15)
I sinistrati dementi ci riprovano con le calunnie come nel 2020, sperando di cambiare il corso della storia e la loro sicura disfatta alle prossime elezioni di mezza legislaturaSolidarietà assoluta al buon repubblicano Trumpviewtopic.php?f=196&t=3014#p39966 https://www.facebook.com/Pilpotis/posts ... 8N5pPoxdal Il patto segreto tra Trump e Putin per spartirsi Casa Bianca e Ucraina: il "piano Mariupol" svelato dal New York Times Il Riformista
Carmine Di Niro
3 Novembre 2022
https://www.ilriformista.it/il-patto-se ... es-327741/ Un lungo filo che unisce New York a Mosca, passando per l’Ucraina. In una inchiesta pubblicata dal New York Times agita le acque della politica americana e non solo, evocando nuovamente legami tra l’ex presidente Donald Trump e Vladimir Putin: sul piatto ci sono non solo gli interventi degli hacker russi durante la campagna elettorale del 2016 per colpire l’allora candidata dei Democratici Hillary Clinton, ma addirittura l’invasione dell’Ucraina.
Secondo la ricostruzione del Nyt affidata all’articolo di Jim Rutenberg, la data chiave è da considerare quella del 28 luglio 2016, quando Clinton accetta la nomination per il Partito Democratico, decidendo di correre per la Casa Bianca. È in quel momento che l’avvocato e lobbista Paul Manafort, direttore della campagna di Trump, riceve una mail da Mosca da parte del suo socio Konstantin Kilimnik, cittadino russo legato all’esercito che gestiva la società di consulenza di Manafort a Kiev.
In un incontro tenuto di persona tra i due, al Grand Havana Room, circolo esclusivo al 39° piano di un grattacielo sulla Fifth Avenue di New York, Kilimnik mostra a Manafort quelle che viene definito il “Piano Mariupol”, dal nome dell’ormai nota città dell’Ucraina.
Un progetto che contiene molto di quanto poi effettivamente accaduto in questi mesi: l’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito russo, la creazione di una ‘repubblica autonoma’ nell’est del Paese da affidare all’ex presidente ucraino Viktor Yanukovych, scappato in Russia nel 2014 dopo le proteste di Maidan.
Il ruolo di Trump in questo piano sarebbe stato quello di “garante”: il Cremlino gli avrebbe garantito la vittoria alle elezioni, e infatti nelle settimane successive inizieranno gli attacchi degli hacker russi per danneggiare Clinton e aiutare Trump a vincere le elezioni, il tycoon in cambio non avrebbe posto ostacoli al progetto di Vladimir Putin. In effetti la presidenza Trump è segnata dal tiepido appoggio del tycoon nei confronti dalla Nato, dal blocco degli aiuti a Kiev e anche dal ‘rischio’ di riconoscere come russa la Crimea annessa illegalmente dal regime russo nel 2014 con un referendum illegale e non riconosciuto dalla comunità internazionale.
Tra le prove della ricostruzione fornita dal New York Times, citato dal quotidiano della Grande Mela, è una nota inviata nel 2005 da Manafort a un oligarca russo vicino a Putin, Oleg Deripaska, e citata in un report della commissione Intelligence del Senato. Già all’epoca l’avvocato e poi direttore della campagna di Trump si spendeva in favore di Yanukovych, elezione che poteva “portare grandi benefici al governo di Putin”.
A complicare i piani arriverà però per Trump, Manafort, Kilimnik e Putin la sconfitta nel 2020 del tycoon americano. Sconfitta che, sommata anche all’arresto e alla condanna per bancarotta di Manafort (graziato poi da Trump), non fermerà però il progetto: lo scorso 24 febbraio, come noto, le truppe russe hanno effettivamente invaso l’Ucraina dando il via alla sanguinosa guerra ancora in corso.
I sinistrati dementi ci riprovano con le calunnie come nel 2020, sperando di cambiare il corso della storia e la loro sicura disfatta alle prossime elezioni di mezza legislatura
Cosa ha stabilito alla fine il rapporto sul RussiagateRussiagate Trump rapporto mueller
MANDEL NGAN, Nicholas Kamm, Saul LOEB / AFP
25 marzo 2019
https://www.agi.it/estero/russiagate_tr ... 019-03-25/ Alla fine di una domenica convulsa, scossa dall'annuncio improvviso che il ministro della Giustizia, William Barr, avrebbe consegnato al Congresso nel giro di un'ora la relazione sull'inchiesta Russiagate, il commento a caldo di Rudolph Giuliani, consigliere di Donald Trump, sintetizzava lo stato d'animo dei repubblicani alla vigilia: "Pensavo peggio".
Nelle quattro pagine inviate al Congresso, il ministro della Giustizia Usa, William Barr e il suo vice, Rod Rosenstein, hanno scritto che il procuratore speciale, Robert Mueller, non ha trovato prove di cospirazione di Donald Trump e del suo staff con la Russia per interferire sulle presidenziali del 2016. Non sono state inoltre riscontrate prove sufficienti per incriminare il presidente per ostruzione della giustizia, ma l'inchiesta "neanche lo esonera".
La lettera che riassume le principali conclusioni di due anni di indagini, sulla quale Mueller non è stato consultato, conferma che il procuratore non chiederà nuove incriminazioni, ma il punto chiave ruota attorno al reato di "ostruzione alla giustizia". "Non ci sono prove che vadano al di là di ogni ragionevole dubbio", scrive Barr, ma "neanche lo esonerano".
