Nazionalità e cittadinanza non sono la stessa identica cosa

Nazionalità e cittadinanza non sono la stessa identica cosa

Messaggioda Berto » gio feb 10, 2022 9:12 pm

3)
Affinché la cittadinanza coincida con la nazionalità o comunanza/fratellanza nazionale e cioè con il sentimento naturale di appartenenza e di fratellanza umana, di condivisione culturale e civile onde ridurre i conflitti (etnici, sociali, culturali, religiosi) e poter esercitare pienamente i diritti e i doveri civili e la sovranità politica senza discriminazioni e in modo paritario per tutti i cittadini dello stato e della nazione,
vi sarebbe la necessità di concepire e istituire due forme o casi diversi di cittadinanza:


1) un caso pieno e completo dei doveri e dei diritti civili e con la sovranità politica, da chiamarsi "cittadinanza nazionale primaria e attiva"; per i cittadini con la sola cittadinanza italiana;
2) un caso parziale e incompleto dei doveri e dei diritti civili e senza la sovranità politica da chiamarsi "cittadinanza internazionale secondaria e passiva"; per i cittadini con più cittadinanze che già hanno una cittadinanza nazionale originaria, diversa da quella italiana, nazione o paese nella quale esercitano già la loro sovranità politica.

Ciò andrebbe fatto per semplice necessità umana e dovere civico e diritto politico, onde garantire ai cittadini di nazionalità italiana o italiani che hanno la sola cittadinanza italiana e che costituiscono la stragrande maggioranza dei cittadini italiani, la piena uguaglianza nella sovranità politica senza discriminazione alcuna, discriminazione che vi sarebbe nel caso in cui cittadini con più cittadinanze possono esercitare la loro sovranità in più stati, in più paesi, in più nazioni.
La sovranità politica dei cittadini con più cittadinanze esercitata in più paesi discrimina i cittadini italiani con la sola cittadinanza italiana perché il peso o l'influenza dell'esercizio di più sovranità politiche esercitate in paesi diversi corrisponde minimo a un doppio voto poiché questi cittadini con più cittadinanze con il loro voto in altri paesi possono condizionare la politica italiana attraverso le relazioni politiche internazionali tra li stati con una incidenza di forza maggiore rispetto a quella esercitata dal cittadino italiano che ha la sola cittadinanza italiana.



L'integrazione piena e armonica degli stranieri non sarà mai possibile, nella maggior parte dei casi, fino a ché gli stranieri avranno la possibilità di avere e conservare la doppia o tripla cittadinanza con il diritto all'esercizio di più sovranità politiche oltre a quella italiana e diverse da quella italiana.

Agli stranieri che lo richiedono, lo maturano e lo meritano, andrebbe innanzi tutto concessa solo la sovranità secondaria passiva e solo nel caso in cui rinunciassero alle loro altre sovranità di cittadinanza politica si dovrebbe riconoscere e concedere la cittadinanza primaria attiva italiana.

L'esercizio della sovranità politica da parte di persone o cittadini stranieri con la doppia cittadinanza ha maggior peso e potere rispetto a quello delle persone o cittadini con la sola cittadinanza italiana, poiché il loro voto esercitato/espresso in più paesi o stati ha un'influenza maggiore del voto del cittadino con la sola sovranità politica italiana ed equivale un doppio voto che incidono l'uno direttamente e l'altro indirettamente sulla politica nazionale italiana. Il voto dello straniero con doppia cittadinanza, esercitato nel suo paese di origine influenza la politica italiana attraverso i rapporti internazionali bilaterali e attraverso le istituzioni e gli organismi internazionali a cui partecipano i loro paesi o stati come l'ONU, la FAO, la Banca Mondiale, l'OCSE, il Consiglio d'Europa, l'Unione Africana, la Corte internazionale di giustizia, l'OIC, i vari organismi sul commercio e sul clima, ecc. .
Ciò equivale a una discriminazione dei cittadini italiani dotati della sola cittadinanza italiana ed europea e viola vari articoli delle costituzioni dell'Italia e dell'Europa, in particolare gli articoli: 1, 2, 3

Costituzione italiana
https://www.senato.it/istituzione/la-costituzione

Articolo 1
L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro.
La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.


Articolo 2
La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.


Articolo 3

Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale [cfr. XIV] e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso [cfr. artt. 29 c. 2, 37 c. 1, 48 c. 1, 51 c. 1], di razza, di lingua [cfr. art. 6], di religione [cfr. artt. 8, 19], di opinioni politiche [cfr. art. 22], di condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.


Articolo 10

L'ordinamento giuridico italiano si conforma alle norme del diritto internazionale generalmente riconosciute.
La condizione giuridica dello straniero è regolata dalla legge in conformità delle norme e dei trattati internazionali.
Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Non è ammessa l'estradizione dello straniero per reati politici [cfr. art. 26].



Queste considerazioni valgono sia per la cittadinanza italiana che per quella europea e dovrebbero essere fatte valere nelle sedi internazionali.

I bambini degli stranieri emigrati e residenti in Italia che nascono in Italia, non nascono senza cittadinanza ma possiedono naturalmente ed acquisiscono automaticamente quella nazionale dei genitori.
Pertanto non si possono definire come persone descriminate o cittadini di seconda classe privati dei loro diritti politici perché possiedono naturalmente la loro cittadinanza nazionale ossia quella dei genitori.
Da adulti se cresciuti e viventi in maniera stabile in Italia e meritandola, potranno decidere se richiedere e ottenere anche la piena cittadinanza italiana ed europea (per i cittadini estraUE) con diritto di voto che dovrebbe essere concessa solo se rinunciassero a quella nazionale che già hanno e dove già possono esercitare già la loro sovranità politica.


Non dovrebbe essere mai concessa la cittadinanza ai clandestini che hanno violato le leggi italiane sull'immigrazione e abusato delle convenzioni sul soccorso in mare, sull'asilo politico e umanitario, violazioni e abusi effettuati con inganni, menzogne, truffe, ricatti, estorsioni, minacce, violenza.


Se vi è discriminazione questa riguarda i i cittadini nazionalmente italiani ed europei e i loro figli che nascono con la cittadinanza italo europea e che restando al loro paese non possono avere altre cittadinanze ove esrrcitare altre sovranità politiche aggiuntive e determinare così la politica taliana, europea e mondiale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Nazionalità e cittadinanza non sono la stessa identica c

Messaggioda Berto » gio feb 10, 2022 9:12 pm

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Re: Nazionalità e cittadinanza non sono la stessa identica c

Messaggioda Berto » gio feb 10, 2022 9:13 pm

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Nazionalità e cittadinanza non sono la stessa identica cosa

Messaggioda Berto » gio feb 10, 2022 9:13 pm

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Re: Nazionalità e cittadinanza non sono la stessa identica c

Messaggioda Berto » gio feb 10, 2022 9:14 pm

4)
Concessione, riconoscimento e revoca della cittadinanza agli stranieri
Perdita e revoca della cittadinanza italo europea (piena o parziale) acquisita dallo straniero già in possesso della sua cittadinanza nazionale.


Non dovrebbe essere riconosciuta e concessa alcuna cittadinanza allo straniero che si dovesse introdurre clandestinamente con la frode e l'inganno in territorio dello stato italiano e falsificando la sua identità, che dovesse delinquere, che dimostrasse mancanza di rispetto per gli italiani, la loro cultura, le loro tradizioni usi e costumi, la loro religione e le loro leggi e che costituisse un qualsiasi pericolo umano, sociale e politico.

A tali stranieri non dovrebbe nemmeno essere concesso alcun status di asilo o rifugio politico e umanitario e a quelli che fosse stato concesso o riconosciuto che si comportassero male dovrebbe essere revocato.


