Il disastro del primo anno: Il 60% dice che Biden è un “fallito” con la più bassa unità della Nazione di sempre
Washington Examiner
20 gennaio 2022
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Joe Biden, che aveva promesso di “unire la nazione” nel suo discorso inaugurale di un anno fa, ha fallito in modo epico agli occhi degli elettori, secondo una serie di sondaggi sul suo primo anno usciti questa settimana.
Secondo l’ultimo sondaggio disponibile, il 60% ha definito il primo anno di Joe Biden alla Casa Bianca un completo fallimento. Peggio ancora, secondo Rasmussen Reports, il 50% ha detto che Biden è stato “molto fallimentare“, ed anche un terzo dei Democratici pensa che abbia fallito.
Aggiungete a questo un nuovo sondaggio Gallup che ha trovato la “promessa di unità” di Biden rotta in mille pezzi. “La polarizzazione politica più alta per un presidente nel suo primo anno”, titolava, notando un divario di 83 punti nella valutazione di approvazione di Joe Biden tra Democratici e Repubblicani. Per fare un confronto, era di 75 punti alla fine del primo anno dell’ex presidente Donald Trump.
Morning Consult ha registrato l’indice di approvazione di Biden al suo livello più basso, il 40%.
Molti sondaggisti hanno sottolineato come i numeri di Donald Trump fossero leggermente peggiori di quelli di Joe Biden, ma tralasciano di dire il fatto che pochi allora si aspettavano che Trump facesse bene, mentre la maggior parte si aspettava invece che fosse Biden, vicepresidente per otto anni e senatore per decenni, quello che avrebbe avuto successo con facilità.
Stroncare i numeri di Biden non è stata tuttavia opera dei Repubblicani, ma degli elettori indipendenti che lo hanno abbandonato e dei Democratici esasperati. Morning Consult ha detto mercoledì: “Biden sta entrando nel suo secondo anno in carica con il suo peggior indice di gradimento per il suo lavoro, spinto da un sostegno sempre più tiepido tra i Democratici che arriva mentre la sua agenda rimane in stallo a Capitol Hill”.
Il sondaggio di Rasmussen sull’anno in corso ha mostrato l’approvazione di Biden tra gli indipendenti perfettamente al contrario rispetto allo scorso anno. Solo il 30% vede la sua amministrazione come un successo contro il 69% che invece non la vede così.
Il sondaggio ha anche esaminato la “promessa di unità” e, come Gallup, l’ha trovata un fallimento. Solo il 12% ha detto che la nazione è più unita ora, mentre il 57% ha detto che è più divisa.
Il momento non potrebbe essere peggiore per Biden e i Democratici. Senza il sostegno del pubblico, Biden non è riuscito a convincere due senatori a sostenere la sua agenda, e i pronostici per le elezioni di midterm del 2022 puntano ad una vittoria del Partito Repubblicano.
Un giornalista della Fox News ha fatto una domanda, il microfono è rimasto acceso - e Biden ha sussurrato: "Che stupido figlio di una puttana".
25 gennaio 2022
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LUI È UN DEMOCRATICO 100 %
Biden che maledice Doocy è solo l’ultimo esempio del suo “carattere terribile”: Kellyanne Conway
Fox News
25 gennaio 2022
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Kellyanne Conway ha ricordato quando Joe Biden disse durante le elezioni del 2020 che avrebbe picchiato Trump se fosse stato al liceo.
L’ex consigliera di Donald Trump Kellyanne Conway ha rimproverato Joe Biden lunedì per il suo ultimo sfogo contro la stampa – questa volta chiamando il corrispondente della Casa Bianca di Fox News Peter Doocy uno “stupido figlio di p***na” – al debutto del nuovo programma di Fox News, “Jesse Watters Primetime“.
“Ricordate, quando [Biden] disse che gli sarebbe piaciuto portare Donald Trump dietro la palestra del liceo per dargli un pugno sul naso? Quindi questo è un ragazzo con un carattere terribile. Non sta prendendo le pillole della felicità nei fine settimana a Wilmington, chiaramente”, ha detto la Conway.
“Mi hanno chiesto se mi piacerebbe discutere con questo signore, e ho risposto di No. Ho detto: ‘Se fossimo al liceo, lo porterei dietro la palestra e lo picchierei a sangue'”, aveva detto Joe Biden nel 2018.
“Questa è la seconda volta in una settimana che un corrispondente di Fox News alla Casa Bianca è stato deriso e castigato dal presidente”, ha continuato la Conway.
Biden ha imprecato contro Doocy solo pochi giorni dopo aver urlato contro una reporter di RealClearNews e detto a Jacqui Heinrich di Fox News che la sua domanda sulla crisi in corso tra l’Ucraina e la Russia fosse “stupida”.
Conway ha detto che la domanda della Heinrich “era una domanda eccellente e tempestiva sulle sanzioni contro la Russia, e lì il presidente Biden ha definito la sua domanda stupida. Qui, ha chiamato [Peter Doocy] stupido”.
