USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom ott 17, 2021 8:25 am

USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

viewtopic.php?f=196&t=2973
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom ott 17, 2021 8:26 am

Indice

1)
Trump

2)
Trump e i repubblicani

3)
Calunnie, diffamazioni, maldicenze e persecuzioni contro Trump, i repubblicani trumpiani e i loro sostenitori/elettori

4)
Il caso Rittenhouse

5)
Trump e i repubblicani varie

6)
Controversie repubblicani e democratici e sondaggi

7)
Biden

8)
Biden e i democratici

9)
Biden e i democratici varie

10)
Biden e i clandestini

11)
Teoria della razza contro i bianchi e Teoria gender

12)
Biden e la Cina

13)
Biden e Israele

14)
Biden e i nazi maomettani

15)
Biden e la UE

16)
Biden e l'economia

17)
Biden e il clima

18)
Biden e la Russia

19)
Biden e il covid

20)
Le città a guida democratica dove la delinquenza e il crimine imperano. Il caso Filadelfia e altri

21)
I demenziali media e social media, sinistrati, pro democratici, anti Trump e politicamente corretti

22)
Brogli elettorali

23)
Conflitti e confronti tra la cultura repubblicana e l'incultura democratica politicamente corretta

24)
Cospirazione dei democratici contro Trump a partire dal 2016, altro che il Watergate

25)
Aggressione russa dell'Ucraina

26)
Leggi sull'aborto

27)
Elezioni di mezza legislatura

28)
Le stragi negli USA, che vuole le armi libere e chi il loro divieto


Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom ott 17, 2021 8:27 am

1)
Trump



Je suis Charlie e Trump, forza Trump!
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2482
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1332189983

Trump Donald
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2262

Donald Trump o Francesco Bergoglio ? Io preferisco mille volte Donald Trump
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2462
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8457388171

Se Trump non sarà più presidente degli USA, la vedo brutta!
Questo è un uomo imperfetto ma sempre teso a migliorare, un uomo di buona volontà, onesto e giusto, un vero democratico, tra i migliori presidenti che gli USA abbiano mai avuto. Una benedizione per l'umanità intera.
viewtopic.php?f=102&t=2932
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

Trump sei ancora la nostra speranza di bene per tutta la terra.
Trump per noi uomini di buona volontà di tutta la terra sei ancora la nostra speranza
viewtopic.php?f=92&t=2943
https://www.facebook.com/profile.php?id=100017003387674

Trump uomo di buona volontà, campione del bene!
Trump uomo di buona volontà, imperfetto ma ragionevole che sempre si migliora, campione del bene
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
https://www.facebook.com/groups/2097364 ... 677718608/



Usa: Trump annuncia lancio di “Truth”, la sua nuova piattaforma social
21 ott 2021

https://tg24.sky.it/mondo/2021/10/21/do ... ovo-social

"Ho creato Truth Social per combattere la tirannia di Big Tech", ha spiegato l'ex presidente in una nota. Il nuovo social, il cui nome vuol dire “Verità”, dovrebbe nascere il prossimo mese. Sarà di proprietà del Trump Media and Tecnolgy Group (Tmtg). Secondo alcuni osservatori, si rafforza l'ipotesi di una candidatura del tycoon alle presidenziali Usa del 2024

L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato il lancio di una nuova piattaforma social: si chiamerà “Truth”, “Verità”. L'annuncio, secondo alcuni osservatori, rafforza l'ipotesi di una candidatura di Trump alle presidenziali Usa del 2024.

La nuova piattaforma è stata presentata con un comunicato, nel quale si legge che il nuovo social dovrebbe nascere il prossimo mese. Sarà di proprietà del Trump Media and Tecnolgy Group (Tmtg). "Ho creato Truth Social per combattere la tirannia di Big Tech", ha spiegato l'ex leader della Casa Bianca in una nota. “Viviamo in un mondo dove i talebani hanno una enorme presenza su Twitter, mentre ancora il vostro presidente preferito viene silenziato. Questo è inaccettabile!”, ha aggiunto. Trump è stato bandito sia da Twitter sia da Facebook per le affermazioni fatte prima e dopo il 6 gennaio, il giorno dell'assalto al Congresso americano.



Trump lancia il suo social: "Truth" costerà 875 milioni
Valeria Robecco
22 ottobre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1634891731

New York - Donald Trump scalda i motori verso il 2024 e lancia il suo nuovo social. Si chiamerà Truth, «Verità», la verità per combattere la tirannia dei Big Tech. Già nei mesi scorsi, dopo essere stato sospeso in maniera permanente da Twitter, e per due anni da Facebook (in seguito alle sue affermazioni riguardo l'assalto al Congresso del 6 gennaio), aveva promesso che avrebbe aperto una nuova piattaforma. Ora il momento è arrivato, e diversi osservatori interpretano la mossa come un ulteriore segnale che il tycoon è pronto a tornare nell'arena politica per tentare di riprendersi la Casa Bianca. «Ho creato Truth Social per combattere la tirannia di Big Tech - fa sapere The Donald - Viviamo in un mondo dove i talebani hanno una enorme presenza su Twitter, mentre ancora il vostro presidente preferito viene silenziato. Questo è inaccettabile».

Il nuovo social, la cui proprietà sarà chiamata Trump Media and Tecnology Group (Tmtg), dovrebbe vedere la luce il prossimo mese con un avvio pilota solo «ad inviti», secondo un comunicato del gruppo, e il lancio vero e proprio per il pubblico sarebbe nel primo trimestre del prossimo anno. Intanto, Truth è già disponibile per il pre-ordine nell'App Store di Apple. «Sono emozionato all'idea di lanciare la mia prima verità su Truth social molto presto», aggiunge l'ex Comandante in Capo, spiegando che il Trump Media & Technology Group è stato «fondato con la missione di dare una voce a tutti»: «Tutti mi chiedono, perché qualcuno non si erge contro i Big Tech? Noi lo faremo presto». Tmtg - si legge nella nota - intende poi lanciare un servizio di video-on-demand su abbonamento. Un'operazione valutata 875 milioni di dollari.



Il ritorno di Donald Trump vale 8 miliardi di dollari: Truth sfida i social Usa
Andrea Muratore
25 ottobre 2021

https://it.insideover.com/economia/trut ... llari.html

Dopo aver separato le sue esperienze imprenditoriali da quelle politiche negli anni della Casa Bianca, Donald Trump è tornato in campo e si prepara con l’operazione del nuovo social network, Truth, a riunire le sue due anime. E non è detto che più ancora che politica, la nuova avventura possa essere redditizia soprattutto sul fronte imprenditoriale.

A pensar male si fa peccato ma spesso si azzecca: e mettere sul campo l’ipotesi che questo sia il versante che The Donald curi con particolare attenzione nella sua nuova battaglia, che lo dovrebbe portare a capo di una società in grado di gestire il nuovo social e curare le difficoltà finanziarie della sua organizzazione, è tutt’altro che azzardato guardando alle cifre che Truth in pochi giorni ha mobilitato.

Il neofondato Trump Media & Technology Group (Tmtg) varrebbe già, secondo Bloomberg, almeno 8,2 miliardi di dollari, oltre il triplo del patrimonio dell’ex presidente, uscito dalla classifica Forbes dei 400 uomini più ricchi del mondo nel 2021 dopo che le sue fortune si erano ridimensionate da 3,5 a 2,5 miliardi di dollari. Per quotarsi al Nasdaq il Tmtg che possiderà Truth ha stretto un accordo con la spac Digital World Acquisition (Dwa) per sfruttare la possibilità di un processo accelerato: una spac (Special Purpose Acquisition Company) svolge il ruolo di società veicolo nata allo scopo di raccogliere capitali sul mercato. Trump dovrebbe possedere il 58% del nuovo gruppo e lasciare il resto tra soci e borsa; l’8 settembre scorso la Dwa ha raccolto sui mercati ben 287,5 milioni di dollari per avviare la sua attività borsistica, ma nella sola giornata di mercoledì 20 ottobre ha guadagnato in una seduta il 356,83% del suo valore passando da 12,73 a 45,5 dollari per azione, con una capitalizzazione superiore al miliardo e mezzo di dollari,.

Ora The Donald mira a completare entro il primo trimestre del 2022 lo sbarco del nuovo social, iniziando la campagna promozionale di Truth già a novembre, rifiutando le corti di diversi editori desiderosi di partecipare al gioco miliardario della “scrivania” dell’ex presidente per non dividere profitti e strategie con chi non è disposto ad avere un ruolo meramente finanziario e in prospettiva per sfidare gruppi come Facebook e Twitter segue sostanzialmente la loro medesima logica. Trump, in altre parole, è desideroso di partecipare al grande gioco della corsa di Wall Street e del volo dei titoli tecnologici a cui ha contribuito la sua politica fiscale favorevole e la finanziarizzazione spinta del mondo del big tech.

“Donald Trump potrebbe diventare più ricco ora di quanto non lo sia mai stato”, nota Formiche, e in quest’ottica non è da sottovalutare la spinta inflazionistica sul titolo del nascituro Truth esercitato dalla corsa, per ora limitata alle azioni Dwa, del cosiddetto effetto “meme stock”, ovvero la dilatazione di un valore finanziario ” grazie all’investimento massiccio da parte di piccoli e piccolissimi investitori, coordinati su social network come Reddit, StockTwits e Facebook”. GameStop e Dogecoin sono solo due esempi di questo processo verificatisi in questo primo scampolo di 2021, in cui nel caso del social trumpiano i piccoli operatori e i grandi fondi sono dalla stessa parte della barricata.

