Io non mi inginocchio di fronte al male

Re: Io non mi inginocchio di fronte al male

Messaggioda Berto » gio ago 27, 2020 6:11 am

Questi sono il male peggiore, l'alleanza infernale:
gli internazi comunisti atei e cristiani e i nazi maomettani, cresciuto all'ombra e sotto la protezione del Partito Democratico americano, una mostruosità disumana.




Black Lives Matter: "Noi siamo marxisti indottrinati" - Parte I
Soeren Kern
Soeren Kern è senior fellow al Gatestone Institute di New York.
13 luglio 2020

https://it.gatestoneinstitute.org/16228 ... Y.facebook

Black Lives Matter (BLM) è un movimento rivoluzionario marxista finalizzato a trasformare gli Stati Uniti in una distopia comunista. BLM afferma che vuole abolire la famiglia nucleare, la polizia, le prigioni e il capitalismo. I leader del movimento hanno minacciato di "distruggere il sistema" se le loro richieste non saranno soddisfatte. Dispongono anche di milizie addestrate. Nella foto: Un uomo impugna una bandiera americana capovolta con l'acronimo "BLM", a una marcia di protesta a Boston, in Massachusetts, il 22 giugno 2020. (Foto di Joseph Prezioso/AFP via Getty Images)

Un recente sondaggio del Pew Research Center ha rilevato che più di due terzi degli americani appoggiano il movimento Black Lives Matter. Questo elevato livello di sostegno induce a chiedersi cosa l'opinione pubblica sappia esattamente di BLM.

In apparenza, Black Lives Matter si presenta come un movimento di base dedito ai nobili compiti di combattere il razzismo e la brutalità della polizia. Ma andando al di là delle apparenze si scopre che BLM è un movimento rivoluzionario marxista finalizzato a trasformare gli Stati Uniti – e il mondo intero – in una distopia comunista.

Questo è il primo di due articoli che evidenzia come:

I fondatori di BLM ammettono apertamente di essere degli ideologi marxisti. Tra i loro mentori dichiarati spiccano gli ex membri dei Weather Underground, un gruppo terroristico della Sinistra radicale che, negli anni Sessanta e Settanta, tentò di indure una rivoluzione comunista negli Stati Uniti. Black Lives Matter è vicino al dittatore venezuelano Nicolas Maduro, le cui politiche socialiste hanno portato al crollo economico e hanno arrecato un'indicibile sofferenza a milioni di persone in quel Paese.

BLM afferma di voler abolire la famiglia nucleare, la polizia, le prigioni, l'eteronormatività e il capitalismo. Black Lives Matter e i gruppi a esso associati chiedono una moratoria su affitti, mutui e bollette, nonché risarcimenti danni per una lunga lista di rimostranze. I leader di BLM hanno minacciato di "distruggere il sistema" se le loro richieste non saranno soddisfatte. Stanno anche addestrando delle milizie, sulla falsariga del movimento militante delle Black Panthers, le Pantere Nere degli anni Sessanta.

Black Lives Matter, che non è registrata come organizzazione no-profit, ha raccolto decine di migliaia di dollari in donazioni. Le finanze di BLM sono opache. Le donazioni destinate al movimento vengono raccolte da ActBlue, una piattaforma d raccolta fondi collegata al Partito Democratico e alle cause a esso associate. In effetti, i leader del BLM hanno confermato che il loro obiettivo immediato è quello di rimuovere dalla carica il presidente americano Donald J. Trump.

Ma soprattutto, la premessa principale del BLM si basa su una menzogna: ossia che gli Stati Uniti sono "in guerra" con gli afro-americani. I neri non vengono sistematicamente presi di mira dai bianchi. Cinquant'anni dopo la firma del Civil Rights Act del 1964, più di tre americani su quattro, bianchi e neri, concordano sul fatto che sono stati compiuti dei progressi reali per sbarazzarsi della discriminazione razziale. Gli studiosi rilevano che l'incapacità del Black Lives Matter di produrre solide prove empiriche del razzismo sistemico spiega perché i suoi leader continuano a "estendere e aggravare" la condanna per includere l'intero ordine politico e sociale americano.

Il BLM nelle sue stesse parole

"In realtà, noi abbiamo una struttura ideologica. Alicia [Garza] e io, in particolare, siamo degli organizzatori qualificati. Siamo marxisti indottrinati. Abbiamo una profonda conoscenza delle teorie ideologiche." – Patrisse Cullors, co-fondatrice di BLM, 22 luglio 2015.

"Se questo Paese non ci dà ciò che vogliamo, allora distruggeremo questo sistema e lo sostituiremo. Chiaro? E potrei parlare metaforicamente. Potrei parlare in senso letterale. È una questione di interpretazione. (...) Voglio solo la liberazione nera e la sovranità nera, con ogni mezzo necessario." – Hank Newsome, attivista BLM, 25 giugno 2020.

"Rimanete nelle strade! Il sistema sta lanciando ogni tattica diversiva e di smobilitazione nei nostri confronti. Noi ci battiamo per porre fine alla polizia e alle prigioni come un sistema che necessita di una lotta all'imperialismo capitalista eteropatriarcale suprematista bianco. Controllate i vostri compagni e restate concentrati." – BLM Chicago, Twitter, 16 giugno 2020.

"Non esistono cose come le 'vite blu'. Non esiste una tonalità di vita blu. Essere un agente di polizia è un'occupazione. È un lavoro. 'Tutte le vite contano' è come dire che il cielo è blu. Non ho mai sentito dire che la polizia è dalla parte giusta della storia." – Alicia Garza, co-fondatrice di BLM, ktvu.com, 30 marzo 2018.

"Sono centinaia di anni di oppressione generazionale, di traumi e di razzismo infrastrutturale che hanno un impatto sui nostri corpi e li rendono più vulnerabili a qualcosa come il Covid-19." –Patrisse Cullors, co-fondatrice di BLM, Hollywood Reporter, 2 giugno 2020.

"Noi diciamo #DefundThePolice e #DefundDepOfCorrections perché lavorano in tandem. L'aumento delle incarcerazioni di massa è avvenuto parallelamente all'aumento del numero di poliziotti e alla loro militarizzazione. Devono essere aboliti come sistema." – BLM Chicago, 13 giugno 2020.

"Noi siamo anticapitalisti. Crediamo e ci rendiamo conto che i neri non otterranno mai la liberazione sotto l'attuale sistema capitalista razzializzato globale." – Movement for Black Lives (M4BL), di cui BLM fa parte, 5 giugno 2020.

"'Tutte le vite contano' è più di un fischietto razzista per cani che tenta sia di delegittimare secoli di accuse di oppressione globale dei neri sia di etichettare come nemici dello Stato coloro che ostentano un enorme orgoglio del fatto di essere neri. Ebbene, noi siamo nemici di ogni Stato razzista, sessista, classista, xenofobo che sanziona la brutalità e gli omicidi ai danni degli emarginati che meritano di vivere come persone libere." – Feminista Jones, attivista BLM.

"Noi appoggiamo la società civile palestinese nel chiedere sanzioni mirate, in linea con le leggi internazionali contro il regime colonialista e di apartheid israeliano." – BLM UK, 28 giugno 2020.

"Noi siamo un movimento ABOLIZIONISTA. Non crediamo nella riforma della polizia, dello Stato o del complesso industriale carcerario." – BLM UK, 21 giugno 2020.

"Sì, penso che anche le statue che raffigurano Gesù come un europeo bianco dovrebbero essere abbattute. Sono una forma di suprematismo bianco. Lo sono sempre state. Nella Bibbia, quando la famiglia di Gesù voleva nascondersi e mimetizzarsi, indovinate dove sono andati? In EGITTO! Non in Danimarca. Abbattetele." – Shaun King, leader del BLM 22 giugno 2020.

"Stiamo vivendo un momento politico in cui per la prima volta dopo tanto tempo si parla di alternative al capitalismo." – Alicia Garza, co-fondatrice di BLM, marzo 2015.

"L'antirazzismo è anticapitalista, e viceversa. Non ci sono due modi per aggirarlo. Per essere un antirazzista occorre pretendere un totale rifiuto dello status quo. La fine del razzismo richiede una trasformazione del sistema politico-economico globale." – Joshua Virasami, BLM UK, 8 giugno 2020.
Breve storia

Black Lives Matter è nato nel luglio del 2013, quando George Zimmerman, responsabile della vigilanza di quartiere di origine ispano-tedesca, è stato assolto dalle accuse di omicidio di Trayvon Martin, un 17enne afroamericano, studente di una scuola superiore di Sanford in Florida, rimasto ucciso nella fatale sparatoria del 2012.

Alicia Garza, un'afroamericana di Oakland, in California, ha pubblicato su Facebook "una lettera d'amore alle persone nere". La Garza ha scritto: "Sono ancora sorpresa di quanto conti poco la vita dei neri. Neri. Vi amo. Ci amo. Le nostre vite contano". Patrisse Cullors, un'afroamericana di Los Angeles, in California, ha poi pubblicato su Twitter il post di Facebook della Garza, con l'hashtag #BlackLivesMatter. Dopo aver visto l'hashtag, Opal Tometi, figlia di immigrati nigeriani, di Phoenix, in Arizona, si è unita alla Garza e alla Cullors per stabilire una presenza su Internet. La Tometi ha acquistato il nome del dominio e ha costruito la piattaforma digitale di Black Lives Matter, inclusi gli account dei social media, dove ha incoraggiato le persone a raccontare le loro storie.

L'hashtag #BlackLivesMatter ha attirato l'attenzione nazionale nell'agosto del 2014, dopo la fatale sparatoria in cui è rimasto ucciso il 18enne Michael Brown di Ferguson, in Missouri, per mano di Darren Wilson, un poliziotto bianco. L'hashtag è stato onnipresente durante le rivolte del novembre 2014, quando un gran giurì ha deciso di non incriminare Wilson. Nel 2018, l'hashtag #BlackLivesMatter è stato twittato più di 39 milioni di volte.

Sin dai suoi esordi, sette anni fa, Black Lives Matter è diventato un movimento con quasi 40 sezioni e migliaia di attivisti negli Stati Uniti, in Canada e in Gran Bretagna. Ciò che è iniziato come un tentativo di cercare giustizia per i neri si è trasformato in un movimento molto più esteso – e più radicale – nelle sue richieste.


Qual è il programma?

La visione del mondo di BLM si basa su una serie di teorie di estrema sinistra, tra cui la teoria critica della razza e quella intersezionale. La teoria critica della razza postula che il razzismo è sistemico, basato su un sistema di supremazia bianca ed è quindi un elemento permanente della vita americana. La teoria intersezionale afferma che le persone sono spesso svantaggiate da molteplici fonti di oppressione: la loro razza, la classe, l'identità di genere, l'orientamento sessuale, la religione e altri indicatori di identità.

Black Lives Matter e altri rappresentanti della teoria critica e di quella intersezionale respingono le responsabilità individuali per comportamento, criminale e di altro tipo, perché, a loro dire, i neri sono vittime sistemiche e permanenti del razzismo. Tale razzismo, secondo BLM, può essere sconfitto eliminando totalmente il sistema economico, politico e sociale americano e ricostruendolo da zero, secondo i principi marxisti.

Black Lives Matter cerca di rimpiazzare i pilastri fondamentali della società americana: 1) abolire il concetto giudaico-cristiano della famiglia nucleare tradizionale, l'unità sociale di base in America; 2) abolire la polizia ed eliminare il sistema carcerario; 3) integrare il transgendarismo e delegittimare la cosiddetta eteronormatività (la convinzione che l'eterosessualità sia la norma); 4) abolire il capitalismo (un'economia libera) e sostituirlo con il comunismo (un'economia controllata dal governo).


Abolire la famiglia nucleare tradizionale

Nel suo programma politico, Black Lives Matter afferma che è impegnato ad abolire la famiglia nucleare tradizionale:

"Noi distruggiamo il requisito della struttura della famiglia nucleare così come fissato dall'Occidente, sostenendoci a vicenda come famiglie allargate e 'villaggi' che si prendono cura collettivamente l'uno dell'altro, soprattutto dei nostri figli, al punto che madri, genitori e figli si sentono a proprio agio".

