Razzismo dei neri contro i bianchi

Re: Razzismo dei neri contro i bianchi

Messaggioda Berto » gio set 10, 2020 2:46 pm

Ecco chi era George Floyd:
Floyd era un pregiudicato per rapina a mano armata (anche in casa di una donna incinta a cui ha puntato contro una pistola) delinquente abituale avvezzo alla cocaina aad altre droghe, colto a spacciare banconote false, in stato di evidente alterazione da droga e/o alcol alla guida della sua mercedes e che si è rifiutato di salire nell'auto della polizia che lo aveva fermato/arrestato.
Al momento del fermo/arresto la polizia lo considerava un soggetto pericoloso per i precedenti che per la sua mole di oltre 2 metri difficile da contenere e controllare.
Se obbediva ai poliziotti questi non sarebbero stati costretti a usare certi metodi e sarebbe ancora vivo.
Il rispetto della legge e dei poliziotti che la difendono è fondamentale per ogni uomo civile.


“GEORGE FLOYD NON È IL MIO MARTIRE”
dice Candace Owens, donna afroamericana, «Tutti fingono che quest’uomo conducesse uno stile di vita “eroico”.Nessuno vuole dire la verità a riguardo».
La verità a cui si riferisce è che Floyd era stato condannato per ben 5 volte a una pena detentiva e che nel 2007 aveva fatto irruzione nella casa di una donna incinta e l’aveva minacciata puntandole la pistola sulla pancia. Il giorno della sua morte Floyd era strafatto di fentanyl e metanfetamine.
La Candance si chiede anche: "Perché l'atroce omicidio della ragazzina bianca Tessa Major per mano di 3 minorenni neri non è considerato crimine a sfondo razziale?".
Parole da prendere in considerazione come un tassello nel mosaico, non per relativizzare la brutalità del poliziotto, ma per indurre a riflettere chi oggi eccita e sostiene i saccheggi e le devastazioni in atto.
(La Owens è stata minacciata di stupro e di morte).


Poliziotti neri contro neri
https://www.facebook.com/danco.ferrarin ... 100130692/

Ecco il delinquente abituale George Floyd che resiste al giusto arresto della polizia

Floyd, nuovo video smonta tesi razzismo: ecco cosa è accaduto prima dell'arresto – VIDEO
Ecco cosa è avvenuto prima dell’arresto e morte di George Floyd, il pregiudicato afroamericano morto mentre era strafatto di droga.
Per almeno tre minuti ha resistito all’arresto. Alla fine il poliziotto bianco ha messo in pratica una tecnica insegnata nei dipartimenti di polizia americani. Le condizioni pregresse del delinquente hanno causato la morte.
Se non si fosse opposto al legittimo arresto, a quest’ora sarebbe vivo. Ma quando sei fatto di anfetamine, di cocaiana e di alcol…
Quindi abbiamo un violento che costringe i poliziotti alle maniere forti. E poi muore.

George Floyd Resisting Arrest For 3 Minutes. Footage the MSM won't show you.
https://www.youtube.com/watch?v=tmol05U ... =emb_share

Minneapolis Park Police Release New Body Cam Footage Of Fatal Arrest
https://www.youtube.com/watch?v=Ps7K4-bEc3I






La lezione dello zio di Pamela: "Cosa non sa chi sta con Floyd"
Elena Barlozzari - Gio, 11/06/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 69435.html

Lo zio di Pamela Mastropietro si è inginocchiato nei pressi della palazzina di via Spalato, dove è stata trucidata la nipote, per lanciare un messaggio simbolico: "Tutte le vite sono importanti, sogno il giorno in cui ci si inginocchierà per qualsiasi vita ingiustamente portata via da questa terra"

Si è inginocchiato assieme al resto della famiglia davanti ad un grosso pino marittimo. Un vecchio albero che svetta tra le palazzine di via Spalato, a Macerata.

Sulla corteccia c'è inciso il nome di sua nipote: Pamela Mastropietro, trucidata una notte di due anni fa dal pusher nigeriano Innocent Oseghale in un appartamento che si trova proprio su quella strada. È un gesto simbolico, che Marco Valerio Verni, zio della vittima, spiega così ai nostri taccuini: "Tutte le vite dovrebbero essere ritenute importanti. Non solo alcune, a seconda della convenienza politica, mediatica o di altra natura".

A distanza di più di due anni dalla morte di Pamela, sente di aver ricevuto giustizia?
"I dubbi sono ancora tanti. Rispetto il lavoro degli investigatori, ma ci sono ancora troppi punti da chiarire."

Quali?
"Oseghale non può essere l’unico colpevole. È impossibile. Nella catena di eventi che parte dall’allontanamento dalla comunità a doppia diagnosi dove era ricoverata e arriva sino alla sua demoniaca fine ci sono dei coni d'ombra. Questo è il classico caso in cui la verità storica è quella processuale rischiano di non combaciare."

Perchè oggi si è inginocchiato di fronte all'albero di Pamela come fa chi manifesta al grido di black lives matter?
"Per lanciare un segnale: tutte le vite dovrebbero essere ritenute importanti. Non solo alcune, a seconda della convenienza politica, mediatica o di altra natura."

Che effetto le ha fatto vedere le piazze italiane piene per Floyd?
"Rispetto chi manifesta per lui. Anche io ho trovato assurda la sua morte. Anzi, uccisione. Certo, mi sarebbe piaciuto vedere la stessa mobilitazione per mia nipote e per denunciare altre vicende orrende".

Secondo lei come mai nel nome di Pamela le piazze non si sono riempite?
"La storia di Pamela è la sintesi di diverse tematiche scomode per una certa cultura, la stessa che adesso spinge le folle nelle piazze."

Cosa c’è di scomodo nella storia di una ragazza trucidata?
"L'immigrazione irregolare prima di tutto. È un fenomeno sul quale lucrano in tanti, spesso nascondendosi dietro al dovere umanitario di accogliere chi ha bisogno. Un principio che, se fosse diretto ad offrire protezione a chi veramente fugge dalle guerre, sarebbe sacrosanto. Peccato però che attraverso i flussi migratori, gestiti da vere e proprie organizzazioni criminali transnazionali, arrivino anche tanti delinquenti, con tutto quello che ne consegue in termini di violenza e degrado sociale.
Molti hanno paura di essere tacciati di razzismo anche solo affermando questa verità, eppure le prime vittime spesso sono proprio i migranti, trattati alla stregua di vera e propria merce di scambio o, per meglio dire, di schiavi."

L'ha stupita vedere come qui da noi abbia destato più clamore un fatto di cronaca avvenuto oltreoceano piuttosto che il caso di sua nipote?
"Purtroppo no, qui da noi, rispetto ad una ragazza violentata, uccisa con due coltellate, depezzata chirurgicamente, scarnificata, esanguata, asportata di tutti i suoi organi interni, lavata con la varechina, messa in due trolley ed abbandonata sul ciglio di una strada, ha fatto quasi più scalpore l'uovo lanciato nell'occhio delle discobola Daisy Osakue. Fatto anch’esso da condannare, ma di cui è chiara a tutti la diversa drammaticità rispetto al primo."

Un gruppo di deputati del Pd, tra cui Laura Boldrini, si è inginocchiato alla Camera. Cosa ne pensa?
"La Boldrini è libera di fare quello che vuole, ci mancherebbe. Ma ricevo tanti messaggi di gente che mi chiede e si domanda come mai la stessa attenzione non si sia avuta proprio per Pamela, o per altri casi in cui il carnefice, o i carnefici, erano di colore."

La trovata è stata stigmatizzata dalle opposizioni...
"Beh, mi ha fatto piacere che qualcuno si sia ricordato di Pamela, ma la memoria dovrebbe essere costante e soprattutto democratica. Sogno il giorno in cui ci si inginocchierà per qualsiasi vita ingiustamente portata via da questa terra, secondo il concetto che all lives matter."
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Razzismo dei neri contro i bianchi

Messaggioda Berto » gio set 10, 2020 2:46 pm

Abbattimento delle statue



l'INABISSAMENTO
Niram Ferretti
10 giugno 2020

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

A Bristol, nel corso di una manifestazione di attivisti di Black Life Matters e corredo vario, la statua in bronzo di Edward Colston, un mercante inglese del 700 e membro del partito Tory, viene divelta dal basamento, imbrattata, e gettata in un canale. La folla, "the mob" esulta.

Colston era implicato nel commercio degli schiavi.

Il sindaco di Londra, Sadiq Khan, ha dichiarato che presto le statue nella capitale inglese verrano esaminate, e quelle "colpevoli" verranno eliminate.

Ormai il clima è questo. Siamo ai comitati di salute pubblica che decidono di distruggere statue di uomini politici del passato se emerge che hanno avuto qualcosa a che fare con lo schiavismo e il colonialismo. Perchè da una cosa si deve necessariamente passare a un altra.

Sono gli eredi dei giacobini, dell'apparato del Partito Comunista sovietico e cinese, sono gli emendatori, i nuovi educatori. La loro violenza tribale e inappellabile è rivolta al passato e ai simboli che ritengono da estirpare. Si tratta di una compensazione per non potere, per ora, passare alle vie di fatto nei confronti di chi ha idee diverse dalle loro.

La folla inneggiante e plaudente che fa rotolare la statua di un uomo politico morto trecento anni fa giù per un canale ci riporta alla memoria altre immagini, come i Bücherverbrennungen, i roghi dei libri organizzati dai nazisti per liberare la Germania, "dalla corruzione giudaica della letteratura tedesca", ci ricordano la devastazione perpetrata dalle Guardie Rosse maoiste quando, il 10 novembre del 1966, si recarono a Qufu nella provincia di Shandong, sede della nobile famiglia Kong discendente di Confucio, dove fecero scempio delle tombe, distrussero le stele commemorative e trascinarono per le strade, dileggiandola, la statua del grande filosofo cinese.

Si trattava anche in quel caso di estirpare il male in nome della loro concezione del Bene, della Purezza e della Giustizia.

I nuovi talebani occidentali nulla hanno a che invidiare a costoro, sono in perfetta linea di continuita e ci mostrano la pericolosa china discendente nella quale ci troviamo. Non si tratta, infatti, di pochi sparuti gruppi di esaltati e di estremisti, ma di individui che godono del plauso e del fiancheggiamento della sinistra, dei liberals, dei progressisti.

I loro metodi sono esattamente quelli di sempre. In nome della loro idea purgatrice del passato e della storia, di una furente e furiosa ideologia iconoclasta, cercheranno e cercano di imporre a tutti noi la loro agenda.

La distruzione delle statue. La proibizione di usare certe parole. La anatemizzazione da chi dissente. Questi sono i segni eloquenti del loro status mentale.

Sono i seguaci dell'Islam più rigorista. No sono i promotori del Progresso.





Los Angeles abbatte la statua di Cristoforo Colombo: «Fu un genocida»
Claudio Del Frate
13 novembre 2018

https://www.corriere.it/esteri/18_novem ... J18fq69rFM

Colonizzatore, sterminatore di nativi americani e dunque indegno di campeggiare al centro di una piazza. La città di Los Angeles, sull’onda di una rilettura della Storia che ha già investito altre zone degli Usa, ha deciso di rimuovere la statua di cristoforo Colombo che da decenni occupava il centro di Gran Park, nella metropoli californiana. La statua era stata donata dalla comunità italiana stabilitasi nel Sud della California, così come era accaduto in decine di altre città statunitensi. Ma da alcuni anni il vento del politicamente corretto ha trasformato il navigatore genovese da scopritore del Nuovo Mondo in una sorta di criminale.

Il discendente dei nativi

L’iniziativa di togliere Colombo dal suo piedistallo è stata promossa da Mitch O’Farrell, consigliere comunale di Los Angeles e discendente di una tribù di nativi americani: «Fu personalmente responsabile di diverse atrocità, le sue azioni hanno messo in moto il più grande genocidio della storia. La sua immagine non dovrebbe essere celebrata da nessuna parte» ha scritto O’Farrell. Che poi ha aggiunto: «Colombo non ha scoperto l’America poiché non ha mai raggiunto le coste del Nord America e c’erano già milioni di indigeni che vivevano qui. La sua immagine non dovrebbe essere celebrata da nessuna parte».

L’onda del politicamente corretto

La fama di Cristoforo Colombo è entrata nel mirino dei paladini del politicamente corretto da anni ma la sua impopolarità ha subito un’impennata dopo gli incidenti razziali di Charlottesville, quando tre persone di movimenti pro immigrati rimasero uccise ad opera di suprematisti bianchi. Nel giro di pochi giorni statue del navigatore vennero danneggiate o abbattute in diverse città, ad esempio a Houston e Detroit . Il sindaco di New York Bill De Blasio ha proposto di cambiare nome a Columbus Circle, la piazza antistante Central Park mentre molti suoi colleghi (tra cui proprio quello di Los Angeles) hanno cancellato le celebrazioni del 12 ottobre per il Columbus Day, sostituendole con il «Native and Indigenous native people day».


Regno Unito: Sadiq Khan crea una commissione per giudicare se i monumenti sono conformi alla "diversità"
10 giugno 2020

https://www.islamnograzie.com/regno-uni ... diversita/

Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha annunciato oggi che sta creando una commissione che giudicherà se tutte le statue della città, monumenti, targhe, nomi di strade e nomi di edifici pubblici riflettono correttamente la “diversità”.

La mossa di Khan arriva dopo che i rivoltosi a una dimostrazione di Black Lives Matter a Bristol ha abbattuto una statua vecchia di 125 anni di Edward Colston e l’ha gettata nel porto della città. La polizia si è rifiutata di intervenire contro i rivoltosi perché “capiscono” perché i rivoltosi lo hanno fatto.

Il sindaco ha fatto l’annuncio mentre veniva intervistato dai media britannici. L’istituzione sarà nominata Commissione per la diversità nel regno pubblico.
La Commissione sarà co-presieduta dal vicesindaco per la cultura e le industrie creative Debbie Weekes-Bernard e dal vicesindaco per la cultura e le industrie creative Justine Simons. Anche gli storici, i membri del consiglio, i leader della comunità e i leader delle arti faranno parte del Comitato, ma non sono ancora stati nominati.

Egli ha affermato che la commissione sarà di competenza nell’esaminare tutti i punti di riferimento della città per i collegamenti con la schiavitù, secondo un rapporto del Guardian. I punti di riferimento che la Commissione decide di “non riflettere i valori di Londra” verranno rimossi.

Khan ha rifiutato di nominare eventuali punti di riferimento specifici che ritiene debbano essere eliminati, affermando che sarà una questione che spetta alla Commissione decidere.

La Commissione sarà inoltre in grado di intercedire nelle discussioni sulla costruzione e la denominazione di nuovi punti di riferimento e monumenti.

“È una scomoda verità che la nostra nazione e la nostra città devono gran parte della sua ricchezza al suo ruolo nel commercio degli schiavi”, ha detto Khan durante l’intervista. “E mentre questo si riflette nel nostro regno pubblico, il contributo di molte delle nostre comunità alla vita nel nostro capitale è stato volontariamente ignorato. Questo non può continuare.”

“Le proteste di Black Lives Matter hanno giustamente portato questo all’attenzione del pubblico, ma è importante che facciamo i passi giusti per lavorare insieme per portare il cambiamento e garantire che tutti possiamo essere orgogliosi del nostro panorama pubblico”, ha aggiunto.




Usa, la secessione delle statue "Al Congresso via i confederati"
Valeria Robecco - Ven, 12/06/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 69713.html

Attacco della speaker Pelosi. Ancora proteste per la morte di Floyd. Trump: "La nostra storia non sarà manomessa"

New York. L'onda lunga delle proteste per la morte dell'afroamericano George Floyd a Minneapolis non si ferma, e nel mirino finiscono i simboli confederati.

Negli ultimi giorni diverse statue dei grandi personaggi «sudisti» e di Cristoforo Colombo sono state rimosse o abbattute negli Stati Uniti, mentre cresce la pressione sulle autorità per rimuovere i monumenti che il movimento per i diritti civili reputa collegati alla schiavitù e al colonialismo. A Boston la statua dell'esploratore genovese, che già in passato era stata oggetto di atti di vandalismo, è stata decapitata e verrà rimossa dalla sua attuale collocazione nel North End, il quartiere italoamericano. A Richmond un altro monumento a Colombo è stato abbattuto e gettato in un lago nel corso di una manifestazione di protesta, e il piedistallo è stato coperto da un cartello con scritto «Colombo rappresenta il genocidio». Sempre nella città della Virginia dei manifestanti hanno rimosso nella notte la statua di Jefferson Davis, democratico del Mississippi che è stato il primo e unico Presidente degli Stati Confederati d'America dal 1861 al 1865. A Miami, invece, sette persone sono state arrestate per aver vandalizzato una statua del genovese e un'altra dell'esploratore spagnolo Juan Ponce de León. Nel corso di alcuni tafferugli tra la polizia e i manifestanti, i due monumenti sono stati imbrattati con le scritte «BLM» (Black Lives Matter), «George Floyd», e l'effige della falce e martello.

A schierarsi con Colombo è al contrario il governatore di New York Andrew Cuomo, il quale ha detto no alla rimozione delle sue statue, a partire da quella iconica a Columbus Circle, nel cuore di Manhattan. «Capisco quello che si può provare verso Colombo e verso alcuni dei suoi atti - ha spiegato -. Ma la statua è diventata un simbolo che rappresenta l'eredità italoamericana in questo paese, rappresenta il ringraziamento al contributo dato dagli italoamericani a New York, per questo io la sostengo». Intanto la Nascar, potente associazione che organizza corse automobilistiche negli Usa - tra cui la 500 Miglia di Daytona - ha annunciato che vieterà l'esposizione di bandiere confederate a tutti i suoi eventi e nelle sue proprietà. «È contrario al nostro impegno di accogliere tutti e di creare un ambiente inclusivo per i nostri fan», hanno detto i vertici.

La speaker della Camera Nancy Pelosi, da parte sua, ha chiesto la rimozione di tutte le statue dei confederati che si trovano a Capitol Hill, sede del Congresso americano. «Se da una parte ritengo un imperativo non dimenticare la nostra storia affinché non si ripeta, credo anche che non ci sia spazio per celebrare la violenza bigotta di alcuni uomini nei venerati saloni del Congresso», ha sottolineato in una lettera inviata alla commissione congiunta di Camera e Senato che si occupa della biblioteca e della collezione di monumenti di Capitol Hill. La commissione Forze Armate del Senato a guida repubblicana, nel frattempo, ha adottato con una votazione a porte chiuse un emendamento che autorizza il Pentagono a cambiare entro tre anni i nomi delle basi militari intitolate ai generali confederati. La proposta, avanzata dal segretario alla Difesa Mark Esper e dal ministro dell'esercito Ryan McCarthy, è stata presentata dalla senatrice Elizabeth Warren. La Casa Bianca ha già detto che Trump è pronto a mettere il veto, e d'altronde la posizione del presidente è chiara: «La nostra storia di nazione più grande al mondo non sarà manomessa», ha twittato, garantendo che la sua amministrazione «non prenderà mai in considerazione di rinominare» basi come Fort Bragg in North Carolina, Fort Hood in Texas, e Fort Benning in Georgia. «Queste potenti e monumentali basi sono diventate parte dell'eredità della nostra grande storia - ha precisato - una storia di vittorie e di libertà».




Adesso i neri si ribellano alla rivolta nera: "Non siamo degli oppressi, i razzisti siete voi"
Roberto Fabbri
Ven, 12/06/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 69714.html

Sale la contro-protesta. Inghilterra, fermato l'assalto alla statua di Baden-Powell

La giovane signora americana dalla pelle nera è molto arrabbiata. Ce l'ha con una ragazzotta dalla pelle bianca che sta manifestando per quella che dovrebbe essere la sua causa: Black lives matter.

Le vite dei neri contano? Solo quelle che si possono strumentalizzare, grida la donna inviperita. E non si ferma qui. «Dovete piantarla di fare gli ipocriti, piantarla di dipingerci come vittime oppresse aggiunge come un fiume in piena -. Noi qui siamo liberi, possiamo dire e fare quello che vogliamo. Dove siete voi quando qui a Chicago dei neri ammazzano altri neri nei nostri quartieri, come succede ogni giorno? Non ci siete mai, perché non vi interessa delle vite dei neri, in fondo pensate che sia marmaglia che uccide altra marmaglia. A voi interessa occuparvi di quello che fanno i poliziotti bianchi, non delle nostre vite. Siete voi i razzisti. Il problema non riguarda i neri, riguarda tutti: è un problema di violenza, e deve valere sempre».

Il filmato è finito su Twitter, ed è solo un esempio di quanta irritazione possa suscitare, anche presso gli stessi neri, un certo modo di approcciare il problema della violenza ai loro danni. Lo testimonia, fra gli altri, un commento postato in Francia da un'altra donna nera. «Finalmente una che la pensa come me scrive Lorie -. Quelle come lei sono i neri intelligenti, persone che non sono disposte a servire da alibi né a questa sinistra nociva e razzista né a certi bianchi psicopatici che ci assegnano il ruolo di vittime solo per poi attribuirsi quello dei salvatori. No a Black Lives Matter!».

