USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » mar gen 04, 2022 9:13 pm

19)
Biden e il covid




La Corte Suprema salva gli Americani dall’obbligo a farsi il vacci contro il COVID di Joe Biden, ma la lotta non è finita
Il governo non può essere la tua tata, e non dovrebbe essere neanche il tuo medico.
Tratto e tradotto da un articolo di opinione di Mark Brnovich per Fox News.
14 gennaio 2022

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... -e-finita/


L’anno scorso, Joe Biden ha lanciato un assalto senza precedenti alle libertà costituzionali degli americani imponendo degli obblighi illegali alla vaccinazione contro il COVID-19 a milioni di individui. Il nostro ufficio è entrato in azione, presentando la prima causa a livello nazionale contro gli obblighi vaccinali per gli appaltatori e i dipendenti federali, e guidando altre due cause contro gli obblighi per le aziende private e gli operatori sanitari.

Non ci è voluto molto perché queste cause raggiungessero la Corte Suprema degli Stati Uniti, che ha ascoltato entrambi i casi sull’obbligo imposto dall’OSHA e quello sugli operatori sanitari dei CMS con un procedimento accelerato. Questa settimana, la Corte Suprema ha rilasciato le sue opinioni su entrambi i casi, abbattendo il l’obbligo imposto dall’OSHA e consentendo al l’obbligo dei CMS di restare. Grazie alla sentenza sull’obbligo alla vaccinazione dell’OSHA, decine di milioni di americani impiegati in aziende private sono stati salvati da questo obbligo.

Tuttavia, siamo rimasti delusi che agli operatori sanitari non siano stati concessi gli stessi diritti. Ciononostante, questo è stato il primo passo per limitare lo sconfinamento incostituzionale di obblighi inconcepibili emessi dall’amministrazione Biden.

Come abbiamo affermato per mesi, il governo federale non può essere la vostra tata, e non dovrebbe essere nemmeno il vostro medico. Ha usato questa emergenza del COVID-19 per requisire troppe libertà che spettano solo agli stati sovrani e agli americani liberi. La storia ci ha insegnato che una volta che un governo toglie i diritti ai suoi cittadini, questi non vengono quasi mai recuperati. Gli Stati devono essere vigili e sempre pronti a sfidare un governo federale che sta crescendo troppo velocemente e che sta diventando troppo potente.

Ecco perché il nostro ufficio è stato orgoglioso di guidare questo sforzo per proteggere le libertà e i mezzi di sostentamento degli americani. Queste cause non erano un dibattito sull’efficacia dei vaccini contro il COVID-19 – come alcuni hanno tentato di inquadrare questo argomento. Riguardavano l’oltraggio di un presidente prepotente e di burocrati radicali che stanno arrogantemente tentando di prendere decisioni mediche per tutti.

Questa lotta non finisce con queste cause che la Corte Suprema ha deciso. Abbiamo altri casi in corso che riguardano ulteriori obblighi alla vaccinazione che l’amministrazione sta cercando di imporre al popolo americano. Nessuno dovrebbe scegliere tra il proprio lavoro e i propri diritti costituzionali, ed è per questo che continueremo a combattere per conto di tutti gli americani.

In definitiva, questa lotta riguarda molto più di questi obblighi. Riguarda la direzione di questo paese e il futuro che lasceremo ai nostri figli. L’amministrazione Biden crede che non possiamo esistere senza un governo centralizzato che prenda le migliori decisioni per tutti noi. Gli obblighi alla vaccinazione anti COVID-19 non sono stati il primo, e certamente non saranno l’ultimo passo verso questa deriva autoritaria.

Noi rifiutiamo questo esito per gli Stati Uniti. Crediamo che tutti noi abbiamo ricevuto diritti inalienabili dal nostro Creatore, non dal governo. Crediamo che il governo derivi i suoi poteri dal consenso dei governati. Ecco perché abbiamo – e continueremo a – combattere questi obblighi e a proteggere le libertà degli americani.



L’obbligatorietà dei vaccini è una linea rossa che non si può superare.
Crisis Magazine
22 gennaio 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... -superare/

Tratto e tradotto da un articolo di Riley Kane, un avvocatessa che rappresenta principalmente i dipendenti nelle cause per recuperare i crediti da lavoro non pagati.

Dopo due anni di divieti e di coercizioni, Joe Biden era pronto ad imporre un obbligo alla vaccinazione con la forza della legge. La Corte Suprema ha preso una decisione dovendo discutere sul fatto che lo Stato abbia (o meglio, possa avere) o meno questo potere. Indipendentemente dal risultato, molte restrizioni rimarranno ancora e, comunque, nuovi obblighi potranno essere ancora imposti nel prossimo futuro.

Come avvocato che rappresenta i dipendenti, ho parlato con molti che stanno soffrendo a causa di questi obblighi imposti dai governi e dalle imprese che prendono ordini dallo Stato. Queste persone hanno visto il loro futuro messo in dubbio e temono di non essere in grado di provvedere a se stessi ed alle loro famiglie.

Tutti noi abbiamo avuto un ruolo nel creare e sostenere la cultura della paura che ha portato a questi obblighi, e la nostra conformità assicura che tutto questo continui. Fortunatamente, sempre più persone comuni lo capiscono e cominciano a resistere. Questo è un bene, ma non sarà sufficiente.

Abbiamo bisogno che i nostri leader nello Stato e nella Chiesa stiano con noi. Qualunque sia la vostra posizione, ma soprattutto se siete un leader, pensate a quello che avete fatto e a quello che non avete fatto negli ultimi due anni. Se non vi siete opposti apertamente a questi obblighi, vi prego di riflettere su cosa succede quando i buoni non agiscono.

Mentre l’obbligo voluto da Joe Biden permetteva a coloro che hanno rifiutato il vaccino di portare le mascherine ed effettuare tamponi in alternativa all’iniezione – ma c’è la possibilità di ottenere un’esenzione per motivi religiosi (negli Stati Uniti, n.d.r.) – ci sono attualmente molti avvocati che lavorano duramente per sviluppare argomenti per richiedere che la vaccinazione venga adottata a prescindere.

Da più di un secolo, lo Stato si è sempre più coinvolto nelle minuzie delle nostre vite. Le nostre leggi sono state deformate per garantire il diritto di promuovere i peccati e proibire il diritto a promuovere le virtù. Questo crudele obbligo è stato solo l’ultimo di una lunga serie di perversioni.

Questi tipi di obblighi minacciano di creare una classe di cittadini di “Serie B” a cui è negato il privilegio di una vita normale, eppure solo pochi ed eroici leader li sfidano apertamente.

Buoni leader dello Stato, per quale causa più grande state aspettando di combattere?

Come cattolica, è penoso che la Chiesa non abbia preso una posizione più coraggiosa per i suoi diritti o i diritti dei fedeli. Quando il COVID-19 sembrava più pericoloso, le chiese hanno chiuso. I sacramenti sono stati ritardati.

Il peggior destino che può capitare ad un uomo non è la morte fisica. È la dannazione.

Purtroppo, invece di proclamare queste verità, la Chiesa si è unita al mondo nella paura.

Poi, quando i vaccini sono stati sviluppati o testati usando i resti di bambini abortiti, molti nella Chiesa hanno spiegato le preoccupazioni per quella macabra realtà, dicendo che sarebbe semplicemente troppo difficile separarci dai frutti del peccato, oppure suggerendo che questa cooperazione con il male dell’aborto sia sufficientemente “remota”.

La questione sull’uso di alcuni vaccini anti Covid-19 sviluppati facendo ricorso, sia nel processo di ricerca che di produzione, a linee cellulari che provengono da tessuti ottenuti dagli aborti, in Italia viene purtroppo trattata come una “Teoria della Cospirazione” o come una “Fake News”, tuttavia possiamo assicurare che è una questione reale, e che essa turba le coscienze dei fedeli cattolici nel nostro paese, tanto che sul tema è intervenuta la Civiltà Cattolica, pubblicato a riguardo l’articolo “Vaccini, come decidere responsabilmente?”, firmato da Carlo Casalone, Provinciale d’Italia dei gesuiti, medico, biogenetista, membro del Pontificio Consiglio per la Vita e docente di Teologia morale alla Pontificia Univerisità Gregoriana, che riprendeva la Nota della Congregazione per la Dottrina della Fede sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19 [clicca qui] del 21 dicembre 2020, come riportato anche dal quotidiano La Repubblica, a conferma di quanto la tematica sia reale e non frutto di speculazioni complottiste. In quell’articolo della Civiltà Cattolica si scrisse che la Congregazione della Dottrina della Fede aveva sciolto tutti i nodi morali e canonici sull’uso di quelle cellule fino all’avvento della pandemia, pur ribadendo che “il ricorso alla interruzione volontaria della gravidanza è sempre e comunque peccato mortale“. Sebbene la Congregazione per la Dottrina della Fede abbia statuito che sia “moralmente accettabile utilizzare i vaccini anti-Covid-19 che hanno usato linee cellulari provenienti da feti abortiti nel loro processo di ricerca e produzione” la stessa precisa al punto 4 che “l’uso lecito di tali vaccini non comporta e non deve comportare in alcun modo un’approvazione morale dell’utilizzo di linee cellulari procedenti da feti abortiti“. Inoltre, “Si chiede, quindi, sia alle aziende farmaceutiche che alle agenzie sanitarie governative, di produrre, approvare, distribuire e offrire vaccini eticamente accettabili che non creino problemi di coscienza, né a gli operatori sanitari, né ai vaccinandi stessi” e che, al successivo punto 5, “appare evidente alla ragione pratica che la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e che, perciò, deve essere volontaria“.

Forse possono anche dimostrare l’accuratezza filosofica di queste posizioni. Dubito che possano dimostrare la loro prudenza.

Non solo tali argomentazioni hanno minato l’autorità morale della Chiesa, ma hanno aumentato il peso di coloro la cui coscienza impedisce di cooperare con il male dell’aborto. Questi argomenti hanno armato i burocrati che agiscono in malafede con giustificazioni per negare o revocare le esenzioni basate su motivazioni religiose.

Posso in qualche modo capire, ma non posso comprendere pienamente, la difficoltà di questa posizione. I capi della Chiesa hanno una gerarchia a cui rispondere e la necessità di proteggere la Chiesa dallo Stato. Ma, vescovi e sacerdoti, vi prego, considerate anche la protezione dei vostri greggi.

Buoni leader della Chiesa, dove pensate che questo finisca?

Considerate gli esempi di San Tommaso Moro e San Giovanni Fisher e gli eventi che precedettero il loro martirio.

All’inizio del 1500, l’Inghilterra era un paese cattolico. Il futuro sembrava promettente, ma al re Enrico VIII mancava un erede. Alla fine, il re decise di divorziare da sua moglie e di prenderne un’altra, ma il papa rifiutò il divorzio richiesto dal re. Questo tuttavia non fermò il re. Prese la sua seconda “moglie” e chiese il sostegno della nobiltà e del clero.

Tutto ciò che il re voleva era solo un giuramento.

Il re fece pressioni sui nobili e trovò persino dei teologi per giustificare il suo divorzio. Senza molti indugi, quasi tutti i leader cattolici dell’Inghilterra di allora scelsero di appoggiare il re nel suo peccato. Ma non il suo cancelliere Thomas More e nemmeno il vescovo di Rochester, John Fisher.

Anche se conosciamo il risultato, considerate la prospettiva di coloro che si schierarono con il re in quel momento della storia: papi e re avevano spesso litigato. Sicuramente anche questo litigio sarebbe passato.

Sicuramente, assecondare il re era di gran lunga più prudente piuttosto che ammonirlo e provocare la sua ira. Sicuramente, la prosperità del regno sarebbe stata messa in pericolo dal dissenso di qualsiasi nobile. Sicuramente, placare il re avrebbe protetto la posizione sociale e le proprietà della Chiesa. Sicuramente, una seconda moglie sarebbe stata sufficiente. Sicuramente, la rottura con Roma sarebbe finita. Sicuramente, il re sarebbe tornato presto in sé. Sicuramente… Sicuramente avranno pensato queste cose, cos’altro potrebbe spiegare le loro scelte?

Pensate per un momento a quanto devono essersi sentiti tutti incerti in quei primi mesi dopo la rottura del re d’Inghilterra con la Chiesa. Dubito che la maggior parte degli uomini che giurarono lo avrebbero fatto se avessero saputo cosa sarebbe successo.

Pensavano che la loro conformità avrebbe comprato la pace.

Non è stato così.

Questioni spirituali a parte, i capi dell’Inghilterra di allora persero ciò che avevano cercato di ottenere. Il re generò un figlio malaticcio, che regnò brevemente prima di morire. Il trono passò poi alle due figlie del re, ma entrambe morirono senza figli, e la dinastia dei Tudor si esaurì. Così, lo scisma del re per assicurarsi la successione non portò a nulla.

Il fallimento dei nobili nell’opporsi al re, tuttavia, portò al caos. Monarchi protestanti e cattolici si scambiarono la corona avanti e indietro per un secolo. Nell’instabilità che ne seguì, l’Inghilterra fu attaccata dalla Spagna, subì molteplici persecuzioni religiose e soffrì una guerra civile che si concluse con la dittatura di Oliver Cromwell.

Alla fine, la sottomissione del clero distrusse la stessa Chiesa cattolica di Inghilterra. Enrico VIII supervisionò il furto dei monasteri e la confisca delle terre della Chiesa. E, con il passare del tempo, i protestanti guadagnarono il potere in Inghilterra ed il clero o si apostatizzò, o fuggì oppure venne martirizzato.

L’Inghilterra venne persa quando il re chiese di giurare alla malvagità; de i buoni, ma codardi, leader dello Stato inglese e della Chiesa inglese risposero acconsentendo agli ingiusti comandi del loro corrotto sovrano. Immaginate se i nobili fossero stati dalla parte di San Tommaso Moro o se il clero fosse stato con San Giovanni Fisher: tutti loro rifiutando di avallare il peccato del re e lo richiamarono al pentimento.

A quel tempo, una semplice dialettica verbale avrebbe potuto evitare un secolo di spargimento di sangue. Invece, non riuscirono ad agire quando avrebbero potuto salvare il loro paese.

Considerate questa storia. Da che parte stareste?
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Messaggioda Berto » mar gen 04, 2022 9:13 pm

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Messaggioda Berto » dom gen 09, 2022 7:58 pm

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Messaggioda Berto » dom gen 09, 2022 7:58 pm

20)
Le città a guida democratica dove la delinquenza e il crimine imperano. Il caso Filadelfia e altri.



Filadelfia, una città a dominio democratico, nel 2021 ad oggi ci sono già stati 500 omicidi.


Philadelphia hits grim record of 500 homicides as leaders stress the victims are more than numbers
Eliott C. McLaughlin, CNN
25 novembre 2021

https://edition.cnn.com/2021/11/25/us/p ... %3A29%3A06

(CNN)It's daytime, and the woman screams, "Call 911! Call 911!" as pedestrians walk down a sidewalk near a South Philadelphia intersection packed with apartments and businesses. Seconds later, she is shot dead, marking the most dubious of milestones.

The city witnessed its 500th homicide of 2021 on Wednesday, matching a record set in 1990, according to police data. It's an average of about one homicide every 16 hours this year.

In the video aired by CNN affiliate WPVI, two pedestrians walk down the street around 4:30 p.m ET as the 55-year-old woman runs toward them pleading for help. One of the pedestrians bolts. A man enters the screen, pursuing the woman around an olive Jeep, extends his weapon and fires five shots.

Three of them hit the woman in the chest. The alleged shooter is seen later casually walking down the street. The woman was pronounced dead at the hospital, the affiliate reported.

Police believe the incident is domestic, and the shooter is being asked to turn himself in, Philadelphia police Inspector D.F. Pace told WPVI.

"We can't simply say that because it's the 500th it's any more special than any of the 499 that preceded it. Each is a life. Each is a person who had family," Pace said.

The shooting came just days after another suspected domestic incident rocked the city. Jessica Covington, a 32-year-old pregnant woman, was shot in the head and at least 11 times in the abdomen as the mother-to-be was unloading gifts from her baby shower, police told CNN affiliate KYW.

"Please stop shooting each other. Stop killing our community please," City Council President Darrell Clarke said at a Wednesday news conference.

"There is a better way. We just put $155 million on the street with community groups, right? We have jobs available. We have wraparound services available," he said. "The message is going out to all those that find themselves at the level of despair where they think it's no other way, or to find themselves in whatever mindset it is that causes you to shoot a pregnant woman. Think about it, man. Don't continue this activity because it is killing our communities."

Calling the city's scourge of killings an "unconscionable loss of life that is almost too much to bear," Police Commissioner Danielle Outlaw reminded the community there is a standing $20,000 reward for information leading to arrests and convictions in any murder.

She acknowledged that even though homicides have been trending downward since the beginning of the year, the violence remains unacceptable.

"These victims are far more than a number," she said. "It's not about when we reach 200, 300, 500, 600. These are people. These victims are brothers, sisters, mothers, fathers, nieces, nephews, mentees, team members, classmates, many of them children. And for those whose lives have been tragically cut short, their life has left a void in the hearts of their families and their absence has left a profound impact on our community."

The numbers are a microcosm of a "disturbing trend nationwide," Mayor Jim Kenney said in a statement, touting the city's millions of dollars in investment to curb the violence.

US homicide numbers continued to rise in the first three quarters of 2021, but at a slower pace, one year after a record increase in murders that followed George Floyd's killing, according to the Council on Criminal Justice.

