E 'ora fémo on fià de ordine : scumi'ziemo da l
RicoveroLa legge del 1904 ( in vigore fino al 1978) prevedeva solo il ricovero coatto per il quale occorreva un provvedimento dell'Autorità Giudiziaria giustificato esclusivamente dal fatto che la persona fosse 'pericolosa per sé o per gli altri' oppure tenesse un comportamento di 'pubblico scandalo'. Il Pretore emetteva il provvedimento provvisorio di ricovero coatto sulla base di un singolo certificato, redatto da qualsiasi medico ... di norma esso conteneva anche la diagnosi.
E lora mi penso ke l medico, el dotore de canpagna còsa vòto mai kel saése de psichiatria- el scrivea 'pericoloso' o 'scandaloso' e via.
Il ricovero coatto diventava definitivo dopo un mese (di Osservazione al reparto Accettazione) quando il Direttore del manicomio scriveva la sua relazione al Tribunale dichiarando che il malato era guarito o comunque non più pericoloso, oppure che era necessario la prosecuzione del ricovero (...) Gli internamenti avvenivano con procedura ordinaria attraverso il Pretore, oppure con procedura d'urgenza attivata dal Sindaco, Prefetto o dalle forze dell'ordine, sempre sulla base di un certificato medico.
El ricovero in OP el jera solo ke coatto. Solo a partire da la fine di àni '60 cualke d un entrava volontariamente, ma i jera na minoranza. I jera pazienti dixmési 'in prova', ke però no i jera stà boni de reinserise.
Per tutti gli altri ricoverati non vi erano prospettive di dimissione.
Cause di ricovero: alcune anamnesi delle cause di ricovero degli anni '70 : stato depress. in person. abnorme; stato di eccitam. in gracile mentale; immoralità costituzionale; eccitam. psicomotorio in oligofrenico; sindrome dissociativa; sindrome depressiva; schizofrenia; epilessia; epilessia pisocom.; nevrosi d'ansia; demenza precoce; stato di eccit. in frenastenia; psicosi affettiva; alcolismo cronico; psicosi alcolica; frenastenia; stato depressivo; idiozia; psicosi maniaco depressiva; psicosi isterica; episodio confusionale; epis. dissociativo; psicosi involutiva.
Come ca se pòe vedare i faxea on bel xmisiòto de tuto : ciò, a vojo dire la 'immoralità costituzionale' l è anca difi'zie da diagnosticare... e on 'epis. confusionale' mi penso ke na volta te la vita l avaremo pasà tuti ...
Riguardo la malattia, la diagnosi non aveva alcuna importanza, poteva essere anche una semplice insonnia; il criterio prevalente, necessario e sufficiente era la 'pericolosità' ( tipo l'aggressività durante le crisi etiliche acute) o la 'scandalosità' del comportamento ( per la verità rarissimo). Dall'Accettazione i pazienti venivano indirizzati ai Reparti ma, più che la malattia il criterio era il grado di autosufficienza nella pulizia, nel vestire, nel mangiare, nelle funzioni fisiologiche, che in caso di deficit, apriva le porte del I reparto e la violenza o la ribellione comportamentale che facevano propendere per il II o il III reparto.
Al I reparto andavano prevalentemente i ritardi mentali di varia entità, al II le forme schizofreniche e le psicosi con tendenza all'azione violenta e alla fuga.
Distribuzione dei malati:
I reparti erano strutturati in modo identico nel settore maschile e in quello femminile.
Il I reparto ( i sudici) era occupato da pazienti non autosufficienti e la maggior parte del tempo/lavoro infermieristico era impiegato nel lavarli e cambiarli. Il consumo dei farmaci era molto limitato, l'uso di neurolettici ridotto; l'uso della contenzione e dell'elettroshock era limitatissimo. Le dimissioni erano assenti e i nuovi ingressi rarissimi.
