Esproprio immigrazionista/umanitario e proletario

Esproprio immigrazionista/umanitario e proletario

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 7:39 am

Esproprio immigrazionista/umanitario ed esproprio proletario, lo stesso errore/orrore - Due calamità dell'inciviltà demo catto sinistra e sinistra

viewtopic.php?f=194&t=2970
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4926623698
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Esproprio immigrazionista/umanitario e proletario

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 7:41 am

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Re: Esproprio immigrazionista/umanitario e proletario

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 7:42 am

Esproprio proletario
https://it.wikipedia.org/wiki/Esproprio_proletario
Esproprio proletario (anche detto spesa proletaria) è una locuzione che indica la sottrazione di merci a un esercizio commerciale per motivi politici. Giuridicamente, l'esproprio proletario è un reato comune, configurabile, a seconda delle modalità di esecuzione, come furto, rapina o saccheggio. L'espressione, poi divenuta d'uso comune, è stata coniata da taluni gruppi della sinistra extraparlamentare italiana negli anni settanta.




A proposito di “espropri proletari”: contro il perbenismo e l’estremismo piccolo-borghese
5 Dicembre, 2004

https://it.internationalism.org/rziz/2004/138/espropri

L’azione dimostrativa condotta da qualche centinaio di no-global il 6 novembre scorso, consistita nell’assalto ad un ipermercato e ad una libreria con asportazione di merci varie distribuite ai passanti o portate via dai dimostranti stessi, ha dato la stura a tutta una serie di commenti e prese di posizione che vale la pena di esaminare per mostrare la loro natura di propaganda borghese, opposta in apparenza, convergente nella realtà.

Innanzitutto va messa in evidenza l’esagerazione delle reazioni della maggioranza di governo che ha trattato l’azione dimostrativa, un po’ goliardica dei “disobbedienti”, come se si trattasse di un crimine efferato, da condannare senza appello e con la minaccia delle peggiori punizioni: “un’azione criminale” secondo il ministro Maroni, da trattare con “tolleranza zero” secondo il sottosegretario Sacconi, proposta subito raccolta dal ministro dell’interno Pisanu che a caldo ha affermato “la prossima volta pugno di ferro”, e qualche settimana dopo ha promesso l’arresto immediato agli autori di altre bravate simili. Quanto perbenismo, quanto rigore nel rispetto della “legalità” da parte di gente che questa legalità se la mette tutti i giorni sotto i piedi, che ruba e truffa per miliardi e poi si fa delle leggi apposite per evitare la condanna!

Ma che una destra borghese, e per giunta al governo, alzi la voce in difesa della legalità borghese non sorprende nessuno. Meno scontata può sembrare la reazione simile avuta dagli esponenti della sinistra, che anche loro invece si sono subito schierati in difesa della legalità violata: “vandalico e illegittimo” ha commentato Antonio Di Pietro, “bocciatura totale e senza appello” per Walter Veltroni, mentre Bertinotti ci ha tenuto a dire “la condanno senza esitazioni” (1)

Meno scontata questa reazione, ma solo in apparenza. La sinistra borghese è sempre stata in prima fila nella difesa dell’ordine e della legalità, soprattutto di fronte alle possibili reazioni proletarie alla fame e alla miseria, ed ha sempre svolto con zelo questo suo ruolo quando è stata al potere. Basta ricordare cosa diceva il ministro di Grazia e Giustizia, Palmiro Togliatti a proposito degli assalti ai forni fatti dalla popolazione affamata nell’immediato dopoguerra:

“Ai primi Presidenti e ai Procuratori Generali delle Corti d’Appello: non sarà sfuggito all’attenzione delle Signorie Loro Illustrissime che, specie in questi ultimi tempi si sono verificate in molte province del Regno manifestazioni di protesta da parte di reduci e disoccupati, culminate in gravissimi episodi di devastazione a danno di Uffici pubblici e di depositi alimentari(…) Questo Ministero, pienamente convinto dell’assoluta necessità che una energica azione intrapresa dalla polizia per il mantenimento dell’ordine pubblico debba essere validamente affiancata ed appoggiata dall’autorità giudiziaria, si rivolge alle Signorie Loro invitandole a voler impartire ai dipendenti uffici le opportune direttive affinché contro le persone denunciate si proceda con la massima sollecitudine e con estremo rigore. Le istruttorie ed i relativi giudizi dovranno essere esplicati con assoluta urgenza, onde assicurare una pronta ed esemplare repressione, (…)” (Ripreso da Rivoluzione Internazionale n.96, giugno 1996)

