Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:21 pm

3)
Voghera, ecco chi era Youns El Boussetaoui, il marocchino ucciso da Adriatici

Ilaria Paoletti
Voghera, 21 lug 2021

https://www.ilprimatonazionale.it/primo ... no-202037/

Chi era Youns El Boussetaoui, il marocchino ucciso con un colpo di pistola dall’assessore di Voghera Massimo Adriatici? Il 39enne aveva alle spalle una lunga “carriera” criminale, con reati che vanno dalla truffa allo spaccio.
Youns El Boussetaoui, il marocchino ucciso a Voghera, era una nota conoscenza delle forze dell’ordine tanto che era colpito da un ordine di cattura da eseguire da parte della Stazione dei carabinieri di Biella, emesso lunedì 19 luglio, per il reato di ricettazione.

Doveva essere arrestato

El Boussetaoui risultava irregolare sul suolo italiano e senza fissa dimora. Da almeno una decina di giorni era oggetto di segnalazioni per ubriachezza molesta e numerose richieste di interventi alle forze dell’ordine a Voghera. In oltre 10 anni aveva accumulato numerosi ordini di lasciare il territorio Ue e relative violazioni a tali ordini.

Un lungo curriculum di reati

Oltre ai reati di ingresso illegale nel territorio dello Stato e immigrazione clandestina, nel passato del marocchino ucciso a Voghera vi sono reati come minacce, danneggiamento e resistenza a pubblico ufficiale. Già arrestato per spaccio di droga dai Carabinieri della Compagnia di Voghera, aveva a suo carico numerose altre denunce e arresti per produzione e spaccio di stupefacenti. La vittima della sparatoria di Voghera era stato incriminato anche per evasione, reati di falsità in scrittura privata, falsa attestazione, falsità materiale, uso di atto falso e truffa. Non da ultimo, ricettazione e porto d’armi e oggetti atti a offendere.



Gino Quarelo
Se fosse stato espulso e riportato di forza al suo paese, il Marocco, come sarebbe stato giusto che avvenisse da molto tempo, probabilmente sarebbe ancora vivo, gli italiani tutti ne avrebbero tratto beneficio e non ci sarebbe un assessore agli arresti domiciliari per aver difeso la sua gente e il suo paese.


Pregiudicato e irregolare. Chi è il marocchino ucciso a Voghera
Giuseppe De Lorenzo
21 luglio 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 63908.html

Si chiamava Youns El Boussetaoui. È il marocchino di 39 anni che una fotografia ritrae barcollante in giro per Voghera, la città pavese teatro di una tragedia. Senza fissa dimora, già conosciuto alle forze dell’ordine, pluripregiudicato, il profilo di Youns sembra quello di uno dei tanti fantasmi che popolano le città italiane. Clandestino, irregolare, con ordini di espulsione sulle spalle mai veramente messi in atto. Se li avessero eseguiti, forse oggi non saremmo qui a parlare di un morto e di un assessore agli arresti domiciliari.

Ma la storia non si fa con i “se”. E purtroppo neppure la cronaca. La tragedia si consuma martedì sera intorno alle 22.17. Il marocchino e Massimo Adriatici, assessore alla Sicurezza di Voghera, sono in piazza Francesco Meardi di fronte al Bar Ligure. I due, stando alle prime ricostruzioni, hanno un diverbio che poi si trasforma in colluttazione. All'improvviso un colpo parte dalla pistola, regolarmente detenuta, dell’assessore leghista. La vittima viene colpita al torace, il proiettile calibro 22 penetra nella carne all’altezza dell’emitorace destro. I soccorsi sono immediati, Youns viene portato in ospedale. Ma non c’è niente da fare. Poco dopo muore.

Le dinamiche sono ancora avvolte in una fitta nebbia di mistero. “Stavo passeggiando in piazza Meardi quando ho notato quell'uomo infastidire i clienti di un bar - avrebbe raccontato l’assessore ai magistrati - Mi sono avvicinato, l'ho redarguito invitandolo ad andarsene e a quel punto ho chiamato la polizia. Sentendo la mia telefonata, mi ha spinto facendomi cadere. È stato a quel punto che dalla pistola già impugnata è partito il colpo”. Secondo un testimone, sentito dall’Agi, il marocchino avrebbe lanciato una bottiglia di birra addosso ad Adriatici poco prima che questo prendesse il cellulare per avvertire le forze dell’ordine. “Un uomo che era lì - spiega Andiran R. - mi ha raccontato che la vittima aveva chiesto ad Adriatici: 'Perché non mi saluti?' E gli aveva lanciato addosso la bottiglia. A quel punto, l'assessore gli ha detto che avrebbe chiamato la polizia. Poi c'è stata una colluttazione tra loro e l'assessore ha sparato”. Stando ad altre ricostruzioni, il lancio non sarebbe avvenuto contro Adriatici.

Di domande senza risposta ne restano ovviamente a bizzeffe. La procura di Pavia ha conferito gli incarichi per tutti gli esami del caso, a partire dalla perizia balistica. E per le prossime ore si attende il risultato dell’autopsia. Qualcosa potrebbe emergere dalle telecamere di sorveglianza in zona. Inoltre sono già stati sentiti i testimoni oculari. E l’assessore, che solo due giorni fa aveva emanato una ordinanza anti-alcol e anti-movida, è stato interrogato tutta la notte fino alle 7 del mattino. Le accuse a suo carico sono passate dall’iniziale omicidio volontario al meno grave eccesso colposo di legittima difesa. Ed è proprio su questo dettaglio che la politica, con il sangue sul selciato ancora fresco, già si scanna. Da una parte la Lega, che con Salvini difende il suo assessore. Dall’altra le opposizioni, a parlare di far west.

