandr Dugin]", ha detto Daria in un'intervista nel 2021. - Ciò per cui le persone si battono per tutta la vita, cercando una sorta di saggezza, un insieme di conoscenze, mi è stato dato fin dall'infanzia. I primi episodi della mia attività politica sono io tra le braccia di mia madre, che osserva cosa succede alla Casa Bianca [durante l'aggressione]. È il 1993, quando mio padre stava già difendendo la Casa Bianca. Incontri [lo scrittore Eduard] Limonov, [cantante del gruppo di protezione civile Yegor] Letov, pensatori europei. Porto con orgoglio questo stendardo: essere una figlia. Sono orgogliosa e farò di tutto per glorificare il nome di mio padre, per continuare le sue idee e la sua battaglia”.
FRANCIA E MARIE LE PEN
Dugina nell'anno accademico 2012/13, ha svolto un tirocinio accademico in Francia, presso l'Università di Bordeaux III. Parlava francese e conosceva Marion Maréchal-Le Pen. Secondo Bellingcat, prima delle elezioni presidenziali francesi del 2017, Dugina è stata coinvolta nei tentativi russi di influenzare Marine Le Pen per revocare le sanzioni contro la Federazione Russa. A Bordeaux ha frequentato circoli di estrema destra secondo il quotidiano Sud-Ouest.
“Marine Le Pen si è sempre opposta alle sanzioni anti-russe dal 2014. E ha sempre affermato che la politica delle sanzioni è una politica analfabeta, non intacca nulla e danneggia solo la stessa Francia. Ha ripetutamente criticato le élite finanziarie dell'Unione Europea, che agiscono non nell'interesse del popolo europeo, ma nell'interesse degli Stati Uniti d'America. […]”
MOVIMENTO EURASIATICO INTERNAZIONALE e UNIONE GIOVANILE EURASIATICA
Ha lavorato come giornalista politica e iniziò ad organizzare conferenze come addetta stampa per il Movimento Eurasiatico Internazionale, fondato da suo padre, Alexander Dugin. Ha anche parlato come relatrice a diversi eventi del movimento.
Collaborò anche con l’Unione giovanile eurasiatica, che reclutava attivamente persone con esperienza militare e di combattimento per combattere a nome dell'autoproclamata Repubblica popolare di Donetsk e affermava di avere una presenza segreta in Ucraina.
Promuoveva l’idea di una Grande Russia da Dublino a Vladivostok, una superpotenza - un rimedio per il "marcio Occidente".
Come suo padre, fece una campagna per diversi anni per spingere le autorità russe a conquistare tutti i territori slavi.
Dugina preparava i materiali per il sito web di suo padre dugin.tv come addetto stampa.
GIORNALISTA
Ha lavorato come giornalista, scrivendo per media statali e controllati dal governo come Russia Today (RT: canale tv a cui è stato impedito di operare in alcuni Stati, a causa delle accuse di interferenza negli affari interni di numerosi Paesi stranieri), esperta del canale televisivo Zvezda (supervisionato dal Ministero della Difesa della Federazione Russa attraverso la Compagnia tv e radio delle forze armate), era editorialista del sito Geopolitika.ru (un piccolo portale che, come dice il sito stesso, “segue la linea dell’approccio eurasiatico”) e Tsargrad-TV (canale dell'uomo d'affari russo Konstantin Malofeev, estremista della destra russa ortodossa e del “Mondo Russo”, che ha sostenuto il Gruppo Wagner e i separatisti in Donbas tra cui le truppe cosacche, Oleksandr Borodai e Igor Girkin (Strelkov), che sono stati suoi dipendenti, e nell’invasione dell’Ucraina con informazioni e supporto finanziari) con lo pseudonimo di Daria Platonova.
Secondo il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti, che l'ha aggiunta all'elenco delle sanzioni statunitensi il 3 marzo 2022, era caporedattrice di un sito web di disinformazione chiamato United World International, che si dice sia di proprietà dello chef di Putin e il fondatore della "fabbrica di troll" russa, Yevgeny Prigozhin, che controlla anche il Gruppo Wagner.
Dugina è stata anche attiva per il think tank Katehon (rivista russa di geopolitica di Kostantin Malofeev, a cui collaborano anche Alex Jones, Aleksandr Dugin, Igor Girkin, Aleksandr Borodai, il capo del movimento eurasiatico internazionale Leonid Savin, il consulente di Putin Glazyev Sergey, il Direttore dell’Istituto russo di Studi strategici Leonid Reshetnikov, ecc.), dove ha scritto articoli politici.
Come commentatrice, è apparsa anche in altri media filo-governativi - nella pubblicazione Mash, alla radio KP - Komsomolskaya Pravda. I repost del suo canale di Telegram “Platonova” sono apparsi ripetutamente nel più popolare canale di telegramma politico russo Nezygar, che trasmette opinioni a favore dello Stato.
Nel novembre 2021, nell'uscita del programma del Primo Canale "Vremya Pokazhet" (dedicato all'"iniezione di isteria militare" nel contesto del trasferimento di truppe russe al confine con l'Ucraina), Dugina ha definito l'Ucraina un "cordone sanitario” che “strappa la Russia dall'Europa”.
SCRITTRICE
