Re: Razzismo dei neri contro i bianchi
Inviato: gio set 10, 2020 2:53 pm
Gesù Cristo non era bianco!
Gesù era ebreo e non era né un beduino arabico e nemmeno un nero africano, come ebreo era più bianco che giallo, rosso o nero.
Gli ebrei odierni hanno prevalentemente la pelle bianca.
Nell'iconografia universale cristiana Gesù Cristo prende il colore e la fisionomia tipica di ogni popolo, quindi in Europa è giusto che sia bianco europeo come in Africa che sia nero e in Asia giallo.
LA CHIESA ANGLICANA SI INCHINA AI BLM. L'ARCIVESCOVO DI CANTERBURY WELBY:- GESU' NON ERA BIANCO
Giugno 27, 2020
https://cavalierenews.it/attualita/1258 ... ianco.html
Redazione- Ha fatto parecchio rumore, e non poteva essere altrimenti, l’appello dello scrittore statunitense Shaun King ad abbattere le statue di Gesù perché raffigurato come un bianco. Un delirio in appoggio al movimento Black Lives Matter che sta infiammando anche la Gran Bretagna dopo gli Usa. L’iconoclastia contro la storia dell’Occidente si unisce dunque alla rivisitazione dei simboli cristiani. E il movimento dei vandali anti-statue trova un interlocutore prestigioso in Justin Welby, arcivescovo di Canterbury.
Cosa ha detto l’arcivescovo di Canterbury
“Ho la fortuna di guidare la comunione anglicana e ho visitato 165 paesi – ha detto Welby alla Bbc secondo quanto riporta Askanews – Quando vai nelle chiese di questi paesi non vedi un Gesù bianco. Vedi un Gesù nero, un Gesù cinese, un Gesù del Medio Oriente – che naturalmente è il più accurato – vedi un Gesù delle isole Fiji… Vedi Gesù ritratto in tanti modi quanti sono le culture, le lingue, le comprensioni”.
“Non penso si debba buttare via tutto quello che viene dal passato ma ciò ricorda l’universalità del Dio divenuto pienamente umano”, ha detto ancora il primate della Chiesa anglicana.
Rivedere le statue a Canterbury e Westminster
Interpellato sul tema della statue abbattute negli Stati Uniti e in diverse altre parti del mondo, un dibattito che ha toccato anche figure del passato delle Chiese cristiane, l’arcivescovo Welby ha detto che è possibile che alcune vadano riviste anche nella cattedrale di Canterbury o l’abbazia di Westminster: “Quando cammini nella cattedrale di Canterbury, ci sono monumenti ovunque, o all’abbazia di Westminster, e noi le stiamo guardando e alcune dovranno scendere”.
Una presa di posizione che lascia interdetti: anziché difendere la tradizione della Chiesa d’Inghilterra l’arcivescovo preferisce metterla in discussione. Suscitando il commento ironico dello scrittore Giulio Meotti: “I barbari più pericolosi non sono quelli che demoliscono i monumenti della nostra storia e cultura. Sono quelli che dovrebbero custodirli.
Odiano cosí tanto la propria civiltà che lasceranno che non rimanga niente in piedi”.
La follia dei Black lives matter: "Abbattere le statue di Gesù"
Alessandra Benignetti - Mar, 23/06/2020
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/bl ... 72373.html
Secondo uno dei leader delle proteste anti-razziste divampate dopo l'omicidio di George Floyd le statue che raffigurano Gesù come "un europeo bianco" andrebbero abbattute: "Sono un simbolo suprematista, aveva la carnagione scura"
"Sì, penso che le statue che raffigurano Gesù come un europeo bianco debbano essere abbattute, sono una forma di suprematismo e lo sono sempre stato, nella Bibbia quando la famiglia di Gesù voleva nascondersi indovinate dove è andata? In Egitto, non in Danimarca, buttatele giù".
Fa discutere il tweet pubblicato ieri da Shaun King, scrittore americano ed attivista per i diritti civili, in prima linea nelle proteste anti-razziste che in queste settimane hanno scosso gli Stati Uniti.
Nei giorni in cui a New York divampa la polemica per la rimozione della statua del presidente americano Theodor Roosevelt dall’ingresso dell'American Museum of Natural History perché colpevole di essere raffigurato a cavallo con a fianco un afroamericano e un nativo americano a piedi, King ha deciso di rilanciare proponendo l’eliminazione di tutte le statue di Gesù e Maria, come siamo stati abituati a vederle da centinaia di anni.