Ma le reazioni ideologizzate non sono le sole oggetto di critica. I saccheggi ai danni di attività commerciali che hanno accompagnato in tante città americane le notti di violenza seguite all'omicidio di George Floyd non hanno risparmiato quelle gestite da afroamericani. «Questi non sono manifestanti per la giustizia razziale ha detto una donna che si è vista devastare e ripulire il negozio -, questi sono teppisti. E certi ipocriti attribuiscono loro il diritto di infrangere la legge». Anche contro i neri, evidentemente.

Come abbiamo visto in questi giorni anche in Italia, si fa poi in fretta a passare dalla difesa delle vite dei neri all'attacco ideologico ai cosiddetti simboli del razzismo: statue, monumenti, magari dedicati a persone vissute 500 anni fa, come il genocida Cristoforo Colombo. In Inghilterra questo andazzo politicamente corretto comincia a suscitare reazioni. Ieri mattina nella città di Poole i soliti benpensanti che pretendono di pensare per tutti avevano deciso di abbattere la statua di Robert Baden Powell, il fondatore del movimento scout al quale attribuiscono simpatie per i nazisti e antipatie per gli omosessuali. Ma sorpresa! un picchetto di residenti ha impedito la rimozione del monumento. «Ma cosa vogliono? diceva un anziano in tono di sfida Abbattere le piramidi, il Colosseo? Io li combatterò!».



Tommy Robinson e patrioti britannici per difendere i monumenti dai teppisti di estrema sinistra questo fine settimana
12 Giugno 2020

https://www.islamnograzie.com/tommy-rob ... settimana/


La stampa di parte e liberale è in armi dopo che Tommy Robinson e la Democratic Football Lads Alliance (DFLA) hanno annunciato l’intenzione di difendere sabato i memoriali di guerra a Londra.

L’azione pianificata arriva dopo che Antifa, Black Lives Matter e altri teppisti dell’estrema sinistra hanno deturpato e abbattuto monumenti in tutta la Gran Bretagna lo scorso fine settimana.

Queste azioni spregevoli, tuttavia, non hanno soddisfatto le ambizioni della folla. Dopo gli eventi dello scorso fine settimana, BLM e altri attivisti marxisti – come parte della loro “rivoluzione culturale” in corso – hanno pubblicato una lista di 60 cosiddette “statue razziste” che vorrebbero vedere abbattute.

Tommy Robinson e il DFLA dovrebbero essere raggiunti da patrioti britannici, militari delle forze armate britanniche ed ex-forze armate. Insieme, difenderanno i monumenti britannici dai vandali di sinistra che non vorrebbero altro che vedere la storia britannica completamente cancellata.

Gli attivisti pro-britannici hanno programmato di riunirsi presso la statua di Winston Churchill e dal Cenotafio intorno alle 11 del mattino.

In risposta all’evento previsto, Ken Marsh, il capo della Met Police Federation, ha detto ai media britannici: “Abbiamo la tempesta perfetta davanti a noi questo fine settimana, abbiamo previsto proteste delle organizzazioni di sinistra e ora si aggiunge Tommy Robinson e i suoi sostenitori”.

A Central Manchester, una manifestazione anti-antifa si svolgerà sabato alle 11:00.

Gli organizzatori delle manifestazioni hanno accolto tutti i colori, le fedi e gli orientamenti per partecipare a quella che dovrebbe essere una risposta pacifica al furto della libertà, di sinistra.

Sabato scorso, giorno che ha segnato il 76o anniversario del D-Day – l’inizio dell’invasione congiunta anglo-americana della Francia occupata dai nazisti – attivisti Antifa e BLM hanno deturpato una famosa statua di Sir Winston Churchill – il leader britannico che ha contribuito a orchestrare quella stessa operazione militare.

Lo stesso giorno, i teppisti BLM e Antifa hanno deturpato una statua di Abraham Lincoln – il presidente americano che ha liberato gli schiavi neri – durante una “protesta” a Londra.

All’inizio di questa settimana la Muslim Public Affairs Committee UK si è unita alla mafia di Black Lives Matter e agli attivisti dell’Antifa e chiedono la demolizioni di molte altre statue in Gran Bretagna.


Alberto Pento
Certo, certo, allora per essere coerenti bisognerebbe bruciare tutti i Corano e demolire tutte le moschee perchè promuovono il nazismo maomettano che è l'ideologia fidestico politico religiosa più razzista, discriminante, violenta e omicida della storia e della terra.


Une banderole « Justice pour les victimes du racisme anti-blanc » déployée au moment du rassemblement pour Adama Traoré (MàJ)
Francois le 13/06/2020
http://www.fdesouche.com/1387613-une-ba ... ama-traore


Rivoluzione Culturale 2020 - Caratteri Liberi
Mario Frascione
13 giugno 2020

http://caratteriliberi.eu/2020/06/13/ag ... rale-2020/

Nata come reazione per l’ingiusta morte di George Floyd durante un fermo di polizia, la grande ondata di proteste, saccheggi, rivolte e disordini si è abbattuta su Stati Uniti ed Europa.

Negli Stati Uniti non hanno esitato a cavalcarla gli oppositori politici di Trump, mettendo da parte qualsiasi cautela sull’opportunità di incoraggiare dinamiche difficilmente controllabili e forse illudendosi di poterle tesaurizzare politicamente alle prossime elezioni.

Su un altro fronte, che riguarda invece l’intero Occidente, non si può che osservare con smarrimento l’innesco di un focolaio virulento quanto la pandemia Covid: la deflagrazione del movimento di pensiero incarnato dal global network Black Lives Matter e soprattutto dei suoi eccessi.

Una sorta di autodafé interno al mondo della cultura occidentale e bianca, che ha trasformato la morte di Floyd nell’occasione propizia per assumere su di sé il peso colossale del male del mondo, declinato secondo tutti gli “ismi” che siamo ormai soliti sentire evocare (razzismo, colonialismo, sessismo, etnocentrismo bianco, ecc… ) purtroppo e per fortuna spesso a sproposito.

Vero è che il terreno era ben preparato da decenni di persuasione ed epurazione, specie nelle istituzioni culturali e nell’insegnamento universitario.

A completare l’opera delle riformattazioni sessantottesche venne la lunga e fatale siccità del politically correct, col risultato di inaridire quasi completamente le possibilità di una coscienza critica e libera, capace di guardare alle storture del nostro mondo, ma anche di apprezzarne le faticose conquiste distillate in secoli di sintesi hegeliane, senza cessare di impegnarsi per migliorarlo sotto le costellazioni della libertà e della responsabilità, che ci unisono ai predecessori e ai posteri.

Oggi divampano le fiamme dell’iconoclastia politica, che trasferisce su simulacri l’odio per ciò che si pensa rappresentino.

Si sarebbe portati a comprendere l’abbattimento delle statue di un dittatore che ha vessato il popolo opprimendolo senza pietà, ma quando a farne le spese sono le effigi di Cristofolo Colombo (che scoprì le Americhe per sbaglio), Edward Colston (commerciante di schiavi ma anche popolare filantropo) e perfino Winston Churcill (umanissimo ma indiscusso campione della nostra libertà) si intuisce che siamo di fronte a qualche cosa di nuovo e fortemente collegato col malessere che serpeggia nella cultura occidentale.

Infine apprendiamo che perfino Sadiq Khan, di origini pachistane (e in quanto sindaco di Londra non esattamente una dimostrazione di becera discriminazione occidentale), annuncia una commissione per verificare il rispetto della diversità nei monumenti e nelle titolazioni toponomastiche della capitale britannica.

Ogni rivoluzione politica coltiva sempre l’illusione di rompere col passato mentre ne segue spesso i funesti modelli. L’evento sciagurato della morte di George Floyd fornisce così l’innesco per autocombustione di quanto resta di un Occidente malfermo sulle proprie gambe, spesso stanco di una libertà che non ricorda più di aver pagato a carissimo prezzo, profondamente dimentico della propria storia se non perfino ostile a se stesso nel rifiuto profondo per la propria identità (oicofobia).

Una cultura percepita come equivalente se non inferiore a quelle di altre parti del mondo di cui lo seducono, per contrasto, la compattezza e i contorni che la distanza e il processo di idealizzazione dell’Altro fino ad ora hanno potuto lasciare sfocati.

Questo ramo più spiccatamente politico culturale della rivolta odierna (ancorché selettivamente cieco su enormi contemporanee ingiustizie perpetrate da non bianco/occidentali), bisognoso di epurare qualsiasi elemento della propria eredità semplicemente perché in odore di “razzismo” o “colonialismo”, è una manifestazione tipica della dimensione ideologica del totalitarismo.

Esso è sciaguratamente simile alla Rivoluzione Culturale Cinese con cui Mao Zedong tra 1966 e 1976 conquistò e amministrò un potere assoluto e tirannico, schiacciando qualsiasi opposizione interna al partito e rendendo sistematica la demolizione di tutto quanto (anche se appartenente al passato) non rientrava nei dettami della sua personale teoria socialista della società.

Ma c’è di più, e badate alle tragiche assonanze col presente: Mao chiedeva alle nuove generazioni di ribellarsi contro i quattro vecchi: vecchie correnti di pensiero, vecchia cultura, vecchie abitudini e vecchie tradizioni, elementi che avrebbero ostacolato la realizzazione di un paese veramente socialista.

Fatte le debite trasposizioni lessicali col presente ci percorre un brivido. Con lo stesso zelo, e a ricordarci che l’ideologia pur cambiando le sue declinazioni è tutt’altro che morta come i postmodernisti avevano immaginato, analogamente alle Guardie Rosse della Rivoluzione Culturale, molti del global network Black Lives Matter di oggi si scagliano con empito contro statue, simboli, istituzioni e saperi che non rientrano nella propria idea di giustizia, senza tenere conto della storia.

È la pretesa folle di ogni movimento rivoluzionario, partorita da una Ragione sfuggita dall’orbita gravitazionale di altri valori e approdata al sibilo della ghigliottina per i nemici del popolo.

Niente e nessuno è esente dal sospetto: basta un’incertezza nell’applaudire, un dubbio sul pensiero unico, un’esitazione nell’unirsi ai corifei del Politicamente Corretto e del Nuovo Umanitarismo.

Il delirio è sempre il medesimo: fare una tabula rasa del passato, azzerare tutto e costruire il mondo nuovo. Ovviamente per partorire nuovi e peggiori orrori.


Pugni chiusi e genuflessi
Marcello Veneziani
12 giugno 2020

http://www.marcelloveneziani.com/artico ... enuflessi/

Se i simboli e i riti vogliono dire qualcosa e raccontano la realtà più dei fatti e delle parole, quei pugni chiusi, quelle città messe a ferro e fuoco dagli antifa, quella parodia di religione con la genuflessione e la stola arcobaleno al collo e i minuti di penitenza in ginocchio, vogliono dire che una nuova religione fanatica e un nuovo comunismo stanno sorgendo in Occidente. Una religione preterintenzionale, al di là delle intenzioni di chi l’abbraccia: per tanti che si sono inginocchiati in favore di telecamera e hanno simulato un rito religioso, c’era un obbiettivo più basso: schiacciare sotto un ginocchio, il Nemico, la Bestia, Donald Trump. Tutta una messinscena mondiale perché si avvicinano le elezioni. Si rovescia su Trump un brutale assassinio di cui non ha alcuna colpa, un assassinio come tanti della polizia americana, sotto amministrazioni democratiche e repubblicane. Altrettanti, va pure detto, ne subisce la polizia americana, ad opera della delinquenza. Perché l’America resta una società violenta, a tratti selvaggia, sotto la crosta di progresso, tecnologia, ciccia e lattine. Inginocchiarsi per una vittima, quando ogni giorno la delinquenza comune, la persecuzione religiosa e le dittature ne uccidono migliaia, è solo malafede.

Ma una religione si va formando nelle società occidentali intorno al catechismo politically correct. Quella religione è il supporto morale di qualcosa di colossale che sta avvenendo nei nostri giorni, sopra le nostre teste e sotto i nostri occhi. Quel che per anni è stato definito Pensiero Unico sta diventando Potere unico. Come ogni sistema totalitario si fonda su un assoluto: nel nostro caso è l’assoluto sanitario, l’imperativo di salvarci la pelle a ogni costo. Proteggerci dal male, amen; il male è il contagio. Ma la pandemia si presenta in due forme: il covid e il fascio, cioè il virus e l’insubordinazione in forma di assembramento, protesta sociale, obiezione di coscienza al vaccino, alle restrizioni più assurde, al tentativo di renderle permanenti e alle profilassi più fanatiche e insensate. I dogmi imposti dalla scienza e dai virologi sono usati dal potere per allargarsi e durare il più possibile. Il modello implicito è la fonte stessa del virus, di cui ogni giorno si scoprono le gravi responsabilità: la Repubblica totalitaria cinese. Contagio e omertà, restrizioni conseguenti e durature, popolazioni militarizzate, controllo totalitario e molecolare, divieto di manifestazione, repressione del dissenso, uso totalitario della scienza e della tecnologia, dominio commerciale globale; e sullo sfondo il comunismo come orizzonte. Il modello cinese diventa il paradigma in Italia e in alcuni settori progressisti occidentali. Dopo decenni di collusioni tra capitalismo e radical-progressismo, ora si delinea, a viso aperto, quel connubio: il ponte tra capitalismo e comunismo è l’uso imperativo della scienza e l’applicazione totalitaria del controllo. Il fine, come nel comunismo, è sempre il bene dell’umanità, il mondo migliore, l’uomo nuovo, magari transumano per essere più nuovo.

Di dittatura sanitaria ne parlai agli inizi di marzo, quando si stava appena profilando. L’Italia stava candidandosi a diventare il paese pilota, la cavia di laboratorio per l’esperimento. Oggi, dopo tre mesi di pratica, le analisi e le denunce in questo senso sono tante. Vorrei citare due filosofi diversi tra loro e ambedue lontani dal pensiero reazionario, cattolico-tradizionalista o addirittura fascista. Mi riferisco a Giorgio Agamben che denuncia l’inquietante connubio tra religione medica e capitalismo, alla base di un nuovo sistema totalitario, incline a sospendere la libertà e la democrazia; la religione cristiana e in particolare la Chiesa di Francesco soccombe ai loro diktat sanitari e ritiene la salute prioritaria rispetto alla salvezza.

Da altri versanti, un giovane filosofo, Michel Onfray, che teorizzò l’ateismo e criticò la religione, denuncia ora, sulla scia di Orwell, l’avvento di una dittatura globale fondata su sette comandamenti: distruggere la libertà e ridurre a fascisti tutti i dissidenti e gli insubordinati; impoverire la lingua per manipolare le menti; abolire la verità tramite il bipensiero; sopprimere la storia e riscriverla per gli usi del presente; negare la natura, a partire dalla natura umana; propagare l’odio e fondare l’Impero, progressista e nichilista. Non resta, per Onfray, che darci all’ateismo sociale per non “inginocchiarsi” davanti ai nuovi dei arcobaleno. Usa proprio il verbo inginocchiarsi, non sapendo dell’uso mistico-elettorale di questi giorni, scimmiottando la religione (il diavolo, per la Bibbia, è simia dei, scimmia di dio).

Entrambi, Agamben e Onfray, denunciano la matrice teologica del nuovo totalitarismo, il tentativo di sostituire dio con una nuova divinità. I nuovi fanatici si chiamano antifa, contrazione global di antifascisti; e il fatto che l’elemento di odio – anti – sopravviva al sostantivo, la dice lunga. Il nemico globale è Trump, il nemico complementare è Putin, il nemico ideologico è tutto ciò che viene definito sovranismo. Il piano prevede tre sostituzioni: la fede medico-progressista al posto della fede in Dio, sacra e trascendente; la popolazione mobile dei migranti al posto di popoli o nazioni restanti; il postumano secondo scienza e volontà al posto dell’uomo secondo natura e procreazione. Non c’è un piano globale prestabilito e non ci sono pianificatori; alcuni vi concorrono consapevolmente, molti inconsapevolmente.

L’Italia per la sua fragilità, la sua teatralità, il trasformismo e il servilismo, l’impreparazione del governo, il residuo ideologico depositato dal comunismo e dall’antifascismo, è il tampone esemplare. Da noi la cialtroneria, come già scrivevamo, tempera il totalitarismo nell’inefficienza e nella comicità. Ma il pugno chiuso è nemico della mente aperta.




Una religione fanatica e un nuovo comunismo stanno sorgendo in Occidente
Marcello Veneziani
12 giugno 2020

https://www.adhocnews.it/una-religione- ... occidente/

Se i simboli e i riti vogliono dire qualcosa e raccontano la realtà più dei fatti e delle parole, quei pugni chiusi, quelle città messe a ferro e fuoco dagli antifa, quella parodia di religione con la genuflessione e la stola arcobaleno al collo e i minuti di penitenza in ginocchio, vogliono dire che una nuova religione fanatica e un nuovo comunismo stanno sorgendo in Occidente.


Religione preterintenzionale

Una religione preterintenzionale, al di là delle intenzioni di chi l’abbraccia: per tanti che si sono inginocchiati in favore di telecamera e hanno simulato un rito religioso, c’era un obbiettivo più basso: schiacciare sotto un ginocchio, il Nemico, la Bestia, Donald Trump. Tutta una messinscena mondiale perché si avvicinano le elezioni. Si rovescia su Trump un brutale assassinio di cui non ha alcuna colpa, un assassinio come tanti della polizia americana, sotto amministrazioni democratiche e repubblicane.

Altrettanti, va pure detto, ne subisce la polizia americana, ad opera della delinquenza. Perché l’America resta una società violenta, a tratti selvaggia, sotto la crosta di progresso, tecnologia, ciccia e lattine. Inginocchiarsi per una vittima, quando ogni giorno la delinquenza comune, la persecuzione religiosa e le dittature ne uccidono migliaia, è solo malafede.


Catechismo politically correct

Ma una religione si va formando nelle società occidentali intorno al catechismo politically correct. Quella religione è il supporto morale di qualcosa di colossale che sta avvenendo nei nostri giorni, sopra le nostre teste e sotto i nostri occhi. Quel che per anni è stato definito Pensiero Unico sta diventando Potere unico. Come ogni sistema totalitario si fonda su un assoluto: nel nostro caso è l’assoluto sanitario, l’imperativo di salvarci la pelle a ogni costo.

Proteggerci dal male, amen; il male è il contagio. Ma la pandemia si presenta in due forme: il covid e il fascio, cioè il virus e l’insubordinazione in forma di assembramento, protesta sociale, obiezione di coscienza al vaccino, alle restrizioni più assurde, al tentativo di renderle permanenti e alle profilassi più fanatiche e insensate. I dogmi imposti dalla scienza e dai virologi sono usati dal potere per allargarsi e durare il più possibile. Il modello implicito è la fonte stessa del virus, di cui ogni giorno si scoprono le gravi responsabilità: la Repubblica totalitaria cinese.


Controllo totalitario e molecolare

Contagio e omertà, restrizioni conseguenti e durature, popolazioni militarizzate, controllo totalitario e molecolare, divieto di manifestazione, repressione del dissenso, uso totalitario della scienza e della tecnologia, dominio commerciale globale; e sullo sfondo il comunismo come orizzonte. Il modello cinese diventa il paradigma in Italia e in alcuni settori progressisti occidentali. Dopo decenni di collusioni tra capitalismo e radical-progressismo, ora si delinea, a viso aperto, quel connubio: il ponte tra capitalismo e comunismo è l’uso imperativo della scienza e l’applicazione totalitaria del controllo. Il fine, come nel comunismo, è sempre il bene dell’umanità, il mondo migliore, l’uomo nuovo, magari transumano per essere più nuovo.

Di dittatura sanitaria ne parlai agli inizi di marzo, quando si stava appena profilando. L’Italia stava candidandosi a diventare il paese pilota, la cavia di laboratorio per l’esperimento. Oggi, dopo tre mesi di pratica, le analisi e le denunce in questo senso sono tante. Vorrei citare due filosofi diversi tra loro e ambedue lontani dal pensiero reazionario, cattolico-tradizionalista o addirittura fascista. Mi riferisco a Giorgio Agamben che denuncia l’inquietante connubio tra religione medica e capitalismo, alla base di un nuovo sistema totalitario, incline a sospendere la libertà e la democrazia; la religione cristiana e in particolare la Chiesa di Francesco soccombe ai loro diktat sanitari e ritiene la salute prioritaria rispetto alla salvezza.


Sulla scia di Orwell

Da altri versanti, un giovane filosofo, Michel Onfray, che teorizzò l’ateismo e criticò la religione, denuncia ora, sulla scia di Orwell, l’avvento di una dittatura globale fondata su sette comandamenti: distruggere la libertà e ridurre a fascisti tutti i dissidenti e gli insubordinati; impoverire la lingua per manipolare le menti; abolire la verità tramite il bipensiero; sopprimere la storia e riscriverla per gli usi del presente; negare la natura, a partire dalla natura umana; propagare l’odio e fondare l’Impero, progressista e nichilista. Non resta, per Onfray, che darci all’ateismo sociale per non “inginocchiarsi” davanti ai nuovi dei arcobaleno. Usa proprio il verbo inginocchiarsi, non sapendo dell’uso mistico-elettorale di questi giorni, scimmiottando la religione (il diavolo, per la Bibbia, è simia dei, scimmia di dio).

