Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mar mar 30, 2021 8:24 pm

5) La vulgata Politicamente Corretta (PC) vorrebbe il poliziotto colpevole perché bianco e perciò naturalmente malvagio, suprematista, razzista e ovviamente carnefice e il delinquente abituale e drogato nero naturalmente buono, assolutamente non razzista perché nero e ovviamente vittima che se ha compiuto qualche crimine lo avrebbe fatto esclusivamente per legittima difesa dalla discriminazione e oppressione del razzismo dell'uomo bianco che gli avrebbe impedito di vivere una vita normale costringendolo al crimine come umana, comprensibile e giusta reazione e per la necessità di sopravvire.

È ora di prendere in considerazione e di esaminare la figura dell'uomo nero, questo George Floyd che non era certo né uno stinco di santo e un uomo buono, né una vittima innocente, né una persona socialmente esemplare.


Il buono e il cattivo, Abele e Caino, la vittima e il carnefice

Un buon poliziotto bianco demonizzato per aver fatto il suo dovere.

Questo non è un buon nero vittima dell'oppressione e della discrimianzione razzista dei bianchi. questo è un vero cattivo anche se è morto come il carneficie di se stesso.
Un cattivo cittadino nero, delinquente abituale, angelicato e santificato per essere morto a causa della sua malvagità, per aver resistito all'arresto e per essere intossicato di droga, di anfetamine pesanti per provocano la morte per asfissia.


I cittadini statunitensi di colore nero sono uomini e cittadini come tutti gli altri e debbono rispettare il prossimo e la legge. Nessuno di loro, perché di colore nero, ha il "diritto inesistente" di delinquere, di rubare, di rapinare, di uccidere, di drogarsi e poi di guidare in stato alterato, di compiere crimini di qualsiasi natura, di violare le leggi statali e federali USA e di resistere all'arresto per impedire alla polizia di compiere il suo dovere.Chi lo fa e con il suo mal fare causa danno a se stesso e la propria morte ne è il solo responsabile.



Vedasi questo capitolo:
8)
George Floyd la droga, la cocaina, gli oppiacei e il fentanyl
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » ven apr 02, 2021 8:17 pm

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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » ven apr 02, 2021 8:17 pm

6)
Manipolazione criminale dell'informazione politicamente corretta da parte dei media stampa e tv, della procura e della politica democratica



Il processo a Derek Chauvin è un processo agli Stati Uniti
Alessandro Massone
30 marzo 2021

https://thesubmarine.it/2021/03/30/il-p ... ati-uniti/

La difesa del poliziotto che ha soffocato George Floyd è che la violenza sia parte della professione della polizia. È vero: per questo il processo deve avviare un dibattito sul perché accettiamo una forza violenta professionale nelle strade delle città

“Potete credere ai vostri occhi, quello è un omicidio. È un assassinio.” Sono le parole di Jerry Blackwell, il pm che ha tenuto la dichiarazione di apertura al processo di Derek Chauvin, l’agente di polizia di Minneapolis che ha ucciso George Floyd. Il processo si è aperto proprio mostrando di nuovo il video registrato a bordo della strada in cui si vede Chauvin uccidere Floyd. Blackwell ha chiesto alla giuria di “credere ai propri occhi” perché la linea della difesa è proprio l’opposta: che vedere il video non descrive la situazione nella sua interezza. “Derek Chauvin ha fatto esattamente quello per cui era stato addestrato,” ha dichiarato il suo avvocato, Eric Nelson, non commentando la violenza sistemica della polizia contro la comunità afroamericana, ma spiegando che “l’uso della forza non è attraente (sic) ma è una componente necessaria del lavoro della polizia.”

La linea della difesa, contro l’affidabilità dei video che dimostrano la violenza della polizia, ha una lunga storia: dal caso del video di George Holliday del pestaggio di Rodney King — forse il primo caso di citizen journalism della storia — a quello dell’omicidio del diciassettenne Laquan McDonald, registrato da una dash cam. In entrambi i casi è una linea di difesa che non ha funzionato, e indica una certa debolezza da parte di Chauvin. Le prove dell’accusa, infatti, non si fermano al video: c’è il risultato dell’autopsia, che conferma che la causa della morte sia stato lo strangolamento.

In realtà, non è vero per niente che Chauvin si è comportato come è stato addestrato. Chauvin ha tenuto Floyd a terra per 9 minuti e 29 secondi, un tempo lunghissimo, in una posizione che da decenni è noto sia pericolosa. L’accusa ha sottolineato più volte nel proprio intervento che il modo in cui Floyd è stato ucciso non è assolutamente nei manuali della polizia statunitense. In realtà, se è vero che le istituzioni della polizia sono da anni attente all’argomento, la pratica è ancora pericolosamente diffusa. Ad esempio, la pratica dei choke hold è vietata a New York dagli anni Novanta, ma non per questo gli strozzamenti sono finiti, anzi: questo report del 2014, ad esempio, raccoglie 219 lamentele per strozzamenti realizzati dalla polizia della metropoli statunitense in soli dodici mesi. Tutte le volte che una persona perde la vita perché viene strozzata dalla polizia, si entra in un loop in cui si parla della necessità di “cambiare la cultura della polizia,” ma poi da questi sforzi non ne viene fuori granché. Non si può non nominare il caso di Eric Garner, morto esattamente nello stesso modo di George Floyd, a cui fecero seguito impegni e spergiuri che la polizia di New York sarebbe stata “ri–addestrata” perché episodi di tanta violenza non si ripetessero. La promessa, fatta dall’allora appena arrivato sindaco de Blasio, non potrebbe essere stata disattesa in modo più evidente che la scorsa estate, quando la polizia della città si è fatta autrice di una sistematica repressione violenta delle proteste. Sindaco, anche questa volta, era de Blasio, e anche questa volta, non è stato in grado di fare niente.

Nei prossimi giorni vedremo quando i procuratori saranno disposti a sottolineare il comportamento sistematicamente violento della polizia — che anche a Minneapolis ha una lunghissima storia di razzismo. Se l’angolo resterà sull’eccezionalità delle azioni di Chauvin, tuttavia, il rischio è lasciare all’accusa la possibilità di trasformare il processo in una storia torbida, nel tentativo di dimostrare che l’uso della forza da parte del poliziotto era giustificato: trasformando il caso in un processo a George Floyd.

La difesa, assurdamente in cattiva fede, sostiene, tra le altre cose, che gli altri agenti non abbiano fermato Chauvin prima che uccidesse Floyd perché erano distratti dalla folla che si era raccolta attorno a loro. Le persone che imploravano i poliziotti di smettere di uccidere una persona, insomma, avrebbero impedito loro di controllare che Floyd non stesse morendo.

La criminalizzazione dei testimoni, e in modo ancora più grave, delle vittime della violenza razzista della polizia, è un’altra strategia di vecchia data: è stato il destino di Trayvon Martin, di Michael Brown, di Ahmaud Arbery, e di Eric Garner, appunto. Questa retorica è funzionale alla teoria sottesa ogni volta dagli avvocati che difendono poliziotti assassini: che uccidere sia effettivamente loro prerogativa, perché solo la violenza fatale è in grado di proteggere la società dai pericoli di cui sono lo scudo.

Si tratta, ovviamente, di un falso sillogismo: non c’è nessun motivo per cui sia necessaria una forza violenta professionale all’interno delle città. Per questo è fondamentale che il processo per l’omicidio di George Floyd fissi che questo è quello che fa la polizia, perché serve un punto di partenza per avviare il percorso di revisione culturale che renda evidente come la minaccia di repressione non possa essere il deterrente principale per garantire la conservazione dello status quo.

Aggiornamento, 31/03/21: una versione precedente di questo articolo indicava che Rodney King fosse morto nel pestaggio del 3 marzo 1991. King al contrario è sopravvissuto alle violenze della polizia di Los Angeles.



Che bugiardo questo giornalista!
Omette di dire che secondo il medico legale George Floyd è morto all'ospedale un'ora dopo il fermo e il blocco a terra con la pressione sul collo, quindi non è morto asfissiato/soffocato dall'agente.



Processo Chauvin: per i medici legali è omicidio, per la difesa overdose
di Massimo Jaus
10 aprile 2021

https://www.lavocedinewyork.com/news/pr ... -overdose/

Nella seconda settimana del processo Minnesota v. Derek Chauvin la corte ha tentato di fare chiarezza su due concetti fondamentali: le cause della morte di George Floyd e la letalità della presa immobilizzante utilizzata da Chauvin. I principali protagonisti sono stati membri del personale medico e di polizia che, attraverso le loro conoscenze tecniche, hanno fornito spiegazioni dal banco dei testimoni. Ciò che è andato in onda dal tribunale della contea di Hennepin è stato quanto di più diverso dalle udienze della prima settimana, colme di commozione e rabbia.

La testimonianza più attesa è stata quella di Andrew Baker, medico legale della Contea di Hennepin. Dopo la sua autopsia del corpo di George Floyd, Baker aveva confermato la morte per omicidio. Nella giornata di venerdì 9, Baker è comparso come testimone davanti alla corte e ha confermato le cause della morte di George Floyd: “arresto cardiopolmonare complicato dall’azione di sottomissione, costrizione e compressione del collo operato dalle forze dell’ordine”. Per Baker, fra le altre cose Floyd soffriva di cardiopatia ipertensiva, una condizione che avrebbe reso il suo cuore più grande del dovuto. Chi soffre di questa patologia necessita di più ossigeno per far funzionare il cuore e, per Baker, l’adrenalina causata dalla colluttazione e l’ostruzione del collo provocata dal ginocchio di Chauvin, “sono state più di quanto Mr. Floyd potesse sopportare in virtù delle sue condizioni cardiache”.

Durante la cross-examination portata avanti dall’avvocato della difesa Eric J. Nelson, Baker ha affermato che Floyd aveva una concentrazione potenzialmente fatale di fentanyl in circolo. Incalzato dalle domande della difesa, il medico legale ha tenuto a sottolineare che la concentrazione di sostanze stupefacenti non si prestano ad interpretazioni oggettive ma devono essere studiate in relazione alla persona che le assume. È probabile che, concentrazioni così alte non fossero fatali per Floyd, ormai dipendente da tempo. Per Baker, droga e problemi cardiaci hanno contribuito alla morte ma l’intervento di Chauvin è stato fondamentale.

Per tutta la settimana, la difesa ha provato a dare credibilità alla teoria della morte per overdose da fentanyl. Tutti i medici interpellati nel corso delle giornate hanno concordato con l’autopsia di Andrew Baker: Lindsey C. Tomas, Martin J. Tobin, Bill Smock hanno parlato di “asfissia”, fra loro è volata anche la parola “omicidio”. Nonostante questo, Nelson ha tentato di mettere alle strette di testimoni. Riferendosi alla dottoressa Thomas, patologa forense, Nelson le ha posto una domanda ipotetica, “Trovi una persona [morta] a casa, nessuna lotta con la polizia, la persona non soffre di problemi cardiaci. Se tu trovassi fentanyl e metanfetamine nel sistema di questa persona a questi livelli [quelli di George Floyd], certificheresti la causa di morte come overdose?”. Per la Thomas “in assenza di altre realtà, si, la considererei un’overdose”, ma ha tenuto a precisare che, per ciò che concerne Floyd, l’azione della polizia è stata fondamentale nella morte.

Lindsey C. Thomas, patologa forense chiamata al banco dei testimoni (fotogramma da Court Tv)

La difesa, a gennaio aveva chiesto un secondo esame del veicolo di George Floyd. Chiamate a testimoniare, McKenzie Andreson e Breahna Giles hanno confermato la presenza di residui di pasticche di fentanyl negli interni della macchina. In un successivo studio, la Andreson ha trovato tracce del DNA di Floyd nei frammenti. Queste nuove scoperte sembrano aver sorpreso il giudice Peter A. Cahill.

