Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » ven lug 30, 2021 7:47 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » dom ago 08, 2021 9:03 am

16)
Un paese serio, una vera nazione, uno stato come di deve, ...


tutela e protegge i suoi cittadini, non li espone a rischi e pericoli inutili, non lascia entrare nei suoi territori stranieri malvagi e criminali allo stesso modo che un padre non lascia entrare in casa sconosciuti o aggressori che potrebbero far del male alla sua famiglia;
non estorce e spreca risorse ai e dei cittadini per accogliere e mantenere clandestini in albergo;
non estorce e spreca risorse ai e dei cittadini a loro necessarie per fare e mantenere i loro figli, per accogliere i minori dal terzo e quarto mondo, lasciando senza le risorse necessarie le famiglie italiane;
non favorisce l'invasione dei clandestini e non si fa complice di chi abusa e aprofitta delle convenzioni internazioni sul soccorso in mare e sull'asilo politico e umanitario.

Un paese serio, una vera nazione, uno stato come di deve, ...
respinge, interna ed espelle e condanna gli stranieri che depredano, minacciano, maltrattano, feriscono e uccidono i suoi cittadini;
non trascura i suoi cittadini disoccupati, bisognosi, giovani, anziani, malati, disabili, per occuparsi dei cittadini di altri paesi per i quali non ha alcun dovere e alcuna responsabilità.

Un paese serio, una vera nazione, uno stato come di deve, ...
non regala la propria cittadinanza a chichessia, a chi ne ha già una o più de una e a cui mai rinuncerebbe per ricevere per esempio quella italiana come seconda o terza cittadinanza;
e subordina la concessione della cittadinanza politicamente attiva e sovrana solo a chi rinuncia alle altre cittadinanze politicamente attive;
non regala la cittadinanza allo straniero che costituisce o può costituire un pericolo per il paese;
revoca la cittadinanza ai nuovi cittadini che nei successivi 20 anni dalla concessione della nuova cittadinanza attiva o passiva, dovessero compiere dei gravi crimini contro i cittadini del paese e le leggi dello stato.

Un paese serio, una vera nazione, uno stato come di deve, ...
ha dei partiti politici che non promuovono politiche che violano i diritti umani, civili e politici dei suoi cittadini, che li danneggiano e che mettono in pericolo la serenità della loro esistenza, la proprietà e il benessere e la loro vita;
ha una magistratura che non interpreta malamente le leggi a vantaggio degli stranieri (specialmente se clandestini e quindi criminali) e a danno dei suoi cittadini, violando le stesse leggi a tutela dei suoi cittadini e dei loro dititti umani, civili e politici.



L'omicidio di Voghera, Adriatici ricorrerà al riesame
Il giudice conferma i domiciliari per uccisione immigrato. "Rischi per la collettività"
25 luglio 2021

https://www.ansa.it/lombardia/notizie/2 ... fdb7f.html

I legali di Massimo Adriatici, ai domiciliari per l'uccisione di Younes El Bossettaoui, morto per un colpo di pistola martedì scorso a Voghera, faranno ricorso al Tribunale del Riesame per ottenere la revoca dei domiciliari a carico dell'assessore alla Sicurezza leghista che si è autosospeso. Secondo l'avvocato Gabriele Pipicelli, "non sussiste in alcun modo il pericolo di reiterazione del reato" in base al quale il gip ha confermato i domiciliari disposti dal pm.

Secondo il gip di Pavia Maria Cristina Lapi, l'assessore alla Sicurezza di Voghera, Massimo Adriatici, che martedì sera durante una colluttazione ha ucciso con un colpo di pistola il marocchino Youns El Bossettaoui, deve rimanere ai domiciliari in quanto necessaria una "misura che limiti provvisoriamente ma fortemente la libertà di circolazione in capo a un soggetto che, per sua stessa ammissione, ha dichiarato di non essere in grado di gestirla (una situazione come quella, ndr) senza gravissimi rischi per la collettività".



Alberto Pento
Per questo giudice i rischi per la collettività arrivano con l'assessore Adriatici che si difende e non con i clandestini delinquenti abituali, violenti aggressori e soggetti a provvedimenti di espulsione come il marocchino ucciso per legittima difesa dal buon Adriatici.



