Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » sab dic 25, 2021 8:34 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » sab dic 25, 2021 8:34 am

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » sab dic 25, 2021 8:48 am

24)
Sparare a un malvivente o a un ladro che vengono in casa o che entrano nella proprietà per fare del male o per rubare e magari ucciderli non è cosa malvagia e disumana ma è cosa buona e giusta.


I casi Stacchio (che sparò a uno zingaro rapinatore e lo uccise), Mattielli (che sparò e ferì due ladri zingari minorenni e criminali incalliti), Onichini (che sparò e ferì un ladro e predatore straniero), altri casi.

Io sto con Ermes Mattielli e con quelli che si difendono
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=1909



Gino Quarelo
Onichini ha commesso due errori:
1) dopo aver sparato e ferito il malvivente non ha chiamato le forze dell'ordine;
2) ha caricato il malvivente ferito nel bagagliaio della sua macchina e lo ha scaricato in mezzo ai campi senza avvisare le forze dell'ordine e il 118.
Che serva di lezione ad altri.
Sparare va bene per difendere la vita, l'incolumità, la dignità, la libertà, la sacralità del domicilio e i beni materiali;
ma poi è necessario per "civiltà" informare le forze dell'ordine e la sanità pubblica.
Se dopo aver sparato e ferito il malvivente avesse chiamato le forze dell'ordine e il 118, non sarebbe mai andato in prigione, al massino avrebbe ricevuto una leggera condanna (...) con la condizionale.



Delianuova, uccise rapinatore che ammazzò il fratello: Michele Strano graziato di un anno di reclusione, è di nuovo libero
Consolato Cicciù
10 dicembre 2021

http://www.strettoweb.com/2021/12/delia ... e/1281379/

Michele Strano, di Delianuova, quasi 10 anni fa uccise uno dei rapinatori che fecero irruzione nel supermercato di famiglia e freddarono il fratello: ora ha ricevuto provvedimento di clemenza da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Doveva scontare 6 anni, 2 mesi e 20 giorni di carcere per avere ucciso uno dei rapinatori che, facendo irruzione nel supermercato di famiglia, aveva ucciso suo fratello. Oggi, però, Michele Strano, 53enne di Delianuova, in provincia di Reggio Calabria, ha ricevuto un provvedimento di clemenza da parte del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale lo ha “graziato” di un anno di reclusione. E così, da oggi, Michele Strano torna ad essere un uomo libero.

I fatti. Era il 7 aprile del 2012, vigilia di Pasqua, quando due rapinatori fecero irruzione in serata nel supermercato di famiglia. Nel corso di una colluttazione, durante le fasi della rapina, ad avere la peggio fu il fratello di Michele, Giuseppe, ucciso a colpi di pistola da uno dei malviventi. Poco dopo fu ferito anche uno di loro, Luigi Napoli, poi abbandonato per strada, morto, dai suoi complici. Inizialmente si pensò che a sparare il colpo fu lo stesso titolare, Giuseppe, ma successivamente i sospetti caddero su Michele Strano, che poi andò a giudizio e fu condannato, anche se con le attenuanti. Secondo la ricostruzione dell’epoca, Michele Strano arrivò al supermercato quando il fratello era già riverso in terra ed ingaggiò una nuova colluttazione con il rapinatore armato. Un colpo partì dalla pistola e ferì mortalmente Napoli.

Prima che la giustizia facesse il suo corso (l’accusa era di omicidio volontario), le famiglie delle due vittime avviarono sin da subito un percorso di pacificazione con uno scambio di segni di pace. Pochi giorni dopo il delitto, infatti, la moglie di Giuseppe Strano pronunciò parole di perdono nei confronti di Napoli e la madre di quest’ultimo affidò al parroco di Cinquefrondi un messaggio di risposta sancendo la pacificazione tra le famiglie. Un riavvicinamento sancito nel corso di una messa alla quale parteciparono anche i parenti degli altri due giovani che avevano partecipato alla rapina. Ed è stato proprio il percorso di riconciliazione avvenuto tra i familiari delle due vittime, uno degli elementi che ha spinto il Capo dello Stato a “graziare” Michele Strano. Per la decisione ha anche tenuto conto del parere favorevole formulato dal procuratore generale.