Nel caso in cui un cittadino straniero acquisisse la cittadinanza italo-europea piena ossia con sovranità politica,
la cui concessione sarebbe subordinata alla rinuncia all'esercizio della sovranità politica legata alla cittadinanza naturale o nazionale dello straniero,
questa verrebbe persa automaticamente nel caso di violazione di questa fondamentale condizione e il cittadino esercitasse il voto nel suo paese di origine;
e gli verrebbe revocata per indegnità nel caso di più violazioni criminali continuate non gravi o di una violazione grave contro il patrimonio, le persone, l'ordinamento dello stato, la convivenza civile, i diritti umani, civili e politici dei cittadini italiani e non e per tradimento della nazione italiana e del suo patto di fratellanza.


L'abuso del matrimonio per acquisire la cittadinanza in modo ingannevole e truffaldino dovrebbe essere punito con la non consessione e la perdita della cittadinanza come anche la fine della relazione coniugale per propria responsabilità e colpa nel caso di maltrattanti, doverose inadempienze coniugali e verso i figli e la famiglia, riprovevoli discriminazioni motivate da razzismo etnico-ideologico-religioso, separazione e divorzio entro i cinque/dieci anni.

La cittadinanza italiana ed europea piena o parziale non dovrebbe mai essere concessa a stranieri che costituiscono una minaccia, un pericolo e un danno umano, sociale, civile, economico e politico per gli italiani e gli europei.


Quali sono le ipotesi di perdita della cittadina italiana?
Il cittadino italiano può perdere la cittadinanza automaticamente o per rinuncia
.

http://www.trevisolavora.it/guidastrani ... egoria=141

Perdita automatica. La legge prevede la perdita automatica quando:
a) il cittadino italiano si arruola volontariamente nell'esercito di uno Stato estero o accetta un incarico pubblico presso uno Stato estero, o un ente pubblico estero, o un ente internazionale cui non partecipi l'Italia, nonostante gli venga espressamente vietato dal Governo italiano (art.12, comma 1, legge 5 febbraio 1992 n.91).
b) il cittadino italiano, durante lo stato di guerra con uno Stato estero, presta servizio militare o svolge un incarico pubblico o acquista la cittadinanza di quello Stato (art.12, comma 2, legge n.91/1992)
c) l'adottato in caso di revoca dell'adozione per fatto a lui imputabile, a condizione che sia in possesso di altra cittadinanza o la riacquisti (art.3, comma 3, legge n.91/1992).

Rinuncia. La legge prevede che possa rinunciare alla cittadinanza italiana:
a) il cittadino italiano che possieda anche la cittadinanza di un altro Paese e risieda o stabilisca la residenza all'estero, sempre che presenti all'autorità diplomatica o consolare italiana del Paese di residenza una dichiarazione di rinuncia alla cittadinanza italiana (art.11, legge n.91/1992) La perdita della cittadinanza italiana non consegue dunque automaticamente all'acquisto volontario di una cittadinanza straniera ed al trasferimento della residenza all'estero, salvo il caso di perdita automatica della cittadinanza in forza di accordi internazionali;
b) chi aveva acquistato la cittadinanza italiana a seguito dell'acquisto della stessa da parte del genitore, al compimento del diciottesimo anno e sempre che sia in possesso di un'altra cittadinanza e dichiari espressamente ( con dichiarazione resa all'Ufficiale di Stato Civile o alla Rappresentanza consolare all'estero) di voler rinunciare alla cittadinanza italiana (art.14, legge n.91/1992);
c) l'adottato, in caso di revoca dell'adozione intervenuta durante la maggiore età per fatto a lui non imputabile, a condizione che sia in possesso di altra cittadinanza o che la riacquisti e che dichiari di voler rinunciare entro un anno dalla revoca (art.3, comma 4, legge n.91/1992).

Revoca. L'art.10bis della legge n.91/1992 prevede che la cittadinanza italiana acquisita ai sensi degli articoli 4, comma 2, 5 e 9, è revocata in caso di condanna definitiva per i reati previsti:
a) dall'articolo 407, comma 2, lettera a), n. 4), del codice di procedura penale, che indica i delitti commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordinamento costituzionale per i quali la legge stabilisce la pena della reclusione non inferiore nel minimo a cinque anni o nel massimo a dieci anni. Tali delitti sono previsti dagli art. 270 terzo comma, 270 bis secondo comma e art. 306 secondo comma del codice penale;
b) dall'articolo 270-ter del codice penale che recita "Chiunque, fuori dei casi di concorso nel reato o di favoreggiamento, dà rifugio o fornisce vitto, ospitalità, mezzi di trasporto, strumenti di comunicazione a taluna delle persone che partecipano alle associazioni indicate negli articoli 270 e 270bis è punito con la reclusione fino a quattro anni. La pena è aumentata se l'assistenza è prestata continuativamente. Non è punibile chi commette il fatto in favore di un prossimo congiunto.";
c) dall'articolo 270-quinquies.2, del codice penale. che recita "Chiunque sottrae, distrugge, disperde, sopprime o deteriora beni o denaro, sottoposti a sequestro per prevenire il finanziamento delle condotte con finalità di terrorismo di cui all'articolo 270 sexies, è punito con la reclusione da due a sei anni e con la multa da euro 3.000 a euro 15.000."

La revoca della cittadinanza italiana è adottata con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro dell'interno, entro tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna per i reati sopra elencati.

L'acquisto della cittadinanza di un altro Paese comporta la perdita automatica di quella italiana?
A partire dal 16 agosto 1992 (data di entrata in vigore della legge n.91/1992), l'acquisto volontario della cittadinanza di un Paese estero e il trasferimento in tale Paese della residenza non comporta la perdita automatica della cittadinanza italiana essendo a tal fine necessaria una dichiarazione di volontà, salvo il caso in cui sia prevista in forza di accordi internazionali.

La denuncia da parte dello Stato italiano della Convenzione di Strasburgo del 1963 comporta che, a decorrere dal 4 giugno 2010, non sia più automatica la perdita della cittadinanza italiana per i cittadini che si naturalizzano nei Paesi firmatari della stessa (Circolare del Ministero dell'Interno del 28 ottobre 2009 n.14232). A seguito della denuncia anche di Svezia, Germania, Belgio, Francia e Lussemburgo, risultano attualmente firmatari l'Austria, la Danimarca, la Norvegia e i Paesi Bassi.


Rinuncia e revoca della cittadinanza
Disciplinato dalla Legge 91/1992 artt. 3 e 11

https://www.programmaintegra.it/wp/riso ... tadinanza/

La legge prevede la rinuncia alla cittadinanza italiana da parte del cittadino italiano in possesso della cittadinanza di un altro Paese e che risieda o stabilisca la propria residenza all’estero. L’interessato deve presentare istanza di rinuncia all’autorità diplomatica o consolare italiana nel Paese di residenza perchè l’acquisto volontario di una cittadinanza straniera e il trasferimento della residenza all’estero non producono la perdita automatica della cittadinanza italiana, salvo in forza di accordi internazionali. Può rinunciare alla cittadinanza anche il figlio minore di cittadini stranieri che hanno acquistato la cittadinanza italiana e che al compimento del diciottesimo anno, in possesso di altra cittadinanza, dichiari espressamente all’Ufficiale di stato civile o al console di voler rinunciare alla cittadinanza italiana.