Nel mezzo ci sono loro due, i protagonisti di questa brutta pagina di cronaca. A destra l’assessore Adriatici, avvocato, ex poliziotto, stimato da tutti e definito dagli ex colleghi in dipinto come “una persona soft, mai sopra le righe”. Si è autospospeso dal ruolo istituzionale. A sinistra Youns, l’uomo senza un tetto, con precedenti per reati contro il patrimonio, spaccio di sostanze stupefacenti, truffa, resistenza a pubblico ufficiale e minacce. “Io lo conoscevo perché passava due o tre volte al giorno davanti al bar, prendeva i posacenere e lo zucchero li buttava in aria, faceva dei dispetti”, racconta un residente. "Era una persona 'cattiva' - aggiunge un altro - conosciuta in città perchè importunava le persone e faceva gesti violenti. Una volta aveva rotto la vetrina di un bar". Negli ultimi giorni era stato segnalato per ubriachezza molesta. A rigor di logica, visti gli ordini di espulsione, sarebbe dovuto essere lontano da Voghera. Invece in quella piazza ha trovato la morte.


La bottiglia, la spinta, lo sparo, i video: cosa sappiamo sul caso Voghera
Luca Sablone
21 luglio 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 63949.html

Sul caso di Voghera continuano ad aleggiare nubi di mistero e incognite rispetto a quanto è realmente accaduto nelle scorse ore. Solamente le indagini dell'Arma riusciranno a chiarire meglio le dinamiche. Sul corpo della vittima, centrata da un unico colpo al petto, è già stata disposta l'autopsia. La procura di Pavia sta lavorando sull'ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa: si sta valutando se chiedere al gip di confermare gli arresti domiciliari per Massimo Adriatici, assessore leghista alla Sicurezza del Comune nel Pavese che si è autosospeso dall'incarico fino all'esito del giudizio che lo vede indagato. Si deciderà poi anche se procedere o meno per il conferimento di altre consulenze tecniche, inclusa quella balistica. In attesa dei prossimi sviluppi sul caso di Voghera, ecco cosa sappiamo fino ad ora sulla base delle indiscrezioni emerse fin dalla mattinata.

"Mi ha spinto ed è partito il colpo"

L'assessore Adriatici - stando a quanto appreso e riferito dall'Adnkronos - si sarebbe così difeso davanti al magistrato, provando a fornire la sua ricostruzione dei fatti: "Stavo passeggiando in piazza Meardi quando ho notato quell'uomo infastidire i clienti di un bar. Mi sono avvicinato, l'ho redarguito invitandolo ad andarsene e a quel punto ho chiamato la polizia. Sentendo la mia telefonata, mi ha spinto facendomi cadere. È stato a quel punto che dalla pistola già impugnata è partito il colpo".

Un testimone oculare ha riferito che lo straniero avrebbe lanciato una bottiglia di birra che stava bevendo all'indirizzo di Adriatici, prima che l'assessore chiamasse le forze dell'ordine per avvertire che l'uomo stava importunando alcuni clienti del bar. A farlo sapere è stato un abitante di Voghera di origine albanese: "Un uomo che era lì mi ha raccontato che la vittima aveva chiesto ad Adriatici: 'Perchè non mi saluti?' E gli aveva lanciato addosso la bottiglia. A quel punto, l'assessore gli ha detto che avrebbe chiamato la polizia. Poi c'è stata una colluttazione tra loro e l'assessore ha sparato". Ulteriori dettagli potrebbero emergere dalle telecamere di sorveglianza in zona.


"Il marocchino era aggressivo"

La vittima della tragedia è El Boussetaoui Youns, straniero con numerosi precedenti alle spalle (tra cui reati contro il patrimonio, spaccio di sostanze stupefacenti, truffa, resistenza a pubblico ufficiale e minacce). Un residente ha dichiarato che il marocchino "dava spesso problemi, era aggressivo e dava fastidio alle persone". Una signora straniera ha ammesso che effettivamente il senso di sicurezza in città non è proprio dei migliori: "Non abbiamo il coraggio di uscire la sera, anche qui a Voghera abbiamo paura. In giro c'è droga e gente che fa paura". Da segnalare poi la reazione di una ragazza, conoscente di El Boussetaoui, che davanti alle telecamere ha urlato: "È stato ammazzato come un cane. Hanno detto che stava molestando una donna, ma lui non aveva mai fatto male a nessuno".

"Adriatici è un professionista"

Gli ex colleghi di Adriatici si dicono "sorpresi" da quanto successo. Una fonte di polizia ha rivelato in esclusiva a ilGiornale.it alcune indiscrezioni inedite: l'assessore è figlio di un ispettore stradale a Pavia, che dopo alcuni anni in divisa si è congedato da sovrintendente per fare l'avvocato. La fonte ci ha spiegato che l'uomo "è sempre tranquillo, molto moderato". Ecco perché c'è stupore: "Forse si è spaventato perché minacciato, anche se non possiamo ancora dirlo. È un professionista di livello, una persona soft, mai sopra le righe. Non ha mai compiuto follie o avuto scatti d'ira". Giuseppe Carbone, capogruppo di Forza Italia al Consiglio comunale di Voghera, è "frastornato" perché reputa Adriatici "una persona di tutto rispetto e grande professionalità".


Era legittima difesa?

Fin da subito dalla Lega hanno riferito che la vicenda "sarebbe frutto di una risposta a un'aggressione con un colpo partito accidentalmente". Dal Carroccio hanno tenuto a sottolineare anche che la vittima "era una persona nota in città e alle forze dell'ordine per episodi di ubriachezza e violenze". A parlare dell'ipotesi di legittima difesa è stato Matteo Salvini, che preferisce attendere gli accertamenti prima di "condannare una persona per bene che si è vista aggredita e che avrebbe reagito". Secondo Angelo Ciocca, eurodeputato leghista, se non fosse stato per l'intervento di Adriatici, "pronto a intervenire a difesa di una ragazza molestata da un marocchino, probabilmente ora staremmo parlando di una violenza su una ragazza innocente".


La polemica politica

Inevitabilmente è scaturita una polemica politica con accuse incrociate. Per Enrico Letta, segretario del Partito democratico, bisognerebbe porre lo stop alle armi private: "In giro con le armi solo poliziotti e carabinieri. È un giorno triste. Saranno gli inquirenti e autorità giudiziarie a decidere. Nessuno si sostituisca a loro". Anche dal Movimento 5 Stelle arriva una presa di posizione. "È un fatto drammatico e grave che andrà chiarito dalle autorità inquirenti. Invitiamo la Lega a stare al suo posto. La ricostruzione dell'accaduto non è questione di competenza del Carroccio", sostengono fonti grilline. Le opposizioni al Consiglio comunale di Voghera stanno valutando se presentare una mozione di sfiducia rivolta sia al sindaco Paola Garlaschelli sia all'assessore Adriatici.

