Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » ven apr 16, 2021 8:35 pm

19) Sarà la giuria popolare a giudicare.
Speriamo non sia prevenuta e che non si faccia condizionare per paura dal Politicamente Corretto che ha già condannato Derek Chauvin a prescindere dalle prove vere e accertate in tribunale e non certo da quelle fittizie e fatte passare per vere dalla maipolazione mediatica.



Secondo l'autopsia del medico legale della contea, George Floyd è morto all'ospedale quasi un'ora dopo il fermo della polizia e il suo blocco a terra da parte dell'agente Derek Chauvin.
La morte non è stata causata dal soffocamento da parte dell'agente di polizia e Floyd non è morto per asfissia.
La difesa non ha mai contestato l'orario della morte stabilito dal medico legale e mai ha prodotto una diagnosi diversa con un orario di morte anticipato al momento in cui Floyd era bloccato a terra dall'agente che gli teneva in parte il ginocchio sul collo.
Il legali di Floyd e l'accusa assieme ai media schierati che già hanno condannato il poliziotto bianco, manipolano l'informazione per condizionare l'opinione pubblica e la giuria insistendo sulla tesi assunta coma un dogma per la fede del Politicamente Corretto che il povero, discriminato e buon nero Floyd sia morto soffocato dal cattivo agente bianco razzista ma non hanno prodotto nessun dato scientificamente valido, puntano all'effetto del condizionamento psico emotivo sui giurati che si trovano sottoposti ad una pressione minacciosa che assomiglia molto a un ricatto.
Io spero che buona parte dei giurati sappiano valutare senza farsi ricattare e che non si lascino coinvolgere in un processo che assomiglia più a un rito socio-religioso idolatra e razzista dove il capro espiatorio o vittima è il poliziotto bianco Derek Chauvin che deve essere sacrificato per forza anche se innocente e non colpevole.

George Floyd era un delinquente abituale e Derek Chauvin un buon poliziotto che ha fatto il suo dovere.
George Floyd è morto solo ed esclusivamente per colpa di se stesso


Tutto quello che i media non vi hanno detto sulla morte di George Floyd
Il processo di Derek Chauvin non è uno di quei casi in cui è già scritto come deve andare a finire.
13 marzo 2021

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... rge-floyd/

Questo articolo è adattato dal commento di apertura di Tucker Carlson dell’edizione dell’11 marzo del 2021 di “Tucker Carlson Tonight”.

La selezione della giuria è iniziata nel processo per omicidio di Derek Chauvin. Chauvin è uno degli agenti accusati di aver ucciso George Floyd a Minneapolis lo scorso Memorial Day. Da un certo punto di vista, il processo è una storia di crimine locale, una delle tante che si stanno svolgendo in questo momento. Ma naturalmente, è anche di gran lunga più di questo.

La morte di George Floyd ha cambiato gli Stati Uniti, profondamente e per sempre. George Floyd, ci è stato detto, non era semplicemente un individuo. Era ogni afroamericano di questo paese. Derek Chauvin non era solo un poliziotto. Era l’incarnazione fisica delle istituzioni americane. Ci è stato detto che quando Chauvin ha ucciso George Floyd, stava facendo ad un uomo quello che il nostro paese ha fatto a tutti gli afroamericani. Molte persone ci hanno detto questo, incluso Joe Biden:

Joe Biden: “Voglio solo dire qualche parola sull’orribile uccisione di George Floyd in Minnesota… Manda un messaggio molto chiaro alla comunità nera e alle vite dei neri che sono sotto minaccia ogni singolo giorno… Parlano ad una nazione dove troppo spesso è solo il colore della tua pelle a mettere a rischio la tua vita… Le ultime parole di George Floyd erano rivolte ad una nazione dove è il colore della pelle a decidere della tua sicurezza e del tuo futuro… Sono un uomo bianco. Penso di capire. Ma non riesco ad immaginarmelo.”

George Floyd è stato ucciso perché era nero. Questo è quello che ci hanno detto. Esigevano che ci credessimo, e se ne dubitavi in qualche modo, se avevi qualche domanda sui fatti di quel caso, allora eri colpevole tanto quanto quel poliziotto razzista. Un insegnante di teologia in un liceo cattolico di Columbus, in Ohio, lo ha imparato nel modo più duro.

Durante una lezione virtuale, l’insegnante Deborah DelPrince ha fatto notare che la causa della morte di George Floyd è “contestata“. Questo è assolutamente vero. Il processo non era ancora iniziato, e una disputa è al centro di ogni processo. Ma, per il crimine di aver detto questa cosa, la Diocesi Cattolica di Columbus ha licenziato Deborah DelPrince. Secondo la Diocesi, la DelPrince aveva fatto, cito, “affermazioni e opinioni personali non supportate dai fatti” sulla morte di George Floyd.

Faremo quello che non è permesso fare nelle scuole superiori cattoliche a Columbus, o in qualsiasi altro posto in America. Valuteremo, con calma e nel modo più oggettivo possibile, ciò che è successo a George Floyd quel giorno. La morte di George Floyd è stata triste. Ogni morte è triste, come spesso diciamo. Ma la domanda è: è stato un omicidio?

Questa domanda è molto importante, perché la morte di Floyd è stata usata per rimodellare il nostro modo di vivere in questo paese. Poiché è morto, abbiamo una cosa chiamata “equità”. Con il pretesto dell’equità, i nostri leader hanno sancito il razzismo sistemico in quasi tutte le nostre istituzioni, dalle quote di assunzione delle aziende ai piani di lezione degli asili nido. Agli americani è stato detto che la morte di George Floyd è stato un omicidio razzista, e che loro ne sono responsabili.

Sulla CNN, Don Lemon ha chiesto a Chris Cuomo: “Non spetta ai neri fermare il razzismo. Per fermarlo, spetta alle persone che detengono il potere in questa società contribuire a farlo, a fare il lavoro sporco. E indovinate chi sono? Chi sono, Chris?”

Cuomo ha risposto: “I bianchi”.

“I bianchi” sono responsabili. La CNN lo ha detto ad alta voce, ma molti altri si sono uniti a loro. Quell’affermazione ha portato a disordini che hanno ucciso almeno 19 persone e potrebbero continuare ad ucciderne altre. Ha distrutto centinaia di imprese. Minneapolis, dove tutto è cominciato, potrebbe non tornare mai alla normalità.

Ci sono stati disordini la scorsa estate, prima che il consiglio comunale di Minneapolis tagliasse i fondi alla polizia, e la città non è diventata più sicura da allora. Nelle prime settimane di gennaio, Minneapolis ha visto un aumento del 250% di vittime da arma da fuoco rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Il quartiere dove è morto George Floyd è ora più pericoloso che mai. I negozi sono sbarrati. I residenti lo chiamano “George Floyd Square”. Ho visitato quel quartiere qualche settimana fa, e ci ho fatto un giro, solo per vedere com’era. Ho pranzato al minimarket dove George Floyd ha usato la sua finta banconota da 20 dollari.

Era orribile. Non era migliorato, era molto peggio. Niente di quello che BLM ha fatto a Minneapolis ha migliorato la vita delle persone che ci vivono. Sabato notte, un uomo è stato colpito a morte nel quartiere. Un reporter del Washington Examiner, Joe Simonson, ha cercato di raggiungere George Floyd Square per scoprire cosa fosse successo. Ma non ha potuto. Fu informato che nessun bianco era autorizzato ad entrare. Questa è un’istantanea dell’equità che la morte di George Floyd è riuscita a giustificare.

La seconda ragione per cui valuteremo ciò che è successo a George Floyd è che è probabile che Derek Chauvin non riceva un giusto processo. Potrebbe non importarvi, ma dovrebbe. Dovrebbe importarvi, indipendentemente da chi avete votato. Ogni americano merita un processo equo, punto. Questo è il fulcro di questo paese. L’equa giustizia secondo la legge. Non c’è altro punto.

Ma come farà Chauvin ad averne uno? Centinaia di attivisti – alcuni vestiti completamente di nero – hanno guardato a vista i soldati della Guardia Nazionale fuori dal tribunale di Minneapolis per tutta la settimana. Lunedì hanno chiuso le strade fuori dal tribunale. “Abbiamo bisogno di giustizia, gente”, ha gridato uno. “Giustizia con ogni mezzo necessario”.

In altre parole, se si votasse per assolvere Derek Chauvin, la folla di manifestanti ci sta dicendo, la comunità distruggere e brucerà tutto, perché deve farlo. Sembra qualcosa di già visto nel Mississippi degli anni ’20. Ma dov’è il Dipartimento di Giustizia? Dov’è la cosiddetta Divisione dei Diritti Civili per proteggere i diritti civili di Derek Chauvin? Sì, anche i poliziotti accusati hanno diritto a un equo processo. I tuoi diritti civili non vengono sospesi quando sei accusato. Questa è l’America.

Ma naturalmente, la Divisione dei Diritti Civili non la si trova da nessuna parte. Non stanno facendo nulla. Così non sorprende che, durante la selezione della giuria, diversi aspiranti giurati abbiano espresso una certa riluttanza ad avere a che fare con il caso. Vorrebbe essere un giurato in questo processo? Non credo. Un aspirante giurato ha spiegato le minacce che avrebbe dovuto affrontare:

“È più dal punto di vista della sicurezza. Per quanto mi riguarda mi sento a mio agio e al sicuro. Ma non vorrei che qualche problema o danno arrivasse a mia moglie o alla mia famiglia… Se quegli individui che stanno la fuori per intimidire o causare danni, se sapessero dove vivo io, c’è il potenziale [che] potrebbero danneggiare la casa o imbrattare con lo spray la casa o la porta del garage. O rompere una finestra”.

Quindi i giurati sono intimiditi. Questo è il fine della giustizia oclocratica. Era lo scopo della giustizia oclocratica di 100 anni fa nel profondo Sud americano, è lo scopo della giustizia oclocratica a Minneapolis oggi. I teppisti fuori dal tribunale non vogliono che i giurati si concentrino sulle prove. Sanno che quelle prove potrebbero non favorire il loro caso. La maggior parte di quelle prove non è stata vista dalla maggior parte della popolazione americana. Lo sforzo per nascondere quelle prove è iniziato subito dopo la morte di George Floyd. Tutti hanno visto il filmato di Derek Chauvin con il ginocchio sul collo di George Floyd. È stato orribile. È anche sconcertante. Quando lo si guarda, ci si chiede “Perché un agente di polizia dovrebbe agire così? Certo, deve essere illegale“.