Frosinone, ladro ucciso dal tabaccaio. «È stata legittima difesa»
Vincenzo Caramadre
5 aprile 2022

https://www.ilmessaggero.it/frosinone/f ... 08524.html

Ladro ucciso dal proprietario di casa mentre tentava un furto, la consulenza balistica conferma il racconto di Sandro Fiorelli, il tabaccaio 59enne di Santopadre (Frosinone) che lo scorso 26 ottobre ha freddato con un colpo di fucile Xheleshi Arber, un albanese di 38 anni. I carabinieri del Ris di Roma, nelle scorse ore, hanno depositato la relazione richiesta dalla Procura di Cassino. I punti sui quali si è focalizzato il lavoro degli investigatori scientifici dell'Arma, su indicazione del pubblico ministero Marina Marra, sono stati due: la distanza dalla quale è stato esploso il colpo e l'esame dello stub (il tampone che raccoglie le tracce di esplosivo presenti sulle mani, ma anche sui vestiti, di chi ha usato un'arma da fuoco). Il ciociaro, indagato a piede libero per eccesso colposo di legittima difesa, ha sempre sostenuto di aver premuto il grilletto del suo fucile calibro 12, detenuto per uso caccia, perché quell'uomo sorpreso in casa, mentre scappava, gli aveva puntato contro una pistola, poi rivelatasi una scacciacani ma priva del tappino rosso. Una versione che, stando alla relazione del Ris, trova riscontro in tutti gli elementi emersi dalla scena del delitto.


Sulle mani e sui vestiti del tabaccaio sono state trovate le tracce della polvere da sparo. Il riscontro più importante alla ricostruzione fornita dal tabaccaio è arrivato dalla direzione della rosa dei pallini rispetto al punto in cui è stato trovato il cadavere dell'albanese. Esame che ha permesso di concludere che la scena delitto non è stata modificata. Quindi il 38enne albanese, quando è stato raggiunto e freddato dai colpi del fucile da caccia, si trovava nel giardino della villa di proprietà del tabaccaio e non all'esterno dell'abitazione. Elementi che avvalorano l'ipotesi che Fiorelli abbia sparato per difendersi.

L'autopsia

Una prima conferma alla veridicità del racconto del 59enne era emersa già dall'autopsia. Secondo il medico legale il tabaccaio ha sparato quando il ladro si è voltato verso di lui puntandogli la pistola. Il ciociaro, in quei momenti concitati, non poteva sapere che si trattasse di una scacciacani perché l'arma non aveva il tappino rosso. I fori di entrata sul corpo dell'albanese dei colpi esplosi sono stati trovati all'altezza dell'ascella. Questo perché, ha concluso il medico legale, la vittima, nel momento in cui Fiorelli ha sparato, aveva il braccio teso in alto per puntare la pistola contro il proprietario di casa. Con le due consulenze, quella medico legale prima e ora con quella balistica del Ris, il fascicolo è in via definizione e presto si capirà se nei confronti del tabaccaio, difeso dall'avvocato Sandro De Gasperis, cadrà anche l'ipotesi di eccesso colposo di legittima difesa. «I riscontri - è stato ribadito dagli inquirenti - confermano appieno le dichiarazioni dell'indagato».



Assolto gioielliere che uccise due rapinatori a Ercolano: il fatto non costituisce reato
Mercoledì 26 Ottobre 2022

https://www.ilmessaggero.it/italia/gioi ... 14120.html

Assolto gioielliere che sette anni fa uccise due rapinatori. La prima sezione penale del Tribunale di Napoli (giudice Antonia Napolitano Tafuri) ha assolto - perché il fatto non costituisce reato - il gioielliere Giuseppe Castaldo che, il 7 ottobre 2015 a Ercolano (Napoli), armato di pistola legalmente detenuta, fece fuoco contro due componenti una banda di rapinatori, Luigi Tedeschi e Bruno Petrone, uccidendoli sul colpo. La Procura di Napoli (procuratore aggiunto Raffaello Falcone, sostituto procuratore Ernesto Sassano) aveva chiesto l'archiviazione e, durante il dibattimento, l'assoluzione di Castaldo.

