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La demonizzazione e la discriminazione dell'eterosessualità, della maggioranza umana delle donne e degli uomini, dei maschi e delle femmine, delle madri e dei padriIl primo tra questi crimini contro l'umanità è quello di demonizzare l'eterosessualita, la normalità eterosessuale e di imporre l'omosessualità e la menzogna transessuale come valore normale della società umana, pretendendo una impossibile e assurda uguaglianza e perseguitando gli uomini maschi e le donne femmine, negando e impedendo il loro diritto umano naturale e universale, sociale e civile di essere e di definirsi tali.
E tutto per una assurda pretesa di uguaglianza di presunti diritti da parte della minoranza LGBT che pretende l'equiparazione alla maggioranza eterosessuale dei maschi e delle femmine.
Questi LGBT non chiedono alla società e alla sua stragrande maggioranza eterosessuale di poter vivere la loro specificità e diversità in pace e serenamente senza essere perseguitati, demonizzati, maltrattati e magari percossi e uccisi, diritto questo sì condivisibile in un mondo umanamente e civilmente evoluto
ma arrivano alla demenzialità di negare alla maggioranza eterosessuale, all'uomo e alla donna, alle normalmente femmine e ai normalmente maschi l'esercizio naturale della loro umanità.
Arrivano a violare il loro diritto umano naturale di essere donne e uomini, maschi e femmine, madri e padri, di essere riconosciuti e denominati come tali con i loro nomi tradizionali, millenari e storici.
Questo è demenziale e criminale razzismo umano sociale che dovrebbe essere perseguito penalmente altro che ddl Zan a tutela dei diritti LGBT, qui ci vorrebbe una legge a tutela dei diritti negati alla maggioranza degli esseri umani.
È un diritto umano che una donna sia chiamata donna, una femmina femmina e una madre madre e lo stesso per un padre uomo e maschio; ma non è un diritto umano dei transgender che una donna femmina che si sente uomo maschio sia scambiata e riconosciuta come uomo maschio e viceversa, perché ciò non è vero e sarrebbe una menzogna a danno dell'umanità e della società, il vero diritto per costoro è solamente quello di essere riconosciuti come tali: donne che si sentono uomini e uomini che si sentono donne, affetti da disforia di genere, nulla più.
Ciò che possono pretendere dalla maggioranza eterosessuale, dalla società e dallo stato, in nome della comune umanità e civiltà è di non essere discriminati e maltrattati per questa loro diversità e altresì possono chiedere di essere aiutati a risolvere o a mitigare questa affezione della disforia di genere che procura loro conflitto e sofferenza, nulla più. Possono chiedere al resto della società di essere tutelati nella loro possibilità di poter vivere la loro sessualità particolare nel rispetto di quella degli altri e in particolare di quella della maggioranza eterosessuale che è la sessualità sana e normale di riferimento e base della società umana.
https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... iritto.jpg https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... ialita.jpghttps://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... gender.jpg Questa arrogante e demenziale mancanza di rispetto da parte della minoranza gay e LGBT che viola gravemente i diritti umani della maggioranza degli esseri umani, genera per reazione di legittima difesa una nuova ostilità nei confronti di questa minoranza arrogantemente violenta e senza rispetto.
"Amo essere donna". E i gruppi Lgbt si scatenano contro AdeleAdele come JK Rowling: la cantante accusata di "transfobia"
Roberto Vivaldelli
11 Febbraio 2022
https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... false.jpeghttps://www.ilgiornale.it/news/mondo/ad ... 1644576496 "Capisco perché hanno cambiato il nome di questo premio, ma amo davvero essere una donna, amo davvero essere un'artista donna". Attivisti trasngender contro la popstar Adele
Adele come JK Rowling: la cantante accusata di "transfobia"
Viviamo in un'epoca in cui il neomoralismo politicamente corretto "soffoca" tutto: l'arte, la libertà di pensiero e di espressione, le opinioni. Dopo decenni di lotta femminista, oggi persino dichiararsi fieri di "essere donna" diventa un problema, anche per un'artista internazionale come Adele. Come riporta l'agenzia Adnkronos, la celebre popstar ha dominato ieri i Brit Awards, portandosi a casa i tre premi - Miglior artista, Migior canzone (per Easy On Me) e Miglior album dell'anno (per '30') - collezionando così un totale di 12 trofei nel corso della sua carriera, solo uno in meno del record di 13 di Robbie Williams. Un trionfo macchiato dalle polemiche. Motivo?