Nessuno nei media ha pensato di dirci che, in effetti, usare un ginocchio per trattenere un sospetto non cooperativo è la politica ufficiale del Dipartimento di Polizia di Minneapolis. Infatti, è insegnato nella loro accademia (vedi foto qui sotto).

Ma non lo sapevate la scorsa estate, perché i nostri media erano occupati a montare un caso di omicidio contro Derek Chauvin e ad usarlo per trasformare il paese, cosa che hanno fatto con successo.

Né nessuno della stampa ha pensato di riferire cosa è successo prima che Derek Chauvin mettesse il suo ginocchio sul collo di George Floyd. Le autorità del Minnesota hanno fatto in modo che nessuno vedesse il filmato della body camera che lo mostrava. Le body camera esistono in modo che possiamo sapere cosa è successo, ma hanno nascosto questo filmato. L’abbiamo visto solo perché il Daily Mail, che ha sede in Gran Bretagna e quindi leggermente meno terrorizzato e disonesto dei nostri media, ne ha avuto una copia.

Il video mostrava gli agenti che lo trattenevano per circa 20 minuti cercando di fermare un uomo che credevano avesse appena commesso il crimine di pagare con una banconota falsa da 20 dollari, un uomo che chiaramente aveva perso ogni senso della realtà. Il filmato mostrava George Floyd che implorava gli agenti di restare con lui. Stava chiaramente soffrendo. Il nastro è straziante, davvero. Alla fine, sei pieno di compassione per George Floyd. Ma non è l’immagine di un omicidio.

L’incidente è iniziato intorno alle 8 di sera del 24 maggio, quando un commesso di un negozio di alimentari ha chiamato la polizia per segnalare che George Floyd aveva cercato di fare un acquisto usando una banconota falsa. Gli agenti trovarono George Floyd in un’auto nelle vicinanze. Immediatamente, fu molto ovvio che c’era qualcosa di molto strano in lui.

George Floyd era emotivamente fuori controllo, ed è per questo che si compatisce così profondamente per lui mentre si guarda quel video. È nel panico, è terrorizzato, è isterico. La domanda è: perché? Il Dipartimento di Polizia di Minneapolis non ha una comprovata reputazione di brutalità, e questo certamente non era il primo incontro di George Floyd con le forze dell’ordine.

Tra il 1997 e il 2007, la polizia del Texas ha arrestato Floyd per un totale di nove volte, con accuse che vanno dal possesso di droga al furto. Poi, il 9 agosto 2007, George Floyd fece irruzione nella casa di una donna e le puntò una pistola all’addome davanti al suo bambino. Era una violazione di domicilio, e George Floyd ha avuto cinque anni di prigione.

Se era già stato in prigione, perché George Floyd era sull’orlo dell’isteria? Gli agenti di polizia si chiesero la stessa cosa. “Hai la schiuma intorno alla bocca”, dice uno. Un passante dice a Floyd: “Morirai di infarto“.

“Sei sotto l’effetto di qualcosa in questo momento?”, chiede un poliziotto.

“No“, dice George Floyd.

Ma questo non era affatto vero. Secondo l’ufficio del medico legale della contea di Hennepin, George Floyd non era solo “fatto”. Aveva una dose letale di fentanyl nel suo corpo, oltre alla metanfetamina. Il rapporto dell’autopsia ha mostrato che Floyd aveva 11 nanogrammi di fentanyl per millilitro di sangue nel suo corpo quando è stato analizzato in ospedale. Questo è più di tre volte la quantità di fentanyl che può uccidere una persona sana.

Di nuovo, questo non è un nostro giudizio. Questo ci arriva direttamente dal rapporto dell’autopsia, quello che la gente non ha visto fino a dopo le rivolte.

Si legge: “I segni associati alla tossicità del fentanyl includono grave depressione respiratoria, convulsioni, ipotensione, coma e morte. Negli incidenti mortali da fentanyl, le concentrazioni nel sangue sono variabili e sono state riportate fino a 3 nanogrammi di fentanyl per millilitro di sangue”.

Nessuno lo nega. Lo stesso avvocato della famiglia Floyd ammette che è vero. È “vero che l’autopsia dell’ufficio del medico legale della contea di Hennepin ha mostrato che Floyd aveva del fentanyl nel suo sistema circolatorio”, ha ammesso, ma poi ha insistito sul fatto che George Floyd sia stato effettivamente ucciso dal razzismo.

Ma stando ai fatti, il medico legale ha trovato che il cuore di George Floyd era malato, e nel Memorial Day ha definitivamente ceduto. Secondo un comunicato stampa dell’ufficio del medico legale, la causa della morte di Floyd è stata: “Arresto cardiopolmonare complicato da sottomissione, costrizione e compressione del collo da parte delle forze dell’ordine”. I fattori contribuenti includevano, cito, “malattia cardiaca arteriosclerotica e ipertensiva; intossicazione da fentanyl; uso recente di metanfetamina”. Secondo il rapporto, George Floyd era anche infetto da COVID. Questo è tanto.

In agosto, dopo mesi di rivolte, documenti relativi all’autopsia furono rilasciati in tribunale. Uno era un promemoria che dettagliava una conversazione dell’ufficio del procuratore con Andrew Baker, il medico legale capo della contea di Hennepin. Andrew Baker disse ai procuratori che, “se il signor Floyd fosse stato trovato morto nella sua casa (o in qualsiasi altro posto) e non ci fossero stati altri fattori contribuenti, avrebbe concluso che fosse una morte da overdose“. Il memo ha notato che Baker ha detto che i livelli di fentanyl di Floyd erano “piuttosto alti” ‘e che fosse un “livello fatale di fentanyl già in circostanze normali.”

In un memorandum separato, Baker ha dichiarato che “l’autopsia non ha rivelato nessuna prova fisica che suggerisca che il signor Floyd sia morto per asfissia“.

Beh, Floyd aveva problemi di respirazione. Questa è la parte più evidente nei video. Cosa spiega questo? Perché George Floyd stava dicendo agli agenti “Non riesco a respirare“?

Ecco una possibile spiegazione: Uno dei sintomi principali dell’overdose di fentanyl è la “respirazione rallentata o interrotta”, che porta all'”incoscienza” e alla morte. Questo potrebbe anche spiegare perché George Floyd stesse dicendo “non riesco a respirare” ancora molto prima che il ginocchio di qualsiasi poliziotto fosse sopra di lui. Infatti, George Floyd si lamentava di non riuscire a respirare mentre i poliziotti cercavano di metterlo in una macchina della polizia, mentre lui resisteva.

Nessuno può guardare il filmato senza provare empatia per George Floyd. È terrorizzato. Ma si tratta di omicidio? No, non lo è. Chiaramente non lo è.

Il problema è che nessuno ha visto quel filmato durante le rivolte della scorsa estate. Non gli è stato permesso. Questo potrebbe essere il motivo per cui, lo scorso giugno, il 60% degli intervistati in un sondaggio USA TODAY/Ipsos ha ritenuto che la morte di George Floyd fosse un “omicidio“. Questo era allora. Altri fatti sono emersi dietro al blackout dei media, e quella percezione di conseguenza è notevolmente cambiata.

La percentuale di persone che pensano che George Floyd sia stato assassinato è oggi scesa al 36%. In altre parole, la questione se George Floyd sia stato assassinato è, di fatto, “contestata” dalla maggioranza degli americani. La cattiva notizia è che non vi è ancora permesso di dirlo ad alta voce.


Una criminale democratica nera che incita alla violenza e minaccia la giuria

DoppioStandard
La Rappresentante democratica della Camera dei Rappresentanti, Maxine Waters: Derek Chauvin deve essere "colpevole, colpevole, colpevole" o scenderemo in strada!
L'Osservatore Repubblicano
18 aprile 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 0485168621

Maxine Waters ha istigato alla violenza quando sabato sera, dopo che si era unita ai manifestanti a Brooklyn Center, Minnesota che protestevano per la morte di Daunte Wright, ucciso dalla Polizia in un controllo, ha chiaramente detto che o Derek Chauvin (l'ex poliziotto della vicenda Geoge Floyd), il cui processo è in corso, veniva giudicato colpevole o i manifestanti avrebbero occupato le strade.
Considerato la tensione che c'è attualmente in USA, affermazioni del genere significano soffiare sul fuoco e provocare rivolte armate con saccheggi, incendi e devastazioni come abbiamo visto lo scorso anno a seguito della morte di Floyd.
Maxine Waters è la stessa però che ha criticato aspramente i repubblicani e Trump per i fatti del Campidoglio del 6 gennaio accusandoli di sedizione, istigazione alla violenza e rivolta.
Trump, nel suo discorso del 6 gennaio aveva chiaramente detto di recarsi al Campidoglio a protestare pacificamente, mentre quanto detto chiaramente da Maxine Waters sabato sera è pura istigazione alla violenza, ma sicuramente i media, facebook e twitter pro-liberal e progressisti non la penseranno così e non ci sarà nessun blocco degli account perchè se lo dice uno di sinistra è concesso.
La rappresentante Maxine Waters (D-CA) si è unita ai manifestanti sabato sera fuori dalla stazione di polizia di Brooklyn Center, Minnesota, e ha detto agli americani di scendere in strada a meno che Derek Chauvin non sia condannato per omicidio nella morte di George Floyd.
Waters si è unito ai manifestanti che sono furiosi per l'uccisione di Daunte Wright, 20 anni, mentre fuggiva dall'arresto dopo un controllo stardale all'inizio di questo mese. Gli agenti hanno scoperto che c'era un mandato d'arresto per Wright per le accuse di tentata rapina aggravata e violazione delle armi. L'ufficiale di polizia Kim Potter ha minacciato di usare il suo taser contro Wright, ma invece gli ha sparato; in seguito è morto.
L'incidente ha provocato proteste e disordini, proprio mentre il processo Chauvin si stava svolgendo a diverse miglia di distanza.
"Stiamo cercando un verdetto di colpevolezza", ha detto Waters. "E cerchiamo di vedere se tutti i discorsi che hanno avuto luogo e che hanno avuto luogo dopo aver visto quello che è successo a George Floyd portano a qualcosa, se non succede niente, allora sappiamo che dobbiamo non solo stare in strada, ma dobbiamo combattere per la giustizia", ha detto.
Chauvin, un ex ufficiale del dipartimento di Minneapolis, affronta tre accuse: omicidio involontario di secondo grado, omicidio di terzo grado e omicidio colposo di secondo grado.
Ma una condanna per omicidio colposo non sarebbe sufficiente, ha detto Waters. Il verdetto di colpevolezza doveva essere per omicidio - che, ha aggiunto, avrebbe dovuto essere omicidio di primo grado.
Waters ha detto che i Democratici avrebbero approvato una legge di riforma della polizia nonostante le obiezioni "dell'ala destra, i razzisti". Ha avuto parole dure per i repubblicani, che ha incolpato per la rivolta del Campidoglio del 6 gennaio.


