Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:39 pm

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:40 pm

7)
Le armi da fuoco servono per difendersi dalle aggressioni degli aggressori che non si sa mai se sono anche mortali. Si può uccidere il prossimo anche con uno schiaffo, un pugno, un calcio, una spinta, con le mani e con i piedi.

In particolare servono a chi non è esperto di arti e lotte marziali, di pugilato, di Krav Maga, di combattimenti con il coltello o con il bastone ... per difendere la propria vita, i propri beni, la propria dignità, la propria libertà e integrità e a volte anche quella dei propri familiari, amici, compaesani e concittadini, di persone disabili e inermi come i bambini e i vecchi, dagli aggressori, dai ladri, dagli assassini, dai delinquenti, dai terroristi, dagli stupratori.
Non reagire per tempo e con la dovuta durezza (e controviolenza) può comportare la morte o una menomazione gravissima.

Vi sono personaggi pubblici così demenziali che vorrebbero i cittadini inermi e indifesi, in completa balia dei delinquenti, degli assassini più o meno pazzi, dei terroristi, dei ladri e dei rapinatori.
Per costoro è preferibile un cittadino disarmato e inerme morto ucciso da un delinquente (malato), da un rapinatore e da un terrorista che un cittadino vivo e armato che si difende e che se il caso uccide il criminale che lo sta aggredendo.



"Stop armi private", Letta sul marocchino ucciso a Voghera
Carlo Antini
21 luglio 2021

https://www.iltempo.it/politica/2021/07 ... -28054052/

«Una cosa dobbiamo e possiamo farla: Stop Armi Private. In giro con le armi solo poliziotti e carabinieri». Lo scrive su Twitter il segretario nazionale del Pd, Enrico Letta, a proposito del delitto di Voghera, dopo aver sottolineato: «È un giorno triste. Saranno inquirenti e autorità giudiziarie a decidere. Nessuno si sostituisca a loro».
Un presente da assessore alla Sicurezza e avvocato penalista. E un passato da ufficiale di polizia con qualifica di sovrintendente e professore a contratto di Diritto processuale penale nel corso di laurea magistrale in Giurisprudenza all’Università del Piemonte Orientale, nella sede di Alessandria. È Massimo Adriatici, assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera ed esponente della Lega, arrestato dopo aver ucciso con un colpo di pistola un uomo di 39 anni, cittadino marocchino. Nato a Voghera, 47 anni, dal 2011 è avvocato e titolare dello studio legale Adriatici, dopo essersi laureato in Scienze giuridiche all’Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro mentre era in polizia. Assessore leghista alla Sicurezza e alla Polizia locale del Comune di Voghera, Adriatici era conosciuto per la sua lotta contro la movida e per l’applicazione del Daspo urbano contro mendicanti e senzatetto.

Gino Quarelo
Che personaggio assolutamente demenziale e inaffidabile questo Letta, sembra non sapere quello che sanno tutti, ossia che quando i cittadini normali sono aggrediti in casa, per la strada, nelle loro attività, non c'è mai la forza pubblica a difenderli (e non ci può mai oggettivamente e sensatamente essere se non talvolta per puro caso) e quindi i cittadini debbono potersi difendere da soli, impedire che possano difendersi da soli detenendo armi è un crimine contro l'umanità, civile e politico.


Un altro come Letta se non peggio è Sala il sindaco di Milano.

Omicidio Voghera, Sala: "Chi svolge una funzione pubblica lascia a casa la pistola"
22 luglio 2021

https://primadituttomilano.it/cronaca/o ... a-pistola/

Sparatoria in piazza a Voghera, muore un uomo con precedenti penali di 39 anni. A sparare è l’assessore alla sicurezza del Comune, l'avvocato Massimo Adriatici, ora agli arresti domiciliari. L’ipotesi di reato è eccesso colposo di legittima difesa.
Per Salvini e tutta la Lega si è trattata di "legittima difesa" (seppur lo stesso assessore abbia dichiarato essere stato un incidente) ma il sindaco di Milano Beppe Sala specifica che nessuno, avente funzione pubblica, dovrebbe andare in giro armato.

Il commento di Palazzi

Ha lasciato passare qualche ora dal fatto prima di commentare, probabilmente anche per capirci di più e aspettare che almeno gli inquirenti facessero un minimo in più di chiarezza su quanto accaduto. Poi, ricostruita parzialmente la vicenda e sentito i commenti dei colleghi politici di altre bandiere, il sindaco Sala ha detto la propria a a margine di una presentazione dell'iniziativa '10 progetti per i ragazzi del Beccaria tenutasi oggi:

“La giustizia farà il suo corso però io voglio dire due cose molto precise: nessuna delle persone che lavorano con me o che lavoreranno con me va in giro con la pistola, in secondo luogo, anche se fosse stato un incidente, nasce sempre dal fatto che uno la pistola ce l’ha in tasca.

Chi svolge una funzione pubblica – ha continuato -, la pistola la lasci a casa anche se ha il porto d’armi. Le pistole possono essere nella mani di chi è delegato per ruolo e professione ad averle”.

In merito allo stop alle pistole ai privati chiesto dal segretario del Partito Democratico Enrico Letta, Sala ha commentato:

“Non lo so, bisogna ragionarci, io capisco la proposta di Letta però è un tema un po’ complesso su cui bisogna ragionare, il problema è che uno non se la deve portare in giro per la strade la pistola, mi sembra un buon principio da cui partire”.

Sparatoria a Voghera: arrestato l'assessore Adriatici

Come racconta Prima Pavia, quando ambulanza e carabinieri arrivano davanti al bar in piazza Francesco Meardi a Voghera, trovano un 39enne in condizioni disperate. Vicino al cuore il foro di un proiettile. Morirà poi in ospedale. A sparare è stato l’avvocato Massimo Adriatici assessore comunale alla sicurezza, in forza alla Lega.