Su questa formula che non incrimina ma neanche assolve il presidente si innesterà lo scontro politico delle prossime settimane, anche perché é emerso un altro elemento di dubbio: la decisione di non procedere all'incriminazione di Trump per ostruzione alla giustizia non è stata presa dal procuratore Mueller, ma decisa da Barr e da Rosenstein.
Non a caso, il primo tweet di Trump, che in meno di un'ora aveva superato le centomila interazioni, aveva puntato su due aggettivi: "completa" e "totale" assoluzione. Poco dopo, lasciando West Palm Beach, in Florida, per tornare a Washington, Trump ha ribadito con forza i due aggettivi. "E' stato appena annunciato che non c'è stata collusione con la Russia, né ostruzione né altro. È una completa e totale assoluzione, è un vergogna che il nostro Paese abbia dovuto passare attraverso questa vicenda. A essere onesti, è una vergogna che il vostro presidente abbia dovuto affrontarla".
"Questo è stato - ha aggiunto - un tentativo illegale di eliminarmi che è fallito e ora spero che qualcuno vada a dare un'occhiata dall'altra parte". Cosa intendesse per "altra parte" non è chiaro. Di sicuro il caso Russiagate non si esaurirà con la lettera di Barr. L'assoluzione c'è, ma non "completa e totale", come avrebbe voluto il presidente.
Inoltre il voluminoso rapporto Mueller, pieno di nomi e fatti ricostruiti in ventidue mesi di inchiesta, non è ancora diventato pubblico. Sul piede di guerra i democratici, secondo i quali Mueller non scagiona Trump, che continuano a chiedere di rendere pubblico l'intero rapporto e accusano il ministro della Giustizia di non essere neutrale.
Finché Twitter era filo democratico e demonizzava e censurava Trump e i repubblicani andava benissimo, ora che grazie al nuovo proprietario Elon Musk Twitter è filo repubblicano, il demente Biden grida al pericolo per la democrazia contenuto nella propaganda menzognera dei repubblicani.Joe Biden lancia l'allarme su Elon Musk: Twitter "sparge bugie in tutto il mondo"Lamenta l'ascesa dei nuovi media *ancora una volta*
"In America non ci sono più editori
(Breitbart News)
L'Osservatore Repubblicano
5 novembre 2022
https://www.facebook.com/ossrepubblican ... iASxbhVa7l Joe Biden ha segnalato venerdì, durante una raccolta fondi a Chicago, tutta la sua frustrazione per l'acquisto di Twitter da parte del miliardario Elon Musk.
"Ora di cosa siamo tutti preoccupati? Elon Musk esce e si compra un'azienda che manda... che sparge bugie in tutto il mondo", ha detto.
"Non ci sono più editori in America", ha aggiunto, riprendendo un tema di cui si è lamentato durante questo ciclo elettorale. "Come possiamo aspettarci che anche i bambini siano in grado di capire la posta in gioco?".
Ad ottobre, Biden si era lamentato del declino della capacità dei media tradizionali di controllare la narrazione politica.
"La capacità dei giornali di avere un grande impatto è 'de minimis'", aveva detto durante una raccolta fondi con Nancy Pelosi, usando una locuzione latina che significa "priva di significato o di importanza".
"Sono stati superati da Internet", ha detto lamentando l'ascesa dei nuovi media.
"Guardate cosa è successo ora. Tutto sta cambiando perché la tecnologia è cambiata", ha detto. "Non ci sono più redattori. Non ci sono più redattori".
Durante l'evento, Biden ha anche segnalato tutta la sua frustrazione per il fatto che gli americani non siano in grado di distinguere la verità se non ci fossero degli editori a guidarli nella giusta direzione.
"Come fa la gente a conoscere la verità?", ha chiesto. "Come fanno - come fanno - a tracciare una distinzione tra fatti e finzione? C'è così tanto, così tanto in giro. E noi ci siamo in mezzo".
Joe Biden è consapevole del potere dei social media ed ha parlato di come invenzioni come la stampa e la televisione abbiano influenzato le elezioni grazie alla capacità di diffondere informazioni.
"Ha cambiato la politica del mondo", ha detto. "E questo va avanti fino a tutto il resto, a partire dai cambiamenti elettronici".
#MIDTERM Herschel Walker: "La più grande minaccia per la democrazia è la presenza di Joe Biden alla Casa Bianca"(Breitbart News)
L'Osservatore Repubblicano
5 novembre 2022
https://www.facebook.com/ossrepubblican ... 5205224145 Durante un'apparizione a "Jesse Watters Primetime" su Fox News, il candidato repubblicano al seggio al Senato della Georgia, Herschel Walker, ha risposto al discorso di Joe Biden, che la sera prima aveva dichiarato che "l'elemento dell'estremismo MAGA nel Partito Repubblicano" sia una "minaccia per la democrazia".
Walker ha replicato dicendo che Biden stesso minaccia la democrazia, vista la gestione della criminalità in America da parte della sua amministrazione e dei Democratici.