La prima parte della settimana, invece, ha visto membri della polizia di Minneapolis salire sul banco dei testimoni. Una testimonianza straordinaria è stata offerta da Medaria Arradondo, capo della polizia di Minneapolis. Per lui, Derek Chauvin ha violato le politiche del dipartimento della polizia utilizzando la mossa di costrizione su George Floyd, “non è qualcosa che insegniamo”. Chauvin si sarebbe dovuto fermare quando Floyd smise di opporre resistenza all’arresto. Anche Jody Stiger, esperto della polizia di Los Angeles chiamato a testimoniare, non vi era bisogno di usare forza su George Floyd e l’azione di Derek Chauvin è da considerare “uso letale della forza“.

Nonostante le nuove prove sull’utilizzo di fentanyl e sulla concentrazione di droga nel sangue di Floyd, la difesa non è riuscita ad arginare le testimonianze fiume di Arradondo e Baker, i due testimoni chiave della settimana. Le evidenze a favore dell’omicidio e della cattiva condotta di Chauvin pongono fine ad una settimana all’insegna dell’expertise tecnica, laddove la prima aveva dato ampio spazio alle emozioni dei bystanders.
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Messaggioda Berto » ven apr 02, 2021 8:18 pm

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Messaggioda Berto » lun apr 05, 2021 8:26 am

7) Inizia il processo al poliziotto bianco Derek Chauvin Chauvin


Usa, la morte di George Floyd: al via in Minnesota il processo all'agente Derek Chauvin Chauvin è accusato della morte dell'afroamericano, avvenuta lo scorso 25 maggio 2020 a Minneapolis USA.

???
Il video dell'agente col ginocchio piantato sul collo di Floyd ha fatto il giro del mondo Tweet Usa, Derek Chauvin accusato anche di omicidio di terzo grado per la morte di George Floyd George Floyd, giudice rinvia l'inizio del processo in una Minneapolis blindata
Tutta la paura di George Floyd
L'ultimo saluto a George Floyd non ferma l'America che scende di nuovo in piazza
Morte di George Floyd, proteste davanti alla Casa Bianca
29 marzo 2021
https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... e74f4.html

Al via nell'aula di un tribunale della contea di Hennepin, in Minnesota, il processo a Derek Chauvin, l'agente di polizia accusato per la morte dell'afroamericano George Floyd, avvenuta lo scorso 25 maggio a Minneapolis. La famiglia ha invocato giustizia, dicendo di aver "bisogno di una condanna". Il processo per la morte di George Floyd è un vero e proprio "referendum sulla giustizia americana", per vedere se negli Stati Uniti possano essere garantiti "giustizia e uguaglianza per tutti", hanno affermato poco prima dell'avvio del processo i legali della famiglia dell'afroamericano.

"L'America chiede giustizia, il mondo intero ci sta guardando", afferma Benjamin Crump, uno degli avvocati che rappresentano la famiglia di Gorge Floyd. "Questo assassinio non è un caso difficile da giudicare", ha affermato il legale parlando prima dell'avvio del processo, riferendosi alle immagini in cui Chauvin soffoca Floyd col ginocchio, nonostante questi implorasse di mollare la presa. Il processo avviene in diretta tv: è stato concesso l'accesso nell'aula infatti a tre telecamere dell'emittente Court TV, una rete statunitense che trasmette i processi. Chauvin "ha tradito il suo distintivo, il suo giuramento di proteggere i cittadini e di usare compassione nell'esercizio delle sue funzioni", ha detto il procuratore che rappresenta l'accusa in apertura del processo. I familiari di George Floyd sono rimasti in ginocchio questa mattina di fronte al tribunale di Minneapolis per 8 minuti e 46 secondi, a rappresentare il tempo durante il quale Chauvin ha tenuto il suo ginocchio premuto sul collo di Floyd, provocandone la morte. "Noi ci inginocchiamo per 8 minuti e 46 secondi, e per tutto questo tempo noi vogliamo che pensiate perché Chauvin non ha sollevato il suo ginocchio'", ha detto il leader per i diritti civili, il reverendo Al Sharpton, che ha accompagnato i familiari di Floyd insieme al loro avvocato Benjamin Crump, nella conferenza stampa tenuta prima dell'inizio del processo a Chauvin. "Avremo la giustizia che ci meritiamo", ha detto uno dei fratelli di Floyd, Terrence che era accompagnato dalla sorella Bridgett ed altri parenti. "(Chauvin) ha tolto l'anima dal corpo di mio fratello, che implorava sua madre. Nessun uomo dovrebbe farlo. Abbiamo bisogno di giustizia per George; abbiamo bisogno di una condanna", aveva detto il fratello del defunto, Philonise Floyd, alla veglia organizzata domenica presso la Chiesa Battista Greater Friendship Missionary, a sud di Minneapolis. Philonise, che era accompagnata da diversi parenti, ha ricordato nel suo discorso che il sistema giudiziario negli Stati Uniti è lo stesso per i bianchi e gli afroamericani."Non dovrebbero esserci due sistemi di giustizia. Non dovrebbe esserci un sistema gli Stati Uniti bianchi e un altro per gli Stati Uniti neri. Noi siamo un Paese solo", ha insistito Philonise, la voce rotta dall'emozione, ricevendo un forte applauso dalle centinaia di persone riunite nella chiesa.
L'avvocato della famiglia, Ben Crump, presente anche lui alla cerimonia, ha avvertito che la difesa di Chauvin "attaccherà la persona" di George Floyd durante il processo. "L'unica cosa che ha ucciso George Floyd è stata un abuso di forza eccessiva", ha osservato Crump rispondendo implicitamente a quanti sostengono che l'uomo sia morto per un alto consumo di fentanil, non per l'asfissia. Dopo la veglia in chiesa, molti si sono recati nel punto esatto in cui Floyd morì nel maggio 2020 per fare un'ultima preghiera prima dell'inizio delle argomentazioni orali del caso. Chauvin è stato ripreso dalle telecamere di sicurezza e dai cellulari dei passanti mentre premeva il ginocchio per 8 minuti e 46 secondi sul collo di Floyd, il quale, ammanettato e disteso a terra, chiamava sua madre e ripeteva (lo ha fatto per una ventina di volte): "Non riesco a respirare ".
Il filmato dell'arresto ebbe un'eco enorme sui media internazionali e portò alla nascita di vaste manifestazioni di protesta contro l'abuso di potere, la violenza e il razzismo della polizia statunitense.
Nei giorni scorsi, è stata scelta la giuria per il processo: un passaggio complicato in cui si sono dovute scegliere persone che non avessero già un'idea preconcetta sull'accaduto. Tutti i giurati, con l'eccezione di un chimico di 20 anni, hanno detto di aver visto, almeno in gran parte, il video di Chauvin che si inginocchia sul collo di Floyd già ammanettato e sofferente. L'agente di polizia deve rispondere di omicidio preterintenzionale di secondo grado, omicidio colposo e omicidio di terzo grado, imputazione che comporta la necessità di dimostrare indifferenza per la vita umana e che potrebbe facilitare la condanna. Chauvin, che si dichiara non colpevole, rischia una condanna fino a 40 anni di carcere se dovesse essere giudicato colpevole per l'accusa più grave, quella di omicidio di secondo grado.
"Mettiamo la politica da parte in questo processo" ha detto l'avvocato difensore dell'agente, seduto in aula. L'avvocato ha sottolineato come Floyd era sotto l'influenza di stupefacenti e si rifiutò due volte di ridare indietro le sigarette che aveva tentato di acquistare con una banconota falsa da 20 dollari.




Città insicure e media mainstream divisivi: ecco le vere conseguenze della morte di George Floyd
La storia di Mohammad Anwar ed il video della sua morte che probabilmente non avete visto.
Questo articolo è adattato dal commento di apertura di Tucker Carlson dell’edizione del 29 Marzo 2021 di “Tucker Carlson Tonight”.

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... rge-floyd/

Il processo George Floyd è finalmente iniziato a Minneapolis – come se avessimo bisogno di altri drammi in questo paese – e gli altri canali lo stanno coprendo come una partita di campionato, il che ha senso. Se il tuo lavoro è far sì che gli americani si odino a vicenda, se il tuo lavoro è dividere il paese (ed è così che loro vedono il loro lavoro), l’opportunità di parlare di George Floyd tutto il giorno è come il Super Bowl.

Lunedì mattina, la CNN ha passato ore a mandare in onda il filmato dei procuratori che interrogavano uno degli operatori di emergenza che era in servizio il giorno in cui George Floyd è morto. Non era molto interessante e non aveva alcun valore informativo intrinseco. “È la sua voce nella registrazione del 911?”, ha chiesto il procuratore ad un certo punto. “Sì”, ha risposto il centralinista, e così è andata avanti interminabilmente. Poi improvvisamente, ad un certo punto, il feed si è fermato senza preavviso. Apparentemente c’erano delle difficoltà tecniche. Non era una cospirazione, era solo una trasmissione televisiva in diretta.

Ma la sala di controllo della CNN ha tagliato su un analista legale che ha assicurato agli spettatori che la pausa era solo temporanea. Questo non è ‘Law & Order‘”, ha spiegato l’analista. “Non si concluderà tutto in cinquantacinque minuti. Potrebbe andare avanti per un po’”. In altre parole, rimanete ai vostri posti. Non voltatevi. Il processo può essere noioso, ma è importante.

Non riguarda George Floyd, ovviamente; non lo è mai stato. A nessuno sulla CNN importava di George Floyd quando era vivo. Era disoccupato e si drogava. Come molta gente in questo paese, non gli prestavano attenzione. Se è per questo, nessuno alla CNN si preoccupa davvero di George Floyd neanche adesso. Quello di cui si preoccupano siete voi ed il vostro ruolo nel razzismo sistematico che, presumibilmente, ha ucciso George Floyd.

Se il processo finisse con un’assoluzione, potrebbero esserci delle rivolte. Lo accettiamo come un fatto della vita in questo paese. Nessun paese civilizzato dovrebbe, ma improvvisamente lo facciamo. Se ci saranno rivolte, persone innocenti potrebbero morire, come è già successo in un gran numero di volte quest’estate. La CNN sminuirà queste morti o le giustificherà come ha fatto quest’estate e come ha fatto tante volte prima, quando queste morti sono politicamente convenienti. Il punto non è salvare la gente dalla morte. Il punto è punire e cambiare l’America. Quindi, da questo punto di vista, ne vale la pena.

Ecco perché stanno riproducendo il video di George Floyd che muore sul marciapiede, per ricordarvi la vostra colpevolezza nella sua morte. Ecco perché, anche se sbattono in faccia al paese la morte di George Floyd, ci sono molte altre morti tragiche – alcune in video – che ignorano completamente.

Eccone una: Un immigrato pakistano di 66 anni di nome Mohammad Anwar è morto recentemente a Washington. Come nel caso di George Floyd, la morte di Anwar è stata ripresa. A differenza di George Floyd, Mohammad Anwar non era un violento criminale abituale e con una dipendenza dalla droga. Lavorava in fondo alla cosiddetta “Gig economy” e si guadagnava da vivere facendo consegne per Uber Eats. È un lavoro duro. Martedì, stava passando vicino al Nationals Park, nel sud-est di Washington, quando due ragazze lo hanno aggredito con un Taser. Le ragazze avevano 13 e 15 anni. Mohammad Anwar ha opposto resistenza. Era la sua macchina, quella che gli permetteva di vivere, e non voleva perderla. Uno spettatore ha registrato quello che è successo dopo.

Le ultime parole di Anwar sono state: “Questa è la mia macchina”, e lo era. I passanti hanno visto tutto questo accadere, ma nessuno si è fatto avanti per aiutare Mohammad Anwar. Le due ragazze hanno premuto sull’acceleratore, ribaltando l’auto. Anwar è volato fuori dal veicolo ed è atterrato a faccia in giù sul marciapiede, morto. Le ragazze che lo hanno ucciso non sembravano infastidite da quanto accaduto.

