Io non mi inginocchio per la morte accidentale del delinquente abituale George Floyd.
Io sto con i figli di Abele e non con quelli di Caino che assomigliano al padre.
Io sto con l'uomo di buona volontà che si guadagna il pane con il sudore della fronte e non derubando il prossimo come i delinquenti abituali, i parassiti e certe mostruosità castuali che manipolano i valori, i doveri e i diritti umani naturali, universali e civili.LA REALTÀ STRAVOLTA
Niram Ferretti
7 giugno 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... d_activity Durante una Messa, in una chiesa di Milano, oggi, il sacerdote ufficiante, un africano proveniente dal Cameron, ha paragonato gli Stati Uniti all'Egitto di quando gli ebrei erano schiavi.
Un delinquente comune di colore, George Floyd, ucciso da un poliziotto arrestato per omicidio, è diventato una santa icona.
Non contano le statistiche che ci dicono senza fallo che la maggioranza dei crimini violenti negli Stati Uniti vengono commessi da maschi di colore. Non conta che la maggiorannza dei neri americani non si sente schiava, non viva da schiava, e abbia, in molti casi una professione e un reddito superiore a quello dei bianchi. Non conta che gli USA abbiano dato l'opportunità a straordinari talenti afromaricani di imporsi a livello mondiale nelle loro rispettive discipline. Tutto questo, i fatti, sono irrilevanti, come lo sono sempre nella narrazione progressista la quale ci vuole fare credere che in USA si sia ancora ai tempi delle aberranti disposizioni conosciute come il sistema Jim Crow.
Sì, il razzismo esiste in USA, ed è una conseguenza del suo passato storico. Il razzismo nei confronti dei neri ha una lunga storia, ma negli ultimi cinquanta anni sono stati fatti passi giganteschi. Quale altro paese al mondo offre a uomini e donne di discendenza africana le stesse possibilità che offrono loro gli Stati Uniti? Quale Stato africano? Quale Stato europeo, sudamericano o asiatico?
Quali sono i neri non americani che hanno avuto la possibilità di diventare Duke Ellington, Ella Fitzgerald, Morgan Freeman, Thomas Sowell, Michael Jordan, Michael Jackson, Condoleezza Rice, Muhammad Alì, Toni Morrison, Barack Obama, ecc?
Dove sono i loro corrispettivi europei, africani, sudamericani, asiatici?
Esistono ancora soprusi ai danni dei neri da parte dei bianchi? Certamente. Ed esisteranno sempre. Sono fisiologici e sono, fortunatamennte, una minoranza.
La società perfetta della Giustizia è l'aberrante utopia degli gnostici che credono che i limti della natura umana siano eliminabili, e in ossequio a questa delirante convinzione sono disposti a tutto pur di affermarla, non ultima la violenza giusta ed emendatrice.
RISCALDANDO IL CUORE
Niram Ferretti
7 giugno 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063Che bello vederli tutti uniti, ciò che resta della Rifondazione Comunista israeliana, Meretz, insieme agli arabi della Lista Unita, i quali considerano Israele uno Stato abusivo. Si sono adunati a Tel Aviv (e dove se no?).
Nitzan Horowitz, leader di Meretz ha urlato rabbioso, "Non possiamo sostituire una occupazione che dura anni con l'apartheid!".
Non contento ha aggiunto, "L'annessione è un crimine di guerra, un crimine contro la pace, un crimine contro l'umanità!". Poteva aggiungere che è un crimine contro i neri, e lo avrebbe fatto, naturalmente, se i palestinesi fossero di colore, anche se, per Edward Said, i palestinesi (ovvero gli arabi che vivono in Palestina) andrebbero equiparati ai neri.
Non poteva mancare un messaggio video di Bernie Sanders. Il socialista democratico filo castrista era commosso.
“Sono molto felice di vedere così tanti di voi, arabi ed ebrei, insieme per la pace, per la giustizia, per la democrazia".