Entrambi, Agamben e Onfray, denunciano la matrice teologica del nuovo totalitarismo, il tentativo di sostituire dio con una nuova divinità. I nuovi fanatici si chiamano antifa, contrazione global di antifascisti; e il fatto che l’elemento di odio – anti – sopravviva al sostantivo, la dice lunga. Il nemico globale è Trump, il nemico complementare è Putin, il nemico ideologico è tutto ciò che viene definito sovranismo.


Tre soluzioni

Il piano prevede tre sostituzioni: la fede medico-progressista al posto della fede in Dio, sacra e trascendente; la popolazione mobile dei migranti al posto di popoli o nazioni restanti; il postumano secondo scienza e volontà al posto dell’uomo secondo natura e procreazione. Non c’è un piano globale prestabilito e non ci sono pianificatori; alcuni vi concorrono consapevolmente, molti inconsapevolmente.

L’Italia per la sua fragilità, la sua teatralità, il trasformismo e il servilismo, l’impreparazione del governo, il residuo ideologico depositato dal comunismo e dall’antifascismo, è il tampone esemplare. Da noi la cialtroneria, come già scrivevamo, tempera il totalitarismo nell’inefficienza e nella comicità. Ma il pugno chiuso è nemico della mente aperta.


Londra, pugnalato un rabbino L’aggressore è stato bloccato dall’intervento di 2 fratelli ebrei
14 Giugno 2020
Carlo Breme

https://www.italiaisraeletoday.it/londr ... lli-ebrei/

La polizia di Londra ha arrestato a Stoke Newington High Street un uomo con l’accusa di tentato omicidio dopo che pugnalato in pieno giorno un rabbino ortodosso della sinagoga Satmar Yeshiva a Stamford Hill, nel nord di Londra.

L’aggressore è stato bloccato a terra da due fratelli ebrei, Lazar e David Friedlander, che hanno un negozio da quelle parti. ” E’ stata accoltellato mentre camminava da solo, un attacco all’improvviso. Aveva il volto insaguinato, io e mio fratello non ci abbiamo pensato due volte ad intervenire. Vedere un ebreo come noi pugnalato senza alcune ragione una situazione dolorosa…”

Omer Yankelevitch

Il rabbino Alter Yaakov Schlesinger, è stato ferito ed è stato trasportato all’ospedale da dove dopo alcune ore è stato però dimesso. La polizia ha aperto una indagine ma non ci sono dubbi sulla matrice dell’aggressione: l’antisemitismo.

Per il Ministro degli Affari della Diaspora, Omer Yankelevitch, : “L’allarmante accoltellamento antisemita di Londra dimostra che gli ebrei nella diaspora continuano ad affrontare la minaccia dell’antisemitismo. Il programma per combattere l’antisemitismo è garantire le esigenze di sicurezza degli ebrei in tutto il mondo.”


Magdi Cristiano Allam
14 giugno 2020

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... __tn__=K-R

Nel nome dell'anti-schiavismo e dell'anti-razzismo e per simbiosi dell'anti-colonialismo e dell'anti-fascismo, nell'Occidente civile, laico, liberale e democratico si è scatenata l'iconoclastia, con masse inferocite che distruggono, vandalizzano o ottengono la rimozione delle statue di personaggi storici accusati di essere razzisti e colonialisti, tra cui spiccano Cristoforo Colombo e Winston Churchill. Siamo di fronte alla follia suicida dell'Occidente che odia se stesso al punto da rinnegare e voler annientare il proprio passato senza cui non ci sarebbe stata la civiltà che salvaguarda la vita, la dignità e la libertà di tutti, compresi questi nuovi barbari nemici della nostra civiltà dalle radici ebraico-cristiane, greco-romane, umaniste e illuministe

Cari amici, l'episodio scatenante della follia iconoclasta suicida dell'Occidente è stato l'uccisione per soffocamento da parte di un poliziotto «bianco» di George Floyd, cittadino «nero», indicato nel lessico ufficiale come «afroamericano», lo scorso 25 maggio a Minneapolis nel Minnesota, dopo che un negoziante aveva denunciato alla Polizia che Floyd spacciava banconote false.

Strumentalizzando un caso specifico e la responsabilità singola di un poliziotto, in poche ore Floyd è stato elevato a «martire» e simbolo dell'anti-razzismo da parte del Movimento «Black Lives Matter», che significa «Le vite dei neri contano». E sull'onda di un'ondata di una violenza terrificante, con il dilagare del teppismo urbano, l'assalto e la devastazione dei negozi e delle proprietà private, il ferimento e l'uccisione di cittadini innocenti, l'America si è inginocchiata di fronte alla violenza, in un atto di sottomissione che ha coinvolto la Polizia, autorità politiche, americani «bianchi» che pubblicamente in ginocchio hanno chiesto coralmente scusa non solo per l'uccisione di Floyd ma per l'insieme dello schiavismo, del razzismo e del colonialismo presenti nella Storia degli Stati Uniti.

La condanna dell'uccisione di Floyd non può che essere assoluta e il poliziotto omicida deve essere sanzionato a norma di legge. Ma non si può non tener presente che Floyd era stato un criminale che aveva trascorso buona parte della sua vita in carcere, condannato per ben 5 volte a pene detentive per possesso e spaccio di droga, furto a mano armata, e che nel 2007 aveva fatto irruzione nella casa di una donna incinta e l’aveva minacciata colpendola alla testa e alla pancia con la pistola carica. Dall'autopsia è risultato che Floyd il giorno della sua morte, oltre ad essere positivo alla Sars-Cov-2, era strafatto di fentanyl e metanfetamine, droghe più letali dell'eroina.

Sconvolge pertanto che un personaggio autorevole come l'ex vice presidente Joe Biden, candidato democratico alla Casa Bianca, si è fatto ritrarre in ginocchio per commemorare Floyd e nel suo videomessaggio al funerale di Floyd, dopo aver affermato che «ora è il momento della giustizia razziale», si è spinto a sostenere che Floyd «ha cambiato il mondo».

La Presidente della Camera Nancy Pelosi, anche lei ritratta in ginocchio per commemorare Floyd, ha chiesto la rimozione delle statue di undici soldati degli Stati Confederati dal Campidoglio, sede del Congresso americano: «Monumenti a uomini che hanno promosso la crudeltà e la barbarie per raggiungere un fine così chiaramente razzista sono un grottesco affronto agli ideali americani di democrazia e libertà. Queste statue sono un omaggio all'odio e non un'eredità. Devono essere rimosse».

A Londra il Sindaco Sadiq Khan, musulmano praticante di origine pachistana, ha annunciato l'istituzione di una commissione per revisionare tutte le statue della città e accertare che rispettino «gli standard di diversità». La «Commissione per la diversità esaminerà le statue, i murales, l’arte di strada, i nomi delle vie e altri monumenti e valuterà quali lasciti debbano essere celebrati», ha detto il Sindaco Khan, aggiungendo: «È una scomoda verità che la nostra nazione debba gran parte della propria ricchezza al suo ruolo nel commercio di schiavi, ma mentre ciò si riflette nel nostro regno pubblico, il contributo di molte delle nostre comunità alla vita nella nostra capitale è stato volontariamente ignorato».

Nadhim Zahawi, Sottosegretario di Stato per il business, cittadino britannico del Partito conservatore di origine curdo-iracheno, ha dichiarato che non dovrebbero esserci effige di schiavisti in Gran Bretagna: «La mia opinione è che qualsiasi commerciante di schiavi non dovrebbe avere una statua ma non infrangerei la legge per abbattere le statue, dovrebbe essere fatto attraverso il nostro processo democratico»

Cari amici, che succederà ora? Verranno distrutte tutte le statue e i monumenti egizi, sumeri, fenici, greci e romani perché legittimavano e praticavano la schiavitù, la discriminazione razziale, il colonialismo e si fondavano su regimi autocratici assimilabili al fascismo? E per le stesse ragioni verranno distrutte tutte le statue e i monumenti di epoca coloniale e fascista? Significherebbe la cancellazione di tutta la nostra Storia antica, medioevale, moderna e contemporanea. Di fatto ci comporteremmo come chi si sveglia al mattino e dice: «La Storia inizia oggi con me. Tutto ciò che mi ha preceduto deve essere annullato». È esattamente quello che fece Maometto che ha annullato tutta la Storia precedente l'imposizione dell'islam, condannandola come «Jahiliya», ovvero «ignoranza» o «oscurantismo». I nuovi barbari che stanno distruggendo, vandalizzando o esigendo la rimozione delle statue si comportano come Maometto e i terroristi islamici dei Talebani e dell'Isis.

Noi condanniamo sia la violenza del poliziotto che ha ucciso George Floyd, sia l'ondata di violenza scatenata da teppisti anti-razzisti che hanno ucciso dei civili e devastato le città, sia l'istigazione all'odio e alla cancellazione della nostra Storia per purificarci da qualsiasi traccia di schiavismo, razzismo, colonialismo o fascismo, sia la follia iconoclasta di masse fanatiche che ci fanno toccare con mano la vocazione al suicidio di un Occidente che odia se stesso. Noi ci vogliamo del bene, ci riconosciamo nell'insieme della civiltà che ci ha generato pur prendendo atto delle realtà che non ci appartengono più, aspiriamo ad un futuro in cui anche i nostri figli e nipoti potranno beneficiare dei valori inalienabili della vita, dignità e libertà.




La consigliera di Conte difende i saccheggi: "Colpa del capitalismo"
Luca Sablone - Dom, 14/06/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 70269.html

Le devastazioni in atto sarebbero solo una difesa degli oppressi? La denuncia di Bernini (Forza Italia): "Il premier prenda le distanze da questo delirio"

Il capitalismo sarebbe la vera causa che starebbe provocando i saccheggi. Una giustificazione per stare al fianco delle rivolte scoppiate in seguito alla morte di George Floyd che da Minneapolis hanno messo a ferro e fuoco gli Stati Uniti? Non sono mancati vandalismi e furti di massa, ma la situazione pare essere del tutto ignara a Mariana Mazzucato.

A giudizio della consigliera economica di Palazzo Chigi la responsabilità sarebbe esclusivamente del "modello di sviluppo della finanza mondiale". Cosa ne penserà di questa sparata colossale il presidente del Consiglio Giuseppe Conte?

A chiedere un intervento del premier è stata Anna Maria Bernini, uscita allo scoperto dopo le scritte apparse sui social. Per contrastare il mondo dei "private equity funds" è lecito saccheggiare case e negozi? Le devastazioni in atto sarebbero solamente una difesa degli oppressi dalla cosiddetta finanza d'assalto? "Ma chi occupa un ruolo istituzionale non dovrebbe rileggere ciò che scrive? E, soprattutto, valutarne le conseguenze?". Pertanto il presidente dei senatori di Forza Italia auspica in un intervento da parte del capo del governo giallorosso affinché "prenda immediatamente le distanze da questo delirio".
"Nuovo fascismo di Trump e Salvini"

L'economista, nel corso dell'audizione in Commissione Affari Europei di Montecitorio, ha risposto a una domanda precisa di Filippo Sensi (deputato del Partito democratico) e ha confermato di non aver firmato il rapporto di Vittorio Colao: la donna ha spiegato la situazione, facendo sapere di essersi dedicata maggiormente al lavoro di policy design delle missioni economiche. "Quello di cui sto parlando oggi non è tanto il lavoro con Colao ma quello che stiamo facendo con la nuova squadra, dove ci sono anche giovani bravissimi, e siamo molto onorati di poter lavorare vicini", ha aggiunto. Inoltre, richiamandosi a una frase detta dall'economista Enrico Giovannini, ha speso qualche parola anche nel merito del piano: "Non ero d'accordo con tutte le schede ma, come ha detto Giovannini, non bisognava essere d'accordo su tutte. Il punto è aiutare il Paese".

La Mazzucato ad agosto 2019 era intervenuta sui possibili rischi sulla società di un capitalismo che non cambia e di governi che sbagliano gli interventi, dicendosi molto preoccupata dall'avanzata di un nuovo fascismo. E ha sostenuto che in assenza di una concreta strategia alternativa per la crescita - basata sull'inclusività e non sulla sola redistribuzione a qualcuno - emergono personaggi come Matteo Salvini in Italia o Donald Trump negli Stati Uniti "capaci di intercettare e fare crescere questa onda di insoddisfazione, un po’ come è successo negli anni '30".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Razzismo dei neri contro i bianchi

Messaggioda Berto » gio set 10, 2020 2:47 pm

IL BUONO E IL CATTIVO (SENZA IL BRUTTO)
Niram Ferretti
14 giugno 2020

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Abbiamo imparato una cosa essenziale in questi giorni di isteria collettiva relativa alla morte di George Floyd. Abbiamo imparato chi sono veramente i buoni e i cattivi.

I buoni sono coloro che hanno mostrato, come sempre mostrano i buoni, di avere un cuore grande, sono coloro che si sono indignati oltremisura per l'uccisione di Floyd, sono coloro che si sono inginocchiati, pubblicamente o nelle loro stanze al suo cospetto e al cospetto di tutte le vittime che si è deciso che egli rappresenta.

Loro sono i buoni.

I cattivi, anzi, qualcuno dice, i "malvagi", sono coloro che pur reputando che Floyd sia vittima di un poliziotto brutale, hanno specificato che non era tuttavia uno specchiato esempio di virtù ma un pregiudicato, che non meritava di morire come è morto ma nemmeno di essere trasformato nel Gesù Cristo afroamericano. Sono coloro che non si sono inginocchiati e che non reputano che Floyd sia un simbolo.

Il mondo ha così, finalmente, ritrovato un suo assetto stabile e definitivo. Da una parte il Bene, dall'altra il Male e in mezzo, un netto divisorio.

Questa smagliante ripartizione manichea tra giusti e reprobi è di conio antico, la possiamo già trovare a Qumran, ma anche prima, nella divisione netta tra i Figli della Luce e i Figli delle Tenebre, che si sarebbero dovuti scontrare nella battaglia escatologica finale. La ritroviamo tra puri e impuri, tra fedeli e infedeli, tra credenti e miscredenti.

E la ritroveremo sempre tutte le volte che gli autoproclamati buoni stabiliranno le luminose regole della bontà e in base a queste le fosche caratteristiche della cattiveria.

I buoni hanno questo vantaggio su i cattivi. Non incontrerete infatti mai un cattivo che bollerà qualcun'altro come buono.



WASTELAND
Niram Ferretti
14 giugno 2020

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Non pensavamo, no, che sarebbe arrivato un giorno in cui la statua del Leone di Inghilterra, Sir Winston Churchill, uno dei pilastri della guerra contro il nazismo, sarebbe stata chiusa in una scatola di protezione.

Sì, è una umiliazione nazionale, come si è espresso il partito conservatore, vedere questa capitolazione di fronte agli estremisti che in questi giorni divellono, decapitano e imbrattano statue in nome dell'"antirazzismo".

Come ha dichiarato Boris Johnson «La statua di Churchill è un ricordo permanente delle sue realizzazioni nel salvare questo Paese – e l’Europa intera – da una tirannia razzista e fascista. È assurdo e vergognoso che questo monumento nazionale debba essere a rischio di attacchi da parte di contestatori violenti».

Sì, è "assurdo e vergognoso" ma è lo Spirito del Tempo, è la conseguenza inesorabile dell'avere reciso tutte le nostre radici, le nostre appartenenze, le nostre identità, è la conseguenza dell'avere coltivato scientificamente, furiosamente, quella che Roger Scruton chiamava "oicofobia", l'odio per la propria cultura, per l'Heimat, per la patria, la casa, la tradizione.

E' la conseguenza di avere creato un surrogato di realtà, una nuova potente religione secolare fondata su vari culti che si chiamano "multiculturalismo", "antirazzismo", "islamofobia", "parità di genere", "ambientalismo", i cui sacerdoti e seguaci, scomunicano chiunque osi dissentire, criticare, sollevare dubbi.

Loro, si sento, come tutti gli "ispirati", portatori di istanze indubitabili, a cui si deve solo aderire pena la morte sociale.

Blindare a Londra la statua di Winston Churchill significa che la wasteland in cui da tempo siamo entrati, volenti o nolenti, si palesa in modo ancora più evidente. Ci vogliono tutti dhimmi culturali.

Eppure. Bisogna resistere e opporsi perchè questo non è il corso inevitabile della Storia, no, non è il corso inevitabile della Storia, così come i sacerdoti della nuova religione vogliono farci credere.



TABULA RASA
Niram Ferretti
16 giugno 2020
Niram Ferretti, "Il Capro Espiatorio: Israele e la crisi dell'Europa", Lindau, 2019.

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"Nel marzo del 2001, due monumentali statue del Budda costruite rispettivamente il 507 e il 554 dopo Cristo, capolavori scultorei dell’interazione culturale greco-buddista, vengono fatte saltare per aria a Bamiyan in Afghanistan dalla sette integralista islamica dei talebani, in quanto considerati simboli dell’idolatria e del passato pre-islamico impregnato di ignoranza e oscurità (jahiliyya), e dunque da cancellare definitivamente. 'Ci vorrà del tempo per spazzare completamente tutti questi rifiuti'. Sì, ma se si persevererà si potrà farlo.

Negli Stati Uniti, nell’estate del 2017, le statue del Generale Robert Edward Lee, a capo durante la guerra civile americana, dell’Armata della Virginia Settentrionale, che radunava le forze confederate, diventano, insieme ad altri simboli della Confederazione, oggetto di furiosi attacchi iconoclasti, in nome dell’'antirazzismo' e, nuovamente, di un passato da rimuovere, da abbattere, perché considerato criminale e criminale in quanto troppo 'bianco' e dunque razzista in quanto tale come per Edward Said era intrinsecamente razzista lo sguardo bianco sull’Oriente.

Cosa accomuna i fanatici della Giustizia Sociale che negli Stati Uniti vorrebbero distruggere una dopo l’altra tutte le statue rappresentanti i generali sudisti della Confederazione, gli anticlericali con berretto frigio, le Guardie Rosse maoiste, i talebani e i membri dell’ISIS che con esplosivi e picconate hanno distrutto reperti di inestimabile valore appartenenti a civiltà pre-islamiche? L’odio furente per il passato. Un passato interamente criminalizzato e da sostituire con un presente in cui il mondo sarà rifatto ab origine annichilendo tutto ciò che non si conforma a una visione purgata e 'virtuosa' della storia. Il canovaccio deve tornare bianco, come ben vedeva Mao. Su di esso si scriverà un nuovo inizio, quello della religione primigenia, l’Islam, verbo ultimativo e divino a cui ogni uomo dovrebbe conformarsi, oppure quello dell’era della Libertà, della Giustizia, della Ragione, dell’Essere Supremo Orologiaio o quello della Vittima, oggi il più gettonato. La Giustizia Sociale dei manifestanti americani progressisti e antirazzisti che hanno fatto precipitare dai cippi le statue in bronzo di militi sudisti per accanirsi su di esse con calci e sputi è qualcosa di molto antico, come sottolinea Dawn Perlmutter:

'Uccidere ritualmente una statua rappresenta una forma di pensiero magico, specificamente denominate ‘magia simpatetica’, la quale implica che si possa ferire, umiliare o uccidere una persona o danneggiare una sua immagine. E’ una espressione classica di iconoclastia politica: distruggi le statue del potere e rovescerai il loro controllo. Gli antichi egizi distruggevano i volti delle statue dei faraoni e cancellavano i loro nomi dai cartigli perché credevano che le statue contenessero lo spirito della persona'.

La Statua del Generale Lee e di altri generali dell’Unione insieme a quelle di semplici soldati, rappresentano un affronto permanente per i membri dei nuovi comitati di salute pubblica diffusi per il paese e sostenuti dal coro dell’autoflagellazione permanente bene incardinata accademicamente e mediaticamente, per la quale l’uomo bianco è colpevole permanentemente e con lui, inevitabilmente, tutta la tradizione occidentale.

Omero, Dante, Platone e Shakespeare sono da gettare anche loro, come Confucio ai tempi della 'rivoluzione culturale', nel cassonetto dei rifiuti, perché non più conformi alla vulgata risarcitoria che vorrebbe sugli altari della storia e della cultura i discendenti delle vittime della violenza “bianca”, “razzista” o “imperialista”. E’ una guerra culturale, quella in corso, e che viene da lontano, e ha, negli Stati Uniti, i suoi antecedenti nel radicalismo pacifista degli anni ’60 culminato nell’orgia di antipatriottismo e autodenigrazione cui diede la stura la Guerra in Vietnam, ma è anche guerra dai connotati religiosi, financo escatologici".
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Re: Razzismo dei neri contro i bianchi

Messaggioda Berto » gio set 10, 2020 2:48 pm

Gino Quarelo
Io sto con i poliziotti americani che debbono fare il loro dovere, arginare con ogni mezzo il male del crimine e dei delitti. I criminali e i delinquenti vanno fermati e arrestati e non lasciati liberi. Se resistono all'arresto o scappano la polizia ha il diritto/dovere di usare la forza e le armi. Il COSMO del rispetto della legge e delle forze dell'ordine contro il CAOS, la prepotenza e i crimini dei delinquenti e dei loro demenziali difensori e sostenitori.
Si tratta di legittima difesa da parte della comunità, attraverso le sue forze dell'ordine.



