Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Re: Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Messaggioda Berto » mar ago 02, 2022 8:33 am

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Una banda di rapinatori africani con lo spray urticante due stragi con 6 e 3 morti e molti altri feriti


La tragedia di piazza San Carlo è un riferimento ai fatti avvenuti la sera del 3 giugno 2017, a Torino, nell'omonima piazza della città.
https://it.wikipedia.org/wiki/Tragedia_ ... _San_Carlo
La sera del 3 giugno 2017, a Torino, in occasione della finale della UEFA Champions League tra Juventus e Real Madrid, fu installato in piazza San Carlo uno dei due maxischermi per permettere ai tifosi juventini rimasti in città di seguire in diretta la partita che si disputava a Cardiff. Le indagini hanno appurato che durante lo svolgimento della partita, a seguito del comportamento di un gruppo di malviventi che utilizzavano spray urticante per aprirsi la strada dopo aver razziato oggetti di valore tra il pubblico, si è scatenato il panico.
I presenti, presi dal terrore, hanno creato, nel fuggire, una calca che ha provocato più di 1 500 feriti e la morte di due donne e un uomo: la prima dopo dodici giorni di agonia, la seconda, rimasta inizialmente tetraplegica, deceduta dopo diciotto mesi, il terzo dopo un calvario durato due anni e mezzo e l'amputazione di un piede.
Nell'ambito di un secondo filone di indagini, volte a stabilire eventuali comportamenti dolosi, il 13 aprile 2018 è stato arrestato un gruppo di italiani di origine maghrebina, ritenuto responsabile del panico diffusosi in piazza. Il gruppo, già resosi responsabile di simili reati, avrebbe spruzzato spray urticante allo scopo di rapina. Uno degli arrestati ha poi confessato.
Il gruppo è stato individuato mediante intercettazioni telefoniche nel corso di un'altra indagine, nel corso delle quali è stata menzionata una collana d'oro sottratta durante la calca.
Il 17 maggio 2019 i responsabili dello scatenarsi del panico a scopo di rapina sono stati condannati dal tribunale di Torino per omicidio preterintenzionale, rispettivamente: Sohaib Bouimadaghen, Hamza Belghazi e Mohammed Machmachi a 10 anni, 4 mesi e 20 giorni di carcere e Aymene El Sahibi a 10 anni, 3 mesi e 24 giorni.



Panico in discoteca a Corinaldo per spray urticante: 6 morti nella calca al concerto del rapper Sfera Ebbasta
di ALBERTO CUSTODERO

https://www.repubblica.it/cronaca/2018/ ... -213703551

Tragedia in una discoteca a Corinaldo, vicino ad Ancona, durante la festa di cinque scuole superiori di Senigallia: sei persone sono morte schiacciate dalla calca mentre tentavano di fuggire dal locale, probabilmente dopo che qualcuno aveva scatenato il panico con uno spray urticante, modalità che ricorda il drammatico fuggi fuggi avvenuto a Torino in piazza San Carlo il 3 giugno del 2017 durante la proiezione della finale di Champions League Juventus-Real Madrid. Sono 120 i feriti, sette gravissimi, rischiano la vita.

Diversi i fronti sui quali si stanno muovendo gli inquirenti: da un lato si cerca di fare luce su chi abbia spruzzato lo spray al peperoncino (diversi testimoni parlano di un ragazzo incappucciato che ha lanciato spray"), dall'altro sul sovraffollamento e sulle misure di sicurezza della discoteca. Da quanto accertato erano stati venduti 1400 biglietti per uno spettacolo che si sarebbe dovuto tenere in una delle tre sale del locale, la principale, con una capienza di 469 posti. La struttura, complessivamente, poteva però accogliere al massimo 870 persone. Lo hanno spiegato il premier Giuseppe Conte una volta arrivato a Corinaldo, e il ministro dell'Interno Matteo Salvini, anche lui sul posto. La procura indaga per omicidio colposo plurimo, il locale è sotto sequestro. In serata la notizia del ritovamento da parte degli investigatori di una bomboletta di spray urticante.

L'orrore alla festa delle scuole superiori
La tragedia si è consumata all'una di notte alla Lanterna Azzurra a Corinaldo, discoteca frequentata da tanti giovanissimi (video) che erano in attesa del dj set del trapper Sfera Ebbasta. I ragazzi si sono ritrovati nel locali anche per la festa organizzata da cinque istituti superiori di Senigallia, dopo il tam tam dei giorni scorsi anche via social per promuovere l'evento. Le vittime sono cinque minorenni (tre ragazze e due ragazzi, tra i 14 e i 16 anni) e una madre di 39 anni che aveva voluto accompagnare la figlia 11. La donna aveva 4 figli. I feriti sono 120, tutti con traumi e lesioni da schiacciamento, di cui sette gravissimi e ancora in pericolo. Sono in coma farmacologico: hanno subito anche lesioni da asfissia, potrebbero aver subito lesioni cerebrali. In trentacinque sono stati trasportati con le ambulanze del 118 all'ospedale più vicino, quello di Senigallia, e all'ospedale Torrette ad Ancona.

Mattarella: "Non si può morire così". Conte a Corinaldo

Molti dei ragazzi avevano prenotato i tavoli nel locale a prezzi agevolati per gli studenti. Nel club si svolgevano diverse serate e in molti casi, racconta qualche mamma, si organizzavano anche i trasferimenti in autobus dai paesi vicini. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco da Ancona, Senigallia, Arcevia, Jesi. Su Twitter i Vigili del Fuoco hanno subito postato le prime foto dei soccorsi.



Le indagini: "Troppe persone nel locale"
Nel locale, secondo quanto hanno riferito dai Vigili del fuoco, erano presenti appunto oltre mille persone. Troppe, secondo quanto riferiscono i carabinieri. Le morti nelle calca sono state provocate dal crollo delle balaustre mentre la folla spingeva per allontanarsi una volta uscita dal locale. E' stato il questore a spiegare: "Si è aperta l'uscita di sicurezza, poi c'è stato il crollo dei parapetti". Decine di ragazzi nella discoteca hanno ripreso con il telefonino i momenti fondamentali della tragedia. I video sono stati già acquisiti dai carabinieri. I titolari della discoteca sono stati già sentiti.

