Invasione criminale della Polonia

Invasione criminale della Polonia

Messaggioda Berto » dom nov 14, 2021 2:59 am

Invasione criminale della Polonia
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Invasione della Polonia, questi sono criminali (comprese le donne e i bambini al seguito), gente senza alcun rispetto e riguardo, ... pieni di violenza da trattare come si meritano con altrettanta se non maggiore violenza per una più che legittima difesa.

Questi non sono fratelli, questi sono nemici feroci e mortali, questi sono nazi maomettani assai peggiori dei nazisti hitleriani.
Per questa umanità senza alcun rispetto umano e malvagia al massimo grado che vuole introdursi con la violenza, la frode e la prepotenza nei paesi altrui, umanità che non è in alcun modo diversa dai ladri, dai truffatori, dai rapinatori, dai predoni assassini e sturpatori, da un esercito armato di invasori che vuole occupare il tuo paese, predarti e ridurti in schiavitù se non ucciderti, non provo alcuna umana compassione.
Per questa umanità criminale provo solo avversione, profondo disprezzo e odio assoluto, nessun sentimento di solidarietà, nessun desiderio di accoglienza ma unicamente un assoluto rifiuto e una assoluta volontà di respingimento con ogni mezzo e ad ogni costo.


Tentativo di attacco al confine della Polonia da parte degli invasori che urlano′′ Allah akbar ".
https://www.facebook.com/etzouuuuu/vide ... 6759415318
https://www.facebook.com/groups/islamno ... 8475075032
https://www.facebook.com/10001151632700 ... 1969979426
https://www.facebook.com/10001151632700 ... 2613417175



Grazie Polonia per aver civilmente e legittimamente difeso i tuoi e i nostri confini europei dalla violenta invasione dei criminali clandestini nazi maomettani
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Invasione criminale della Polonia

Messaggioda Berto » dom nov 14, 2021 3:01 am

Questi vogliono entrare in casa degli altri con la violenza, questa è disumanità criminale che non merita alcuna considerazione umanistica, vanno trattati con la stessa brutalità
https://www.facebook.com/etzouuuuu/vide ... 3236647562
https://www.facebook.com/groups/islamno ... 7093695837



Queste immagini ci sono state mostrate dalle guardie di frontiera lituane.
Si vedono le guardie bielorusse trasportare i migranti al confine e poi spingerli a colpi di scudi per costringerli ad attraversare!
È un'aggressione caratterizzata
10 novembre 2021
https://www.facebook.com/watch/?ref=sav ... 3763132551





L'invasione clandestina è un crimine contro l'umanità, la nostra umanità!
Migrare e invadere la casa e il paese altrui non è un diritto ma un crimine, ed è un dovere impedirlo
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2813
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

La clandestinità o emigrazione/immigrazione clandestina, con l'inganno, la frode (anche abusando delle norme sul soccorso in mare), con la violenza, senza autorizzazione, violando le leggi a tutela dei territori, dei paesi degli stati, il promuoverla, il favorirla e il giustificarla è un grave delitto contro la convivenza civile tra stati, popoli e persone e un crimine contro l'umanità, che viola i diritti umani e civili degli abitanti e dei cittadini di un paese o di uno stato.


Favorire l'immigrazione e l'emigrazione clandestina è un crimine universale
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=2754
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674




Polonia. Lukashenko manda i migranti a sfondare il confine. Putin sta a guardare
10 novembre 2021

https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... e404f.html

"La Bielorussia, con il suo autocrate Aleksandr Lukashenko, vuole deliberatamente destabilizzare l'Unione Europea e per farlo si serve di migliaia di migranti che sono stati attratti in Bielorussia con l'inganno e la promessa di un transito verso l'Europa occidentale". La reazione della Commissione e delle altre Istituzioni europee dopo lo sfondamento di un tratto di frontiera tra Polonia e Bielorussia ad opera di un gruppo di migranti, è stata concorde con quella espressa dal premier polacco Mateusz Morawiecki che ha anche accusato direttamente il Cremlino di tirare i fili di Lukashenko.

Ci sono due ipotesi sul livello di coinvolgimento russo: o Putin, che ha sempre sostenuto il leader bielorusso, sta dirigendo attivamente Lukashenko nel tentativo di destabilizzare l'UE; o sta semplicemente in disparte permettendo al dittatore bielorusso di utilizzare i migranti contro l'Unione europea senza usare la propria influenza per fermarlo. Direttamente, o attraverso Minsk, la Russia starebbe cercando di mettere alla prova la tenuta dell'Unione europea.

Ora la risposta più immediata dell'Unione Ealla crisi è un nuovo pacchetto di sanzioni. L'obiettivo è quello di penalizzare le compagnie aeree e i funzionari che aiutano a spostare le persone dai loro paesi d'origine ai confini del blocco. Questo pacchetto di sanzioni, il quinto della serie di provvedimenti dell'UE contro la Bielorussia, potrebbero essere approvate già lunedì prossimo. E oggi il Consiglio di Sicurezza dell'Onu terrà oggi una riunione di emergenza sulla situazione dei migranti al confine tra Polonia e Bielorussia

Da Varsavia, il presidente del Consiglio europeo Charles Michel ha ipotizzato un'altra risposta dell'UE: la costruzione di un muro. Durante una conferenza stampa con Morawiecki, Michel ha detto che il Consiglio ha concluso che, legalmente parlando, l'UE potrebbe finanziare le barriere di confine. Dichiarazioni sorprendenti, perché storicamente l'UE ha sempre respinto l'idea di muri di confine, che sono diventati invece il mantra dei governi sovranisti dell'est europeo.


La cronaca della giornata

La Polonia ha annunciato di aver arrestato oltre 50 migranti al confine."La polizia ha arrestato più di 50 persone vicino a Bialowieza dopo che avevano attraversato illegalmente la frontiera", ha dichiarato all'Afp Tomasz Krupa, portavoce della polizia regionale. In mattinata il ministro della Difesa polacco, Mariusz Baszczak, aveva reso noto che erano stati fatti molti tentativi di violare il confine con la Bielorussia nella notte. "Non è stata una notte tranquilla. Ci sono stati molti tentativi di rompere la linea, ma tutti coloro che l'hanno attraversata sono stati arrestati", ha detto il ministro. "Voglio comunque rassicurarvi - ha aggiunto- che ci sono già 15mila uomini alla frontiera, soldati dell'esercito polacco. Il numero è stato aumentato e naturalmente, può essere aumentato ancora di piu' se necessario".

Morawiecki: "Bloccare voli e sanzionare Bielorussia"
E' necessario intervenire con azioni concrete: dobbiamo bloccare i voli dal Medioriente per la Bielorussia e concordare nuove sanzioni contro il regime di Alexandr Lukashenko". Lo ha dichiarato il premier polacco, Mateusz Morawiecki, in conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. "Cio' che stiamo affrontando in questo momento, e lo dobbiamo dire chiaramente, è una manifestazione del terrorismo di Stato" ha detto Morawiecki. "Gli eventi degli ultimi giorni sono un test per la Polonia e per l'Ue. Ci rendiamo conto che il rischio può aumentare e la situazione può deteriorarsi. Dobbiamo dover affrontare nuovi metodi di provocazione da parte di Lukashenko e dei suoi collaboratori", ha spiegato il premier.

Michel: "Ue può finanziare protezione confini"
"E' legalmente possibile, nell'ambito del quadro legale attuale, finanziare infrastrutture per la protezione dei confini dell'Ue". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, rispondendo a una domanda sulla possibilità di costruire muri e recinzioni con fondi europei. "La decisione dev'essere presa dalla Commissione. Vedremo quale sarà il dibattito che già c'è stato durante l'ultimo Consiglio europeo", ha spiegato. "La mia impressione è che dobbiamo chiarire cosa sia possibile e cosa no. Anche in Lituania hanno 600-700 km con Bielorussia e proteggere quei confini nazionali vuol dire proteggere confini dell'Ue", ha insistito Michel.

Von der Leyen, in arrivo sanzioni da Ue e Usa
"Estenderemo le nostre sanzioni contro la Bielorussia all'inizio della prossima settimana e gli Stati Uniti prepareranno sanzioni che saranno in vigore da inizio dicembre". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, in un breve punto stampa al termine dell'incontro a Washington con il presidente americano, Joe Biden. "E' importante che il regime di Lukashenko capisca che pagherà per il suo comportamento", ha aggiunto la presidente riferendosi all'arrivo di migranti spinti da Minsk verso il confine con l'Ue. Con il presidente Usa Joe Biden "abbiamo concordato che guarderemo alle possibilità di sanzionare quelle compagnie aeree che facilitano il traffico di esseri umani verso Minsk e il confine tra Bielorussia e l'Ue", ha precisato la presidente.

Intesa Ue, sanzioni a chi traffica migranti
Gli Stati membri dell'Ue hanno trovato un accordo di massima per allargare la cornice legale delle sanzioni contro la Bielorussia a chi favorisce il traffico illegale dei migranti verso l'Unione europea. da fonti diplomatiche europee. Il quadro dovrà ora essere riempito con una nuova lista di nomi ed entità. Se ne discute oggi alla riunione degli ambasciatori dei 27. Il lavoro da domani passerà in carico al Coest (il gruppo di lavoro che si occupa di Europa orientale e Asia centrale). La base di partenza per la discussione prevede l'iscrizione sulla black list di 29 individui e della compagnia aerea Belavia.

Minsk accusa Occidente: "Crisi per imporre sanzioni"
La Bielorussia accusa l'Occidente di "provocare" la crisi migratoria al confine con la Polonia per imporre nuove sanzioni. Inoltre Minsk ha accusato le forze polacche di aver picchiato alcuni migranti, nello specifico quattro persone di etnia curda, che tentavano di entrare nell'Ue, mentre aumentano le critiche nei confronti di Minsk per la "strumentalizzazione" dei migranti bloccati al confine. I quattro "sono stati arrestati in Polonia dove avevano cercato di chiedere protezione e status di rifugiato", ha dichiarato in una nota il servizio delle guardie di frontiera bielorusse, diffondendo immagini che mostrano quattro uomini, alcuni con vestiti insanguinati e uno con tagli sulle mani, che si coprivano il viso. "A giudicare dalle numerose ferite sui corpi dei migranti, le forze di sicurezza polacche hanno maltrattato le persone e, usando la forza, le hanno spinte oltre una recinzione di filo spinato al confine con la Bielorussia", si afferma nella nota.

Cremlino respinge le accuse della Polonia, inaccettabili
Il Cremlino respinge le accuse del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ritiene ci sia Mosca dietro la crisi migratoria al confine con la Bielorussia. "Consideriamo del tutto irresponsabili e inaccettabili le dichiarazioni del primo ministro polacco secondo cui la Russia è responsabile di questa situazione", ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in una conferenza stampa.

Merkel chiede a Putin di intervenire su Minsk
Angela Merkel ha avuto una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin sulla situazione ai confini fra Polonia e Bielorussia. Nel colloquio la cancelliera ha chiesto a Putin di intervenire ed esercitare la sua influenza su Aleksandr Lukashenko, definendo "disumana e del tutto inaccettabile" la "strumentalizzazione" dei migranti in atto. Lo riferisce in una nota il portavoce Steffen Seibert.

Germania chiede nuove sanzioni contro Bielorussia
Intanto la Germania è tornata a sollecitare nuove sanzioni dell'Unione Europea contro la Bielorussia, il cui presidente Alexander Lukashenko sfrutta "senza scrupoli" i migranti mandandoli al confine con la Polonia. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. "Sanzioneremo tutti coloro che sono coinvolti nel traffico mirato di migranti", ha annunciato Maas secondo il quale l'UE lavorerà per "estendere e rafforzare le sanzioni contro il regime di Lukashenko". "L'Unione Europea non può essere ricattata", ha aggiunto Maas.

Cei: "Migranti usati per interessi politici"
"La situazione dei migranti assembrati al confine tra Bielorussia e Polonia ha del paradossale. Dall'una e dall'altra parte si usano i migranti per interessi politici". Lo denuncia senza mezzi termini mons. Giancarlo Perego, presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Italiana e della Fondazione Migrantes. "Nessuno parla di chi siano queste persone migranti, il loro volto, la loro storia. E certo - osserva il presule - che da entrambi le parti c'è solo un rifiuto o uno sfruttamento. Ancora una volta i migranti sono le sole vittime".


Alberto Pento
A questa demenziale CEI irresponsabile senza rispetto, diciamo che questi non sono migranti ma criminali invasori che si prestano alle altrettanto criminali politiche del dittatore bielorusso Lukashenko.
I veri migranti sono solo quelli che emigrano con i documenti in regola, con il permesso e l'autorizazzione d'ingresso e non illegalmente e contro la volontà dei paesi dove si introducono clandestinamente o con la prepotenza e la violenza. Questi invasori clandestini e violenti non sono vittime ma carnefici.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Invasione criminale della Polonia

Messaggioda Berto » dom nov 14, 2021 3:03 am

Migranti: sfondata recinzione della frontiera fra Polonia e Bielorussia
Redazione Alma News
10 Novembre 2021

https://almanews24.it/esteri/2021/11/10 ... elorussia/

Migranti – Lo sfondamento è avvenuto nei due villaggi di Krynki e Bialowieza, arrestati oltre 50 migranti. Ue, sanzioni a chi traffica migranti. La Polonia: “Dalla Bielorussia terrorismo di stato”. Il presidente del Consiglio europeo Michel incontra a Varsavia il primo ministro polacco: “Ue può finanziare protezione confini”. Minsk accusa Occidente: “Crisi per imporre sanzioni”. Merkel chiede a Putin di intervenire .

Due gruppi di migranti sono riusciti a sfondare il recinto della frontiera fra Polonia e Bielorussia attraversando il confine: è quello che scrive l’agenzia polacca PAP, secondo diversi media tedeschi. Lo sfondamento è avvenuto nei due villaggi di Krynki e Bialowieza.

Alla frontiera da giorni ci sono migliaia di migranti ammassati che cercano di entrare in Europa; ieri Varsavia ha accusato esplicitamente il presidente russo Vladimir Putin di aver orchestrato la crisi. La Polonia ha annunciato di aver arrestato oltre 50 migranti al confine.