"Quel discorso non è andato affatto bene perché la più grande minaccia alla democrazia è la presenza di Joe Biden alla Casa Bianca", ha detto. "La più grande minaccia alla democrazia è rappresentata dal senatore Warnock e da Joe Biden con questa inflazione elevata. E questa è una minaccia per la democrazia. La più grande minaccia alla democrazia è la criminalità che hanno lasciato dilagare per le strade. E tutto questo è accaduto in meno di due anni di sua permanenza alla Casa Bianca. E penso che sia triste. Penso che sia una vergogna. È uno dei motivi per cui ho deciso di candidarmi, perché è ora di cambiare, non sembra che si preoccupino di questo Paese".
"Non si preoccupano di questo Stato, non si preoccupano affatto della gente, e cercano di trovare scuse per spaventare tutti. Beh, non succederà sotto i miei occhi. Mi batterò, farò sapere alla gente la verità. E la verità è che possiamo abbassare le tasse, rendere sicuro il nostro confine, tornare ad essere indipendenti dal punto di vista energetico, ma quello che dobbiamo fare è smettere di ascoltare persone come Joe Biden ed il senatore Warnock."
Donald Trump: "I Democratici tagliano i fondi alla polizia, i Repubblicani li tagliano ai cartelli della droga"L'Osservatore Repubblicano
(Breitbart News)
5 novembre 2022
https://www.facebook.com/ossrepubblican ... 2588596740L'ex presidente Donald Trump ha messo in guardia gli elettori dell'Iowa dal votare per i Democratici alle elezioni di metà mandato della prossima settimana, sostenendo che questi ultimi "toglieranno i fondi alla polizia", mentre i Repubblicani "toglieranno i fondi ai cartelli" della droga messicani.
In uno dei suoi ultimi comizi prima dell'Election Day, Donald Trump ha sottolineato i successi della sua amministrazione nella messa in sicurezza del confine meridionale degli Stati Uniti ed ha incoraggiato gli abitanti dell'Iowa a votare per i Repubblicani per tornare a quelle politiche di successo.
"Abbiamo avuto gli anni migliori degli ultimi 31 anni per quanto riguarda l'arresto dell'afflusso di droga, il traffico di esseri umani e tutte le altre cose", ha detto Donald Trump. "Ma oggi sono aumentati del 2.500 per cento. E ora è un'industria da 13 miliardi di dollari l'anno. Riuscite a crederci? È come un'industria".
"La scelta in queste elezioni è molto semplice", ha aggiunto Donald Trump. "I Democratici toglieranno i fondi alla polizia. I Repubblicani toglieranno i fondi ai cartelli, e noi lo stavamo facendo".
Donald Trump ha sottolineato i suoi successi in materia di immigrazione, che includono, tra le altre cose, la fine della politica del c.d. "catch-and-release" al confine e l'attuazione della politica del "Remain in Mexico".
"Sotto la mia guida, abbiamo fatto la guerra ai cartelli. Abbiamo posto fine alle catture ed al rilascio subito dopo, abbiamo fermato la frode delle richieste d'asilo ed abbiamo cacciato dal nostro Paese i membri delle bande di stranieri illegali a decine di migliaia. Ed abbiamo fatto in modo che i loro Paesi li accettassero. Sotto la precedente amministrazione non li avrebbero accettati. Li abbiamo fatti accettare. Ho detto: "Quanto paghiamo a quei Paesi?". Tre Paesi, sapete. "Signore, sono 750 milioni di dollari all'anno". Ho detto: "Dite loro che non li pagheremo più se non se li riprenderanno". E loro: "Signore, ci piacerebbe molto riprenderli. Nessuno ci ha mai chiesto una cosa del genere. Non proprio così".
Donald Trump ha anche incoraggiato gli elettori a presentarsi in massa il giorno delle elezioni e a creare una "gigantesca onda rossa" per i Repubblicani al Congresso.
"C'è solo una scelta per porre fine a questa follia. Se sostenete il declino e la caduta dell'America, allora votate per i Democratici della sinistra radicale. È molto semplice", ha detto. "Ma se volete fermare la distruzione, salvare il nostro Paese e salvare il sogno americano, allora questo martedì dovete votare repubblicano in una gigantesca onda rossa, una gigantesca onda rossa".
#MIDTERM Blake Masters: I Democratici "non credono nei confini"
(Breitbart News)
L'Osservatore Repubblicano
5 novembre 2022
https://www.facebook.com/ossrepubblican ... 5171931815I "moderni radicali" del Partito Democratico "non credono nei confini", ha dichiarato il candidato repubblicano per il seggio al Senato dell'Arizona Blake Masters in un'intervista con John Hook di Fox 10.
"Non credo che la sinistra moderna e i moderni radicali che gestiscono il Partito Democratico, le persone che dicono a Mark Kelly cosa pensare, le persone che stanno davvero gestendo la Casa Bianca di Biden, non credo che credano nell'America".
"Penso che se ne vergognino. Ecco perché hanno imposto ai nostri figli il programma di storia 1619. Non credono nei confini, non credono nella sovranità".
Quando gli è stato chiesto perché fosse qualificato per essere il prossimo senatore degli Stati Uniti dell'Arizona, Blake Masters ha parlato del suo curriculum imprenditoriale, dicendo: "Ho avuto successo negli affari. Ho scritto il libro più venduto sull'innovazione imprenditoriale delle startup di questo secolo. Ho lavorato con Peter Thiel. Quindi ho visto l'innovazione in prima persona".