L’ordinamento italiano prevede alcuni casi nei quali la cittadinanza italiana può essere revocata: qualora, a seguito dell’acquisto conseguente ad un provvedimento di adozione, quest’ultima sia revocato per fatto imputabile all’adottato minorenne, salvo che questi abbia un’altra cittadinanza o possa riacquistarla. Se la revoca avviene rispetto ad un maggiorenne, questi conserva la cittadinanza italiana salvo il diritto a rinunciarvi entro un anno dalla data della revoca;qualora il cittadino abbia svolto attività in contrasto con i doveri di fedeltà verso lo Stato (pubblico impiego o servizio militare presso uno Stato estero e non ottemperanza all’ordine del Governo italiano di lasciare la carica, l’impiego o il servizio; svolgimento del servizio militare, accettazione di impiego o carica pubblica e/o acquisto volontario di cittadinanza di uno Stato estero in guerra con l’Italia).

La cittadinanza italiana non può mai essere revocata per motivi politici.

Le istanze o dichiarazioni di elezione, acquisto, riacquisto, rinuncia o concessione della cittadinanza sono soggette al pagamento di un contributo di 200 euro.

ultimo aggiornamento: febbraio 2015


Si può togliere la cittadinanza italiana?

Massimo Coppin

https://www.laleggepertutti.it/499347_s ... a-italiana

Cittadinanza italiana: i casi di perdita, rinuncia e revoca.

Dal punto di vista puramente giuridico, la cittadinanza indica l’appartenenza di una persona a uno Stato – condizione dalla quale scaturiscono diritti e doveri – ma, in un’accezione più estesa, essa simboleggia il legame con una comunità.

La cittadinanza non costituisce un elemento preminente rispetto al riconoscimento e alla tutela dei diritti di natura privatistica, e ciò soprattutto in considerazione di quanto stabilito dall’art. 16 delle “Disposizioni sulla legge in generale”, ossia che lo straniero è ammesso a godere dei diritti civili attribuiti ai cittadini. Ben diversa è la situazione rispetto a fondamentali diritti (come il diritto di voto e quello di ricoprire uffici pubblici), nonché doveri (come il dovere di fedeltà nei confronti dello Stato) di carattere pubblicistico i quali, evidentemente, presuppongono il possesso della cittadinanza italiana.

Probabilmente, anche per questo motivo, il tema della cittadinanza – e, in particolare, dell’acquisto della stessa da parte delle persone immigrate che giungono sul nostro territorio – finisce periodicamente al centro del dibattito politico. Significativo, in tal senso, è il maggiore rilievo, nel discorso pubblico, della contrapposizione tra ius soli e ius sanguinis, i quali, come vedremo, rappresentano due diverse modalità di acquisto della cittadinanza italiana. Ma si può togliere la cittadinanza italiana?

In questo articolo, parleremo dei motivi che possono portare alla perdita dello status di cittadino italiano.

Procediamo con ordine.

Indice

1 Come si acquista la cittadinanza italiana?
2 Si può togliere la cittadinanza italiana?
3 Cittadinanza italiana: perdita, rinuncia e revoca

Come si acquista la cittadinanza italiana?

Il nostro ordinamento prevede tre criteri fondamentali per l’acquisto della cittadinanza:

lo ius sanguinis (secondo cui è cittadino italiano chi nasce da uno o da entrambi i genitori italiani). A questo criterio può essere ricondotta anche la fattispecie dell’adozione del minore straniero da parte di genitori italiani;
lo ius soli (in forza del quale acquisisce la cittadinanza italiana chi nasce nel territorio italiano, quando i genitori siano ignoti o apolidi oppure quando non abbia acquistato la cittadinanza dei propri genitori in base alla legge del loro Stato);
la volontà della persona che intende conseguire la cittadinanza. In questa ipotesi, l’interessato può chiedere la cittadinanza se possiede, alternativamente, requisiti come:
i legami di parentela con cittadini italiani;
la residenza ininterrotta in Italia per dieci anni (se si tratta di uno straniero) o cinque anni (nel caso dell’apolide);
l’avere prestato servizio, anche all’estero, alle dipendenze dello Stato italiano.

Si può togliere la cittadinanza italiana?

Le ipotesi di perdita della cittadinanza previste dal nostro ordinamento incontrano un limite fondamentale nella norma costituzionale per la quale nessuno può essere privato, per motivi politici, della capacità giuridica, della cittadinanza o del nome [1]. Lo scopo di questo principio è di evitare che si possa ripetere quanto accaduto durante il fascismo, quando alcuni oppositori del regime furono privati, per l’appunto, della cittadinanza, del diritto al nome nonché della capacità giuridica.

Inoltre, la Convenzione sulla riduzione dell’apolidia del 1961, che il nostro Parlamento ha ratificato soltanto nel 2015, prevede che uno Stato non possa revocare a un individuo la cittadinanza se, in conseguenza di tale misura, quest’ultimo si ritrovasse privo di qualsivoglia appartenenza burocratica e legislativa.

Tenendo ben presente, dunque, questi limiti di carattere costituzionale nonché derivanti dal diritto internazionale, vediamo in quali casi si può perdere la cittadinanza.
Cittadinanza italiana: perdita, rinuncia e revoca

La legge fondamentale sulla cittadinanza prevede tre ipotesi di perdita della cittadinanza, ossia:

la perdita automatica;
la rinuncia;
la revoca.

La perdita automatica della cittadinanza si verifica quando:

il cittadino italiano accetta un incarico pubblico presso uno Stato o un ente pubblico estero o un ente internazionale al quale l’Italia non partecipa oppure si arruola volontariamente nell’esercito di uno Stato estero;
il cittadino italiano, durante la guerra con un altro Stato, presta servizio militare o svolge un incarico pubblico presso quest’ultimo o ne acquista la cittadinanza;
colui che è divenuto cittadino per adozione, subisce la revoca della stessa per fatto a lui imputabile (come, per esempio, l’avere tentato di uccidere l’adottante).

Peraltro, mantiene la cittadinanza italiana colui che non ha (o non può riacquistare) la cittadinanza di un altro Stato.

Inoltre, l’acquisto della cittadinanza di un altro Stato non comporta automaticamente la perdita di quella italiana, essendo ammessa dalla legge la cosiddetta doppia cittadinanza.

La rinuncia, invece, è consentita al soggetto:

che sia cittadino di un altro Stato e abbia la residenza all’estero;
che, divenuto cittadino italiano per via della cittadinanza del genitore, da maggiorenne risulti in possesso di una diversa cittadinanza;
che, divenuto cittadino per adozione, se la sia vista revocare per fatto a lui non imputabile, a condizione:
che sia maggiorenne;
che abbia un’altra cittadinanza;
che dichiari espressamente la propria rinuncia entro un anno dalla revoca.

La revoca della cittadinanza italiana, in quanto legata alla commissione di particolari reati, è stata introdotta dal decreto Salvini [3]. In particolare, essa presuppone che il soggetto interessato abbia acquistato la cittadinanza dopo la nascita e sia stato successivamente condannato in via definitiva:

per un reato commesso per finalità di terrorismo o di eversione dell’ordinamento; costituzionale per il quale è prevista la pena della reclusione non inferiore a cinque anni nel minimo o a dieci anni nel massimo;
per assistenza agli associati nei reati di associazione sovversiva e di associazione con finalità di terrorismo o di eversione;
per il reato di sottrazione di beni o denaro sottoposti a sequestro.

La cittadinanza viene revocata con Decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del ministro dell’Interno entro tre anni dal passaggio in giudicato della sentenza di condanna.

Tale decreto è stato profondamente modificato dal Decreto Legge 130/2020, convertito nella Legge 173/2020, ma la previsione della revoca della cittadinanza italiana appena descritta è rimasta in vigore.

note

[1] Art. 22 Cost.

[2] L. 91/1992.

[3] Decreto Legge 113/2018.



