Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 8:19 am

Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco
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Siano garantiti il diritto alla difesa e un giusto processo al poliziotto bianco Derek Chauvin accusato ingiustamente e per razzismo antibianco di aver ucciso per eccesso di violenza e noncuranza razzista, il nero delinquente abituale e violento George Floyd durante il suo arresto.
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/852595391983899



I cittadini statunitensi di colore nero sono uomini e cittadini come tutti gli altri e debbono rispettare il prossimo e la legge.
Nessuno di loro, perché di colore nero, ha il "diritto inesistente" di delinquere, di rubare, di rapinare, di uccidere, di drogarsi e poi di guidare in stato alterato, di compiere crimini di qualsiasi natura, di violare le leggi statali e federali USA e di resistere all'arresto per impedire alla polizia di compiere il suo dovere.
Chi lo fa e con il suo mal fare causa danno a se stesso e la propria morte ne è il solo responsabile.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 8:20 am

Indice:

1) Non lasciamolo solo. I vigliacchi poliziotti di Minneapolis tradiscono e abbandonano il loro collega

2) Il caso del nero George Floyd negli USA, fatto passare per un santo martire vittima del razzismo dei bianchi e della supremazia statale bianca, le manipolazioni, le omissioni e le falsità

3) Dopo la morte del delinquente abituale nero George Floyd il povero poliziotto bianco Derek Chauvin è stato ferocemente demonizzato e poi linciato in piazza e nei media, come un criminale razzista violento, al punto che persino la moglie non ha retto allo stress infamante e lo ha abbandonato

4) Prima del processo e della sentenza per influenzare il processo stesso e la decisione della corte

5) La vulgata Politicamente Corretta (PC) vorrebbe il poliziotto colpevole perché bianco e perciò naturalmente malvagio, suprematista, razzista e ovviamente carnefice e il delinquente abituale e drogato nero naturalmente buono, assolutamente non razzista perché nero e ovviamente vittima che se ha compiuto qualche crimine lo avrebbe fatto esclusivamente per legittima difesa dalla discriminazione e oppressione del razzismo dell'uomo bianco che gli avrebbe impedito di vivere una vita normale costringendolo al crimine come umana, comprensibile e giusta reazione e per la necessità di sopravvire

È ora di prendere in considerazione e di esaminare la figura dell'uomo nero, questo George Floyd che non era certo né uno stinco di santo e un uomo buono, né una vittima innocente, né una persona socialmente esemplare

6)
Manipolazione criminale dell'informazione politicamente corretta da parte dei media stampa e tv, della procura e della politica democratica

7) Inizia il processo al poliziotto bianco Derek Chauvin Chauvin

8) George Floyd la droga, la cocaina, gli oppiacei e il fentanyl

9) Secondo il rapporto della Contea di Hennepin (Minnesota) dell’autopsia sul corpo di Floyd il decesso è avvenuto alle 21:25 del 25 maggio. La causa di morte, secondo il patologo che ha firmato il rapporto, Andrew Baker, è "l'arresto cardio-polmonare"

10) Il sinistro Ermanno Furlanis commenta: sembra la propaganda fascista! Stupendo!

11) Non è assolutamente vero che oggi i neri negli USA siano vittime della discriminazione e del razzismo dei bianchi e che i neri africani anch'essi siano vittime degli oppressori e sfruttatori bianchi e delle loro multinazionali capitaliste

Quella del vittimismo dei neri povere vittime del razzismo dei bianchi è una menzogna, una calunnia che si serve di quanto accaduto nel passato (schiavismo e colonialismo da decenni superati) per demonizzare e colpevolizzare i bianchi e giustificare l'assistenzialismo, il parassistismo, il criminalismo, il suprematismo razzista e predatorio dei neri (a cui si sono aggiunti il suprematismo anarco social comunista e quello nazi maomettano) e il rivendicazionismo demenziale del Politicamente Corretto

12) quando ad essere veramente uccisi dalla polizia sono i poveri bianchi e oltretutto non delinquenti abituali come Floyd che si oppongono all'arresto ma buoni e bravi cittadini

13) Giustissima assoluzione dei poliziotti americani

14) La testimonianza di Derek Chauvin

15) I neri vittime o carnefici?

16) Non solo negli USA ma in tutto l'Occidente il Politicamente Corretto delle sinistre, del suprematismo nero e maomettano danno contro alla polizia che è l'unico baluardo contro la criminalità e la violenza politico ideologico religiosa che sono le criminalità peggiori di tutte

17) Un'altro nero americano ucciso a Minneapolis in Minesota dove il sindaco, il capo della polizia e il governatore sono democratici e baideniani
Chissà perché?

18) Per me il poliziotto bianco o euroamericano Derek Chauvin dovrebbe essere assolto con formula piena e premiato per aver fatto il suo dovere fino in fondo, se venisse condannato sarebbe un'ingiustizia del criminale razzismo antibianco.
Il poliziotto ha fatto semplicemente il suo dovere senza eccesso di violenza e senza alcuna disumanità, con professionalità.
George Floyd è morto esclusivamente di suo, per le sue demenziali e incivili responsabilità. Perché era un delinquente abituale, violento, malato per gli stravizi, strafatto di droga letale e sommamente bugiardo, che ha resistito al giusto arresto e che ha mentito alla polizia sulle sue condizioni psicofisiche.
Se non avesse resistito all'arresto e non avesse mentito alla polizia sicuramente sarebbe ancora vivo e vegeto.


19) Sarà la giuria popolare a giudicare.
Speriamo non sia prevenuta e che non si faccia condizionare per paura dal Politicamente Corretto che ha già condannato Derek Chauvin a prescindere dalle prove vere e accertate in tribunale e non certo da quelle fittizie e fatte passare per vere dalla maipolazione mediatica.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 8:21 am

1) Non lasciamolo solo!
Derek Chauvin si trova in questa situazione esclusivamente perché è bianco, vittima del montante razzismo criminale antibianco e non certo perché colpevole di razzismo contro i neri.
Difendiamo Derek Chauvin e con lui gli uomini bianchi di tutta la terra.
Difendere Derek è difendere la civiltà del bene e dell'uomo di buona volontà.


Grazie ai poliziotti come Derek Chauvin che ci difendono dai criminali come Geoge Floyd.


La vulgata Politicamente Corretta (PC) vorrebbe il poliziotto colpevole perché bianco e perciò naturalmente malvagio, suprematista, razzista e carnefice e il delinquente abituale e drogato nero naturalmente buono, non razzista perché nero e vittima che se ha compiuto qualche crimine lo avrebbe fatto esclusivamente per legittima difesa dalla discriminazione e oppressione del razzismo dell'uomo bianco che gli avrebbe impedito di vivere una vita normale costringendolo al crimine come umana, comprensibile e giusta reazione e per poter sopravvire.


Razzismo dei neri contro i bianchi
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https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 7477876384



Cantiamo l'uomo bianco, la nostra umanità e il diritto-dovere di amarla e di difenderla.
Noi siamo parte del bene e non il male!
Cantiamo dell'uomo bianco come il sale e lo zucchero della terra, la luce della ragione e il lievito dell'umanità.
Io sono bianco, noi siamo uomini dalla pelle bianca, noi siamo bianchi e il bianco è il nostro colore umano.

La natura e Dio ci hanno fatto bianchi e noi né siamo felici e fieri, il nostro splendore è il candore, noi siamo uomini dalla pelle bianca come il pane e come il latte.

Non vi è nulla di male ad esser bianchi come non vi è nulla di male ad essere neri, il male sta solo in chi non rispetta gli altri.

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https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 6802338446

L'uomo bianco canta la vita, la sua vita come ogni creatura e ciò è un bene e non un male, ciò è un valore, un dovere e un diritto universali. Non si nega a nessuno di poter cantare la vita e la sua vita!
Io sono un uomo bianco e non c'è nulla di male ad essere un uomo bianco.
E sto nel mio paese, nella mia terra e pretendo rispetto, lo stesso rispetto che si deve a ogni uomo sulla faccia del pianeta a prescindere dal colore della sua pelle. Rispetto per i suoi diritti umani, naturali, civili e politici come persona e come cittadino a casa sua e nel suo paese.


Noi siamo europei e bianchi e l'Europa è la nostra terra!
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Menzogne e calunnie demenziali per demonizzare, criminalizzare e disumanizzare, per istigare alla paura, al disprezzo e all'odio etnico-ideologico-politico-religioso, al fine di depredare, schiavizzare e impedire il libero esercizio dei diritti umani, civili, economici e politici del prossimo.
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https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8357587395



I vigliacchi poliziotti di Minneapolis tradiscono e abbandonano il loro collega


Processo Floyd, la polizia non protegge più Chauvin
Giampiero Gramaglia
4 aprile 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edi ... n/6155102/

L’agente accusato di aver ucciso l’afroamericano è bianco, i suoi superiori pure, ma in aula ne prendono le distanze. Una rarità negli Stati Uniti

Nel tentativo di salvare la propria credibilità – e di sventare sommosse – la polizia di Minneapolis ‘scarica’ Derek Chauvin, l’agente che tenne il ginocchio premuto sul collo di George Floyd anche quando era già morto, il 25 maggio dello scorso anno. Al processo, i suoi superiori riferiscono che il suo comportamento “era totalmente non […]


Rimorso e commozione dominano la prima settimana del processo Chauvin
di Tiziana Ferrario
3 aprile 2021

https://www.lavocedinewyork.com/news/pr ... o-chauvin/

La prima settimana del processo Minnesota v. Derek Chauvin è terminata dopo alcune testimonianze strappa lacrime e qualche momento di tensione fra l’avvocato della difesa Eric J. Nelson ed i suoi interrogati. Con l’opinione pubblica fortemente coinvolta e le trasmissioni in diretta del processo, sale ora il rischio che i membri della giuria popolare possano essere influenzati o addirittura minacciati. Intanto, nel corso della settimana, alcuni di loro hanno tradito un certo sgomento per gli elementi che accusa e difesa hanno portato alla loro attenzione.

Dopo le dichiarazioni di attivisti e legali della famiglia Floyd come “è l’America ad essere sotto processo” e “tutto il mondo ci sta guardando”, la prima giornata del processo è servita a mettere sul tavolo alcune carte dell’accusa e della difesa, mostrandoci quelle che saranno le loro strategia nell’interpretazione delle prove e nel rapporto con i testimoni. Gli avvocati dello stato del Minnesota hanno sottolineato come per 9 minuti e 29 secondi Chauvin abbia premuto il suo ginocchio sul collo di Floyd, utilizzando una manovra considerata “letale” in modo sproporzionato rispetto alla minaccia rappresentata da un uomo prono ed ammanettato. La difesa, invece, punta a dimostrare come Floyd sia morto a seguito di patologie pregresse e sotto effetto di sostanze stupefacenti, tentando allo stesso tempo di accusare i “bystanders” dell’arresto di aver distratto gli ufficiali della polizia coinvolti, impedendo loro di valutare la proporzionalità dell’intervento.