Usa, polizia uccide un altro afroamericano: nuovo video choc
13 giugno 2020

https://www.ilgiornaledivicenza.it/home ... -1.8124032

Un afroamericano è stato ucciso ad Atalanta dopo uno scontro con la polizia. Gli agenti, riferiscono i media americani, sono intervenuti in un ristorante della catena Wendy's in seguito a diverse segnalazioni da parte di clienti. La vittima è Rayshard Brooks di 27 anni, riporta la Cnn citando la polizia. Le indagini sull'accaduto sono in corso con le iniziali ricostruzioni che presentano carenze e inesattezze. Decine di persone si sono radunate pacificamente nel luogo dell'incidente cantando "no justice, no peace".

Il precedente di George Floyd

LA VICENDA. La polizia giunta sul posto ha trovato l'uomo addormentato nella sua vettura: lo hanno sottoposto al test per verificare il tasso alcolico. Il sospettato non ha superato la prova e quando la polizia ha cercato di arrestarlo si è ribellato: i vari tentativi degli agenti di usare il taser sono andati a vuoto e così uno dei poliziotti ha sparato. L'uomo è stato trasportato d'urgenza in ospedale ma è morto dopo essere stato sottoposto ad un intervento chirurgico. La polizia di Atlanta ha confermato l'episodio e aperto un'inchiesta: si sta anche verificando l'autenticità di un video che circola in rete girato da una persona che si trovava in un'auto ferma nel parcheggio e dove si vede un uomo che dopo aver strappato il taser dalle mani di un agente ha poi tentato di scappare a piedi. Diversi video postati sui social mostrano invece una piccola folla di fronte a Wendy's riunita per protestare contro l'ennesimo episodio di violenza da parte della polizia.




Man stunned with Taser by Jacksonville Beach Police: ‘I was just protecting myself'
https://www.actionnewsjax.com/news/loca ... 593792413/



Duval County parents say principal's Facebook posts are racist
The video of his scuffle with police outside Surfer the Bar on 1st Street North is going viral.
Staff at the bar reported to police that White walked out on his tab and punched a bouncer.
In the video, White does not appear combative at the time a Jacksonville Beach Police Department officer deploys the first Taser.
White pulls the prongs off from the first Taser, seemingly unaffected.
“Stop doing that,” White can be heard saying in the video.
That leads to a second Taser deployment from a second officer, as well as an attempted headlock, which White wriggles out of.
“I’m not fighting,” said White as an officer beat his thigh with a baton.

'We watched a man die:' Reporter's account of Florida man's execution
White swats at the officer during the baton beating.
A third Taser from a third officer takes him to the ground.
White denies walking out on his tab, denies punching anyone, and denies resisting arrest.
White said a bartender got mad when fraud protection locked up his credit card.
“So she started yelling, ‘You need to pay your bill. You need to pay your bill.’ I said, ‘Ma’am, I have another card,’” White said.

A transaction on his second card appears to show he paid his $235 tab, plus a $50 tip he said he didn’t authorize.
White said when he gave the bartender his second card, someone hit him in the head with a bottle. That’s why White said he was disoriented when dealing with police.
Florida sheriff urges residents to get guns, be prepared for mass shootings
“After that, I was stumbling and went outside. And I was trying to explain to the cop that, ‘Hey, I paid my tab and I was hit in the head with a bottle.’ And I couldn’t get a word in edgewise,” White said.
Witness Jon McGowan said he was at the bar and saw the whole thing.
“They had to actually drag him out. It took about four or five people to get him out of the bar. And during the time, he was very red-faced, screaming, yelling, swinging,” McGowan said.

McGowan refutes White’s claim that he did not punch anyone at the bar.
“Oh, that’s not true. He threw a few punches in there,” McGowan said.
McGowan said he thinks officers did the right thing.
“They reacted appropriately because he was violent and he was very violent in the bar. And he had been violent outside as well,” McGowan said.
Court records in Putnam County, where White lives, show he has no prior criminal cases there, just traffic and civil.
After Action News Jax’s story aired on Tuesday, a witness came forward with new video showing White’s friend Jesus Ruiz also being stunned outside the bar moments later.
Another friend of White, a 62-year-old woman with a cane and a bad hip, said police threatened to stun her too.

“I was just totally in shock,” Deborah Deen said.
Deen was right next to White and Ruiz during their scuffles with police.
Deen can be heard pleading with officers in a witness’s cellphone video.
“I was like, ‘Why did you do that?’ to one of the female officers. And she says, ‘Well, do you want to be next?’” Deen said.
The officer who wrote the incident report left out that he put White in a choke hold from behind with his baton.

“In regards to the claims and allegations you said are coming from Mr. White’s Attorney, we have not received any communication from Mr. White, nor his attorney with these claims. Regardless, the incident is currently under an active review as a use of force by our officers. Anytime an officer from this agency uses any force, this process is followed, with or without internal or external complaints. Due to the ongoing investigation and review of this incident, we will not be making any statements until we ensure a complete and thorough investigation has been conducted. It is best that we not rush to judgment with any statements condemning or commending the officers and their actions. We will continue to gather all of the facts and review all of the evidence available in this case. Once a complete and thorough review of this incident is complete, the administration will then determine if the officers used force appropriately or if there is need for further investigation into the matter. Thank you for understanding the seriousness of the allegations you have laid out and the need for a complete and thorough investigation into this matter.”

Surfer the Bar has not responded to Action News Jax’s multiple requests for an interview since Tuesday morning.



I genitori della contea di Duval dicono che i post del preside su Facebook sono razzisti
Il video della sua rissa con la polizia all'esterno di Surfer the Bar sulla 1st Street North sta diventando virale.
Il personale del bar ha riferito alla polizia che White è uscito sul suo conto e ha preso a pugni un buttafuori.
Nel video, White non appare combattivo al momento in cui un ufficiale del Dipartimento di Polizia di Jacksonville Beach schiera il primo Taser.
White tira via i rebbi dal primo Taser, apparentemente intatto.
"Smettete di farlo", si sente dire White nel video.
Questo porta ad un secondo dispiegamento di Taser da parte di un secondo ufficiale, così come ad un tentativo di headlock, da cui il Bianco si contorce.
"Non sto combattendo", ha detto White mentre un ufficiale si batte la coscia con un manganello.

Abbiamo visto un uomo morire:' Il resoconto del reporter sull'esecuzione dell'uomo in Florida
Colpi bianchi all'ufficiale durante il pestaggio del manganello.
Un terzo Taser di un terzo ufficiale lo porta a terra.
Il bianco nega di essere uscito sul suo conto, nega di aver picchiato qualcuno e nega di aver opposto resistenza all'arresto.
White ha detto che un barista si è arrabbiato quando la protezione antifrode gli ha bloccato la carta di credito.
"Così ha iniziato a gridare: 'Devi pagare il conto'. Devi pagare il conto". Ho detto: 'Signora, ho un'altra carta'", ha detto White.

Una transazione sulla sua seconda carta sembra mostrare che ha pagato il suo conto di 235 dollari, più una mancia di 50 dollari che ha detto di non aver autorizzato.
White ha detto che quando ha dato al barista la sua seconda carta, qualcuno lo ha colpito in testa con una bottiglia. Ecco perché White ha detto che era disorientato quando ha avuto a che fare con la polizia.
Lo sceriffo della Florida esorta i residenti a procurarsi le armi, a prepararsi per le sparatorie di massa
"Dopo di che, inciampavo e sono andato fuori. E cercavo di spiegare al poliziotto che: "Ehi, ho pagato il conto e sono stato colpito in testa con una bottiglia". E non sono riuscito a dire una parola in merito", ha detto White.
Il testimone Jon McGowan ha detto che era al bar e ha visto tutto.
Hanno dovuto trascinarlo fuori". Ci sono volute circa quattro o cinque persone per farlo uscire dal bar. E durante il tempo, era molto rosso, urlava, gridava, urlava, dondolava", ha detto McGowan.

McGowan respinge l'affermazione di White che non ha preso a pugni nessuno al bar.
"Oh, questo non è vero. Ci ha tirato qualche pugno", ha detto McGowan.
McGowan ha detto che pensa che gli agenti abbiano fatto la cosa giusta.
"Hanno reagito in modo appropriato perché lui era violento e nel bar era molto violento. Ed era stato violento anche fuori", ha detto McGowan.
I registri del tribunale della contea di Putnam, dove vive White, mostrano che non ha precedenti penali, solo traffico e civili.
Dopo la storia di Action News Jax trasmessa martedì, un testimone si è fatto avanti con un nuovo video che mostra l'amico di White, Jesus Ruiz, anche lui stordito fuori dal bar pochi istanti dopo.
Un altro amico di White, una donna di 62 anni con un bastone e un'anca malandata, ha detto che la polizia ha minacciato di stordire anche lei.

"Ero solo totalmente sotto shock", ha detto Deborah Deen.
Deen era proprio accanto a White e Ruiz durante le loro risse con la polizia.
Deen può essere ascoltato mentre supplica gli agenti nel video del cellulare di un testimone.
"Mi sono chiesta: 'Perché l'hai fatto?' a una delle agenti". E lei dice: 'Beh, vuoi essere la prossima?"". Deen ha detto.
L'ufficiale che ha scritto il rapporto sull'incidente ha dimenticato di aver messo White in una presa di soffocamento da dietro con il suo manganello.

"Per quanto riguarda le affermazioni e le accuse che lei ha detto che provengono dall'avvocato del signor White, non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione dal signor White, né dal suo avvocato con queste affermazioni. In ogni caso, l'incidente è attualmente oggetto di una revisione attiva come uso della forza da parte dei nostri agenti. Ogni volta che un funzionario di questa agenzia usa la forza, questo processo viene seguito, con o senza reclami interni o esterni. A causa delle indagini in corso e della revisione di questo incidente, non faremo alcuna dichiarazione fino a quando non ci assicureremo che sia stata condotta un'indagine completa e approfondita. È meglio non affrettarsi a giudicare con dichiarazioni che condannino o lodino i funzionari e le loro azioni. Continueremo a raccogliere tutti i fatti e ad esaminare tutte le prove disponibili in questo caso. Una volta completato un esame completo e approfondito di questo incidente, l'amministrazione determinerà se i funzionari hanno usato la forza in modo appropriato o se sono necessarie ulteriori indagini sulla questione. Vi ringrazio per aver compreso la gravità delle accuse da voi formulate e la necessità di un'indagine completa e approfondita sulla questione".

Surfer the Bar non risponde alle molteplici richieste di intervista di Action News Jax da martedì mattina.

Gino Quarelo
L'uomo ucciso ad Atlanta scontava una pena di 7 anni per aver picchiato i figli, era fuori a causa del covid.
Il suo sarebbe stato un secondo arresto per lui ossia guida in stato di ubriachezza.
Invece di tornare dentro per 1 anno e pagare una multa di max 1000$ ha preferito immolarsi.

https://tbdailynews.com/media-portrays- ... risonment/
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Berto
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Re: Razzismo dei neri contro i bianchi

Messaggioda Berto » gio set 10, 2020 2:50 pm

Mety Ramir
Ho segnalato il tuo profilo per incitazione al odio e al razzismo meglio che crei un'altro profilo fake così ti porti avanti a creare mal umore nel cuore della gente e sparando balle a destra e a manca


Gino Quarelo
Calunnie e falsità dei criminali terroristi antisemiti nazi-palestinesi contro Israele e gli ebrei
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2824


Gino Quarelo
Allah non è Dio ma solo l'idolo mostruoso del criminale Maometto.

Ecco chi era Maometto e cos'era la sua pace!
Maometto fu assai peggio di Hitler e di Stalin e di Toto Riina!
Maometto fu un ignorante, presuntuoso, invasato, esaltato, idolatra che si inventò il suo dio Allah tratto dagli idoli della Mecca, un dio-idolo dell'orrore, del terrore e di morte,
uno che abusò della credulità popolare e che poi si impose con la minaccia, l'intimidazione, il ricatto, la violenza (che non fu affatto per legittima difesa come raccontano i suoi seguaci per giustificarsi ma fu predatoria, aggressiva, sopraffatrice, assassina);
fu un bugiardo, un ladro, un razziatore rapinatore, sequestratore e ricattatore, schiavista, assassino e sterminatore;
fu un razzista al massimo grado che discriminò chiunque non si sottomettesse a lui e al suo idolo e che depredò, cacciò e sterminò ebrei, cristiani, zoroastriani e ogni diversamente religioso, areligioso e pensante che gli si contrapponesse e non si sottomettesse;
invase, depredò, ridusse in schiavitù e fece strage nei paesi altrui imponendo con la minaccia la sua politica e la sua criminale ideologia-teologia religiosa imperialista e totalitaria;
indusse al suicidio, all'omicidio e allo sterminio e fece dire al suo idolo, dettandolo ai suoi seguaci, ciò che poi
fu scritto nel Corano e che da 1400 anni induce e istiga alla violenza, alla discriminazione, alla falsità, alla minaccia, alla depredazione, al disprezzo degli altri non maomettani, alla riduzione in schiavitù e alla dhimmitudine, all'omicidio, al suicidio-omicidio, all'assassinio e allo sterminio di ogni diversamente religioso, areligioso e pensante della terra che non si sottometta ai suoi seguaci e al loro orrendo idolo Allah.

A chi esalta e santifica l'invasato criminale Maometto!
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano è santificare il male, un mettersi dalla parte di ciò che di più maligno esista sulla faccia della terra.
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano dichiarandoli elevatori di spiritualità e portatori di umanità, di amore, di pace, di fratellanza, di giustizia, di cultura e di civiltà significa ingannare e illudere l'umanità intera specialmente quella che soffre a causa dell'Islam e che vorrebbe potersi difendere e liberare da tutto ciò;
Santificare Maometto, il suo idolo Allah e il Corano è farsi demenzialmente, irresponsabilmente e vilmente complici del male, e costituisce di per sé un grave crimine contro l'umanità.


Gino Quarelo
Così Trump punisce chi vìola la libertà religiosa
Benedetta Frigerio
11 giugno 2020

https://lanuovabq.it/it/cosi-trump-puni ... -religiosa

L'ordine esecutivo firmato dal presidente Usa nel giorno in cui veniva attaccato dal vescovo della capitale per aver onorato san Giovanni Paolo II, stabilisce che i Paesi che violano la libertà religiosa saranno privati degli aiuti economici, saranno poi limitate le emissioni dei visti e aperte le porte ai perseguitati a causa della fede.

Si ridimensiona, e non solo a parole, l’epoca dei commerci e delle strette di mano fra le democrazie e i regimi totalitari. Se infatti i capi di governo occidentali hanno sempre supportato la causa della libertà religiosa, alle loro proclamazioni non sono mai seguiti fatti che la mettessero realmente in primo piano. Anche perché il capitalismo ha sempre fatto del commercio e del guadagno il suo valore primario.

«La libertà religiosa di ogni persona in tutto il mondo è una priorità della politica estera americana», così si legge nell’ordine esecutivo firmato da Trump il 2 giugno scorso, dopo la visita, che ha indignato il vescovo di Washington Wilton Gregory, al santuario di Giovanni Paolo II. Dove il presidente ha pregato davanti alle reliquie del santo papa che ha combattuto contro i regimi (quello comunista in particolare) e per la libertà religiosa.

La parola “priorità” non è nuova in riferimento al tema, ma quello che davvero conta è quanto segue. Trump non si è limitato a fare le carezze all’America religiosa: l’ordine esecutivo prevede, infatti, sanzioni per gli Stati e i funzionari che perseguitano le persone a causa del loro credo. Perciò, oltre a chiarire che «i nostri padri fondatori intendevano la libertà religiosa non come una creazione dello Stato, ma come un dono di Dio ad ogni persona e come un diritto fondamentale per il prosperare della nostra società», si legge che verranno stanziati «almeno 50 milioni di dollari all’anno per programmi che promuovano la libertà religiosa in tutto il mondo». Si elencano poi obiettivi graditi, come la prevenzione degli attacchi a singoli o gruppi, che promuovano la punizione dei colpevoli, o come l’incremento della sicurezza dei luoghi di culto etc.

Inoltre, «i dipartimenti e le agenzie che finanziano i programmi di assistenza esteri dovranno assicurare che le entità fondate sulla fede e religiose…non siano discriminate quando competono per la ricezione di fondi federali». Il Segretario di Stato (ora Mike Pompeo) dovrà poi aiutare gli ambasciatori negli Stati particolarmente a rischio, affinché sviluppino azioni concrete e incoraggino il paese ospite ad eliminare le violazioni di questa libertà. Gli ambasciatori, a colloquio con i governatori locali, «dovranno sollevare preoccupazioni riguardo alla libertà religiosa internazionale e ai casi che coinvolgono individui incarcerati a causa della loro fede». Si chiede poi alle agenzie di presentare al presidente Usa i propri piani di tutela delle minoranze religiose, mentre i dipendenti federali coinvolti in tali azioni avranno l’obbligo di «seguire corsi di formazione sulla libertà religiosa internazionale».

Ma la vera novità è contenuta alla fine della normativa: l’America priverà i Paesi che violano la libertà religiosa ritirando i propri aiuti economici e limitando «l'emissione di visti», aprendo invece le porte ai perseguitati a causa della fede. Si parla anche di sanzioni economiche: «Il Segretario del Tesoro, consultandosi con il Segretario di Stato, può prendere in considerazione l'imposizione di sanzioni», come il «blocco delle proprietà delle persone coinvolte in gravi violazioni dei diritti umani». Significa, ad esempio, che i funzionari pubblici che perseguano i cristiani del proprio paese potranno perdere ogni bene posseduto negli Stati Uniti.

Nel frattempo i repubblicani sono riusciti a far passare una legge che prevede sanzioni contro i funzionari che violano la libertà religiosa in Cina (mentre continuano le proteste ad Hong Kong) dove sia i cristiani sia gli uiguri vengono perseguitati. La norma ha fatto reagire così l’ambasciatore cinese a Washington: «Invitiamo gli Stati Uniti a rimediare immediatamente al loro errore, a smettere di usare le questioni relative allo Xinjiang (la Regione dove la persecuzione è all’ordine del giorno, ndr) per intervenire negli affari interni alla Cina».

Ma la mossa di Trump risponde anche all’incremento delle nuove alleanze terroristiche islamiche in Africa, con attacchi crescenti contro i cristiani del Burkina Faso, del Mozambico, e della Nigeria. In quest’ultima nazione, settimana scorsa, gli ultimi ad essere uccisi dai jihadisti sono stati il pastore protestante Emmanuel Bileya e la moglie Juliana, che hanno lasciato orfani otto figli e una comunità fiorente.

«L’ordine esecutivo sottolinea che la libertà religiosa non è solo un diritto umano», ha affermato Tom Farr, presidente del Religious Freedom Institute, ma «un imperativo morale e di sicurezza nazionale». Farr ha chiarito che l'atto offre la «certezza» che il governo prenderà sul serio gli attacchi contro i credenti, data l’adozione di «misure importanti». Nina Shea, direttrice del Center for Religious Freedom presso l'Hudson Institute, ha dichiarato che l'ordine favorirà una maggiore «attività nei paesi che compaiono nella “Special Watch List” del Dipartimento di Stato».

Anche per questo Farr si è detto meravigliato dall’attacco del vescovo di Washington a Trump, perché «ti piaccia o meno il presidente…condannarlo per aver onorato questo grande santo - la cui difesa della libertà religiosa di ciascuno è onorata ovunque - è miope».


Alberta Menconi Orsini
Mety Ramir ,da dove verresti tu,bell'omino? Ecco tornaci

Mety Ramir
Alberta Menconi Orsini ma da dove venite voi o meglio in che pianeta vivete a pensare cose così brutte e prendere tutta una religione per degli estremisti e come se io vi giudicassi sulla base del KKK


Gino Quarelo
Maometto era mille volte peggio del KKK e così è il suo nazismo razzista maomettano o Islam. Il KKK poi non ha nulla a che fare con Gesù Cristo e con i cristiani.

Mety Ramir
Gino Quarelo che male che vivete a pensare queste cose si vede che non avete mai aperto un libro. Ma da qualcuno che come immagine profilo tiene la bandiera delle vittime diventate carnefici non mi posso aspettare niente di meno.


Gino Quarelo
I nazi maomettani impropriamente detti palestinesi sono i carnefici e non le vittime.

Io sono veneto, italiano, europeo ed ex cristiano e gli ebrei a me, alla mia famiglia, alla mia gente veneta, all'Italia e all'Europa non hanno mai fatto del male:
non ci hanno mai offesi, discriminati e perseguitati, non ci hanno mai invasi, depredati e truffati, nemmeno ricattati, non ci hanno mai minacciati, schiavizzati, uccisi e sterminati.
I nazi maomettani invece sì da sempre.
Gli ebrei e Israele sono uno dei popoli e dei paesi più umani e civili della terra. A me veneto, italiano ed europeo gli ebrei e Israele non hanno mai fatto del male, mai nei millenni, ma solo ed esclusivamente del bene.
Si pensi solo al loro regalo al Mondo costituito dall'ebreo Gesù Cristo, ai loro 10 Comandamenti e ai 2 Comandamenti sull'amore per Dio, per il prossimo e se stessi
Grazie ebrei e grazie Israele faro di civiltà e di umanità nell'inferno incivile e disumano nazi maomettano mediorientale!