Per Salvini non è giusto che passi per "macellaio e assassino" una persona "che ha semplicemente difeso se stessa e i suoi concittadini". Il leader della Lega ha poi bocciato la proposta di "quel genio" di Enrico Letta: "Secondo lui bisogna togliere il porto d'armi a tutti gli italiani. Lui ha già deciso che è colpevole e ovviamente è colpa mia, a prescindere...".



Il post di Massimo Della Nina su Facebook: «Oggi il mondo è un posto più pulito»
Porcari, il post del consigliere comunale d’opposizione: «Il morto di Voghera? Un rifiuto umano»
Simone Dinelli
26 luglio 2021

https://corrierefiorentino.corriere.it/ ... b84f.shtml

«Chi era il marocchino ucciso l’altro giorno a Voghera? Nessuno». A scriverlo sulla sua pagina Facebook è Massimo Della Nina, consigliere comunale di opposizione di Porcari all’interno della lista civica “La Porcari che vogliamo”, sostenuta alle amministrative del 2017 anche dal centrodestra. Parole, quelle di Della Nina, che hanno scatenato la dura reazione del sindaco Pd Leonardo Fornaciari.

«Vediamo di fare chiarezza sulla vicenda», esordisce Della Nina, che ricorda poi tutti i precedenti dell’uomo ucciso da un colpo di pistola esploso lo scorso 22 luglio dall’assessore leghista di Voghera Massimo Adriatici. «Mi dispiace per la comunità marocchina che piange un morto – aggiunge il consigliere di Porcari -, ma la invito a riflettere su chi fosse veramente costui. Non ne faccio una questione razziale, sarei stato altrettanto duro si fosse trattato di un italiano. Si dà il caso però che fosse marocchino. Si può dire o qualcuno si offende? Era un marocchino. Punto. Ora si sposti pure l’attenzione sull’assessore armato che avrà, lui sì, la vita rovinata da questo autentico rifiuto umano. Ecco chi è morto l’altro giorno a Voghera. Oggi, il mondo è un posto un po’ più pulito. E se proprio lo volete fare, indignatevi per un carabiniere ucciso in servizio o per un padre di famiglia ammazzato dalla mafia. Non per questa feccia. Lo ripeto, l’altro giorno a Voghera, non è morto nessuno».

La risposta del sindaco

A stretto giro di posta, la replica del sindaco Fornaciari: «Un consigliere comunale del nostro Comune – le parole del primo cittadino - afferma che l’altro giorno a Voghera non sia morto nessuno. L’uomo ucciso dal colpo esploso dalla pistola dall’assessore alla sicurezza era marocchino ma questo non conta. Non conta il colore della pelle, né l’etnia ed infatti il consigliere Della Nina elenca in modo preciso i reati commessi da costui. Una lista lunga. Reati odiosi. Tanti reati. Comportamenti completamente fuori dalle righe e atteggiamenti violenti. Non era per niente una persona perbene. Il suo posto naturale era sicuramente la prigione o il suo giusto destino era l’espulsione, quella vera. Doveva certo essere punito per quello che ha fatto. Nel nostro Stato però neppure i condannati possono essere uccisi perché il nostro Stato e la Costituzione riconoscono che ogni essere umano sia “qualcuno” che non può essere privato, neppure per mezzo dell’autorità, del diritto più grande, la sua vita». «È un risultato di civiltà – conclude Fornaciari - che abbiamo imparato dagli orrori della guerra. In Europa non c’ è la pena di morte e non si può uccidere perché la nostra storia, le nostre radici cristiane ci impongono di vedere nell’altro un qualcuno, magari da punire, da espellere, ma un qualcuno, un uomo, mai un “nessuno”. E questa regola non ammette deroghe».



Gino Quarelo
Infatti questo individuo malvagio non è stato ucciso per vendetta o per sentenza pubblica di condanna a morte ma per legittima difesa mentre stava aggredendo un uomo buono e giusto nostro concittadino che ha avuto il buon senso di armarsi per difendersi se necessario e di usare l'arma quando aggredito con violenza da questo delinquente clandestino marocchino. Quindi il ragionamento di questo sindaco è del tutto fuori luogo e fuorviante perché tratta la questione della legittima difesa in modo ingannevole come se si trattasse di vendetta o di pena di morte evitando così di trattarla in merito come cosa buona e giusta.
Poi se alla comunità marocchina si riconosce la liceità e il diritto di piangere pubblicamente e senza vergogna questo loro membro delinquente e carnefice morto perché ucciso dalla sua vittima che si stava difendendo allora bisogna riconoscere alla comunità italiana di Voghera la liceità e il diritto di scagliarsi pubblicamente e senza alcuna remora contro questo carnefice malvagio e di felicilitarsi per il bene costituito dalla sua morte.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:22 pm

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:22 pm

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:28 pm

4)
Due uomini malvagi, due delinquenti ma io sto con l'assessore di Voghera e con il poliziotto di Mineapolis due uomini buoni e mi inginocchio per loro.


Youns El Boussetaoui come George Floyd
Roberto Malini
Luglio 21, 2021

⁠https://www.imgpress.it/attualita/youns-el-boussetaoui-come-george-floyd/⁠

Il cittadino del Marocco Youns El Boussetaoui è stato ucciso a Voghera da un rappresentante delle istituzioni, come George Floyd. La sua vita valeva. EveryOne Group ha espresso il suo dolore e la sua solidarietà alla famiglia della vittima e ha preso contatto con il governo e le autorità giuridiche del Marocco affinché si indaghi con attenzione sul tragico evento, al fine di fare giustizia.
EveryOneGroup ha inoltre allertato riguardo a questo caso lo Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulle esecuzioni extragiudiziarie, sommarie o arbitrare, onorevole Agnès Callamard. Non deve esservi indifferenza riguardo alla morte del sig. Youns El Boussetaoui e sull’importanze di fare chiarezza sulle dinamiche della sua uccisione nonché sulle responsabilità dell’uccisore.