Perdita della cittadinanza svizzera

Segreteria di Stato della migrazione

https://www.sem.admin.ch/sem/it/home/in ... rlust.html


Perdita della cittadinanza svizzera

La cittadinanza svizzera si può perdere per perenzione, svincolo dalla cittadinanza svizzera, annullamento della naturalizzazione o revoca della cittadinanza svizzera.


Perenzione

Il figlio nato all’estero da genitori dei quali uno almeno è svizzero perde per perenzione la cittadinanza svizzera se oltre a quella svizzera possiede anche un’altra cittadinanza e fino al compimento del suo 25° anno di età, non è stato notificato a un’autorità svizzera in patria o all’estero, non si è annunciato egli stesso o non ha dichiarato per iscritto di voler conservare la cittadinanza svizzera. Chi ha perso la cittadinanza svizzera per perenzione può, a determinate condizioni, chiedere la reintegrazione nella medesima.


Svincolo dalla cittadinanza svizzera

I cittadini svizzeri domiciliati all’estero che, oltre a quella svizzera, possiedono anche un’altra cittadinanza (o quest’ultima è stata loro assicurata) possono presentare alla competente rappresentanza svizzera all’estero una domanda di svincolo dalla cittadinanza svizzera. La domanda è trasmessa, per il tramite della Segreteria di Stato della migrazione SEM, all’autorità del Cantone di origine competente per lo svincolo dalla cittadinanza svizzera.


Annullamento della naturalizzazione in seguito a dichiarazioni false o occultamento di fatti essenziali

Chi ha ottenuto la cittadinanza con dichiarazioni false o in seguito all’occultamento di fatti essenziali rischia che la sua naturalizzazione sia annullata. L’annullamento è possibile entro otto anni dalla naturalizzazione. Una nuova domanda di naturalizzazione può essere presentata soltanto dopo la scadenza di un termine di due anni dal passaggio in giudicato dell’annullamento.


Revoca della cittadinanza svizzera

La cittadinanza svizzera può essere revocata a una persona con doppia cittadinanza la cui condotta è di grave pregiudizio agli interessi o alla buona reputazione della Svizzera. La revoca della cittadinanza svizzera è tuttavia presa in considerazione soltanto in casi gravi, ad esempio nel caso di crimini di guerra o terrorismo.



Un caso con tre cittadinanze: tedesca, statunitense e neozelandese.


Peter Andreas Thiel (Francoforte sul Meno, 11 ottobre 1967) è un imprenditore statunitense di origine tedesca.
https://it.wikipedia.org/wiki/Peter_Thiel
Cofondatore di PayPal, è considerato una delle persone più ricche del mondo secondo Forbes 400 (occupa il 315º posto con un patrimonio nel 2018 di 2,5 miliardi di dollari) e uno dei pochi miliardari a essersi dichiarato apertamente gay. È uno dei primi investitori esterni di Facebook. Oltre alla cittadinanza degli Stati Uniti, Thiel conserva quella tedesca per ascendenza ed è cittadino della Nuova Zelanda dal 2011.

Appartenente al Partito Libertario, ha appoggiato Ron Paul alle elezioni presidenziali statunitensi del 2008 e Mitt Romney a quelle del 2012. Membro del comitato direttivo del gruppo Bilderberg, nel 2016 ha appoggiato la candidatura di Carly Fiorina nella campagna per le primarie presidenziali del Partito Repubblicano, ma - dopo l'esclusione di Fiorina - è diventato sostenitore di Donald Trump, partecipando anche alla Convention del Partito Repubblicano di luglio, dove, come delegato della California, ha preso la parola in un discorso in cui si dichiara «fiero di essere gay» e, al contempo, «fiero di essere repubblicano», aggiungendo che, secondo lui, l'America era in declino perché aveva perso di vista i grandi problemi. Il 15 ottobre 2016 Thiel annuncia una donazione di 1,25 milioni di dollari a sostegno della campagna presidenziale di Trump. Dopo l'elezione di Trump, è stato nominato membro della sua squadra di transizione dell'amministrazione Trump.
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Messaggioda Berto » gio feb 10, 2022 9:14 pm

Olanda, il primo caso: via la cittadinanza a chi compie atti di terrorismo islamico
24 Agosto 2017

http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... ico--.html


Chi compie atti terroristici sarà privato della cittadinanza. Una misura che l'ex presidente francese François Hollande aveva annunciato ma che si era arenata ostacolata dal Parlamento. Chi è passato dalle (belle) parole ai fatti è stata invece l'Olanda.

Lo stato nordeuropeo ha fatto approvare una legge sul tema. Passata in sordina, è diventata ufficiale lo scorso marzo e ieri, per la prima volta, l' ha effettivamente applicata. Il ministro dell' Interno Stefan Blok ha l'ha annunciato senza comunicare l'identità del terrorista.

Quello che si sa - come si legge su Il Giornale - è che si tratta di un jihadista che ha ricevuto una condanna in contumacia, dal momento che si trova all'estero. Blok ha soltanto confermato che al momento l' uomo privato della cittadinanza si trova certamente nei territori controllati dal sedicente Stato Islamico, in Siria o in Iraq.

Questa misura comporta l'impossibilità, per l'uomo, di fare ritorno nei Paesi Bassi senza il possesso della cittadinanza. "Con questa legge qualsiasi diritto legato alla cittadinanza si perde", ha chiarito il ministro Blok. Il ministro ha anche precisato che la legge può essere applicata soltanto alle persone in possesso di doppia cittadinanza, non essendo considerato ammissibile di ridurre qualcuno nella condizione di apolidia.
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Messaggioda Berto » gio feb 10, 2022 9:14 pm

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Messaggioda Berto » gio feb 10, 2022 9:16 pm

5)
Il caso di Lorena Cesarini e altri più o meno analoghi

Lorella Cesarini ha due nazionalità (o due mezze nazionalità senegalese da parte della madre e italiana da parte del padre) e due cittadinanze (senegalese della madre e perché nata in Senegal e italiana del padre).
È una meticcia mulatta e in ciò non vi è nulla di male.


Meticcio
https://www.treccani.it/vocabolario/meticcio/
metìccio (ant. mestìccio, mestizzo o mestizo) s. m. (f. -a) e agg. [lat. tardo mixtīcius, der. di mixtus, part. pass. di miscēre «mescolare» (propr. «misto di colore bianco e nero»), influenzato successivamente dal fr. métis; le varianti ant. mestizo o mestizzo sono dallo spagn. mestizo, che ha lo stesso etimo] (pl. f. -ce). – 1. In antropologia fisica, individuo nato da genitori appartenenti a popolazioni antropologicamente diverse. 2. In zootecnia, ibrido tra individui di razza diversa. 3. Raro in senso estens. e fig., come sinon. generico di bastardo.

Mulatto
https://it.wikipedia.org/wiki/Mulatto
Con il termine mulatto (dallo spagnolo e portoghese mulato) venivano definiti in origine, nell'America latina, gli individui che nascevano dall'unione fra i conquistadores o coloni europei tipicamente spagnoli e portoghesi e le popolazioni deportate dall'Africa come schiavi. Per estensione il termine mulatto indica una qualsiasi persona nata da un genitore bianco e un genitore nero.
Attualmente in diversi Paesi i mulatti vengono considerati un'etnia a sé stante, con peculiarità proprie non attribuibili né alla cultura africana né a quella europea.
Il termine risale al XVI secolo e deriva dallo spagnolo mulato, che fa riferimento al mulo (chiamato in spagnolo mula o mulo) in quanto animale ibrido.
Oggi il termine è in genere considerato antiquato e offensivo.