“Nel corso delle ultime 24 ore, la polizia ha arrestato più di 50 persone vicino a Bialowieza dopo che avevano attraversato illegalmente la frontiera”, ha dichiarato all’Afp Tomasz Krupa, portavoce della polizia regionale. In mattinata il ministro della Difesa polacco, Mariusz Baszczak, aveva reso noto che erano stati fatti molti tentativi di violare il confine con la Bielorussia nella notte. “Non è stata una notte tranquilla. Ci sono stati molti tentativi di rompere la linea, ma tutti coloro che l’hanno attraversata sono stati arrestati”, ha detto il ministro. “Voglio comunque rassicurarvi – ha aggiunto- che ci sono già 15mila uomini alla frontiera, soldati dell’esercito polacco. Il numero è stato aumentato e naturalmente, può essere aumentato ancora di piu’ se necessario”. Morawiecki: “Bloccare voli e sanzionare Bielorussia” E’ necessario intervenire con azioni concrete: dobbiamo bloccare i voli dal Medioriente per la Bielorussia e concordare nuove sanzioni contro il regime di Alexander Lukashenko”. Lo ha dichiarato il premier polacco, Mateusz Morawiecki, in conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel. “Cio’ che stiamo affrontando in questo momento, e lo dobbiamo dire chiaramente, è una manifestazione del terrorismo di Stato” ha detto Morawiecki. “Gli eventi degli ultimi giorni sono un test per la Polonia e per l’Ue. Ci rendiamo conto che il rischio può aumentare e la situazione può deteriorarsi. Dobbiamo dover affrontare nuovi metodi di provocazione da parte di Lukashenko e dei suoi collaboratori”, ha spiegato il premier. Michel: “Ue può finanziare protezione confini” “E’ legalmente possibile, nell’ambito del quadro legale attuale, finanziare infrastrutture per la protezione dei confini dell’Ue”. Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, rispondendo a una domanda sulla possibilità di costruire muri e recinzioni con fondi europei. “La decisione dev’essere presa dalla Commissione. Vedremo quale sarà il dibattito che già c’è stato durante l’ultimo Consiglio europeo”, ha spiegato. “La mia impressione è che dobbiamo chiarire cosa sia possibile e cosa no. Anche in Lituania hanno 600-700 km con Bielorussia e proteggere quei confini nazionali vuol dire proteggere confini dell’Ue”, ha insistito Michel. Intesa Ue, sanzioni a chi traffica migranti Gli Stati membri dell’Ue hanno trovato un accordo di massima per allargare la cornice legale delle sanzioni contro la Bielorussia a chi favorisce il traffico illegale dei migranti verso l’Unione europea. da fonti diplomatiche europee. Il quadro dovrà ora essereriempito con una nuova lista di nomi ed entità. Se ne discute oggi alla riunione degli ambasciatori dei 27.

Il lavoro da domani passerà in carico al Coest (il gruppo di lavoro che si occupa di Europa orientale e Asia centrale). La base di partenza per la discussione prevede l’iscrizione sulla black list di 29 individui e della compagnia aerea Belavia. Minsk accusa Occidente: “Crisi per imporre sanzioni” La Bielorussia accusa l’Occidente di “provocare” la crisi migratoria al confine con la Polonia per imporre nuove sanzioni. Inoltre Minsk ha accusato le forze polacche di aver picchiato alcuni migranti, nello specifico quattro persone di etnia curda, che tentavano di entrare nell’Ue, mentre aumentano le critiche nei confronti di Minsk per la “strumentalizzazione” dei migranti bloccati al confine.

I quattro “sono stati arrestati in Polonia dove avevano cercato di chiedere protezione e status di rifugiato”, ha dichiarato in una nota il servizio delle guardie di frontiera bielorusse, diffondendo immagini che mostrano quattro uomini, alcuni con vestiti insanguinati e uno con tagli sulle mani, che si coprivano il viso. “A giudicare dalle numerose ferite sui corpi dei migranti, le forze di sicurezza polacche hanno maltrattato le persone e, usando la forza, le hanno spinte oltre una recinzione di filo spinato al confine con la Bielorussia”, si afferma nella nota. Cremlino respinge le accuse della Polonia, inaccettabili Il Cremlino respinge le accuse del primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, che ritiene ci sia Mosca dietro la crisi migratoria al confine con la Bielorussia. “Consideriamo del tutto irresponsabili e inaccettabili le dichiarazioni del primo ministro polacco secondo cui la Russia è responsabile di questa situazione”, ha dichiarato il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, in una conferenza stampa. Merkel chiede a Putin di intervenire su Minsk Angela Merkel ha avuto una telefonata con il presidente russo Vladimir Putin sulla situazione ai confini fra Polonia e Bielorussia. Nel colloquio la cancelliera ha chiesto a Putin di intervenire ed esercitare la sua influenza su Aleksandr Lukashenko, definendo “disumana e del tutto inaccettabile” la “strumentalizzazione” dei migranti in atto. Lo riferisce in una nota il portavoce Steffen Seibert. Germania chiede nuove sanzioni contro Bielorussia Intanto la Germania è tornata a sollecitare nuove sanzioni dell’Unione Europea contro la Bielorussia, il cui presidente Alexander Lukashenko sfrutta “senza scrupoli” i migranti mandandoli al confine con la Polonia. Lo ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas. “Sanzioneremo tutti coloro che sono coinvolti nel traffico mirato di migranti”, ha annunciato Maas secondo il quale l’UE lavorerà per “estendere e rafforzare le sanzioni contro il regime di Lukashenko”.

“L’Unione Europea non può essere ricattata”, ha aggiunto Maas. Cei: “Migranti usati per interessi politici” “La situazione dei migranti assembrati al confine tra Bielorussia e Polonia ha del paradossale. Dall’una e dall’altra parte si usano i migranti per interessi politici”. Lo denuncia senza mezzi termini mons. Giancarlo Perego, presidente della Commissione per le Migrazioni della Conferenza Episcopale Italiana e della Fondazione Migrantes. “Nessuno parla di chi siano queste persone migranti, il loro volto, la loro storia. E certo – osserva il presule – che da entrambi le parti c’è solo un rifiuto o uno sfruttamento. Ancora una volta i migranti sono le sole vittime”.


Tensione sui migranti, scontro Polonia-Bielorussia
Europa
Agenzia ANSA
9 novembre 2021

https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... 1a628.html


Le forze di sicurezza bielorusse hanno "sparato colpi in aria, simulando situazioni pericolose" per destabilizzare ancora di più la situazione al confine con la Polonia.

Lo ha detto il portavoce dei servizi speciali di Varsavia, Stanislaw Zaryn.

"Sappiamo anche - ha aggiunto - che le autorità della Bielorussia stanno aiutando i migranti a distruggere le barriere al confine. Li vediamo portare loro gli strumenti per tagliare i cavi, per distruggere la recinzione". Media vicini al governo di Minsk, citati dalla tedesca Welt, riferiscono invece a loro volta di spari da parte polacca, ma non ci sono conferme.

La guerra ibrida dei migranti della Bielorussia verso l'Europa rischia di provocare un'escalation. Situazione peggiorata dopo le immagini di centinaia di profughi in marcia verso frontiera polacca. Varsavia ne respinge l'ingresso e si dice pronta a difendere i propri confini. La commissione chiede ai 27 di colpire il regime di Lukashenko con un nuovo giro di sanzioni. La Polonia quest'anno ha registrato oltre 23mila ingressi illegali da est, quasi la metà a ottobre. Berlino esorta Bruxelles ad agire e ad aiutare a fermare il flusso di migranti che attraversano illegalmente la Polonia dalla Bielorussia. Minsk avverte Polonia, eviti provocazioni. La Nato: 'La situazione è grave'.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha parlato col presidente polacco Andrzej Duda della "grave situazione" alla frontiera della Polonia. Lo rende noto lo stesso Stoltenberg su Twitter. "L'uso dei migranti da parte della Bielorussia come tattica ibrida è inaccettabile. La Nato è solidale con la Polonia e tutti gli alleati nella regione", aggiunge il segretario generale.

Il Consiglio dell'Ue ha sospeso lo schema di facilitazione dei visti per gli esponenti del regime di Minsk. La decisione è una risposta all'attacco ibrido in corso lanciato dal regime Bielorusso. Lo rende noto il portavoce della presidenza di turno del Consiglio Ue, Damijan Fiser, su Twitter.

Il ministero della Difesa bielorusso ha respinto oggi le accuse di Varsavia secondo cui Minsk sta coordinando l'ondata di migranti che tentano di attraversare la vicina Polonia. "Il ministero della Difesa bielorusso ritiene infondate e non comprovate le accuse da parte polacca", si legge in un comunicato che accusa la Polonia di aumentare la tensione "deliberatamente".
La Bielorussia mette in guarda la Polonia contro ogni "provocazione" al confine tra i due Paesi, dove si ammassano migliaia di migranti nella speranza di entrare in Ue. "Vogliamo anticipatamente mettere in guardia la parte polacca contro l'utilizzo di qualsiasi provocazione" contro la Bielorussia "per giustificare eventuali azioni bellicose illegali" contro i migranti. Lo comunica una nota del ministero degli Esteri di Minsk.

La Germania esorta l'Unione europea ad "agire" e ad aiutare a fermare il flusso di migranti che attraversano illegalmente la Polonia dalla Bielorussia. "La Polonia o la Germania non possono farcela da sole", ha detto al quotidiano Bild il ministro degli Interni ad interim Horst Seehofer. "Dobbiamo aiutare il governo polacco a proteggere il loro confine esterno. Questo sarebbe effettivamente il compito della Commissione europea. Ora li invito ad agire", ha detto.

Nell'intervista alla Bild Seehofer ha detto di sostenere la decisione della Polonia di costruire un muro di confine. "Non possiamo criticarli per aver protetto i confini esterni dell'Ue". "Non attraverso l'uso di armi da fuoco ovviamente, ma con altri mezzi che sono disponibili", ha aggiunto. La situazione, già molto tesa tra Minsk e Bruxelles è peggiorata dopo che sono circolate le immagini di centinaia di profughi in marcia verso la frontiera polacca. Varsavia ha respinto il loro ingresso e si è detta pronta a difendere i propri confini, mentre la Commissione Ue ha chiesto ai 27 di colpire il regime di Lukashenko con un nuovo giro di sanzioni. La Polonia quest'anno ha registrato oltre 23mila ingressi illegali di migranti da est, di cui quasi la metà a ottobre. Un segnale che la Bielorussia sta aumentato la pressione sull'Europa, come rappresaglia alle sanzioni.

Aleksandr Lukashenko e Vladimir Putin hanno discusso della situazione al confine tra Bielorussia e Polonia nel corso di una conversazione telefonica: lo comunica il servizio stampa del Cremlino. Il presidente della Bielorussia Aleksandr Lukashenko ha dichiarato che "non si piegherà davanti all'Europa" mentre migliaia di migranti sono ammassati al confine con la Polonia.

L'addetto militare presso l'ambasciata della Polonia a Minsk è stato convocato al ministero della Difesa bielorusso: lo riferisce lo stesso dicastero bielorusso dichiarando che al rappresentante polacco "è stato comunicato che le accuse della parte polacca su un coinvolgimento di militari bielorussi" nella situazione al confine tra Polonia e Bielorussia "sono infondate e ingiustificate".

Il premier polacco, Mateusz Morawiecki: "Dietro la crisi dei migranti dalla Bielorussia c'è la regia del presidente russo Vladimir Putin."


Criminali invasori della Polonia e dell'Europa
https://www.facebook.com/10001151632700 ... 6273233139
Se occorre si spara e si uccide, l'invasione violenta ci toglie la libertà, la sovranità e la vita!

Confine fra Bielorussia e Polonia, Lukashenko minaccia lo stop al transito di gas verso la Ue
di Irene Soave
11 novembre 2021

https://www.corriere.it/esteri/21_novem ... 4419.shtml

Se l’Europa procedesse a nuove sanzioni come minacciato, il dittatore bielorusso minaccia di chiudere il gasdotto Yamal-Europa. «Cosa succederebbe se chiudessimo il gas? Consiglio ai senza cervello di pensare prima di parlare»

Il dittatore bielorusso Aleksandr Lukashenko, in questi giorni al centro di una crisi internazionale scatenata dall’affollarsi di centinaia di migranti alla frontiera tra Bielorussia e Polonia, ha minacciato di interrompere il transito del gas verso l’Europa attraverso il gasdotto Yamal-Europe se l’Ue espande le sanzioni come promette di fare, e se la Polonia proseguirà con la chiusura del confine. Lo riporta l’agenzia di stampa russa Tass, citando a sua volta la bielorussa Belta. «Forniamo calore all’Europa, e per di più minacciano di chiudere la frontiera. E se interrompiamo l’erogazione di gas naturale lì?» ha detto Lukashenko.

Il dittatore di Minsk è accusato da Bruxelles — con prove video evidenti di militari bielorussi che accompagnano file di persone al confine — di aver orchestrato il flusso di migranti che si sono ammassati sulla frontiera per mettere sotto pressione e destabilizzare l’Unione Europea. Questo mentre gli Stati membri dell’Ue hanno trovato un accordo di massima per allargare la cornice legale delle sanzioni contro la Bielorussia a chi favorisce il traffico illegale dei migranti verso l’Unione europea; e per la prima volta — emerge dall’incontro tra il presidente del Consiglio europeo Charles Michel e il premier polacco Mateusz Morawiecki — la richiesta polacca di un muro lungo il confine orientale non è più considerata irricevibile.

«La Polonia ci sta minacciando con la chiusura del confine», ha dichiarato Lukashenko. «Io dico: sentitevi liberi di farlo, ci saranno meno immigrati che verranno da qui. Non è questo il problema», ha affermato. Per poi avvertire: «Cosa succede se noi chiudiamo il transito (del gas) attraverso la Bielorussia? Non può passare dall’Ucraina dal momento che il confine russo è chiuso lì. Non ci sono rotte attraverso i Paesi baltici. Se lo chiudiamo per i polacchi e i tedeschi, allora cosa succederà? Non dovremmo fermarci davanti a nulla per proteggere la nostra sovranità e indipendenza», ha sottolineato Lukashenko. «Mentre teniamo l’Europa al caldo, loro ci minacciano di chiudere il nostro confine. E cosa succede se blocchiamo le forniture di gas a loro? Quindi consiglio ai leader di Polonia, Lituania e altri senza cervello di pensare prima di parlare», ha concluso.



Alberto Pento
Si muova la NATO.



