Dignità umana e d'intorni

Re: Dignità umana e d'intorni

Messaggioda Berto » lun ago 15, 2022 8:11 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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Re: Dignità umana e d'intorni

Messaggioda Berto » lun ago 15, 2022 8:11 pm

3)
Bergoglio contro la dignità del buon sovranismo democratico e popolare e a favore della dignità del suprematismo islamico o nazi maomettano



Tutte le demenzialità e le incoerenze di un uomo scriteriato (sinistrato e politicamente corretto) che non sa più dove stia il bene e dove il male, che ci fa tanto del male e che non merita il mio rispetto.
viewtopic.php?f=199&t=2933
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6636654604




Papa Francesco: “Il sovranismo mi spaventa, porta alle guerre”

Domenico Agasso jr
9 agosto 2019

https://www.lastampa.it/vatican-insider ... .37325868/

CITTÀ DEL VATICANO. Il Papa apre la porta puntuale alle 10,30, con il suo sorriso gentile. Entra in una delle stanze che usa per ricevere la gente, arredata con l’essenziale, senza distrazioni o lussi, solo un crocifisso appeso alla parete. Siamo arrivati dall’ingresso del Perugino, il più vicino a Casa Santa Marta. Scenario abituale: qualche tonaca, gendarmi e guardie svizzere. Sullo sfondo, il Cupolone di San Pietro. In Vaticano il solito tran tran è rallentato dall’afa e dal clima vacanziero. Per Papa Francesco non è un giorno qualunque: è il 6 agosto, 41° anniversario della morte di san Paolo VI, pontefice a cui è particolarmente affezionato: «In questa giornata cerco sempre un momento per scendere nelle Grotte sotto la Basilica – rivelerà – e sostare, da solo, in preghiera e silenzio davanti alla sua tomba. Mi fa bene al cuore». I convenevoli durano poco, in un attimo siamo nel pieno della conversazione.

Francesco è allegro e rilassato. E concentrato. Impressiona la sua capacità di ascolto. Guarda sempre negli occhi. Mai l’orologio. Si prende le pause necessarie prima di esprimere un pensiero delicato. Parla di Europa, Amazzonia e ambiente. Il colloquio è intenso e senza interruzioni. Il Papa non beve neanche un sorso d’acqua. Glielo facciamo notare, lui scuote le spalle e risponde, sorridendo: «Non sono l’unico che non ha bevuto».

Santità, Lei ha auspicato che «l’Europa torni a essere il sogno dei Padri Fondatori». Che cosa si aspetta?
«L’Europa non può e non deve sciogliersi. È un’unità storica e culturale oltre che geografica. Il sogno dei Padri Fondatori ha avuto consistenza perché è stata un’attuazione di questa unità. Ora non si deve perdere questo patrimonio».

Come la vede oggi?
«Si è indebolita con gli anni, anche a causa di alcuni problemi di amministrazione, di dissidi interni. Ma bisogna salvarla. Dopo le elezioni, spero che inizi un processo di rilancio e che vada avanti senza interruzioni».

È contento della designazione di una donna alla carica di presidente della Commissione europea?
«Sì. Anche perché una donna può essere adatta a ravvivare la forza dei Padri Fondatori. Le donne hanno la capacità di accomunare, di unire».

Quali sono le sfide principali?
«Una su tutte: il dialogo. Fra le parti, fra gli uomini. Il meccanismo mentale deve essere “prima l’Europa, poi ciascuno di noi”. Il “ciascuno di noi” non è secondario, è importante, ma conta più l’Europa. Nell’Unione europea ci si deve parlare, confrontare, conoscere. Invece a volte si vedono solo monologhi di compromesso. No: occorre anche l’ascolto».

Che cosa serve per il dialogo?
«Bisogna partire dalla propria identità».

Ecco, le identità: quanto contano? Se si esagera con la difesa delle identità non si rischia l’isolamento? Come si risponde alle identità che generano estremismi?
«Le faccio l’esempio del dialogo ecumenico: io non posso fare ecumenismo se non partendo dal mio essere cattolico, e l’altro che fa ecumenismo con me deve farlo da protestante, ortodosso… La propria identità non si negozia, si integra. Il problema delle esagerazioni è che si chiude la propria identità, non ci si apre. L’identità è una ricchezza - culturale, nazionale, storica, artistica – e ogni paese ha la propria, ma va integrata col dialogo. Questo è decisivo: dalla propria identità occorre aprirsi al dialogo per ricevere dalle identità degli altri qualcosa di più grande. Mai dimenticare che il tutto è superiore alla parte. La globalizzazione, l’unità non va concepita come una sfera, ma come un poliedro: ogni popolo conserva la propria identità nell’unità con gli altri».

Quali i pericoli dai sovranismi?
«Il sovranismo è un atteggiamento di isolamento. Sono preoccupato perché si sentono discorsi che assomigliano a quelli di Hitler nel 1934. “Prima noi. Noi… noi…”: sono pensieri che fanno paura. Il sovranismo è chiusura. Un paese deve essere sovrano, ma non chiuso. La sovranità va difesa, ma vanno protetti e promossi anche i rapporti con gli altri paesi, con la Comunità europea. Il sovranismo è un’esagerazione che finisce male sempre: porta alle guerre».

E i populismi?
«Stesso discorso. All’inizio faticavo a comprenderlo perché studiando Teologia ho approfondito il popolarismo, cioè la cultura del popolo: ma una cosa è che il popolo si esprima, un’altra è imporre al popolo l’atteggiamento populista. Il popolo è sovrano (ha un modo di pensare, di esprimersi e di sentire, di valutare), invece i populismi ci portano a sovranismi: quel suffisso, “ismi”, non fa mai bene».