Nel ritirare il premio di artista dell'anno, Adele ha criticato fra le righe la decisione dei Brit Awards di eliminare le categorie maschili e femminili per andare incontro alla moda "gender-fluid", affermando: "Capisco perché il nome di questo premio è cambiato, ma amo davvero essere una donna ed essere un'artista donna. Sono davvero, davvero orgogliosa di noi". Dichiarazioni che soltanto qualche anno fa l'avrebbero resa la beniamina dell'opinione pubblica progressista. Oggi, al contrario, le sue affermazioni appaiono quasi reazionarie e sui social gli attisti transgender ed Lgbtq l'accusano di "transfobia", un po' come era successo a donne coraggiose come la scrittrice JK Rowling e la docente Kathleen Stock.
Adele sotto attacco sui social: "È una Terf"
Gli attisti Lgbtq l'hanno prontamente etichettata come "Terf" che, come spiega il Financial Times, sta per "femminista radicale trans-escludente", un termine impiegato dalle associazioni transgender come insulto. Probabilmente la popstar, proprio come Rowling e Stock, crede banalmente che il sesso biologico non sia un "dettaglio" ed essere nate donne consenta di godere di determinati diritti che non dovrebbero essere automaticamente estesi a chiunque si svegli una mattina e si identifichi nel genere femminile. Buon senso, no? Non per certi gruppi Lgbtq e per le associazioni transgender, che hanno dichiarato guerra alle donne che credono che il sesso biologico sia predominante sul genere. Nonostante la maggior parte degli utenti difenda Adele, gli attivisti Lgbtq si sono scatenati contro di lei sui social, come riporta il New York Post. "Per favore, no, Adele non può essere una Terf", ha sottolineato un "femminista fedele" di nome Jacob, che conta migliaia di follower su Twitter. "Chi avrebbe mai pensato che Adele fosse una transfoba e avrebbe usato la sua piattaforma per chiedere la distruzione della comunità trans. Soprattutto gli adolescenti confusi", ha scritto un altro utente di Twitter. Altri si sono lamentati di aver "perso molto rispetto per Adele" e di non voler più "spendere un centesimo per la sua musica", ha osservato inoltre il Times di Londra.
"Donne perseguitate per aver difeso la loro identità"
Adele ha semplicemente criticato una tendenza in atto negli ultimi tempi. Per strizzare l'occhio all'ideologia transgender e al politicamente corretto, infatti, i progressisti identitari chiedono di rendere "neutrali" i premi rispetto al genere. I Brit Awards hanno optato per questa scelta, criticata con grande intelligenza da Adele, ma gli attivisti chiedono di cancellare categorie come "miglior attrice" agli Oscar e "miglior voce femminile" ai Grammy Awards. L'ultima follia liberal, dunque, è quella di eliminare ogni possibile riferimento al sesso biologico. In un editoriale pubblicato su Spectator, l'insegnante Debbie Hayton ha affermato che Adele rischia di unirsi al gruppo di "donne di talento" come l'autrice di Harry Potter JK Rowling che "vengono perseguitate senza pietà, semplicemente per aver difeso il loro sesso". Il messaggio di Adele alle donne e alle ragazze, scrive, "è fonte di ispirazione. Ecco una donna - che ha venduto decine di milioni di album - che dice al mondo di essere orgogliosa di essere una donna. È qualcosa da celebrare, non da condannare” spiega. Quella di Adele è la vittoria del talento e della femminilità contro l'ossessione gender neutral.
https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... ibere.jpegCIÒ CHE DIR NON SI PUÒNiram Ferretti
11 febbraio 2022
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063La cantante inglese Adele, vincitrice dei Brit Awards del 2022 come migliore artista viene accusata di transfobia, il reato per eccellenza del terzo millennio, per avere dichiarato durante l'edizione del più importante premio nazionale per la musica leggera, di essere una donna, o meglio di "amare davvero di essere un artista donna".
È oggi una preferenza che non si può esprimere più, non pubblicamente per lo meno. Quello che in epoca vittoriana, Oscar Wilde, chiamò "l'amore che non osa dire il proprio nome" e che costò al grande autore irlandese, due anni di lavori forzati, oggi è diventato l'amore eterosessuale.