Al confronto i vari Veltroni e Bertinotti sono dei ....“buonisti” (o, per meglio dire, meglio che non sono al governo, se no seguirebbero l’esempio del loro grande maestro).

Pur non avendo responsabilità di governo, pur non dovendo prendersi in prima persona il carico di reprimere i movimenti di dissenso, la sinistra ha tenuto comunque a dimostrare la sua natura di strenuo difensore dell’ordine e del sistema capitalista, e questo ad ogni buon conto, onde evitare che i proletari possano pensare di farsi beffe delle leggi borghesi: chi ruba è un criminale! Dicono loro. Ed infatti i capitalisti che rubano plusvalore a milioni di operai sono i peggiori criminali della storia! Diciamo noi.

Ma questa nostra denuncia dell’ipocrisia e del perbenismo borghese e piccolo-borghese, non significa che siamo per il cosiddetto “esproprio proletario”, infatti una cosa è l’azione collettiva della classe che reagisce alla miseria, come appunto nel dopoguerra, un’altra è l’azione dimostrativa isolata da qualsiasi contesto di lotta di classe come in questo caso. Il termine “esproprio proletario” era in voga ai tempi dei movimenti studenteschi degli anni sessanta e settanta che pretendevano di parlare al posto della classe operaia, anzi di dare l’esempio agli operai “imborghesiti” dai sindacati. Con una bella faccia tosta, infatti, Casarini e compagni si sono rivolti ai lavoratori dell’ipermercato assaltato con frasi tipo “ma ti rendi conto che ti sfruttano?” (no, sicuramente non lo sapevano), o, peggio ancora, menando le mani contro i commessi che cercavano di non farli entrare. Nel ‘68, i “radicali dell’epoca andavano fuori alle fabbriche per convincere gli operai a fare sciopero anche quando non ce n’erano le condizioni. E per dare l’esempio di quello che secondo loro era la lotta di classe, organizzavano manifestazioni violente ed “espropri proletari”, vere e proprie provocazioni che per fortuna gli operai non seguivano. E proprio per questo, i teorici di quei movimenti si inventavano nuovi soggetti sociali, destinati a fare la rivoluzione al posto di una classe operaia tradizionale ormai addormentata. Sono di allora le teorie sui “tecnici” come i nuovi soggetti rivoluzionari, e questo solo perché non erano i tradizionali operai con la tuta blu. Oggi ci sono i Francesco Caruso (poveri noi!!) che cercano di rinnovare queste teorie, scoprendo una ”nuova classe sociale” che sarebbero i precari, i lavoratori senza garanzie e sicurezze. Come se fosse il livello di sfruttamento che rende rivoluzionaria una classe o uno strato sociale, e non il posto che occupano all’interno della società. La classe operaia è caratterizzata dal suo ruolo di principale produttore di ricchezza e dal fatto di avere in cambio della ricchezza prodotta solo una sua parte, mentre il resto viene rubato loro dai capitalisti che vivono e riproducono il loro sistema grazie a questo plusvalore estorto agli operai. Questa è la condizione di tutti gli operai del mondo intero, quale che sia il loro grado di sfruttamento, quali che siano le regole che governano il loro lavoro. La precarietà, se costituisce una caratteristica sempre più dominante per i lavoratori del mondo intero è in realtà una situazione che attraversa l’insieme della società: precarietà nella sicurezza del posto di lavoro (che colpisce anche la piccola e media borghesia, vedi i tanti manager finiti in rovina appresso alle aziende di cui si facevano difensori); precarietà nella vita quotidiana (a causa della crescita della criminalità), o nella semplice speranza di vita, visto il dilagare della guerra a sempre più paesi del mondo, ivi comprese le cittadelle del capitalismo, raggiunte anche loro dalla guerra sotto la forma del terrorismo, che minaccia anche la popolazione più inerme ed innocente (si pensi alle vittime dell’attentato ai treni di Madrid, tutti lavoratori pendolari).