Qual è la via da percorrere sul tema migranti?
«Innanzitutto, mai tralasciare il diritto più importante di tutti: quello alla vita. Gli immigrati arrivano soprattutto per fuggire dalla guerra o dalla fame, dal Medio Oriente e dall’Africa. Sulla guerra, dobbiamo impegnarci e lottare per la pace. La fame riguarda principalmente l’Africa. Il continente africano è vittima di una maledizione crudele: nell’immaginario collettivo sembra che vada sfruttato. Invece una parte della soluzione è investire lì per aiutare a risolvere i loro problemi e fermare così i flussi migratori».

Ma dal momento che arrivano da noi come bisogna comportarsi?
«Vanno seguiti dei criteri. Primo: ricevere, che è anche un compito cristiano, evangelico. Le porte vanno aperte, non chiuse. Secondo: accompagnare. Terzo: promuovere. Quarto integrare. Allo stesso tempo, i governi devono pensare e agire con prudenza, che è una virtù di governo. Chi amministra è chiamato a ragionare su quanti migranti si possono accogliere».

E se il numero è superiore alle possibilità di accoglienza?
«La situazione può essere risolta attraverso il dialogo con gli altri Paesi. Ci sono Stati che hanno bisogno di gente, penso all’agricoltura. Ho visto che recentemente di fronte a un’emergenza qualcosa del genere è successo: questo mi dà speranza. E poi, sa che cosa servirebbe anche?».

Che cosa?
«Creatività. Per esempio, mi hanno raccontato che in un paese europeo ci sono cittadine semivuote a causa del calo demografico: si potrebbero trasferire lì alcune comunità di migranti, che tra l’altro sarebbero in grado di ravvivare l’economia della zona».

Su quali valori comuni occorre basare il rilancio dell’Ue? L’Europa ha ancora bisogno del cristianesimo? E in questo contesto gli ortodossi che ruolo hanno?
«Il punto di partenza e di ripartenza sono i valori umani, della persona umana. Insieme ai valori cristiani: l’Europa ha radici umane e cristiane, è la storia che lo racconta. E quando dico questo, non separo cattolici, ortodossi e protestanti. Gli ortodossi hanno un ruolo preziosissimo per l’Europa. Abbiamo tutti gli stessi valori fondanti».

Attraversiamo idealmente l’Oceano e pensiamo al Sudamerica. Perché ha convocato in Vaticano, a ottobre, un Sinodo sull’Amazzonia?
«È “figlio” della “Laudato si’”. Chi non l’ha letta non capirà mai il Sinodo sull’Amazzonia. La Laudato si’ non è un’enciclica verde, è un’enciclica sociale, che si basa su una realtà “verde”, la custodia del Creato».

C’è qualche episodio per Lei significativo?
«Alcuni mesi fa sette pescatori mi hanno detto: “Negli ultimi mesi abbiamo raccolto 6 tonnellate di plastica”. L’altro giorno ho letto di un ghiacciaio enorme in Islanda che si è sciolto quasi del tutto: gli hanno costruito un monumento funebre. Con l’incendio della Siberia alcuni ghiacciai della Groenlandia si sono sciolti, a tonnellate. La gente di un paese del Pacifico si sta spostando perché fra vent’anni l’isola su cui vive non ci sarà più. Ma il dato che mi ha sconvolto di più è ancora un altro».

Quale?
«L’Overshoot Day: il 29 luglio abbiamo esaurito tutte le risorse rigenerabili del 2019. Dal 30 luglio abbiamo iniziato a consumare più risorse di quelle che il Pianeta riesce a rigenerare in un anno. È gravissimo. È una situazione di emergenza mondiale. E il nostro sarà un Sinodo di urgenza. Attenzione però: un Sinodo non è una riunione di scienziati o di politici. Non è un Parlamento: è un’altra cosa. Nasce dalla Chiesa e avrà missione e dimensione evangelizzatrici. Sarà un lavoro di comunione guidato dallo Spirito Santo».

Ma perché concentrarsi sull’Amazzonia?
«È un luogo rappresentativo e decisivo. Insieme agli oceani contribuisce in maniera determinante alla sopravvivenza del pianeta. Gran parte dell’ossigeno che respiriamo arriva da lì. Ecco perché la deforestazione significa uccidere l’umanità. E poi l’Amazzonia coinvolge nove Stati, dunque non riguarda una sola nazione. E penso alla ricchezza della biodiversità amazzonica, vegetale e animale: è meravigliosa».

Al Sinodo si discuterà anche la possibilità di ordinare dei «viri probati», uomini anziani e sposati che possano rimediare alla carenza di clero. Sarà uno dei temi principali?
«Assolutamente no: è semplicemente un numero dell’Instrumentum Laboris (il documento di lavoro, ndr). L’importante saranno i ministeri dell’evangelizzazione e i diversi modi di evangelizzare».

Quali sono gli ostacoli alla salvaguardia dell’Amazzonia?
«La minaccia della vita delle popolazioni e del territorio deriva da interessi economici e politici dei settori dominanti della società».

Dunque come deve comportarsi la politica?
«Eliminare le proprie connivenze e corruzioni. Deve assumersi responsabilità concrete, per esempio sul tema delle miniere a cielo aperto, che avvelenano l’acqua provocando tante malattie. Poi c’è la questione dei fertilizzanti».

Santità, che cosa teme più di tutto per il nostro Pianeta?
«La scomparsa delle biodiversità. Nuove malattie letali. Una deriva e una devastazione della natura che potranno portare alla morte dell’umanità».

Intravede una qualche presa di coscienza sul tema ambiente e cambiamento climatico?
«Sì, in particolare nei movimenti di giovani ecologisti, come quello guidato da Greta Thunberg, “Fridays for future”. Ho visto un loro cartello che mi ha colpito: “Il futuro siamo noi!”».

La nostra condotta quotidiana - raccolta differenziata, l’attenzione a non sprecare l’acqua in casa - può incidere o è insufficiente per contrastare il fenomeno?
«Incide eccome, perché si tratta di azioni concrete. E poi, soprattutto, crea e diffonde la cultura di non sporcare il creato».