Nei primi 5 giorni, a dibattere sulla “letalità” dell’intervento di Chauvin su Floyd sono stati Donald Williams (uno dei bystander, istruttore di MMA), Jena Lee Scurry (operatrice del 911), David Pleoger (sergente di Chauvin) e Richard Zimmerman (tenente della polizia di Minneapolis). Pleoger e Zimmerman hanno mostrato punti di vista diversi: il primo ha riportato il rapporto fattogli da Chauvin dal quale si evinceva che Floyd avesse avuto un malore, versione smentita successivamente dopo aver confessato di aver applicato pressione sul collo di Floyd. Pleoger ha spiegato che la manovra utilizzata su Floyd può servire a neutralizzare una potenziale minaccia, a patto che venga interrotta non appena il soggetto smetta di opporre resistenza. Per Zimmerman, invece, la polizia di Minneapolis non è addestrata per quel genere di mossa che, con la vittima a terra e ammanettata, può contribuire a bloccare la respirazione di chi la subisce. Zimmerman ha affermato che l’azione di Chauvin è stata “del tutto non necessaria” e “potenzialmente letale”, suggerendo che Floyd potesse essere calmato a parole.

La difesa ha tentato di smentire queste testimonianze. Jena Scurry, interrogata da Nelson, ha ammesso di non avere un addestramento da poliziotta. Zimmerman, invece, ha risposto a Nelson affermando di non lavorare in pattuglia dal 1993, dopo essere diventato investigatore. Grazie a queste domande, la difesa ha voluto sottolineare la mancanza di esperienza “reale” da parte dei due testimoni. La cross examination di Williams ha portato ad un battibecco con il testimone. Nelson ha voluto rimarcare come Williams si sia più volte rivolto alla polizia in modo minaccioso durante l’arresto di Floyd, di fatto distraendo gli agenti coinvolti. In quanto lottatore, poi, Williams non avrebbe l’esperienza giusta per analizzare l’operato della polizia.

Nelson si è mantenuto su questa linea anche durante la cross examination di Genevieve Hansen, pompiere e agente di primo soccorso che, assistendo alla morte di Floyd, si propose per controllare il polso della vittima, venendo così respinta dagli agenti presenti. La difesa ha continuato con la sua linea, sottolineando come l’insistenza della testimone possa aver distratto gli agenti. Fra Hansen e Nelson la situazione si è fatta particolarmente tesa, tanto che il giudice Peter A. Cahill ha dovuto indirizzare alcuni richiami alla testimone. “Non so se ha mai visto qualcuno venire ucciso, ma è sconvolgente”, ha replicato la Hansen rispondendo a Nelson.

La disperazione dei testimoni è stato uno dei temi ricorrenti durante questa prima settimana di processo. Delle quattro minori e appena diciottenni sentite a telecamere spente, Darnella Frazer ha raccontato la storia più toccante. Diciassettenne lo scorso 25 maggio, data della morte di Floyd, ha filmato l’accaduto dopo aver accompagnato la cuginetta dentro Cup Foods, il negozio davanti al quale è avvenuta la colluttazione con i poliziotti. Con la voce rotta dalla commozione, Darnella Frazer ha raccontato di aver visto un uomo morire senza aver avuto il potere di intervenire. Floyd era “terrorizzato e pregava per la sua vita” e lei ha dovuto vivere con senso di impotenza e rimorso: “quando guardo George Floyd vedo mio padre, i miei fratelli, i miei cugini, mio zio” tutti membri della comunità nera di Minneapolis.

Ma questa è una storia comune a tutti. Vedere Floyd boccheggiare e poi morire ha scosso anche gli animi di Donald Williams e Genevieve Hansen, testimoni oculari impotenti di fronte all’intervento della polizia, che in aula si sono lasciati andare alla commozione. La testimonianza più toccante è stata quella di Charles McMillan che quel 25 maggio ha tentato di convincere Floyd ad entrare nella macchina della polizia senza offrire resistenza: “non puoi vincere”. McMillan è scoppiato a piangere quando è stato trasmessa una registrazione inedita in cui Floyd, schiacciato a terra dagli agenti, ha iniziato a chiamare sua mamma, morta da pochi giorni: “anche io non ho più una mamma, lo capisco”.

Le registrazioni acquisite dagli inquirenti e mostrate per la prima volta nel processo hanno fatto molto scalpore. La prima in ordine temporale, quella che ritrae Floyd comprare sigarette con una banconota falsa, è stata sottoposta a Christopher Martin, cassiere di Cup Foods e primo ad accorgersi della truffa. Martin ha descritto Floyd come “alterato da qualche sostanza” ma amichevole e cordiale. Il ragazzo, diciannovenne, ha ammesso di sentirsi pentito di non aver accettato quella banconota. La segnalazione alla polizia è partita quando Floyd, affrontato da Martin con la banconota falsa, si è rifiutato di pagare.

Il video che più ha fatto discutere è stato quello della bodycam di un agente. La sequenza mostra un poliziotto avvicinarsi alla macchina di Floyd per intimargli di scendere con le mani alzate. Floyd vedendo l’agente armato lo prega disperato: “per favore non spararmi”, una frase che racconta molto bene come la polizia venga percepita dalla comunità afroamericana. Il video si conclude con l’arrivo di Chauvin e con gli ufficiali intenti a spingere Floyd nella volante.

Attraverso queste prove video George Floyd viene mostrato come una persona imponente ma fragile. La morte della madre ed il suo turbolento rapporto con la droga sono stati raccontati dalla sua compagna Courtney Ross. La storia di Floyd è una storia comune negli Stati Uniti martoriati dell’ultimo anno: positivo al covid, licenziato e dipendente da oppioidi dopo averli utilizzati per curare un dolore cronico alla schiena. E se alcune testimonianze di questi giorni sono state in parte bersaglio della linea difensiva, l’accusa sta riuscendo nell’intento di mostrare Floyd come un soggetto fragile e non una minaccia, al contempo disumanizzando la figura di Chauvin, mostrato come freddo e spietato.



Omicidio George Floyd, il capo della polizia ammette: "L'agente ha violato le regole"
6 aprile 2021

https://www.repubblica.it/esteri/2021/0 ... 295199389/

L'agente di polizia Derek Chauvin ha violato la politica dipartimentale puntando il ginocchio sul collo di George Floyd e tenendolo a terra dopo che Floyd aveva smesso di resistere ed era in pericolo. Lo ha dichiarato il capo della polizia di Minneapolis Medaria Arradondo, che ha testimoniato oggi nel processo per la morte dell'afroamericano avvenuta lo scorso 25 maggio.
Morte George Floyd, nel nuovo video dell'arresto l'uomo afferma: "Dite ai miei figli che li amo, sono morto"

Nella sua deposizione, il capo della polizia ha detto che continuare a tenere il ginocchio sul collo di Floyd una volta che era stato ammanettato e sdraiato a pancia in giù non faceva "in alcun modo" parte della politica o dell'addestramento del dipartimento, "e certamente non fa parte della nostra etica o della nostra valori". Arradondo, l'afroamericano al comando della polizia di Minneapolis, ha licenziato Chauvin e gli altri tre ufficiali il giorno dopo la morte di Floyd lo scorso maggio, e in giugno ha definito il caso "omicidio".

Nel corso del lungo interrogatorio, Arradondo ha chiarito che sotto processo non è la polizia ma Chauvin, che ha "violato tutta una serie di regole" che fissano l'azione degli agenti. Il capo della polizia ha spiegato che i suoi uomini vengono addestrati per allentare l'uso della forza, nel momento in cui l'arrestato è neutralizzato, ma che Chauvin "non lo ha assolutamente fatto". "Quando parliamo della sacralità della vita - ha aggiunto - parliamo dei principi e dei valori che abbiamo, e quell'azione va in senso contrario a ciò che ci è stato insegnato".

Il giudice che presiede il processo ha annunciato in apertura di dibattimento, che le sedute proseguiranno senza la proiezione visibile al pubblico di video e audio. Peter Cahill ha detto che spiegherà più in un altro momento il motivo della sua decisione.


???

Quali polizie europee utilizzano la manovra che ha ucciso George Floyd
Bulgaria
5 giugno 2020

https://it.euronews.com/2020/06/05/in-q ... -george-fl

Tre giorni dopo la morte di George Floyd, schiacciato a terra dal peso di un poliziotto di Minneapolis, a Parigi un altro uomo di colore si è ritrovato sull'asfalto con il ginocchio di un agente sul collo durante un arresto.

Le tecniche di immobilizzazione in cui è prevista la pressione delle ginocchia sui sospetti distesi, in posizione prona, sono utilizzate dalle forze dell'ordine di tutto il mondo e a lungo oggetto di critiche, scrive l'agenzia AP.

La morte di Floyd ha toccato un nervo scoperto non solo in America, in quanto anche in Europa tali manovre sono state al centro di altri episodi di decessi e asfissia. E spesso a farne le spese sono stati soggetti appartenenti a minoranze etniche o a contesti di vulnerabilità sociale (???).

"Non possiamo dire che la situazione americana ci sia estranea", ha detto il deputato francese di sinistra François Ruffin, che si è battuto per mettere al bando le manovre di blocco a terra a faccia in giù. Il suo progetto di legge è stato messo in stand-by a causa della pandemia di Covid-19.

A suo dire, il cosiddetto plaquage ventral è stato responsabile di 16-17 morti in un decennio, non ultima quella di Cédric Chouviat, un fattorino immobilizzato al suolo a Parigi nel gennaio scorso e morto in ospedale 48 ore per asfissia e frattura alla laringe.

Quanto all'arresto di Parigi del 28 maggio, nei video diffusi in rete si vede un uomo di colore tenuto dagli agenti a faccia in su, con il ginocchio di un ufficiale e la parte superiore della tibia che premono sulla mascella, sul collo e sulla parte superiore del torace.

La polizia si è difesa dicendo che l'uomo guidava sotto l'influenza di alcol e droghe, era senza patente, ha resistito all'arresto e ha insultato gli agenti. Il suo caso è ora nelle mani dei pubblici ministeri.


Come sono addestrati carabinieri e poliziotti in Italia

In Italia hanno fatto molto parlare i casi di Federico Aldrovandi, ucciso nel 2005 da un controllo di polizia a Ferrara (il decesso è stato causato dal "trauma a torace chiuso” provocato dalle “percosse da schiacciamento quando era già ammanettato”), e quello di Riccardo Magherini, nel 2014, morto a Firenze durante un fermo dei carabinieri per arresto cardiorespiratorio "associato ad un meccanismo asfittico".

I protocolli da seguire in fase di arresto sono però chiari, e insegnati dagli istruttori di tecniche operative in apposite scuole di formazione (come quella per la Polizia di Stato a Spinaceto, vicino Roma).