L’annuncio di Truth, secondo alcuni osservatori, rafforza l’ipotesi di una candidatura di Trump alle presidenziali Usa del 2024 e appare assieme alle successive strutturazioni come il punto di partenza di una manovra a tutto campo per riportare The Donald in campo dopo i fatti del Campidoglio e la guerra decretatagli dai principali social network. Ma guardando i numeri viene il sospetto che Trump possa aver deciso di tornare alle origini. E di continuare a giocare il suo ruolo, insolito per il contesto Usa, di “capo dell’opposizione” facendo leva sul suo profilo fortemente mediatizzato per ragioni essenzialmente legate al business. Non sarebbe la più sorprendente delle mosse a sorpresa di Trump, da sempre ricco di risorse e abile a togliersi dall’angolo quando messo in difficoltà. E anche sul fronte del mercato del social, la sfida di Truth a un oligopolio molto consolidato e concentrato andrà analizzata nel dettaglio: nulla è definito in partenza, quando di mezzo c’è un ex presidente degli Stati Uniti tutt’altro che disposto a togliersi dalla scena pubblica.




"Sabato e Domenica, due grandi giornate: una a Houston e una a Dallas!"
Donald J. Trump
L'Osservatore Repubblicano
21 dicembre 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 9151426086

Lo scorso weekend l'ex presidente Donald Trump è stato impegnato in una serie di apparizioni con l'ex presentatore di Fox News Bill O'Reilly, collaborando per un evento chiamato "The History Tour".
Trump ha detto che avrebbe voluto fare di più per far schierare le truppe della Guardia Nazionale il 6 gennaio per impedire l'assalto al Campidoglio.
Ha detto che se fosse stato rieletto, la Russia non starebbe minacciando l'Ucraina perché il presidente russo Vladimir Putin come altri leader mondiali non rispettano Joe Biden.
Trump non ha detto se correrà o meno per la presidenza nel 2024, ma ha detto a Bill
O'Reilly che entrare in politica è stata una esperienza positiva.
Ha detto di aver ricevuto l'iniezione di richiamo del vaccino contro il COVID-19 ed ha difeso la sua amministrazione per aver aiutato a sviluppare un vaccino contro il Coronavirus in tempi rapidi.



L’anno del Presidente Trump in rassegna: I disastri di Joe Biden
L’anno del Presidente Trump in rassegna: I disastri di Joe Biden nella gestione della pandemia di COVID-19.
Un anno dopo, Joe Biden è un presidente fallito che si è arreso al virus ed ha rotto la sua promessa numero uno al popolo americano: porre fine alla pandemia una volta per tutte.
31 dicembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... joe-biden/

UN RECORD DI COMPLETO E TOTALE FALLIMENTO: A Joe Biden era stato consegnato ogni set di strumenti che avrebbe potuto desiderare dal presidente Donald Trump: tre vaccini, oltre cinque terapie salvavita, grandi quantità di attrezzature mediche e di dispositivi per la protezione personale, una gamma completa di opzioni per i test del COVID-19 (test a domicilio, test rapidi e test PCR, nessuno dei quali esisteva prima), nonché un intero anno intero di dati, studi e di conoscenze scientifiche. Eppure, nonostante tutto questo, Joe Biden ha fallito così tanto che sono morte più persone in questo 2021 che in tutto il 2020.

Seguendo lo stesso standard usato da Joe Biden, dovrebbe essere rimosso dalla Casa Bianca.

Durante il secondo dibattito presidenziale del 22 ottobre 2020, Biden aveva detto: “220.000 americani morti… Chiunque sia responsabile di così tante morti non dovrebbe rimanere come presidente degli Stati Uniti“.

Da quando Biden è entrato in carica, 400.000 americani sono morti a causa del COVID-19.
Dopo che Biden ha prematuramente dichiarato la vittoria sul virus all’inizio di quest’anno, i casi medi giornalieri sono aumentati di quasi il 1.700%. Più di 27 milioni di americani sono stati infettati dal coronavirus durante il mandato di Joe Biden, e ci sono ora una media di 243.000 nuovi casi di coronavirus ogni giorno – quasi il triplo della media dei casi a sette giorni durante l’Election Day del 2020, e stanno ancora salendo.
Ci sono ora più di 70.000 persone ricoverate, decine di migliaia in più rispetto all’Election Day del 2020.
Il tasso di positività ai test è più alto oggi di qualsiasi altro momento dall’aprile del 2020 – e più del doppio del tasso del giorno delle elezioni del 2020 (media mobile a sette giorni).
La Casa Bianca sta ora prevedendo “un inverno di gravi malattie e di mortalità“.
Nonostante questi record atroci ed il fatto di aver basato tutta la sua campagna sul COVID.19, Biden ha finito il 2021 per arrendersi al virus, proprio come si è arreso in Afghanistan. “Non c’è una soluzione federale“, ha detto Joe Biden il 27 dicembre 2021. “Questa questione verrà risolta a livello statale“.
A riguardo, il 13 novembre 2020, Biden aveva mentito sui risultati della politica di contenimento del COVID-19 durante l’amministrazione Trump, affermando: “Questa crisi richiede una risposta federale robusta ed immediata, che è stata tristemente carente”.

JOE BIDEN AVEVA GIURATO DI “SPEGNERE IL VIRUS, NON IL PAESE” – MA INVECE HA CHIUSO IL PAESE E SI È ARRESO AL VIRUS… PROPRIO COME AVEVA PREVISTO IL PRESIDENTE TRUMP.

Centinaia di scuole stanno chiudendo ancora una volta in tutto il paese mentre Biden ammette la sconfitta.
“L’allarme negli Stati Uniti per l’aumento delle infezioni infantili da COVID vede la chiusura delle scuole di nuovo all’ordine del giorno” – The Guardian, 27 dicembre 2021.

Migliaia di voli sono stati cancellati durante la settimana di Natale a causa degli strabilianti fallimenti dell’amministrazione Biden.
“Le principali compagnie aeree statunitensi hanno cancellato altre centinaia di voli domenica, il terzo giorno di fila di cancellazioni di massa e di ritardi durante il fine settimana di Natale, mentre il personale e l’equipaggio si danno malati nel mezzo all’ondata di Omicron… Più di 1.200 voli statunitensi sono stati cancellati e più di 5.000 sono stati ritardati domenica, secondo FlightAware.” – CNN, 26 dicembre 2021.

Il principale consigliere di Biden sul COVID, Anthony Fauci, ha detto che l’amministrazione potrebbe bandire gli americani non vaccinati dai viaggi aerei nazionali.
“Fauci dice che gli Stati Uniti dovrebbero considerare l’aggiunta del requisito della vaccinazione per i voli nazionali” – Washington Post, 27 dicembre 2021.

Biden ha ordinato ai datori di lavoro privati di licenziare gli americani non vaccinati dai loro posti di lavoro, mentre incolpa il popolo americano dei suoi stessi fallimenti.
Il 4 dicembre 2020, Biden aveva promesso che non avrebbe mai reso obbligatori i vaccini, dicendo: “No, non penso che dovrebbe essere obbligatorio, non pretenderei che fosse obbligatorio”.
Meno di un anno dopo, Biden ha imposto un obbligo federale incostituzionale alla vaccinazione ed ha minacciato che qualsiasi americano che si rifiuterà di conformarsi dovrà essere “pronto a pagare”.

La comunicazione pubblica di Biden è stata un pasticcio confuso, con regole e messaggi che cambiano ad un ritmo vertiginoso, eppure Biden stesso non ne rispetta neanche uno.
Il 13 maggio 2021, Biden ha detto: “Se siete stati completamente vaccinati, non avrete più bisogno di indossare una mascherina. Lasciatemi ripetere: se siete completamente vaccinati, non avrete più bisogno di indossare una mascherina”.
La settimana scorsa, Biden ha detto: “Indossate una mascherina”. “È fondamentale indossare la mascherina nei luoghi pubblici al chiuso”.
Nel frattempo, Biden va in giro per la capitale della nazione senza mascherina mentre è malato e tossisce: “Biden è stato avvistato senza mascherina al ristorante di DC dopo aver detto di aver preso il raffreddore da suo nipote” – The Daily Mail, 4 dicembre 2021

IL DISINTERESSE DI BIDEN PER LE TERAPIE ANTI-COVID: LENTO AD INVESTIRE E A DISTRIBUIRE NUOVI TRATTAMENTI SALVAVITA.