Due delle parole talismano dei progressisti le ha usate. "Pace" e "Giustizia". Stranamente non ha usato "Diritti umani" e "razzismo".
Ha aggiunto che bisogna lavorare insieme per un futuro di "dignità" e "eguaglianza per tutti".
Slogan nuovissimi. Bernie poteva indicare il Venezuela, e la Cuba castrista come esempi riusciti di socialismo, purtroppo non lo ha fatto. Ha preferito, come tutti i mistagoghi di estrema sinistra, rinviare a un futuro indefinito la realizzazione del paradiso in terra.
Dulcis in fundo. Non è mancato, non poteva mancare l'inginocchiamento in onore di George Floyd ormai consacrato agli altari della religione dell'antirazzismo, di Iyad Halik il ragazzo autistico ucciso per errore dalle forze di polizia israeliane e di tutte le vittime ("tutte", soldati dell'IDF e terroristi) del conflitto arabo-israeliano.
Ci ha pensato la CEO di Peace Now, Shaqued Morag.
Pace, amore e fantasia.
REPENT
Niram Ferretti
9 giugno 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063 La distruzione del senso della realtà, della proporzione delle cose procede implacabile, per tappe.
La nuova religione laica dei Diritti Umani e dell'Antirazzismo continua a chiedere fedeli e...penitenti.
Prima ci si inginocchia. Poi si lavano i piedi.
E' successo a Cary, nel North Carolina. Due uomini e una donna sono inginocchiati per lavare i piedi a due pastori di colore, un uomo e a una donna. C'è una piccola folla. Vengono raggiunti da alcuni ufficiali di polizia che si inginocchiano a loro volta. Mentre uno dei due lavatori chiede perdono attraverso un megafono, si sentono singhiozzi e pianti.
L'uomo chiede perdono a Dio, davanti a due pastori di colore a cui sono stati lavati i piedi come Gesù fece agli Apostoli prima della sua Passione. Chiede perdono per il colonialismo, per il pregiudizio, per l'ingiustizia.
Con voce accorata chiede perdono per la segregazione e per avere messo le ginocchia sul collo di George Floyd simbolo di tutti coloro ai quali sono state messe le ginocchia sul collo. A questo punto il megafono passa a una donna bionda la quale dice che è un onore e un privilegio per lei trovarsi inginocchiata lì.
Mancano solo le processioni dei flagellanti. Forse, a qualcuno, verranno in mente.
Quando si tocca il fondo, in realtà non lo si tocca mai, perchè sia apre una botola e si sprofonda ancora ulteriormente.
Stati Uniti, assedio politically correct: anche la verità diventa "razzista"
Roberto Vivaldelli
8 giugno 2020
https://it.insideover.com/politica/stat ... zista.htmlDa Martin Luther King a George Floyd: ogni qual volta nella storia americana si sono verificati casi eclatanti di uccisioni di persone afroamericane la reazione di Wall Street è sempre stata la stessa, con indici in netto rialzo. Una macabra curiosità che ha fatto notare nei giorni scorsi Fox News durante il programma politico ‘Special Report’ condotto da Bret Baier. Una correlazione che però ha scatenato violentissime polemiche contro l’emittente, costretta a scusarsi per aver mandato in onda il servizio, con grafico annesso. Come riporta La Stampa, infatti, si è subito scatenata l’indignazione di numerosi utenti l’emittente è dovuta correre ai ripari: “Ci scusiamo, l’infografica usata per illustrare la reazione dei mercati a periodi storici di disordini civili non avrebbe mai dovuto essere trasmessa senza essere inserita in un pieno contesto”, ha spiegato Fox News in un comunicato ritwittato da Baier.