Papa Francesco contro i sovranisti: parla con Orban ma manda messaggi a Salvini
Il Riformista - Piero Sansonetti
15 Settembre 2021

https://www.ilriformista.it/papa-france ... ni-247704/

Il Papa, nel suo viaggio in Ungheria e in Slovacchia, ha dato scandalo. Ha scelto di sfidare il senso comune. Non solo perché è andato in urto frontale con le idee sovraniste e nazionaliste, soprattutto con quelle del premier ungherese Viktor Orban. Spezzando una lancia a favore dei migranti, dei detenuti e dei rom. Ma anche perché ha ammonito a non usare i simboli cristiani, come la croce, per ragioni politiche, sostenendo poi idee che con la cristianità, e quindi con l’accoglienza, non hanno nulla a che fare. Bergoglio ha detto che non ha senso mostrare la croce e poi chiedere che si alzino muri contro gli stranieri.

Difficile dire se volesse riferirsi direttamente a Matteo Salvini, che spesso ha usato il rosario in campagna elettorale per rivolgersi all’elettorato cristiano, e poi ha condotto le sue battaglie per frenare l’immigrazione e l’integrazione. Certo le sue parole, e i suoi precisi riferimenti, autorizzano questa interpretazione. «La croce – ha detto – non sia mai un simbolo politico, non è una bandiera da innalzare, il crocifisso non è un mero oggetto di devozione, vedendo poi gli altri come nemici». Il Papa è andato al cuore della questione che più lo interessava in questo viaggio. Parlando della necessità di accogliere i migranti e dedicando una parte importante del suo discorso al mondo dei fratelli detenuti. E infine rivolgendosi direttamente ai rom e scagliandosi contro i pregiudizi che si alimentano ingiustamente nei loro confronti da parte del mondo no-rom. «Care sorelle e fratelli rom, troppe volte siete stati oggetto di preconcetti e di giudizi impietosi, di stereotipi discriminatori, di parole e gesti diffamatori. Con ciò tutti siamo diventati più poveri, poveri di umanità».

Tornando sul problema immigrazione il papa ha detto che «c’è bisogno di scelte lungimiranti, per il bene soprattutto dei bambini, cioè del futuro. Scelte che non ricerchino il consenso immediato ma guardino all’avvenire di tutti». Subito dopo ha ringraziato le persone che si dedicano all’accoglienza, anche a costo di sacrifici personali, e «rischiano di ricevere incomprensione, critiche e ingratitudine» da parte del mondo dei benpensanti, e anche di settori della stessa Chiesa. «Non abbiate paura di uscire incontro a chi è emarginato – ha detto – vi accorgerete che state uscendo incontro a Gesù. Egli vi attende là dove c’è fragilità, non comodità. Dove c’è servizio, non potere. Dove c’è da incarnarsi, non da compiacersi. Lì c’è lui».

Possiamo anche fingere che quello del papa sia stato un discorso di interesse puramente ecclesiastico, visto che Bergoglio lo ha pronunciato durante un’omelia in Slovacchia. Però è chiaro che non è così. Il Papa ha sfidato in modo coraggioso e anche spavaldo le idee della maggioranza dell’opinione pubblica. Anche, probabilmente, della maggioranza della sua Chiesa. E ha detto in modo chiaro che lui questa trincea non la abbandona.
Resterà solo? Resterà con a fianco un gruppetto piccolo di sostenitori credenti o non credenti? È probabile che sia così. Spesso succede che le grandi battaglie di civiltà siano condotte da piccole minoranze. A noi queste minoranze piacciono.


L’Europa si salva col dialogo, di Jorge Bergoglio
L’Europa? «Bisogna salvarla», non si deve perdere il «patrimonio» di unità scaturito dal «sogno dei padri fondatori». È il futuro dell’Europa, il punto di partenza dell’intervista rilasciata da Papa Francesco a Domenico Agasso, vaticanista de «La Stampa»…
Paolo Iacovelli
10/08/2019

https://www.cercasiunfine.it/meditando/ ... -bergoglio

È il «dialogo», secondo il Papa, la sfida principale da affrontare nel continente europeo. Analizzando le prospettive che si aprono dopo le recenti elezioni, l’analisi di Francesco va dritto al cuore della questione, all’urgenza più immediata: «L’Europa non può e non deve sciogliersi. È un’unità storica e culturale oltre che geografica». Certo, aggiunge, «si è indebolita negli anni, anche a causa di alcuni problemi di amministrazione, di dissidi interni. Ma bisogna salvarla». E — sottolineando come positiva la designazione di Ursula von der Leyen alla carica di presidente della Commissione europea («Le donne hanno la capacità di accomunare, di unire») — offre subito una via da percorrere, quella del «dialogo». Un dialogo dove prevalga il meccanismo mentale del «prima l’Europa, poi ciascuno di noi». Un dialogo, soprattutto, che non può fare a meno della dimensione dell’«ascolto»: nell’Unione europea, spiega infatti, «ci si deve parlare, confrontare, conoscere. Invece a volte si vedono solo monologhi di compromesso».

A tale riguardo, il Pontefice precisa che punto partenza sono i «valori umani» e i «valori cristiani», perché «l’Europa ha radici umane e cristiane, è la storia che lo racconta. E quando dico questo, non separo cattolici, ortodossi e protestanti». Punto di partenza, aggiunge, deve essere la consapevolezza della propria «identità». Un’identità che, lungi dall’essere motivo di chiusura, «è una ricchezza — culturale, nazionale, storica, artistica — e ogni Paese ha la propria, ma va integrata col dialogo. Questo è decisivo: dalla propria identità occorre aprirsi al dialogo per ricevere dalle identità degli altri qualcosa di più grande». Il problema, spiega, sono le esagerazioni per le quali ci si chiude nella propria identità.