Karl Marx e Friedrich Engels bocciarono la famiglia tradizionale perché, secondo loro, la famiglia nucleare, in quanto unità economica, sostiene il sistema capitalista. Engels ha scritto: "La cura e l'educazione dei fanciulli diventa un fatto di pubblico interesse: la società ha cura in egual modo di tutti i fanciulli, legittimi e illegittimi".

Molti esperti hanno notato che gli afroamericani hanno bisogno di famiglie più forti e non più deboli. Nel marzo del 1965, Daniel Patrick Moynihan, all'epoca sottosegretario al Lavoro sotto il presidente americano Lyndon B. Johnson, redasse un rapporto innovativo, incentrato sulle radici della povertà tra gli afroamericani negli Stati Uniti. Il report collegava i numerosi problemi che affliggevano gli afroamericani – la criminalità, la disoccupazione, il fallimento scolastico, le nascite extraconiugali – al crollo della famiglia nucleare tradizionale.

Quando il Rapporto Moynihan venne scritto nel 1965, il tasso di natalità fuori dal matrimonio tra la popolazione nera statunitense era del 25 per cento. Cinquant'anni dopo, nel 2015, il tasso di natalità fuori dal matrimonio tra la popolazione nera statunitense era superiore al 75 per cento, secondo il National Center for Health Statistics.

Vent'anni dopo la pubblicazione del Rapporto Moynihan, Glenn Loury, il primo economista nero a ottenere una cattedra alla Harvard University, ha elogiato Moynihan come profeta:

"La parte più povera della comunità nera ha problemi impellenti che non possono più essere attribuiti esclusivamente al razzismo bianco e che ci costringono a confrontarci con i gravi insuccessi nella società nera. La disorganizzazione sociale tra i neri poveri, il basso rendimento scolastico degli studenti neri, il tasso altissimo di criminalità tra neri e un allarmante aumento di gravidanze indesiderate precoci nelle adolescenti nere si profilano ora come i principali ostacoli al progresso dei neri".

Thomas Sowell, un economista e teorico sociale afroamericano ha opinato che il Rapporto Moynihan del 1965 "potrebbe essere stato l'ultimo rapporto onesto sulla razza". Al contrario, attivisti per i diritti civili afroamericani hanno criticato Moynihan per "aver incolpato la vittima".

Abolire la polizia e le prigioni

BLM afferma che vuole "tagliare i fondi" e infine "abolire" la polizia e le prigioni negli Stati Uniti. Gli agenti di polizia sarebbero sostituiti da educatori, assistenti sociali, esperti di salute mentale e leader religiosi, i quali, secondo BLM, abbasserebbero i livelli di criminalità.

In un'intervista a Newsweek, Patrisse Cullors, co-fondatrice di BLM, ha dichiarato:

"La libertà della maggior parte dei bianchi benestanti si basa sulla mancanza di libertà dei neri. Pertanto, le forze dell'ordine non vengono di fatto utilizzate per proteggere i neri. Sono abituate a pattugliare, occupare, molestare, abusare e spesso a dare la caccia, e soprattutto, a quanto visto, a uccidere le nostre comunità.

"La polizia e le incarcerazioni sono un continuum. Il mantenimento dell'ordine è la prima risposta e poi viene l'incarcerazione. E questi due sistemi sono molto, ma molto interdipendenti. Dobbiamo lavorare per sbarazzarci di entrambi i sistemi".

In un'intervista a Hollywood Reporter, la Cullors ha spiegato che lei non è solo un'attivista, ma un'abolizionista dei nostri giorni:

"Un abolizionista crede in un mondo in cui la polizia e le carceri non sono più un'arma di sicurezza pubblica".

Opal Tometi, co-fondatrice di BLM, in un'intervista a The New Yorker, ha affermato che il mantenimento dell'ordine in America ha le sue radici nella gestione della schiavitù e quindi è sistematicamente razzista. Ha spiegato:

"Ci battiamo e ci adoperiamo per porre fine a una guerra contro le vite dei neri. Ed è così che la vediamo: questa è una guerra contro la vita dei neri. E la gente capisce che questo sistema è pieno di ogni sorta di disuguaglianza e ingiustizia, e che i pregiudizi impliciti e il razzismo sono integrati nel modo in cui avviene in questa nazione il mantenimento dell'ordine pubblico – e se lo si guarda da un punto di vista storico, la polizia è stata istituita come slave patrol. L'evoluzione della polizia è radicata in questo...".

Il capo della polizia di Washington, D.C., Peter Newsham, ha avvertito che definanziare i dipartimenti di polizia potrebbe causare un aumento dell'uso eccessivo della forza da parte degli agenti di polizia:

"La prima cosa che contribuisce all'uso eccessivo della forza in un dipartimento di polizia è non finanziarlo a sufficienza. Se definanziamo i dipartimenti di polizia questo avrà un impatto sull'addestramento, sull'arruolamento, sulla possibilità di formare dei buoni leader".

La Lega di Protezione della Polizia di Los Angeles, il sindacato di polizia della città, ha dichiarato che i tagli al budget sarebbero "del tutto irresponsabili":

"Tagliare il budget della LAPD implicherebbe tempi di risposta dilatati alle chiamate al 911 (il numero telefonico di emergenza), agenti di polizia che chiederanno inutilmente rinforzi, e indagini su stupri, omicidi e aggressioni che non avranno luogo o richiederanno molto tempo per essere avviate, e figuriamoci per essere portate a termine."

I sondaggi mostrano che la maggior parte degli americani – tra cui la maggior parte dei neri – non condivide le idee di BLM sull'abolizione della polizia. Un recente rapporto Rasmussen ha rilevato che il 63 per cento degli adulti americani "considera quello di un agente di polizia come uno dei compiti odierni più importanti del nostro Paese". Inoltre, il 64 per cento teme che l'attuale sentimento anti-polizia indurrà un minor numero di persone a diventare poliziotti e ciò "ridurrà la sicurezza pubblica nella comunità in cui vivono". E soprattutto, secondo il rapporto Rasmussen, "i neri (67 per cento) sono maggiormente preoccupati per la sicurezza pubblica nei luoghi in cui vivono, rispetto al 63 per cento dei bianchi e al 65 per cento delle altre minoranze americane".



Abolire l'eteronormatività

Il programma politico di BLM afferma:

"Siamo autoriflessivi e facciamo il lavoro necessario per eliminare il privilegio cisgender [un termine con il quale si designano le persone la cui identità di genere corrisponde al sesso loro assegnato alla nascita] e a migliorare la situazione dei transessuali neri, in particolare quella delle donne trans nere che continuano a essere colpite in modo sproporzionato dalla violenza trans-fobica..."

Uno studio accademico intitolato "The 'Queering' of Black Lives Matter", descrive in modo molto dettagliato come le questioni relative all'identità sessuale e all'orientamento di genere abbiano avuto priorità sull'attenzione originaria rivolta da BLM alla brutalità della polizia. L'enfasi considerevole sulla sessualità ha portato alle accuse secondo cui BLM è "un movimento gay che si maschera da movimento nero".

Due delle tre fondatrici di Black Lives Matter si definiscono "donne gay nere". Una di loro, Alicia Garza, è sposata con un transessuale bi-razziale. Patrice Cullors si definisce "poliamorosa". In un'intervista dopo l'altra, la Garza e la Cullors sollevano la questione delle "persone transessuali nere e di quelle non conformi al genere", spesso a scapito della questione della brutalità della polizia.

In un'intervista a The New Yorker, la Garza ha affermato di non essere interessata alla tradizione americana del "vivi e lascia vivere": "Vogliamo essere sicuri che la gente non dica: 'Beh, qualunque cosa tu sia, non mi interessa'. No, voglio che interessi loro. Voglio che mi vedano come sono realmente".

Abolire il capitalismo e il "sistema patriarcale"

BLM identifica il capitalismo con il razzismo nello stesso modo in cui i suoi cugini Antifa equiparano il capitalismo al fascismo. Le idee di BLM sul capitalismo si basano sul concetto di "capitalismo razziale", un termine coniato dallo scomparso Cedric Robinson, il quale ha tentato di dimostrare che capitalismo e razzismo sono due facce della stessa medaglia: entrambi, secondo Robinson, dipendono dalla schiavitù, dalla violenza, dall'imperialismo e dal genocidio.

L'ala britannica di Black Lives Matter UK afferma: "Siamo guidati dall'impegno di eliminare l'imperialismo, il capitalismo, la supremazia bianca, il patriarcato e le strutture statali che danneggiano in modo sproporzionato i neri in Gran Bretagna e nel mondo".

Movement for Black Lives (M4BL), un "ecosistema" di più di 170 organizzazioni guidate da neri, tra cui BLM, afferma:

"Noi siamo anticapitalisti. Crediamo e ci rendiamo conto che i neri non otterranno mai la liberazione sotto l'attuale sistema capitalista razzializzato globale".

M4BL esige "una ricostruzione dell'economia per garantire alle comunità nere un diritto di proprietà collettiva" e "una ristrutturazione progressiva delle leggi fiscali a livello locale, statale e federale onde assicurare una ridistribuzione radicale e durevole della ricchezza".

M4BL chiede altresì dei risarcimenti per danni passati e persistenti:

"Il governo, le società responsabili e altre istituzioni che hanno tratto profitto dal danno che hanno arrecato ai neri – dal colonialismo alla schiavitù, passando attraverso il redlining di cibo e abitazioni, l'incarcerazione di massa e la sorveglianza – devono riparare al male che hanno fatto. Questo include:

"Un accesso completo e gratuito per tutti i neri (comprese le persone prive di documenti d'identità e quelle attualmente incarcerate o che lo sono state in passato) all'istruzione permanente; un reddito minimo garantito per tutti i neri; risarcimenti per la ricchezza estratta dalle nostre comunità attraverso il razzismo ambientale, la schiavitù, l'apartheid alimentare, la discriminazione abitativa e il capitalismo razzializzato".

Le richieste di BLM e M4BL sono simili a quelle del Manifesto comunista e includono:

"Abolizione della proprietà terriera e riallocazione di tutti gli affitti di terreni a scopi pubblici; un'imposta progressiva o graduale sul reddito; nazionalizzazione delle fabbriche e degli strumenti di produzione; coltivazione di terre desolate e miglioramento del suolo in generale, secondo un piano comune".

Richiesta immediata di BLM

Patrisse Cullors, co-fondatrice di BLM, ha di recente confermato che l'obiettivo immediato è quello di rimuovere dall'incarico il presidente americano Donald J. Trump:

"Non solo Trump non deve essere più in carica a novembre, ma deve rassegnare subito le dimissioni. Trump deve abbandonare la carica. Non è adatto a esercitare le sue funzioni. Pertanto, i nostri sforzi devono essere finalizzati a ottenere le dimissioni di Trump. Al contempo, continueremo a fare pressioni su Joe Biden affinché rimodelli le sue politiche e riveda le sue relazioni con la polizia e la criminalizzazione. Questo sarà importante. Ma il nostro obiettivo è quello di far dimettere Trump".

Valutazioni del programma di BLM

In un'intervista a Chanel Rion di One America News Network, Carol M. Swain, una docente universitaria, intellettuale pubblico e membro del consiglio consultivo di Black Voices for Trump, ha dichiarato:

"Mi sembra evidente che Black Lives Matter va al di là della causa dei neri, questo movimento porta avanti davvero un programma socialista e marxista.

"I bianchi sono talmente confusi in America. Detesto dirlo, ma non conosco altro mezzo: i bianchi vogliono far sapere ai neri che si preoccupano di loro e pensano che l'unico modo che hanno per farlo è quello di concordare con lo slogan dell'organizzazione, il quale è un'affermazione veritiera, che le vite dei neri contano parimenti alle altre vite. Le vite bianche contano, le vite marroni contano, ma non si può separare lo slogan da un'organizzazione il cui obiettivo è, a mio parere, profondamente distruttivo per l'America.