WATCH — Maxine Waters: Derek Chauvin Must Be ‘Guilty, Guilty, Guilty’ or We Take to the Streets
17 aprile 2021
https://www.breitbart.com/politics/2021 ... e-streets/



Maxine Waters, nata Moore Carr (St. Louis, 15 agosto 1938), è una politica statunitense, membro della Camera dei Rappresentanti per lo stato della California.
https://it.wikipedia.org/wiki/Maxine_Waters
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » ven apr 16, 2021 8:35 pm

Minneapolis blindata: si attende il verdetto del processo a Chauvin
19 aprile 2021

https://www.cdt.ch/mondo/minneapolis-bl ... d=BVgYUdoO

Città e tribunale blindati a Minneapolis, che attende in un’atmosfera sempre più tesa il verdetto del processo a Derek Chauvin, l’ex agente bianco accusato di aver ucciso un anno fa l’afroamericano George Floyd tenendo il ginocchio sul suo collo per oltre nove minuti, nonostante mormorasse «non riesco a respirare».

Ma ad attendere la decisione della giuria è l’intero Paese, dove questo dibattimento trasmesso in diretta dai grandi network e le sparatorie che si sono susseguite anche nell’ultimo weekend costringono gli americani a confrontarsi per l’ennesima volta con la cultura della violenza e delle armi, anche da parte della polizia. E con la sua discriminazione verso le minoranze, in particolare quella nera.

Crescono intanto i timori, anche da parte dello stesso presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che un’assoluzione o una pena troppo lieve possa scatenare una nuova ondata di proteste, dopo quelle che arrivarono oltreoceano. Nei giorni scorsi ci sono già stati segnali preoccupanti. Come gli spari da un Suv che hanno ferito due uomini della guardia nazionale impegnata a presidiare la città. O il sangue di maiale sulla casa di un esperto che ha testimoniato a favore di Chauvin. Per questo sono state rafforzate le misure di sicurezza ovunque e il tribunale è diventato un fortino, circondato da alte barriere di cemento e recinzioni col filo spinato.

Prima che la giuria (metà bianca e metà afroamericana) si ritirasse in un hotel, le parti hanno tenuto i loro interventi conclusivi. Il procuratore Steve Schleicher ha accusato l’ex agente di aver tradito il suo distintivo e di aver ucciso Floyd con un «assalto», ignorando le sue disperate implorazioni, le regole sull’uso della forza e la prassi della rianimazione. Il pubblico ministero ha citato il motto del dipartimento di polizia di Minneapolis, ‘Proteggi con coraggio e servi con compassione’, sottolineando che quel giorno «tutto quello che era richiesto era solo un po’ di compassione e non ne fu dimostrata nessuna».

«Floyd non era una minaccia per nessuno e implorò aiuto sino all’ultimo respiro, finché non poté più parlare», ha proseguito, denunciando che quello non fu un intervento di polizia ma un omicidio. «Nove minuti e 29 secondi», ha ripetuto spesso, ricordando la durata della presa sul collo della vittima, ammanettato a terra davanti al negozio che lo aveva accusato di aver spacciato una banconota falsa di 20 dollari per comprare le sigarette. Immagini sconvolgenti catturate da un video diffuso poi su scala planetaria, che ha reso quel ‘gigante buono’ un’icona del più grande movimento di protesta visto in USA negli ultimi decenni. «Credete ai vostri occhi», ha concluso l’accusa riproponendo alcune sequenze.

La difesa, guidata dall’avvocato Eric Nelson, ha sostenuto che Chauvin seguì le regole dell’addestramento e ha cercato di seminare dubbi sulle cause della morte di Floyd, attribuendola ai suoi problemi di cuore, aggravati dall’uso di droghe e dal monossido di carbonio della marmitta della volante. L’ex poliziotto, incastrato anche dal suo ex comandante, ha rifiutato di testimoniare ma si è dichiarato sin dall’inizio non colpevole. Tre le accuse sul suo capo: dalla meno grave di omicidio colposo (sino a 10 anni) a quelle più pesanti di omicidio di secondo grado, ossia preterintenzionale (sino a 40 anni) e di terzo grado (sino a 25 anni), per azioni particolarmente pericolose compiute con sconsiderata indifferenza per la vita umana.



Minneapolis blindata attende il verdetto del processo Floyd
19 aprile 2021

https://www.ansa.it/sito/notizie/cronac ... 7e727.html

Città e tribunale blindati a Minneapolis, che attende in un'atmosfera sempre più tesa il verdetto del processo a Derek Chauvin, l'ex agente accusato di aver ucciso un anno fa George Floyd tenendo il ginocchio sul suo collo per oltre nove minuti, nonostante mormorasse "non riesco a respirare".

Ma ad attendere la decisione della giuria è l'intero Paese, dove questo dibattimento trasmesso in diretta dai grandi network e le sparatorie che si sono susseguite anche nell'ultimo weekend costringono gli americani a confrontarsi per l'ennesima volta con la cultura della violenza e delle armi, anche da parte della polizia. E con la sua discriminazione verso le minoranze, in particolare quella nera.

Crescono intanto i timori, anche da parte dello stesso Joe Biden, che un'assoluzione o una pena troppo lieve possa scatenare una nuova ondata di proteste, dopo quelle che arrivarono oltreoceano.

Nei giorni scorsi ci sono già stati segnali preoccupanti. Come gli spari da un Suv che hanno ferito due uomini della guardia nazionale impegnata a presidiare la città. O il sangue di maiale sulla casa di un esperto che ha testimoniato a favore di Chauvin. Per questo sono state rafforzate le misure di sicurezza ovunque e il tribunale è diventato un fortino, circondato da alte barriere di cemento e recinzioni col filo spinato.

Prima che la giuria (metà bianca e metà afroamericana) si ritirasse in un hotel, le parti hanno tenuto i loro interventi conclusivi. Il procuratore Steve Schleicher ha accusato l'ex agente di aver tradito il suo distintivo e di aver ucciso Floyd con un "assalto", ignorando le sue disperate implorazioni, le regole sull'uso della forza e la prassi della rianimazione. "Nove minuti e 29 secondi", ha ripetuto spesso, ricordando la durata della presa sul collo della vittima, ammanettato a terra davanti al negozio che lo aveva accusato di aver spacciato una moneta falsa di 20 dollari per comprare le sigarette.

La difesa, guidata dall'avvocato Eric Nelson, ha sostenuto che Chauvin seguì le regole dell'addestramento e ha cercato di seminare dubbi sulle cause della morte di Floyd, attribuendola ai suoi problemi di cuore, aggravati dall'uso di droghe e dal monossido di carbonio della marmitta della volante. L'ex poliziotto, incastrato anche dal suo ex comandante, ha rifiutato di testimoniare ma si è dichiarato sin dall'inizio non colpevole. Tre le accuse sul suo capo: dalla meno grave di omicidio colposo (sino a 10 anni) a quelle più pesanti di omicidio di secondo grado, ossia preterintenzionale (sino a 40 anni) e di terzo grado (sino a 25 anni), per azioni particolarmente pericolose compiute con sconsiderata indifferenza per la vita umana.

E anche Facebook si prepara al verdetto. Il social di Mark Zuckerberg rimuoverà le eventuali "chiamate alle armi nell'area di Minneapolis" e si impegna a "proteggere la memoria di Floyd e i membri della sua famiglia da eventuali abusi. In base a queste norme rimuoveremo i contenuti che celebrano o deridono la morte di Floyd".

Caso Floyd: processo all'ex agente Chauvin. Il procuratore: "Ha ucciso un uomo"
19 aprile 2021

https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... 148e2.html

Battute finali per il processo a Derek Chauvin, l'ormai ex poliziotto accusato di aver procurato la morte di George Floyd il 25 maggio 2020. A breve si attende la sentenza.

"Il 25 maggio 2020 George Floyd è morto a faccia in giù sul marciapiede", ha detto il procuratore Steve Schleicher, nell'arringa finale, rivolto ai giurati. "Nove minuti e 29 secondi, nove minuti e 29 secondi. Durante i quali George Floyd ha lottato disperatamente per respirare, per fare abbastanza spazio nel suo petto per respirare", ha proseguito il giudice di Minneapolis. "Ma la forza era troppa. Era intrappolato con il pavimento inflessibile sotto di lui, inflessibile come gli uomini che lo tenevano fermo, spingendolo, un ginocchio sul collo, un ginocchio contro la schiena, torcendo le dita, tenendogli le gambe per nove minuti e 29 secondi, l'imputato su di lui", ha detto ancora Schleicher che ha aggiunto: "il pavimento gli stava lacerando la pelle".

"George Floyd non era una minaccia per nessuno", ha continuato. "Non stava cercando di ferire nessuno. Tutto ciò che si chiedeva era un po' di compassione. E non ne è stata mostrata nessuna quel giorno", ha detto ancora Schleicher ai giurati. "Quello che l'imputato ha fatto a George Floyd lo ha ucciso", ha continuato. "Questo caso non si chiama Stato del Minnesota contro la polizia. La polizia è una professione nobile", ha detto. "Questo non è un procedimento contro la polizia, è un procedimento a favore della polizia", ha tenuto a sottolineare Schleicher. "L'imputato ha abbandonato i suoi valori, ha abbandonato la sua formazione e ha ucciso un uomo ...".

Cosa rischia l'ex agente Chauvin
Derek Chauvin, 44 anni, l'ex agente accusato di aver causato la morte di George Floyd, ha tre capi di imputazione: omicidio di secondo grado, omicidio di terzo grado e omicidio preterintenzionale.