Gino Quarelo

L'arma come deterrente, se poi l'aggressore aggredisce nonostante l'arma è più che giusto adoperarla per difendersi. In questo caso oltretutto pare che il colpo sia partito incidentalmente e a causa dell'aggressione fisica con conseguente collutazione. Io avrei sparato prima della collutazione quando l'aggressore ha superato la linea rossa di sicurezza per la mia vita . Non si può certo attendere di essere in fin di vita per sparare.
L'assessore è un cittadino esemplare dovremmo fare tutti come lui, girare armati e difenderci da queste orde di delinquenti che infestano le nostre città e le nostre vite.
Quest'uomo è un eroe per essere intervenuto a difesa della sua gente e del suo paese a rischio della vita.
Va portato ad esempio ed insignito di encomio pubblico e della medaglia d'oro al valor civile.
Farsi uccidere e lasciare che i delinquenti facciano del male e uccidano il prossimo è demenziale, disumano e incivile.


Voghera, video mostra il 39enne immigrato colpire l'assessore con un pugno. Chiesta conferma dei domiciliari: «Pericolo di reiterazione»
22 luglio 2021

https://www.ilmattino.it/primopiano/cro ... 96146.html

C'è anche un video agli atti dell'inchiesta sull'omicidio del 39enne di origini marocchine Youns El Boussettaoui. Nel filmato si vede la vittima che colpisce con un pugno l'assessore Massimon Adriatici che rimane agli arresti domiciliari. La procura ha chiesto di confermare la misura perché ci sarebbe un pericolo di reiterazione del reato.


Omicidio Voghera, video mostra vittima che colpisce assessore

Sono le riprese di una telecamera di sorveglianza, in cui l'immigrato avvicina l'assessore leghista Massimo Adriatici e, dopo una breve discussione, lo colpisce con un pugno. Le immagini mostrano l'assessore cadere a terra, ma non il momento in cui spara alla vittima. Subito dopo lo si vede rialzarsi ed essere avvicinato da un paio di persone. Dal video non è chiaro, invece, il momento in cui Adriatici, ora ai domiciliari per eccesso colposo di legittima difesa, impugna l'arma e spara.


Chiesta conferma degli arresti domiciliari

Intanto Massimo Adriatici rimane ai domiliari. La procura chiede conferma della misura perché sospetta un pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Domani il politico comparirà davanti al gip.

Matteo Salvini che su questa vicenda ha parlato subito di legittima difesa. «Se si tratterà di legittima difesa, come scrive oggi qualche giornale, allora qualcuno dovrà chiedere scusa a questo assessore», ha detto ad Agorà, su Rai 3. E rivolgendosi ai giornalisti, ha aggiunto: «Sarei curioso di sapere se (l'assessore leghista, ndr) fosse stato un assessore del Pd, se aveste messo in piedi altrettanto processo preventivo». Ma ha concluso: «Lasciamo che la magistratura, polizia e carabinieri facciano le loro indagini, da quello che emerge chi si è difeso sarebbe stato aggredito da un soggetto pregiudicato, clandestino, noto per violenze, aggressioni e atti osceni. Non sta a me giudicare, lasciamo che emergano tutti i rilievi, quando c'è un morto è sempre una tragedia, una sconfitta e un momento di lutto, preghiera e riflessione ma prima di giudicare o condannare, bisogna andarci molto cauti».



Errori di prospettiva di certi giornali alleati del politicamente corretto che falsifica la realtà e trasforma il carnefice aggressore in vittima e la vera vittima in carnefice
:

non è la "vittima" che aggredisce l'assessore, ma è il carnefice che aggredisce l'assessore il quale è la vera vittima che però ha la forza di difendersi dal carnefice, contrariamente alla maggior parte delle vittime che subiscono l'aggressione inermi fino magari a subire la morte.

Omicidio Voghera, il video prima dello sparo
La vittima aggredisce l'assessore con un pugno
https://www.ilgiorno.it/pavia/cronaca/v ... -1.6618542

Voghera, in video vittima colpisce Adriatici con un pugno
22 luglio 2021
https://www.adnkronos.com/voghera-in-vi ... u0b9wrV66g

La telecamera di sorveglianza riprende gli attimi precedenti l'uccisione del 39enne marocchino, ma non del momento in cui l'assessore della Lega impugna l'arma
C’è il video di una telecamera di sorveglianza negli atti dell’inchiesta sulla morte di Youns El Boussetaoui, il 39enne cittadino marocchino, ucciso martedì sera dopo essere stato colpito con un colpo di pistola da Massimo Adriatici, assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera ed esponente della Lega.
Omicidio Voghera, sorella vittima chiede giustizia
Nelle immagini si vede il 39enne che si avvicina ad Adriatici mentre questi parla al telefono e poi colpirlo con un pugno al volto. L’assessore cade a terra, si rialza e raccoglie alcuni oggetti che gli sono caduti. Nelle immagini, invece, non si vede il momento in cui Adriatici impugna l’arma dalla quale è partito il colpo.


Voghera, il video della vittima che colpisce l'assessore
Le immagini, riprese da una telecamera di sorveglianza, sono agli atti dell'inchiesta
22 luglio 2021

https://www.ansa.it/sito/videogallery/i ... 65d1e.html



Siano garantiti il diritto alla difesa e un giusto processo al poliziotto bianco Derek Chauvin accusato ingiustamente e per razzismo antibianco di aver ucciso per eccesso di violenza e noncuranza razzista, il nero delinquente abituale e violento George Floyd durante il suo arresto.
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/865087044068067
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/852595391983899

La condanna di Derek Chauvin è una sentenza criminale e razzista
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2951
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3230758840
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:28 pm

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:29 pm

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:30 pm

5)
Merita il carcere, di Sergio Battaglia


https://www.facebook.com/profile.php?id ... c3OTE4ODkz


Gino Quarelo
L'arma come deterrente, se poi l'aggressore aggredisce nonostante l'arma è più che giusto adoperarla per difendersi. In questo caso oltretutto pare che il colpo sia partito accidentalmente e a causa dell'aggressione fisica con conseguente collutazione. Io avrei sparato prima della collutazione quando l'aggressore ha superato la linea rossa di sicurezza per la mia vita .
Non si può certo attendere di essere in fin di vita per sparare.
L'assessore è un cittadino esemplare dovremmo fare tutti come lui, girare armati e difenderci da queste orde di delinquenti che infestano le nostre città e le nostre vite.
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:30 pm

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:38 pm

6)

Un altro errore di prospettiva è quello della sorella del delinquente morto che chiede giustizia per il povero fratello malato ucciso, vittima dell'assessore disumano e razzista (e leghista ed ex poliziotto e avvocato) che secondo lei lo avrebbe ucciso ingiustamente per futili motivi con forse anche l'aggravante del razzismo.