Ai militari dice di essere intervenuto perché Youns El Boussetaoui, marocchino, irregolare in Italia e con alle spalle un decreto di espulsione oltre a diversi precedenti, stava disturbando i clienti del bar. Adriatici ha chiamato il 112, poi la lite e uno spintone. L'assessore, che impugnava una pistola, cade a terra. Ed è in quel momento che, come racconta, un colpo parte accidentalmente dalla sua calibro 22 regolarmente detenuta.
Youns El Boussetaoui, la vittima

I carabinieri, intervenuti sul posto, sentono una decina di testimoni tra cui anche il titolare del bar che però afferma che lo straniero non stesse disturbando i clienti del bar. La vittima, senza fissa dimora, era conosciuta a Voghera. Il 39enne, infatti, era solito commettere intemperanze, come far cadere tutti i posacenere del bar, spesso pronunciava frasi incomprensibili. Forse, a monte, c'era anche un disagio psichico.
"Eccesso colposo di legittima difesa”

Probabilmente già oggi sul corpo del 39enne verrà eseguita l’autopsia e sarà valutata anche una perizia balistica. Massimo Adriatici attualmente si trova agli arresti domiciliari e si è autosospeso dalla sua carica: è accusato per il momento di eccesso colposo di legittima difesa e non di omicidio volontario.
Salvini: "Altro che Far West a Voghera"

"Aspettiamo prima di condannare" è il commento di Matteo Salvini che in un video su Facebook afferma:

“Altro che Far West a Voghera. Si fa strada l’ipotesi della legittima difesa”.

Si vedrà: il punto è capire al momento del faccia a faccia con l'assessore, in che condizioni fosse il magrebino e quanto fosse effettivamente pericoloso. Perché di armi nelle disponibilità del 39enne finora non se n'è parlato: sarebbe improprio parlare di legittima difesa, se fra i due contendenti uno fosse stato disarmato e l'altro armato di pistola.


Gino Quarelo
Anche il corpo dell'aggressore è un arma letale:
la testa, la bocca con i denti, le braccia e le mani, le gambe e i piedi, l'intero corpo.
Si può uccidere o ferire gravemente con una testata, strozzando, schiacciando, soffocando, spingendo giù dalle scale o da una finestra o facendo cadere la vitttima aggredita su uno spigolo che gli spacca la schiena o il cranio, morsicando e in decine di altre modalità e senza armi bianche o da fuoco.
Il corpo dell'aggressore è di per sé un'arma potenzialmente letale come le armi improprie, bianche e da fuoco e come tale va trattata per quanto riguarda la legittima difesa.
Difronte all'arma potenzialmente letale costituita dall'aggressore è più che legittimo che l'aggredito usi igni possibile arma di difesa a sua disposizione, tra cui le armi da fuoco che porta con sé per difesa personale.


VOGHERA, TESTIMONI SCAGIONANO ASSESSORE: “MAROCCHINO STAVA PER COLPIRLO ANCORA”
25 luglio 2021

https://voxnews.info/2021/07/25/voghera ... lo-ancora/

La ricostruzione del ferimento mortale dello spacciatore Youns El Boussetaoui è affidata a tre testimoni chiave, scagiona completamente l’assessore eroe.

Tre clienti del bar Ligure che martedì sera si trovano davanti al locale proprio nel momento in cui Massimo Adriatici e la vittima si incontrano. E che hanno assistito al momento dello sparo. Si trovavano in punti diversi della scena, sul piazzale davanti al bar di piazza Meardi, ma la loro versione è concorde.

Tutti e tre scagionano il nostro eroe: dicono di avere visto lo spacciatore marocchino colpire «l’uomo al telefono» e poi di avere visto la vittima dell’aggressione, caduta per il colpo ricevuto, sparare da terra verso lo straniero.

Confermando quindi il video che tutti abbiamo visto ma aggiungendo anche il particolare dello sparo da terra: in pratica, l’assessore, trovandosi in situazione di inferiorità e pericolo ha agito per legittima difesa.

Non solo.

Due testimoni, i più vicini, riferiscono di una seconda aggressione: l’uomo a terra avrebbe sparato mentre lo straniero si avvicinava per colpirlo ancora. Solo uno di loro, un giovane cliente, dà una versione leggermente diversa. Conferma di avere visto l’assessore con la pistola in mano sparare verso l’immigrato ma nega la seconda aggressione. Dice, anzi, che lo straniero «era fermo», in piedi, e che l’assessore gli ha sparato subito non appena è caduto per terra. Una ricostruzione, tuttavia, per il giudice non del tutto attendibile, perché in contraddizione con quanto si può intuire dalla visione del filmato, dove si intravede l’immigrato muoversi con uno scatto verso l’assessore anche dopo che è già a terra.

Come sia possibile avere confermato l’arresto dell’assessore alla luce di due testimonianze concordi con il video, che quindi sappiamo mostrare, nella parte non pubblica, che l’assessore ha sparato per difendersi da una seconda aggressione.

La prima testimone sentita è una donna con il cane che si trova all’interno del bar. Racconta di avere visto a un certo punto arrivare il marocchino, che conosce e che in altre occasioni era stato gentile con lei. Stavolta, invece, è molesto, tanto da calciare una sedia contro l’animale. La ragazza a quel punto si allontana per paura, anche perché l’uomo la insulta: «Tanto siamo tutti cani», dice. Fuori dal locale nota un cittadino italiano, mai visto prima, intento a telefonare. «All’improvviso il nordafricano si è avvicinato all’uomo con il telefono e lo ha colpito, facendolo cadere a terra – racconta la donna ai carabinieri –. L’uomo, visto che il suo aggressore si avvicinava di nuovo, ha estratto una pistola e ha fatto fuoco contro il cittadino nordafricano».

Sul posto c’è un’altra persona, un uomo che si trova fuori dal locale, nell’angolo nascosto di una telecamera di corso XXVII Marzo che intanto riprende la scena. È in compagnia di un altro amico, che però in quel momento si trova dentro. Sente il cane abbaiare e vede in quel momento il cittadino nordafricano scagliare una sedia contro un cane e insultare la proprietaria. Dal tavolo dove la donna si trova prende una bottiglia di birra e la porta fuori, per scagliarla in mezzo alla piazzola del locale. «Poi si è rivolto al cittadino italiano che stava parlando al telefono – dice il testimone –. Lo ha colpito all’improvviso facendolo cadere. Da terra l’italiano ha estratto una pistola e ha esploso un colpo verso il suo aggressore».