Questo è un paese serio con un capo di stato che fa gli interessi dei suoi cittadini

Orban: “Immigrare non è un diritto umano. È diritto difendersi da invasione”
7 agosto 2021

https://voxnews.info/2021/08/07/orban-i ... invasione/

Immigrare in Ungheria “non è un diritto umano” e difendere i confini è necessario per “proteggere la popolazione”, e per preservare la propria sovranità nazionale che “viene da Dio e dalla natura”.

Il premier ungherese, Viktor Orban, ha ribadito la linea della normalità di Budapest sulla chiusura dei confini.

“Se qualcuno entra nel tuo Paese senza permesso, devi difendere il tuo Paese. C’è una procedura legale per entrare. Non lo si può entrare senza limiti e senza il controllo dello Stato. Devi proteggere il tuo Stato dai pericoli. È il nostro Paese, il nostro popolo, la nostra lingua”, ha detto Orban.

“Ovviamente se qualcuno ha bisogno di aiuto e il Paese più vicino è l’Ungheria occorre offrire assistenza”, ha continuato, aggiungendo però che “tuttavia non si può dire che questo è un bel Paese e si vuole venire qui ad abitare per avere una vita migliore”, in quanto “non è un diritto umano venire. Per niente. Questa è la nostra terra. È una nazione, una comunità, famiglia, storia, tradizione, linguaggio”.

A suo avviso molti Paesi europei non lo capiscono perché “hanno deciso di aprire un nuovo capitolo nella storia delle loro nazioni”, ovvero di costruire una società “post-cristiana e post-nazionale”. “Credono fermamente che differenti comunità possano mescolarsi con successo. Per l’Ungheria si tratta di qualcosa di rischioso e ogni nazione ha il diritto di decidere se assumersi questo rischio o meno. Noi abbiamo deciso di non prendercelo ed è la ragione per la quale vengo trattato come la pecora nera dell’Unione europea”, ha detto il primo ministro magiaro.

Diciamo la verità: le élite occidentali stanno perseguendo un crimine contro il proprio popolo.



Runner picchiato e rapinato, i carabinieri arrestano l’aggressore
Adriano Agatti
17 agosto 2021

https://laprovinciapavese.gelocal.it/pa ... 3Dsharebar

Voghera, martedì mattina un 66enne è stato preso a pugni e calci da un giovane che voleva derubarlo

Runner picchiato e rapinato sulla strada Marchesina, a Voghera. Martedì i carabinieri della compagnia di Pavia hanno arrestato l'aggressore, un cittadino del Gambia di 27 anni che è stato rinchiuso in una camera di sicurezza della caserma di Voghera, mercoledì mattina sarà processato con rito direttissimo.

L’aggressione si è verificata nelle prime ore di martedi mattina sulla Marchesina, strada che collega Voghera a Rivanazzano molto frequentata dai runner. Un uomo di 66 anni di Voghera stava correndo quando si è trovato di fronte il 27enne. L’aggressore ha perso a calci e pugni il runner per fargli aprire il marsupio, che conteneva un telefono cellulare e le chiavi del'auto.

Il runner è caduto a terra: il giovane africano gli ha anche calpestato e rotto gli occhiali. L'allarme è scattato con una telefonata al 112, una pattuglia di carabinieri, che era in zona, ha raggiunto il rapinatore e lo ha bloccato. Poi l'arresto.




Due buoni decaloghi per accogliere ed essere accolti, in linea con i valori/doveri/diritti umani universali, naturali, civili e politici.
viewtopic.php?f=194&t=2969
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 5617282189


Capitolo 10)

Gli stranieri che a casa nostra, nel nostro paese ci mancano di rispetto, che costituiscono un pericolo e una minaccia, che compiono crimini come per esempio l'invasione clandestina e la falsificazione della loro identità, che ci derubano, che stuprano le nostre donne e le loro, che approfittano della nostra ospitalità, che violano i nostri diritti umani, civili e politici e che costituiscono un pericolo per la nostra sicurezza vanno respinti, internati, processati, condannati ed espulsi.
Come vanno perseguiti gli italiani e gli europei che istigano i clandestini e gli stranieri a delinquere e a compiere crimini contro di noi, fomentando odio razzista nei nostri riguardi aggravato dalla circostanza che ciò avviene a casa nostra, nel nostro paese.

Se si comportano male vanno espulsi immediatamente e riportati al loro paese anche se in Afganistan dovessero avere problemi con il regime dei talebani e finire in prigione, processati e giustiziati.