Un ferito: "L'uscita era sbarrata", ma questore smentisce
Il locale ha tre uscite di sicurezza: una di queste dà su un ponticello che attraversa un piccolo fossato e collega la discoteca al piazzale del parcheggio. La tragedia è avvenuta in quel punto: quando i ragazzi sono usciti di corsa dal locale, decine di loro si sono accalcati per passare sul ponticello fino a quando una balaustra ha ceduto. I primi ragazzi sono così finiti nel fossato, un metro sotto il ponticello, e sono stati schiacciati da tutti gli altri.

"Stavamo ballando in attesa che cominciasse lo spettacolo di Sfera Ebbasta, quando abbiamo sentito un odore acre, siamo corsi verso una delle uscite di emergenza ma l'abbiamo trovata sbarrata, i buttafuori ci dicevano di rientrare.... La calca a quel punto si sarebbe sfogata di lato e decine di ragazzi sarebbero caduti nel fossato". È il racconto di un sedicenne rimasto ferito, ma la sua ricostruzione è smentita dal questore di Ancona che ha spiegato come le uscite di emergenza si sarebbero aperte. Anche il ministro dell'Interno Matteo Salvini, a Corinaldo dopo la manifestazione della Lega a Roma, ha spiegato che "le tre uscite di emergenza nella sala principale, l'unica dove si svolgeva l'evento, erano funzionanti, non è vero che c'erano porte bloccate. Ma garantivano la sicurezza per 469 persone".

Il ragazzo è stato trasportato, insieme alla fidanzata sua coetanea all'ospedale di Torrette di Ancona. Altri testimoni hanno parlato di "un odore acre", mentre chi è arrivato più tardi al concerto ed era in attesa di entrare ha riferito di aver visto "ragazzi che tossivano e avevano problemi respiratori".

I precedenti: spray ai concerti, una banda per piccoli furti
La memoria è andata subito alla strage di piazza San Carlo, ma non è la prima volta che a un concerto viene spruzzato dello spray al peperoncino. Un precedente si è verificato proprio nei concerti di Sfera Ebbasta nelle Marche - a Senigallia, nel locale Mamamia - e gli inquirenti ora cercano di capire se ci siano collegamenti. Un altro caso è avvenuto a Torino a settembre. L'ipotesi è che lo spray venga usato come diversivo per piccoli furti. La 'banda dello spray al peperoncino' aveva colpito anche in occasione del concerto di Ghali, rapper italo-tunisino, sempre a Torino: in quell'occasione il concerto era stato sospeso del tutto.

Il trapper con oltre un milione e mezzo di follower
Il 26enne cantante di Cinisello Balsamo, il cui vero nome è Gionata Boschetti, è considerato uno dei fenomeni musicali del momento con oltre un milione e cinquecento mila follower solo su Instagram e il suo "Sfera Ebbasta - RockStar tour" sta registrando grandi successi ovunque. Il suo ultimo album "Rockstar" è doppio disco di platino. Ha affidato a Instagram il suo messaggio: "Sono profondamente addolorato per quello che è successo ieri sera a Corinaldo. Per quanto a poco possa servire, il mio affetto e il mio sostegno vanno alle famiglie delle vittime e a quelle dei feriti e proprio per rispetto di questi ultimi tutti gli impegni promozionali e gli instore dei prossimi giorni verranno cancellati", scrive il musicista. "E' difficile trovare le parole giuste per esprimere il rammarico e il dolore di queste tragedie - aggiunge - non voglio esprimere giudizi sui responsabili di tutto questo, vorrei solo che tutti quanti vi fermaste a pensare a quanto può essere pericoloso e stupido usare lo spray al peperoncino in una discoteca". "Un atto terroristico", lo descrive il musicista brindisino Giuseppe Plata, che, la notte scorsa, come Mc resident, era sul palco prima dell'esibizione di Sfera Ebbasta. "Lo dico perché buttare uno spray intossicante in una discoteca è terrorismo", spiega sulla sua pagina. "Oggi e per i prossimi giorni le mie uniche parole saranno di cordoglio e preghiera affinchè queste cose non accadano più".

"La Repubblica si batterà sempre in difesa della libertà di informazione, per i suoi lettori e per tutti coloro che hanno a cuore i principi della democrazia e della convivenza civile"




Discoteca Corinaldo, arrestati in 7 per la strage alla Lanterna Azzurra. I pm: "Rapine con spray e taser, incastrati da telepass e gps"
3 agosto 2019

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/0 ... ps/5366268

Prima del dj set del trapper Sfera Ebbasta nella discoteca in provincia di Ancona, i malviventi - fra i 19 e i 22 anni - aveva già rapinato 5 persone, fra cui uno dei soccorritori. Nelle settimane successive avevano evitato di utilizzare lo spray urticante per le loro "rapine sistematiche", preferendo l'utilizzo del taser. Secondo i magistrati restano le possibili responsabilità da parte di chi ha organizzato la sicurezza del locale. Il fenomeno delle bande dello spray è "inquietante" soprattutto nel centro nord

Una banda dedita “in maniera sistematica” alle rapine in discoteca con lo spray al peperoncino. Agivano in tutto il centro nord Italia. Uno dei tanti colpi è stato messo a segno anche a Disneyland Paris. Sei ragazzi fra i 19 e i 22 anni e un settimo uomo, un ricettatore, sono stati arrestati questa mattina nell’ambito dell’inchiesta sulla strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, vicino Ancona, in cui nella notte fra il 7 e l’8 dicembre scorsi, morirono cinque giovani e una madre 39enne. Quella sera il locale era tutto esaurito per il concerto con dj set del trapper Sfera Ebbasta, esibizione che poi non si è più tenuta. I giovani arrestati sono tutti residenti nella provincia di Modena e sono accusati di omicidio preterintenzionale e lesioni, mentre sul settimo pende solo il reato di associazione a delinquere, anche se i magistrati hanno documentato dei “contatti” con la banda nelle ore precedenti alla serata. “I concerti trap erano l’obiettivo principale del gruppo”, secondo gli inquirenti, perché “è più facile rubare ai ragazzini”.

I ragazzi in manette sono tutti del modenese. Si tratta di due 19enni residenti a San Prospero, un 21enne di origini marocchine e un 20enne residente a Bomporto, un 22enne nato a Tunisi e residente a Castelnuovo Rangone e un 19enne residente a San Cesario sul Panaro. Il presunto ricettatore è un 65enne residente a Castelfranco Emilia. Della banda, dicono gli investigatori, faceva parte anche un settimo ragazzo, un 19enne che però è morto nel corso delle indagini a seguito di un incidente stradale.