Amare e rispettare gli ebrei e Israele è una gioia, una necessità, un dovere, fondamento di umanità, di civiltà e di libertà
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 131&t=2785
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 1981597548


Mety Ramir
Gino Quarelo voi avete sempre depredato quei pesei e tutta l'Europa cercate da millenni di portare via quel poco che ce in africa e questa si che e una verità. Sei diventato ebreo giusto? si vede perché sai perché ? Fai passare gli altri per merda così voi apparite meno merde invece lo siete e grandi tutte le giustificazione del mondo non bastano puoi trovare quante scuse vuoi ma non è un caso se vi mandano via da ogni paese perché volete sempre stravolgere gli equilibri di quel paese corrompendo tutto e tutti fin che qualcuno si arrabbia e sappiano già quello che succede ma vabbè contenti vuoi tanto la storia non cambia..


Gino Quarelo
Io amo gli ebrei e Israele il loro paese, perché sono uno dei popoli e dei paesi più umani e civili della terra.

Tu invece sei un nazi maomettano, una persona malvagia, cattiva, disumana e incivile, antisemita e anti cristiana, tu sei un calunniatore bugiardo come Maometto, tu sei un criminale razzista, da gente malvagia come te ci si può aspettare di tutto anche l'omicidio e la strage.

Mety Ramir
Gino Quarelo questa e la tua opinione e la accetto anche se non la condivido perché non rispetta proprio per nulla della mia religione e della mia persona. Ma te che martelli tutti i giorni suo social come se per te fosse un lavoro e non lo escludo che sei pagato per portare più gente possibile alla tue idee per giustificare le prossime decisioni sulle minoranze o altre religioni. Ti faccio solo una domanda se vuoi rispondere e se hai anche il coraggio di essere sincero. Cosa faresti a una persona come me? Del mio credo e del mio pensiero.


Gino Quarelo
Cosa fanno i nazi maomettani ai cristiani, agli ebrei, agli apostati, agli atei, ai diversamente religiosi e pensanti nei paesi nazi maomettani?


Mety Ramir
Gino Quarelo cosa fanno i terroristi non lo so ma cosa fanno i musulmani si soffrono più dei cristiani e muoiono più musulmani che cristiani ma questo lo sai già che te lo dico a fare.. cosa ce non hai il coraggio di esprimere la tua vera natura? Hai più in comune te con i terroristi che io. Comunque sia io sono un bravo ragazzo non ho mai fatto del male a nessuno e non me ho neanche intenzione preferisco morire che far valere la mia religione su quella di un'altra. Comunque siamo 1.7 miliardi e se fosse come dici te sarebbe il caos più totale ma evidentemente non e così come racconti nei tuoi post che fai di tutta l'erba un fascio. Se vuoi fare qualcosa vai la e fagli vedere quei pezzi di merda fai un piacere anche a me, ma musulmani che se la prendono con musulmani a me sembra solo un complotto. ma tu sai già anche questo


Gino Quarelo
Uno che calunnia gli ebrei non è un bravo ragazzo ma un criminale antisemita razzista e istigatore d'odio e di violenza. Tu sei un bugiardo matricolato come lo era Maometto.

Amare e rispettare gli ebrei e Israele è una gioia, una necessità, un dovere, fondamento di umanità, di civiltà e di libertà
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 131&t=2785
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 1981597548

Gino Quarelo
Se non tutti mussulmani sono violenti come Maometto e i suoi seguaci integralisti non è perché essi sono buoni o mussulmani diversi, è solo perché sanno/intuiscono/sono consapevoli che usando la violenza contro i non mussulmani rischierebbero la loro stessa vita a cui tengono. Molti cosidetti mussulmani buoni o moderati quando sono nascosti, riparati, rafforzati nella massa maomettana credendo di farla franca manifestano malvagità e diventano cattivi anche loro.


Mety Ramir
Gino Quarelo tutte cazzate io sono sposato con una cristiana a prova che sono tutte balle quelle che dici e mio papa stato muezin ed è una persona che prega 5 volte al giorno io no ma ha accettato mia moglie e miei fogli senza nessun problema come i miei amici e parenti..


Gino Quarelo
Il tuo caso appartiene proprio ai cosidetti maomettani buoni o moderati, di cui non bisogna fidarsi mai, anche perché nei tuoi interventi trasuda abbondantemente la violenza e l'odio antisemita, antisraeliano e non solo. Poi mi piacerebbe sentire cosa dice la tua moglie cristiana.
Le preghiere dei maomettani poi sono preghiere orrendamente razziste contro i non maomettani.
Anche in Germania i tedeschi nazisti non erano tutti assassini ma erano ugualmente nazisti che tenevano in piedi Hitler, come i mussulmani come te tengono in piedi l'Islam o nazismo maomettano.

Sei tu che devi combattere contro il nazismo maomettano per dimostrare di non essere nazi maomettano (buono) e lo puoi fare solo criticando Maometto e il Corano e non certo santificandoli. Se non prendi le distanze da Maometto e dal Corano sei come tutti gli altri.

Maometto non era un santo ma era un criminale assassino, razzista, predone e tu sei un suo seguace.


Mety Ramir
Gino Quarelo scusa se te lo dico ma il discorso con te va fuori da ogni logica non trovo più un riscontro intellettuale e non vedo nessuna onesta intellettuale nel ammettere che anche voi non siate dei santi e condanni solo noi quando io invece ammetto che non siamo stati degli angeli. Ma va bene ti saluto e ti auguro tutti il bene e dio ci protegga da gente come te che al posto di trovare una soluzione butta odio sul odio. P.s quando ti ho chiesto cosa faresti a uno come me non hai avuto il coraggio di dire che faresti quello che hanno fatto i nazisti per ciò non penso che il tuo pensiero sia lontano da quello di Adolf, io non sono d'accordo che la Palestina venga invasa perché e questa la verità e un invasione ma non sono d'accordo nemmeno su quello che hanno fatto a loro nella seconda guerra mondiale. Questa si chiama onestà intellettuale.


Gino Quarelo
Mety Ramir come sono educati i vostri figli: da cristiani come la madre o da maomettani come il padre o sono lasciati liberi di scegliere stando un po con l'uno e un po l'altra? Considerato che l'Italia, il paese dove vivete, è tradizionalmente cristiano e il suo stato è laico.
Te lo ripeto ancora, io non sono ebreo e nemmeno cristiano, sono un ex cristiano divenuto aidolo e ritengo le religioni tutte idolatrie, poi ritengo anche che vi siano religioni buone che rispettano tutti i diversamente religiosi e religioni cattive che discriminano fino all'omicidio i diversamente religiosi e i diversamente pensanti come è il caso dell'ideologia politico religiosa nazi maomettana che è peggiore del nazismo hitleriano.

Israele è terra ebraica e gli unici invasori sono i nazi maomettani che vorrebbero cacciare e sterminare gli ebrei; in Israele vivono quasi due milioni di mussulmani e nessuno fa loro del male (e vengono giustamente controllati perché molti sono antisemiti e vorrebbero la distruzione di Israele e la morte degli ebrei), a Gaza e nei "territori contesi abitati solo da mussulmani" non vi sono ebrei perché verrebbero cacciati o uccisi e i pochi cristiani sono maltrattati e vivono da dhimmi.

Chi assomiglia a Hitler sono Maometto e Abu Mazen e non Gesù Cristo o Netanyahu.
Ti ricordo che a istigare al disprezzo, all'odio, alla discriminazione, alla violenza, alla minaccia, alla depredazione, alla schiavizzazione, allo stupro, all'omicidio e allo sterminio dei diversamente religiosi e pensanti sono Maometto, il suo demenziale Corano, gli imam nelle moschee e le preghiere che i nazi maomettani recitano ogni giorno.

Il cristianismo e l'ebraismo non istigano a maltrattare, a opprimere e a uccidere i diversamente religiosi e pensanti, caso mai invitano a stare attenti ai nazisti maomettani come ai nazisti hitleriani.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Razzismo dei neri contro i bianchi

Messaggioda Berto » gio set 10, 2020 2:50 pm

Violenza razzista e criminale contro i bianchi, bisogna reagire.
https://www.facebook.com/entropia69/vid ... 203825730/


Sudafrica – Il proprietario austriaco di un ristorante è stato fatto “a pezzi” davanti alla moglie terrorizzata da un uomo di colore armato di machete.

https://www.mirror.co.uk/news/world-new ... +%E2%80%A6

Eduard Neumeister, nato in Austria, è morto dopo essere stato fatto a pezzi da dozzine di colpi di machete nella sua piccola fattoria in Sudafrica.
L’uomo di 67 anni e sua moglie Margit Riebler, 62 anni, erano al ristorante che gestiscono insieme. Quando Eduard uscì per dare da mangiare ai loro due cani, è stato improvvisamente colpito da un uomo con un cappuccio e gettato a terra.
Ha reagito, prima di crollare in un’enorme pozza di sangue.
Quindi l’uomo incappucciato è entrato nella cucina del ristorante e afferrato la moglie Margit per la gola. Minacciando di ucciderla prima di chiedere: “Dammi tutti i soldi o muori” .
Mentre la strangolava, Margit ha visto suo marito Eduard, orribilmente ferito e coperto di sangue, che stava cercando di aiutarla.
L’assalitore si è allora voltato e ha lanciato un secondo attacco. La polizia è arrivata più tardi: Eduard era stato letteralmente “fatto a pezzi”. Secondo i poliziotti: “Mai visto nulla di simile fatto da un uomo solo”.
Sono centinaia i bianchi uccisi ogni anno in Sudafrica, è un genocidio.


Perché mai dovremmo sopportare questa gente e per quanto ancora dovremmo farci mancare di rispetto?
Ubriaco interrompe la messa e insulta parroco e poliziotti: senegalese finisce in manette
Martedì 16 Giugno 2020

https://www.ilmattino.it/primopiano/cro ... 91105.html

Ha perso la testa durante la messa della domenica, dimenandosi tra i banchi e urlando frasi sconnesse contro la Chiesa cattolica e altre religioni, fino a salire sul presbiterio e impedire la celebrazione dell'Eucaristia: protagonista della vicenda un senegalese ubriaco, che portato poi in Questura ha continuato il suo show inveendo contro i poliziotti e danneggiando anche gli arredi del commissariato.

È successo lo scorso 7 giugno a Oristano, nella Chiesa di Sant'Efisio: il parroco, don Gianfranco Murru - ex cappellano provinciale della Polizia di Stato - inizialmente aveva provato a calmare l'uomo, ma poi ha chiesto aiuto chiamando il 113. Il senegalese, residente a Iglesias ma trasferitosi a Oristano per motivi di lavoro, è stato arrestato dagli uomini dell'Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, coordinati nell'occasione dal Commissario Matteo Porceddu. Le accuse sono quelle di resistenza, lesione e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, turbamento di funzioni religiose nonché mancata esibizione del permesso di soggiorno e manifesta ubriachezza.

Da subito gli agenti intervenuti in piazza Sant'Efisio hanno notato che lo straniero era ubriaco e hanno deciso di accompagnarlo in Questura per gli accertamenti sulla sua identità e per la notifica di altri atti a suo carico. All'interno degli Uffici della Questura, l'extracomunitario, che non si rendeva collaborativo alle formali richieste degli operatori, ha dapprima cominciato a ingiuriarli e minacciarli di morte. Quindi, senza preavviso, gli si è scagliato contro colpendoli con calci e pugni urtando poi con violenza il pannello di plexiglass anti-contagio su una scrivania, frantumandone i supporti e facendolo finire addosso a uno degli agenti. Una volta bloccato e arrestato è stato sottoposto alla misura cautelare dell'obbligo di firma per due volte al giorno.


ABBATTE VECCHINA DI 92 ANNI PERCHÈ BIANCA
https://www.facebook.com/danco.ferrarin ... 419380660/

Il 16 giugno 2020 a Dallas
https://www.facebook.com/10000870351006 ... 390164622/

Violenza contro una ragazza bianca
https://www.facebook.com/10000712945610 ... 631019326/


Non ne possiamo proprio più del razzismo degli afroamericani, degli africani e dei nazi maomettani e di essere depredati e uccisi da loro.

Scaraventa a terra l'anziana 92enne: l'aggressione choc indigna l'America
Alessandra Benignetti - Lun, 22/06/2020

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/sc ... 1592857987

Il 31enne pluripregiudicato Rashid Brimmage è l'autore della brutale aggressione ad un'anziana di 92 anni a Manhattan. Polemica sui social contro il sindaco Dem Bill De Blasio. E su Twitter qualcuno lancia l'hashtag #elderlivesmatter

Dopo settimane di proteste anti-razziste fa discutere, a New York, il caso di Rashid Brimmage. L’uomo, un trentunenne afroamericano fin troppo noto alle forze dell’ordine - è finito in manette 103 volte dal 2005 per reati che vanno dalle aggressioni alle violenze sessuali – è stato protagonista di una brutale aggressione nei confronti di un’anziana di 92 anni nel quartiere di Gramercy Park, a Manhattan.

La scena surreale è stata ripresa dalle telecamere di un negozio. La vittima, come ricostruisce il New York Post, stava camminando con un carrello della spesa sulla Third Avenue. Sono le tre e mezza del pomeriggio di venerdì quando incrocia Brimmage. Lui la guarda per una frazione di secondo e poi le sferra un pugno in testa con la mano sinistra. La donna si accascia immediatamente sbattendo contro un idrante. Brimmage si volta un attimo indietro a guardarla, poi continua a camminare come se non fosse successo nulla.

Ad assistere alla scena un passante impietrito che ha chiamato il 911. Un’ambulanza l’ha poi trasportata al Beth Israel Hospital. "Mi fa ancora male la testa, nel punto in cui ho urtato l’idrante, o dove mi ha colpito, non so dirlo con precisione", ha fatto sapere Geraldine al New York Post. Si chiama così l’anziana vittima della furia del pregiudicato. Vive a Manhattan da più di cinquant’anni ed è la prima volta che le capita un’esperienza simile. Ora ha paura ad uscire da sola, confida allo stesso quotidiano.

Brimmage è stato arrestato martedì scorso. All’attivo, oltre ad una sfilza di reati più o meno gravi, ha anche una serie di violenze sessuali e palpeggiamenti, in un caso anche ai danni di una 13enne. In molti protestano e si chiedono perché l’uomo, un noto criminale in attesa di giudizio, fosse a piede libero. E su Twitter monta la polemica contro il sindaco democratico di New York, Bill De Blasio, che in queste ore ha annunciato la rimozione della statua di Theodore Roosevelt dal Museo di Storia Naturale della Grande Mela, sull’onda delle manifestazioni anti-razziste seguite all’omicidio di George Floyd.

"È ridicolo", ha commentato il presidente, Donald Trump. L’hashtag #deblasiomustgo ora impazza sui social network, assieme al provocatorio #elderlivesmatter, anche le vite degli anziani contano. Ma stavolta l’aggressore è nero, obietta qualcuno, "e quindi i grandi media non ne parleranno".



Attentato terroristico in Gran Bretagna: 3 morti e 3 feriti. Arrestato un libico
21 giugno 2020

http://www.genteditalia.org/2020/06/21/ ... un-libico/

La tragica aggressione che ha avuto luogo nel parco di Forbury Gardens, a Reading, a circa 70 chilometri a ovest di Londra nella Valle del Tamigi è "di natura terroristica", come fanno sapere le autorità britanniche.

L'attacco gravissimo vede protagonista un 25enne libico richiedente asilo che, armato di un coltello, ha provocato tre morti e tre feriti gravi sabato notte nella città britannica. La vicenda è avvenuta durante una manifestazione del Black Lives Matter e sembra che il giovane soffrisse di disturbi psichici.


Le Cascine: pestato e rapinato nel parco
22 giugno 2020

https://www.firenzetoday.it/cronaca/rap ... ubato.html

Accerchiato e aggredito da alcuni soggetti nel tratto di strada compreso tra il teatro del Maggio Musicale Fiorentino e la fermata del tram.

L'episodio si sarebbe verificato nella notte tra venerdì e sabato scorsi, nel parco delle Cascine. Vittima, un fiorentino di 27 anni che sarebbe stato pestato da quattro uomini, dalle descrizioni di origini straniera, poi derubato e lasciato privo di sensi all'interno del parco per ore. Oltre allo smartphone, i quattro gli avrebbero portato via anche le scarpe.

Il fratello della vittima ne ha parlato al sito Isolotto-Legnaia: "È stato circondato da quattro uomini di colore. Uno di loro gli ha dato un pugno in faccia e mio fratello è andato a terra, frastornato. Hanno continuato a picchiarlo senza pietà. Al che ha perso i sensi e non ricorda più nulla. Nessuno lo ha soccorso. Si è svegliato da solo tra le 4,30 e le 5 del mattino, in stato confusionale, scalzo, sanguinante, ferito, col naso rotto, la faccia tumefatta...". La denuncia, spiega il sito, sarebbe poi stata formalizzata al comando provinciale dei carabinieri di Borgo Ognissanti.

"Il più grande parco fiorentino è lasciato in mano a spacciatori e delinquenti e, nonostante gli episodi si aumentino, di gravità e di numero, l’amministrazione PD non sta facendo alcunché” attacca Jacopo Cellai, capogruppo di Forza Italia a Palazzo Vecchio e coordinatore cittadino.

L'avvocato Guglielmo Mossuto, incaricato dalla famiglia, chiede di fare chiarezza sull'accaduto.







Germania: Seehofer in visita oggi a Stoccarda dopo disordini
22 giugno 2020

https://www.ansa.it/sito/notizie/topnew ... 1951d.html

(ANSA) - BERLINO, 22 GIU - Il ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer visiterà in tarda mattinata Stoccarda dopo che i disordini della notte tra sabato e domenica hanno portato all'arresto di 24 persone e al ferimento di 19 poliziotti. Lo ha reso noto il ministro degli Interni del Baden-Wuerttemberg Thomas Strobl.
Nella notte di sabato la polizia di Stoccarda, con 280 agenti, si è trovata ad affrontare 400-500 giovani uomini che hanno messo a ferro e fuoco il centro della città, distruggendo vetrine e attaccando le forze dell'ordine. Secondo le ricostruzioni delle autorità i disordini non sarebbero motivati da ragioni politiche. I protagonisti fanno piuttosto parte dell'ambiente delle discoteche e dei club, rimasti chiusi a causa della pandemia da coronavirus. La polizia ha chiesto aiuto alla cittadinanza per avere testimonianze attraverso video e foto.
L'estrema violenza delle aggressioni è un dato di novità anche per le autorità: "le aggressioni che abbiamo vissuto nella notte a Stoccarda sono state di un tipo mai verificato prima in Baden-Wuerttemberg" ha detto il ministro degli Interni del Land, Thomas Strobl, a Die Welt.(ANSA).



Stoccarda saccheggiata da 500 immigrati al grido di Allah Akbar (Video)
Lapo Randelli
22 giugno 2020

https://www.adhocnews.it/stoccarda-sacc ... bar-video/

Stoccarda – Oltre 500 persone immigrati hanno trasformato la città in un campo di battaglia. Vandalismo, violenza e saccheggi al grido di Allah Akbar. Venti i poliziotti feriti. Siamo nel cuore d’Europa, in Germania, nella città dove hanno sede Mercedes e Porsche. Sembra di essere a Tripoli però.

«La situazione è andata completamente fuori controllo», come ha riferito un portavoce della polizia. Verso le 23:30 di sabato sera, scatta un controllo per stupefacenti delle forze dell’ordine. Centinaia di facinorosi – principalmente turchi e curdi – raccolgono da terra e lanciano bottiglie e pietre per lastricati contro la polizia.

Mentre gli ufficiali chiedono rinforzi, la folla si sposta in piccoli gruppi verso il centro città. E la violenza esplode. Fuori controllo. «Hanno sfasciato le vetrine, divelto la pavimentazione dai marciapiedi, lanciato pietre contro gli agenti», riferisce un testimone. «Sembrava di stare in guerra».

I teppisti, tutti con il passamontagna, si sono introdotti nei negozi dandosi al saccheggio. «I tavoli e le sedie del nostro locale sono stati gettati contro le auto della polizia», testimonia il proprietario di un bistrot locale. Altri testimoni raccontano alla Bild che un uomo avrebbe sfasciato il lunotto posteriore di un mezzo della polizia. Per poi estrarne le armi contenute, tra gli applausi degli altri saccheggiatori.

Il portavoce della polizia di Stoccarda ha dichiarato ieri che dei 24 arrestati, 12 erano cittadini tedeschi «con un passato migratorio». L’altra metà proviene da Bosnia, Portogallo, Iran, Iraq, Afghanistan. Alcuni di questi, riportano i testimoni intervistati dalla Bild, gridavano Allah Akbar durante i saccheggi. Come si sente nel video. Solo grazie all’intervento di 280 agenti la calma è stata riportata verso le 4,30 del mattino.