Ogni reato viene giudicato singolarmente, per cui Chauvin può essere dichiarato colpevole di solo uno, o due o tutti e tre i reati, così come assolto per tutti e tre.

La giuria deve stabilire se nel processo è stato reso chiaro, "oltre ogni ragionevole dubbio", che Chauvin volesse provocare consapevolmente la morte, quando tenne il ginocchio premuto per oltre nove minuti sul collo di Floyd, sdraiato per terra, faccia in giù, mani legate dietro la schiena.

L'omicidio di secondo grado esclude la premeditazione o la presenza di 'particolare crudeltà' o il fatto che sia stato commesso assieme a un altro grave reato. L'omicidio di terzo grado chiede ai giurati di considerare se Chauvin abbia commesso un "atto molto pericoloso per gli altri, mostrando una mente perversa, senza considerazione per la vita umana". L'ultimo capo di imputazione, l'omicidio preterintenzionale, prevede che l'imputato abbia "consapevolmente assunto rischi che potevano causare la morte" di Floyd. Nessuno dei tre reati scelti dall'accusa prevede che Chauvin volesse deliberatamente uccidere Floyd.

Se l'imputato verrà dichiarato colpevole, poi toccherà al giudice, dopo aver studiato tutte le carte, in un secondo momento, stabilire la lunghezza della pena.

Oggi è la giornata dedicata alle conclusioni di accusa e difesa. Poi i giurati entreranno in camera di consiglio.

La pena
Secondo i precedenti in Minnesota, un imputato senza precedenti, come Chauvin, dichiarato colpevole di omicidio di secondo grado e preterintenzionale prende, in media, 12 anni e mezzo. La pena minima è di dieci anni, la massima è di quindici. Ma se il giudice ritiene possano esserci aggravanti, la sentenza può raggiungere un massimo di 75 anni, suddivisi così: 40 per l'omicidio di secondo grado; 25 per l'omicidio di terzo grado e 10 per l'omicidio preterintenzionale. Per Chauvin equivarrebbe a un ergastolo.

Se non c'è verdetto
Si chiama 'hung jury' e si verifica quando la giuria non raggiunge un verdetto unanime. In quel caso si rifarebbe il processo e verrebbe selezionata una nuova giuria. Anche un solo giurato può bloccare la sentenza di colpevolezza o assoluzione. I membri sono dodici.

I numeri
Cominciato l'8 marzo 2021, è il primo processo per omicidio in Minnesota trasmesso interamente in diretta dai network nazionali. Chauvin è stato arrestato il 29 maggio 2020, accusato inizialmente di omicidio di terzo grado e omicidio preterintenzionale, diventando il primo poliziotto nella storia del Minnesota ad essere incriminato per la morte di un cittadino afroamericano. Il 3 giugno 2020 è stato aggiunto l'omicidio di secondo grado. Il 12 marzo 2021 la famiglia Floyd ha ottenuto dal municipio di Minneapolis un risarcimento di 27 milioni di dollari.

Per Casa Bianca "spazio per proteste pacifiche"
"C'è spazio per proteste pacifiche. Il presidente Joe Biden non commenta prima della sentenza, per rispetto alla corte. Ma sicuramente dirà qualcosa quando verrà emesso il verdetto". Lo ha detto Jen Psaki, portavoce della Casa Bianca, rispondendo a una domanda sul processo per la morte di George Floyd avviato, oggi, alla conclusione.


George Floyd, processo Chauvin verso verdetto: giuria riunita
19 aprile 2021

https://www.adnkronos.com/george-floyd- ... Wji1E4PNQK

Dopo le arringhe di difesa e accusa si attende la decisione sull'ex agente, accusato di omicidio nel caso sulla morte dell'afroamericano

Il processo per la morte di George Floyd entra nella fase finale. Finite le arringhe, la giuria si sta riunendo per deliberare il verdetto sul caso: i giurati dovranno decidere se l'ex agente Derek Chauvin è colpevole di omicidio per aver tenuto premuto per oltre 9 minuti il ginocchio sul collo del 46enne afroamericano, che l'implorava di fermarsi.

Prima che lasciassero l'aula per iniziare le loro deliberazioni, il giudice Peter Cahill ha illustrato le istruzioni a cui si dovranno attenere: "In qualità di giurati, vi viene chiesto di prendere una decisione importante in questo caso", ha detto il giudice, chiedendo ai giurati di prendersi "il tempo necessario per riflettere attentamente sulle prove", di analizzare il motivo per cui si sta prendendo la decisione, esaminando se pregiudizi stiano influendo su di essa, di "ascoltarsi a vicenda" perché "l'ascolto di diverse prospettive può aiutarvi a identificare meglio i possibili effetti di pregiudizi nascosti", di resistere alla tentazione di "saltare a conclusioni basate su simpatie o antipatie personali" e di stare in guardia contro "generalizzazioni, sentimenti viscerali, stereotipi o pregiudizi inconsci" fino ad arrivare a un verdetto unanime.

Nella sua arringa l'avvocato Eric Nelson, difensore dell'agente, ha detto ai giurati che le informazioni che Chauvin aveva al momento in cui ha trattenuto Floyd avrebbero spinto qualsiasi agente ragionevole a intraprendere le stesse azioni, sostenendo che non ha senso affermare che altri fattori come l'uso di droghe e la situazione cardiaca non abbiano avuto "alcun ruolo" nella morte di Floyd. "Lo Stato non è riuscito a dimostrare le sue accuse oltre ogni ragionevole dubbio - ha detto Nelson - Pertanto, il signor Chauvin dovrebbe essere ritenuto non colpevole di tutte le accuse".

Nella replica il procuratore Jerry Blackwell ha invece sostenuto che Nelson abbia interpretato male la legge. "Quando parla di causalità, parla di fentanil, insufficienza cardiaca, ipertensione, dice che dobbiamo dimostrare oltre ogni ragionevole dubbio che nessuno di questi altri fattori ha avuto un ruolo", ha detto il rappresentante dell'accusa. Invece, "quello che dobbiamo dimostrare è che le azioni dell'imputato sono state un fattore causale sostanziale nella sua morte. Non deve essere l'unico fattore causale. Non deve essere il più grande fattore sostanziale. Deve solo essere uno dei fattori", ha detto Blackwell.

"Non ci sono scuse per gli abusi della polizia", ha rimarcato a più riprese il procuratore. "Hanno detto che i paramedici hanno impiegato più tempo del previsto ad arrivare. Sarebbero dovuti essere lì entro tre minuti. E il buon senso vi dirà che il semplice fatto che i paramedici abbiano impiegato più tempo di quanto il signor Chauvin possa aver pensato, non era un motivo per usare forza eccessiva o per essere indifferenti al fatto che qualcuno non respira più e non ha polso".

"È stato detto, ad esempio, che il signor Floyd è morto perché il suo cuore era troppo grande. Avete sentito quella testimonianza - ha sottolineato concludendo la sua replica -. E ora dopo aver visto tutte le prove e aver ascoltato le prove, sapete la verità, e la verità è che il motivo per cui George Floyd è morto è perché il cuore del signor Chauvin era troppo piccolo".



Gino Quarelo
Io se fossi un giurato lo assolverei completamente e senza alcun dubbio e lo proporrei per una medaglia al valor civile.
I delinquenti di qualsiasi colore della pelle e di qualsiasi etnia debbono sapere che delinquere è un male, che a violare la legge si rischia l'arresto e che opporsi all'arresto si rischia la vita e che la responsabilità di questi rischi è unicamente di chi delinque e non dei poliziotti che fanno il loro dovere.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer apr 21, 2021 6:50 am

Che schifezza umana questo Bidonario!
Ha il terrore che i giurati lo assolvino e che si scateni l'inferno a cui deve rispondere prendendo posizione, così cerca di influenzare la giuria mandando segnali di condanna nonostante questa si in clausura.
È insolito, infatti per un presidente valutare un caso del genere, prima di un verdetto.


Processo Floyd, Biden: prove "schiaccianti" contro Derek Chauvin
20 aprile 2021

https://www.askanews.it/video/2021/04/2 ... _19394941/

Il presidente Usa ha risposto a giornalisti nello Studio ovale

New York, 20 apr. (askanews) – Secondo il presidente deli Stati uniti Joe Biden le prove nel caso contro l’ex ufficiale di polizia di Minneapolis, Derek Chauvin, accusato di aver ucciso George Floyd, sono “schiaccianti”.

“Sono una buona famiglia. E chiedono pace e tranquillità a prescindere dal verdetto – ha detto riferendosi ai parenti di Floyd che ha incontrato -. Sto pregando che il verdetto sia quello giusto, penso che sia schiacciante a mio giudizio. Non lo direi se la giuria non fosse ora riunita a porte chiuse e potesse sentirmi dire questo” ha detto Biden rispondendo ai giornalisti nello Studio Ovale.


Gino Quarelo
Il fatto che la giuria non abbia ancora emesso un verdetto è il segnale che non vi è unanimità e che qualcuno o una buona parte non sono convinti che il poliziotto sia colpevole e da condannare.