The spike in violent crime came as the Covid-19 pandemic swept the country, millions of people protested racial injustice and police brutality and the economy collapsed under the weight of the pandemic.

Philadelphia police have been working to target "pinpoint grids in multiple districts" and are on track to remove 6,000 firearms from the street, a 40% increase from 2019, Kenney said.

But Councilwoman Kenyatta Johnson pointed out in a statement the city is also on track for 550 homicides and 2,300 shooting victims.

"Quite simply, our community members are drowning, and we do not have life preservers to go around," he said. "This is a crisis of epic proportions. It is a moral crisis. It is an economic crisis. It is a racial justice crisis. It is a human crisis. Now is the time to act, boldly and urgently."

CNN's Joe Sutton contributed to this report.



Philadelphia raggiunge il triste record di 500 omicidi mentre i leader sottolineano che le vittime sono più che numeri
Eliott C. McLaughlin, CNN
25 novembre 2021
Tradotto con http://www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)

https://edition.cnn.com/2021/11/25/us/p ... %3A29%3A06

(CNN) È giorno, e la donna urla: "Chiama il 911! Chiamate il 911!" mentre i pedoni camminano su un marciapiede vicino a un incrocio di Filadelfia sud, pieno di appartamenti e attività commerciali. Pochi secondi dopo, viene colpita a morte, segnando la più dubbia delle pietre miliari.

La città ha assistito al suo 500° omicidio del 2021 mercoledì, eguagliando un record stabilito nel 1990, secondo i dati della polizia. È una media di circa un omicidio ogni 16 ore quest'anno.

Nel video trasmesso dall'affiliata della CNN WPVI, due pedoni camminano lungo la strada intorno alle 16:30 mentre la donna di 55 anni corre verso di loro implorando aiuto. Uno dei pedoni scappa. Un uomo entra nello schermo, insegue la donna intorno a una Jeep, estende la sua arma e spara cinque colpi.

Tre di essi colpiscono la donna al petto. Il presunto sparatore è visto più tardi camminare casualmente lungo la strada. La donna è stata dichiarata morta all'ospedale, ha riferito l'affiliato.

La polizia crede che l'incidente sia domestico, e all'assassino viene chiesto di costituirsi, ha detto a WPVI l'ispettore della polizia di Philadelphia D.F. Pace.

"Non possiamo semplicemente dire che siccome è il 500° è più speciale dei 499 che lo hanno preceduto. Ognuno è una vita. Ognuno è una persona che aveva una famiglia", ha detto Pace.

La sparatoria è arrivata pochi giorni dopo un altro sospetto incidente domestico che ha scosso la città. Jessica Covington, una donna incinta di 32 anni, è stata colpita alla testa e almeno 11 volte nell'addome mentre la futura madre stava scaricando i regali dal suo baby shower, la polizia ha detto alla CNN affiliata KYW.

"Per favore, smettete di spararvi a vicenda. Smettete di uccidere la nostra comunità", ha detto il presidente del consiglio comunale Darrell Clarke in una conferenza stampa mercoledì.

"C'è un modo migliore. Abbiamo appena messo 155 milioni di dollari in strada con i gruppi della comunità, giusto? Abbiamo posti di lavoro disponibili. Abbiamo servizi avvolgenti disponibili", ha detto. "Il messaggio è rivolto a tutti coloro che si trovano al livello di disperazione in cui pensano che non ci sia altro modo, o che si trovano in qualsiasi mentalità che ti porta a sparare a una donna incinta. Pensaci, amico. Non continuare questa attività perché sta uccidendo le nostre comunità".

Chiamando la piaga degli omicidi della città una "perdita di vita inconcepibile che è quasi troppo da sopportare", il commissario di polizia Danielle Outlaw ha ricordato alla comunità che c'è una ricompensa permanente di 20.000 dollari per informazioni che portano ad arresti e condanne in qualsiasi omicidio.

Ha riconosciuto che anche se gli omicidi sono in calo dall'inizio dell'anno, la violenza rimane inaccettabile.

"Queste vittime sono molto più di un numero", ha detto. "Non si tratta di quando arriviamo a 200, 300, 500, 600. Queste sono persone. Queste vittime sono fratelli, sorelle, madri, padri, nipoti, allievi, membri della squadra, compagni di classe, molti di loro sono bambini. E per coloro le cui vite sono state tragicamente interrotte, la loro vita ha lasciato un vuoto nel cuore delle loro famiglie e la loro assenza ha lasciato un profondo impatto sulla nostra comunità".

I numeri sono un microcosmo di una "tendenza inquietante a livello nazionale", ha detto il sindaco Jim Kenney in una dichiarazione, sottolineando i milioni di dollari di investimenti della città per frenare la violenza.

Il numero di omicidi negli Stati Uniti ha continuato a crescere nei primi tre trimestri del 2021, ma a un ritmo più lento, un anno dopo un aumento record di omicidi che ha seguito l'uccisione di George Floyd, secondo il Council on Criminal Justice.

Il picco dei crimini violenti è arrivato mentre la pandemia di Covid-19 spazzava il paese, milioni di persone protestavano contro l'ingiustizia razziale e la brutalità della polizia e l'economia crollava sotto il peso della pandemia.

La polizia di Filadelfia ha lavorato per colpire "griglie di punti in più distretti" e sono sulla buona strada per rimuovere 6.000 armi da fuoco dalla strada, un aumento del 40% dal 2019, ha detto Kenney.

Ma la consigliera Kenyatta Johnson ha sottolineato in una dichiarazione che la città è anche sulla buona strada per 550 omicidi e 2.300 vittime di sparatorie.

"Molto semplicemente, i membri della nostra comunità stanno annegando, e non abbiamo salvagenti per andare in giro", ha detto. "Questa è una crisi di proporzioni epiche. È una crisi morale. È una crisi economica. È una crisi di giustizia razziale. È una crisi umana. Ora è il momento di agire, coraggiosamente e urgentemente".

Joe Sutton della CNN ha contribuito a questo servizio.






I sindaci dal 1951 sono tutti democratici
https://it.qiq.wiki/wiki/Philadelphia_Mayor

https://it.wikipedia.org/wiki/Filadelfia
Secondo il censimento del 2010 nella città di Filadelfia vivono 1 526 006 persone, con un incremento dello 0,6% rispetto al censimento del 2000. La densità di popolazione è di 4 337,3 abitanti per km². Vi sono 661.958 unità abitative, per una densità media di 1 891,9 unità per km². Dal punto di vista etnico, gli abitanti di Filadelfia sono per il 45,02% bianchi, per 43,22% afro-americani, per lo 0,27% amerindi, per il 4,46% asiatici, per lo 0,05% provengono dalle isole del Pacifico, per il 4,77% sono di altre etnie, e per il 2,21% sono di due o più etnie. Fra i bianchi, l'8,50% della popolazione è costituito da ispanici, mentre una suddivisione per nazionalità di origine vede un 13,6% di irlandesi, un 9,2% di italiani, un 8,1% di tedeschi, un 6,4% di portoricani ed un 4,3% di polacchi.

Dei 590 071 gruppi abitativi, il 27,6% sono famiglie con figli a carico, il 32,1% sono coppie sposate senza figli a carico, il 22,3% hanno per capofamiglia una donna single, ed il 40,3% non sono famiglie. Il 38.3% di tutti i gruppi abitativi sono costituiti da un'unica persona, ed in particolare l'11,9% è costituito da anziani (ultrasessantacinquenni) che vivono soli. Il gruppo abitativo medio è composto di 2,48 persone, mentre la famiglia media è di 3,22 persone.

Il 25,3% della popolazione cittadina ha meno di 18 anni, l'11,1% ha tra 18 e 24 anni, il 29,3% ha fra 25 e 44 anni, il 20,3% ha tra 45 e 64 anni ed il 14.1% ha più di 65 anni. L'età mediana è di 34 anni. Per ogni 100 donne vi sono 86,8 uomini, ed in particolare nella popolazione sopra i 18 anni vi sono 81,8 uomini per ogni 100 donne.

Il reddito medio di un gruppo abitativo che risiede in città è di 30746 $ all'anno, mentre il reddito medio di una famiglia è di 37036 $ all'anno. Gli uomini hanno un reddito medio di 34199 $ annui, contro soli 28477 $ annui per le donne. Il reddito pro-capite è di 16509 $ all'anno. Il 22,9% della popolazione ed il 18,4% delle famiglie è al di sotto della soglia di povertà. In particolare, il 31,3% di coloro che hanno meno di 18 anni ed il 16,9% di coloro che hanno più di 65 anni vivono al di sotto della soglia di povertà.



Le Dodici grandi città americane che hanno registrato nuovi record di omicidi nel 2021 sono tutte governate dai Democratici
13 dicembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... mocratici/

Un rapporto della ABC News che presenta 12 città degli Stati Uniti che hanno stabilito nuovi record annuali di omicidi nel 2021 ha rivelato come ognuna di queste città è guidata da un sindaco Democratico, mentre il primo anno in carica di Joe Biden è stato afflitto da una crescente criminalità.

La dozzina di città presenti nel rapporto della ABC News di mercoledì include Portland, in Oregon; St. Paul, in Minnesota; Indianapolis, in Indiana; Toledo, in Ohio; Rochester, nello Stato di New York; Philadelphia, in Pennsylvania; Columbus, in Ohio; Louisville, in Kentucky; Baton Rouge, in Louisiana; Austin, in Texas; Tucson, in Arizona; ed Albuquerque, in New Mexico.

Il rapporto ha messo in primo piano Filadelfia, in Pennsylvania, notando l’aumento del 13% degli omicidi nella città rispetto al 2020:

Philadelphia, una città di circa 1,5 milioni di persone, ha avuto più omicidi quest’anno (521 al 6 dicembre) che le due città più grandi della nazione, New York (443 al 5 dicembre) e Los Angeles (352 al 27 novembre). Questo è un aumento del 13% rispetto al 2020, un anno che aveva quasi battuto il record del 1990.

Oltre alle 12 città con i livelli record di omicidi, anche gli omicidi di Chicago quest’anno sono stati alti, con 777 omicidi riportati in città. Tim Meads del Daily Wire aveva riferito la scorsa settimana:

Nel 2021, Cook County, Illinois, ha avuto più di 1.000 omicidi – inclusi 777 a Chicago – secondo la CBS di Chicago.

La cifra sconcertante è il più alto numero di omicidi registrati per la contea dal 1994, che aveva registrato 1.141 omicidi quell’anno.

Secondo i media locali, “l’ufficio del medico legale della Contea di Cook ha detto che, a partire da martedì, il totale degli omicidi della contea è di 1.009, con più di un mese ancora nel 2021. Di questi, 927 erano omicidi legati alle armi da fuoco”.

Per quanto riguarda la demografia delle vittime nella Contea di Cook, la CBS2 ha riferito che “la stragrande maggioranza delle vittime di omicidio sono state di colore, con l’81% delle vittime identificate come afroamericane. I latinos hanno rappresentato circa il 15% delle vittime di omicidio nella contea”, secondo l’ufficio del medico legale della Contea di Cook.

L’aumento del tasso degli omicidi di Chicago nel 2021 si aggiunge ad un aumento nazionale degli omicidi nel 2020.

The Hill aveva notato il problema dell’aumento della criminalità nelle grandi città per i Democratici già a luglio. “Tutti quei posti sono gestiti da sindaci democratici; così sono le città più grandi dove il crimine è aumentato“, aveva riferito l’articolo.

Il rapporto aveva anche notato: “Aggiungete che è l’ala sinistra del Partito Democratico che vuole il ‘Defund The Police‘, che sono i Democratici progressisti, hanno avuto anche l’idea di ‘reinventare la polizia’, e niente di tutto ciò è di buon auspicio per i Democratici il prossimo anno. Agli elettori non piacciono i politici che sono morbidi con il crimine – e duri con i poliziotti“.

Il repubblicano del Colorado Ken Buck ha notato che la debolezza dei Democratici sul crimine non solo sta danneggiando il partito, ma anche il popolo americano, nei commenti dopo l’attacco alla parata del natale di Waukesha, in Wisconsin, che ha ucciso sei persone.

“I Democratici sono morbidi sul crimine e questo sta danneggiando il popolo americano”, ha twittato Buck.
Le politiche progressiste hanno aperto la strada all’ondata di criminalità nelle grandi città

Secondo The Cannon Online, un progetto legato alla Texas Public Policy Foundation (che L’Osservatore Repubblicano ha il piacere di ospitare nella persona di Chuck DeVore per dei commenti), sono le politiche progressiste ad aver preparato il terreno per un enorme aumento del crimine e della violenza quest’anno, costando a molte persone le loro proprietà e persino la loro vita.

Riporta il Daily Mail: “…almeno una dozzina di grandi città di medio livello in tutto il paese hanno già battuto i loro record annuali [di omicidi]. La triste tendenza segue le richieste a livello nazionale di tagliare i finanziamenti ai dipartimenti di polizia, e in alcune città, anche le riforma delle regole della cauzione, che i critici sostengono abbiano lasciato in libertà i criminali pericolosi in attesa del processo”.

L’epidemia di violenza è arrivata persino in Texas. Nella capitale dell’estrema sinistra del Lone Star State, Austin, il numero di persone uccise ha stabilito un nuovo record. “Il tasso di omicidi di Austin ha battuto il record più lungo della dozzina di città”, registrando più omicidi quest’anno di quanti la città ne abbia mai visti dal 1984.

Solo il tempo ci dirà se il tasso di omicidi diminuirà ad Austin e anche altrove; ma c’è motivo per essere ottimisti dato il passaggio in Texas di una nuova legge che punisce le città che taglieranno i fondi alla polizia ed il crescente riconoscimento degli errori politici da parte della Sinistra.
George Soros è il “filo conduttore” che collega le città con i tassi di criminalità in aumento.

Jesse Watters, conduttore di Fox News, ha individuato l’uomo dietro l’aumento dei tassi di criminalità in alcune delle più grandi città del paese nel suo monologo di apertura venerdì a “Tucker Carlson Tonight”.

“La New York dei primi anni ’90 è tornata, e non è solo New York. Molte delle più grandi città di questo paese stanno tornando indietro nello stesso modo in cui la città di Philadelphia, la mia città natale, ha appena stabilito il nuovo record di tutti i tempi per gli omicidi. […] Questo sta accadendo in tutto il paese. Louisville, Kentucky, Tucson, Arizona e Columbus, Ohio hanno anch’esse stabilito nuovi record di omicidi quest’anno, e con poco meno di un mese ancora rimasto nel 2021, Indianapolis ha superato il suo record di omicidi criminali per il secondo anno consecutivo. La Contea di Cook, che comprende anche la città di Chicago, ha appena superato i mille omicidi per la prima volta dal 1994.”

“Qual è il filo conduttore che lega tutte queste città? Guardate chi finanzia i procuratori. A St. Louis, la campagna della procuratrice Kim Gardner ha preso più di 200.000 dollari da un gruppo sostenuto dal miliardario George Soros. Soros sapeva per cosa stava pagando. La Gardner è stata onesta sul suo desiderio di smettere di perseguire i crimini. Due anni fa, la Garner ha dichiarato: “Dobbiamo abbattere il sistema. Il sistema farà quello che deve fare, e cioè causare danni. Il sistema ha causato danni con quella che viene chiamata incarcerazione di massa”. La Gardner ha dato seguito a quella promessa. I dati del 2019 mostrano che la Gardner ha emesso mandati di arresto solo per il 23% dei casi portati d’innanzi a lei dalla polizia di St. Louis. Soros ha anche finanziato il DA Larry Krasner a Philadelphia, Kim Fox a Chicago e George Gascon a Los Angeles. Non ci sono limiti alle finanze delle campagne in queste elezioni locali, quindi Soros è libero di spendere milioni su di esse, e non è l’unico a farlo.”

Per chi leggesse e non lo sapesse, negli Stati Uniti i procuratori generali, che sono responsabili dell’amministrazione della giustizia nel loro stato o città, vengono eletti direttamente dai cittadini, fanno le proprie campagne elettorali e vengono finanziati dai donatori, tra cui spicca George Soros.



La California non brilla più. Il sogno americano trasloca
Federico Rampini
30 novembre 2021

https://www.corriere.it/esteri/21_novem ... 7623.shtml

Il declino di un modello. Furti, tasse, povertà, affari: la crisi da San Francisco a Los Angeles

SAN FRANCISCO - Union Square, piazza turistica e commerciale nel cuore di San Francisco , è stata presa d’assalto dieci giorni fa da una «flash mob» di gang giovanili all’assalto dei negozi di lusso. Il giorno dopo, sull’altra sponda della baia, ottanta giovani hanno dato vita a un saccheggio organizzato: di preferenza griffe celebri. Il ricco bottino ha scatenato l’emulazione, le «flash mob» si sono estese fino all’altro capo della California, dove il celebre quartiere di Beverly Hills non è stato risparmiato.

Da San Francisco a Los Angeles, alcuni saccheggiatori si sono accaniti in particolare sulle vetrine di Louis Vuitton. La stragrande maggioranza sono a piede libero e resteranno impuniti. Nella sola città di San Francisco mancano 400 agenti di polizia. Riempire gli organici è arduo. La città del Golden Gate celebre per il suo orientamento radicale ha eletto un procuratore generale, il 41enne Chesa Boudin, che esibisce ostilità verso le forze dell’ordine. Figlio di terroristi rossi (membri della milizia armata Weather Underground, quarant’anni fa i suoi genitori furono condannati per l’omicidio di tre agenti), Boudin ha fatto campagna elettorale promettendo di non perseguire «i reati senza vittime, con cause socio-economiche» che secondo lui includono lo spaccio di droghe.