“Il mio telefono è lì dentro! Il mio telefono!” ha urlato una di loro. Le importava di più il suo telefono che la vita dell’uomo che aveva appena ucciso. Tutto questo solleva tanti tipi di domande, non solo su di loro, ma su di noi. Che tipo di società ha prodotto bambini così? Chi li ha cresciuti? Cosa dice del nostro paese il fatto che nessuno sia intervenuto per aiutare questo povero uomo prima che venisse ucciso?

Queste sono domande reali, ma la CNN non era interessata a porne nessuna. Infatti, la rete si è rifiutata persino di chiamarlo un “omicidio”, poiché non aiutava la loro propaganda politica. Così nel loro resoconto, “le ragazze hanno assalito un autista di Uber con un Taser mentre lo derubavano dell’auto, il che ha portato ad un incidente in cui è stato ferito mortalmente”.

“… il che ha portato ad un incidente“. Non è stato un omicidio. È successo e basta. È stato un atto di Dio, come uno tsunami od una grandinata. Purtroppo è morto. Infatti, come il sindaco di Washington, D.C., ha spiegato il giorno dopo, potrebbe essere stata colpa dello stesso Mohammad Anwar. Il sindaco Muriel Bowser ha inviato un tweet ricordando ai suoi sudditi di prestare attenzione a ciò che li sta intorno la prossima volta che escono di casa.

“Il furto d’auto è un crimine di opportunità“, ha scritto Bowser. “Segui questi consigli per ridurre il rischio che il tuo veicolo diventi un bersaglio”. Quei “consigli” includevano il chiudere l’auto a chiave e di non allontanarsi mentre il motore è ancora acceso.

Capito, abitanti di Washington? Stare al sicuro è il vostro dovere. Non è il lavoro del sindaco che avete eletto per proteggervi e che siede barricato nella sua casa, circondato da una massiccia scorta di sicurezza che voi pagate, mentre la città che dovrebbe proteggere scende nel caos. No, dipende da te. Sei da solo. Segui questi consigli per ridurre il rischio. Non sorprende che i furti d’auto siano aumentati in tutta la città, e se conosci persone che ci vivono, te lo diranno. Quartieri che l’anno scorso erano sicuri, non lo sono più. Ci sono furti d’auto nei quartieri residenziali, un aumento del 300% in un anno, in effetti. Anche le sparatorie, le rapine e i furti sono in aumento. Certo che lo sono. Washington sta diventando di nuovo un posto pericoloso. La capitale del nostro paese era anche la “capitale degli omicidi” negli anni ’80. Questo non è accettabile per un paese civile, ma lo sta diventando di nuovo.

Perché sta succedendo questo? Non dobbiamo tirare a indovinare. È molto semplice. La scorsa estate, il consiglio comunale di Washington ha votato per tagliare 15 milioni di dollari dal bilancio della polizia. Questo ha devastato il dipartimento di polizia. In pratica ora non stanno reclutando poliziotti. C’è solamente una classe di corso rimasta all’accademia di polizia e ci sono massicci pensionamenti dal dipartimento di polizia. Se continua di questo passo, tra qualche anno non ci sarà più polizia a Washington, D.C.

Cosa succede quando si fa una cosa del genere? Puntuale come un orologio, sei mesi dopo aver tolto i fondi al dipartimento di polizia, Washington, D.C., ha registrato il più alto tasso di omicidi degli ultimi 15 anni. Quando si tolgono i fondi alla polizia, la gente muore. Questo succede ogni singola volta. Ed ecco perché il sindaco Muriel Bowser deve circondarsi di poliziotti. Lei non vuole farsi male, anche se non le importa se tu farai lo stesso.

È una lezione molto semplice, e tutti sanno che è vera. Questo è il motivo per cui abbiamo i poliziotti, in primo luogo. Non si sono mai presi il merito per il più grave errore politico forse a memoria d’uomo. Hanno tolto i fondi alla polizia in tutto il paese, e i nostri leader stanno ignorando le conseguenze. In alcuni posti stanno facendo anche di più. A Baltimora, per esempio, una città che non ha bisogno di altre tragedie, i funzionari hanno annunciato che non perseguiranno più quelli che chiamano “reati di basso livello”, compreso il possesso di droga e la prostituzione.

Che cosa è di “basso livello”, esattamente? Questo dipende da dove si vive e da quanta protezione della polizia si ha. La prostituzione e la droga non sono un grosso problema se non stanno vicino a te. Tuttavia, quando i tuoi figli non possono uscire perché la prostituzione ed il possesso di droga avvengono proprio fuori casa tua, non sono “crimini di basso livello”. Ti distruggono la vita. Ma le persone che governano Baltimora non si preoccupano di questo. Non hanno alcun interesse per quello che succede fuori da casa tua. Così il sindaco di Baltimora ed il procuratore locale hanno recentemente inviato un comunicato stampa che descrive questa politica come un “successo” perché ha ridotto “l’iniquità sistemica“. A proposito, ha anche portato ad una riduzione degli arresti. Ma ve lo immaginate?

Così Baltimora ha l’equità, ora. Che sollievo! Molti di noi speravano che Baltimora avesse più equità. Che cosa significa questo? La settimana scorsa, Baltimora ha registrato sette omicidi in sei giorni. È un omicidio ogni giorno della settimana, più due il sabato. Questo è profondamente “equo” e sta accadendo nelle città di tutto il paese. Ancora una volta, nessuno se ne accorge, ma se vivete in una di queste, sapete bene cosa stia succedendo.

A Chicago, per esempio, il procuratore di stato, finanziato da George Soros, un’ideologa della Sinistra dura e pura di nome Kim Foxx ha smesso anche lei di perseguire quelli che chiamava crimini di “basso livello”. L’anno scorso, il sindaco di Chicago, Lori Lightfoot, ha chiesto una riduzione di 80 milioni di dollari del budget della polizia. Cosa è successo dopo? Riuscite ad indovinarlo? Avete già letto questa storia? Oh, sì. A gennaio, il problema dei furti d’auto a Chicago assomigliava a quello di Washington D.C.

Fino a metà marzo, più di 370 furti d’auto sono stati riportati a Chicago, il massimo che la città ha visto in un periodo di tre mesi da almeno 20 anni, forse molto di più.

Ma non è solo Chicago. Questo sta accadendo ovunque, mentre proseguiamo verso un intero anno di lutto per la morte di un singolo uomo su un marciapiede a Minneapolis. Migliaia di americani sono però stati uccisi per effetto dei cambiamenti politici giustificati dalla morte di quell’uomo. Riflettete su questo per un minuto. C’è mai stato un momento più perverso in questo paese?

Non è chiaro cosa possiamo fare al riguardo, ma si può iniziare dicendo la verità ad alta voce. Secondo il Washington Examiner, il tasso di omicidi in quasi tutte le città degli Stati Uniti è ai livelli più alti rispetto agli scorsi due decenni. L’anno scorso ci sono stati più omicidi negli Stati Uniti che in qualsiasi anno dal 1998. Come è successo? Oh, BLM. Grazie, BLM. BLM ci ha fatto tutto questo mentre le persone che li finanziano si atteggiavano su quanto siano grandi e su come questo renderà l’America più equa. I poveri stavano pagando il prezzo con le loro vite. Nessuno l’ha ammesso, nessuno se ne assume la responsabilità e nessuno è stato punito per questo.

Ironia delle ironie, pochi posti sono più pericolosi del luogo fisico in cui George Floyd è morto a Minneapolis.

A proposito, niente di tutto questo sta migliorando. Sta peggiorando. Eppure, nessuno si è posto la domanda più elementare: Perché sta succedendo questo? Non è tutta politica. Le ragazze di 13 e 15 anni che hanno ucciso l’autista pakistano di Uber Eats non stavano agendo per solidarietà politica con qualcuno. Che cos’è esattamente? Perché la gente lo fa?

Jordan Peterson ha scritto un tweet molto interessante l’altro giorno, solo un semplice grafico del tasso di natalità fuori dal matrimonio. Tra gli afro-americani, era del 70%. Quindi, se si prende il tasso di natalità fuori dal matrimonio, lo si suddivide per gruppi demografici e lo si mette accanto al tasso di criminalità, si nota che i due dati corrispondono esattamente o sono abbastanza vicini da suggerire una profonda connessione.

Perché nessuno è interessato ad approfondire? Nessuno si chiede nemmeno perché questo accada. Non ci si aspetta di vedere come è morto Mohammad Anwar. Invece, si suppone che guardiate infiniti loop di video della morte di George Floyd, così potete dire a voi stessi che è tutto dovuto ad un poliziotto cattivo o che è tutto dovuto al “razzismo sistematico“.

Ma se distogliete lo sguardo dalla propaganda e guardate la realtà di quello che sta succedendo al vostro paese nelle strade di Washington o Chicago o Minneapolis, potreste avere qualche domanda per le persone al potere. Sono loro che hanno creato questa società. Sono loro i responsabili, e questa è esattamente il tipo di conversazione che non vogliono avere.

Così vi dicono molto di più su George Floyd. Guardate l’operatore del 911 testimoniare ancora un po’. Ma non cambiate canale.




Una interpretazione manipolata della realtà che rende peggiore il mondo

Un buon poliziotto bianco demonizzato per aver fatto nientaltro che il suo dovere in difesa della legalità e dei cittadini onesti, della civiltà, del bene e di Abele.
Un cattivo cittadino nero, delinquente abituale, angelicato e santificato per essere morto a causa della sua malvagità, per aver resistito all'arresto e per essere intossicato di droga, di anfetamine pesanti per provocano la morte per asfissia.



George Floyd: "Dite ai miei figli che li amo". Nuovo video shock dalla bodycam di un agente
Mostrato al processo all'agente Derek Chauvin in corso in Minnesota
01 aprile 2021

https://www.rainews.it/dl/rainews/media ... tml#foto-1

Un nuovo video shock è stato mostrato dall'accusa durante il processo a Derek Chauvin, l'agente imputato per l'uccisione di George Floyd. Si tratta di un filmato che offre un nuovo spaccato sulla sua morte. Le immagini sono riprese dalla bodycam di Thomas Lane, uno dei tre agenti coinvolti nel fatto. Inizialmente si vede Floyd nelle sua auto e la polizia che gli bussa al finestrino con le pistole. Si sentono gli agenti gridargli ripetutamente di mettere le mani sul volante prima e sulla testa poi.

Floyd spaventato dice: "Non sparatemi", poi viene rimosso dall'abitacolo della sua auto, ammanettato e portato nell'auto della polizia. Mentre gli agenti cercano di spingere Floyd nella loro vettura, nel sedile posteriore Floyd ripete di essere claustrofobico.

Poi viene messo a terra, bloccato dal ginocchio di Chauvin. Grida "I can't breathe", non posso respirare. Chauvin gli risponde: "Serve un bel po' di ossigeno per dirlo". Diversi testimoni oculari chiedono alla polizia di fermarsi, ma Chauvin non molla. "Mamma ti voglio bene. Dite ai miei figli che li amo, sono morto", si sente poi dire Floyd con un filo di voce prima di smettere di respirare.



George Floyd non ha smesso di respirare durante le fasi dell'arresto ed è morto all'ospedale
https://it.wikipedia.org/wiki/Morte_di_George_Floyd
La sera di lunedì 25 maggio 2020, George Perry Floyd acquistò un pacchetto di sigarette a Cup Foods, un negozio all'incrocio tra la 38ª strada e Chicago Avenue a Minneapolis in Minnesota. Un impiegato del negozio, convinto che la banconota da 20 dollari usata da Floyd fosse contraffatta, poco prima delle 20:00 lo raggiunse insieme a un collega fuori dal negozio, mentre Floyd era già al posto di guida su un SUV insieme ad altre due persone, chiedendogli quindi di restituire le sigarette ma senza successo. Il dialogo è stato filmato dalla videocamera di sicurezza. Alle 20:01 un impiegato del negozio chiamò il 911.