Tuttavia, in questo clima da guerra civile, nemmeno le scuse sembrano più essere sufficienti. “Questo grafico mette in chiaro come Fox News non si preoccupa delle vite di persone afroamericane”, ha osservato su Twitter Bobby Rush, uno dei leader afroamericani al Congresso. “È così che a Fox piangono la perdita di persone afroamericane, illustrando quanto sale la Borsa”, ha aggiunto l’ex presidente del Comitato Nazionale Repubblicano, l’afroamericano Michael Steele.
Ma la notizia era vera
Una notizia di cattivo gusto, che probabilmente era meglio non mandare in onda visto il clima di isteria collettiva – al fine di non fomentare ulteriori polemiche e divisioni? Una questione di opportunità? Può essere. Peccato però che la notizia fosse comunque vera, e di questo pare non interessare proprio a nessuno. È un dato di fatto gli indici dei mercati azionari, dopo questi fatti tragici, sono sempre stato in rialzo. Come osserva La Stampa, infatti, è successo nel 1968 dopo l’assassinio a Memphis del leader storico dei diritti civili, dopo l’assoluzione dei poliziotti che nel 1991 a Los Angeles pestarono quasi a morte il tassista Rodney King e dopo l’uccisione da parte di un poliziotto bianco del 18enne Michael Brown nel 2014 a Ferguson, in Missouri. Stessa storia dopo la morte di George Floyd il 25 maggio a Minneapolis, con un vero e proprio balzo dei principali indici della Borsa di New York nei giorni successivi. Fox News si è dovuta dunque scusare non per aver diffuso una notizia falsa, una “fake news”: ma per aver riportato la verità, anch’essa evidentemente “razzista” per l’isteria politicamente corretta.
Intolleranza a senso unico
L’opinione pubblica americana sembra tollerare qualunque cosa provenga dai “manifestanti” di Black Lives Matter, Antifa e altre organizzazioni: non importa se questi ultimi saccheggino, derubino e incendino tutto ciò che incontrano. Il regista Michael Moore, intervistato da Repubblica, “non minimizza i momenti di violenza” dei “manifestanti” (ma nemmeno li condanna apertamente, ndr) ma “cerca di leggerli”. Stesso atteggiamento da parte dell’anchor man della Cnn, Chris Cuomo. Ciò che pare non possa essere tollerato è tutto ciò che non rientra nella narrativa dominante. Tant’è che il caporedattore del Philadelphia Inquirer ha dovuto rassegnare le dimissioni dopo aver pubblicato un articolo intitolato “Buildings matter, too” (gli edifici contano), in riferimento alle devastazioni di questi giorni, ed essere così finito al centro delle polemiche. Criticare i manifestanti e i loro eccessi, dunque, è sostanzialmente impossibile. È questo il clima di profonda intolleranza dell’America liberal e politicamente corretta.
Giulio Meotti
6 giugno 2020
Ci si inginocchia nel fare la comunione, nell’omaggiare un re e nel Medioevo quando si diventava cavaliere. Inginocchiarsi è un rito centrale nella cultura occidentale. Inginocchiarsi per le manifestazioni sulla morte di George Floyd è l’espressione di un infantilismo occidentale che ha qualcosa di grottesco. Ecco, l’ho detto, anche se so che in questi giorni chi non si inginocchia è un mostro amorale. Si inginocchiano tutti, i primi ministri, i giornalisti, i parlamentari, le forze dell'ordine. Quando a Londra si è protestato per i fatti di Minneapolis alla polizia che sorvegliava i cancelli di Downing Street è stato detto di “mettersi in ginocchio”. Quattro poliziotti lo hanno fatto. Migliaia di persone in Gran Bretagna sono uscite per strada cadendo in ginocchio, come in preda a una allucinazione. È l’affermazione secondo cui la società occidentale nel suo insieme è razzista. E’ una forma di isteria ideologica che fa sentire chi si inginocchia dalla "parte giusta". In diversi video, abbiamo visto persino bianchi americani baciare le scarpe dei oro connazionali di colore per scusarsi. E’ la logica del pentimento caricaturale, come una parodia involontaria di odio verso se stessi, come i maoisti facevano fare ai “nemici del popolo”. La grande domanda è se questo processo disperatamente triste possa essere fermato; e se sì, come.
