Asia Bibi cristiana assolta dopo 10 anni di prigione

Re: Asia Bibi cristiana assolta dopo 10 anni di prigione

Messaggioda Berto » gio mag 09, 2019 2:41 am

Asia Bibi raggiunge le sue figlie in Canada: finito l’incubo della donna accusata di blasfemia in Pakistan
Giordano stabile
2019/05/08

https://www.lastampa.it/2019/05/08/este ... io2o1tUfXY

Asia Bibi, la donna cristiana al centro di un decennale caso di accuse di blasfemia, ha lasciato il Pakistan, a pochi mesi dall’annullamento della sua condanna a morte che ha causato proteste di massa da parte di estremisti islamici. Lo hanno riportato i media locali prima che il legale Saif Ul Malook confermasse che la sua assistita è arrivata in Canada. Si tratta dell’ultimo capitolo di una vicenda che ha scatenato dimostrazioni violente e omicidi di alto profilo, mettendo in luce l’aumento dell’estremismo religioso in ampie sezioni della società pakistana.

La storia risale al 14 giugno 2009. Asia Naurin Bibi, madre di cinque figli, mentre si trovava a lavoro ha iniziato a discutere con altre lavoratrici di fede musulmana. Quelle stesse donne l’hanno denunciata, pochi giorni dopo, sostenendo che durante il litigio avesse offeso il Profeta Maometto.

Bibi, contadina della provincia centrale del Punjab, è stata condannata per blasfemia nel 2010 ed è rimasta nel braccio della morte fino alla sua assoluzione l’anno scorso. Il suo caso è diventato rapidamente noto in Pakistan, attirando l’attenzione mondiale sull’estremismo nel Paese, nel quale la blasfemia è considerato un reato da punire con la pena di morte. Bibi è tecnicamente libera di lasciare il Pakistan da gennaio. Da allora, si ritiene che la donna sia stata tenuta in custodia cautelare dalle autorità in attesa di un accordo di asilo in un Paese terzo.

Non è chiaro quando Bibi abbia lasciato il Paese, ma ora ha raggiunto le sue figlie, già in precedenza fuggite in Canada.



Asia Bibi in Canada, ma non è libera. Come i cristiani in Pakistan
Zarish Neno
11 maggio 2019

http://www.lanuovabq.it/it/asia-bibi-in ... n-pakistan

La notizia del trasferimento di Asia Bibi in Canada ha rallegrato tutto il mondo. La gente pensa “finalmente è libera”. Non è del tutto vero, perché ovunque lei andrà, ci sarà sempre un rischio per la sua vita. Dobbiamo quindi continuare a pregare per la sua incolumità e, la cosa più importante, ora più che mai è pregare per la sicurezza di quei cristiani che vivono ancora in Pakistan, oggetto di discriminazioni sistematiche e di persecuzioni.

Manifestazione islamista per impiccare Asia Bibi

La notizia del trasferimento di Asia Bibi in Canada ha rallegrato tutto il mondo. La gente pensa “finalmente è libera”. Non è del tutto vero, perché ovunque lei andrà, ci sarà sempre un rischio per la sua vita; non sarà mai in grado di potersi muovere liberamente senza una scorta perché non si sa mai quando un fanatico potrà ucciderla. Dobbiamo quindi continuare a pregare per la sua incolumità e, la cosa più importante, ora più che mai è pregare per la sicurezza di quei cristiani che vivono ancora in Pakistan.

Tutti ricordano l’orribile situazione che si è venuta a creare in Pakistan dopo che è stata diffusa la notizia dell’assoluzione di Asia Bibi. I fondamentalisti erano indignati e manifestarono per le strade contro il verdetto. Dal loro punto di vista, infatti, non aveva alcuna importanza che Asia Bibi fosse innocente, volevano soltanto che fosse morta. I cristiani furono costretti a chiudere le loro scuole, gli uffici e anche a non uscire di casa per tre giorni. Nessuno si aspettava quella sentenza e quindi nessuno era preparato a quello scenario.

Se dunque da un lato una parte di noi festeggia ed è felice che Asia Bibi sia finalmente fuori dal paese ecco che un’altra parte di noi continua a vivere un incubo temendo il peggio. È sicuramente una vittoria ma non ancora completa. Solo parziale. Siamo ancora molto lontani dalla vera vittoria, perché ci sono tanti altri cristiani come Asia Bibi che devono essere liberati e ora dobbiamo concentrarci su di loro.