è stata uno dei coautori del “Libro Z”, annunciato come “una raccolta di storie di partecipanti e testimoni oculari: militari, civili, volontari e corrispondenti militari”. L’uscita del libro Z era prevista per la fine dell’autunno dalla casa editrice di estrema destra Cento Neri (Dugina era amica dei suoi fondatori). Alla Tra gli autori del libro ci sono lo scrittore e blogger militare nel Donbas, Vladlen Tatarsky (vero nome Maxim Fomin), l'autore di libri sugli eventi del Donbas nel 2014 Alexander Zhuchkovsky, il musicista e blogger militare Akim Apachev, la poetessa, l'ex giornalista di Reedus e editorialista di Vzglyad, personaggio pubblico del Donbass Anna Dolgareva, co-fondatrice del Black Hundred Dmitry Bastrakov, primo ministro degli esteri dell'autoproclamata DPR Ekaterina Gubareva e altri. Ora la casa editrice pubblicherà un articolo basato sulle bozze di Dugina e dedicherà la pubblicazione alla sua memoria.
INVASIONE RUSSA DELL’UCRAINA
Nel 2022, è stata tra le più accese sostenitrici dell'invasione russa dell'Ucraina e ha visitato Mariupol dopo essere stata occupata dalle truppe russe. Conosceva anche personalmente numerosi corrispondenti di guerra e milizie del Donbass.
Dugina ha pubblicamente sostenuto la decisione di inviare truppe russe in Ucraina. All'inizio della guerra su vasta scala, il 24 febbraio, nel suo canale Telegram ha commentato come segue: “Ieri sera stavo camminando lungo una strada deserta di Mosca, e in lontananza la bandiera russa sventolava sulla casa. E un fruscio silenzioso: stanno arrivando i russi. L'intuizione delle donne è potente. Per qualche ragione, ho attirato l'attenzione su questa calma e sulla bandiera. Lo slogan nella mia testa è "Impero, sii!" Mi sono svegliato e l'impero si è avverato.”
BUCHA
In particolare, nel suo ultimo articolo scritto al forum tecnico-militare "Army-2022" (che si svolge a fine agosto), ha definito gli omicidi di Bucha "una messa in scena con i cadaveri di persone spacciate per vittime dell'aggressione russa. " A suo avviso, la "messa in scena" aveva lo scopo di "convincere il pubblico occidentale dei" sanguinosi crimini dei russi".
AZOVSTAL
Nel giugno 2022 ha visitato le città occupate di Donetsk e Mariupol, dove ha anche visitato Azovstal. Dugina ha pubblicato le foto della fabbrica distrutta nel suo canale Telegram.
“Per me Novorossiya (l’Ucraina ndr.) è uno spazio di significato filosofico. È lei che ora è lo spazio di formazione dell'impero per la Russia e, grazie a questo orizzonte di frontiera, noi esistiamo come Russia. Inoltre, la Russia non è conquistata, la Russia si è ribellata al liberalismo totalitario e si sta diffondendo ovunque nel mondo.
Il viaggio a Novorossiya mi ha portato alle basi della filosofia: a pensare per intuizione, a pensare per intuizioni. È lì che si costruisce il giusto atteggiamento verso la vita e la morte, verso sé stessi e l'altro, è lì che si formano i significati del nostro impero.” Così Dugina ha commentato il suo viaggio nei territori invasi.
“Ero in ‘Azovstal’, le impressioni sono colossali. Abbiamo camminato attraverso le catacombe, ascoltato la ‘musica’ di ‘Azovstal’. Questi scudi rimasti sono lastre di metallo, stanno suonando un'intera sinfonia lì ora. Sensazione incredibile.”
“L'altra cosa che mi ha colpito è stata la presenza della letteratura russofoba: l'intero seminterrato è disseminato di rifiuti. È solo un hub ideologico. Penso che le persone che sono finite lì, non essendo ultranazionaliste, siano diventate ultranazionaliste. Sono rimasto stupito dal fatto che ci fossero molte svastiche e iscrizioni. Apparentemente, un riempimento così deliberato dello spazio con slogan è necessario quando non c'è abbastanza motivazione per mettere un militante in uno stato di aggressività.”
“L'atmosfera è molto marcia, ma non perché sia un seminterrato: è un tale spirito, energia. Con me c'erano colleghi, giornalisti stranieri, e hanno detto di sentire l'energia nera - energia nera, satanica”.
Poche settimane dopo (4 luglio 2022), è stata sanzionata anche dal governo britannico, che l'ha accusata di essere "una frequente e importante contributrice della disinformazione sull'invasione russa dell'Ucraina su varie piattaforme online".
IDEE
Ieri, 21 agosto, la Radio in cui lavorava - Komsomolskaya Pravda - ha pubblicato alcune citazioni di Darya Dugina “che rivelano la sua essenza”
INTEGRAZIONE: “È necessario organizzare iniziare con i territori di confine, perché ci sono sempre dei rischi. Abbiamo perso l'Ucraina. Quasi la Bielorussia. Dobbiamo lavorare con tutte le frontiere, non possiamo dare tutto per scontato. E dobbiamo pensare a come possiamo comunicare con la Cecenia, come legarla a noi stessi.”
COS'È L'EURASIANISMO: “L'Eurasianismo presuppone che ognuno viva nella propria terra, ogni regione sia autosufficiente. Portare migranti è già anti-eurasiatico. È necessario costruire un impero in modo tale che ognuno stia nella propria regione. […] Vieni a Mosca e ci sono i russi.”
COMBATTIAMO CON L'OCCIDENTE: “Questa non è una guerra con l'Ucraina, questa è una guerra con l'intero Occidente. Gli Azov non sono ucraini. È naturale che l'Ucraina sia amica dei russi. […] strappano pezzi dalla loro identità e formano uno strano ibrido.