Per lei il povero fratello era solo un uomo buono un po' malato che aveva bisogno di cure che non gli sono state date dai disumani italiani che lo avrebbero maltrattato aggravando la sua malattia, inducendolo a reazioni improprie che però, secondo lei, non giustificano alcuna violenza da parte delle vittime del suo povero fratello malato.
Chissà perché ma questi africani violenti sono tutti povere vittime e malati, come Kabobo che sentiva i demoni ordinargli di uccidere i diavoli bianchi con il piccone e come i nazi maomettani che fanno strage di cristiani, di bianchi, di europei gridando Allahu Akbar!




Voghera, in un video la vittima colpisce con un pugno l’assessore. L’uomo era già stato sottoposto a Tso, problemi psichici peggiorati col lockdown
FABIO POLETTI
22 luglio 2021

https://www.lastampa.it/cronaca/2021/07 ... 1.40524245

Voghera, l'assessore aggredito dalla vittima: gli istanti prima della sparatoria

Ci sarà solo domani l’udienza davanti al giudice di Pavia Maria Cristina Lapi, di convalida del fermo di Massimo Adriatici, l’assessore leghista del comune di Voghera, agli arresti domiciliari per avere ucciso con un colpo di pistola il marocchino Youns El Bossettaoui, 38 anni. Il pubblico ministero Roberto Valli sembra intenzionato a confermare l’ipotesi di reato di eccesso colposo di legittima difesa, ma non è detto che chieda la conferma della detenzione agli arresti domiciliari.

Voghera, il silenzio della sindaca Garlaschelli: "Non commento, il mio assessore si è autosospeso"

L’ipotesi che l’assessore possa essere liberato, pochi giorni dopo l’omicidio, lascia sbalordito l’avvocato Marco Romagnoli, che assiste i famigliari del marocchino: «Liberarlo così presto, praticamente senza alcuna attività istruttoria, credo abbia pochi precedenti».

Voghera, la disperazione della sorella della vittima: "Assassini, voglio giustizia per mio fratello"

Agli atti dell'inchiesta sull'omicidio del 39enne di origini marocchine Youns El Boussettaoui c'è un video, ripreso da una telecamera di sorveglianza, in cui l'immigrato avvicina Adriatici e, dopo una breve discussione, lo colpisce con un pugno. Le immagini mostra l'assessore cadere a terra, ma non il momento in cui spara alla vittima. Subito dopo lo si vede rialzarsi ed essere avvicinato da un paio di persone. Dal video non è chiaro, invece, il momento in cui Adriatici, ora ai domiciliari per eccesso colposo di legittima difesa, impugna l'arma.

Voghera, un conoscente della vittima: "Aveva un esaurimento ma non era cattivo"

I legali della famiglia del marocchino ucciso, potrebbero anche contestare l’autopsia effettuata ieri, senza che le parti fossero avvisate. Si sa che il marocchino ha moglie e due figli rimasti nel Paese di origine, mentre a Vercelli vivono i genitori e la sorella.

Omicidio Voghera, il proprietario del Cafè Cervinia: "Youns? Non era un vittima ma un aggressore"

Bahija El Bossettaoui stamattina è voluta tornare in piazza Meardi, davanti al br Ligure dove è stato ucciso il fratello. Sulla cancellata ha deposto un mazzo di fiori, accanto ad altri che ricordano Musta, come tutti chiamavano il giovane ammazzato per aver dato in escandescenze e per aver aggredito con uno spintone l’assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera. La donna, visibilmente scossa, chiede solo giustizia e non crede alla versione dello sparatore che sta diventando la versione ufficiale: «Perché quell’uomo aveva in mano la pistola? Perché era carica? Dove sono i magistrati dove è la giustizia?».

Voghera, il racconto dei testimoni e gli aneddoti sull'assessore leghista Adriatici: "Era uno sceriffo, girava con la pistola"

Youns El Boussettaoui da tempo aveva deciso di vivere per strada. Si sa che in passato era stato ricoverato nel reparto Psichiatria dell’ospedale di Vercelli, da cui si era allontanato volontariamente. Sulle spalle aveva anche alcuni precedenti per rapina, furto e droga. Oltre a una serie di fogli di via mai rispettati. Un uomo disturbato, come ce ne sono tanti, ma questo non giustifica quello che è successo. La sorella dela vittima, urla e piange: «Quell’uomo è un assassino! Un assassino! Perché dorme a casa sua? Pensate ai vostri fratelli, poi mettetevi nei miei panni, io non rivedrò mai più Youns».

Voghera, Fedez a Salvini:"A parti invertite, parleremmo di legittima difesa?"


Gino Quarelo
La domanda demenziale del cretino Fedez non merita alcun commento




Omicidio Voghera, il proprietario del Cafè Cervinia: 'Youns? Non era un vittima ma un aggressore'
22 luglio 2021

https://video.lastampa.it/cronaca/omici ... 358/142611

"Non voglio parlare di una vittima ma di un aggressore. Non giustifico ciò che è successo, ma questa persona non era una vittima, ma lo siamo state noi nel tempo", così Robino Punturiero, proprietario del Cafè Cervinia a Voghera commentando l'omicidio del 39enne di origine marocchina, Youns Boussetaoui, ucciso a colpi di pistola dall'assessore alla sicurezza, Massimo Adriatici, durante una violenta lite in piazza Meardi nel comune in provincia di Pavia. "Abbiamo chiamato più volte le forze dell'ordine per risolvere il problema, ma poco dopo essere arrestato, veniva rilasciato e tornava qui a disturbare la clientela. Come lui ce ne sono degli altri. Anche ieri sera ha cercato di entrare nel locale e ho dovuto respingerlo", ha dichiarato il proprietario del Cafè Cervinia. "L'assessore è una bravissima persona, che ci ha sempre aiutato in questa situazione di degrado. Sono rimasto senza parole per quello che è successo", ha spiegato Punturiero.