Certo, si può vivere pubblicamente, come quello omosessuale, ma attenzione a evidenziarlo perché diventa automaticamente discriminatorio.
J. K. Rowling, l'autrice della saga di Harry Potter ne sa qualcosa. Anche lei è stata accusata di transfobia per avere rimarcato la follia di mettere in discussione la norma binaria sessuale.
Recentemente aveva commentato sarcastica un pezzo del Sunday Times in cui si legge che la polizia scozzese «registrerà gli stupri commessi da criminali con genitali maschili come commessi da una donna se l’aggressore “si identifica come una donna”».
Ora è toccato ad Adele finire sotto la mannaia. D'altronde la categoria in cui è stata premiata, quella di migliore artista è diventata, in ossequio allo Zeitgeist, una categoria senza genere.
"Adda passà 'a nuttata" diceva Eduardo De Filippo in "Napoli milionaria". Forse, ma non sarà breve.
La Santa InqueerisizioneGiulio Meotti
10 febbraio 2022
https://meotti.substack.com/p/la-santa-inqueerisizione“Oggi è fascista chiunque osi mettere in discussione la svolta linguistica della rivoluzione, che è il tentativo di imporre l'egemonia del linguaggio politically correct”. A scriverlo, nel suo ultimo libro Solo Integral, è il più noto filosofo spagnolo, Fernando Savater, credenziali progressiste immacolate.
In Finlandia si processa l’ex ministro dell’Interno Paivi Rasanen, colpevole di aver citato la Bibbia sui social a difesa del matrimonio naturale. In Inghilterra una femminista, Nicola Murray, si è vista arrivare a casa la polizia dopo una denuncia per istigazione all’odio. Murray, che gestisce un rifugio per donne abusate, aveva criticato la politica neutra al gender che ha portato molti uomini che si dichiarano donne nelle sue strutture protettive. La famosa cantante Adele è accusata di “transfobia” perché, nella serata dei Brit Awards “neutra al gender”, ha osato dichiarare “amo essere una donna”, mentre una studentessa dell’università di Bristol portava la propria facoltà in tribunale accusandola di non averla protetta dalla campagna intimidatoria di attivisti trans. Il 4 febbraio la psicologa femminista spagnola Carola López Moya per le sue presunte opinioni “transfobiche” contrarie all'autodeterminazione del sesso è finita sotto inchiesta dalla magistratura. Rischia una multa fino a 120.000 euro per aver scritto che “le donne trans sono uomini” e che, salvo specifici casi, “gli interventi di riassegnazione del sesso sono un business che trae profitto dal disagio”.
Quattro processi e denunce penali per reati di opinione e questo per rimanere soltanto all’ultima settimana. Cosa sta succedendo?
“Una nuova religione sta invadendo i paesi occidentali: il fondamentalismo queer. Il suo corpus teorico è stato elaborato dall'Accademia americana. Assume e sviluppa tesi post-strutturaliste, difende idee non scientifiche e irrazionali come che il sesso non sia una realtà materiale, ma piuttosto una costruzione culturale”. Così scrive Paula Fraga in un lungo saggio su El Espanol, la rivista fondata dall’ex direttore del Mundo, dal titolo “La Santa Inqueerisizione”. “Giuristi, femministe o chiunque si opponga viene diffamato, vessato, minacciato e censurato. Gli aderenti alle teorie queer sono settari che non ammettono confutazioni o critiche e che perseguitano e cercano di mettere a tacere gli eretici. Non è un'esagerazione parlare di nuova religione e di persecuzione politica. Vi invito a sapere cosa sta succedendo a noi donne femministe”.
Prima c’era stata la denuncia e il processo a Lidia Falcón, presidente della Confederazione delle organizzazioni femministe e fondatrice del Partito femminista spagnolo che fu picchiata dai franchisti, trascinata in tribunale per “transfobia” e che ha raccontato: “È così che ci troviamo con questi disposti a realizzare una distopia. Da quando sei fecondato nell'ovulo, hai già il sesso determinato e lo hai fino alla morte. E dopo secoli scavano i resti e il Dna delle tue ossa è maschio o femmina”. All’Università di Bordeaux, in Francia, è stata eliminata la conferenza di Sylviane Agacinski, famosa femminista e psicoanalista rea di aver attaccato il gender nel libro Femmes entre sexe et genre.