Il testimone aggiunge di avere visto a quel punto la vittima piegarsi per proteggere l’addome e barcollare fino ad accasciarsi a terra.

Questo testimone viene sentito dai carabinieri mercoledì pomeriggio, il giorno dopo il fatto. Racconta ai militari che si trovava al bar per bere una birra quando è entrato il cittadino marocchino. «Si è avvicinato e mi ha detto: perché non mi saluti?». A quel punto il giovane esce dal locale per evitare problemi e resta vicino al muro e alla balaustra. Vede l’uomo con il telefono e il marocchino avvicinarsi e colpirlo. «Quando è finito a terra vedevo che in mano a quest’uomo era comparsa una pistola e da terra mentre era sdraiato puntava la pistola allungando il braccio verso Younes, che ricevuto il colpo si è portato le mani all’addome, si è girato su se stesso e dopo è caduto a terra». Secondo il testimone, l’uomo italiano avrebbe estratto la pistola solo quando era a terra.

Ma c’è anche un’altra versione della testimonianza, raccolta dagli avvocati della famiglia della vittima, Debora Piazza e Marco Romagnoli. In questa versione aggiunge un dettaglio: dice che non c’è stata una seconda aggressione. «Ho visto un signore italiano che stava parlando al telefono, Youns lo ha spinto e l’italiano è caduto in terra sulla schiena. A quel punto mentre era a terra ha estratto la pistola dal fianco e gli ha sparato un colpo a sangue freddo». Dice di non avere visto una seconda aggressione: «Youns era fermo. L’italiano non ha sparato per sbaglio, ha preso la pistola, l’ha puntata verso Youns e subito ha sparato».

Suggeriamo di indagare sui due avvocati del marocchino. Un uccellino ci ha detto cose. L’uccellino ha la stessa valenza di questo testimone.
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:40 pm

Quanto accaduto è la prova provata che non servono le armi da fuoco o da taglio o altri oggetti contundenti per fare del male, ferire ed uccidere, basta una spinta per cui la semplice presenza di un malvivente introdottosi nelle proprietà altrui tra cui e in modo particolare il domicilio, costituisce un pericolo mortale anche se non armato e giustifica appieno una qualsiasi reazione violenta di legittima difesa finanche l'uccisione dell'aggressore da parte dell'aggredito che è perciò sempre proporzionata.


Chiara sorprende il vicino in casa, lui la spinge e la uccide: «Un raptus, non volevo»
Giuseppe Scarpa
6 settembre 2021

https://www.ilmessaggero.it/italia/chia ... 79610.html

Emanuele Impellizzeri, 38 anni, domenica pomeriggio entra di nascosto a casa di Chiara Ugolini, 27 anni. Dal terrazzo, come un ladro. Un appartamento al secondo piano in una palazzina a Calmasino di Bardolino (Verona), una zona collinare sopra il lago di Garda. Impellizzeri vive al piano terra, nello stesso piccolo condominio. All’improvviso l’uomo si trova di fronte la ragazza. Lei è sola, il compagno con cui vive, Daniel Bongiovanni, il quel momento non è con lei. «Un raptus», ha detto agli investigatori il 38enne accusato di omicidio volontario aggravato. L’avrebbe spinta con violenza. Anche se, solo l’autopsia, potrà ricostruire con precisione la dinamica.

Chi era la 27enne uccisa a Verona: il killer è entrato in casa con una scusa

Chiara aveva 27 anni, fermato il vicino in fuga sull'A1

La spinta

La 27enne sarebbe caduta a terra, avrebbe battuto violentemente la testa. Poi sarebbe morta. Il motivo per cui Impellizzari, che ha precedenti per reati contro il patrimonio (un condanna per rapina) ed è in affidamento in prova ai servizi sociali, si sia introdotto in casa della vittima non è chiaro. L’uomo è uscito di carcere a giugno. Lo stesso 38enne esclude l’ipotesi sessuale. Ovvero un tentativo di violenza. Ma i carabinieri vogliono approfondire. La pista seguita dagli investigatori porta per adesso, visto anche il passato dell’assassino, ad un tentativo di furto. Non si esclude anche il “rancore”: la 27enne, pochi giorni fa, sarebbe intervenuta a difesa della compagna dell’uomo, dopo una lite furibonda tra i due.

Il ritrovamento

Chiara Ugolini è riversa sul pavimento di casa quando il compagno la trova. La 27enne è a pancia in giù, con una piccola chiazza di sangue vicino alla fronte.
Da una prima ispezione del cadavere non compaiono segni evidenti di ferite provocate da armi da taglio o da fuoco. Daniel Bongiovanni era subito rincasato, preoccupato, perché la compagna non gli rispondeva al telefono. Era in ritardo al lavoro. Commessa nel negozio di abbigliamento del suocero. Nel frattempo Impellizzari a bordo della sua moto è già lontano. A tutta velocità pensa di seminare gli investigatori. I carabinieri sono già sulle sue tracce. Convocano tutti i residenti del piccolo condominio. All’appello, guarda caso, manca proprio lui. È irrintracciabile. I sospetti si concentrano sull’uomo. I militari dell’Arma allertano i colleghi della polizia stradale.
Il 38enne molto probabilmente stava andando in Sicilia, dov’è nato, a Catania. Fermato alle 23 di domenica sull’autostrada A1 all’altezza di Firenze dalle forze dell’ordine ammette quello che ha fatto. «L’ho spinta» dice. «È stato un raptus», prosegue. «Non volevo che succedesse». Chiara Ugolini, 27 anni, però, è morta. E poco importa se lui non «voleva». La procura di Verona, il pubblico ministero è Eugenia Bertini, dispone lo stato di fermo in attesa che il gip convalidi l’arresto già oggi.