Lunedì, Peter Doocy ha chiesto al presidente: “Pensa che l’inflazione sia una responsabilità politica in vista delle elezioni di metà mandato?”
Joe Biden gli ha risposto: “È una grande risorsa. Più inflazione. Che stupido figlio di pu***na“.
“Questo è un personaggio che… viene visto come non più accomodante e simpatico. Quindi i suoi attributi personali sono crollati assieme all’approvazione del lavoro”, ha detto Kellyanne Conway.
Un sondaggio Quinnipiac di gennaio ha trovato l’approvazione di Joe Biden al 33%, con la maggioranza degli americani delusi dalla sua gestione della pandemia di COVID-19, della politica estera e dell’economia. Il sondaggio riflette l’inflazione storica, il ritiro dall’Afghanistan ed il fallimento di Biden nello “spegnere il virus” come aveva invece promesso durante la campagna elettorale del 2020.
Inoltre, un sondaggio di Fox Business ha rilevato a dicembre come la maggioranza degli americani abbia risposto che il 2021 è stato un brutto anno per le loro famiglie e che non sono più fiduciosi sul futuro del loro paese.
“Se Biden si arrabbiasse come ha fatto con Peter Doocy sul tema della criminalità in questo paese, penso che la gente lo rispetterebbe molto di più”, ha aggiunto il conduttore Jesse Watters.
La reputazione da “Zio buono” di Joe Biden è sempre stata di facciata: in realtà è pericoloso
Tratto e tradotto da un articolo di opinione di Monica Crowley per il New York Post.
28 gennaio 2022
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Per 50 anni, Joe Biden ha coltivato un’immagine illusoria di sé stesso come di uno “Zio buono“, anche se talvolta ottuso: Ma in realtà è qualcuno le cui politiche terribili ed i cui malapropismi venivano tollerati solo perché diceva di avere buone intenzioni.
Che farsa!
Lo “Zio Joe” – ora saldamente nel campo degli attempati – non è mai stato quel tipo di zio. Da sempre un fantasticatore che ha continuato a raccontare storie false anche dopo anni che erano state smontate, Biden è sempre stato un bugiardo da strapazzo. È sempre stato anche uno scribacchino e un idiota, portatore di una rabbia che tradisce l’arroganza di un’élite corrotta. Questa settimana, ha chiamato il giornalista di Fox News Peter Doocy “stupido figlio di pu***na” per aver fatto una domanda schietta sull’aumento dei prezzi. In seguito ha detto di aver “chiarito la situazione”, ma se avessimo un centesimo per ogni volta che Biden ha agito con cattiveria, potremmo tranquillamente far fronte al vertiginoso aumento dell’inflazione da lui provocato.
Joe Biden ha una lunga storia di attacchi alla persona a chiunque lo abbia sfidato, anche solo leggermente – e sempre con lo stesso modus operandi. Sputando il proprio disgusto verso i suoi intervistatori – alzando la voce, aggrottando la fronte, scuotendo la testa o il dito indice, voltando le spalle, allontanandosi – spesso li ha umiliati in un silenzio codardo, che gli permette di passare oltre alle sue responsabilità.
Per un uomo che aveva promesso un ritorno alla “civiltà“ e alla “decenza“, le vere intenzioni di Biden sono diventate ancora più evidenti. Le sue esplosioni maniacali e la sua condotta erratica – urlando un momento, sussurrando in modo inquietante quello successivo, per esempio – sono sempre più evidenti, frequenti ed inquietanti.
Prima che Biden insultasse Doocy, aveva rimproverato un altra giornalista per aver posto una domanda sull’Ucraina. Lo scorso luglio, ha chiamato un reporter della NBC News “una spina nel fianco” e si è lamentato che la sua domanda non facesse parte dell’elenco di quelle concordate. Il mese prima, si è scagliato contro una giornalista della CNN durante una conferenza stampa, agitando il dito e gridando: “Che diavolo? Cosa fai tutto il tempo?” Quando lei ha provato a continuare, lui le ha risposto: “Se non lo capisci, sei nel business sbagliato”.
Nel 2020, quando un giornalista gli aveva chiesto se avesse fatto un test cognitivo, Biden è scattato: “È come dirti, prima di entrare in questo programma, se avessi fatto un test, stavi prendendo cocaina o no. Cosa ne pensi, eh? Sei un drogato?”
L’anno scorso, ha evitato una domanda di Savannah Guthrie della NBC News abbaiando: “Stai dicendo cose che non sai di cosa stai parlando! Nessuno ha detto questo! Chi l’ha detto?”. Ad altri, ha urlato: “Fai le domande giuste” o “Che domanda stupida”, prima di girare i tacchi.
Ma una cosa è andare fuori di testa con i membri della stampa. Un’altra è attaccare i potenziali elettori che fanno domande perfettamente legittime.
Nel 2020, ha chiamato un elettore “grasso”, un altro “dannato bugiardo”, ed ha detto ad un altro ancora che era “pieno di merda”. Una giovane donna ha ricevuto questo insulto senza alcun senso: “Sei un soldato pony bugiardo con la faccia da cane!“.