Si inserisce a questo punto, il tema quanto mai attuale dei sovranismi e dei populismi: «Il sovranismo — risponde Francesco all’interlocutore — è un atteggiamento di isolamento», e aggiunge: «Il sovranismo è chiusura. Un Paese deve essere sovrano, ma non chiuso. La sovranità va difesa, ma vanno protetti e promossi anche i rapporti con gli altri Paesi, con la Comunità europea. Il sovranismo è un’esagerazione che finisce male sempre: porta alle guerre». E lo stesso discorso, dice, vale per i «populismi» che sono da distinguere rispetto alla valorizzazione della cultura del popolo: «Una cosa è che il popolo si esprima, un’altra è imporre al popolo l’atteggiamento populista. Il popolo è sovrano (ha un modo di pensare, di esprimersi e di sentire, di valutare), invece i populismi ci portano a sovranismi: quel suffisso, “ismi”, non fa mai bene».

Ogni considerazione viene ricondotta all’importanza di avere uno sguardo più ampio: perché «il tutto è superiore alla parte. La globalizzazione, l’unità non va concepita come una sfera — dice riprendendo un’immagine a lui cara — ma come un poliedro: ogni popolo conserva la propria identità nell’unità con gli altri».

Un’idea alla quale non è estraneo anche il doloroso tema della gestione dei flussi migratori. «Innanzitutto — dice il Papa — mai tralasciare il diritto più importante di tutti: quello alla vita» e ricordare le condizioni di guerra e di fame da cui provengono le persone che fuggono dal Medio Oriente e dall’Africa. E rilancia i “quattro verbi dell’accoglienza”: «ricevere», «accompagnare», «promuovere», «integrare». Aggiungendo che, allo stesso tempo, «i governi devono pensare e agire con prudenza», perché «chi amministra è chiamato a ragionare su quanti migranti si possono accogliere».

Anche qui, sottolinea Francesco, la possibile soluzione viene offerta dal «dialogo», quello tra i Paesi che possono mettere a confronto le diverse necessità e anche trovare slancio nella loro azione da una buona dose di «creatività»: «Mi hanno raccontato — dice Francesco — che in un Paese europeo ci sono cittadine semivuote a causa del calo demografico: si potrebbero trasferire lì alcune comunità di migranti, che tra l’altro sarebbero in grado di ravvivare l’economia della zona».

Un dialogo che può sostenere anche il confronto con un altro grande tema che preoccupa il Pontefice, quello dei cambiamenti climatici e delle loro conseguenze. Un tema che non potrà non sollevarsi anche durante il prossimo Sinodo sull’Amazzonia. Un sinodo, afferma il Papa, «“figlio” della Laudato si’» che, sottolinea, «non è un’enciclica verde, è un’enciclica sociale, che si basa su una realtà “verde”, la custodia del Creato». Francesco si dice sconvolto dal fatto che lo scorso 29 luglio, il cosiddetto Overshoot Day, l’umanità abbia «esaurito tutte le risorse rigenerabili del 2019. Dal 30 luglio abbiamo iniziato a consumare più risorse di quelle che il pianeta riesce a rigenerare in un anno. È gravissimo».

E questo, considerando anche lo scioglimento dei ghiacciai, gli incendi in Siberia, l’incontrollato aumento dei rifiuti di plastica. Siamo, ribadisce, di fronte a una «situazione di emergenza mondiale» e, anche per questo, il Sinodo sull’Amazzonia sarà un «Sinodo di urgenza» perché, sia pure avendo primariamente «missione e dimensione evangelizzatrici», si concentrerà su «un luogo rappresentativo e decisivo» che, insieme agli oceani, «contribuisce in maniera determinante alla sopravvivenza del pianeta». È un territorio minacciato da «interessi economici e politici nei settori dominanti della società», in cui la politica deve «eliminare le proprie connivenze e corruzioni» e «assumersi responsabilità concrete».

E di fronte al grave rischio, per il pianeta, della «scomparsa delle biodiversità», della diffusione di nuove malattie, della «deriva e devastazione della natura che potranno portare alla morte dell’umanità», il Papa affida alle nuove generazioni l’importanza di una decisa e decisiva presa di coscienza che porti ogni persona, a partire dalle condotte quotidiane, a contrastare questo fenomeno. Del resto, dice citando l’impegno dei movimenti di giovani ecologisti, «ho visto un loro cartello che mi ha colpito: “Il futuro siamo noi!”».


Il meticciato per forza di Bergoglio
viewtopic.php?f=196&t=2959

Accoglienza e ospitalità imposta o forzata è un crimine contro l'umanità
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2420

Ospitalità, non sempre è sacra - accoglienza come crimine e tortura
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=1911

Libertà delle "religioni" e libertà dalle "religioni", da tutte le idolatrie religiose, specialmente da quelle totalitarie, disumane, terroristiche e violente come quella nazi maomettana.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 201&t=2827
https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... 6418241981


Crimini contro l'umanità ossia violazioni gravi dei diritti umani, civili e politici degli esseri umani cittadini dei vari paesi del mondo
viewtopic.php?f=205&t=2957
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5524575934
Tutti crimini contro l'umanità.
Il matrimonio forzato è violenza e violazione dei diritti umani e civili, come lo stupro, come la sottomissione e la schiavizzazione della donna, come l'invasione forzata dei clandestini, come il meticciato forzato auspicato e promosso dal fanatico, invasato e irresponsabile Papa Bergoglio, dall'ONU demenziale che ambisce al governo mondiale (in mano ai cinesi, ai comunisti terzomondisti e ai maomettani), dai suprematisti e razzisti nazi maomettani, dalle sinistre demenzialmente e politicamente corrette e dai razzisti suprematisti neri per lo più nazi islamici.
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Re: Dignità umana e d'intorni