Chi era

La ventisettenne era una sportiva. Una ragazza appassionata di pallavolo sin dall’infanzia, militava nel Palazzolo Volley, squadra veronese di prima divisione. Sul profilo Facebook del club compare una scritta con accanto un cuore «Ciao Chiara». Sotto, tantissimi i commenti commossi. La vittima dell’efferato omicidio era anche allenatrice nelle giovanili della stessa formazione: «Una preghiera per Chiara, sentite condoglianze e un abbraccio alla famiglia», dicono i colleghi.

La giovane lavorava in una boutique di abbigliamento a Garda, sul lago, di proprietà del padre del fidanzato. Si era laureata a Padova nel 2020, come dimostrano le numerose istantanee pubblicate dalla stessa 27enne sul suo profilo Instagram dove viene ritratta sorridente in compagnia degli amici. Chiara Ugolini si era trasferita di recente a Calmasino per vivere insieme al fidanzato: era originaria di Fumane dove abita la sua famiglia. La donna aveva un fratello mentre il padre aveva lavorato a lungo in un’azienda scaligera nel settore enologico mentre la mamma è impiegata in un mobilificio della Valpolicella. La sua famiglia la piange disperata. I genitori, il fidanzato. Uccisa, molto probabilmente, per un tentativo di furto andato male.
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:40 pm

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:40 pm

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:41 pm

8)

Migrazioni buone e cattive, clandestinità e violenza, incompatibilità e criteri di valutazione, libertà e sovranità, diritti e doveri reali non politicamente corretti e manipolati.






Il caso di Voghera ripropone la questione dei flussi migratori
Livio Ghersi
23 luglio 2021

https://opinione.it/politica/2021/07/23 ... iterraneo/

Sul Corriere della Sera del 22 luglio 2021, il giornalista inviato a Voghera così descrive l’immigrato di origini marocchine, rimasto ucciso: “Pregiudicato per furto, inserito in giri di droga e a sua volta consumatore, alcolizzato cronico, destinatario di ordini di lasciare l’Italia sempre disattesi, e conosciuto nella cittadina pavese per il vagabondaggio e le molestie a chiunque”. Chi è capace di pregare, utilizzerebbe bene un po’ del proprio tempo nel dedicare una preghiera a questo essere umano che non c’è più, la cui vita appare segnata dalla sofferenza e dall’emarginazione. Qui niente c’entrano le differenze religiose e culturali, perché l’Islam, com’è noto, proibisce le bevande alcoliche, mentre lo sventurato era un alcolizzato cronico.

Proveniva dal Nord Africa, ma avrebbe potuto essere originario di qualunque altro posto del vasto mondo. Ciò premesso, io non mi indigno perché un assessore comunale, iscritto alla Lega, e, oltre tutto, ex poliziotto, avesse con sé una pistola regolarmente autorizzata. Né intendo avallare la facile speculazione politica, laddove si parla di “Far West”, quando l’imputazione giuridica a carico di chi ha sparato è “eccesso colposo di legittima difesa”. Io mi indigno perché in questo nostro Paese sfasciato è possibile che un immigrato possa ricevere più e più volte un ordine di espulsione dal territorio nazionale e tale ordine rimanga ineseguito; e che il destinatario del provvedimento rimanga lì dov’era e continui a fare tutte le cose che faceva prima. Ossia, tutte le cose per le quali era stato giudicato meritevole di espulsione.

Io mi indigno moltissimo perché i tanti demagoghi, i quali, purtroppo, affollano il nostro Paese, continuano con la retorica dell’accoglienza illimitata nei confronti degli immigrati. Senza preoccuparsi minimante:

1) di quali siano le condizioni reali, concrete, in cui gli immigrati, entrati in modo irregolare in Italia, si trovano a vivere;

2) di quanti problemi e fastidi arrechino con la loro presenza alle nostre comunità locali. Io mi indigno con le tante Organizzazioni non governative (ong) che affollano con le loro navi il Mediterraneo, al solo scopo di traghettare immigrati dal Nord Africa nei “porti sicuri” italiani. Sulla base del presupposto ideologico che chiunque (quindi, potenzialmente, oltre un miliardo di africani) abbia diritto di migliorare le proprie condizioni di vita e, quindi, di trasferirsi in altri Paesi più ricchi, civili e pacifici. Il problema è che né l’Italia, né gli altri Stati membri dell’Unione europea, potranno mantenersi a lungo civili e pacifici, se il fenomeno migratorio assumerà dimensioni quantitative tali da travolgere e profondamente snaturare le caratteristiche storiche e culturali di ogni singolo Stato europeo.

Quanti la pensano in siffatto modo certamente non amano la loro Patria. Forse si riconoscono in un’idea di cosmopolitismo, che si risolve in un meticciato universale; ma, dal punto di vista di chi, invece, ama davvero la propria Patria, sono qualcosa di molto simile a dei “traditori”. Ciascuno Stato membro dell’Unione europea deve rivendicare, e deve poter esercitare, il diritto di decidere la quota di lavoratori immigrati che, periodicamente, vuole introdurre in modo legale e regolare nel territorio nazionale, affinché detti immigrati contribuiscano con il loro lavoro all’economia del Paese. Spetta a ciascuno Stato membro scegliere sia le tipologie dei lavoratori, sia i Paesi di provenienza, in modo da favorire una più facile integrazione. Si intende che ai lavoratori regolari vanno garantiti una giusta retribuzione e condizioni di vita all’altezza di un Paese civile (a partire dall’abitazione e dall’assistenza sanitaria). Tutti gli Stati membri dell’Unione europea, nel loro insieme, hanno il diritto e il dovere di contrastare in ogni modo – compreso l’impego massiccio delle forze armate – ogni forma di immigrazione irregolare. Tutte le genti del mondo devono sapere ed avere chiaro che in Europa non si può entrare clandestinamente.