Gino Quarelo
Far passare per vittima il carnefice che aggredisce è la tipica menzogna del politicamente corretto che falsifica i termini della realtà delle cose per ingannare civilmente e politicamente l'umanità.
Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti.
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/926444071265697


"Il colpo? Non so. Ecco perché non c'era la sicura". Parla l'assessore di Voghera
Luca Sablone
23 Luglio 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1627059225

Massimo Adriatici aveva il colpo in canna "per non andare in panico in caso di pericolo". E adesso nel video spunta un nuovo "dettaglio importante"

"Non ho un ricordo preciso, non so come sia partito il colpo". Sarebbero state queste le parole di Massimo Adriatici, secondo quanto riferito dai suoi legali, davanti al gip. L'assessore alla Sicurezza del comune di Voghera - che si è autosospeso dall'incarico fino all'esito del giudizio che lo vede indagato - non avrebbe dunque un ricordo del tutto limpido rispetto a quanto realmente accaduto la sera di martedì 20 luglio, quando dalla sua calibro 22 è partito il colpo fatale che ha ucciso Youns El Boussetaoui.

Gli stessi legali di Adriatici, riporta l'Agi, hanno fatto sapere che l'uomo "è distrutto, profondamente dispiaciuto", anche perché si tratta di "una persona normale che non ha mai avuto un appunto nella sua carriera professionale". La sua sofferenza è umanamente riconducibile alla presenza di una vittima e di un procedimento penale in corso. "Soprattutto è distrutto nel vedersi descritto dai media come uno sceriffo. Abbiamo cercato di bloccargli l'accesso ai media", hanno aggiunto i legali. Che giudicano l'assessore "vittima di una violenza improvvisa e inaudita che l'ha fatto cadere a terra, procurandogli uno stato di confusione e delle lesioni riscontrate dal medico legale incaricato dal pm".


Perché il colpo era in canna?

La domanda che in molti si fanno riguarda il motivo per cui Adriatici stesse girando in strada con una pistola, per giunta carica. A spiegarlo sono stati i suoi avvocati: "Aveva sempre il colpo in canna perché, quando uno è sottoposto a un addestramento da poliziotto e si porta dietro un'arma, sa che se si trova in una situazione di pericolo può andare in panico". Invece, se si toglie la sicura, "puoi sparare senza stress e non fare ulteriori attività che ti portino via del tempo".

"Adriatici non è uscito per andare a cercare El Boussettaoui", ha chiarito l'avvocato Gabriele Pipicelli. Come in altre circostanze, ha spiegato il legale, l'assessore ha girato con l'arma nella propria tasca "perché aveva fatto richiesta di porto d'armi per delle situazioni di pericolo della persona che erano state rappresentate alle autorità competenti e che le autorità aveva ritenuto sussistenti, tant'è che gli era appena stato rinnovato il porto d'armi".


La versione di Adriatici

Adriatici ha già fornito la sua versione dei fatti. Stava passeggiando in piazza Meardi quando ha notato lo straniero infastidire i clienti di un bar. A quel punto, stando all'Adnkronos, si sarebbe avvicinato per tentare di placare gli animi: "L'ho redarguito invitandolo ad andarsene e a quel punto ho chiamato la polizia. Sentendo la mia telefonata, mi ha spinto facendomi cadere. È stato a quel punto che dalla pistola già impugnata è partito il colpo". Solo le indagini dell'Arma chiariranno meglio le dinamiche. La procura di Pavia sta lavorando sull'ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa.


Spunta un nuovo video

Da fonti investigative, scrive l'Agi, si apprende che da una visione del video sulla morte di Youns El Boussetaoui - elaborata con tecniche di maggiore definizione - emergerebbe un "dettaglio importante", non visibile invece dal filmato originale. Tuttavia al momento non è ancora noto quale sia questo aspetto che gli inquirenti ritengono significativo per la ricostruzione della vicenda. Nel frattempo la procura ha disposto una consulenza affidata a un ingegnere informatico.

Il gip di Pavia Maria Cristina Lapi si è riservata di decidere sulla richiesta avanzata dalla procura di Pavia di confermare gli arresti domiciliari a Massimo Adriatici. È probabile che - vista la delicatezza del caso - sfrutti tutto il tempo a disposizione (fino alle ore 15 di domani pomeriggio), anche se non è da escludere che possa notificare il provvedimento alle parti già in serata.



Esclusiva a Zona Bianca, parla la sorella dell'immigrato ucciso dall'assessore
21 luglio 2021
https://www.mediasetplay.mediaset.it/vi ... 1001016C01



Voghera, corteo immigrati guidato dalla sorella dello spacciatore si prepara a saccheggiare la città
23 luglio 2021

https://voxnews.info/2021/07/23/voghera ... -la-citta/

Domani corteo antirazzista con la sorella dello spacciatore.Sindaca valuta stop negozi.
Quando Traini andò a caccia di spacciatori africani a Macerata, eccedendo in un giusto moto di disgusto per quanto uno di loro aveva fatto a Pamela, la sinistra guidata da Kyenge e Boldrini organizzò una marcia in difesa dei presunti spacciatori africani.
Poi ci furono le elezioni e la Lega ottenne il record storico. Non solo l’affaire Traini non danneggiò il partito di Salvini, il contrario. E solo la timidezza del leader leghista impedì un risultato ancora più sonante.
Dopo quanto accaduto a Voghera, gli stessi esponenti politici sono pronti a guidare una ‘marcia antirazzista’ di teppisti e immigrati con il probabile risultato di un saccheggio. Tanto che il Comune sta pensando ad una serrata dei negozi per evitare devastazioni.
Questi organizzano un corteo ‘antirazzista’ in nome di un noto delinquente spacciatore e clandestino: l’antirazzismo è una malattia mentale. Inginocchiatevi e fatevi una pippa.
Forse, si dovrebbe organizzare un corteo di assessori.