Il Pakistan, nato come Stato democratico moderno, è gradualmente cambiato: i gruppi islamici hanno iniziato a rafforzare ed esercitare pressioni sui vari governi per introdurre leggi islamiche e trasformare questa terra in un paese islamico. Qualcosa deve essere fatto per cambiare la legge sulla blasfemia usata come pretesto per scatenare vendette. E la reazione ai tentativi di cambiarla è la causa principale delle crisi che si sono verificate in Pakistan. Chiunque abbia mai osato parlare, non è più vivo, il grande esempio che abbiamo è Shahbaz Bhatti, che è stato assassinato perché ha alzato la voce. Ci sono quelli che sono in carcere e stanno aspettando giustizia. Secondo Aiuto alla Chiesa che Soffre (Acs), 25 cristiani sono ancora in carcere accusati di blasfemia. Non possono essere lasciati a soffrire nelle carceri per anni. Ancora più importante è l’aiuto di cui hanno bisogno le ragazze (sia indù che cristiane) rapite, violentate, costrette a convertirsi all’islam e poi costrette a sposare uomini più anziani. Ogni giorno le statistiche dicono che questi casi sono in continuo aumento ed è triste che il mondo non se ne sia ancora accorto.

La maggior parte dei cristiani in Pakistan vive in povertà e fa lavori umili, come stagnari, netturbini, servitori nelle case dei musulmani, operai delle fornaci di mattoni ecc. Le ragazze e donne cristiane sono oggetto di continua violenza fisica anche da parte dei loro datori di lavoro. Non sono tutelate in alcun modo e nessuno può alzare la voce in loro favore per aiutarle e salvarle da questa condizione. L’unica alternativa per loro è subire in silenzio. Fino a quando? A causa della povertà, le famiglie cristiane stanno facendo sposare le loro figlie con uomini cinesi che portano queste ragazze in Cina, ma spesso solo per farle prostituire.

L’istigazione all’odio deve essere rimossa dai libri di testo scolastici perché è lì che il seme dell’odio viene piantato fin dalla tenera età nella comunità musulmana e viceversa il seme della paura comincia a crescere nelle menti e nei cuori dei bambini cristiani. C’è da chiedersi se i musulmani che vivono all’estero, in paesi dove la religione principale è il cristianesimo, subiscano un trattamento analogo. Non è così. Dunque non si capisce il perché di questo trattamento riservato ai cristiani in Pakistan.

Mohammad Ali Jinnah, fondatore del Pakistan, ribadì spesso che tutti i cittadini sono uguali e liberi di professare la propria fede: l’appartenenza religiosa non dovrebbe riguardare lo Stato. La Costituzione sancisce l’uguaglianza di tutti i cittadini ma nonostante ciò i cristiani sono ancora considerati cittadini di seconda classe, inferiori alla maggioranza e trattati di conseguenza. Per quanto tempo ancora i cristiani e le altre minoranze continueranno a fuggire? Personalmente anch’io ho dovuto compiere questa scelta difficile per essermi molto esposta sulla vicenda di Asia Bibi e sulla persecuzione dei cristiani in Pakistan. Ho scelto di vivere in Italia per la mia sicurezza. Temevo che prima o poi anche io sarei diventata vittima di persecuzione.

Ognuno di noi ha il diritto di vivere nel proprio paese come una persona libera, senza il timore della persecuzione. Il caso di Asia Bibi è l’unico che ha ottenuto giustizia e quindi festeggiamo, ma non possiamo negare che la paura sia sparita. I cristiani vivono ancora nella paura e si sentono ancora estranei nel loro stesso paese. Asia Bibi è al sicuro e noi cristiani pakistani ringraziamo tutti coloro che hanno reso possibile questa vittoria. Ma ora facciamo appello per aiutare coloro che sono ancora là.
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Re: Asia Bibi cristiana assolta dopo 10 anni di prigione

Messaggioda Berto » mar mag 26, 2020 8:45 pm

L'avvocato di Asia Bibi difende due cristiani condannati a morte per blasfemia
LeoneGrotti
14 maggio 2019

https://www.tempi.it/lavvocato-di-asia- ... -blasfemia

Il legale musulmano Saiful Malook ha preso in carico il caso di Shagufta Kousar e Shafqat Masih, condannati a morte nel 2014. «Sono innocenti, non permetterò che dei cristiani muoiano nelle nostre prigioni»

Saiful Malook, l’avvocato musulmano di Asia Bibi che è riuscito a garantire con successo l’assoluzione della donna, ha preso in carico il caso di un’altra coppia cristiana condannata a morte per blasfemia. «Si tratta di una situazione molto triste. Non c’è stato un giusto processo: sono innocenti», ha dichiarato riferendosi a Shagufta Kousar e Shafqat Masih, genitori di quattro figli.