Alle 20:08 due agenti del dipartimento di polizia di Minneapolis (MPD), Thomas K. Lane e J. Alexander Kueng, arrivarono ed entrarono nel negozio.[11] Circa un minuto dopo si diressero verso il SUV di Floyd, ancora dall'altra parte della strada, e qui Lane intimò a Floyd di mettere le mani sul volante puntandogli la pistola. Nel frattempo il guidatore di un altro SUV, parcheggiato dietro a quello di Floyd, iniziò a registrare l'accaduto.

Dopo una breve colluttazione Floyd fu estratto dal veicolo e arrestato per aver utilizzato valuta contraffatta. Intorno alle 20:14 cadde a terra accanto all'auto della polizia e rimesso in piedi dai due agenti, secondo i pubblici ministeri, li informò di essere claustrofobico e di avere problemi a respirare. Giunsero poi altre due volanti della polizia, in seguito a una richiesta di assistenza partita dagli stessi agenti, e restarono sul posto gli ufficiali Derek Michael Chauvin e Tou Thao.

Intorno alle 20:18 i filmati di sicurezza del negozio mostrano Kueng alle prese con Floyd per almeno un minuto sul sedile posteriore del conducente[non chiaro] mentre Thao osserva la scena. Una denuncia penale presentata contro Chauvin sostiene che Floyd si rifiutò di entrare in macchina, anche dopo che gli ufficiali lo spostarono dal lato del guidatore al lato del passeggero.

Alle 20:19, in piedi sul lato del passeggero del veicolo, Chauvin trascinò Floyd attraverso il sedile posteriore, dal lato del conducente al lato del passeggero e, quindi, fuori dalla macchina, facendo cadere Floyd a terra, dove rimase steso sul marciapiede, a faccia in giù, sempre con le manette.

Floyd smise di muoversi verso le 20:20.

Altri testimoni iniziarono a filmare l'incontro e questi video vennero diffusi su Internet. Alle 20:20, un altro testimone, dalla stazione di servizio di Speedway LLC, attraverso l'incrocio riprese un video dove Floyd era a faccia in giù sul marciapiede con il ginocchio di Chauvin sul collo e con Kueng che esercitava una pressione sul busto e Lane sulle gambe mentre Thao rimaneva nelle vicinanze. Floyd può essere sentito ripetutamente dire: «Non riesco a respirare», «Per favore, per favore, per favore» e «Per favore, amico». Il testimone smise di riprendere quando Lane sembrò che gli dicesse di andarsene. Alle 20:20, una seconda persona, in piedi vicino all'ingresso del negozio, iniziò a riprendere Floyd immobilizzato dal ginocchio di Chauvin e lo diffuse in streaming su Facebook.

Memoriale nel luogo della morte di George Floyd

Verso le 20:22, gli agenti richiesero l'intervento di un'ambulanza, chiedendo inizialmente un "codice due" non di emergenza prima di inoltrare l'urgenza a un "codice tre" di emergenza. Chauvin continuava a tenere Floyd bloccato. Qualcuno chiese a Floyd: «Cosa vuoi?», Floyd risponde: «Non riesco a respirare, per favore, il ginocchio al collo, non riesco a respirare».

Alle 20:25, Floyd apparve privo di coscienza e i passanti chiesero ai poliziotti di verificare le condizioni di Floyd, esortandoli a controllare il polso.

Chauvin trattenne Floyd per 8 minuti e 46 secondi, sollevando il ginocchio dal collo di George solo dopo la richiesta dei paramedici, nonostante Floyd avesse perso coscienza già da 3 minuti. All'arrivo dei paramedici, Floyd venne successivamente condotto all'Hennepin County Medical Center, dove venne dichiarato morto.

Il sindaco Frey ed il commissario Arradondo hanno sin da subito dichiarato l'illegalità della manovra d'arresto fisico adoperata da Chauvin, per quanto i poliziotti stessi avessero dichiarato che Floyd aveva opposto resistenza all'arresto. In breve tempo viene diffuso il filmato di una telecamera di sorveglianza, che evidenzia la mendacia delle dichiarazioni dei quattro agenti di polizia, poiché nelle immagini Floyd è invece collaborativo e non si oppone all'arresto. Dopo l'immediato licenziamento dei quattro poliziotti, Chauvin viene posto in stato d'arresto in seguito alle indagini compiute dalle autorità, con il coinvolgimento dell'FBI.

Il 30 maggio 2020 viene resa nota l'autopsia del coroner dell'Hennepin County Medical Center, secondo la quale sul cadavere di Floyd non risultano segni di asfissia o strangolamento fatali per lo stesso uomo: ciononostante, vengono messe in evidenza pregresse condizioni di salute alterate di Floyd, quali problemi di ipertensione cardiaca e disturbi alle arterie coronarie, verosimilmente aggravatisi dalla manovra adoperata da Chauvin al punto da risultare letali. La famiglia di Floyd ha immediatamente richiesto una seconda autopsia indipendente.

Il 30 maggio 2020 Chauvin viene accusato di omicidio di terzo grado, nonché di omicidio colposo di secondo grado. Lo stesso giorno trapela su più testate la notizia di un suo possibile tentativo di suicidio, ragion per cui l'ex poliziotto viene posto in cella di isolamento con videosorveglianza costante e controlli di persona ogni quindici minuti. Il 31 maggio Walz dichiara che intende affidare la gestione del caso, precedentemente assegnato all'avvocato della contea di Hennepin Mike Freeman, al procuratore generale del Minnesota Keith Ellison, il quale accetta l'incarico.

Il 1º giugno, al termine di un'autopsia condotta privatamente su volere della famiglia Floyd, con la sovrintendenza dei dottori Michael Baden (università del Michigan) e Allecia Wilson, viene determinata come causa di morte l'asfissia provocata dalla manovra di Chauvin, che ha ostruito il flusso sanguigno verso il cervello nella zona del collo. Il 4 giugno, anche gli ex poliziotti Thao, Lane e Kueng vengono incriminati, e consequenzialmente posti in stato di arresto, con l'accusa di omicidio di secondo grado, mentre l'accusa di omicidio di terzo grado a carico di Chauvin diviene di secondo.[80] Viene quindi rivelato che Floyd, al momento della morte, risultava positivo al virus COVID-19, pur essendo asintomatico.




George Floyd, il nuovo video dell’arresto prima di morire: «Non sono un uomo cattivo, dite ai miei figli che...
Giuseppe Sarcina
1 aprile 2021

https://www.corriere.it/video-articoli/ ... b220.shtml

WASHINGTON — Il processo per l’uccisione di George Floyd è anche un grande racconto sociale e psicologico della periferia americana. Si parte con i video, molti inediti, mostrati alla giuria e al pubblico che segue le udienze in diretta tv. Qui vediamo la clip girata dalla «body camera» di Thomas Lane, uno dei primi agenti a entrare in contatto con Floyd quella sera del 25 maggio 2020. Il poliziotto punta la pistola come forma di prevenzione, temendo una reazione violenta da parte dell’afroamericano fermo nella sua auto. «Non sparatemi, sono una brava persona, dite ai miei figli che gli voglio bene», urla George, spaventato e visibilmente confuso.

Purtroppo è una scena consueta nei controlli di polizia. È parte del discorso sul «razzismo strutturale»: le pattuglie di agenti considerano gli uomini afroamericani una potenziale minaccia. Temono che siano armati, che facciano parte di una gang di trafficanti e così via. Le regole e l’addestramento dovrebbero servire per distinguere. Eppure questa e altre sequenze dimostrano quanto sia spesso diversa la routine dei controlli. In un altro video lo stesso agente rimette la pistola nella fondina e comincia a urlare a Floyd: «Metti quelle mani del c... (your fucking hands) sul volante». Non: «Per favore signore, metta le mani in evidenza», come prevedono le cosiddette «regole di ingaggio».

Questi primi quattro giorni del dibattimento, iniziato lunedì 29 marzo, sono stati carichi di emozioni e popolati da tanti personaggi. Lo stesso Floyd ci appare per quello che era nella vita di tutti i giorni, prima di diventare il simbolo delle proteste di Black Lives Matter. Lo vediamo entrare nell’emporio di un quartiere difficile di Minneapolis, dove ogni tanto la sera, ancora adesso, ci sono delle sparatorie. Alto, massiccio, in canottiera nera. Farfuglia qualcosa, scherza con i clienti. Alla fine compra le sigarette con una banconota che risulterà contraffatta. Il referto «post mortem» rivelerà che era sotto effetto degli oppioidi. Un uomo ai margini, forse alla deriva. Ma che capisce bene la pericolosità di un controllo di polizia in apparenza innocuo: cinque agenti per una banconota falsa, come ha notato l’avvocato della procura, Jerry Blackwell.

Così come è la stessa comunità di quartiere a percepire l’allarme. Il cassiere del negozio, un ragazzo di 19 anni, offre la sua versione piena di ingiustificati rimorsi: aveva capito che i 20 dollari erano falsi, ma ce li avrebbe messi lui pur di mettere fine all’incidente. Venti dollari: due ore di lavoro per uno con le sue mansioni. Il manager del supermercato, invece, lo spinge ad andarci a parlare con Floyd. Per due volte. Poi arriva la polizia. I testimoni ricordano con angoscia, spesso piangendo, quelle immagini che abbiamo visto ormai centinaia di volte. Derek Chauvin blocca George, premendogli il ginocchio sul collo per nove minuti e 26 secondi.

Nelle parole di chi era lì, ci sono rabbia, impotenza. Oppure «tristezza», come ha detto una bambina di nove anni. Il processo andrà avanti così per ancora diversi giorni. Per gran parte dell’opinione pubblica la sentenza è già scritta. La difesa, per il momento, sta cercando limitare i danni per Derek Chauvin. Ma deve contrastare il cinismo, l’inumanità del poliziotto che i video diffondono come un cattivo odore nell’aula di Minneapolis e nelle case dei telespettatori.



In un video le ultime parole di Floyd: "Muoio, dite ai miei figli che li amo"
Le drammatiche immagini riprese dalla body cam di un agente. Si vedono i poliziotti che lo costringono a terra: "Non respiro"
Valeria Robecco - Ven, 02/04/2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1617348028

New York. «Mamma ti voglio bene. Dite ai miei figli che li amo sto morendo». Sono queste le ultime drammatiche parole pronunciate con un filo di voce da George Floyd prima di smettere di respirare, con il ginocchio dell'agente Derek Chauvin premuto sul collo.

Il nuovo video shock di 3 minuti e 47 secondi è stato presentato nel corso del processo contro il poliziotto che ha ucciso il 46enne afroamericano a Minneapolis il 25 maggio 2020: le immagini sono riprese dalla bodycam di Thomas Lane, uno dei tre agenti coinvolti nella morte di Floyd. Frammenti resi pubblici per la prima volta, anche se la trascrizione dei dialoghi era stata già diffusa la scorsa estate.

Inizialmente si vede Floyd, un gigante di quasi due metri, nelle sua auto, e la polizia che gli bussa al finestrino con le pistole. Si sentono gli agenti gridargli ripetutamente di mettere le mani sul volante prima e sulla testa poi. Floyd spaventato dice: «Non sparatemi», quindi viene rimosso dall'abitacolo della sua macchina, ammanettato e portato nella volante della polizia, mentre lui ripete di essere claustrofobico. I poliziotti lo costringono a sdraiarsi a terra: inchiodato dal ginocchio di Chauvin grida «I can't breathe», non posso respirare, ma l'agente gli risponde: «serve un bel po' di ossigeno per dirlo».