Francia, scontri tra bande di nordafricani e ceceni (nazi maomettani) a Digione: uomini armati col kalashnikov girano per la città. Le immagini
16 giugno 2020

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/0 ... i/5837220/

È polemica in Francia dopo quattro notti consecutive di violenti scontri urbani a Digione, città della Borgogna. Ieri sera, riferiscono i media francesi, la polizia è intervenuta nuovamente per disperdere un gruppo di un centinaio di uomini dal volto coperto, armati di sbarre di ferro, che volevano difendere il territorio dalle spedizioni punitive della comunità cecena, nel quartiere di Gresilles. Il ministro dell’Interno, Christophe Castaner, ha parlato di violenze “inammissibili” e il sottosegretario Laurent Nunez è atteso oggi in città. Nelle immagini, alcuni momenti di tensione e scontri nella città francese.

Intanto l’opposizione di destra accusa il governo di debolezza. “È quasi un teatro di guerra”, ha tuonato il deputato di Les Republicains, Eric Ciotti, parlando di una “politica lassista d’immigrazione” dato che, ha affermato, la maggior parte dei ceceni fermati sono richiedenti asilo. “Il nostro Paese precipita nel caos! Che fa Christophe Castaner? Ci sono bande che si lanciano in guerre etniche, armi in pugno”, ha twittato Marine le Pen, leader del partito di estrema destra Rassemblement National, che ha annunciato una conferenza stampa questo pomeriggio a Digione. Anche il leader della sinistra radicale Jean Luc Melenchon deplora “l’inaccettabile caos a Digione”, chiedendo su Twitter di “sciogliere le bande armate e disarmare le gang”. Gli scontri sono cominciato venerdì sera e avrebbero avuto origine nel pestaggio, lo scorso 10 giugno, di un sedicenne ceceno per una questione di droga. Picchiato da trafficanti nordafricani il giovane è stato ricoverato in gravi condizioni, mentre sul web sono partiti appelli alla vendetta in seno alla comunità cecena in Francia. Alcuni video mostrano uomini con il volto coperto che impugnano fucili Ak47 sparando in aria.



Ecco come i neri sudafricani trattano i bianchi!
https://www.facebook.com/antonio.e.m.do ... 325723771/

Ecco dei neri che massacrano una ragazza bianca
https://www.facebook.com/35333777866010 ... 182623051/
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Razzismo dei neri contro i bianchi

Messaggioda Berto » gio set 10, 2020 2:51 pm

Il buon Trump non è un imbecille:
la stretta al collo sarà vietata, tranne nei casi in cui si presentano gravi rischi per la vita dell’agente



Usa, Trump: "La stretta al collo sarà vietata". Firmato l'ordine esecutivo su polizia dopo le proteste di piazza: "No tagli, miglioriamo standard". E vede le famiglie delle vittime: "Piangiamo al vostro fianco"
16 giugno 2020

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/0 ... a/5837352/

Dopo settimane di manifestazioni e scontri in tutti gli Usa, fin sotto la Casa Bianca, il movimento Black Lives Matter sembra aver raggiunto un primo risultato: il presidente ha annunciato che sarà vietata, tranne nei casi in cui la vita dei poliziotti venga messa in serio pericolo, la presa che gli agenti hanno utilizzato finora sui sospetti, causa di diverse morti. Tra le novità anche l'impegno a favorire la presenza di operatori sociali durante gli interventi di polizia più complicati

“La stretta al collo sarà vietata, tranne nei casi in cui si presentano gravi rischi per la vita dell’agente”. Dopo settimane di proteste di piazza guidate dal movimento Black Lives Matter, il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha firmato l’ordine esecutivo sulla riforma della polizia durante una cerimonia con i giornalisti nel Rose Garden della Casa Bianca. E la principale novità è proprio il divieto di ricorrere alla presa utilizzata dalle forze dell’ordine per immobilizzare gli arrestati che, però, è stata causa di diverse morti nel Paese. Ma il tycoon tiene a puntualizzare che non ci saranno tagli dei fondi o chiusure di dipartimenti, come richiesto invece da BLM, bensì maggiori investimenti per favorire una riforma necessaria “a garantire gli standard professionali più elevati per proteggere la nostra comunità”.

“Gli americani conoscono la verità. Senza polizia c’è il caos. Senza legge c’è anarchia e senza sicurezza c’è catastrofe”, ha dichiarato dicendosi “fortemente contrario” a un ridimensionamento delle risorse destinate alle forze dell’ordine. Il tycoon ha anche aggiunto di aver incontrato, nei giorni scorsi, alcune famiglie delle vittime afroamericane uccise dalla polizia: “Tutti gli americani piangono al vostro fianco, i vostri cari non saranno morti invano”, ha promesso.

Sarà poi istituito un database nazionale nel quale saranno inserite tutte le violazioni commesse dagli agenti, così da evitare che poliziotti contro i quali siano state presentate ripetute denunce possano farsi spostare e assumere in diversi dipartimenti di polizia: “È un grave problema – ha detto il presidente – E chiedo a tutti i dipartimenti ‘per favore, segnalateci gli abusi‘”.

Si punterà anche a favorire la presenza di operatori sociali durante gli interventi di polizia per casi particolarmente gravi, da quelli riguardanti persone affette da disturbi psichiatrici a quelle con particolari difficoltà sociali. Un modo per cercare di garantire un approccio corretto: “È quello che hanno studiato per tutta la vita e potranno fornire un importante contributo”, ha detto Trump. E ha poi attaccato il candidato democratico alla presidenza, Joe Biden, e l’ex presidente, Barack Obama: “Il presidente Obama e il vicepresidente Biden non hanno nemmeno mai provato a fare riforme del genere durante i loro otto anni di mandato. Il motivo è perché non avevano idea di come farle”.

L’ordine esecutivo, pur non prevedendo tagli ai fondi, contiene raccomandazioni per un migliore addestramento delle unità da parte dei Dipartimenti di polizia: “L’obiettivo generale è che vogliamo legge e ordine ma vogliamo che siano garantiti in modo equo, giusto e sicuro”, aveva dichiarato il presidente sottolineando che le forze dell’ordine sono composte “in grande maggioranza da persone più che valide”.

Tra i punti presenti nell’ordine ci soni anche incentivi per favorire un migliore addestramento dei poliziotti, motivando i vari dipartimenti con sovvenzioni federali destinate a quelli che rispondono a determinati requisiti di addestramento.



Donald Trump ha fatto un passettino verso la riforma della polizia - Il Post
martedì 16 Giugno 2020

https://www.ilpost.it/2020/06/16/donald ... a-polizia/

Ha firmato un ordine esecutivo per limitare l'uso della forza in alcune situazioni: è un segnale importante, ma dall'impatto limitato

Il presidente statunitense Donald Trump ha firmato un ordine esecutivo per incoraggiare alcuni cambiamenti nella polizia statunitense, un tema di cui si sta parlando molto a causa della morte di George Floyd, l’uomo afroamericano ucciso a Minneapolis il 25 maggio mentre veniva arrestato con violenza dalla polizia. Negli ultimi giorni i sondaggi hanno mostrato che la grandissima maggioranza della popolazione, compresi gli elettori di Trump, è solidale con le proteste e pensa che sia necessaria una riforma della polizia.

Nel provvedimento firmato da Trump, con l’obiettivo di limitare l’uso della forza da parte della polizia, sono indicate alcune linee guida che dovranno poi essere specificate dal dipartimento di Giustizia e dal Congresso statunitense: tra le altre cose, è prevista la creazione di un database federale che contenga i reclami contro i poliziotti, così da evitare che un poliziotto violento che viene licenziato possa semplicemente cambiare città; ed è previsto l’impiego di assistenti sociali a fianco degli agenti per affrontare i casi non violenti, come quelli che coinvolgono tossicodipendenti o senzatetto. La misura prevede anche che i dipartimenti di polizia che ottengano certificazioni in merito alla riduzione dell’uso della forza avranno la priorità nell’assegnazione di sovvenzioni federali.

Il New York Times ha scritto che l’ordine firmato da Trump avrà un impatto immediato molto limitato sulle pratiche adottate dalla polizia, oltre al fatto che non prevede riforme profonde dei dipartimenti locali e non si sofferma sul tema del razzismo nelle forze dell’ordine, diversamente da quanto avrebbero voluto molti attivisti. L’ordine esecutivo segnala comunque una disponibilità a discutere di questo tema che è confermata dai lavori del Partito Repubblicano al Congresso, dove si sta preparando una riforma con cui rispondere a quella più incisiva proposta dai Democratici la settimana scorsa. Dato che qualsiasi legge ha bisogno dei voti di entrambi i partiti per passare – i Democratici controllano la Camera, i Repubblicani il Senato – se le due parti riusciranno a collaborare, nonostante la campagna elettorale, si potrebbe arrivare all’approvazione di una legge.



La comunità Afroamericana ringrazia il Presidente Donald Trump!
17 giugno 2020

https://osservatorerepubblicano.com/202 ... ald-trump/

I Media Mainstream continuano solo a blaterare”balle”, facendo passare le proteste negli USA come rivolte contro il “razzismo di Trump”… ma occhio che il supporto della comunità afroamericana è ai massimi storici per un Presidente Repubblicano. Ecco quello che ha fatto Donald Trump per gli afroamericani… ed è più di quanto fatto da Obama in otto anni!

La comunità afroamericana ripone evidentemente molte speranze nel “peggior” Presidente degli Stati Uniti mai esistito, cioè Donald Trump – come dicono Democratici e Media – colui il quale ha fatto sembrare Jimmy Carter un “visionario” ed un amministratore pubblico ai livelli del Presidente Eisenhower, a tal punto da ritrovarsi in una situazione “peggiore” di quella iniziale, specialmente a chi apparteneva al ceto medio (ebbene sì, ci sono gli afroamericani benestanti!).

Gli otto anni “più luminosi” degli Stati Uniti, quelli sotto la Presidenza di Barack Obama e Joe Biden, sono stati caratterizzati da aiuti federali “a pioggia” a chiunque appartenesse al ceto più basso, senza però creare un percorso per il reinserimento nella società. Non è un caso che i ben noti food stamps non siano mai tornati ai livelli pre-crisi durante la sua Amministrazione.


L’Obamacare, poi, era un programma federale con “intenzioni stupende”, peccato che nei fatti, per il ceto medio, sia stata una “mazzata sui denti” in termini economici, costringendo molti ad uscire dal sistema privato delle assicurazioni per entrare nei programmi statali. Ma i Democratici e i Media Mainstream sono troppo “furbi”, ed hanno ovviamente “celebrato” questo aumento, senza dire che i cittadini che sono passati al programma pubblico altro non hanno fatto che usufruire delle condizioni già previste da Medicaid e dimenticandosi di dire che avevano abbandonato il proprio piano assicurativo perché troppo costoso.

Anziché occuparsi, che so, della riforma della giustizia penale o di una riforma scolastica per i più poveri, Mr. Obama si è preoccupato moltissimo delle richieste dei gruppi LGBT – nonostante avessero un bassissimo impatto sulla comunità afroamericana.

Bisogna inoltre sottolineare che, proprio l’Amministrazione del Senatore dell’Illinois, non è che fosse stata così “amichevole” con la prima minoranza etnica statunitense, come invece commentatori e Mass Media vorrebbero far credere.

Sleepy Joe Biden, durante la presidenza di Bill Clinton, era una promotore del “Crime Bill“, ovvero una legge che ha incentivato la costruzione di carceri e la politica di “incarcerazione di massa”, legge che ha avuto un impatto devastante sulle famiglie afroamericane, in quanto si finiva “dietro le sbarre” anche per crimini non violenti.

La “numero tre” dell’Amministrazione Obama, Hilary Clinton, si occupò insieme a suo marito – attraverso la ben nota Clinton Foundation, della ricostruzione post terremoto del piccolo Stato di Haiti, spendendo ben 12 miliardi di dollari (due volte il PIL nazionale dello Stato caraibico) e riuscendo “magicamente” ad aumentare la povertà nello stato già più povero del mondo (e menomale che è rimasta lontano dallo Studio Ovale).
Diamond and Silk con Donald Trump alla campagna elettorale a Des Moines, Iowa, il 28 gennaio del 2016 (Rick Wilking / Reuters)

Donald Trump, invece, da buon Repubblicano e, prima di tutto, imprenditore di fama e successo indiscusso, è un uomo del “fare” e, mentre lascia i bei discorsi al suo predecessore, lui ha potuto rispondere con i fatti.

Primo tra tutti è certamente il “First Step Act” del 2018, una riforma della giustizia penale che ha praticamente ribaltato quanto creato da Bill Clinton nel 1994. Il nome completo dell’atto è “Formerly Incarcerated Reenter Society Transformed Safely Transitioning Every Person Act“, ovvero una serie di riforme che tendono a ridurre le pene per i crimini non violenti e che incentivano i carcerati a partecipare a vari programmi di reinserimento sociale, dando così la possibilità di ottenere i c.d. “Earned Time Credits“.

Questo avrà un impatto sulle carcerazioni anche nel lungo periodo (al momento dell’approvazione, il 77% dei detenuti statali e il 38% dei detenuti federali finivano nuovamente in carcere entro 5 anni dal loro rilascio) e, come molte ricerche dimostrano, i programmi di rieducazione aiutano a prevenire i comportamenti recidivi.

Per quest riforma, Trump è stato premiato con il “Bipartisan Justice Award” ovvero un premio dato ai servitori dello stato per i progressi ottenuti nella riforma della giustizia. Il premio è stato consegnato dal 20/20 Justice Center, il cui comitato scientifico è composto da 20 Repubblicani afroamericani e 20 Democratici afroamericani.

Trump riceve il Bipartisan Justice Award del 2019. Credits: Milwaukee Journal Sentinel

Un’altra iniziativa importantissima è la destinazione di fondi federali alle “Historically Black Colleges and Universities” ovvero le Università solo per afroamericani e che diedero un’educazione a migliaia di persone durante il periodo della segregazione, e che sono state fondate dai membri della “Black America” che hanno rischiato la loro vita per dare un’educazione alle nuove generazioni. Questa proposta è legata alla logica “Reparations Through Education” ovvero, anzichè pagare direttamente chi è un discendente di schiavi, si facilita l’accesso all’educazione.

Il terzo traguardo ottenuto dal Presidente Donald Trump riguarda l’economia.

Abbiamo più volte scritto (nel periodo pre-COVID) che la disoccupazione negli Stati Uniti aveva toccato minimi storici. Questo ha ovviamente aiutato in primo luogo la comunità afroamericana. Tra i dati più rilevanti, abbiamo che il 70% delle donne afroamericane è arrivato ad avere un “White Collar Job“. La memoria storica è di vitale importanza, specialmente in questo periodo. Ricordiamo quindi che il giorno che Martin Luther King pronunciò il famoso discorso “I have a dream” il 28 agosto 1963, all’evento chiamato “March on Washington for Jobs and Freedom” (Marcia a Washington per il lavoro e la libertà). In questo ambito, Trump è il Presidente che ha ottenuto i numeri migliori, battendo anche Ronald Reagan.

Senza perdersi troppo in discorsi lunghi e filosfici, il cittadino comune afroamericano queste cose le ha notate. I Media Mainstream continuano solo a blaterare “balle”, facendo passare le proteste negli USA come rivolte contro il “razzismo di Trump”… ma occhio che il supporto della comunità afroamericana è ai massimi storici per un Presidente Repubblicano, che già aveva ottenuto ottimi risultati nella comunità nera (Donald Trump fu votato nel 2016 dall’8% degli afroamericani, mentre Mitt Romney, nel 2012, venne votato solo dal 6%). Ci vediamo a novembre… nelle urne…


La Black America (e non solo) che si schiera con Trump
Daniele Meloni
17 giugno 2020

http://www.atlanticoquotidiano.it/quoti ... con-trump/

A rivelare cosa pensa davvero la sinistra Usa della minoranza afroamericana è stato proprio il candidato alla presidenza Democratico, Joe Biden, che ha detto testuali parole: “Se un americano di colore vota per Trump allora vuol dire che non è un vero afroamericano”. Per la serie: i neri in America vanno tutelati e sostenuti nelle loro legittime rivendicazioni ma solo quando votano Dem e fanno comodo in vista della battaglia per battere il presidente Usa che ha creato più posti di lavoro (pre Covid-19) per loro: il Repubblicano Donald Trump.

Eppure, la volgarità del pensiero di Biden – che si crede condivisa da molti nel Democratic National Committee – non è destinata a restare lettera morta. Sono ormai in tanti negli Stati Uniti i componenti della grande comunità afroamericana ad avere un approccio meno ideologico alla politica, e non solo legato all’esperienza interna al loro Paese. Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali e il rinnovo della Camera dei Rappresentanti, il Grand Old Party sta schierando una formazione pronta a disarcionare i candidati Dems nelle loro roccaforti e a impedire che Joe Biden diventi il 46esimo presidente degli Stati Uniti.

Una delle giovani punte di diamante di questo schieramento è Errol Webber, 33 anni, americano di origini caraibiche, trumpiano e convinto sostenitore di MAGA – Make America Great Again – che tenterà in California di soffiare il seggio alla storica rappresentante Dem del 37esimo Congressional District, la rappresentante Karen Bass, eletta nel 2011. Webber è un Repubblicano Law & Order che ha condannato le violenze seguite all’omicidio di George Floyd e ha manifestato la sua vicinanza anche a Matteo Salvini e alla Lega dopo che l’ex ministro dell’interno ha ricevuto minacce sui social a seguito delle sue esternazioni in favore del ripristino dello stato di diritto e di Donald Trump. “Spero di vedere Salvini presto alla guida dell’Italia”, ha scritto in un suo post l’aspirante Rep, che ha buoni rapporti anche con il collega leghista Paolo Grimoldi, presidente della delegazione dei parlamentari italiani presso l’OCSE. Agli insulti razziali indirizzati allo stesso Webber, Grimoldi ha risposto esprimendo solidarietà su Twitter: “Non ti preoccupare Errol: a sinistra le persone di colore piacciono solo se scendono in piazza con la bandiera rossa, se no li bersagliano di insulti razzisti, come è successo a te”. In un futuro prossimo la collaborazione tra Lega e Gop è destinata a essere molto più intensa e fattiva.

Non solo i black republicans sono stati vittime della furia cieca dei Black Lives Matter: anche gli italo-americani sono stati presi di mira dai manifestanti Antifa, perché identificati come una constituency conservatrice e favorevole a The Donald. I tentativi di imbrattare e distruggere le statue di Cristoforo Colombo sono stati molteplici in diverse città americane. A Philadelphia alcuni italiani hanno dovuto presidiare la sua statua. A difenderli è stata principalmente la YouTuber e opinionista conservatrice DeAnna Lorraine, che in passato ha tentato di candidarsi contro Nancy Pelosi in California. Anche Lorraine è vicina alle posizioni di Salvini e in passato ha scritto che “se ci fosse stato lui come presidente del Consiglio, il coronavirus sarebbe stato sicuramente trattato meglio dal governo italiano!”. Il suo sito si presenta con la triade God, Family and Country come valori di riferimento, in contrasto rispetto ai valori liberal dello sradicamento e del globalismo. Lorraine ha preso parola anche contro il Movimento 5 Stelle che ha definito “anti-Trump e filo-cinese”. Le ultime polemiche sui presunti fondi provenienti dal Venezuela per il movimento di Grillo hanno rafforzato l’idea – in America come in Italia – che serva un ampio fronte conservatore pro-democrazia e pro-libertà che faccia da contraltare alle mire egemoniche cinesi e alle amicizie “pericolose” del governo italiano. L’America black e trumpiana sarà sicuramente in prima linea anche in questa battaglia.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Razzismo dei neri contro i bianchi

Messaggioda Berto » gio set 10, 2020 2:51 pm

Io sono un uomo bianco, orgogliosamente bianco e vivo nella terra della mia gente bianca che è l'Europa.
Se l'Africa è nera l'Europa è bianca.
Se gli africani neri hanno diritto all'Africa nera ciò vale anche per gli europei bianchi che hanno diritto all'Europa bianca.
Non solo bianca ma religiosa e non religiosa, atea, aidola, agnostica, giudaico cristiana, illuminata e laica.
L'Europa non è nera e nemmeno maomettana.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid ... =3&theater


La nuova colpa: essere bianco
22 Giugno 2020

https://www.ilfoglio.it/un-foglio-inter ... co-321289/

Questo articolo è stato pubblicato su Un Foglio Internazionale spunti e segnalazioni dalla stampa estera a cura di Giulio Meotti

Le terribili immagini della morte di George Floyd, ucciso da un poliziotto americano bianco, hanno fatto il giro del mondo. L’emozione legittima si è trasformata in una “frenesia mimetica” che non tiene più conto del reale, argomenta tuttavia il filosofo e accademico di Francia Alain Finkielkraut, che sul Figaro mette in guardia contro l’importazione dei problemi americani in Francia, una paese che ha una storia ben diversa. La denuncia di un “razzismo sistemico” e di violenze razziste da parte della polizia dimentica che “nei quartieri cosiddetti popolari, sono i poliziotti ad aver paura”. Finkielkraut vede nell’attuale momento lo sviluppo di un nuovo antirazzismo che vuole decostruire l’egemonia occidentale negli stessi paesi occidentali più che promuovere la pari dignità delle persone. La nozione di “privilegio bianco” è una forma di “autorazzismo” che perpetua, sotto un’altra forma, il senso di colpa della classe borghese. L’omicidio di George Floyd da parte di un poliziotto americano, che è stato filmato, ha scatenato rivolte in ogni angolo degli Stati Uniti. In risposta, Donald Trump ha annunciato la sua volontà di ripristinare “la legge e l’ordine”. “Ciò che ci distingue dagli uomini di una volta, è che siamo diventati degli spettatori. I nostri predecessori venivano a conoscenza degli eventi che noi oggi guardiamo attraverso il racconto orale o la lettura” dice Finkielkraut.