Un criminale di colore che con la violenza vuole imporre ad un ragazza di inginocchiarsi
https://www.facebook.com/sclface/videos ... 749804592/ Bruxelles oggi, capitale dell’Europa. Prove di insurrezione razziale in nome dell’antirazzismo. Chiunque si mette sulla sua strada sarà messo sotto, culturalmente e fisicamente. Un misto di Eurabia, campus
Giulio Meotti
7 giugno 2020
https://www.facebook.com/watch/?v=733797410700555 Il penoso show di Laura Boldrini alla Camera, in cui dopo avere detto,
Niram Ferretti
9 giugno 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063 "Io non respiro perché sono donna, non respiro perché sono disabile, immigrata, perché sono ebrea, perché sono musulmana, perché sono gay, perché ho la pelle nera", dimenticando dall'elenco "Perchè Sono cristiana, perchè sono nordcoreana, perchè sono tibetana, perchè sono venezuelana, perchè sono cubana, perchè sono iraniana, ecc"
il penoso show della Boldrini che dopo avere pronunciato queste marmoree parole si è inginocchiata marmorea insieme ad altri parlamentari
ci dice come sia terrificante e nemica dell'intelligenza e del pensiero critico, la demagogia, la maleodorante, asfittica demagogia,
il penoso show di Laura Boldrini
ci dice di come sia facile essere parlati invece di essere parlanti, attori che recitano un copione scritto da altri con parole banali, grandante una retorica ripugnante
il penoso show di Laura Boldrini
ci dice di come il totalitarismo del pensiero unico ci voglia tutti sudditi, inginocchiati, davanti alle medesime parole confezionate per fare apparire chi vi aderisce, nobile, giusto, migliore, dalla parte delle vittime
il penoso show di Laura Boldrini ci dice come sia disinvolto lo sprezzo assoluto del ridicolo
Ci dice come sia necessario, assolutamente necessario, ribellarsi a questa melassa, a questa capitolazione cerebrale, a questa inaudita violenza intellettuale.
INGINOCCHIARSI
Niram Ferretti
9 giugno 2020
Gli antirazzisti della religione laica dell'antirazzismo fondata da Black Live Matter, l'organizzazione di estrema sinistra che si fa passare come tutelatrice dei diritti dei neri, forse smetterebbero di inginocchiarsi come si inginocchiano, con una gamba piegata in avanti e l'altra piegata dietro, se sapessero che questo tipo di genuflessione, di origine cristiana, fu anche quella dei cavalieri e dei crociati, uomini bianchi, bianchissimi, che per loro, rappresenterebbero senza fallo simboli del razzismo bianco (l'unico razzismo esistente per loro perchè il razzismo inverso, quello dei neri per i bianchi non esiste, così come cercano di glissare sul fatto che la tratta degli schiavi è stata praticata per secoli dai musulmani ed è continuata molti secoli dopo la sua abolizione in Occidente. In Arabia Saudita la schiavitù venne abolita solo nel 1962).
LA NUOVA REDENZIONE
Niram Ferretti
9 giugno 2020
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063 Quello a cui stiamo assistendo in questi giorni è fuori da ogni logica, da ogni equilibrio, da ogni senso.
George Floyd è stato trasformato in una icona che ha trasceso quella di Martin Luther King.
Oggi, nel suo video messaggio al funerale dell'uomo di colore ucciso da un poliziotto bianco durante un fermo, l'ex vice presidente Joe Biden, candidato democratico alla Casa Bianca, ha scandito, "Ora è il momento della giustizia razziale".
Rivolgendosi alla figlia di sei anni del defunto ha detto:
"Tuo padre ha cambiato il mondo".
Come Gesù.