Sulla difesa dei confini l'Ue guarda (ancora) dall'altra parte
I muri non possono essere pagati coi fondi Ue. Bruxelles scarica sugli Stati membri la responsabilità di controllare i confini, anche con l'uso di barriere. Salvo poi attaccare chi lo fa
Andrea Indini
11 Novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/su ... 1636644654

"Non è una previsione giuridica", ma "è una posizione di lunga data che la Commissione europea non finanzia con i fondi europei i muri o il filo spinato" per difendere i confini nazionali. Questa mattina, durante il briefing che tiene quotidianamente con la stampa, il portavoce della Commissione europea ha ribadito per l'ennesima volta che Bruxelles non intende in alcun modo sganciare un solo euro per erigere costruzioni che blocchino l'ondata degli immigrati clandestini che in questi giorni stanno cercando di entrare in Polonia passando dalla Bielorussia. "Tuttavia - ci ha, però, tenuto a sottolineare - è responsabilità dl singolo Stato membro controllare i confini e il diritto europeo non esclude l'uso delle barriere per proteggerli". Muri sì, insomma, basta che non sia l'Unione europea a pagarli.

Vi ricordate quando il cattivo era Viktor Orban, il sovranista ungherese? Quante volte Bruxelles gli si è scagliata contro per le misure prese per fermare gli immigrati in fuga dalla Siria. E che dire dell'ingerenza, anni fa, nei confronti di un Donald Trump appena arrivato alla Casa Bianca? Non appena aveva messo mano all'implementazione del muro al confine con il Messico, iniziato dal democraticissimo Bill Clinton, si era trovato addosso gli strali della maggior parte dei leader del Vecchio Continente. Peccato che ormai da anni l'Unione europea proceda in ordine sparso e con evidenti contraddizioni ogni qual volta si trova a dover affrontare lo spinoso dossier immigrazione. Perché, per esempio, non ha battuto ciglio quando è stata la Grecia ad alzare quaranta chilometri di pannelli in metallo, costantemente presidiati dai militari, per fermare i clandestini che il premier turco Recep Tayyip Erdoğan spinge verso l'Ue ogni qual volta deve battere cassa?

In Europa quello greco non è certo l'unico muro anti migranti. La scorsa estate anche il parlamento lituano aveva approvato (pressoché all'unanimità) la fortificazione dei propri confini per fermare i clandestini mandati dal presidente bielorusso Alexandr Lukashenko. Da mesi, infatti, la Lituania si trova a combattere la stessa "guerra" della Polonia. Una guerra ibrida iniziata nel 2020 con le sanzioni europee a Minsk e salita di livello quest'anno con la crisi dei migranti. "Lukashenko sta cercando di destabilizzare l'Europa usando gli esseri umani in un atto di aggressione", aveva spiegato in una intervista al Financial Times il commissaria Ue per gli Interni, Ylva Johansson. Quando la Lituania aveva optato per la costruzione di oltre 500 chilometri di muro, a Bruxelles non si erano scomposti più di tanto. E pure in questi giorni, quando il governo polacco aveva militarizzato il confine schierando oltre 15mila soldati, non aveva battuto ciglio. I distinguo sono iniziati quando ieri il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, ha iniziato a ventilare la possibilità di "finanziare infrastrutture alle frontiere". Eventualità subito stroncata da Ursula von der Leyen e dalla Commissione Ue.

Da sempre l'Unione lascia gli Stati membri soli a gestire i problemi legati all'immigrazione clandestina. L'esempio principe è ovviamente l'Italia, da sempre trattata alla stregua del più grande campo profughi d'Europa. Quando Matteo Salvini ha provato a mettere un freno alle ong straniere, Bruxelles gli è subito saltata al collo accusandolo dei peggiori crimini. Eppure, in più di un'occasione, le stesse organizzazioni non governative erano state beccate a prendere accordi sottobanco con i trafficanti di uomini. Viene da chiedere, a questo punto, per quale strano motivo all'Unione europea vadano bene i muri costruiti in Grecia, Lituania e Polonia (a patto che siano loro a pagarseli), mentre non ammette che l'Italia difenda i propri confini. Ancora oggi la Ocean Viking ha attraccato ad Augusta con oltre 300 clandestini a bordo. La scorsa settimana al porto di Trapani era, invece, arrivata la Sea Watch 4 con 850 irregolari. Per non parlare, poi, dei mini sbarchi che quotidianamente interessano le nostre coste. Ogni volta Bruxelles non guarda. Ogni volta l'Unione europea volge il proprio sguardo altrove.




Confine Polonia/Bielorussia si arma. L'Ue frena sui muri, la Lettonia lo approva
Angela Mauro
12 novembre 2021

https://www.huffingtonpost.it/entry/con ... 5987c6ca81

“In questo momento, l’Europa sta contando i suoi ‘amici’ e siamo soddisfatti di averne tanti”. Margaritis Schinas parla dal Libano, seconda tappa del tour del commissario europeo dopo quella ad Abu Dhabi ieri. Obiettivo: convincere i paesi arabi e le loro compagnie aeree a non collaborare con Lukashenko per il trasporto dei migranti da oriente verso la Bielorussia, da dove i soldati bielorussi li scortano poi verso il confine polacco. Iraqi Airways assicura che non riprenderà a volare su Minsk. Schinas sarà ad Ankara la prossima settimana, lunedì a Baghdad, ma intanto la compagnia aerea bielorussa Belavia e la Turkish Airlines accolgono l’invito a non vendere biglietti di sola andata verso la capitale bielorussa. Ma questo è l’unico risultato ottenuto dalla Commissione Europea alle prese con il caso migranti più esplosivo degli ultimi tempi, che minaccia un’escalation militare tra est e ovest, Europa e Usa contro la Russia di Vladimir Putin, con la Gran Bretagna che si inserisce inviando soldati per aiutare i polacchi a costruire muri per respingere i migranti. Anche la Lettonia avvia la costruzione del muro al confine: via libera del Parlamento.

Se la ‘conta degli amici’ nel mondo arabo dà i suoi frutti, ciò non significa che la situazione al confine tra Polonia e Bielorussia stia migliorando. Secondo i calcoli della Commissione Ue, sono circa 2mila i migranti intrappolati al freddo e gelo lungo la frontiera polacca. “Ma non abbiamo informazioni di prima mano” su quali siano le loro nazionalità, dice un portavoce di Palazzo Berlaymont. E questo è uno dei maggiori problemi: alla frontiera, il governo sovranista di Varsavia non lascia avvicinare gli osservatori europei, i media vengono tenuti a distanza e così anche le ong. Tutto al buio, mentre monta la tensione.

Alla frontiera ormai la presenza militare è una realtà. Ci sono i bielorussi che hanno scortato i migranti da Minsk. Ci sono 15mila soldati polacchi. Ci sono i britannici, in soccorso ai polacchi. Ci sono forze speciali e paracadutisti russi impegnati in esercitazioni militari a Gozha, cittadina bielorussa a metà tra il confine con la Polonia e quello con la Lituania. Mentre negli Usa e anche a Bruxelles si teme per la presenza di truppe russe anche al confine ucraino, sebbene ambienti diplomatici europei tendano a non legare il caso bielorusso con la questione ucraina. “Non abbiamo informazioni su un possibile collegamento tra le due situazioni”, ci dicono nel tentativo di stemperare le tensioni. La Nato è in allerta. L’Alleanza Atlantica “rimane vigile contro il rischio di ulteriori escalation e provocazioni da parte della Bielorussia ai confini con Polonia, Lettonia e Lituania” e continuerà “a monitorare le implicazioni” della situazione ai confini orientali dell’Ue “per la sicurezza dell’Alleanza”, fa sapere il Consiglio del Nord Atlantico, organo di governo della Nato.

A Bruxelles intanto si prepara il Consiglio dei ministri degli Esteri e della Difesa di lunedì. Amara la notizia dell’invio da parte del governo di Londra di un contingente per aiutare i polacchi a costruire il loro agognato muro alla frontiera. La scelta suona come interferenza bella e buona da parte di un ex membro dell’Ue su un tema delicatissimo del dibattito europeo di questi giorni. Sono 12 gli Stati che chiedono a Bruxelles di finanziare la costruzione di barriere al confine est. All’ultimo summit di ottobre, sono stati capaci di tenere gli altri leader a discutere sul tema per ore. Ursula von der Leyen prova a resistere, promettendo alla Polonia altri 25 milioni di euro per affrontare la crisi ma non per costruire i muri. Ma il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel invece sostiene la richiesta dei 12.

Se ne parlerà di certo al summit di lunedì, senza decisioni. “Non siamo a questo punto”, frena una fonte diplomatica nord-europea. Ma è chiaro che il tema per ora non tramonta, soprattutto dopo la nuova ingerenza britannica, fastidiosa eppure non condannabile da parte europea perché il Regno Unito è pur sempre un alleato della Nato, sponda di Biden nel vecchio continente.

Non è per niente chiaro il gioco di Putin, come al solito. Da una parte lascia che i suoi soldati continuano le esercitazioni militari nella zona calda. Dall’altro lato, il capo del Cremlino assicura che Lukashenko non si è confrontato con lui sulla crisi al confine con l’Ue. In ogni caso, lo smentisce sulla minaccia di tagliare il gas all’Unione. “L’affidabilità della Russia come fornitrice sotto gli attuali e i futuri contratti è fuori discussione”, dice il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, aggiungendo che Lukashenko non ha concordato la sua dichiarazione con Mosca.

Dopo la mediazione di Angela Merkel con la Russia, ci provano anche i francesi, a margine della conferenza sulla Libia a Parigi. Il comportamento di Lukashenko è “irresponsabile” e “inaccettabile” rispetto alla “strumentalizzazione” dei flussi migratori, è il messaggio che arriva dall’incontro quadrilaterale tra i ministri francesi degli Esteri e della Difesa, Jean-Yves Le Drian e Florence Parly, con gli omologhi della Russia, Sergej Lavrov e Sergej Cho’gou. Parigi chiede a Mosca di “mobilitare i suoi stretti legami con la Bielorussia per ottenere che si ponga un termine” a questa situazione.
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Re: Invasione criminale della Polonia

Messaggioda Berto » dom nov 14, 2021 3:07 am

Nessuna compassione, nessun aiuto e nessuna accoglienza questi sono criminali che ci fanno del male. Questi non sono innocenti migranti ma invasori coscienti e responsabili senza alcun scrupolo che si prestano ad essere strumentalizzati da Lukashenko.
Sparare per legittima difesa dei confini del proprio paese è più che legittimo e giusto e senza guardare in faccia nessuno, sono tutti responsabili, donne e bambini inclusi. I dannati non sono gli invasori nazi maomettani ma gli aggrediti polacchi cristiani.



Fra i dannati di Kuznica, al confine tra Bielorussia e Polonia: “Aiutateci”
Giampaolo Visetti
10 novembre 2021

https://www.repubblica.it/esteri/2021/1 ... 325887146/


KUZNICA, (CONFINE POLONIA-BIELORUSSIA) - I bambini più piccoli, per proteggersi dalla brina gelata, hanno passato la notte sui rami bassi dei pini neri: a terra, i fuochi accesi con i tronchi delle betulle abbattute dalle accette dei padri, regalo-beffa dei militari di Minsk. Fiamme fragili non bastano però più per riscaldare i corpi dei migranti abbandonati da giorni a pochi passi dai rotoli di filo spinato: dalla boscaglia le grida delle madri ormai invocano solo "acqua e pane". Sopra le piante, dove si alzano i fili di fumo chiaro dei falò che segnalano le tendopoli, incombe anche il fragore ritmato di elicotteri e spari diversi.

Si consuma nell'abbandono e nell'isolamento, dentro la foresta vergine di Bialowieza, la tragedia dei disperati in fuga lungo la frontiera tra Polonia e Bielorussia, ridotti ad armi puntate contro l'Europa da Aleksandr Lukashenko. A centinaia, con il buio, hanno tentato di aprirsi un varco nel muro d'acciaio e di sfuggire ai 15mila soldati ammassati da Varsavia lungo oltre 70 chilometri di boschi che dal check-point di Kuznica salgono fino al confine baltico con la Lituania. Intere famiglie stremate, con nonni e neonati, protette solo con felpe e berretti inzuppati di nebbia. Alle spalle le milizie bielorusse, che minacciano di morte chi implora di poter tornare a Minsk per raggiungere "la Germania promessa" senza passare più dalla Polonia. In faccia le pattuglie della polizia di Varsavia, in mimetica, passamontagna e mitra spianati. Impossibile, nell'area blindata da uno stato d'emergenza esteso a fine dicembre, verificare sostanza e numeri del dramma umano scatenato contro l'Europa da Lukashenko e dal suo azionista politico di maggioranza, il presidente russo Vladimir Putin.

A Kuznica, ultimo villaggio polacco prima della frontiera bielorussa, i residenti assicurano che con il buio "centinaia di immigrati hanno sfondato le recinzioni e sono riusciti a nascondersi nei campi di mais" della regione di Podlaskie. Una cinquantina invece "sono stati presi e arrestati". Una decina i feriti dal filo spinato e dai manganelli dei cacciatori di uomini: nessuna conferma di "otto morti assiderati" nei campi tra Krynki e Bialowieza. "Nelle ultime ore - dice a Repubblica Pavel Miklasz, sindaco di Kuznica - la massa compatta che premeva contro le nostre case si è frantumata in centinaia di piccoli gruppi, dispersi nella foresta. Gli agenti denunciano oltre 600 tentativi isolati di sconfinamento in Polonia, da parte di iracheni, siriani, afghani, libanesi e africani. Più passa il tempo e più l'emergenza si allarga: il rischio è che la disperazione renda l'escalation incontrollabile".

Che lo scenario somigli ormai a quello di un conflitto combattuto, e non alla tragedia di popoli cinicamente venduti perché in fuga da guerre e povertà, diventa chiaro appena superata la cittadina di Sokolka, 300 chilometri da Minsk. La strada è occupata da convogli militari, ambulanze e blindati della polizia. Decine di camion trasportano carri armati e mezzi anfibi mimetizzati con rami di abete. Ogni centro abitato è sorvegliato da posti di blocco. Da alberi e lampioni sventolano le bandiere nazionali polacche. Il traffico, deviato verso il valico di Bobrovniki, precipita nel caos. I confini Varsavia-Minsk sono a un passo dalla chiusura totale. Chiuse le scuole: uffici e negozi fermi fino a domenica grazie al pretesto dell'odierna festa nazionale dell'indipendenza da Mosca.