Ha anche detto di aver visto "come il governo può mettersi in mezzo e distruggere le cose. È qualcosa che stiamo sperimentando ogni giorno sotto la cosiddetta leadership di Joe Biden".
"Ma in realtà, credo che dobbiamo tornare al modello del cittadino statista".
"Penso che l'Arizona sia andata nella direzione sbagliata negli ultimi due anni. La criminalità è in aumento, le frontiere aperte, l'inflazione, il fentanyl... l'inflazione a doppia cifra. Sapevo che avrei potuto partecipare a questa corsa e battere Mark Kelly e mettere sotto scacco Joe Biden", ha proseguito.
"Penso che questa sia una qualifica sufficiente. Mi preoccuperò davvero dei cittadini dell'Arizona. Non è una cosa che vedo in molti dei nostri leader di oggi", ha aggiunto.
Blake Masters è in corsa contro il democratico in carica Mark Kelly alle elezioni di midterm. Kelly ha sempre votato contro la sicurezza delle frontiere, nonostante rappresenti uno Stato di confine che è colpito in modo sproporzionato dall'immigrazione clandestina.
Tutti antirepubblicani e antitrumpiani?!Twitter, Musk licenzia migliaia di dipendenti: «Ci ha bloccato il pc e scaricati con una mail di notte»
5 novembre 2022
https://www.msn.com/it-it/notizie/mondo ... 5d46be006bImpossibile accedere alle e-mail. Anche il Mac non si accende: i dipendenti di Twitter nel Regno Unito sono stati licenziati alle 3 del mattino e hanno appreso di essere disoccupati solo quando si sono svegliati. È la brutale politica di licenziamenti di massa iniziata da Elon Musk, il multimiliardario che ha acquisito l'azienda Twitter e ha annunciato che avrebbe licenziato 3.700 dipendenti in tutto il mondo.
Annunciati 3700 licenziamenti
Elon Musk ha annunciato che avrebbe licenziato 3700 dipendenti in tutto il mondo dopo aver acquistato il gigante dei social media per 44 miliardi di dollari. Il nuovo dirigente ha detto che tutti i dipendenti nel Regno Unito riceveranno una mail entro le 16 che indicherà "il tuo ruolo dentro Twitter". In molti casi, potrebbe essere un licenziamento.
Ma i licenziamenti sono già iniziati: alcuni membri del personale britannico stavano dormendo quando hanno scoperto che i loro laptop erano stati "cancellati a distanza" e il loro accesso a Slack e Gmail era stato revocato.
La rabbia dei diendenti: «Licenziati con una mail nella notte»
«Tutti hanno ricevuto un'e-mail in cui si diceva che ci sarebbe stata una forte riduzione del personale, e poi circa un'ora dopo, i dipendenti hanno visto negato l'accesso ai propri laptop da remoto e a Slack e Gmail è stato revocato», ha detto un dipendente alla BBC.
«La maggior parte dei dipendenti del Regno Unito probabilmente stanno dormendo e non lo sa ancora. Lavoro a Los Angeles ed ero ancora sveglio quando è successo» racconta un altro. Quando sono iniziati i licenziamenti, altri dipendenti licenziati hanno iniziato a pubblicare con l'hashtag "#OneTeam" sulla piattaforma, esprimendo tristezza e gratitudine per il tempo trascorso a lavorare lì.
Negli Stati Uniti, dove i licenziamenti sono già iniziati, alcuni dipendenti hanno citato in giudizio l'azienda per i licenziamenti effettuati senza preavviso in violazione della legge federale e della California.
La mamma : «Sono incinta, è il mio ultimo giorno in azienda»
Tra le dipendenti colpite dai licenziamenti anche storie difficili come quella di Rachel Bonn, dipendente americana incinta all'ottavo mese e mamma di un bimbo di 9 mesi: «Giovedì scorso nell'ufficio di San Francisco, in realtà l'ultimo giorno in cui Twitter è stato Twitter. Sono incinta di 8 mesi e ho un bambino di 9 mesi. Sono appena stato interrotto dall'accesso al laptop #LoveWhereYouWorked» ha twittato.
Twitter, vuoti gli uffici a Londra
La sede londinese di Twitter a Piccadilly Circus è deserta questa mattina. In molti sono a casa in attesa della mail che li informerà sul loro futuro lavorativo. Twitter ha affermato che i suoi uffici saranno temporaneamente chiusi. Musk ha anche ordinato ai team di Twitter di trovare fino a $ 1 miliardo (£ 896 milioni) di risparmi annuali sui costi delle infrastrutture, secondo due fonti che hanno familiarità con la questione e un messaggio interno di Slack.
Prima di acquistare Twitter, Musk ha twittato che la società sotto la sua proprietà "sarà molto concentrata sull'ingegneria del software, sulla progettazione, sull'infosec e sull'hardware del server". E la scorsa settimana si è lamentato in un tweet che "sembra che ci siano 10 persone che "gestiscono" ogni persona che codifica".
La prima settimana di Musk come proprietario di Twitter è stata segnata da caos e incertezza. Erano previste due riunioni a livello aziendale, per poi essere annullate poche ore dopo. Ai manager è stato vietato convocare riunioni del team o comunicare direttamente con il personale, ha affermato un dipendente senior di Twitter, aggiungendo che erano monitorati. "Sembra che stiamo lavorando con la Gestapo", ha detto la persona.