George Floyd, un delinquente comune, con una fedina penale piena di reati, ha cambiato il mondo.
Lui, prima di morire, non sapeva che avrebbe cambiato il mondo. La sua uccisione dovuta a un poliziotto bianco, gli ha fatto cambiare il mondo.
Nemmeno Martin Luther King ha cambiato il mondo, ma George Floyd sì.
Siamo al cospetto della più gigantesca operazione di lavaggio del cervello del terzo millennio. Non ricordo nulla di simile per dimensioni e capacità di condizionare la mente.
Un delinquente comune, ucciso ingiustamente, è stato elevato all'altare della Vittima assoluta. La sua morte trasformata, come quella di Cristo, in una occasione di redenzione, se non per tutta l'umanità, sicuramente per quella di colore, anche di coloro che non lo riconoscono, no, come il loro Salvatore. Non importa, la redenzione che passa attraverso la morte di George Floyd, riguarda anche loro, volenti e nolenti, anche di quell'ufficiale di polizia di colore che in un video dichiara che lui, non si inginocchia a George Floyd, ma solo a un'altra persona, ovvero a Cristo. Non importa. Anche lui sarà salvato da George Floyd.
E tutti noi saremo, laicamente, salvati, attraverso di lui.
Il Covid-19 sembra che stia un po' allentando la sua presa, non questa quasi pandemia che intossica le menti, che piega le coscienze.
L'antidoto c'è. E' una strenua adesione alla realtà. E' l'opposizione ferma alla mistificazione e alla propaganda. E' dire forte il proprio No a questa follia in atto.
https://twitter.com/NinaRicci_us/status ... 7142887426 "Amici, sto vedendo qualcosa che a me personalmente disturba molto. Quando dico "a me", intendo come americano prima, e poi come membro della comunità nera.
Sto vedendo gente bianca che si inginocchia chiedendo perdono per qualcosa che non ha mai fatto.
È disgustoso.
Io capisco che molta gente nella comunità bianca voglia dimostrare di non essere razzista e provi un senso di colpa per il colore della pelle.
E questo perché i media e alcuni neri vogliono che crediate che sia colpa vostra, che il razzismo sia colpa vostra, che tutte le ingiustizie che i neri hanno dovuto subire siano avvenute a causa vostra.
Hanno torto.
Voi non dovete sentirvi in colpa.
Magari neppure vedete il colore della pelle, siete brave persone, trattate gli altri con rispetto e dignità, vi prendete cura della vostra famiglia e degli altri.
Tale pensiero vi è totalmente estraneo.
Questa è la maggioranza degli americani.
In questo paese abbiamo dei media che vogliono creare divisioni tra razze ed è disgustoso.
Mi disgusta ed è triste che molta brava gente là fuori senta il bisogno di dire "io non sono razzista, mi dispiace per i miei antenati" e che si inginocchiano di fronte a gente nera.
Amici, quei neri sono razzisti.
Lo dico: sono i veri razzisti.
Dovete stare lontano da chi vi impone di fare qualcosa per il vostro colore, allontanatevi a testa alta."