L’amministrazione Trump ha sviluppato un sistema collaudato di apprendimento, iterazione, innovazione e logistica che ha prodotto armi rivoluzionarie contro il virus, e le ha fatte arrivare agli americani il più rapidamente ed abbondantemente possibile. L’amministrazione Biden ha fatto il contrario: si è riposata sugli allori mentre faceva la morale al popolo americano ed attaccava la libertà.
Il presidente Trump ha investito MILIARDI nello sviluppo e nella produzione terapeutica come parte dell’Operazione Warp Speed, ed ha approvato e distribuito cinque terapie con un calendario accelerato.
Grazie alla rapida azione del presidente Trump, centinaia di migliaia di pazienti gravemente malati hanno ricevuto trattamenti salvavita come il plasma iperimmune e gli anticorpi monoclonali.
Con Biden, ci sono ora carenze diffuse di anticorpi monoclonali, uno dei trattamenti più efficaci per i pazienti gravemente malati. Nel frattempo, l’amministrazione Biden non è riuscita a portare sul mercato nuovi trattamenti a base di anticorpi per affrontare nuove varianti. Questo è un disastro di proporzioni gigantesche.
Allo stesso modo, mentre demonizzava maniacalmente gli americani che non si sono vaccinati e cercava di farli cacciare dal loro posto lavoro, Biden non è riuscito a concentrarsi sull’acquisto e sulla rapida distribuzione di forniture adeguate di trattamenti terapeutici innovativi, come la nuova pillola di Pfizer, Paxlovid, che è stata trovata per ridurre il rischio di ospedalizzazione o di morte dell’88% quando presa poco dopo l’infezione da COVID.
Quando gli è stato chiesto quante dosi della pillola salvavita della Pfizer il governo federale avesse acquistato, Biden ha risposto che non poteva ricordare il numero preciso ed ha aggiunto: “Spero che non ci arriveremo perché se la gente si farà i vaccini… non si troverà in una posizione in cui avrà bisogno di una tale pillola”.
I risultati della pillola della Pfizer sono stati riportati all’inizio di novembre, ma quasi due mesi dopo, l’HHS ha detto che le prime dosi “inizieranno ad arrivare ai siti di distribuzione entro la fine di dicembre” ma che le dosi “saranno limitate all’inizio” ed “aumenteranno… nei prossimi mesi”. Molti stati stanno ricevendo solo poche centinaia di dosi, ed alcuni anche meno.
Mentre prevede “gravi malattie e mortalità” per i non vaccinati, la Casa Bianca di Biden ha a malapena menzionato il Paxlovid. È stato menzionato solo una volta da novembre in un briefing della stampa.
Tutti sanno che questo non sarebbe mai successo con il presidente Donald Trump.

IL FALLIMENTO DEI TEST DI BIDEN: UNO SCANDALO NAZIONALE – BIDEN STA ORA CERCANDO DI RISOLVERE UN PROBLEMA CHE HA CREATO.

Partendo completamente da zero su un nuovo virus, l’amministrazione Trump ha rapidamente costruito il più grande, il più robusto ed il più avanzato sistema di test nella storia dell’umanità.
Entro il 20 gennaio 2021, gli Stati Uniti avevano condotto oltre 250 milioni di test – di gran lunga il paese che aveva fatto più test al mondo.
I test del coronavirus hanno raggiunto il picco nel gennaio 2021, con circa 2 milioni di americani che venivano testati al giorno.
Da quando il presidente Trump ha lasciato il suo ufficio, i test sono DECLINATI sotto la guida di Joe Biden. Biden ha anche presieduto al DELCINO PROGRESSIVO dell’intera infrastruttura dei test per il COVID, lasciando gli Stati Uniti IMPREPARATI per l’ondata dei contagi della Variante Omicron .
Biden è rimasto a guardare durante l’estate mentre milioni di kit di test venivano distrutti, i siti di test venivano smantellati ed i produttori di test chiudevano gli impianti di produzione e licenziavano i lavoratori. (“Maker of Popular COVID Test Told Factory to Destroy Inventory” – New York Times, 20 agosto 2021))
Il numero di test eseguiti è sceso a soli 420.000 al giorno durante l’estate, mentre la variante Delta cominciava a diffondersi.
In ottobre, l’amministrazione Biden ha RIFIUTATO un piano che avrebbe prodotto centinaia di milioni di nuovi test per il COVID e fornito a tutti gli americani dei test rapidi gratuiti per le vacanze.
Per tutto il fine settimana di Natale, gli americani malati hanno aspettato per ore in lunghe code per avere accesso ad un test per il COVID, e molti sono stati respinti o hanno trovato gli scaffali vuoti – a quasi due anni dall’inizio della pandemia.
Come ha ammesso Biden alla ABC News, “Si potrebbe sostenere che avremmo dovuto saperlo un anno fa, sei mesi fa, due mesi fa, un mese fa”. Ha detto che “avrebbe voluto [lui] aver considerato di ordinare“ ulteriori test già mesi fa.
Le proiezioni del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani ora stimano che gli Stati Uniti avranno bisogno dai 3 ai 5 milioni di test al giorno entro gennaio – ma a causa dei fallimenti di Biden, la capacità di implementare un organizzazione per i test non è affatto vicina. (“HHS forecast shows Omicron stretching U.S. COVID testing supply” – POLITICO, 15 dicembre 2021)
Con Biden, gli Stati Uniti sono rimasti molto indietro rispetto alle altre nazioni avanzate sui test per il COVID. In Europa, 46 test antigenici rapidi che possono essere fatti autonomamente stando a casa sono stati approvati per l’uso, mentre la FDA ha approvato solo 14 di questi test antigenici – alcuni dei quali sono stati autorizzati sotto l’amministrazione Trump.
Una recente indagine ha scoperto che con Biden, i produttori di test che chiedono l’autorizzazione per l’utilizzo in emergenza affrontano dei ritardi anche di mesi. Con il presidente Trump, i nuovi test per il coronavirus erano stati a volte approvati anche entro 24 ore.
Anche il Washington Post sta ora criticando i fallimenti nell’organizzazione dei test di Biden, notando che l’America è rimasta indietro rispetto al resto del mondo. “Gli americani stanno ancora pagando un bel po’ di soldi per i test per il coronavirus da fare in casa, che si aggirano intorno ai 25 dollari per una confezione da due – sempre se riescono a trovarne una. Al contrario, i negozi in Germania ed in India vendono test a pochi dollari. Il Regno Unito fornisce fino a sette test gratuiti al giorno a chiunque li voglia. Singapore spedisce i test ad ogni famiglia”.
A differenza di Trump, Biden ha ereditato il miglior sistema di test del mondo ed un virus che conosciamo da quasi due anni. Ma Biden ha comunque giustificato i suoi fallimenti cercando di sostenere che “nessuno in tutto il mondo l’ha vista arrivare [la Variante Omicron]”.

BIDEN HA INCAUTAMENTE POLITICIZZATO IL VACCINO – PRIMA E DOPO L’ASSUNZIONE DELL’INCARICO

Per mesi durante la campagna presidenziale del 2020, Biden e Kamala Harris hanno deliberatamente fomentato lo scetticismo sui vaccini.
Nel settembre del 2020, Joe Biden ha detto: “Perché pensiamo che, se Dio vuole, quando avremo un vaccino – che è buono, funziona – perché pensiamo che il pubblico si metterà in fila per essere disposto a farsi l’iniezione? Abbiamo perso così tanta fiducia, il popolo americano, in quello che viene detto [dall’amministrazione Trump]”. Biden ha detto: “Non mi fido di Donald Trump. E a questo punto, neanche il popolo americano può farlo”.
Nel settembre del 2020, Kamala Harris ha detto: “Non mi fiderei di Donald Trump” per un vaccino. Durante il dibattito vice-presidenziale del mese successivo, la Harris ha ribadito: “Se Donald Trump dice di farcelo [il vaccino], io non lo farò“.

Nel febbraio del 2021, Biden ha falsamente affermato che gli Stati Uniti non disponessero di alcun vaccino quando è entrato in carica.
Ma Biden stesso aveva ricevuto entrambe le sue due dosi di vaccino già ben prima di entrare in carica, e quando il presidente Trump ha lasciato l’incarico, più di 1 milione di americani venivano vaccinati al giorno – il tutto senza OBBLIGHI, MINACCE, O DIVISIONI INUTILI.

Nell’ottobre del 2021, durante un evento della CNN, Biden ha affermato che l’ampia disponibilità di vaccini in America era dovuta al fatto che “sono uscito ed ho comprato tutto ciò che potevo comprare ed ha funzionato”.
Biden deve aver dimenticato che è stato il presidente Trump ad investire 14 miliardi di dollari nello sviluppo e nella produzione di vaccini.
Quando Trump ha lasciato il suo ufficio, il governo federale aveva assicurato 464 milioni di dosi di vaccino, abbastanza dosi di vaccino per tutti gli americani idonei a ricevere il vaccino entro il giugno del 2021.

Dopo aver ereditato i vaccini, Biden aveva l’obbligo solenne di monitorare i dati, tenere il popolo americano pienamente informato e promuovere la fiducia attraverso la trasparenza e la comunicazione. Invece, ha mentito ripetutamente ed ha perseguito politiche senza senso come negare l’immunità naturale tra coloro che erano guariti dal virus – perdendo la fiducia del popolo americano.
Biden sta ora incolpando tutti tranne se stesso per i fallimenti della sua amministrazione, mentre cerca di dividere e demonizzare i suoi connazionali, lavorando con i giganti delle Big Tech per censurare il dibattito pubblico e la discussione scientifica.
Come presidente, Trump è stato elogiato anche dai governatori del partito avversario per il suo approccio non ideologico ed unificatore nell’affrontare questa sfida nazionale – ed alla Casa Bianca ha promosso un dibattito aperto e vigoroso, aperto all’intero spettro di persone che provenivano da diverse aree di competenza.

BIDEN HA APERTO LE FRONTIERE DELL’AMERICA NEL MEZZO DI UNA PANDEMIA GLOBALE: IL SUO INCUBO DELLE FRONTIERE STA CONTRIBUENDO AD ALIMENTARE INFEZIONI E MORTE.