Diversi testimoni oculari chiedono alla polizia di fermarsi, ma Chauvin non molla. Anche un collega prova a convincerlo a girare il corpo di George per farlo respirare un po', ma lui risponde: «Resta così com'è». Sul banco dei testimoni è salita anche la fidanzata del 46enne, Courteney Ross, la quale tra le lacrime ha ammesso come sia lei che George soffrissero di dipendenza da oppioidi a causa di dolori cronici. «Abbiamo tentato tante volte di smettere, ma la nostra è la classica storia di persone che diventano dipendenti. Avevamo dolori cronici, io al collo e lui alla schiena - ha ricordato Ross - La dipendenza è una lotta che dura tutta la vita».

Una delle carte della difesa di Chauvin è proprio tentare di dimostrare che la causa della morte dell'uomo è legata all'uso di sostanze stupefacenti e a patologie pregresse. Dal racconto della donna è emerso che marzo 2020 ha portato il fidanzato al pronto soccorso perché aveva un forte mal di stomaco, e in seguito ha saputo che era stata un'overdose. Alla fine di quel mese Floyd è anche stato contagiato dal Covid, e nelle settimane successive i due hanno trascorso molto tempo insieme durante la quarantena. Lei sostiene che in quel periodo era pulito, ma avrebbe iniziato nuovamente ad usare sostanze stupefacenti circa due settimane prima della sua morte.

Al processo sono state mostrate le immagini girate all'interno del negozio in cui Floyd aveva acquistato il pacchetto di sigarette pagato con una banconota falsa da 20 dollari, da cui appare evidente come l'uomo, pur senza rappresentare alcuna minaccia, fosse sotto l'effetto di qualche sostanza stupefacente. E pure l'autopsia ha rilevato che nel corpo al momento del decesso aveva il fentanil (un oppioide) e metanfetamina (una potente droga sintetica).
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » lun apr 05, 2021 8:38 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » lun apr 12, 2021 10:19 pm

8) George Floyd la droga, la cocaina, gli oppiacei e il fentanyl



Si sta svolgendo il processo al poliziotto coinvolto nella morte del famoso George Floyd che creò un putiferio, sommosse e molti (idioti ed ignoranti) si inginocchiarono nel mondo.

Jaime Andrea Jaime
2 aprile 2021

Era stato condannato cinque volte ed una per rapina a mano armata in una abitazione e condannato a cinque anni.
Era un noto drogato e spacciatore e spacciava anche moneta falsa.
Proprio per quello quel giorno un negoziante aveva chiamato la polizia.
Al momento dell'arresto era in compagnia del suo spacciatore di fiducia.
La sua compagna in udienza ha raccontato che si drogavano da anni.
Lo spacciatore è stato chiamato a testimoniare ma si appella al 5 emendamento dato che se rispondesse la sua risposta lo incriminerebbe.
L'autopsia di Floyd ha dimostrato che aveva 11mg di Fentanyl; 4mg sono overdose e la overdose di Fentanyl causa il blocco della respirazione cioè quella che è stata la causa della sua morte.
Continuate a leggerli i giornali ex a seguire i media che vi vendono fregnacce galattiche.


Fentanyl
https://it.wikipedia.org/wiki/Fentanyl
Il fentanyl (noto anche come fentanil o fentanile, o con i nomi commerciali Sublimaze, Actiq, Durogesic, Duragesic, Fentanest, Effentora, Onsolis, Instanyl, Abstral e altri) è un potentissimo analgesico oppioide, sintetico, appartenente alla classe delle 4-anilidopiperidine.
Il fentanyl è circa 100 volte più potente della morfina: 100 µg di fentanyl equivalgono approssimativamente a 30 mg di morfina e 125 mg di petidina (meperidina) in attività analgesica, con una rapida insorgenza e breve durata d'azione. Si tratta di un agonista forte del recettore μ per gli oppioidi. Storicamente è stato utilizzato per trattare il dolore cronico ed è comunemente usato prima di interventi chirurgici o manovre "invasive" come anestetico, in associazione con una benzodiazepina. Ha una LD50 di 3,1 mg/kg nei ratti e una LD50 di 0,03 mg/kg nelle scimmie.
...
Il farmaco ha effetto simile a quello degli altri oppiacei, specialmente nelle compresse sublinguali, in cui l'uso illecito è schiacciare le compresse per poi sniffarle. Più alto è il dosaggio, più alto è il rischio di un'overdose, e soprattutto dell'instaurarsi di una tolleranza. Una dose da 800 µg di fentanyl equivale a 200 mg di morfina pura ed a 35mg di metadone. Il fentanyl, essendo più potente dei due principi citati in precedenza, reagisce al dolore in tempi più limitati[senza fonte] (30 secondi a confronto del picco max raggiunto da 2 ore di metadone o 25/35 minuti della morfina in compresse).



Derek Chauvin trial: George Floyd's ex-girlfriend testifies about his drug use, their relationship
Stephanie Pagones
2 aprile 2021

https://www.foxnews.com/us/derek-chauvi ... d-drug-use

The trial for former Minneapolis police officer Derek Chauvin, who faces murder and manslaughter charges in connection with the death of George Floyd, continued into its fourth day on Thursday, with Floyd’s former girlfriend recalling how the pair met and their shared history of narcotics addiction.

Courteney Ross, 45, testified through tears at the Hennepin County Courthouse in Minneapolis, Minn., where Chauvin is standing trial. She recalled how she and Floyd met in 2017 at a Salvation Army shelter where he worked as a security guard. She said they grew addicted to opioids after initially being prescribed them for pain.

"Both Floyd and I, our story, it’s a classic story of how many people get addicted to opioids. We both suffered from chronic pain. Mine was in my neck and his was in his back," Ross told the court. "We both had prescriptions. But after prescriptions that were filled, and we got addicted and tried really hard to break that addiction many times."

Chauvin is accused of killing Floyd after being seen in moments captured on video kneeling on the 46-year-old Black man's neck for 9 minutes and 29 seconds as he lay face-down in handcuffs last May. The most serious charge against the since-fired White officer carries up to 40 years in prison.

The defense has argued that Chauvin did what he was trained to do and that Floyd’s death was caused instead by Floyd’s illegal drug use, underlying health conditions and the adrenaline flowing through his body. An autopsy found fentanyl and methamphetamine in his system.

Ross, who was a prosecution witness, testified that she and Floyd used drugs on and off throughout their three-year relationship. She said they also took the prescriptions of others, as well as illegal drugs. In March 2020, Ross drove Floyd to the emergency room because he was in extreme stomach pain, and she later learned he overdosed, she said.

"Addiction, in my opinion, is a lifelong struggle," she said. "It’s not something that just kind of comes and goes. It’s something I’ll deal with forever."

She described how Floyd used pill-form OxyContin, and said she and Floyd had purchased narcotics from a man named Morries Lester Hall, whose name has also been spelled "Maurice."

In this image from video, witness Courtney Ross answers questions as Hennepin County Judge Peter Cahill presides Thursday, April 1, 2021, in the trial of former Minneapolis police Officer Derek Chauvin at the Hennepin County Courthouse in Minneapolis, Minn. (Court TV via AP, Pool)((Court TV via AP, Pool))

In this image taken from video, defense attorney Eric Nelson, shows witness Courtney Ross a transcript during questioning as Hennepin County Judge Peter Cahill presides Thursday, April 1, 2021, in the trial of former Minneapolis police Officer Derek Chauvin at the Hennepin County Courthouse in Minneapolis, Minn. (Court TV via AP, Pool)((Court TV via AP, Pool))

Hall was a passenger in Floyd’s car when police approached him on May 25, 2020, as they responded to a call about someone using a forged bill at a shop.

Hall was expected to be a key witness in the state’s investigation into the four officers who apprehended Floyd. But in court papers filed Wednesday, Hall, through an attorney, said he would invoke the Fifth Amendment if called to testify.

Ross said she believed Floyd began using drugs again approximately two weeks before his death, noting that she saw "a change in his behavior."

She said one week prior to his death, she was on the phone with Floyd while he was allegedly purchasing pills and heard a voice in the background that she said she recognized as Hall’s. Ross said she did not physically see Hall or know for certain that it was him.
In this image taken from video, defense attorney Eric Nelson, left, and defendant former Minneapolis police officer Derek Chauvin, right, listen as Hennepin County Judge Peter Cahill presides over jury selection in the trial of Chauvin, Tuesday, March 23, 2021, at the Hennepin County Courthouse in Minneapolis. (Court TV via AP, Pool)

In this image taken from video, defense attorney Eric Nelson, left, and defendant former Minneapolis police officer Derek Chauvin, right, listen as Hennepin County Judge Peter Cahill presides over jury selection in the trial of Chauvin, Tuesday, March 23, 2021, at the Hennepin County Courthouse in Minneapolis. (Court TV via AP, Pool)

Under cross-examination by Chauvin attorney Eric Nelson, Ross said Floyd's pet name for her in his phone was "Mama" -- testimony that called into question the widely reported account that Floyd was crying out for his mother as he lay pinned to the pavement.

In some of the video footage, Floyd can be heard repeatedly calling out, "Mama!" and saying, "Mama, I love you! ... Tell my kids I love them."

Later in the day, Minneapolis EMS worker Seth Bravinder testified that he and his partner were in the downtown section of the city on May 25, 2020, when they received an initial call, which was a "Code 2," meaning routine driving with no lights or sirens, for a "mouth injury with police on scene." It was upgraded shortly thereafter to a "Code 3," which required emergency lights and sirens.

Fox News' Danielle Wallace and David Aaro contributed to this report, as well as The Associated Press.



Processo Derek Chauvin: L'ex fidanzata di George Floyd testimonia sul suo uso di droga, la loro relazione
Stephanie Pagones
2 aprile 2021

https://www.foxnews.com/us/derek-chauvi ... d-drug-use

Il processo per l'ex poliziotto di Minneapolis Derek Chauvin, che affronta le accuse di omicidio e omicidio colposo in relazione alla morte di George Floyd, è continuato nel suo quarto giorno giovedì, con l'ex fidanzata di Floyd che ha ricordato come la coppia si è incontrata e la loro storia condivisa di dipendenza dai narcotici.

Courteney Ross, 45 anni, ha testimoniato tra le lacrime al tribunale della contea di Hennepin a Minneapolis, Minn, dove Chauvin è sotto processo. Ha ricordato come lei e Floyd si sono incontrati nel 2017 in un rifugio dell'Esercito della Salvezza dove lui lavorava come guardia di sicurezza. Ha detto che sono diventati dipendenti dagli oppioidi dopo che inizialmente erano stati prescritti per il dolore.

"Sia Floyd che io, la nostra storia, è la classica storia di come molte persone diventano dipendenti dagli oppioidi. Entrambi soffrivamo di dolore cronico. Il mio era al collo e il suo alla schiena", ha detto Ross alla corte. "Avevamo entrambi delle prescrizioni. Ma dopo le prescrizioni che sono state riempite, e siamo diventati dipendenti e abbiamo cercato davvero duramente di rompere quella dipendenza molte volte".

Chauvin è accusato di aver ucciso Floyd dopo essere stato visto in momenti catturati in video inginocchiarsi sul collo del 46enne nero per 9 minuti e 29 secondi mentre giaceva a faccia in giù in manette lo scorso maggio. L'accusa più grave contro l'ufficiale bianco, da allora licenziato, comporta fino a 40 anni di prigione.

La difesa ha sostenuto che Chauvin ha fatto ciò che era stato addestrato a fare e che la morte di Floyd è stata invece causata dall'uso di droghe illegali di Floyd, dalle condizioni di salute sottostanti e dall'adrenalina che scorreva nel suo corpo. Un'autopsia ha trovato fentanyl e metanfetamina nel suo sistema.

La Ross, che era una testimone dell'accusa, ha testimoniato che lei e Floyd hanno usato droghe a fasi alterne durante la loro relazione di tre anni. Ha detto che hanno anche preso le prescrizioni di altri, così come droghe illegali. Nel marzo del 2020, la Ross ha portato Floyd al pronto soccorso perché aveva un forte dolore allo stomaco, e più tardi ha saputo che era andato in overdose, ha detto.