"Scopro di non essere italiana": i messaggi choc alla Cesarini
Novella Toloni
2 Febbraio 2022

https://www.ilgiornale.it/news/spettaco ... 1643837395

In apertura di serata l'attrice ha fatto un monologo sul razzismo, raccontando un episodio del quale è stata vittima proprio per la sua presenza a Sanremo. Ma le sue parole hanno diviso i social
"Scopro di non essere italiana": i messaggi choc alla Cesarini

L'arrivo sul palco della seconda co-conduttrice del festival di Sanremo è stato nel segno della riflessione. Lorena Cesarini, attrice italo-senegalese protagonista della serie Suburra, ha parlato di razzismo nel suo esordio sanremese, invitando pubblico e telespettatori a riflettere su quanto accadutole subito dopo l'annuncio della sua partecipazione al Festival.

"A scuola e all'università non avevo mai subito razzismo, mi sono sempre considerata una normale ragazza italiana - ha esordito un po' impacciata la Cesarini - e ora a 34 anni scopro che non è vero che sono un'italiana come tante, che resto una nera". Nonostante l'evidente imbarazzo per l'emozione di calcare l'importante palco dell'Ariston, Lorena ha raccontato dei messaggi di odio ricevuti sui social network dopo l'annuncio fatto da Amadeus al Tg1 sulla sua partecipazione come co-conduttrice.

Con la voce rotta dall'emozione l'attrice ha ricordato alcune delle frasi ricevute, che il pubblico ha potuto leggere sul maxi schermo: "Non se lo merita, l'hanno chiamata perché è nera", "E' arrivata l'extracomunitaria", "L'hanno chiamata per lavare le scale e annaffiare i fiori". E da qui è partito il suo lento monologo tra lacrime, lunghe pause di imbarazzo e tentennamenti, che hanno portato il suo intervento oltre i tempi stabiliti dalla scaletta.

"Nessuno prima aveva sentito l'urgenza di dirmi queste cose - ha detto Lorena Cesarini tra le lacrime - ma da quando Amadeus mi ha chiamato ho scoperto che evidentemente il colore della pelle è ancora un problema". Nonostante dal pubblico qualcuno abbia provato a farle superare l'imbarazzo della scena con un "sei bellissima", l'attrice è apparsa più volte in difficoltà e questo ha prolungato notevolmente il suo intervento, che si è concluso con una lunga citazione tratta dal libro Il razzismo spiegato a mia figlia di Tahar Ben Jelloun.

La Cesarini ha ammesso di avere cercato una risposta alle azioni degli hater nell'opera dello scrittore marocchino e nel finale ha abbracciato Amadeus prima di lasciare il palco alla musica, rimasta ai margini della seconda serata del Festival fino alle 21.30. Come era prevedibile, l'intervento di Lorena Cesarini ha diviso il popolo dei social tra chi ha apprezzato la sua riflessione e chi, invece, si è scagliato contro l'attrice. Critiche e pensieri che hanno visto protagonisti anche Rula Jebreal a Mario Adinolfi.

Alberto Pento
La questione della contestazione sulla sua identità itaiana nasce da una imprecisione, omissione, negazione iniziale o di fondo che lei stessa alimenta omettendo di dire che è anche senegalese, prima come identità etnica naturale e nazionale poi come identità politica relativa alla cittadinanza nazionale senegalese.
Il problema si supera e la questione si risolve semplicemente dicendo la verità, come stanno naturalmente le cose che lei è senegalese da parte di madre e italiana da parte di padre, e sia come nazionalità che come cittadinanza e bianca e nera insieme.
Il meticciato è il modo naturale con cui si mescolano gli esseri umani, le razze, le etnie, le nazionalità, da sempre sulla terra, non vi è nulla di male ed è la cosa più naturale del mondo.

Lei dovrebbe dire semplicemente: sono italiana e senegalese e nessuno avrebbe nulla da ridire e da contestare perché è la innegabile e naturale verità.
Lei non dovrebbe negare/omettere ciò che è evidente che è anche senegalese oltre che italiana.


Non si capisce come possa non avere la cittadinanza senegalese se è nata da madre senegalese in Senegal?

Lorena Cesarini origini: la bellissima storia d'amore dei genitori
I dettagli della vita privata della co-conduttrice di Amadeus al Festival di Sanremo 2022
Antonella Latilla
2 Febbraio 2022

https://www.gossipetv.com/lorena-cesari ... ori-572317

Lorena Cesarini è la prima italiana di colore a condurre il Festival di Sanremo. Una grande occasione per l’attrice, che fino ad oggi ha recitato in diverse fiction e film. Un assaggio di popolarità è arrivato nel 2017, nel ruolo di Isabel in Suburra-La serie su Netflix. Il suo sguardo e il suo sorriso avevano fatto capitolare nella trama il temibile Aureliano, alias Alessandro Borghi.

Lorena Cesarini è stata scelta da Amadeus, direttore artistico e conduttore di Sanremo 2022, per la sua energia e vitalità. Un riconoscimento importante per la giovane, che fin da bambina sentiva che il mondo dello spettacolo era il suo mondo.

Lorena, 34 anni, è nata a Dakar, la capitale del Senegal, da papà italiano e mamma senegalese. I due – come raccontato dalla Cesarini in alcune interviste – si sono conosciuti nei primi anni Ottanta a Roma. Un colpo di fulmine per il padre dell’attrice, che ha subito fatto il possibile per conquistare quella donna così affascinante.

La storia d’amore ha spiccato il volo e nel 1987 è nata Lorena. I genitori dell’interprete hanno deciso di far nascere la ragazza in Africa per darle la possibilità di avere la doppia cittadinanza, italiana e senegalese. Ora, però, Lorena ha solo quella italiana: i suo genitori sono infatti rientrati a Roma quando lei aveva appena tre mesi di vita.

Una storia d’amore bella e intensa, quella dei genitori di Lorena Cesarini, rovinata da una terribile tragedia: il padre è morto quando l’attrice aveva solo dodici anni. Un dramma per Lorena, che è andata avanti con il sostegno della madre Germaine, che l’ha cresciuta e l’ha aiutata negli studi.

Forse non tutti sanno che la Cesarini è laureata in Storia contemporanea con il massimo dei voti. Lorena ha portato a termini gli studi con tanta forza di volontà e molteplici sacrifici: di giorno lavorava all’Archivio Centrale dello Stato mentre la sera era impegnata come cameriera.

Lorena ha ammesso che le sarebbe piaciuto intraprendere la carriera accademica se non avesse poi iniziato a recitare. Il debutto sul grande schermo è arrivato nel 2014, dopo aver brillantemente superato il provino per il film di Zoro Arance e martello.

Da segnalare, inoltre, che da diversi anni Lorena Cesarini è felicemente fidanzata: è legata ad un ragazzo napoletano che non fa parte dello showbiz e che delizia la sua dolce metà con tanti manicaretti. La co-conduttrice di Sanremo 2022 ha infatti rivelato di non saper cucinare.


Cittadinanza senegalese
Avv. Angelo Massaro Avvocato esperto in problematiche dell'immigrazione e diritto di cittadinanza
Come si diventa cittadino senegalese ?

https://www.cittadinanza.biz/cittadinanza-senegalese/

Ci sono quattro modi di acquisto della nazionalità senegalese :
Per diritto di sangue, quindi da genitori senegalesi (ius sanguinis) ;
Per nascita sul territorio (jus soli) ;
Per matrimonio con senegalese ;
Per decreto del Presidente della Repubblica.