TALEBANI
“I talebani (banditi nella Federazione Russa - ndr) fanno cose carine: hanno bandito le droghe, hanno espulso gli americani. Due grandi gesti. È vero: limitano l'istruzione delle donne. Ma era meglio prima, quando, sotto il vecchio regime, alle donne veniva detto che potevano scegliere il proprio sesso?”
I talebani non sono affatto terroristi. La loro ideologia è molto diversa dall'ideologia dello Stato Islamico (bandito anche nella Federazione Russa), non sono così "congelati". A differenza dell'Isis, è possibile e necessario condurre un dialogo con i talebani.
ANCHE L'ELITE RUSSA DEVE ESSERE SOSPETTATA
“Se abbiamo avviato un'operazione militare speciale, deve essere svolta anche all'interno della società. Perché questi elementi (stiamo parlando di élite che hanno studiato in Occidente o hanno avuto molti contatti con stranieri - ndr) - sono elementi di grande pericolo. Perché sono state introdotte sanzioni economiche? Affinché l'entourage del presidente iniziasse una rivolta e ci fossero dei tentativi di colpo di Stato. L'Occidente sta lavorando con queste élite. Anche questo è un elemento importante, non solo i giornalisti”.
MARIUPOL
“Qui bisogna trovare un compromesso. Da una parte sì, siamo liberi, abbiamo iniziato questa operazione con molta delicatezza e precisione, ma forse a volte vale la pena essere più duri e un po' meno clementi, perché i crimini che hanno commesso queste persone... Dovrebbe esserci la creazione di tribunali”. – Mariupol , Donetsk.
FALANGA POLACCA (Gruppo paramilitare Neofascista polacco che ha combattuto anche in Donbas): “I polacchi stanno gradualmente superando questa russofobia, ho parlato recentemente con rappresentanti del movimento Falange, sono chiamati l'estrema destra, ma mi sembra che siano solo conservatori di destra. Stanno cercando di superare questa storica russofobia. È visibile in ogni cosa.”
IMMIGRAZIONE E ANTISEMITISMO: “Quando vieni in Francia, ciò che vedi è che non è più la città dei poeti bianchi... dei poeti maledetti. (ride) un lapsus freudiano... Non è più la città dei poeti maledetti di Lutetia (una rivista letteraria in cui P. Verlaine ha pubblicato i suoi Poeti maledetti - ndr), ma si vede qualcosa di simile a una colonia francese. Temo che gli europei possano superare il punto di non ritorno. Qui in Olanda, nonostante i sentimenti anti-migranti, i partiti filo-islamici sono quasi entrati in Parlamento”.
SALVINI, M5S, POPULISMI ITALIANI: “Nonostante la coalizione Salvini abbia ottenuto ottimi risultati, non ha una maggioranza parlamentare. La situazione in Italia è estremamente instabile, gli esperti parlano della possibilità di nuove elezioni in Italia. Certo, la situazione sarebbe ideale una coalizione del Movimento Cinque Stelle e della Lega del Nord. Perché sono abbastanza vicini nell'euroscetticismo e nella linea politica internazionale, ma oggi sono separati su diversi lati dell'arena politica. […] tuttavia, la “rivolta populista”, il momento populista, non ha portato a nulla di concreto al momento.”
RODINA (considerato un partito di estrema destra, satellite di Russia Unita di Putin) 15 marzo 2017
Alla domanda: "È possibile unire forze come il Fronte Nazionale di Marine Le Pen in Russia?" - risponde il relatore che tale associazione esiste già: «Questo è il partito RODINA, che difende gli interessi nazionali dello Stato e agisce in nome del popolo, proprio come il partito politico Le Pen. Sono stato a lungo un sostenitore di "RODINA" e l'ho votato alle elezioni del 2016. Ecco perché, sono lieta di parlare oggi nel sito della sezione moscovita del partito", ha ammesso Daria Dugina .
ALEKSANDR DUGIN SULLA MORTE DELLA FIGLIA (22 agosto 2022 sulla rivista di geopolitica "Katehon")
"Come tutti sapete, a seguito di un attacco terroristico compiuto dal regime nazista ucraino, il 20 agosto, mentre tornava dal festival della Tradizione vicino a Mosca, mia figlia Daria Dugina è stata brutalmente uccisa da un'esplosione davanti ai miei occhi. Era una bella ragazza ortodossa, patriota, corrispondente militare, esperta dei canali centrali e filosofa. I suoi discorsi e i suoi resoconti sono sempre stati profondi, fondati e sobri. Non ha mai invocato la violenza e la guerra.
Era una stella nascente all'inizio del suo viaggio. I nemici della Russia l'hanno uccisa di nascosto ...
Ma noi, il nostro popolo, non possiamo essere spezzati nemmeno da colpi così insopportabili. Volevano schiacciare la nostra volontà con sanguinoso terrore contro i migliori e i più vulnerabili di noi. Ma non lo capiranno.
I nostri cuori bramano qualcosa di più della semplice vendetta o punizione. È troppo piccolo, non in russo. Abbiamo solo bisogno della nostra Vittoria. Mia figlia ha deposto la sua vita da vergine sul suo altare. Quindi vinci, per favore!
volevamo farla diventare intelligente e un eroe. Lascia che ispiri i figli della nostra Patria all'impresa anche adesso".