Il motivo, spiega in un altro tweet, è che le ricostruzioni storiche più accurate descrivono Gesù con la carnagione scura. Il problema, attacca, è che "gli americani bianchi che per centinaia di anni hanno comprato, venduto, scambiato, violentato e schiavizzato a morte gli africani in questo Paese, semplicemente non possono avere quest’uomo al centro della loro religione". Per l’attivista, quindi, è giunto il momento di cambiare finalmente volto a Gesù, ripristinando la sua "vera" immagine. "
Se la vostra religione richiede che Gesù abbia i capelli biondi e gli occhi azzurri, allora la vostra religione non è il cristianesimo ma il suprematismo bianco", incalza l’intellettuale afro-americano. "La fede cristiana – aggiunge – e non il cristianesimo bianco è stata la prima religione di questo Paese per centinaia di anni". Una provocazione, la sua, che rischia di infiammare ulteriormente il clima dopo settimane di tensioni seguite all’uccisione, durante un arresto a Minneapolis, dell’afroamericano George Floyd.
Il rischio che si passi dalle parole ai fatti, visti gli atti vandalici che si sono susseguiti in questi giorni contro i simboli "colonialisti", è concreto. Come racconta Marco Gervasoni sul Giornale venerdì scorso a San Francisco un gruppo di persone ha tirato giù il monumento dedicato al francescano spagnolo San Junípero Serra, accusato di "genocidio nei confronti dei nativi". Papa Francesco, invece, l'ha fatto santo proprio per il merito di aver difeso la "dignità della comunità indigena", proteggendola "da coloro che l'hanno maltrattata e abusata".
Con la statua del frate è venuta giù anche la croce. L'assalto ai simboli cristiani è già iniziato anche in Europa, sull'onda delle proteste americane: durante le manifestazioni antirazziste a Firenze una teca contenente un affresco dedicato alla Vergine è stato sfregiato con lo slogan Black Lives Matter impresso con la bomboletta.
A replicare a King in un tweet è la consulente legale del presidente Trump, Jenna Ellis. "Se provassero a cancellare il cristianesimo, se mi costringessero a scusarmi o abiurare la mia religione, io non mi piegherò, non esiterò", scrive l’avvocato in un tweet. "Sta solo difendendo il suo essere bianca", replica King. "Il cristianesimo bianco ha bisogno di un Gesù bianco – attacca ancora l’intellettuale – non si tratta di generosità o gentilezza, né di proteggere i deboli, ma del suprematismo bianco, attaccate 'Gesù bianco' e attaccherete la sua religione".
Questo antirazzismo è un attacco a Dio
Stefano Fontana
26 giugno 2020
https://lanuovabq.it/it/questo-antirazz ... acco-a-dio
Non solo l'attuale movimento che ha per riferimento il Black Lives Matter è solo un'altra forma di razzismo, ma è volontà di distruggere le statue solo perché statue, perché espressione di una gerarchia di valori, di un qualche ordine. E vogliono distruggere le raffigurazioni di Gesù e della Madonna perché puntano al Fondamento dell'ordine, che è Dio.
Negli Stati Uniti i militanti del movimento Black Lives Matter (BLM) abbattono le statue che secondo loro sono espressione del razzismo e in questo modo si dimostrano razzisti. Di solito si condanna il razzismo perché esso assume una posizione di parte, come il colore della pelle, per farla diventare una regola per tutti. Ma anche i militanti di pelle nera diventano razzisti quando accusano i bianchi di essere il male solo perché bianchi.
Contrapporre ad una parte un’altra parte è sempre fare un gioco di parte o, meglio, un gioco delle parti. Oggi io abbatto le tue statue e domani tu abbatterai le mie. Il giovane Shaun King che vuole la distruzione delle statue, comprese quelle di Gesù Cristo, pone se stesso come una statua vivente in attesa di celebrazione. Se il movimento BLM dovesse prendere in qualche modo il potere, erigerebbe le proprie statue e forse ne dedicherebbe una proprio a lui. Chi di statua colpisce di statua perisce.