All’inizio della sua carriera, quando gli fu chiesto quale scuola di legge avesse frequentato, Biden esplose. “A chi importa?”, sputò. “Penso che probabilmente io abbia un QI molto più alto del tuo”.
Per decenni, Biden l’ha fatta franca con questo assurdo atteggiamento da duro. Tutti ne hanno riso, giustificando le sue bugie e la sua cattiveria come “gaffe“. Ma non avrebbe mai dovuto ottenere un lasciapassare perché quella rabbia irrazionale, quella cattiveria innata e quella pomposità da classe dirigente sono ora nello Studio Ovale – e stanno peggiorando con l’avanzare dell’età.
La presidenza degli Stati Uniti è il lavoro più stressante del mondo. Tutti i presidenti hanno mostrato rabbia e dispettosità, ma non tutti i presidenti hanno avuto 79 anni.
“Nonno Joe” non è mai stato un bravo ragazzo, ed ora è estremamente pericoloso.
Il New York Times fa causa per ottenere informazioni su Hunter Biden
Jonathan Turley
12 febbraio 2022
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Jonathan Turley è “Shapiro Professor of Public Interest Law” presso la George Washington University ed ha servito come consulente durante il processo di Impeachment al Senato. Ha testimoniato come esperto giuridico alle udienze dell’impeachment di Bill Clinton e di Donald Trump.
Si riporta la traduzione dell’articolo, adattato alla comprensione di un pubblico italiano.
Abbiamo ripetutamente discusso sull’apparente blackout delle notizie sul traffico d’influenze della famiglia Biden, in particolare di Hunter Biden. Nonostante le prove schiaccianti di milioni di dollari donati da aziende e funzionari stranieri, i media hanno preferito letteralmente insabbiare qualunque scoop su una storia che è di un livello impressionante, piena di accordi personali e di corruzione da parte della famiglia Biden.
Ora, tuttavia, il New York Times ha fatto causa per costringere l’amministrazione Biden a consegnare le informazioni sugli affari in Romania di Hunter Biden. La causa arriva dopo un altro rapporto secondo cui, nel 2019, l’FBI ha citato in giudizio JP Morgan per i documenti sui rapporti in Cina di Hunter Biden.
In questa nuova causa presentata lunedì, 31 gennaio, il NY Times ha citato in giudizio il Dipartimento di Stato per ottenere le e-mail dei funzionari dell’ambasciata rumena inviate tra il 2015 e il 2019 che menzionano una serie di figure legate agli affari internazionali, tra cui il figlio di Joe Biden ed il suo ex socio in affari Tony Bobulinski.
Mentre la richiesta è stata inviata nel dicembre del 2021, l’amministrazione Biden ha risposto al New York Times che i dati non potranno essere consegnati prima del 15 aprile del 2023. Cioè dopo le elezioni di metà mandato.
Questa storia potrebbe essere un po’ imbarazzante per lo staff della Casa Bianca.
Quando Ken Vogel del New York Times scrisse sui rapporti di Hunter Biden come di una potenziale “responsabilità significativa”, i funzionari di Biden lo attaccarono ferocemente, mentre altri hanno suggerito che fosse una “pedina della disinformazione russa” o di Donald Trump stesso. Naturalmente, quelle accuse si sono rivelate proprio veritiere, ed il famigerato portatile viene ora considerato autentico.
Uno degli aiutanti più schietti che negava l’intera storia era Kate Bedingfield, che ora è la direttrice delle comunicazioni della Casa Bianca. Aveva denunciato la storia come un “egregio atto di negligenza giornalistica”.
Andrew Bates, che ora è vice direttore, aveva twittato “SCOOP da Philadelphia: KEN VOGEL (@kenvogel ) è un CODARDO”.
Ora gestiranno le domande dei giornalisti su questa storia da funzionari della Casa Bianca. Questo include il motivo per cui Joe Biden ha ripetutamente detto che nessuno aveva accusato suo figlio Hunter o la sua famiglia di aver fatto “qualcosa di sbagliato” quando era presumibilmente a conoscenza del mandato di comparizione dell’FBI e del sequestro del portatile. Date queste indagini, c’è anche la questione del perché non sia stato nominato un procuratore speciale, dato che i commenti di Biden che sono stati contraddetti dai testimoni (così come i riferimenti ai suoi conti finanziari in queste e-mail).
Le indagini dei media e dell’FBI ora stanno scoprendo transazioni che vanno dalla Cina, all’Ucraina, alla Russia, alla Romania e ad altri paesi. Milioni di dollari sono fluiti alla famiglia Biden mentre Joe Biden era Vicepresidente e poi mentre si preparava alla corsa presidenziale. Biden va ancora a comprarsi il gelato ed i media lo coprono doverosamente.
Rimane comunque la domanda se questo insabbiamento resterà solo su un dessert oppure se Hunter Biden ed altri riceveranno il loro giusto trattamento per il proprio traffico di influenze.