Chi era Darya Dugina, l'icona del neofascismo russo
23 Agosto 2022

https://www.glistatigenerali.com/russia ... smo-russo/

Una scena da film americano. La vittima entra in auto, gira la chiave, e da qualche metro di distanza qualcuno schiaccia un bottone, e tutto si trasforma in una nuvola di fuoco. In questo modo, nella notte del 21 agosto, muore la giornalista russa Darya Dugina. È la figlia del filosofo che ha teorizzato il ritorno della Russia imperiale – quella precedente al colpo di Stato del 1917 che porterà alla nascita dell’Unione Sovietica. Lei, invece, è la punta di diamante dei propagandisti della guerra in Ucraina e dell’odio razziale contro la popolazione di quel paese. Ha appena finito di scrivere un libro per convincere le madri russe a mandare i figli a combattere, e la sua tragica morte rischia di trasformarla in un’icona internazionale del neofascismo.

Non sapremo mai, con certezza, chi l’abbia ammazzata, e se l’obiettivo fosse lei (probabile) o il padre, vecchio professore oramai escluso dalla professione e dalla stampa a causa delle sue tesi esagerate persino per Putin. Forse gli ucraini, forse gli oppositori del regime russo, forse un avvertimento per Putin che viene dai suoi stessi amici, forse un complotto occidentale, scelto con il simbolismo tanto chiaro alla strategia della tensione americana degli anni ’70: la bomba esplode nell’anniversario dell’indipendenza ucraina.

La cosa più importante è che, in questo modo, Putin potrà giustificare una vendetta truculenta (che ha già annunciato pubblicamente), e che questa bomba è il segnale di un attentato al regime che detiene il potere in Russia[1]. C’è quindi da attendersi anche un inasprimento delle leggi liberticide e dei provvedimenti repressivi della polizia all’interno della Russia, utilissimo al regime che, nelle ultime settimane, era stato confrontato con il crescente malumore delle migliaia di famiglie russe che, in questi sei mesi di guerra, hanno perduto i loro figli in un’invasione che, giustamente, non considerano valga il prezzo in vite umane ed in sofferenze economiche che sta costando.

Chi sono i Dugin

“Porto con orgoglio questa bandiera: essere una figlia e continuare la lotta di mio padre”[2]

La giornalista e analista politica Darya Dugina muore nell’esplosione di un’auto sull’autostrada Mozhaiskoye, nella regione di Mosca, la sera di sabato 20 agosto 2022, a soli 29 anni. Dugina stava tornando a casa con suo padre, Alexander Dugin, dal Patriotic Festival “Tradizione”; lui non guida e ha deciso di andare con lei, ma ha fatto tardi e all’ultimo momento è salito su un’altra auto. L’ordigno esplosivo è accanto ai tubi della benzina, sotto il sedile di chi guida: 50 grammi di TNT[3]. Una cosa preparata bene da assassini professionisti.

Darya Dugina è nata il 15 dicembre 1992, quando il padre è già famoso come ideologo del movimento eurasiatico e capo del Movimento Internazionale Eurasiatico e dell’Unione Giovanile Eurasiatica, e sua madre, Natalia Melentieva, è un’acclamata filosofa. Si è laureata nel 2014, mentre le armate di Putin invadono la Crimea, con una tesi di dottorato sulla filosofia politica di Platone, come commentato dallo scrittore greco Proclo Diadoco una delle studentesse più talentuose e intelligenti[4].

Ha anche studiato un anno all’Università di Bordeaux, ha imparato le lingue straniere, ha costruito la propria coscienza politica[5] – condividendo le idee estremistiche del padre e quelle dei partiti di estrema destra europei, in primo luogo il Rassemblement Nationale di Marine Le Pen[6]. È la “leader riconosciuta della giovane generazione di conservatori russi: una notevole giornalista, politologo e ricercatore di filosofia antica”[7]. Con lo pseudonimo di Platonova, scelto per i suoi studi, scrive criticando aspramente le democrazie occidentali e sostenendo l’invio di truppe russe in Ucraina[8]. Suo padre Alexander, per decenni, ha simboleggiato intellettualmente l’antiliberalismo radicale e l’antioccidentalismo politico[9].

Secondo molti osservatori la bomba avrebbe dovuto uccidere proprio lui, che è amico personale e teorico di Vladimir Putin[10]: non ha nessuna carica statale, ha persino perso la cattedra universitaria (a causa delle posizioni oltranziste, imperialista e negazioniste)[11], ma è un martello che i media del governo russo usano con generosità per influenzare l’opinione pubblica nazionale[12]. Sua figlia segue le sue orme ed è pronta a rilevarne la posizione[13]: è alla testa della macchina statale di propaganda contro l’Ucraina e membro attivo del movimento fascista russo “Eurasiani”. Chiede il massacro degli ucraini che, dice, “non sono umani”. Nel suo ultimo viaggio filma il popolo che inneggia alla guerra[14] e lancia il suo nuovo progetto, “Libro Z”, scritto insieme ad altri (che ora lo dedicano alla sua memoria) per far capire al popolo russo l’indispensabilità dell’invasione[15]. Come a dire che la mela non cade mai lontana dall’albero.

Dall’inizio dell’invasione, Darya Dugina è stata inserita due volte nelle liste di sanzioni del Regno Unito e dell’Australia. Le autorità britanniche hanno spiegato l’inclusione di Dugina nella lista affermando che si tratta di “una fonte frequente e ben nota di disinformazione sull’Ucraina e sull’invasione russa; sostiene e promuove politiche o azioni che destabilizzano l’Ucraina, minano o minacciano la sua integrità territoriale, la sua sovranità o la sua indipendenza”[16]. Un ruolo fondamentale, perché il padre di Darya è oramai più famoso in Occidente che in Russia: “è un poliglotta che parla fluentemente 20 lingue, il che significa che ovunque può rilasciare interviste nella lingua locale. La sua popolarità è una delle ragioni per cui Dugin è visto in Europa come un consigliere del Cremlino, anche se in realtà non ha più legami da tempo”[17].