"La dipendenza, secondo me, è una lotta che dura tutta la vita", ha detto. "Non è qualcosa che va e viene. È qualcosa con cui avrò a che fare per sempre".

Ha descritto come Floyd usava l'OxyContin in forma di pillola, e ha detto che lei e Floyd avevano acquistato narcotici da un uomo chiamato Morries Lester Hall, il cui nome è stato anche scritto "Maurice".

In questa immagine da video, il testimone Courtney Ross risponde alle domande mentre il giudice della contea di Hennepin Peter Cahill presiede giovedì 1 aprile 2021, nel processo dell'ex agente di polizia di Minneapolis Derek Chauvin al tribunale della contea di Hennepin a Minneapolis, Minn. (Court TV via AP, Pool)((Court TV via AP, Pool))

In questa immagine tratta da un video, l'avvocato della difesa Eric Nelson, mostra al testimone Courtney Ross una trascrizione durante l'interrogatorio mentre il giudice della contea di Hennepin Peter Cahill presiede giovedì 1 aprile 2021, nel processo dell'ex agente di polizia di Minneapolis Derek Chauvin al tribunale della contea di Hennepin a Minneapolis, Minn. (Court TV via AP, Pool)((Court TV via AP, Pool))

Hall era un passeggero nell'auto di Floyd quando la polizia lo ha avvicinato il 25 maggio 2020, mentre rispondevano a una chiamata su qualcuno che usava una banconota falsa in un negozio.

Hall doveva essere un testimone chiave nell'indagine dello stato sui quattro agenti che hanno arrestato Floyd. Ma nei documenti del tribunale depositati mercoledì, Hall, attraverso un avvocato, ha detto che avrebbe invocato il quinto emendamento se chiamato a testimoniare.

La Ross ha detto che credeva che Floyd avesse ricominciato a drogarsi circa due settimane prima della sua morte, notando che aveva visto "un cambiamento nel suo comportamento".

Ha detto che una settimana prima della sua morte, era al telefono con Floyd mentre stava presumibilmente acquistando delle pillole e ha sentito una voce in sottofondo che ha detto di aver riconosciuto come quella di Hall. La Ross ha detto di non aver visto fisicamente Hall e di non sapere con certezza che fosse lui.
In questa immagine presa dal video, l'avvocato della difesa Eric Nelson, a sinistra, e l'imputato ex ufficiale di polizia di Minneapolis Derek Chauvin, a destra, ascoltano mentre il giudice della contea di Hennepin Peter Cahill presiede la selezione della giuria nel processo di Chauvin, martedì 23 marzo 2021, presso il tribunale della contea di Hennepin a Minneapolis. (Court TV via AP, Pool)

Sotto esame incrociato da parte dell'avvocato di Chauvin, Eric Nelson, la Ross ha detto che il nome di Floyd per lei nel suo telefono era "Mama" - testimonianza che ha messo in discussione il resoconto ampiamente riportato che Floyd stava gridando per sua madre mentre giaceva inchiodato al pavimento.

In alcuni dei filmati, Floyd può essere sentito chiamare ripetutamente, "Mamma!" e dire, "Mamma, ti amo! ... Di' ai miei figli che li amo".

Più tardi nel corso della giornata, il lavoratore EMS di Minneapolis Seth Bravinder ha testimoniato che lui e il suo partner erano nel centro della città il 25 maggio 2020, quando hanno ricevuto una chiamata iniziale, che era un "Codice 2", che significava guida di routine senza luci o sirene, per un "infortunio alla bocca con la polizia sulla scena". È stato aggiornato poco dopo a un "Codice 3", che richiedeva luci e sirene di emergenza.

Danielle Wallace e David Aaro di Fox News hanno contribuito a questo rapporto, così come l'Associated Press.

Tradotto con http://www.DeepL.com/Translator (versione gratuita)


IL CASO GEORGE FLOYD, CHI ERA COSTUI?
10 Giugno 10, 2020

https://www.storiepoliziapenitenziaria. ... ra-costui/

La morte dell’afroamericano di Minneapolis continua a scatenare polemiche e contrasti tra diversi orizzonti di pensiero. I media e la sinistra hanno reso George Floyd un martire. Ma chi era davvero costui? Un pluripregiudicato, un tossico, nulla di più. 1998, 10 mesi di carcere per rapina a mano armata; 2002, otto mesi in carcere per possesso di cocaina; 2004, dieci mesi ancora per cocaina; 2005, altri 10 mesi per lo stesso motivo, cocaina; 2007, rapina a mano armata e violazione di domicilio nei confronti di una donna incinta nella propria abitazione. Quando è stato arrestato dagli agenti a Minneapolis e poi involontariamente ucciso dai poliziotti era in pieno delirio a causa di una vera e propria indigestione di metanfetamine, era a bordo della sua auto con il figlio, con il rischio che, in cotali condizioni, avrebbe potuto causare incidenti durante la guida. Ora vi proponiamo un breve contributo filmato che mostra alcuni agenti di polizia inginocchiarsi assieme ai manifestanti che protestano per la morte del tossico afroamericano. Noi ovviamente siamo dalla parte dei colleghi che NON si inginocchiano. Dignità e onore, prima di tutto.


I misfatti di George Floyd
PareStrano.it

https://www.parestrano.it/il-racconto-d ... rge-floyd/

Mentre in Italia arrivano solo le (violente) proteste del movimento “Black Lives Matters”, negli States ci si lamenta perché i TG non prendono abbastanza in considerazione i misfatti di George Floyd.
Candace Owens
GoFundMe suspends Candace Owens' fundraiser for Alabama bar ...

Candace Owens, una giornalista afro-americana con idee riconducibili all’area conservatrice (destra) ha accusato i media di aver taciuto volutamente sui lati oscuri di George Floyd, per speculare sulle prossime elezioni presidenziali in America.

La sua dichiarazione, in un mondo che la libertà, compresa quella di parola ed opinione è costata cara a Candace e ad un suo socio. Michael Dykes, aveva definito Floyd come un “Criminale” dando degli “idioti” a quelli che stavano protestando in strada con violenza.

Il sito GoFoundMe ha bloccato l’account del loro bar: Birmingham’s Parkside Cafe che nel giro di poche ore aveva raccolto 200mila dollari in donazioni. Come se non bastasse, il bar è stato vandalizzato dai manifestanti per la causa Floyd.

Questo il presunto resoconto del passato criminale di George Floyd.

Nel 1998 10 mesi in prigione per rapina a mano armata
Nel 2002 8 mesi in prigione per possesso di cocaina
Nel 2004 10 mesi in prigione per possesso di cocaina
Nel 2005 mesi in prigione per possesso di cocaina
Nel 2007 5 mesi in prigione per rapina a mano armata ai danni di una donna incinta

In più si dice che Floyd, quando è morto fosse sotto l’effetto di Meta-anfetamine e pronto a guidare un’automobile con la quale avrebbe potuto uccidere tuo figlio. “Peccato che quella donna incinta non abbia avuto una pistola”

Ma a parte le ultime, pessime (a dir poco) considerazioni. Quanto c’è di vero in queste accuse?
Le affermazioni presenti in questa foto sono un misto di informazioni vere ed informazioni false

In breve, i presunti crimini e periodi di tempo sono per lo più accurati. Bisogna però dire che Floyd è stato si condannato per furto nel 1998, ma non rapina a mano armata.

Le successive informazioni, invece necessitano un piccolo approfondimento. Non tutti i crimini commessi da Floyd lo hanno portato in carcere, anche se per quel crimine era prevista una pena detentiva. In più non c’è nessuna prova che la donna coinvolta nelle vicende del 2007 fosse incinta.

Stando ai risultati tossicologici è un’esagerazione affermare che Floyd era “sotto gli effetti di stupefacenti” dato che un poliziotto lo ha soffocato. In più non ci sono prove certe che Floyd si stesse “preparando a guidare un’auto”, dicono i difensori di George, sebbene Floyd si trovava al posto di guida di un auto parcheggiata.

Quali sono i crimini DAVVERO commessi da Floyd?

Floyd è nato nella Carolina del Nord, ha vissuto gran parte della sua vita a Houston e si è trasferito a Minneapolis nel 2014.

La polizia ha arrestato Floyd per un totale di 9 volte, principalmente con le accuse di possesso di droga e furto. Secondo i documenti del tribunale della Contea di Harris, che comprende la città natale di Floyd, Houston, le autorità lo hanno arrestato in nove diverse occasioni tra il 1997 e il 2007. Queste accuse lo hanno portato a diverse pene detentive di alcuni mesi.

Il primo arresto di Floyd è avvenuto il 2 agosto 1997, quando aveva quasi 23 anni. Secondo i pubblici ministeri, la polizia in quel caso lo sorpresero a consegnare “meno di un grammo di cocaina” a qualcun altro, quindi lo hanno condannato a circa sei mesi di prigione.

Poi, l’anno successivo, le autorità hanno arrestato e accusato Floyd di furto in due diverse occasioni (il 25 settembre 1998 e il 9 dicembre 1998), condannandolo a un totale di 10 mesi e 10 giorni di carcere.

In seguito, circa tre anni dopo (il 29 agosto 2001), Floyd è stato condannato a 15 giorni di carcere per “mancato riconoscimento ad un agente di polizia”. In altre parole, presumibilmente non ha dato il suo nome, indirizzo o data di nascita a un poliziotto che lo stava arrestando per ragioni sconosciute.
Ancora sostanze illegali per Floyd

Tra il 2002 e il 2005, la polizia ha arrestato e accusato Floyd di altri quattro crimini: per avergli trovato addosso meno di un grammo di cocaina (il 29 ottobre 2002), per violazione di domicilio, (3 gennaio 2003); per spaccio del solito “meno di un grammo di cocaina” (il 6 febbraio 2004); e per essere stato in possesso sempre di un grammo di cocaina in suo possesso (il 15 dicembre 2005). Fu condannato a circa 30 mesi di prigione, in totale, per quei crimini.

Infine, nel 2007, le autorità hanno arrestato e accusato Floyd del suo crimine più grave: una rapina aggravata con un’arma mortale.

Il racconto del più grande misfatto di George Floyd

Il 9 agosto 2007, due adulti: una donna di nome Aracely Henriquez, il suo compagno Angel Negrete, e un bambino erano nella loro casa quando sentirono bussare alla porta d’ingresso. Quando la signora Henriquez guardò fuori dalla finestra, vide un uomo “vestito con un’uniforme blu” che le disse che “era del dipartimento dell’acqua”. Ma quando la donna aprì la porta, si rese conto che l’uomo stava mentendo e cercò di chiudere la porta.

Il finto operaio dell’acquedotto ha tenuto con la forza la porta aperta impedendola di richiuderla. Proprio in quel momento, una Ford Explorer nera si fermò davanti alla residenza dei denuncianti e altri cinque maschi di colore sono arrivati a dare una mano al primo uomo. Il più grosso di questi soggetti con una pistola premuta all’addome ha intimato alla donna di tornare in casa.

Lo stesso “soggetto ha quindi proceduto a perquisire la residenza mentre la signora Henriquez era tenuta d’occhio da un altro soggetto armato. Lo stesso soggetto ha colpito la donna con la sua pistola quando la Henriquez ha provato a chiedere aiuto.

Mentre i sospetti le giravano in casa l’uomo le ha chiesto dove potessero trovare soldi e droga ma dato che in casa non c’era nulla del genere, gli uomini si sono accontentati di portare via alcuni gioielli insieme al cellulare della vittima.