Cittadinanza senegalese per decreto
L’ acquisto della cittadinanza può essere fatto per decreto per qualsiasi straniero che ha vissuto in Senegal.
Chi può acquistare la cittadinanza senegalese per decreto ?
Tutti gli stranieri di età compresa tra 18 anni e più che hanno vissuto in Senegal : in generale per almeno 10 anni ;
Per 5 anni se ha sposato un senegalese ;
Per 5 anni con deroga.
Ius sanguinis

Optare per la cittadinanza senegalese
Chiunque di età compresa tra 18 e 25 anni, nato da un padre straniero e madre senegalese, può optare per la nazionalità senegalese.
Matrimonio con senegalese

Articolo 7 della legge di nazionalità senegalese (legge n° 70-31 del 13 ottobre 1970)

Una donna straniera che sposa un senegalese acquisisce la nazionalità senegalese, al momento della celebrazione del matrimonio, soggetta al governo di opporsi con decreto per un periodo di un anno, il punto di partenza è fissato a paragrafo 7 del presente articolo


Tuttavia, se la legge permette di mantenere la sua nazionalità, la donna straniera ha il diritto prima del matrimonio, di rinunciare alla nazionalità senegalese.

Se il matrimonio si celebra in Senegal, questa opzione deve essere esercitata davanti al giudice di pace la cui giurisdizione il matrimonio deve essere celebrato.

Questa opzione deve, se il matrimonio è stato celebrato all’estero, essere sottoposta alle autorità Consolari senegalese.

In quel paese, le autorità di cui sopra devono informare immediatamente il Ministro della Giustizia.
In caso di opposizione del Governo, il richiedente è considerato come mai acquisita la nazionalità senegalese.

Divieto doppia cittadinanza
Perde la nazionalità senegalese il maggiorenne senegalese che acquista volontariamente la nazionalità straniera (articolo 18 legge n° 61-10 del 1961).


Rinunciare alla nazionalità senegalese
La rinuncia della cittadinanza senegalese può essere concesso a qualsiasi cittadino senegalese che sposa uno straniero la cui legge nazionale consente di prendere la nazionalità del coniuge e allo stesso tempo obbliga a rinunciare alla propria cittadinanza di origine.

Approfondimento : legge di cittadinanza senegalese del 1961 (con le modifiche del 1970)



La cittadinanza senegalese

Angelo Massaro
1 Settembre 2017

http://www.teranga.it/la-cittadinanza-senegalese/

Cittadinanza per discendenza / filiazione: “Iure sanguinis”
è cittadino senegalese per nascita il figlio di padre o madre cittadini senegalesi.
Documenti da fornire:
Domanda indirizzata al Presidente del Tribunale Dipartimentale del luogo di residenza
Estratto di nascita o la CIN del genitore senegalese
Estratto di nascita del richiedente
Certificato di residenza del richiedente



Richiedere la cittadinanza senegalese

La cittadinanza senegalese può essere richiesta presso i tribunali dipartimentali del luogo di residenza. Per più informazioni: rivolgersi alla “Direction des Affaires civiles et du sceau” du Ministère de la Justice


Cittadinanza per matrimonio

Il/la coniuge straniero/a può acquistare la cittadinanza senegalese per matrimonio su domanda, in presenza dei seguenti requisiti,
Cinque anni dopo la celebrazione del matrimonio.
Documenti da fornire:
Domanda indirizzata al Presidente del Tribunale Dipartimentale del luogo di residenza
Copia letterale dell’atto di matrimonio (se il matrimonio è stato celebrato all’estero, esso deve essere trascritto nei registri di stato civile della rappresentanza diplomatica o consolare del Senegal)
Certificato di cittadinanza del/la coniuge
Copia letterale dell’atto di nascita del/la coniuge
Attestato della non rinuncia alla nazionalità senegalese.



Cittadinanza per discendenza / filiazione: “Iure sanguinis”
è cittadino senegalese per nascita il figlio di padre o madre cittadini senegalesi.
Documenti da fornire:
Domanda indirizzata al Presidente del Tribunale Dipartimentale del luogo di residenza
Estratto di nascita o la CIN del genitore senegalese
Estratto di nascita del richiedente
Certificato di residenza del richiedente




Cittadinanza per naturalizzazione dei genitori

Domanda indirizzata al Presidente del Tribunale Dipartimentale del luogo di residenza del richiedente
Estratto o copia letterale di nascita del bambino
Certificato di cittadinanza del padre o della madre
Certificato di residenza del richiedente

Cittadinanza per naturalizzazione

Riservata alle persone che non possono acquistare la cittadinanza nelle condizioni citate qui sopra.
Essere residente oppure aver soggiornato in Senegal per almeno per 10 anni.
Essere di buona condotta
Non aver mai avuto condanne
Essere sano di mente
Essere riconosciuto robusto di costituzione fisica, di non essere a carico dello Stato del Senegal, né di costituire un pericolo per la comunità.
Di non essere oggetto di espulsione o di divieto di soggiorno. Punto non esigibile per irifiugiati

Ius soli senegalese

Per acquisto: “Ius soli” per nascita sul territorio in alcuni casi
Doppia cittadinanza

Possibilità della doppia cittadinanza
Certificato di cittadinanza, rilascio copia

Dopo il rilascio del certificato di cittadinanza, in caso di furto o di smarrimento, rivolgersi al Tribunale de la giurisdizione che ha rilasciato tale certificato per ottenerne una copia



È anche italiana perché è figlia naturale di un italiano ed anche non solo nerastra ma anche biancastra come il padre.



"Montatura". Cosa ha detto la Cesarini solo 6 giorni fa
Francesca Galici
4 Febbraio 2022
Prima del Festival, Lorena Cesarini definiva "montatura" le accuse di odio razziale per i commenti social ma all'Ariston qualcosa è cambiato

https://www.ilgiornale.it/news/spettaco ... 1643972271

Lorena Cesarini è stata la co-conduttrice di Amadeus durante la seconda serata del festival di Sanremo. L'attrice nata a Dakar da padre italiano e madre senegalese vive in Italia da quando ha 3 mesi. Si è presentata con le lacrime agli occhi per l'emozione di essere stata chiamata da Amades e ha pianto ancora durante il suo monologo, durante il quale ha parlato di razzismo. Ma qualcosa non torna in questo racconto e a farlo notare è l'Huffington post, che senza scavare troppo nel passato è andato a pescare le dichiarazioni rilasciate dall'attrice al settimanale Oggi solo una settimana prima dell'inizio del Festival.

Sul palco, Lorena Cesarini ha spiegato di non aver mai subito razzismo durante la gioventù, né a scuola e nemmeno all'università. Dopo l'annuncio di Amadeus, però, "scopro che non è vero che sono un'italiana come tante, che resto una nera". Questo sulla base dei messaggi ricevuti suoi social quando il grande pubblico è venuto a conoscenza delle scelte del conduttore per il suo Festival: "Nessuno prima aveva sentito l'urgenza di dirmelo, da quando Amadeus mi ha chiamato ho scoperto che evidentemente il colore della pelle è ancora un problema".

L'attrice di Suburra ha poi aggiunto: "Un pochino all'inizio ci sono rimasta male, poi mi sono anche arrabbiata, poi mi è passata. Ma mi è rimasta dentro una domanda: perché? Perché c'è chi si indigna per la mia presenza su questo palco, perché c'è gente che ha problemi con il mio colore della pelle". Tutto questo accadeva il 2 febbraio, durante la seconda serata del festival di Sanremo. Facendo un passo indietro e tornando al settimanale Oggi uscito in edicola lo scorso 27 gennaio, le dichiarazioni rese dall'attrice erano state diverse.

Al settimanale, infatti, Lorena Cesarini ha dichiarato: "E vabbè... Ma parlare di odio razziale per un paio di post mi sembra una montatura. Vivo in Italia da quando ho tre mesi, la mia italianità viene prima del colore della pelle, non sono mai stata vittima di razzismo". Quando ha rilasciato l'intervista c'erano già stati i messaggi, sicuramente una parte. Sul palco dell'Ariston, però qualcosa è cambiato. Secondo l'Huffpost Lorena Cesarini si è piegata a "un piagnonismo di sistema, quasi ufficiale".