"C'è qualcosa di molto sbagliato quando sostengono che il razzismo è permanente. Se è permanente, allora non c'è nulla che si possa fare a riguardo. Il fatto che la pelle bianca sia una proprietà significa che le persone che nascono bianche hanno un vantaggio rispetto ai neri.

"Se oggi esiste un razzismo sistemico, si tratta di un razzismo contro i bianchi, nel senso che ai bianchi viene detto che sono responsabili di tutti i mali del mondo, che il razzismo è permanente e che l'unico modo in cui i bianchi possono riscattarsi è sbarazzarsi della pelle bianca. Averla è una vergogna per i giovani bianchi: se si ha la pelle bianca si dovrebbero avere tutti questi privilegi bianchi. Io sostengo che esiste un privilegio nero, un privilegio marrone, che si stratta di fatto di una questione di classe sociale. Prima smetteremo di definire tutto, anche la brutalità della polizia, come razzismo, prima potremo riunirci tutti come americani.

"Siamo tutti esseri umani a immagine di Dio. Black Lives Matter e Antifa, e altre organizzazioni simili, non ci aiuteranno a superare il razzismo, il classismo e gli 'ismi' che li preoccupano. Ci sono cose che possono essere fatte a favore della comunità nera, ma la più importante è aiutare le persone a comprendere quanto siano importanti i loro atteggiamenti. Direi che gli atteggiamenti di una persona sono più importanti della razza, del genere, della classe sociale nel determinare se quella persona avrà o meno successo".

L'editorialista Josh Hammer ha scritto che il sistema di governance americano e lo stile di vita sono minacciati da gruppi come BLM e Antifa:

"La Sinistra moderna, in balia degli anarchici di Antifa e dei marxisti di Black Lives Matter, si è posizionata come un movimento politico che ostacola il regime americano. A livello istituzionale, la leadership del Partito Democratico è sempre più un cane diretto dalla coda. E questa coda, com'è apertamente ammesso nei momenti di candore, è decisamente contraria all'idea dell'America stessa. Non esiste un modo alternativo per comprendere l'ardente desiderio di questi insorti che, canalizzando il peggio della rivoluzione culturale di Mao, deturperebbero e demolirebbero i tributi sociali all'uomo che ha scritto la Dichiarazione d'Indipendenza (Jefferson) e all'uomo che ha concretizzato i suoi ideali (Lincoln). Potremmo chiedere una dimostrazione più chiara del grondante disprezzo con cui la Sinistra considera l'intero progetto americano?

"Siamo nel bel mezzo di una guerra fredda civile tra gli americanisti, fieri difensori e conservatori del regime e del modo di vivere degli americani, e gli incendiari della civiltà che cercano di bruciare quel regime e quel modo di vivere nell'etere. Sì, siamo in una lotta per l'anima dell'America, ma siamo anche in una lotta per l'America stessa".

Nella parte II l'autore esaminerà le influenze ideologiche di BLM, le sue attività e le sue fonti di finanziamento.





'Allahu Akbar' Musulmano rapiana pensionato di 85 anni e defeca su di lui
14 Luglio 2020

https://www.islamnograzie.com/allahu-ak ... su-di-lui/

Un migrante di 53 anni nel comune francese di Le Crosic è stato condannato a 18 mesi di carcere dopo aver rapinato picchiatolo e defecato su di un ottantenne.

L’aggressione è avvenuta il 29 maggio all’inizio di quest’anno. Il migrante ha aperto la finestra della casa dell’anziano e ha rubato vestiti, un telefono e tre coltelli. Inizialmente, aveva lasciato la casa, ma è tornato poco dopo per riprendere le scarpe lasciate in casa.

L’ottantenne, che in quel momento era a casa, ha affrontato il migrante per tentare di fermarlo. Il pensionato è stato picchiato dal ladro con diversi pugni e mentre l’85enne era a terra, l’aggressore ha defecato su di lui e ha spalmato feci sulla sua testa. Fonte: France Bleu

La polizia ha in seguito arrestato il 53enne migrante che minacciava di ucciderli, gridando: “Allahu Akbar, tornerò con una macchina, distruggerò tutto, farò una carneficina”.

Secondo l’emittente l’uomo era già stato condannato per 19 crimini, compreso l’omicidio.

Il tribunale ha emesso una condanna a 24 mesi, ma sei mesi sono stati sospesi. L’uomo sarà soggetto a due anni di libertà vigilata ed è stato bandito da Le Croisic.

L’aggressione avviene poche settimane dopo che un cittadino egiziano, gridando anche lui “Allahu Akbar”, ha attaccato la polizia nella città di Fiumicino, appena fuori Roma, nella vicina Italia. Il ventisettenne, armato di nunchuck in stile giapponese, aveva minacciato i lavoratori comunali prima di trovarsi di fronte alla polizia.

La frase “Allahu Akbar” è stata urlata anche all’inizio di quest’anno da un migrante armato di coltello a Metz che ha tentato di attaccare la polizia, ma è stato sottomesso dopo che gli agenti gli hanno sparato alla gamba.

L’aggressione è avvenuta pochi giorni dopo altri due attentati in cui gli aggressori hanno usato la stessa frase “Allahu Akbar” , uno a Parigi, dove una persona è morta, e uno in Germania, dove un cittadino turco ha tentato di attaccare la polizia con un coltello.



Un uomo di colore aggredisce senza motivo un vecchietto bianco inerme. Per fortuna il vigliacco è stato allontanato da un testimone che ha difeso l'anziano.
Questo è razzismo dei neri contro i bianchi. Qualcuno lancerà una campagna contro il razzismo verso i bianchi o si inginocchierà???!!!
Ovviamente no!!

https://www.facebook.com/contro.deriva. ... 418615211/

Contro la Deriva Antropologica
10 luglio 2020

Tutte le vite umane, al di là del colore, della razza di appartenenza e di scelte sessuali o di altro genere hanno il medesimo valore.
La sinistra fingendo di proteggere alcune categorie di persone introduce una discriminazione, palesemente incostituzionale e che, dovesse passare, sarà sottoposta sicuramente a referendum popolare.
Domani in Italia aggredire un vecchio, come si vede nel filmato, sara meno grave che aggredire altre categorie di persone, mentre con il pretesto della discriminazione sarà quasi impossibile di parlare della maggior parte delle questioni sociali, etiche e morali del nostro tempo.
Erroneamente la sinistra parte dall’assunto falso che alcune categorie di persone, in base a razza, etnica, sesso, siano più violente degli altri e che il resto debba essere protetto con leggi speciali.
Nel nostro sito confutiamo queste stupidaggini e ne dimostriamo la falsità sia nella realtà odierna e sia da un punto di vista storico.
Vedere: https://www.veritasovrana.it/archive_pa ... e=Archivio

Anche se i fan sanno già queste cose la maggior parte della gente non è cosciente di ciò che accade, per questo occorre continuare a parlarne.




Nazi demo-comunisti che manipolano i diritti umani e alimentano l'odio terrorista e antisemita
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2877
Nazi demo comunisti che calpestano, negano, violano e manipolano i nostri diritti umani naturali, civili e politici, che sostengono e promuovono il nazismo maomettano e ne giustificano il terrorismo (contro i bianchi, i cristiani e gli occidentali),che alimentano l'antisemitismo e l'antisionismo/antisraelismo di destra, di sinistra e mussulmano in Occidente, in Israele/Palestina, in Medioriente e in tutto il Mondo e l'odio verso l'Occidente e la sua civiltà, il suo benessere, le sue libertà, la sua democrazia, la sua umanità.
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Io non mi inginocchio di fronte al male

Messaggioda Berto » gio ago 27, 2020 6:12 am

«Black Lives Matter non combatte il razzismo, ma la famiglia»
Nico Spuntoni
15 luglio 2020

https://lanuovabq.it/it/black-lives-mat ... a-famiglia

«Nel manifesto di Black Lives Matter c’è la promozione dell’ideologia gender e dell’agenda anti-famiglia» e sembra che la sua ideologia «voglia presentare tutti i bianchi come nemici dei neri e tutti i neri come nemici dei bianchi». Ma l’unico modo per combattere il razzismo è sapere che «ogni persona viene creata a immagine e somiglianza di Dio». Il cardinale Wilfrid Napier, tra i testimoni diretti della fine dell’apartheid in Sudafrica, affronta in un’intervista alla Bussola i temi più caldi del 2020, dalle contraddizioni di BLM (aborto compreso) all’assoluzione di Pell.

Il cardinal Wilfrid Fox Napier è un uomo che il razzismo lo ha subito, combattuto e sconfitto in prima persona. Vescovo nel Sudafrica dell'apartheid, nel 1988 ebbe il coraggio di sconsigliare una visita papale nella sua terra per rispetto dei neri di fede cattolica che avrebbero dovuto assistere alla scena del loro capo spirituale scortato da quelle stesse forze di sicurezza da cui venivano costretti a subire una “terribile repressione” quotidiana. Eppure, davanti alle proteste del movimento Black Lives Matter che stanno raggiungendo ogni angolo del mondo, il francescano a cui san Giovanni Paolo II diede la porpora 19 anni fa ha sollevato più di una perplessità. Cos'è che non convince il prelato che firmò l’Accordo nazionale di pace del 1991 destinato ad avviare il processo di normalizzazione del Sudafrica?

Napier lo ha spiegato in un’intervista alla Nuova Bussola sui temi principali di questo tribolato 2020.

Eminenza, lei è uno dei testimoni diretti della fine dell’apartheid in Sudafrica: trova delle affinità tra quell’esperienza e la campagna contro il razzismo portata avanti da Black Lives Matter?
Combattere il razzismo dell’apartheid significava combattere un sistema politico che poteva essere identificato, del quale era facile mostrare le circostanze in cui danneggiava le persone. Le rivendicazioni di Black Lives Matter, invece, sono così generiche che non sono sicuro di aver capito in che modo intenda combattere il razzismo. Dovrebbero cominciare ad indirizzare la protesta su aree tematiche specifiche in cui poter fare la differenza e cambiare le cose. A mio avviso, ad esempio, se si vuole sradicare il razzismo bisognerebbe partire dai comportamenti appresi e vissuti in famiglia e poi da lì estendere il cambiamento al resto della società. Però, quando sono andato a leggere il manifesto di BLM, mi sono reso conto che la loro missione non è solamente lo sradicamento del razzismo: ci ho trovato, infatti, obiettivi come la distruzione della famiglia nucleare in quanto imposizione occidentale. Ma non è vero che la famiglia nucleare è l'unico tipo di famiglia che esiste in Occidente. Nel manifesto, poi, c’è la promozione dell’ideologia gender e dell’agenda anti-famiglia. Queste, secondo me, sono le principali debolezze del BLM.

Durante alcune manifestazioni negli Stati Uniti ci sono stati episodi di vandalismi ai danni di statue sacre e di chiese. Stretti nella morsa tra il rifiuto di qualsiasi discriminazione razziale e la condanna (e la paura) per gli eccessi dei manifestanti, quale atteggiamento dovrebbero tenere i cattolici di fronte a queste proteste?
È difficile rispondere a questa domanda perché l'ideologia che le anima rischia di nascondere le finalità delle proteste. Sembra quasi che l’ideologia di BLM voglia presentare tutti i bianchi come nemici dei neri e tutti i neri come nemici dei bianchi in attesa di un grande confronto tra le due parti da cui chi ne uscirà vincitore avrà sconfitto il razzismo. Non la vedo una soluzione. L’unico modo per affrontare seriamente il problema razzismo è tornare alla Parola di Dio che definisce ciò che siamo. Ad esempio, nella Genesi si dice chiaramente che tutte le vite hanno uguale valore e ogni persona viene creata a immagine e somiglianza di Dio. La prima cosa che si deve tenere in considerazione di un’altra persona è questa. Quindi devo vedere Dio negli altri e comportarmi in modo tale che loro vedano Dio in me. Questa è la via per estirpare il razzismo dalla società.