Biden ha fermato la costruzione del muro al confine del presidente Trump il primo giorno in cui è entrato in carica, ha strappato le restrizioni ai viaggi internazionali che erano state implementate per la sicurezza nazionale, ha fatto a pezzi gli accordi di cooperazione in materia di asilo con il Messico e le nazioni dell’America centrale, ed ha implementato il catch-and-release lungo tutto il confine degli Stati Uniti, scatenando l’afflusso di massa dell’immigrazione illegale.
Quasi 2 milioni di stranieri illegali da oltre 160 paesi hanno attraversato il confine meridionale dell’America solo quest’anno, ed il numero reale è anche molto più alto. Non c’è nessun “obbligo alla vaccinazione” per gli stranieri entrati illegalmente, eppure mentre invita milioni di stranieri illegali non vaccinati a violare le leggi dell’America, Biden sta lottando per impedire ai lavoratori americani ed ai bambini americani di vivere liberamente le loro vite.
Mentre la variante Delta si diffondeva in tutto il mondo, la stessa amministrazione di Biden ha stimato che quasi il 20% delle famiglie di immigrati illegali che attraversavano il confine erano state infettate dal COVID-19, eppure Biden ha rifiutato di fermare il flusso di immigrati illegali.
Al contrario, all’inizio della pandemia, il presidente Trump aveva agito rapidamente per vietare i viaggi dalla Cina nel gennaio 2020 – una misura che è stata lodata persino dal dottor Fauci perché avrebbe “salvato delle vite”, ma denunciata da Biden come “xenofoba” ed “isterica”.
Il presidente Trump ha anche chiuso il confine tra gli Stati Uniti e il Messico ai viaggi non essenziali dal Messico, ed ha preso provvedimenti per garantire che chiunque entrasse illegalmente negli Stati Uniti venisse rapidamente rimpatriato nel suo paese d’origine.

BIDEN SI PIEGA ALLA CINA – JOE BIDEN SI È UNITO ALL'”INSABBIAMENTO” DELLE ORIGINI DEI COVID-19 VOLUTO DALLA CINA.

Una delle prime azioni dell’amministrazione Biden è stata quella di chiudere l’indagine del Dipartimento di Stato del presidente Trump sul laboratorio di Wuhan.
Nell’agosto del 2021, Biden ha detto, riguardo alle origini del virus cinese, che “il mondo merita delle risposte, e non mi fermerò finché non le avremo”. Biden ha anche detto, “dobbiamo tutti capire meglio come è nato il COVID-19 per prevenire altre pandemie”.
Ma dopo un anno di presidenza, Biden non è riuscito ad ottenere la verità sul laboratorio di Wuhan e non ha ancora ritenuto la Cina responsabile.
Quando a Biden è stato chiesto due settimane fa perché non avesse fatto di più per arrivare fino in fondo nella scoperta della verità sul ruolo del PCC nelle origini del coronavirus, Biden ha semplicemente sorriso e se n’è andato. “Biden sorride quando il Post gli chiede di spingere la Cina alla trasparenza dopo 800mila morti di COVID” – New York Post, 15 dicembre 2021
L’amministrazione Biden ha continuamente rifiutato di ritenere la Cina responsabile per il suo ruolo nella diffusione mortale del coronavirus, opponendosi anche alla richiesta fatta dal presidente Trump per cui la Cina pagasse trilioni di dollari per i danni che aveva causato.

UN RECORD INEGUAGLIATO: LA STRATEGIA ANTI-COVID DI TRUMP HA SALVATO MILIONI DI VITE E SALVATO L’ECONOMIA DEGLI STATI UNITI.

Il presidente Trump ha guidato la più grande mobilitazione della società americana dalla Seconda Guerra Mondiale, prendendo rapidamente e decisamente di petto ogni problema per salvare milioni di vite americane.
Ha intrapreso un’azione rapida e tempestiva per imporre un divieto di viaggio salva-vite.
Ha lanciato il Progetto Airbridge, che ha portato alla distribuzione di oltre un miliardo di pezzi di attrezzature mediche essenziali in tempo di crisi, tra cui: 5 milioni di respiratori N-95, 2,5 milioni di schermi facciali, 945 milioni di guanti, 2,5 milioni di termometri, 127 milioni di mascherine chirurgiche, 1,4 milioni di tute protettive, 66 milioni di camici e 109.000 stetoscopi.

Il presidente Trump ha mobilitato i muscoli manifatturieri dell’America, tra cui la Ford e la General Motors, per produrre grandi quantità di dispositivi di protezione individuale ed un numero senza precedenti di ventilatori.
Tra gennaio 2020 e gennaio 2021, il numero di ventilatori nelle scorte nazionali è aumentato del 705%. Proprio come aveva promesso, a nessun americano che aveva bisogno di un ventilatore è stato negato un ventilatore.

Il presidente Trump ha ricostruito la scorta strategica nazionale dell’America, che a gennaio 2021 aveva 18 volte più mascherine N95, 10 volte più mascherine chirurgiche, camici e guanti, e 3 volte più schermi facciali rispetto al gennaio del 2020. Al contrario, l’amministrazione di Obama e Biden aveva lasciato le scorte nazionali vuote.
Per aiutare a riaprire le scuole, il presidente Trump ha fornito oltre 100 milioni di mascherine di stoffa da distribuire alle scuole ed 800.000 test BinaxNOW alle HBCU.
L’amministrazione Trump ha costruito un sistema di test che era leader nel mondo, completando oltre 250 milioni di test nel 2020.
Gli sforzi nell’approntare i test dell’amministrazione Trump hanno permesso oltre 1,3 miliardi di test entro il giugno del 2021.

L’amministrazione Trump ha protetto i residenti nelle case di cura spedendo oltre 97 milioni di DPI, oltre 15.000 macchine per i test antigenici e 5,35 milioni di test rapidi, oltre ad inviare squadre di ispettori federali in 96 case di cura in tutto il paese.
L’amministrazione Trump ha investito 14 miliardi di dollari nello sviluppo e nella produzione di vaccini, e ha lanciato alcuni la più grande operazione di test sui vaccini nella storia americana.
Attraverso l’operazione Warp Speed, il presidente Trump ha sfruttato il potere del governo federale e della comunità scientifica per sviluppare vaccini contro il COVID sicuri ed efficaci in soli 9 mesi, il più veloce della storia.
L’amministrazione Trump ha accelerato la produzione del vaccino a livelli storici ed ha assicurato abbastanza dosi di vaccino per tutti gli americani idonei entro giugno 2021.
Il presidente Trump ha dato la priorità alle dosi di vaccino agli americani più vulnerabili. Come risultato, 7 milioni di persone in oltre 70.000 strutture di assistenza hanno ricevuto rapidamente i vaccini salvavita.

Il presidente Trump ha anche gestito sapientemente la riapertura in sicurezza e di importanza strategica dell’economia, salvando milioni di posti di lavoro, facendo tornare i bambini a scuola in sicurezza e lanciando la più veloce ripresa economica mai registrata.

UN ANNO DOPO, I RISULTATI SONO CHIARI: IL PRESIDENTE DONALD J. TRUMP HA GESTITO ECCEZIONALMENTE BENE LA PANDEMIA DI COVID-19 – IN CIRCOSTANZE PIU’ INCERTE E MOLTO PEGGIORI RISPETTO A QUELLE DI OGGI – MENTRE JOE BIDEN E LA SUA DISASTROSA AMMINISTRAZIONE HANNO FALLITO. NON È ARRIVATO NEANCHE LONTANAMENTE VICINO.



L'Operazione Warp Speed, il programma da 10 miliardi di dollari dati cash dall'amministrazione Trump alle principali multinazionali del farmaco per produrre in brevissimo tempo un vaccino contro la peste di Wuhan, venne varato tra il 27 marzo e il 15 maggio 2020
Guglielmo Maccioni
30 dicembre 2021

https://www.facebook.com/guglielmom/pos ... 2593260446

L'Operazione Warp Speed, il programma da 10 miliardi di dollari dati cash dall'amministrazione Trump alle principali multinazionali del farmaco per produrre in brevissimo tempo un vaccino contro la peste di Wuhan, venne varato tra il 27 marzo e il 15 maggio 2020 e portato avanti a mezzo step sotto stretto controllo della FDA (Food and Drug Administration) e dello stesso staff presidenziale. Ad esempio la FDA stabilì a giugno che per avere completo diritto ai fondi del governo degli Stati Uniti il vaccino avrebbe dovuto avere un'efficacia di almeno il 50%.
Una settimana dopo le contestatissime elezioni, UNA SETTIMANA DOPO, il 9 novembre, giusto in tempo per pugnalare platealmente alle spalle il presidente che le aveva regalato non meno di 3 miliardi di dollari aprendole al contempo la strada per il business più redditizio della sua storia, Pfizer annuncia per prima il lancio del suo medicamento, secondo i loro studi efficace al 90%. Dunque, comunque la si pensi sui va**ini, la Storia ci dice che li dobbiamo al decisionismo di Donald John Trump che in 6-7 mesi ha messo nelle migliori condizioni finanziarie possibili le grandi case farmaceutiche per tirar fuori un qualche antidoto.
Bene, sono oggi STRASICURO che, di fronte alla ormai conclamata scarsuccia efficacia dei rimedi (le ultime stime parlano del 35% a fronte dello sbandierato 90), che dal rango di va**ini li ha fatti declassare a va**inucci, se oggi sedesse ancora Donald alla Casa Bianca questo sarebbe l'ennesimo motivo per un attacco al Presidente, che verrebbe sbugiardato su tutti i media come imbroglione, pagliaccio e venditore di fumo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom ott 17, 2021 8:28 am

Truth, il nuovo social di Donald Trump dovrebbe arrivare a febbraio
Tommaso Meo
7 gennaio 2022

https://www.wired.it/article/truth-soci ... -febbraio/

Secondo l’App Store la data di debutto di Truth sarà il 21 febbraio. Quel giorno negli Stati Uniti cade il Presidents’ Day, una festività istituita per commemorare il compleanno di George Washington e celebrata il terzo lunedì di febbraio, e ovviamente non sembra scelta caso per lanciare il social di Donald Trump.

