Buon Natale, Bon Nadal, Merry Christmas

Re: Buon Natale, Bon Nadal, Merry Christmas

Messaggioda Berto » ven dic 17, 2021 10:44 pm

Le manipolazioni degli ebrei perseguitati e dell'ebreo Gesù Cristo,
paragonati ai clandestini, ai profughi per lo più finti, e di Cristo paragonato ai transgender





No, i migranti non sono come gli ebrei sotto il nazismo
Giulio Meotti
6 dicembre 2021

https://meotti.substack.com/p/no-i-migr ... -gli-ebrei

Qual è il modo migliore per chiudere il dibattito sull'immigrazione di massa e le sue conseguenze in Europa? Manipolando ed estremizzando il linguaggio a livelli impossibili da discutere. Questo è ciò che sta accadendo nell’assillante confronto fra le ondate di migranti che arrivano in Europa e gli ebrei durante l'Olocausto. Il filosofo francese Alain Finkielkraut, i cui genitori sono sopravvissuti all’Olocausto, l’ha definita “shoaizzazione”.

Non importa che i migranti siriani assalgano violentemente chi porta i segni ebraici a Berlino e altrove in tutta Europa. Non importa che, una volta sdoganato il paragone, persino Erdogan si accosti agli ebrei sotto il nazismo. Non importa neanche che Hitler abbia sterminato 6 milioni di ebrei europei e che oggi in Europa ci siano 87 milioni di migranti internazionali vivi e vegeti. E non importa che sette migranti su dieci, secondo le Nazioni Unite, non sono rifugiati ma migranti economici. In Italia quest’anno sono arrivati perlopiù tunisini. Non fuggono da guerre, persecuzioni, odio. Ma come ha scritto Pascal Bruckner nella Tirannia della penitenza, il paragone ha una funzione precisa, “è così che diventiamo responsabili retroattivamente degli orrori commessi dai nostri antenati o dall’umanità intera”. Come ha detto Bruckner a Le Figaro, serve a lasciarci “disarmati di fronte alla barbarie”.

Anche Papa Francesco ha fatto suo il paragone a Lesbo, parlando dell'Europa dei “lager” e citando lo scrittore sopravvissuto alla Shoah, Elie Wiesel.

La “distorsione della Shoah” diventa tema di dibattito politico quando i No Vax usano la stella di David, ma non quando quasi ogni giorno si paragonano gli immigrati agli ebrei portati nei mattatoi nazisti. Lo si fa anche negli Stati Uniti, dove la sinistra woke paragonava i centri di detenzione per migranti dal Messico ai campi di concentramento (poi è arrivato Joe Biden, i centri sono rimasti ma i paragoni sono finiti). Nessuno scandalo quando i musulmani francesi indossano la stella gialla alla marcia parigina contro l’“islamofobia” a Parigi. Ma va bene chiamare “fascista” Eric Zemmour, il saggista francese conservatore di origini ebraiche candidato alle presidenziali del prossimo anno. Il “fascista ebreo Zemmour” andava interdetto dal tenere una conferenza a Saint-Denis, il dipartimento che ha perso l'80 per cento della sua popolazione ebraica in soli venti anni a causa dell'antisemitismo proveniente dai “nuovi ebrei” (i migranti).

Franco Berardi, autore di un'opera teatrale in Germania, "Auschwitz on the Beach", ha accusato gli europei di allestire "campi di concentramento" sul suo territorio. "L'acqua salata ha sostituito lo Zyklon B" - un riferimento al gas usato dai nazisti nella Seconda guerra mondiale per sterminare gli ebrei. Dopo le proteste della comunità ebraica, lo spettacolo è stato annullato.

Se i migranti sono come gli ebrei rastrellati dai nazisti, in questa storia ci sono soltanto “angeli” che li salvano e “demoni” che collaborano. “L'adozione della parola ‘migranti’ come se fosse un’evidenza, quando invece dovevano essere utilizzate le parole ‘rifugiati’ o ‘clandestini’ perché appartengono al registro del politico, mentre la parola ‘migrante’ appartiene al registro dell’umanitario, implica un dovere di accoglienza e suggerisce, in sordina, un diritto di credito verso la Francia, zavorrata da un tale senso di colpa che potrebbe redimersi soltanto con l’apertura delle frontiere ai rifugiati di tutto il mondo”, ha spiegato al settimanale Valeurs Actuelles Georges Bensoussan, storico e saggista francese di vaglia e di origini ebraiche, già direttore editoriale del Mémorial de la Shoah di Parigi, trascinato in tribunale per aver denunciato l'antisemitismo islamico nelle banlieue.