Fino a ieri la spietata messinscena di Lukashenko è stata circoscritta attorno alla frontiera di Kuznica. Adesso dilaga invece lungo l'intero confine con l'ex Urss, minacciando anche Lituania e Lettonia. "Siamo stati usati e traditi da Minsk - la denuncia di una ragazza fuggita dal Camerun, tra le poche in salvo in un centro d'accoglienza a Bialystok - ma nemmeno l'Europa ci vuole proteggere. Rischiamo di essere lasciati morire nella terra di nessuno, sotto gli occhi di due eserciti schierati. Bielorussia e Polonia devono lasciare che almeno medici e cibo ci possano raggiungere". Questo grido d'aiuto si aggiunge ai molti che tra Klimowka e Wolkusze filtrano dalla chat degli accampati lungo il fiume. Non si stancano di ricostruire il sistema-Lukashenko, applicato dall'estate.

"A Damasco - dice nella boscaglia di Geniusze un insegnante sfuggito alla dittatura di Assad - mi hanno offerto un biglietto per l'Europa a 12 mila euro. Comprendeva volo e hotel a Minsk, bus fino al confine polacco, visto e ingresso nella Ue. Bene, eccomi qui, tutto falso: i soldati bielorussi mi hanno consegnato solo un piccone e le cesoie per tagliare il filo spinato dell'Europa. Era fine ottobre. Mi hanno scaricato nel bosco e mi hanno avvertito: vattene, se torni indietro ti spariamo".

A indignare e a preoccupare non sono però solo i crimini di Minsk e di Mosca, decise a contrastare le sanzioni Ue. Sempre di più allarma anche l'opacità di Varsavia, impegnata ad esibire e nello stesso tempo a nascondere l'attacco di Lukashenko. Da settembre la regione è chiusa anche a soccorsi, organizzazioni umanitarie e contingenti militari Ue e Nato. Senza verifiche indipendenti, il governo di Mateusz Morawiecki assicura campo libero alla retorica nazionalista che giustifica un nuovo muro anti-stranieri, nel mirino di Bruxelles. "La realtà - dice Wojciech Przybylski, presidente della fondazione Res Publica - è che non sappiamo nemmeno quanti migranti rischino di morire. Senza chiarezza l'incubo della scintilla di una guerra si fa concreto anche per Varsavia".

Difficile che "il grande dittatore" d'Europa accetti di ritirare i dannati di Kuznica, dopo averli attirati in trappola, o che questi si lascino rispedire in patria. Ma pure oggi appare impossibile che Varsavia, mossa a pietà, si convinca ad accoglierli, contando sull'incerta solidarietà dei Paesi Ue. Così dalla foresta di Bialowieza sale un'altra notte bianca di freddo e i migranti non sognano più "una vita sopportabile in Europa": ma che qualcuno intervenga subito, per "lasciarci vivi in un posto qualunque sulla terra".




Migranti, 20enne trovato morto al confine tra Bielorussia e Polonia. Lukashenko: “Con Mosca operiamo come unico Stato”
13 novembre 2021

https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/1 ... o/6391222/

Un migrante siriano di circa 20 anni è stato trovato senza vita in una foresta in territorio polacco vicino confine della Bielorussia dove migliaia di profughi dal Medio Oriente e dall’Asia centrale sono fermi in attesa di poter raggiungere destinazioni in Europa. Il corpo è stato trovato ieri dalla polizia polacca su segnalazione di un lavoratore forestale vicino al villaggio Wolka Terechowska secondo quanto riferisce il Guardian. Le cause del decesso non sono ancora state accertate e sarà effettuata l’autopsia. Nelle settimane precedenti, secondo i media polacchi, almeno altri nove migranti erano stati trovati morti sui due lati della frontiera. Nella zona di confine tra i due stati le condizioni climatiche stanno peggiorando, con l’abbassamento delle temperature dovuto all’inverno. Intanto la tensione al confine cresce: nella tarda serata di ieri un gruppo di un centinaio di profughi ha cercato di forzare il confine. I militari bielorussi hanno danneggiato il filo spinato e accecato le guardie di confine polacche con laser e luci stroboscopiche. Il canale Telegram dell’opposizione bielorussa Nexta ha pubblicato video in cui si vedono le forze bielorusse sparare in aria per intimidire i migranti. Come successo anche qualche giorno fa.

L’Occidente ha accusato il regime di Alexander Lukashenko di aver orchestrato il flusso di migranti come rappresaglia contro le sanzioni Ue. I migranti hanno raccontato di essere stati spinti oltre il confine dalle forze bielorusse e ricacciati indietro da quelle polacche. Una guerra a tutti gli effetti quella scoppiata al confine tra Polonia e Bielorussia, dietro alla quale sembra nascondersi la mano del Cremlino. Russia e Bielorussia operano in questo momento “come un unico stato”, ma rimangono Stati sovrani indipendenti e sovrani, dice Lukashenko dopo che Putin ha smentito di aver alcun ruolo nella crisi dei migranti bloccati al confine con la Polonia. Lukashenko ha anche reso noto di aver chiesto a Mosca il dislocamento in Bielorussia, a ovest e a sud (vale a dire ai confini con Polonia e Ucraina) di “alcune divisioni” di missili russi Iskander con una gittata di 500 chilometri.

“Riuscite a citare un settore in cui le nostre relazioni si costituiscono come fra Paesi diversi?”, ha aggiunto, in una intervista alla rivista russa Difesa nazionale russa. “Abbiamo ripensato l processo di integrazione fra i due Paesi. Dobbiamo solo lavorarci, senza impaurire la gente e dire che perderemo indipendenza e sovranità, che la Russia farà parte della Bielorussia e la Bielorussia della Russia”. L’integrazione, quindi, non deve essere percepita come la Bielorussia che entra a fare parte della Russia. “Nessun esponente politico oggi lo sosterrebbe. Avremmo potuto farlo negli anni Novanta. Ma nel frattempo sono nate due generazioni. I tempi ora sono cambiati. Ma come due Paesi sovrani, possiamo avere relazioni tanto strette da essere come un unico Paese”.



Non portarti e non portarci la morte in casa, grazie, non farti e non farci del male!
Non abbiamo nessuna colpa, nessuna responsabilità, nessun obbligo, nessun dovere di farlo e per farlo.
Non aiutare chi può farti del male!
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=2624

Amare e aiutare chi ti fa del male non è un bene ma un male
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2542
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 7401811401



Migranti. Famiglie di profughi isolate nei boschi. «Non abbiamo più cibo, moriremo»
mercoledì 13 ottobre 2021

https://www.avvenire.it/attualita/pagin ... o-moriremo

Nella terra di nessuno sul confine con la Polonia decine di persone sono ancora disperse. Respinte dai gendarmi polacchi, intrappolate dai militari bielorussi. Già 5 i morti a causa di freddo e fame

Famiglie di profughi isolate nei boschi. «Non abbiamo più cibo, moriremo»

Come ogni autunno nella foresta di Bialowieza le autorità bielorusse preparano il capanno di “Dzied Maroz”, il “Nonno Gelo” che preannuncia l’inverno e le gite dei bambini in cerca del “Babbo Natale” slavo. A poca distanza altre famiglie contano già cinque morti per freddo e fame. Tutti profughi.

Nella terra di nessuno sul confine con la Polonia decine di persone sono ancora disperse. Respinte dai gendarmi polacchi, intrappolate dai militari bielorussi. Le stime sui decessi sono da considerare al ribasso, suggeriscono i volontari di Ocalenie, una fondazione umanitaria polacca. Citano un episodio che ancora li angoscia. La telefonata di una famiglia respinta nel bosco: «Dicevano che il figlio di 16 anni vomitava sangue». I soccorsi non sono stati permessi. Al mattino dopo si è appreso che il ragazzo era morto. Di molti altri non si sa nulla. Nella boscaglia anche le batterie dei telefoni sono oramai esauste. Nella radura si fa a turno per accendere il cellulare e fare arrivare il messaggio oltre la nuova cortina, issata per rispondere alla rappresaglia del dittatore Lukashenko che anche attraverso voli diretti dall’Iraq continua ad attirare profughi da spingere verso quell’Unione europea che ha imposto sanzioni al regime.

Da oltre una settimana, intere famiglie vivono senza un riparo. Raggiungerle è impossibile. Dal lato polacco viene impedito alle organizzazioni umanitarie di avvicinarsi anche solo per lasciare acqua e cibo oltre la barriera metallica issata per ostacolare i migranti. C’è chi riesce a procurarsi mele e chi castagne. Non vi è altro. «Abbiamo finito anche l’acqua», dice un capofamiglia in un filmato che è riuscito a recapitare a un conoscente. Si sentono i bambini piangere, nella notte illuminata solo da un fuoco acceso sotto agli alberi. «Non abbiamo latte per i nostri figli, siamo senza scarpe e se nessuno viene a salvarci moriremo». Sperare nella pioggia è da disperati. Perché la foresta si trasforma presto in palude. Ma senza acqua le possibilità di sopravvivenza si riducono a niente.

Con un po’ di fortuna e fingendosi smarriti nel bosco, dal villaggio di Bikiške si entra in Bielorussia superando un fossato poco più largo di una roggia. La barriera metallica c’è, ma è bassa e viene regolarmente scavalcata. Chi passa da lì lascia coperte sopra il filo spinato, per facilitare il passaggio di chi casomai arriverà dopo. Poco lontano altri profughi sono nascosti ma aspettano la notte per poter tentare la fortuna.

In Lituania le preoccupazioni per i più fragili hanno raggiunto gli uffici del Garante dei diritti dei bambini. La scorsa settimana un bambino di 10 anni ospitato nel centro per rifugiati a Rukla è morto. Il bambino aveva subito un trauma cranico da cui non si era mai ripreso. È ufficialmente il primo richiedente asilo a morire in Lituania.

«Ci sono bambini con condizioni gravi, come problemi di sviluppo, paralisi cerebrale, autismo o epilessia», ha detto Edita Žiobiene, il difensore civico lituano per i diritti dei bambini. I richiedenti asilo non beneficiano di una assicurazione sanitaria, e questo complica il loro accesso ai servizi per la salute. Tuttavia secondo Žiobiene, il Paese sta facendo di tutto per fornire l’assistenza medica necessaria a ogni persona. Degli oltre 4mila migranti e profughi giunti da questa estate, oltre un terzo sono minori. «Lo Stato – ricorda Žiobiene – è responsabile per tutti i bambini nella sua giurisdizione e deve proteggere i loro diritti indicati nella Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell’infanzia». Parole che nel governo di Vilnius hanno suscitato qualche irritazione. Se per un verso l’ufficio del garante ha accolto con favore il lancio di classi speciali per 201 figli di migranti irregolari ospitati in tre centri per stranieri, dall’altro resta per le famiglie il sostanziale stato di detenzione: «Lo Stato – insiste la funzionaria – deve anche garantire il diritto dei bambini a giocare e muoversi liberamente».

Tra le maggiori preoccupazioni vi è quella per gli alloggi. Vilnius ha pensato di trasferire le famiglie dentro a container in campi recintati. «Sono preoccupata per le unità abitative modulari. Non c’è spazio per i bambini per giocare e fare sport», ha detto Žiobiene ai ministri: «I bambini che vivono dietro le sbarre corrono un rischio maggiore di sviluppare problemi di disagio e rabbia e in seguito di unirsi a organizzazioni terroristiche o simili». La Lituania, va riconosciuto, non aveva mai affrontato una tale quantità di migranti in poco tempo. Per un Paese di 2,7 milioni di abitanti, quasi 5mila nuovi arrivi che si aggiungono agli altri 27mila stranieri arrivati negli anni scorsi è una sfida nuova. Le autorità hanno deciso nelle ultime ore di trasferire alcuni detetenuti dal penitenziario di Kybartai a un altro carcere, in modo da liberare la prigione e trasformarla in centro di accoglienza. Ci arriveranno circa 700 persone attualmente rinchiuse nella tendopoli militare di Rudninkai. Il principio resta quello della reclusione, ma in mancanza di alternative perfino la Caritas riconosce che con l’inverno in arrivo e le pesanti nevicate, una cella da tenere aperta e adattata per due persone è sempre meglio di una tenda per trenta. Date le circostanze, «la prigione di Kybartai è abbastanza ben attrezzata», dice Arunas Kucikas, presidente di Caritas Lituania. «Ci sarà più privacy perché meno persone condivideranno la stessa stanza, c’è il riscaldamento, avranno spazio per muoversi, fare esercizio e mangiare pasti caldi». Lo dice senza ironia, perché sa che al momento non ci sono alternative. Nella terra di nessuno, ai confini estremi dell’Europa, il Vecchio Continente presenta il conto: per scampare a "nonno gelo" ai profughi non resta che sperare che si aprano le porte di un carcere.


Alberto Pento
Questi invasione mobilitata dal governo Lukashenko va considerata come una aggressione armata, una invasione destabilizzante, un'attacco chimico epidemico, una minaccia violenta, un vero e proprio atto di guerra.
Se i criminali invasori muoiono è esclusivamente responsabilità loro e del loro comportamento criminale.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Invasione criminale della Polonia

Messaggioda Berto » dom nov 14, 2021 9:28 am

L'ideale umanitario europeo dell'accoglienza assoluta, scriteriata e indiscriminata è semplicemente un dogma e una utopia demenziale che fa del male agli europei e al mondo intero.
È un prodotto demenziale del fanatismo della sinistra cristiana dell'irresponsabile e dissennato Bergoglio, del criminale comunismo euroamericano antioccidentale, del sinistrato politicamente corretto e del nazismo maomettano che sostenendo tale politica può più facilmente invadere l'occidente cristiano, laico, ateo e aidolo.




Putin, la Polonia sui migranti infrange gli ideali umanitari dell'Unione europea



https://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/ ... a202d.html

Le azioni delle guardie di frontiera polacche contro i migranti accampati al confine bielorusso contraddicono gli ideali umanitari propagandati dai vicini occidentali della Russia.

Lo ha detto Vladimir Putin nell'intervista tv.

"Quando le guardie di frontiera e i militari polacchi picchiano i migranti, sparano sopra le loro teste, di notte accendono sirene e luci nei luoghi dove sono accampati, dove ci sono bambini e donne negli ultimi mesi di gravidanza...beh, questo non combacia molto alle idee umanitarie che sono alle fondamenta della politica dei nostri vicini occidentali", ha dichiarato.