Se mancano di rispetto agli italiani che li ospitano, ai cristiani, agli ebrei, alle donne, ai gay, se rubano, spacciano e stuprano, se minacciano, se hanno pretese assurde e costituiscono un pericolo per gli italiani vanno cacciati senza tante storie come indegni.
Il primo dovere dello stato italiano è la difesa e la sicurezza degli italiani.

Deve valere l'assoluto principio che qualunque straniero, turista o migrante regolare, clandestino, rifugiato o richiedente asilo politico o umanitario,
che manca gravemente di rispetto, che fa del male, che usa violenza ai cittadini italiani aldifuori dei casi di comprovata legittima difesa,
deve essere immediatamente espulso dopo eventuale processo e condanna con esecuzione della pena;
deve perdere la cittadinanza acquisita se ricevuta;
deve perdere il diritto all'asilo politico ed umanitario se già ricevuto e al diritto di farne richiesta, e lo deve perdere anche la sua famiglia: marito, moglie, figli minorenni se economicamente dipendenti affinché non restino a carico nostro.
Eventuali motivazioni futili, abbiette, ideologico politico religiose devono sempre costituire aggravanti e non diminuenti, come pure lo stato di turista ospite, migrante regolare o irregolare o clandestino, o di rifugiato o richiedente asilo; deve valere il principio universale del massimo rispetto per l'ospitalità e per chi ospita che non deve essere in alcun modo danneggiato o privato del suo diritto alla sicurezza piena nella sua casa e nel suo paese.


IMMIGRATO SPERONA AUTO E AGGREDISCE PADRE E FIGLIO CON CACCIAVITE E CRIC

Ha cercato di colpire padre e figlio. Prima con un cacciavite. Poi con un cric.
4 Settembre 2021

https://www.islamnograzie.com/immigrato ... te-e-cric/

Dopo aver provocato un incidente, un marocchino di 34 anni originario del Marocco (L.M.E.) si è scagliato con violenza inaudita contro una coppia di fidanzati che viaggiava a bordo dell’altro auto coinvolta nel sinistro, a supporto della quale è successivamente intervenuto il papà del conducente. Grazie all’intervento della Polizia si è evitata una tragedia la notte fra mercoledì 1 e giovedì 2 settembre, nel centro di Ostuni. Lo straniero è stato arrestato per i reati di minaccia, violenza privata, lesioni aggravate, guida in stato di ebrezza e con patente revocata.

L’episodio si è verificato all’altezza di un incrocio del centro abitato. Dopo aver provocato il sinistro, il 24enne ha cercato di sottrarsi alle sue responsabilità, spostando il veicolo senza attendere che le forze dell’ordine intervenissero per procedere con i rilievi del caso. A bordo dell’altra macchina si trovavano un giovane ostunese e la fidanzata. Dopo che il ragazzo gli ha impedito di svignarsela, il 34enne ha agito in preda a una furia incontenibile. Inizialmente ha inveito contro i due fidanzati. Una volta arrivato sul posto il padre del ragazzo, lo straniero si è inalberato ancora di più.

Nonostante l’uomo cercasse di calmarlo, il migrante ha cercato di colpirlo. Poi ha preso un cacciavite dal cofano della sua auto e si è scagliato contro il conducente dell’altro mezzo, abile nello schivare i colpi. Il malcapitato ha dovuto utilizzare come protezione un’auto in sosta, per salvarsi la pelle. Non pago, il 34enne è tornato verso la sua macchina e ha prelevato il cric, con cui ha nuovamente tentato di colpire il giovane. In questi concitati frangenti, è giunto sul posto l’equipaggio della Volante del locale commissariato.

Gli agenti, resisi conto della gravità della situazione, hanno cercato di ricondurre alla calma l’aggressore. Questi, per tutta risposta, ha continuato a minacciare padre e figlio, tentando di colpirli. Soltanto grazie alla ferma opposizione dei poliziotti è stato evitato un nuovo contatto fisico, tenacemente cercato e voluto dal marocchino. Tutte le persone coinvolte sono state sottoposte alle cure del caso presso il locale ospedale, dove al giovane automobilista sono state refertate più lesioni in varie parti del corpo. Di concerto con il pm di turno del tribunale di Brindisi, l’arrestato è stato condotto presso la sua abitazione, in regime di domiciliari.

Grazie al ‘pm di turno’ !
Se fosse accaduto il contrario, il ragazzo italiano sarebbe già in galera con l’accusa di ‘odio razziale’.