Perciò chi crede di individuare una situazione che investe tutti o quasi gli strati sociali come LA condizione per individuare un soggetto rivoluzionario, non solo non capisce niente di marxismo, ma in realtà contribuisce alla campagna che tende a negare la lotta di classe e il ruolo della classe operaia. Spacciando le azioni avventuriste per lotta di classe, tagliando a fette la classe operaia dividendola tra precari e non , tra “garantiti e non”, Caruso, Casarini e compagni si schierano a fianco di tutti i borghesi che lavorano contro la classe operaia e la sua lotta: gli uni (i difensori ufficiali della borghesia) negando ogni possibilità di lotta di classe, gli altri (i presunti sovversivi) facendo passare per lotta di classe quello che non lo è, e contribuendo alla divisione della classe operaia.




L’ “esproprio proletario” del cardinale Krajevski
Corrispondenza romana
(di Roberto de Mattei)
15 mag 2019

https://www.corrispondenzaromana.it/l-e ... krajevski/

Il 12 maggio, il cardinale Konrad Krajevski, elemosiniere di Papa Francesco, ha riattivato l’energia elettrica in uno stabile illegalmente occupato in via Santa Croce in Gerusalemme, al centro di Roma. Per farlo ha dovuto rompere i sigilli posti dall’ACEA, l’azienda pubblica che il 6 maggio aveva staccato l’elettricità a causa delle bollette non pagate dagli occupanti negli ultimi cinque anni, per oltre 300.000 euro. La responsabilità del mancato pagamento e dell’occupazione abusiva del palazzo è dell’associazione Action-Diritti in movimento, un centro sociale che fa capo a un militante di estrema sinistra, Andrea Alzetta, noto come “Tarzan”, più volte denunciato per violazione di domicilio, devastazione di edificio e resistenza a pubblico ufficiale.

Il rappresentante di papa Bergoglio ha commesso un atto più grave di quanto si possa immaginare.

In Italia l’articolo 349 del Codice Penale punisce chiunque viola i sigilli apposti dall’autorità con la reclusione da sei mesi a tre anni. Inoltre, essendo l’allaccio abusivo, si configura nel gesto dell’elemosiniere pontificio il reato di furto di energia. Il cardinale Krajevski ha trasgredito dunque la legge e se ne è vantato pubblicamente, dichiarando, in tono di sfida, di essere pronto ad assumersene le responsabilità. Ma al di là dell’aspetto penale, ci troviamo di fronte alla canonizzazione del principio secondo cui è lecito violare la legalità nell’interesse proprio o di gruppi sociali.

È il principio, in una parola, dell’“esproprio proletario”, praticato dai Tupamaros, dalle Brigate Rosse e dai no-global. La certezza del diritto e il rispetto delle leggi sono le uniche barriere che proteggono la comunità civile dall’anarchia e dalla violenza, ma ciò che hanno in comune il cardinale Krajevski, salutato da la Repubblica come un nuovo Robin Hood, l’ex-sindaco di Riace Mimmo Lucano, accolto come una star all’università La Sapienza o il leader dei “disobbedienti” Luca Casarini, recentemente indagato per favoreggiamento di immigrazione clandestina, è il disprezzo per le leggi dello Stato, in nome di un’etica politica che poco o nulla ha a che fare con quella cristiana.

Nel caso di contrasto tra la legge positiva e la legge naturale è certamente quest’ultima a prevalere. Ma la nostra società nega l’esistenza di una morale oggettiva e assoluta a cui fare appello per rifiutare le leggi civili in contrasto con essa. Oggi vige il positivismo giuridico per cui è buono e giusto solo ciò che la legge stabilisce come tale. Il cardinale inoltre non solo non ha agito in nome della legge naturale, ma l’ha violata, perché il Decalogo proibisce di rubare, e il furto trasgredisce questo comandamento.