Ormai solo il 19% dei ladri nei negozi vengono fermati. La catena di farmacie-supermercati Walgreens denuncia: i furti si sono quintuplicati, i costi per la sicurezza privata sono 50 volte superiori ad altre zone d’America, e molti punti vendita vengono condannati alla chiusura. Michael Shellenberger, che ha coniato il neologismo San Fransicko (giocando sulla parola «sick», malato), cataloga un lungo elenco di mali che gli abitanti della città patiscono da anni, e che i turisti scoprono con angoscia quando sbarcano per la prima volta nel centro storico. San Francisco è occupata in permanenza da accampamenti di senzatetto, uno spettacolo di miseria e devianza sconcertante nella «Dubai sul Pacifico» che ospita i miliardari della Silicon Valley. La povertà si accompagna a un disastro sanitario, homeless che defecano sui marciapiedi, siringhe abbandonate ovunque, epidemie di epatite.

La California per decenni ha incarnato il meglio dell’American Dream. Nel 1900 era quasi deserta, aveva la popolazione del Kansas; poi nel «secolo americano» è stata la meta di un’invasione che ha moltiplicato per venti i suoi abitanti (oggi quasi 40 milioni). Da qui sono nate a cicli periodici le grandi rivoluzioni creative che hanno ridisegnato la società, la cultura, l’economia: d alla Beat Generation alla Summer of Love del 1967, dal cinema all’elettronica, da Internet all’auto elettrica.

Nessun altro luogo al mondo sembrava in grado di concentrare così tanti ingredienti favorevoli all’innovazione. Oggi il modello-California è in crisi. Lo conferma la scelta di Elon Musk di abbandonare la Silicon Valley per trasferirsi in Texas: il rivale storico, vetrina del neoliberismo e paradiso fiscale repubblicano. Musk sta delocalizzando interi segmenti della sua Tesla in Texas, Cina e Germania; guida un esodo di start-up tecnologiche che abbandonano la West Coast.

La fabbrica Tesla di Shanghai passerà da 15.000 a 19.000 dipendenti, in controtendenza rispetto agli scenari di «divorzio economico» tra America e Cina: Musk fabbrica nella Repubblica Popolare mezzo milione di vetture elettriche, quasi l’equivalente di quante ne ha vendute l’anno scorso in tutto il resto del mondo. In Germania ha costruito uno stabilimento da 7 miliardi di dollari a 150 chilometri dalla Wolfsburg sede della Volkswagen. Ma è in Texas che Musk sposta il quartier generale e la parte pensante, creativa, del suo impero. Volta le spalle alla California un marchio simbolo dell’innovazione, che ha catturato la fantasia della «generazione sostenibile», e in Borsa vale oltre dieci volte la General Motors.

Musk è un esempio raro di industriale tecnologico di destra. Ma la sua scelta di ripudiare la California descrivendola come un inferno per il business — «troppe tasse e troppa burocrazia» — è la punta dell’iceberg. Il Texas, con il suo Stato leggero e la pressione fiscale ai minimi, da anni ha sottratto alla West Coast il ruolo dell’Eldorado americano. Tra il 2010 e il 2020 ha visto aumentare di quattro milioni i suoi abitanti, oggi 30 milioni, e il 42% si sono trasferiti proprio dalla California. L’immagine dello Stato di «cowboy e petrolieri» è superata, Austin (capitale del Texas) contende a San Francisco le start-up tecnologiche.

L’argomento tradizionale della sinistra californiana — più tasse e più Stato servono a combattere ingiustizia e diseguaglianze — è contraddetto dai fatti. La California ha il 12% della popolazione nazionale ma la metà di tutti gli homeless d’America. Ha destinato ai senzatetto 12 miliardi di dollari nell’ultimo bilancio, eppure l’enorme spesa pubblica non dà benefici visibili. Ora si moltiplicano anche sui media progressisti le condanne contro una religione del lassismo, di cui le «flash mob» degli ultimi giorni sono un risultato. Bret Stephens sul New York Times avverte che le morti per overdose a San Francisco si sono quadruplicate in sei anni e parla di «collasso della civiltà sulla West Coast». James Hohman sul Washington Post ricorda che un trentennio fa il partito democratico americano guarì dalla vocazione alla sconfitta solo quando prese le distanze da una cultura di «tolleranza verso il crimine».



Gli USA di Joe Biden, la New York dei democratici e dei BLM, dove gli omicidi non si contano più e dove i "poveri delinquenti neri" ammazzano come fosse niente i bianchi italiani per depredarli


Studente italiano ucciso a coltellate a New York, fermato l'aggressore
03 dicembre 2021

https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... refresh_ce


Davide Giri, 30 anni, uno studente italiano della Columbia University è stato ucciso a coltellate ieri notte intorno alle 23, non lontano dal campus universitario, all'altezza della 123ma strada e Amsterdam Avenue, nei pressi di Morningside Park. L'assalitore, un 25enne, è stato fermato dalla polizia a Central Park. Poco dopo aver assalito lo studente, ha accoltellato anche un turista 27enne, identificato dal New York Times come Robert Malastina, turista italiano arrivato a New York da pochi giorni, e non sarebbe in pericolo di vita.

Il killer è stato identificato in Vincent Pinkney. Lo riporta il New York Post, secondo il quale Pinkney ha colpito Giri mentre lo studente stava rientrando a casa dopo una partito di calcio con la sua squadra, il NY International FC. Al momento la polizia non ha incriminato il giovane, ma il testimone dell'aggressione al turista, avvenuta a un quarto d'ora di distanza dalla prima, vicino alla pizzeria "Giovannie's", tra la 110ma e Cathedral Parkway, lo avrebbe riconosciuto. Grazie alle sue indicazioni, la polizia lo ha individuato a Central Park mentre, con un coltello, stava cercando di aggredire una terza persona. L'uomo, felpa con cappuccio rosso, giubbotto jeans, è attualmente in custodia. Sarebbe membro di una gang criminale chiamata EveryBody Killer, protagonista di omicidi e coinvolta da anni in una guerra tra bande che insanguina New York. Le aggressioni ai due italiani non sarebbero, però, correlate. La vittima e il turista non si conoscevano. Potrebbero essere state entrambe scelte a caso, per essere rapinate.

Giri era iscritto alla School of Engineering and Applied Science. Il preside dell'università lo ha identificato. Giri studiava per conseguire un dottorato dopo studi al Politecnico di Torino, dove si era laureato con il massimo dei voti e gli onori, poi si era specializzato in elettronica alla Tongji University di Shangai e aveva conseguito un master in ingegneria elettronica al Politecnico e uno alla University of Illinois, Chicago.

"Questa notizia è allo stesso tempo inspiegabilmente triste e profondamente sconvolgente, ed è avvenuta a pochi passi dal campus. L'università è in contatto con la polizia di New York per apprendere maggiori dettagli sull'aggressione. Naturalmente, vi terremo aggiornati". Lo ha dichiarato il presidente della Columbia University, Lee Bollinger, in un comunicato rivolto agli studenti, commentando la morte di Davide Giri. "Questi - ha aggiunto Bollinger - sono momenti in cui essere comunità è davvero importante. Per questo vi incoraggio a incontrarvi, a vedervi l'uno con l'altro, gli altri hanno bisogno di voi, come voi degli altri. Contate sul sostegno dell'Università".

Dal 2016 Giri, che aveva lavorato per Fiat Chrysler, stava frequentando la Columbia University di New York, dove svolgeva - si legge dal suo profilo Linkedin e da quello sulla Columbia - anche il ruolo di assistente, per approfondire gli studi di filosofia e design applicate alle scienze. Lo studente viveva nel campus dell'università newyorkese, nella stanza 467 al Computer Science Building, al numero 500 West della 120th Street, poco distante da dove è stato accoltellato.

Giri era originario di Alba, nel Cuneese come riporta la Gazzetta di Alba, spiegando che il giovane 30enne era molto conosciuto in paese per le attività di volontariato svolte con la parrocchia di Santa Margherita a Musotto.


I dati della polizia di New York: record nel 2020 di sparatorie, furti e stupri
di Massimo Jaus
8 dicembre 2020

https://www.lavocedinewyork.com/news/20 ... -e-stupri/

La pandemia di COVID-19 continua a creare nuovi record nella Grande Mela: l’ultimo riguarda l’aumento esponenziale della criminalità. Le statistiche della NYPD, il dipartimento di polizia della città di New York, mostrano un’ondata di violenza armata che raggiunge numeri che non si vedevano da oltre un decennio. (I dati completi della NYPD sono disponibili qui).

Le sparatorie sono aumentate di quasi il 96% nei primi undici mesi di quest’anno. Solo a novembre se ne sono registrate 115, un aumento del 112% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il tasso di omicidi è incrementato del 38%, 28 sono stati compiuti il mese scorso. “Abbiamo effettuato un numero sbalorditivo di arresti legati al possesso di armi da fuoco, sequestrando pistole ai criminali” ha detto a NY1 il commissario di polizia Dermot Shea. “Ma pochi giorni dopo, quelle stesse persone tornano per le strade a commettere più violenza armata”. Shea ha detto che un numero così alto di sparatorie non si verificava da 14 anni.

Non è facile trovare una spiegazione per l’aumento della violenza, ma la pandemia è certamente parte dell’equazione: da mesi i newyorkesi sono limitati nelle loro attività, la disoccupazione dilaga e moltissimi business hanno dovuto chiudere. Ma, Shea ritiene che “con la fine del COVID-19 la violenza non sparirà”. Secondo la NYPD, nella metropolitana di New York si sta registrando un aumento del 38% in più di crimini come omicidi, furti a mano armata e stupri, mentre quelli minori come lo scippo sono in declino del 40%.

Cercare di ripristinare la sicurezza sulla metro richiederà uno sforzo quasi erculeo. A causa del coronavirus, la MTA ha perso ⅓ dei suoi passeggeri abituali e i vagoni sono largamente vuoti, in particolare la sera. Da aggiungere a questi dati c’è anche la profonda crisi economica che il servizio di trasporto pubblico sta affrontando: una perdita di quasi 12 miliardi di dollari non consentirà di aumentare il personale per migliorare la sicurezza.

Inoltre, il 2020 ha segnato un anche record di acquisti online, dal momento che le persone preferiscono evitare un “contatto inutile” con gli sconosciuti. In moltissimi hanno comprato i regali di Natale su siti come Amazon e questo ha comportato un drastico aumento di furti. Shea ha affermato che tale crimine è un’attività “a basso rischio, ma con un alto tasso di guadagno”.

La maggior parte dei palazzi a NYC non ha un portiere, e gli acquisti degli inquilini vengono lasciati all’ingresso comune, se non addirittura fuori dal portone. Il commissario, come strategia, suggerisce una collaborazione tra vicini, sia di pianerottolo, sia di palazzo: “Cercate di essere lì quando arrivano quei pacchi. I vicini possono aiutarsi l’un l’altro”, ha detto Shea. “Stiamo registrando una vera e propria esplosione di arresti di questo tipo”.

La situazione resta tesa nella Grande Mela: non soltanto per l’aumento preoccupante della violenza, ma anche per la profonda inimicizia fra alcuni abitanti di NYC e la NYPD, che durante la scorsa estate è degenerata nelle violenti proteste contro la police brutality. Si spera che nonostante ciò, la polizia di New York riesca a ripristinare ordine e serenità nella città.



Troppe sparatorie a New York, il governatore Cuomo dichiara lo 'stato d'emergenza'
7 luglio 2021

https://www.repubblica.it/esteri/2021/0 ... 309247342/

Il governatore dello Stato di New York, Andrew Cuomo, ha dichiarato lo "stato d'emergenza" per l'aumento di omicidi, sparatorie e detenzione illegale di armi. L'ordinanza è arrivata due settimane dopo l'uscita di New York dallo stato d'emergenza per il Covid, a cui ha fatto seguito quello della criminalità.

Nell'ultimo weekend ci sono state ventuno sparatorie che hanno provocato un morto e venticinque feriti nella sola città di New York. Ma, considerando tutto lo Stato, il bilancio dei feriti sale a cinquantuno. Rispetto allo stesso periodo di un anno fa, nei primi sei mesi del 2021 le sparatorie sono aumentate del 38 per cento- "Se puoi sconfiggere il Covid - ha detto Cuomo - allora puoi sconfiggere la violenza delle armi. Siamo entrati in una nuova epidemia, quella della violenza, e anche lì è una questione di vita o di morte"

. Il governatore ha deciso di stanziare subito 138,7 milioni di dollari da utilizzare per opera di prevenzione della polizia sul possesso di armi, investimento in piani di recupero di giovani a rischio e l'assunzione a tempo di ventunomila persone con l'obiettivo di presidiare metropolitane, parchi e strade ventiquattr'ore al giorno, sette giorni alla settimana.


Nel mondo, le città dei neri, sono quelle ove si compie il maggior numero di omicidi


Quali sono le città al mondo con più omicidi? La classifica
26 ott 2019

https://www.giornaledibrescia.it/italia ... -1.3418985

Secondo il New York Police Department, la Grande Mela ha registrato 289 omicidi nel 2018. Nello stesso anno Londra, statistiche della Metropolitan Police alla mano, ha avuto 130 morti violente. Rimanendo in Europa, l'anno scorso Berlino ha assistito a 94 omicidi, stando ai dati pubblicati sul portale del comune. Numeri nettamente superiori agli appena dieci omicidi volontari registrati a Roma nel 2018 e di cui si trova riscontro nei dati diffusi dalla corte d'Appello della capitale. E che impallidiscono a fronte di quelli da bollettino di guerra registrati in città come la venezuelana Caracas (2.980 morti), la sudafricana Cape Town (2.868) o la brasiliana Fortaleza (2.724).

Queste ultime tre città dominano la classifica delle metropoli mondiali per numero di omicidi stilata da qualche anno dall'ong messicana Consejo Ciudadano para la Seguridad Publica y la Justicia Penal, una delle più citate fonti online in materia. Un elenco, al netto delle difficoltà che si registrano nel mappare in modo accurato città e regioni del mondo come l'Africa e l'Asia, che vede dominare il continente sudamericano: sono in America Latina ben 42 tra le prime 50 città con più omicidi. A queste se ne aggiungono tre in Sudafrica (Cape Town, Durban e Nelson Mandela Bay) e cinque negli Stati Uniti: la prima è Baltimora con 309 morti, seguita da Detroit, New Orleans, dalla capitale portoricana San Juan e da St. Louis. Dati, questi ultimi, che trovano riscontro nelle statistiche pubblicate dall'Fbi.

Se per stilare la classifica si tiene invece in considerazione l'incidenza degli omicidi sulla popolazione, e quindi la pericolosità, la palma di città più violenta al mondo spetta tuttavia alla messicana Tijuana, con un tasso di 138 morti violente ogni 100.000 abitanti. Seguono Acapulco, sempre in Messico (che ha 15 città nella top 50, seguito dal Brasile con 14), e ancora una volta Caracas. * EUROPA SICURA - L'Europa a confronto, pur con i suoi 5184 omicidi registrati in tutta l'Ue nel 2017, sembra un paradiso di sicurezza, stando agli ultimi dati resi disponibili da Eurostat. Numeri, aggregati per Paese, che vedono l'Italia agli ultimi posti per quanto riguarda il tasso di delitti per numero di abitanti (0,61 ogni 100 mila, .per un totale di 371 morti). Registrano tassi migliori di quello italiano solamente la Norvegia, la Svizzera e il Lussemburgo


Baltimora da 50 anni a guida democratica e gli ultimi 5 sindaci sono neri
https://it.wikipedia.org/wiki/Baltimora
Morgan Quitno classifica Baltimora come la sesta città più pericolosa degli Stati Uniti. La città è seconda solo a Detroit tra i centri con più di 500 000 abitanti. Secondo le statistiche, pur se gli omicidi sono in calo, il loro numero rimane comunque sette volte maggiore della media nazionale.




Alexandria Ocasio-Cortez dubita dell’esistenza delle rapine che stanno flagellando la California

Fox News
11 dicembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... alifornia/

I leader politici Democratici della California sono rimasti in silenzio sul commento di Alexandria Ocasio-Cortez che sembra dubitare dell’esistenza delle rapine c.d. “smash-and-grab” (un termine che si usa per descrivere una rapina che viene fatta rompendo il finestrino di un’auto, o la vetrina di un negozio, ecc. per rubare tutto ciò che può essere preso velocemente, n.d.r.) sempre più frequenti nello stato.

“Dobbiamo parlare di fatti specifici perché, per esempio, stiamo effettivamente vedendo un sacco di queste accuse di furti organizzati nei negozi che non si stanno effettivamente verificando“, ha detto la Ocasio-Cortez al Washington Times in un’intervista della scorsa settimana. “Credo che un Walgreens in California lo abbia citato, ma i dati non lo confermano“.

Fox News ha contattato l’addetto stampa del governatore Gavin Newsom, il direttore della comunicazione della senatrice Dianne Feinstein, l’addetto stampa del senatore Alex Padilla, così come i rispettivi team del sindaco London Breed (San Francisco) e del sindaco Eric Garcetti (Los Angeles). Fox News non ha ricevuto alcuna risposta sul fatto che i funzionari eletti siano d’accordo o meno con il commento della Ocasio-Cortez.

I politici Repubblicani e gli uomini d’affari, tuttavia, sono stati espliciti nella loro condanna delle osservazioni della democratica newyorkese alla luce dei ripetuti crimini e rapine che stanno scuotendo la California.

“Non so di quali dati stia parlando“, ha detto il rappresentante Rodney Davis, un repubblicano dell’Illinois, sempre al Washington Times.