Truth, che sostiene di combattere la "tirannia delle Big Tech e le loro menzogne", è stato realizzato dal Trump media and technology group (Tmtg), la nuova società dell'ex presidente degli Stati Uniti, e poteva essere preordinato in America a partire da ottobre, quando è stato annunciato al grande pubblico. Sul sito ufficiale c’è un link che rimanda all’App Store e un modulo da compilare per essere messi in lista d’attesa. Truth è stato già lanciato in versione beta "solo per invitati" secondo quanto ha dichiarato lo stesso Trump durante un evento a dicembre.

A parte la data precisa del lancio sull’App Store, sappiamo poco della piattaforma e di come funziona. Non è chiaro se a fine febbraio sarà disponibile anche su Android e sul web e non si sa ancora se sia prevista una qualche forma di moderazione dei contenuti, anche se a considerare le premesse non sembra certo la priorità maggiore di Trump e dei suoi alleati.

Come interfaccia Truth assomiglia molto a Twitter, almeno a quanto sembra guardando gli screen disponibili sull’App Store. Sono simili il profilo utente e la timeline, ma ogni post è chiamato “verità”. Esistono anche i corrispettivi del pulsante “preferito” e del “retweet”. Che il design ricordi Twitter non è quasi di sicuro un caso. Il social di microblogging è stato per anni il mezzo preferito di Trump, fino a quando non è stato definitivamente bandito nel gennaio dello scorso anno con l’accusa di avere incoraggiato l’insurrezione a Capitol Hill.

Dopo aver cercato di essere riammesso sia su Twitter che su Facebook, a maggio l’ex presidente ha lanciato quello che era essenzialmente un blog, chiamato From the desk of Donald J. Trump, in cui pubblicava i suoi commenti sulla politica americana, ma la scarsa popolarità dell’operazione ha portato alla chiusura del sito meno di un mese dopo il suo lancio. Trump intanto ha fatto causa a Twitter a ottobre nel tentativo di ripristinare il suo account. Nel frattempo, Truth potrebbe diventare il nuovo megafono di Trump in vista delle elezioni presidenziali del 2024.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom ott 17, 2021 8:28 am

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom ott 17, 2021 8:29 am

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom ott 17, 2021 8:29 am

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom ott 17, 2021 8:29 am

2)
Trump e i repubblicani



The Hill – McConnell riceve la sveglia dai Repubblicani
14 ottobre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... ubblicani/

Il contraccolpo che il leader della minoranza del Senato Mitch McConnell ha ricevuto dai colleghi senatori repubblicani la scorsa settimana è un campanello d’allarme per il leader del GOP che non ha più alcun capitale politico da spendere per aiutare i Democratici ad alzare nuovamente il tetto del debito, dicono gli aiutanti e gli strateghi del GOP.

McConnell è ancora al sicuro nella sua posizione di leader repubblicano del Senato, nonostante gli attacchi regolari dell’ex presidente Donald Trump, che ha chiesto la sua sostituzione.

Tuttavia, allo stesso tempo, gli assistenti e gli strateghi repubblicani del Senato dicono che la reputazione di McConnell abbia subito un colpo la scorsa settimana, quando ha accettato un aumento del tetto del debito valido per due mesi dopo aver detto per settimane che i Repubblicani non avrebbero aiutato i Democratici sulla questione.

McConnell non ha annunciato la sua offerta al leader della maggioranza del Senato Chuck Schumer fino a quando non ha rilasciato una dichiarazione mercoledì, e molti Repubblicani del Senato erano stati tenuti all’oscuro fino a quando la dichiarazione non è stata resa pubblica.

Anche ad un pranzo del comitato direttivo repubblicano del Senato, poco prima che la dichiarazione uscisse, McConnell aveva tenuto i suoi piani nascosti mentre i colleghi repubblicani del Senato discutevano sulle varie opzioni per uscire dalla situazione di stallo.

Ciò che ha reso la lotta interna ai Repubblicani della scorsa settimana diversa dai precedenti battibecchi è che McConnell stavolta ha ascoltato le critiche degli alleati, come il presidente del comitato politico repubblicano del Senato Roy Blunt del Missouri, un membro del suo team della leadership, ed il senatore Lindsey Graham del Sod Carolina, il repubblicano di più alto rango nella commissione Bilancio del Senato, che ha cercato di seppellire “l’ascia di guerra” tra McConnell e Trump.

Persino il senatore Mitt Romney, che è noto per essere un “moderato” nella conferenza del GOP del Senato, ha espresso i suoi dubbi.

“Penso che questa sia stata una crisi fatta interamente da McConnell quando ha deciso di annunciare la posizione del caucus quest’estate. Ha creato il dramma e ha pensato che sarebbe andata molto diversamente da come si aspettava e poi ha aperto gli occhi“, ha detto un assistente repubblicano del Senato che ha richiesto di restare anonimo per poter valutare sinceramente la posizione di McConnell dopo la lotta sul tetto del debito. “Ha messo il suo gruppo in una posizione difficile“.

“Si vanta di proteggere il gruppo da voti difficili e questo ovviamente ha subito un duro colpo”, ha aggiunto l’assistente.

Il senatore Ted Cruz, un antagonista di lunga data di McConnell, ha percepito la debolezza dopo la riunione della conferenza del GOP al Senato di giovedì e ha immediatamente preso la parola per attaccare il suo leader.

“Credo che il leader democratico Schumer fosse sul punto di arrendersi e poi purtroppo… I Repubblicani hanno guardato da un’altra parte. Penso che sia stato un errore”, ha detto.

Uno stratega repubblicano alleato di McConnell, tuttavia, ha sostenuto che la lotta della scorsa settimana non avrà alcun effetto prolungato sul leader del GOP.

“Nel più grande schema è irrilevante, perché siamo a sei settimane da un’altra prova di forza”, ha detto lo stratega, prevedendo che l’attenzione pubblica si sposterà rapidamente su altre questioni.

“Ciò che conta è come i membri [del Senato repubblicano] percepiscano” McConnell, “e i senatori sostengono McConnell con entusiasmo”, ha detto lo stratega.

McConnell non sarà in grado quindi di ottenere i 10 Repubblicani che gli servono per aiutare i Democratici ad alzare di nuovo il tetto del debito, cosa che ha detto a Joe Biden in una lettera inviata venerdì, che era anche un messaggio rivolto anche ai Repubblicani.

“Non farò parte di alcun impegno in futuro per mitigare le conseguenze della cattiva gestione democratica”, ha scritto. “Non possono inventare un’altra crisi e chiedere il mio aiuto”.

Un secondo assistente repubblicano del Senato ha detto che McConnell non aveva un piano di uscita politicamente praticabile nel caso in cui Schumer si fosse rifiutato di fare marcia indietro nella lotta ed usare il processo di Riconciliazione del Bilancio per alzare il tetto del debito.

“Gli fa male, ed è per questo che ha inviato quella lettera a Biden dicendo che non l’avrebbe fatto di nuovo. Questo perché non può farlo di nuovo. Non ci saranno 10 voti repubblicani se non otteniamo prima qualcosa”, ha detto l’assistente.

“McConnell chiamava e supplicava la gente di aiutarlo”, ha aggiunto la fonte, descrivendo quanto fosse difficile raccogliere i voti del senatori del GOP solo per un’estensione di due mesi.

L’assistente ha notato che la posizione di McConnell nella conferenza si è indebolita dall’ultima volta che c’è stata una grande lotta interna sul limite del debito nel 2014, perché i suoi più fedeli alleati come gli ex senatori Pat Roberts del Kansas e Lamar Alexander del Tennessee si sono ritirati dalla politica.

Un’altro gruppo di alleati di McConnell si ritirerà dalla politica alla fine del prossimo anno, quando i senatori Rob Portman dell’Ohio, Richard Shelby dell’Alabama, Richard Burr del Nord Carolina e lo stesso Roy Blunt.

Tutto questo probabilmente renderà il lavoro di McConnell ancora più difficile, specialmente quando avrà a che fare con Donald Trump, che spesso ha pesato pubblicamente sulla lotta all’innalzamento del tetto del debito.

La prossima battaglia arriverà verso la fine di novembre, quando il Senato si avvicinerà ad una nuova scadenza per il tetto del debito.

“Questo mette McConnell in un canyon dove deve essere duro e combattere contro l’innalzamento del tetto del debito“, ha detto Brian Darling, uno stratega del GOP ed ex assistente al Senato. “Ha perso la faccia durante quel dibattito e ora dovrà fare un passo avanti ed essere effettivamente più duro con il secondo tentativo sul tetto del debito e costringere i Democratici ad usare la Riconciliazione“.

McConnell e gli altri 10 Repubblicani che hanno votato per contribuire ad alzare il tetto del debito sono stati criticati dall’ex presidente Donald Trump durante un raduno in Iowa.