Ora che ha perso il lavoro come redattore capo del canale TV Tsargrad, Dugin è sostenuto finanziariamente dall’oligarca ortodosso Konstantin Malofeev: “per Malofeyev, a differenza dei vecchi afoniti, l’imperialismo e la statualità sono più importanti dell’ortodossia. Dugin è il suo ideologo più vicino”[18].

Chi ha piazzato la bomba? Perché?

Alexander Dugin, accorso sul luogo dell’attentato, ha appena capito che la vittima è la figlia Darya[19]

I “patrioti” russi hanno idee chiarissime. Secondo Denis Pushylin, un finanziere condannato per truffa e poi divenuto luogotenente di Putin nella regione occupata di Donetsk, “se la pista ucraina sarà confermata, allora dobbiamo parlare del terrorismo di Stato praticato dal regime di Kiev”[20]. Ma non è l’unica possibilità, visto che esistono versioni diverse dell’inchiesta in corso – una del governo polacco[21], ed una del giornalismo anglosassone[22], che crede in un attentato dei servizi segreti occidentali[23]. Secondo alcuni la bomba avrebbe dovuto incidere sulle relazioni tra Mosca ed Ankara, visto che Dugin è il consigliere personale di Putin per gli affari con la Turchia, sostenendo apertamente Erdogan[24]. I critici del regime russo non credono all’intervento dei servizi segreti ucraini, ma sono convinti che, chiunque abbia piazzato la bomba, la colpa è di chi istiga alla guerra e, non ultimo, di Dugin stesso[25].

Ai servizi speciali russi ci sono voluti solo due giorni per scoprire chi è stato: il 22 agosto la FSB (servizi segreti militari) annuncia che l’omicidio è stato preparato ed eseguito dai servizi di sicurezza ucraini: l’autrice è la cittadina ucraina Natalya Vovk, entrata in Russia un mese fa insieme alla figlia di 12 anni. Secondo la FSB, la donna ha affittato un appartamento a Mosca nello stesso edificio in cui viveva Dugina per organizzare l’omicidio e raccogliere informazioni. Dopo una detonazione di prova, realizzata su una Toyota Land Cruiser Prado guidata dalla figlia di Dugin, il 21 agosto Vovk e sua figlia hanno raggiunto l’Estonia – la bomba era stata oramai piazzata[26].

Anche se la Guardia nazionale dell’Ucraina la difende e sulla propria pagina Facebook[27] scrive: “I media russi stanno diffondendo informazioni secondo cui l’omicidio della figlia di Alexander Dugin è stato preparato e commesso dai servizi segreti ucraini, (…) ma Vovk “non ha mai servito nelle Forze speciali Azov della Guardia nazionale dell’Ucraina e non ha esperienze professionali in campo militare”[28]. Per Kiev Dugin è solo uno tra i tanti amici di Putin: “Negli ultimi anni, Dugin, come “gufo” ideologico, è stato ostinatamente attratto dal “globo” di Putin. Ma la perdita di Dugin non avrebbe alcun effetto su Putin o sui russi comuni. A loro semplicemente non interessa Dugin, e la maggior parte degli ucraini non ne ha mai sentito parlare. È solo un altro fascista russo che non riconosce il diritto all’esistenza dell’Ucraina e chiede pubblicamente di “uccidere, uccidere e uccidere” gli ucraini”[29]. Esattamente come sua figlia Darya, che quindi potrebbe essere la vittima designata dell’attentato, perché più attiva e più conosciuta – e soprattutto autrice del libro pensato per convincere le famiglie russe a mandare i propri figli a combattere una sorta di guerra santa contro gli ucraini[30].

Dal punto di vista occidentale, questo attentato ha solo una rilevanza, ed è negativa: legittima Putin a continuare la guerra e ad usare sistemi di uccisione sempre più efferati. Fanno bene i governi occidentale se riusciranno a tenere la bocca chiusa ed a non commentare quella che è una questione interna russa. Marine Le Pen è attesa ad una dichiarazione, dato che il suo partito è apertamente schierato dalla parte di Putin e contro le sanzioni stabilite dall’Unione Europea[31]. Ma lei è l’espressione del moderno neofascismo europeo, non il governo francese. In Italia, Giorgia Meloni, leader dell’estrema destra, si è chiaramente espressa contro Putin e, sulla morte di Dugina, non ha detto nulla[32]. Persino Salvini e Savoini, i dirigenti leghisti più vicini al padre della giornalista, hanno preferito tenere la bocca chiusa[33]. Un sospiro di sollievo, perché in questo senso l’attentato sembra aver fallito l’obiettivo di dividere ancora di più il fronte dell’Unione Europea.