Ammissione di colpa

Circa tre mesi dopo, gli investigatori dell’unità narcotici del Dipartimento di Polizia di Houston “si sono imbattuti in questo veicolo durante una delle rispettive indagini e hanno identificato i seguenti soggetti come occupanti di questo veicolo al momento della loro indagine: George Floyd (Giuidatore) …” si legge nella dichiarazione della polizia.

George Floyd si dichiarò colpevole e nel 2009 e fu condannato a cinque anni di prigione. George è stato liberato “su parola” nel gennaio 2013, quando aveva quasi 40 anni.




Chi era George Floyd, vittima e icona della rivolta
Michael Severance
06-06-2020

https://lanuovabq.it/it/chi-era-george- ... la-rivolta

Ormai, il mondo intero sa chi è George Floyd, di Minneapolis, l'afroamericano ucciso lo scorso 25 maggio nel corso di un brutale arresto della polizia. È diventato l’icona del movimento Black Lives Matter, dei gruppi Antifa che si ribellano in tutta l'America. Tuttavia, sappiamo davvero qualcosa di George Floyd, oltre alla sua tragica morte?

Ormai, il mondo intero sa chi è George Floyd, di Minneapolis, l'afro-americano ucciso il 25 maggio nel corso di un brutale arresto della polizia. È diventato l’icona del movimento Black Lives Matter, dei gruppi Antifa che si ribellano in tutta l'America. Tuttavia, sappiamo davvero qualcosa di George Floyd, oltre alla sua tragica morte?

Secondo la sua pagina Wikipedia George Floyd è nato a Fayetteville, nella Carolina del Nord, ma è cresciuto a Houston, in Texas. Alto 1,92 metri, era un atleta di punta della Yates High School, giocando sia per la squadra di calcio che per quella di basket. I suoi compagni di scuola lo ricordano come un "gigante gentile": mentre era ferocemente competitivo sul campo, dopo le partite era silenzioso e riservato. Secondo la NBC News, dopo il liceo, "Floyd ha frequentato il South Florida Community College ... dal 1993 al 1995 e ha giocato nella squadra di basket della scuola. Ma è tornato a casa a Houston prima di laurearsi". Tra i suoi amici c'era l'ex giocatore della NBA Stephen Jackson, cresciuto con Floyd nella metropoli di Houston. In un'intervista della NBC News, Jackson ha descritto Floyd come il suo "gemello", a causa della loro forte somiglianza fisica. Ricorda affettuosamente che Floyd non ha mai sfruttato la sua amicizia per soldi o carriera. A Minneapolis, Floyd non era un solitario. Nella sua nuova città, si era evidentemente fatto molti amici che lo ammiravano per il suo "spirito meraviglioso".

Non si sa molto della famiglia di Floyd. Alcuni media danno notizie contrastanti su quanti figli abbia avuto da diverse relazioni. Secondo la sua pagina di Wikipedia: “Aveva cinque figli”. Quincy, 27 anni, aveva pochi contatti con Floyd e non ha riconosciuto immediatamente suo padre in televisione. Come riportato dal sito di notizie WGNTV di Chicago: “[Quincy Mason] Floyd ha detto di aver visto suo padre per l’ultima volta quando aveva 4 o 5 anni. Solo dopo il Memorial Day la notizia della morte di George Floyd è giunta a suo figlio. Nello stesso servizio di WGNTV, i figli di Floyd Connie e Quincy hanno chiesto la pace e "denunciato la violenza che si è verificata in altre città". "La violenza non è il modo giusto per farlo", ha detto Connie Mason Floyd. "Ora, questa (protesta, ndr) è bella, ma la violenza non risolverà nulla". "Distruggere cose, non risolverà nulla", ha detto Quincy Mason Floyd. “Mio padre è in pace e dobbiamo essere noi a gestire tutto questo stress. Sarà difficile superare questo, giorno per giorno ". Il fratello minore di George Floyd, Terrence, ha anch’egli lamentato le violente rivolte della folla che avevano provocato decine di incendi di edifici, milioni di danni alle proprietà, 11.000 arresti, civili picchiati, 17 morti, tra cui due agenti neri, Patrick Underwood a Oakland e David Dorn a St. Louis.

In un video, il fratello di Floyd, Terrence, ha lanciato un appello appassionato per porre fine alle rivolte distruttive in diverse città degli Stati Uniti: “Capisco che tutti voi siate arrabbiati, ma dubito che voi siate turbati quanto me. Quindi, se non sono qui a lamentarmi, se non sto facendo esplodere cose, se non sto facendo casino con la mia comunità, allora cosa state facendo tutti voi? Cosa state facendo tutti !? Non state facendo niente! Perché questo non riporterà affatto mio fratello in vita. La mia famiglia è una famiglia pacifica. La mia famiglia è timorata di Dio". Terence ha incoraggiato la folla, invece, a incanalare la propria rabbia nel potere del voto politico e ad educarsi.

Lo stesso George Floyd, in un video postumo pubblicato su Twitter, ha rivelato le sue opinioni religiose contro la violenza. Si è lamentato di una giovane "generazione nera che è chiaramente persa ... Voi ragazzi state solo andando in giro e state solo sparando [sic, sparando] con le pistole in mezzo alla folla, [con] bambini che vengono uccisi ... Tornate a casa ... Un giorno sarete soli di fronte a Dio. Andrete in alto, o cadrete in basso. Realizzate quel che vi sto dicendo?” Curiosamente nell'autopsia di Floyd, sull'addome è stato trovato un "tatuaggio blu di 11 cm ... un paio di mani in preghiera", segno che apprezzava la preghiera.

Floyd non era sposato al momento della sua morte. Gli è sopravvissuta una ragazza, Courteney Ross, una giovane donna bianca che ha dichiarato di avere il "cuore spezzato", come riportato da Sky News. "Svegliarsi questa mattina per vedere Minneapolis in fiamme, lo devasterebbe", ha detto Ross a Star Tribune del Minnesota. "Amava la città. È venuto qui [da Houston] ed è rimasto qui per le persone e le opportunità ... Floyd era un gigante gentile, parlava dell'amore e della pace. "

Secondo la NBC, a causa del lockdown che ha portato a molti licenziamenti nel Minnesota, Floyd era disoccupato al momento del suo arresto. Precedentemente aveva svolto due lavori come buttafuori presso il Conga Latin Bistro e come camionista. Prima di trasferirsi a Minneapolis da Houston per incominciare una nuova vita, Floyd aveva svolto diversi lavori saltuari, tra cui la personalizzazione delle auto. Era stato anche un aspirante rapper.

Secondo il rapporto della Contea di Hennepin (Minnesota) dell’autopsia sul corpo di Floyd il decesso è avvenuto alle 21:25 del 25 maggio. La causa di morte, secondo il patologo che ha firmato il rapporto, Andrew Baker, è "l'arresto cardio-polmonare". È interessante notare che il rapporto rileva che Floyd era precedentemente risultato positivo per COVID-19 il 3 aprile. Se asintomatico, avrebbe dovuto ancora restare a casa per prevenire il contagio. Un articolo della ABC News afferma: "Poiché la positività per l'RNA 2019-nCoV può persistere per settimane dopo l'insorgenza e la risoluzione della malattia clinica, il risultato dell'autopsia molto probabilmente riflette la positività asintomatica ma persistente della PCR dall'infezione precedente."

L'esame tossicologico del medico legale affermava che Floyd fosse intossicato di "Fentanil" sintetico e aveva tracce di altre "sostanze psicoattive" come metanfetamina, THC e morfina. Secondo Wikipedia, viene l'oppioide Fentanil viene usato "Come antidolorifico e insieme ad altri farmaci per l'anestesia. Il fentanil è anche usato come droga ricreativa”. Secondo ABC News uno dei 4 ufficiali di Minneapolis accusati, Thomas Lane, aveva "chiesto a Floyd se "fosse fatto di qualcosa ", [dato che aveva notato] che aveva" schiuma ai bordi "della sua bocca. Infine, la stessa autopsia della contea di Hennepin ha confermato che Floyd presentava gravi condizioni di salute di base, tra cui gravi "cardiopatie arteriosclerotiche", "cardiopatia ipertensiva", una "storia clinica di ipertensione" e un "tumore pelvico sinistro" considerato accidentale.

Floyd, purtroppo, era un ex detenuto. Una lunga fedina penale con reati di possesso di droga, l’intento di distribuire e vendere sostanze vietate, furti, rapine a mano armata. Secondo i resoconti completi dei processi penali ottenuti dal Daily Mail, tra il 1997 e il 2007 Floyd ha avuto un totale di 9 accuse a suo carico, fra cui una per cui è stato condannato a 5 anni di carcere, una "rapina a mano armata" ai danni di una donna texana, Aracely Henriquez.

Alla fine, è difficile avere un quadro completo della vita di una persona, tantomeno una persona complessa e finora ignota quale era George Floyd. Ciò che è certo (e triste) è che il 46enne Floyd aveva ancora molto tempo sul suo orologio terrestre, anche per pentirsi del passato e avere un futuro migliore. La famiglia di Floyd è chiaramente amante della pace e categoricamente contraria alla crescente violenza che disonora il suo nome, la sua fede e la sua nazione. Sta diventando sempre più evidente che molte famiglie nere come i Floyd preferirebbero di gran lunga una guerra culturale, basata sulla riforma morale e sul vero amore cristiano, al contrario di un conflitto ideologico, guidato da pregiudizi politici da folle cariche di odio. Per i Floyd, le vite di tutti contano e meritano le nostre più sincere preghiere.


Secondo il rapporto della Contea di Hennepin (Minnesota) dell’autopsia sul corpo di Floyd il decesso è avvenuto alle 21:25 del 25 maggio. La causa di morte, secondo il patologo che ha firmato il rapporto, Andrew Baker, è "l'arresto cardio-polmonare".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » lun apr 12, 2021 10:19 pm

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Messaggioda Berto » lun apr 12, 2021 10:19 pm

9) Secondo il rapporto della Contea di Hennepin (Minnesota) dell’autopsia sul corpo di Floyd il decesso è avvenuto alle 21:25 del 25 maggio. La causa di morte, secondo il patologo che ha firmato il rapporto, Andrew Baker, è "l'arresto cardio-polmonare".

Floyd è morto all'ospedale circa un'ora dopo che il poliziotto che lo stava arrestando aveva messo il suo ginocchio sul suo collo per bloccarlo e ve lo ha tenuto per 9 minuti sino all'arrivo dell'ambulanza alle 20.30 circa.
Nella foto si vede chiaramente che il peso del poliziotto grava sul ginocchio posato a terra e non su quello posto sul collo dell'arrestato.

???
George Floyd non ha smesso di respirare durante le fasi dell'arresto ed è morto all'ospedale
https://it.wikipedia.org/wiki/Morte_di_George_Floyd
La sera di lunedì 25 maggio 2020, George Perry Floyd acquistò un pacchetto di sigarette a Cup Foods, un negozio all'incrocio tra la 38ª strada e Chicago Avenue a Minneapolis in Minnesota. Un impiegato del negozio, convinto che la banconota da 20 dollari usata da Floyd fosse contraffatta, poco prima delle 20:00 lo raggiunse insieme a un collega fuori dal negozio, mentre Floyd era già al posto di guida su un SUV insieme ad altre due persone, chiedendogli quindi di restituire le sigarette ma senza successo. Il dialogo è stato filmato dalla videocamera di sicurezza. Alle 20:01 un impiegato del negozio chiamò il 911.

Alle 20:08 due agenti del dipartimento di polizia di Minneapolis (MPD), Thomas K. Lane e J. Alexander Kueng, arrivarono ed entrarono nel negozio.[11] Circa un minuto dopo si diressero verso il SUV di Floyd, ancora dall'altra parte della strada, e qui Lane intimò a Floyd di mettere le mani sul volante puntandogli la pistola. Nel frattempo il guidatore di un altro SUV, parcheggiato dietro a quello di Floyd, iniziò a registrare l'accaduto.