Questo spiega perché il gioco delle parti, o gioco delle statue, è sempre esistito. Ogni nuovo regime abbatte le statue del precedente. Ogni tanto in Italia spunta fuori qualcuno che vorrebbe demolire i monumenti del periodo fascista. A Trieste non vogliono la statua di D’Annunzio. A Milano dà fastidio quella di Montanelli. A Chicago vogliono sostituire la statua di Italo Balbo. Il passato divide, perché nel passato uno era da una parte e l’altro dall’altra. Ma come accade che la democrazia italiana non abbia le carte in regola per demolire i monumenti del periodo fascista, avendo anch’essa al proprio interno forme di dittatura forse ancora superiori, così accade che gli unionisti non abbiano nemmeno loro le carte in regola per demolire i monumenti dei generali confederati. I Nordisti erano compromessi con lo schiavismo non meno dei Sudisti, e i democratici non meno dei repubblicani: la sempiterna Nancy Pelosi, che oggi soffia sul fuoco dell’antirazzismo per danneggiare Trump, volutamente dimentica che Lincoln non era democratico ma repubblicano.
Il movimento BLM ha l’appoggio dei liberal, si ispira all’illuminismo e all’etica kantiana per la quale bisogna trattare l’altro come un fine e non come un mezzo. Ma gli illuministi – a cominciare da Voltaire – erano razzisti. Kant stesso era razzista e l’erezione della statua della dea ragione costò la vita a molte altre statue che, secondo il gioco delle parti, furono decapitate e distrutte. I positivisti come Lombroso, eredi degli illuministi, erano razzisti. Se l’anti-razzismo di BLM si ispira a fonti razziste vuol dire che non è vero antirazzismo, ma la sostituzione di un razzismo con un altro razzismo.
È come quando nella teologia cattolica degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso si sviluppò la “teologia nera” secondo la quale Dio era nero perché averlo presentato come bianco era da considerarsi una posizione razzista avallata dalla Chiesa. Per lo stesso cervellotico motivo la teologia femminista diceva che Dio è femmina e non maschio. Ma perché un Dio nero non dovrebbe essere razzista come un Dio bianco?
Quanto sta accadendo negli Stati Uniti, però, va oltre anche queste considerazioni. Va oltre il gioco delle parti. Non esprime solo la condanna per il passato americano, o per l’identità americana, o per la cultura e la civiltà occidentali accusate di essere bianche, come potrebbe far pensare l’odio verso la statua di Colombo. Se così fosse si tratterebbe di un razzismo opposto, nero anziché bianco, antioccidentale piuttosto che occidentale, dei presunti oppressi contro i presunti oppressori. Sarebbe dire di "no" a qualcosa per dire di "sì" a qualcos’altro e su questo "sì" costruire poi nuove statue, nuovi eroi e nuove feste del ringraziamento.
Nel movimento BLM si intravede invece un altro stile distruttivo, la volontà di distruggere le statue solo perché statue, perché espressione di una gerarchia di valori, di un qualche ordine. C’è come la volontà di radere al suolo il passato, di colpevolizzare ogni posizione forte accusandola di essere razzista verso le altre, la voglia di un mondo senza statue, senza fini e cause per cui diventare eroi, senza eroi.
Perché mai la volontà di distruggere le raffigurazioni di Gesù e della Madonna? Anche in Olanda e non solo negli Usa il BLM ha sfregiato una Madonna Nera. Perché rimuovere il dipinto di San Michele che schiaccia il demonio? Dalla lotta ai simboli di un razzismo americano ideologicamente interpretato – i dati sociologici sulla violenza tra bianchi e neri negli Usa non la confermano – si è passati alla lotta alla simbologia religiosa cristiana. Non solo il generale Lee ma anche Gesù Cristo.
Quando si prende la strada del nichilismo bisogna distruggere non solo gli elementi dell’ordine ma anche la sua Causa ultima. Il nichilismo è dissolutorio e quindi distrugge le statue che testimoniano aspetti o protagonisti dell’ordine, ma poi deve andare alla fine e prendersela con il Fondamento dell’ordine, che è Dio.
Nel movimento BLM c’è questo nichilismo rispetto al quale tutto il resto è strumento. Qui non c’è più solo l’ideologia, c’è una volontà distruttrice e dissacratoria che intende andare alle radici. Difficile negare la sua funzionalità al “nuovo ordine mondiale”.