La coppia è stata condannata a morte in primo grado per blasfemia nel febbraio 2014 e da allora è in attesa del processo di appello. Originari della città di Gojra (Punjab), dove nel 2009 più di 100 case di cristiani sono state bruciate da una folla di estremisti islamici, i due sono stati accusati di aver scritto sms blasfemi nel 2013 da Muhammad Hussein.


LE ACCUSE INVEROSIMILI

Hussein sostiene che Shagufta, impiegata come donna di servizio in una scuola gestita dalla Chiesa cattolica, gli avrebbe inviato sms blasfemi in lingua inglese con la «connivenza» del marito la sera del 18 luglio 2013, mentre si trovava in preghiera in moschea. La coppia però è analfabeta e non è in grado di scrivere né in urdu né in inglese.

La polizia ha arrestato Shagufta e Shafqat il 21 luglio, dopo che una folla di musulmani aveva accerchiato la stazione di polizia invocando la morte immediata dei due cristiani. La coppia è stata accusata di blasfemia per «insulti al profeta e al Corano» e, secondo la difesa, una confessione sarebbe stata estorta a Shafqat con la violenza da parte della polizia.

La donna si è difesa accusando Hussain di averle sottratto la carta di identità e di averla usata per acquistare una carta Sim a suo nome, dalla quale poi sarebbero stati inviati i messaggi blasfemi. L’uomo avrebbe architettato tutto per vendicare il figlio, che sei mesi prima dell’invio dei messaggi aveva litigato con i figli della coppia cristiana.


«NESSUNO LI DIFENDE. LO FARÒ IO»

Attualmente Shagufta è rinchiusa nella prigione di Multan, la stessa di Asia Bibi, mentre il marito, paralizzato dal bacino in giù in seguito a un incidente nel 2004, è detenuto nella prigione distrettuale di Faisalabad. «La coppia è innocente», ha dichiarato l’avvocato della coppia Malook. «Non c’è nessuna prova sostanziale che provi che siano stati loro a inviare quei messaggi».

L’avvocato di Asia Bibi ha già subito molte minacce di morte per essere riuscito a ottenere la liberazione della cattolica perseguitata. Per questo l’Olanda gli ha offerto l’asilo politico, ma lui ha deciso di tornare in Pakistan per difendere una nuova coppia di perseguitati: «Nessuno difende questo persone. Io sono tornato per farlo. Non permetterò che dei cristiani muoiano nelle nostre prigioni».
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Re: Asia Bibi cristiana assolta dopo 10 anni di prigione

Messaggioda Berto » mar mag 26, 2020 8:46 pm

Pakistan, è stato assassinato il cognato di Asia Bibi
26 maggio 2020

https://www.tempi.it/e-stato-assassinat ... asia-bibi/

Il cadavere dell’uomo è stato ritrovato nei campi con la gola recisa. Non c’è pace per la famiglia della madre cattolica assolta dopo dieci anni da false accuse di blasfemia

È stato assassinato il cognato di Asia Bibi, ucciso lunedì nella città di Sheikhupura, nella provincia del Punjab, in Pakistan. Secondo la denuncia sporta alle forze dell’ordine, Younus si era recato al lavoro nei campi la mattina del 24 maggio e non era rientrato a casa alla sera. Il suo corpo, con la gola recisa, è stato trovato la mattina seguente.

LA DONNA CHE VIVE NASCOSTA IN CANADA

Non c’è pace per la famiglia della madre cattolica che dal 29 gennaio 2019, giorno della sua definitiva assoluzione da false accuse di blasfemia, vive nascosta in un luogo segreto in Canada. Asia Bibi ha preferito il lungo martirio del carcere (quasi 10 anni) e avrebbe affrontato anche l’impiccagione pur di non convertirsi all’islam, come le aveva proposto in cambio del proscioglimento il primo giudice che la condannò a morte in primo grado nel 2010.


I MARTIRI CORAGGIOSI

Per difendere la donna e con lei la fede dei cristiani perseguitati da una legge sulla blasfemia troppe volte abusata in Pakistan sono stati brutalmente uccisi nel 2011 il ministro cattolico per le Minoranze Shahbaz Bhatti e il governatore musulmano del Punjab Salman Taseer; molti altri hanno pagato il proprio sostegno, in primis i suoi avvocati: «Ho già cominciato a ricevere minacce di morte e la mia sicurezza non è in alcun modo garantita», aveva spiegato il suo avvocato Saiful Malook, rientrato dall’Olanda che gli aveva offerto l’asilo politico per difendere una nuova coppia di perseguitati: «Nessuno difende questo persone. Io sono tornato per farlo. Non permetterò che dei cristiani muoiano nelle nostre prigioni».