Delitto di Voghera: la comunità marocchina manifesta. La sorella di Youns: “Fiduciosa che avremo giustizia”
24 luglio 2021

https://www.lastampa.it/cronaca/2021/07 ... 1.40531976

Sale la tensione a Voghera per la manifestazione in segno di solidarietà a Youns El Boussetaoui di oggi pomeriggio, organizzata dalla comunità marocchina con diverse associazioni e la sorella della vittima. Massimo Adriatici è accusato di eccesso colposo di legittima difesa per l'uccisione di Youns El Boussetaoui, avvenuta martedì sera con un colpo di pistola in piazza.

Nel tardo pomeriggio, alcune centinaia di persone si sono radunate in piazza Meardo a Voghera per il presidio di protesta. Oltre 500 hanno preso parte al corteo. Qualche decina di manifestanti ha ripetuto il grido «assassino, assassino» rivolto ad Adriatici. Tanti i rappresentanti della comunità islamica che hanno raccolto l'invito delle associazioni antirazziste. C’è stato qualche momento di tensione quando alcuni manifestanti hanno cercato superare lo sbarramento delle forze dell'ordine per raggiungere la sede del Comune.

«Quello che è successo è una cosa ingiusta e tutta questa gente, familiari e non, vuole la giustizia che vogliamo noi» ha dichiarato a LaPresse Bahija El Boussettaoui, sorella del trentanovenne ucciso a colpi di arma da fuoco martedì scorso da Adriatici. «A questa manifestazione c'è tanta gente perché tutti conoscono Youns, visto che siamo in Italia da 23 anni. Adesso Youns non è più solo il figlio e il fratello della famiglia El Boussettaoui, ma di tutte queste persone che sono qui e di quelle che stanno manifestando in altre città. Io sono fiduciosa che lo Stato e il Governo italiano ci daranno giustizia perché è chiaro cos'è successo quel giorno, lo sparo, il caso è chiarissimo. Gli inquirenti fanno questo di mestiere e avranno capito anche loro. Noi ora vogliamo giustizia» ha concluso la donna.

A Voghera presidio antirazzista per Younis: l'intervento della sorella

Prima della manifestazione, la sindaca di Voghera, Paola Garlaschelli, della cui giunta fa parte Adriatici, aveva invitato «gli esercenti di piazza Meardi e aree limitrofe a prestare ogni opportuna attenzione», suggerendo «di valutare l'eventuale chiusura delle proprie attività». E in effetti quasi tutti i negozianti sembrano avere raccolto l’invito della sindaca a chiudere in concomitanza della manifestazione.

«Rinnovo il mio invito a tutti affinché oggi la manifestazione possa svolgersi in modo pacifico» aveva scritto su Facebook Garlaschelli, dissociandosi «categoricamente» da quanto riportato su Il Foglio, che ha riferito che l'assessore al commercio della giunta di centrodestra, Francesca Miracca, riferendosi alla manifestazione in programma questo pomeriggio, avrebbe detto: «Spariamo davvero». La sindaca di Voghera aveva invitato i cittadini anche a «non diffondere tramite i social network post il cui contenuto potrebbe incitare all'odio e scatenare comportamenti violenti».

Voghera, in centinaia in piazza per Youns ucciso dall'assessore Adriatici urlano "Assassino"

A LaPresse, l’avvocato Gabriele Pipicelli, legale di Adriatici, aveva manifestato preoccupazione «per il clima che si sta venendo a creare a Voghera, anche per la manifestazione che si terrà oggi pomeriggio con alcuni esponenti politici che stanno alimentando un clima di tensione, forse anche per influenzare il giudizio della magistratura».

Caso Voghera, gli avvocati di Youns minacciati: "Dietro l'omicidio c'è una sottotraccia di razzismo"

Il legale aveva poi confermato che il trasferimento dell’assessore di Voghera in località segreta si è reso necessario dopo la diffusione da parte di un esponente di “Buona Destra Voghera” di un video in cui viene mostrata la sua abitazione. Nello stesso filmato, si fa riferimento anche a possibili disordini nella manifestazione di oggi.


Gino Quarelo
Aiutarlo e non ucciderlo?
Innanzitutto dovevate pensarci voi a questo vostro parente e connazionale e pretendere che venisse internato ed espulso, invece niente.
Poi ad ucciderlo è stata la sua malvagità e il suo essere un carnefice quando ha aggredito con brutale violenza la sua vittima un uomo buono e giusto che però ha reagito per legittima difesa sparando giustamente con la sua arma legalmente detenuta proprio per questi casi, per diffendersi dai malvagi e dagli assassini.
E di questo atteggiamento irrispettoso, razzista e violento con gli italiani che vi ospitano è responsabile tutta la vostra comunità, il vostro paese poco civile e la vostra ideologia politico religiosa maomettana.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:39 pm

Ho guardato queste due foto che ritraggono Younes, la persona uccisa a Voghera, prima e dopo lo stare male.
Leonardo Cecchi
29 luglio 2021

https://www.facebook.com/leonardocecchi ... 3467702972

E l’orrore della barbarie che l’ha ucciso, quello sceriffismo delinquente, è diventato il dolore del tipo di ingiustizia che scava dentro ogni uomo capace di definirsi tale: l’ingiustizia della fragilità che paga sempre il conto più salato. Quella che in alcuni proverbi popolari viene esemplificata così: “agli zoppi pedate negli stinchi”. Ossia: sei fragile, sei debole. Accaniamoci, fino a che non cesserai di respirare perché al branco non sei utile, anzi sei solo un fastidio.
È la scomparsa di ogni sentimento umano, il riaffermarsi di istinti primordiali che degradano ogni uomo. Con la differenza che per noi, rispetto a qualunque altro mammifero, tale ingiustizia non viene perpetrata in maniera fulminea, con il branco che ti si accanisce tutto in una volta sola. L'abbiamo resa un'arte mettendola a sistema in una lunga tortura. La tortura di un sistema che scoprendoti fragile, socialmente, psicologicamente o economicamente, ti abbandona a scivolare nell’abisso. Ti chiude le porte in faccia, ti isola. E spesso lo fa appellandosi ipocritamente al rispetto di sedicenti libertà individuali, a causa delle quali non interviene (se non marginalmente ed eccezionalmente), fino a farti diventare il fantasma di un uomo.
E poi arriva, come sempre, il boia. Dopo la tortura di un dolore che dura anni, arriva sempre. A volte ha una pistola. Altre volte è un branco di ragazzini che ti prende a sassate per divertimento o ti dà fuoco mentre dormi sotto un ponte. Altre ancora è solo la fame o l’esito del lungo abbandono.
Ma l’esito è sempre lo stesso. L’ingiustizia dell’ennesima, e finale, pedata allo zoppo, non negli stinchi, ma in testa.