https://twitter.com/NinaRicci_us/status ... 7142887426Giulio Meotti
7 giugno 2020
Non lasciatevi ingannare da quello che sta succedendo in America e a cascata in alcune città europee. Non ha nulla a che fare con il razzismo, l’ingiustizia e la compassione. E’ pura politica da una parte e una forma di asservimento ideologico di massa dall’altra. C’è chi si batte per ragioni positive, credendo di lenire il razzismo e di dover correggere dei torti che sicuramente esistono in ogni democrazia, specie in una come quella americana dove la questione razziale è molto forte. Ma i più lo fanno perché nel branco si sta meglio, ci si difende da attacchi e ingiurie, si evita di pensare. Poi ci sono quelli che lo fanno per convenienza di carriera, attori, giornalisti... Io me ne frego e dirò come stanno le cose. Il poliziotto che ha ucciso George Floyd passerà il resto della vita in carcere. Il sistema americano non è quello cinese, dove al poliziotto che pesta altri cittadini si dà una medaglia. Sfortunatamente, chiunque non si sottometta alla narrativa dominante sarà chiamato razzista, suprematista bianco e fascista, e non per forza in quest’ordine. Black Lives Matter, il movimento dietro le proteste, non si preoccupa dei neri. Non hanno mai protestato quando i neri sono uccisi da altri neri, anche se la più grande causa di morte negli Stati Uniti dai 15 ai 45 anni è ... altri uomini di colore. Non hanno mai protestato contro i mercati della schiavitù di neri come in Mauritania o quando neri sterminano altri neri come in Sudan. I media presentano la comunità afroamericana come un monolite, ma non lo è. Nessuno va mai a intervistare un pensatore di colore come Thomas Sowell. Per ogni 10.000 persone bianche arrestate per reati violenti in America, 4 sono uccise dalla polizia. Nel 2019, 49 persone disarmate sono state uccise dalla polizia. 9 erano neri. 19 erano bianchi. La probabilità che un nero sia ucciso dalla polizia è più o meno quanto quella di essere colpito da una tegola o da un fulmine uscendo di casa. La polizia non è anti-nera, visto che circa il 20 per cento delle forze di polizia in America è nero (a Los Angeles il 50 percento è ispanico, ad Atlanta il 60 per cento è di colore e a Philadephia il 33 per cento etc…). Alcune delle città più povere e violente d'America hanno sindaci neri, governatori neri e consigli neri. Come Baltimora e Chicago. Insomma, la realtà non è un edificante film in bianco e nero. Quanto ai Democratici, si interessano dei neri sei mesi prima di ogni elezione. Le città delle proteste sono feudi Dem da sempre. Si facessero un esame di coscienza. Trump fa la sua partita politica, ovvero serrare i ranghi della Main Street americana e bianca. I Dem fanno la loro, agitando la guerra razziale a fini elettorali. Chi ci rimette è la società, la sua decenza, la nostra capacità di discernimento e cultura. La dimostrazione? Nella società che si dice aperta sta diventando sempre più difficile dire queste cose senza essere aggrediti verbalmente e fisicamente.
Belgio: il sindacato di polizia sciopera contro le accuse di razzismo
10 giugno 2020
https://www.islamnograzie.com/belgio-il ... -razzismo/Il sindacato belga degli agenti di polizia chiede uno sciopero in risposta alle accuse di “razzismo istituzionale” provenienti da alcuni politici ed esperti in seguito alla rivolta di domenica a Bruxelles. “Dire che c’è un problema generale con il razzismo nei servizi di polizia è un affermazione troppo forte e lontana dalla rtealtà”, ha detto il sindacato in una dichiarazione.
I dipartimenti di polizia di tutto il mondo occidentale sono stati recentemente presi di mira mentre gli estremisti di sinistra si stanno ribellando in molti paesi in risposta alla morte di George Floyd.
I radicali chiedono che i dipartimenti di polizia siano riformati per epurarsi dal razzismo. Negli Stati Uniti alcuni chiedono addirittura che i dipartimenti di polizia vengano sciolti del tutto.
Molti politici e commentatori stanno gonfiando e distorgendo il carro, e il Belgio non fa eccezione.
Jinnih Beels, membro del governo municipale di Bruxelles per i socialisti, è stato tra i cori di voci che hanno raccolto le accuse di razzismo della polizia dei rivoltosi in un’intervista al quotidiano De Afspraak.
Secondo un rapporto di SCEPTR, l’Unione dei lavoratori del settore pubblico per la polizia (VSOA Politie) ha espresso infelicità con i “sentimenti ” anti-polizia.