A Voghera, l’immigrato che per disgrazia è morto era un povero balordo. Ci sono altre realtà, come, ad esempio, Palermo, in cui gli immigrati irregolari trovano subito occupazioni “irregolari”. A Palermo, come dovunque, ci sono le zone destinate a parcheggio. In esse, i residenti hanno diritto a parcheggiare la propria auto con una tariffa annua agevolata. I residenti che hanno un numero di auto superiore a quello che rientra nella tariffa agevolata, possono sottoscrivere un abbonamento con l’azienza municipale dei trasporti. Questo è il mio caso ed il costo, per le caratteristiche della mia automobile, è di 105 euro ogni tre mesi. Poi ci sono i posteggiatori occasionali che, per potere sostare, acquistano una scheda oraria. Nelle traverse del centro città gli immigrati irregolari si propongono spesso come parcheggiatori abusivi. Ogni due palazzi c’è, puntuale, un parcheggiatore abusivo ad aspettarti. Il problema non sono i pochi spicci che dai loro; ma il fatto che, talora, sono aggressivi e pretendono di essere pagati per farti lasciare l’auto. Cosa ancora più intollerabile è che, per loro, non hanno alcun significato il permesso di parcheggio annuale rilasciato dal Comune, o l’abbonamento acquistato dall’Azienda municipale dei trasporti. Poiché mi sono rifiutato di pagare quanto ritenevo di aver già pagato nel circuito legale, in ripetute occasioni mi è capitato di trovare il giorno dopo la mia automobile seriamente danneggiata.

Non per rubare qualcosa all’interno, ma per mero vandalismo. Queste sono soverchierie che non dovrebbero essere consentite in uno Stato civile. Ed ecco che viene in luce la questione centrale. I partiti di “sinistra” insistono sul principio che nessuno possa farsi giustizia da sé. Principio sacrosanto; che però è anch’esso sottoposto ad una precisa condizione: che lo Stato, le sue forze dell’ordine, garantiscano la sicurezza dei cittadini e li tutelino dai prepotenti e dai male intenzionati. Cosa succede se un cittadino che, ripetutamente, ha subìto, ad esempio, atti di vandalismo della propria automobile, fa regolare denuncia al competente posto di Polizia? I poliziotti rilasciano una copia della denuncia al solo scopo che il denunciante possa, a sua volta, girarla alla propria compagnia di Assicurazione, per recuperare almeno una parte dei costi di riparazione dell’automobile. Dopodiché gli stessi poliziotti ti fanno intendere chiaramente che loro non hanno tempo (né voglia) di occuparsi di questi “reati minori”.

Ti fanno capire che se non c’è almeno una rapina a mano armata, o un omicidio, non si scomodano facilmente. Del resto, a Palermo, città in prima linea nella lotta alla mafia, vuoi che le energie delle forze dell’ordine possano essere distratte per andar dietro a bagattelle? Ma sono proprio queste presunte bagattelle che possono migliorare, o peggiorare notevolmente la qualità della vita di un comune cittadino. Io consiglio tutti coloro che, in ogni parte d’Italia, sono vittime di reati cosiddetti “minori” di fare ogni volta regolare denuncia alle competenti Autorità. Consiglio di sommergere, alla lettera, i posti di polizia di denunce. Affinché, periodicamente, emerga – statistiche alla mano – che la protezione effettiva che le forze dell’ordine sono in grado di offrire, concretamente, ai comuni cittadini oggi in Italia è del tutto inadeguata ed insufficiente. Non volete il “Far West”? Allora attrezzatevi per far funzionare lo Stato. Non si può avere uno Stato imbelle, impotente, lassista, e poi lamentarsi se qualcuno comincia a pensare a come organizzarsi per difendersi autonomamente. Mi aspetto già la terribile accusa.

Ma come ti permetti, tu che vivi a Palermo, di parlare in modo irrispettoso delle forze dell’ordine? Il fatto è che a Palermo sono caduti una decina di veri ed autentici eroi; e sono caduti per servire davvero lo Stato e la legalità repubblicana. Questo non significa però che tutti coloro che si fregiano del nome di “servitori dello Stato” siano identici a quegli eroi. Cercano di brillare di luce riflessa; fanno molta retorica. Spesso, però, dimostrano di somigliare più ai tanti scansafatiche che affollano le altre amministrazioni dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali. Quelli, per intenderci, che con la pandemia del Covid-19 hanno vinto un terno al lotto. Perché continuano a percepire il loro regolare stipendio mensile, ma, purtroppo, non possono avere contatti diretti con il pubblico; dunque, lavorano poco. Addirittura meno di quanto già facevano. Il che andrebbe segnalato fra i record. La burocrazia, nell’accezione più negativa del termine, trionfa ovunque.

Protetta dai cattivi sindacati (quelli i cui comportamenti farebbero rivoltare nelle tombe i sindacalisti del diciannovesimo secolo). Vedrete che neppure le scuole riapriranno e si continuerà nella didattica a distanza; perché, purtroppo, non tutto il personale della Scuola risulta vaccinato! Ci sono alcuni che pensano che tutta la questione dell’immigrazione non abbia reale fondamento e sia solo frutto di speculazione politica. Si tratterebbe di un argomento buono soltanto per campagne elettorali. È, invece, una questione terribilmente seria. Continuando di questo passo, la cosiddetta sinistra, i cosiddetti democratici “progressisti”, i cosiddetti cristiani impegnati nel sociale devoti a Papa Francesco, prima o poi subiranno, proprio su questo terreno, non una mera sconfitta elettorale, ma una vera e propria disfatta di proporzioni storiche. Di quelle, per intenderci, i cui effetti durano continuativamente per venti o trent’anni.