“Con tutto il rispetto, la deputata non ha idea di che cosa stia parlando. Sia i dati che le pile di prove video rendono abbastanza chiaro che questo sia un problema crescente e che abbia bisogno di soluzioni”, ha detto Jason Brewer, vice presidente esecutivo senior delle comunicazioni della Retail Industry Leaders Association. “Se non è preoccupata per i furti organizzati e gli attacchi sempre più violenti contro i dipendenti delle catene di vendite al dettaglio, dovrebbe semplicemente dirlo“.

Il repubblicano dell’Indiana Jim Banks ha detto che i commenti della Ocasio-Cortez sono stati “senza tono ed offensivi” per la famiglia della guardia giurata di Oakland Kevin Nishita. L’ex agente di polizia di San Jose è stato ucciso a novembre mentre difendeva una troupe giornalistica che riferiva di una rapina.
L’ex agente Kevin Nishita, ufficiale di polizia in pensione e guardia giurata che forniva sicurezza a molti reporter della regione, è stato colpito all’addome durante un tentativo di rapina dell’attrezzatura fotografica di KRON-TV a Oakland, in California.

L’ufficio della Ocasio-Cortez ha detto lunedì a Fox News che la deputata si riferiva ad un articolo del San Francisco Chronicle di ottobre intitolato “Quello che Walgreens non dice: Le chiusure dei negozi mostrano un cambiamento strategico per sopravvivere nell’era di Amazon“, quando aveva fatto la sua osservazione.

L’articolo riportava le chiusure di alcuni negozi di Walgreens (la seconda catena più grande di farmacie degli Stati Uniti dopo la CVS Health, n.d.r.) a San Francisco, e come la crescita di Amazon durante la pandemia abbia probabilmente giocato un ruolo in queste chiusure.

Walgreens ha detto al Washington Times la settimana scorsa che “il crimine organizzato è una delle principali sfide” che l’azienda deve affrontare, e che il problema “si è evoluto ben oltre il taccheggio ed i piccoli furti, arrivando fino alla vendita di merci rubate e contraffatte online”.

La California affronta ripetuti incidenti dovuti alle rapine dall’inizio del mese di novembre, con la maggior parte dei crimini che si sono verificati a Los Angeles e San Francisco.

Bande di ladri hanno saccheggiato almeno due dozzine di aziende della zona di San Francisco in un solo fine settimana del mese scorso, negozi di fascia alta come Nordstrom ed Apple Store hanno visto centinaia di migliaia di dollari di merce rubata e danni ai negozi, ed i centri commerciali dello stato sono alle prese con l’aumento dell’insicurezza.

Il governatore Democratico della California Gavin Newsom ha anche invitato i sindaci a “farsi avanti” e a “chiedere conto ai responsabili dei crimini”. Ha anche aumentato la presenza della California Highway Patrol lungo le autostrade vicino ai centri commerciali.

“Se ci sono persone che fanno irruzione, persone che rubano le tue proprietà, devono essere arrestate. La polizia deve arrestarli. I procuratori devono perseguirli. I giudici devono ritenere le persone responsabili di aver infranto la legge”, ha detto Newsom la scorsa settimana. “Questi non sono crimini senza vittime, e non ho empatia per questi elementi criminali”.

I leader dei sindacati di polizia dello stato hanno dato la colpa delle rapine all’ACLU (l’American Civil Liberties Union è una ONG di estrema Sinistra per la difesa dei diritti civili e delle libertà individuali negli Stati Uniti, n.d.r.) per il suo sostegno alla “Proposizione 47“. Con la “Proposizione 47”, approvata nel 2014, le accuse di taccheggio riguardanti i furti per un valore fino a 950 dollari sono state ridotte da reati a “reati minori“.

“Gli elettori di San Francisco sono stati ingannati dall’ACLU. Agli elettori era stato detto che perseguire i ladri fosse in realtà un “attacco razzista” alle persone di colore il cui unico vero crimine era la povertà. Così la “Proposizione 47”, il cosiddetto “Safe Neighborhoods and Schools Act“, ha declassato le pene per alcuni reati facendoli diventare “reati minori”, includendo i furti di beni valutati fino a 950 dollari”, ha detto la settimana scorsa a Fox News Digital il presidente della San Francisco Police Officers Association, Tony Montoya.

“Parlando di stendere il tappeto rosso ai criminali, questi ladri non stanno rubando generi alimentari per sfamare le loro famiglie, stanno saccheggiando e ripulendo i negozi di fascia alta per vendere quei beni al miglior offerente e per alimentare il loro comportamento criminale o le loro abitudini con la droga”.



I ricconi di los angeles, spaventati dall'aumento delle rapine, stanno correndo a comprarsi fucili.
Dagotraduzione dal Los Angeles Magazine
4 gennaio 2022

https://www.dagospia.com/rubrica-29/cro ... 294928.htm

A Beverly Hills anche l'acquisto di un'arma da fuoco arriva con certe… aspettative. L'unico negozio di armi della città, Beverly Hills Guns, è un “servizio di portineria” che apre solo su appuntamento, per una clientela in gran parte benestante. E gli affari vanno a gonfie vele.

Dall'apertura nel luglio 2020, il negozio ha visto i residenti di alto livello da Santa Monica alle colline di Hollywood sempre più in preda al panico a seguito di diverse rapine violente e invasioni domestiche di alto profilo. L'apparente assedio ha portato al negozio un flusso quotidiano di imprenditori ansiosi e attori di spicco, magnati immobiliari e dirigenti cinematografici, afferma il proprietario Russell Stuart. La maggior parte di loro si sta armando per la prima volta.

«Stamattina in circa un’ora ho venduto sei fucili a persone che dicono: “Voglio un fucile da difesa domestico”», racconta Stuart, il cui negozio è situato in un edificio per uffici di Beverly Hills, senza alcuna insegna sulle porte, in fondo alla sala di un commerciante di diamanti. «Tutti hanno un senso generale di paura costante, il che è molto triste. Siamo abituati a essere come Mayberry».

Quella paura ha spinto la nobiltà locale più benestante a contemplare ogni misura di sicurezza più elaborata: auto blindate di lusso, stanze sicure e vetri antiproiettile nelle loro case. Un cliente ha chiesto di creare un livello di sicurezza "Tony Stark" con una mezza dozzina di droni automatizzati che si librano sopra casa sua, dice Stuart, il cui negozio di armi fa parte della sua più grande compagnia di sicurezza, Force Protective Agency. «Se vuoi il pacchetto Gucci, ti costerà denaro».

Il business della sicurezza sta vivendo una ripresa dopo un paio di anni di riduzione a causa della pandemia. Alcune aziende hanno licenziato le guardie di sicurezza per motivi di salute e di distanza sociale. Non più. A Beverly Hills, il desiderio di ulteriore sicurezza risale alla rivolta che ha seguito la protesta altrimenti pacifica di Black Lives Matter nel maggio 2020, con saccheggi senza precedenti lungo Rodeo Drive che hanno le vetrine rotte ai marchi di lusso: Chanel, Dior, Gucci, Michael Kors , MCM, Ermenegildo Zegna.

Lo scorso marzo, un orologio Richard Mille da 500.000 dollari è stato rubato da una tavola calda del ristorante Il Pastaio. La rapina e la morte della filantropa Jacqueline Avant, 81 anni, nella sua casa di Trousdale Estates, hanno solo accelerato la corsa agli armamenti tra i ricchi.

«Beverly Hills è sicuramente un obiettivo», afferma l'esperto di sicurezza David Perez, CEO di Omega International Group ed ex marine che in precedenza ha lavorato alla sicurezza alla Casa Bianca di Clinton e al Pentagono. «Stiamo dicendo ai clienti: “Ehi, non uscire con gioielli appariscenti. Cerca di mantenere un profilo più basso. Invece di guidare la Bentley, magari prendi il SUV”.

Oppure scendi in strada con un'auto di lusso dotata di contromisure come maniglie delle porte elettrificate, pneumatici run-flat e blindature in grado di resistere agli ordigni militari, ad esempio la Mercedes-Benz S680 Guard da 650.000 dollari, che può respingere i colpi del fucile d'assalto e la detonazione delle granate a mano, o il SUV simile a un carro armato da 1 milione di dollari della lettone Dartz Motorz Co.

Con oltre 2.000 telecamere già installate in tutta la città, Beverly Hills ha anche assunto due società di sicurezza private per pattugliare i quartieri insieme alla polizia. «Di qualunque cosa la polizia abbia bisogno, opera in una città fortunata in cui è possibile firmare un assegno e ottenerla», afferma Todd Johnson, presidente e CEO della Camera di commercio di Beverly Hills. La città e la sua popolazione sono pienamente consapevoli di essere diventati un obiettivo invitante.

«Se hai intenzione di rubare un orologio da 400.000 dollari, vai a San Pedro o vai a Beverly Hills?». Mentre integrare la polizia con la sicurezza privata può avere un impatto nelle città più piccole come Beverly Hills, è meno pratico a Los Angeles, che «ha troppi pochi agenti di polizia», dice Alan Nissel, assistente professore di diritto alla Pepperdine University e preside della la società di gestione e sviluppo immobiliare Wilshire Skyline. «Molti dei nostri residenti sono pietrificati», dice dei condomini di fascia alta della società e delle residenze a breve termine, che si estendono da Hollywood a Beverly Hills e Malibu. Un manager in uno dei suoi edifici di Santa Monica è stato recentemente trattenuto con un coltello. «Ogni singolo edificio che gestiamo ha avuto servizi di sicurezza privati forniti a causa di aumenti di criminalità e non abbiamo mai utilizzato società di sicurezza private in passato».

Sulla strada di Nissel a West LA, un certo numero di gruppi di quartiere che si sono formati su WhatsApp hanno deciso di collaborare in caso di disordini civili. «Designano le persone per bloccare le strade con auto private e sorvegliare gli accessi», dice Nissel. Alcuni dei suoi colleghi più progressisti si stanno armando, inclusi molti che «non hanno mai impugnato un'arma, non hanno mai considerato di impugnarla, ma ora sentono che sarebbe irresponsabile non farlo».

Le celebrità più famose all'apice della fama che richiedono una protezione completa possono spendere più di 1 milione di dollari all'anno in sicurezza, affermano diversi esperti, e si circondano di uomini muscolosi, una tattica che Perez liquida come “mentalità amatoriale”. Il suo personale deve essere fisicamente in forma, ma è solo uno dei requisiti richiesti, come l’abilità e l’improvvisazione. «Non è solo, “Sono un ragazzo grosso e posso spingermi per uscire da qui”», spiega Perez. «Bisogna avere un piano di ingresso e un piano di uscita, perché le cose non vanno sempre così lisce come pensi».

Al Beverly Hills Guns, Stuart istruisce i suoi clienti sulla legge e li incoraggia a visitare i poligoni di tiro nella contea di Los Angeles per capire meglio le loro armi. L'opzione di sicurezza più semplice per molti sarà sempre un fucile da 350 dollari, disponibile sia per il cittadino medio che per i più ricchi, ma «non voglio che tutti là fuori si limitino a comprare spinti dal panico», afferma Stuart, che propone di stabilire un poligono di tiro a Beverly Hills.

Indipendentemente da ciò, sa che molti nuovi possessori di armi non riusciranno a ottenere alcun addestramento. «Avremo un sacco di armi là fuori nelle mani di molte persone inesperte».


Chicago: la città più anti-armi d’America ha il record di omicidi 2021

Armi e Tiro
5 gennaio 2022

https://www.armietiro.it/chicago-la-cit ... icidi-2021

Una bella medaglia al valore è quella che alla fine del 2021 potrà appuntarsi sul petto il sindaco della città di Chicago, l’afroamericana Lori Lightfoot (in foto): dopo anni di tenace contrasto al possesso di armi legali con iniziative legislative locali draconiane, dopo aver chiesto nel 2020 di de-finanziare la polizia della propria città per 80 milioni di dollari (sulla scia delle proteste del movimento black lives matter), è riuscita a ottenere per la propria municipalità un record assoluto, quello di morti ammazzati con armi da fuoco: 797 in tutto il 2021, un primato non solo per la città di Chicago, dal 1996 a oggi (ma forse, addirittura, dai tempi del proibizionismo…), ma anche per qualsiasi altra città americana, incluse metropoli molto densamente abitate e notoriamente “difficili” come New York e Los Angeles. L’aspetto più tragicomico della vicenda è che in una recente apparizione pubblica, la Lightfoot ha fatto nettamente marcia indietro sulla questione del “defund the police”, dichiarandosi contraria e supplicando le autorità federali di rafforzare gli organici nella sua città per porre un freno alla dilagante violenza. Dello stesso tenore sono state le dichiarazioni rese appena pochi giorni prima dal sindaco progressista di San Francisco, London Breed, che dopo aver spostato nel 2020 120 milioni di dollari di fondi dalla polizia alla spesa sociale, ha invertito pubblicamente la rotta promettendo di “porre fine al regno dei criminali che stanno distruggendo la nostra città”. Curiosamente, entrambi non sembrano al momento aver preso in considerazione l’idea di dimettersi, portando le loro indubbie competenze e abilità in altri ambiti nei quali sarebbero così necessarie. Per esempio, l’ippica.



Ecco l'America di Biden e dei democratici!


Assalto a treni merci, migliaia di pacchi di Amazon rubati
15 Gennaio 2022

https://www.imolaoggi.it/2022/01/15/ass ... on-rubati/

LOS ANGELES – Migliaia di scatole vuote sui binari. I treni merci nell’area di Los Angeles sono sempre più presi d’assalto dai saccheggiatori che rubano pacchi di Amazon, UPS e FedEx. Il fenomeno dilagante ha spinto Union Pacific, una della maggiori aziende ferroviarie americane, a mettere in guardia sulla possibilità di non operare più nella contea di Los Angeles a causa dei furti crescenti.

In una lettera all’ufficio del procuratore di Los Angeles, Union Pacific ha descritto un aumento del 160% dei furti nell’area e questo a causa delle recenti modifiche alle leggi sui reati minori, che sono state allentate favorendo un aumento dei crimini.

Negli ultimi tre mesi Union Pacific riferisce di aver effettuato, in partnership con la polizia di Los Angeles, più di 100 arresti di “criminali” che stavano cercando di saccheggiare i suoi treni. https://www.tio.ch
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom gen 09, 2022 7:58 pm

New York, un poliziotto ucciso e un altro ferito gravemente ad Harlem
Il sindaco Adams: "Un attacco alla città". In una settimana tre episodi in cui sono stati colpiti degli agenti
22 Gennaio 2022

https://www.repubblica.it/esteri/2022/0 ... 334777290/

NEW YORK - Un poliziotto di 22 anni è stato ucciso e un suo collega ventisettenne è rimasto gravemente ferito in quella che gli investigatori hanno definito un'imboscata ad Harlem. L'uomo che ha sparato è stato a suo volta ferito da un terzo agente mentre cercava di fuggire.

Tutto è cominciato con la chiamata di una donna che aveva bisogno di aiuto con il figlio violento. Quando tre poliziotti sono arrivati nell'appartamento, l'uomo, 47 anni, "ha improvvisamente aperto il fuoco su di loro. In un istante, la vita di un giovane di 22 anni si è fermata e quella di un altro è stata danneggiata per sempre", ha detto il capo del dipartimento di polizia di New York, Keechant Sewell. "Faccio fatica a trovare le parole per esprimere la tragedia che stiamo vivendo. Siamo in lutto e siamo arrabbiati", ha aggiunto.

E' la terza volta questa settimana che un agente di polizia viene colpito a New York. Per il sindaco della metropoli, il democratico ed ex agente di polizia Eric Adams, in carica dal primo gennaio, "non è stato un attacco a questi coraggiosi poliziotti. Questo è stato un attacco alla città di New York". Adams ha quindi invitato tutte le forze a coalizzarsi per contrastare la violenza. "Abbiamo bisogno che Washington si unisca a noi e agisca ora per fermare la proliferazione di armi a New York", ha affermato.



Alberto Pento

La responsabilità non è delle armi ma dei criminali che le usano per compiere i crimini, caro sindaco, e questi criminali guarda caso sono neri come te.
Ma tu dai la colpa alle armi per non affrontare l'incultura e l'inciviltà umana che genera questa violenza criminale, non sei un buon sindaco.