Gesù era ebreo e non era né un beduino arabico e nemmeno un nero africano, come ebreo era più bianco che giallo, rosso o nero.
Gli ebrei odierni hanno prevalentemente la pelle bianca.
Nell'iconografia universale cristiana Gesù Cristo prende il colore e la fisionomia tipica di ogni popolo, quindi in Europa è giusto che sia bianco europeo come in Africa che sia nero e in Asia giallo.
LA CHIESA ANGLICANA SI INCHINA AI BLM. L'ARCIVESCOVO DI CANTERBURY WELBY:- GESU' NON ERA BIANCO
Giugno 27, 2020
https://cavalierenews.it/attualita/1258 ... ianco.html
Redazione- Ha fatto parecchio rumore, e non poteva essere altrimenti, l’appello dello scrittore statunitense Shaun King ad abbattere le statue di Gesù perché raffigurato come un bianco. Un delirio in appoggio al movimento Black Lives Matter che sta infiammando anche la Gran Bretagna dopo gli Usa. L’iconoclastia contro la storia dell’Occidente si unisce dunque alla rivisitazione dei simboli cristiani. E il movimento dei vandali anti-statue trova un interlocutore prestigioso in Justin Welby, arcivescovo di Canterbury.
Cosa ha detto l’arcivescovo di Canterbury
“Ho la fortuna di guidare la comunione anglicana e ho visitato 165 paesi – ha detto Welby alla Bbc secondo quanto riporta Askanews – Quando vai nelle chiese di questi paesi non vedi un Gesù bianco. Vedi un Gesù nero, un Gesù cinese, un Gesù del Medio Oriente – che naturalmente è il più accurato – vedi un Gesù delle isole Fiji… Vedi Gesù ritratto in tanti modi quanti sono le culture, le lingue, le comprensioni”.
“Non penso si debba buttare via tutto quello che viene dal passato ma ciò ricorda l’universalità del Dio divenuto pienamente umano”, ha detto ancora il primate della Chiesa anglicana.
Rivedere le statue a Canterbury e Westminster
Interpellato sul tema della statue abbattute negli Stati Uniti e in diverse altre parti del mondo, un dibattito che ha toccato anche figure del passato delle Chiese cristiane, l’arcivescovo Welby ha detto che è possibile che alcune vadano riviste anche nella cattedrale di Canterbury o l’abbazia di Westminster: “Quando cammini nella cattedrale di Canterbury, ci sono monumenti ovunque, o all’abbazia di Westminster, e noi le stiamo guardando e alcune dovranno scendere”.
Una presa di posizione che lascia interdetti: anziché difendere la tradizione della Chiesa d’Inghilterra l’arcivescovo preferisce metterla in discussione. Suscitando il commento ironico dello scrittore Giulio Meotti: “I barbari più pericolosi non sono quelli che demoliscono i monumenti della nostra storia e cultura. Sono quelli che dovrebbero custodirli.
Odiano cosí tanto la propria civiltà che lasceranno che non rimanga niente in piedi”.
La follia dei Black lives matter: "Abbattere le statue di Gesù"
Alessandra Benignetti - Mar, 23/06/2020
https://www.ilgiornale.it/news/mondo/bl ... 72373.html
Secondo uno dei leader delle proteste anti-razziste divampate dopo l'omicidio di George Floyd le statue che raffigurano Gesù come "un europeo bianco" andrebbero abbattute: "Sono un simbolo suprematista, aveva la carnagione scura"
"Sì, penso che le statue che raffigurano Gesù come un europeo bianco debbano essere abbattute, sono una forma di suprematismo e lo sono sempre stato, nella Bibbia quando la famiglia di Gesù voleva nascondersi indovinate dove è andata? In Egitto, non in Danimarca, buttatele giù".
Fa discutere il tweet pubblicato ieri da Shaun King, scrittore americano ed attivista per i diritti civili, in prima linea nelle proteste anti-razziste che in queste settimane hanno scosso gli Stati Uniti.
Nei giorni in cui a New York divampa la polemica per la rimozione della statua del presidente americano Theodor Roosevelt dall’ingresso dell'American Museum of Natural History perché colpevole di essere raffigurato a cavallo con a fianco un afroamericano e un nativo americano a piedi, King ha deciso di rilanciare proponendo l’eliminazione di tutte le statue di Gesù e Maria, come siamo stati abituati a vederle da centinaia di anni.