Fabio Anselmo, avvocato della famiglia Magherini, ma anche delle famiglie Cucchi e Aldrovandi, indica che "le forze dell'ordine italiane conoscono la pericolosità di queste manovre da 20 anni, e sono chiaramente indicate nei manuali [interni] di tecnica di polizia (i cosiddetti PSD). Possono usare queste tecniche di costrizione (ma mai sul collo) e solamente in determinate condizioni limite, ovvero solo per fermati pericolosi che oppongano resistenza violenta all'arresto. É comunque imposta l'immediata sospensione di qualsiasi azione di compressione nel momento in cui l'arrestato viene immobilizzato. A quel punto, ammanettato, il soggetto deve essere messo seduto".

"Dopo i recenti episodi, che hanno messo in luce particolari criticità, sono state messe a punto nuove tipologie connesse al contenimento dei fermati e degli arrestati", fa sapere a Euronews Daniele Tissone, segretario generale del sindacato dei lavoratori di polizia SILP-CGIL. "In alcuni casi, prevedono l'utilizzo di fasce di contenimento in velcro per l'immobilizzazione dei soggetti in stato di elevata alterazione psicofisica".

Sia nel caso della Polizia e in quello dei Carabinieri, i documenti non sono a disposizione del pubblico. Le due forze non hanno risposto alla richiesta di informazioni avanzata da Euronews.

Una circolare dell'Arma dei Carabinieri del 2014 è stata al centro del dibattito processuale per il caso Magherini, oltre che di un'interrogazione parlamentare: emessa due mesi prima della morte dell'ex promessa della Fiorentina ("Aiuto! Aiuto! Sto morendo!", riuscì a gridare prima di spirare), è stata sostituita due anni dopo.

Nella prima, abrogata, venivano evidenziati tutti i rischi connessi ad ogni "forma di compressione toracica", che "può costituire causa di asfissia posturale".

Nella seconda, pubblicata nel 2016, si parla di spray al peperoncino ma "vengono completamente eliminate le avvertenze sul rischio che può provocare l'ammanettamento nella posizione prona a terra", si legge nell'interrogazione parlamentare del senatore Manconi.

Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute, che partecipa all'addestramento sia della Polizia che dei Carabinieri, indica (anche in un video tutorial) che in nessun caso si devono applicare manovre che comportino la compressione delle vie aeree.
Le regole e le procedure della polizia su questo tipo di manovre variano a livello internazionale.

In Belgio, l'istruttore di polizia Stany Durieux dice di rimproverare i tirocinanti e dare loro ammende disciplinari "ogni volta che vedo un ginocchio applicato alla colonna vertebrale". "È vietato anche reclinarsi con tutto il peso su un sospetto, poiché questa tecnica può schiacciargli la gabbia toracica e soffocarlo".

Condannata sia dalla polizia che dagli esperti negli Stati Uniti, la morte di Floyd ha suscitato critiche anche da parte di colleghi all'estero che si sono dissociati dal comportamento dell'agente di polizia di Minneapolis, Derek Chauvin, accusato ora di omicidio di secondo grado (rischia fino a 40 anni di carcere).

In Israele, il portavoce della polizia Micky Rosenfeld ha detto che "non esiste una tattica o un protocollo che porti a fare pressione sul collo o sulle vie respiratorie".

In Germania, gli agenti hanno il permesso di esercitare una breve pressione sul lato della testa del sospetto, ma non sul collo, rende noto il sindacato di polizia tedesco GdP.

Nel Regno Unito, il College of Policing dice che i sospetti in posizione prona dovrebbero essere messi su un fianco o in posizione seduta, in ginocchio o in piedi, "non appena possibile".

Le indicazioni sul sito web della polizia di Londra scoraggiano l'uso di qualsivoglia costrizione al collo: "qualsiasi forma di pressione sulla zona del collo può essere altamente pericolosa".

A Hong Kong, dove il comportamento della polizia è una questione scottante dopo mesi di proteste antigovernative, le forze dell'ordine della città stanno indagando sulla morte di un uomo che è stato immobilizzato a faccia in giù durante il suo arresto lo scorso maggio. Nelle riprese video, si vedono gli agenti inginocchiati sulle sue spalle, sulla schiena e sul collo.
Ma anche all'interno di uno stesso Paese le procedure possono variare.

La guida al pattugliamento del Dipartimento di Polizia di New York, lunga centinaia di pagine, dice in grassetto che gli agenti "NON DEVONO" utilizzare manovre di soffocamento e dovrebbero "evitare azioni che possono provocare una compressione del torace, come sedersi, inginocchiarsi, o stare in piedi sul petto o sulla schiena di un soggetto, riducendo così la sua capacità di respirare".

Ma la cosiddetta "presa del dormiente", dove la pressione viene applicata al collo con un braccio, bloccando il flusso di sangue, era invece consentita alla polizia di San Diego prima che la morte di Floyd portasse ad un ripensamento. Il capo della polizia David Nisleit ha dichiarato che avrebbe posto fine alla pratica questa settimana.

In Francia, ai gendarmi viene sconsigliato di premere sul torace e sugli organi vitali dei sospetti a faccia in giù, e non viene più insegnato loro ad applicare pressione sul collo, ha detto ad AP il colonnello Laurent De La Follye de Joux, capo addestratore. "Non c'è bisogno di essere un medico per capire che è pericoloso".

Tuttavia le istruzioni per la Polizia Nazionale, l'altra principale forza dell'ordine, sembrano dare agli agenti più margine di manovra. Pubblicate nel 2015, indicano come la pressione sul torace di un sospetto prono "dovrebbe essere la più breve possibile".

Christophe Rouget, funzionario del sindacato di polizia che ha lavorato con i parlamentari alla proposta del marzo scorso di vietare le tecniche di soffocamento, ha detto che se gli agenti non estraggono l'arma o non utilizzano pistole stordenti, allora immobilizzare le persone a faccia in giù diventa l'opzione più sicura perché impedisce ai sospetti di prendere a calci gli agenti che li arrestano.

"Non abbiamo 5mila opzioni", ha detto. "Queste tecniche sono utilizzate da tutte le forze dell'ordine del mondo perché sono quelle meno pericolose possibile. L'unica cosa è che devono essere usate bene. Negli Stati Uniti non sono state usate bene, con la pressione applicata nel posto sbagliato e per troppo tempo".

Rouget ha aggiunto che il "vero problema" in Francia è che gli ufficiali non ricevono abbastanza formazione continua, una volta usciti dalle scuole di polizia. "Bisogna ripeterle spesso per farle bene".



???
Derek Chauvin, l'ex poliziotto accusato della morte di George Floyd, protagonista di altre 22 aggressioni simili Elisabetta Panico
4 Febbraio 2021

https://www.ilriformista.it/derek-chauv ... li-192876/

Derek Chauvin, l’ex poliziotto accusato della morte di George Floyd, protagonista di altre 22 aggressioni simili

L’ufficio del procuratore generale del Minnesota ha diffuso diverse storie che sono la dimostrazione che Derek Chauvin, l’ufficiale di polizia dichiarato colpevole di omicidio non volontario di secondo grado, usasse come tecnica d’arresto, già da tempo, quella che a maggio 2020 ebbe come conseguenza la morte di George Floyd a Minneapolis. Ed è proprio la frase “non respiro” che è presente in tutte le storie successivamente riportate che sono la dimostrazione di una forza eccessiva da parte dell’ufficiale di polizia, per trattenere le persone per il collo o inginocchiandosi sopra loro, proprio come ha fatto per arrestare il signor Floyd.

I PRECEDENTI – Tre anni prima dell’accaduto, in una posizione simile si trovava Zoya Code, anche lei ammanettata a faccia in giù con il ginocchio dell’ufficiale su di lei. L’ormai ex agente si recò sul luogo dell’arresto dopo una chiamata relativa ad una controversia domestica denunciata e successivamente ritirata da parte della madre della signora Code. Ed è proprio Zoya Code che in un’intervista, ha dichiarato di aver supplicato l’agente Chauvin di non ucciderla, in quanto non riusciva a respirare bene a causa della posizione nella quale si trovava. Solo a quel punto lo stesso ufficiale disse al suo collega di trattenerle anche le caviglie, nonostante lei non mostrasse atteggiamenti aggressivi. Successivamente a questa intervista, l’avvocato del signor Chauvin, in una dichiarazione del tribunale affermò che in quel caso “non c’era nulla di irragionevole o non autorizzano nelle azioni del signor Chauvin”.

L’accusa più datata nei confronti di Chauvin risale al 2015, quando l’ex ufficiale ha mostrato atteggiamenti di abuso di potere e aggressivi mentre lavorava come bodyguard presso il nightclub El Nuevo Rodeo. La storia è stata raccontata da Julian Hernandez, un falegname che si era recato nel locale una sera per assistere ad un concerto. Quella serata che doveva essere piacevole e tranquilla si trasformò in un incubo quando stava per prendere l’uscita dalla porta sbagliata e fu fermato e accompagnato giù per le scale da Chauvin. Il signor Hernandez disse in un’intervista che anche nonostante quella sera aveva bevuto, aveva avuto la sensazione che l’agente lo stesse spingendo giù per le scale. Chauvin diceva che il signor Hernandez cercò di voltarsi mentre si preparava ad ammanettarlo, e per questo decise di spingerlo via contro un muro “applicando una pressione verso la sua arteria linguale” nella parte superiore del collo. Il signor Hernandez ha detto che l’ufficiale gli aveva detto “devi solo andartene” e si è ricordato di aver pensato: “Sto cercando di andarmene e non me lo permetterai” inoltre mentre lo afferrò per la gola, ricordò di aver pensato: “Mi stai soffocando”.

Un’altra insinuazione è stata riportata da un uomo che ha affermato di essere finito in ospedale a causa di problemi di respirazione dopo un incontro con il signor Chauvin. Jimmy Bostic aveva effettuato un acquisto al Midtown Global Market nel 2016 e mentre aspettata un passaggio, venne accusato dai commercianti di star elemosinando all’interno nel market. Di conseguenza, Chauvin venne chiamato dalla sicurezza privata e insieme scortarono fuori la struttura il signor Bostic per arrestarlo. Bostic ha raccontato l’arresto dicendo che Chauvin gli tirò dietro le braccia e in un secondo se le ritrovò intorno al collo. Solo a quel punto iniziò a supplicare di lasciarlo andare e dichiarò: “lasciami andare, ho problemi a respirare. Ho l’asma. Non riesco a respirare.”

Solo un anno prima della morte di George Floyd, Monroe Skinaway, un uomo di 79 anni è stato testimone causale di un altro incidente citato dai procuratori. Ha dichiarato in un’intervista di aver chiamato la polizia dopo aver individuato l’auto rubata di suo nipote, nella stazione di servizio di Minneapolis, dove c’era anche un giovane che vagava nelle vicinanze di essa.