La banda criminale – Ad eseguire gli arresti i carabinieri su disposizione del gip di Ancona. L’indagine è stata condotta dal nucleo investigativo del Reparto operativo di Ancona, sotto la direzione della locale Procura. I membri della banda, due dei quali con precedenti per furto, sono accusati anche di lesioni personali ad altre 197 persone, per eventi verificatisi in seguito. E’ stato inoltre accertato che i giovani facevano parte di un gruppo criminale dedito a furti e rapine di monili in oro all’interno di discoteche del centro e Nord Italia. Gli inquirenti avrebbero ricondotto alla banda almeno 60 colpi in altrettanti locali disseminati in tutto il Paese.

“Un fenomeno inquietante”, l’hanno definito gli investigatori, che hanno documentato anche dei colpi portati a segno all’estero. La banda in questione, infatti, non sarebbe l’unica operante sul territorio nazionale. Nelle settimane successive alla strage, lo stesso gruppo avrebbe agito in altre occasioni ma senza lo spray per non destare sospetti: al contrario, sarebbe stato utilizzato un taser simile a quelli in dotazione alle polizie locali. “In 4 o 5 accerchiavano la vittima, ognuno aveva il suo ruolo”, raccontano gli inquirenti: “Poi una volta presa la refurtiva, la portavano subito fuori dal locale”.

“Soldi per vacanze e droga” – Tutti gli arrestati avevano “un tenore di vita alto nonostante il lavoro precario”, arrivando a guadagnare anche “15mila euro al mese” che poi “spendevano in beni di lusso, vacanze e droga”. Secondo quanto riferito, lo spray al peperoncino viene utilizzato dalla banda o come arma oppure per farsi spazio nella fuga. “Il gruppo criminale – è stato spiegato durante una conferenza stampa alla presenza della procuratrice capo di Ancona, Monica Garulli – è stato incastrato dalle intercettazioni e dall’analisi delle celle telefoniche“, ma anche dai passaggi Telepass e dai gps dei telefonini.

Sul tappo della bomboletta utilizzata quella sera, inoltre, sono state ritrovate “tracce biologiche“. E non a caso quella sera, prima del panico scatenato dalla sostanza urticante, “c’erano stati già 5 rapine e un furto“. Fra di loro “una delle persone che stava aiutando le vittime”. Non ci sarebbero invece collegamenti con il minorenne identificato il giorno successivo alla tragedia. “Vengono da un contesto familiare normalissimo”, spiega l’avvocato Gianluca Scalera che difende tre dei giovani. Con uno di loro, detenuto a Modena, ha già parlato ed “è sconvolto”. “Famiglie normalissime“, spiega all’Ansa il legale Pierfrancesco Rossi che difende altri due ragazzi.

L’inchiesta sulla sicurezza del locale – All’attenzione della Procura, dal dicembre scorso, ci sono anche le presunte carenze strutturali che, secondo i magistrati, potrebbero aver avuto un ruolo nella morte delle sei persone all’interno della discoteca. Secondo una perizia consegnata agli inquirenti nel maggio scorso, l’edificio non sarebbe stato “idoneo alla destinazione a locale di pubblico spettacolo ed è tale da non garantire, in caso di emergenza, le necessarie condizioni di sicurezza”. E gli stessi inquirenti hanno detto, oggi, che “l’assenza di presidi di sicurezza e le carenze del locale concorsero all’evento“, dicendosi dunque convinti di una corresponsabilità. “La capienza massima era stata ampiamente superata”, hanno ribadito i magistrati.

Diverse le irregolarità accertate: lo scivolo e la scala a ventaglio sono “privi di dispositivi di sicurezza” e il punto di raccolta è “inadeguato, privo di illuminazione e di idonee segnalazioni dell’uscita esterna”. E infatti, fra gli indagati per omicidio colposo plurimo e disastro colposo ci sono anche otto persone, ovvero componenti della commissione intercomunale di controllo che rilasciò i permessi, tra cui il primo cittadino di Corinaldo, Matteo Principi. Per l’ipotesi di omicidio colposo plurimo erano già state chiamata in causa 9 persone tra gestori, proprietari e un addetto alla sicurezza.

La reazione delle famiglie – “Ho sentito la famiglia di Benedetta per comunicare la notizia: provano un minimo di sollievo perché la macchina della giustizia sta andando nella direzione giusta per fare in modo che si arrivi a una giustizia concreta“, ha detto l’avvocato Irene Ciani, legale della famiglia di Benedetta Vitali, una delle giovanissime vittime della tragedia. “Finalmente si inizia a vedere qualcosa di concreto”, ha sottolineato l’avvocato ricordando la sofferenza della famiglia anche per il fatto che, a distanza di mesi, non c’erano state finora misure cautelari. “Come cittadino provo soddisfazione e conforto nel sapere che si faccia giustizia ma da padre questo non cambia nulla rispetto alla perdita di mia figlia”, ha riferito Fazio Fabini, papà di Emma, un’altra delle ragazzine che ha perso la vita quella sera.

Fra l’altro, la strage di Corinaldo, avvenuta nel dicembre scorso, non è l’unico episodio in cui bande di giovani hanno utilizzato spray al peperoncino provocando caos e tragedie. Il 3 giugno 2017 a Torino, in piazza San Carlo, durante la proiezione sul maxi schermo della finale di Champions tra la Juventus e il Real Madrid, i componenti di un altro gruppo di giovanissimi – anche in questo caso definito ‘banda dello spray‘ – sparsero del liquido tra la folla provocando caos e un fuggifuggi disperato di migliaia di persone. Nella calca, rimasero ferite oltre 1.500 persone e due morirono in seguito.
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Re: Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Messaggioda Berto » mar ago 02, 2022 8:34 am

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Re: Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Messaggioda Berto » mar ago 02, 2022 8:34 am

31)
Milano, donna accoltellata in pieno centro: fendenti alla gola con una bottiglia, è grave

Carmine Ranieri Guarino, Alessandro Gemme 12 agosto 2019

http://www.milanotoday.it/cronaca/accol ... ISeyhH7xVY

La vittima soccorsa dai medici

L'ha sorpresa alle spalle e l'ha buttata a terra. Poi ha spaccato una bottiglia e ha infierito con violenza su di lei, come testimoniano i cocci di vetro e l'enorme macchia di sangue che restano davanti all'ingresso del signorile condominio al civico 4.