RTL 102.5
@rtl1025
ore 9,54 del 20 aprile 2021

https://twitter.com/rtl1025/status/1384 ... gr%5Etweet

La giuria chiamata a esprimersi su Derek Chauvin per la morte di #GeorgeFloyd ha raggiunto il verdetto. Lo riportano i media americani, sottolineando che il verdetto sarà reso noto tra un paio d'ore, fra le 15.30 e le 16.00 di #Minneapolis


La giuria nel processo all'ex poliziotto di Minneapolis Derek Chauvin ha raggiunto un verdetto.
L'Osservatore Repubblicano
20 aprile 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 1921638144

Il Minnesota rimane sul filo del rasoio mentre le deliberazioni della giuria continuano martedì prima di decidere il destino di Chauvin, che è accusato della morte di George Floyd.
Più di 3.000 soldati della Guardia Nazionale, insieme ad agenti di polizia statale e locale, vice sceriffo e altro personale delle forze dell'ordine hanno invaso Minneapolis negli ultimi giorni, con un verdetto che incombe nel processo Chauvin, e dopo la sparatoria fatale della polizia in cui è rimasto ucciso il ventenne Daunte Wright nella vicina città di Brooklyn Center.
I procuratori e gli avvocati della difesa hanno terminato le argomentazioni di chiusura nel processo Chauvin questo lunedì dopo aver presentato i loro casi ai giurati dopo settimane di testimonianze nel mezzo delle preoccupazioni a livello nazionale su potenziali disordini che potrebbero seguire una volta raggiunto un verdetto.
Il giudice Peter Cahill ha detto che la corte è in pausa, "fino a quando non sentiremo la giuria". La deliberazione della giuria potrebbe richiedere ore, giorni o settimane. La giuria è composta da sei persone bianche e sei persone afroamericane o multirazziali.
I FATTI
1. L'omicidio di secondo grado richiede che l'accusa dimostri che Chauvin intendeva fare del male a George Floyd.
2. L'omicidio di terzo grado richiede la prova che le azioni di Chauvin erano "inequivocabilmente pericolose" e fatte con indifferenza del valore della vita.
3. L'omicidio colposo di secondo grado richiede che i giurati siano convinti che Chauvin abbia causato la morte di Floyd per negligenza e che si sia consapevolmente rappresentato nella sua mente la possibilità di causare lesioni gravi o la morte.
4. L'avvocato della difesa, Eric Nelson, ha espresso preoccupazioni sull'imparzialità della giuria, data l'attenzione dei media che il caso ha ricevuto. Ha anche citato i commenti della rappresentante Maxine Waters, Democratica della California, che ha espresso il suo sostegno ai manifestanti in Minnesota.
"Non so proprio come questa giuria possa davvero essere... che siano liberi dalla macchia di tutto questo", ha detto Nelson alla corte. "Ora che abbiamo rappresentanti degli Stati Uniti che minacciano atti di... in relazione a questo caso specifico. È sbalorditivo".
Il Giudice ha definito "irrispettoso dello stato di diritto e del potere giudiziario" che i funzionari eletti commentino l'esito del processo - ma alla fine ha negato la richiesta della difesa di dichiarare il processo nullo.
"Vi concedo che la deputata Waters potrebbe avervi dato un argomento in appello che potrebbe portare al ribaltamento dell'intero processo", ha detto il giudice.



BREAKING NEWS: L'ex poliziotto di Minneapolis Derek Chauvin riconosciuto colpevole di tutte le accuse nella morte di George Floyd
20 aprile 2021
https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 5374971132

Gino Quarelo
Non posso crederci! E' un crimine e gli USA non sono più il paese della libertà.




"L’appello penale nel sistema giudiziario americano"
Claudio Giusti

https://www.ambienteweb.org/joomla/inde ... &Itemid=67

"L'appello americano non è un nuovo dibattimento e, al contrario del procedimento di merito, viene fatto tutto per iscritto".

L’appello penale nel sistema giudiziario americano[1].

L'appello americano non è un nuovo dibattimento e, al contrario del procedimento di merito, viene fatto tutto per iscritto[2].

Le giurie americane non sbagliano mai per definizione[3], ma possono essere indotte in errore. La giuria decide sui fatti (trier of fact) ed emette un verdetto unanime[4], mentre il giudice decide la sentenza[5], ma nessuno deve motivare le proprie decisioni[6]. Se l’imputato è assolto non c’è rimedio o quasi[7], mentre se è colpevole c’è qualche speranza. Occorre però dimostrare che nel dibattimento ci sono stati degli errori di legge (segnalati da un’obbiezione della Difesa) così gravi che il processo dev’essere rifatto. Il condannato deve dimostrare che, se questi errori non ci fossero stati, il processo avrebbe potuto avere un esito diverso. Si deve poi far sopravvivere l’eventuale annullamento alle successive istanze d’appello proposte questa volta dalla Procura.

Gli appelli sono materia scritta. In appello non ci sono giurati e non si ascoltano testi, ma si verifica il verbale del processo di merito. Il condannato presenta, tramite il proprio legale, una memoria (writ of certiorari) in cui spiega le sue ragioni e la Procura espone i motivi per rigettarle. La Corte, se non respinge tutto per manifesta infondatezza, concede alle parti dieci minuti[8] per illustrare qualche punto inedito e per rispondere alle eventuali domande dei tre giudici che la compongono, poi si ritira e con tutto comodo prende una decisione che può essere quella di rigettare tutto quanto e mantenere il verdetto, oppure di annullarlo. Nel farlo la Corte può evitare qualsiasi spiegazione o emettere una di quelle complicate sentenze, piene di dissenting e concurring opinions, che fanno la gioia degli studiosi. Può anche decidere una sentenza che però non può essere utilizzata come precedente perché porta l’indicazione “unpublished”.

In Appello non si discute dell’eventuale innocenza del condannato[9]. Gli appelli non si occupano di fatti e non si rivedono le prove[10]. Le Corti d’Appello[11] non motivano sui fatti del crimine, ma sulla legge e possono rigettare l’appello senza spiegazione. La mancanza di motivazione del diniego non riguarda i fatti che provano la colpevolezza del condannato, ma la debolezza delle ragioni per cui la Corte avrebbe dovuto annullare il processo di merito. Se non hanno fornito un’opinione è perché gli argomenti proposti erano così inconsistenti da non meritare nemmeno un rigo di spiegazione.

Il sistema americano prevede, almeno in teoria, una dozzina di possibilità per chiedere e ottenere l’annullamento del processo. Di norma il condannato chiede, nell’immediatezza del verdetto, che il giudice invalidi il processo e, di fronte al rifiuto, inizia l’appello vero e proprio[12]. La parte che perde l’appello si può rivolgere alla Corte Suprema dello Stato e poi alla Corte Suprema Federale, ma sono quasi solo i condannati a morte che ne hanno la possibilità, perché le corti supreme non accettano tutti i casi e ne rigettano la gran parte senza darne spiegazione. La Corte Suprema Federale accetta otto richieste ogni mille che le arrivano e le altre 992 sono di norma rigettate senza spiegazione. Ottenere due righe di chiarimento vi fa diventare membri di un club molto esclusivo[13].

Chiusa la possibilità di annullare il processo nell’appello diretto statale il condannato può iniziare gli attacchi collaterali con l’Habeas Corpus, che non è una causa penale e non si chiama più “lo Stato[14] di Vattelapesca contro Pinco Pallino”, ma è una causa civile in cui il detenuto chiede che lo Stato dimostri che ha validi motivi per tenerlo in prigione e generalmente prende il nome del condannato e del direttore del sistema carcerario dello Stato in questione[15]. Ha inizio in una normale corte di base (court of general jurisdiction) dove il giudice non si limita alla revisione del verbale del processo, ma può prendere in considerazione fatti e prove non entrati nel dibattimento e anche autorizzare delle evidentiary hearings[16]. Il condannato può tentare di nuovo l’accidentato cammino che porta dalla corte di base a quella d’appello e poi alle corti supreme statale e federale.

Il sistema infine consente l’opportunità di portare il caso davanti alle corti federali. L’Habeas Corpus federale ha inizio in una corte distrettuale federale (almeno una per stato) e può continuare nella corte d’appello federale (11 circuiti per 50 stati), poi (teoricamente) con il giudizio En Banc dei giudici del circuito e infine di nuovo alla Corte Suprema di Washington[17]; ma qui il condannato può andare a sbattere contro i paletti temporali imposti dall’AEDPA[18] e il suo percorso giudiziario terminare per scadenza dei termini, se non è terminato ben prima per l’inaridimento delle risorse finanziarie[19].

Un caso giudiziario concluso da anni può essere riaperto in qualsiasi momento con una richiesta di nuovo processo[20], ma per convincere una corte occorre una newly discovered evidence[21]: ovvero una prova decisiva che, se fosse arrivata in aula, avrebbe potuto modificare la decisione della giuria e che, si dimostri, non poteva essere trovata al momento del processo. Ma se anche la si trovasse questa nuova prova nulla dimostra che il processo sarebbe annullato, che l’annullamento sopravvivrebbe ai successivi appelli proposti questa volta dalla Procura e che una nuova giuria riterrebbe l’imputato non colpevole. In ogni caso sia ben chiaro che le rimasticature delle vecchie prove non saranno prese in considerazione, perché tutto quello che è passato o che avrebbe potuto passare davanti ad una corte è procedural defaulted e non vale più. Si chiama finality[22].

[1] Ricordo che il termine diritto penale americano è fuorviante perché ogni giurisdizione ha i suoi codici e le sue corti e inoltre le regole per ottenere l’appello cambiano da giurisdizione a giurisdizione.

[3] “The jury decision is final. No matter how wrong or how foolish this seems, there is no appeal. A convicted defendant can also try to appeal on the ground of error at the trial. Generally speaking “error” means legal errors; it is not enough to say the jury must have been wrong, or failed to do justice, or acted stupidly. An appeal court does not try the case over again, or redecide issues of fact. (…) But overall only a small minority of losing defendant go on to a higher court. The rest give up and take their medicine.”

LAWRENCE M. FRIEDMAN, American Law. An Introduction. New York. Norton, 1998 p.193

[6] Paradossalmente, se in molti casi il giudice non ha altra possibilità se non quella di applicare una pena obbligatoria come il lwop, per sentenze su crimini meno gravi il giudice a volte si dilunga in spiegazioni, ma qui non c’è una pena già prevista bensì delle sentencing guidelines che raffrontano la gravità del crimine con i precedenti del condannato e, se il giudice si allontana dalla pena prevista, ne deve motivare le ragioni, ma sia ben chiaro che i fatti restano assoluto monopolio della giuria.

Bohm Robert, A concise Introduction to Criminal Justice. Boston, Mc Grow Hill, 2007 p 214

[8] La Corte Suprema Federale non concede più di mezz’ora a ognuna delle parti.

[10] “they are not entitled to present new evidence or testimony on appeal if that evidence or testimony could had been presented at trial. If new evidence is discovered that was unknown or unknowable to the defense at trial, than an appeal can sometimes be made on the basis of that new evidence.” Bohm Robert, A concise Introduction to Criminal Justice. Boston, Mc Grow Hill, 2007 p 225

[11] Undici stati non hanno le corti d’appello e ci si deve rivolgere direttamente alla Corte suprema.

[12] In certe giurisdizioni è necessario il permesso del giudice per andare in appello ed è estremamente difficile superare il suo divieto.

[14] O il Popolo, o il Commonwealth

[15] Gideon v. Wainwrigh, Teague v Lane, McCleskey v. Kemp.