“Questo ‘noi’ non soffre più di eccezioni: a prescindere da dove abitiamo, grazie allo schermo, siamo in prima fila. L’immagine di George Floyd metodicamente asfissiato da un poliziotto di Minneapolis ha fatto il giro del mondo ed è insostenibile. ‘I can’t breathe’, rantolava, supplicando, l’uomo nero, mentre il suo carnefice bianco, imperturbabile e persino arrogante, premeva il ginocchio sulla sua nuca fino a farlo morire. Capisco gli americani che sono spontaneamente scesi in strada per esprimere il loro disgusto, la loro vergogna e la loro rabbia. Ma mi pongo anche questa domanda: la verità dell’America è interamente deducibile da questa immagine? La questione nera resta la grande tragedia della storia americana. Ma non si riduce all’assassinio di George Floyd. L’emozione deve ispirare la riflessione, ma non può esonerare dal sapere. Perché ci sono le cifre: secondo il database del Washington Post, dal 1° gennaio 2015 i bianchi uccisi dalla polizia sono il doppio (2.416) dei neri (1.263) (…). In questo paese dove i poliziotti hanno il grilletto tanto più facile in quanto le armi sono ovunque, non si può parlare di un ‘razzismo sistemico’ o strutturale delle forze dell’ordine. E c’è anche la storia: la guerra di secessione, il movimento dei diritti civili che ha abolito la segregazione, l’affirmative action nelle università per consolidare nei fatti l’uguaglianza formale dei diritti, l’apologia delle minoranze da parte del politicamente corretto, i due mandati alla Casa Bianca di Barack Obama. Ci sono infine queste altre immagini: il sindaco afroamericano di Houston che annuncia i funerali di George Floyd nella sua città o ancora il sindaco afroamericano di Atlanta che apostrofa con veemenza i facinorosi che discreditano la protesta saccheggiando i negozi di vestiti o di materiale informatico. Dei politici neri dirigono oggi due ex bastioni del segregazionismo”.

La crisi negli Stati Uniti – chiede il Figaro – ha provocato in Francia un ritorno delle denunce delle violenze razziste della polizia nei confronti delle minoranze, facendo leva sul caso di Adama Traoré. Dobbiamo preoccuparci dell’importazione in Francia delle problematiche americane? “Travolti da una vera e propria frenesia mimetica, alcuni manifestanti, a Parigi e nella maggior parte delle città francesi, sventolano gli stessi cartelli che si vedono in America: ‘I can’t breathe’, ‘No Justice, no Peace’, ‘Blacks Lives Matter’. Ci sono certamente dei razzisti nella polizia e devono essere severamente puniti, poiché, forti del potere conferitogli dalla loro uniforme, non rinunciano ad attaccare e colpire. Su questo punto, il ministro dell’Interno ha ragione: non si può tollerare l’intollerabile. Ma bisogna essere veramente in malafede per arrivare alla conclusione che la polizia del nostro paese esercita un terrore razzista sulle popolazioni provenienti dall’immigrazione africana o maghrebina. La realtà, infatti, è tutt’altra. Nei quartieri cosiddetti popolari, sono i poliziotti ad avere paura: vengono attratti, come i pompieri, in agguati, vittime di colpi di mortaio, attaccati a colpi di spranghe di ferro, di sassi scagliati dai tetti o di tombini gettati dall’alto delle passerelle. Quando nel 2007, a Villiers-le-Bel, alcuni ‘giovani’ hanno sparato dei veri proiettili, i poliziotti non hanno risposto. Risultato: decine di feriti fra i poliziotti, nessuno fra i manifestanti. Tormentata dalle rivolte del 2005 che hanno incendiato il paese, la gerarchia chiede ai propri agenti sul campo di fare di tutto per evitare l’incidente o la sbavatura: fare di tutto, ossia non fare nulla contro le corse d’auto clandestine o le partite di calcio selvagge nelle ultime settimane del confinamento. Ciò che caratterizza il nostro tempo, non è l’onnipresenza e l’onnipotenza dello stato di polizia, è la debolezza e l’assenza dello stato in quelli che non a caso sono chiamati i territori perduti della Repubblica”.

Lei ha scritto che l’antirazzismo è “il comunismo del Ventunesimo secolo”. Ciò spiega perché gran parte dell’intellighenzia si precipita verso questo nuovo oppio? “A immagine di ciò che accade a Yale, alla Columbia o a Berkeley, la civiltà occidentale è ormai sul banco degli imputati nella maggior parte delle università del Vecchio continente. Si punta il dito contro i Dead White European Males. Da loro e dalla loro cultura deriva tutto il male che si è diffuso sulla terra: lo schiavismo, il colonialismo, il sessismo e la Lgbtfobia. Studiare questa cultura, significa ormai metterla sotto accusa, decostruirla, rovinare il suo prestigio, per permettere alle minoranze di ritrovare la loro fierezza e alla diversità culturale di svilupparsi senza ostacoli. Da qui l’eco avuto dalla morte di George Floyd a Parigi, così come a Stoccolma e a Montreal. Le nuove generazioni, nella flemma feroce dell’assassino, hanno riconosciuto il volto dell’occidente che avevano imparato a disprezzare. Mathieu Bock-Côté ricorda nel suo ultimo libro che alcuni studenti del King’s College di Londra hanno denunciato ‘la collezione di uomini bianchi di più di cinquant’anni con la barba’ che formava la grande statuaria all’entrata dell’edificio, al punto che quest’ultima è stata sostituita da ‘una statuaria conforme all’ideologia della diversità’. E in un articolo di David Haziza, vengo a sapere che i migliori studenti della Columbia hanno affermato di recente che bisognava mettere fine a un programma di insegnamento la cui bianchezza, secondo loro, spiegava la persistenza delle uccisioni razziste. Combattere l’egemonia occidentale all’interno dell’occidente stesso: questo è, attraverso la rivolta contro le violenze della polizia, l’obiettivo che si è fissato il nuovo antirazzismo”.

Il Ventesimo secolo e il suo corteo sanguinoso sembravano aver fatto scomparire la questione della razza a favore dell’utopia cosmopolita. Come si spiega che quest’ultima abbia fatto il suo gran ritorno nel dibattito pubblico? L’antirazzismo è impazzito? “L’antirazzismo, purtroppo, non è più la difesa della pari dignità delle persone, ma un’ideologia, una visione del mondo. In questa visione, le tratte negriere non occidentali non vengono considerate, così come non vengono considerati l’antisemitismo arabo-musulmano e quello di una parte della comunità nera, e le manifestazioni cinesi e vietnamite di Parigi contro insulti e aggressioni dove i bianchi non c’entrano nulla. Il razzista diventa colui che vede ciò che vede invece di chiudere gli occhi sullo scandalo dell’impensabile. Tra la realtà e il sistema ideologico, per non essere marchiati d’infamia, conviene scegliere il sistema. L’antirazzismo si è dunque trasformato da cima a fondo e l’ospitalità ha cambiato direzione: all’ora della grande migrazione, non è più questione di accogliere i nuovi arrivati integrandoli nella civiltà europea, ma di esporre i difetti di questa civiltà per rendere giustizia a quelli che per molto tempo sono stati trattati da essa con disprezzo e sfruttati senza pietà”. Vediamo sempre più “bianchi” scusarsi per i loro “privilegi”.

Qual è il suo pensiero in merito a questo fenomeno? Cosa sottintende la nozione di “razzismo sistemico”? “Il senso di colpa borghese ha portato un gran numero di intellettuali a schierarsi nel campo della classe operaia. Espiavano i loro privilegi e trovavano una redenzione nella battaglia per l’uguaglianza. Nella sinistra radicale di oggi, la colpa di essere bianco ha sostituito il senso di colpa borghese, ma questo privilegio resta incollato alla pelle. La colpa è dunque inespiabile. Per essa, non c’è redenzione. E quelli che sono macchiati di questa colpa si impegnano a restare confinati fino al giorno in cui la loro università celebrerà la sparizione di bianchi dallo spazio pubblico organizzando per loro, o piuttosto contro di loro, una ‘giornata d’assenza’. Poiché il sospetto di paternalismo infanga tutti i loro discorsi e le loro azioni, non hanno altra soluzione se non quella di tacere, di nascondersi, o di recitare a oltranza il catechismo che li condanna. Questo autorazzismo è la patologia più sconcertante e più grottesca della nostra epoca. Per diversi mesi le guerre culturali e identitarie sembravano essere state sospese dalla crisi del coronavirus, ma ripartono con ancor più vigore… E’ il segno che nulla è veramente cambiato? Si parla molto, dall’inizio dell’epidemia, del mondo di prima e del mondo che verrà. Ma ci si dimentica, annunciando questa grande cesura, che il mondo di prima era già ben avviato nella liquidazione culturale del vecchio mondo. Il confinamento è finito, ma l’operazione di liquidazione continua, e addirittura accelera”.


La pazzia, l'estremismo ideologico, l'ignoranza non sono da meno del fondamentalismo islamico più radicale.
https://www.facebook.com/saved/?list_id ... 81&cref=35

Infatti per gli attivisti Black Lives Matter adesso è il momento di abbattere le statue di Gesù e della Madonna perché hanno la pelle bianca e sono una forma di suprematismo bianco.
Insomma per questi pazzi tutta l'arte medioevale, rinascimentale, .... che sia una vetrata di una cattedrale, una statua, un quadro, ... che rappresenti Gesù, la Madonna, i santi con la pelle bianca sono da distruggere!
ASSURDO! PAZZIA!
DISTRUGGEREBBERO LA PIETÀ DI MICHELANGELO O I QUADRI DI ARTE SACRA DEI PIU GRANDI PITTORI RINASCIMENTALI E MEDIOEVALI.

PER QUESTI PAZZI LE STATUE DI GESÙ EDI MARIA SONO DEGLI STRUMENTI DI OPPRESSIONE, è PROPAGANDA RAZZISTA. SUPREMATISMO BIANCO.

NO COMMENT.

Jeffery Shaun King è nato il 17 settembre 1979, è uno scrittore americano, attivista per i diritti civili e co-fondatore di Real Justice PAC . King utilizza i social media per promuovere le cause della giustizia sociale, incluso il movimento Black Lives Matter

Jeffery Shaun King in un tweet ha dichiarato che le statue di Gesù e della madonna devono essere abbattute perché hanno la pelle bianca e inneggiano al suprematismo bianco.

https://twitter.com/shaunking/status/12 ... 6916499456

Yes, I think the statues of the white European they claim is Jesus should also come down.
They are a form of white supremacy.
Always have been.
In the Bible, when the family of Jesus wanted to hide, and blend in, guess where they went?
EGYPT!
Not Denmark.
Tear them down.

Si, io penso che le statue di un bianco europeo che dichiarano che sia Gesù dovrebbero essere abbattute.
Sono una forma di suprematismo bianco.
Lo è sempre stato.
Nella Bibbia, quando la famiglia di Gesù ha cercato di nascondersi. Indovinate dov'è andata?
Egitto!
Non Danimarca
Buttatele giù.

https://twitter.com/shaunking/status/12 ... 7555303424

Yes.
All murals and stained glass windows of white Jesus, and his European mother, and their white friends should also come down.
They are a gross form white supremacy.
Created as tools of oppression.
Racist propaganda.
They should all come down.

Si.
Tutti i murales, le vetrate di Gesù bianco e della sua madre europea, a dei loro amici bianchi dovrebbero essere buttate giù.
Sono una forma grossolana di suprematismo bianco.
Creati come strumenti di oppressione.
Propaganda razzista.
Essi dovrebbero essere buttati giù.


Immenso Trump
Usa, attaccata la statua di Jackson. Trump: "Dieci anni di carcere per chi vandalizza o distrugge i monumenti"
Tensione davanti alla Casa Bianca nella notte. Il presidente: "Il provvedimento è in vigore immediatamente"
23 giugno 2020

https://www.repubblica.it/esteri/2020/0 ... 259930652/

Attimi di confusione e paura, nella notte italiana, davanti alla Casa Bianca. Dei manifestanti hanno cercato di abbattere la statua di Andrew Jackson, il presidente americano responsabile del cosiddetto 'sentiero delle lacrime' (la deportazione forzata dei nativi americani dalle loro terre), idolo di Donald Trump.

L'intervento delle forze dell'ordine è stato immediato: per cercare di calmare gli animi la polizia usa spray al peperoncino contro i 150-200 manifestanti presenti e forma un cordone per proteggere la statua e la Casa Bianca.

La statua di Jackson si trova a Lafayette Square, nei pressi dell'edificio presidenziale, da cui il Secret Service ha fatto uscire tutti i giornalisti. Cantando "Hey, Hey, Ho, Ho, Andrew Jackson's got to go" (deve andarsene) i manifestanti hanno legato la statua con delle corde con l'obiettivo di abbatterla.
Un gesto forte, a pochi passi dalla residenza del presidente che spinge la polizia a un intervento deciso: elicotteri iniziano a sorvolare l'area mentre gli agenti sul campo tentano di fermare i manifestanti.
La statua di Jackson è uno dei bersagli della rabbia dei manifestanti che da quasi un mese invadono le strade americani per protestare per la morte di George Floyd il 25 maggio. Sono già finite nel mirino molte altre statue sparse negli Stati Uniti.

Presidenti
Andrew Jackson, pallottole e magnolie
di Fernando Masullo

L'ultima in ordine temporale è quella di Teddy Roosevelt che il Museo di Storia Naturale di New York rimuoverà dal suo ingresso davanti a Central Park. Polemiche da giorni travolgono anche le statue del generale sudista Robert Lee e quella di Cristoforo Colombo, considerate simboli del razzismo e del passato coloniale.

Il presidente Trump ha dichiarato di aver "autorizzato il governo federale ad arrestare chiunque vandalizzi o distrugga qualsiasi monumento, statua o altra proprietà federale negli Stati Uniti con un massimo di 10 anni di carcere", ai sensi del Veteran's Memorial Preservation Act o di altre leggi che potrebbero essere pertinenti."Il provvedimento - ha spiegato - è in vigore immediatamente, ma può anche essere utilizzato retroattivamente per la distruzione o il vandalismo già causati. Non ci saranno eccezioni!", ha twittato.



Donald, il difensore dell’Occidente
Giovanni Sallusti
24 giugno 2020

https://www.nicolaporro.it/donald-il-di ... occidente/

Finalmente qualcuno spezza l’incantesimo. Da settimane quella porzione di umanità che si dice “civile” sta accettando come bravata, se non incentivando come eroismo, lo sfregio continuo delle proprie fondamenta. Lo sfregio proprio in senso fisico, la devastazione teppistica di monumenti e simboli a vario titolo connotanti la nostra identità di uomini occidentali, per cui greco-romani, cristiani, illuministi, liberali, democratici (ormai altrettante parolacce, per la neolingua politically correct).

Perché la grottesca “guerra delle statue” ormai questo è: un ininterrotto processo di piazza, ma sarebbe meglio dire di feccia acefala, all’ultramillenaria storia occidentale. I cosiddetti “antirazzisti”, che sono poi gli squadristi di oggi, su ambo le sponde dell’Atlantico hanno deturpato, divelto, spaccato tra gli altri i seguenti busti. Giulio Cesare, Cristoforo Colombo, Thomas Jefferson (il padre fondatore della più grande democrazia liberale del globo), Abramo Lincoln (il presidente che per liberare la popolazione nera non ha esitato ad affrontare una guerra civile), Theodore Roosevelt, Winston Churchill (l’uomo che contro ogni evidenza riifutò di arrendersi a Hitler, salvando l’Europa e il mondo), Gandhi (Gan-dhi, accusato di razzismo e sessismo, la realtà ha superato la sua stessa caricatura), Indro Montanelli.

Ieri Shaun King, “scrittore” (facendo le scuse postume a Philip Roth) americano vicino alle squadracce Black Lives Matter (chiamarli “movimento” è obiettivamente eccesso di nobilitazione), ha invitato i suoi teppisti preferiti ad abbattere le statue di Gesù, in quanto subdole effigi del “suprematismo bianco”.

È evidente che l’accozzaglia globale di imbrattatori ha dichiarato guerra a quello che noi stessi siamo, involontariamente e a priori, ai secoli che abbiamo alle spalle e grazie a cui solo oggi continua ad esistere quell’anomalia sulla terra chiamata Occidente. Sì, finché è ancora concesso lo scriviamo, l’unico angolo di mondo in cui si aggirano quisquilie come la libertà individuale, la democrazia politica, la nozione (cristiana, non sappiamo se sia politicamente corretto ricordarlo, certo lo è storiograficamente) di dignità intrinseca ad ogni persona, il libero mercato di merci ed idee…

Allora, Dio benedica Donald Trump. Sarà fin troppo sfacciatamente irrituale, sfoggerà un toupè inguardabile, maneggerà la geopolitica con la sbrigatività del businessman (per fortuna, vien da dire, dopo gli insuccessi macroscopici del dottissimo e finissimo Barack Obama), ma ha spezzato l’incantesimo. Le guerre vanno combattute, specie se non hai scelta, se sei tu l’assalito.



La Verità Scomoda Sul Partito Democratico
https://www.youtube.com/watch?v=VmpXyAY ... ture=share


Bisogna incominciare a perseguire i criminali neri e nazi maomettani per crimini razziali

'Dove sono i manifestanti?' chiede Trump dopo aver condiviso il video di uomo di colore che aggredisce un impiegato bianco Macy
26 giugno 2020

https://www.islamnograzie.com/dove-sono ... anco-macy/

Martedì, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha condiviso un filmato su Twitter di un maschio di colore che picchia un impiegato bianco nel negozio di abbigliamento di Macy e ha chiesto perché la gente non protesta contro l’aggressore.

“Guarda cosa sta succedendo qui. Dove sono i manifestanti? È stato arrestato quest’uomo? Trump ha scritto mentre condivideva il video di Matt Walsh.

Il video di 18 secondi cattura un uomo dalla pelle scura che colpisce un impiegato bianco e lo fa cadere a terra. Il video, girato lunedì al Macy’s al centro commerciale Genessee Valley Center di Flint Township, continua con l’aggressore che lo colpisce due volte di più mentre cerca di scappare via.

Secondo the Daily Mail, la persona che ha filmato il pestaggio è il 22enne FT Quay, il fratello dell’aggressore. Quay sostiene che suo fratello ha aggredito il commesso del negozio in collera perché il venditore bianco lo aveva chiamato “negro”.

Quay ha detto che il dipendente ha risposto a una telefonata, dove avrebbe detto a qualcuno all’altro capo del telefono che si trattava di “nessuno, solo un po’ di n. s.r.” questo ha causato l’ira del fratello.

Non ci sono prove indipendenti che il venditore abbia fatto una tale osservazione e Macy’s dice che l’aggressione è stata “non provocata”.

Un maschio nero non identificato colpsce un impiegato di Macy bianco dopo che era già a terra.

Quay ha detto che suo fratello “non aveva altra scelta”.

“Cos’altro avremmo dovuto fare? Alla nostra età e in questo momento? È stato istinto”, ha detto Quay al Daily Mail. Si è rifiutato di condividere il nome di suo fratello, e l’account su Twitter dove ha pubblicato per la prima volta il video è stato eliminato da venerdì.

Quay ha anche parlato con il New York Post e ha detto che è completamente d’accordo con le azioni di suo fratello.

Walsh, da cui Trump ha preso il video, lo ha descritto in modo diverso.

“Quest’uomo ha aggredito brutalmente un impiegato di Macy a causa della sua razza, perché ha detto la parola N, ma è una bugia. Si tratta di un crimine d’odio orribile, e se le cose fossero state al contrario, ne parleremmo per giorni”, ha scritto Walsh.
Ha anche osservato che “c’è stata una sfilza di aggressioni violente contro i bianchi e nessuno è stato perseguito per crimini d’odio”.

Le riprese di una serie di aggressioni da parte di persone di colore su persone bianche si sono diffuse su internet da quando sono esplose le proteste di Black Lives Matter, con alcuni esempi tra cui il video di un uomo di colore che picchia una giovane ragazza bianca, un maschio di colore e un molestatore sessuale arrestato oltre 100 volte che prende a pugni una donna bianca di 92 anni su un marciapiede a New York City, un gruppo di bambini neri che picchiano un ragazzo bianco mentre un adulto nero ride all’attacco, e un altro incidente che coinvolge i manifestanti della BLM che picchiavano i ragazzi bianchi dalle loro auto a Santa Monica, in California.

La polizia sta ancora indagando sull’incidente di Macy’s e sta esortando tutti i testimoni a farsi avanti.

“Siamo profondamente rattristati per l’incidente verificatosi lunedì 15 giugno a Macy’s Genesee Valley, poiché la sicurezza dei clienti e dei colleghi di Macy è la nostra priorità assoluta”, ha dichiarato Andrea Schwartz, direttore senior delle relazioni con i media per Macy’s.