Sabato 18 maggio si terrà a Roma la nona edizione della Marcia per la Vita per rinnovare la protesta contro la legge 194 del 22 maggio 1978, che in quarant’anni ha fatto sei milioni di vittime in Italia. Questa legge nega un comandamento della legge divina, che proibisce di uccidere l’innocente. La risposta degli abortisti è che la 194 è una legge dello Stato, e come tale va integralmente rispettata. Se per salvare un bambino dall’aborto fosse commessa la sia pur minima illegalità non ci sarebbe giustificazione di nessun genere per il colpevole. Ai militanti pro-life è perfino proibito di far desistere le donne dall’aborto, come accade in Canada, dove Mary Wagner ha già totalizzato cinque anni di carcere semplicemente perché cerca di portare rose rosse, informazioni e preghiere nelle cliniche abortiste.

Per giustificare l’atto illegale dell’elemosiniere del Papa è stato invocato l’art. 54 del Codice penale secondo cui «non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona». Nessun vescovo o cardinale esorta però alla disobbedienza civile contro la legge 194 che impone l’omicidio di Stato. Eppure togliere la vita a degli esseri umani innocenti è ben più grave che togliere l’elettricità per una settimana agli abitanti di uno stabile illegittimamente occupato. (Roberto de Mattei)
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Re: Esproprio immigrazionista/umanitario e proletario

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 7:43 am

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Re: Esproprio immigrazionista/umanitario e proletario

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 7:44 am

Esproprio immigrazionista umanitario
è un crimine ancor peggiore di quello proletario poiché esso sottrae, in modo sistemico ed apparentemente legale, una molteplicità di beni essenziali ai loro legittimi proprietari che sono i cittadini italiani ed europei:

1) risorse plubbliche finanziarie,
2) servizi sociali e sanitari,
3) welfare,
4) sicurezza sociale e pubblica,
5) diritti umani civili e politici dei cittadini italiani ed europei tra cui la cittadinanza e la sua sovranità politica, (attraverso lo jus solis e la concessione della cittadinanza attiva a chichessia che beneficia così della doppia o tripla cittadinanza con diritto di voto).




"Lascio Fratelli d'Italia, voglio salvare migranti con Carola"
20/01/2020

https://www.huffingtonpost.it/entry/mas ... PEuRvTUUzY

Fino a qualche settimana fa militava in Fratelli d’Italia, ora chiede di salire a bordo della Sea Watch per salvare i migranti nel Mediterraneo. “Salvare uomini, donne e bambini non significa essere né di destra né di sinistra”, ha detto Rugo al Corriere della Sera. E’ Massimiliano Rugo, 45 anni, agente di polizia municipale a Pisa nel nucleo antidegrado, che si occupa del contrasto all’abusivismo commerciale. Rugo è un ex componente della direzione provinciale livornese di Fratelli d’Italia e per il partito di Giorgia Meloni ha corso come candidato sindaco a Bibbona (Livorno) riuscendo a entrare in consiglio comunale.

Poi un mese fa la decisione di lasciare Fratelli d’Italia e fare richiesta per imbarcarsi sulla nave della Ong tedesca che è stata al centro delle polemiche con il leader della Lega Matteo Salvini. “Non si tratta di essere di destra o di sinistra - spiega Rugo -, andare a soccorrere persone in pericolo che hanno alle spalle storie di dolore è semplicemente una scelta di buon senso. Si tratta di essere delle brave persone e di sfatare tutte quelle frasi di propaganda che vogliono convincerci che il pericolo sono gli immigrati. Trovo sbagliato fare campagna elettorale sulla loro pelle”.


La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=2665
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1291917795
Non soccorrere in mare e non accogliere chi ti può fare del male, chi abusa della legge del mare per invaderti clandestinamente, per depredarti, per ridurti in schiavitù e per ucciderti, lascialo al mare.


Il criminale esproprio immigrazionista a spese e a danno dei cittadini italiani, non è cosa buona e giusta ma è cosa malvagia e da irresponsabili:
si tratta di miliardi di euro ogni anno che vanno in parte ad aumentare lo spaventoso e catastrofico debito pubblico e in parte vengono sottratti alla nostra gente, ai giovani, agli anziani, ai disabili, ai disoccupati, ai poveri, agli ammalati, ai lavoratori, alle imprese, al futuro e alla speranza dei nostri concittadini.