La Russia "non ha nulla a che fare" con la crisi dei migranti in corso sul confine bielorusso, ha aggiunto. Secondo Putin le organizzazioni criminali che trafficano i migranti hanno sede "in Europa" ed è compito delle forze dell'ordine e dei servizi di sicurezza europei gestire il problema. Putin ha poi evocato la posizione già delineata dal ministero degli Esteri russo. "Non dobbiamo dimenticare da dove vengono le crisi legate ai migranti, la Bielorussia non è lo scopritore di questi problemi", ha detto sottolineando che "i problemi sono stati creati dai Paesi occidentali". "I problemi sono di natura politica, militare ed economica. Militare, perché tutti hanno partecipato alle operazioni in Iraq, per esempio, e ora ci sono molti curdi dall'Iraq. E hanno combattuto in Afghanistan per 20 anni, ora ci sono sempre più afghani lì". Ma ci sono anche "ragioni economiche". Nei paesi petroliferi del Medio Oriente, la gente spesso vive peggio che con le prestazioni sociali in Europa, dice Putin.

L'interruzione delle forniture di gas russo all'Ue costituirebbero "una violazione del contratto" e "danneggerebbe le relazioni fra la Bielorussia e la Russia" ha poi sottolineato Putin nel corso della sua intervista e ha aggiunto che spera che "questo non accada". Il leader russo ha assicurato che discuterà con Alexander Lukashenko della sua minaccia d'interrompere le forniture.





Bergoglio il papa demente


Papa a Polonia: “servono uomini dal cuore grande”/ Caos migranti, monito di Francesco
https://www.ilsussidiario.net/autori/niccolo-magnani/
Niccolò Magnani
11.11.2021

https://www.ilsussidiario.net/news/papa ... o/2249324/

Un breve passaggio al termine dell’Udienza Generale, dove però si conferma l’importanza che il tema “migranti” è per il magistero di Papa Francesco: «Oggi il mondo e la Polonia hanno bisogno di uomini dal cuore grande, che servono con umiltà e amore, che benedicono e non maledicono, che conquistano la terra con la benedizione», sono le parole dette da San Giovanni Paolo II a Sopot, il 5 giugno 1999, ma riportate ieri da Bergoglio per celebrare con i pellegrini giunti fin a Roma la festa nazionale dell’Indipendenza in Polonia.

Il momento attuale per l’ex Stato sovietico è tutt’altro che sereno, con l’emergenza migranti al confine con la Bielorussia e lo scontro istituzionale durissimo con l’Unione Europa: Papa Francesco, citando il suo Santo predecessore, non fa che ricordare l’assoluta centralità dell’umiltà e della benedizione contro i soprusi e le maledizioni. «Con l’augurio di pace e di ogni bene – ha poi aggiunto chiudendo l’Udienza Papa Bergoglio con riferimento alla vicenda dei migranti fermi al confine tra Bielorussia e Polonia – affido a Dio tutti i polacchi e vi benedico di cuore».


LA CATECHESI DI FRANCESCO

L’ultima catechesi di Papa Francesco ieri ha affrontato il tema della lettera di San Paolo ai Galati: «Non lasciamoci prendere dalla stanchezza», ovvero ad un cristianesimo che non debba mutarsi in una religione dai tratti irenici. Spiega il Santo Padre nell’Udienza Generale: «Paolo ha difeso la libertà portata da Cristo con una passione che fino ad oggi commuove, soprattutto se pensiamo alle sofferenze e alla solitudine che ha dovuto subire. Era convinto di avere ricevuto una chiamata a cui solo lui poteva rispondere; e ha voluto spiegare ai Galati che erano anch’essi chiamati a quella libertà, che li affrancava da ogni forma di schiavitù, perché li rendeva eredi della promessa antica e, in Cristo, figli di Dio. E consapevole dei rischi che questa concezione della libertà portava, non ha mai minimizzato le conseguenze. Lui era consapevole dei rischi che porta la libertà cristiana, ma non ha minimizzato le conseguenze. Ha ribadito con parresia, cioè con coraggio, ai credenti che la libertà non equivale affatto a libertinaggio, né conduce a forme di presuntuosa autosufficienza». Rimanendo affascinati dall’esempio di San Paolo, conclude il Papa, ci viene ricordato che «non possiamo permetterci alcuna stanchezza nel fare il bene. Non stancatevi di fare il bene. Dobbiamo confidare che lo Spirito viene sempre in aiuto alla nostra debolezza e ci concede il sostegno di cui abbiamo bisogno. Dunque, impariamo a invocare più spesso lo Spirito Santo!».


Polonia, luci verdi e fiaccole di umanità
Vatican News
ANDREA TORNIELLI
12 novembre 2021

https://www.vaticannews.va/it/papa/news ... ielli.html

C’è chi strumentalizza migranti e rifugiati trasformandoli in ostaggi, e questo fa quotidianamente notizia. C’è chi costruisce in fretta barriere di filo spinato per respingere “l’invasione” di bambini indifesi, donne e uomini che vagano infreddoliti e bisognosi di tutto nei boschi al confine tra Belarus e Polonia, e anche questo fa notizia. C’è chi scende in piazza per sostenere le politiche dei costruttori di muri, in nome di un’identità che si dice cristiana, e anche questo non sfugge dai radar mediatici.

C’è però anche chi si ribella, in silenzio, senza manifestare, senza scendere in piazza, e stando a casa lontano dalle telecamere accende fiaccole di umanità. E quando questa notizia arriva sulle pagine dei giornali – ne hanno i quotidiani italiani Avvenire e Repubblica – ravviva la speranza. In Polonia, in alcune case sul confine vicine ai boschi dove si consuma il dramma dei migranti, ci sono uomini e donne che non si sono arresi alla globalizzazione dell’indifferenza, memori di radici cristiane che non si sono trasformate in ideologia ma attingono al Vangelo vivo, quello della parabola del Buon Samaritano.

Sono persone che ricordano il magistero di san Giovanni Paolo II, citato tre giorni fa da Papa Francesco al termine dell’udienza generale: “Oggi il mondo e la Polonia hanno bisogno di uomini dal cuore grande”. E pur sapendo di rischiare di essere denunciati come favoreggiatori dell’immigrazione illegale, questi buoni samaritani lasciano accesa una luce verde nella loro casa durante la notte, avvertendo che lì, dietro ai vetri illuminati, c’è un piatto di zuppa calda e una coperta a disposizione di chi passa, a prescindere dai passaporti e dai visti. Oppure lasciano latte appena munto, scarpe e taniche di acqua fuori dalla porta, perché i silenziosi volontari, che si muovono quando scende la sera, possano raccogliere questi doni e abbandonarli nel bosco per chi ne ha così tanto bisogno. “Cercare di impedire che questi disperati muoiano – ha affermato Wiktor Jarocki, attivista di un’associazione cattolica di Krynki – oggi è un reato. Noi però ricordiamo la lezione di Papa Wojtyla e disobbediamo in modo legale: dimenticare cibo e vestiti nel bosco può succedere e oggi è indispensabile”.


Alberto Pento
A questo individuo di nome Bergoglio, ricordiamo che il cuore grande è quello del semplice uomo di buona volontà, dell'umile buon padre di famiglia e del ragionevole e responsabile buon uomo politico che cura sensatamente e naturalmente la sua famiglia, la sua gente e il suo paese senza fare del male a nessuno.
Il cuore di chi è irresponsabilmente preda delle utopie e degli ideali umani, sociali, politici e religiosi innaturali, irragionevoli, insensati e assurdi, presuntuosi e arroganti di chi si crede salvatore e imperatore del mondo e vicario di Dio, non è affatto grande e sempre fa più il male che il bene dell'umanità, della sua famiglia, della sua gente e del suo paese.



Alberto Pento
Imbecilli irresponsabili! Fare il bene, ma quale bene? Aiutare il male non è un fare bene e questi criminali invasori sono il male.

Favorire l'immigrazione e l'emigrazione clandestina è un crimine universale
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=2754
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Invasione criminale della Polonia

Messaggioda Berto » dom nov 14, 2021 10:57 am

La necessità vitale dei muri


Migranti. Polonia: entro la metà del 2022 ci sarà un muro al confine bielorusso
13 novembre 2021

https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... c3b94.html

La Polonia intende rafforzare significativamente il confine con la Bielorussia con la costruzione di un muro, entro la metà del 2022. Lo ha annunciato il ministro degli Interni polacco Mariusz Kaminsky, parlando alla radio Rmf Fm. "Vogliamo che la recinzione sia installata entro la fine della prima metà del 2022, sarà una struttura lunga 180 chilometri, alta 5,5 metri e verranno utilizzate le soluzioni più moderne", ha affermato.

"Stiamo utilizzando un diverso tipo di sistemi di sicurezza lungo il fiume Bug", ha aggiunto. Secondo il ministro, ora il confine con la Bielorussia - dove è scoppiata la crisi dei migranti ammassati alla frontiera per entrare nell'Ue - è presidiato da 13.000 militari, 4.500 guardie di frontiera e duemila agenti di polizia.

"Siamo costantemente provocati, ma i nostri servizi sono ben preparati", ha detto Kaminsky. La costruzione del muro anti-migranti era stata approvata dal Parlamento polacco a ottobre. Polonia, Lituania e Lettonia negli ultimi mesi hanno registrato un aumento del flusso di immigrati clandestini che cercano di entrare nell'Ue attraverso la Bielorussia. L'Unione europea accusa Minsk di aver provocato ad hoc il caos ai confini della Ue, come ritorsione alle sanzioni imposte da Bruxelles al regime di Aleksandr Lukashenko. Gli Stati limitrofi e la Commissione europea hanno accusato le autorità bielorusse di "guerra ibrida".

La Polonia potrebbe interrompere il traffico ferroviario con la Bielorussia, ha dichiarato inoltre il ministro degli Interni polacco. I bielorussi "sanno abbastanza bene che possiamo chiudere più punti di transito, come il traffico ferroviario. La Bielorussia è un importante paese di transito", ha sottolineato Kaminski parlando alla radio Rmf.

Putin: "Non abbiamo nulla a che fare con crisi migranti"
"Voglio che tutti lo sappiano. Noi non abbiamo niente a che fare" con la crisi dei migranti al confine tra Bielorussia e Polonia. Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, in un'intervista con l'emittente di Stato Vesti, dopo che la Polonia e altri Paesi occidentali hanno accusato Mosca di lavorare con Minsk per orchestrare l'invio di migranti ai confini Ue. Lo riporta il Moscow Times.

Biden: "Grande preoccupazione"
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha espresso "grande preoccupazione" per la situazione dei migranti al confine tra Bielorussia e Polonia. Lo ha reso noto la Casa Bianca. La sua amministrazione ha comunicato le preoccupazioni a Mosca e Minsk. "Riteniamo che sia un problema", ha spiegato.

Trovato corpo senza vita di un migrante al confine con Bielorussia
La polizia polacca ha rinvenuto il corpo senza vita di un migrante nella zona al confine con la Bielorussia, dove attualmente si trovano intrappolati migliaia di migranti irregolari che tentano di entrare nell'Unione europea. L'uomo è stato identificato come un 20enne di nazionalità siriana, ha riferito un portavoce della polizia, secondo quanto riportato dall'agenzia Pap. Il cadavere è stato scoperto da un lavoratore forestale in un bosco nei pressi del villaggio di Wolka Terechowska. L'uomo aveva un passaporto siriano. Non si tratta del primo corpo senza vita rinvenuto nella zona di confine, dove le condizioni climatiche stanno peggiorando, con l'abbassamento delle temperature dovuto all'inverno.



“Germania! Germania! Vogliamo andare in Germania”. L’imperatore tedesco è nudo. Sostiene la Polonia perché non vuole che gli arrivino migranti, mentre l’Italia lasciata a diventare, come disse Bernard Lewis, un "promontorio del Maghreb": 97 migranti ricollocati in Europa su 50.000 sbarchi in Italia quest'anno. Che piaccia o meno, l'Europa oggi sembra avvertire una minaccia culturale ed esistenziale legata a questi grandi flussi migratori. Soltanto alla povera Italia è proibito chiedere di cambiare rotta...
Giulio Meotti
14 novembre 2021

https://www.facebook.com/giulio.meotti/ ... 8177991147



“Germania! Germania! Vogliamo andare in Germania”

Giulio Meotti
14 novembre 2021


https://meotti.substack.com/p/germania- ... amo-andare

Alla domanda se ce la Germania ce l’avesse fatta, la cancelliera uscente Angela Merkel ieri ha detto: "Sì, ce l'abbiamo fatta”. Ma non tutto è andato come nei sogni, ha ammesso Merkel. "E ci sono stati anche brutti incidenti quando penso al Capodanno a Colonia". Centinaia di donne furono aggredite e, in molti casi, violentate sul Domplatte di Colonia. Gli eventi hanno fatto scalpore in tutto il mondo.

Ma se “ce l’abbiamo fatta”, come ripete Merkel, perché la Germania oggi sostiene la difesa di un confine fra le betulle polacche al fine di evitare quanto accadde del 2015? Racconta il New York Times che “i leader europei si stanno schierando con i polacchi”.

L’era Merkel è davvero finita…

“È chiaro che ciò a cui ci troviamo di fronte qui è una prova di terrorismo di stato”, ha detto il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki, evocando “una minaccia alla stabilità e alla sicurezza dell’intera Ue. Sigillare il confine polacco è nel nostro interesse nazionale ma oggi sono in gioco la stabilità e la sicurezza dell’intera Ue”.

“La Polonia o la Germania non possono gestire questo da sole”, ha detto al quotidiano Bild il ministro dell’Interno tedesco Horst Seehofer. “Dobbiamo aiutare il governo polacco a proteggere la sua frontiera esterna. Questo sarebbe compito della Commissione europea, faccio appello perché agisca”. I polacchi stanno svolgendo un servizio molto importante per l'“intera Europa” di fronte alla “minaccia ibrida” della “migrazione politicamente organizzata”, ha detto Seehofer.

Gli inglesi hanno mandato dei soldati ad assistere i polacchi nella gestione della crisi. Temono un’ondata di arrivi dalla Francia, dove c’è appena stato il record. La giornalista tedesca Jochen Bittner, scrivendo sul New York Times, ha spiegato: "Alla fine del 2015, la campagna per il Leave iniziò ad attaccare manifesti che mostravano l'esodo dei rifugiati siriani e di altri paesi dei Balcani, utilizzando slogan del tipo 'Punto di rottura' e 'Riprendiamo il controllo'. Con la Merkel favorevole a una politica delle porte aperte, il messaggio ha colpito milioni di britannici e di europei preoccupati. Non a caso, fu in questo periodo che l'appoggio alla Brexit iniziò a rafforzarsi".