UN DELINQENTE MORTO NON DELINQUE PIÙ

https://www.facebook.com/groups/1059950 ... 0042667170

“Marocchino, 38 anni, vive per strada, dalle parti della stazione. Ha precedenti per droga, per rapina, per furto, una sfilza lunga così di decreti di espulsione che non gli fanno un baffo. (…) Due giorni prima si era calato pantaloni e mutande all’ora di pranzo. L’altra sera si divertiva invece a tirare in giro bottiglie vuote di birra”.
Qualcuno dice: “Era una persona cattiva, importunava la gente, aveva anche rotto la vetrina di un bar”.
Questi alcuni stralci di un articolo firmato Fabio Poletti (Voghera). E come commenta l’esilarante giornalista la figura di questo delinquente incallito: “Era solo un uomo con troppi problemi. (…) Youns El Bossettaoui, l’unica vittima di questo tragico fatto”.
Un sociologo di fama, Frank Furedi, sottotitola un suo saggio intitolato <<Il nuovo conformismo>> specificando: <<Troppa psicologia nella vita quotidiana>>.
Una vittimizzazione diffusa e pervasiva ha metastatizzato l’informazione, l’educazione, la mentalità comune e la stessa concezione della giustizia. La vittima, per principio, assume lo statuto di innocenza: <<È l’era delle sindromi e dei disturbi (…) e le persone perbene hanno l’obbligo morale di non offendere le vittime>>. Dai picconatori ai cannibali, dagli stupratori agli spacciatori e ai terroristi, tutti vittime di un qualche trauma o turbamento personale o sociale.
Dato che non faccio parte delle sedicenti “persone per bene”, e che riesco a riconoscere professionalmente la vittima dal venditore di sofferenza un tanto al chilo, ribadisco il concetto espresso poche settimane fa pubblicamente con grande esecrazione da parte di Carmelo Abbate:
se Kabobo fosse stato centrato in fronte non avrebbe ucciso a picconate tre persone; se Oseghale che ha smembrato Pamela Mastropietro venisse eliminato sarebbe un atto di igiene sociale.
Per il morto di ieri vale il titolo che ho fatto. Tutto il resto è viscida e infida retorica buonista.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:41 pm

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:41 pm

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:42 pm

9)
Casi di legittima difesa riconosciuti, controversi e dibattuti



Poliziotto ammazza immigrato armato, giudice: “Ha fatto bene”, chiesta archiviazione
23 luglio 2021

https://voxnews.info/2021/07/23/polizio ... iviazione/

Mentre si moltiplicano le imbarazzanti dichiarazioni di esponenti della sinistra sul caso di Voghera, da Milano arriva un’interessante notizia. Che sarebbe ovvia, ma non lo è in Italia.

Il pm di Milano Paolo Storari ha chiesto l’archiviazione dell’inchiesta in cui era indagato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi un agente di polizia che nella notte tra il 22 e il 23 febbraio scorso, durante un intervento in via Sulmona, ha esploso tre colpi di pistola, due dei quali hanno colpito, uccidendolo, Jerry Dimapulangan, filippino di 45 anni. Il poliziotto, è l’ipotesi, ha reagito al pericolo creato da quell’uomo che stava aggredendo lui e il collega con un coltello e che prima aveva tentato anche di scagliarsi contro due passanti.

«Fa ben sperare la richiesta di archiviazione avanzata dal sostituto procuratore di Milano Paolo Stortari, per quanto riguarda l’inchiesta in cui un poliziotto di Milano era indagato per eccesso colposo nell’uso legittimo delle armi, dopo aver sparato e ucciso il 45enne filippino Jerry Dimapulangan, che aveva aggredito colleghi e passanti armato di coltello, lo scorso febbraio.

Ci sembra il giusto epilogo di una vicenda in cui il collega ha difeso se stesso e gli altri dalla furia di un uomo armato».

È il commento di Fabio Conestà, Segretario Generale del Movimento Sindacale Autonomo di Polizia (Mosap).

«Allo stesso tempo – dice il sindacalista – mi amareggia il fatto che il collega abbia dovuto subire una indagine e pagare di tasca propria un avvocato davanti all’evidenza di un’azione legittima.

Tutto questo poteva essere evitato se avessimo avuto il taser che, nonostante gli annunci, ancora non arriva.

Con questo strumento sarà possibile fermare balordi a distanza, senza contatto fisico, senza morti e spiacevoli atti dovuti» ha concluso.




Uccisero il ladro in fuga, tutti prosciolti: "Fu legittima difesa"
Alessandro Imperiali
23 Luglio 2021
https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 64265.html

Il tribunale archivia il procedimento contro due carabinieri e una guardia giurata
Uccisero il ladro in fuga, tutti prosciolti: "Fu legittima difesa"
"Fu legittima difesa", ha affermato il giudice del tribunale di Perugia che ha così archiviato il procedimento per la morte di Eduart Kozi, cinquantenne di origini albanesi, morto per dei colpi esplosi dalla pistola di due carabinieri e una guardia giurata dopo una rapina in tabaccheria.

Ben quattordici in quel caso sono stati i proiettili usciti dalla canna delle pistole contro i ladri che stavano fuggendo in macchina. Uno di questi per "errore di esecuzione", così è stato definito, ha colpito alla testa uno dei malviventi.

Una sentenza che arriva proprio nei giorni in cui è maggiormente infuocato il dibattito sui fatti di Voghera dove un assessore comunale è indagato per aver ucciso martedì sera, dopo una violenta discussione, un cittadino marocchino di 39 anni.

E mentre il pm di Pavia inoltra la richiesta di convalida del fermo al gip per il politico leghista accusato di eccesso di legittima difesa, il giudice per i fatti di Perugia archivia il processo nei confronti dei tre membri delle forze dell'ordine. Inizialmente, come riporta il Messaggero, sono stati accusati di omicidio colposo in concorso ma i risultati delle perizie hanno dimostrato come quei colpi esplosi ben 3 anni fa, nell'ottobre del 2018, non erano destinati all'uomo ma alla macchina in fuga. Il fatto è avvenuto nella frazione di Ponte Felcino dopo un furto in una tabaccheria e soprattutto dopo che l'auto in fuga ha speronato "almeno due volte" il mezzo delle forze dell'ordine. I tre malfattori sono partiti sgommando a bordo di una Audi ed è stata proprio quella sgommata ad abbassare fatalmente di pochi centimetri, secondo i periti, l'automobile. Per lo meno quanto bastava per rendere possibile l'errore di traiettoria che ha ucciso il ladro. Il corpo di quest'ultimo inoltre è stato abbandonato dai suoi complici, di cui non si hanno notizie, e trovato solamente il giorno dopo.

