5)
Il caso di Lorena Cesarini e altri più o meno analoghiLorella Cesarini ha due nazionalità (o due mezze nazionalità senegalese da parte della madre e italiana da parte del padre) e due cittadinanze (senegalese della madre e perché nata in Senegal e italiana del padre).
È una meticcia mulatta e in ciò non vi è nulla di male.Meticciohttps://www.treccani.it/vocabolario/meticcio/ metìccio (ant. mestìccio, mestizzo o mestizo) s. m. (f. -a) e agg. [lat. tardo mixtīcius, der. di mixtus, part. pass. di miscēre «mescolare» (propr. «misto di colore bianco e nero»), influenzato successivamente dal fr. métis; le varianti ant. mestizo o mestizzo sono dallo spagn. mestizo, che ha lo stesso etimo] (pl. f. -ce). – 1. In antropologia fisica, individuo nato da genitori appartenenti a popolazioni antropologicamente diverse. 2. In zootecnia, ibrido tra individui di razza diversa. 3. Raro in senso estens. e fig., come sinon. generico di bastardo.
Mulattohttps://it.wikipedia.org/wiki/MulattoCon il termine mulatto (dallo spagnolo e portoghese mulato) venivano definiti in origine, nell'America latina, gli individui che nascevano dall'unione fra i conquistadores o coloni europei tipicamente spagnoli e portoghesi e le popolazioni deportate dall'Africa come schiavi. Per estensione il termine mulatto indica una qualsiasi persona nata da un genitore bianco e un genitore nero.
Attualmente in diversi Paesi i mulatti vengono considerati un'etnia a sé stante, con peculiarità proprie non attribuibili né alla cultura africana né a quella europea.
Il termine risale al XVI secolo e deriva dallo spagnolo mulato, che fa riferimento al mulo (chiamato in spagnolo mula o mulo) in quanto animale ibrido.
Oggi il termine è in genere considerato antiquato e offensivo.
"Scopro di non essere italiana": i messaggi choc alla CesariniNovella Toloni
2 Febbraio 2022
https://www.ilgiornale.it/news/spettaco ... 1643837395In apertura di serata l'attrice ha fatto un monologo sul razzismo, raccontando un episodio del quale è stata vittima proprio per la sua presenza a Sanremo. Ma le sue parole hanno diviso i social
"Scopro di non essere italiana": i messaggi choc alla Cesarini
L'arrivo sul palco della seconda co-conduttrice del festival di Sanremo è stato nel segno della riflessione. Lorena Cesarini, attrice italo-senegalese protagonista della serie Suburra, ha parlato di razzismo nel suo esordio sanremese, invitando pubblico e telespettatori a riflettere su quanto accadutole subito dopo l'annuncio della sua partecipazione al Festival.
"A scuola e all'università non avevo mai subito razzismo, mi sono sempre considerata una normale ragazza italiana - ha esordito un po' impacciata la Cesarini - e ora a 34 anni scopro che non è vero che sono un'italiana come tante, che resto una nera". Nonostante l'evidente imbarazzo per l'emozione di calcare l'importante palco dell'Ariston, Lorena ha raccontato dei messaggi di odio ricevuti sui social network dopo l'annuncio fatto da Amadeus al Tg1 sulla sua partecipazione come co-conduttrice.
Con la voce rotta dall'emozione l'attrice ha ricordato alcune delle frasi ricevute, che il pubblico ha potuto leggere sul maxi schermo: "Non se lo merita, l'hanno chiamata perché è nera", "E' arrivata l'extracomunitaria", "L'hanno chiamata per lavare le scale e annaffiare i fiori". E da qui è partito il suo lento monologo tra lacrime, lunghe pause di imbarazzo e tentennamenti, che hanno portato il suo intervento oltre i tempi stabiliti dalla scaletta.
"Nessuno prima aveva sentito l'urgenza di dirmi queste cose - ha detto Lorena Cesarini tra le lacrime - ma da quando Amadeus mi ha chiamato ho scoperto che evidentemente il colore della pelle è ancora un problema". Nonostante dal pubblico qualcuno abbia provato a farle superare l'imbarazzo della scena con un "sei bellissima", l'attrice è apparsa più volte in difficoltà e questo ha prolungato notevolmente il suo intervento, che si è concluso con una lunga citazione tratta dal libro Il razzismo spiegato a mia figlia di Tahar Ben Jelloun.