L'attuale travisamento è stato formulato per la prima volta dal vice primo ministro svedese, Asa Romson. "Stiamo trasformando il Mediterraneo nella nuova Auschwitz", ha detto. Da allora, il paragone è entrato nel mainstream europeo e la morte di sei milioni di ebrei è stata trasformata in una piattaforma ideologica e in una banale parabola della sofferenza umana per giustificare l’apertura delle frontiere ai migranti.

Un tribunale italiano ha persino condannato il governo a risarcire il comune di Bari per "danni all'immagine della cittadina" causati dalla presenza di un centro di identificazione dei migranti. "Pensate ad Auschwitz, un luogo che ricorda immediatamente il campo di concentramento dell'Olocausto e non certo la cittadina polacca nelle vicinanze", ha detto il magistrato. Secondo la magistratura, un centro per migranti deturpa il territorio italiano proprio come il campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

Un titolo del quotidiano italiano La Repubblica: "Libia, meno migranti arrivano [in Europa] perché finiscono in un campo di concentramento..." Questi centri per migranti, afferma ancora il giornale, ricordano "le atrocità del XX secolo". “Quello dei migranti è un Olocausto”, ha scritto Furio Colombo sul Fatto Quotidiano. E lo scrittore Alessandro Dal Lago paragona le misure di restrizione sulle ong a “quando la Svizzera chiuse le frontiere agli ebrei in fuga dal nazismo”. Moni Ovadia: “La Shoah di oggi? Il Mediterraneo”. Avvenire: “Profughi, l’Europa non ripeta l’errore che fece con la Shoah”.

Questi confronti semplicemente annullano la capacità di distinguere tra un omicidio di massa e la gestione dei flussi migratori. Non c’è niente da gestire, ci sono soltanto frontiere da abbattere. Famiglia Cristiana ha parlato dell'"Olocausto dei migranti nel Mar Mediterraneo" - come se gli europei li avessero annegati lì deliberatamente. Una rivista online, Linkiesta, ha definito i centri per migranti "campi di concentramento dove mancano solo fornaci e Zyklon B". Un noto sacerdote, padre Zanotelli, ha detto in tv: "Sui migranti, un giorno diranno di noi le stesse cose che diciamo noi dei nazisti e della Shoah". L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha scritto: "Centri per migranti? Solo campi di concentramento".

Il Pime, centro missionario di Milano, scrive: "La Shoah e i profughi". Anche i due ex presidenti del Parlamento italiano, Pietro Grasso e Laura Boldrini, hanno sponsorizzato un convegno intitolato "L'Europa, la Shoah, le stragi nel Mediterraneo". La bugia è ufficiale. L'ex cancelliere austriaco, Werner Faymann, ha paragonato le politiche di Viktor Orbán di impedire ai migranti di entrare in Ungheria ai nazisti che deportavano gli ebrei durante l'Olocausto.

Il Parlamento italiano ha istituito una "Giornata nazionale per ricordare le vittime dell'immigrazione" come la "Giornata della memoria delle vittime dell'Olocausto". È un potente stratagemma ideologico con cui si sta giocando sporco con il futuro dell'Europa.

Ma per fortuna, c'è ancora chi pensa con la propria testa e non accetta la dittatura delle emozioni. Come il cardinale Robert Sarah, africano, che in una intervista a Boulevard Voltaire di questa settimana dichiara: “Non puoi ricevere tutti in Occidente, quindi promuovere l'immigrazione è un'idea sbagliata”. E alla domanda su cosa rischiamo, Sarah risponde: “Puoi rinnegare le tue origini e le tue radici, ed è già iniziato con la Costituzione europea, ma è un suicidio. È come se un albero rinunciasse alle sue radici: questo albero muore. Un fiume, per quanto maestoso, se è tagliato fuori dalla sua sorgente, si prosciuga e scompare. Se promuoviamo la fine della cristianità stiamo promuovendo la nostra fine, il nostro suicidio. Se scompare la cristianità, cioè la civiltà cristiana, la cultura cristiana, la vita cristiana che sono essenziali in una società, è un suicidio. Se il cristianesimo scompare dalla sua cultura, un'altra cultura lo sostituirà. Sarà una cultura islamica...”.