Messaggioda Berto » lun ago 15, 2022 8:12 pm

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Re: Dignità umana e d'intorni

Messaggioda Berto » lun ago 15, 2022 8:12 pm

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Re: Dignità umana e d'intorni

Messaggioda Berto » lun ago 15, 2022 8:12 pm

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Re: Dignità umana e d'intorni

Messaggioda Berto » lun ago 15, 2022 8:12 pm

4)
Dignità violata, la nostra: il caso degli stranieri clandestini e dei migranti che compiono gravi crimini contro di noi


Alberto Pento
Chi viola la dignità umana del prossimo, degli altri esseri umani, perde automaticamente la propria e con essa i diritti connessi tra cui il diritto ad essere rispettato.
La dignità umana scompare nelle persone che non la riconoscono negli altri e sussiste solo in chi la rispetta negli altri.
Violazione della dignità umana significa violazione dei diritti umani, civili e politici.
I comportamenti criminali sono una violazione della dignità umana e dei diritti umani, civili e politici e chi li adotta perde automaticamente la sua dignità umana e il diritto al rispetto e pertanto può essere:
arrestato, imprigionato, condannato e recluso sino all'ergastolo o ucciso per legittima difesa o ucciso con la pena di morte nei paesi ove questo istituto esiste per i crimini più gravi, internato ed espulso se straniero, punito con la revoca della cittadinanza se straniero, soggetto alla revoca dell'assistenza/protezione umanitaria e dell'asilo politico.



Ecco un caso di estrema ingiustizia della Corte di Giustizia europea.

"Il migrante è un violento? L'accoglienza non va tolta"

La Corte di Giustizia europea dà torto all'Italia "In ogni caso va garantita una vita dignitosa"
"Il migrante è un violento? L'accoglienza non va tolta"
Lodovica Bulian
13 Agosto 2022

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 58648.html

Anche se commettono atti di violenza, ai migranti non va revocata l'accoglienza. Anche se sono responsabili di reati, privarli della garanzia di un vitto e alloggio «costituisce sempre una sanzione sproporzionata, perché lesiva della dignità umana». Così la Corte di Giustizia europea sul caso di un senegalese 30enne che nel 2019 era stato espulso dal piano di accoglienza per decisione della prefettura di Firenze. L'uomo aveva aggredito un addetto di Trenitalia in una stazione mentre cercava di salire su un treno senza biglietto. Dopo la denuncia è stato aperto un procedimento penale a carico del senegalese che è tuttora in corso. Ma, come riporta il Tirreno, l'uomo aveva impugnato la decisione della prefettura davanti al Tar della Toscana, che gli aveva dato ragione.

Non era legittima, secondo i giudici amministrativi, la decisione del prefetto di escluderlo dal circuito di accoglienza per quell'aggressione. Contro questa linea l'avvocatura dello Stato a sua volta aveva fatto ricorso al Consiglio di Stato, che ha chiesto un parere alla Corte di Giustizia Ue. Parere arrivato pochi giorni fa e che conferma invece la decisione del Tar: revocare il piano di accoglienza che comprende vitto, alloggio, sussidio per le spese giornaliere e vestiario, a un richiedente asilo anche se questo sia macchiato di atti violenti e gravi, costituisce in ogni caso una lesione della sua dignità. I giudici europei richiamano una direttiva, la 33 del 2013, secondo cui «gli Stati membri dell'Unione assicurano in qualsiasi circostanza l'accesso all'assistenza sanitaria e garantiscono un tenore di vita dignitoso per tutti i richiedenti». Per i magistrati la legge italiana, cioè il decreto accoglienza del 2015, «è in contrasto con la normativa europea perché tra le sanzioni per i migranti violenti comprende, appunto, la possibilità di revoca delle condizioni materiali di accoglienza». Il migrante verrebbe privato in questo modo di un «tenore di vita dignitoso».

Il tema immigrazione continua a infiammare la campagna elettorale. È di ieri l'ultimo bollettino di Frontex sui numeri: nei primi sette mesi del 2022 sono stati registrati 155.090 ingressi irregolari nell'Ue, con un aumento dell'86% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. Solo a luglio gli Stati membri hanno registrato 34.570 attraversamenti irregolari, il 63% in più rispetto allo stesso mese del 2021. Sulla rotta del Mediterraneo centrale, Frontex conta 42.549 attraversamenti irregolari (il 44% in più rispetto ai primi sette mesi del 2021). E a luglio sono il 60% in più rispetto allo stesso mese del 2021. La pressione sulle coste italiane è confermata dall'Agenzia Ue: «Gli arrivi giornalieri che mettono a dura prova le capacità di accoglienza in Italia: Frontex supporta le autorità italiane con agenti per la registrazione e l'identificazione degli arrivi. Sebbene i tunisini (30%) siano stati la prima nazionalità registrata su questa rotta a luglio, nel complesso gli egiziani hanno superato leggermente i tunisini nel 2022 . Il numero di egiziani individuati su questa rotta è in aumento: partono principalmente dalla Libia e sono aiutati dal contrabbando criminale».