La Cesarini ha ammesso di avere cercato una risposta alle azioni degli hater nell'opera dello scrittore marocchino e nel finale ha abbracciato Amadeus prima di lasciare il palco alla musica, rimasta ai margini della seconda serata del Festival fino alle 21.30. Come era prevedibile, l'intervento di Lorena Cesarini ha diviso il popolo dei social tra chi ha apprezzato la sua riflessione e chi, invece, si è scagliato contro l'attrice. Critiche e pensieri che hanno visto protagonisti anche Rula Jebreal a Mario Adinolfi.
Alberto Pento
La questione della contestazione sulla sua identità itaiana nasce da una imprecisione, omissione, negazione iniziale o di fondo che lei stessa alimenta omettendo di dire che è anche senegalese, prima come identità etnica naturale e nazionale poi come identità politica relativa alla cittadinanza nazionale senegalese.
Il problema si supera e la questione si risolve semplicemente dicendo la verità, come stanno naturalmente le cose che lei è senegalese da parte di madre e italiana da parte di padre, e sia come nazionalità che come cittadinanza e bianca e nera insieme.
Il meticciato è il modo naturale con cui si mescolano gli esseri umani, le razze, le etnie, le nazionalità, da sempre sulla terra, non vi è nulla di male ed è la cosa più naturale del mondo.
Lei dovrebbe dire semplicemente: sono italiana e senegalese e nessuno avrebbe nulla da ridire e da contestare perché è la innegabile e naturale verità.
Lei non dovrebbe negare/omettere ciò che è evidente che è anche senegalese oltre che italiana.
Non si capisce come possa non avere la cittadinanza senegalese se è nata da madre senegalese in Senegal?
Lorena Cesarini origini: la bellissima storia d'amore dei genitoriI dettagli della vita privata della co-conduttrice di Amadeus al Festival di Sanremo 2022
Antonella Latilla
2 Febbraio 2022
https://www.gossipetv.com/lorena-cesari ... ori-572317Lorena Cesarini è la prima italiana di colore a condurre il Festival di Sanremo. Una grande occasione per l’attrice, che fino ad oggi ha recitato in diverse fiction e film. Un assaggio di popolarità è arrivato nel 2017, nel ruolo di Isabel in Suburra-La serie su Netflix. Il suo sguardo e il suo sorriso avevano fatto capitolare nella trama il temibile Aureliano, alias Alessandro Borghi.
Lorena Cesarini è stata scelta da Amadeus, direttore artistico e conduttore di Sanremo 2022, per la sua energia e vitalità. Un riconoscimento importante per la giovane, che fin da bambina sentiva che il mondo dello spettacolo era il suo mondo.
Lorena, 34 anni, è nata a Dakar, la capitale del Senegal, da papà italiano e mamma senegalese. I due – come raccontato dalla Cesarini in alcune interviste – si sono conosciuti nei primi anni Ottanta a Roma. Un colpo di fulmine per il padre dell’attrice, che ha subito fatto il possibile per conquistare quella donna così affascinante.
La storia d’amore ha spiccato il volo e nel 1987 è nata Lorena. I genitori dell’interprete hanno deciso di far nascere la ragazza in Africa per darle la possibilità di avere la doppia cittadinanza, italiana e senegalese. Ora, però, Lorena ha solo quella italiana: i suo genitori sono infatti rientrati a Roma quando lei aveva appena tre mesi di vita.
Una storia d’amore bella e intensa, quella dei genitori di Lorena Cesarini, rovinata da una terribile tragedia: il padre è morto quando l’attrice aveva solo dodici anni. Un dramma per Lorena, che è andata avanti con il sostegno della madre Germaine, che l’ha cresciuta e l’ha aiutata negli studi.
Forse non tutti sanno che la Cesarini è laureata in Storia contemporanea con il massimo dei voti. Lorena ha portato a termini gli studi con tanta forza di volontà e molteplici sacrifici: di giorno lavorava all’Archivio Centrale dello Stato mentre la sera era impegnata come cameriera.
Lorena ha ammesso che le sarebbe piaciuto intraprendere la carriera accademica se non avesse poi iniziato a recitare. Il debutto sul grande schermo è arrivato nel 2014, dopo aver brillantemente superato il provino per il film di Zoro Arance e martello.