Follia lunedì mattina in pieno centro a Milano, dove una donna di sessantaquattro anni è stata aggredita e accoltellata in Largo La Foppa. Pochi minuti dopo mezzogiorno, per cause ancora non chiare, la 64enne è stata strattonata da un uomo - un 31enne del Bangladesh, regolare e senza precedenti - che l'ha poi spinta a terra. Con la signora ferma sull'asfalto, lui sarebbe salito su di lei e l'avrebbe colpita più volte con un coccio di bottiglia, sferrandole dei violentissimi fendenti al collo, a un polso e alla spalla.
L'aggressore fermato dai passanti

A bloccarlo è stato un 45enne romano che aveva appena terminato un appuntamento di lavoro e stava andando verso la stazione Garibaldi per prendere il treno. L'uomo ha dato un calcio all'aggressore, che è poi stato circondato e bloccato da altri passanti prima di essere preso in carico dalla polizia.

A soccorrere per primi la donna, invece, sono stati un giovane italiano, una turista polacca, un turista olandese e una 36enne russa, Ola, che da tredici anni vive a Milano. La donna ha tamponato con la sua mano la ferita sulla gola della vittima, che ha perso moltissimo sangue. Visitata sul posto dagli equipaggi di un'ambulanza e un'auto medica, la 64enne è poi stata accompagnata in codice rosso al Niguarda, dove è entrata immediatamente in sala operatoria.
Video | La donna che ha soccorso per prima la vittima

La spesa e l'aggressione

Sembra, stando a quanto appreso, che la signora avesse appena fatto la spesa da Princi, dove aveva comprato il pane, e che stesse tornando a casa. Proprio in quel momento è finita nel mirino dell'aggressore, che ha spaccato la bottiglia e l'ha colpita, non è ancora chiaro se al termine di un tentativo di scippo o - come sembra - senza un reale motivo.

Quando è stato circondato e poi bloccato, il 31enne - che era uscito in mattinata dalla Questura dopo una verifica sui documenti - ha appoggiato la testa al muro ed è rimasto in silenzio. Gli agenti lo hanno prelevato e portato in Questura, dove è stato identificato e poi arrestato con l'accusa di tentato omicidio, anche se restano da accertare i motivi del suo folle "blitz".

Le coltellate in pieno centro

Un blitz le cui tracce sono rimaste a lungo sul pavè all'ingresso di un condominio nel cuore della città, a due passi da via della Moscova e dagli storici negozi e locali di corso Garibaldi, "tempio" della movida e delle serate meneghine, i cui dipendenti si sono fermati davanti al nastro della polizia che isola la scena del crimine.

Erano tutti spaventati, sotto shock. "Non è possibile, non era mai successa una cosa del genere", le parole ripetute più volte da una ragazza che lavora in un locale a due passi dal punto in cui la 64enne è stata quasi uccisa.
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Re: Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Messaggioda Berto » mar ago 02, 2022 8:35 am

32)
Aggressione in stazione a Lecco, senza motivo picchia due donne nel sottopasso

11 settembre 2019

https://video.corriere.it/milano/lecco- ... 7O2gY7Ccxg

Un 24enne del Togo ha prima spintonato una 18enne, poi gettato a terra una donna di 56 anni procurandole un lieve trauma cranico. Arrestato per lesioni | Corriere Tv

Prima ha spintonato con violenza una studentessa di 18 anni che scendeva dalle scale, facendola cadere a terra. Poi, dopo pochi istanti, ha colpito con un pugno in pieno volto una donna di 56 anni che stava percorrendo il sottopasso per andare a prendere il treno. L’ha lasciata a terra stordita e sanguinante e si è allontanato. La donna ha battuto la testa contro la parete e ha riportato un trauma cranico commotivo. Protagonista dell’aggressione un 24enne originario del Togo, che nella tarda mattinata di lunedì ha scatenato il panico alla stazione ferroviaria di Lecco. Senza alcun motivo, scegliendo a caso le sue vittime, l’uomo si è accanito sulle due donne. Le testimonianze dei pendolari e le telecamere di videosorveglianza presenti all’interno del sottopasso hanno consentito agli agenti della Polfer di identificare e fermare il giovane, arrestato nelle vicinanze della stazione: è privo del permesso di soggiorno e già noto alle forze dell’ordine. Non ha saputo spiegare le ragioni del suo gesto. L’arresto, per lesioni aggravate, è stato convalidato martedì in tribunale a Lecco. Sarà sottoposto a perizia psichiatrica; nel frattempo il giudice gli ha concesso gli arresti domiciliari. La 18enne e la 56enne ferite hanno riportato rispettivamente 10 e 30 giorni di prognosi.



Assolto il togolese che aggredì due donne senza motivo: incapace di intendere e di volere
Francesco Curridori - Ven, 11/10/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 67397.html

Il 24enne originario del Togo che lo scorso mese ha aggredito due donne nel sottopasso della stazione ferroviaria di Lecco è stato assolto perché incapace di intendere e di volere

Assolto perché incapace di intendere e volere. Il 24enne originario del Togo che lo scorso mese ha aggredito due donne nel sottopasso della stazione ferroviaria di Lecco sarà comunque costretto a trascorrere due anni in Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza), quella che prima veniva chiamato ospedale psichiatrico giudiziario.

Il togolese, in attesa di trovare una struttura che rispecchi queste caratteristiche, si legge sul quotidiano Il Giorno, resterà in carcere. L'episodio risale a un mese fa quando il 24enne ha spinto giù dalle scale del sottopassaggio della stazione ferroviaria una ragazza italiana di 18 anni e, poco dopo ha colpito con un pugno in faccia una signora di 56 anni. Il togolese, che aveva alle spalle diversi crimini, ha agito senza alcun motivo e noncurante delle telecamere a circuito chiuso che hanno registrato tutta la scena, ma oggi prima che venisse emesso il verdetto si è scusato con le sue vittime. Medesime scuse sono arrivate dai suoi genitori. Antonio Cianciola, cognato del togolese, sentito da Lecconews, ha parlato dello stato mentale del ragazzo:“Non è un problema che riguarda solo Manaf ma tutte le persone che soffrono un problema come il suo. Queste lacune diventano un problema sociale, non solo per la famiglia del paziente, ma anche per altre persone che ci vanno di mezzo, come è successo a queste due donne. Si insiste sulla sicurezza della stazione, ma nessuno sta affrontando il problema reale di quello che è accaduto”. L'aggressione del togolese aveva immediatamente ricordato quella compiuta a Milano l'11 maggio 2013 dal ghanese Adam Kabobo che aggredì quattro persone a sprangate e poi ne uccise altre tre a colpi di piccone. Il 37enne sta ora scontando 20 anni in quanto gli venne riconosciuto un vizio parziale di mente.
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Re: Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Messaggioda Berto » mar ago 02, 2022 8:35 am