Roberto Ruzzier
L'odio razziale è deprecabile ma va valutato in entrambi i sensi.

Alberto Pento
Roberto Ruzzier L'avversione degli italiani verso i clandestini non ha nulla a che fare con il razzismo, ma con il crimine della violazione clandestina del territorio italiano che va equiparata alla violazione del domicilio e della proprietà privata con l'aggravante della minaccia violenta, della menzogna, del pericolo di destabilizzazione politica e sociale.
L'avversione per questi criminali è un diritto umano.
La violazione clandestina del territorio è un reato grave paragonabile allo stupro, alla rapina, alla costrizione forzata al matrimonio, all'infibulazione delle bambine.

Alberto Pento
Questo marocchino è un criminale pericoloso, incivile, senza rispetto e andrebbe condannato con l'aggravante dell'essere straniero e ospite in casa d'altri ed espulso a vita come pericoloso e indegno.
Nessuna attenuante, nessuna clemenza, nessuna tolleranza, nessun buonismo anche per costituire un esempio e dare un monito agli altri che imperversano arrogantemente e insanguinano il nostro paese pressoché impuniti.
Gli stranieri civili e rispettosi non hanno di che temere poiché rispettando vengono rispettati.

Alberto Pento
Se gli aggrediti civilissimi italiani avessero reagito all'aggressione dell'incivile e malvagio straniero marocchino e per legittima difesa avessero ferito o ucciso questo criminale, prima dell'arrivo della polizia che poteva anche non arrivare in tempo a evitare tragedie?
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Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » dom ago 08, 2021 9:04 am

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Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » gio ago 19, 2021 6:23 am

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Re: Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » gio ago 19, 2021 6:25 am

17)
Il nuovo caso del ragazzo di Bergamo che si è difeso dal un delinquente abituale tunisino




Giorgia Meloni
9 agosto 2021
Un padre ucciso senza pietà davanti la moglie e i figli: una vicenda mostruosa. A quanto riporta la stampa a scatenare l’istinto omicida contro il 34enne tunisino sarebbe stata una lite per futili motivi.
Ci stringiamo alla famiglia della vittima per questa tragedia inconcepibile e inaccettabile, con la speranza che il responsabile di questo terribile omicidio la paghi cara.


Bergamo, è stata legittima difesa: spacciatore tunisino armato con bottiglia rotta lo aveva aggredito
9 agosto 2021

https://voxnews.info/2021/08/09/bergamo ... aggredito/

VOI A CHI CREDERESTE, AD UN GIOVANE LAVORATORE ITALIANO INCENSURATO O AD UNO SPACCIATORE AFRICANO NOTO PER I SUOI PRECEDENTI, TRA I QUALI I PESTAGGI IN FAMIGLIA? LA MELONI HA CREDUTO ALLA VERSIONE DELLA MOGLIE ITALIANA DELLO SPACCIATORE.

Ha raccontato di essersi solo difeso Alessandro Patelli, il giardiniere di 19 anni, incensurato, accusato di aver accoltellato e ucciso, ieri a Bergamo, il 34enne spacciatore tunisino pieno zeppo di precedenti Tayari Marouan che – secondo la versione fornita nel corso dell’interrogatorio al pm – lo avrebbe insultato per il solo fatto di aver urtato la figlia mentre stava entrando in casa sua.
Nell’interrogatorio, durato tutta la notte, Patelli ha detto di essere stato minacciato dalla vittima con una bottiglia rotta. Tra gli elementi al vaglio degli investigatori anche diversi frammenti di vetro trovati nel luogo dove ieri è stato ucciso Marouan, noto spacciatore.
Patelli è stato arrestato con l’accusa di omicidio volontario aggravato dall’aver agito per motivi abietti o futili.
Lo spacciatore stava mangiando un panino seduto davanti casa dell’italiano, ai bordi del marciapiedi assieme alla ‘compagna’ e alla figlia di 12 anni, quando il 19enne, rincasando nella propria abitazione, ha urtato la ragazzina.
Poi la lite degenerata.
Il 19enne, assistito dall’avvocato Enrico Pelillo, ha risposto a parte delle domande del pm Paolo Mandurino, fino poi a decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere. Consapevole di avere a che fare con toghe anti-italiane.
In sostanza ha raccontato di essersi difeso da Tayari dopo che quest’ultimo lo avrebbe insultato per aver urtato la figlia dodicenne. A quel punto Patelli sarebbe stato minacciato con una bottiglia rotta e avrebbe quindi ferito mortalmente il tunisino, spacciatore incredibilmente regolare in Italia da tempo, mai espulso nonostante i tanti precedenti, con il coltello a serramanico che aveva già con sé.
Sarebbe rientrato sì a casa dopo la prima discussione, ma per recuperare il casco che aveva dimenticato. Tutti elementi che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire e verificare. Nelle prossime ore si terrà l’interrogatorio di convalida del giovane, che è in carcere a Bergamo.
Quindi è stata legittima difesa. Meloni impari a stare zitta prima di emettere sentenze