Dopo una breve colluttazione Floyd fu estratto dal veicolo e arrestato per aver utilizzato valuta contraffatta. Intorno alle 20:14 cadde a terra accanto all'auto della polizia e rimesso in piedi dai due agenti, secondo i pubblici ministeri, li informò di essere claustrofobico e di avere problemi a respirare. Giunsero poi altre due volanti della polizia, in seguito a una richiesta di assistenza partita dagli stessi agenti, e restarono sul posto gli ufficiali Derek Michael Chauvin e Tou Thao.

Intorno alle 20:18 i filmati di sicurezza del negozio mostrano Kueng alle prese con Floyd per almeno un minuto sul sedile posteriore del conducente[non chiaro] mentre Thao osserva la scena. Una denuncia penale presentata contro Chauvin sostiene che Floyd si rifiutò di entrare in macchina, anche dopo che gli ufficiali lo spostarono dal lato del guidatore al lato del passeggero.

Alle 20:19, in piedi sul lato del passeggero del veicolo, Chauvin trascinò Floyd attraverso il sedile posteriore, dal lato del conducente al lato del passeggero e, quindi, fuori dalla macchina, facendo cadere Floyd a terra, dove rimase steso sul marciapiede, a faccia in giù, sempre con le manette.

Floyd smise di muoversi verso le 20:20.

Altri testimoni iniziarono a filmare l'incontro e questi video vennero diffusi su Internet. Alle 20:20, un altro testimone, dalla stazione di servizio di Speedway LLC, attraverso l'incrocio riprese un video dove Floyd era a faccia in giù sul marciapiede con il ginocchio di Chauvin sul collo e con Kueng che esercitava una pressione sul busto e Lane sulle gambe mentre Thao rimaneva nelle vicinanze. Floyd può essere sentito ripetutamente dire: «Non riesco a respirare», «Per favore, per favore, per favore» e «Per favore, amico». Il testimone smise di riprendere quando Lane sembrò che gli dicesse di andarsene. Alle 20:20, una seconda persona, in piedi vicino all'ingresso del negozio, iniziò a riprendere Floyd immobilizzato dal ginocchio di Chauvin e lo diffuse in streaming su Facebook.

Memoriale nel luogo della morte di George Floyd

Verso le 20:22, gli agenti richiesero l'intervento di un'ambulanza, chiedendo inizialmente un "codice due" non di emergenza prima di inoltrare l'urgenza a un "codice tre" di emergenza. Chauvin continuava a tenere Floyd bloccato. Qualcuno chiese a Floyd: «Cosa vuoi?», Floyd risponde: «Non riesco a respirare, per favore, il ginocchio al collo, non riesco a respirare».

Alle 20:25, Floyd apparve privo di coscienza e i passanti chiesero ai poliziotti di verificare le condizioni di Floyd, esortandoli a controllare il polso.

Chauvin trattenne Floyd per 8 minuti e 46 secondi, sollevando il ginocchio dal collo di George solo dopo la richiesta dei paramedici, nonostante Floyd avesse perso coscienza già da 3 minuti. All'arrivo dei paramedici, Floyd venne successivamente condotto all'Hennepin County Medical Center, dove venne dichiarato morto.

Il sindaco Frey ed il commissario Arradondo hanno sin da subito dichiarato l'illegalità della manovra d'arresto fisico adoperata da Chauvin, per quanto i poliziotti stessi avessero dichiarato che Floyd aveva opposto resistenza all'arresto. In breve tempo viene diffuso il filmato di una telecamera di sorveglianza, che evidenzia la mendacia delle dichiarazioni dei quattro agenti di polizia, poiché nelle immagini Floyd è invece collaborativo e non si oppone all'arresto. Dopo l'immediato licenziamento dei quattro poliziotti, Chauvin viene posto in stato d'arresto in seguito alle indagini compiute dalle autorità, con il coinvolgimento dell'FBI.

Il 30 maggio 2020 viene resa nota l'autopsia del coroner dell'Hennepin County Medical Center, secondo la quale sul cadavere di Floyd non risultano segni di asfissia o strangolamento fatali per lo stesso uomo: ciononostante, vengono messe in evidenza pregresse condizioni di salute alterate di Floyd, quali problemi di ipertensione cardiaca e disturbi alle arterie coronarie, verosimilmente aggravatisi dalla manovra adoperata da Chauvin al punto da risultare letali. La famiglia di Floyd ha immediatamente richiesto una seconda autopsia indipendente.

Il 30 maggio 2020 Chauvin viene accusato di omicidio di terzo grado, nonché di omicidio colposo di secondo grado. Lo stesso giorno trapela su più testate la notizia di un suo possibile tentativo di suicidio, ragion per cui l'ex poliziotto viene posto in cella di isolamento con videosorveglianza costante e controlli di persona ogni quindici minuti. Il 31 maggio Walz dichiara che intende affidare la gestione del caso, precedentemente assegnato all'avvocato della contea di Hennepin Mike Freeman, al procuratore generale del Minnesota Keith Ellison, il quale accetta l'incarico.

Il 1º giugno, al termine di un'autopsia condotta privatamente su volere della famiglia Floyd, con la sovrintendenza dei dottori Michael Baden (università del Michigan) e Allecia Wilson, viene determinata come causa di morte l'asfissia provocata dalla manovra di Chauvin, che ha ostruito il flusso sanguigno verso il cervello nella zona del collo. Il 4 giugno, anche gli ex poliziotti Thao, Lane e Kueng vengono incriminati, e consequenzialmente posti in stato di arresto, con l'accusa di omicidio di secondo grado, mentre l'accusa di omicidio di terzo grado a carico di Chauvin diviene di secondo.[80] Viene quindi rivelato che Floyd, al momento della morte, risultava positivo al virus COVID-19, pur essendo asintomatico.


Perdere coscienza o svenire non significa smette di respirare. Infatti George Floy è morto dopo un'ora all'ospedale.
Floyd era solo svenuto ma respirava ed è morto un'ora dopo non certo per asfissia da soffiocazione. Un essere umano non può vivere per un'ora senza respirare.

Il delinquente abituale nero George Floyd non è certo morto soffocato/strangolato dal poliziotto bianco Derek Chauvin che lo stava giustamente arrestando. Far passare lo svenimento per la morte è disinformazione criminale.


Gino Quarelo
Il patologo della contea ha diagnosticato la morte a un'ora dopo il prelievo di George Floyd da parte dell'ambulanza.
Allora 3 sono le possibilità:
1) il medico patologo della contea che ha effettuato l'autopsia ha sbagliato
2) il medico patologo che ha effettuato l'autopsia ha mentito
3) il medico patologo che ha effettuato l'autopsia non ha sbagliato e ha detto e scritto il vero




Che bugiardo questo giornalista!
Omette di dire che secondo il medico legale George Floyd è morto all'ospedale un'ora dopo il fermo e il blocco a terra con la pressione sul collo, quindi non è morto asfissiato/soffocato dall'agente.



Processo Chauvin: per i medici legali è omicidio, per la difesa overdose
di Massimo Jaus
10 aprile 2021

https://www.lavocedinewyork.com/news/pr ... -overdose/

Nella seconda settimana del processo Minnesota v. Derek Chauvin la corte ha tentato di fare chiarezza su due concetti fondamentali: le cause della morte di George Floyd e la letalità della presa immobilizzante utilizzata da Chauvin. I principali protagonisti sono stati membri del personale medico e di polizia che, attraverso le loro conoscenze tecniche, hanno fornito spiegazioni dal banco dei testimoni. Ciò che è andato in onda dal tribunale della contea di Hennepin è stato quanto di più diverso dalle udienze della prima settimana, colme di commozione e rabbia.

La testimonianza più attesa è stata quella di Andrew Baker, medico legale della Contea di Hennepin. Dopo la sua autopsia del corpo di George Floyd, Baker aveva confermato la morte per omicidio. Nella giornata di venerdì 9, Baker è comparso come testimone davanti alla corte e ha confermato le cause della morte di George Floyd: “arresto cardiopolmonare complicato dall’azione di sottomissione, costrizione e compressione del collo operato dalle forze dell’ordine”. Per Baker, fra le altre cose Floyd soffriva di cardiopatia ipertensiva, una condizione che avrebbe reso il suo cuore più grande del dovuto. Chi soffre di questa patologia necessita di più ossigeno per far funzionare il cuore e, per Baker, l’adrenalina causata dalla colluttazione e l’ostruzione del collo provocata dal ginocchio di Chauvin, “sono state più di quanto Mr. Floyd potesse sopportare in virtù delle sue condizioni cardiache”.

Durante la cross-examination portata avanti dall’avvocato della difesa Eric J. Nelson, Baker ha affermato che Floyd aveva una concentrazione potenzialmente fatale di fentanyl in circolo. Incalzato dalle domande della difesa, il medico legale ha tenuto a sottolineare che la concentrazione di sostanze stupefacenti non si prestano ad interpretazioni oggettive ma devono essere studiate in relazione alla persona che le assume. È probabile che, concentrazioni così alte non fossero fatali per Floyd, ormai dipendente da tempo. Per Baker, droga e problemi cardiaci hanno contribuito alla morte ma l’intervento di Chauvin è stato fondamentale.

Per tutta la settimana, la difesa ha provato a dare credibilità alla teoria della morte per overdose da fentanyl. Tutti i medici interpellati nel corso delle giornate hanno concordato con l’autopsia di Andrew Baker: Lindsey C. Tomas, Martin J. Tobin, Bill Smock hanno parlato di “asfissia”, fra loro è volata anche la parola “omicidio”. Nonostante questo, Nelson ha tentato di mettere alle strette di testimoni. Riferendosi alla dottoressa Thomas, patologa forense, Nelson le ha posto una domanda ipotetica, “Trovi una persona [morta] a casa, nessuna lotta con la polizia, la persona non soffre di problemi cardiaci. Se tu trovassi fentanyl e metanfetamine nel sistema di questa persona a questi livelli [quelli di George Floyd], certificheresti la causa di morte come overdose?”. Per la Thomas “in assenza di altre realtà, si, la considererei un’overdose”, ma ha tenuto a precisare che, per ciò che concerne Floyd, l’azione della polizia è stata fondamentale nella morte.

Lindsey C. Thomas, patologa forense chiamata al banco dei testimoni (fotogramma da Court Tv)

La difesa, a gennaio aveva chiesto un secondo esame del veicolo di George Floyd. Chiamate a testimoniare, McKenzie Andreson e Breahna Giles hanno confermato la presenza di residui di pasticche di fentanyl negli interni della macchina. In un successivo studio, la Andreson ha trovato tracce del DNA di Floyd nei frammenti. Queste nuove scoperte sembrano aver sorpreso il giudice Peter A. Cahill.

La prima parte della settimana, invece, ha visto membri della polizia di Minneapolis salire sul banco dei testimoni. Una testimonianza straordinaria è stata offerta da Medaria Arradondo, capo della polizia di Minneapolis. Per lui, Derek Chauvin ha violato le politiche del dipartimento della polizia utilizzando la mossa di costrizione su George Floyd, “non è qualcosa che insegniamo”. Chauvin si sarebbe dovuto fermare quando Floyd smise di opporre resistenza all’arresto. Anche Jody Stiger, esperto della polizia di Los Angeles chiamato a testimoniare, non vi era bisogno di usare forza su George Floyd e l’azione di Derek Chauvin è da considerare “uso letale della forza“.

Nonostante le nuove prove sull’utilizzo di fentanyl e sulla concentrazione di droga nel sangue di Floyd, la difesa non è riuscita ad arginare le testimonianze fiume di Arradondo e Baker, i due testimoni chiave della settimana. Le evidenze a favore dell’omicidio e della cattiva condotta di Chauvin pongono fine ad una settimana all’insegna dell’expertise tecnica, laddove la prima aveva dato ampio spazio alle emozioni dei bystanders.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » lun apr 12, 2021 10:20 pm

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