Direttiva europea n 33 del 2013

DIRETTIVA 2013/33/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 26 giugno 2013
recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale (rifusione)
https://eur-lex.europa.eu/legal-content ... 32013L0033

604/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 giugno 2013, che stabilisce i criteri e i meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l'esame di una domanda di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese terzo o da un apolide (3).
https://eur-lex.europa.eu/legal-content ... 33&from=lv

DIRETTIVA 2013/33/UE DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO
del 26 giugno 2013
recante norme relative all’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale (rifusione)
https://www.asgi.it/wp-content/uploads/ ... IT_TXT.pdf

CAPO III
RIDUZIONE O REVOCA DELLE CONDIZIONI MATERIALI DI ACCOGLIENZA
Articolo 20

Riduzione o revoca delle condizioni materiali diaccoglienza
1. Gli Stati membri possono ridurre o, in casi eccezionali debitamente motivati, revocare le condizioni materiali di accoglienza qualora il richiedente:
a) lasci il luogo di residenza determinato dall’autorità competente senza informare tali autorità, oppure, ove richiesto, senza permesso; o
b) contravvenga all’obbligo di presentarsi alle autorità o alla richiesta di fornire informazioni o di comparire per un colloquio personale concernente la procedura d’asilo durante un periodo di tempo ragionevole stabilito dal diritto nazionale; o
c) abbia presentato una domanda reiterata quale definita all’articolo 2, lettera q), della direttiva 2013/32/UE.
In relazione ai casi di cui alle lettere a) e b), se il richiedente viene rintracciato o si presenta volontariamente all’autorità competente, viene adottata una decisione debitamente motivata, basata sulle ragioni della scomparsa, nel ripristino della concessione di tutte le condizioni materiali di accoglienza revocate o ridotte o di una parte di esse.
2. Gli Stati membri possono inoltre ridurre le condizioni materiali di accoglienza quando possono accertare che il richiedente, senza un giustificato motivo, non ha presentato la domanda di protezione internazionale non appena ciò era ragionevolmente fattibile dopo il suo arrivo in tale Stato membro.
3. Gli Stati membri possono ridurre o revocare le condizioni materiali di accoglienza qualora un richiedente abbia occultato risorse finanziarie, beneficiando in tal modo indebitamente delle condizioni materiali di accoglienza.
4. Gli Stati membri possono prevedere sanzioni applicabili alle gravi violazioni delle regole dei centri di accoglienza nonché ai comportamenti gravemente violenti.
5. Le decisioni di ridurre o revocare le condizioni materiali di accoglienza o le sanzioni di cui ai paragrafi 1, 2, 3 e 4 del presente articolo, sono adottate in modo individuale, obiettivo e imparziale e sono motivate. Le decisioni sono basate sulla particolare situazione della persona interessata, specialmente per quanto concerne le persone contemplate all’articolo 21, tenendo conto del principio di proporzionalità. Gli Stati membri assicurano in qualsiasi circostanza l’accesso all’assistenza sanitaria ai sensi dell’articolo 19 e garantiscono un tenore di vita dignitoso per tutti i richiedenti.
6. Gli Stati membri provvedono a che le condizioni materiali di accoglienza non siano revocate o ridotte prima che sia adottata una decisione ai sensi del paragrafo 5.


Alberto Pento
Le direttive europee, le convenzioni e i trattati internazionali (sul soccorso in mare, sull'asilo politico e la protezione umanitaria), scritte o formulate in contesti temporali datati e molto diversi dall'attuale. Nel 2013 doveva ancora verificarsi l'invasione sistematica dei clandestini e l'esplosione del nazismo maomettano in Europa, i popoli europei non avevano coscienza di quanto sarebbe poi accaduto.
La strage di di Charlie Hebdo è del 2015 e Bergoglio è stato eletto nel 2013 ma doveva ancora manifestare tutta la sua influenza sinistrata e politicamente corretta sulla legislazione europea.
Tutte norme e regole giuridiche che si prestano ad abusi, a manipolazioni e a cattive e dannose interpretazioni giuridiche a danno dei paesi europei e delle loro popolazioni, che vanno assolutamente riviste e riformulate e in attesa, se pericolose andrebbero sospese per precauzione.

A costui andrebbe revocata la cittadinanza italiana e andrebbe espulso.



Memoriale sfregiato, il vandalo è il segretario dei giovani del Pd. Sospeso dal partito
11 agosto 2022

https://www.modenatoday.it/cronaca/segr ... ndola.html

È Marouane Satte (marocchino e islamico) l'autore del gesto che ha danneggiato l'opera commemorativa delle vittime del sisma. Il partito: "Un atto che offende la comunità mirandolese e tutta la comunità del Pd"

Non sono servite indagini accurate della Polizia Locale per individuare l'autore del brutto gesto che ha sfregiato l'opera realizzata a Mirandola dagli scout Agesci di Mirandola e agli studenti delle scuole Montanari in piazza Costituente, un piccolo memoriale per le vittime del sisma installato in occasione delle celebrazioni del decennale. Nella piccola comunità il volto del vandalo è stato immediatamente riconosciuto e ciò ha creato ulteriore scandalo.

L'autore del gesto è infatti il Segretario dei Giovani Democratici della Bassa modenese, Marouane Satte. Un comportamento inspiegabile e ingiustificabile, che lascia attonito in primis proprio il Partito Democratico.

A fare il suo nome era stato il consigliere e deputato leghista Guglielmo Golinelli: "Lo sfregio ai danni dell’opera alla memoria delle vittime del sisma che ha colpito l’Emilia nel 2012 a Mirandola, è di una gravità senza precedenti. Non solo per la totale assenza di senso civico, bensì per l’enorme mancanza di rispetto nei confronti di chi ha perso la vita in una simile tragedia. Se poi fossero confermate le indiscrezioni secondo le quali l’autore del gesto vandalico sarebbe Marouan Satte, saremmo di fronte a un episodio di un peso politico non indifferente".

Conferme che sono arrivate dallo stesso Partito Democratico. Il segretario del Pd Mirandola Marco Azzolini, il capogruppo Pd in Consiglio comunale a Mirandola Roberto Ganzerli e il responsabile Pd Bassa modenese Simone Silvestri hanno dichiarato in una nota: "Condanniamo senza se e senza ma quanto accaduto all'opera, che ha un significato simbolico importante per il nostro territorio, pertanto questo atto offende tutta la comunità mirandolese e dell'Area Nord. La nostra forza politica conosce bene quei momenti dato che i principali protagonisti di quel terribile momento erano amministratori eletti tra le nostre fila. Non può accadere che una bravata dettata dall'ultima moda di qualche social offenda il ricordo di quel periodo".