L’uomo era Sir Rilee Peet, che venne prima aggredito con il Mace, uno spray utilizzato per auto-difendersi e dopo, secondo la descrizione del pubblico ministero fatta in relazione al video della telecamera, il signor Chauvin lo trattenne per il collo e lo bloccò a faccia in giù a terra inginocchiandosi sulla parte bassa della schiena. Inoltre, il signor Skinaway che si trovava a poca distanza dall’accaduto, guardava il signor Peet lottare per l’aria in quanto l’ufficiale gli mise la testa a faccia in giù, in una pozza di pioggia e malgrado la presenza di altri ufficiali, Peet disse: “non riesco a respirare, posso solo alzare la testa?” e nonostante la richiesta hanno continuato, senza una ragione logica tenendolo nella pozzanghera per due o tre minuti. Ogni volta che il signor Peet riusciva a voltare la testa per respirare, disse il signor Skinaway, l’ufficiale lo afferrava per i suoi lunghi capelli e rimetteva la testa nell’acqua.

Queste sono solo alcuni esempi che riportano l’ex ufficiale Derek Chauvin ad essere stato il protagonista di 22 denunce o indagini interne durante i suoi di oltre 19 anni di servizio.

???
Provvedimenti disciplinari contro Derek Chauvin durante il suo servizio?


???
Questi dementi lo hanno già processato e condannato perché bianco e poliziotto che ha fatto il suo dovere; nemmeno si pongono alcun dubbio

Processo George Floyd. Meno di 10 minuti, ma l'America sa cosa ha visto
John Fiegener
8 aprile 2021

https://www.huffingtonpost.it/entry/pro ... 0eccae28d2

Nove minuti e 29 secondi: è il tempo in cui l’ufficiale della polizia di Minneapolis Derek Chauvin ha tenuto il suo ginocchio sul collo di George Floyd, provocandone la morte. Meno di dieci minuti che hanno modificato il corso della storia recente degli Stati Uniti.

Il processo a Chauvin è oggi la quintessenza di un dramma che va in scena in tempo reale in tutte le case d’America: si celebra in un’aula chiusa, con diretta web seguita in tutto il mondo, al centro 12 giurati e due squadre di avvocati in azione per ricostruire le vite dei due protagonisti prima del loro, fatale, incontro.

La morte di Floyd ha portato a mesi di proteste, con morti, feriti e distruzione: ha influenzato le elezioni americane, con un candidato barricato dentro la Casa Bianca a proclamare la sua ricetta per il futuro fatta di “Legge e ordine” e il suo rivale a cercare di mobilitare il voto degli afroamericani in nome del cambiamento.

Mesi di tensioni che oggi tornano in vita con il processo: guardare un uomo implorare per la sua vita, chiamare la madre, piangere per nove interminabili minuti sapendo come andrà a finire è difficile. L’America tutta insieme non aveva mai assistito a uno spettacolo simile e non è ancora chiaro che effetti questo potrà avere sulla psiche collettiva.

Le immagini più brutali vengono dalle telecamere che avevano addosso i poliziotti, installate proprio dopo le denunce di brutalità. E sono centrali nella ricostruzione degli eventi: a molti possono sembrare una prova decisiva contro l’imputato, ma la decisione finale spetta solo a dodici giurati e nulla ci dice cosa stabiliranno quando si tratterà di votare sulla sua colpevolezza o innocenza. E alla fine, questo è quello di cui si dovrà decidere.

È importante però sapere che in America solo la metà dei casi che riguardano violenze della polizia finiscono con un verdetto di colpevolezza: anche trent’anni fa, quando Rodney King, un afroamericano, fu fermato dalla polizia a Los Angeles per violazione dei limiti di velocità e picchiato dalla polizia, c’era un video a mostrare la brutalità degli agenti. Ma una giuria – composta per la maggior parte di uomini bianchi – pronunciò un verdetto di innocenza: e la città esplose.

Da allora è passato molto tempo, ma questo non significa che - se dovesse decretare l’innocenza dell’imputato - il verdetto del processo Chauvin sarebbe accettato più facilmente, soprattutto di fronte a prove così schiaccianti.

Nelle prossime settimane, seguiremo i procuratori mentre costruiranno un caso così solido che – nelle loro intenzioni – non potrà che portare alla condanna per una morte che tante persone giudicano essere stata una vera e propria esecuzione.

Le accuse contro Chauvin sono tre e prevedono condanne da un minimo di dieci anni all’ergastolo. In giuria siedono i membri di varie minoranze etniche, quindi la probabilità che si ripeta quello che è accaduto a Los Angeles non è alta: è probabile che Chauvin pagherà per ciò che ha fatto e che ci sarà una qualche forma di giustizia. Ma per essere certi che questo accada occorrerà aspettare: sapendo che la posta in gioco è molto più alta della media.


George Floyd, via al processo che divide gli Usa
29 marzo 2021

https://www.ilgiorno.it/esteri/floyd-ge ... -1.6186696

Washington - È iniziato oggi il processo contro Derek Chauvin, l'ex agente di polizia di Minneapolis accusato dell'omicidio dell'afroamericano George Floyd. La morte di Floyd, avvenuta il 25 maggio 2020 mentre l'agente gli schiacciava il collo per oltre otto minuti, causò proteste e disordini per settimane in tutti gli Stati Uniti. Non solo, al grido #blacklivesmatters e #icantbreathe, la protesta è dilagata nel resto del mondo con manifestazioni contro il razzismo. Prima di entrare in aula la famiglia si è inginocchiata ed è rimasta in silenzio per 8 minuti e 46 secondi, il tempo appunto dell'agonia dell'afroamericano ucciso. Con loro anche l'avvocato Ben Crump e il reverendo Al Sharpton.


Cosa rischia l'ex agente

Le dichiarazioni di apertura del processo e le testimonianze dovrebbero durare circa quattro settimane, a cui faranno seguito le decisioni della corte. Della giuria fanno parte 6 uomini e 9 donne e nel selezionarli è stato chiesto quale fosse la loro posizione sui Black Lives Matters, il movimento impegnato nella lotta contro l'ingiustizia razziale. Per la prima volta in Minnesota, il processo sarà trasmesso in diretta TV nella sua interezza. Chauvin si è dichiarato non colpevole, mentre i pubblici ministeri sostengono che l'ex poliziotto abbia ucciso involontariamente Floyd applicando un uso eccessivo di forza. La difesa sostiene che l'afroamericano sia morto per problemi medici correlati al suo stato di salute e all'uso di droghe e che il loro cliente abbia solo applicato il protocollo richiesto. Secondo l'accusa, che lo ha incriminato per omicidio, l'agente "ha tradito il suo distintivo, il suo giuramento di proteggere i cittadini e di usare compassione nell'esercizio delle sue funzioni" come ha ribadito il procuratore. Se condannato, Chauvin potrebbe rischiare fino a 40 anni di carcere per omicidio di secondo grado, fino a 25 anni per omicidio di terzo grado e fino a 10 anni per omicidio colposo di secondo grado.


L'avvocato della famiglia

"Questo processo per omicidio non è difficile, basta guardare il video della tortura a cui è stato sottoposto George Floyd". Lo ha detto Ben Crump, avvocato della famiglia di George Floyd. "È stata tortura", ha aggiunto in una conferenza stampa il legale dell'afroamericano morto, riferendosi al ginocchio che l'ex poliziotto Derek Chauvin ha messo sul collo di Floyd. Nel processo, ha proseguito Crump, "cercheranno di annientare la figura di George Floyd, ma questo è il processo di Derek Chauvin: guardiamo al suo passato. I fatti sono semplici: George Floyd è stato ucciso da un eccesso di forza", ha concluso l'avvocato sottolineando che il processo "sara' un referendum" sulla Giustizia Usa. La famiglia si è inginocchiata ed è rimasta in silenzio per 8 minuti e '46, il tempo dell'agonia dell'afroamericano ucciso, ha ricordato ancora Crump che ha rappresentato la famiglia Floyd nell'accordo da 27 milioni di dollari con la città di Minneapolis per evitare una causa civile contro il dipartimento di polizia. "Oggi inizia un processo storico che sarà un referendum su quanto l'America intende spingersi nella ricerca di eguaglianza e giustizia per tutti", ha detto ancora il legale nella conferenza stampa, che si è svolta all'esterno del tribunale, blindato, dove oggi si apre il processo.

Oltre 9 minuti

In realtà l'ex agente Chauvin tenne il suo ginocchio premuto sul collo di Floyd per 9 minuti e 29 secondi, non 8 minuti e 46 secondi come finora emerso, con '8:46' divenuto uno dei simboli del movimento Black Lives Matter. A stabilire la nuova tempistica l'accusa: come emerge dai drammatici video della morte di Floyd, 4 minuti e 45 secondi sono quelli in cui la vittima implora di mollare la stretta affermando di non poter respirare, 53 secondi sono quelli in cui Floyd si agita e scalcia ormai senza più respiro e 3 minuti e 51 secondi quelli in cui la vittima è ormai esamine ma il poliziotto continua a tenere il ginocchio premuto sul suo collo.


Il reverendo

Alla conferenza è intervenuto anche il reverendo Al Sharpton ha detto che l'omicidio di Floyd non è avvenuto "in un momento di rabbia, ma è stato intenzionale e deliberato e così deve essere, intenzionale e deliberata, la giustizia di questo tribunale".


La difesa

"Mettiamo la politica da parte in questo processo". lo ha detto l'avvocato difensore di Derek Chauvin. Chauvin è seduto nell'aula del processo accanto al suo legale e indossa la mascherina. L'avvocato ha sottolineato come
Floyd era sotto l';influenza di stupefacenti e si rifiutò due volte di ridare indietro le sigarette che aveva tentato di acquistare con una banconota falsa da 20 dollari
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 8:21 am

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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 8:22 am

2) Il PC e i crimini dei neri, dei clandestini, dei migranti e degli stranieri e le calunnie contro i bianchi
Il caso del nero George Floyd negli USA, fatto passare per un santo martire vittima del razzismo dei bianchi e della supremazia statale bianca, le manipolazioni, le omissioni e le falsità.



Tutto quello che i media non vi hanno detto sulla morte di George Floyd
Il processo di Derek Chauvin non è uno di quei casi in cui è già scritto come deve andare a finire.
13 marzo 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... rge-floyd/

Questo articolo è adattato dal commento di apertura di Tucker Carlson dell’edizione dell’11 marzo del 2021 di “Tucker Carlson Tonight”.

La selezione della giuria è iniziata nel processo per omicidio di Derek Chauvin. Chauvin è uno degli agenti accusati di aver ucciso George Floyd a Minneapolis lo scorso Memorial Day. Da un certo punto di vista, il processo è una storia di crimine locale, una delle tante che si stanno svolgendo in questo momento. Ma naturalmente, è anche di gran lunga più di questo.