La famiglia dell'uomo ucciso che è da anni in città continua ad opporsi all'archiviazione del caso ma il giudice, tenendo conto delle memorie degli avvocati dei tre indagati, Nicola Di Mario e Alessandro Vesi, ha rilevato le "scriminanti dell'adempimento del dovere". E soprattutto "dell'uso legittimo delle armi e della legittima difesa" poiché "i militari cercavano di bloccare la via di fuga ai malviventi". Il modo di agire di quest'ultimi, sempre secondo quanto scritto dal giudice, "è stata quella di porre in essere manovre violente e pericolose pur di aprirsi un varco" non facendo mancare "ripetuti speronamenti" e "percorrendo traiettorie tali da mettere in pericolo anche l'incolumità fisica del vigilantes".

Solo allora la guardia giurata e i carabinieri hanno aperto il fuoco. A comprovare che il bersaglio era l'automobile e non l'uomo sono stati gli otto colpi, su quattordici, ritrovati sull'auto. "Ciò comprova chiude il giudice che gli indagati hanno avuto di mira l'autovettura e non già alcuno dei malviventi" ha affermato il giudice. Per questo è stata possibile la teoria della "sussistenza della legittima difesa putativa ingenerata" per il carabiniere che ha esploso il colpo. Soprattutto perché come scritto anche nella documentazione "la situazione di pericolo è stata creata dagli stessi malviventi".



Il Senato ceco approva il diritto di usare un'arma per legittima difesa
23 luglio 2021

https://www.islamnograzie.com/il-senato ... ma-difesa/

L’emendamento costituzionale prevale sulla legge introdotta sulla base della direttiva ue.

Il diritto di difendere se stessi e gli altri con armi a condizioni giuridiche sarà sancito dalla costituzione ceca. Entrerà a far parte della Carta dei diritti e delle libertà fondamentali. L’adeguamento è una risposta alle tendenze del disarmo all’interno dell’Unione europea. Come previsto, mercoledì il Senato ha confermato l’approvazione dell’emendamento alla Carta. La modifica sarà ora firmata dal presidente che, a differenza delle leggi ordinarie, non può porre il veto alle leggi costituzionali.

La Carta dei diritti e delle libertà fondamentali conterrà ora una disposizione in cui si afferma che “il diritto di difendere la propria vita o quella di un’altra persona con un’arma è garantito alle condizioni stabilite dalla legge”. Secondo i presentatori, la modifica costituzionale impedirà che tale diritto sia limitato dal diritto comune. Rafforzerà inoltre la posizione della Repubblica ceca nel discutere altri regolamenti dell’UE.

“La proposta non è solo di natura simbolica, ma può anche servire da assicurazione per il futuro”, ha detto il senatore Martin Červíček a nome dei presentatori.

Červíček ha indicato la tendenza di alcuni paesi dell’UE a vietare il trasporto di oggetti che potessero essere usati come arma. Secondo Červíček, il disarmo della popolazione non porterà maggiore sicurezza, poiché i criminali si procirano armi illegalmente.

Complessivamente, 54 dei 74 senatori del Senato hanno votato a favore della modifica della Carta. Era necessaria una maggioranza di tre quinti (45 voti). La proposta è stata applicata principalmente da rappresentanti del Partito Civico Democratico (ODS), dei MOVIMENTI TOP 09 e ANO e del Partito Socialdemocratico (ČSSD). La modifica della Carta avrà effetto non prima del 1° agosto e non oltre il 1° settembre.

L’emendamento si basa su una petizione firmata da 102.000 persone, tra cui molti funzionari costituzionali. La petizione è stata sollecitata da cacciatori e altri proprietari di armi che si sono opposti agli sforzi della Commissione europea volti a limitare la proprietà delle armi, comprese quelle legalmente detenute. La Commissione ha giustificato la sua posizione, tra l’altro, sottolineando la necessità di adottare misure contro il terrorismo. Tuttavia, i critici della misura dell’UE hanno sostenuto che i terroristi usano principalmente armi ottenute illegalmente. La Repubblica Ceca ha combattuto la controversa direttiva UE in una causa dinanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea, ma ha fallito. Il governo ha quindi dovuto apportare modifiche alla legge sulle armi, attuando il regolamento UE. Il nuovo emendamento approvato alla Costituzione, tuttavia, prescinderà su questa legge.

Immagine del titolo: Un giovane fa un gesto a forma di pistola mentre visita una mostra d’arte all’aperto all’Art Banka Museum of Young Art di Praga, Repubblica Ceca, giovedì 6 ottobre 2011. Un’esposizione d’arte dell’artista Davida Cerneho, che mostra quattro pistole replica, ognuna lunga più di sei piedi, è appesa nel cortile del museo. (AP Photo/Jon Gambrell)



Il caso del tabaccaio che ha sparato ad un ladro nel Basso Lazio alimenta il dibattito della politica. Lega e Fdi all'unisono sulla legittima difesa
"Legittima difesa ". Lega e Fdi difendono il tabaccaio

Francesco Boezi
26 Ottobre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 84676.html

Il caso di Santopadre, ossia l'episodio del tabaccaio che ha reagito sparando, dunque uccidendo uno dei ladri, ad un tentativo di rapina, scuote la politica regionale. E il centrodestra interviene in maniera unitaria sul tema. Per quanto la dinamica debba ancora essere del tutto chiarita, il punto di caduta della discussione è già la legittima difesa, una fattispecie che, nonostante il dibattito continuativo di questi anni ed il decreto approvato, continua ad essere discussa tanto sul piano politico quanto su quello giuridico.