Come giudica l’endorsement a BLM arrivato da Planned Parenthood, la più grande organizzazione abortista del mondo?
Questo è il motivo per cui ho scritto su Twitter che BLM è stato un buon movimento, ma non lo è più perché nel frattempo è stato dirottato da altre ideologie e da altri interessi. E la cultura dell’aborto è sicuramente uno di questi. Voler ridurre il numero di africani è certamente una manifestazione di razzismo. Così come destinare aiuti economici per i Paesi africani, condizionandoli però all'introduzione di legislazioni favorevoli all’unione tra persone dello stesso sesso, all’aborto e a materie simili. In questo modus operandi delle potenze internazionali c’è vero razzismo: stabilire condizioni per gli aiuti a un determinato gruppo di persone perché ritieni che esse siano troppe.

A proposito di legislazioni contestate: in Italia potrebbe essere approvata una legge che rischia di introdurre reati di opinione e in virtù della quale si potrebbe essere sanzionati se si dice, come ha fatto papa Francesco poco più di un anno fa, che “la famiglia è solo tra un uomo e una donna”. La Chiesa come deve affrontare queste sfide?
Dobbiamo lavorare molto duramente per convincere chi ci sta attorno che ci sono alcune cose nella natura umana che non decidiamo, ma che dobbiamo soltanto scoprire e capire. La sfida per noi resta quella di continuare ad insegnare la fede nel modo più chiaro e semplice possibile. Non dobbiamo aver paura di dire la verità. Io amo le parole di san Giovanni Paolo II: “Non abbiate paura”. È una frase che usava spesso e penso che dovremmo adottarla come nostro motto nella vita. Se non crediamo che Gesù sia con noi, allora avremo paura. Ma se sappiamo che Gesù è con noi e ci crediamo, allora non avremo paura.

Lei ha evidenziato con un retweet la disparità di trattamento nelle regole dettate per contrastare il contagio da Coronavirus: blande per chi manifesta per il BLM, rigide per chi vuole andare in chiesa. Ci possiamo permettere di relegare l’aspetto spirituale della vita nella categoria del superfluo proprio durante una pandemia?
È l’immagine della cultura occidentale non più orientata verso Dio. Tutto si riduce a secolarismo e umanesimo, e il risultato è che gli altri valori non sono nemmeno presi in considerazione. Ho il sospetto che la maggior parte dei governi occidentali abbia agito pensando che la vita sia solo quella terrena, che non c’è nient’altro al di là di questo e abbiano sottovalutato gli interessi spirituali delle persone. In Sudafrica le chiese sono state chiuse dal 27 marzo e subito la gente ci ha chiesto di riaprirle. Come vescovo non voglio che la mia chiesa diventi un luogo in cui le persone vengono contagiate, quindi stiamo lasciando le nostre chiese chiuse fino a quando non sarà sicuro riaprirle. Nel frattempo, molte persone stanno acquisendo la consapevolezza che il non poter ricevere l'Eucaristia non è la fine della loro fede. Stiamo cercando di aiutarle e consolarle in questo, indirizzandole anche a far riferimento al Sinodo dell’Amazzonia dove sono emerse le storie di comunità che possono stare anche un anno senza Messa senza perdere la fede.

Quindi la soluzione per queste situazioni non è l’abolizione del celibato obbligatorio, come proposto da qualcuno durante i lavori del Sinodo?
No, non penso che questo risolverà il problema. Durante il cosiddetto lockdown noi sacerdoti siamo stati molto impegnati con Messe in streaming, incontri tramite Skype, Zoom e Whatsapp. E ciò che è abbastanza chiaro è che le altre realtà ecclesiali con pastori sposati sono gravemente a corto di personale come lo siamo noi con il nostro clero celibe. Anzi, il clero sposato ha anche più problemi in questo momento: questi pastori sono perfino più occupati perché non badano solo a sé stessi, ma anche alle loro famiglie.

In piena emergenza Coronavirus è arrivata anche la scarcerazione del cardinale George Pell, prosciolto dall’accusa infamante di abusi che gli è costata quasi due anni di ingiusta detenzione. Lei ha salutato la sentenza d’assoluzione con un inequivocabile “Deo gratias”…
Questo caso giudiziario non è stato un attacco soltanto a Pell, ma alla Chiesa cattolica in generale. Il cardinale era il bersaglio ideale perché in Australia aveva molti nemici per via della sua leadership battagliera ed energica. Lui, dove e quando serviva, sapeva difendere i diritti della Chiesa e sapeva far valere le proprie ragioni, senza scendere a compromessi. Quindi si è trovato contro persone a cui la sua rettitudine dava fastidio. Nel 2013 papa Francesco lo chiamò a Roma e gli assegnò il compito di prefetto della Segreteria vaticana per l’Economia. Quindi Pell ricevette un incarico cruciale e lo svolse con grande entusiasmo e perseveranza. Prima abbiamo ricordato san Giovanni Paolo II e il suo appello a non aver paura; il cardinale ha sempre applicato alla lettera quelle parole. Sono convinto che le sue investigazioni abbiano messo in difficoltà alcune persone su cui stavano venendo fuori informazioni circa un coinvolgimento in diverse operazioni finanziarie. Questo penso sia stato uno dei motivi per cui Pell è stato screditato. Non ho capito pienamente in che modo siano entrate in gioco in questa storia le autorità australiane, ma c’è chi ritiene che possa esistere una connessione tra la vicenda giudiziaria subita in patria e la scontentezza di chi, in Vaticano e in Europa, non apprezzava il suo lavoro. Quelle indagini rivelavano le operazioni che stavano attraversando la banca vaticana, ma anche gli altri dicasteri del Vaticano.

Pell è sempre stato disponibile con gli inquirenti.
Sì, quando la Royal Commission d’Australia chiese di ascoltarlo, lui accettò di buon grado l’interrogatorio a Roma, pur potendo rifiutarsi. In quell’occasione, il cardinale parlò molto apertamente agli inquirenti australiani, rispondendo a nome di tutta la Chiesa australiana, mentre nulla gli venne contestato in merito alla condotta personale. All'improvviso, però, ricevette questa convocazione in Australia. Gli dissero: “Ci sono due persone che ti accusano di abusi”. I familiari di una delle due presunte vittime, nel frattempo scomparsa, testimoniarono che prima della morte loro figlio gli aveva confidato di non essere stato abusato. È per questo che sin dall’inizio c’è stato il grande sospetto che si trattasse di qualcosa di preparato per distruggere il cardinale. Non era un’indagine basata sul tentativo di ottenere giustizia per una vera vittima. Quando sono stato in Australia, ho celebrato la Messa nella cattedrale di Melbourne: da come conosco quel posto, non c’è alcuna possibilità che l’abuso possa aver avuto luogo alla fine di una celebrazione perché di domenica mattina sembra di stare in una stazione ferroviaria. Quindi è per questo che sono sempre stato sicuro della sua innocenza.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Io non mi inginocchio di fronte al male

Messaggioda Berto » gio ago 27, 2020 6:14 am

Giovedì, i repubblicani della Camera dei Rappresentanti hanno presentato una risoluzione di condanna delle presunte dichiarazioni "anti-americane" del rappresentante democratico, Ilhan Omar (D-Minn.).

https://www.facebook.com/elezioniusa202 ... 0053081081

La risoluzione accusa Ilhan Omar di avere "una storia documentata di espressioni di sentimenti anti-americani".
È accusata anche di aver sostenuto "una forma di governo marxista incompatibile con i principi stabiliti nei documenti fondatori degli Stati Uniti".

La risoluzione è in risposta alle osservazioni palesemente anti-americane fatte da Omar stessa all'inizio di questo mese in cui aveva dichiarato:

“Non stiamo semplicemente combattendo per abbattere i sistemi di oppressione nel sistema di giustizia penale. Stiamo combattendo per abbattere i sistemi di oppressione che esistono nel settore immobiliare, nell'istruzione, nell'assistenza sanitaria, nel lavoro, nell'aria che respiriamo.
Fintanto che la nostra economia e i nostri sistemi politici daranno la priorità al profitto senza considerare di chi si sta approfittando, di chi viene escluso, perpetueremo questa disuguaglianza. Non possiamo fermarci al sistema di giustizia penale, dobbiamo iniziare il lavoro di smantellamento dell'intero sistema di oppressione ovunque lo troviamo."

Alla domanda sulla risoluzione, l'ufficio di Omar ha minimizzato la questione e si è lamentato che la deputata ha ricevuto minacce di morte a causa della risposta repubblicana ai suoi commenti.
L'Ufficio di Omar ha affermato che il Comitato Nazionale Repubblicano e i media conservatori hanno amplificato le osservazioni e l'hanno accusata falsamente di voler abolire l'intera economia e il governo degli Stati Uniti.

"Il mio ufficio del Congresso e i feed dei social media sono stati immediatamente inondati di incitamenti all'odio, richieste di espulsione e, come spesso accade, minacce di morte", ha scritto.

Ha poco da lamentarsi o da fare la vittima, le sue parole sono state chiarissime.

La deputata a 10 anni nel 1991 è arrivata in USA dalla Somalia, una terra martoriata dall'anarchia e dai signori della guerra, sfuggendo quindi a un destino di fame e di povertà e grazie agli USA e al suo sistema economico e politico oppressivo e razzista, ha potuto vivere dignitosamente ed è arrivata a sedere al Congresso realizzando così il proprio sogno americano.
Ma se il sistema politico è razzista e nazista come ha fatto ad arrivare al Congresso??????
Riconoscenza allo stato puro nei confronti della nazione che l'ha salvata.


Black Lives Matter è un movimento anti-cristiano di estrema sinistra:
24 luglio 2020

https://www.islamnograzie.com/black-liv ... -sinistra/

Il Segretario di Stato per l’Aiuto dei Cristiani Perseguitati Tristan Azbej ha detto Martedì mattina sul programma di notiziemattutine del canale televisivo nazionale M1 che Black Lives Matter è un movimento di estrema sinistra, anti-cristiano.

“Fenomeni molto preoccupanti sono apparsi anche nel mondo occidentale, e noi sperimentiamo che l’opposizione precedentemente principalmente intellettuale al cristianesimo sta mostrando una natura sempre più violenta”, ha detto Azbej.
Ha sottolineato che solo la scorsa settimana, gli attivisti di Black Lives Matter hanno dato fuoco a cinque chiese negli Stati Uniti in uno spazio di soli due giorni.

Una di loro, la chiesa di San Gabriel a Los Angeles è stata completamente sventrata dall’incendio. Mentre i funzionari non hanno ancora una valutazione dei danni stimati, Adrian M. Alarcon, il portavoce dell’arcidiocesi della San Gabriel Valley ha detto a un portale di notizie locale che intendono ricostruire la chiesa vecchia di 215 anni.

La polizia locale ha detto di avere in custodia un uomo che è stato arrestato il giorno dopo, ed è il loro principale sospettato.

Azbej ha detto che le immagini di chiese ardenti e bruciate in Occidente sono “molto inquietanti”, e gli ricordano i danni provocati nell’Iraq settentrionale dallo Stato islamico, che ha subito in prima persona. Ha detto che non si aspettava di vedere azioni simili in corso nel mondo occidentale.

La retorica contro i cristiani è aumentata anche negli Stati Uniti, con l’attivista di Black Lives Matter Shaun King che esorta le persone a “abbattere” le raffigurazioni di Gesù come un uomo bianco, sostenendo che sono uno “strumento per la supremazia bianca”.

Segretario di Stato per l’aiuto dei cristiani perseguitati Tristan Azbej

Azbej è anche responsabile del programma Hungary Helps, che negli ultimi anni ha assistito le comunità cristiane perseguitate in Medio Oriente, Africa e Sud-Est asiatico a ristabilire le loro vite ricostruendo chiese, scuole e ospedali.

Recentemente, il programma ha anche donato 30.000 dollari alla Grecia per aiutare a ricostruire le chiese che sono state profanate dai migranti.