Morto Steven Babbi, 24enne malato di tumore e abbandonato dall'Inps
Rosa Scognamiglio - Dom, 16/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... yuNN023SBg

Steven Babbi è morto a causa di tumore osseo a 24 anni. Nel 2017 l'Inps gli aveva sospeso l'indennità di malattia. L'azienda presso cui lavorava continuò a pagargli lo stipendio

Ce l'ha messa tutta per sconfiggere il cancro, ha lottato con le unghie e con i denti pur di restare aggrappato alla vita che tanto amava ma, alla fine, il tumore ha avuto la meglio.

Steven Babbi, il 24enne di Cesenatico noto alle cronache per la sua coraggiosa battaglia contro uno Stato che aveva smesso di riconoscergli l'indennità retribuita per malattia, è morto nella giornata di sabato 15 febbraio.

La sua storia ha commosso tutti, tanto che alla fine Steven è diventato un simbolo per i malati oncologici vittime delle ingiustizie sociali. E probabilmente, lo resterà ancora per molto. A dare annuncio della sua scomparsa è stata la Siropack Italia Srl, una ditta di Cesenatico che si occupa di imballaggi, presso cui il ragazzo lavorava. "Con infinito dolore comunichiamo che Steven ci ha lasciati – si legge nel post pubblicato su Facebook – Se n'è andato così come ha sempre vissuto, affrontando ogni momento con positività, forza e immensa determinazione".

Dall'età di 13 anni, Steven era affetto dal sarcoma di Ewing, un tumore che attecchisce il tessuto osseo. Ma nonostante la vita lo avesse messo a dura prova, aveva sempre cercato di condurre il più possibile un'esistenza comune a tanti altri, studiando e lavorando sodo. Nel febbraio del 2016 era stato assunto alla Siropack, azienda che produce macchine da imballaggio per l'industria farmaceutica e Alimentare. Purtroppo però, il cancro avanzava rapidamente tanto che, nel marzo del 2017, fu costretto a fermarsi a seguito dell'asportazione di un polmone. Percepì l'indennità di malattia per i canonici sei mesi previsti dalla legge fino a quando, a settembre dello stesso anno, gli fu sospesa. A quel punto furono Rocco e Barbara De Lucia, i fondatori dell'azienda, ha segnare una svolta decisiva per la sua vita. In barba alle ingiustizie, decisero di continuare a pagargli lo stipendio versando fino all'ultimo centesimo di contributi. Lo adottarono, come fosse un figlio acquisito, facendosi promotori di una lunga battaglia per i diritti sociali dei malati oncologici. Una gara di solidarietà, una lotta impegnata che commosse l'Italia intera.

Ora Steven non c'è più ma i due i prenditori non intendono mollare la presa. "Lotteremo con maggiore determinazione. – scrivono in una nota pubblicata sul sito dell'azienda – Lotteremo per tenere viva la testimonianza di Stevem e dare voce alla richiesta di escludere dal limite dei 180 giorni di malattia retribuita annuale tutti i malati oncologici, per restituire a ciascun lavoratore quella dignità che Steven ha dimostrato fino alla fine, e per far sì che il nostro Paese destini più fondi alla ricerca affinché i nostri malati possano avere una maggiore speranza di vita".
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Re: Esproprio immigrazionista/umanitario e proletario

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 7:44 am

Pensa prima alla tua gente e al tuo paese che ne hanno bisogno, invece che agli africani e all'Africa
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2681
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3718848248