Ma non solo le femministe. Un vescovo spagnolo, nominato cardinale da Papa Francesco, è stato perseguito per “omotransfobia”. Si tratta dell’arcivescovo di Pamplona, Fernando Sebastián Aguilar, che in un’intervista a Diario Sur ha spiegato: “La sessualità ha una struttura e un fine, che è quello della procreazione. L’omosessualità, in quanto non può raggiungere questo fine, sbaglia”. Per queste parole si è ritrovato nel registro degli indagati. E il vescovo di Córdoba, Demetrio Fernández, per aver osato criticare “l’ideologia del gender” si è visto denunciare per apologia di odio.
Siamo al punto che Kellie-Jay Keen-Minshull, militante cattolica per i diritti delle donne, è stata interrogata due volte dalla polizia inglese per aver usato il pronome sbagliato nel riferirsi a un transgender, racconta il Telegraph.
Conclude Paula Fraga su El Espanol: “Sappiamo, come ha detto Nawal Al Sadawi, che dire la verità in un mondo che mente è pericoloso. Correremo il rischio”. E in un mondo che mente perfino su XX e XY basta prendere la direzione opposta per essere considerato un disertore del progresso.
Un'altro caso di questa demenzialità politicamente corretta è quella dell'uomo nuotatore che si sente donna e lasciato che gareggiasse nelle competizioni femminili, violando i diritti umani e sportivi delle donne.
La menzogna malvagia del Politicamente Corretto ovunque esso si applichi è ben esemplificata dal caso dei transgender dove un naturalmente uomo che si sente donna viene dichiarato donna per imperio politico-giudiziario e inserito a forza nelle attività sportive femminili come se fosse veramente una donna alterando così la correttezza naturale delle gare sportive tra donne.
Si tratta del massimo della scorrettezza fraudolenta, della ingiustizia e della demenzialità umana e civile.
E costui non certo costei nemmeno si vergogna
https://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... -donna.jpghttps://www.filarveneto.eu/wp-content/u ... Thomas.jpgLa nuotatrice transgender UPenn Lia Thomas afferma di essere il "Jackie Robinson di Trans Sports" Green Pass News
15 gennaio 2022
https://greenpass.news/la-nuotatrice-tr ... ns-sports/ Lia Thomas, una nuotatrice transgender di UPenn che ha gareggiato per due stagioni complete da uomo prima di “transirsi” in una femmina, in frantumi record femminili ad Akron, Ohio, il mese scorso.
Secondo quanto riferito, le nuotatrici di UPenn erano in lacrime dopo che Lia Thomas le ha schiacciate nell’incontro di nuoto del mese scorso.
Le ragazze della squadra di nuoto sono in lacrime e, secondo le fonti che hanno parlato con OutKick, Thomas si vantava della sua grande vittoria.
“È stato così facile, stavo girando”, avrebbe detto Lia Thomas dopo i 200 stile libero.
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La fonte ha detto che Thomas era deluso dal suo tempo dopo la gara dei 500, ma si vantava con le sue compagne di squadra: “Almeno sono ancora il numero 1 nel paese”.
Ora questo…
Secondo i compagni di squadra, Lia Thomas è diventato molto arrogante e ora afferma di essere il “Jackie Robinson degli sport trans”, il primo giocatore di baseball nero a giocare nella Major League Baseball.
L’esaminatore di Washington segnalato:
Nella seconda parte di un’intervista esclusiva con una nuotatrice della squadra di nuoto dell’Università della Pennsylvania, una delle nuotatrici descrive l’ambiente tossico che circonda le donne quest’anno.
Accuse di diritto, egoismo e un generale disprezzo per le prestazioni complessive hanno afflitto la squadra da quando Lia Thomas, un maschio biologico, ha iniziato a nuotare nella loro squadra.
Il punto cruciale delle lamentele dei nuotatori è il vantaggio biologico che Lia ha sulle compagne di squadra. Ai nuotatori è stata promessa la competizione tra femmine, non uomini che vogliono essere femmine. Tuttavia, c’è anche la questione di un ego apparentemente gonfiato.