I cristiani sono il gruppo religioso più perseguitato al mondo,con un rapporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti che indica che 245 milioni di cristiani vivono sotto persecuzione in tutto il mondo e 11 vengono uccisi ogni giorno per la loro religione.

Nel 2019, gli attacchi contro i cristiani e il luogo di culto cristiano in Europa hanno raggiunto un livello record.

Il mese scorso, rispondendo alle accuse di Human Rights Watch (HRW), finanziato da George Soros, Azbej ha espresso la speranza che HRW alla fine “abbracci la causa delle centinaia di milioni di cristiani perseguitati in tutto il mondo”.

Immagine del titolo: L’interno della Missione di San Gabriel in seguito a un incendio mattutino, sabato 11 luglio 2020, a San Gabriel, nel Calif. L’incendio distrusse il tetto e la maggior parte dell’interno della chiesa di 249 anni che era in fase di ristrutturazione. (AP Photo/Marcio Jose Sanchez)


Alberto Pento
BLM, composto da atei internazi comunisti e da idolatri nazi maomettani con la complicità di qualche demenziale cristiano per il quale Cristo non era ebreo ma arabo palestinese o africano.
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Re: Io non mi inginocchio di fronte al male

Messaggioda Berto » gio ago 27, 2020 6:15 am

Solo la civiltà occidentale euro americana, bianca e giudaico cristiana, propria dell'uomo di buona volontà che ha svilupato la cultura scientifica e il rispetto umano universale può operare questi miracoli:



Miracolo al Bambin Gesù: separate gemelline siamesi unite dalla nuca
07/07/2020

https://it.euronews.com/2020/07/07/mira ... dalla-nuca

L'ultima fase dell'operazione risale al 5 giugno. quando le due gemelline siamesi del Centroafrica sono state separate al Bambin Gesù di Roma.
Oggi Ervina e Prefina stanno bene ma sono ancora ricoverate nel reparto di neurochirurgia per un decorso postoperatorio non comune, le gemelline erano unite dalla nuca e avevano il cranio e gran parte del sistema venoso in comune.
È il primo caso in Italia di un intervento del genere. Dopo oltre un anno di preparazione, sono state sottoposte a tre interventi delicatissimi; l'operazione è durata 18 ore e ha visto lavorare un'equipe di 30 persone.
Ne frattempo Ervina e Prefina, il 29 giugno, hanno compiuto 2 anni anno compiuto 2 anni il 29 giugno.

Nel luglio del 2018, la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc, in missione in Centrafrica per seguire i lavori di ampliamento della struttura pediatrica voluta da Papa Francesco, ha visto le gemelline appena nate e ha deciso di portarle in Italia.



https://www.ilmessaggero.it/salute/stor ... 33283.html


I gemelli siamesi sono una coppia di gemelli identici uniti in una parte del corpo dalla nascita.
https://it.wikipedia.org/wiki/Gemelli_siamesi
L'evento dipende dalla divisione tardiva dell'embrione, e la coppia di gemelli è sempre monozigote e quindi dello stesso sesso. Le cause del ritardo nella scissione al momento non sono scientificamente accertate ma si ipotizza siano influenzate da alcuni fattori ambientali e dall'attivazione di determinati programmi genici (ma non sembra essere un carattere ereditario).

La nascita di gemelli siamesi è un'eventualità molto rara, circa una ogni 120.000 nascite, e nei tre quarti dei casi porta a morti premature a causa delle malformazioni degli organi interni.

I tipi che si presentano cambiano a seconda delle parti in cui sono uniti e degli organi che hanno in comune: solitamente si dividono in quelle che non coinvolgono il cuore e l'ombelico e quelle che coinvolgono l'ombelico. A parte, sono classificate quelle "anomale", in cui uno dei due embrioni è malformato o interno all'altro.

Anche in epoca moderna, non sempre è possibile separare i due corpi, come dimostra il caso di Ladan e Laleh Bijani, morte durante l'intervento per separarle.

Un caso divenuto storico, che fece il giro del mondo, fu la vicenda delle gemelle Foglia, due bambine piemontesi nate unite per il bacino nel 1958 e separate il 10 maggio 1965 all'Ospedale infantile Regina Margherita di Torino, con un intervento chirurgico sbalorditivo per l'epoca, il primo effettuato con successo in Europa. A eseguire l'intervento il professor Luigi Solerio, assistito da 24 medici.


Ladan e Laleh Bijani (Firuzabad, 17 gennaio 1974 – Singapore, 8 luglio 2003) sono state due gemelle siamesi iraniane che avevano due corpi e due cervelli distinti, pur avendo la calotta cranica in comune, e che sono morte nel tentativo chirurgico di separarle.

https://it.wikipedia.org/wiki/Ladan_e_Laleh_Bijani

Le sorelle Bijani hanno affrontato numerose difficoltà a causa della loro natura: hanno dovuto scegliere una carriera che piacesse ad entrambe, e molte altre decisioni personali dovevano essere prese dopo l'approvazione l'una dell'altra. Sia per questa ragione che per altre, fin da quando erano molto giovani hanno sempre voluto separarsi.

Nel 1993, all'età di 19 anni, andarono in Germania, dove i medici rifiutarono di operarle, ritenendo che un intervento chirurgico sarebbe stato troppo pericoloso per entrambe.

Nel 2003 si recarono a Singapore per sottoporsi alla controversa operazione, pur essendo state avvertite che l'operazione chirurgica necessaria a separarle sarebbe stata ancora rischiosa per loro. La loro decisione di andare avanti ha scatenato l'interesse dei media. Dopo 29 giorni nel paese del sud est Asiatico, sono andate sul tavolo operatorio il 6 luglio, assistite da un'équipe di specialisti internazionali al Raffles Hospital.

Il tentativo di separare le gemelle ha incontrato grandi ostacoli fin dall'inizio dell'intervento: i loro cervelli, seppur separati, condividevano un'unica vena, e la separazione ha causato una copiosa emorragia. L'operazione si è conclusa tragicamente l'8 luglio 2003 con la morte di Ladan intorno alle 14:30, mentre la separazione era ancora in corso. Sua sorella Laleh è morta poco dopo, intorno alle 16:00.



Alberto Pento
Nell'Africa nera e nei paesi islamici o nazi maomettani, questi miracoli dell'uomo di buona volontà non solo non possono farli ma nemmeno possono concepirli.
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Re: Io non mi inginocchio di fronte al male

Messaggioda Berto » gio ago 27, 2020 6:16 am

Ecco cosa generano i social comunisti atei e cristiani in Europa

Ragazzo francese bianco e cristiano costretto alle fogne dai figli dei migranti africani neri e nazi maomettani.
C'è una metafora qui da qualche parte.
https://www.facebook.com/RealVinceJames ... 973855954/


Nazi demo-comunisti che manipolano i diritti umani e alimentano l'odio terrorista e antisemita
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2877
Nazi demo comunisti che calpestano, negano, violano e manipolano i nostri diritti umani naturali, civili e politici, che sostengono e promuovono il nazismo maomettano e ne giustificano il terrorismo (contro i bianchi, i cristiani e gli occidentali),che alimentano l'antisemitismo e l'antisionismo/antisraelismo di destra, di sinistra e mussulmano in Occidente, in Israele/Palestina, in Medioriente e in tutto il Mondo e l'odio verso l'Occidente e la sua civiltà, il suo benessere, le sue libertà, la sua democrazia, la sua umanità.
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674




Black Lives Matter è un movimento anti-cristiano di estrema sinistra:
24 luglio 2020

https://www.islamnograzie.com/black-liv ... -sinistra/

Il Segretario di Stato per l’Aiuto dei Cristiani Perseguitati Tristan Azbej ha detto Martedì mattina sul programma di notiziemattutine del canale televisivo nazionale M1 che Black Lives Matter è un movimento di estrema sinistra, anti-cristiano.

“Fenomeni molto preoccupanti sono apparsi anche nel mondo occidentale, e noi sperimentiamo che l’opposizione precedentemente principalmente intellettuale al cristianesimo sta mostrando una natura sempre più violenta”, ha detto Azbej.
Ha sottolineato che solo la scorsa settimana, gli attivisti di Black Lives Matter hanno dato fuoco a cinque chiese negli Stati Uniti in uno spazio di soli due giorni.

Una di loro, la chiesa di San Gabriel a Los Angeles è stata completamente sventrata dall’incendio. Mentre i funzionari non hanno ancora una valutazione dei danni stimati, Adrian M. Alarcon, il portavoce dell’arcidiocesi della San Gabriel Valley ha detto a un portale di notizie locale che intendono ricostruire la chiesa vecchia di 215 anni.

La polizia locale ha detto di avere in custodia un uomo che è stato arrestato il giorno dopo, ed è il loro principale sospettato.

Azbej ha detto che le immagini di chiese ardenti e bruciate in Occidente sono “molto inquietanti”, e gli ricordano i danni provocati nell’Iraq settentrionale dallo Stato islamico, che ha subito in prima persona. Ha detto che non si aspettava di vedere azioni simili in corso nel mondo occidentale.

La retorica contro i cristiani è aumentata anche negli Stati Uniti, con l’attivista di Black Lives Matter Shaun King che esorta le persone a “abbattere” le raffigurazioni di Gesù come un uomo bianco, sostenendo che sono uno “strumento per la supremazia bianca”.

Segretario di Stato per l’aiuto dei cristiani perseguitati Tristan Azbej

Azbej è anche responsabile del programma Hungary Helps, che negli ultimi anni ha assistito le comunità cristiane perseguitate in Medio Oriente, Africa e Sud-Est asiatico a ristabilire le loro vite ricostruendo chiese, scuole e ospedali.

Recentemente, il programma ha anche donato 30.000 dollari alla Grecia per aiutare a ricostruire le chiese che sono state profanate dai migranti.

I cristiani sono il gruppo religioso più perseguitato al mondo,con un rapporto del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti che indica che 245 milioni di cristiani vivono sotto persecuzione in tutto il mondo e 11 vengono uccisi ogni giorno per la loro religione.

Nel 2019, gli attacchi contro i cristiani e il luogo di culto cristiano in Europa hanno raggiunto un livello record.

Il mese scorso, rispondendo alle accuse di Human Rights Watch (HRW), finanziato da George Soros, Azbej ha espresso la speranza che HRW alla fine “abbracci la causa delle centinaia di milioni di cristiani perseguitati in tutto il mondo”.

Immagine del titolo: L’interno della Missione di San Gabriel in seguito a un incendio mattutino, sabato 11 luglio 2020, a San Gabriel, nel Calif. L’incendio distrusse il tetto e la maggior parte dell’interno della chiesa di 249 anni che era in fase di ristrutturazione. (AP Photo/Marcio Jose Sanchez)



Alberto Pento
BLM, composto da atei internazi comunisti e da idolatri nazi maomettani con la complicità di qualche demenziale cristiano per il quale Cristo non era ebreo ma arabo palestinese o africano.



Antifa e Black Lives Matter: squadrismo fascista e suprematismo nero al servizio della finanza apolide.
Mattia Liviani - www.altreinfo.org
05/06/2020

https://www.altreinfo.org/controllo-glo ... a-liviani/

Dietro le manifestazioni di piazza e i saccheggi, in parte spontanei ed in parte organizzati, che hanno avuto luogo negli Stati Uniti dopo l’uccisione di George Floid, ci sono due gruppi, paramilitare l’uno e suprematista nero l’altro, che operano da anni sul territorio americano.

Sono gli Antifa e i Black Lives Matter.

Gli Antifa

Gli Antifa sono un gruppo d’azione, operativo sin dagli anni novanta, con gerarchie protette, pronti a intervenire in stile blac block, in modo organizzato, generando caos e distruzione ovunque serva. Il gruppo di comando c’è ed è molto efficiente, ma non è alla luce del sole, quindi gli Antifa si comportano come se fossero gruppi anarchici spontanei, ma questa è solo un’apparenza.

Quello che vediamo nei filmati sono gruppi d’azione veloci e disciplinati che ovunque passano si lasciano dietro una scia di devastazione.