Non vi è nulla di più umano e onorevole, ideale e spirituale nel pensare prima a costoro che alla tua gente.
Pensa prima ai tuoi concittadini, alla tua gente e al tuo paese, invece di pensare agli africani e all'Africa; anche se nel corso della tua vita te li hanno fatti disprezzare e odiare in qualche modo o per qualche ragione.
Quando si arriva a disprezzare e a odiare la propria gente e il proprio paese, anteponendovi gli altri è i brutto segno di una tragica malattia della propria umanità, della propria gente e del proprio paese.
Non vi è nulla di cristiano nel disprezzare e nell'odiare la propria gente e il proprio paese e nel preferirvi altri a loro che sono il tuo vero e primo prossimo.
Poi pensa a quanti ultimi vi sono tra la tua gente: quanti poveri e bisognosi, ammalati e oppressi, disoccupati e senza casa, soli senza affetto e senza cure, sofferenti e senza speranza.
Non vi può essere fraternità universale se prima non si ama e non si consolida la propria famiglia, la propia gente, la propria comunità e paese.


Povertà e miseria nel Veneto, in Italia e in Europa
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 161&t=2444



Non deprediamo e non uccidiamo la nostra gente con l'irresponsabile accoglienza indiscriminata e scriteriata a spese delle scarse risorse pubbliche, dei nostri figli e nipoti e dei nostri compaesani e concittadini
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 196&t=2605



Non portarti la morte in casa, non hai colpe né responsabilità
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=2624



I peggiori sono quelli che si servono degli ultimi o dei presunti ultimi per derubare e opprimere tutti gli altri
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2706


Parassiti, bugiardi, manipolatori dei diritti umani e ladri di vita ma che si propongono come presuntuosi e arroganti salvatori degli uomini e dell'umanità, solo che laddove questi operano spesso e volentieri la gente muore.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2668
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 2617721208


Manipolazione criminale dei valori e dei diritti umani universali, quando il male appare come bene
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... =25&t=2484


I falsi buoni che fanno del male - I falsi salvatori del mondo
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2574



Sindaco diffida il Viminale: "Niente profughi, da me funziona così"
Serenella Bettin - Mer, 16/10/2019

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 69460.html

Si chiama Tiberio Businaro, ha 51 anni, è al terzo mandato in un comune di poco più di 1600 abitanti e ha diffidato il Ministro dell'Interno, invitandolo a pagare il conto.

Ci prova Tiberio Businaro, sindaco del comune di Carceri in provincia di Padova, a diffondere un modello. Lui, 51 anni, al terzo mandato – nei comuni sotto i tremila abitanti si può e Carceri ne ha 1600 - ha diffidato il Viminale invitandolo a pagare il conto per eventuali danni commessi dai profughi.

E vorrebbe che anche gli altri sindaci lo facessero.

L’oggetto? La diffida a non assegnare al comune cittadini extraocomunitari, quali profughi e – o immigrati. “Si diffida – si legge nell’atto trasmesso il 10 ottobre scorso, al prefetto di Padova Renato Franceschelli per il successivo inoltro al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese - “a non assegnare al Comune di Carceri persone di origine ignota generalmente definite come “profughi” e in specie privi di originali documenti di riconoscimento”. Il ministero, continua, sarà ritenuto “direttamente responsabile per la causazione di danni a cose o persone derivanti dal comportamento dei cosiddetti profughi nonché di ogni necessaria spesa volta a prevenire ed eventualmente contenere il pericolo di contagio di malattie o l’adozione di misure utili alla pubblica sicurezza”.

“L’arrivo di queste persone – scrive - ha suscitato non poche polemiche ma soprattutto problematiche: di sfruttamento, di sostegno economico delle operazioni di tutela, di natura sanitaria e di pubblica sicurezza”. E, “e persone di cui stiamo parlando e che giungono in Italia sono ben lontane dal poter essere considerate “rifugiati”: giungendo prive di documenti, non si è in grado di conoscerne l’esatta provenienza”. Di qui la scelta di diffidare il ministero dell’Interno.

“Visti gli aumenti degli sbarchi – dice Businaro al Giornale.it – ho scritto questa diffida che non è una lettera, ma un atto giuridico. Sono ancora responsabile della sicurezza e della salute pubblica dei miei cittadini e devo attuare un principio di prevenzione. Loro hanno detto che possono gestire i profughi come vogliono, bene, facciano pure ma nel mio comune funzione così. Io rappresento la volontà dei miei cittadini, il popolo è dalla mia parte, e non vogliamo assolutamente che arrivino persone di cui non ne conosciamo la provenienza, l’identità o altro. Se domani un cosiddetto profugo violenta una donna nel mio comune, la colpa è di chi ha permesso questo. Chi tace è responsabile. Quindi ho diffidato perché per me il Governo in caso di danni è corresponsabile”.