“Pensare che abbiamo avuto 11 Repubblicani che sono andati avanti con un’estensione. Guidati da Mitch McConnell, riuscite a crederci?” Ha detto Trump davanti a una folla acclamante a Des Moines.

McConnell e tre membri del suo team della leadership, i moderati Susan Collins del Maine e Lisa Murkowski dell’Alaska erano tra quegli 11. Quel voto potrebbe tornare a perseguitare la Murkowski ed anche il capogruppo di minoranza del Senato John Thune del Sud Dakota (il vice di McConnell) alle primarie dell’anno prossimo, se decideranno di correre per la rielezione.



Usa, cosa c'è dietro allo scontro sul debito fra Biden e i Repubblicani
Stefano Magni
8 Ottobre 2021

https://it.insideover.com/politica/usa- ... icani.html

Negli Usa, il rischio default è stato scongiurato, salvo sorprese. Con un accordo raggiunto nella notte fra mercoledì e giovedì 7 ottobre, i Repubblicani hanno consentito di alzare temporaneamente il tetto del debito pubblico, almeno fino a dicembre. I dettagli dell’accordo, così come il prossimo tetto del debito sono ancora ignoti, la reazione della Casa Bianca è stata molto fredda, ma in questo modo si consente, comunque, al governo federale di prendere in prestito tutto il necessario per pagare le spese in scadenza. In caso contrario, il 18 ottobre, non avrebbe avuto a disposizione le risorse, con conseguenze gravi nell’immediato e anche nel lungo periodo.

I Repubblicani hanno opposto una lunga resistenza prima di fare questa concessione alla controparte, anche se hanno dovuto subire pressioni molto forti, sia dal mondo politico che da quello economico. Il presidente Joe Biden, dopo aver incontrato i vertici delle grandi banche statunitensi ha rimproverato il partito di opposizione di irresponsabilità, delineando possibili scenari catastrofici (“Un meteorite sta per colpire l’economia degli Usa”). Su questo è stato pienamente sostenuto dagli amministratori delegati delle grandi banche Jp Morgan, Citigroup e Bank of America, che hanno partecipato all’incontro con il presidente. La segretaria al Tesoro Janet Yellen (già governatrice della Federal Reserve, la banca centrale statunitense) aveva avvertito da settimane il pericolo di fare default. La prima conseguenza sarebbe stata la sospensione delle pensioni e dei buoni per l’istruzione per decine di milioni di famiglie. Ma l’impatto peggiore e di lungo termine sarebbe stato il declassamento del rating degli Stati Uniti, dopo una loro possibile insolvenza. I Repubblicani sono stati accusati da Biden di confondere le acque anche nelle loro giustificazioni: si sono opposti all’innalzamento del tetto del debito, dichiaratamente, per protesta contro i nuovi piani di spesa pubblica dei Democratici, ma il default rischiato riguardava spese già concordate e votate dai Repubblicani stessi, quando erano loro il partito di maggioranza in Senato.

Il braccio di ferro al Congresso

Il capogruppo dei Repubblicani in Senato, Mitch McConnell, ha dunque ceduto, almeno temporaneamente, alle pressioni della maggioranza e della Casa Bianca. La decisione è stata affidata a un tweet: “Permetteremo ai democratici di usare normali procedure per approvare una estensione d’emergenza del tetto del debito ad un ammontare fisso in dollari per coprire il necessario fino a dicembre”. Dopo dicembre, si intende, riprenderà il braccio di ferro sul tetto del debito. In un tweet precedente, McConnell, aveva definito la crisi del debito come “auto-inflitta” dai Democratici. Se avessero scelto una procedura parlamentare di “riconciliazione” avrebbero infatti potuto approvare da soli, con un voto a maggioranza semplice, l’innalzamento del tetto, senza necessariamente farlo approvare anche dalla minoranza repubblicana.

Lo scontro, dunque, più che economico, è stato politico. I Democratici vogliono che il tetto del debito sia innalzato con un voto bipartisan. I Repubblicani, al contrario, vogliono sottolineare che la responsabilità, l’onore e anche l’onere di un maggior indebitamento (che non è scontato, ma molto facile, se i limiti verranno alzati di nuovo…) è unicamente del partito che attualmente ha la maggioranza al Congresso e controlla anche l’esecutivo. Da qui si può capire che la responsabilità per il “meteorite” che, secondo Biden, era in arrivo sull’economia Usa, vada alquanto ridimensionata. In caso di emergenza, infatti, i Democratici avrebbero potuto far passare una legge ad hoc a maggioranza semplice.

La storia del debito americano

È quantomeno curioso che, almeno dai tempi dell’amministrazione Obama, si parli di “responsabilità” quando i membri del Congresso autorizzano più debiti. Forse la teoria economica è cambiata così radicalmente rispetto al passato, che ci si è dimenticati a cosa servisse l’istituzione del “tetto” sul debito. Fino al 1917, il Congresso doveva autorizzare ogni emissione di buoni del tesoro, consapevole che uno Stato che chiede soldi in prestito ai propri cittadini o ad altri governi sta rischiando comunque di essere insolvente. Il 1917 fece eccezione, perché all’ordinaria amministrazione si aggiunse anche l’intervento nella Grande Guerra, dunque fu prevista una misura per stabilire un tetto per i crediti di guerra, nella seconda legge sui Liberty Bond.

Nel dopoguerra il tetto del debito fu misura temporanea e divenne una regola generale (quanto il governo federale può indebitarsi) nel 1939, alla conclusione del New Deal e alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, dunque in condizioni veramente straordinarie, per evitare che il debito pubblico esplodesse. Da lì in avanti, prima per motivi bellici, poi di spesa sociale, il tetto è stato continuamente innalzato, salvo pochissime eccezioni (1946, 1956, 1960, 1963). Dopo il 1963, il tetto del debito è stato sempre innalzato, quasi tutti gli anni fiscali.

I primi record sono stati battuti dal Partito Democratico ai tempi della prima amministrazione Obama. Ma anche i Repubblicani non scherzavano: avevano alzato il tetto del debito di 984 miliardi nel 2003 (anno della Guerra in Iraq) e di 850 miliardi l’anno successivo, quando erano maggioranza in Congresso. Ma, i Democratici hanno autorizzato un incremento di 1900 miliardi di dollari nel 2010 e ben 2100 nel 2012, pur non essendo in guerra, negli anni dei grandi piani di stimolo durante la Grande Recessione. Poi sono seguiti gli anni delle “sospensioni” del tetto, avvenute cinque volte, dal 2013 ad oggi, non viene fissato un limite e il governo federale ha temporaneamente mani più libere nel chiedere prestiti. Ad oggi il tetto ammonta a 28.500 miliardi di dollari, in un Paese in cui il debito pubblico ammonta a 28.900 miliardi di dollari, pari al 107,6% del Pil.

Anche qui è bene notare che non necessariamente il debito aumenta ogni volta che viene innalzato il tetto massimo di indebitamento. Ma di sicuro, alzare il tetto permette (e incoraggia) anche un maggior indebitamento del governo federale. Soprattutto negli anni di Obama, questo è aumentato dal 68% del Pil (nel 2008) al 105% nel 2016. Nel 2014 era stata superata, per la prima volta, la soglia, anche psicologica, del 100% sul Pil. Con Trump il debito pubblico è rimasto costante, fra il 104 e il 107%. Ora, quel che i Repubblicani vogliono sottolineare con la loro “irresponsabile” resistenza, è che il debito non è infinito. Prima o poi si paga. I Democratici, per l’immediato futuro, intendono introdurre un piano sociale da 3500 miliardi di dollari. Anche se affermano che non peserà sul debito, perché sarà finanziato con tasse sui “ricchi” o prendendo fondi da altri programmi federali, il prossimo piano rischia di farlo aumentare fino al 129% del Pil entro il 2031, con buona pace della politica “responsabile”.


Un'altra traditrice dell'oligarchia di Washington

La globalista RINO anti-Trump Liz Cheney vuole salvare l'anima del Partito Repubblicano americano appoggiandosi all'agenda radicale transgender e con il sostegno del movimento super-socialista Occupy Democrats
https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 0720181263

Liz Cheney appoggia l’agenda radicale transgender, ed incassa anche l’appoggio di Occupy Democrats
1 ottobre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... democrats/

La rappresentante repubblicana del Wyoming Liz Cheney ha appoggiato l’agenda radicale dei transgender domenica, dicendo a “60 Minutes” della CBS che la riluttanza dei suoi colleghi del GOP a sostenere l’ideologia gender-fluid è pericolosa.

“Dobbiamo lavorare contro le discriminazioni di tutti i tipi“, ha detto la Cheney a Lesley Stahl della CBS. “Eravamo ad un evento qualche sera fa e c’era una giovane donna che ha detto che a volte non si sente sicura perché è transgender. E nessuno dovrebbe sentirsi insicuro. Libertà significa libertà per tutti“.

Liz Cheney sarebbe già solo in difficoltà a trovare dei Repubblicani che desiderino fare veramente del male alle persone che si identificano come transgender, ma la cosiddetta libertà di negare il proprio sesso e di vivere la disforia di genere in maniera disinibita, a volte includendo anche la mutilazione dei propri organi genitali, comporta gravi conseguenze.