33)
Botte fino a fratturare le ossa: la rapina choc di due stranieri

Federico Garau - Ven, 20/09/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... yr6o3QHM1E


Grazie alle immagini tratte da alcune videocamere di sorveglianza presenti nella zona della rapina, gli inquirenti hanno potuto incastrare i due responsabili: uno dei due, già noto alle forze dell'ordine, si trovava dietro alle sbarre per un reato simile

Sono stati finalmente incriminati a Reggio Calabria i due stranieri accusati di aver aggredito e rapinato un 48enne italiano durante lo scorso 20 marzo.

A dare esecuzione al provvedimento della locale Procura della Repubblica sono stati i carabinieri del comando stazione di Reggio Calabria Principale.

Il primo dei due responsabili, l'ivoriano di 28 anni Sangare Bangali, si trovava già in carcere proprio per un simile episodio commesso in città nei confronti di una donna lo scorso maggio. Il secondo, ovvero il 22enne guineano Mohamed Bashir Diallo, anch'egli un senza fissa dimora ma incensurato, è stato invece tratto in arresto dai militari nella mattinata di ieri.

Era stata la vittima, un reggino di 48 anni, a presentare denuncia per quanto gli era accaduto in pieno centro storico durante quella terribile notte del 20 marzo. Mentre si trovava ad un distributore automatico, l'uomo era stato raggiunto alle spalle dai due malviventi africani che lo avevano pedinato per un breve tratto di strada. Violenta l'aggressione nei suoi confronti, con colpi che avevano provocato fratture e lesioni di una certa entità.

Al pronto soccorso furono refertati 25 giorni di prognosi, salvo ulteriori complicazioni. Dopo le botte, i due rapinatori erano fuggiti col denaro ed il cellulare della vittima, prima di far perdere le proprie tracce.

Grazie alla visione delle immagini riprese da alcune videocamere di sorveglianza presenti in zona, gli inquirenti sono riusciti a risalire all'identità dei due responsabili. Non difficile da riconoscere, proprio per la lunga lista di precedenti alle sue spalle, l'ivoriano Sangare Bangali, che era già dietro le sbarre.
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Re: Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Messaggioda Berto » mar ago 02, 2022 8:36 am

34)
Accoltellato a caso da straniero davanti ai figli: ha il fegato lacerato

Gabriele Laganà - Dom, 29/09/2019

http://www.ilgiornale.it/news/milano/mi ... tlq_9Grzo0

L’uomo e i suoi due figli erano stati aggrediti in piazza Tirana a Milano da un 23enne marocchino con numerosi precedenti. La violenza per futili motivi

Forse solo il caso ha evitato che nel tardo pomeriggio del 3 settembre si compisse una terribile tragedia in piazza Tirana a Milano.

Un 23enne con cittadinanza italiana ma di origini marocchine, al culmine di una lite scaturita per futili motivi, ha aggredito con un coltello un uomo ed i suoi due figli di 21 e 22 anni.

Il balordo, in stato di alterazione psicofisica dovuta all'assunzione di alcol, non ha avuto esitazioni nello sferrare dei fendenti contro i 3 cittadini che passeggiavano tranquillamente in strada.

L'attacco con il coltello è andato a vuoto nei confronti dei ragazzi. Sorte diversa, invece, per il padre di 53 anni: colpito al fianco, ha riportato una lacerazione del fegato che i medici hanno giudicato guaribile in una quarantina di giorni. Anche se non versa in pericolo di vita, di certo l’uomo ricorderà per sempre quelle’atto di pura follia che poteva costargli davvero caro.

La vicenda ha avuto inizio in via Giambellino, zona Lorenteggio, a Milano quando l’esagitato si è avvicinato al 53enne ed ha appoggiato la mano sulla sua spalla. L’uomo, temendo ad un’azione criminale ai suoi danni, ha tentato di allontanare lo sconosciuto ricevendo in cambio un pugno in pieno volto che lo ha fatto cadere a terra.

In aiuto della vittima sono subito arrivati i due figli che hanno fatto da scudo al genitore e, poi, hanno dato il via ad una discussione terminata, però, senza particolari conseguenze per nessuno.

Tutto sembrava essersi concluso lì ed invece quello era solo il primo atto di una vicenda assurda che poteva finire in tragedia. I tre italiani si sono allontanati dirigendosi al centro del cortile di piazza Tirana. Qui, inaspettatamente, sono stati raggiunti dal 23enne che ha cercato di colpire i suoi avversari con un coltello.

I due ragazzi non hanno riportato ferite dai fendenti. Sorte peggiore per il padre, centrato al fianco destro dalla lama. L’uomo è stato soccorso ed accompagnato dai figli in ospedale ed ora è ricoverato al Policlinico in codice rosso con una prognosi di 40 giorni. Il fendente, infatti, gli ha provocato una profonda ferita all’addome con una lacerazione del fegato.

L’aggressore, dopo aver compiuto la sua criminale azione, si è allontanato in tutta fretta in direzione della Stazione San Cristoforo in compagnia della ragazza e di un connazionale, entrambi estranei ai fatti.

Una volta giunto nello scalo ferroviario, il terzetto aveva preso un treno per Mortara, in provincia di Pavia, sperando di far perdere le tracce.

Tentativo del tutto inutile. Le forze dell’ordine hanno subito avviato le indagini. Grazie alle telecamere di sorveglianza presenti nella zona, gli agenti sono riusciti a ricostruire le fasi della violenza e il successivo percorso di fuga.

Dalle immagini, inoltre, si vede il marocchino che uscire a petto nudo dalla stazione di Abbiategrasso. Gli investigatori della Mobile, dopo un attento lavoro, sono riusciti a identificare il fuggitivo, poi fermato nell’abitazione della mamma adottiva a Modena.