Alberto Pento
Questi media schierati e vergognosi sempre pronti a dare contro agli italiani a priori e a prescindere, specialmente se vittime di stranieri prepotenti, aggressivi, violenti, senza rispetto e magari delinquenti abituali o clandestini. Io innanzi tutto sto con la mia gente e poi se si verifica che il mio connazionale ha veramente sbagliato allora lo condanno anch'io ma solo se ha veramente sbagliato e di sicuro non mi metterò mai contro il mio connazionale che si è giustamente difeso dall'aggressione.
Io non sono e non sarò mai un vigliacco traditore e calunniatore della sua gente specialmente se è brava e buona gente che magari si difende dalla malvagità altrui.




Bergamo, testimone scagiona ragazzo italiano: “Non aveva il coltello”, primo colpo da spacciatore tunisino
10 agosto 2021

https://voxnews.info/2021/08/10/bergamo ... -tunisino/

Sul caso dello spacciatore tunisino ucciso a Bergamo emergono particolari che scagionano il ragazzo italiano, incensurato.

Alessandro Patelli, giardiniere di 19 anni, incensurato, ha raccontato di essersi soltanto difeso perché minacciato dallo spacciatore tunisino zeppo di precedenti con una bottiglia rotta e di non essere rientrato in casa per armarsi ma per prendere il casco. Mentre il coltello a serramanico con cui sono stati sferrati i fendenti mortali, trovato e posto sotto sequestro dai carabinieri, secondo la versione del 19enne era già in suo possesso, perché utilizzato nell’orto di famiglia a Trescore Balneario, dove il giovane si stava recando.

Anche la versione della compagna dello spacciatore, tal Eleonora Turco, pur cercando di accusare il ragazzo, non riesce a nascondere proprio tutto: “Patelli è sceso con il casco in testa, e la visiera alzata. In mano il coltello a farfalla e rivolgendosi a Marwen gli ha detto: ‘Vediamo cosa sai fare'”. A quel punto il tunisino avrebbe fatto lo sgambetto al 19enne e sarebbero caduti entrambi a terra, dove poi è iniziata la colluttazione fino alle coltellate finali.

Quindi, anche la testimone più a sfavore ammette che il primo a colpire è stato il suo ‘compagno’ spacciatore noto per maltrammenti in famiglia.

È evidente che lo ‘sgambetto’ sarà stato invece qualcosa di più. E che il giovane ha reagito per difendersi.

C’è un altro testimone. Un barbone. Che di fatto conferma la difesa del ragazzo.

“Sono di Urgnano, facevo il muratore fino a che la mia ditta non è fallita. Adesso vivo così”. Da sei anni la sua casa è la strada. La sua dimora. Il 60enne è anche testimone oculare.

“Cosa è successo? Mi trovavo li perché volevo mangiare qualcosa seduto sui gradini (dove si è consumato il delitto). È un po’ il nostro ritrovo. C’erano anche il tunisino, sua moglie e i figli e volevano riposare. Io ho dato a lui il mio panino con il formaggio che avevo preso alla mensa, e lui mi ha regalato un paio di calzini bianchi. E poi ho visto quel giovane che usciva dal portoncino di casa, aveva il casco in testa. Io il coltello non l’ho notato. Ad un certo punto i due sono rotolati a terra, il giovane ha trascinato l’altro con se. La bottiglia della birra era a terra: si è rotta dopo. Poi? Quando ho visto il sangue ho cercato aiuto, ho chiamato i carabinieri (li vicino c’è la stazione) per far arrivare l’ambulanza. Il tunisino era sporco di sangue, appoggiato sulle gambe della sua donna. Tutto qui”.
Il testimone oculare non interessato alla vicenda smentisce la compagna sottomessa dello spacciatore: il ragazzo non aveva il coltello e quindi non stava minacciando lo spacciatore.
Incrociando le due testimonianze emerge così una verità: il ragazzo è uscito di casa, lo spacciatore tunisino pluripregiudicato lo ha colpito, e lui ha reagito.
Non staremo certo a piangere la morte di uno spacciatore che pestava moglie e figli. Le lacrime le lasciamo alla Meloni.