Joe Biden ha incontrato il sindaco di NYC Eric Adams per discutere le strategie per combattere la crescente criminalità. Ci sono stati otto omicidi a NYC a partire da domenica, secondo le statistiche del NYPD. Biden ha condannato il movimento "Defund The Police" , ma non ha capito che sono proprio i Democratici ad aver demonizzato i poliziotti e ad aver sostenuto quel movimento.
(Sean Hannity)
4 febbraio 2022

https://www.facebook.com/watch/?ref=sav ... 7358209242




La sinistra americana si sveglia solo ora: allarme sicurezza
Roberto Vivaldelli
5-6 minuti

20 Febbraio 2022 - 10:00

In difficoltà nei sondaggi, i sindaci democratici recuperano un po' di sano pragmatismo contro l'isteria woke e politicamente corretta. A New York linea dura contro gli "homeless"
La sinistra americana si sveglia solo ora: allarme sicurezza

A New York scatta la linea dura dei dem contro gli "homeless". Come riportato dal New York Times, il sindaco di New York Eric Adams e la governatrice Kathy Hochul hanno annunciato venerdì un piano aggressivo per dispiegare agenti di polizia e operatori di salute mentale nella metropolitana della Grande Mela, con l'obiettivo di sgomberare più di 1.000 senzatetto che vi si rifugiano regolarmente, alcuni dei quali hanno contribuito all'escalation di crimini e violenze degli ultimi mesi. A partire da lunedì, ha spiegato Adams, ci sarà una politica di "tolleranza zero" nei confronti degli homeless e delle persone che dormono sdraiate sui sedili dei treni o nelle stazioni, o che compiono altre violazioni. Decine di operatori della salute mentale avranno il potere di ordinare il ricovero coatto di persone che ritengono essere un pericolo per se stessi o per gli altri. Come ha sottolineato il sindaco Adams in conferenza stampa, i giorni della tolleranza sono finiti. "Scorri la tua MetroCard e scendi a destinazione. Questo è ciò che sta dicendo quest'amministrazione". "Le persone mi parlano della loro paura di usare il sistema", ha aggiunto Adams. "E faremo in modo che la paura non sia la realtà di New York".
Picco di crimini violenti a New York, i dem corrono al riparo

Il piano annunciato dal sindaco Adams arriva al picco di crimini registrato in molte città americane, New York City compresa. Secondo i dati diffusi a dicembre, il numero di omicidi negli Stati Uniti ha continuato ad aumentare nei primi tre trimestri del 2021, seppur a un ritmo più lento, dopo l’aumento record del 2020, secondo l’ultimo rapporto trimestrale pubblicato dal Consiglio di giustizia penale. Lo studio, che ha preso 22 città durante i primi nove mesi di quest’anno, dimostra che il numero di omicidi è stato del 4% in più rispetto allo stesso periodo del 2020, con 126 omicidi in più tra gennaio e settembre. Secondo il rapporto, nei primi tre trimestri del 2020 il numero di omicidi nelle stesse 22 città è aumentato del 36% rispetto allo stesso periodo di tempo del 2019. Come già analizzato da InsideOver, la prima causa dell’aumenti dei crimini violenti degli Stati Uniti va ricercato nelle innanzitutto nelle conseguenze della pandemia da Covid-19 e nelle tensioni sociali che hanno animato tutto il 2020 a seguito della morte di George Floyd. Altra possibile causa: l’elezione di procuratori particolarmente "morbidi" - finanziati dal magnate George Soros - quando ci sarebbe bisogno del pugno di ferro.

I diversi episodi di crimini e violenza hanno indotto molti newyorkesi a evitare la metropolitana della Grande Mela, attualmente frequentata da poco più della metà dei passeggeri che la frequentavano i tempi pre-pandemici. Nel 2021, i tassi di criminalità violenta nella metropolitana sono aumentati del 25% su quasi su tutta la linea rispetto al 2019, nonostante il calo dei passeggeri causato dalla pandemia. L'ultimo tragico episodio risale al mese scorso, quando alla fermata di Times Square una donna di 40 anni, Michelle Alyssa Go , è stata spinta sotto un treno e un senzatetto è stato accusato del suo omicidio. Questo clima di profonda insicurezza ha messo in crisi le finanze della metropolitana, che deve tornare a richiamare passeggeri. Per questo motivo la sicurezza rappresenta un aspetto fondamentale in una città esasperata.
San Francisco, la sindaca contro il consiglio scolastico "woke"

Non solo New York. I sindaci dem sembrano recuperare un po' di sano pragmatismo contro certo il buonismo progressista della sinistra radicale, anche in vista delle elezioni di midterm che potrebbero rivelarsi disastrose per il partito. Come nota il Corriere dellla Sera, a San Francisco la sindaca (democratica e afroamericana) London Breed ha deciso di schierarsi con i cittadini che a grande maggioranza - oltre il 70% - hanno sfiduciato i tre capi dello school board. Ossessionati dalle istanze woke e identitarie, e anziché preoccuparsi dei danni provocati agli studenti da una sospensione delle lezioni in presenza più lunga di qualunque altra parte d'America, si erano occupati dell'eliminazione dei criteri di selezione meritocratica degli studenti nell'unico liceo d'eccellenza che li usa, il Lowell, scatenando un polverone e facendo arrabbiare persino i genitori di sinistra, a grande maggioranza nella città californiana. La sfiducia dei tre membri del consiglio scolastico rappresenta, secondo un'analisi di Bloomberg, la prima grande battuta d'arresto della cultura "woke". Ciò che si augurano molti americani, e non solo di orientamento conservatore.



L'impennata delle sparatorie nelle città americane scuote anche Seattle, un tempo una delle città più sicure
L'Osservatore Repubblicano
15 marzo 2022

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 0179371316

Seattle ha avuto 612 sparatorie l'anno scorso, quasi il doppio della sua media prima della pandemia. La città ha appena vissuto i suoi due anni peggiori per gli omicidi dagli anni 1990, quando i tassi di omicidio erano ai massimi storici. Gli spari sono scoppiati in tutta la circostante King County, non solo nei quartieri storicamente afflitti dalla violenza.
Seattle è una delle molte città degli Stati Uniti, da Los Angeles a Chicago a New York, che hanno visto sparatorie ed uccisioni salire ai massimi livelli dall'inizio della pandemia. Diverse città, tra cui Albuquerque, Philadelphia e Portland hanno visto come loro anno nero proprio il 2021.
Mentre il tasso di omicidi di Seattle rimane più basso rispetto ad altre grandi città americane, è balzato sopra la media degli Stati Uniti nel 2020 per la prima volta in più di un decennio. Le sparatorie stanno rimodellando gli aspetti della vita nell'area metropolitana, ed accendendo anche le tensioni sui modi migliori per ridurle. Gli elettori della città tradizionalmente liberal-democratica hanno eletto una Repubblicana duro contro il crimine come procuratrice della città a novembre, e come sindaco hanno scelto un democratico-moderato che ha promesso di rafforzare la forza di polizia e di combattere la violenza delle armi.
Gli agenti di polizia di Seattle, demoralizzati, hanno lasciato le forze di polizia della città in massa, cosa che si è vista accadere anche in altre città, ha detto Travis Hill, un sergente di polizia che ha lasciato di recente e che aveva trascorso 14 anni nelle forze di polizia.
Lasciare che i manifestanti prendessero il controllo di un intero distretto della città durante i disordini in città nel 2020 sull'onda delle proteste contro gli omicidi della polizia è stato particolarmente scoraggiante, ha detto. "Quando non senti che la città ti copre le spalle, il tuo lavoro proattivo si abbassa", ha detto.
Circa 360 ufficiali hanno lasciato la polizia di Seattle negli ultimi due anni, lasciando circa 950 poliziotti nel dipartimento a combattere contro l'aumento delle sparatorie. All'inizio della pandemia, Seattle aveva 1.305 agenti. (Wall Street Journal)







L'impennata delle sparatorie nelle città americane scuote anche Seattle, un tempo una delle città più sicure
L'Osservatore Repubblicano
15 marzo 2022

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 0179371316

Seattle ha avuto 612 sparatorie l'anno scorso, quasi il doppio della sua media prima della pandemia. La città ha appena vissuto i suoi due anni peggiori per gli omicidi dagli anni 1990, quando i tassi di omicidio erano ai massimi storici. Gli spari sono scoppiati in tutta la circostante King County, non solo nei quartieri storicamente afflitti dalla violenza.
Seattle è una delle molte città degli Stati Uniti, da Los Angeles a Chicago a New York, che hanno visto sparatorie ed uccisioni salire ai massimi livelli dall'inizio della pandemia. Diverse città, tra cui Albuquerque, Philadelphia e Portland hanno visto come loro anno nero proprio il 2021.
Mentre il tasso di omicidi di Seattle rimane più basso rispetto ad altre grandi città americane, è balzato sopra la media degli Stati Uniti nel 2020 per la prima volta in più di un decennio. Le sparatorie stanno rimodellando gli aspetti della vita nell'area metropolitana, ed accendendo anche le tensioni sui modi migliori per ridurle. Gli elettori della città tradizionalmente liberal-democratica hanno eletto una Repubblicana duro contro il crimine come procuratrice della città a novembre, e come sindaco hanno scelto un democratico-moderato che ha promesso di rafforzare la forza di polizia e di combattere la violenza delle armi.
Gli agenti di polizia di Seattle, demoralizzati, hanno lasciato le forze di polizia della città in massa, cosa che si è vista accadere anche in altre città, ha detto Travis Hill, un sergente di polizia che ha lasciato di recente e che aveva trascorso 14 anni nelle forze di polizia.
Lasciare che i manifestanti prendessero il controllo di un intero distretto della città durante i disordini in città nel 2020 sull'onda delle proteste contro gli omicidi della polizia è stato particolarmente scoraggiante, ha detto. "Quando non senti che la città ti copre le spalle, il tuo lavoro proattivo si abbassa", ha detto.
Circa 360 ufficiali hanno lasciato la polizia di Seattle negli ultimi due anni, lasciando circa 950 poliziotti nel dipartimento a combattere contro l'aumento delle sparatorie. All'inizio della pandemia, Seattle aveva 1.305 agenti. (Wall Street Journal)



Gli elettori di San Francisco hanno rimosso il procuratore distrettuale radicale Chesa Boudin, con una percentuale di “Sì” superiore al 60%. Avvertimento ai procuratori di sinistra in tutta la nazione
– Joel B. Pollak, Breitbart News
Tratto e tradotto da un articolo di Joel B. Pollak per Breitbart News
8 giugno 2022

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... bart-news/

Chesa Boudin, figlio del militante condannato dei Weather Underground David Gilbert, è stato tra i primi di una coorte di procuratori di sinistra eletti per perseguire la “riforma della giustizia penale“, giurando di smettere di perseguire i reati legati alla “qualità della vita“.

La sua rimozione – nella città più di sinistra del Paese – è un monito per i procuratori di sinistra di tutta la nazione, decine dei quali sono stati eletti negli ultimi anni con l’aiuto di milioni di dollari spesi dal miliardario di sinistra George Soros.

Secondo il San Francisco Chronicle, Chesa Boudin ha perso nella maggior parte dei distretti elettorali della città, anche se il “No” con cui ci si opponeva alla rimozione è andato forte nel quartiere di Haight-Ashbury, famoso per essere la patria del movimento hippie e dei “figli dei fiori”.

Grazie alle politiche di Chesa Boudin – e a quelle del suo predecessore, George Gascón, che ora ricopre la carica di procuratore distrettuale a Los Angeles e che sta affrontando anch’egli una petizione per la sua rimozione – San Francisco è scivolata nel pantano della criminalità, della droga e dei senzatetto.

Chesa Boudin era un eroe per la sinistra, che lo vedeva come un importante alleato – secondo le parole del conduttore della MSNBC Chris Hayes – contro le “incarcerazioni di massa” e la “teoria delle finestre rotte“. (Quest’ultima è stata acclamata per decenni dagli esperti per la riduzione della criminalità urbana, sulla base dell’argomentazione che molti reati minori vengono commessi da criminali che perpetrano anche crimini più gravi; e che un’immagine di trascuratezza incoraggia l’attività criminale, mentre l’applicazione anche di piccole ordinanze scoraggia il crimine).

Eletto nel 2019, Chesa Boudin è stato anche uno dei primi sostenitori dell’abolizione delle cauzioni e dei procedimenti giudiziari per reati minori.

Come riporta Breitbart News, Chesa Boudin ha immediatamente licenziato i procuratori esperti della criminalità delle gang. Inoltre, secondo il San Francisco Chronicle, “è diventato il primo procuratore della nazione ad eliminare il rilascio su cauzione, affermando che discriminava i poveri“. Quando la sindaca London Breed cercò di dare un giro di vite alla criminalità nel quartiere di Tenderloin, infestato dalla droga, Boudin si oppose pubblicamente ai suoi sforzi.

Chesa Boudin si è scontrato con la polizia per aver perseguito gli agenti per le loro presunte brutalità. Tuttavia, se da un lato è stato duro con i poliziotti, dall’altro è stato indulgente nei confronti dei taccheggiatori occasionali, le cui azioni sono sfociate in saccheggi lo scorso novembre ed hanno spinto le catene di negozi a lasciare la città.

Oltre l’85% degli elettori di San Francisco aveva preferito Joe Biden a Donald Trump nelle elezioni del 2020. Da allora, lo stesso elettorato ha rimosso tre membri del consiglio scolastico per le politiche educative “Woke” ed ora ha rimosso pure il suo più radicale procuratore distrettuale.

La sconfitta di Chesa Boudin potrebbe prefigurare un destino simile per il suo predecessore, George Gascón, che è stato eletto procuratore distrettuale della contea di Los Angeles nel 2020 – con l’aiuto dei milioni di George Soros – e che ora si trova ad affrontare una campagna di rimozione che si sta avvicinando al suo obiettivo a poche settimane dalla fine.



Starbucks negli Stati Uniti ha dovuto chiudere 16 punti vendita in città governate dai Democratici a causa di "seri incidenti" che hanno riguardato la sicurezza dei lavoratori, tra cui episodi di violenza e consumo di droghe nei suoi locali
.
Breitbart News)
L'Osservatore Repubblicano
15 luglio 2022

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 3944084272

NOTIZIA | La multinazionale di estrema sinistra, oasi di ritrovo internazionale per i giovani liberal, che spaccia bibitoni pannosi e zuccherosi osandoli chiamare caffè (licenza nostra), chiuderà definitivamente 16 negozi tra Seattle, Washington, Los Angeles, Portland, Philadelphia e Washington, D.C.
Tutte queste città, compreso il Distretto di Columbia, sono governati da Sindaci e consigli comunali Democratici, così come gli Stati in cui queste città di trovano.
Starbucks ha anche dichiarato che darà ai gestori dei negozi la possibilità di chiudere i bagni, limitare i posti a sedere o ridurre il servizio in risposta a problemi legati alla sicurezza, parte di una strategia in risposta alle preoccupazioni dei lavoratori per quanto riguarda la loro sicurezza sul luogo di lavoro..
Per quanto riguarda le problematiche legate al consumo di droga nei suoi locali, nel 2019 Starbucks ha annunciato l'installazione di contenitori per lo smaltimento degli aghi nei bagni dei suoi punti vendita diffusi in tutto il Paese per venire incontro alle esigenze dei suoi clienti tossicodipendenti, a seguito di una petizione dei dipendenti ed un'indagine dell'OSHA in Oregon, secondo quanto riportato da Breitbart News.
"Come gran parte del mondo in questo momento, l'attività di Starbucks, così come è costruita oggi, non è in grado di soddisfare pienamente i comportamenti, le esigenze e le aspettative in continua evoluzione dei nostri partner o dei nostri clienti", ha scritto l'amministratore delegato Harold Schultz in una lettera ai dipendenti.
Starbucks ha annunciato che trasferirà i dipendenti in altre sedi quando chiuderà definitivamente i negozi, in modo che il personale non rischi di finire in disoccupazione.


Degli otto Stati Repubblicani elencati nel rapporto della Third Way come "tra i primi 10 con il più alto tasso di omicidi", le città in cui avvengono tutti gli omicidi sono governate quasi esclusivamente da Democratici
L'Osservatore Repubblicano
18 ottobre 2022

https://www.facebook.com/ossrepubblican ... BAh6P5gHsl

La nuova divertente bugia della Sinistra: sono gli “Stati Repubblicani” ad avere più criminalità!
The Federalist
egli Stati rossi, che i Democratici amano additare, le città dove avvengono tutti gli omicidi sono governate quasi esclusivamente dai Democratici
Tratto e tradotto da un articolo di Eddie Scarry per The Federalist
18 ottobre 2022

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... ederalist/

Poiché i Democratici sanno di essere completamente inaffidabili quando si tratta di applicare la legge, avendo trasformato praticamente ogni grande città d’America in una zona di stupri ed omicidi, hanno fatto la scelta più ovvia…

No, sciocchini, non hanno iniziato ad arrestare i criminali. Hanno iniziato a mentire.

È una bugia quella detta di recente dal governatore democratico della California Gavin Newsom e poi ripetuta sul Washington Post. L’ultima è stata pubblicata in un articolo di Dana Milbank. (Sì, qualcuno ha davvero chiamato il proprio FIGLIO Dana Milbank).

“I crimini violenti sono generalmente peggiori negli Stati gestiti dai Repubblicani“, e poi ha scritto come sottotitolo “È un omicidio solo vivere in uno Stato Repubblicano“.

La fonte di questa affermazione, la stessa fatta da Gavin Newsom, è un rapporto pubblicato all’inizio dell’anno dall’organizzazione di sinistra Third Way. Il rapporto osservava che “i tassi di omicidio sono molto più alti negli Stati Repubblicani che votano Trump rispetto agli Stati democratici che votano Biden. E talvolta i tassi di omicidio sono più alti nelle città con sindaci Repubblicani”.

Tanto per cominciare, il punto di correlazione tra criminalità e politiche democratiche non è mai stato che gli “Stati democratici” siano degli inferni violenti. È sempre stato che i sindaci e i procuratori distrettuali Democratici sono palesemente contrari all’applicazione della legge e più interessati all'”equità” razziale che a perseguire i criminali. Anche in questo caso, si tratta di sindaci e procuratori distrettuali, funzionari eletti a livello di città e contea, non di Stato. Naturalmente, i Repubblicani hanno collegato ogni Democratico in corsa per ogni carica alla questione criminalità, ma la linea di attacco esatta era sempre in riferimento ai funzionari di contea e di città.

