Nazionalità e cittadinanza non sono la stessa identica cosa
Inviato: gio feb 10, 2022 9:12 pm
3)
Affinché la cittadinanza coincida con la nazionalità o comunanza/fratellanza nazionale e cioè con il sentimento naturale di appartenenza e di fratellanza umana, di condivisione culturale e civile onde ridurre i conflitti (etnici, sociali, culturali, religiosi) e poter esercitare pienamente i diritti e i doveri civili e la sovranità politica senza discriminazioni e in modo paritario per tutti i cittadini dello stato e della nazione,
vi sarebbe la necessità di concepire e istituire due forme o casi diversi di cittadinanza:
1) un caso pieno e completo dei doveri e dei diritti civili e con la sovranità politica, da chiamarsi "cittadinanza nazionale primaria e attiva"; per i cittadini con la sola cittadinanza italiana;
2) un caso parziale e incompleto dei doveri e dei diritti civili e senza la sovranità politica da chiamarsi "cittadinanza internazionale secondaria e passiva"; per i cittadini con più cittadinanze che già hanno una cittadinanza nazionale originaria, diversa da quella italiana, nazione o paese nella quale esercitano già la loro sovranità politica.
Ciò andrebbe fatto per semplice necessità umana e dovere civico e diritto politico, onde garantire ai cittadini di nazionalità italiana o italiani che hanno la sola cittadinanza italiana e che costituiscono la stragrande maggioranza dei cittadini italiani, la piena uguaglianza nella sovranità politica senza discriminazione alcuna, discriminazione che vi sarebbe nel caso in cui cittadini con più cittadinanze possono esercitare la loro sovranità in più stati, in più paesi, in più nazioni.
La sovranità politica dei cittadini con più cittadinanze esercitata in più paesi discrimina i cittadini italiani con la sola cittadinanza italiana perché il peso o l'influenza dell'esercizio di più sovranità politiche esercitate in paesi diversi corrisponde minimo a un doppio voto poiché questi cittadini con più cittadinanze con il loro voto in altri paesi possono condizionare la politica italiana attraverso le relazioni politiche internazionali tra li stati con una incidenza di forza maggiore rispetto a quella esercitata dal cittadino italiano che ha la sola cittadinanza italiana.
L'integrazione piena e armonica degli stranieri non sarà mai possibile, nella maggior parte dei casi, fino a ché gli stranieri avranno la possibilità di avere e conservare la doppia o tripla cittadinanza con il diritto all'esercizio di più sovranità politiche oltre a quella italiana e diverse da quella italiana.
Agli stranieri che lo richiedono, lo maturano e lo meritano, andrebbe innanzi tutto concessa solo la sovranità secondaria passiva e solo nel caso in cui rinunciassero alle loro altre sovranità di cittadinanza politica si dovrebbe riconoscere e concedere la cittadinanza primaria attiva italiana.
L'esercizio della sovranità politica da parte di persone o cittadini stranieri con la doppia cittadinanza ha maggior peso e potere rispetto a quello delle persone o cittadini con la sola cittadinanza italiana, poiché il loro voto esercitato/espresso in più paesi o stati ha un'influenza maggiore del voto del cittadino con la sola sovranità politica italiana ed equivale un doppio voto che incidono l'uno direttamente e l'altro indirettamente sulla politica nazionale italiana. Il voto dello straniero con doppia cittadinanza, esercitato nel suo paese di origine influenza la politica italiana attraverso i rapporti internazionali bilaterali e attraverso le istituzioni e gli organismi internazionali a cui partecipano i loro paesi o stati come l'ONU, la FAO, la Banca Mondiale, l'OCSE, il Consiglio d'Europa, l'Unione Africana, la Corte internazionale di giustizia, l'OIC, i vari organismi sul commercio e sul clima, ecc. .
Ciò equivale a una discriminazione dei cittadini italiani dotati della sola cittadinanza italiana ed europea e viola vari articoli delle costituzioni dell'Italia e dell'Europa, in particolare gli articoli: 1, 2, 3
Costituzione italiana
https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione
Articolo 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Articolo 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Articolo 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici [cfr. art. 26].
Queste considerazioni valgono sia per la cittadinanza italiana che per quella europea e dovrebbero essere fatte valere nelle sedi internazionali.
I bambini degli stranieri emigrati e residenti in Italia che nascono in Italia, non nascono senza cittadinanza ma possiedono naturalmente ed acquisiscono automaticamente quella nazionale dei genitori.
Pertanto non si possono definire come persone descriminate o cittadini di seconda classe privati dei loro diritti politici perché possiedono naturalmente la loro cittadinanza nazionale ossia quella dei genitori.
Da adulti se cresciuti e viventi in maniera stabile in Italia e meritandola, potranno decidere se richiedere e ottenere anche la piena cittadinanza italiana ed europea (per i cittadini estraUE) con diritto di voto che dovrebbe essere concessa solo se rinunciassero a quella nazionale che già hanno e dove già possono esercitare già la loro sovranità politica.
Non dovrebbe essere mai concessa la cittadinanza ai clandestini che hanno violato le leggi italiane sull'immigrazione e abusato delle convenzioni sul soccorso in mare, sull'asilo politico e umanitario, violazioni e abusi effettuati con inganni, menzogne, truffe, ricatti, estorsioni, minacce, violenza.
Se vi è discriminazione questa riguarda i i cittadini nazionalmente italiani ed europei e i loro figli che nascono con la cittadinanza italo europea e che restando al loro paese non possono avere altre cittadinanze ove esrrcitare altre sovranità politiche aggiuntive e determinare così la politica taliana, europea e mondiale.