Ma forse a chi paragona l’immigrazione alla Shoah questo scenario piace.
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Re: Buon Natale, Bon Nadal, Merry Christmas

Messaggioda Berto » ven dic 17, 2021 10:44 pm

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Re: Buon Natale, Bon Nadal, Merry Christmas

Messaggioda Berto » ven dic 17, 2021 10:44 pm

Contro i cristiani in Europa

Crescente sentimento anticristiano in 5 Paesi storicamente cristiani
Un rapporto evidenzia un aumento del 70% degli episodi esempi di discriminazione e violenza anticristiana in Europa dal 2019
13 dicembre 2021

https://it.aleteia.org/2021/12/13/5-pae ... ristiano/#

Una nuova analisi della persecuzione religiosa in Europa sta attirando l’attenzione sugli attacchi e sulla discriminazione contro i cristiani in cinque Paesi importanti dell’Unione Europea. Il rapporto, intitolato Under Pressure: Human Rights of Christians in Europe, è il prodotto di uno studio di due anni da parte dell’Osservatorio sull’Intolleranza contro i Cristiani in Europa (OIDAC).

I dati raccolti dall’OIDAC nel 2019 e nel 2020 hanno mostrato che cinque Paesi storicamente cristiani sono quelli ora più inclini a violare la libertà di credo cristiana. Queste Nazioni sono Francia, Spagna, Germania, Regno Unito e Svezia.

Il rapporto, di 71 pagine, ha anche evidenziato che negli ultimi due anni i crimini per odio anticristiano in Europa sono aumentati del 70%. Anche se il sentimento anticristiano si sta incrementando in tutto il continente, nelle cinque Nazioni elencate questo fenomeno ha avuto una maggiore incidenza. In Francia e Germania si verificano più episodi, ma quelli più gravi hanno avuto luogo in Francia e Spagna. Secondo il rapporto, ciò è “dovuto a una forma reazionaria di secolarismo”.

Le due “dinamiche minacciose” principali che interessano la vita cristiana sono state identificate nella ricerca come l’intolleranza secolare e nell’oppressione islamica. Delle due, l’intolleranza secolare è l’elemento prevalente. Il rapporto suggerisce che un fattore che contribuisce all’intolleranza secolare è una crescente analfabetizzazione religiosa, l’incapacità di comprendere una fede che non è la propria.

L’oppressione islamica è un fattore un po’ più isolato. Il rapporto ha indicato che in alcune zone calde i cristiani convertiti sono diventati un gruppo molto vulnerabile. Per l’OIDAC, i dati indicano che molti convertiti affrontano intolleranza e perfino violenza da parte delle loro ex comunità religiose, ma anche che la loro situazione è stata studiata poco e la loro piaga è spesso ignorata dalle autorità.

È stato evidenziato che i cinque Paesi elencati hanno anche problemi riguardo alla difesa della libertà di parola e al diritto all’obiezione di coscienza. Nel Regno Unito, c’è una tendenza crescente a perseguire il discorso religioso come “discorso di odio”. I tassi di procedimenti legali di questo tipo sono inferiori nelle altre quattro Nazioni, ma in queste i cristiani hanno riferito di una maggiore attenzione all’“autocensura”.

Durante l’attuale pandemia di Covid-19, nei cinque Paesi menzionati le chiese sono state ripetutamente discriminate. Ciò si è constatato in maniera minore anche in altri Paesi europei, in cui il trend diffuso punta alla negazione della libertà religiosa, e si è verificato nella forma di sproporzionati divieti generali all’adorazione e di sminuire la pratica religiosa come non essenziale.

Il rapporto conclude che c’è un’urgente necessità di ulteriori ricerche sulla questione. L’OIDAC ha indicato che “la religione è una realtà sociale” fondamentale per una società “stabile e sana”.

Secondo il Catholic Register, Regina Polak, esperta di sociologia della religione e una delle menti dietro il rapporto, ha affermato in una conferenza stampa che si tratta di “un appello a un’azione globale, in primo luogo sostenendo le vittime, promuovendo misure per l’aumento della consapevolezza e la ricerca”.