I FOGLI BIANCHI E IL FANATISMO
Niram Ferretti
24 agosto 2022
https://www.facebook.com/niram.ferretti ... 1601617615

Che Aleksander Dugin sia un fanatico è cosa nota e non perde occasione di rimarcarlo con orgoglio. E' accaduto anche alla commemorazione della figlia uccisa in un attentato alle porte di Mosca.
«Quando era una bambina, le prime parole che ha pronunciato, che ovviamente le avevamo insegnato, sono state 'Russia', 'il nostro potente Stato', 'la nostra nazione', 'il nostro impero'".
Ora, ci sono tanti modi di ricordare un defunto, e se si tratta di un figlio o di una figlia, sicuramente i ricordi belli a cui attingere non possono che essere numerosi per un padre.
Ricordare la propria figlia da bambina come il megafano del proprio oltranzismo nazionalista ricorda invece a noi una cosa, che l'integralismo lo si può iniziare ad assimilare con il latte materno e che i bambini sono fogli bianchi sui quali si può scrivere qualsiasi cosa.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: I suprematismi del Male

Messaggioda Berto » gio ago 25, 2022 8:51 pm

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Re: I suprematismi del Male

Messaggioda Berto » gio ago 25, 2022 8:51 pm

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Re: I suprematismi del Male

Messaggioda Berto » gio ago 25, 2022 8:51 pm

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Re: I suprematismi del Male

Messaggioda Berto » gio ago 25, 2022 8:52 pm

5)
I primati maligni della Russia aggravati dal suo demenziale e criminale suprematismo che illude e inganna i russi stessi, che promuove l'inciviltà e la disumanità e che non difende affatto i cristiani come uomini, persone, cittadini liberi e sovrani.
Difendere la religiosità cristiana e far vivere malissimo e magari morire di stenti i cristiani della Russia e di altri paesi slavi limitrofi, violando i loro diritti umani, civili e politici, non è certo difendere i cristiani e la spiritualità, ma usare il cristianesimo come strumento di potere e di dominio e la religiosità cristiana più come inganno idolatra che come spiritualità che apre l'uomo all'universalità, all'infinito, all'eterno, all'assoluto immanente e trascendente.



I primati negativi della incivile e malvagia Russia di Putin
La incivile e malvagia Russia nazifascista di Putin, i suoi primati negativi e le sue azioni criminali
viewtopic.php?f=143&t=3010
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4000746683

La Russia di Putin non è un faro di civiltà per il mondo, non è certo un paradiso per i cristiani e non è nemmeno una patria felice e ideale per i russi e per le altre etnie di questa federazione imperiale a egemonia suprematista russa.


Ecco un'esempio di intellettuali che si sono fatti ingannare dal suprematismo russo, in linea con la loro tendenza ideologica e fideistica.

Il filosofo dell'oscurantismo (MV).

Alessandro Perrone
23 agosto 2022

https://www.facebook.com/alessandro.per ... 5420765248

Di chi sto parlando? Di Aleksandr Dugin, penserete, il filosofo prediletto da Putin e ispiratore delle sue imprese neo-zariste. No. Sto parlando di Marcello Veneziani che, su Panorama ci offre un articolo con tanto di dedica al teorizzatore del nazional-bolscevismo russo.
Cosa dire, con questo panegirico sulla grandezza del pensiero di Dovstoievsky e sulla degenerazione dell'occidente (a mio avviso l'unico luogo del mondo in cui è accettabile la vita) Veneziani getta giù la maschera e si professa non solo per un pensatore conservatore ma per un teorico dell'oscurantismo.
Nell'evocare l'avversione dello scrittore russo contro l'occidente, nei suoi scritti della seconda metà dell'ottocento (1877) e cioè nel contesto in cui, mentre in occidente la seconda rivoluzione industriale e il pensiero positivista stavano cambiando il volto dell'Europa, ponendo le basi alla modernità, in Russia imperversava un sistema medievale, l'analfabetismo, la visione castale del mondo, la servitù della gleba, la miseria del popolo e la strafottente ricchezza di un'aristocrazia parassitaria, MV dimostra di condividere con lui l'apprezzamento di quella società involuta e arcaica rilevando come questa fosse la "custode dell'ortodossia del cristianesimo" contro il degradante mercantilismo occidentale.
I Russi concittadini e contemporanei del maestro russo erano in generale poveri, affamati, condannati ad una vita di stenti e di soprusi, sudditi di un'autocrazia assolutista e parassitaria, vittime di premorienza a causa di denutrizione e carestie che costringevano all'indigenza e ad un altissimo tasso di mortalità infantile, ma, ci dice MV, avevano un Dio dalla loro parte ed erano fedeli alla loro "cultura" e ai loro "valori". Quale fosse quella "cultura" e quei "valori" sarebbe opportuno che MV ce lo spiegasse perché alla maggior parte di noi occidentali non è dato conoscere. Quale fosse il modello ideale di società, per Dovstoievsky non è chiaro. Sappiamo che non apprezzava la visione di Karl Marx atea e materialista e su questo ormai possiamo essere d'accordo con lui e con Veneziani. Meno chiaro è quale fosse l'alternativa al vituperato occidente. Non tanto per un uomo dell'ottocento come Dovstoievsky quanto per un nostro contemporaneo come MV che della modernità vive non la fase iniziale ma quella matura. Quella in cui oltre al mercantilismo, al dio denaro, al sistema capitalista si sono affermati anche la libertà dell'individuo, la democrazia, lo stato di diritto, il diritto all'istruzione, lo stato sociale. Cosa ne facciamo di tutte questi orpelli inutili? Chiediamolo a Veneziani. Anche questi sono frutto del bieco occidente! Li gettiamo via per recuperare la civiltà contadina, la sottomissione all'aristocrazia feudale, in nome di Dio, la fede nella trascendenza, l'ortodossia del Cristianesimo, magari nella versione nazionalbolscevica di Dugin? Rendiamo obbligatorio il ritorno alla messa in latino, il misticismo, l'ascesi, la spiritualità che "ci unisce" al cospetto del divino mentre sotterriamo gli effetti devastanti dell'emancipazione?
Sono stato tra quanti hanno nutrito una particolare ammirazione Marcello Veneziani, per la sua originalità e la sua capacità di esprimere idee al di fuori del pensiero dominante. Ma non avrei mai pensato che una critica seria e dialettica al progressismo e al materialismo moderni conducesse ad una via oscurantista di rifiuto tout-court della nostra civiltà. Mi sembra che il pensiero di MV si stia evolvendo verso una sua forma di cancel culture parallela a quella dei farneticanti giustizialisti della storia.
No. Non è questa la mia visione del conservatorismo. Non è il recupero fittizio degli dei, non è calpestare l'occidente che non è certo il migliore dei mondi possibili ma sicuramente migliore di quello che trapela dalla visione del grande Dovstoievsky. Ma lo scrittore russo si può capire. Per il suo pensiero è necessaria la contestualizzazione. Per Marcello Veneziani no. Lui vive nel contesto di cui parla. Avere come modello un grande scrittore dell'ottocento è plausibile e stimolante. Avere come modello Dugin, l' ideologo della restaurazione della "grande Russia" il fautore delle aggressioni e delle conquiste di Putin e incredibile, anche se il fine è quello di contrastare il "pensiero unico" e la "cappa" opprimente.
PS: trovo letteralmente indegna la dedica dello scritto a Dugin, teorico del nazional-bolscevismo, sostenitore dell'idea di riannessione dei territori dell'impero russo, fautore della criminale aggressione ad una nazione sovrana e responsabile delle decine di migliaia di vittime, della distruzione di decine di città centinaia di villaggi, della fuga di milioni di civili innocenti. Ironizzare sui "buoni" Ucraini che avrebbero causato con una bomba la morte della figlia di Dugin è deplorevole. Rispetto e pietà per la vittima, colpita certamente per errore. Ma la morte dell'incolpevole ragazza, non compensa le decine di migliaia di vittime ucraine che Dugin stesso ha ritenuto sacrificabili alla sua ignobile causa. A quelle morti MV non ha dedicato alcun pensiero di umana pietà. Biasimare un popolo aggredito che si difende e condannarlo per aver usato un'infinitesimo della violenza subita, una singola bomba contro le decine di migliaia di bombe volute dai seguaci da Putin e il suo ideologo, è un incomprensibile segno del percorso involutivo e oscuro intrapreso da uno scrittore che stimavo. Forse sbagliando.