IL CALVARIO INFINITO

Oggi Asia Bibi non può più vedere alcuni suoi figli (rimasti in Pakistan) né suo padre perché migliaia di estremisti vogliono la sua testa: ha chiesto asilo politico in Francia dove gli islamisti sono insorti chiamandola blasfema e odiatrice dell’islam. Dopo la sua assoluzione gli estremisti avevano messo a ferro e a fuoco il paese inneggiando all’assassinio dei giudici e della sua famiglia. “Nel mio villaggio i musulmani odiavano i cristiani” ha racconta Asia Bibi in un’intervista esclusiva alla rivista francese La Vie, ricordando il suo lungo calvario. “Ci sono tante altre persone perseguitate come me, non abbandonatele”. Oggi, la notizia dell’assassinio di Younus.
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Re: Asia Bibi cristiana assolta dopo 10 anni di prigione

Messaggioda Berto » ven lug 23, 2021 7:39 pm

“Asia Bibi vive nella paura di essere uccisa”
Giulio Meotti
23 luglio 2021

https://meotti.substack.com/p/asia-bibi ... -di-essere

“Per tanti anni prima di fuggire dal Pakistan, Asia Bibi e suo marito, Ashiq Masih, si sono accontentati di lavorare nella loro fattoria, dove coltivavano grano, patate, cavolfiori e pomodori. Dopo aver trascorso un decennio in custodia, affrontando la pena di morte per accuse molto contestate di aver insultato il profeta Maometto, alla fine è stata rilasciata ed è fuggita nelle praterie del Canada”. Si apre così un bellissimo reportage del Globe and Mail sulla donna simbolo della persecuzione dei cristiani. E’ la prima volta che Asia Bibi racconta la sua nuova vita.

“Vive ancora nella paura di essere assassinata”. Il suo caso ha portato all'uccisione di due importanti politici pakistani e scatenato rivolte e proteste di massa in un decennio. “Bibi e la sua famiglia hanno evitato di avvicinarsi a qualcuno da quando si sono trasferiti in Canada. ‘Non sono riuscita a farmi degli amici e non voglio ancora farlo’, dice Bibi. ‘Quando diventi amico di qualcuno, vengono fuori molte cose sulla tua vita e non sono pronto a condividerlo con le persone’”.

Dopo il suo arresto, il marito e i figli sono andati a nascondersi, cambiando casa quindici volte nell'arco di cinque anni. Sono i suoi figli, dice Asia Bibi, che hanno affrontato le perdite più grandi durante questo calvario. “Il futuro dei miei figli è stato distrutto”, dice Bibi, guardando Esham ed Esha, ora ventenni. “La prima e unica persona con cui la signora Bibi ha stretto una vera relazione in Canada è stato l'agente di polizia che l'ha aiutata a stabilirsi”. Asia frequenta una chiesa in Canada. “Ma non mi sono presentata, non sanno da dove vengo o chi sono”. Gli islamisti hanno messo una taglia sulla sua testa di 678.000 dollari.

Quello che può fare è un collegamento video. Ed è quello che Asia Bibi ha appena fatto parlando all’International Religious Freedom Summit perorando la causa di chi non ce l’ha fatta a uscire. “Oggi in Pakistan ci sono venti cristiani in carcere con l'accusa di blasfemia. Almeno quindici cristiani sono stati assassinati, spesso prima dell'inizio del processo”. Chi è rimasto in Pakistan e rischia ogni giorno la vita è l’avvocato di Asia Bibi. "Mi hanno chiamato un agente degli ebrei", dice Saif al Malook dalla sua casa di Lahore. “I miei vicini non mi parlano e anche i membri della mia famiglia mi odiano. Ma sto lavorando per queste persone indifese (cristiane) perché è la cosa giusta da fare. Vorrei unirmi ad Asia (Bibi) e alla sua famiglia in Canada. Il mio unico desiderio ora è di poter trascorrere i miei ultimi anni in pace”.

Come non felicitarsi per la vita che Asia Bibi si è ricostruita? Ma ora riflettiamo su un tragico paradosso. Il predicatore islamico di origine pakistana Anjem Choudary, che ha giustificato la morte di chi “offende l’Islam” come Asia Bibi e Papa Benedetto XVI, è libero per le strade di Londra e adesso può tornare anche a predicare pubblicamente contro gli “infedeli”, mentre questa piccola donna cristiana innocente è costretta a vivere come uccel di bosco nelle praterie canadesi. Asia ha vinto la sua battaglia. L’Occidente sta perdendo la sua guerra.
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