Per certi versi possono essere paragonati allo squadrismo fascista, con la differenza che i gruppi fascisti ubbidivano ad un comando ben individuabile mentre invece chi organizza e comanda gli Antifa agisce sempre nell’ombra. Dopo le scorribande gli Antifa si dileguano, aspettando le prossime indicazioni per colpire.

Per gli Antifa manifestare e distruggere è una specie di lavoro a gettone, probabilmente molto ben retribuito. Il nome Anti Fascista è solo un diversivo, serve a confondere le acque. Questo gruppo lavora per chi trae beneficio dal disordine, non è mosso da nessun ideale, ma solo dai soldi e dalla voglia di creare il caos.

I Black Lives Matter (BLM)

Il secondo gruppo, i Black Lives Matter, è più recente. E’ stato fondato nel 2014, sulla scia di altri movimenti afroamericani, quali ad esempio Black Power movement, Black feminist e Pan-Africanism, ed opera alla luce del sole. In pochi anni ha assunto un’importanza notevole, ha sedi in ogni luogo degli Stati Uniti e può contare con collegamenti internazionali di alto livello.

Il BLM agisce ogni qualvolta un afroamericano viene ucciso o maltrattato dalla polizia, cosa assai frequente negli Stati Uniti, indipendentemente dal colore della pelle. Organizzano manifestazioni che spesso sfociano nella violenza e nei saccheggi. Il Black Lives Matter non si muove se a subire le violenze sono i nativi americani, i latinos o i bianchi, ma si muovono soltanto quando la violenza riguarda gli afroamericani. Ad esempio, quando la polizia uccise Daniel Shaver, a sangue freddo, e Tony Timpa, con la stessa brutalità di George Floid, il movimento nero non ebbe nulla da dire.

Il Black Lives Matter è di fatto un movimento suprematista nero, simile a quelli che si stanno diffondendo a macchia di leopardo in tutto il mondo.

Chi li finanzia

Certo, non dobbiamo mai dimenticare che nessun movimento può sorgere dal nulla, senza finanziamenti, senza mezzi e senza la visibilità dei media. Gli Antifa e il Black Lives Matter non sono un’eccezione. Da queste parti i soldi di George Soros, suprematista della finanza apolide, sono di casa. È un dato di fatto, accertato ed assodato da tempo, che il filantropo benefattore inonda di soldi i gruppi della galassia nera, che altrimenti non avrebbero i mezzi per spostarsi da una zona all’altra degli Stati Uniti ed organizzare manifestazioni e presidi.

Fa una certa impressione pensare che l’ex speculatore senza scrupoli stia finanziando le rivoluzioni colorate ovunque nel mondo coi soldi depredati all’Italia quel mercoledì nero del 16 settembre 1992. Non era da solo però, la speculazione sulla Lira riuscì grazie alle mosse sbagliate ed alle supposte ingenuità del nostro “Padre della Patria”, vale a dire Carlo Azeglio Ciampi.

Quindi, possiamo dire che Soros sta finanziando la rivoluzione colorata nera, lo squadrismo, i suprematisti neri e le ONG che operano nel Mediterraneo coi soldi derubati trent’anni fa ai risparmiatori italiani.

Se non fosse per la propaganda martellante dei media, la verità verrebbe facilmente a galla. Gli squadristi del tanto peggio tanto meglio, i suprematisti neri e la finanza apolide predatoria non potrebbero sopravvivere senza una copertura mediatica manipolativa. E la gente non si farebbe trascinare da organizzazioni criminali che hanno ben altri scopi da raggiungere. La giustizia sociale non fa parte della loro agenda, come i media vorrebbero farci credere.

A seguire i due video che riprendono Daniel Shaver e Tony Timpa, entrambi bianchi, uccisi senza pietà dalla stessa polizia che ha ucciso George Floid. Quest’ultimo però era nero e la sua morte è servita a mettere in scena la rivoluzione colorata e la destabilizzante. E’ soltanto questa la grande differenza che c’è fra i tre assassini.

Si tratta di due video molto crudeli, non per tutti.

di Mattia Liviani
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Re: Io non mi inginocchio di fronte al male

Messaggioda Berto » gio ago 27, 2020 6:17 am

Jonathan Isaac, 22 anni, resta in piedi durante l'inno.
Nba, Isaac non si inginocchia: "La risposta è Gesù"
https://www.gazzetta.it/Nba/31-07-2020/ ... 5456.shtml

Il 22enne dei Magic in piedi durante l’inno prima della vittoria sui Nets: “Le vite dei neri importano, ma non lo si dimostra inginocchiandosi o con una maglietta. La soluzione è nel Vangelo”

Vince Orlando. I Magic battono Brooklyn 128-118 e la sorpassano al settimo posto a Est. Ma la notizia di una partita in cui le difese fanno sciopero e i Nets sembrano intrusi invitati alla festa per sbaglio, è Jonathan Isaac che non si inginocchia all’inno nazionale statunitense, prima della partita, al contrario di tutti i compagni di squadra e gli avversari. “Credo che le vite degli afroamericani contino, ma inginocchiarsi o mettersi una maglietta non è il modo per dimostrarlo” ha spiegato l’ala dei Magic, che non indossava neppure la maglietta nera Black Live Matter esibita da tutti, attorno a lui.

I perché di isaac
Ha parlato a fine partita, mettendoci la faccia e spiegando le sue convinzioni, i perché di una scelta meditata. “ Non dobbiamo puntare gli indici gli uni contro gli altri, commettiamo tutti degli errori. Il razzismo non è l’unica piaga della nostra società. Non c’entrano nulla la bandiera o il presidente. Ci sono cose sbagliate in questa nazione, ma vale per ciascuno di noi. Credo che la risposta ai problemi sia in Dio, da trovare nel Vangelo. Nessun messaggio sulla mia maglia? Per lo stesso motivo. Per me l’unica risposta ai problemi è Gesù. Sapevo sarebbe stata dura prendere questa decisione, che avrei poi dovuto rispondere a tante domande…. Ho parlato ai miei compagni prima di fare questa scelta. Loro sanno chi sono e rispettano la mia decisione. Non faccio quello che faccio per essere popolare o ricevere visibilità. Loro sanno chi sono come persona”. Fournier conferma: “È una sua scelta, ha il nostro supporto. Non deve spiegarci nulla, e non ha ricevuto alcuna pressione da parte nostra”. Coach Clifford alza la voce con i cronisti che provano invano a strappargli una frase polemica: “Io, io giocatori e la franchigia supportiamo Isaac, la sua decisione di non inginocchiarsi all’inno nazionale statunitense. È una sua libera scelta, vivere in America permette la libertà di scelta”.

Nelle prime due partite giocate nella bolla, New Orleans-Utah e il derby di Los Angeles, Lakers-Clippers, non c’erano stati dissidenti rispetto a questa forma di protesta condivisa dai giocatori e dai coaching staff (persino dagli arbitri) che hanno così espresso rivendicazioni sociali anzitutto di uguaglianza razziale e giustizia ribaditi con messaggi sulla maglia con cui la maggioranza degli atleti ha sostituito il proprio nome. Isaac, 22 anni, sesta scelta assoluta al Draft 2017, è considerato architrave di franchigia, un talento che sta progressivamente sbocciando. Ha recuperato dall’infortunio patito a inizio gennaio al ginocchio sinistro e deciso di giocare la ripartenza Nba stagionale, pur non al 100%, lontano dalla miglior condizione. Isaac è profondamente religioso, ordinato Ministro in marzo della J.U.M.P. Ministries Global Churches di Orlando. Isaac, che ha scelto di non veicolare uno dei messaggi sociali resi disponibili dalla lega, e di tenere sulla schiena piuttosto il suo nome, in giugno aveva detto: “Essere giocatori NBA non ci dà automaticamente la comprensione di quel che accade attorno a noi. E siccome ci ascoltano in tanti è importante essere diligenti e vocali, ma in modo equilibrato”.

La partita

Lance Thomas titolare a sorpresa per i Nets. Una delle (troppe) scelte inspiegabili di Coach Vaughn che fa partire dal 1’ pure Chiozza. Augustin e non Fultz, ancora fuori forma, in quintetto per i Magic. Pure Isaac parte dalla panca: già il suo recupero non era scontato e ha sorpreso qualcuno, in positivo ovviamente. 39-36 Nets dopo il 1° quarto. Difese non pervenute. Sembra un’esibizione, per (poca) intensità. Dopo 12’ Brooklin tira con poco meno del 70% e Orlando col 65%. Lunghi in evidenza : Allen con 10 punti, Vucevic con 9. Harris arriva a 55 partite di fila con una tripla a segno. 70-59 Magic all’intervallo, con un 9-2 di parziale per chiudere il 1°ì tempo, con LeVert che limita i danni segnando allo scadere. Vucevic e Fournier, gli europei di Orlando, imperversano in attacco. Incontenibili. Orlando “scappa” subito a inizio 2° tempo. I Magic inseriscono il pilota automatico, avanti addirittura 111-82 dopo 36’. Difesa dei Nets imbarazzante. Isaac, al rientro ufficiale, ma era già stato brillante nell’ultima esibizione dei Nets, segna anche da 3 punti, mostrando schegge di futuro mirabolanti. I Magic riducono i danni nei minuti conclusivi, ma finisce comunque coi Magic vincenti con doppia cifra di punti di vantaggio.


TESTIMONE
Niram Ferretti
1 agosto 2020

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Oggi testimoniare la propria fede in modo sobrio e fermo, come ha fatto Jonathan Isaac, afroamericano, ventiduenne ala dei Magic, sembra un atto eversivo.
Mentre gli altri membri della squadra di pallacanestro, alle note dell'inno americano, si sono inginocchiati con indosso le magliette di Black Lives Matter, lui è rimasto in piedi con la divisa della squadra.
Il giocatore dal nome e cognome ebraici ma dalla fede cristiana a chi gli ha chiesto perchè non si sia conformato, ha risposto con semplicità:
"Il razzismo non è l’unica piaga della nostra società. Non c’entrano nulla la bandiera o il presidente. Ci sono cose sbagliate in questa nazione, ma vale per ciascuno di noi. Credo che la risposta ai problemi sia in Dio, da trovare nel Vangelo. Nessun messaggio sulla mia maglia? Per lo stesso motivo. Per me l’unica risposta ai problemi è Gesù. Sapevo sarebbe stata dura prendere questa decisione, che avrei poi dovuto rispondere a tante domande…. Ho parlato ai miei compagni prima di fare questa scelta. Loro sanno chi sono e rispettano la mia decisione. Non faccio quello che faccio per essere popolare o ricevere visibilità. Loro sanno chi sono come persona”.
Non c'è molto altro da aggiungere.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Io non mi inginocchio di fronte al male

Messaggioda Berto » gio ago 27, 2020 6:17 am

Floyd era drogato marcio: dose letale di Fentanyl nelle vene
I risultati ufficiali confermano quanto asserito dalla difesa dei poliziotti di Minneapolis: George Floyd era drogato marcio. Aveva assunto una dose letale di Fentanyl

Court documents show that George Floyd’s body contained a lethal dose of fentanyl at autopsy
Newly released documents show the Hennepin County Medical Examiner concluded that George Floyd had a lethal dose of fentanyl at autopsy after he died.

Kyle Hooten -
August 25, 2020
https://alphanewsmn.com/george-floyd-le ... l-autopsy/



Fentanyl
https://it.wikipedia.org/wiki/Fentanyl
Il fentanyl (noto anche come fentanil o fentanile, o con i nomi commerciali Sublimaze, Actiq, Durogesic, Duragesic, Fentanest, Effentora, Onsolis, Instanyl, Abstral e altri) è un potente analgesico oppioide sintetico, appartenente alla classe delle 4-anilidopiperidine.