I diritti umani, civili e politici degli ucraini violati dai filorussi e dalla Russia suprematista e imperialista di Putin in Ucraina e nelle sue regioni del Donbass e della Crimea

https://www.facebook.com/Pilpotis/posts ... 2734682162
Non sono i russi dell'Ucraina l'etnia maltrattata, oppressa e oggetto di pulizia etnica genocidaria come racconta la propaganda nazifascista russa amplificata dai suoi demenziali sostenitori in Occidente, ma sono gli ucraini dell'Ucraina e dei suoi territori del Donbass e della Crimea.
Sono in molti che si sono fatti ingannare: pochi in demenziale buona fede e molti in malvagia malafede l'hanno fatta propria.

I demenziali adoratori, sostenitori e giustificatori del criminale nazifascista russo Putin
viewtopic.php?f=143&t=3009
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0789336381




Un'altro intellettuale che si è fatto ingannare dal suprematismo russo di Dugin-Putin e compagni, per via della sua strumentale cristianità e presunta difesa del cristanismo (dei valori e della fede cristiana) e dei cristiani, è Giulio Meotti, giornalista del Foglio.
Lui crede che il cristianismo faccia da sicuro argine all'espansione del suprematismo nazi maomettano, ma abbiamo visto che storicamente così non è stato: l'Asia e l'Africa cristiane sono state invase e conquistate e gli ebrei e i cristiani costretti a convertirsi, ad emigrare, alla dhimmitudine o allo sterminio; anche l'Europa bizantina è stata conquistata dall'imperialismo nazista maomettano.
Non è la fede cristiana che ci salva dall'Islam, non è certo il suprematismo russo con il suo uso strumentale del cristianismo che ci salva dall'Islam.
Il cristianismo cattolico romano alla Bergoglio e quello protestante europeo politicamente corretto ci indebolisce e inibisce, promuove l'invasione nazi maomettana, ci porta alla sottomissione e alla dhimmitudine, ci porta alla morte per martirio, ci rende incapaci di difenderci e di usare la necessaria violenza per eliminare il male;
poi il cristianismo strumentale proprio del suprematismo russo ci porta allo sterminio dei cristiani non russi, alla dipendenza dai nazi maomettani usati contro i cristiani non russi, fa odiare il cristianismo agli ex cristiani ateizzatisi dell'occidente.
No no, per arginare, combattere e neutralizzare il nazismo maomettano o Islam non serve il cristianismo (una sistematica e diffusa campagna di ricristianizzazione indotta e forzata) cristianismo che si è dimostrato e si dimostra incapace e perdente (imbelle e infingardo) per le sue intrinsiche debolezze e contraddizioni (teologiche, etiche, sociali e politiche), ma ci vuole l'intervento dell'uomo di buona volontà e la sua civiltà, prima la libertà di parola e di critica con la denuncia della malvagità nazi razzista dell'Islam, di questa mostruosa e criminale ideologia e pratica politico religiosa eppoi la lotta armata come quella intrapresa contro il suprematismo nazi fascista hitleriano, contro il suprematismo internazi comunista sovietico, e come fanno gli ebrei di Palestina e Israele contro i nazi maomettani che vogliono cacciarli, sterminarli e distruggerlo (il limite di Israele, nella lotta contro il nazi maomettismo è che non usa la libertà di parola e di critica per denunciare e mettere al bando la religione islamica, in quanto malvagia ideologia e pratica politico religiosa).
Da Maometto in poi e per prescrizione del demenziale e criminale Corano, gli ebrei (ma non solo) sono oggetto di disprezzo, di discriminazione, di depredazione, di odio, di sottomissione forzata, di occupazione militare e di sterminio ed è per questo che l'Islam o nazismo maomettano (Maometto e il Corano) vanno denunciati e combattuti come malvagi).