Il 23enne, con precedenti per furto, resistenza, percosse e ingiurie, è stato arrestato per lesioni gravi e porto d'armi in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Nell’abitazione della donna, le forze dell’ordine hanno anche trovato alcuni abiti e la borsa che il giovane aveva quando ha compiuto l’aggressione.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Messaggioda Berto » mar ago 02, 2022 8:36 am

35)
Nigeriano non vuole aspettare il turno: semina il panico al pronto soccorso

Federico Garau - Dom, 29/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... GGnE2Lg_14

Stufo di aspettare, lo straniero ha chiesto di essere visitato subito o di venire accompagnato a casa in ambulanza. Ricevuta la risposta negativa dei sanitari, ha dato in escandescenze, minacciando ed aggredendo gli operatori

Momenti di forte tensione al pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove un cittadino straniero in evidente stato di alterazione ha seminato il panico, aggredendo il personale sanitario e mettendo a soqquadro le sale del nosocomio.

Si tratta purtroppo dell'ennesimo caso di violenza nei confronti dei medici e degli infermieri della sopra citata struttura ospedaliera.

L'episodio, secondo quanto riferito dai quotidiani locali che hanno riportato la notizia, si è verificato nella notte fra il 23 ed il 24 dicembre scorsi. Arrivato in ospedale in ambulanza, l'extracomunitario, risultato poi essere un nigeriano, non versava in gravi condizioni, motivo per il quale era stato trasferito dalla barella del 118 ad una in dotazione del pronto soccorso e poi sistemato in una delle sale del triage adibite ad accogliere i pazienti in attesa di essere visitati dai medici di turno.

Una situazione, questa, assolutamente normale, ma in breve i sanitari del Goretti hanno dovuto loro malgrado affrontare la furia dell'africano. Stanco di aspettare, il soggetto ha infatti cominciato a protestare, chiedendo con insistenza di essere visitato subito.

Quando gli è stato risposto che per ricevere la consulenza di un medico era necessario rispettare l'ordine attribuito dagli infermieri del triage, il nigeriano ha dato letteralmente in escandescenze, chiedendo ancora una volta di essere visitato prima degli altri oppure di essere accompagnato a casa dagli stessi operatori del 118 che lo avevano portato in ospedale. Una pretesa a dir poco ingiustificata.

Cercando di tranquillizzare lo straniero, i sanitari hanno cercato di spiegargli che l'ambulanza è un mezzo utilizzato per le emergenze mediche, non certo una vettura da impiegare a suo piacimento. Se voleva tornare a casa, doveva farlo in un altro modo.

Tale risposta ha allora scatenato la furia del nigeriano, che ha iniziato a rivolgere esplicite minacce a medici e infermieri ed a mettere sottosopra i locali del pronto soccorso.

In breve si è scatenato il panico fra i pazienti in attesa, terrorizzati dal soggetto che, ormai fuori controllo, è riuscito anche a ferire alcuni sanitari.

Sul posto si sono quindi precipitati gli agenti della polizia di Stato, accorsi dopo le segnalazioni arrivate in centrale, che hanno provveduto ad immobilizzare il facinoroso.

Caricato sull'auto di servizio, l'esagitato africano è stato tradotto negli uffici della questura di Latina, dove si sono svolte le usuali pratiche di identificazione e di incriminazione.

Per lui, stando a quanto riferito dalla stampa locale, una semplice denuncia a piede libero.
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Re: Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Messaggioda Berto » mar ago 02, 2022 8:37 am

36)
Nigeriano sequestra commessa: la lega e la benda per stuprarla

Federico Garau - Dom, 29/12/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... q5VFkF6Lhc

Dopo dieci giorni di serrate indagini e ricerche, gli uomini della squadra mobile sono riusciti a far scattare le manette ai polsi del responsabile della rapina in pieno centro: fondamentale il racconto della 22enne, che fu allora salvata dal sopraggiungere di un cliente

Aveva rapinato una profumeria del centro storico di Modena, sottraendo merce e denaro in contanti dalla cassa e tentando poi anche di stuprare la giovane commessa presente nel negozio in quegli attimi terribili prima di darsi alla fuga, ma dopo una decina di giorni di indagini gli uomini della squadra mobile sono riusciti finalmente a catturarlo.

Si tratta di un nigeriano di 34 anni, pluripregiudicato oltre che clandestino sul territorio nazionale e destinatario di alcuni provvedimenti di espulsione ovviamente non ottemperati.

I fatti risalgono allo scorso martedì 17 dicembre, quando l'africano prese di mira la profumeria Vaccari in largo Garibaldi verso l'orario di apertura della stessa.

La giovane vittima, una commessa di 22 anni, fu immobilizzata e successivamente anche bendata dall'extracomunitario, che chiuse a chiave la porta dietro si sè prima di dedicarsi a mettere in atto i suoi propositi.

Dopo aver svuotato la cassa, impossessandosi di circa 2mila euro in contanti, e poi rubato il portafogli alla ragazza, lo straniero ha iniziato arraffare della merce dagli scaffali del negozio, riempiendo le due sacche che aveva portato con sè: circa 8mila euro il valore complessivo degli articoli di profumeria sottratti.

Non pago, il 34enne ha poi rivolto le proprie attenzioni sulla giovane commessa, minacciata a lungo con un coltello da cucina, che ha cercato di stuprare prima di venire casualmente interrotto da un cliente di passaggio. Notando il negozio aperto ma non vedendo nessuno all'interno, l'uomo aveva bussato, mettendo così in allarme il rapinatore, riuscito comunque ad allontanarsi con il maltolto.

Gli uomini della questura di Modena intervenirono prontamente, e riuscirono a ricavare preziosi possibili indizi sul responsabile, grazie ad alcune informazioni fornite dalla vittima ed al lavoro sul posto della scientifica.

La giovane, infatti, in un momento in cui aveva ancora il volto scoperto, era riuscita a individuare due oggetti toccati con sicurezza dal responsabile. Vale a dire il registratore di cassa (nella cui parte posteriore sono state rilevate le impronte di due dita dell'uomo) ed una scaletta spostata dallo stesso 34enne.

Isolate le impronte digitali del rapinatore, gli investigatori hanno potuto compararle con quelle presenti nella banca dati delle forze dell'ordine e quindi associarle all'identità ed alla foto del ricercato. Quest'ultimo, un nigeriano con una lunga lista di precedenti alle spalle e destinatario di più decreti di espulsione, è stato rintracciato in un'abitazione di via Paolo Ferrari occupata abusivamente da alcuni connazionali dello stesso che lo avevano ospitato nel suo soggiorno a Modena.