"Mirandola si fonda su valori imprescindibili da cui sono emerse una forza ed una coesione straordinarie che ci hanno resi più forti di prima, non possiamo subire ferite come questa. Le responsabilità sono emerse chiaramente e come forza politica abbiamo chiesto le dimissioni dalle cariche attualmente ricoperte da Marouan Satte, perché l'atto commesso non è assolutamente derubricabile. È un atto che offende la comunità mirandolese e tutta la comunità del Pd", aggiungono gli esponenti dem.

Il segretario provinciale Roberto Solomita fa poi chiarezza definitivamente: “Quello del neo eletto segretario dei Gd Area Nord, che ha già rassegnato le dimissioni ed è stato sospeso dal Partito, è un gesto che offende tutti noi emiliani, che abbiamo vissuto il sisma, e in particolar modo le vittime e i loro cari".

“La vandalizzazione dell'installazione artistica in memoria delle vittime del sisma di Mirandola è un gesto di gravità inaudita che ci lascia sconcertati e che condanniamo senza mezzi termini, nel modo più fermo e duro. Non possiamo accettare che, per il comportamento vergognoso ed inaccettabile di un singolo, venga infangato il lavoro encomiabile fatto durante questi dieci anni di ricostruzione, che hanno visto in prima fila i rappresentanti delle istituzioni, tanti dei quali espressione del Partito democratico. E tantissimi altri, militanti e volontari, anche dei Giovani democratici i quali hanno contribuito ad affrontare l’emergenza e poi la ricostruzione prestando aiuto alla popolazione e mettendosi al servizio delle proprie comunità”, chiosa Solomita



Le scuse sopo il vandalismo, Satte: "Gesto da irresponsabili, ma non volevo ledere la memoria"
Redazione 12 agosto 2022

https://www.modenatoday.it/politica/sat ... riale.html

"Vorrei dire pubblicamente che mi assumo la piena responsabilità di quanto ho fatto. Chiedo scusa ai miei genitori per aver tradito i loro insegnamenti, alla comunità politica del PD della quale faccio parte e alla quale ho presentato subito le dimissioni come segretario neoeletto dei GD e infine alla comunità mirandolese che mi ha accolto. Ci tengo solo a precisare che e’ stato unicamente un gesto da irresponsabili che però non aveva assolutamente come obiettivo quello di ledere la memoria delle vittime del terribile terremoto del 2012".

Così Marouane Satte commenta in prima persona il gesto deprecabile che lo ha visto protagonista di un vandalismo nella notte fra il 10 e l'11 agosto, quando ha danneggiato l'opera realizzata in piazza Costituente da scout e studenti per ricordare le vittime del sisma nell'ambito delle commemorazioni del decennale. Un gesto ripreso e postato su Instagram che si fatica a trovare una spiegazione logica.

Un episodio che probabilmente interromperà l'impegno pubblico del giovane mirandolese. Un impegno nato, come per tanti ragazzi appassionati di politica, sui banchi di scuola delle superiori, con l'esperienza come rappresentante di istituto al Liceo "Pico" e proseguita con l'attivismo studentesco, quello nella comunità islamica del suo territorio, fino all'organizzazione locale delle piazze delle Sardine due anni fa. L'esperienza nelle fila dei Giovani Democratici era stata costante, fino all'elezione a segretario della Bassa, avvenuta appena un mese fa.

La Giovanile del Pd e tutto il partito si sono immediatamente dissociati da quanto accaduto e lo stesso Satte ha fatto un passo indietro: "Come Giovani Democratici della Federazione di Modena non possiamo quindi che dissociarci dall’atto compiuto. L’autore del gesto nel pentirsi e scusarsi con la comunità di Mirandola e nel rendersi disponibile a rimediare a quanto fatto, ha già rassegnato le sue dimissioni ed è stato sospeso dalla commissione di garanzia del Partito Democratico e dei Giovani Democratici, data l’incompatibilità del gesto, che ribadiamo essere ingiustificabile, con la carica fino ad ora ricoperta e i valori che rappresenta".




Altri crimini dei Maruane del Marocco:

Nove arresti nella bassa Bolognese
Bologna, 20 gennaio 2009

https://www.ilrestodelcarlino.it/bologn ... nese.shtml

Nove persone, residenti nei comuni di Baricella, Bentivoglio e Altedo, in provincia di Bologna, sono state arrestate in mattinata dai carabinieri della Compagnia di Molinella al termine di un’indagine antidroga. Nei loro confronti i militari hanno eseguito altrettante ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip Michele Guernelli e chieste dal pm Lorenzo Gestri che ha coordinato l’attività. Tre di loro sono nel carcere bolognese della Dozza. Si tratta del 22enne Marouane Taloa e del fratello 23enne Mahdi sauditi di nascita e marocchini di cittadinanza e Mounir Zouina, 23enne marocchino. Gli altri sei indagati, tutti italiani, sono invece gli arresti domiciliari. Si tratta di due 19enni, un 22enne e un 32enne, tutti residenti a Baricella, un 25enne residente a Bentivoglio e un 20enne residente a Altedo di Malalbergo.

L’inchiesta è stata avviata nel settembre 2007 partendo da Marouane Taloa che secondo gli inquirenti era al vertice dell’organizzazione sgominata. Da lui si è poi giunti agli altri.
Mounir Zouina era invece il fornitore dei due fratelli Taloa. Nel corso dell’intera attività investigativa sono state arrestate in totale 20 persone e altre sei sono state segnalate quali assuntrici di stupefacenti. Sono state sequestrate cocaina, eroina, ecstasy e oltre 300 grammi di hashish.