Omicidio di Bergamo, tutti i punti oscuri nella versione del 19enne fermato
Bergamo, 9 agosto 2021

https://www.ilgiorno.it/bergamo/cronaca ... -1.6682179

Ci sono troppi elementi che "non tornano" nell'omicidio di Marwen Tayari, il tunisino di 34 anni ucciso domenica scorsa in via Novelli a Bergamo con sei coltellate in seguito a un diverbio per futili motivi. Ed è su questi che gli inquirenti si stanno concentrando per cercare di far luce su alcuni punti oscuri della ricostruzione fornita al pm da Alessandro Patelli, giardiniere di 19 anni, che ha raccontato di essersi soltanto "difeso" perché minacciato dalla vittima con una bottiglia rotta e di non essere rientrato in casa per armarsi ma per prendere il casco. Mentre il coltello a serramanico con cui sono stati sferrati i fendenti mortali, trovato e posto sotto sequestro dai carabinieri, secondo la versione del 19enne era già in suo possesso, perché utilizzato nell'orto di famiglia a Trescore Balneario, dove il giovane pare si stesse recando.

In primo luogo, se è vero, come afferma Patelli, che la vittima lo stava minacciando con una bottiglia rotta, come mai non ci sarebbe nemmeno un graffio sul suo corpo? Mentre il 34enne, secondo quanto risulta da un primo esame del corpo (ma il resto lo dirà l'autopsia), è stato ucciso con sei coltellate, inferte alla giugulare, all’addome, alla spalla e una alla coscia che avrebbe reciso un'arteria. Davvero troppi fendenti, secondo chi indaga, per una semplice reazione di difesa, come vorrebbe far credere il 19enne. Altro punto da chiarire: come mai il giovane, dopo essere salito in casa, è tornato in strada con indosso il casco e con la visiera alzata? Ultimo dettaglio: se il coltello serviva per piccoli lavori di giardinaggio che il giovane svolgeva nell'orto di famiglia, come mai lo teneva in tasca invece di lasciarlo in campagna?

Dubbi su cui toccherà agli inquirenti far luce. Tanto più che la compagna della vittima, Eleonora Turco, chiede giustizia e racconta tutt'altra versione: "Patelli è sceso con il casco in testa, e la visiera alzata. In mano il coltello a farfalla e rivolgendosi a Marwen gli ha detto: 'Vediamo cosa sai fare'". A quel punto il tunisino avrebbe fatto lo sgambetto al 19enne e sarebbero caduti entrambi a terra, dove poi è iniziata la colluttazione fino alle coltellate finali.

Fondamentale potrebbe risultare anche la testimonianza di un senzatetto che avrebbe raccontato di aver visto i due ruzzolare a terra e la bottiglia di birra sul marciapiedi. Nuovi elementi potrebbero emergere nell'interrogatorio di garanzia davanti al gip.

L'omicidio ha profondamente scosso Bergamo, perché avvenuto in pieno giorno (erano da poco passate le 13), di una tranquilla domenica di agosto, in una zona frequentata da tante famiglie, vicina alla stazione ferroviaria e al viale Papa Giovanni XXIII, la strada che porta a Bergamo Alta.

Ieri si è tenuto un summit sulla sicurezza con il prefetto Enrico Ricci, il questore Maurizio Auriemma e i vertici delle forze dell'ordine. "Un omicidio in città colpisce, addolora e desta inevitabile preoccupazione - ha commentato il sindaco di Bergamo, Giorgio Gori -. Quello avvenuto in via Novelli in particolare sconcerta per la dinamica dell'episodio, sotto gli occhi della moglie e dei bambini della vittima, ai quali va tutto il mio cordoglio, e per la giovane età del suo autore. Non sappiamo perché sia scoppiato il diverbio, se i due protagonisti dell'episodio si conoscessero. Quella di via Novelli è una zona 'difficile', spesso associata a problemi di sicurezza, oggetto per questo di particolare e assidua vigilanza da parte delle forze dell'ordine e della polizia locale. Nulla tuttavia può giustificare un atto così efferato, che fa pensare piuttosto a un momento di follia".