Da segnalare, inoltre, che da diversi anni Lorena Cesarini è felicemente fidanzata: è legata ad un ragazzo napoletano che non fa parte dello showbiz e che delizia la sua dolce metà con tanti manicaretti. La co-conduttrice di Sanremo 2022 ha infatti rivelato di non saper cucinare.
Cittadinanza senegaleseAvv. Angelo Massaro Avvocato esperto in problematiche dell'immigrazione e diritto di cittadinanza
Come si diventa cittadino senegalese ?
https://www.cittadinanza.biz/cittadinanza-senegalese/Ci sono quattro modi di acquisto della nazionalità senegalese :
Per diritto di sangue, quindi da genitori senegalesi (ius sanguinis) ;
Per nascita sul territorio (jus soli) ;
Per matrimonio con senegalese ;
Per decreto del Presidente della Repubblica.
Cittadinanza senegalese per decreto
L’ acquisto della cittadinanza può essere fatto per decreto per qualsiasi straniero che ha vissuto in Senegal.
Chi può acquistare la cittadinanza senegalese per decreto ?
Tutti gli stranieri di età compresa tra 18 anni e più che hanno vissuto in Senegal : in generale per almeno 10 anni ;
Per 5 anni se ha sposato un senegalese ;
Per 5 anni con deroga.
Ius sanguinis
Optare per la cittadinanza senegalese
Chiunque di età compresa tra 18 e 25 anni, nato da un padre straniero e madre senegalese, può optare per la nazionalità senegalese.
Matrimonio con senegalese
Articolo 7 della legge di nazionalità senegalese (legge n° 70-31 del 13 ottobre 1970)
Una donna straniera che sposa un senegalese acquisisce la nazionalità senegalese, al momento della celebrazione del matrimonio, soggetta al governo di opporsi con decreto per un periodo di un anno, il punto di partenza è fissato a paragrafo 7 del presente articolo
Tuttavia, se la legge permette di mantenere la sua nazionalità, la donna straniera ha il diritto prima del matrimonio, di rinunciare alla nazionalità senegalese.
Se il matrimonio si celebra in Senegal, questa opzione deve essere esercitata davanti al giudice di pace la cui giurisdizione il matrimonio deve essere celebrato.
Questa opzione deve, se il matrimonio è stato celebrato all’estero, essere sottoposta alle autorità Consolari senegalese.
In quel paese, le autorità di cui sopra devono informare immediatamente il Ministro della Giustizia.
In caso di opposizione del Governo, il richiedente è considerato come mai acquisita la nazionalità senegalese.
Divieto doppia cittadinanza
Perde la nazionalità senegalese il maggiorenne senegalese che acquista volontariamente la nazionalità straniera (articolo 18 legge n° 61-10 del 1961).
Rinunciare alla nazionalità senegalese
La rinuncia della cittadinanza senegalese può essere concesso a qualsiasi cittadino senegalese che sposa uno straniero la cui legge nazionale consente di prendere la nazionalità del coniuge e allo stesso tempo obbliga a rinunciare alla propria cittadinanza di origine.
Approfondimento : legge di cittadinanza senegalese del 1961 (con le modifiche del 1970)
La cittadinanza senegaleseAngelo Massaro
1 Settembre 2017
http://www.teranga.it/la-cittadinanza-senegalese/Cittadinanza per discendenza / filiazione: “Iure sanguinis”
è cittadino senegalese per nascita il figlio di padre o madre cittadini senegalesi.
Documenti da fornire:
Domanda indirizzata al Presidente del Tribunale Dipartimentale del luogo di residenza
Estratto di nascita o la CIN del genitore senegalese
Estratto di nascita del richiedente
Certificato di residenza del richiedente
Richiedere la cittadinanza senegalese
La cittadinanza senegalese può essere richiesta presso i tribunali dipartimentali del luogo di residenza. Per più informazioni: rivolgersi alla “Direction des Affaires civiles et du sceau” du Ministère de la Justice
Cittadinanza per matrimonio
Il/la coniuge straniero/a può acquistare la cittadinanza senegalese per matrimonio su domanda, in presenza dei seguenti requisiti,
Cinque anni dopo la celebrazione del matrimonio.
Documenti da fornire:
Domanda indirizzata al Presidente del Tribunale Dipartimentale del luogo di residenza
Copia letterale dell’atto di matrimonio (se il matrimonio è stato celebrato all’estero, esso deve essere trascritto nei registri di stato civile della rappresentanza diplomatica o consolare del Senegal)
Certificato di cittadinanza del/la coniuge
Copia letterale dell’atto di nascita del/la coniuge
Attestato della non rinuncia alla nazionalità senegalese.