Tenendo conto di ciò, analizziamo i dati compilati dalla Third Way. Il rapporto elenca i 10 Stati con il più alto tasso di omicidi negli Stati Uniti, utilizzando i dati del 2020. “In effetti, gli Stati con il più alto tasso di omicidi pro capite nel 2020 erano per lo più quelli lontani da grandi centri urbani e da sindaci e governatori Democratici”, si legge nel rapporto. “Otto dei dieci Stati con il peggior tasso di omicidi hanno votato per Donald Trump nel 2020. Nessuno di questi otto ha sostenuto un democratico alla presidenza dal 1996”. Gli autori del rapporto hanno osservato: “Questi Stati repubblicani non generano titoli nazionali del tipo “gli omicidi sono fuori controllo“. Sembrano non generare alcun titolo di giornale”.

Ma perché questo sia un colpo devastante per la narrativa dei Democratici sul crimine bisogna ignorare che in ogni Stato, compresi quelli altrimenti governati dai Repubblicani, ci sono aree densamente popolate che tendono a essere pro-Democratici. E, guarda caso, il più delle volte è proprio lì che si è verificata l’impennata della criminalità.

Lo Stato Numero 1 della lista della Third Way è il Mississippi. Certo, il voto a livello statale nelle elezioni del 2020 è stato nettamente a favore di Trump. Ma all’interno dello Stato, i residenti della Contea di Hinds hanno votato per Joe Biden, con un rapporto di 3 a 1. La città più grande del Mississippi, Jackson, si trova proprio nella Contea di Hinds. Sapete già dove si va a parare.

L’anno scorso la CNN ha dichiarato che Jackson è una delle città più letali degli Stati Uniti.

Il sindaco di Jackson è Chokwe Antar Lumumba, un Democratico. Il procuratore distrettuale è Jody Owens, un Democratica.

Al secondo posto della lista c’è la Louisiana. Donald Trump ha vinto anche in questo Stato. Ma a livello locale ha perso a Orleans, la parrocchia che contiene New Orleans, la città più popolosa dello Stato. I residenti hanno scelto Joe Biden con un rapporto di quasi 8 a 1.

“New Orleans ha registrato il più alto tasso di omicidi di tutte le grandi città quest’anno, con circa 41 omicidi ogni 100.000 residenti” – Wall Street Journal, 16 settembre 2022.

Il sindaco di New Orleans è LaToya Cantrell, Democratica. Il procuratore distrettuale è Jason Williams, anch’egli Democratico.

Al terzo posto della lista c’è il Kentucky, un altro Stato repubblicano che ha votato Donald Trump alle presidenziali. Ma la città più grande del Kentucky, Louisville, si trova nella Contea di Jefferson e il 60% degli elettori ha sostenuto Joe Biden.

Questo è quanto riportato dal think tank Pegasus Institute, con sede in Kentucky, nel mese di agosto: “Nell’ultimo decennio, la città di Louisville ha visto un aumento senza precedenti di sparatorie e omicidi. Il 2020 è stato l’anno più letale mai registrato a Louisville e il 2021 ha dimostrato di continuare su questa tendenza“. L’anno scorso l’organizzazione ha riferito che il tasso di omicidi di Louisville era in competizione con quello di Chicago e Philadelphia.

Il sindaco di Louisville è Greg Fischer, un Democratico. Il procuratore distrettuale è Thomas B. Wine. Anche lui è un Democratico.

Al quarto posto c’è l’Alabama, un altro Stato repubblicano nel 2020. Ma Joe Biden ha ottenuto il maggior numero di voti nella contea più popolosa, chiamata anche Jefferson. Ha ottenuto il 56% dei voti contro il 43% di Trump. All’interno di Jefferson si trova la città di Birmingham, che ha il terzo tasso di omicidi più alto di tutti gli Stati Uniti.

Il sindaco di Birmingham è Randall Woodfin. È un Democratico, proprio come il procuratore distrettuale Danny Carr.

Al quinto posto c’è il Missouri. Ancora una volta, uno Stato di Donald Trump. E ancora, con la contea che contiene la città più grande, St. Louis, che ha scelto Joe Biden, 61% contro il 37% di Trump. St. Louis ha il quarto tasso di omicidi più alto del Paese.

Sindaco: Tishaura Jones, Democratica. Procuratore della contea: Wesley Bell, Democratico.

Al sesto posto, c’è la Carolina del Sud. Donald Trump ha vinto in questo Stato, ma la Contea di Charleston, con la città di North Charleston, ha scelto Joe Biden con il 56% dei voti. North Charleston ha il più alto tasso di omicidi dello Stato.

Infine, qui abbiamo in effetti una città con un sindaco, Keith Summey, del Partito Repubblicano. Il procuratore della contea – Charleston non ha un procuratore distrettuale – è Scarlett Wilson, anch’essa Repubblicana.

Non che stiamo tenendo il conto, ma questo porta a un totale di due il numero di Repubblicani che potrebbero essere ritenuti responsabili dell’imperversare della criminalità nella loro città. Per i Democratici, siamo finora a dieci.

I due Stati successivi nel rapporto della Third Way, il New Mexico e la Georgia, hanno votato per Joe Biden nel 2020, quindi li salteremo.

Al nono posto c’è l’Arkansas, che vota per i Repubblicani. Ma ancora una volta, la Contea di Pulaski, con la città di Little Rock, la più grande dello Stato, era Democratica, con il 60% degli elettori che hanno scelto Joe Biden. Secondo quanto riferito, questa città ha uno dei tassi di criminalità violenta più alti dello Stato.

Il sindaco di Little Rock è Frank Scott, un Democratico. Anche il procuratore della contea, Larry Jegley, è un Democratico.

Infine, al Numero 10, c’è il Tennessee. Un altro Stato repubblicano con un’importante contea democratica che ha votato per Joe Biden. La contea in questione è quella di Shelby, con il 64% dei voti andati a Biden. A Shelby si trova la città di Memphis che, secondo il New York Times, “viene spesso classificata tra le città più violente della nazione“.

Il sindaco di Memphis è Jim Strickland, un Democratico. Steve Mulroy, anche lui Democratico, è il procuratore distrettuale recentemente eletto.

Ricapitolando, degli otto Stati Repubblicani elencati nel rapporto della Third Way come “tra i primi 10 con il più alto tasso di omicidi“, le città in cui avvengono tutti gli omicidi sono governate quasi esclusivamente da Democratici. Tutte, tranne una, hanno un sindaco Democratico. E tutte, tranne una, hanno sempre un Democratico responsabile di perseguire le azioni penali.

I Democratici sanno di essere pessimi nell’applicazione della legge. Il tentativo di mentire su questo punto non fa altro che rendere i governi da loro gestiti ancora più pericolosi.

Eddie Scarry è editorialista presso The Federalist e autore di “Liberal Misery: How the Hateful Left Sucks Joy Out of Everything and Everyone”.
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USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom gen 09, 2022 7:59 pm

LOS ANGELES: ringraziate le amministrazioni dei Dem!
Condizioni del 3° mondo in ogni quartiere. Tendopoli. Sporcizia. Droghe. Persone che scavano, vivono e mangiano spazzatura.
Degrado morale, sociale, politico.
19 ottobre 2022
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USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom gen 09, 2022 9:20 pm

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USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom gen 09, 2022 9:20 pm

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USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » dom gen 09, 2022 9:20 pm

21)
I demenziali media e social media, sinistrati, pro democratici, anti Trump e politicamente corretti


Facebook ammette in tribunale che i suoi “fact checks” sono solo opinioni
Breitbart News
14 dicembre 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... -opinioni/

Nonostante si presenti al pubblico come “l’arbitro della verità” ed “il garante di un’informazione accurata“, proteggendo gli utenti dalle “fake news” e dalla “disinformazione”, Facebook ha ammesso in tribunale che i suoi “fact check” sulle informazioni – spesso rivolti contro i conservatori – non sono altro che dichiarazioni di opinione.

La notizia bomba è emersa nella battaglia giudiziaria di Facebook contro John Stossel, che ha fatto causa all’azienda per diffamazione, sulla scia della decisione del gigante dei social di aggiungere le etichette di “fact checking” ai video dell’opinionista libertario sul cambiamento climatico.

Da Pagina 2 (10 nel PDF, n.d.r.) della documentazione difensiva di Facebook presentata al tribunale si legge:

Al di là di questo problema di applicabilità della Sezione 230, il reclamo non riesce anche a giustificare una richiesta di diffamazione. In primo luogo, Stossel non riesce a dichiarare fatti che stabiliscano che Meta abbia agito con malizia effettiva – cosa che, come figura pubblica, deve fare. In secondo luogo, le rivendicazioni di Stossel si concentrano sugli articoli di fact-check scritti da Climate Feedback, non sulle etichette apposte attraverso la piattaforma Facebook. Le etichette stesse non sono né false né diffamatorie; al contrario, costituiscono un’opinione protetta. E anche se Stossel potesse attribuire le pagine web di Climate Feedback a Meta, le dichiarazioni contestate su quelle pagine non sono altrettanto false o diffamatorie. Ognuno di questi fallimenti condannerebbe il reclamo di Stossel, ma la combinazione rende inutile qualsiasi integrazione.

Facebook, che ora si fa chiamare “Meta“, afferma che Stossel ha bisogno di “attribuire le pagine web di Climate Feedback a Meta” a causa dell’esternalizzazione della censura da parte della società tecnologica a terze parti che svolgono il controllo dei fatti, terze parti che sono composte però da organizzazioni di media liberal e da non profit.

Facebook usa questo sistema per distanziarsi dalla responsabilità di qualsiasi fact-check, sostenendo che le decisioni vengano prese da “terzi” piuttosto che dalla società stessa.
Tuttavia, l’azienda incide ancora su queste decisioni, apponendo etichette ai post che sono stati “verificati“, e sopprimendo così la loro diffusione sulla sua piattaforma.




«Truth», il social di Donald Trump e la sempre più difficile lotta alle fake news
Simona Siri
23 ottobre 2021

https://www.vanityfair.it/article/truth ... -fake-news

Non è iniziata nel migliore dei modi l’avventura di Truth Social, la nuova piattaforma che l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha annunciato di voler lanciare per «resistere alla tirannia della Big Tech». A neanche due ore dall’annuncio, gli hacker sono riusciti ad accedere a una versione privata del social network, creando account falsi per Trump, per il suo consigliere Steve Bannon, per il teorico di QAn Ron Watkins e per l'amministratore delegato di Twitter Jack Dorsey.

Utilizzando un falso account «donaldjtrump» hanno pubblicato immagini di maiali che defecano, hanno scritto sproloqui contro Dorsey e hanno chiesto dove si trovasse l'ex first lady Melania Trump. Le immagini sono diventate presto virali sulle altre piattaforme social e in un’intervista rilasciata al New York Times gli hacker, affiliati ad Anonymous, il collettivo di hacker liberi, hanno affermato che lo sforzo fa parte della loro «guerra online contro l'odio». Siccome Truth Social è stata resa disponibile per il preordine sull'App Store di Apple mercoledì, invitando chiunque fosse interessato a unirsi a una lista d'attesa per il suo rilascio, da quelle poche informazioni digitali Anonymous è riuscito comunque ad accedere alla versione beta dell’applicazione.

L'hackeraggio ha costretto gli sviluppatori di app del Trump Media & Technology Group, la nuova società creata appositamente da Trump, a bloccare nuovi account e a chiudere per ora la piattaforma di sviluppo. Una partenza in salita, quindi, che però non ha impedito alle azioni della società SPAC, la Digital World Acquisition, un’altra società creata appositamente per raccogliere fondi e poi essere fusa con la prima, di aumentare del 400% ovvero fino a 52 dollari per azione, dopo la notizia di mercoledì della fusione che avrebbe lanciato la piattaforma di social media.

Nonostante questa impennata in borsa, lo scetticismo verso questa nuova avventura imprenditoriale di Tump è alto. Un po’ perché le precedenti, l’Università, i casinò a Atlantic City, la vodka, il concorso di Miss Universo, sono finite tutte male. Un po’ perché l’annuncio di voler combattere le fake news proprio da parte di chi, a un anno dalle elezioni, sta ancora ripetendo la Big Lie, la grossa bugia, sui brogli e sul fatto che Joe Biden non abbia in realtà vinto, quando tutte i tribunali a cui si è disperatamente rivolto hanno negato la presenza di brogli, è quantomeno bizzarro.

Eppure Truth Social potrebbe avere successo, potrebbe attrarre molti utenti scontenti del comportamento di Facebook e di Twitter, due dei social che hanno bloccato Trump, il primo temporaneamente, il secondo in modo definitivo, e convinti che davvero Bigh Tech abbia un’agenda politica di tipo progressista e liberale in funzione anti destra, e soprattutto potrebbe permettere a Tump di raccogliere molti milioni dai suoi sostenitori. Inoltre potrebbe servire all’ex presidente come megafono nel caso decidesse di ricandidarsi per le presidenziali del 2024, una possibilità a cui ha accennato più volte, ma che non ha ancora confermato.

Obiettivi molto diversi da quello di «combattere le fake news». Piuttosto fare concorrenza a Twitter, Facebook e addirittura, come si legge nel comunicato stampa, a Disney e CNN, grazie al successivo lancio di un servizio di streaming. La presentazione per gli investitori di TMTG presenta Truth Social come una piattaforma di social media che unirà persone di ogni ideologia politica, pensata per andare contro alla cancel culture e alla woke culture e per essere un «servizio di comunicazione gratuito e aperto che incoraggia una conversazione globale onesta».

Quando si approfondiscono i termini di servizio, tuttavia, le cose si complicano un po'. Gli utenti devono accettare di non «infastidire» nessuno dei dipendenti e di non «denigrare, offuscare o danneggiare noi e/o il sito». In altre parole: la prima regola di Truth Social è che non si critica Truth Social. Gli utenti devono inoltre accettare di astenersi dall'uso «eccessivo di lettere maiuscole». Una caratteristica evidentemente riservata solo per l’ex presidente.

L’annuncio del nuovo social media di Trump arriva in un momento delicato per i social in generale. Invece di diminuire, i problemi di Facebook sembrano aumentare. Mark Zuckerberg ha annunciato un rebranding della compagnia: il 28 ottobre sarà annunciato il nuovo nome, un cambio per indicare l’evoluzione o, come aveva detto Zuckerberg stesso a luglio a The Verge, «passeremo effettivamente da essere visti dalla gente principalmente come una società di social media a essere visti come una società del metaverso».

Dopo le rivelazioni dell’ex dipendente Frances Haugen, un’altra gola profonda ha parlato con il Washington Post e ha accusato la piattaforma di ospitare consapevolmente incitamenti all'odio e attività illegali. Secondo quanto riferito, le accuse del nuovo informatore sono contenute in una denuncia alla Securities and Exchange Commission, l'agenzia statunitense che gestisce la regolamentazione per proteggere gli investitori nelle società quotate in borsa. Nella denuncia, l'ex dipendente ha spiegato in dettaglio come i funzionari di Facebook hanno spesso rifiutato di far rispettare le regole di sicurezza per paura di far arrabbiare Donald Trump e i suoi alleati o di compromettere l'enorme crescita dell'azienda.

In un presunto incidente, Tucker Bounds, un funzionario delle comunicazioni di Facebook, ha respinto le preoccupazioni sul ruolo che la piattaforma ha avuto nella manipolazione delle elezioni del 2016. Le affermazioni di questo secondo informatore sono arrivate il giorno stesso in cui diverse testate hanno pubblicato rapporti basati su documenti interni condivisi da Haugen. I documenti offrono uno sguardo più approfondito sulla diffusione della disinformazione e delle teorie del complotto sulla piattaforma, in particolare in relazione alle elezioni presidenziali statunitensi del 2020. I documenti mostrano che i dipendenti di Facebook hanno ripetutamente segnalato preoccupazioni prima e dopo le elezioni, mentre Donald Trump cercava di ribaltare la vittoria di Joe Biden con la Big Lie.

Secondo il New York Times, una settimana dopo le elezioni en esperto di dati dell'azienda avrebbe dichiarato ai colleghi che il 10% di tutte le opinioni statunitensi sui contenuti politici riguardava post che affermavano falsamente la presenza di brogli. I documenti interni mostrano anche che i ricercatori di Facebook hanno scoperto che gli strumenti di raccomandazione della piattaforma spingevano ripetutamente gli utenti verso gruppi estremisti, provocando avvertimenti interni che alcuni manager e dirigenti hanno ignorato. Di fronte a queste ultime rivelazioni un’azione da parte del Congresso sembra imminente, anche se nessuno, neanche chi le leggi deve farle, ha chiaro con esattezza come risolvere il problema della disinformazione. In Usa su una cosa e una cosa sola c’è accordo tra democratici e repubblicani: Facebook va regolato. Come rimane ancora un mistero.




Perché Elon Musk vuole comprare Twitter? Ecco il piano: «Da social network ad azienda privata»
Redazione Web
14 aprile 2022

https://www.ilmessaggero.it/mondo/elon_ ... 29614.html

Un’offerta da 43 miliardi di dollari per comprare il 100% delle azioni di Twitter. La proposta di acquisto del social da parte di Elon Musk è contenuta in una lettera inviata al presidente dell'azienda, Bret Taylor: «Ho investito in Twitter perché credo nel suo potenziale di diventare la piattaforma cardine per la libertà di parola in tutto il mondo, un imperativo sociale per una democrazia funzionante», ha detto il fondatore di Tesla, che pochi giorni fa ha già acquistato il 9% delle azioni. «Tuttavia - ha aggiunto - da quando ho fatto il mio investimento mi rendo conto che l’azienda non potrà né prosperare né servire questo imperativo sociale nella sua forma attuale. Twitter ha bisogno di essere trasformato in una società privata». Musk ha quindi svelato il suo piano: trasformare uno dei social più potenti e più seguiti in un’azienda privata. E ora c’è chi teme che, se l’operazione andrà in porto, ci sarà il rischio di doversi fronteggiare con un nuovo The Truth - il social fondato dalla Trump Media and Technology dopo che l’ex presidente Usa era stato bannato dalle altre piattaforme -, ma molto più efficace e potente, in grado di raggiungere centinaia di milioni di utenti.