In un lungo saggio dell’ex scrittrice del New York Times Bari Weiss Substack, la giornalista indipendente Katie Herzog ha delineato le ramificazioni degli standard della cancellazione del sesso biologico nel sistema sanitario. L’affermazione aggressiva di volere cambiare genere a tutti i costi, ha scritto la Herzog, ha cominciato a rendere ciechi i fornitori dei servizi agli individui, poiché certi disturbi hanno più probabilità di colpire gli uomini che le donne, e viceversa.

“Questa ipersensibilità sta minando la formazione medica“, ha riferito la Herzog, dopo aver condiviso il triste racconto di una paziente, identificatasi come transgender, il cui dolore addominale è stato attribuito all’obesità invece che alla gravidanza. Ma quando che gli operatori ospedalieri hanno scoperto la vera causa del disturbo, il bambino era già morto.

Altre patologie che si presentano in modo diverso e con tassi diversi tra maschi e femmine includono ernie, artrite reumatoide, lupus, sclerosi multipla ed asma, tra molti altri. Maschi e femmine hanno anche diversi intervalli per la funzione renale, il che ha un impatto sul dosaggio dei farmaci. Maschi e femmine hanno sintomi diversi anche durante gli attacchi di cuore: i maschi si lamentano del dolore al petto, mentre le donne sperimentano stanchezza, vertigini e indigestione. In altre parole: il sesso biologico è un fattore enormemente importante per sapere che cosa affligge i pazienti e come trattarli correttamente.

Fuori dagli ospedali, la concezione che esista una “libertà” dal sesso binario, che è ora sostenuta dalla deputata del Wyoming, si è diffusa nelle classi K-12 dove i bambini dai 3 ai 5 anni vengono indottrinati con i concetti del transgenderismo già prima che si manifesti la pubertà. I bambini cresciuti in un mondo in cui il genere è stato trasmesso come un’astrazione dell’immaginazione stanno crescendo confusi, con una disforia di genere che rapidamente sta insorgendo come un’epidemia sociale.

La sbandata a sinistra della Cheney arriva quando ormai da molti mesi la deputata ha intensificato la sua faida continua con l’ex presidente Donald Trump e gli elettori repubblicani.

A luglio, la Cheney ha dato completa apertura all’inchiesta faziosa della presidente della Camera Nancy Pelosi per indagare sulla rivolta del 6 gennaio al Campidoglio. Bollando i disordini come “il più grave attacco al nostro Campidoglio dal 1814”, la Cheney ha detto a “60 Minutes” che la sua sola partecipazione come vice presidente della commissione “rende quella commissione bipartisan“.

Liz Cheney è infatti una dei due repubblicani – l’altro è il collega repubblicano “Never Trump” Adam Kinzinger dell’Illinois – a servire in questa commissione assolutamente politicizzata sul 6 gennaio, dopo che Nancy Pelosi ha vietato ad altri repubblicani di parteciparvi.

“Il Congresso è obbligato a condurre un’indagine completa sull’attacco più grave al nostro Campidoglio dal 1814“, diceva la Cheney mentre prendeva il suo incarico dalle mani dei Democratici. Sembra però aver sorvolato sul raid del 1954 dei nazionalisti portoricani che spararono a cinque membri del Congresso, sull’attentato al Senato del 1983 da parte di militanti di sinistra a cui fu concessa clemenza dagli stessi Democratici – per non parlare poi dei terroristi di Al-Qaeda che fecero schiantare un aereo sul Pentagono durante gli attentati del’11 settembre, o dell’estate di rabbia dello scorso anno.

“Nessuno metterà in discussione, sapete, le mie credenziali conservatrici”, ha detto la Cheney, dopo che si è opposta al partito in alcuni dei suoi momenti più significativi durante i suoi tre mandati alla Camera. La Cheney ha amplificato la storia, rivelatasi poi una fake news – sulle taglie poste dalla Russia sui soldati americani nel 2020, ha guidato la crociata neocon per una politica estera interventista ed aggressiva, ha lanciato la campagna all’interno del GOP per l’impeachment di un presidente repubblicano durante un comizio, e ha giurato fedeltà alla “caccia alle streghe” dei Democratici messa in atto attraverso l’instaurazione della Commissione sul 6 gennaio.

Ma non è finita qui. La rappresentante del Wyoming ha ottenuto un altro appoggio di grande spessore la scorsa settimana: Occupy Democrats.

Il gruppo della sinistra-radicale ha annunciato il suo sostegno a Liz Cheney dopo che l’ex presidente George W. Bush ha dato la sua “benedizione” alla deputata con una raccolta di fondi a Dallas.

Dall’escalation con la faida interna al partito per “liberare” il GOP dall’influenza del presidente Donald Trump, e quindi dall’influenza sugli elettori repubblicani, Liz Cheney è diventata un “eroina popolare” per la Sinistra, attirando persino donazioni dai Democratici nel suo tentativo di rielezione, come evidenziato da “60 Minutes” della CBS.

La deputata del Wyoming è stata cacciata a forza dalla leadership della Camera dopo aver continuato a inimicarsi gli elettori della base repubblicana con i suoi ripetuti attacchi a Donald Trump e ai suoi sostenitori.

A gennaio, la Cheney aveva guidato anche uno sforzo interno ai repubblicani per l’impeachment del presidente uscente durante un comizio. L’inutile crociata è stata raggiunta solo da nove colleghi del GOP, molti dei quali avevano già annunciato la loro intenzione di sostenere la condanna di Trump.

La deputata ora affronta un’elezione primaria competitiva nello stato che ha dato a Trump il suo più grande margine di vittoria lo scorso novembre. L’avvocato Harriet Hageman, un ex alleato di Liz Cheney trasformatasi in sua sfidante, è formalmente entrata in gara con l’appoggio di Donald Trump all’inizio di questo mese.

Gli ultimi sondaggi mostrano la Cheney profondamente sotto terra nel suo stato natale, dopo essersi alienata la base conservatrice. In tre sondaggi condotti dopo l’ultima escalation della Cheney all’indomani delle elezioni, deve ancora superare il 25% nel sostegno tra i probabili elettori delle primarie.

The Federalist è una rivista conservatrice americana online ed un podcast che tratta i politica, politiche, cultura e religione, e pubblica anche una newsletter. Il sito è stato co-fondato da Ben Domenech e Sean Davis ed è stato lanciato nel settembre 2013. I contenuti di The Federalist vengono promossi dal sito americano di sondaggi RealClearPolitcs.




13 Repubblicani salvano Biden e Pelosi approvando la cosiddetta legge sulle infrastrutture da 1,2 trilioni di dollari

Breitbart News
6 novembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... i-dollari/

Elenco: Ecco i Nomi dei 13 repubblicani…
I rappresentanti. John Katko (R-NY), Don Bacon (R-NE), Jeff Van Drew (D-NJ), Fred Upton (R-MI), Adam Kinzinger (R-IL), Don Young (R-AK), Tom Reed (R-NY), Chris Smith (R-NJ), Andrew Garbarino (R-NY), Nicole Malliotakis (R-NY), Brian Fitzpatrick (R-PA), Anthony Gonzalez (R-OH), e David McKinley (R-WV) hanno riferito di aver votato Sì al cosiddetto disegno di legge “bipartisan” sulle infrastrutture.


La Camera ha votato per concordare l’emendamento del Senato alla H.R. 3684, la cosiddetta legge “bipartisan” sulle infrastrutture, precedentemente nota come Infrastructure Investment and Jobs Act.

Il disegno di legge è passato 228 a 206, con il sostegno schiacciante dei Democratici e un po’ di sostegno repubblicano.

Tredici repubblicani della Camera hanno votato per salvare l’agenda di Pelosi e Biden, dando loro la maggioranza nella Camera necessaria per far passare la legge.

I rappresentanti. John Katko (R-NY), Don Bacon (R-NE), Jeff Van Drew (D-NJ), Fred Upton (R-MI), Adam Kinzinger (R-IL), Don Young (R-AK), Tom Reed (R-NY), Chris Smith (R-NJ), Andrew Garbarino (R-NY), Nicole Malliotakis (R-NY), Brian Fitzpatrick (R-PA), Anthony Gonzalez (R-OH), e David McKinley (R-WV) hanno riferito di aver votato Sì al cosiddetto disegno di legge “bipartisan” sulle infrastrutture.

La Camera ha votato la legge sulle infrastrutture dopo che i progressisti hanno trovato un accordo con i moderati e Biden, in cui entrambe le parti del Partito Democratico volevano l’assicurazione che avrebbero votato per l’altra legge sulle infrastrutture c.d “umane”.

I moderati si sono impegnati a votare per il Build Back Better Act una volta ricevuto il punteggio del Congressional Budget Office (CBO), “non più tardi della settimana del 15 novembre:”

Come parte dell’accordo, Pramila Jayapal (D-WA), la presidente del Congressional Progressive Caucus (CPC), ha detto in una dichiarazione che voteranno per passare la legge “bipartisan” sulle infrastrutture e la norma per il Build Back Better Act da 1,75 trilioni di dollari.

L’ex presidente Donald Trump ha rilasciato una dichiarazione prima del voto, dicendo che i progressisti verranno “ingannati e giocati” dai Democratici moderati.

“È così interessante vedere i cosiddetti “progressisti” democratici che vengono ingannati e giocati dai democratici moderati”, ha detto Trump. “Una volta era il contrario. Vediamo se i Progressisti si piegano, e quanto tempo ci metteranno a farlo?”.