Cittadinanza per discendenza / filiazione: “Iure sanguinis”
è cittadino senegalese per nascita il figlio di padre o madre cittadini senegalesi.
Documenti da fornire:
Domanda indirizzata al Presidente del Tribunale Dipartimentale del luogo di residenza
Estratto di nascita o la CIN del genitore senegalese
Estratto di nascita del richiedente
Certificato di residenza del richiedente
Cittadinanza per naturalizzazione dei genitori
Domanda indirizzata al Presidente del Tribunale Dipartimentale del luogo di residenza del richiedente
Estratto o copia letterale di nascita del bambino
Certificato di cittadinanza del padre o della madre
Certificato di residenza del richiedente
Cittadinanza per naturalizzazione
Riservata alle persone che non possono acquistare la cittadinanza nelle condizioni citate qui sopra.
Essere residente oppure aver soggiornato in Senegal per almeno per 10 anni.
Essere di buona condotta
Non aver mai avuto condanne
Essere sano di mente
Essere riconosciuto robusto di costituzione fisica, di non essere a carico dello Stato del Senegal, né di costituire un pericolo per la comunità.
Di non essere oggetto di espulsione o di divieto di soggiorno. Punto non esigibile per irifiugiati
Ius soli senegalese
Per acquisto: “Ius soli” per nascita sul territorio in alcuni casi
Doppia cittadinanza
Possibilità della doppia cittadinanza
Certificato di cittadinanza, rilascio copia
Dopo il rilascio del certificato di cittadinanza, in caso di furto o di smarrimento, rivolgersi al Tribunale de la giurisdizione che ha rilasciato tale certificato per ottenerne una copia
È anche italiana perché è figlia naturale di un italiano ed anche non solo nerastra ma anche biancastra come il padre.
"Montatura". Cosa ha detto la Cesarini solo 6 giorni faFrancesca Galici
4 Febbraio 2022
Prima del Festival, Lorena Cesarini definiva "montatura" le accuse di odio razziale per i commenti social ma all'Ariston qualcosa è cambiato
https://www.ilgiornale.it/news/spettaco ... 1643972271Lorena Cesarini è stata la co-conduttrice di Amadeus durante la seconda serata del festival di Sanremo. L'attrice nata a Dakar da padre italiano e madre senegalese vive in Italia da quando ha 3 mesi. Si è presentata con le lacrime agli occhi per l'emozione di essere stata chiamata da Amades e ha pianto ancora durante il suo monologo, durante il quale ha parlato di razzismo. Ma qualcosa non torna in questo racconto e a farlo notare è l'Huffington post, che senza scavare troppo nel passato è andato a pescare le dichiarazioni rilasciate dall'attrice al settimanale Oggi solo una settimana prima dell'inizio del Festival.
Sul palco, Lorena Cesarini ha spiegato di non aver mai subito razzismo durante la gioventù, né a scuola e nemmeno all'università. Dopo l'annuncio di Amadeus, però, "scopro che non è vero che sono un'italiana come tante, che resto una nera". Questo sulla base dei messaggi ricevuti suoi social quando il grande pubblico è venuto a conoscenza delle scelte del conduttore per il suo Festival: "Nessuno prima aveva sentito l'urgenza di dirmelo, da quando Amadeus mi ha chiamato ho scoperto che evidentemente il colore della pelle è ancora un problema".
L'attrice di Suburra ha poi aggiunto: "Un pochino all'inizio ci sono rimasta male, poi mi sono anche arrabbiata, poi mi è passata. Ma mi è rimasta dentro una domanda: perché? Perché c'è chi si indigna per la mia presenza su questo palco, perché c'è gente che ha problemi con il mio colore della pelle". Tutto questo accadeva il 2 febbraio, durante la seconda serata del festival di Sanremo. Facendo un passo indietro e tornando al settimanale Oggi uscito in edicola lo scorso 27 gennaio, le dichiarazioni rese dall'attrice erano state diverse.
Al settimanale, infatti, Lorena Cesarini ha dichiarato: "E vabbè... Ma parlare di odio razziale per un paio di post mi sembra una montatura. Vivo in Italia da quando ho tre mesi, la mia italianità viene prima del colore della pelle, non sono mai stata vittima di razzismo". Quando ha rilasciato l'intervista c'erano già stati i messaggi, sicuramente una parte. Sul palco dell'Ariston, però qualcosa è cambiato. Secondo l'Huffpost Lorena Cesarini si è piegata a "un piagnonismo di sistema, quasi ufficiale".