In risposta, la VSOA Politie ha presentato un avviso di intenzione di sciopero per conto del Dipartimento di Polizia di Bruxelles. la zona di polizia che è stata responsabile delle forze dell’ordine durante la manifestazione Black Lives Matter che si è svolta a Bruxelles domenica.
Più di diecimila manifestanti hanno partecipato, e l’evento si è rapidamente trasformato in violenza. 28 agenti di polizia sono rimasti feriti nei combattimenti che ne sono conseguiti e sono stati effettuati più di 200 arresti.
Lo scopo dichiarato dello sciopero è quello di garantire che vi sia tolleranza zero per la violenza contro la polizia.
Raf Liekens, giornalista belga, ha anche rivelato che alla polizia era stato ordinato di non arrestare nessuno alla rivolta di domenica, tranne nei casi in cui si verificavano gravi danni materiali o violenze. Diversi politici del partito di destra Vlaams Belang chiedono un’indagine sulla rivendicazione.
“Per essere chiari, VSOA Politie condanna tutte le forme di razzismo e discriminazione”, ha dichiarato Vincent Houssin, Presidente del sindacato. “Abbiamo anche preso una posizione molto chiara su questo in passato.Dire che c’è un problema generale e importante con il razzismo nei servizi di polizia è un affermazione troppo forte e lontana dalla rtealtà”
Houssin ha sottolineato che solo circa 50 le accuse di razzismo che sono state depositate contro la polizia di Bruxelles durante il 2017 e il 2018. Di questi, solo 11 hanno portato a indagini. Ciò significa che su 40.000 ufficiali, lo 0,12% è stato giudicato colpevole di razzismo.
Houssin ha anche detto che gli agenti sono stanchi di “attacchi violenti alla polizia del costante interrogatorio delle istituzione alla polizia.”
Egli ha inoltre sottolineato che tali critiche sono state demoralizzanti per gli ufficiali e incoraggianti per i criminali.
“Devi osare decidere che tipo di polizia vuoi”, disse Houssin. “Vuoi permettere che le cose siano rovinate dai criminali che prendono in consegna le strade? Oppure vuoi una forza di polizia forte che lavori in modo militare, ma sia severa con i criminali?”
Il corto circuito dei Democratici Usa: la follia "Defund the Police" è un regalo a Trump e ai fan del Secondo Emendamento - Atlantico Quotidiano
Roberto Penna
13 Giu 2020
https://www.atlanticoquotidiano.it/quot ... endamento/ L’unica cosa seriamente triste è la brutta morte di George Floyd, ma tutto ciò che è venuto dopo quell’orrenda circostanza ha avuto tratti tragici ed aspetti farseschi al tempo stesso. La tragedia si è palesata attraverso i numerosi episodi di violenza verificatisi in diverse città americane, la statua imbrattata di Winston Churchill e in generale, un certo tipo di odio ideologico verso la civiltà occidentale propagandato da chi pure è nato e continua a vivere nello stesso Occidente. La farsa si è invece resa evidente nella strumentalizzazione del caso Floyd, pianificata ed avviata da tutti coloro i quali, negli Stati Uniti e non solo, hanno interesse ad azzoppare in tutti i modi possibili Donald Trump, fino a comprometterne la rielezione il prossimo novembre. Chissà, avranno pensato, magari il coronavirus non sarà sufficiente a far sprofondare completamente l’ex tycoon, e allora cosa c’è di meglio che agitare lo spauracchio del razzismo in merito ad una vicenda, di per sé esecrabile senza se e senza ma, caduta come il cacio sui maccheroni?