Il fentanyl è circa 100 volte più potente della morfina: 100 microgrammi di fentanyl equivalgono approssimativamente a 30 mg di morfina e 125 mg di petidina (meperidina) in attività analgesica, con una rapida insorgenza e breve durata d'azione. Si tratta di un agonista forte del recettore μ per gli oppioidi. Storicamente è stato utilizzato per trattare il dolore cronico ed è comunemente usato prima di interventi chirurgici o manovre "invasive" come anestetico, in associazione con una benzodiazepina. Ha una LD50 di 3,1 mg/kg nei ratti e una LD50 di 0,03 mg/kg nelle scimmie.

Sistema respiratorio
Il fentanyl può provocare una depressione respiratoria. Il rischio di tale evenienza è minore nei pazienti in terapia cronica con oppiacei che hanno sviluppano tolleranza agli effetti di queste sostanze. Durante la fase di titolazione del farmaco la comparsa di sonnolenza deve essere vista come un evento sentinella, precursore della depressione respiratoria. Il picco della depressione respiratoria può già comparire da 15 a 30 minuti dall'inizio dell'assunzione di fentanyl e può persistere per diverse ore. Va tenuto presente che alcuni soggetti possono sperimentare depressione respiratoria grave o fatale anche alle normali dosi raccomandate. Il fentanyl, se somministrato rapidamente per via endovenosa a dosi elevate massicce può interferire con la respirazione in quanto provoca rigidità dei muscoli della respirazione.
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Re: Io non mi inginocchio di fronte al male

Messaggioda Berto » lun mar 01, 2021 9:21 pm

New Orleans, Louisiana

Venerdì scorso un agente della polizia di Tulane, Martinus Mitchum, è stato ucciso mentre garantiva la sicurezza di una partita di basket liceale alla George Washington Carver High School.
L’assassino, tale John Shallerhorn, è stato fermato sabato mattina con le accuse di rapina a mano armata e omicidio di primo grado.
Sono questi i casi in cui vorrei sapere dove spariscono i BLM, i Lebron James e il giornale unico.
Sarà perché loro guardano il colore della pelle mentre noi in questa foto vediamo solo un criminale e un tutore della legge che ha sacrificato la vita per la sicurezza di tutti, anche di chi lo odiava.

R.I.P. Officer Martinus Mitchum



Non vuole mettere la mascherina e uccide un poliziotto durante una partita di basket
Vincenzo Sbrizzi

https://www.today.it/rassegna/poliziott ... erina.html
Non voleva indossare la mascherina e a chi ha osato chiederglielo ha risposto con dei colpi d'arma da fuoco. È stato assassinato così un poliziotto a Tulane, New Orleans nel bel mezzo di una partita di basket. A perdere la vita è stato l'agente Martinus Mitchum assassinato dal 35enne John Shallerborn. La tragedia si è consumata venerdì all'esterno della palestra della George Washington Carver High School. Era in corso una partita di basket di liceo durante la quale stava prestando servizio di sicurezza l'agente Mitchum. All'ingresso si è presentato il 35enne che pretendeva di entrare in palestra senza la mascherina. A sbarrargli la strada, impedendogli di assistere all'evento sportivo, era stato un impiegato della scuola.


L'intervento del poliziotto e l'omicidio

Shallerhorn non l'ha presa bene e ha cominciato a protestare e dimenarsi. Così ne è nata una colluttazione che ha reso necessario l'intervento dell'agente di polizia. Il poliziotto l'ha scortato fuori dal palazzetto e il 35enne sembrava essersi arreso al fatto che non potesse più entrare a vedere la partita. Proprio mentre si stava allontanando ha però estratto una pistola e ha sparato due colpi all'agente. Subito dopo ha posato l'arma a terra e ha lasciato che i colleghi del poliziotto ferito lo fermassero. A dare una ricostruzione dei fatti è stato il New Orleans police department che ha raccontato l'esatta dinamica dei fatti dopo aver ascoltato le testimonianze delle persone presenti sul posto. Insieme all'agente ferito, di turno all'evento c'era anche un secondo agente che solitamente svolge il proprio servizio presso il tribunale cittadino.


Le parole del capo della polizia

A parlare della morte del poliziotto è stato direttamente il capo della polizia di Tulane, Kirk Bouyelas: “Siamo profondamente rattristati dalla morte insensata e tragica del caporale Martinus Mitchum del Tupd. Il caporale Mitchum era un professionista della polizia dedicato che aveva a cuore servire la comunità di Tulane. Abbiamo contattato la sua famiglia e stiamo fornendo supporto ai suoi colleghi ufficiali durante questo periodo difficile. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono con la sua famiglia e con tutti i colleghi ufficiali con cui ha servito”. Queste le parole di Bouyelas all'indomani della tragedia. Il dipartimento di polizia ha fornito anche ulteriori dettagli sul 35enne arrestato.

La rapina pochi minuti prima

L'uomo nello stesso giorno non ha commesso solo il tragico delitto. Secondo la ricostruzione degli investigatori, Shallerhorn aveva messo a segno anche una rapina a mano armata. Aveva avvicinato un uomo di 39 anni seduto all'interno della sua auto in un parcheggio. Gli ha puntato la pistola e ha rubato la sua collana. Con la stessa arma ha poi tolto la vita all'agente. Sul passato del 35enne grava anche un'altra accusa molto grave. Nell'agosto 2019 era stato accusato di molestie su minori. L'ufficio del procuratore distrettuale non ha però dato corso a questa accusa. Adesso deve rispondere di omicidio volontario e rapina a mano armata.
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Re: Io non mi inginocchio di fronte al male

Messaggioda Berto » mer giu 23, 2021 6:55 am

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Re: Io non mi inginocchio di fronte al male

Messaggioda Berto » mer giu 23, 2021 6:56 am

La libertà degli italiani rimasti in piedi. #iononminginocchio
Francesco Giubilei
21 giugno 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 56494.html

Fin dall’inizio dell’europeo, l’opinione pubblica italiana si è interrogata su cosa avrebbe fatto la nostra nazionale di calcio se le fosse capitato di giocare contro una squadra che si fosse inginocchiata per il Black Lives Matter.

La risposta è arrivata contro il Galles dove la nazionale si è divisa con una parte dei giocatori che si sono inginocchiati e altri rimasti in piedi. Il fermo immagine dei calciatori italiani, alcuni in piedi e altri in ginocchio, è l’emblema di ciò che rappresenta il Black Lives Matter: un movimento divisivo che ha assunto una precisa valenza politica. Si può essere contro il razzismo anche rimanendo in piedi e con schiena dritta senza obbligare i giocatori a inginocchiarsi, soprattutto se gioca la nazionale che dovrebbe rappresentare tutti gli italiani a prescindere dalle loro idee. Eppure, nonostante le critiche social e le accuse, i giocatori italiani che non si sono inginocchiati hanno dimostrato, oltre che personalità, buon senso. Partendo dal presupposto che il razzismo va sempre condannato, il tema del Black Lives Matter non è legato alla società italiana dove non vi sono situazioni analoghe agli Stati Uniti o casi come George Flyod. Inginocchiarsi è perciò una forma di colonialismo culturale nei confronti del mondo liberal americano che non ha ragion d’essere in un Paese come l’Italia dove esiste una società molto diversa da quella statunitense. Addirittura c’è chi ha identificato come forma di razzismo quanto avvenuto alla stazione di Roma Termini dove un poliziotto ha sparato alle gambe a un ghanese che minacciava la polizia e le persone armato di coltello.

C’è poi un argomento di fondo che riguarda la difesa della vita a prescindere dal colore della pelle delle persone: tutte le vite contano e vanno difese e, così come i criminali non hanno colore e nazionalità, allo stesso modo la violenza prescinde dall’etnia. Obbligare i calciatori a inginocchiarsi, come alcuni vorrebbero, significa contraddire un basilare principio democratico di libertà di scelta e insultare o accusare di razzismo chi decide di rimanere in piedi, vuol dire farsi promotori di una forma di odio e intolleranza che è il risvolto della stessa medaglia. Il gesto dei sei calciatori della nazionale italiana rimasti in piedi è perciò una forma di resistenza culturale a chi vorrebbe imporre non un giusto contrasto al razzismo, quanto un’ideologia politica che impone comportamenti e limita la libertà in nome di temi che nulla hanno a che fare con la storia e la società italiana.


Letta ci vuole tutti in ginocchio
Andrea Indini
22 Giugno 2021 - 10:29

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 56705.html

Il leader Pd contro i sei azzurri che non si inginocchiano: "Una scena pessima". Ecco perché vuole legare tutti gli italiani alla dittatura del politicamente corretto

Non c'è polemica più stucchevole di quella sui campi da calcio trasformati (a uso e consumo del politicamente corretto) in confessionali laici. La sinistra vorrebbe vedere tutti i calciatori in ginocchio in nome della lotta al razzismo. Una lotta sacrosanta, per carità, ma che ognuno porta avanti come vuole. E così apriti cielo se qualcuno prova a opporsi a questa dittatura. Magari lo fa perché non ci crede oppure perché pensa (a ragione) che certe battaglie non si combattono dedicando qualche istante prima di una partita ma impegnandosi quotidianamente a cambiare, con gesti semplici, la società in cui si vive. Sta di fatto che nessuno può arrogarsi il diritto di lapidare Gianluigi Donnarumma, Leonardo Bonucci, Alessandro Bastoni, Jorginho, Marco Verratti e Federico Chiesa perché prima della partita contro il Galles sono rimasti in piedi. Meno di tutti può farlo Enrico Letta che, per mero calcolo politico, vorrebbe tutti gli italiani in ginocchio, sudditi dell'ideologia progressista.

Tutto ha avuto inizio con il brutale omicidio di George Floyd, ucciso per mano dell'agente di polizia Derek Chauvin. "I can't breathe", cercava di urlare l'uomo mentre il poliziotto lo immobilizzava calcandogli il ginocchio sul collo. Morì così: soffocato. Era il 25 maggio dell'anno scorso. Gli Stati Uniti furono subito travolti da un'ondata di proteste che presto contagiarono pure molti Paesi del Vecchio Continente. Ben presto la giusta indignazione contro la morte di Floyd venne strumentalizzata dai cultori del politicamente corretto per piegare l'opinione pubblica occidentale ai diktat del pensiero progressista. Così accadde che, quando l'ex presidente della Camera Laura Boldrini si inginocchiò a Montecitorio per l'afroamericano ucciso, in molti le fecero notare l'indifferenza nei confronti di Desirée Mariottini e Pamela Mastropietro quando vennero stuprate e ammazzate, una a Roma e l'altra a Macerata, da alcuni immigrati.

Oggi quella stessa polemica è tornata con prepotenza nella calura estiva di Euro 2020, una competizione che di retrò ha persino l'anno. La Nazionale di Roberto Mancini fa molto bene: prima del girone e pronta ad affrontare l'Austria agli ottavi, è ora tra le favorite. Ma se non sono il gioco o la tattica a infiammare lo scontro, ci pensano i soliti buonisti che sono sempre pronti a scagliarsi contro chi non la pensa come loro. A dare il via ci ha subito pensato Claudio Marchisio. "È una protesta importante - ha sentenziato - avrei preferito che gli azzurri si fossero inginocchiati tutti". Tempo ventiquattr'ore ecco Letta rincarare la dose: "Vorrei fare un appello ai nostri giocatori: che si inginocchino tutti, perché francamente l'ho trovata una scena pessima. Se si mettono d'accordo sugli schemi di gioco - ha detto a Otto e mezzo su La7 - si mettono d'accordo anche su quello, è meglio anche perché i gallesi erano tutti inginocchiati, gli italiani no". Ancora oggi, intervenendo a Radio anch'io su Rai Radio1, ha ribadito di aver provato "fastidio" nel vedere solo "metà squadra inginocchiata". "Non sono mai sufficienti i gesti - ha infine concluso - e non c'è destra o sinistra, tutti siamo antirazzisti".