Alberto Pento
Certo italiana e biancastra al naturale per via del padre bianco e italiano e senegalese e nerastra al naturale per via della madre nera e senegalese, una meticcia mulatta al naturale come tanti altre esseri umani a questo mondo, non vi è nulla di strano, è cosa normalissima.
Quello che è importante è che il meticciato e il mulattato avvengano naturalmente per amore e senza costrizione violenta stuprando persone, popoli, nazioni e paesi.
L'identità personale, umana, sociale, civile e politica non esiste senza tutte le sue specificità reali che non vanno assolutamente negate, omesse o falsificate come tende a fare il Politicamente Corretto.
Non esiste l'uomo universale senza qualità e senza specifiche, come non esiste l'italiano e l'identità italiana senza le specifiche naturali, etniche, regionali per gli autoctoni e nazionali per gli stranieri naturalizzati con le loro relative e proprie caratteristiche culturali e religiose.
Come non esiste la cittadinanza mondiale poiché non esiste un'organizzazione civile e politica statuale
di riferimento che la giustifichi.
- È PROPRIO IL CASO DI DIRLO, A SANREMO SE LE CANTANO E SE LE SUONANO Lorena Cesarini, sermone da vittima sul palco dei privilegiati.
▫Nel film Scappo dalla città Billy Crystal s’imbarca in una di quelle avventure da uomini sull’orlo di una crisi di mezza età, va ad un corso di sopravvivenza e qui incontra altri apprendisti Rambo, tra cui molto simpatici, che si assomigliano, così fa conoscenza. “Voi di cosa vi occupate?”. “Siamo dentisti, padre e figlio” risponde il più maturo. “Ah, dentisti! Grande…” E l’altro, lo junior, già incazzato: “Sì, siamo dentisti e siamo neri: non facciamone una questione, ok?”. “Ehm, ragazzo, lui non sta facendo nessuna questione, stai facendo tutto da solo”.
Ecco, a Sanremo questa Lorena qualcosa, Cesarini, non particolarmente affermata, ricordava il dentista figlio: faceva tutto da sola. Stava lì, sul palco dell’Ariston, fra i privilegiati senza neppure l’obbligo di greenpass che affligge 60 milioni di italiani, ma ha trovato il modo di estenuare tutti con un pippone melassoso: “Non è vero che sono una ragazza come tante, per qualcuno non sono italiana”. Se lo dice lei… Sta qui, è nata qui, ha un nome e cognome di qui, e ha successo. E nessuno si pone il problema, almeno fino a che non è lei a scassargli i cabasisi. Non è neanche colpa sua, la ragazza Cesarini ha un copione e lo legge, la colpa è della solita pletora di “autori” che al Festival vengono arruolati a un soldo la dozzina e, tutti insieme, non sanno spremere qualcosa di decente.
Così si rifugiano nel solito vittimismo, nell’autocommiserazione, da nessuno richiesta e del tutto strumentale. Controproducente, perché all’ennesimo j’accuse contro il Paese di merda che ti ha fatto benestante e rinomata, il va’ in mona scatta fatale in 50 sfumature di ogni colore. Ma perché sempre questa scemenza del far sentire in colpa a prescindere, perché questo andare in giro, tra gente indifferente o perfino simpatizzante, “ehi!, tu!, sono nera! Te ne sei accorto? Che c’è che non va? Sei un razzista? L’Italia è un Paese razzista?” e via solfeggiando sullo spartito BLM. Anche basta.
Certo, Sanremo è Sanremo, per dire l’epitome del trash, si passa da un succedaneo di cantante che si battezza da solo (col bianco da osteria, verrebbe da sospettare) a Fiorello che prende in giro i malati a vario titolo, a una attrice di moderata fama che mette sul banco degli imputati un Paese che ha di meglio da fare: qui sta la somma volgarità, quel rimestare un po’ cialtrone nei sensi di colpa, nell’effetto facile, nella retorica strappalacrime. E ora, sotto col prossimo cantante ipergender, con un’altra pagliacciata che magari offende quei coglioni di cattolici, peggio per loro. E su, Lorena, che per recitare il patetismo a soggetto ti sei intascata un cachet che i milioni di privati del lavoro, per le insane voglie di un regime mascalzone, si sognano per i prossimi 40 anni!