Alberto Pento
Follia e perché non la legittima difesa?
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Messaggioda Berto » gio ago 19, 2021 6:25 am

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Messaggioda Berto » gio ago 19, 2021 6:26 am

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Messaggioda Berto » gio ago 19, 2021 6:26 am

18)
Difendersi con ogni mezzo dalle aggressioni fisiche violente, (neutralizzando l'aggressore e se necessario anche uccidendolo; aggressioni fisiche violente che violano la dignità e la libertà personale, la proprietà e i suoi beni come il domicilio, la propria casa e il proprio paese con i suoi diritti civili e politici, la sicureza personale e l'integrità fisica, aggressioni fisiche violente che potrebbero causare danni economici ed esistenziali rilevanti, lesioni fisiche gravi o la morte) non è mai un motivo futile o abbietto, caso mai è sempre un motivo sacrosanto, un comportamento umano naturale universale, comune a tutti gli animali e un comportamento più che morale e civilmente encomiabile ed esemplare.
Il non difendersi, la passività imbelle del subire invece, è un comportameto riprovevole, poco dignitoso che incita gli aggressori e l'aggressività e che li giustifica. La buona umanità difende sempre la vita, non si lascia annichilire, umiliare, schiavizzare, stuprare, depredare, uccidere.



Tutte le demenzialità e le incoerenze di un uomo che non merita il mio rispetto e che ci fa tanto del male
viewtopic.php?f=199&t=2933
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6636654604

Una religione così non è una buona religione ma un male dello spirito
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 199&t=2590
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4008956413

La peggiore morte, morire martire per un idolo
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 201&t=2180

Morire per amore della vita, dell'umanità, della libertà, della dignità umana, per difendersi e difendere la propria famiglia, la propria casa, terra, patria e i propri beni ... è una buona morte, ma non vi è morte peggiore che morire per un idolo, magari uccidendo il prossimo e facendo morire i propri figli come fanno gli islamici con il loro ossessionante fanatismo o come fanno certi cristiani che invece di difendersi si lasciano uccidere.

Morire per amore della vita, degli uomini, della libertà, della dignità umana, per difendersi e difendere la propia famiglia, la propria gente, la propria terra, la propria casa, i propri beni, ... è una buona morte e non vi è morte peggiore che morire per un'idolo magari uccidendo i diversamente religiosi e pensanti, come fanno gli islamici o nazi maomettani oppure lasciandosi uccidere in nome di Cristo e del cristianismo nonviolento che rifiuta di difendersi come vorrebbe Bergoglio.


Il paese stremato dai furti: "Adesso fermiamo i ladri così"
Serenella Bettin
19 Agosto 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1629404022

Ad Arsiè, in provincia di Belluno, in quattro giorni i ladri hanno colpito venti volte. I cittadini si sono organizzati in ronde, armati di bastoni e forche
Il paese stremato dai furti: "Adesso fermiamo i ladri così"

Venti furti in quattro giorni e i cittadini armati di forche organizzano le ronde. Accade ad Arsiè, un comune in provincia di Belluno, di poco più di duemila abitanti. Qui le due frazioni di Rivai e Mellame, i giorni di Ferragosto sono state colpite e passate completamente al setaccio dai ladri.

Così dopo il sindaco Elvy di Solesino, di cui avevamo scritto i giorni scorsi, che installa più telecamere che a Londra, ora sono i bellunesi a muoversi. Decine di volontari si sono organizzate per scendere di notte lungo le strade per verificare che non ci siano persone o auto sospette. È accaduto tre giorni fa e la notte prima ancora quando i volontari erano circa una trentina.

Armati di forche, zappe, mannaie e bastoni hanno tenuto sotto controllo il paese. Il sindaco del comune di Arsiè Luca Strapazzon ha anche provato a farli desistere ma loro sono andati avanti. Ormai le ronde erano già partite. Non potevamo stare a guardare hanno detto. Del resto, come difendersi da bande di criminali che di sera o di notte ti entrano in casa cercando fortuna? Quando va bene uno se la cava con un gancio in faccia, dato da qualche malintenzionato.