Oltre duecento chili di hashish: condannato Marouane Farah
SENTENZA - Il marocchino, accusato di aver causato l'incidente in cui sono morti Gianluca Carotti e Elisa Del Vicario, oggi è stato condannato per spaccio a 4 anni e 8 mesi dal Tribunale di Macerata. Per gli altri due imputati, il fratello Zakaria e il 39enne Hassan Sougrate, la pena è di 4 anni e 4 mesi. Tutti e tre erano stati arrestati dai Carabinieri nell'aprile 2018
Andrea Ferretti
26 Marzo 2019
Gianluca Ginella

https://www.cronachepicene.it/2019/03/2 ... ah/107850/

Un deposito di 223 chili di hashish che era stato scoperto dai Carabinieri in un garage di un 28enne di Montegranaro (Fermo): condannati il marocchino Marouane Farah, 34 (sotto accusa al Tribunale di Macerata anche per duplice omicidio stradale, la prima udienza si è svolta ieri), il fratello, Zakaria Farah, 21, nato a Fermo e residente a Monte San Giusto (Macerata), e il 39enne Hassan Sougrate, residente a Montegranaro. Il processo, con rito abbreviato, si è chiuso oggi dal gup del tribunale di Macerata. Il giudice Claudio Bonifazi ha condannato Marouane Farah a 4 anni e 8 mesi e 44.000 euro di multa, Farah junior a 4 anni e 4 mesi e 42.000 euro di multa, stessa pena anche per Sougrate. Per Farah senior il giudice ha deciso una pena più alta perché gli era contestata la recidiva.

La droga sequestrata

Il pm Enrico Riccioni aveva chiesto 8 anni per Marouane Farah e sei anni per gli altri due imputati. Tutti erano stati arrestati dai Carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo di Macerata nel corso di una operazione contro lo spaccio di droga che si era svolta tra Montegranaro (dov’era il deposito dello stupefacente) e Monte San Giusto (dov’era la base logistica dello spaccio) ad aprile dello scorso anno.

Lo stupefacente era stato trovato, per la gran parte, all’interno di sette valigie che erano nascoste nel garage di Dante Rossi, 28 anni, (condannato il 21 gennaio scorso, in un procedimento separato, a 3 anni e 40mila euro di multa). Rossi, secondo la ricostruzione dell’accusa, si occupava di custodire la droga mentre i fratelli Farah e Sougrate si occupavano dell’attività di spaccio.

L’avvocato Vando Scheggia

Le indagini dei Carabinieri erano nate nel novembre del 2017 e il 14 aprile del 2018 i fratelli Farah, Dante Rossi, e Sougrate erano stati arrestati. Per Marouane Farah ieri si era svolta la prima udienza al Tribunale di Macerata del processo con rito direttissimo per duplice omicidio stradale: a causa di assunzione di alcol e droga, dice l’accusa, il 3 marzo scorso ha invaso la corsia opposta lungo la Statale Adriatica, a Porto Recanati, e la sua avuto ha investito quella su cui viaggiavano Gianluca Carotti e Elisa Del Vicario che morirono nell’incidente. Farah è difeso dagli avvocati Vando Scheggia e Emanuele Senesi (che assiste anche il fratello). Sougrate è tutelato dal legale Maila Catani. Il gup Bonifazi oltre alle condanne ha disposto per tutti l’espulsione dall’Italia una volta scontata la condanna.


San Salvario, la versione dell’aggressore: «Chiamato gay e sbattuto a terra, mi sono solo difeso»
Massimo Massenzio
27 novembre 2018
https://torino.corriere.it/cronaca/18_n ... 4f3b.shtml


Africani che uccidono, stuprano, derubano maltrattano gli italiani
viewtopic.php?f=194&t=3012

Africani che uccidono, stuprano, derubano maltrattano gli italiani, gli europei, i cristiani, i bianchi senza che i sinistrati atei e cristiani si dispiacciano, s'indignino, s'inginocchino e lo manifestino pubblicamente e prendano adeguati provvedimenti politico legislativi a difesa e a tutela dei nativi e autoctoni cittadini italiani ed europei e dei loro diritti umani, civili e politici.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Dignità umana e d'intorni

Messaggioda Berto » lun ago 15, 2022 8:13 pm

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Re: Dignità umana e d'intorni

Messaggioda Berto » lun ago 15, 2022 8:13 pm

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Re: Dignità umana e d'intorni

Messaggioda Berto » lun ago 15, 2022 8:13 pm

5)
Legittima difesa come facoltà fondamentale della dignità umana

Impedire la legittima difesa alle persone, ai propri cittadini è un crimine contro l'umanità e contro la vita.

Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti.
viewtopic.php?f=196&t=2964
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/926444071265697


La paura è un diritto e un dovere umano naturale e universale
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

La paura è un istinto naturale sano, un sentimento universale comune a tutte le creature, esso è il fondamento primordiale che consente a tutti gli animali di porsi in maniera adeguata difronte al male, al pericolo, a ciò che non si conosce e che potrebbe essere malvagio e portare la morte;
essa la paura è un diritto umano che appartiene al più esteso e complessivo diritto alla vita e demonizzare criminalizzare chi ha paura è una grave violazione dei diritti umani e un crimine contro l'umanità.
La paura serve alla vita, a difendere la vita, a proteggere il bene, a prevenire, ad allontanare e a distruggere il male.
La paura oltre che un diritto è un dovere e può salvarti la vita.
La paura è un bene e non un male e fa parte della dotazione del buon senso.
La paura aiuta a difendersi, a mantenere le distanze, ad essere prudenti, a valutare per bene, a verificare.
Avere paura è un segno di sanità mentale, di saggezza umana, di affidabilità, di non essere scriteriati, incoscienti e demenziali.


La naturale paura e la sana diffidenza
La naturale paura e la sana diffidenza non sono irragionevoli fobie o pregiudizi razzisti.
viewtopic.php?f=205&t=2994
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Re: Dignità umana e d'intorni

Messaggioda Berto » lun ago 15, 2022 8:13 pm

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