Il rapporto completo dell’OIDAC è disponibile qui.
https://www.intoleranceagainstchristian ... 020_01.pdf
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Messaggioda Berto » ven dic 17, 2021 10:45 pm

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Messaggioda Berto » ven dic 17, 2021 10:45 pm

Anche quest'anno Sassoli "cancella" il Natale
Per il secondo anno di fila, il presidente uscente dell'Europarlamento "dimentica" di citare il Natale nei suoi tradizionali auguri destinati ai colleghi
Roberto Vivaldelli
17 Dicembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 96566.html

Anche quest'anno Sassoli "cancella" il Natale

Chissà cosa ci potrà mai essere di così potenzialmente offensivo nell'augurare "Buon Natale" a qualcuno. Con buona pace dei promotori dell'"inclusività" - parolina magica che oramai cappeggia ovunque - la neolingua politicamente corretta non ha proprio nulla di "inclusivo", anzi: esclude forzatamente e cancella ogni possibile riferimento a tradizioni e culture nel nome dell'appiattimento tecnocratico del linguaggio. Per il secondo anno di fila, infatti, il presidente uscente dell'Europarlamento, David Sassoli, dimentica di citare la parola "Natale", adeguandosi ai dogmi della correttezza politica. Come riporta Libero, nel suo biglietto di auguri destinato ai colleghi del Parlamento Sassoli si limita a un "Auguri di serene festività, felicità e pace", tralasciando completamente ogni riferimento al Natale. Certo, parliamo di un passaggio simbolico e che per qualcuno, magari, potrebbe sembrare di poco conto. Ma anche i messaggi, soprattutto quando si presiede un'istituzione così importante, sono fondamentali.


Radici cristiane in pericolo: nel mirino anche il Natale

Nelle scorse settimane, uno scoop de Il Giornale a firma di Francesco Giubilei ha fatto emergere un documento nato per circolazione interna alla commissione europa sulla "comunicazione inclusiva" nel quale si invitava a non usare la parola "Natale" per non offendere le minoranze, i nomi Maria o Giovanni perché cristiani o utilizzare l'espressione "signori e signore" prima di un convegno. Uno scoop che ha generato un grande dibattito in tutta Europa, grazie al quale il documento è stato poi ritirato. La battaglia per tutelare le radici cristiane dell'Europa dalla cancel culture e dal politicamente corretto tuttavia è ancora lunga. Tema sul quale la sinistra è pronta a fare le barricate, come dimostra il dibattitto dell'altro giorno all'Europarlamento.


Weber rispolvera il caso sollevato dal Giornale

Manfred Weber, presidente del gruppo del Ppe, ha infatti ricordato in aula la vicenda del documento interno scoperto dal Giornale, suscitando l'ira dei progressisti: "I cittadini si sono chiesti qual è la ragione di formulare linee guida di questo tipo. Per noi avere un credo è importante. La religione non deve essere spinta solo nella sfera privata. Il dna dell'Europa è cristiano e due terzi dei cittadini si considerano cristiani". Alle dichiarazioni di Weber ha replicato l'eurodeputato spagnolo di centrosinistra Juan Fernando Lopez Aguilar, affermando che "sarebbe il caso di parlare di povertà, energia, inflazione". Della serie: le tradizioni e le radici dell'Europa sono così poco rilevanti per la sinistra che non è nemmeno il caso di parlarne. Meglio dedicare il tempo a questioni dirimenti come il linguaggio inclusivo e gli asterischi al posto delle desinenze maschili e femminili, no? Senza dimenticare il gender e l'antirazzismo, le vere priorità della sinistra identitaria.

Eppure il Natale e le tradizioni cristiane in molti stati europei sono davvero in pericolo. Nel 2012, per esempio, migliaia di persone firmarono una petizione contro un'installazione luminosa astratta che sostituiva il tradizionale albero di Natale nel centro di Bruxelles. I critici accusarono i funzionari di aver optato per l'installazione per paura di offendere i non cristiani, soprattutto i musulmani. Come spiegava la Bbc all'epoca, gran parte della stampa belga spiegava che l'installazione è un esempio di "correttezza politica", progettato per essere più "attraente" per i gruppi religiosi non cristiani rispetto a un abete tradizionale.
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Re: Buon Natale, Bon Nadal, Merry Christmas

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