Obama avverte che “demonizzare” gli oppositori porta alla violenza, mentre Biden definisce i Repubblicani una minaccia per la democrazia
Joel B. Pollak, Breitbart NewsTratto e tradotto da un articolo di Joel B. Pollak per Breitbart News
4 novembre 20022
https://osservatorerepubblicano.com/202 ... bart-news/L’ex presidente Barack Obama ha avvertito i Democratici di non demonizzare gli avversari politici, anche se Joe Biden ha tenuto un discorso in cui ha attaccato ancora una volta i “Repubblicani MAGA” e li ha collegati all’aggressione subita la settimana scorsa dal marito della presidente della Camera Nancy Pelosi.
Obama ha detto ad un comizio a Phoenix, in Arizona, che demonizzare gli avversari con una retorica “esagerata” potrebbe portare alla violenza fisica:
“Una cosa è chiara: l’abitudine sempre più crescente di demonizzare gli avversari politici, di urlare e di pensare non solo che non sono d’accordo con qualcuno, ma anche che quello sia malvagio e in errore”, ha detto Bracak Obama. “Questo crea un clima pericoloso. E quando abbiamo politici e funzionari eletti in posizioni di leadership che continuano a promuovere una retorica eccessiva o a fare luce su di essa… sempre più persone si faranno male“.
Obama non ha citato specificamente Biden, il suo ex vicepresidente. Biden ha tenuto un discorso alla Union Station di Washington, D.C. in cui ha ripreso alcuni degli attacchi del suo discorso del 1° settembre all’Independence Hall di Philadelphia, definendo i Repubblicani come estremisti e pericolosi per la democrazia:
Solo pochi giorni fa, poco prima delle 2:30 del mattino, un uomo ha sfondato le finestre posteriori e si è introdotto nella casa della Presidente della Camera dei Rappresentanti, il terzo funzionario più alto in grado in America.
Queste sono le stesse parole usate dalla folla che il 6 gennaio ha preso d’assalto il Campidoglio degli Stati Uniti rompendo finestre, sfondando porte, attaccando brutalmente le forze dell’ordine, vagando per i corridoi a caccia di funzionari ed erigendo forche per impiccare l’ex vicepresidente Mike Pence.
Si trattava di una folla inferocita che era stata mandata su tutte le furie da un Presidente che ripeteva in continuazione la Grande Bugia secondo cui le elezioni del 2020 erano state rubate.
Una bugia che ha alimentato il pericoloso aumento della violenza politica e dell’intimidazione degli elettori negli ultimi due anni.
Sapete, la democrazia americana è sotto attacco perché l’ex presidente degli Stati Uniti sconfitto si rifiuta di accettare i risultati delle elezioni del 2020. Si rifiuta di accettare la volontà del popolo. Si rifiuta di accettare il fatto che ha perso.
Ha abusato del suo potere e ha anteposto la fedeltà a se stesso alla fedeltà alla Costituzione. E ha fatto della Grande Bugia un articolo di fede del Partito Repubblicano MAGA – la minoranza di quel partito.
Joe Biden ha però ignorato la violenza politica usata dalla Sinistra per attaccare l’ex presidente Donald Trump e i suoi sostenitori, come ad esempio:
Attacchi violenti da parte di attivisti di sinistra contro i sostenitori di Trump che lasciavano un comizio in California nel giugno 2016.
Rivolte nel novembre 2016 in diverse città gestite dai Democratici dopo l’annuncio del vincitore delle elezioni, Donald Trump.
Disordini a Washington, D.C. durante l’inaugurazione del presidente Donald Trump nel gennaio 2017.
La retorica violenta alla Marcia delle donne e le minacce ai sostenitori di Trump durante tutta la sua presidenza.
La sparatoria ed il ferimento nel 2017 di membri del Congresso del Partito Repubblicano su un campo da baseball da parte di un folle uomo armato di sinistra.
L’estate dei disordini dei sostenitori di Black Lives Matter – tollerati ed incoraggiati dagli stessi Democratici – nell’estate del 2020.
Le minacce di sommosse prima delle elezioni presidenziali del 2020, che costringevano le imprese delle città gestite dai Democratici a chiudere le serrande e proteggere le vetrine con dei pannelli.
Il tentato accoltellamento del candidato repubblicano alla carica di governatore di New York, Lee Zeldin, durante un comizio elettorale.
L’omicidio di un adolescente a settembre, dopo che un uomo del North Dakota aveva detto di sospettare che il ragazzo fosse Repubblicano.
Il violento pestaggio di un volontario del Sen. Marco Rubio (R-FL) da parte di uomini che hanno detto che i Repubblicani non erano ammessi nell’area.
Le morsicate ad un sostenitore della candidata repubblicana alla carica di governatore del Michigan Tudor Dixon da parte di un fan del governatrice Gretchen Whitmer (Democratica).
Minacce di morte la settimana scorsa contro il candidato governatore repubblicano Darren Bailey in Illinois.
Un’aggressione fisica al candidato repubblicano al Senato del New Hampshire Don Bolduc (presumibilmente da parte di un libertario locale).
Il tentativo di assassinio del giudice Brett Kavanaugh in seguito alla fuga di notizie sulla decisione Dobbs della Corte Suprema che ribalta la sentenza “Roe vs Wade”.
L’incendio e l’attacco ai centri di gravidanza e alle chiese cattoliche da parte di attivisti pro-aborto in seguito alla decisione della Corte Suprema.