La morte di George Floyd ha cambiato gli Stati Uniti, profondamente e per sempre. George Floyd, ci è stato detto, non era semplicemente un individuo. Era ogni afroamericano di questo paese. Derek Chauvin non era solo un poliziotto. Era l’incarnazione fisica delle istituzioni americane. Ci è stato detto che quando Chauvin ha ucciso George Floyd, stava facendo ad un uomo quello che il nostro paese ha fatto a tutti gli afroamericani. Molte persone ci hanno detto questo, incluso Joe Biden:

Joe Biden: “Voglio solo dire qualche parola sull’orribile uccisione di George Floyd in Minnesota… Manda un messaggio molto chiaro alla comunità nera e alle vite dei neri che sono sotto minaccia ogni singolo giorno… Parlano ad una nazione dove troppo spesso è solo il colore della tua pelle a mettere a rischio la tua vita… Le ultime parole di George Floyd erano rivolte ad una nazione dove è il colore della pelle a decidere della tua sicurezza e del tuo futuro… Sono un uomo bianco. Penso di capire. Ma non riesco ad immaginarmelo.”

George Floyd è stato ucciso perché era nero. Questo è quello che ci hanno detto. Esigevano che ci credessimo, e se ne dubitavi in qualche modo, se avevi qualche domanda sui fatti di quel caso, allora eri colpevole tanto quanto quel poliziotto razzista. Un insegnante di teologia in un liceo cattolico di Columbus, in Ohio, lo ha imparato nel modo più duro.

Durante una lezione virtuale, l’insegnante Deborah DelPrince ha fatto notare che la causa della morte di George Floyd è “contestata“. Questo è assolutamente vero. Il processo non era ancora iniziato, e una disputa è al centro di ogni processo. Ma, per il crimine di aver detto questa cosa, la Diocesi Cattolica di Columbus ha licenziato Deborah DelPrince. Secondo la Diocesi, la DelPrince aveva fatto, cito, “affermazioni e opinioni personali non supportate dai fatti” sulla morte di George Floyd.

Faremo quello che non è permesso fare nelle scuole superiori cattoliche a Columbus, o in qualsiasi altro posto in America. Valuteremo, con calma e nel modo più oggettivo possibile, ciò che è successo a George Floyd quel giorno. La morte di George Floyd è stata triste. Ogni morte è triste, come spesso diciamo. Ma la domanda è: è stato un omicidio?

Questa domanda è molto importante, perché la morte di Floyd è stata usata per rimodellare il nostro modo di vivere in questo paese. Poiché è morto, abbiamo una cosa chiamata “equità”. Con il pretesto dell’equità, i nostri leader hanno sancito il razzismo sistemico in quasi tutte le nostre istituzioni, dalle quote di assunzione delle aziende ai piani di lezione degli asili nido. Agli americani è stato detto che la morte di George Floyd è stato un omicidio razzista, e che loro ne sono responsabili.

Sulla CNN, Don Lemon ha chiesto a Chris Cuomo: “Non spetta ai neri fermare il razzismo. Per fermarlo, spetta alle persone che detengono il potere in questa società contribuire a farlo, a fare il lavoro sporco. E indovinate chi sono? Chi sono, Chris?”

Cuomo ha risposto: “I bianchi”.

“I bianchi” sono responsabili. La CNN lo ha detto ad alta voce, ma molti altri si sono uniti a loro. Quell’affermazione ha portato a disordini che hanno ucciso almeno 19 persone e potrebbero continuare ad ucciderne altre. Ha distrutto centinaia di imprese. Minneapolis, dove tutto è cominciato, potrebbe non tornare mai alla normalità.

Ci sono stati disordini la scorsa estate, prima che il consiglio comunale di Minneapolis tagliasse i fondi alla polizia, e la città non è diventata più sicura da allora. Nelle prime settimane di gennaio, Minneapolis ha visto un aumento del 250% di vittime da arma da fuoco rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il quartiere dove è morto George Floyd è ora più pericoloso che mai. I negozi sono sbarrati. I residenti lo chiamano “George Floyd Square”. Ho visitato quel quartiere qualche settimana fa, e ci ho fatto un giro, solo per vedere com’era. Ho pranzato al minimarket dove George Floyd ha usato la sua finta banconota da 20 dollari.

Era orribile. Non era migliorato, era molto peggio. Niente di quello che BLM ha fatto a Minneapolis ha migliorato la vita delle persone che ci vivono. Sabato notte, un uomo è stato colpito a morte nel quartiere. Un reporter del Washington Examiner, Joe Simonson, ha cercato di raggiungere George Floyd Square per scoprire cosa fosse successo. Ma non ha potuto. Fu informato che nessun bianco era autorizzato ad entrare. Questa è un’istantanea dell’equità che la morte di George Floyd è riuscita a giustificare.

La seconda ragione per cui valuteremo ciò che è successo a George Floyd è che è probabile che Derek Chauvin non riceva un giusto processo. Potrebbe non importarvi, ma dovrebbe. Dovrebbe importarvi, indipendentemente da chi avete votato. Ogni americano merita un processo equo, punto. Questo è il fulcro di questo paese. L’equa giustizia secondo la legge. Non c’è altro punto.

Ma come farà Chauvin ad averne uno? Centinaia di attivisti – alcuni vestiti completamente di nero – hanno guardato a vista i soldati della Guardia Nazionale fuori dal tribunale di Minneapolis per tutta la settimana. Lunedì hanno chiuso le strade fuori dal tribunale. “Abbiamo bisogno di giustizia, gente”, ha gridato uno. “Giustizia con ogni mezzo necessario”.

In altre parole, se si votasse per assolvere Derek Chauvin, la folla di manifestanti ci sta dicendo, la comunità distruggere e brucerà tutto, perché deve farlo. Sembra qualcosa di già visto nel Mississippi degli anni ’20. Ma dov’è il Dipartimento di Giustizia? Dov’è la cosiddetta Divisione dei Diritti Civili per proteggere i diritti civili di Derek Chauvin? Sì, anche i poliziotti accusati hanno diritto a un equo processo. I tuoi diritti civili non vengono sospesi quando sei accusato. Questa è l’America.

Ma naturalmente, la Divisione dei Diritti Civili non la si trova da nessuna parte. Non stanno facendo nulla. Così non sorprende che, durante la selezione della giuria, diversi aspiranti giurati abbiano espresso una certa riluttanza ad avere a che fare con il caso. Vorrebbe essere un giurato in questo processo? Non credo. Un aspirante giurato ha spiegato le minacce che avrebbe dovuto affrontare:

“È più dal punto di vista della sicurezza. Per quanto mi riguarda mi sento a mio agio e al sicuro. Ma non vorrei che qualche problema o danno arrivasse a mia moglie o alla mia famiglia… Se quegli individui che stanno la fuori per intimidire o causare danni, se sapessero dove vivo io, c’è il potenziale [che] potrebbero danneggiare la casa o imbrattare con lo spray la casa o la porta del garage. O rompere una finestra”.

Quindi i giurati sono intimiditi. Questo è il fine della giustizia oclocratica. Era lo scopo della giustizia oclocratica di 100 anni fa nel profondo Sud americano, è lo scopo della giustizia oclocratica a Minneapolis oggi. I teppisti fuori dal tribunale non vogliono che i giurati si concentrino sulle prove. Sanno che quelle prove potrebbero non favorire il loro caso. La maggior parte di quelle prove non è stata vista dalla maggior parte della popolazione americana. Lo sforzo per nascondere quelle prove è iniziato subito dopo la morte di George Floyd. Tutti hanno visto il filmato di Derek Chauvin con il ginocchio sul collo di George Floyd. È stato orribile. È anche sconcertante. Quando lo si guarda, ci si chiede “Perché un agente di polizia dovrebbe agire così? Certo, deve essere illegale“.

Nessuno nei media ha pensato di dirci che, in effetti, usare un ginocchio per trattenere un sospetto non cooperativo è la politica ufficiale del Dipartimento di Polizia di Minneapolis. Infatti, è insegnato nella loro accademia (vedi foto qui sotto).

Ma non lo sapevate la scorsa estate, perché i nostri media erano occupati a montare un caso di omicidio contro Derek Chauvin e ad usarlo per trasformare il paese, cosa che hanno fatto con successo.

Né nessuno della stampa ha pensato di riferire cosa è successo prima che Derek Chauvin mettesse il suo ginocchio sul collo di George Floyd. Le autorità del Minnesota hanno fatto in modo che nessuno vedesse il filmato della body camera che lo mostrava. Le body camera esistono in modo che possiamo sapere cosa è successo, ma hanno nascosto questo filmato. L’abbiamo visto solo perché il Daily Mail, che ha sede in Gran Bretagna e quindi leggermente meno terrorizzato e disonesto dei nostri media, ne ha avuto una copia.

Il video mostrava gli agenti che lo trattenevano per circa 20 minuti cercando di fermare un uomo che credevano avesse appena commesso il crimine di pagare con una banconota falsa da 20 dollari, un uomo che chiaramente aveva perso ogni senso della realtà. Il filmato mostrava George Floyd che implorava gli agenti di restare con lui. Stava chiaramente soffrendo. Il nastro è straziante, davvero. Alla fine, sei pieno di compassione per George Floyd. Ma non è l’immagine di un omicidio.

L’incidente è iniziato intorno alle 8 di sera del 24 maggio, quando un commesso di un negozio di alimentari ha chiamato la polizia per segnalare che George Floyd aveva cercato di fare un acquisto usando una banconota falsa. Gli agenti trovarono George Floyd in un’auto nelle vicinanze. Immediatamente, fu molto ovvio che c’era qualcosa di molto strano in lui.

George Floyd era emotivamente fuori controllo, ed è per questo che si compatisce così profondamente per lui mentre si guarda quel video. È nel panico, è terrorizzato, è isterico. La domanda è: perché? Il Dipartimento di Polizia di Minneapolis non ha una comprovata reputazione di brutalità, e questo certamente non era il primo incontro di George Floyd con le forze dell’ordine.

Tra il 1997 e il 2007, la polizia del Texas ha arrestato Floyd per un totale di nove volte, con accuse che vanno dal possesso di droga al furto. Poi, il 9 agosto 2007, George Floyd fece irruzione nella casa di una donna e le puntò una pistola all’addome davanti al suo bambino. Era una violazione di domicilio, e George Floyd ha avuto cinque anni di prigione.

Se era già stato in prigione, perché George Floyd era sull’orlo dell’isteria? Gli agenti di polizia si chiesero la stessa cosa. “Hai la schiuma intorno alla bocca”, dice uno. Un passante dice a Floyd: “Morirai di infarto“.

“Sei sotto l’effetto di qualcosa in questo momento?”, chiede un poliziotto.

“No“, dice George Floyd.

Ma questo non era affatto vero. Secondo l’ufficio del medico legale della contea di Hennepin, George Floyd non era solo “fatto”. Aveva una dose letale di fentanyl nel suo corpo, oltre alla metanfetamina. Il rapporto dell’autopsia ha mostrato che Floyd aveva 11 nanogrammi di fentanyl per millilitro di sangue nel suo corpo quando è stato analizzato in ospedale. Questo è più di tre volte la quantità di fentanyl che può uccidere una persona sana.

Di nuovo, questo non è un nostro giudizio. Questo ci arriva direttamente dal rapporto dell’autopsia, quello che la gente non ha visto fino a dopo le rivolte.