Alberto Pento
Certo italiana e biancastra al naturale per via del padre bianco e italiano e senegalese e nerastra al naturale per via della madre nera e senegalese, una meticcia mulatta al naturale come tanti altre esseri umani a questo mondo, non vi è nulla di strano, è cosa normalissima.
Quello che è importante è che il meticciato e il mulattato avvengano naturalmente per amore e senza costrizione violenta stuprando persone, popoli, nazioni e paesi.


L'identità personale, umana, sociale, civile e politica non esiste senza tutte le sue specificità reali che non vanno assolutamente negate, omesse o falsificate come tende a fare il Politicamente Corretto.
Non esiste l'uomo universale senza qualità e senza specifiche, come non esiste l'italiano e l'identità italiana senza le specifiche naturali, etniche, regionali per gli autoctoni e nazionali per gli stranieri naturalizzati con le loro relative e proprie caratteristiche culturali e religiose.
Come non esiste la cittadinanza mondiale poiché non esiste un'organizzazione civile e politica statuale
di riferimento che la giustifichi.



- È PROPRIO IL CASO DI DIRLO, A SANREMO SE LE CANTANO E SE LE SUONANO

Lorena Cesarini, sermone da vittima sul palco dei privilegiati.

▫Nel film Scappo dalla città Billy Crystal s’imbarca in una di quelle avventure da uomini sull’orlo di una crisi di mezza età, va ad un corso di sopravvivenza e qui incontra altri apprendisti Rambo, tra cui molto simpatici, che si assomigliano, così fa conoscenza. “Voi di cosa vi occupate?”. “Siamo dentisti, padre e figlio” risponde il più maturo. “Ah, dentisti! Grande…” E l’altro, lo junior, già incazzato: “Sì, siamo dentisti e siamo neri: non facciamone una questione, ok?”. “Ehm, ragazzo, lui non sta facendo nessuna questione, stai facendo tutto da solo”.
Ecco, a Sanremo questa Lorena qualcosa, Cesarini, non particolarmente affermata, ricordava il dentista figlio: faceva tutto da sola. Stava lì, sul palco dell’Ariston, fra i privilegiati senza neppure l’obbligo di greenpass che affligge 60 milioni di italiani, ma ha trovato il modo di estenuare tutti con un pippone melassoso: “Non è vero che sono una ragazza come tante, per qualcuno non sono italiana”. Se lo dice lei… Sta qui, è nata qui, ha un nome e cognome di qui, e ha successo. E nessuno si pone il problema, almeno fino a che non è lei a scassargli i cabasisi. Non è neanche colpa sua, la ragazza Cesarini ha un copione e lo legge, la colpa è della solita pletora di “autori” che al Festival vengono arruolati a un soldo la dozzina e, tutti insieme, non sanno spremere qualcosa di decente.
Così si rifugiano nel solito vittimismo, nell’autocommiserazione, da nessuno richiesta e del tutto strumentale. Controproducente, perché all’ennesimo j’accuse contro il Paese di merda che ti ha fatto benestante e rinomata, il va’ in mona scatta fatale in 50 sfumature di ogni colore. Ma perché sempre questa scemenza del far sentire in colpa a prescindere, perché questo andare in giro, tra gente indifferente o perfino simpatizzante, “ehi!, tu!, sono nera! Te ne sei accorto? Che c’è che non va? Sei un razzista? L’Italia è un Paese razzista?” e via solfeggiando sullo spartito BLM. Anche basta.
Certo, Sanremo è Sanremo, per dire l’epitome del trash, si passa da un succedaneo di cantante che si battezza da solo (col bianco da osteria, verrebbe da sospettare) a Fiorello che prende in giro i malati a vario titolo, a una attrice di moderata fama che mette sul banco degli imputati un Paese che ha di meglio da fare: qui sta la somma volgarità, quel rimestare un po’ cialtrone nei sensi di colpa, nell’effetto facile, nella retorica strappalacrime. E ora, sotto col prossimo cantante ipergender, con un’altra pagliacciata che magari offende quei coglioni di cattolici, peggio per loro. E su, Lorena, che per recitare il patetismo a soggetto ti sei intascata un cachet che i milioni di privati del lavoro, per le insane voglie di un regime mascalzone, si sognano per i prossimi 40 anni!
Max Del Papa


Ale Tzu
Piccola riflessione.
Se, coloro che le hanno scritto il monologo, non avessero avuto pregiudizi razziali, non avrebbero ritenuto necessario farle sottolineare che è "nera" e che è "laureata".
Tipico pregiudizio razziale degli antirazzisti bianchi. Si sentono, probabilmente inconsciamente, talmente superiori che trattano tutte le minoranze come minus habentes che necessitano di essere da loro protetti e tutelati.
Ma non siamo tutti uguali ?!





Sanremo: il prete nigeriano, ‘Cesarini avrebbe evitato razzismo se fosse rimasta in Africa’
Adnkronos
giovedì 3 febbraio 2022

https://www.ildubbio.news/2022/02/03/sa ... in-africa/

“Lorena Cesarini avrebbe potuto evitare gli atti di razzismo se fosse rimasta in Africa, anche grazie a strutture costruite da associazioni come Opera Don Bonifacio – Azione Verde”. Lo dice all’Adnkronos don Bonifacio Duru, prete nigeriano e padre fondatore dell’associazione omonima che porta avanti progetti di riqualificazione del villaggio di Orlu, in Nigeria, dopo l’intervento sul razzismo e la denuncia dell’attrice di origine senegalese ieri sul palco dell’Ariston durante il festival Saremo 2022.
Secondo Bonifacio quanto successo a Cesarini è inevitabile se si continua a trattare l’immigrazione senza avere una visione d’insieme in grado di tenere conto delle differenze culturali e capace di attuare politiche che puntino a un’integrazione costruttiva. “Va bene -dice don Bonifacio- che i giovani vengano qui in Italia e si incontrino con altri coetanei italiani, ma sarebbe giusto che si incontrassero alla pari, con lo stesso livello di cultura e dignità. Quando i giovani africani vengono qui, attraversando il mare come clandestini, vengono impreparati e le persone ignoranti, per paura, tendono a trattali male. Certo, in Italia ci sono tante persone accoglienti, ma ce ne sono tante altre che vivono con il timore dello straniero e non accettano l’incontro tra due culture”.
Per questo motivo Don Bonifacio ha creato l’associazione Azione Verde, con la missione di preparare i ragazzi nigeriani a un futuro più dignitoso. “Se vengono istruiti -spiega il prete- e si confrontano con altre persone, anche di culture diverse, hanno meno possibilità di essere discriminati e maltrattati. Noi dobbiamo educare in Africa questi ragazzi e prepararli, anche perchè lì c’è spazio da vendere per farli restare e per aiutare il paese a crescere. Il mio progetto prevede che i ragazzi restino a casa loro, perchè i più giovani sono i protagonisti della crescita e dello sviluppo di un paese. Senza di loro perdiamo tutto. Il razzismo io lo vedo come causato dalla paura dell’altro e dall’ignoranza perchè i razzisti credono che l’altro possa prendere il loro posto, quindi penso che il governo, che dice di voler aiutare questi paesi a crescere e svilupparsi, dovrebbe investire sul posto per consentire ai giovani, miei conterranei, di restare in Africa. Così ci sarebbero meno di queste che vengono percepite come invasioni”.
Secondo don Bonifacio il razzismo ”fa parte della natura umana. Quando diciamo razzismo parliamo di una questione di identità, ognuno si identifica nell’incarnato bianco o nero ed è qualcosa che esteticamente vediamo nel concreto. Esiste però un razzismo che fa male, che culmina nella segregazione. Quel tipo di razzismo significa dare importanza alle caratteristiche della razza, come il colore della pelle o la cultura di un paese. Questo tipo di razzismo negativo è messo in atto dalle persone ignoranti, che danno importanza a cose superficiali, come il colore dell’incarnato e puntano su queste differenze. Il razzismo invece può essere buono, come qualcosa che ci distingue l’uno dall’altro e un punto di partenza per apprezzare il mondo. Le persone mature vedono la diversità come un valore aggiunto, una gioia per l’esistenza. Per risolvere il problema Azione Verde ha creato il programma di viaggio della speranza dove noi cerchiamo di fare incontrare alcuni italiani in Africa per fargli vivere la cultura dell’altro con i risultati di una convivenza e condivisione bilanciati”.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Nazionalità e cittadinanza non sono la stessa identica cosa