[19] Un avvocato bravo vuole 500 dollari all’ora, uno molto bravo il doppio e per preparare l’appello occorrono centinaia di ore.

[20] Request for a new trial: può essere presentata in qualsiasi momento.
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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer apr 21, 2021 6:52 am

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Equo processo e diritto alla difesa per il poliziotto bianco

Messaggioda Berto » mer apr 21, 2021 6:54 am

20) La sentenza di condanna dell'agente Derek Chauvin è un crimine contro l'umanità che perpetua l'omicidio di Abele da parte di Caino, un'ingiustizia razzista contro i bianchi, se il poliziotto fosse stato nero o giallo o rosso con ogni probabilità non vi sarebbe stata una sentenza di colpevolezza di questo tipo.
Si tratta di una sentenza ingiusta e ideologicamente razzista, politicamente eversiva che verrà ribaltata in appello.



Omicidio Floyd, Derek Chauvin tre volte colpevole per la giuria del Minnesota
20 aprile 2021

https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... 6927a.html

L'ex agente Derek Chauvin è stato ritenuto dalla Giuria colpevole di Minneapolis per tutti e tre i capi di accusa: omicidio colposo, omicidio di secondo grado preterintenzionale e omicidio di terzo grado.

I giurati riuniti in camera di consiglio da lunedì hanno raggiunto il verdetto all'unanimità. Derek Chauvin, 44 anni, l'ex agente della polizia di Minneapolis, Minnesota, è colpevole di aver provocato la morte di George Floyd, afroamericano di 46 anni, la sera del 25 maggio 2020. Quarantasei anni, afroamericano, l'uomo era stato fermato dopo essere stato accusato dal commesso di un negozio di aver cercato di pagare con una banconota falsa da 20 dollari.

Per 9 minuti e 29 secondi, Chauvin tenne il ginocchio premuto sul collo della vittima, tenuta sdraiata a faccia in giù. Floyd disse più volte di non poter respirare, ma il poliziotto non allentò la presa. Immagini forti riprese con un telefonino che hanno sconvolto il mondo per la loro crudezza.

Il processo si è svolto a Minneapolis. Il giudice, Peter Cahill, ha chiesto a ognuno dei dodici membri della giuria popolare se fosse convinto del verdetto.

Con l'omicidio di secondo grado, l'imputato viene ritenuto colpevole di aver causato la morte di una persona senza averne l'intenzione, ma assumendone il rischio. La pena va da 10 a 15 anni di carcere, ma in alcuni casi si può arrivare a 40 anni.

Con l'omicidio di terzo grado si parla di "indifferenza alla vita umana". La pena varia da 10 a 15 anni di carcere, con un massimo di 25.

Con l'omicidio preterintenzionale, vale il principio della "colpa negligente", la più lieve rispetto alle prime due. La pena varia da tre anni e mezzo a 4 anni e nove mesi.

Chauvin è stato ritenuto colpevole per tutti e tre i capi di imputazione, quindi le pene si sommano. Sarà il giudice a decidere in un secondo momento. L'ex agente può essere condannato a un massimo di 40 anni, ma se vengono riconosciute le aggravanti può arrivare a 70.

Manifestanti in strada
La folla che a Minneapolis attendeva il verdetto del processo Floyd ha accolto la condanna con entusiasmo, applausi e cori. Scene analoghe si sono ripetute in molte altre città americane.

Anche Biden ha ascoltato in diretta il verdetto
Il presidente Usa Joe Biden ha seguito la lettura del verdetto del processo a Derek Chauvin, riconosciuto colpevole dell'omicidio dell'afroamericano Gorge Floyd, dalla West Wing della Casa Bianca.



Le accuse a Derek Chauvin spiegate bene: Cosa doveva dimostrare l'accusa - LE ISTRUZIONI IMPARTITE ALLA GIURIA PRIMA DEL VERDETTO.
L'Osservatore Repubblicano
21 aprile 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 5341636802

L'ex ufficiale di polizia di Minneapolis Derek Chauvin è accusato di omicidio di secondo e terzo grado e omicidio colposo nella morte di George Floyd lo scorso maggio.
Il giudice Peter Cahill ha letto le 14 pagine di istruzioni ai giurati lunedì, delineando le tre accuse.
Secondo la legge del Minnesota, una persona che causa la morte di un'altra persona, senza l'intenzione di causarne la morte, mentre commette o tenta di commettere un reato, è colpevole di omicidio di secondo grado, ha detto il giudice.
L'omicidio di secondo grado non richiede che l'accusa dimostri che Chauvin avesse "l'intenzione" di uccidere Floyd, ma l'accusa deve dimostrare che Chauvin abbia tentato di commettere il reato sottostante di aggressione di terzo grado. L'aggressione è definito come l'inflizione intenzionale di danni fisici, quindi gli accusatori devono provare che Chauvin avesse "intenzionalmente" usato la forza illegalmente e senza il consenso e che ciò abbia portato a dei "danni fisici".
Chiunque sia colpevole di omicidio di terzo grado secondo la legge statale del Minnesota ha causato la morte di un'altra persona perpetuando un atto "inequivocabilmente pericoloso" per gli altri ed evincendo una mente depravata, senza riguardo per la vita umana, ma senza intenzione di causarne la morte, ha spiegato il giudice.
E l'omicidio colposo di secondo grado richiede che i giurati siano convinti che Chauvin abbia causato la morte di Floyd per negligenza e che abbia si sia consapevolmente rappresentato nella sua mente la possibilità di causare lesioni gravi o la morte.
Le accuse plurime contro Chauvin dovevano essere considerate separatamente, ha detto il giudice. Questo significa che l'imputato può essere trovato "colpevole" o "non colpevole" di una o tutte le accuse, "a seconda delle prove e del peso che gli darete sotto le istruzioni della corte".
Secondo il diritto comune americano, Chauvin è presunto innocente delle accuse mossegli fino a quando non si provi la sua colpevolezza "oltre ogni ragionevole dubbio". Tale prova, come ha spiegato il giudice, è "basata sulla ragione e sul buon senso" e su come "uomini e donne ordinariamente prudenti agirebbero nei loro affari più importanti". Non significa un "dubbio fantasioso o capriccioso", né un dubbio che vada "oltre ogni ragionevole possibilità", ha detto il giudice.
"Decidere le questioni di fatto è vostra esclusiva responsabilità", ha continuato il giudice. "Nel farlo, dovete considerare tutte le prove che avete sentito e visto in questo processo, e dovete trascurare qualsiasi cosa possiate aver sentito o visto altrove su questo caso".
I giurati selezionati per il caso hanno detto di poter valutare le prove in modo equo ed imparziale.
Il giudice ha anche ricordato loro questo mentre si avviavano alla deliberazione. Il giudice ha detto ai giurati che non devono lasciare che pregiudizi (anche inconsapevoli), passioni, simpatie o opinioni pubbliche influenzino la loro decisione, e non devono considerare alcuna conseguenza o pena. Ha detto che il verdetto dovrà essere unanime e basato solo sulle prove presentate in tribunale e previste dalla legge.
"Dovete essere assolutamente giusti", ha detto il giudice ai giurati lunedì, aggiungendo: "Questo caso è nelle vostre mani come giudici dei fatti. Sono certo che vi rendete conto che questo caso è importante e serio, e quindi, merita la vostra attenta considerazione".
Ad ogni giurato è stata data una copia delle istruzioni di 14 pagine lette ad alta voce in tribunale lunedì prima che gli avvocati di entrambe le parti iniziassero i loro argomenti di chiusura.
"È vostro dovere decidere le questioni di fatto in questo caso. È mio dovere darvi le regole della legge che dovete applicare per arrivare al vostro verdetto", ha detto Cahill. "Dovete seguire e applicare le regole della legge come io ve le do, anche se credete che la legge sia o debba essere diversa".
Dopo che gli avvocati di entrambe le parti hanno concluso gli argomenti di chiusura lunedì, l'avvocato difensore di Chauvin, Eric Nelson, aveva chiesto a Cahill di dichiarare l'annullamento del processo, sostenendo che ci fosse una "alta probabilità" che i giurati fossero stati esposti ai commenti controversi fatti dalla rappresentante Maxine Waters, Democratica della California, nella vicina Brooklyn Center, in Minnesota.
La Waters aveva dette alla telecamere dei giornalisti che seguivano la protesta che "dobbiamo stare in strada e dobbiamo diventare più attivi, dobbiamo diventare più conflittuali. Dobbiamo assicurarci che sappiano che facciamo sul serio".
"E ora che abbiamo [un] rappresentante degli Stati Uniti... che minaccia atti di violenza in relazione a questo caso specifico, è sbalorditivo", ha detto Nelson alla corte lunedì, mentre tentava di sostenere che la giuria potesse essere stata indebitamente influenzata da fattori esterni. Anche se il giudice ha negato la richiesta della difesa, ha detto: "Vi concedo che la deputata Waters potrebbe avervi dato un argomento in appello che potrebbe portare a ribaltare l'intero processo".
Il giudice aveva inizialmente lasciato cadere l'accusa di omicidio di terzo grado contro Chauvin l'anno scorso, ma mentre la selezione della giuria stava avvenendo a marzo, la Corte d'Appello ha cercato di bloccare il processo. Una sentenza della Corte Suprema del Minnesota ha infine costretto il giudice a reintegrare l'accusa di omicidio di terzo grado secondo la legge statale.
L'ex poliziotto di Minneapolis Derek Chauvin è stato riconosciuto colpevole di tutte le accuse nella morte di George Floyd poco fa.



"L’appello penale nel sistema giudiziario americano"
Claudio Giusti

https://www.ambienteweb.org/joomla/inde ... &Itemid=67

"L'appello americano non è un nuovo dibattimento e, al contrario del procedimento di merito, viene fatto tutto per iscritto".

L’appello penale nel sistema giudiziario americano[1].

L'appello americano non è un nuovo dibattimento e, al contrario del procedimento di merito, viene fatto tutto per iscritto[2].