Si legge: “I segni associati alla tossicità del fentanyl includono grave depressione respiratoria, convulsioni, ipotensione, coma e morte. Negli incidenti mortali da fentanyl, le concentrazioni nel sangue sono variabili e sono state riportate fino a 3 nanogrammi di fentanyl per millilitro di sangue”.

Nessuno lo nega. Lo stesso avvocato della famiglia Floyd ammette che è vero. È “vero che l’autopsia dell’ufficio del medico legale della contea di Hennepin ha mostrato che Floyd aveva del fentanyl nel suo sistema circolatorio”, ha ammesso, ma poi ha insistito sul fatto che George Floyd sia stato effettivamente ucciso dal razzismo.

Ma stando ai fatti, il medico legale ha trovato che il cuore di George Floyd era malato, e nel Memorial Day ha definitivamente ceduto. Secondo un comunicato stampa dell’ufficio del medico legale, la causa della morte di Floyd è stata: “Arresto cardiopolmonare complicato da sottomissione, costrizione e compressione del collo da parte delle forze dell’ordine”. I fattori contribuenti includevano, cito, “malattia cardiaca arteriosclerotica e ipertensiva; intossicazione da fentanyl; uso recente di metanfetamina”. Secondo il rapporto, George Floyd era anche infetto da COVID. Questo è tanto.

In agosto, dopo mesi di rivolte, documenti relativi all’autopsia furono rilasciati in tribunale. Uno era un promemoria che dettagliava una conversazione dell’ufficio del procuratore con Andrew Baker, il medico legale capo della contea di Hennepin. Andrew Baker disse ai procuratori che, “se il signor Floyd fosse stato trovato morto nella sua casa (o in qualsiasi altro posto) e non ci fossero stati altri fattori contribuenti, avrebbe concluso che fosse una morte da overdose“. Il memo ha notato che Baker ha detto che i livelli di fentanyl di Floyd erano “piuttosto alti” ‘e che fosse un “livello fatale di fentanyl già in circostanze normali.”

In un memorandum separato, Baker ha dichiarato che “l’autopsia non ha rivelato nessuna prova fisica che suggerisca che il signor Floyd sia morto per asfissia“.

Beh, Floyd aveva problemi di respirazione. Questa è la parte più evidente nei video. Cosa spiega questo? Perché George Floyd stava dicendo agli agenti “Non riesco a respirare“?

Ecco una possibile spiegazione: Uno dei sintomi principali dell’overdose di fentanyl è la “respirazione rallentata o interrotta”, che porta all'”incoscienza” e alla morte. Questo potrebbe anche spiegare perché George Floyd stesse dicendo “non riesco a respirare” ancora molto prima che il ginocchio di qualsiasi poliziotto fosse sopra di lui. Infatti, George Floyd si lamentava di non riuscire a respirare mentre i poliziotti cercavano di metterlo in una macchina della polizia, mentre lui resisteva.

Nessuno può guardare il filmato senza provare empatia per George Floyd. È terrorizzato. Ma si tratta di omicidio? No, non lo è. Chiaramente non lo è.

Il problema è che nessuno ha visto quel filmato durante le rivolte della scorsa estate. Non gli è stato permesso. Questo potrebbe essere il motivo per cui, lo scorso giugno, il 60% degli intervistati in un sondaggio USA TODAY/Ipsos ha ritenuto che la morte di George Floyd fosse un “omicidio“. Questo era allora. Altri fatti sono emersi dietro al blackout dei media, e quella percezione di conseguenza è notevolmente cambiata.

La percentuale di persone che pensano che George Floyd sia stato assassinato è oggi scesa al 36%. In altre parole, la questione se George Floyd sia stato assassinato è, di fatto, “contestata” dalla maggioranza degli americani. La cattiva notizia è che non vi è ancora permesso di dirlo ad alta voce.


Alberto Pento
Un video tenuto nascosto dalla polizia di Minneapolis, sotto controllo dei democratici, mostra chiaramente che
il delinquente abituale George Floyd, infetto da Covid, era strafatto di Fentanyl, una droga che assunta in dosi inferiori porta inevitabilmente alla morte per rallentamento e interruzione della respirazione.
Negli USA la percentuale degli americani che pensa che George Floyd sia stato ucciso dal razzismo è scesa dal 60 al 36%.
In questi giorni è iniziato il processo al poliziotto accusato di averlo ucciso e vi sono difficoltà a trovare dei giurati popolari, perché hanno paura delle minacce dei BLM.
SIA GARANTITO IL DIRITTO AD UN EQUO GIUDIZIO A QUESTO BRAVO POLIZIOTTO CHE HA FATTO IL SUO DOVERE
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 8:23 am

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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 8:23 am

3) Dopo la morte del delinquente abituale nero George Floyd il povero poliziotto bianco Derek Chauvin è stato ferocemente demonizzato e poi linciato in piazza e nei media, come un criminale razzista violento, al punto che persino la moglie non ha retto allo stress infamante e lo ha abbandonato.
Ma era innocente, ed era solo un bravo poliziotto che ha fatto il suo dovere.
Basta stare dalla parte di Caino contro Abele!


Morte Floyd a Minneapolis: la moglie del poliziotto arrestato chiede il divorzio
Kellie Chauvin, ex miss e sposata da 10 anni con l'agente accusato di aver soffocato l'afroamericano, ha notificato la richiesta di separazione: "È devastata"
30 maggio 2020

https://www.repubblica.it/esteri/2020/0 ... 258026195/

MINNEAPOLIS - Licenziato, arrestato con l'accusa di omicidio e ora lasciato anche dalla moglie, una ex reginetta di bellezza del Minnesota. Derek Chauvin, l'ex agente incriminato per la morte a Minneapolis di George Floyd, l'afroamericano che aveva immobilizzato a terra tenendo un ginocchio sul suo collo per nove minuti, ha ricevuto una richiesta di divorzio dalla moglie Kellie. "È devastata dalla morte di Floyd e desidera sciogliere il suo matrimonio", ha fatto sapere il suo avvocato dello Studio legale Sekula. I due sono sposati da 10 anni e non hanno figli. "Mio marito ha modi ruvidi, ma sotto l'uniforme è un tenerone", aveva detto la signora Chauvin in una intervista del 2018 durante il concorso di Miss Minnesota.

La donna, nata nel Laos e vissuta per anni in un campo di rifugiati, ha due figli da un precedente marito di cui era rimasta vedova. La casa della coppia nel sobborgo di Oakdale, fuori Minneapolis, è stata vandalizzata dalla folla arrabbiata. I manifestanti si sono ritrovati davanti all'abitazione mostrando cartelli alle auto di passaggio e gridando il nome di Floyd.

Kellie e Derek si erano conosciuti dieci anni fa in un ospedale di Minneapolis, dove lei faceva la radiologa e lui aveva portato un sospetto criminale per dei controlli. Lo stesso ospedale dove è morto Floyd lunedì scorso.

Chauvin è stato arrestato venerdì con l'accusa di omicidio preterintenzionale e omicidio di terzo grado: rischia una condanna massima di 25 anni. Il procuratore della Contea di Hennen, Mike Freeman, l'ha definita "l'incriminazione più veloce in un'indagine contro un agente di polizia".
L'ex agente, 44 anni, è stato ripreso in un video mentre preme il ginocchio sul collo di Floyd, dichiarato morto poco dopo essere stato trasportato in ospedale. Il video-denuncia e la morte hanno suscitato proteste a Minneapolis e in tutti gli Stati Uniti.



Minneapolis, arrestato poliziotto coinvolto nella morte di Floyd. Caos in città, bruciato il commissariato
Minneapolis, afroamericano ucciso dalla polizia: commissariato in fiamme, un morto

https://www.ilmessaggero.it/mondo/minne ... 56650.html

Derek Chauvin, il poliziotto di Minneapolis coinvolto nella morte dell'afroamericano George Floyd, è stato arrestato. Lo riporta l'agenzia Bloomberg. Chauvin è l'agente che, premendo sul collo di Floyd, lo ha soffocato.

Non si placano le tensioni a Minneapolis nel mezzo dello sdegno per la morte del 46enne afroamericano. La Cnn riferisce di un commissariato dato alle fiamme, spiegando che gli agenti avevano eretto una recinzione intorno alla stazione di polizia presa d'assalto da migliaia di manifestanti che l'hanno abbattuta. Alcuni dimostranti sono riusciti ad arrampicarsi e ad appiccare il fuoco all'interno degli uffici. Il commissariato è stato così evacuato «nell'interesse della sicurezza del personale».

Intanto Il corrispondente della Cnn Omar Jimenez e la sua troupe sono stati rilasciati dopo l'arresto in diretta durante la copertura delle proteste di Minneapolis. Lo scrive la stessa emittente sul suo sito. Jimenez è stato arrestato mentre riferiva in diretta dalle proteste a Minneapolis e dopo essersi chiaramente identificato come reporter agli agenti. Sono stati ammanettati anche i membri della troupe di Jimenez. La Cnn ha reagito definendo l'accaduto «una violazione del primo emendamento». Il primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti garantisce la terzietà della legge rispetto al culto della religione e il suo libero esercizio, nonché la libertà di parola e di stampa, il diritto di riunirsi pacificamente; e il diritto di appellarsi al governo per correggere i torti.

Donald Trump twitta mentre infuria la protesta a Minneapolis dopo la morte del 46enne afroamericano George Floyd rimasto soffocato durante un fermo di polizia. «Non posso sopportare di vedere quanto sta accadendo in una grande città americana, Minneapolis», scrive il presidente americano, che critica il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey e parla di «totale mancanza di leadership». «O il molto debole sindaco di estrema sinistra - afferma Trump - riporta la città sotto controllo o invierò la Guardia nazionale». «Questi delinquenti disonorano la memoria di George Floyd e non permetterò che questo accada - aggiunge il presidente - Ho appena parlato con il governatore Tim Walz e gli ho detto che i militari sono con lui». «Quando iniziano i saccheggi - conclude - si inizia anche a sparare».

La Guardia nazionale del Minnesota ha annunciato su Twitter la mobilitazione delle sue unità. «Abbiamo attivato più di 500 soldati per Saint Paul, Minneapolis e le comunità limitrofe - si legge - La nostra missione è proteggere le vite, tutelare le proprietà e il diritto a manifestare in modo pacifico».

«È inaccettabile quello che abbiamo visto nelle ultime ore e nelle ultime due notti in termini di saccheggi», ha detto il sindaco di Minneapolis, Jacob Frey. «Le nostre comunità - ha detto nelle dichiarazioni riportate dalla Cnn - non possono tollerarlo e non lo tollereranno». Il sindaco ha proclamato lo stato di emergenza di 72 ore nella città del Minnesota. E ha chiesto aiuto al governo del Minnesota e alla Guardia Nazionale per cercare di «tenere sotto controllo la situazione».