Un poliziotto bianco che uccide un nero durante la presidenza Trump, che deve essere considerata, secondo un pregiudizio ostinato ed interessato di alcuni, come un governo almeno complice sottobanco del razzismo. Trump può essere politicamente scorretto fin quanto si vuole, ma c’entra con la discriminazione razziale come i cavoli a merenda. L’uso strumentale dei drammi umani conduce a comportamenti tra il tragico e il patetico, e a scelte politiche a dir poco bizzarre. Nella corsa ad essere tutti più realisti del re, si parte da un fatto davvero drammatico come il soffocamento del povero Floyd, per sfociare poi nel tragicomico. Gli inginocchiati, fra i quali le nostre Myrta Merlino e Laura Boldrini, pensano forse di compiere un grande gesto globale, ma nella migliore delle ipotesi fanno sorridere e nella peggiore, fanno arrabbiare perché si tratta di una prostrazione a senso unico ed assai costruita. Mai vista, per esempio, per i morti di coronavirus, per gli imprenditori suicidi e per tutti i poliziotti del mondo, inclusi quelli americani, caduti in servizio.
Dallo show degli inginocchiati alle mosse paradossali e strampalate dei Democratici d’oltreoceano. Dalle manifestazioni organizzate in America dai cosiddetti Antifa, che, è bene precisare, hanno una natura politica e militante e non rappresentano la gente comune in rivolta contro il presunto razzismo della polizia, è emerso uno slogan in particolare, il “Defund the Police”. Cioè, la richiesta di ridurre o tagliare del tutto i fondi per la polizia. Se qualche attivista di estrema sinistra, che magari ama già imbrattare le città con la vernice spray e l’antico ACAB (All Cops Are Bastards), sogna la scomparsa di tutti i corpi di polizia, la cosa non sorprende più di tanto, ma se è il Partito democratico americano, per quanto radicalizzatosi a sinistra negli ultimi anni, a farsi interprete del pregiudizio estremista anti-polizia, che dietro alle uniformi vede solo fascisti e razzisti, ecco che emergono molti interrogativi. Eppure, pare proprio che i Dem abbiano deciso di abbracciare il “Defund the Police”. Alla Camera dei Rappresentanti, capitanati dalla solita Nancy Pelosi, hanno già presentato una proposta contenente diverse limitazioni per la polizia, mentre nella Grande Mela il sindaco Bill de Blasio prevede una riduzione di fondi per il celebre New York Police Department. Nella città di Minneapolis, teatro della morte di George Floyd, si va addirittura oltre, con il Consiglio comunale, a maggioranza democratica, che propone di smantellare l’intero corpo di polizia locale. Oltre alla follia di voler punire tutta la polizia della città, peraltro tenendo conto del fatto che i responsabili della morte di Floyd sono già stati individuati ed arrestati, l’agente Derek Chauvin e i suoi colleghi, i Democratici Usa sono così presi dal tentativo di far affondare Donald Trump da non accorgersi di andare più a sinistra degli Antifa.
E non si accorgono nemmeno di un’altra cosa, perché esiste anche un’altra sfaccettatura, ossia di dare indirettamente spazio allo spirito anarco-libertario, sempre presente in America, tuttavia mai vicino al Partito democratico. Nella foga anti-trumpiana proprio i fan del “big government”, dai quali i libertari più o meno anarchici si sono sempre tenuti lontani, stanno offrendo uno stimolo per la privatizzazione delle città. Centri urbani e comunità dotati di servizi gestiti interamente da privati, incluso l’ordine pubblico, simboleggiano uno storico sogno libertario. Oltre ai razzisti o presunti tali, la criminalità rimane, e se la polizia viene meno, perché ritenuta pericolosa dalla politica, ci si organizza appellandosi ad imprese di vigilanza privata oppure a forme di autodifesa. Il corto circuito dei Democratici è tale per cui gli statalisti offrono un assist al pensiero libertario; chi vuole riscrivere il secondo emendamento della Costituzione americana, quello sulla libertà di possedere armi, spinge i cittadini ad armarsi ancora di più. Il vantaggio di Joe Biden su Trump, registrato peraltro dalla Cnn, che è tutto fuorché obiettiva quando si parla del presidente in carica, rischia di rivelarsi simile a quello di Hillary Clinton nel 2016.