Un demenziale sostenitore di Dugin

In memoria di Darya (1)
Maurizio Ulisse Murelli
30 agosto 2022

https://www.facebook.com/danilo.zaffari ... DKSZJKp75l

La tragica morte di Darya Dugina ha riportato alla ribalta mediatica la figura del padre Aleksandr Dugin. Per ovvie ragioni, per il mio ruolo di editore italiano del filosofo russo, ho dovuto farmi forza e interessarmi alle esternazioni mediatiche relative alle interpretazioni del pensiero duginiano. Così ho assistito all’interpello del tal docente universitario di Pisa, Parma, Milano etc. e subito mi è apparso evidente che gli interpellati si sono formati un’idea del pensiero di Dugin NON leggendo e studiando i suoi libri, ma raccattando materiale di risulta (in gran parte articoli di giornali) di penne critiche e avverse al pensiero/teorie di Dugin, le quali penne, è certo, pure loro non hanno pescato alla fonte (libri) di Dugin ma hanno orecchiato qua e là le tesi, tant’è che spesso vengono riportati arbitrari virgolettati di cose mai scritte e pubblicate dal pensatore russo.
Va anche detto che la partecipazione solidale con migliaia di like ai post che in questi giorni ho dedicato a Darya esprimono in massima parte costernazione, indignazione e dispiacere per la sua morte e per il modo in cui è avvenuta. Ma in tutta evidenza ben pochi tra chi ha espresso solidarietà è a conoscenza del pensiero duginiano di cui Darya si è fatta interprete. Ha colpito la morte, il fatto che in modo tragico e vile è stata spenta la vita di una giovane donna, raffinata intellettuale e figlia di un pensatore. Ma di cosa siamo stati privati oltre alla vita fisica e di quale pensiero era veicolo credo che ben pochi abbiano consapevolezza.
Ora io credo che uno dei modi per onorare la memoria di Darya è raccogliere il testimone facendosi carico del suo portato intellettuale. In attesa di poter pubblicare alcuni suoi lavori (era già in programma, ora a maggior ragione) c’è il lavoro editoriale di Aleksandr Dugin già capitalizzato e di cui Darya è parte integrante.
Per questa ragione a partire da domani pubblicizzerò e recensirò tutti i libri di Dugin già stampati. Deve essere chiaro a tutti che si è colpito un corpo per colpire un pensiero e quel pensiero deve essere conosciuto, ce ne se ne deve far carico. Oggi mi limito a segnalare (lo recensirò e ne pubblicherò alcuni stralci prossimamente) un libro che aiuta a capire del perché in Ucraina è i corso un conflitto, le vere ragioni e di come l’aggressione alla Russia utilizzando come arma l’Ucraina è in gestazione da decenni.
Ultima cosa. Se cercate questi libri su Amazon e altre piattaforme ve li danno come esauriti o non disponibili. Ovviamente si tratta di un sabotaggio. Quindi chi non ha altri modi per procurarseli, se lo desidera, può andare sul sito AGA (“orionlibri”) che inserirò in ogni post.

L’ultima guerra dell’isola del mondo
In questo libro Alekandr Dugin ripercorre l’evoluzione geopolitica della Russia dalle sue origini con la Rus’ di Kiev e l’Impero russo, attraversando il culmine della sua influenza globale durante l’era sovietica, fino all’attuale presidenza di Vladimir Putin. Dugin vede la Russia come il principale polo geopolitico delle civiltà di Terra del mondo, destinato ad essere perennemente in conflitto con le civiltà di Mare. Un tempo il polo delle civiltà marittime era l’Impero britannico; oggi è rappresentato dagli Stati Uniti e dai suoi alleati della NATO. La Russia può adempiere alla sua missione geopolitica solo restando in opposizione alle potenze marittime. Oggi, secondo Dugin, questo conflitto non è solo di natura geopolitica, ma anche ideologica: la Russia è il principale rappresentante e difensore dei valori tradizionali e dell’idealismo, mentre l’Occidente rappresenta i valori del liberalismo e della società di mercato. Sebbene la Russia abbia cominciato a perdere di vista la sua missione durante gli anni ’90 e abbia rischiato di soccombere al dominio delle potenze occidentali, Dugin ritiene che Putin abbia iniziato a correggerne il corso politico e a riportare la Russia al posto che le spetta. Ma la battaglia non è affatto terminata: sebbene siano stati fatti dei progressi, la Russia rimane combattuta tra la sua natura tradizionale e le tentazioni del globalismo e dell’occidentalizzazione, ed i suoi nemici la insidiano in ogni occasione. Il libro si avvale di una puntuale introduzione di Alessandra Colla e di un’appendice di Carlo Terracciano. Chiude con un “Glossario di geopolitica”.
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Re: I suprematismi del Male

Messaggioda Berto » gio ago 25, 2022 8:53 pm

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Re: I suprematismi del Male

Messaggioda Berto » gio ago 25, 2022 8:53 pm

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