Le giurie americane non sbagliano mai per definizione[3], ma possono essere indotte in errore. La giuria decide sui fatti (trier of fact) ed emette un verdetto unanime[4], mentre il giudice decide la sentenza[5], ma nessuno deve motivare le proprie decisioni[6]. Se l’imputato è assolto non c’è rimedio o quasi[7], mentre se è colpevole c’è qualche speranza. Occorre però dimostrare che nel dibattimento ci sono stati degli errori di legge (segnalati da un’obbiezione della Difesa) così gravi che il processo dev’essere rifatto. Il condannato deve dimostrare che, se questi errori non ci fossero stati, il processo avrebbe potuto avere un esito diverso. Si deve poi far sopravvivere l’eventuale annullamento alle successive istanze d’appello proposte questa volta dalla Procura.

Gli appelli sono materia scritta. In appello non ci sono giurati e non si ascoltano testi, ma si verifica il verbale del processo di merito. Il condannato presenta, tramite il proprio legale, una memoria (writ of certiorari) in cui spiega le sue ragioni e la Procura espone i motivi per rigettarle. La Corte, se non respinge tutto per manifesta infondatezza, concede alle parti dieci minuti[8] per illustrare qualche punto inedito e per rispondere alle eventuali domande dei tre giudici che la compongono, poi si ritira e con tutto comodo prende una decisione che può essere quella di rigettare tutto quanto e mantenere il verdetto, oppure di annullarlo. Nel farlo la Corte può evitare qualsiasi spiegazione o emettere una di quelle complicate sentenze, piene di dissenting e concurring opinions, che fanno la gioia degli studiosi. Può anche decidere una sentenza che però non può essere utilizzata come precedente perché porta l’indicazione “unpublished”.

In Appello non si discute dell’eventuale innocenza del condannato[9]. Gli appelli non si occupano di fatti e non si rivedono le prove[10]. Le Corti d’Appello[11] non motivano sui fatti del crimine, ma sulla legge e possono rigettare l’appello senza spiegazione. La mancanza di motivazione del diniego non riguarda i fatti che provano la colpevolezza del condannato, ma la debolezza delle ragioni per cui la Corte avrebbe dovuto annullare il processo di merito. Se non hanno fornito un’opinione è perché gli argomenti proposti erano così inconsistenti da non meritare nemmeno un rigo di spiegazione.

Il sistema americano prevede, almeno in teoria, una dozzina di possibilità per chiedere e ottenere l’annullamento del processo. Di norma il condannato chiede, nell’immediatezza del verdetto, che il giudice invalidi il processo e, di fronte al rifiuto, inizia l’appello vero e proprio[12]. La parte che perde l’appello si può rivolgere alla Corte Suprema dello Stato e poi alla Corte Suprema Federale, ma sono quasi solo i condannati a morte che ne hanno la possibilità, perché le corti supreme non accettano tutti i casi e ne rigettano la gran parte senza darne spiegazione. La Corte Suprema Federale accetta otto richieste ogni mille che le arrivano e le altre 992 sono di norma rigettate senza spiegazione. Ottenere due righe di chiarimento vi fa diventare membri di un club molto esclusivo[13].

Chiusa la possibilità di annullare il processo nell’appello diretto statale il condannato può iniziare gli attacchi collaterali con l’Habeas Corpus, che non è una causa penale e non si chiama più “lo Stato[14] di Vattelapesca contro Pinco Pallino”, ma è una causa civile in cui il detenuto chiede che lo Stato dimostri che ha validi motivi per tenerlo in prigione e generalmente prende il nome del condannato e del direttore del sistema carcerario dello Stato in questione[15]. Ha inizio in una normale corte di base (court of general jurisdiction) dove il giudice non si limita alla revisione del verbale del processo, ma può prendere in considerazione fatti e prove non entrati nel dibattimento e anche autorizzare delle evidentiary hearings[16]. Il condannato può tentare di nuovo l’accidentato cammino che porta dalla corte di base a quella d’appello e poi alle corti supreme statale e federale.

Il sistema infine consente l’opportunità di portare il caso davanti alle corti federali. L’Habeas Corpus federale ha inizio in una corte distrettuale federale (almeno una per stato) e può continuare nella corte d’appello federale (11 circuiti per 50 stati), poi (teoricamente) con il giudizio En Banc dei giudici del circuito e infine di nuovo alla Corte Suprema di Washington[17]; ma qui il condannato può andare a sbattere contro i paletti temporali imposti dall’AEDPA[18] e il suo percorso giudiziario terminare per scadenza dei termini, se non è terminato ben prima per l’inaridimento delle risorse finanziarie[19].

Un caso giudiziario concluso da anni può essere riaperto in qualsiasi momento con una richiesta di nuovo processo[20], ma per convincere una corte occorre una newly discovered evidence[21]: ovvero una prova decisiva che, se fosse arrivata in aula, avrebbe potuto modificare la decisione della giuria e che, si dimostri, non poteva essere trovata al momento del processo. Ma se anche la si trovasse questa nuova prova nulla dimostra che il processo sarebbe annullato, che l’annullamento sopravvivrebbe ai successivi appelli proposti questa volta dalla Procura e che una nuova giuria riterrebbe l’imputato non colpevole. In ogni caso sia ben chiaro che le rimasticature delle vecchie prove non saranno prese in considerazione, perché tutto quello che è passato o che avrebbe potuto passare davanti ad una corte è procedural defaulted e non vale più. Si chiama finality[22].

[1] Ricordo che il termine diritto penale americano è fuorviante perché ogni giurisdizione ha i suoi codici e le sue corti e inoltre le regole per ottenere l’appello cambiano da giurisdizione a giurisdizione.

[3] “The jury decision is final. No matter how wrong or how foolish this seems, there is no appeal. A convicted defendant can also try to appeal on the ground of error at the trial. Generally speaking “error” means legal errors; it is not enough to say the jury must have been wrong, or failed to do justice, or acted stupidly. An appeal court does not try the case over again, or redecide issues of fact. (…) But overall only a small minority of losing defendant go on to a higher court. The rest give up and take their medicine.”

LAWRENCE M. FRIEDMAN, American Law. An Introduction. New York. Norton, 1998 p.193

[6] Paradossalmente, se in molti casi il giudice non ha altra possibilità se non quella di applicare una pena obbligatoria come il lwop, per sentenze su crimini meno gravi il giudice a volte si dilunga in spiegazioni, ma qui non c’è una pena già prevista bensì delle sentencing guidelines che raffrontano la gravità del crimine con i precedenti del condannato e, se il giudice si allontana dalla pena prevista, ne deve motivare le ragioni, ma sia ben chiaro che i fatti restano assoluto monopolio della giuria.

Bohm Robert, A concise Introduction to Criminal Justice. Boston, Mc Grow Hill, 2007 p 214

[8] La Corte Suprema Federale non concede più di mezz’ora a ognuna delle parti.

[10] “they are not entitled to present new evidence or testimony on appeal if that evidence or testimony could had been presented at trial. If new evidence is discovered that was unknown or unknowable to the defense at trial, than an appeal can sometimes be made on the basis of that new evidence.” Bohm Robert, A concise Introduction to Criminal Justice. Boston, Mc Grow Hill, 2007 p 225

[11] Undici stati non hanno le corti d’appello e ci si deve rivolgere direttamente alla Corte suprema.

[12] In certe giurisdizioni è necessario il permesso del giudice per andare in appello ed è estremamente difficile superare il suo divieto.

[14] O il Popolo, o il Commonwealth

[15] Gideon v. Wainwrigh, Teague v Lane, McCleskey v. Kemp.

[19] Un avvocato bravo vuole 500 dollari all’ora, uno molto bravo il doppio e per preparare l’appello occorrono centinaia di ore.

[20] Request for a new trial: può essere presentata in qualsiasi momento.




Benkő Balázs
Gino Quarelo
non capisco come mai tutte e tre le imputazioni possono essere confermate nello stesso tempo, pur essendo contraddittori tra loro. Se lo so correttamente, sono state formulate in questo caso proprio per non far scappare l'imputato se l'una o l'altra non risulta confermata. Così, con tutti i tre capi di accusa aggiudicati, il verdetto mi sembra il risultato di intimidazione politica ("se la corte e i giurati emettono un verdetto di non colpevolezza anche per una sola imputazione, saranno perseguitati come nemici del progresso e del popolo") e non di giurisprudenza.

Gino Quarelo
Esatto è proprio così come scrivi. Intimidazione politica, ideologica, razziale, un crimine contro l'umanità.



Condannato il poliziotto che "uccise" Floyd (malato di cuore e sotto effetto di droghe),è stato dichiarato colpevole per tutti i tre capi di imputazione.
Flaminio Federico Secondo

https://www.facebook.com/flaminio.march ... 4093489540

La pena verrá stabilita fra tre settimane,ma si attendono almeno 70 anni di carcere,in pratica un ergastolo,in USA non esistono salvo rarissimi casi,sconti di pena.
La paura di disordini da parte degli afroamericani ha influenzato la sentenza e l'ascesa al potere di Biden ha rafforzato la propensione alla condanna.
Mi sa che i poliziotti americani d'ora in poi diventeranno come quelli italiani e staranno molto attenti a usare le maniere forti.
Vedremo....io una Polizia arrivata ormai a temere di sfiorare con una manata un criminale per non finire sul banco degli imputati non la chiamo piú Polizia.Sará il trionfo della delinquenza.