Gino Quarelo
Quante menzogne e demenzialità, quanta manipolazione disinformante in questo scritto che sta dalla parte del male e che dipinge il male come se si trattasse di un bene maltrattato, di un bene vittima del male.
In realtà questo presunto bene e vittima del male è il vero male che ha aggredito il bene costringendolo a difendersi e non il contrario.

"Era un povero uomo malato, andava aiutato e non ucciso!"
Gli irresponsabili pro clandestini complici di questo violento crimine ai nostri danni che è l'invasione clandestina, scriteriata e indiscriminata e la altrettanto irresponsabile e irrispettosa sorella del marocchino morto gridano a squarciagola ai venti dei media e in tutte le piazze che questo marocchino morto amazzato era un uomo malato e che andava aiutato e non ucciso.
Può darsi che fosse anche un uomo malato, ma quello che risulta è che era sopratutto un uomo malvagio, prepotente, violento, senza rispetto alcuno per il nostro paese e la sua gente ossia noi, risulta che era un delinquente abituale, drogato e spacciatore, molesto e pericoloso, soggetto a vari provvedimenti di espulsione mai rispettati.
Poi va detto che se questo uomo era malato, innanzitutto dovevate pensarci voi per curarlo, questo vostro parente e connazionale, voi che siete la sua famiglia e la sua comunità nazionale e non noi italiani e poi se era malato di mente e pericoloso dovevate pretendere che venisse internato a forza affinché non nuocesse al prossimo e non lasciato libero di muoversi mettendo in pericolo la nostra tranquillità e incolumità, ed essendo stato oggetto di più decreti di espulsione dovevate pretendere che venisse espulso e rispedito al suo paese dove stavano sua moglie e i suoi figli e che ci pensasse il Marocco a curarlo, invece niente non avete fatto niente di tutto questo.
Poi ad ucciderlo è stata la sua stessa malvagità e il suo essere un carnefice senza alcun rispetto abituato alla prepotenza, quando ha aggredito con brutale violenza la sua vittima l'assessore Adriatici un uomo buono e giusto, responsabile della sicurezza del Comune di Voghera che lo ha giustamente e legittimamente ripreso per le sue molestie, il quale aggredito violentemente ha giustamente reagito per legittima difesa sparando e uccidendolo con la sua arma legalmente detenuta proprio per questi casi, per difendersi dai malvagi e dagli assassini.
E di questo atteggiamento irrispettoso, razzista e violento con gli italiani che vi ospitano è responsabile tutta la vostra comunità, il vostro paese poco civile (dove ancora si discriminano e si perseguitano i cristiani e dove una ragazza viene condannata a tre anni di prigione per aver scherzato sull'Islam) e la vostra incivile ideologia politico religiosa maomettana che disprezza i non maomettani definendoli demenzialmente e criminalmente come una umanità infedele indegna e corrotta, scimmie e porci.
Un buon uomo che sta male non molesta il prossimo, non aggredisce, non ferisce, non tenta di fare del male, di uccidere e non manca di rispetto agli altri, non fa il prepotente, non costituisce un pericolo per gli altri, rispetta la legge e se espulso ne ritorna al suo paese,
È di questi tempi l'assoluta demenza intellettuale, il mal costume politicamente corretto di dipingere i delinquenti stranieri e clandestini predatori, stupratori e assassini provenienti dall'Asia e dall'Africa e tutti i terroristi nazi maomettani sterminatori, come malati, come povere vittime sofferenti che compiono il male solo perché provocate, perché costrette, perché motivate da terribile cause varie di cui noi saremmo responsabili, noi che solo apparentemente siamo le vittime.
Secondo questa demenziale vulgata saremmo noi italiani, europei, bianchi e cristiani, noi occidentali euro americani le cause della cattiveria, della delinquenza, della migrazione selvaggia dall' Asia e dall'Africa di questi migranti/asilanti clandestini, saremmo noi i criminali e i veri carnefici, per cui a noi può essere fatto di tutto e ogni male fatto contro di noi sarebbe legittimo e giusto.



15)
La mia vita conta gridano i clandestini e i loro promotori, sostenitori e difensori ... Lo gridano anche i manifestanti che protestano per la morte del marocchino Younes El Bossettaoui, ucciso per legittima difesa dall'assessore alla sicurezza di Voghera che questo clandestino delinquente aveva aggredito con violenza fisica dopo che l'assessore lo aveva ripreso perchè stava molestando delle persone.


Certo la tua vita conta se rispetti quella degli altri, specialmente nella patria altrui,
se non invadi clandestinamente i paesi degli altri,
se non minacci e non usi violenza, se non aggredisci e non fai il prepotente,
se non rubi e non rapini, se non spacci droga e moneta falsa,
se non stupri e non molesti,
se non cerchi di vivere alle spalle dei cittadini e dei contribuenti del paese che non è il tuo,
se non menti, non inganni e non falsifichi l'identità,
se non costituisci un pericolo per gli altri,
se rispetti le leggi del paese dove ti trovi,
se non accampi diritti che non hai e non pretendi cose assurde,
se non disprezzi e non insulti,
se ti guadagni il pane con il sudore della fronte e ringrazi chi ti ha aiutato,
se te ne torni a casa tua qualora fossi indesiderato ed espulso,
se rispetti la mia vita, la mia tradizione e cultura, i miei diritti umani, civili e politici, la mia libertà e la mia sovranità a casa mia nel mio paese!
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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