Messaggioda Berto » gio feb 10, 2022 9:17 pm

«Sono nata in Africa, nessuno mi affitta casa», la denuncia di una ragazza forlivese di 21 anni
Sabato 19 Febbraio 2022

https://www.ilmessaggero.it/italia/nata ... 14933.html

Quando la sentono parlare al telefono con il suo accento romagnolo gli agenti immobiliari che chiama per cercare una casa da affittare sono sempre gentilissimi e disponibili. Poi, però, quando sanno il suo nome o vedono il colore della sua pelle la storia cambia, il tono si fa molto più cauto, si trovano mille scuse, l'affare sfuma e tutto si risolve in un nulla di fatto. È quanto ha raccontato una ragazza forlivese di 21 anni, cittadina italiana, assunta a tempo indeterminato in una grande azienda della zona. Ma originaria del Burkina Faso.

Il racconto sui social

Un'amica della giovane donna ha raccontato la sua storia sui social che è stata raccolta dall'edizione forlivese del Resto del Carlino: sta cercando un appartamento in affitto con il suo compagno di 25 anni, anch'egli originario del Burkina Faso, ma denuncia di subire delle discriminazioni razziste da parte delle agenzie immobiliari. «Una volta, durante la telefonata, eravamo arrivati addirittura a fissare l'appuntamento per visitare una casa - è la denuncia della giovane - poi mi ha chiesto il nome e, appena gli ho risposto, ha cancellato l'incontro». Anche il compagno ha un contratto a tempo indeterminato: caratteristiche che ne farebbero dei candidati ideali per trovare una casa in affitto. Se non fosse per il loro nome straniero e per il colore della loro pelle.

«Non hanno piacere di affittare le case agli stranieri»

Secondo alcune agenzie, come raccontato dalla ragazza, molti proprietari di casa «non hanno piacere» di affittare le case agli stranieri. «Nonostante capisca il loro punto di vista - ha concluso la giovane - continua a non sembrarmi giusto che si faccia di tutta l'erba un fascio. Vivo in Italia da sempre, ho frequentato tutte le scuole qui, lavoro qui. Mi sembra ingiusto che io e il mio fidanzato non possiamo avere l'opportunità di costruire il nostro futuro insieme solo perché porto un nome straniero». Secondo quello che riferisce la ragazza, secondo molti agenti immobiliari è quasi una regola non scritta l'intenzione dei proprietari di non affittare agli stranieri. Interpellato dal giornale sulla vicenda, il segretario di Confedilizia Forlì-Cesena, Vincenzo Bongiorno, ha chiarito che «c'è grande penuria di case disponibili e lo vediamo anche con persone italiane con un reddito regolare. Non credo sia un problema di razzismo, ma è una situazione generalizzata». Tra le cause principali, secondo Bongiorno, il blocco degli sfratti durante la pandemia e una propensione a vendere invece che affittare da parte di chi ha una casa che non usa.



Commenti:
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1193778:48

Alberto Pento
La fiducia bisogna guadagnarsela e meritarsela, la naturale diffidenza rientra nella legittima difesa preventiva e dati i tempi non mi pare affatto sbagliata ma assolutamente necessaria. Affittare a chi non si conosce e che non offre adeguate garanzie è come portarsi in casa uno sconosciuto, si rischia che ti faccia del male, che ti manchi di rispetto, che ti stupri e ti derubi se sei una donna, che non ti paghi l'affitto, che ti distrugga la casa e che passino anni prima di poterlo sfrattare con ulteriori spese giudiziarie e di avvocati, con magari l'obbligo di pagare le tasse su affitti mai incassati.
Cittadina anche italiana e non solo italiana ma del Burkina Faso e di nazionalità africana e non italiana. Inquadriamo bene le cose. Non è una italiana in senso etnico ma una persona di nazionalità africana che ha anche la cittadinanza italiana oltre a quella del suo paese d'origine africano.
La casa possono comprarsela, per fortuna non esiste ancora l'obbligo ad affittare a chichessia, oppure che si trovino un garante affidabile che garantisca in solido economicamente e civilmente.
Affittare casa è come sposarsi non ci si sposa con il primo che capita e che non si conosce.
La cittadinanza non ti dà anche la nazionalità etnico culturale che si acquisisce con il tempo attraverso la conoscenza, la condivisione, la stima
Donne, uomini, buoi e affittuari dei paesi tuoi!
Non si tratta di razzismo ma di naturale e sana e giusta diffidenza.
Il razzismo c'è ma all'incontrario ed quello che vorrebbe che gli uomini si sposassero con gli uomini e le donne con le donne e che magari lo facessero se uomini bianchi con i neri e se donne bianche con uomini neri; e che si affittasse le case non con il proprio criterio e giudizio ma sulla demenziale base del Politicamente Corretto.

Maurizio Tesoriati
Alberto Pento originario dell'Alabama?

Alberto Pento
Maurizio Tesoriati, mi scusi l'ignoranza ma non afferro il senso del suo commento nel contesto. Comunque io sono veneto-italiano-europeo di nazionalità e di cittadinanza e non ho altre cittadinanze e non vado a campare assurde pretese in casa degli altri accusandoli demenzialmente e calunniosamente di razzismo. Se gli altri non ti affittano casa hanno le loro buone ragioni che questa lamentela accusatrice senza alcun rispetto per i diritti degli altri conferma in pieno, sì perché non affittare a chi non si conosce e a che non ti da sufficienti garanzie è un diritto umano e civile.




Giuseppe Formicola
Non si affitta ,ai meridionali ai no vax e agli africani

Alberto Pento
Giuseppe Formicola Certamente ai mafiosi, ai camorristi e agli altri delinquenti dei clan pugliesi, calabresi e zingari come i Casamonica e altri, no assolutamente no.

Giuseppe Formicola
Alberto Pento questi te le occupano direttamente senza contratto

Alberto Pento
Dati i tempi e il Politicamente Corretto è possibilissimo.


Satya Trionfa
Succede anche ai no vax, però li per l opinione pubblica va bene

Alberto Pento
Satya Trionfa Io non affitterei mai a un novax come non affitterei a un nazifascista, a un comunista e a un nazi maomettano (e ad altre categorie innominabili per difesa dalla censura). Io affitto a chi mi piace e che mi ispira fiducia piena perché condivide i miei valori, la mia cultura, le mie tradizioni, il senso del rispetto e del dovere.

Satya Trionfa
Alberto Pento il problema verso chi non ha il siero qualè?

Alberto Pento
Per chi non si vaccina potendo vaccinarsi, semplicemente l'irresponsabilità civile, la mancanza di rispetto e il rischio contagio.
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Nazionalità e cittadinanza non sono la stessa identica cosa

Messaggioda Berto » gio feb 10, 2022 9:17 pm

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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