Affinché la cittadinanza coincida con la nazionalità o comunanza/fratellanza nazionale e cioè con il sentimento naturale di appartenenza e di fratellanza umana, di condivisione culturale e civile onde ridurre i conflitti (etnici, sociali, culturali, religiosi) e poter esercitare pienamente i diritti e i doveri civili e la sovranità politica senza discriminazioni e in modo paritario per tutti i cittadini dello stato e della nazione,
vi sarebbe la necessità di concepire e istituire due forme o casi diversi di cittadinanza:
1) un caso pieno e completo dei doveri e dei diritti civili e con la sovranità politica, da chiamarsi "cittadinanza nazionale primaria e attiva"; per i cittadini con la sola cittadinanza italiana;
2) un caso parziale e incompleto dei doveri e dei diritti civili e senza la sovranità politica da chiamarsi "cittadinanza internazionale secondaria e passiva"; per i cittadini con più cittadinanze che già hanno una cittadinanza nazionale originaria, diversa da quella italiana, nazione o paese nella quale esercitano già la loro sovranità politica.
Ciò andrebbe fatto per semplice necessità umana e dovere civico e diritto politico, onde garantire ai cittadini di nazionalità italiana o italiani che hanno la sola cittadinanza italiana e che costituiscono la stragrande maggioranza dei cittadini italiani, la piena uguaglianza nella sovranità politica senza discriminazione alcuna, discriminazione che vi sarebbe nel caso in cui cittadini con più cittadinanze possono esercitare la loro sovranità in più stati, in più paesi, in più nazioni.
La sovranità politica dei cittadini con più cittadinanze esercitata in più paesi discrimina i cittadini italiani con la sola cittadinanza italiana perché il peso o l'influenza dell'esercizio di più sovranità politiche esercitate in paesi diversi corrisponde minimo a un doppio voto poiché questi cittadini con più cittadinanze con il loro voto in altri paesi possono condizionare la politica italiana attraverso le relazioni politiche internazionali tra li stati con una incidenza di forza maggiore rispetto a quella esercitata dal cittadino italiano che ha la sola cittadinanza italiana.
L'integrazione piena e armonica degli stranieri non sarà mai possibile, nella maggior parte dei casi, fino a ché gli stranieri avranno la possibilità di avere e conservare la doppia o tripla cittadinanza con il diritto all'esercizio di più sovranità politiche oltre a quella italiana e diverse da quella italiana.
Agli stranieri che lo richiedono, lo maturano e lo meritano, andrebbe innanzi tutto concessa solo la sovranità secondaria passiva e solo nel caso in cui rinunciassero alle loro altre sovranità di cittadinanza politica si dovrebbe riconoscere e concedere la cittadinanza primaria attiva italiana.
L'esercizio della sovranità politica da parte di persone o cittadini stranieri con la doppia cittadinanza ha maggior peso e potere rispetto a quello delle persone o cittadini con la sola cittadinanza italiana, poiché il loro voto esercitato/espresso in più paesi o stati ha un'influenza maggiore del voto del cittadino con la sola sovranità politica italiana ed equivale un doppio voto che incidono l'uno direttamente e l'altro indirettamente sulla politica nazionale italiana. Il voto dello straniero con doppia cittadinanza, esercitato nel suo paese di origine influenza la politica italiana attraverso i rapporti internazionali bilaterali e attraverso le istituzioni e gli organismi internazionali a cui partecipano i loro paesi o stati come l'ONU, la FAO, la Banca Mondiale, l'OCSE, il Consiglio d'Europa, l'Unione Africana, la Corte internazionale di giustizia, l'OIC, i vari organismi sul commercio e sul clima, ecc. .
Ciò equivale a una discriminazione dei cittadini italiani dotati della sola cittadinanza italiana ed europea e viola vari articoli delle costituzioni dell'Italia e dell'Europa, in particolare gli articoli: 1, 2, 3
Costituzione italiana
https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione
Articolo 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.
Articolo 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.
Articolo 3
Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
Articolo 10
L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici [cfr. art. 26].
Queste considerazioni valgono sia per la cittadinanza italiana che per quella europea e dovrebbero essere fatte valere nelle sedi internazionali.
I bambini degli stranieri emigrati e residenti in Italia che nascono in Italia, non nascono senza cittadinanza ma possiedono naturalmente ed acquisiscono automaticamente quella nazionale dei genitori.
Pertanto non si possono definire come persone descriminate o cittadini di seconda classe privati dei loro diritti politici perché possiedono naturalmente la loro cittadinanza nazionale ossia quella dei genitori.
Da adulti se cresciuti e viventi in maniera stabile in Italia e meritandola, potranno decidere se richiedere e ottenere anche la piena cittadinanza italiana ed europea (per i cittadini estraUE) con diritto di voto che dovrebbe essere concessa solo se rinunciassero a quella nazionale che già hanno e dove già possono esercitare già la loro sovranità politica.
Non dovrebbe essere mai concessa la cittadinanza ai clandestini che hanno violato le leggi italiane sull'immigrazione e abusato delle convenzioni sul soccorso in mare, sull'asilo politico e umanitario, violazioni e abusi effettuati con inganni, menzogne, truffe, ricatti, estorsioni, minacce, violenza.
Se vi è discriminazione questa riguarda i i cittadini nazionalmente italiani ed europei e i loro figli che nascono con la cittadinanza italo europea e che restando al loro paese non possono avere altre cittadinanze ove esrrcitare altre sovranità politiche aggiuntive e determinare così la politica taliana, europea e mondiale.