La cosiddetta legge “bipartisan” sulle infrastrutture era passata al Senato con l’auto di 19 senatori repubblicani, nonostante la forte opposizione dei conservatori del Senato.

Il senatore Mike Braun (R-IN) aveva detto ad agosto che quei repubblicani sono stati dei “complici” nel sostenere la legge “bipartisan“, in quanto avrebbe portato al passaggio del Build Back Better Act dei Democratici.

Il rappresentante Jim Banks (R-IN), il presidente del Republican Study Committee (RSC), ha costantemente fatto appello ai Repubblicani a non dare il proprio sostegno alla legge “bipartisan” sulle infrastrutture.

Da agosto, Banks dice che il disegno di legge non finanzierebbe effettivamente le infrastrutture, ed invece aggiungerà altro debito, oltre ad essere marcio a causa degli emendamenti voluti dalla Sinistra:

Il Congressional Budget Office (CBO) ha trovato che la legge aggiungerà altri 256 miliardi di dollari al debito pubblico, mentre per il Penn-Wharton Budget Model ha detto che la legge non comporterà neppure alcun livello “significativo” di crescita economica.

Nella cosiddetta legge “bipartisan” sulle infrastrutture avanzerebbero anche le priorità della Sinistra:

Definisce “l’identità di genere” come una “classe protetta”.
Distribuisce sovvenzioni di “equità digitale” in parte basate sullo status di minoranza razziale od etnica.
Programma una riduzione delle emissioni di carbonio.
Contiene finanziamenti per “veicoli a zero emissioni”.
Affronta “l’equità del pedaggio per gli autobus su strada”.
Contiene la parola “equità” 64 volte


Stanzia circa 2,5 miliardi di dollari per aiutare il governo degli Stati Uniti ad espandere i centri di accoglienza alla frontiera, usati dai migranti delle nazioni povere dell’America centrale e di altre regioni del mondo.

In particolare, il cosiddetto disegno di legge “bipartisan” sulle infrastrutture non contiene alcuna vittoria conservatrice di rilievo.

La legislazione richiede solo uno studio per esaminare il potenziale impatto della revoca del permesso per l’oleodotto Keystone XL, anche se non ripristinerà il progetto che avrebbe creato migliaia di posti di lavoro. La legge stanzia inoltre miliardi di dollari per i clandestini che attraversano il confine ma zero dollari per la costruzione di un muro al confine.

La legge ora andrà sulla scrivania di Joe Biden per essere firmata.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom ott 17, 2021 8:30 am

Mike Pence: “Il presidente Trump si sbaglia”; “Non avevo il diritto di rovesciare le elezioni
5 gennaio 2022

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... -elezioni/

L’ex vicepresidente Mike Pence ha contestato l’affermazione dell’ex presidente Donald Trump secondo cui avrebbe potuto cambiare il risultato delle elezioni presidenziali del 2020 mentre ha parlato venerdì durante una conferenza in Florida.

L’ex presidente Mike Pence ha criticato l’ex presidente Donald Trump durante un discorso alla Federalist Society venerdì per aver affermato che avrebbe potuto ribaltare i risultati delle elezioni del 2020.

“Il presidente Trump si sbaglia. Non avevo il diritto di rovesciare le elezioni“, ha detto Mike Pence, secondo una clip della CNN dell’evento. “La presidenza appartiene al popolo americano e solo al popolo americano”.

“Francamente non c’è idea più anti-americana della nozione che una sola persona possa scegliere il presidente americano”, ha detto Mike Pence. “Secondo la Costituzione non avevo il diritto di cambiare il risultato delle nostre elezioni, come Kamala Harris non avrà il diritto di ribaltare le elezioni quando li batteremo nel 2024”, ha aggiunto tra gli applausi scroscianti del pubblico della Federalist Society.

Donald Trump ha ripetutamente preso di mira Mike Pence, così come ha denunciato vari stati decisivi per la corsa presidenziale che ritiene possano aver influenzato il risultato delle elezioni, tra cui Georgia, Arizona, Pennsylvania, Michigan, Nevada e Wisconsin. L’ex presidente ha sostenuto più volte che in quegli stati si sono verificati diffusi brogli elettorali e che le elezioni del 2020 sono state “truccate“.

Donald Trump se l’è presa con Mike Pence specificamente perché l’ex vice presidente – aderendo a quelli che sostiene essere i suoi doveri costituzionali – ha certificato il 7 gennaio scorso che Joe Biden ha ricevuto 306 voti del Collegio Elettorale che elegge il presidente contro i 232 di Trump.

Mike Pence, che è stato presentato come un possibile contendente alle presidenziali del 2024, in passato è stato meno diretto nel dissentire verso Donald Trump sulla questione, dicendo nel New Hampshire a giugno che lui e Trump potrebbero non vedere come un “occhio per occhio” gli eventi del 6-7 gennaio e dicendo più tardi quello stesso mese ad un evento della Reagan Foundation che la Costituzione non concede al vice presidente l’autorità di rifiutare i voti del Collegio Elettorale.

Ma le ultime osservazioni più schiette di Pence arrivano come una risposta diretta a Donald Trump che ha nuovamente criticato Mike Pence la scorsa domenica.

Donald Trump sarebbe stato spinto a parlare contro il suo ex vicepresidente da un gruppo bipartisan di senatori moderati, tra cui i sensori Susan Collins (Repubblicana del Maine) e Joe Manchin (Democratico della West Virginia), che hanno spinto per riformare l’Electoral Count Act, una legislazione che risale al 1887 e che detta il processo che il Congresso utilizza per certificare i risultati delle elezioni presidenziali.

Trump ha detto nella sua dichiarazione di domenica:

Se il vicepresidente (Mike Pence) non aveva ‘assolutamente alcun diritto’ di cambiare i risultati delle elezioni presidenziali al Senato, nonostante la frode e molte altre irregolarità, come mai i democratici e i repubblicani RINO, come Wacky Susan Collins, stanno disperatamente cercando di far passare una legislazione che non permetterà più al vicepresidente di cambiare i risultati delle elezioni? In realtà, quello che stanno dicendo è che Mike Pence aveva il diritto di cambiare il risultato, e ora vogliono toglierglielo. Sfortunatamente, non ha esercitato questo potere, avrebbe potuto ribaltare l’elezione!

Lo scorso maggio, Donald Trump ha definito le elezioni del 2020 come la “più grande frode elettorale nella storia del nostro Paese” ed ha detto che a Mike Pence è mancato “il coraggio di rimandare il voto del Collegio Elettorale agli stati per la ri-certificazione”.

Secondo il parere legale dell’ex ispettore generale del Dipartimento della Difesa, Joseph Schmitz, che ha redatto e riassunto in quei giorni difficili gli argomenti legali sul tema per conto del Rappresentante Jim Jordan, Repubblicano dell’Ohio, Mike Pence aveva l’autorità costituzionale di opporsi alla certificazione dei voti elettorali presentati da una manciata di stati. Il parere di Schmitz è stato pubblicato sul sito everyleg
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom ott 17, 2021 8:31 am

Meta, Peter Thiel lascia il cda per sostenere Trump alle elezioni mid-term
L’investitore repubblicano incarna i valori della destra nella Silicon Valley. Fu tra i primi a credere il Facebook, adesso punta tutto sulla politica
8 febbraio 2022

https://www.ilsole24ore.com/art/meta-pe ... m-AE5FFmCB

Peter Thiel, uno dei volti più noti della Silicon Valley e co-fondatore di Paypal, si appresta a lasciare il consiglio di amministrazione di Meta, nel quale siede dal 2005, dopo l’assemblea annuale di maggio. Lo annuncia la stessa Meta. Secondo indiscrezioni, il miliardario della Silicon Valley intende concentrarsi sulle elezioni di metà mandato che ritiene cruciali per cambiare la direzione del paese. Thiel intende sostenere i candidati che stanno dalla parte dell’agenda dell’ex presidente Donald Trump, che ha appoggiato nel 2016. Thiel è uno dei maggiori finanziatori del partito repubblicano e la sua uscita dal consiglio di amministrazione si traduce per Meta nella perdita della voce più conservatrice nel board. «Ritiene che il partito repubblicano possa portare avanti l’agenda di Trump e vuole fare il possibile. Si concentrerà nel sostenere Blake Masters, JD Vance e altri per sostenere l’agenda Trump», riferiscono fonti repubblicane ai media americani.

Thiel è stato il primo investitore esterno di Facebook: nell’agosto 2004 acquistò una quota nel social media per 500mila dollari. Una partecipazione che gli è valsa milioni di dollari di guadagno negli anni. «Peter è stato un componente di valore del consiglio di amministrazione e gli sono profondamente grato per tutto quello che ha fatto per la società, dal credere in noi quando pochi altri lo facevano all’insegnarmi molte lezioni di business, economia e del mondo», afferma Mark Zuckerberg in una nota. «È stato un privilegio lavorare con uno dei più grandi investitori dei nostri tempi. Il suo talento aiuterà Meta e guiderà la società in una nuova era», mette in evidenza. L’uscita del miliardario coincide con l’aumento della pressione su Meta su diversi fronti. Considerato una delle più importanti voci conservatrici nell’industria hi tech, Thiel ha avuto un ruolo di primo piano nel consiglio di amministrazione di Meta. Nel 2016 è stato il maggiore alleato di Trump nella Silicon Valley, contribuendo alla sua campagna.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Prossimo

Torna a Diritti umani, discriminazioni e razzismi

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 4 ospiti

cron