Il motivo di tanta attenzione oggi per il confine polacco è presto spiegato. I migranti gridano: “Germany, Germany! We want to go to Germany!”. I tedeschi ascoltano e sanno che, una volta entrati, i polacchi li lascerebbero transitare in Germania. Vladimir Putin, un genio nello smascherare ipocrisie, accusa l’Europa di tradire i propri “standard umanitari”.

All’Italia è affidato il compito di tenere alti gli “standard umanitari” della UE. Nel 2017, nel 2019 e anche oggi, la Germania ha sempre rifiutato le nostre richieste di aprire i porti di altri paesi europei agli sbarchi. “Abbiamo compiuto un passo avanti storico che non era mai successo prima”, disse l’allora premier italiano Giuseppe Conte dopo il vertice europeo di Malta sull’immigrazione. Mai parole furono più disattese.

Gli 847 migranti appena sbarcati a Trapani dalla Sea-Eye resteranno tutti in Italia. Così come i 306 della Ocean Viking e praticamente tutti i 57.833 migranti approdati da gennaio a oggi sulle coste italiane. Se Ursula von der Leyen, a capo della Commissione Europea, chiede di sanzionare le compagnie aeree che dall’Iraq portano i migranti in Bielorussia e da lì al confine polacco, nessuna sanzione è mai evocata per le ong tedesche che fanno la spola nel Mediterraneo. C’è anche un altro motivo per spiegare l’ipocrisia, commenta Unherd: “Lukashenko e Putin sono più facili da affrontare per l'UE rispetto a Erdogan, che i leader tedeschi in particolare hanno ancora paura di affrontare”. Lo stesso vale per la Francia di Emmanuel Macron, fra i più forti sostenitori della difesa della frontiera polacca. Ma a uno uno dei capitani della Sea Watch3, la tedesca Pia Klemp, è stata perfino offerta un'onorificenza dalla città di Parigi per aver forzato il blocco italiano dei porti.

Appena 97 migranti saranno, infatti, redistribuiti dall’Italia verso il resto dell’Europa su 50.000 arrivati soltanto quest’anno. Hanno deciso, per dirla con il compianto storico Bernard Lewis, che l’Italia debba diventare “parte del Maghreb”? Che piaccia o meno, l'Europa oggi sembra avvertire una minaccia culturale ed esistenziale legata a questi grandi flussi migratori. Soltanto alla povera Italia è proibito chiedere di cambiare rotta.


Alberto Pento
Meotti bisogna chiedersi perché l'Italia li accoglie?
Non esiste alcun obbligo giuridico e morale per dare porto sicuro a questi navi di clandestini e accogliere questi criminali invasori senza rispetto. Non è colpa dell'Europa, la Polonia ha avuto il coraggio di andare contro l'Europa e di dire a tutti un NO forte e chiarissimo, un NO all'invasione e un NO ai nazi maomettani. L'Italia invece è a favore dell'invasione e deinazi maomettani.




Confine fra Bielorussia e Polonia, il Papa: «Il mondo e Varsavia hanno bisogno di uomini dal cuore grande»
Gian Guido Vecchi
10 novembre 2021

https://www.corriere.it/esteri/21_novem ... 2b79.shtml

Francesco, «ringraziando il Signore per il dono della libertà», cita Giovanni Paolo II: «Questa libertà deve essere gestita sulla base dell’amore di Dio, della patria e dei fratelli», intendendo anche i migranti intrappolati al confine, e al gelo

CITTÀ DEL VATICANO — «Oggi il mondo e la Polonia hanno bisogno di uomini dal cuore grande». Il messaggio di Papa Francesco alla Polonia non è casuale, le parole sono scelte con cura. Alla vigilia della festa nazionale dell’indipendenza del Paese, e mentre migliaia di migranti sono intrappolati al gelo lungo il confine bielorusso, stretti tra filo spinato e soldati, Bergoglio saluta i fedeli polacchi al termine dell’udienza generale e cita le parole di Giovanni Paolo II, un’omelia che Karol Wojtyla pronunciò nel viaggio in patria di fine millennio, a Sopot, il 5 giugno 1999: «Oggi il mondo e la Polonia hanno bisogno di uomini dal cuore grande, che servono con umiltà e amore, che benedicono e non maledicono, che conquistano la terra con la benedizione».

In quell’omelia, tra l’altro, il pontefice polacco ricordava la caduta del Muro di Berlino e diceva: «Udii da voi allora: “Non c’è libertà senza solidarietà”. Oggi bisogna dire: “Non c’è solidarietà senza amore”. Anzi, non c’è la felicità, non c’è il futuro dell’uomo e della nazione senza amore, senza quell’amore che perdona, benché non dimentichi, che è sensibile alla sventura altrui, che non cerca il proprio tornaconto, ma desidera il bene degli altri». Così Francesco, «ringraziando il Signore per il dono della libertà», ha invitato a ricordare che, «come diceva san Giovanni Paolo II, “questa libertà deve essere gestita sulla base dell’amore di Dio, della patria e dei fratelli”».

Ed è evidente che tra i «fratelli» ci sono anche gli ostaggi della «guerra ibrida» tra il regime di Lukashenko e Varsavia. Sulla vicenda sono intervenuti anche i gesuiti del Centro Astalli, sede italiana del Jesuit Refugee Service fondato nel 1980 dai confratelli di Bergoglio: «In uno dei tanti paradossi della storia contemporanea, mentre si celebra l’anniversario della caduta del Muro di Berlino e il sogno di un’Europa senza frontiere, aperta, solidale e democratica, migliaia di migranti vengono usati come armi di ricatto in un braccio di ferro al confine orientale dell’Europa».

Scrive ancora il Centro Astralli: «Le immagini che ci arrivano dal confine polacco in queste ore, le dichiarazioni della politica nazionale e comunitaria, mettono in atto un tragico gioco delle parti in cui migranti, vittime di guerre e persecuzioni, diventano il nemico da cui l’Europa e i suoi governi nazionali vogliono difendersi. È urgente e doveroso aprire le frontiere ai migranti, gestendo i flussi in maniera ordinata, legale e sicura». Il centro dei gesuiti ricorda che «non si conosce il numero esatto delle persone morte mentre cercavano di raggiungere Berlino ovest attraversando il muro, forse alcune centinaia. Si stima invece siano più di 40mila le persone che dal 1990 hanno perso la vita cercando di raggiungere l’Europa via mare o via terra, attraversando le innumerevoli barriere poste per bloccare la mobilità dei migranti».

E conclude: «Il costo umano delle barriere in un’Unione Europea nata per abbatterle è inaccettabile». Sono considerazioni che ci si attende Francesco ripeta, come ha fatto dall’inizio del pontificato, nel prossimo viaggio che dal 2 al 6 dicembre lo porterà a Cipro e in Grecia. A Nicosia si troverà davanti, come già Benedetto XVI nel 2010, l’unico muro rimasto nel Vecchio Continente a dividere una capitale europea. Quindi tornerà a Lesbo, l’isola dalla quale il 16 aprile 2016 tornò sconvolto dopo a visita al Moria Refugee Camp: «Quello che ho visto, i bambini… Oggi era da piangere».

Alberto Pento
Al demenziale, irresponsabile e bugiardo Bergoglio ricordiamo che la UE è nata per abolire le frontiere interne tra i popoli europei e non le frontiere con i popoli non europei, con i paesi dittatoriali ex comunisti e nazi maomettani.
Poi gli ricordiamo che i fratelli per il polacco Giovanni Paolo Secondo non erano certo gli invasori nazi maomettani che oggi premono violentemente alla frontiera con la Bielorussia per invadere l'Europa.
Poi gli gli ricordiamo che il muro di Berlino era un muro interno all'Europa e divideva il popolo germanico, imposto dal regime comunista della URSS.
Poi gli ricordiamo che la solidarietà va solo a chi la merita e non a chi non ha per te alcun rispetto e che vorrebbe predarti, stuprarti, ridurti in schiavitù e sterminarti.
Non hai nulla da insegnare Bergoglio, le tue sono solo parole di menzogna e d'inganno, che fanno del male e che uccidono.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Invasione criminale della Polonia

Messaggioda Berto » dom nov 14, 2021 3:20 pm

Attivisti tedeschi pro-migrazione fermati dalle autorità polacche
14 novembre 2021

https://www.islamnograzie.com/attivisti ... -polacche/

Le autorità polacche all’inizio di questa settimana hanno fermato un autobus pieno di attivisti pro-migrazione dalla Germania che stavano viaggiando verso il confine polacco-bielorusso, impedendo al gruppo di recarsi al valico di frontiera di Kuznica dove avevano pianificato di raccogliere migranti illegali e portarli in Germania.

Gli attivisti a bordo dell’autobus erano apparentemente ignari del fatto che l’area di confine da cui avevano pianificato di raccogliere i migranti si trova all’interno della zona di esclusione della Polonia, una zona di tre chilometri lungo il confine polacco-bielorusso che è off-limits per gli attori non governativi, riferisce il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine.

Forse ancora più sorprendente, il piano del gruppo di riportare in Germania i migranti illegali ammassati al confine polacco-bielorusso ha avuto luogo nonostante un portavoce del Ministero dell’Interno tedesco abbia dichiarato giorni prima che “il trasporto non autorizzato e il possibile ingresso non autorizzato” in Germania potrebbero comportare conseguenze penali.

Alla domanda sugli affari del gruppo lungo la zona di confine, Ruben Neugebauer, portavoce della coalizione di attivisti migranti, ha dichiarato: “Vogliamo inviare un segno di solidarietà qui. È il giorno in cui il muro è venuto giù ed è importante scegliere i diritti umani invece dei muri”.

I cosiddetti “operatori umanitari” non sono stati timidi nel criticare lo stato di emergenza del governo polacco che di fatto impedisce loro di avvicinarsi alla zona di confine colpita.

“Per noi è straziante. Siamo qui vicino al confine e non possiamo entrare nella zona e aiutare le persone. Possiamo aiutare solo coloro che riescono ad attraversare il confine e uscire dall’area riservata”, ha detto un attivista ai giornalisti della BBC.

Martedì, dopo una giornata di violenza che ha visto orde di migranti fare del loro meglio per sabotare le fortificazioni di frontiera, la Guardia di frontiera polacca (Straż Graniczna) ha annunciato di aver arrestato sei persone per aver aiutato l’immigrazione illegale, tre delle quali provenivano da Germania e Svezia.

Tra l’intensificarsi del caos e l’aumento dei timori di una nuova invasione di migranti, un coro crescente di funzionari di alto livello all’interno dell’Unione europea ha chiesto alla Commissione europea di aiutare gli Stati membri più esterni a proteggere le frontiere esterne del blocco.

Giorni fa, in una lettera indirizzata alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, il primo ministro ungherese Viktor Orbán ha invitato l’UE a rimborsare parte del costo (1,64 miliardi di euro) che l’Ungheria ha stanziato come parte del suo bilancio nazionale per garantire l’integrità esterna del blocco.

“La fragile stabilità dell’Europa è dovuta all’Ungheria e, con essa, agli Stati membri che hanno protetto con successo le frontiere esterne dell’UE”, ha scritto Orbán.

“È impossibile chiudere un occhio sul fatto che l’Ungheria ha speso risorse significative, denaro e risorse umane per proteggere le frontiere esterne dell’Unione europea negli ultimi sei anni. Pertanto, chiedo ancora una volta alla Commissione europea di rimborsare i costi delle misure di protezione delle frontiere ungheresi”, ha aggiunto.

Il ministro federale dell’Interno tedesco Horst Seehofer ha recentemente invitato la commissione, guidata da Ursula von der Leyen, a intraprendere un’azione decisiva per contribuire a proteggere i confini della Polonia e dell’UE.

“Dobbiamo aiutare il governo polacco a proteggere le frontiere esterne dell’UE. Questo sarebbe in realtà il compito della Commissione europea “, ha detto Seehofer.

La richiesta di Seehofer arriva un mese dopo che i ministri degli Interni di 12 Stati membri – Ungheria, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Austria, Estonia, Lettonia, Lituania, Danimarca, Grecia, amministrazione greco-cipriota e Bulgaria – hanno invitato la Commissione europea e la presidenza slovena del Consiglio dell’UE a finanziare un progetto di muro di confine lungo le frontiere esterne del blocco.



Alberto Pento
Questi attivisti sono demenzialità irresponsabili, gente malvagia che fa del male al loro paese e a tutti noi europei


I paesi civili e di buona umanità difendono i loro confini, come ogni buon uomo fa con la propria casa e la sua proprietà
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2800
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3458729814

Il male peggiore è da sempre quello travestito da bene.
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Ecco un caso esemplare di cattiveria, disumanità, irresponsabilità, criminalità e inciviltà travestito da bontà, umanità, responsabilità, buon senso, giustizia e civiltà.
Carola Rackete
Soccorrere e salvare "vite umane" dei clandestini invasori traghettandoli in Italia e in Europa, a spese e a danno dei cittadini italiani ed europei è un crimine contro di loro e contro l'umanità.

Muri, termini e confini, segni sacri di D-o e barricate
Muri, termini, confini e barricate, segni naturali e sacri di D-o
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=1919

A ciascuno la sua casa, il suo paese e il suo continente.
L'Africa agli africani, l'America agli americani, l'Asia agli asiatici, l'Europa agli europei, l'Oceania agli oceaniani
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Re: Invasione criminale della Polonia

Messaggioda Berto » dom nov 14, 2021 8:57 pm

Migranti Bielorussia: Berlino chiede stop a voli o sanzioni dure e Varsavia vuole consultazioni Nato
14 novembre 2021

https://www.rainews.it/dl/rainews/artic ... dd036.html

"Tutte le compagnie aeree dovrebbero seguire l'esempio della Turkish Airlines e di altri e rifiutare senza ambiguità di essere implicate nell'operazione di traffico" dei migranti di Lukashenko. "Chi non lo farà dovrà affrontare sanzioni dure. I diritti di sorvolo e di atterraggio dell'Ue non sono più inviolabili".

Così in una nota il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, alla vigilia della riunione con i suoi omologhi europei a Bruxelles per concordare nuove sanzioni contro Minsk.

Nei giorni scorsi Turkish Airlines e Belavia hanno annunciato l'interruzione dei collegamenti verso Minsk per i cittadini siriani, iracheni e afghani.

Borrell: "Situazione inaccettabile"
Non è un muro la soluzione alla crisi dei migranti al confine tra Polonia e Bielorussia. Lo ha sottolineato il capo della politica estera dell'Ue, Josep Borrell, in un'intervista a France 24. "Oggi ci sono più muri in Europa che all'epoca del muro di Berlino. Ma i problemi migratori non si risolveranno con essi", ha detto Borrell.