Minacciato dai rapinatori armati

Nel corso dell'udienza iniziata intorno alle 15, hanno discusso prima l'avvocato di parte civile Renato D'Antuono e l'avvocato dell'imputato Maurizio Capozzo, che ha chiesto l'assoluzione sottolineando che Castaldo ha agito per legittima difesa. Sulla vicenda, che destò scalpore e polemiche, intervenne anche l'allora segretario della Lega Matteo Salvini che si schierò con l'imputato: «Io sto con il gioielliere», scrisse sui social il neo ministro delle Infrastrutture del Governo guidato da Giorgia Meloni. Castaldo (difeso dall'avvocato Maurizio Capozzo e finito sotto processo per eccesso di legittima difesa), quel giorno, aveva appena prelevato cinquemila euro da un istituto di credito nei pressi degli Scavi di Ercolano quando i due banditi, in sella a uno scooter e armati di una pistola finta ma senza il tappo rosso di riconoscimento, gli ordinarono di consegnare il denaro.

A quel punto Castaldo tirò fuori la sua pistola e sparò mentre i malviventi lo tenevano sotto il tiro della loro. Entrambi morirono sul colpo. Partirono le indagini dei carabinieri di Torre del Greco (coordinati dai sostituti procuratori Pierpaolo Filippelli e Raffaello Falcone, entrambi oggi attualmente procuratori aggiunti).

I quattro complici di Tedeschi e Petrone (facenti parte di una banda di professionisti) furono identificati e arrestati in breve tempo: si tratta di Salvatore Esposito, Antonio Corvo, Addolorata Esposito ed Ernesto Labagnara. Il processo con rito abbreviato a loro carico si concluse, un anno dopo i fatti, con la condanna a sei anni di reclusione per tutti gli imputati.
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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » sab dic 25, 2021 8:48 am

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Messaggioda Berto » mar apr 05, 2022 6:49 am

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Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » mar apr 05, 2022 6:50 am

25)
Rischi legati all'uso della violenza nella legittima difesa e nel contrasto alla criminalità da parte della polizia; come quelli connessi alla libera vendita, al possesso e al porto di armi da fuoco.




Usa, spara al ladro che lo ha rapinato in strada, ma uccide bimba di 9 anni che passava per caso: choc a Houston
Mercoledì 16 Febbraio 2022

https://www.ilmessaggero.it/mondo/houst ... 07506.html

Un uomo che era stato appena rapinato a mano armata davanti a un bancomat nel sudest di Houston ha sparato nel tentativo di fermare il suo aggressore, colpendo invece una bambina di 9 anni a bordo in un camion che passava lì vicino. Lo rendono noto le autorità locali citate dai media Usa, aggiungendo che la piccola è poi morta in ospedale.

L'uomo che ha sparato, un 41enne, è stato arrestato. Si tratta di Tony Earls. Stava effettuando una transazione presso un bancomat drive-thru al 2900 di Woodridge Dr. nel sud-est di Houston con sua moglie lunedì poco prima delle 22:00. quando è stato derubato sotto la minaccia delle armi, secondo la polizia.

Earls ha sparato prima al rapinatore, che stava scappando a piedi, e poi a un camioncino pensando che l'uomo fosse entrato lì", ha detto la polizia.Uno di questi colpi ha colpito il lunotto del camioncino, che era occupato da una famiglia di cinque persone che non era coinvolta nella rapina, ha detto la polizia. Una bambina di 9 anni sul sedile del passeggero posteriore è stata colpita durante la sparatoria, ha detto la polizia.


Alberto Pento
Per strada è un problema sparare anche per le forze dell'ordine. Bisogna ridurre la violenza criminale che induce e obbliga i cittadini a difendersi con i rischi connessi alla legittima difesa come in questo caso.
La principale colpa non è di chi si difende o di chi esercita il suo dovere istituzionale di contrasto alla criminalità ma del criminale che aggredisce è di chi permette il dilagare e il proliferare della criminalità che negli USA è connessa alla malavita di certe minoranze e al mondo della clandestinità e che non fa abbastanza per contrastarla eliminandone le cause.
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Messaggioda Berto » mar apr 05, 2022 6:50 am

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