Sette feriti in Kentucky. Sette persone sono state ferite in una sparatoria durante una protesta a Louisville, Kentucky, per l'uccisione in marzo di una afroamericana, Breonna Taylor, 26 anni, nel corso di una perquisizione da parte di tre agenti bianchi nella sua casa. Le tensioni stanno montando sull'onda del caso di George Floyd. Il sindaco Greg Fisher ha riferito che nessun agente ha aperto il fuoco. Alcuni video sui social sembrano mostrare che gli spari sono stati esplosi mentre i dimostranti circondavano un'auto della polizia.



Minneapolis: arrestato Derek Chauvin, il poliziotto che ha ucciso George Floyd
29 maggio 2020

https://www.fanpage.it/esteri/minneapol ... rge-floyd/


Derek Chauvin, l'agente di polizia di Minneapolis coinvolto nella morte dell'afroamericano George Floyd, è stato arrestato. Deve rispondere di omicidio colposo. Lo rende noto l'agenzia Bloomberg. Chauvin è il poliziotto che, premendo sul collo di Floyd, lo ha soffocato.

Di pari passo alle proteste che stanno mettendo a ferro e e fuoco Minneapolis proseguono dunque le indagini per fare luce sulla morte di George Floyd: Andrea Jenkins, vicepresidente del consiglio cittadino, ha fatto sapere che l'afroamericano e l'agente si polizia si conoscevano, avendo lavorato per la sicurezza dello stesso night club, il Nuevo Rodeo. "Si conoscevano, erano colleghi da molto tempo" ha detto Jenkins, confermando le parole dell'ex proprietaria del club, Maya Santamaria, secondo cui i due avevano lavorato per il suo locale nello stesso periodo, pur specificando di non essere sicura che si conoscessero, perché Chauvin "lavorava all'esterno", mentre Floyd "all'interno" del locale. L'ha rivelato il Washington Post.

George Floyd è deceduto dopo essere stato arrestato e trattenuto a terra da Chauvin, che per diversi minuti gli ha premuto il ginocchio sul collo, impedendogli di respirare. La morte dell'uomo ha scatenato le proteste degli afroamericani in città, che chiedono giustizia; il poliziotto è stato arrestato e formalmente indagato per omicidio mentre i suoi tre colleghi, che hanno assistito impassibili alla scena, sono stati licenziati e non è escluso che anche loro vengano incriminato per aver concorso alla tragedia.

Chi è Derek Chauvin

Quello di Chauvin era da tempo il profilo di un uomo che probabilmente mai si sarebbe dovuto occupare di ordine pubblico: il poliziotto in 19 anni di carriera ha infatti collezionato molte denunce per uso eccessivo della forza e almeno una causa relativa ad un’accusa di violazioni dei diritti costituzionali federali di un prigioniero. Già nel 2006 il nome dell'agente compariva tra quelli dei poliziotti che dopo essere entrati in una casa di Minneapolis, nell’ambito del caso Reyes, spararono contro l'uomo, che aveva tentato la fuga a bordo del suo camion e non rappresentava più una minaccia per la loro incolumità. Malgrado quella controversa vicenda Chauvin rimase in servizio e appena due anni più tardi fu protagonista di un altro episodio: dopo essere entrato in casa Ira Latrell Toles, una ragazza di 21 anni, ingaggiò con lei una colluttazione al termine della quale le sparò due colpi all'addome.

Contestata perversa indifferenza a vita

Al poliziotto è stato contestato l'"omicidio di terzo grado", una definizione data al reato di omicidio in tre stati, tra cui il Minnesota, dove il "terzo grado" è riferito ai casi di omicidio in cui si è verificata una "perversa indifferenza alla vita". Il massimo della pena è di 25 anni di carcere


Il passato oscuro di Derek Chauvin, l’uomo che ha ucciso George Floyd
Ida Artiaco
4 Giugno 2020

https://www.fanpage.it/esteri/il-passat ... rge-floyd/

Ha lavorato per la polizia di Minneapolis per più di 18 anni ma il suo comportamento non è sempre stato esemplare. Continuano ad emergere dettagli oscuri sul passato di Derek Chauvin, l'ex agente 44enne accusato dell'omicidio di George Floyd, il 46enne afroamericano morto durante un fermo di polizia lo scorso 25 maggio. Chauvin, ripreso mentre con il suo ginocchio comprime per quasi nove minuti il collo dell'uomo a terra, mentre quest'ultimo continua a ripetere: "Non riesco a respirare", rischia ora fino a 40 anni di reclusione, dal momento che l'ipotesi di reato a suo carico è di omicidio volontario non premeditato. Attualmente si trova nel carcere di massima sicurezza di Oak Park Heights, con una cauzione di quasi mezzo milione di dollari. Ma a quanto pare non è questa la prima volta che il poliziotto ha usato la forza mentre è in servizio.

Nel suo passato ha infatti collezionato ben 17 denunce a vario titolo con lamentale per la sua condotta, anche se il dipartimento non ha specificato quali fossero le accuse a suo carico. In due casi ha ricevuto persino una lettera di richiamo formale. Secondo Communities Against Police Brutality, un'organizzazione no profit del Minnesota che ha realizzato un database di reclami contro i funzionari dello stato, Chauvin ha ricevuto rimproveri orali per l'utilizzo di un "tono umiliante" e di un "linguaggio dispregiativo". L'ex agente, licenziato dopo il caso Floyd, è stato coinvolto a vario titolo anche in numerose sparatorie a Minneapolis. Nel 2006 ha aperto il fuoco e ucciso un uomo che presumibilmente aveva una pistola. Nel 2008 ha fatto lo stesso contro un sospetto di violenza maschile. E nel 2011, ancora, ha sparato su un uomo in fuga da un conflitto a fuoco. Nonostante ciò, il 44enne è stato elogiato e lodato dai suoi superiori per quasi 20 anni, ricevendo nel 2008 persino la medaglia al valore del dipartimento di polizia.

L'impiego presso il Dipartimento di Polizia di Minneapolis non era per altro l'unico che aveva Chauvin. Lavorava infatti anche come uomo della sicurezza di alcuni night club tra cui El Nuevo Rodeo, dove anche George Floyd lavorava come buttafuori, come ha confermato alla Cnn l'ex proprietaria del locale Maya Santamaria. "Non credo che però si conoscessero – ha aggiunto la donna -, ma di certo le loro strade si sono incrociate, visto che spesso lavoravano durante gli stessi turni". Nel frattempo, era sposato con Kelly: nata in Laos, 45 anni, è un'ex reginetta di bellezza che prima di trasferirsi negli Stati Uniti ha vissuto in un campo profughi in Thailandia per fuggire dalla guerra. Ha conosciuto Chauvin in ospedale, dove lei lavorava e dopo che lui aveva accompagnato un criminale che aveva fermato. Tuttavia, ha chiesto il divorzio dopo i fatti del Memorial Day, dicendosi "devastata" per quanto era successo.




Il caso di Minneapolis e la sua strumentalizazzione politica da parte dei democratici (compresi i mussulmani e i clandestini) antitrump, che falsificano un evento tragico di cronaca nera (con forse una qualche responsabilità colposa della polizia) deformandolo in un fatto di discriminazione razziale così da poterlo usare come arma di propaganda contro il governo.
Oltretutto il capo della polizia di Minneapolis è un nero e il sindaco un democratico.
Afroamericano ucciso dalla polizia, occupato e incendiato commissariato a Minneapolis. Trump: "Se iniziano i saccheggi dobbiamo iniziare a sparare"
Terza notte di proteste dopo la morte di George Floyd. Chiamata la Guardia Nazionale. Il sindaco della città proclama lo stato di emergenza. La protesta si estende a Los Angeles e New York. Il presidente attacca i manifestanti: "Teppisti". E Twitter segnala un altro post del leader: "Viola le regole"
di ANNA LOMBARDI
29 maggio 2020
https://www.repubblica.it/esteri/2020/0 ... 257880361/
Minneapolis brucia ancora. E ad ardere, adesso, c'è perfino un commissariato. Chiamare la guardia nazionale, almeno 500 uomini mobilitati, per ora non è bastato. Si fa sempre più violenta la protesta per la morte di George Floyd, afroamericano di 46 anni, soffocato lunedì dall'agente che lo aveva preso in custodia, dopo averlo fatto scendere dalla sua auto perché "sembrava drogato".
Insensibile ai suoi lamenti, l'agente Derek Chauvin, in 19 anni di carriera protagonista di numerosi altri episodi razzisti e violenti, ha continuato a premergli il ginocchio sul collo per 9 terribili minuti. Avevano tentato di farlo passare per un "problema medico". Poi è venuto fuori quel video girato con un cellulare dove si vede l'agonia di George. E la rabbia di Purple City, la città dove nacque (e morì) la star del rock Prince, è esplosa, secondo un copione già visto a Ferguson nel 2014, dopo la morte del diciottenne Michael Brown, l'episodio che ispirò il movimento Black Lives Matter.
L'episodio più grave è dunque quello del terzo distretto di polizia. Gli agenti avevano eretto una recinzione intorno alla loro sede, ma è stata abbattuta dalla folla, e mentre i poliziotti lasciavano l'edificio "nell'interesse della sicurezza personale", alcuni manifestanti sono riusciti a entrare, provocando diversi incendi anche all'interno. E ora si teme per armi ed esplosivi che erano lì dentro e che la folla potrebbe aver portato via mentre i loro compagni fuori intanto gridavano: "No Justice, No Peace" ("Nessuna pace senza giustizia"). Perché certo, i quattro poliziotti che hanno gestito l'arresto finito in tragedia sono stati subito licenziati. Ma sono ancora a piede libero mentre nei loro confronti si sta conducendo un'inchiesta. E sono in tanti a chiedersi il perché.
La protesta intanto si estende: a Los Angeles, a New York (40 arresti). E a Louisville, Kentucky. Dove ci si è decisi a chiedere giustizia pure per Breonna Taylor, infermiera afroamericana uccisa pochi giorni fa dalla polizia nel suo stesso appartamento dove gli agenti avevano fatto irruzione per errore.
Donald Trump è furioso. Nel pieno della pandemia e con l'economia a rotoli gli mancava solo la protesta antirazzista. E invece di cercare di placare gli animi, attacca tutti: i manifestanti, già bollati come "teppisti". Attacca pure il sindaco democratico di Minneapolis, Jacob Frey, nonostante gli 800 agenti già schierati: "Meglio che riporti al più presto la calma o farò intervenire l'esercito. Se iniziano i saccheggi noi dobbiamo iniziare a sparare", minaccia su Twitter. Sparare sulla folla. Come se di caos, in America, in questo momento, non ce ne fosse già abbastanza.
Ma lo stesso social network ha segnalato il post del presidente americano perché viola le regole di Twitter sull'esaltazione della violenza. "Questo tweet ha violato le regole di Twitter sulla esaltazione della violenza. Tuttavia, Twitter ha stabilito che potrebbe essere di interesse pubblico che il tweet rimanga accessibile", afferma l'avviso.