Max Del Papa
Ale Tzu
Piccola riflessione.
Se, coloro che le hanno scritto il monologo, non avessero avuto pregiudizi razziali, non avrebbero ritenuto necessario farle sottolineare che è "nera" e che è "laureata".
Tipico pregiudizio razziale degli antirazzisti bianchi. Si sentono, probabilmente inconsciamente, talmente superiori che trattano tutte le minoranze come minus habentes che necessitano di essere da loro protetti e tutelati.
Ma non siamo tutti uguali ?!
Sanremo: il prete nigeriano, ‘Cesarini avrebbe evitato razzismo se fosse rimasta in Africa’Adnkronos
giovedì 3 febbraio 2022
https://www.ildubbio.news/2022/02/03/sa ... in-africa/“Lorena Cesarini avrebbe potuto evitare gli atti di razzismo se fosse rimasta in Africa, anche grazie a strutture costruite da associazioni come Opera Don Bonifacio – Azione Verde”. Lo dice all’Adnkronos don Bonifacio Duru, prete nigeriano e padre fondatore dell’associazione omonima che porta avanti progetti di riqualificazione del villaggio di Orlu, in Nigeria, dopo l’intervento sul razzismo e la denuncia dell’attrice di origine senegalese ieri sul palco dell’Ariston durante il festival Saremo 2022.
Secondo Bonifacio quanto successo a Cesarini è inevitabile se si continua a trattare l’immigrazione senza avere una visione d’insieme in grado di tenere conto delle differenze culturali e capace di attuare politiche che puntino a un’integrazione costruttiva. “Va bene -dice don Bonifacio- che i giovani vengano qui in Italia e si incontrino con altri coetanei italiani, ma sarebbe giusto che si incontrassero alla pari, con lo stesso livello di cultura e dignità. Quando i giovani africani vengono qui, attraversando il mare come clandestini, vengono impreparati e le persone ignoranti, per paura, tendono a trattali male. Certo, in Italia ci sono tante persone accoglienti, ma ce ne sono tante altre che vivono con il timore dello straniero e non accettano l’incontro tra due culture”.
Per questo motivo Don Bonifacio ha creato l’associazione Azione Verde, con la missione di preparare i ragazzi nigeriani a un futuro più dignitoso. “Se vengono istruiti -spiega il prete- e si confrontano con altre persone, anche di culture diverse, hanno meno possibilità di essere discriminati e maltrattati. Noi dobbiamo educare in Africa questi ragazzi e prepararli, anche perchè lì c’è spazio da vendere per farli restare e per aiutare il paese a crescere. Il mio progetto prevede che i ragazzi restino a casa loro, perchè i più giovani sono i protagonisti della crescita e dello sviluppo di un paese. Senza di loro perdiamo tutto. Il razzismo io lo vedo come causato dalla paura dell’altro e dall’ignoranza perchè i razzisti credono che l’altro possa prendere il loro posto, quindi penso che il governo, che dice di voler aiutare questi paesi a crescere e svilupparsi, dovrebbe investire sul posto per consentire ai giovani, miei conterranei, di restare in Africa. Così ci sarebbero meno di queste che vengono percepite come invasioni”.
Secondo don Bonifacio il razzismo ”fa parte della natura umana. Quando diciamo razzismo parliamo di una questione di identità, ognuno si identifica nell’incarnato bianco o nero ed è qualcosa che esteticamente vediamo nel concreto. Esiste però un razzismo che fa male, che culmina nella segregazione. Quel tipo di razzismo significa dare importanza alle caratteristiche della razza, come il colore della pelle o la cultura di un paese. Questo tipo di razzismo negativo è messo in atto dalle persone ignoranti, che danno importanza a cose superficiali, come il colore dell’incarnato e puntano su queste differenze. Il razzismo invece può essere buono, come qualcosa che ci distingue l’uno dall’altro e un punto di partenza per apprezzare il mondo. Le persone mature vedono la diversità come un valore aggiunto, una gioia per l’esistenza. Per risolvere il problema Azione Verde ha creato il programma di viaggio della speranza dove noi cerchiamo di fare incontrare alcuni italiani in Africa per fargli vivere la cultura dell’altro con i risultati di una convivenza e condivisione bilanciati”.