Disposta per lui la misura cautelare del carcere da parte del gip, il 34enne è stato tratto in arresto con l'accusa di rapina aggravata, sequestro di persona e tentata violenza sessuale. Dovrà rispondere anche di un furto avvenuto il giorno prima (16 dicembre) in un discount di via Vignolese.
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Re: Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Messaggioda Berto » mar ago 02, 2022 8:37 am

37)
La follia del maliano: tenta di strangolare il portiere dell'hotel

Gabriele Laganà - Mer, 05/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/napoli/f ... fmFSpVc65U

La violenza all’ingresso dell’hotel Romeo in via Cristoforo Colombo a Napoli. Il maliano di 28 anni con due coltelli ha ferito ad un spalla un addetto alla sicurezza. Un agente ha riportato una frattura

Un maliano di 28 anni è stato arrestato due notti fa a Napoli per duplice tentato omicidio.

Lo straniero ha prima aggredito il portiere dell'hotel Romeo e, successivamente, con due coltelli si è scagliato contro alcuni addetti alla vigilanza e due poliziotti che erano intervenuti per riportare l’ordine.

Gli uomini delle forze dell’ordine, dopo una accesa colluttazione, sono riusciti a fermare l’extracomunitario con lo spray al peperoncino e le fasce di contenimento in veltro. La violenza è divampata all'improvviso davanti all’albergo situato in via Cristoforo Colombo, non lontano dal porto. Il ragazzo, senza motivo, si è avvicinato all’addetto all'accoglienza e gli ha stretto le mani al collo, nel folle tentativo di strangolare il malcapitato. Fortunatamente per la vittima, alcuni addetti alla sicurezza si sono accorti di quanto stava accadendo e sono corsi in aiuto del portiere.

Alla vista dei vigilanti, il maliano è scappato. Ma gli uomini della sicurezza lo hanno inseguito fino in via De Gasperi. Qui, allertata da una segnalazione, è arrivata anche una pattuglia dell'Ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli. Gli agenti sono subito intervenuto per bloccare l’immigrato.

Quest’ultimo, però, invece di calmarsi ha continuato nella sua condotta violenta. Improvvisamente ha estratto due coltelli e, con l’intento di trovare una via di fuga, si è lanciato contro uno degli addetti alla vigilanza e lo ha ferito a una spalla. A quel punto, lo straniero è riuscito a scappare ma il suo tentativo è stato vanificato dai poliziotti che lo hanno inseguito fino al muro perimetrale della facoltà di Giurisprudenza di via Nuova Marina dove lo hanno bloccato.

L’extracomunitario, per sottrarsi al fermo, si è scagliato anche contro gli agenti che hanno faticato non poco per renderlo inoffensivo. Per fermare il maliano, i poliziotti sono stati costretti ad usare lo spray al peperoncino e le fasce di contenimento in velcro.

Il ragazzo è stato arrestato con le accuse di duplice tentato omicidio, lesioni, resistenza a Pubblico ufficiale, minacce aggravate, porto abusivo di coltelli e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. Il Questore di Napoli, Alessandro Giuliano, si è complimentato con la pattuglia che è riuscita a risolvere una intricata situazione:"Gli operatori dell'Ufficio Prevenzione Generale come in tante altre occasioni, hanno dato prova di coraggio, professionalità ed equilibrio". Uno dei poliziotti è rimasto ferito nello scontro. Condotto in ospedale, gli è stata diagnosticata una frattura.
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Re: Africani che uccidono, stuprano, derubano gli italiani

Messaggioda Berto » mar ago 02, 2022 8:37 am

38)
"Bastardi, controllate sempre me". E il marocchino sputa alla volante della polizia

Fabrizio Tenerelli - Mer, 22/05/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 99691.html

Il 24enne con precedenti per furto, rapina, spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. I fatti sono avvenuti a Imperia, durante un normalissimo controllo documentale

Avrebbe potuto andarsene via, salutando e sarebbe tutto finito lì. invece, non ha proprio resistito alla tentazione di insultare i poliziotti sputando contro il vetro della Volante, proprio mentre le loro strade si stavano dividendo.

Protagonista è un marocchino di 24 anni, con precedenti per furto, rapina, spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. I fatti sono avvenuti a Imperia, durante un normalissimo controllo documentale.

Dato il "curriculum" del giovane straniero, gli agenti gli hanno chiesto i documenti e malgrado l'atteggiamento piuttosto spavaldo e arrogante, una volta appurato che era tutto in regola, gli hanno riconsegnato la documentazione, salendo in auto per proseguire l'attività di controllo del territorio.

E' stato allora che il magrebino ha gridato "Bastardi, controllate sempre me". Subito dopo, si è affiancato alla Volante, sputando contro il finestrino. A quel punto i poliziotti sono scesi e, bloccando un tentativo di allontanamento, hanno condotto il ventiquattrenne in Questura, denunciandolo per oltraggio a pubblico ufficiale e vilipendio.

n provincia di Imperia sono sempre maggiori gli episodi legati alla criminalità straniera, soprattutto quelli di resistenza o violenza a pubblico ufficiale: non solo appartenenti alle forze dell'ordine, ma anche controllori degli autobus, aggrediti a suon di insulti e non di rado spintonati o presi a pugni.


Milano, arrestato lo "specialista" dei furti nei mercati

Nicola De Angelis - Gio, 23/05/2019

http://www.ilgiornale.it/news/milano/mi ... IVK3RQRXNc

Un 40enne marocchino è finito in manette avendo anche alle spalle numerosi precedenti penali. La polizia ha provveduto ad arrestarlo mentre "faceva la spesa" in un mercato: ovvero stava rubando cellulari e portafogli agli avventori

Si trovava al mercato in zona Vigentino a Milano quando è stato arrestato dagli agenti della polizia che stavano svolgendo semplice servizio di controllo tra le bancarelle.

Un quarantenne marocchino è finito nei guai dopo che è stato beccato a sfilare un cellulare dalla tasca di un 28enne italiano. È stato arrestato in flagranza di reato con l'accusa di furto aggravato. Inoltre, dopo una perquisizione al commissariato sono stati trovati altri tre cellulari nelle sue tasche. Il marocchino non era nuovo a questo genere di "prodezze". Il marocchino aveva già numerosi precedenti penali alle spalle ma nonostante ciò aveva la possibilità di aggirarsi liberamente per il mercato rionale di Vigentino si legge sul Milano Today.