Il motivo, spiega in un altro tweet, è che le ricostruzioni storiche più accurate descrivono Gesù con la carnagione scura. Il problema, attacca, è che "gli americani bianchi che per centinaia di anni hanno comprato, venduto, scambiato, violentato e schiavizzato a morte gli africani in questo Paese, semplicemente non possono avere quest’uomo al centro della loro religione". Per l’attivista, quindi, è giunto il momento di cambiare finalmente volto a Gesù, ripristinando la sua "vera" immagine. "
Se la vostra religione richiede che Gesù abbia i capelli biondi e gli occhi azzurri, allora la vostra religione non è il cristianesimo ma il suprematismo bianco", incalza l’intellettuale afro-americano. "La fede cristiana – aggiunge – e non il cristianesimo bianco è stata la prima religione di questo Paese per centinaia di anni". Una provocazione, la sua, che rischia di infiammare ulteriormente il clima dopo settimane di tensioni seguite all’uccisione, durante un arresto a Minneapolis, dell’afroamericano George Floyd.
Il rischio che si passi dalle parole ai fatti, visti gli atti vandalici che si sono susseguiti in questi giorni contro i simboli "colonialisti", è concreto. Come racconta Marco Gervasoni sul Giornale venerdì scorso a San Francisco un gruppo di persone ha tirato giù il monumento dedicato al francescano spagnolo San Junípero Serra, accusato di "genocidio nei confronti dei nativi". Papa Francesco, invece, l'ha fatto santo proprio per il merito di aver difeso la "dignità della comunità indigena", proteggendola "da coloro che l'hanno maltrattata e abusata".
Con la statua del frate è venuta giù anche la croce. L'assalto ai simboli cristiani è già iniziato anche in Europa, sull'onda delle proteste americane: durante le manifestazioni antirazziste a Firenze una teca contenente un affresco dedicato alla Vergine è stato sfregiato con lo slogan Black Lives Matter impresso con la bomboletta.
A replicare a King in un tweet è la consulente legale del presidente Trump, Jenna Ellis. "Se provassero a cancellare il cristianesimo, se mi costringessero a scusarmi o abiurare la mia religione, io non mi piegherò, non esiterò", scrive l’avvocato in un tweet. "Sta solo difendendo il suo essere bianca", replica King. "Il cristianesimo bianco ha bisogno di un Gesù bianco – attacca ancora l’intellettuale – non si tratta di generosità o gentilezza, né di proteggere i deboli, ma del suprematismo bianco, attaccate 'Gesù bianco' e attaccherete la sua religione".
Questo antirazzismo è un attacco a Dio
Stefano Fontana
26 giugno 2020
https://lanuovabq.it/it/questo-antirazz ... acco-a-dio
Non solo l'attuale movimento che ha per riferimento il Black Lives Matter è solo un'altra forma di razzismo, ma è volontà di distruggere le statue solo perché statue, perché espressione di una gerarchia di valori, di un qualche ordine. E vogliono distruggere le raffigurazioni di Gesù e della Madonna perché puntano al Fondamento dell'ordine, che è Dio.
Negli Stati Uniti i militanti del movimento Black Lives Matter (BLM) abbattono le statue che secondo loro sono espressione del razzismo e in questo modo si dimostrano razzisti. Di solito si condanna il razzismo perché esso assume una posizione di parte, come il colore della pelle, per farla diventare una regola per tutti. Ma anche i militanti di pelle nera diventano razzisti quando accusano i bianchi di essere il male solo perché bianchi.
Contrapporre ad una parte un’altra parte è sempre fare un gioco di parte o, meglio, un gioco delle parti. Oggi io abbatto le tue statue e domani tu abbatterai le mie. Il giovane Shaun King che vuole la distruzione delle statue, comprese quelle di Gesù Cristo, pone se stesso come una statua vivente in attesa di celebrazione. Se il movimento BLM dovesse prendere in qualche modo il potere, erigerebbe le proprie statue e forse ne dedicherebbe una proprio a lui. Chi di statua colpisce di statua perisce.