La gente è arrivata allo stremo, rabbia, paura, preoccupazione, soprattutto per chi ha figli e deve e vuole proteggerli. Venti case prese di mira, quasi una decina i furti o tentati furti, e in soli 4 giorni. I ladri entrano nelle case e negli appartamenti, tagliano recinzioni, mettono a soqquadro tutto, svegliano la gente che dorme, saltano giù da scarpate, incappucciati; sono agili, atletici, professionisti, saltano anche giù per scarpate di 3 metri. A un imprenditore, raccontano alcuni testimoni, hanno svaligiato la cassaforte con la mola a disco per un bottino di 5mila euro. Anche in asilo hanno fatto irruzione. E pensare che le due frazioni da sole contano poco più di 200 anime, arrivano a 500 d’estate perché la gente popola le case di montagna.

Il sindaco Strapazzon ha detto ai volontari delle ronde di stare attenti, perché rischiano di passare dalla parte del torto. E sul suo gruppo ha scritto: "A seguito di alcuni furti avvenuti nelle località di Rivai e Mellame, sono stato contattato da diversi cittadini giustamente preoccupati da questi eventi che provocano allarme e sconcerto. Mi preme spiegare a tutti che le forze dell’ordine sono state avvertite di questi episodi e sono presenti sul territorio per svolgere la loro funzione di polizia giudiziaria con la ricerca dei colpevoli. È importante che nessuno interferisca con le indagini cercando di sostituirsi alle forze dell’ordine con sopralluoghi e ronde. Tali attività sono riservate per legge alla polizia giudiziaria e possono involontariamente costituire un ostacolo alle indagini, oltre a esporre a un pericolo i cittadini che le compiono in quanto non sono preparati a gestire eventuali situazioni di criticità. Chiedo invece ai cittadini che vogliano collaborare alla ricerca dei responsabili dei furti, di segnalare eventuali auto o persone sospette presenti sul territorio direttamente a me o ai carabinieri di Arsiè".

Conclusione, dopo le ronde, i furti sono cessati. Ma i cittadini non abbassano la guardia.


Alberto Pento
La legittima difesa dei beni, del domicilio, della dignità umana, della proprioetà privata, della integrità fisica e della vitaa è non solo un diritto ma un dovere. Questo sindaco lo dovrebbe sapere e dovrebbe stare dalla parte dei suoi concittadini e non dalla parte dei ladri, degli aggressori, anche in considerazione che a difendere quotidianamente, sistematicamente, h 24, i cittadini e i loro beni ad Arsiè non vi è alcun corpo organizzato di polizia.



Voghera, spunta un messaggio choc un mese prima della tragedia: «Finché non si comicerà a sparare, sarà sempre peggio»
16 settembre 2021

https://www.leggo.it/italia/cronache/vo ... 99450.html

«Finché non si comicerà a sparare, sarà sempre peggio». Questo il messaggio choc che è venuto fuori nel corso delle indagini nel caso della morte di Youns El Boussettaoui a Voghera per un colpo esploso dalla pistola dell'ex assessore Massimo Adriatici.
Spunta, adesso, una chat choc dove il consigliere comunale Giancarlo Gabba e, ora, nuovo assessore alla sicurezza del Comune di Voghera, teorizzava la necessità di sparare contro gli extracomunitari, un mese prima della tragedia.
A scrivere questa frase sconcertante, proprio all'ex assessore Massimo Adriatici, è il leghista Giancarlo Gabba diventato il nuovo assessore alla Sicurezza del Comune di Voghera. Il messaggio in chat risale al 26 giugno, i membri della giunta del sindaco Paola Garlaschelli discutono dei problemi di sicurezza e pulizia di piazza San Bovo. Simona Virgilio, assessore all'istruzione, scrive: «Davanti all'Africa market mega assembramento con tantissimi individui con bottiglie in mano, non si riesce neanche a passare».
La risposta di Gabba è immediata: «Finché non si comicerà a sparare, sarà sempre peggio». Dopo altri messaggi, tra cui quello del sindaco, Gabba invoca proprio Massimo Adriatici dichiarando: «Temo che anche il buon Massimo non sappia più come affrontare il problema con i nostri poliziotti».
Tutto questo a un mese dalla tragedia che ha visto Youns El Boussettaoui perdere la vita.


Gino Quarelo
Certo, sparare ai criminali aggressori per legittima difesa è un diritto umano e un dovere civile.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » gio ago 19, 2021 6:27 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti

Messaggioda Berto » gio ago 19, 2021 6:27 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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