Lo stesso Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue ha avuto un colloquio telefonico con il ministro degli Esteri bielorusso, Vladimir Makei, sulla "difficile situazione dei migranti al confine tra Bielorussia e Unione Europea".

"Ho parlato con il ministro degli Esteri della Bielorussia, Makei, per sollevare la questione della precaria situazione umanitaria al confine con l'Ue. Le vite delle persone devono essere protette e deve essere consentito l'accesso alle agenzie umanitarie. La situazione attuale è inaccettabile e deve finire. Le persone non dovrebbero essere usate come armi", ha scritto su Twitter Borrell.

La risposta di Minsk
Le sanzioni dell'Unione europea contro la Bielorussia, considerata consapevolmente responsabile della crisi dei migranti al confine con la Polonia, sono "senza speranza" e "controproducenti". Lo ha detto Makei, in un colloquio con Borrell.

Entrambi gli interlocutori, secondo quanto fatto sapere da Minsk, "hanno concordato di mantenere aperti i canali di dialogo" e la Bielorussia "ha riaffermato la sua disponibilità di principio per un dialogo paritario e reciprocamente rispettoso con l'Unione europea".

Putin: "L'Europa è colpevole della crisi"
Sono gli stessi Paesi europei ad aver creato le condizioni per l'afflusso di migranti, al centro della crisi in atto al confine tra Bielorussia e Ue. Lo ha sostenuto il presidente russo, Vladimir Putin, come riporta Ria Novosti. "Loro stessi sono da biasimare: per ragioni politiche, militari ed economiche", ha detto il leader del Cremlino. "Loro stessi hanno creato le condizioni perché migliaia e centinaia di migliaia di persone sono costrette a scappare. E ora cercano colpevoli per assolvere sé stessi.

Premier polacco: potremmo chiedere consultazioni Nato
Il primo ministro polacco, Mateusz Morawiecki, ha evocato l'articolo 4 del Trattato Nato e ha detto che Polonia, Lettonia e Lituania, che confinano con la Russia, potrebbero chiedere consultazioni urgenti sulla crisi dei migranti. Lo riferisce l'agenzia Pap. L'articolo 4 prevede consultazioni in caso di minaccia all'integrità territoriale, l'indipendenza politica o la sicurezza di un Paese membro.

Migranti arrivati da Bielorussia: 50 arresti in Polonia
Alcune decine di migranti provenienti dalla Bielorussia sono stati arrestati in Polonia: lo ha annunciato la polizia di Varsavia. Si tratta di una cinquantina di migranti che sono riusciti ad attraversare la sorvegliatissima frontiera fra i due Paesi, con presidi Ue e Nato. Oggi, segnalano le guardie alla frontiera, si prospettano anche più numerosi tentativi di attraversare il confine.

Migliaia di migranti provenienti dal Medio Oriente sono accampati da giorni al freddo in attesa di entrare in Ue dalla Bielorussia, e questo ha provocato una crisi delle relazioni fra Bruxelles, che con gli Usa accusa il regime di Aleksandr Lukashenko di avere deliberatamente provocato la crisi incoraggiando l'arrivo dei migranti, e Minsk, sostenuta dalla Russia, che contrattacca accusando a sua volta l'Occidente.

Secondo le organizzazioni umanitarie, fra i migranti ammassati nei gelidi boschi al confine fra i due Paesi ci sono già state almeno 10 vittime, ed evocano una prevedibile crisi umanitaria.


Alberto Pento
Putin l'ex disinformatore del KGB, oggi autocrate della Russia, accusa demenzialmente l'Europa di essere la causa delle migrazioni in particolare dal mondo nazimaomettano asiatico e africano.



Così la Bielorussia porta i migranti in Europa
Redazione Agi.it
9 novembre 2021

https://www.agi.it/estero/news/2021-11- ... -14489122/

AGI - Per risalire alle origini dell'inedito flusso di migranti che preme sulla Polonia dal confine bielorusso e comprendere il fondamento delle accuse di "guerra ibrida" nei confronti del regime di Lukashenko, bisogna partire da Erbil, nel Kurdistan iracheno. È in questa città, ha rivelato un'inchiesta pubblicata il mese scorso da Deutsche Welle, che si trova l'ambasciata bielorussa che ha concesso il visto turistico alle decine di migliaia di migranti, per lo più iracheni e siriani ma in alcuni casi persino subsahariani, che nei mesi scorsi hanno cercato di entrare in Polonia dal territorio dell'ultima dittatura europea.

L'ambasciata, secondo una fonte un tempo coinvolta nel traffico, ha appaltato la concessione dei visti ad alcune agenzie di viaggi locali. Il pacchetto completo, dal rilascio dei permessi al trasporto fino a Minsk fino all'accompagnamento alla frontiera con l'Unione Europea, costa dai 12 mila ai 15 mila euro. I principali punti di partenza sono la stessa Erbil e altre due città del Kurdistan iracheno, Shiladze e Sulaymaniyah.

Lo scorso agosto, su pressione dell'Unione Europea, l'Iraq ha sospeso i voli diretti da Baghdad a Minsk. I migranti giungono quindi in Bielorussia in aereo da Dubai, Damasco e Amman, scali dai quali, secondo un portavoce del ministero degli Esteri tedesco, c'è stato un "sensibile incremento" dei voli diretti verso Minsk.

Altre rotte prevedono un transito attraverso l'Ucraina e la Turchia, dove i trafficanti possono appoggiarsi all'ambasciata bielorussa ad Ankara, altrettanto generosa nella concessione di visti. Una volta in aeroporto, entra in gioco anche la complicità delle compagnie aeree registrate in Europa che concedono velivoli in leasing a Belavia, la compagnia di bandiera bielorussa, che offre voli diretti a Minsk da Istanbul, Dubai e altre località mediorientali.

A gestire circa metà dei leasing aeroportuali del mondo sono le compagnie irlandesi e numerosi governi europei hanno chiesto una stretta su tale pratica, finora senza successo. Diverse compagnie arabe e turche, come Qatar Airways e Turkish Airlines, effettuano infatti controlli più rigorosi, e non sempre accettano i visti, dai crismi formali spesso disinvolti, rilasciati dalle agenzie che lavorano con la Bielorussia.

La maggiore attenzione di queste aziende non è però sempre sufficiente. "Moltissimi iracheni si recano in Turchia e a Dubai ogni giorno", ha spiegato il trafficante pentito che ha fatto da fonte a Deutsche Welle, "è impossibile distinguere quelli che vogliono raggiungere la Bielorussia dagli altri".


Alberto Pento
In ogni caso la responsabilità criminale di costoro che vogliono invadere clandestinamente la Polonia resta tutta.
Il visto turistico è per la Bielorussia e non per la Polonia. Il voler entrare in Polonia senza permesso è un crimine gravissimo.
Non esiste alcun diritto che autorizzi ad introdursi illegalmente in Polonia.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Invasione criminale della Polonia

Messaggioda Berto » lun nov 15, 2021 10:05 pm

"L'Europa dei tecnocrati non esiste"
Giulio Meotti
15 novembre 2021

https://meotti.substack.com/p/leuropa-d ... non-esiste

Da Le Figaro di oggi l’analisi della drammatica situazione al confine polacco scritta da Max-Erwann Gastineau, uno dei maggiori esperti francesi di Europa orientale, autore del libro Le Nouveau procès de l'Est.

Era il 2 settembre. Il governo polacco ha lanciato lo stato di emergenza al confine orientale per rispondere all'arrivo, orchestrato dalla Bielorussia di Alexander Lukashenko, di diverse centinaia di migranti. 'La situazione al confine è difficile e pericolosa. Dobbiamo prendere tali decisioni e garantire la sicurezza della Polonia e dell'UE', disse Blazej Spychalski, portavoce del presidente polacco Duda.

Da più di due mesi, lo stato di emergenza alle frontiere, il primo dal 1989, ha scandito il ritmo della vita politica dei polacchi e posto le basi per una crisi che noi occidentali sembra che abbiamo appena scoperto. Una crisi che, lo sottolineiamo dall'inizio, esiste solo perché la Polonia ha rifiutato di lasciarsi travolgere e questo nonostante il rifiuto di Bruxelles di partecipare alla costruzione di un muro a cui la nazione di Solidarnosc è stata costretta di fatto e di ferro (quello di filo spinato) a erigere per tutti noi.

La Polonia avrebbe potuto lasciarli passare, visto che i migranti ammassati al suo confine sono, in fondo, destinati ad andare in altre nazioni (Germania, Francia, ecc.). Avrebbe potuto, ma non l'ha fatto. La Polonia ha deciso di assumere l'equilibrio delle forze, di opporsi con ferrea volontà al ricatto bielorusso, incarnato dalla presenza di oltre 15.000 soldati lungo il confine. Come si spiega un simile atteggiamento che invita alla meditazione?

La Polonia resiste, perché vede questa crisi prima di tutto come una sfida storica; dietro le bravate di Minsk, la mano di Mosca, c’è il nuovo capitolo di una storia 'martirologica', che i conservatori al potere non mancano mai di sostenere, dopo il disastro dell'aprile 2010 a Smolensk, in Russia, quando 96 personalità politiche e nazionali (il movimento Solidarnosc, l'esercito e il Parlamento) morirono in un disastro aereo pochi giorni dopo la commemorazione dei massacri di Katyn, provocati nel 1940 dalla polizia politica di Stalin e che portarono alla morte di diverse migliaia di ufficiali polacchi.

Ricorda la 'maledizione geografica', nelle parole del giornalista Jacek Bartosiak, che sembra inseguire la Polonia, eclissata per 150 anni tra il 1795 e il 1918, sotto la tutela delle potenze prussiana, austriaca e russa, nazista e comunista nel XX secolo, e di cui il XXI secolo sta prolungando la condanna alla luce della ‘crisi migratoria’ destabilizzante, ieri dalla Siria, ora dalla Bielorussia, domani da altri fronti.

Quando si tratta della Polonia, il passato non è mai lontano. ‘La Polonia non è ancora scomparsa’, ricordano come un leitmotiv le prime righe dell'inno nazionale, e pone i termini di una capacità di rimbalzo caratteristica dei piccoli stati dell'Est, queste ‘vittime della storia’, scriveva Jan Patočka.

Nazione senza stato per tutto il XIX secolo, la Polonia ha resistito, perché ha visto nei propri confini il prezzo di una libertà conquistata a fatica. ‘La nazione è un organismo vivente perché soffre’, ha riassunto Cyprian Kamil Norwid, il poeta ammirato da Giovanni Paolo II.

Non capire che dietro la reazione di Varsavia c'è più di una questione tecnica di gestione dei flussi o di assegnazione di risorse finanziarie, sarebbe consegnare la Polonia una seconda volta al proprio destino. Eppure è lì che si afferma, in questa crisi migratoria, una solidarietà europea molto più efficace che quella sotto il prisma tecnocratico di Bruxelles.

Eppure, quali lezioni traiamo da queste crisi, come dall'ultima crisi migratoria del 2015, se non la certezza che l'Europa centrale oggi incarnata dalla Polonia, con il suo rifiuto dell'immigrazione, minerebbe i valori di apertura e tolleranza europei?

Abbiamo posto l'azione e l'opinione pubblica europea di fronte al falso dilemma dell'accoglienza incondizionata o del rifiuto xenofobo. Ma gli stati europei non sono solo stelle (come le dodici che compaiono sul nostro vessillo comune) che brillano nel cielo dell'astrazione, sono prima di tutto entità carnali, i cui principi sono falsi se ignorano le condizioni della propria perpetuazione, ovvero l'esistenza dei confini, di uno Stato capace di difenderli e di una società preoccupata di coltivare la coscienza nazionale che essi contengono.

L'UE ha urgente bisogno di rivedere la sua dottrina, piuttosto che promuovere la ‘creolizzazione’ dell'Europa finanziando le campagne sull'hijab. Se l'Europa è solo una pagina bianca più i diritti umani, allora non abbiamo motivo di chiudere i confini. L'Europa ha inventato i diritti umani, ma anche quelli del cittadino, che si esprimono all'interno di una nazione. Se continuiamo a vedere i popoli dell'est o dell'ovest, il loro attaccamento ai confini e alle tradizioni della nazione, come puri oggetti di decostruzione, allora stiamo già preparando l'Europa a future e grossolane imprese di destabilizzazione.
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Re: Invasione criminale della Polonia

Messaggioda Berto » mar nov 16, 2021 6:49 am

Ecco, sotto sotto, chi sono questi invasori clandestini nazi maomettani che prepotentemente e violentemente premono per entare in Polonia dalla Bielorussia (come quelli che vengono raccolti in mare dalle demenziali e complici ong e fatti sbarcatre ogni giorno in Italia), da non far entrare mai nel tuo paese, nella tua casa, nel tuo taxi, nella tua scuola, nel tuo ospedale, nel tuo albergo, nella tua chiesa, come tuo ospite, come tuo dipendente, come tuo fornitore, come tuo famigliare, ... nemmeno come bambini e donne perché i bambini poi diventano grandi e ti uccideranno e le loro mamme non faranno nulla per impedirglielo:


Il filmato del fallito attentato
https://tg24.sky.it/mondo/2021/11/15/at ... ione-video




Ecco chi è l'attentatore di Liverpool
Federico Garau
15 novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/at ... 89356.html


Occhi puntati su Liverpool (Inghilterra), dove da domenica mattina si è tornati a parlare di terrorismo. Dopo aver inizialmente pensato ad un incidente, le autorità locali hanno infatti rapidamente ricostruito le dinamiche di quanto accaduto dinanzi al Women's Hospital, e sarebbe già stato fatto il nome del presunto attentatore, tale Emad Al Swealmeen. Il 32enne, che viaggiava all'interno del taxi esploso, ha perso la vita in seguito alla deflagrazione.

Chi è il presunto attentatore

Nato da padre siriano e madre irachena, Emad Jamil Al-Swealmeen aveva trascorso gran parte della sua vita in Iraq, prima di arrivare nel Regno Unito. Il soggetto, a quanto pare, aveva addirittura cambiato nome, facendosi chiamare Enzo Almeni. Alcuni suoi amici, secondo quanto riferito dal DailyMail, hanno parlato di suoi problemi mentali. Arrivato nel Regno Unito da richiedente asilo, Al-Swealmeen aveva ricevuto il sostegno di alcuni volontari cristiani, poi, nel 2014, sarebbe stato arrestato e sanzionato dalla polizia per essere stato trovato in possesso di un coltello.