Nelle sue osservazioni fatte a settembre, Joe Biden aveva detto che “Donald Trump e i Repubblicani MAGA rappresentano un estremismo che minaccia le fondamenta stesse della nostra repubblica” e che un Partito Repubblicano che sostiene Donald Trump è “una minaccia per questo Paese”.
Barack Obama, che a sua volta aveva più volte affermato che i suoi stessi avversari politici facessero “causa comune” con i nemici dell’America perché si opponevano al suo accordo sul nucleare con l’Iran, ha anche messo in guardia contro “l’erosione delle regole di civiltà di base e delle norme democratiche” in America oggi.
BLACK LIVES MATTER: IL MIGLIORE ALLEATO DI TRUMP ALLE ELEZIONI USA DI MARTEDI ?Per chi non si accontenta di sputare contro l'avversario politico, ma vuole capire cosa succede....ecco un interessante articolo di Federico Rampini che spiega perché i repubblicani americani stanno recuperando sui democratici: sicurezza (se perfino gli afroamericani votano a destra perché sentono salire la violenza e gli omicidi nei loro quartieri, mentre la sinistra del partito democratico taglia i fondi alla Polizia seguendo le indicazioni di Black Lives Matter) e inflazione i punti chiave.
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(...) noi americani votiamo per rinnovare la Camera dei deputati, un terzo del Senato, 36 governatori di altrettanti Stati, più innumerevoli sindaci, procuratori. Come al solito ci sono anche un bel po’ di referendum locali fissati in concomitanza con queste legislative di metà mandato, sicché ci aspettano delle schede elettorali lunghe come tovaglie.
A una settimana dallo scrutinio – che decine di milioni di elettori in realtà hanno già assolto, avvalendosi del voto anticipato o per corrispondenza – l’atmosfera è pessima per il presidente e per il suo partito.
I repubblicani continuano a salire negli ultimi sondaggi, i democratici a scendere. La media delle indagini demoscopiche dà per certa la riconquista della maggioranza alla Camera da parte della destra e forse perfino un sorpasso in extremis al Senato.
Le due illusioni svanite per i democratici
La prima si chiama 6 gennaio: cioè la speranza che l’inchiesta parlamentare sull’assalto al Campidoglio nel 2021 avrebbe spostato elettori nel campo di chi considera Donald Trump un golpista, un pericolo per la democrazia. Non ha funzionato. Quell’indagine parlamentare ha convinto solo i democratici, che non ne avevano bisogno.
L’altra illusione si chiama aborto. Ad un certo punto della campagna elettorale, in primavera, la sentenza della Corte suprema che cancellava il diritto costituzionale all’interruzione di gravidanza parve balzare in cima alle priorità degli elettori, e soprattutto delle elettrici. I democratici sperarono che una forte affluenza alle urne delle donne di sinistra avrebbe cambiato la dinamica di queste elezioni di mid-term. Ma col passare dei mesi l’aborto è scivolato più in basso nell’attenzione dell’opinione pubblica, stando ai sondaggi.
Il prezzo che Biden paga per l’alleanza con la sinistra del partito
Le analisi sugli spostamenti di voti andranno fatte dopo l’8 novembre, per adesso sembra probabile che Biden paghi due prezzi per la sua alleanza con l’ala sinistra del partito democratico.
Il primo prezzo è sull’ordine pubblico. In tutta l’America c’è un aumento della criminalità, inclusi gli omicidi. Molti, anche fra le minoranze etniche come gli afroamericani e i latinos, associano questa insicurezza alle campagne dell’antirazzismo radicale (Black Lives Matter) che hanno delegittimato le forze dell’ordine. Gli organici della polizia sono in calo dappertutto dopo ondate di dimissioni: il mestiere dell’agente è già abbastanza pericoloso e ingrato, esercitarlo diventa insopportabile quando si è circondati dalla diffidenza o accusati indiscriminatamente di razzismo. A questo si aggiunge che diversi sindaci di sinistra hanno tagliato fondi alla polizia.
Il secondo prezzo, Biden lo paga sull’inflazione. I repubblicani sono riusciti a far passare questa narrazione: la benzina costa troppo cara perché questo presidente si è piegato alle pressioni degli ambientalisti più radicali, ha ostacolato in ogni modo l’estrazione e la produzione di energie fossili di cui l’America è ricca. L’accusa è in parte eccessiva, ma non del tutto infondata. Suona convincente, e così anche il carovita determinato dallo shock energetico viene addebitato al partito del presidente. (....)
Save America
Save Europa
Save Occidente
Save Ucrainahttps://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6057367491 Alle prossime elezioni di mezza legislatura vinceranno alla grande i repubblicani di Trump che conquisteranno la maggioranza del Congresso USA vanificando le politiche demenziali della banda politicamente corretta di Biden Biden.
La maggioranza degli americani non ne può più di questi scriteriati che hanno aperto i confini esterni all'invasione clandestina e i confini interni ai criminali, ai suprematisti neri, internazi comunisti, LGBT e fuori ai nazisti maomettani e al nucleare iraniano.
La sola cosa che auspico è che Trump e i suoi repubblicani non smettano di aiutare massicciamente l'Ucraina e di contrastare con ogni mezzo il nazifascimo criminale del suprematismo imperialista di Putin.