“La violenza sul posto di lavoro di qualsiasi tipo è inaccettabile. Tutti i filmati di quella sera sono stati rivisti ed è chiaro che l’aggressione non è stata provocata”, ha detto.


I CARCERIERI DELLE PAROLE
Niram Ferretti
27 giugno 2020

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Cosa ha detto di esecrabile Bernie Ecclestone, l'ottantanovenne patron della Formula 1? che "Spesso i neri sono più razzisti dei bianchi".

L'uso dell'avverbio fa la differenza. Se ne lo avesse usato avrebbe fatto una affermazione certamente discutibile.

Ma no, non si può dire. Forse se avesse detto, "A volte", o, "In alcune particolari circostanze", allora, non sarebbe stato immediatamente additato come un reo così come è successo.

"In un momento in cui è necessaria l'unità per combattere il razzismo e la disuguaglianza, siamo completamente in disaccordo con i commenti di Bernie Ecclestone che non hanno posto in Formula 1 o nella società. Ecclestone non ha svolto alcun ruolo in Formula 1 da quando ha lasciato la nostra organizzazione nel 2017, il suo titolo di Presidente Emerito, essendo onorifico, è scaduto nel gennaio 2020".

Così il comunicato di Liberty, il fondo che oggi detiene le quote dell'ottantanovenne ex patron.

Attenzione a una parte del comunicato, quella di sapore maoista, secondo cui, il commento di Ecclestone non solo non avrebbe alcun posto in Formula Uno, ma "Nella società".

E qui sarebbe interessante capire se in questa società dove non si può dire che spesso o magari a volte, i neri sono più razzisti dei bianchi, ha legittimità di espressione The Nation of Islam, l'organizzazione suprematista afroamericana guidata dall'antisemita nero Louis Farrakhan. Giusto un esempio.

Perchè se nella società futura, che forse è già quella attuale, le parole di Ecclestone non hanno alcuna legittimità (e da liberali veri dobbiamo tutti temere una società in cui determinate parole, anche se offensive e denigratorie sono proscritte), bisognerà stabilire che uno come Farrakhan e i suoi seguaci non hanno diritto di parola.

Mentre noi pensiamo che Farrakhan possa delirare, e che ai suoi deliri vadano opposti argomenti validi e solidi, non che gli venga proibito di parlare, così come pensiamo che una affermazione anodina come quella di Ecclestone abbia pieno diritto di essere formulata, nonostante i talebani del politically correct. Quelli che vorrebbero incarcerare le parole.


NEW YORK. UN BRANCO DI RAGAZZINI NERI SI SCAGLIA CONTRO UNA RAGAZZINA BIANCA MENTRE TORNA A CASA DA SCUOLA.
Gli hanno rubato scarpe, zaino della scuola, telefono, soldi e poi l'hanno lasciata incosciente, sanguinante, in un angolo di strada. Nessuno ne ha parlato, nessuno si è indignato.
Ora provata a immaginare che cosa sarebbe successo a livello sociale e mediatico se il branco di ragazzini fosse stato bianco e la povera ragazzina nera? A Voi la risposta.
https://www.facebook.com/identitaitalia ... 829390850/


Nessuno ha aiutato. Nessuno di questi ragazzi come gruppo di delinquenti li ha attaccati nel parco. Odio dirlo ma non lasciare che i tuoi figli escano da soli. Insegna loro l'autodifesa in giovane età. Alcuni di questi ragazzi sembrano avere 15-16 anni.
https://www.facebook.com/DoNotBlockRoad ... 716017127/
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Razzismo dei neri contro i bianchi

Messaggioda Berto » gio set 10, 2020 2:52 pm

Francesco Cesco
fondamentalmente c'e' un problema di brutalita' del sistema di polizia americano e deve essere risolto, il poliziotto che ha ucciso George Floyd senza motivo E' UN ASSASSINO a prescindere dalla composizione etnica del team, e' un peccato che la frittata venga rigirata totalmente a favore del BLM un movimento antisemita e razzista di estrema sinistra. Non per minimizzare, c'e' sicuramente del razzismo negli stati uniti (comunque ovunque) ma non e' endemico tanto quanto l'uso della violenza brutale e ingiustificata nella maggior parte dei dipartimenti.


Gino Quarelo
Non sono del tutto d'accordo.
La società americana per la sua formazione storica, le sue diversità culturali e la sua varia articolazione etnica e sociale, contiene un tasso di violenza elevato e per farvi fronte la polizia deve essere ferma, decisa, dura e se necessario violenta.
La polizia è la lunga mano del cittadino che si difende non può permettersi che i criminali agiscano liberamente e la facciano franca violando le leggi e danneggiando i buoni cittadini.



Francesco Cesco
Gino Quarelo forza, dura, decisa, cazzate che trovano posto nel ventennio fascista. Se hai paura anche della tua ombra allora non fare il poliziotto cambia lavoro. La percezione di pericolo generale in un paese non giustifica l’omicidio giusto in caso, tramite choke hold o sparare per uccidere, manco mirano alle gambe quelli, assassini patentati, per fortuna stanno cambiando le regole.

Gino Quarelo
Negli USA l'unico fascismo esistente è quello degli antifascisti internazi comunisti e nazi maomettani schierati con i democratici.
Il fascismo oggi sulla terra lo trovi nei regimi social comunisti e nazi maomettani:
Corea del Nord, Cina, Venezuela, Iran, Turchia, Afganistan, in Siria, tra i cosidetti palestinesi ecc., in vari paesi africani e in parte anche nell'autocratica e putiniana Russia.
La durezza e la violenza dei poliziotti statunitensi che sono di vario colore e di varia etnia è rapportata a quella dei criminali e alla loro pericolosità.
Nel conflitto tra criminali e poliziotti la vita più preziosa da salvaguardare è sempre quella dei poliziotti, poi se in qualche caso vi sono dei poliziotti criminali vanno perseguiti anche loro come tutti i criminali di ogni categoria socio economica, razza ed etnia.



Francesco Cesco
Gino Quarelo ma stai scherzando? sparare alle spalle a un ubriaco e ucciderlo? ma sei fuori di testa?


Francesco Cesco
"pasienza, fa parte del rischio"? prova a dirglielo alla famiglia dell'innocente assassinato. Pasiensa, tu non ci stai proprio con la testa.


Francesco Cesco
"Un criminale per essere pericoloso non occorre che abbia pistole e fucili o bombe, bastano anche le nude mani e il suo corpo a renderlo pericoloso e mortale." FALSISSIMO. Non c'e' niente di piu' falso. Ignorante.


Gino Quarelo
La legittima difesa non solo è pienamente umana ma è anche pienamente cristiana e rientrante nei valori, diritti e doveri umani naturali, universali e civili
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2540
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1356950777

Gino Quarelo
Intanto modera il linguaggio e porta rispetto se vuoi dialogare con me, mi sembri un sinistro fascistone demenziale anche se forse sei ebreo. Stai fraintendendo e distorcendo le mie parole. Cerca di ricomporti e di avere più rispetto.

Francesco Cesco
dialogare con te? uno che non si farebbe scrupoli a usare un'arma da fuoco laddove non e' necessario? ma che scherzi? ma sei da rinchiudere, fatti vedere da un dottore. Io celebro la vita, tu celebri la morte. Pazienza, capita.


Gino Quarelo
Tu stai ragionando come un demente, fraintendi e manchi di rispetto!

Francesco Cesco
Gino Quarelo dato che sono riuscito a risponderti in modo chiaro e preciso dubito veramente che il demente in questo thread sia io. Il meme che hai appena mandato non c'entra un FICO SECCO. Io contesto l'abuso di violenza contro persone non armate e innocenti a prescindere dal gruppo etnico del poliziotto.


Gino Quarelo
Non tutti i poliziotti abusano del loro potere o lo usano malamente e irresponsabilmente. Solo una minima parte e il più delle volte pagano per questo, vengono radiati e spesso anche condannati, ma restano una minoranza minimale.
Il poliziotto quando è necessario deve poter usare la violenza per difendere la legge, l'ordine, i buoni diritti, la vita e i beni dei cittadini.
Non ubbidire all'ordine della polizia equivale a non rispettare la legge e a dichiararsi fuorilegge e pericoloso.
Non si può permettere che la gente o chichessia non rispetti la legge e i tutori della legge e che possa tranquillamente delinquere senza essere perseguita con la dovuta severità e se il caso anche con la necessaria durezza e violenza sino alle estreme conseguenze.


Gino Quarelo
In Israele i demenziali e criminali attentatori nazi maomettani detti impropriamente palestinesi, il più delle volte finiscono neutralizzati (uccisi dalla polizia e dall'esercito israeliani) durante la loro azione terroristica e malvagia e io aggiungo giustamente uccisi.
Hai forse qualcosa da ridire al riguardo?
Vi è stato un caso in Israele di un soldato giovane che ha ucciso quando forse non necessario, ed è stato condannato, non per questo la polizia e l'esercito israeliani sono da condannare quando fanno il loro dovere e ammazzano un criminale terrorista.




Israele, il presidente nega la grazia al soldato che uccise un terrorista palestinese ferito a terra
Polemiche dell'estrema destra contro Rivlin, che non ha concesso il perdono a Elor Azaria, caporale di 20 anni condannato da un tribunale militare a 18 mesi di carcere: aveva freddato a Hebron un terrorista mentre era immobile al suolo
di VINCENZO NIGRO
20 novembre 2017

https://www.repubblica.it/esteri/2017/1 ... 181628069/


IL PRESIDENTE israeliano Reuven Rivlin da qualche ora è al centro di una tempesta politica esplosa dopo una decisione molto delicata che ha avuto la forza di prendere. Rivlin ha rifiutato la grazia a un giovane soldato condannato per l’uccisione di un terrorista palestinese che era già stato ferito e da 11 minuti era bloccato a terra senza possibilità di muoversi. Il presidente non ha concesso il perdono a Elor Azaria, un caporale di 20 anni condannato da un tribunale militare a 18 mesi di carcere per la morte di Abdel Fattah Sharif, 21 anni, freddato con un colpo di fucile a Hebron nel marzo del 2016. Pochi minuti prima di essere ucciso Sharif con un complice aveva ferito a coltellate due soldati di una pattuglia, era stato colpito ed era rimasto bloccato a terra, circondato dai soldati.

Dal marzo 2016 la storia di Azaria era andata avanti diventando un caso molto delicato, un simbolo della polarizzazione sempre più radicale di parte della società civile e quindi dei movimenti politici. Il video in cui si vede tutta la sequenza dell’uccisione inizia riprendendo un gruppo di soldati arrivati sul luogo dell’attacco terroristico. I militari aiutano un soldato ferito a salire su un ambulanza e fanno avvicinare altri veicoli. Il palestinese è a terra, ferito da un colpo di mitra. Solleva per alcuni attimi la testa, muove le braccia, ma non riesce a fare nulla di più. Poi rimane fermo, in attesa che i paramedici israeliani si occupino anche di lui.

All’improvviso il caporale Azaria, senza un motivo apparente, arma il mitra e da 4-5 metri di distanza spara alla testa del palestinese a terra. Il tutto viene ripreso dagli attivisti di una ONG israeliana, B’Tselem, che è presente nei territori palestinesi per verificare il comportamento dell’esercito e proteggere i diritti dei cittadini arabi che vivono sotto occupazione.

Il video diventa virale in poche ore, e mentre serve a incolpare il soldato, viene comunque utilizzato da chi lo difende per sostenere la tesi difensiva. Il caporale infatti ha sempre detto di aver avuto la sensazione che il palestinese da un momento all’altro potesse farsi saltare in aria perché poteva avere un giubbotto esplosivo indosso.

Azaria finisce di fronte a un tribunale militare e alla fine del processo viene condannato a 18 mesi (il procuratore aveva chiesto da 3 a 5 anni) per omicidio colposo. Dopo alcuni mesi di proteste, il capo di stato maggiore generale Gady Eizenkot ha ridotto la pena a 14 mesi: il generale motiva la riduzione di pena “in base a considerazioni di comprensione per lo stato di servizio di un militare in servizio in un teatro operativo”. Ma poi aggiunge che “la grave azione di cui il soldato non si è assunto responsabilità e per cui non ha chiesto scusa” giustifica una punizione, ricordando poi che “le decisioni dei tribunali vanno rispettare”.
Israele, il presidente nega la grazia al soldato che uccise un terrorista palestinese ferito a terra

La decisione di Rivlin, membro di un partito di destra come il Likud, ha scatenato le reazioni negative di alcuni ministri nazionalisti. Il primo a criticare il presidente è stato proprio il ministro della Difesa Avigdor Lieberman, che ha detto che “il presidente Rivlin aveva la possibilità di mettere la parola fine a questa vicenda che la colpito la società israeliana. Il soldato Azaria ha fronteggiato un terrorista che era venuto per uccidere”. Il ministro nazionalista dell'Istruzione Naftali Bennett criticato Rivlin e ha telefonato alla famiglia Azaria. La ministra della Cultura Miri Regev, altra nazionalista, è arrivata ad accusare il capo dello Stato di aver "abbandonato il soldato sul terreno, e ha perso l'occasione della sua vita" per fare buon uso del perdono presidenziale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Razzismo dei neri contro i bianchi

Messaggioda Berto » gio set 10, 2020 2:52 pm

Demenzialità contro i bianchi e gli occidentali

Le vite dei bianchi non contano?

Cambridge, i tweet razzisti della prof indiana: "Le vite dei bianchi non contano". E l'università la difende
Filippo Burla
25 giugno 2020

https://www.ilprimatonazionale.it/ester ... de-160985/

Cambridge, 25 giu – Se un bianco fa svolazzare uno striscione sopra uno stadio ricordando a tutti che anche le vite dei bianchi sono importanti, verrà braccato dalla polizia, licenziato per rappresaglia antirazzista (e assieme a lui anche la propria fidanzata), tacciato di crimini contro l’umanità e gli verrà interdetto a vita l’accesso nel suddetto stadio. Se una donna di colore disumanizza un intero gruppo etnico in base al colore della loro pelle (bianca, ovviamente) auspicandone l’estinzione twittandolo più e più volte, questa verrà difesa a spada tratta anche dal proprio datore di lavoro – questo caso, l’università di Cambridge – e verrà santificata da media e opinione pubblica. Benvenuti nel bel mondo a cui ci sta preparando il Black lives matter, dove Priyamvada Gopal, docente di letteratura postcoloniale dell’Università di Cambridge, ha innescato una bufera social dopo aver pubblicato tweet che attaccano l’«essere bianchi» (whiteness) e affermano che «le vite bianche non contano», e ha incassato il pieno sostegno del rettorato dopo le proteste sorte in seguito ai suoi messaggi di odio.

All’ondata di proteste social ha fatto seguito il lancio di una petizione, Fire Cambridge Professor for Racism, (Licenziate la professoressa di Cambridge per razzismo) su change.org. Gli ideatori della raccolta di firme affermano che le dichiarazioni di Gopal sono razziste e odiose e non devono essere tollerate dalla direzione dell’Università di Cambridge. Cambridge deve pertanto attivarsi per interrompere immediatamente il rapporto lavorativo con la signora Gopal nel migliore interesse di tutti gli studenti e della comunità in generale.

Per tutta risposta, pur non riferendosi direttamente a Gopal, mercoledì sera l’Università di Cambridge si è affrettata a twittare in difesa dalla docente: «L’Università difende il diritto dei propri accademici di esprimere le loro opinioni, anche quelle che altri potrebbero trovare controverse, e deplora nel modo più assoluto gli abusi e attacchi personali. Questi attacchi sono totalmente inaccettabili e devono cessare». Chissà se a Cambridge avrebbero difeso chi sostiene esattamente il contrario della Gopal.



Priyamvada Gopal
https://en.wikipedia.org/wiki/Priyamvada_Gopal
Tradotto dall'inglese-Priyamvada Gopal è professore alla facoltà di inglese all'Università di Cambridge, dove è membro del Churchill College. I suoi principali interessi di insegnamento e ricerca riguardano la letteratura e la teoria coloniale e postcoloniale, il genere e il femminismo, il marxismo e gli studi di razza critica.


Questa criminale razzista si dimentica dell'apartheid delle caste indiane da cui proviene.
https://it.wikipedia.org/wiki/Sistema_d ... e_in_India
Il sistema delle caste in India è un meccanismo di gerarchie a livello di stratificazione sociale di carattere rigorosamente ereditario. Questo sistema millenario, nonostante sia stato ufficialmente abolito nel 1950, influenza in parte ancora oggi la suddivisione dei lavori, gli equilibri di potere, il passaggio dei beni e si basa su fondamenti religiosi molto antichi e profondamente radicati.

Altri criminali neri contro un bianco
https://www.facebook.com/giovanni.bucch ... 771660510/



L'antifa-facister/BLM "coraggiosi e pacifici": Tre contro un uomo più anziano (video)
1 luglio 2020

https://www.islamnograzie.com/lantifa-f ... ano-video/

E mentre uno tiene un anziano, un’altro prepara il pugno per colpirlo in testa
Un’organizzazione cattolica a St. Louis ha tenuto una manifestazione per la conservazione di una statua.
Black Lives Matter e antifa facists non potevano tollerarlo, così hanno fatto una “contro-manifestazione” e hanno usato i loro pacifici mezzi estremi (nocche) e viltà (3 contro 1) per sfogare la loro violenza contro un partecipante anziano
Certo che sono tutti coraggiosi in Black Lives Matter !

Per fortuna ci sono le foto, quindi mi chiedo se la polizia può scoprire chi è il “MAIALE” che utilizza le pacigiche nocche contro un uomo anziano bloccato e trattenuto
Ecco un vidoe in cui si può vedere l’aggrassione di gruppo dei pacifici e democratici BLM-MOB.
Conor Martin: “Ieri, mentre pregavamo per la pace e l’unità nella nostra città e la protezione della statua di Saint Louis, i manifestanti di Black Lives Matter hanno iniziato a molestarci, rimproverarci e assalire i cattolici che pregavano pacificamente. Non abbiamo fatto nulla per rappresaglia”
Perché non mandamo MAI tali video in DR/TV2 ? Hanno paura di mostrare la verità?


Criminali razzisti neri contro una donna bianca incinta e il suo figlioletto
https://www.facebook.com/violenzerazzis ... 176162055/



Demenzialità contro il colore della pelle bianca

Johnson & Johnson si piega alle proteste razziali e ritira dal mercato i prodotti sbiancanti
Francesca Galici - Lun, 22/06/2020

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/jo ... 1592847510

Johnson & Johnson ha annunciato il ritiro dal mercato delle linee di prodotti sbiancanti per la pelle, dopo le proteste dei movimenti razziali

Le proteste del black lives matter stanno avendo sempre più contraccolpi nella società. Dalla morte di George Floyd, il sentimento del politically correct sta invadendo anche il commercio, con una serie di misure prese per non ferire la sensibilità della comunità di colore.

Il rischio di veder crollare i profitti è molto alto per le aziende, che hanno iniziato la corsa all'adeguamento per non correre il rischio di essere boicottate. Dopo i cioccolati "Moretti" ritirati dal commercio nella vicina Svizzera perché il loro nome poteva richiamare un epiteto razzista, adesso è il colosso americano Johnson & Johnson ad autocensurarsi ritirando dal mercato una linea di creme sbiancanti.

Si tratta di un prodotto poco presente nel nostro Paese, e in generale in Europa, che ha però un'ampia diffusione in Asia e Medio Oriente. L'annuncio del ritiro di questi prodotti è stato dato venerdì scorso, quando Johnson & Johnson ha espresso l'intenzione di correre ai ripari dopo che il prodotto è stato posto sotto accusa negli Stati Uniti nell'ambito delle proteste contro il razzismo. In particolare, a essere ritirati dal mercato saranno i prodotti Clean & Clear, venduti in India, e quelli della linea Neutrogena Fine Fairness, più ampiamente diffusi nel mercato asiatico e mediorientale. Il passo indietro del colosso americano pare sia dovuto ad alcune interpretazioni date ai prodotti da parte di alcuni attivisti, secondo i quali Johnson & Johnson con i suoi prodotti farebbe passare il messaggio che la pelle bianca sia migliore di quella scura. Un messaggio sbagliato, che l'azienda si è affrettata a smentire, come riportato dal New York Times, che ha ripreso le parole del colosso industriale: "Non è mai stata nostra intenzione. Una pelle sana è una pelle meravigliosa".

Quello delle creme sbiancanti non è un brevetto esclusivo Johnson & Johnson ma è un business mondiale che muove miliardi di dollari ogni anno. L'azienda ha comunicato il blocco totale delle forniture e produzione di queste linee ma, onde evitare una caccia alle streghe nei distributori delle città, ha informato che per qualche tempo nei negozi sarà ancora possibile reperire qualche confezione, in attesa che vengano esaurite tutte le scorte. I principali gruppi industriali del pianeta hanno creme come queste nei loro cataloghi. Le stime parlano di circa 6.277 tonnellate di creme sbiancanti che sono state vendute nel 2019 in tutto il mondo, che vengono prevalentemente utilizzate come prodotti per uniformare l'incarnato della pelle, spesso compromesso da macchie scure che si formano con l'avanzamento dell'età.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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