La polizia successivamente ha formalizzato anche una denuncia per ricettazione visto che la sua merce veniva poi rivenduta quasi subito sullo stesso luogo dove veniva rubata. L'uomo, stando a quanto ricostruito dagli agenti, era definito un vero e prorpio "specialista" del borseggio.


La macelleria non è a norma, magrebino attacca militari con bombola di gas

Federico Garau - Sab, 19/10/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... bZV-zlrXL8

Lo straniero ha reagito in malo modo alla comunicazione del sequestro della sua macelleria, non in regola sia per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro che per le norme igienico-sanitarie: lievemente ferito un carabiniere

Grave episodio di aggressione ai danni dei carabinieri avvenuto ad Eboli (Salerno) durante la mattinata di ieri.

I militari della locale compagnia, unitamente ai colleghi del comando provinciale di Salerno ed al nucleo cinofili di Sarno, erano impegnati in un'operazione coordinata straordinaria di controllo del territorio. Le verifiche sono state effettuate nella zona di Eboli, in località Santa Cecilia ed a Campagna.

Nel corso della giornata, gli uomini dell'Arma si sono occupati anche di effettuare degli accertamenti su alcune attività commerciali, tra cui una macelleria collocata lungo la litoranea. L'esercizio commerciale, di proprietà di un 48enne marocchino, è stato sottoposto a sequestro, in quanto non conforme alle norme inerenti la sicurezza sul lavoro e quelle igienico-sanitarie.

Fin da subito ostile, il nordafricano ha perso completamente il controllo quando gli è stato comunicato l'esito delle verifiche e le decisioni prese dai carabinieri a riguardo. Strenua la resistenza opposta dallo straniero, che ha anche afferrato e brandito una bombola di gas contro i militari, aggredendoli e cercando di colpirli prima di venire fermato. Uno di essi è stato lievemente ferito nella concitazione di quegli attimi.

Il 48enne M.J. è stato quindi tratto in arresto e si trova ora ai domiciliari in attesa di giudizio direttissimo.



Arrestato a Padova un marocchino con venti nomi diversi

Accompagnato in Questura per l’identificazione, a carico di un cittadino straniero sono emersi 20 diversi alias relativi ad altrettante false generalità
23 Ottobre 2019

https://mattinopadova.gelocal.it/padova ... YtjNyYGDHA

PADOVA. Ieri pomeriggio nel corso di un controllo effettuato all’interno del Parco Europa, personale della volante del commissariato Stanga ha rintracciato Kamle Rochdi, marocchino di 28 anni sprovvisto di documenti.

Accompagnato in Questura per l’identificazione, a carico del cittadino straniero sono emersi 20 diversi alias relativi ad altrettante false generalità che lo stesso ha fornito alle forze dell’ordine nel corso dei numerosissimi controlli effettuati a suo carico fin dal 2008, anno a cui risalgono le prime denunce per reati inerenti gli stupefacenti, tutte nel territorio della Provincia di Padova e di Venezia.

Inoltre, a carico di Kamle Rochdi, scarcerato nello scorso mese di giugno dopo aver scontato un’altra pena per reati in materia di stupefacenti, è risultato un ordine di Esecuzione per la carcerazione relativo ad una condanna definitiva a un anno di reclusione e duemila euro di multa, sempre per spaccio di droga, relativa a fatti del 2008 quando ancora era minorenne.

Lo stesso è stato dunque arrestato e condotto in carcere.



Scafista senza scrupoli libero di rapinare arrestato a Milano
MARIANNA VAZZANZA
Milano, 23 maggio 2019

https://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/ ... -1.4606310

Un uomo pericoloso che, secondo chi conosce bene il suo profilo criminale, non si farebbe scrupoli a uccidere. Eppure era libero, in giro per Milano come se nulla fosse. I poliziotti del commissariato Greco diretto dal vicequestore Angelo De Simone lo hanno arrestato per rapina aggravata martedì mattina nella zona della stazione Centrale. «Dammi la borsa, altrimenti ti ammazzo», ha urlato a una donna brandendo una bottiglia di vetro. Ed è venuto a galla che su Ousman Dampha, 26 anni, gambiano, già pendeva un decreto di espulsione emesso dal prefetto di Catania il 24 novembre, punto d’arrivo di un’escalation di reati cominciata il 23 ottobre 2016 con il suo arrivo in Italia, quando fu arrestato con l’accusa di aver favorito l’ingresso di clandestini.

Secondo le indagini della Squadra Mobile di Catania, in collaborazione con la Guardia di Finanza e la Guardia costiera, Dampha era alla guida di un gommone a bordo del quale viaggiavano 190 persone tra cui tre donne, morte per asfissia a causa del sovraffollamento. Il 23 agosto del 2017 era stato indagato per furto in abitazione dalla polizia di Caltagirone. Il 28 febbraio 2018, i carabinieri di Catania lo avevano invece arrestato per spaccio di droga.

Altre due denunce sono arrivate dalla polizia di Caltagirone per evasione dai domiciliari dal centro Cara di Mineo (Catania) il 26 giugno e poi il 15 luglio 2018. Il decreto di espulsione è stato emesso il 24 novembre, dopo l’uscita dal carcere di Caltagirone. Fino allo scorso 21 dicembre Dampha risultava al Centro di permanenza per il rimpatrio di Palazzo San Gervasio, Potenza. Poi si sono perse le sue tracce. Presumibilmente deve essersi spostato a Milano. Martedì all’alba, poco prima delle 5, la polizia interviene in via Venini perché una donna di 48 anni dello Sri Lanka segnala di essere stata appena rapinata. Descrive il malvivente come un uomo centrafricano, con un cappotto color cammello, alto circa 180 centimetri, sui 25 anni, fuggito verso via Palestrina. Scatta la ricerca. La Volante lo individua in via Soperga e parte l’inseguimento, fino alla cattura tra piazza Luigi di Savoia e via Pergolesi. Lui, che ha una vistosa cicatrice allo zigomo destro, scalcia, cerca di divincolarsi e di mordere gli agenti prima di essere immobilizzato. All’arresto per rapina aggravata, si aggiunge quindi la denuncia per resistenza. Ora Ousman Dampha è dietro le sbarre. Ci resterà?
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