1)
Alle prossime elezioni di mezza legislatura vinceranno alla grande i repubblicani di Trump che conquisteranno la maggioranza del Congresso USA vanificando le politiche demenziali della banda politicamente corretta di Biden Biden.
La maggioranza degli americani non ne può più di questi scriteriati che hanno aperto i confini esterni all'invasione clandestina e i confini interni ai criminali, ai suprematisti neri, internazi comunisti, LGBT e fuori ai nazisti maomettani e al nucleare iraniano.
2)
La sola cosa che auspico è che Trump e i suoi repubblicani non smettano di aiutare massicciamente l'Ucraina e di contrastare con ogni mezzo il nazifascimo criminale del suprematismo imperialista di Putin.
Violenza e odio
IL VOTO DEGLI AMERICANI BOCCIA IL LINGUAGGIO DELL’ODIO19 novembre 2022
https://www.facebook.com/groups/1807630 ... ently_seenJoe Biden e i democratici non hanno perduto, come sembrava annunciato dai sondaggi di ogni tipo, le elezioni di Midterm negli Usa. Non c’è stata l’«onda rossa» repubblicana né la «magnifica notte» profetizzata da Donald Trump. Solo John Kennedy, dal dopoguerra, era riuscito nell’impresa di guadagnare seggi al Senato. Joe Biden, dopo aver sconfitto Trump due anni fa, ha ottenuto un risultato non solo lusinghiero per lui e per il suo partito, ma costituisce, in questo delicato momento della storia, un importante elemento di stabilizzazione.
Il vero sconfitto di questa tornata è Trump e la coalizione estremista che scaldava i muscoli, ai margini del campo, per tornare in campo prepotentemente con la sua attitudine alla destrutturazione dei linguaggi e delle regole tradizionali della democrazia. Persino la rete Fox News, ieri molto vicina al magnate repubblicano, ha sottolineato che i candidati appoggiati da Trump hanno perso tutti o quasi al voto e che la responsabilità deve essere attribuita proprio all’ex presidente. Tra i repubblicani, anche dopo la vittoria di Ron DeSantis — comunque non certo un moderato — si fa strada l’idea che non sia bene, per le prossime elezioni, considerare automaticamente certa la candidatura di Trump, annunciata martedì.
Tra le fila dei conservatori americani si era già aperta una faglia dopo il tentativo di sovvertire le elezioni presidenziali del 2020 culminato con l’invasione del Campidoglio. Le famiglie Bush e Cheney avevano espresso la loro diversità da quell’approccio estremista. Così come un leader del Congresso come Mitch McConnell. Per tacer di John McCain che non volle neanche partecipasse ai suoi funerali l’allora presidente degli Usa del quale aveva detto, profeticamente: «Fidarsi di uno come Putin è tradire l’America».
È un fatto che molti dei candidati del movimento Maga, quello di Trump, sono stati sconfitti e che la politica del presidente degli Usa non dovrà subire soverchie modificazioni dopo il voto. La Camera dei Rappresentanti è stata perduta (si attendono ancora i risultati definitivi) con uno scarto di molto inferiore alle previsioni, ma al Senato la maggioranza democratica è solida come e più di prima. È riuscito in questa operazione un presidente democratico che i social, e non solo, non hanno mai smesso di bersagliare. Per la sua età, per qualche incertezza fisica.
Non è giovane, Joe Biden. È un uomo politico esperto, non viene dal nulla e non è un tycoon. È un democratico legato ai valori profondi inscritti nella storia del suo partito. E questi rappresenta con coerenza. Come facevano, d’altra parte, Reagan e George W. Bush.
Si dice, da anni, che non esistano più differenze tra destra e sinistra, tra reazionari e progressisti. Non sono certo quelle del passato, per fortuna. Non hanno a che fare con le ideologie del Novecento. Ma le differenze, sfidate dalla grande crisi che viviamo, esistono e si rafforzano. Ad esempio le posizioni sull’emergenza climatica di Trump, che ritirò la firma dagli accordi di Parigi, e quella espressa da Biden nel coraggioso discorso della Cop 27 rendono evidente che quella differenza esiste, eccome. Lo stesso sull’aborto. Due approcci opposti al tema del diritto delle donne a decidere autonomamente sulla propria maternità. Sull’Ucraina Biden ha ritenuto che si dovesse operare per contrastare l’invasione russa e Trump ha reso giustizia, invece, alla profezia di John McCain.
Le differenze esistono, ma la cosa peggiore che può accadere in una democrazia, è se queste vengono manifestate nella forma più estremista. I populismi si chiamano, si desiderano, si spingono alla radicalizzazione reciproca.
Biden, come prima Obama, si è mostrato capace di essere fedele ai suoi ideali e valori ma, al tempo stesso, di rappresentarli con rispetto delle regole e senso di responsabilità. Forse questo, contro tutte le previsioni, ha consentito un risultato elettorale inedito nella storia recente delle presidenze democratiche.
«My country, right or wrong» è stato per lungo tempo il cemento che ha tenuto insieme la società americana e ha consentito ad essa di superare prove difficili non evitando la bellezza del conflitto politico anche più aspro, come sulla guerra in Vietnam o sull’11 settembre. Strappare questa tela ha reso non solo gli Usa, ma il mondo intero più fragile ed esposto. Non ha sbagliato quindi Joe Biden, fin dall’inizio del suo mandato, a insistere sul rischio della crisi delle democrazie. La libertà di tutti è fondata sul conflitto e sul rispetto delle regole comuni. Se uno solo di questi due pilastri crolla la tensione diventa pericolosa.