Tra i primi ad intervenire sul caso, il senatore di Fratelli d'Italia Massimo Ruspandini, che pure via social ha preso posizione sull'accaduto. "Mi sono difeso - ha premesso il parlamentare, citando il protagonista di questa vicenda - , stava per spararmi". È successo stavolta nella mia provincia. A Santopadre un uomo che gestisce un tabacchi, che già aveva subito furti nella sua abitazione spara con il fucile (regolarmente posseduto) e uccide uno dei malviventi, un rumeno di 34 anni, che si era introdotto con altri complici nella sua abitazione. Umana pietà per la vittima - ha annotato l'esponente del partito guidato da Giorgia Meloni sulla sua pagina Facebook - ma noi pensiamo che sia un gesto di legittima difesa e speriamo che la giustizia prevalga". Fratelli d'Italia è dunque pronta a sostenere la tesi della legittima difesa. E il senatore Ruspandini sarà in prima linea sulla questione.

Anche il Carroccio ha detto la sua attraverso gli esponenti eletti nel Basso Lazio. Il senatore Gianfranco Rufa, leghista, ritiene al contempo che pure in questa circostanza si possa parlare di legittima difesa. Sentito da IlGiornale.it, l'esponente del Carroccio dichiara che i cittadini, purtroppo, devono fare i conti con le "paure". Tra queste, quella di subire furti. E rufa insiste: "Se si ipotizza, come nel caso di Santopadre, che entrino persone armate beh... allora la legittima difesa è legittimata. Sono vicino all'uomo Sandro Fiorelli - prosegue il parlamentare del partito guidato da Matteo Salvini - e al figlio. Il metodo dei malviventi, poi, è così borioso che pare organizzino una serie di furti nello stesso giorno. Le pene devono essere certe per chi entra in casa a rubare. Ai Fiorelli va tutta la solidarietà e la speranza di superare un periodo psicologico che di sicuro non volevano vivere".

Francesca Gerardi, deputata della Lega, vuole attendere che gli inquirenti si pronuncino sul caso: "Aspettiamo il magistrato - dichiara l'onorevole a IlGiornale.it - . Se poi, come sembra, dovesse configurarsi la legittima difesa, allora noi saremmo certamente dalla parte del tabaccaio. Siamo stati noi della Lega - rivendica - a prevedere la legittima difesa con il decreto Salvini". E altri interventi di questa tipologia stanno accompagnando la discussione.

Paquale Ciacciarelli, consigliere regionale del Lazio per la Lega, introduce il tutto, evidenziando un dato: "L'abitazione è un limite inviolabile, chi oltrepassa questo confine deve essere perseguito dalle istituzioni. Sul caso specifico - sottolinea tuttavia - andrebbe fatto un approfondimento solo dopo aver capito con precisione la dinamica dell'accaduto. La legge parla chiaro: ad una offesa si può rispondere con una difesa commisurata. Dunque - continua Ciacciarelli - sono sicuro che la magistratura e le forze dell'ordine faranno il loro corso per accertare le vere dinamiche dell'accaduto. Quello che è certo - conclude - è che i cittadini sono esasperati dai tantissimi furti e che le istituzioni devono dare una risposta immediata".


Sandro Fiorelli è stato indagato dalla procura di Cassino per omicidio colposo dopo aver sparato e ucciso un ladro trovato nella sua abitazione
"Ci sono gli elementi". Così il tabaccaio si difende

Francesca Galici
26 Ottobre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1635247939

La legittima difesa per il tabaccaio che ha sparato e ucciso un ladro che si era introdotto nella sua abitazione sta diventando ben più di un'ipotesi. Ci sono gli elementi per il riconoscimento della scriminante, "le indagini sono in corso, attendiamo le evoluzioni". Questa è la linea adottata dal legale difensivo di Sandro Fiorelli, ora indagato per omicidio colposo dalla procura di Cassino. "Molti accertamenti sono stati espletati tra le 19.30 e la notte. Sono stati compiuti in maniera attenta e rigorosa. Ci sono gli elementi per il riconoscimento della legittima difesa", ha spiegato ancora il legale. Gli inquirenti parlano di un atto dovuto per far proseguire le indagini e intanto si cercano ancora i tre complici, fuggiti con un'auto chiara.

L'attenzione ora è concentrata sulla definizione della dinamica dei fatti, dei quali il tabaccaio ha già fornito la sua versione. La vittima, il romeno Mirel Joaca Bine di 34 anni, pare abbia puntato una pistola contro Sandro Fiorelli, che in quel momento era appena rientrato nella sua abitazione insieme al figlio adolescente. È stato il ragazzino ad accorgersi di presenze sospette all'interno della villetta di Santopadre, in provincia di Frosinone. È a quel punto che il commerciante, spaventato, ha imbracciato il fucile calibro 12 regolarmente detenuto.

"Sono uscito di casa e mentre facevo il giro della villetta un uomo mi si è parato davanti. Impugnava una pistola, me l’ha puntata contro e a quel punto ho sparato", ha detto al Corriere della sera Sandro Fiorelli. "Quando mi ha visto stava per fare fuoco e invece io ho sparato per difendermi", ha proseguito. Ancora non è chiaro se l'arma fosse caricata a salve o con proiettili veri. Quel che però si apprende da alcune fonti investigative è che pare che la pistola impugnata dal romeno avesse un colpo in canna. Se questa indiscrezione venisse confermata andrebbe ad avvalorare la versione fornita dal tabaccaio e, quindi, a sostenere la tesi della legittima difesa per Sandro Fiorelli.

Il tabaccaio era già stato vittima di furti in passato e ultimamente in quella zona del frusinate, che comprende anche il centro di Sora, si sono verificate numerose effrazioni con furto all'interno delle abitazioni. Gli investigatori non escludono l'ipotesi che anche questi colpi o, almeno, una parte siano stati effettuati proprio dalla banda che nella serata di ieri si è introdotta all'interno dell'abitazione di Sandro Fiorelli. Quando il tabaccaio ha sparato e ucciso Mirel Joaca Bine, gli altri tre banditi in un primo momento si sono dati alla fuga, poi sono tornati indietro forse per recuperare il loro compagno ma sono stati nuovamente fatti scapppare da Fiorelli con alcuni colpi di fucile sparati in aria.
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » lun lug 26, 2021 10:42 pm

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