Tutto è ancora da verificare, e l'ispettore capo Andrew Meeks si è rivolto alla popolazione nella speranza che qualcuno in possesso di informazioni possa parlare con la polizia. Al momento sappiamo solo che Al-Swealmeen non era un soggetto già controllato dalle autorità.

Che cosa è successo

L'allarme è scattato domenica mattina, intorno alle 11, quando un taxi posteggiato proprio davanti al Women's Hospital di Liverpool è esploso, provocando il panico. Poco prima della deflagrazione, il conducente del mezzo, evidentemente insospettito dal comportamento del passeggero, è riuscito ad uscire, salvandosi la vita. L'autista, un uomo di nome Dave Perry, è stato già dimesso dall'ospedale presso cui si trovava ricoverato a causa delle ferite. Le sue condizioni, infatti, non sono preoccupati.

Scartata presto l'ipotesi dell'incidente, questa mattina le autorità locali hanno provveduto ad arrestare quattro persone considerate sospette - un 20enne, un 21enne, un 26enne ed un 29enne – servendosi della Terrorism Act (TA), una legge che permette alla polizia inglese di fermare e perquisire un individuo sospetto nel caso in cui sussista un ragionevole dubbio circa il suo coinvolgimento in attività terroristiche.

Il racconto di Dave Perry, ha poi fatto maggiore chiarezza. L'autista del taxi ha infatti raccontato che il suo passeggero era salito a bordo della vettura all'altezza di Sefton Park, per poi chiudersi in un inquietante silenzio fino all'arrivo di fronte all'ospedale. Qui, il 32enne aveva cominciato ad armeggiare con qualcosa: comportamento che ha spinto il taxista ad uscire in fretta dal veicolo e rinchiudervi all'interno il personaggio sospetto.

A seguito della terribile esplosione, una persona, oltre al presunto attentatore, ha perso la vita, mentre un'altra si trova in ospedale.




"Voleva fare una strage nella cattedrale"
Giulio Meotti
15 novembre 2021
La cattedrale di Liverpool

https://meotti.substack.com/p/voleva-fa ... cattedrale

Nato al Cairo da una famiglia copta, Jean Maher, dopo trent’anni di carriera come ingegnere nel settore automobilistico francese, si era impegnato nella difesa dei diritti umani nel suo paese natio, in seguito all’escalation delle persecuzioni anticristiane dopo la “Primavera Araba”. Così Maher fondò il “Coordinamento Cristiani d’Oriente in pericolo” (Chredo). Organizzó una manifestazione di solidarietà a quei cristiani perseguitati. Ma davanti al Palais Bourbon di Parigi non si presentarono che appena 200-300 manifestanti, sotto lo slogan “Oggi l’Oriente, domani l’Occidente”.

“Quando i copti sono stati assassinati ho trovato vergognoso che lo stato francese descrivesse le vittime come ‘cittadini egiziani’ senza pronunciare le parole ‘cristiani’ o ‘copti’”. Secondo Maher, quello che stava avvenendo ai cristiani d’Oriente sarebbe avvenuto a quelli d’Occidente. “I copti rappresentano ai loro occhi un importante simbolo da sradicare – quindici milioni di persone su una popolazione egiziana di 90 milioni – e gli attacchi continueranno. I cristiani nei loro occhi rappresentano gli empi perché, se uno non è musulmano, uno è kuffar (miscredente) e deve convertirsi all’Islam. Colpire i copti è anche un segnale per l’Europa: quello che succede in Egitto è ciò che accadrà anche in Occidente. I Fratelli Musulmani e i salafiti minacciato i copti di rappresaglie e hanno bruciato più di un centinaio di chiese. Un atto terribile ma rivelatore della loro determinazione a sbarazzarsi dei cristiani, qualcosa che gli europei non vogliono ammettere”.

E avremmo fatto meglio ad ammetterlo. Quando Jean Maher fece la sua triste profezia - Oggi l’Egitto, domani l’Europa - non una sola chiesa europea era ancora stata toccata dal terrorismo islamico. Da allora, non si contano gli attentati a segno o sventati.

L'attentatore di origine mediorientale che si è fatto esplodere ieri all'ingresso di un ospedale di Liverpool voleva colpire la Cattedrale di Liverpool, rivelano fonti dell'intelligence oggi al Telegraph. Un massacro al termine della messa della domenica. Il governo di Boris Johnson ha alzato l’allerta antiterrorismo in tutto il paese. Un mese fa, il parlamentare inglese David Amess è stato assassinato all'interno di una chiesa metodista.

Leïla B. la scorsa primavera ha confessato di voler "decapitare i fedeli in una chiesa" durante la Pasqua. Il piano terroristico è stato sventato in Francia nella zona di Montpellier. Hanno decapitato fedeli cattolici, come Vincent Loquès, il sacrestano della basilica di Nizza ucciso assieme a due donne un anno fa. A Saint-Etienne-du-Rouvray, in Normandia, due ter­roristi sgozzarono padre Jacques Hamel durante la messa mattutina. Il settimanale La Vie ha rivelato i messaggi che i terroristi si sono scambiati prima di uccidere Hamel. “Una sinagoga è buona?”, chiede uno. “Va tutto bene”, risponde il suo interlocutore dalla Siria. Ma non vuole “concentrarsi sugli ebrei”, perché “la gente pensa subito al conflitto israelo-palestinese”. Alla fine uno dei terroristi deciderà il bersaglio. “Prendi un coltello, vai in chiesa, taglia due tre teste. Nessuna pietà per queste persone”. Poi progettarono, senza riuscir­ci, di colpire la cattedrale di Notre-Dame a Parigi con una Peugeot piena di tritolo. A segno, invece, l’attacco al mercatino di Nata­le a Strasburgo. Un piano terroristico contro le chiese di Villejuif, nella Val-de-Marne, è stato sventato dalla polizia. Nei giorni scorsi è morta Sascha Hüsges, gravemente ferito quando si è precipitato per aiutare le vittime dell'attacco terroristico al mercatino di Natale del 2016 a Berlino. Cinque anni dopo è diventato la tredicesima vittima. Anche la cellula terroristica che ha seminato la morte a Barcellona intendeva colpire la Sagrada Familia.

Ce lo avevano detto, i cristiani d’Oriente. Ghassan Chahin, rappresentante della Chiesa melkita, parlando al Club suisse de la Presse di Ginevra, si lasciò scappare queste parole: “Il futuro dei cristiani in Medio Oriente coincide col futuro dei cristiani in Occidente e se saremo costretti ad andarcene anche il destino del cristianesimo in Europa sarà segnato: nel giro di trent’anni sarà finita”1.

Nella navata della cattedrale di Liverpool, la più grande d’Inghilterra e che il terrorista intendeva colpire, è stata installata Gaia, una replica della terra, con annesso corso di yoga (gli anglicani sono particolarmente sensibili a Greta). La cattedrale di Liverpool ha ospitato anche un rave party. Motivo? Pagare le spese di manutenzione del maestoso luogo di culto, ormai senza fedeli.

Forse è già finita…


PRESUMIAMOLO

Niram Ferretti
15 novembre 2021

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063
A Liverpool la prontezza di un autista di taxi ha fatto sì che un uomo non ancora identificato, invece di farsi esplodere all'aperto, sia esploso all'interno della macchina. L'autista del taxi, infatti, simile a James Bond, è riuscito a chiuderlo nella vettura e a darsi alla fuga.
La cosa non stupefacente invece è che non si dice che l'uomo in questione, insieme ad altri tre già arrestati, sia con ogni probabilità un affiliato della jihad. Non sta bene dirlo. Dopo il brutale assassinio di Sir David Amess, ucciso, secondo il Corriere della Sera, da "un presunto" sostenitore dell'ISIS, ora si può forse presumere, ma solo presumere, ci mancherebbe, che chi si è fatto esplodere nel taxi non sia nè un anglicano nè un Testimone di Geova, nè uno shintoista?
Siamo temerari, azzardiamo questa presunzione, in attesa di saperne di più.


Grazie al tassista
https://www.facebook.com/noicheamiamois ... 4701222557



Non portarti e non portarci la morte in casa, grazie, non farti e non farci del male!
Non abbiamo nessuna colpa, nessuna responsabilità, nessun obbligo, nessun dovere di farlo e per farlo.
Non aiutare chi può farti del male!
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=2624

Amare e aiutare chi ti fa del male non è un bene ma un male
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2542
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 7401811401



L'attentatore nazi maomettano aveva 32 anni, era un immigrato fuggito dal Medio Oriente e alcuni anni fa aveva finto di convertirsi all’anglicanesimo: Emad Jamil Al-Swealmeen è l’islamico che è morto esplodendo assieme a un ordigno artigianale chiuso in un taxi davanti all’ospedale di Liverpool.
16 novembre 2021

https://www.dailymail.co.uk/news/articl ... l-facebook

Figlio di madre irachena e padre siriano, era arrivato a Liverpool all’inizio del 2014 e, per infiltrarsi meglio, oltre a convertirsi aveva anche voluto cambiare il suo nome: da Emal Jamil a Enzo Almeni, in onore di Enzo Ferrari. Poi aveva fatto richiesta di asilo nel Regno Unito, ma nello stesso anno gli era stata respinta.

Aveva così iniziato a girare per strada armato di un grosso coltello.

Sul cammino di Al-Swealmeen ecco la solita coppia di anziani accoglioni, Malcolm ed Elizabeth Hitchcott. I due, volontari nella comunità cristiana, lo avevano ospitato per un po’ di tempo nella loro casa sfitta: «Siamo così tristi, gli volevamo bene, un giovane così adorabile». «Voglio dire, ha vissuto qui per otto mesi, e noi vivevamo fianco a fianco. Non c’è mai stato qualcosa che ci abbia fatto pensare male», ha spiegato Hitchcott.

«Era venuto per la prima volta in cattedrale nell’agosto 2015 e voleva convertirsi al cristianesimo: ha seguito un corso Alpha, che spiega la fede cristiana, e lo ha completato nel novembre di quell’anno. Ha potuto così fare una scelta informata, è passato dall’Islam al Cristianesimo ed è stato confermato cristiano nel marzo 2017, poco prima di venire a vivere con noi. Era indigente in quel momento e lo abbiamo accolto».

Che idioti. I cristiani buonisti che gravitano intorno alle chiese sono la più grande sciagura.



I media stupidi sul "kamikaze cristiano"
Giulio Meotti
16 novembre 2021

https://meotti.substack.com/p/i-media-s ... -cristiano

Nella Bibbia non c’è nulla di simile a Corano 9, 111: “Combattono per la causa di Allah, quindi uccidono e sono uccisi”. Da nessuna parte nelle Scritture si invita a uccidere i non cristiani. Un cristiano non si fa saltare in aria dentro a un reparto di maternità o a una cattedrale, né fa parte di un complotto in cui vengono arrestate altre persone. Né utilizza l’esplosivo della strage alla Manchester Arena nel 2017, noto come la “madre di Satana”, quello preferito dall’Isis. “Un attacco dello Stato Islamico al reparto maternità dell'ospedale Dasht-e-Barchi di Kabul nel maggio 2020 potrebbe aver ispirato il piano di domenica”, si afferma. Mike Tapp, ex ufficiale dei servizi segreti inglesi, ha detto al Mirror che l'attacco proveniva da una cellula terroristica organizzata. "Ci sono molte domande senza risposta, ma la cellula aveva chiaramente la capacità di fabbricare bombe e un attentatore suicida. Alcune competenze potrebbero essere state raccolte all'estero, forse da al-Qaeda o dall'Isis”.

“La destinazione prevista del terrorista era la cattedrale di Liverpool, dove si erano riuniti 1.200 militari, veterani e famiglie dei caduti per il servizio della memoria della città”, scrive il professor Anthony Glees, uno dei massimi esperti di sicurezza del Regno Uniti sul Daily Mail. “Il fatto poi che il Women's Hospital sia stato poi l'obiettivo è uno sviluppo significativo e terrificante: il primo attentato suicida contro un ospedale in Inghilterra. Il mese scorso, 19 persone sono state uccise in un attacco dell'Isis contro un ospedale a Kabul. Stiamo avvertendo le conseguenze catastrofiche del ritiro delle truppe dall'Afghanistan. Abbiamo diritto di sapere se l’esplosivo usato domenica stia circolando da qualche parte e venga fabbricato sul retro di una normale casa di Liverpool. L'esistenza stessa della bomba - e della fabbrica da cui presumibilmente proveniva - è, temo, un presagio del peggio che deve venire…”.

Per capire la storia di Emad Al Swealmeen, il nome dell’attentatore di Liverpool, ci vorrà tempo. “Enzo Almeni”, come si faceva chiamare dagli amici, era un richiedente asilo con padre siriano e madre irachena che aveva cambiato il nome per sembrare “più occidentale”. Era stato arrestato in possesso di un "grande coltello" nel 2014. Un anno dopo si converte al cristianesimo. La coppia inglese che lo aveva ospitato non lo vedeva da due anni. Era già successo.

Michael Adebolajo e Michael Adebowale, i terroristi che hanno macellato il soldato inglese Lee Rigby per strada a Londra, venivano da due “devote famiglie cristiane” originarie della Nigeria.

Le ipotesi sono due. O Emad Jamil Al Swealmeen era tornato all'Islam. O aveva usato la conversione come “copertura”, come spiega oggi Daniel Johnson: “Sembra più che probabile che la ‘conversione’ di Al Swealmeen sia stata motivata da ragioni diverse dallo zelo. Aveva intenzione di far esplodere la sua bomba al servizio della domenica nella cattedrale di Liverpool. Avrebbe causato una carneficina indicibile. L'attentatore di Liverpool si è ‘convertito’ come copertura per massacrare i cristiani che lo avevano accolto tra loro? Il fatto che Sir David Amess fosse un cattolico devoto è stato un fattore nel suo assassinio”.

Lo Stato Islamico ha pubblicato un manuale in cui dice ai jihadisti in Occidente di fingere di essere cristiani: “È permesso indossare una collana che mostri una croce cristiana. Come sapete, i cristiani – o anche gli occidentali atei di origine cristiana – indossano croci sulle loro collane. Ma non indossare una collana con la croce se hai un nome musulmano sul passaporto, perché potrebbe sembrare strano…”.

Sarebbe l’ipotesi più terrificante, perché significherebbe che sono riusciti a varcare e a cancellare tutti i confini. Terrificante, come i titoli sul “kamikaze cristiano” di media che balbettano e sono colpiti da tremore quando devono scrivere la parola “Islam”.
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