Le elezioni di Midterm mandano perciò un segnale chiaro di responsabilità che progressisti e conservatori, nel loro fecondo e netto contrapporsi, possono interpretare senza ricorrere alla più pericolosa delle scorciatoie per il consenso: il linguaggio dell’odio.
Walter Veltroni – Corriere della Sera
Alberto PentoLa Camera ai repubblicani e il Senato ai democratici ma solo perché la vicepresidente democratica Harris vale 2 voti e perché una minoranza di repubblicani ha remato contro durante le elezioni di mezzo.
Poi a dire il vero, l'odio ideologico e non solo (come la violenza) a me pare che caratterizzino maggiormente l'area democratica che repubblicana.
Il Washington Post ha sganciato in sordina una “bomba” sul raid dell’FBI a Mar-A-Lago contro Trump pochi giorni dopo le elezioni di midterm
Trendigpolitics30 novembre 2022
https://osservatorerepubblicano.com/202 ... gpolitics/ “I colloqui dell’FBI con i testimoni finora non hanno indicato alcuno sforzo deleterio da parte di Donald Trump per sfruttare, vendere od utilizzare i segreti governativi. Invece, l’ex presidente sembrava motivato da un desiderio più elementare di non rinunciare a ciò che riteneva fosse di sua proprietà…”
Era tutta una bufala. L’incursione senza precedenti dell’amministrazione Biden nella residenza privata dell’ex presidente Donald Trump a Mar-a-Lago si sta rivelando uno dei più gravi abusi di potere mai commessi dalla Casa Bianca.
È ormai quasi indiscutibile che si sia trattato di un’incursione a sfondo politico per una disputa su dei documenti che equivale non solo a una palese interferenza nelle elezioni di metà mandato del 2022, ma anche a un colpo d’avvertimento sparato sull’allora presunto rivale di Joe Biden alle elezioni del 2024.
L’incursione dell’FBI su richiesta della National Archives and Records Administration non ha portato alla luce i “segreti nucleari” che il Washington Post aveva riferito ad agosto essere in possesso di Donald Trump. Invece, pochi giorni dopo un’elezione molto combattuta in cui i Democratici si sono basati in parte sulle notizie infondate per mantenere il nome di Donald Trump nel ciclo delle notizie, e quindi per far crescere la base del loro Partito, il Washington Post ha effettivamente fatto una amissione di colpevolezza: Non c’è nulla.
Il Washington Post riferisce ora che “un esame da parte di agenti e procuratori non ha trovato alcun interesse particolare percepibile nella conservazione dei documenti di Mar-a-Lago, hanno detto persone che sono a conoscenza della questione”.
“Come parte dell’indagine, le autorità federali hanno esaminato i documenti classificati recuperati dalla casa e dal club privato di Trump a Mar-a-Lago, cercando di rilevare se i tipi di informazioni contenute in essi indicassero un qualsiasi tipo di schema o progetto di sorta, secondo queste persone, che hanno parlato a condizione dell’anonimato per discutere un’indagine in corso”, ha riferito il giornale.
“Tale esame non ha rilevato alcun vantaggio di business anche solo apparente per i tipi di informazioni classificate in possesso di Trump, hanno riferito queste persone”, prosegue il resoconto. “I colloqui dell’FBI con i testimoni finora non indicano alcuno sforzo deleterio da parte di Trump per sfruttare, vendere od utilizzare i segreti governativi. Invece, l’ex presidente sembrava motivato da un desiderio più elementare di non rinunciare a ciò che riteneva fosse di sua proprietà, hanno affermato queste persone. Trump ha ripetutamente detto che il materiale era suo, non del governo, spesso con termini impropri, hanno detto due di queste persone”.
Si tratta dell’ennesimo smantellamento di una “teoria del complotto” della Sinistra, secondo la quale Donald Trump sarebbe in qualche modo coinvolto in un comportamento qualificabile come tradimento a causa del possesso di documenti classificati che avrebbe raccolto durante il suo mandato da presidente. Si tratta, come ha definito l’ex presidente, di una “bufala” nucleare.
“La questione delle armi nucleari è una bufala, proprio come il Russiagate era una bufala, i due Impeachment erano una bufala, l’indagine di Mueller era una bufala e molto altro“, ha detto Donald Trump in un post pubblicato su Truth Social. “Sono coinvolte le stesse squallide persone. Perché l’FBI non ha permesso l’ispezione delle stanze di Mar-a-Lago con i nostri avvocati o altri presenti. Li ha fatti aspettare fuori al sole, non li ha lasciati nemmeno avvicinare – ha detto “ASSOLUTAMENTE NO”. Qualcuno sta piazzando delle informazioni? Mi ricorda il dossier di Christopher Steele!”.
Ancora una volta si scopre che Donald Trump aveva ragione. Si aggiunge ad altre rivelazioni post-elettorali che hanno fuorviato gli elettori Democratici: Un tribunale federale che ha annullato l’ormai defunto “condono dei prestiti agli studenti” di Joe Biden, la conferma da parte dell’FBI di avere più informatori legati ai gruppi estremisti che hanno attaccato il Campidoglio il 6 gennaio, e il crollo della FTX sotto la guida di Sam Bankman-Fried, il donatore numero due di Joe Biden.