Una sentenza criminale

Anche se Joe Biden ha espresso la sua approvazione alla sentenza di condanna, l’avvocato Dershowitz, che di diritto se ne intende di sicuro molto di più, ha criticato la decisione presa sotto la spada di Damocle della minaccia di mettere a ferro e fuoco la città; qui le sue parole:
Emanuel Segre Amar

https://www.facebook.com/emanuel.segrea ... 0376361049

“Well first, what was done to George Floyd by Officer Chauvin was inexcusable morally. But the verdict is very questionable because of the outside influences from people like Al Sharpton and Maxine Waters. Their threats and intimidation and hanging the ‘Sword of Damocles’ over the jury – basically saying that if you don’t convict on the murder charge, or all the charges, the cities will burn, the country will be destroyed – seeped into the jury room because the judge made a terrible mistake by not sequestering a jury. So the judge himself said that this case may be reversed on appeal and I think it might be reversed on appeal. I think it should be reversed on appeal….”
Per Dershowitz, dunque, il verdetto appare molto dubbio nella sua correttezza, e pensa che dovrà essere modificato in appello (sempre nella speranza che venga meno la solita minaccia di violenza)

Anche se Joe Biden ha espresso la sua approvazione, l’avvocato Dershowitz, che di diritto se ne intende di sicuro molto di più, ha criticato la decisione presa sotto la spada di Damocle della minaccia di mettere a ferro e fuoco la città; qui le sue parole:
′′ Bene, prima di tutto, quello che è stato fatto a George Floyd dall'agente Chauvin era ingiustificabile moralmente. Ma il verdetto è molto discutibile a causa delle influenze esterne di persone come Al Sharpton e Maxine Waters. Le loro minacce e intimidazioni e l'impiccagione della ′′ Spada di Damocle ′′ sulla giuria - in pratica dicendo che se non si condanna per l'accusa di omicidio, o tutte le accuse, le città bruceranno, il paese sarà distrutto - si è spinto nella stanza della giuria perché il giudice ha commesso un terribile errore non sequestrando una giuria. Così il giudice stesso ha detto che questo caso potrebbe essere invertito in appello e penso che possa essere invertito con appello. Penso che vada invertito all'appello...."
Per Dershowitz, dunque, il verdetto appare molto dubbio nella sua correttezza, e pensa che dovrà essere modificato in appello (sempre nella speranza che venga meno la solita minaccia di violenza).



«Un processo criminale non è una ricerca della verità. Gli scienziati cercano la verità. I filosofi cercano la moralità. Un processo criminale cerca solo un risultato: la prova oltre ogni ragionevole dubbio.»
(Alan Dershowitz)

https://it.wikipedia.org/wiki/Alan_Dershowitz

Alan Morton Dershowitz (New York, 1º settembre 1938) è un avvocato, giurista, accademico e commentatore politico statunitense.

Professore presso la facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Harvard dall'età di 28 anni, fu all'epoca il più giovane accademico ad avere assunto la docenza presso tale istituzione; è internazionalmente noto per avere difeso in giudizio famosi imputati di crimini vari, nonché per avere ottenuto tredici assoluzioni, annullamenti e ribaltamenti in appello ("overturning") su quindici casi di omicidio.





Alcuni Democratici sono "molto arrabbiati" con Maxine Waters e sosterranno la mozione di censura, con conseguente perdita della poltrona per la democratica della Californiana.
L'Osservatore Repubblicano
21 aprile 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 0314936638

Alcuni legislatori Democratici sono, secondo quanto riferito, "molto arrabbiati" con le osservazioni fatte da Maxine Waters (D-CA) durante il fine settimana sul processo Chauvin che sono disposti a sostenere la sua censura presentata dal Partito Repubblicano, che la priverebbe della sua posizione di presidente della Commissione per i servizi finanziari della Camera.
Waters ha detto durante una protesta in Minnesota durante questo fine settimana che i "manifestanti" stavano "cercando un verdetto di colpevolezza", e che se non avrebbero ottenuto ciò che volevano, allora "non possiamo andarcene". Per quanto riguarda ciò che i "manifestanti" avrebbero dovuto fare se non avessero ottenuto il verdetto che desideravano, la Waters aveva risposto che gli attivisti avrebbero dovuto "stare in strada", "diventare più attivi" e "più conflittual".
Il reporter di Fox News, Chad Pergram, ha riferito che la rabbia tra alcuni Democratici si è "metastatizzata" dopo che il giudice Peter Cahill, che presiede il caso che coinvolge la morte di George Floyd, ha rimproverato la Waters in diretta televisiva durante le discussioni di chiusura del processo.
"Alcuni Democratici hanno ammesso privatamente di non essere contenti che la presidente della Camera Nancy Pelosi (D-CA) abbia detto che la Waters non debba scusarsi", ha scritto Pergram. "Alla Fox è stato detto che molti democratici sono arrabbiati con la Waters, sono preoccupati per l'ottica di una potenziale violenza collegabile a lei e ai Democratici in generale".
Pergram ha notato che i Democratici più moderati siano stati in qualche modo danneggiati durante le ultime elezioni, dopo che i membri della estrema sinistra del partito hanno spinto il movimento "Defund the Police". Il motivo per cui questi Democratici sono arrabbiati con la Waters non sembra essere basato su alcun tipo di disapprovazione morale per quello che ha detto, ma piuttosto perché sono "preoccupati per l'ottica di una potenziale violenza collegabile a lei e ai Democratici in generale".
Pergram ha notato che la maggioranza dei Democratici alla Camera è così sottile in questo momento che possono permettersi di perdere solo due voti dalla loro parte. "Un Democratico informato ha detto a Fox che alcuni membri Democratici sono così arrabbiati con la Waters che vorrebbero cogliere l'opportunità di censurarla", ha concluso Pergram. "Quindi, la risoluzione di censura di McCarthy potrebbe davvero stare in piedi".
McCarthy, il leader dei Repubblicani alla Camera, ha detto in una dichiarazione durante il fine settimana che avrebbe preso provvedimenti contro la Waters se la presidente della Camera Nancy Pelosi si fosse rifiutata di farlo. Lunedì, la Pelosi ha detto di pensare che la Waters non debba scusarsi, e l'addetta stampa della Casa Bianca Jen Psaki ha evitato di rispondere direttamente se Joe Biden abbia sostenuto le osservazioni della Waters secondo cui le proteste dovrebbero "diventare più conflittuali".
La Waters è apparsa riaffermare le sue osservazioni durante un'intervista questo lunedì, sostenendo - senza prove - che i Repubblicani la stessero attaccando perché starebbero cercando di raccogliere fondi dal "KKK" e dai "suprematisti bianchi".
La Waters ha affermato che i suoi commenti sull'essere "conflittuale" riguardavano "il confronto con il sistema giudiziario" ed "il confronto con la polizia in corso".
"Non sono preoccupata se continueranno a distorcere quello che dico. Questo è quello che loro sono e questo è il modo in cui loro agiscono", ha detto la Waters senza fornire alcun argomento che i suoi avversari abbiano effettivamente distorto i commenti che ha fatto. "E non mi farò intimidire da loro".
- Scopri chi è Maxine Waters, la democratica californiana che ha sempre sostenuto la violenza di piazza, nel nostro articolo in uscita oggi, alle 20.30!



Per i dem i palesi incitamenti alla violenza della Rappresentante Maxine Waters non esistono. Le osservazioni per loro sono state prese "fuori contesto".
L'Osservatore Repubblicano
21 aprile 2021

https://www.facebook.com/ORepubblicano/ ... 7864903883

Al contraio le osservazioni e le affermazioni di Trump e dei repubblicani invece incitano sempre alla violenza e all'odio razziale.
Il leaderdi maggioranza Hoyer in perfetto stile "Il Padrino" ha minacciato idi mozioni di censura i repubblicani che i dem ritengono abbiano usato una retorica pericolosa...
Questi sono i dem. Ipocriti, falsi, con la doppia morale e il doppio standard e con la scusa del razzismo e del politicamente corretto giustificano l'ingiustificabile e cercano di censurare gli avversari politici fregandosene delle regole e della legge.
I democratici bloccano la mozione per censurare Waters sui commenti del processo Chauvin
I Democratici della Camera martedì hanno sconfitto una mossa per censurare la presidente del Comitato per i Servizi Finanziari Maxine Waters per i commenti che ha espresso ai manifestanti vicino a Minneapolis che alcuni hanno accusato che potrebbero incitare alla violenza e interferire nel processo di Derek Chauvin.
I democratici si sono radunati per sconfiggere la mozione del leader della minoranza della Camera Kevin McCarthy per censurare Waters per aver detto ai manifestanti di rimanere nelle strade e "diventare più conflittuali" se Chauvin, un ex ufficiale di polizia, non fosse stato giudicato colpevole delle accuse di aver ucciso George Floyd, un uomo di colore morto sotto la sua custodia.
McCarthy ha definito i commenti di Waters "pericolosi".
Waters ha anche chiesto un verdetto di colpevolezza, provocando un rimprovero da parte del giudice del processo Chauvin, che ha affermato che ciò potrebbe consentire un appello e di avere successo.
Ma i democratici martedì hanno difeso la Waters e hanno detto che le sue osservazioni sono state prese "fuori contesto". Waters non stava sostenendo la violenza, ma piuttosto stava invocando la terminologia usata per sostenere i diritti civili, hanno detto.
"Affrontare significa trovarsi faccia a faccia con ciò che si deve affrontare, e questo è ciò che ha detto", ha detto il leader della maggioranza alla Camera Steny Hoyer, un democratico del Maryland, quando un giornalista ha chiesto come i leader democratici intendevano rispondere alla Waters. "Non implica violenza".
Hoyer ha chiamato la misura di McCarthy una mossa politica "gotcha" e ha detto che la Waters era giustificata nei suoi commenti alle persone nella zona di Brooklyn Center, Minnesota, che stavano protestando per la morte di un uomo di colore colpito dalla polizia.
"Le osservazioni della presidente Waters riflettono la profonda rabbia e il senso di disperazione che lei e molti altri, me compreso, provano quando vediamo gli afroamericani uccisi durante gli incontri con le nostre forze dell'ordine e le loro famiglie non vedono giustizia", ha detto Hoyer.
Hoyer ha avvertito che la mozione di censura potrebbe portare a "numerose risoluzioni dal mio lato del corridoio" contro i legislatori GOP che i Democratici credono abbiano usato una retorica pericolosa. Il mese scorso i democratici hanno votato per togliere le assegnazioni dei comitati alla matricola repubblicana Marjorie Taylor Greene per i post sui social media prima della sua elezione che sembravano sostenere la violenza contro i democratici, compresa la presidente Nancy Pelosi.
Pelosi, un democratico della California, e il leader della maggioranza del Senato Chuck Schumer, un democratico di New York, hanno anche difeso Waters.
La sconfitta della censura arriva dopo che i principali leader democratici della nazione hanno sostenuto il verdetto di colpevolezza.
Il presidente Joe Biden e Schumer hanno entrambi suggerito che Chauvin dovrebbe essere trovato colpevole.
"Spero che sia fatta giustizia alla famiglia Floyd", ha detto Schumer.
Biden ha definito le prove del caso "schiaccianti" e ha detto ai giornalisti che sta "pregando per il giusto verdetto".
Lunedì, il giudice del processo Chauvin Peter Cahill ha detto all'avvocato di Chauvin che il commento di Waters potrebbe fornire le basi per un appello di successo.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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