Twitter, Elon Musk punta al 100% e offre 54,2 dollari ad azione

Bisogna anche dire che il punto di forza di Twitter, finora, è stato quello di saper dare voci a fazioni contrapposte in modo bilanciato. Tanto che il social è diventato una risorsa importante per avere notizie e informazioni sull’attualità, e viene utilizzato da leader di stato e personaggi pubblici. Resterà da capire come sarà possibile garantire la stessa trasparenza, se verrà trasformato in un’azienda privata.

La notizia della maxi-offerta è stata diffusa da Bloomberg. L’obiettivo del fondatore di Tesla è controllare l’intero pacchetto azionario della società e, successivamente, ritirare il social fondato da Jack Dorsey dalla quotazione in borsa. Pochi giorni fa, Musk ha acquistato oltre il 9% di Twitter, rifiutandosi poi di entrare nel board dell’azienda in modo da poter procedere con l’acquisizione. L’effetto delle ultime operazioni è stato immediato: le azioni di Twitter hanno segnato un +11,45% (a 51,10 dollari). «La mia offerta è la mia migliore, ma sarà anche l’ultima se non viene accettata. Avrei bisogno di riconsiderare la mia posizione come azionista», ha detto Musk.




Truth Social pronto al lancio, test beta completato!
L'Osservatore Repubblicano
25 aprile 2022

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 3723316628

Il lancio finale di Truth Social, la piattaforma di social media sostenuta dall'ex presidente Donald Trump, è pronto per andare in scena, dato che il beta testing è ora completo, ha detto il suo CEO.
Devin Nunes, l'ex deputato californiano diventato amministratore delegato di Trump Media and Technology Group, ha detto a Newsmax che tutti gli abbonati di Truth Social saranno ora in grado di utilizzare l'applicazione "in pochi giorni".
"Ha un equipaggiamento tutto nuovo, e nessun appoggio alle Big Tech. E indovinate un po'? Nessuno potrà cancellarci", ha aggiunto. "Saremo aperti a tutti".
Dopo il lancio di prova dell'app a febbraio, che è stato afflitto da problemi tecnici e dove molti utenti non erano in grado di accedere alla piattaforma, l'app - che non è ancora disponibile per Android - è arrivata comunque al primo posto tra i download dell'App Store nei primi giorni.
La società venerdì ha detto che sta migrando verso un sistema di cloud computing gestito da Rumble, un'alternativa a YouTube.
Nel mezzo di rapporti su problemi tecnici che gli utenti hanno sperimentato dal suo lancio, Nunes ed altri utenti di spicco, tra cui il conduttore radiofonico Dan Bongino, hanno detto di aver visto un sempre maggiore traffico su Truth Social.
Nel frattempo, l'imprenditore tecnologico Elon Musk ha annunciato giovedì di aver messo in pila 46,5 miliardi di dollari per finanziare un'acquisizione di Twitter, circa una settimana dopo aver fatto un'offerta pubblica per comprare l'azienda. Nel documento, Musk, che è anche il CEO di SpaceX e Tesla, ha detto di non aver ancora ricevuto alcuna risposta formale dal consiglio di amministrazione di Twitter dopo l'offerta della scorsa settimana.
(The Epoch Times)



Elon Musk compra Twitter per 44 miliardi di dollari: «Chi mi critica resti sul social»
L'annuncio dell'accordo arriverà dopo la chiusura di Wall Street
Lunedì 25 Aprile 2022

https://www.ilmessaggero.it/economia/ne ... 49881.html

Elon Musk chiude l'accordo di acquisto con Twitter. Dopo il primo «no» e l'accelerazione nelle trattative nei giorni scorsi, il Ceo di Tesla avrebbe raggiunto il suo obiettivo. Un accordo da 44 miliardi di dollari è quanto vale l'intesa raggiunta per l'acquisto. Accordo che sarà annunciato dopo la chiusura di Wall Street. Lo riporta il Wall Street Journal citando alcune fonti. L'indiscrezione mette le ali ai titoli Twitter in borsa, dove arrivano a guadagnare il 6,10%.

Il consiglio di amministrazione sembrava inizialmente orientato a bocciare la proposta di Musk ma negli ultimi giorni la sua posizione si sarebbe ammorbidita in seguito ai dettagli diffusi dal patron di Tesla sulle modalità di finanziamento dell'operazione.

Le cifre dell'accordo

Musk, secondo indiscrezioni, ha incontrato privatamente alcuni azionisti di Twitter venerdì scorso per spiegare loro la bontà della sua proposta e mettere in evidenza come il management di Twitter non è in grado da solo di spingere i prezzi delle azioni al livello della sua offerta, ovvero 54,20 dollari. «Spero che anche i miei peggiori critici rimangano su Twitter, perché questo è ciò che significa libertà di parola», ha commentato con un messaggio che ufficializza l'accordo.

L'accordo

Le due parti stanno limando i dettagli dell'intesa, inclusa la tabella di marcia per la finalizzazione dell'accordo e le spese e le commissioni nel caso in cui l'operazione dovesse alla fine naufragare. Con l'acquisizione di Twitter l'uomo più ricco del mondo mette le mani su uno dei social più influenti promettendo di farne la piattaforma della libertà di parola per eccellenza. Una piattaforma in cui molti repubblicani sperano di poter ritrovare presto Donald Trump, cacciato da Twitter dopo l'assalto al Congresso del 6 gennaio, e di poter contare su un nuovo alleato nella battaglia culturale lanciata in più Stati, e in particolare in Florida sotto la guida dell'aspirante alla Casa Bianca il governatore Ron DeSantis.

Intanto della possibile acquisizione a pagare le conseguenze è proprio il social dell'ex presidente americano: Truth, con il suo pubblico limitato e alle prese con una fuga di manager, affonda a Wall Street. Il controllo di Twitter da parte di Musk, che si auto-definisce «assolutista della libertà di parola», agita molti osservatori. C'è chi teme che con il patron di Tesla al comando Twitter possa diventare una 'arena di odiò. Altri sono convinti che la sua crociata "anti-censura" non risolverà i problemi che flagellano il social da anni. Musk non ha ancora chiarito nel dettaglio cosa farà con Twitter. Al di là di voler procedere al delisting della società, il patron di Tesla non ha svelato le sue mosse limitandosi a dire che Twitter ha bisogno di essere «trasformata» e che dovrebbe basarsi su un algoritmo open-source.


La leadership

A quale tipo di leadership intende ispirarsi non è chiaro, anche se negli ultimi tweet sembra lasciar trapelare che il suo modello non sarà Bill Gates. Il fondatore di Microsoft è infatti di recente finito nel mirino di Musk che lo ha preso in giro per aver scommesso contro Tesla dipingendosi allo stesso tempo paladino della lotta al cambiamento climatico. Si interrogano sull'impatto che Musk avrà sulla società anche i dipendenti di Twitter preoccupati dalla volontà del miliardario-visionario di voler smantellare le politiche di moderazione dei contenuti e, soprattutto, di voler procedere con il delisting della società di fatto sottraendola ai riflettori pubblici e lasciando a Musk mano libera su come procedere. Mentre il consiglio di amministrazione è al lavoro per definire i dettagli dell'offerta, i dipendenti non nascondono la loro frustrazione nelle chat private e lamentano il silenzio dei vertici che li hanno lasciati all'oscuro.

Nonostante le molte perplessità Musk è riuscito a convincere diversi azionisti della bontà della sua offerta da 54,20 dollari per azione, un livello - ha spiegato nel corso di una girandola di incontri - che il management di Twitter da solo non riuscirà mai a raggiungere. Con parte degli investitori dalla sua parte e soprattutto una maggiore chiarezza sui finanziamenti per l'operazione - ha raccolto 46,5 miliardi di dollari di impegni per la transazione - Musk ha ammorbidito la posizione del consiglio di amministrazione, inizialmente contrario all'acquisizione tanto da approvare una poison pill anti-scalata. I ripetuti contatti degli ultimi giorni con i componenti del cda avrebbero poi rimosso gli ultimi ostacoli spianando la strada all'intesa, ormai a portata di mano e con la quale Musk diventa un 'barone dei social' pronto a rivoluzionare il settore così come ha fatto con l'industria automobilistica.



Dipendenti che non sanno cosa significhi ‘libertà di parola’: I momenti salienti della riunione a tutto campo di Twitter su Elon Musk
Breitbart News
2 maggio 2022

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... bart-news/

Project Veritas di James O’Keefe ha recentemente rilasciato l’audio trapelato di una riunione interna di tutto il personale di Twitter dopo l’offerta di acquisto del CEO di Tesla Elon Musk per la società, ecco alcuni dei momenti più importanti della riunione

Nelle registrazioni interne trapelate, Project Veritas ha rivelato le reazioni dei dipendenti di Twitter all’acquisizione dell’azienda da parte del CEO di Tesla Elon Musk durante una riunione aziendale su delle questioni a tutto campo. La riunione è durata circa 45 minuti; i dipendenti hanno interrogato il membro del consiglio di amministrazione Bret Taylor ed il CEO Para Agrawal sul futuro della società e le motivazioni di Elon Musk per l’acquisto della piattaforma.

Durante l’incontro, il CEO di Twitter Parag Agrawal ha dichiarato: “Twitter è al suo meglio quando tutte le voci diverse nel mondo si sentono al sicuro e si sentono incoraggiate ad impegnarsi nella conversazione pubblica. Questa convinzione è ciò che ci spinge ad avere una forza lavoro diversificata internamente in tutte le dimensioni, per avere più prospettive e punti di vista rappresentati internamente in modo che possiamo entrare in empatia con tutti i nostri clienti in tutto il mondo e servirli nel miglior modo possibile. Questa è una mia convinzione fondamentale. Questo non cambia”.

Naturalmente, questo punto di vista di Parag Agrawal sembra essere in diretto contrasto con il numero di voci conservatrici censurate sulla piattaforma per aver fatto dichiarazioni come “qualcuno nato uomo biologico è un comunque un uomo”, o semplicemente citando Shakespeare. Parag Agrawal è noto per aver sogghignato contro il Primo Emendamento nei suoi commenti postati sulla piattaforma prima di diventare il capo, anche se per breve tempo.

Ecco alcuni degli scambi più interessanti tra i dipendenti e la gestione estratti dall’audio trapelato:

Durante la riunione, il CMO di Twitter Leslie Berland ha posto al CEO Parag Agrawal una domanda sconcertante: “C’è una versione aggiornata di ciò che significa la libertà di parola di cui siamo a conoscenza?“

Parag Agrawal sembrava confuso dalla domanda, rispondendo: “Penso che tutti sappiamo che cosa significhi la libertà di parola. Non credo che serva una versione aggiornata. È un concetto che esiste da un po’, ma penso che cercherò di leggere la domanda dietro la domanda qui. Che è: dove potrebbe andare il prodotto di Twitter come azienda privata in futuro una volta che questo accordo si chiuderà?”

Parag Agrawal ha poi detto che al fine di ottenere una prospettiva, la società inviterà Elon Musk per un Q&A con il personale e a trascorrere del tempo assieme per “capire meglio quale potrebbe essere la sua visione per il futuro di Twitter.”


La “discutibile etica” di Elon Musk

Il CMO di Twitter Leslie Berland ha poi chiesto al membro del consiglio di amministrazione Bret Taylor: “Cosa ha fatto il consiglio di amministrazione, e questo torna all’attrito, cosa hanno pianificato il consiglio ed il signor Musk per affrontare un esodo di massa considerando che l’acquisizione è da parte di una persona con un’etica discutibile? Inoltre, quanto input, dato il background di Jack [Dorsey], ha avuto su questo?”

Bret Taylor ha risposto che Jack Dorsey faceva parte del consiglio di amministrazione di Twitter ed ha sostenuto il voto di acquisizione, ma condividerà i suoi pensieri nel suo tempo libero. In relazione all’attrito, Taylor ha dichiarato: “Come Parag ha dichiarato, uno dei temi di oggi è la continuità, e garantire che Parag e questo team di leadership continui a gestire il business con successo per conto dei nostri utenti e dei nostri clienti”.

Ha aggiunto: “Questo è stato ovviamente un grande argomento di discussione all’interno del consiglio, e come ho detto, un’area che è importante anche per Elon Musk a causa dell’importanza di Twitter come servizio”.

Cosa succederà all’esercito di censori di Twitter?

Più tardi nella conversazione, il CMO di Twitter Leslie Berland ha interrogato il CEO Para Agrawal, affermando: “Elon [Musk] ha chiarito in pubblico che gran parte del motivo per cui ha comprato la piattaforma era a causa delle nostre politiche di moderazione e per disaccordi nel modo in cui trattiamo i temi della salute, qualcosa che teniamo molto in valore all’interno della società”.

Ha continuato: “Questo mette Twitter Service e Trust and Safety, così come chiunque abbia a cuore i temi della salute sulla piattaforma, in una posizione molto difficile. Puoi esporre i tuoi pensieri su questo e come questi temi saranno supportati?”

Para Agrawal ha risposto che crede che “la crescita di Twitter come servizio permette a più persone di utilizzare il prodotto ed avere un’esperienza migliore perché siamo in grado di rendere la conversazione su Twitter sicura, perché siamo in grado di eliminare la manipolazione, perché siamo in grado di rimuovere gli spammer. Perché abbiamo costruito degli strumenti e dei processi per le persone per essere in grado di sentirsi al sicuro e di controllare le loro esperienze”.

Para Agrawal ha continuato a dire che Twitter continuerà a perfezionare le sue politiche di moderazione e dei contenuti nel tentativo di “migliorare il prodotto e la salute della conversazione pubblica”.


Alberto Pento
Libertà di parola significa poter dire senza censura che il Politicamente Corretto è in generale un insieme di menzogne che induce in inganno, all'illusione, alla violenza, alla discriminazione, all'ingiustizia, al razzismo ... al conflitto sociale, civile, etnico e politico, e che viola gravemente i diritti umani, civili e politici degli esseri umani.
Dire la verità (tenendo conto del rispetto dei minori, dei malati, del diritto all'oblio e alla riabilitazione) è un diritto che non andrebbe mai violato considerando anche il caso della buona fede da correggere;
ciò che andrebbe sempre censurato è la falsa testimonianza, la menzogna, la diffamazione, la calunnia, l'istigazione al razzismo, al disprezzo umano, alla violenza aggressiva sopraffatrice e predatrice, alla violazione dei diritti umani, civili e politici delle persone, delle loro comunià e stati;
ciò che andrebbe sempre permesso è la critica radicale alle ideologie/teologie/utopie e pratiche politiche, religiose e giuridiche che inducono al disprezzo, alla predazione, all'omicidio, allo sterminio,




Gli oligarchi dopo il liberalismo – The American Conservative

La questione per la Nuova Destra sembra essere non se dovremmo essere governati da dei capitalisti miliardari, ma quali capitalisti miliardari dovrebbero dominare
Tratto e tradotto da un articolo di Matthew Walther per The American Conservative
3 maggio 2022

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... servative/

L’acquisizione da parte di Elon Musk di Twitter – un tentativo che [secondo l’autore] poteva probabilmente essere destinato a fallire, indipendentemente da quanto denaro fosse riuscito a raccogliere – ha scatenato il giubilo dei conservatori, in particolare di quelli che si considerano parte del continuum “postliberale” definito in modo incoerente. Pertanto vale la pena di considerare questo giubilo indipendentemente dal fatto che Musk ed i suoi 265 miliardi di dollari portino a quello che sarebbe quasi certamente un esodo di massa da una piattaforma di social media ormai in declino.

Chiedere a Elon Musk di rendere Twitter più ospitale verso i conservatori (cambiando i suoi termini di servizio, per esempio, o semplicemente regolando i mezzi con cui vengono applicati) è precisamente quel tipo di tattica apparentemente superata che molti esponenti di un nuovo conservatorismo non-fusionista altrimenti rifiutano a priori. Almeno dagli anni ’70, i conservatori hanno chiesto un posto al tavolo, solo per scoprire che la maggior parte dei conservatori, alla fine, si conformano agli standard ideologici imposti dalle istituzioni mainstream che offrono loro delle piattaforme, oppure, nel migliore dei casi, si ritirano in una sorta di “modalità arbitro” in cui offrono (a volte utili) resoconti descrittivi sulla Destra e sulle sue aspirazioni, senza prendere alcun impegno sostanziale. Per queste ragioni, un appello alla rappresentanza, che implica un appello ad atteggiamenti liberali vecchio stile sul mercato delle idee, colpirà molti osservatori della cosiddetta Nuova Destra come un ovvio vicolo cieco.

Poi c’è la questione di Twitter come tecnologia. Sembra difficile sostenere, come hanno fatto molti conservatori postliberali, che i social media e, per estensione, internet, siano degli sviluppi fondamentalmente deplorevoli nella nostra vita pubblica – sostenitori di quasi-ortodossie sconsiderate, sostenitori della finanziarizzazione dell’economia, cancri delle nostre capacità di attenzione collettiva, spiritualmente, moralmente ed esteticamente corrosivi – il tutto insistendo sull’accesso illimitato ad essi. Se i conservatori credono che Twitter sia così male come tutte queste cose, perché non dedicare tempo ed attenzione allo sviluppo di nuove strutture per la diffusione delle idee (oppure far rivivere quelle vecchie)?