Nessuno mette in dubbio l'antirazzismo, ma sfugge il motivo per cui Letta e compagni vogliano tutti gli Azzurri (e tutti gli italiani) in ginocchio davanti alla causa dei Black Lives Matter. Una causa che ha già dimostrato di essere poco trasparente e comunque divisiva. Forse perché soffiare su certe campagne di bandiera serve al Pd a raggranellare qualche voto in più tra i duri e puri della base dem. Peccato che questo non faccia altro che acuire le distanze all'interno del nostro Paese. Oggi, come già un anno fa con la Boldrini, in molti hanno rinfacciato alla sinistra di non essersi battuta allo stesso modo per Saman Abbas. Ma è la sinistra. E sappiamo bene che sceglie quali battaglie combattere in base al proprio tornaconto.


Lino Banfi: "Una direttiva per far inginocchiare i calciatori"
Francesca Galici
22 Giugno 2021

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 1624364067

Dopo Enrico Letta che ha dichiarato che tutti i calciatori si devono inginocchiare, anche Lino Banfi si accoda e chiede una direttiva unica

Ancora si polemizza sui calciatori italiani che non si sono inginocchiati prima della partita tra Italia e Galles valida per l'ultimo turno della fase a gironi del campionato europeo di calcio. Di 11 Azzurri in campo in 6 hanno deciso di non piegarsi al politicamente corretto e di rimanere in piedi, con orgoglio, mentre altri 5 hanno deciso di seguire l'esempio dei calciatori gallesi. Va detto che la squadra britannica ha sempre mostrato vicinanza al movimento dei Black lives matter in onore del quale ci si inginocchia per ricordare George Floyd. L'Italia, invece, nelle due precedenti partite non si era mai inginocchiata. Dopo Enrico Letta, ora anche Lino Banfi si è espresso sulla questione.

L'attore, intervistato dall'Adnkronos, ha dichiarato: "Metà azzurri in ginocchio e metà in piedi non va bene: servirebbe una sorta di direttiva che inviti tutti i nostri calciatori della Nazionale a compiere in campo a inizio partita il gesto di solidarietà contro il razzismo". Anche lui si allinea al politicamente corretto che vorrebbe imporre ai calciatori di inginocchiarsi, senza considerare che quello non è un gesto contro il razzismo ma a supporto di un preciso movimento americano politicizzato.

Lino Banfi va oltre, lasciando intendere che in questa occasione ai calciatori va tolta la libertà decisionale: "Va bene il libero arbitrio, ma non sempre e non in ogni occasione una persona può fare quello che vuole, scegliere e decidere soltanto per sé". L'attore, quindi, prosegue: "In questo caso, non è il singolo calciatore che si inginocchia ma è la nostra Nazionale a compiere quello che, per me, è un bel gesto simbolico. Ci si ragioni tutti insieme e poi si decida collettivamente se inginocchiarsi o no: io lo farei, già dalla prossima partita".

Le parole di Banfi arrivano dopo quelle di Enrico Letta, che vorrebbe imporre il gesto ai calciatori, violando il diritto alla libertà di espressione dei singoli individui. "Che si inginocchino tutti, perché francamente l'ho trovata una scena pessima", ha detto il segretario del Partito democratico ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo. Parole che vanno contro qualunque principio di libertà costituzionalmente garantita, che mirano a politicizzare anche il gioco del calcio. Letta vorrebbe imporre all'Italia il modello culturale anglosassone, perché "in Gran Bretagna e nei Paesi anglosassoni lo fanno tutti, a prescindere dal proprio credo politico".

Fortunatamente, a rimettere ordine nelle dichiarazioni ci ha pensato il presidente della Figc, intervistato da la Repubblica: "Inginocchiarsi? No a imposizioni dall'alto, ognuno è libero". Grabriele Gravina, quindi, ha specificato: "I messaggi della Federazione sono chiari: poniamo in essere ogni attività contro ogni forma di razzismo. Riteniamo che questo non può essere frutto di una scelta di politica federale, ognuno sceglie per sé. Con i ragazzi ne abbiamo parlato, sapevano che era previsto nell'ambito del protocollo pre gara. E i ragazzi sono stati liberi, qualcuno l'ha seguito, altri si sono limitati ad applaudire. Massimo rispetto per tutte le forme di espressione contro la discriminazione razziale".



La lezione della Nazionale a Letta e alla sinistra
Daniele Dell'Orco
22 giugno 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1624376147

All'Europeo più politicizzato di sempre l'Italia è tra le poche federazioni a mantenere la schiena dritta. O almeno a provarci. Le polemiche scaturite dalla "libertà di coscienza" lasciata agli azzurri in merito al gesto di inginocchiarsi prima del fischio di inizio delle partite, che ha letteralmente spaccato in due la Nazionale nel match contro il Galles (in 6 sono rimasti in piedi), non accennano a placarsi.

Dopo il chiarimento del presidente della Figc, Gabriele Gravina che aveva escluso qualsiasi imposizione sull'argomento ("Inginocchiarci a Wembley? Non può essere frutto di una scelta di politica federale, ognuno sceglie per sé"), interpretando peraltro alla lettera la volontà più volte ribadita dall'Uefa di non obbligare nessuno (il protocollo pre-partita lo prevede, in chiave del tutto facoltativa), il caso è sfociato in politica, scatenando l'ennesimo botta e risposta tra Enrico Letta e Matteo Salvini.

Il segretario del Pd, ospite a Otto e mezzo di Lilli Gruber su La7, è stato lapidario: "Vorrei fare un appello ai nostri giocatori: che si inginocchino tutti, perché francamente l'ho trovata una scena pessima. Se si mettono d'accordo sugli schemi di gioco, si mettono d'accordo anche su quello, è meglio anche perché i gallesi erano tutti inginocchiati, gli italiani no".

Il ragionamento di Letta, oltre ad essere campato per aria (come si può paragonare una scelta etica e comportamentale all'adesione ad uno schema tattico?), parte dal presupposto che siccome gli altri lo fanno, in blocco, dovrebbero farlo anche gli azzurri. Senza se e senza ma.
"Lascio a Letta i suoi processi ai giocatori italiani - replica Matteo Salvini a Quarta Repubblica su Rete 4 -. Il razzismo si sconfigge inginocchiandosi? 8 su 10 dicono di no. Quella è roba da radical chic alla Saviano".

A schiarire ancor più le idee a Letta e compagni, ci ha pensato Paolo Corbi, responsabile della comunicazione della Nazionale: "A nome di tutta la squadra ribadiamo che siamo contro ogni forma di razzismo. Aderire o meno ad una forma di protesta per quanto simbolica non vuol dire ignorare la lotta al razzismo". Insomma, evitare di mostrarsi in un gesto di sostegno ad un movimento internazionale, come quello del Black Lives Matter, che ha i suoi canoni ideologici, la sua narrativa e pure i suoi eccessi, non significa automaticamente essere razzisti.

Ciò detto, però, dalle parole di Corbi sembra trapelare una certa insofferenza da parte della Nazionale a seguito delle veementi polemiche scatenate principalmente sui social: "Quanto al fatto che a inizio gara qualcuno si sia inginocchiato e altri no c'è stata un po' di confusione, i calciatori erano tutti concentrati su una partita per noi decisiva perché metteva in palio il 1° posto nel girone e per il prosieguo dell'Europeo, fra l'altro con 8 cambi... Quindi, da quanto abbiamo ricostruito, non eravamo del tutto preparati a quel momento. Per il futuro se ci saranno altre occasioni la squadra si confronterà al suo interno e prenderà una decisione univoca che sarà messa in pratica da tutti".

Insomma, vedremo cosa accadrà sabato a Wembley prima del match contro l'Austria. Anche se con ogni probabilità una nuova spaccatura verrà evitata. O tutti in piedi, o tutti in ginocchio. Con la seconda ipotesi oggettivamente più probabile. La speranza, invece, è che l'ammirevole coerenza dell'Italia vista fino ad ora non venga sacrificata sull'altare del conformismo.


Alberto Pento
Inginocchiarsi per ricordare la morte del nero George Floyd che era un delinquente abituale violento e tossico, morto per droga intossicato dal fentanyl e per essersi opposto ad un più che giusto arresto da parte della polizia e non per un presunto razzismo dei poliziotti bianchi verso i neri come raccontano mentendo i BLM e i sostenitori della Teoria critica della razza, è un crimine contro la verità e l'umanità e fonte calunniosa di razzismo contro i bianchi.



Black Lives Matter: ecco il movimento per cui si inginocchiano, altro che razzismo
Max Del Papa
21 giugno 2021

https://www.atlanticoquotidiano.it/quot ... -razzismo/

Ci sono due notizie che l’informazione mitraglia a proposito della Nazionale di calcio: la seconda in ordine di importanza è che l’Italia vince e convince, la prima è che si prostra. “Si sono inginocchiati in cinque, in sei” e già ci senti il ricatto morale per gli altri, nel quale eccelle l’ex juventino Marchisio che il Pd voleva sindaco di Torino – ma dovrà rassegnarsi ad averlo onorevole, più soldi e meno grane. Marchisio già che c’è si porta avanti col lavoro, dice che tutti debbono piegarsi. E i telegiornali: “Si inginocchiano contro il razzismo”, che è un modo di dare la notizia da figli di puttana. La genuflessione non è “contro il razzismo”, è in omaggio al Black Lives Matter, che è un movimento politico americano di estrema sinistra, violento e con tentazioni eversive.

Contro il razzismo si può agire, si dà l’esempio, al limite ci si abbraccia, ci si prende per mano tra compagni, e anche avversari, di colori diversi, di etnie diverse. Umiliarsi è solo l’ipocrita riconoscimento di un senso di colpa che non ha ragion d’essere. Al punto, ed è stato precisato più volte, che i fanatici BLM sono costretti a risalire su per li rami della storia fino ai periodi coloniali, schiavisti, di guerre civili, roba di secoli addietro, da cui la demenziale cancel culture che vuol rileggere il mondo di seicento o duecento anni fa con gli occhiali di oggi: rimuovendo tutto ciò che, nell’arbitrio più demenziale, non è accettato dall’odio assurto a sistema, dai monumenti ai film, dalle fiabe ai cartoni animati, dalle musiche all’arte grafica, dai poeti ai romanzieri, in un vortice di paranoia alienante che porta all’abisso.

Ma non è ancora tutto, anzi fin qui siamo al dettaglio, all’accademia. In soldoni, chi sono i padroni del BLM? Sono mascalzoni, anzi mascalzone come quelle del Metoo, gente impegnata nella scalata sociale sui cadaveri di complici trasformati in aguzzini dopo 30 anni. La capa riconosciuta degli antirazzisti americani è questa Patrisse Cullors, appena dimessa dopo 8 anni di regno ininterrotto: il New York Post ha scoperchiato i suoi altarini di ultramarxista capace di mettersi in tasca somme clamorose, proprietà immobiliari degne di un star di Hollywood: una villa a Malibu da 1,4 milioni di dollari, un ranch di lusso in Georgia. Appena la punta di un iceberg che nasconde un saldo affaristico di 90 milioni di dollari solo nel 2020. Sotto, la vergogna dei neri mai sostenuti, delle famiglie afroamericane con vittime brutalmente scaricate dal Movimento in quanto non utili, del vorticoso giro di incastri, di incarichi, di prospettive politiche, tutte rigorosamente coi Dem, delle censure sui social, del boicottaggio dei giornalisti neri troppo zelanti. Chi è il razzista? Sulla pelle di chi?

L’inchiesta del New York Post probabilmente non arriva in fondo, ma quello che ha rivelato è abbastanza per mettere in crisi la multinazionale BLM che ha ottenuto il siluramento, almeno formale, della boss. Una che diceva: “Siamo marxisti indottrinati” e, nell’ottica della lotta di classe, inneggiava alla lotta armata, alle Brigate Rosse italiane. Oggi Patrisse Cullors scomoda i soliti complotti dei bianchi, dei Repubblicani, dei trumpiani, dei neri “infedeli”, ma, messa alle strette, ringhia: “Come ho fatto i soldi sono fatti miei”. I calciatori, si sa, sono conformisti come i cantanti e come tutti quelli che hanno uno status da difendere. Ma dovrebbero sapere, non solo quelli italiani, che quando “chiedono scusa” e si inginocchiano, lo stanno facendo per tutto questo. E per nient’altro.
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