“Si paragona a Jackie Robinson”, mi ha detto la nuotatrice. “Ha detto che è come la Jackie Robinson degli sport trans”.
“Cerco di non starle vicino perché l’intera situazione mi fa impazzire”, ha aggiunto il nuotatore. “Non penso che Lia sia una persona cattiva. È molto tranquilla e un po’ introversa… È davvero difficile per me rispettarla a causa di ciò che sta facendo alla mia squadra e alle donne in generale e non se ne preoccupa”.
Ecco Thomas prima di “transizione” in una donna in modo da poter picchiare a morte le donne negli incontri di nuoto:
Che senso ha fare sport femminili se tutti gli uomini medi che sono stufi di perdere contro altri uomini possono magicamente “transirsi” nelle donne e dominare le femmine?
Ricordate Lia Thomas? Ora anche le sue compagne di squadra denunciano l’atleta transdi Luca Volontè
11 febbraio 2022
https://www.provitaefamiglia.it/blog/ri ... leta-transBen 16 compagni di squadra di Lia Thomas (ricordate la sua storia?) hanno chiesto che il famoso nuotatore transgender della UPenn (Università della Pennsylvania) venga bandito dalle competizioni.
Con una lettera aperta, pubblicata nei giorni scorsi sul Washington Post, le compagne di squadra di Thomas dicono di credere al suo percorso di transizione, ma ribadiscono che il suo sesso biologico gli ha dato un vantaggio sproporzionato nelle competizioni femminili di nuoto. "Sosteniamo pienamente Lia Thomas nella sua decisione di affermare la sua identità di genere e di passare da uomo a donna. Lia ha tutto il diritto di vivere la sua vita autenticamente. Tuttavia – si legge - riconosciamo anche che quando si tratta di competizione sportiva, la biologia del sesso è una questione separata dall'identità di genere di qualcuno. Biologicamente Lia detiene un vantaggio sleale rispetto alla concorrenza nella categoria femminile, come evidenziato dalle sue classifiche che sono balzate dal 462esimo posto in classifica come maschio al 1° come femmina”.
Le compagne di squadra non hanno firmato direttamente la lettera, molto probabilmente per paura di ripercussioni all’interno del proprio team universitario e di essere espulse dalla squadra. Lia Thomas in precedenza aveva infatti gareggiato per la squadra maschile di UPenn per tre stagioni come Will Thomas, prima di sottoporsi a trattamenti ormonali per due anni.
Dopo le polemiche delle scorse settimane sulle regolamentazioni per la partecipazione alle competizioni femminili degli atleti maschi transgender, nei giorni scorsi la federazione di nuoto americana USA ha aggiornato la sua politica transgender, di fatto bloccando la partecipazione degli atleti trans ai campionati femminili. La USA Swimming ha stabilito che gli atleti transgender devono aver registrato bassi livelli di testosterone per 36 mesi.
Thomas ha iniziato la "transizione" solo nel maggio del 2019. L'organizzazione ha aggiunto che la sua politica "si basa sulla scienza e sui metodi basati sull'evidenza medica per fornire un campo di gioco equo per le donne cisgender d'élite e per mitigare i vantaggi associati alla pubertà e alla fisiologia maschile”. Finita qui l’ingiustizia degli atleti transgender nelle competizioni femminili? Vedremo, ma speriamo davvero si possa mettere prima o poi la parola fine a questa continua discriminazione contro le donne.
Le compagne contro la nuotatrice trans "Cambi spogliatoio"
1 febbraio 2022
https://www.quotidiano.net/cronaca/le-c ... -1.7312218Le compagne della squadra di nuoto dell’Università della Pennsylvania non accettano che Lia Thomas ,nuotatrice transgender, utilizzi gli spogliatoi delle donne tra una nuotata e l’altra. "È decisamente imbarazzante perché Lia ha ancora parti del corpo maschili ed è ancora attratta dalle donne", ha detto una nuotatrice della squadra. Lia, in una fase di transito di genere, ma la società ha respinto ogni richiesta in merito: Lia è donna e deve continuare a usare lo spogliatorio delle colleghe.