George Floyd, liberato su cauzione Derek Chauvin, l’agente che lo uccise
Giuseppe Sarcina
7 ottobre 2020

https://www.corriere.it/esteri/20_ottob ... 61b4.shtml

WASHINGTON - Non si sa chi abbia garantito la cauzione di un milione di dollari. Ma l’ex poliziotto Derek Chauvin è di nuovo libero. Il 25 maggio scorso, a Minneapolis, fermò per un controllo, con altri tre colleghi, l’ afroamericano George Floyd, 46 anni. Lo fece sdraiare sull’asfalto e con il ginocchio gli montò sul collo per otto minuti e 46 secondi, restando immobile anche se l’uomo sotto di lui si lamentava sempre più flebilmente: «non respiro». Floyd morì soffocato. Le proteste dilagarono a Minneapolis, poi in tutto il Paese e nel mondo, innescando una mobilitazione con pochi precedenti.

Ora il movimento, frenato negli ultimi giorni dall’inerzia e anche dal Covid, potrebbe riaccendersi proprio da Minneapolis, dove, in quei giorni di fine maggio, ci furono anche distruzioni, incendi e scontri con la polizia. Chauvin, 44 anni, fu immediatamente espulso dal Dipartimento di polizia e subito dopo la Procura lo incriminò in un primo momento per omicidio colposo. Poi corresse il capo di accusa con il più grave «omicidio intenzionale». Vennero accusati per concorso in omicidio anche gli altri tre agenti di pattuglia: Alexander Kueng, Thomas Lane e Tou Thao, già rimessi in libertà a fronte di una cauzione di 750 mila dollari.

Ma da dove saltano fuori tutti questi soldi? Il Dipartimento di polizia di Minneapolis ha fatto sapere di non aver raccolto il denaro. Sul web era stata promossa una raccolta fondi a favore della scarcerazione di Chauvin. Ma a quanto risulta sono stati recuperati solo 4.500 dollari. L’avvocato di Chauvin, Eric Nelson, si è limitato a confermare all’agenzia Ap che il suo cliente è stato rilasciato ieri mattina dalla prigione di massima sicurezza, Oak Park Heights, in Minnesota. Ma non ha aggiunto altro.

Nei mesi scorsi la famiglia di Chauvin ha venduto la casa di proprietà a Minneapolis, ma è improbabile che il ricavato sia stato sufficiente per la cauzione. Dalle carte giudiziarie diffuse dalla Contea di Hennepin risulta che sia stato presentato «un bond», una specie di fidejussione che garantisce per l’imputato. È un particolare che sta già suscitando polemiche tra gli attivisti: chi vuole aiutare i presunti assassini di Floyd?

Chauvin si dovrà presentare davanti alla Corte nel marzo del 2021. Il suo avvocato sosterrà che la morte di Floyd in realtà sia avvenuta per overdose di Fentanyl, un oppioide generalmente usato per la terapia del dolore, ma ora largamente diffuso come sostanza stupefacente. Verrà riesaminato il referto dell’autopsia, pubblicato il 29 maggio scorso dall’ Hennepin County Medical Examiner. Ecco il passaggio chiave: «L’effetto combinato tra l’immobilizzazione subita dal signor Floyd da parte della polizia e le sue condizioni di salute precedenti e ogni potenziale intossicazione nel suo sistema hanno probabilmente contribuito alla sua morte». Ma la linea difensiva è aspramente contestata dalla famiglia Floyd, dalle decine di associazioni che la stanno assistendo e, soprattutto, dal video che ha scandalizzato l’America. Quel pomeriggio di maggio, George non oppose alcuna resistenza. Impossibile dimenticare il ghigno di quel poliziotto, una mano in tasca e il ginocchio premuto sul collo di un uomo inerme.




Anche il Riformista si è accodato alla demonizzazione del poliziotto bianco


Derek Chauvin, l'ex poliziotto accusato della morte di George Floyd, protagonista di altre 22 aggressioni simili Elisabetta Panico
4 Febbraio 2021

https://www.ilriformista.it/derek-chauv ... li-192876/

L’ufficio del procuratore generale del Minnesota ha diffuso diverse storie che sono la dimostrazione che Derek Chauvin, l’ufficiale di polizia dichiarato colpevole di omicidio non volontario di secondo grado, usasse come tecnica d’arresto, già da tempo, quella che a maggio 2020 ebbe come conseguenza la morte di George Floyd a Minneapolis. Ed è proprio la frase “non respiro” che è presente in tutte le storie successivamente riportate che sono la dimostrazione di una forza eccessiva da parte dell’ufficiale di polizia, per trattenere le persone per il collo o inginocchiandosi sopra loro, proprio come ha fatto per arrestare il signor Floyd.

I PRECEDENTI – Tre anni prima dell’accaduto, in una posizione simile si trovava Zoya Code, anche lei ammanettata a faccia in giù con il ginocchio dell’ufficiale su di lei. L’ormai ex agente si recò sul luogo dell’arresto dopo una chiamata relativa ad una controversia domestica denunciata e successivamente ritirata da parte della madre della signora Code. Ed è proprio Zoya Code che in un’intervista, ha dichiarato di aver supplicato l’agente Chauvin di non ucciderla, in quanto non riusciva a respirare bene a causa della posizione nella quale si trovava. Solo a quel punto lo stesso ufficiale disse al suo collega di trattenerle anche le caviglie, nonostante lei non mostrasse atteggiamenti aggressivi. Successivamente a questa intervista, l’avvocato del signor Chauvin, in una dichiarazione del tribunale affermò che in quel caso “non c’era nulla di irragionevole o non autorizzano nelle azioni del signor Chauvin”.

L’accusa più datata nei confronti di Chauvin risale al 2015, quando l’ex ufficiale ha mostrato atteggiamenti di abuso di potere e aggressivi mentre lavorava come bodyguard presso il nightclub El Nuevo Rodeo. La storia è stata raccontata da Julian Hernandez, un falegname che si era recato nel locale una sera per assistere ad un concerto. Quella serata che doveva essere piacevole e tranquilla si trasformò in un incubo quando stava per prendere l’uscita dalla porta sbagliata e fu fermato e accompagnato giù per le scale da Chauvin. Il signor Hernandez disse in un’intervista che anche nonostante quella sera aveva bevuto, aveva avuto la sensazione che l’agente lo stesse spingendo giù per le scale. Chauvin diceva che il signor Hernandez cercò di voltarsi mentre si preparava ad ammanettarlo, e per questo decise di spingerlo via contro un muro “applicando una pressione verso la sua arteria linguale” nella parte superiore del collo. Il signor Hernandez ha detto che l’ufficiale gli aveva detto “devi solo andartene” e si è ricordato di aver pensato: “Sto cercando di andarmene e non me lo permetterai” inoltre mentre lo afferrò per la gola, ricordò di aver pensato: “Mi stai soffocando”.

Un’altra insinuazione è stata riportata da un uomo che ha affermato di essere finito in ospedale a causa di problemi di respirazione dopo un incontro con il signor Chauvin. Jimmy Bostic aveva effettuato un acquisto al Midtown Global Market nel 2016 e mentre aspettata un passaggio, venne accusato dai commercianti di star elemosinando all’interno nel market. Di conseguenza, Chauvin venne chiamato dalla sicurezza privata e insieme scortarono fuori la struttura il signor Bostic per arrestarlo. Bostic ha raccontato l’arresto dicendo che Chauvin gli tirò dietro le braccia e in un secondo se le ritrovò intorno al collo. Solo a quel punto iniziò a supplicare di lasciarlo andare e dichiarò: “lasciami andare, ho problemi a respirare. Ho l’asma. Non riesco a respirare.”

Solo un anno prima della morte di George Floyd, Monroe Skinaway, un uomo di 79 anni è stato testimone causale di un altro incidente citato dai procuratori. Ha dichiarato in un’intervista di aver chiamato la polizia dopo aver individuato l’auto rubata di suo nipote, nella stazione di servizio di Minneapolis, dove c’era anche un giovane che vagava nelle vicinanze di essa.

L’uomo era Sir Rilee Peet, che venne prima aggredito con il Mace, uno spray utilizzato per auto-difendersi e dopo, secondo la descrizione del pubblico ministero fatta in relazione al video della telecamera, il signor Chauvin lo trattenne per il collo e lo bloccò a faccia in giù a terra inginocchiandosi sulla parte bassa della schiena. Inoltre, il signor Skinaway che si trovava a poca distanza dall’accaduto, guardava il signor Peet lottare per l’aria in quanto l’ufficiale gli mise la testa a faccia in giù, in una pozza di pioggia e malgrado la presenza di altri ufficiali, Peet disse: “non riesco a respirare, posso solo alzare la testa?” e nonostante la richiesta hanno continuato, senza una ragione logica tenendolo nella pozzanghera per due o tre minuti. Ogni volta che il signor Peet riusciva a voltare la testa per respirare, disse il signor Skinaway, l’ufficiale lo afferrava per i suoi lunghi capelli e rimetteva la testa nell’acqua.

Queste sono solo alcuni esempi che riportano l’ex ufficiale Derek Chauvin ad essere stato il protagonista di 22 denunce o indagini interne durante i suoi di oltre 19 anni di servizio.







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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 8:51 am

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Messaggioda Berto » mer mar 17, 2021 8:52 am

4) Prima del processo e della sentenza per influenzare il processo stesso e la decisione della corte.

Floyd, Minneapolis risarcirà con 27 milioni di dollari la famiglia
L'afroamericano morto durante l'intervento e l'operazione di arresto della polizia il 25 maggio 2020
12 mar. 2021

https://www.adnkronos.com/floyd-minneap ... vzDfzwBebr

Il Comune di Minneapolis indennizzerà con 27 milioni di dollari la famiglia di George Floyd, l'afroamericano morto durante l'intervento e l'operazione di arresto della polizia il 25 maggio 2020, schiacciato a terra dall'agente che lo teneva immobilizzato. In un comunicato, il Comune ha indicato che l'accordo raggiunto con la famiglia è stato approvato all'unanimità. La decisione verrà ratificata nelle prossime ore dal sindaco democratico di Minneapolis, Jacob Frey. Le immagini dell'arresto e della morte di Floyd divennero rapidamente virali in rete e scatenarono una vastissima ondata di indignazione e di proteste.

Alberto Pento
Se li prendessero è più che probabile che li dovranno restituire.


Alberto Pento
La vulgata Politicamente Corretta (PC) vorrebbe il poliziotto colpevole perché bianco e perciò naturalmente malvagio, suprematista, razzista e carnefice e il delinquente abituale e drogato nero naturalmente buono, non razzista perché nero e vittima che se ha compiuto qualche crimine lo avrebbe fatto esclusivamente per legittima difesa dalla discriminazione e oppressione del razzismo dell'uomo bianco che gli avrebbe impedito di vivere una vita normale costringendolo al crimine come umana, comprensibile e giusta reazione e per poter sopravvire.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mar mar 30, 2021 8:12 pm

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