Il II reparto era occupato da pazienti schizofrenici, paranoici, depressi, ipocondriaci, oltre che da alcune psicosi alcoliche. Il denominatore comune non era la diagnosi ma la presenza di elementi comuni quali : imprevedibilità, aggressività. agitazione psico-motoria.
Nel secondo reparto la contenzione era molto frequente, soprattutto nelle ore notturne, esistevano camere di isolamento per i pazienti in crisi di agitazione, veniva praticato l'elettroshock e il coma insulinico con una certa frequenza e su alcuni pazienti per più volte nel corso d'anno. Anche questo reparto ( come il I e il III ) era completamente chiuso e i pazienti trascorrevano la giornata in una unica enorme camerata o in un giardino recintato, e la notte in una unica camerata.
Il III reparto ( tranquilli) era occupato da insufficienti mentali lievi, dal carattere tranquillo, pazienti ex-depressi o ex-psicotici in fase di lieve deterioramento, privi di riferimenti famigliari, etilisti cronici ancora in stato di dipendenza. Forme schizofreniche o paranoiche in personalità miti e adattabili; malati epilettici.
Po' ghe jera el reparto de i 'lavoratori' : i ghea el permeso de ndar fora ( dai padiglioni) pa ndare a laorare te i orti, te la colonia agricola, te la falegnameria, lavanderia, sartoria, cuxina.. ( e lora uno el se domanda : ma i se jera bòni da laorare parké no mandarli caxa-soa?).
Molti erano etilisti cronici; tutti senza riferimento famigliare. La stessa caratterizzazione avveniva per i reparti femminili, con la differenza di una minore quota di epilessia ed alcolismo e molti più disturbi del carattere e forme isteriche. ( se sà le dòne i è carateriali e isterike, parké le gà l istero, a punto - l utero).
(foto G.Berengo Gardin)
Età dei ricoverati, professione, provenienza geografica:
la stragrande maggioranza dei pazienti era entrata in O.P. in età giovanile ( fra i 18 e i 30 anni) e poi vi era invecchiata dentro. C'era quindi una stretta correlazione fra età e anno di ricovero poiché tutti i più giovani erano entrati da poco e i più vecchi da tantissimo tempo. Gli ingressi di persone non giovani ( quindi fascia d'età medio-alta ma lunghezza non elevata del ricovero) erano limitati ad alcuni etilisti e depressi endogeni. Gli etilisti da ricovero coatto erano , per metà pericolosi per gli altri, per l'altra metà pericolosi per sé, per il rischio di morte da intossicazione etilica acuta. I depressi endogeni venivano ricoverati per l'alto rischio suicidario o per stati melancolici. Gli insufficienti mentali ( termine generico per indicare l'incapacità di essere autosufficienti) erano quasi tutti della fascia d'età medio-alta in quanto ( negli anni '70) non venivano più ricoverati in O.P. ma mandati in strutture come quella di Ficarolo, dal nome altisonante di Istituti Medici Psico-Pedagogici, ma di fatto cronicari per insufficienti mentali provenienti da diverse regioni.
Dal 1975 al 1990 le uniche dimissioni sono state di pazienti giovani e quindi l'età media dei ricoverati si è ulteriormente elevata.
DISTRIBUZIONE DELLE PROFESSIONI: tranne per le professioni di rango elevato, che risultano assenti, la percentuale delle altre professioni tende a rispecchiare quella della popolazione esterna, con una contrazione dei lavoratori di concetto e degli imprenditori ed un aumento dei lavoratori dipendenti non strutturati. Alla voce pensionati prevalgono in modo decisivo ( oltre l'80%) le pensioni di invalidità.
PROVENIENZA GEOGRAFICA : I PROVENIENTI DAL BASSO POLESINE ( pur poco popolato rispetto al resto della Provincia) ERANO CIRCA IL 35%, con rappresentati tutti i comuni in ragione del numero di abitanti.
Eco, el delta nostro : serbatoio perpetuo de povertà, malatie, solitudine. La pì parte dei ricoverati i jera epiletici.