Si sente donna ma all'anagrafe è un uomo. Ira delle femministe tedesche per il deputato transAlessandra Benignetti
6 Febbraio 2022
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/si ... 1644152706 "Nel concetto di donna rientra chiunque si definisca tale". È in base a questo assunto, contenuto nel regolamento sulle quote rosa dei Verdi tedeschi, che Tessa Ganserer, al secolo Markus, ha potuto occupare un seggio riservato alle donne in parlamento. Il caso della deputata "transidente", la prima assieme ad un’altra trans, Nyke Slawik, ad essere eletta al Bundestag, non è passato inosservato, anzi. L’attivista Hilde Schwathe, a capo di un gruppo di femministe tedesche, ha presentato un ricorso per chiedere la revoca del mandato sollevando la questione dell’autodeterminazione sessuale.
Il punto, sostengono le donne che hanno dato vita all’iniziativa "Geschlecht zählt", "il genere conta", è che Tessa Ganserer è "fisicamente e legalmente un uomo". La deputata trans si definisce donna ma non è operata, ed ha mantenuto le sue generalità maschili all’anagrafe per protesta contro l’attuale legge tedesca sul cambio di sesso, considerata troppo restrittiva. In più Ganserer è sposata con una donna, l’attivista verde Ines Eichmüller, e ha due figli. "Eppure, - si legge nel sito dedicato alla battaglia per le quote rosa – ha potuto correre in Baviera per un seggio che, stando allo statuto interno dei Verdi, sarebbe dovuto spettare ad una donna, e ora è considerato tra i membri femminili del parlamento".
In questo modo, osservano ancora le femministe, le regole sul genere interne al partito vengono traslate nelle istituzioni in violazione delle regole democratiche. "Se Markus Ganserer non fosse stato messo nella lista riservata alle donne, non sarebbe stato lui, ma una donna ad essere eletta al Bundestag", osservano le femministe, che chiedono a gran voce la revoca del seggio parlando di "frode elettorale". Le attiviste accusano i Verdi di voler introdurre in Parlamento il concetto di autodeterminazione di genere senza alcun fondamento giuridico.
"L’autodeterminazione di sé è l’elemento centrale del Self-Id Act – ricordano le femministe – che è stato bocciato dal Bundestag nel maggio del 2021. La legge attuale prevede che il sesso legale di una persona può essere cambiato soltanto in accordo con i dettami del Transsexual Act e stando alle dichiarazioni pubbliche di Markus Ganserer lui non ha alcuna intenzione di adeguarsi alla legislazione corrente". Con l’elezione dell’ex forestale di Norimberga, quindi, obiettano le animatrici dell’iniziativa anti-gender, "i risultati delle elezioni e le statistiche sulle quote rosa in parlamento risultano falsate".
Le accuse sono state rispedite al mittente dai Verdi, che a loro volta accusano le femministe di voler discriminare i trans. Ricarda Lang, da poco eletta co-presidente del partito, su Twitter si dichiara "felice di avere con Tessa Ganserer nel nostro gruppo parlamentare una donna intelligente, esperta di ambiente e traffico e una voce importante per una società diversa". Ed è la diretta interessata a chiarire che: "Un pene non è di per sé un organo sessuale maschile". Il dibattito, in realtà, è più complicato, e da metà gennaio trova ampio spazio sui giornali tedeschi e sui social, dove ci si interroga sul caso Ganserer ed in generale sull’opportunità e le implicazioni di potersi definire liberamente a prescindere dal proprio sesso biologico.
Nelle prossime settimane, come ricorda Il Foglio, si dovrebbe discutere al Bundestag la nuova "legge sull’autodeterminazione". Complice lo sbilanciamento a sinistra rispetto al precedente esecutivo a guida Cdu-Spd, le priorità messe nero su bianco nel contratto di coalizione tra Socialdemocratici, Verdi e Liberali includono anche i diritti delle famiglie arcobaleno e la lotta alle discriminazioni. Tanto che tra i primi atti del governo c'è stato quello di inaugurare la figura del portavoce per i diritti degli omosessuali, nominando il deputato Sven Lehmann, "commissario per le politiche Queer". Tra le proposte più discusse contenute nel disegno di legge proposto dai Verdi, c’è quella di permettere agli adolescenti e i ragazzi di potersi presentare davanti al giudice dei minori per farsi autorizzare un intervento per il cambio di sesso, anche qualora la famiglia fosse contraria.