Ma c’è un senso molto più interessante in cui l’appello a Elon Musk ci dice qualcosa sulla destra postliberale: il suo atteggiamento verso il denaro. Una certa dissonanza cognitiva è implicita nell’atto di condannare l'”elitarismo“, per quanto definito in modo ampio e nebuloso, mentre praticamente si prega l’uomo più ricco del mondo di sostenere la propria influenza su un sito web il cui valore come modellatore dell’opinione pubblica sembra essere in diminuzione rispetto a qualsiasi misura tangibile.

I conservatori che vogliono che Elon Musk acquisti Twitter (o che altrimenti si coinvolga in prima persona nelle sue operazioni) non sono interessati ad alterare, od anche a mettere seriamente in discussione, la struttura essenzialmente oligarchica della società americana. Invece di impegnarsi in un programma di riforma strutturale ad ampio respiro (che potrebbe comportare, per esempio, la nazionalizzazione di ISP, ricerca, social media, ed altre funzioni di base di internet come servizi pubblici e quindi soggetti a varie protezioni del Primo Emendamento), accettano che il potere del denaro continuerà a detenere un dominio illimitato. Al livello speculativo più elementare, la questione per la Nuova Destra non è se dovremmo essere governati da dei capitalisti miliardari, ma quali capitalisti miliardari dovrebbero dominare e quali saranno le loro priorità culturali.

Dico “priorità culturali” deliberatamente. Per quanto ne so, su questioni come la fornitura dell’assistenza sanitaria, il declino dei salari, la sindacalizzazione, ed altre questioni presumibilmente di interesse per i conservatori anti-fusionisti, Elon Musk è rimasto in silenzio, almeno quando le sue stesse pratiche commerciali non abbiano parlato da sole.

Perché, allora, Elon Musk è più attraente per la destra post-fusionista rispetto ai suoi immediati predecessori? E come sarebbe il conservatorismo americano se Elon Musk giocasse un ruolo analogo a quello svolto dai fratelli Koch un decennio e mezzo fa? Per prenderli in ordine inverso, la mia ipotesi è che un conservatorismo in cui il padre dei figli di Grimes sostituisse i Koch o Sheldon Adelson assomiglierebbe molto a quello che esiste attualmente, anche se con l’economia non-libertaria ancora una volta considerata un non-punto di partenza e la manciata di questioni apparentemente “vive” che continuano ad animare i conservatori sociali più o meno abbandonate. (Tra le altre cose, questo significherebbe rinunciare all’opportunità della destra di riunire un’ampia coalizione nella maggioranza degli americani con opinioni che potrebbero essere descritte come “socialmente conservatrici” ed economicamente moderate o progressive).

Il che mi riporta alla mia prima domanda: perché un tale accordo con Elon Musk o con figure simili sarebbe desiderabile per i cosiddetti post-liberali? Mentre alcuni osservatori cinici potrebbero sostenere che lo sia perché sono insinceri nei loro tentativi di abbandonare la saggezza convenzionale del GOP sull’economia politica mentre adottano una postura meno difensiva nelle guerre culturali, io propongo una spiegazione più caritatevole. È probabile, credo, che la maggior parte dei pensatori post-liberali siano rassegnati all’inevitabilità del cesarismo, un cesarismo che non distrugge ma che cambia solamente i termini degli obblighi della società verso il potere del denaro.

È difficile argomentare contro tale fatalismo. La cupezza spengleriana non è una posizione intellettuale ma un presupposto onnipresente che non ammette eccezioni, anche per i cattolici impegnati sia nella lettera che nello spirito di 1 Timoteo 6:10. Tuttavia, andando avanti, un certo grado di umiltà intellettuale (e oserei dire retorica) potrebbe essere d’obbligo, per evitare che i membri non autocritici della nuova coalizione di Destra si trovino dalla parte dei perdenti di un accordo in cui non si sono resi conto di entrare.




Usa: giudice respinge il ricorso di Trump contro il bando da Twitter
Mondo
Agenzia ANSA
27 maggio 2022

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... 1fd5b.html

Un giudice federale di San Francisco ha respinto la causa intentata da Donald Trump contro Twitter per la sua decisione di bandirlo permanentemente dalla piattaforma dopo l'assalto al Capitol da lui istigato.

L'ex presidente aveva sostenuto che il social aveva violato il primo emendamento della Costituzione sulla libertà di parola, agendo sotto la minaccia dei parlamentari di una regolamentazione.

Ancora pendenti analoghi ricorsi del tycoon contro Facebook e Youtube.



Trump, respinto ricorso contro il bando da Twitter
La decisione di un giudice della California
07 maggio 2022

https://www.adnkronos.com/trump-respint ... mw7i2POLFi

Un giudice della California ha respinto il ricorso presentato da Donald Trump contro Twitter per la decisione della piattaforma di mettere al bando l'ex presidente dopo l'assalto al Congresso del 6 gennaio 2021. Il ricorso, inizialmente presentato da Trump lo scorso anno in Florida insieme alle analoghe denunce a Google e Facebook, come parte di una più ampia strategia per mobilitare i conservatori che accusano le società di social media di censurare le loro posizioni.

La decisione del giudice arriva dopo che il fondatore di Tesla e Space X Elon Musk ha annunciato la sua intenzione di comprare Twitter, puntando il dito contro le politiche per limitare gli estremisti considerate una limitazione della libertà di espressioni. Affermazioni che hanno suggerito la possibilità che il bando di Trump da Twitter possa essere rimosso.

Trump, comunque, ha affermato che anche se cadrà il bando, non tornerà a twittare perché continuerà ad usare il nuovo social da lui creato, Truth Social, che in effetti non sta avendo un lancio brillante. Musk da parte sua ha detto di "non avere avuto comunicazioni dirette o indirette" con Trump riguardo all'acquisto di Twitter.

Nella sua sentenza, il giudice distrettuale James Donato ha definito non plausibili gli argomenti sostenuti dai legali di Trump che nel ricorso avevano aggiunto una serie di altre persone i cui account erano stati sospesi per disinformazioni su vaccini e elezioni 2020.



Elon Musk sblocca l'account Twitter di Donald Trump: «Sbagliato espellerlo, annullerò la decisione»

Elon Musk sbloccherà Donald Trump su Twitter: «Sbagliato espellerlo, annullerò la decisione»
Martedì 10 Maggio 2022

https://www.ilmessaggero.it/social/elon ... 80918.html

Elon Musk riapririrà le porte di Twitter a Donald Trump. Parlando a un evento organizzato dal Financial Times, l'amministratore delegato di Tesla - che ha presentato un'offerta di acquisto per il social network - ha detto che «non credo che sia stato corretto espellere Trump, credo che Twitter non dovrebbe imporre divieti permanenti». Per questo, «annullerò» la decisione di rimuovere il suo account in modo permanente. Musk ha poi detto che, nella migliore delle ipotesi, l'acquisizione di Twitter sarà completata in 2 o 3 mesi. Il titolo di Twitter perde oggi poco meno dell'1%.

Elon Musk: «Se muoio in circostanze misteriose è stato bello conoscervi». Il tweet dopo le minacce russe
Musk: stessa lunghezza d'onda Ue per regole social

«Sono d'accordo con tutto quello che ha detto, credo siamo veramente sulla stessa lunghezza d'onda e qualsiasi cosa le mie società possano fare che sia a beneficio dell'Europa, vogliamo farla». Così Elon Musk ha assicurato al commissario europeo per il mercato interno, Thierry Breton, che intende attenersi alle nuove regole varate dalla Ue per le piattaforme social una volta che prenderà il controllo di Twitter.

Nel video, pubblicato su Twitter, dell'incontro tra i due, avvenuto in uno degli impianti in Texas dove si costruiscono i veicoli elettrici della Tesla, Musk ha detto che i principi del Digital Services Act - con cui l'Unione mira a imporre alle grandi multinazionali della rete una maggiore responsabilità sui contenuti illegali o nocivi che circolano sulle loro piattaforme - «sono esattamente allineati con quello che pensiamo».
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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USA: Trump e i repubblicani, Biden e i democratici

Messaggioda Berto » ven gen 14, 2022 9:49 pm

Prima scrive: "Accordo sospeso" e il titolo cede il 20%. Dopo corregge: "Resto impegnato"
Twitter, Musk si ritira e poi ci ripensa

Rodolfo Parietti
14 Maggio 2022

https://www.ilgiornale.it/news/economia ... 1652567712

Ci sono due modi di giocare: uno da gentleman, l'altro invece plebeo, venale, insomma il modo di giocare di una canaglia qualsiasi. Non sappiamo a quale delle due categorie indicate da Dostoevskij appartenga, ma di sicuro Elon Musk è un giocatore. Twitter è il suo ultimo balocco. Benché costoso (44 miliardi di dollari messi sul piatto) e ancora non posseduto, Mr. Tesla ci fa ciò che vuole. Gli bastano due tweet, ravvicinati e contraddittori. Primo cinguettio, ieri: l'accordo con Twitter è temporaneamente sospeso in attesa di dettagli che supportino il calcolo che gli account di spam/fake rappresentino meno del 5% degli utenti. Due righe capaci di affondare nel pre-market il titolo di oltre il 20%. Passa qualche ora, e il tiro viene corretto: Resto impegnato nell'acquisizione. Twitter recupera, ma non tutto (-9 a un'ora dalla chiusura), mentre Tesla sale del 6%. A quanto pare, non pochi fanno il tifo per il naufragio dell'Opa.

Il duplice cinguettio sembra il solito voltafaccia muskiano, più volte esibito ai tempi dell'ossimorico atteggiamento verso i bitcoin. Prima osannati con tanto di pollice rialzista ad uso degli investitori retail, poi degradati come spregevole moneta inquinante e infine riabilitati. Quello che a Wall Street dopo i tweet di ieri si definisce uno spettacolo circense, è per Musk prassi quasi quotidiana. Un iconoclasta senza contezza delle conseguenze: capace tanto di annunciare il delisting di Tesla e anche il suo fallimento (tonfo del 17% delle azioni in quattro sedute), quanto di voler comprare la Coca-Cola per metterci dentro la cocaina.

Totale spregio per le regole di chi però ha l'occhio scaltro, da giocatore d'azzardo. Anche se non tutti i conti fatti dall'imprenditore di origine sudafricana sembrano azzeccati. Dai picchi raggiunti in seguito al suo ingresso nel libro soci col 9%, Twitter ha lasciato sul terreno una decina di miliardi mano a mano che crescevano i dubbi sulle probabilità di successo dell'operazione. Le perplessità maggiori sono legate ai finanziamenti necessari per acquisire la società californiana, nonostante il pluri-miliardario si sia assicurato 25,5 miliardi da un pool di banche guidato da Morgan Stanley. Il nodo è però legato alle azioni Tesla da impegnare per il takeover, il cui valore è sceso in una settimana di quasi il 17%. A tal proposito, Bloomberg riferiva nei giorni scorsi di trattative tese a eliminare la necessità di un margin loan da 6,25 miliardi, cioè un prestito ottenuto dando in pegno azioni della società automobilistica. Conferme ufficiali non sono però arrivate.

Con la spada di Damocle della penale da un miliardo di dollari da sborsare in caso di rottura dell'accordo, Musk starebbe quindi giocando la carta di tirare sul prezzo dell'acquisizione facendo leva sullo stato di salute di Twitter. La questione degli account reali è fondamentale, poiché è partendo da quelle basi, più o meno solide, che Musk intende fare la sua rivoluzione. All'inizio del mese il cda del social network ha certificato che, tra gennaio e marzo, meno del 5% dei suoi utenti attivi giornalieri monetizzabili erano bot o iscrizioni di spam. Forse Musk ha tra le mani cifre diverse e per questo sollecita uno sconto? O forse lo vuole perché teme una pioggia di cause contro Twitter dopo che la Corte d'appello Usa ha concesso agli iscritti di citare in giudizio la piattaforma se questa censura post o ne sospende il profilo per ragioni politiche, come accaduto a Donald Trump? In ogni caso, non finisce qui: la saga (o lo spettacolo circense) continua.



Elon Musk volta e spalle ai democratici americani, di cui era stato sostenitore. "Ora sono il partito della divisione e dell'odio, voterò repubblicano", ha scritto il magnate in un tweet

"Ora sono il partito dell'odio". Musk silura i dem americani
Marco Leardi
19 Maggio 2022

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 35544.html

"Ora sono il partito della divisione e dell'odio". Elon Musk volta le spalle ai democratici americani e anzi, li rinnega proprio. Il miliardario della Silicon Valley, un tempo sostenitore della sinistra dem a stelle e strisce, ora ha cambiato idea: lo ha riferito lui stesso, con parole che risuonano come uno schiaffo alla compagine politica guidata da Joe Biden. In un tweet pubblicato nelle scorse ore, il fondatore di Tesla si è inserito a modo suo nel dibattito in vista delle elezioni di midterm e lo ha fatto lanciandosi in un endorsement per i repubblicani.

"In passato ho votato democratico, perché erano (soprattutto) il partito della gentilezza. Ma sono diventati il partito della divisione e dell'odio, quindi non posso più sostenerli e voterò repubblicano. Ora guarda la loro campagna di trucchi sporchi contro di me", ha twittato Elon Musk, riuscendo ancora una volta ad attirare l'attenzione su di sé. Già nella mattinata di ieri l'imprenditore, durante un podcast, aveva espresso le proprie intenzioni di voto in riferimento alle elezioni di metà mandato che costituiranno una vera e propria prova del fuoco per l'attuale presidenza americana.

Che il milionario sudafricano non sopportasse più le contraddizioni e le mosse politiche della sinistra statunitense era ormai chiaro, così come era evidente la reciprocità di questi attriti. Nelle scorse settimane, quando Musk si era lanciato alla conquista di Twitter, erano stati soprattutto i democratici a manifestare critiche e contrarietà alla mossa. "Questo accordo è pericoloso per la nostra democrazia", aveveva accusato la senatrice democratica Elizabeth Warren, auspicando l'introduzione di "una tassa sui ricchi e di regole più stringenti affinché Big Tech sia responsabile". Affermazioni che certo non potevano lasciare in silenzio il diretto interessato.

Già in passato, il magnate di Tesla e SpaceX aveva assicurato su Twitter che "gli attacchi politici" nei suoi confronti sarebbero aumentati "a dismisura nei mesi a venire". E lo stesso Elon non aveva fatto nulla per evitarli. Anzi. Pochi giorni fa, l'imprenditore aveva aperto al ritorno di Donald Trump sulla popolare piattaforma, facendo infuriare ancora di più la sinistra (in questo caso globale) e i sostenitori del politicamente corretto via social. Ma la battaglia, su quel fronte, sembra essersi arenata.

Musk ha infatti dichiarato la momentanea sospensione del suo accordo per l'acquisizione di Twitter. Prima di finalizzare l'affare (per un valore di 44miliardi di dollari offerti), il fondatore di Tesla ha infatti chiesto chiarimenti sul reale numero di utenti falsi presenti sulla piattaforma. Secondo alcune stime meno del 5%, secondo Elon molti di più: circa il 20%. Una cifra che potrebbe cambiare le carte in tavola nella valutazione del reale valore della società.



Un'informatore dice che Twitter ha mentito a Elon Musk sui bot di spam, con possibili implicazioni per il processo
(TheEpochTimes)

L'Osservatore Repubblicano
25 agosto 2022

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 4797893853

NOTIZIA | Un informatore che ha ricoperto il ruolo di capo della sicurezza di Twitter ha dichiarato in un documento normativo ottenuto da The Epoch Times che la società di social media ha ingannato l'imprenditore tecnologico Elon Musk sul numero di bot presenti sulla piattaforma, con possibili implicazioni per la battaglia legale tra il capo di Tesla e Twitter.
Peiter Zatko, che si è fatto pubblicamente avanti come informatore, ha fatto una serie di accuse esplosive riguardo alle politiche di cybersicurezza di Twitter in una dichiarazione depositata a luglio presso le autorità di regolamentazione federali, compresa l'affermazione che Twitter "ha mentito sui bot a Elon Musk".
La denuncia di Zatko sostiene che Twitter utilizza una "metrica opaca" chiamata monetizable Daily Active Users (mDAU), piuttosto che la precedente metrica di utenti totali mensili che era soggetta a grandi oscillazioni, anche quando venivano rimossi gli account di spam e bot.
L'informativa sostiene che i dirigenti di Twitter sono "incentivati a non contare i bot di spam come mDAU" per rendere la piattaforma più attraente per gli inserzionisti. Il documento sostiene inoltre che ci sono "molti milioni" di account attivi che non rientrano nel calcolo del mDAU perché sono bot di spam o perché Twitter non ritiene di poterli monetizzare, ma la loro presenza sulla piattaforma influisce comunque sull'esperienza degli utenti.
Elon Musk e Twitter si stanno affrontando in tribunale per la revoca dell'offerta di acquisto della piattaforma di social media da parte del magnate della tecnologia. La rivelazione di Zatko potrebbe dare al team legale di Musk più munizioni nella sua battaglia legale contro Twitter. Il processo tra le due parti è previsto per ottobre in un tribunale del Delaware.


Gino Quarelo
Che ladri e inaffidabili questi di Twitter!
Elon Musk ha fatto bene a recedere dal contratto, speriamo che questa causa faccia fallire Twitter per il risarcimento che dovrà dare a Musk e per la condanna per truffa che seguirà.
Come hanno mentito sul numero reale degli accaunt veri, così hanno mentito su Trump innocente e sulla Clinton e su Biden colpevoli.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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