Questo spiega perché il gioco delle parti, o gioco delle statue, è sempre esistito. Ogni nuovo regime abbatte le statue del precedente. Ogni tanto in Italia spunta fuori qualcuno che vorrebbe demolire i monumenti del periodo fascista. A Trieste non vogliono la statua di D’Annunzio. A Milano dà fastidio quella di Montanelli. A Chicago vogliono sostituire la statua di Italo Balbo. Il passato divide, perché nel passato uno era da una parte e l’altro dall’altra. Ma come accade che la democrazia italiana non abbia le carte in regola per demolire i monumenti del periodo fascista, avendo anch’essa al proprio interno forme di dittatura forse ancora superiori, così accade che gli unionisti non abbiano nemmeno loro le carte in regola per demolire i monumenti dei generali confederati. I Nordisti erano compromessi con lo schiavismo non meno dei Sudisti, e i democratici non meno dei repubblicani: la sempiterna Nancy Pelosi, che oggi soffia sul fuoco dell’antirazzismo per danneggiare Trump, volutamente dimentica che Lincoln non era democratico ma repubblicano.
Il movimento BLM ha l’appoggio dei liberal, si ispira all’illuminismo e all’etica kantiana per la quale bisogna trattare l’altro come un fine e non come un mezzo. Ma gli illuministi – a cominciare da Voltaire – erano razzisti. Kant stesso era razzista e l’erezione della statua della dea ragione costò la vita a molte altre statue che, secondo il gioco delle parti, furono decapitate e distrutte. I positivisti come Lombroso, eredi degli illuministi, erano razzisti. Se l’anti-razzismo di BLM si ispira a fonti razziste vuol dire che non è vero antirazzismo, ma la sostituzione di un razzismo con un altro razzismo.
È come quando nella teologia cattolica degli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso si sviluppò la “teologia nera” secondo la quale Dio era nero perché averlo presentato come bianco era da considerarsi una posizione razzista avallata dalla Chiesa. Per lo stesso cervellotico motivo la teologia femminista diceva che Dio è femmina e non maschio. Ma perché un Dio nero non dovrebbe essere razzista come un Dio bianco?
Quanto sta accadendo negli Stati Uniti, però, va oltre anche queste considerazioni. Va oltre il gioco delle parti. Non esprime solo la condanna per il passato americano, o per l’identità americana, o per la cultura e la civiltà occidentali accusate di essere bianche, come potrebbe far pensare l’odio verso la statua di Colombo. Se così fosse si tratterebbe di un razzismo opposto, nero anziché bianco, antioccidentale piuttosto che occidentale, dei presunti oppressi contro i presunti oppressori. Sarebbe dire di "no" a qualcosa per dire di "sì" a qualcos’altro e su questo "sì" costruire poi nuove statue, nuovi eroi e nuove feste del ringraziamento.
Nel movimento BLM si intravede invece un altro stile distruttivo, la volontà di distruggere le statue solo perché statue, perché espressione di una gerarchia di valori, di un qualche ordine. C’è come la volontà di radere al suolo il passato, di colpevolizzare ogni posizione forte accusandola di essere razzista verso le altre, la voglia di un mondo senza statue, senza fini e cause per cui diventare eroi, senza eroi.
Perché mai la volontà di distruggere le raffigurazioni di Gesù e della Madonna? Anche in Olanda e non solo negli Usa il BLM ha sfregiato una Madonna Nera. Perché rimuovere il dipinto di San Michele che schiaccia il demonio? Dalla lotta ai simboli di un razzismo americano ideologicamente interpretato – i dati sociologici sulla violenza tra bianchi e neri negli Usa non la confermano – si è passati alla lotta alla simbologia religiosa cristiana. Non solo il generale Lee ma anche Gesù Cristo.
Quando si prende la strada del nichilismo bisogna distruggere non solo gli elementi dell’ordine ma anche la sua Causa ultima. Il nichilismo è dissolutorio e quindi distrugge le statue che testimoniano aspetti o protagonisti dell’ordine, ma poi deve andare alla fine e prendersela con il Fondamento dell’ordine, che è Dio.
Nel movimento BLM c’è questo nichilismo rispetto al quale tutto il resto è strumento. Qui non c’è più solo l’ideologia, c’è una volontà distruttrice e dissacratoria che intende andare alle radici. Difficile negare la sua funzionalità al “nuovo ordine mondiale”.