In più “nella maggior parte dei casi – scrive Businaro - gli immigrati rifiutano l’identificazione, sottraendosi così alla possibilità di controllo sugli schedari (anche internazionali) e alla necessità di poter ottenere un documento di riconoscimento: sfuggendo al controllo rimangono per noi “ignoti”, e “potenzialmente portatori di nocumento alla salute pubblica. Il sindaco – continua - è una “autorità sanitaria locale” e deve tutelare la sicurezza e l’ordine pubblico”.

“Se poi mi arriva una famiglia che effettivamente scappa dalla guerra – ci dice Businaro – la mantengo anche, non voglio nemmeno i 35 euro, ma così, senza sapere chi siano no”. Trentacinque infatti sono gli euro dati per ogni richiedente asilo, con cui le cooperative hanno fatto soldi a palate. “Salvini – continua Businaro - era riuscito a ridimensionare i numeri degli sbarchi e quindi dei morti in mare, ma il cambio di strategia del nuovo governo ha già invertito questa tendenza tanto che nel mese di settembre sono aumentati rispetto allo stesso mese del 2018.
Infine, c’è da considerare che circa il 70% delle richieste di asilo non vengono accolte, neppure come protezione per motivi umanitari. Le procedure di richiesta comportano ingenti costi in termini di carichi di lavoro per l’apparato amministrativo e giudiziario italiano nonché investimenti di importanti risorse economiche per la gestione dei presunti rifugiati".

"Riepilogando quindi - scrive - lo Stato Italiano sta continuando a sprecare risorse finanziarie che ben servirebbero per casi sociali e/o per persone in difficoltà utilizzandole invece solo per mantenere in Italia clandestini senza averne alcun diritto”. E poi, aggiunge: “dove vivono le decine di migliaia di richiedenti asilo che non hanno ottenuto lo status di rifugiato o protezione e soprattutto con quali risorse economiche? Vista la cronaca di tutti i giorni, nonché l’aumento del degrado delle nostre città, la diminuzione della sicurezza pubblica ed il numero dei reati compiuti da soggetti extracomunitari irregolari (come dichiarato dal capo della polizia Franco Gabrielli, il 12% della popolazione italiana è straniera e compie il 32% del totale dei reati), la risposta sembra abbastanza ovvia".

Ci aveva provato anche il sindaco del Comune di Santa Lucia di Piave, nel trevigiano. Riccardo Szumski, infatti, con unalettera indirizzata all'allora ministero dell'Interno, datata 10 novembre 2017, aveva restituito i 5mila euro che il governo aveva destinato al Comune per i profughi. "L'amministrazione comunale - scriveva il primo cittadino - restituisce i 5.000 euro qui pervenuti come elemosina per l'accoglienza di dieci presunti profughi nella canonica parrocchiale di Sarano. Come ripetutamente comunicato da due anni a questa parte alla prefettura competente questa amministrazione non intende partecipare ad alcun programma di accoglienza stante la situazione dei tagli ai trasferimenti ai quali la nostra comunità è stata sottoposta negli anni, pur essendo virtuosa nei conti da sempre".



L'accoglienza forzata è una violenza indicibile, uno stupro di massa, lo stupro etnico di una comunità, di una etnia, di un popolo, di una nazione, di un paese.
Vivere e convivere contro natura
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2847

Il meticciato è cosa buona e giusta solo quando è volontario e naturale, frutto della libera scelta e dell'amore; quando invece è forzato e violento è come uno stupro, una mostruosità disumana che genera solo sofferenza, conflitto, guerra e morte.
Lo ricordiamo a Bergoglio e a tutti coloro che lo promuovono scriteriatamente e indiscriminatamente, coercitivamente e violentemente, irresponsabilmente e demenzialmente.
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1892098018
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Re: Esproprio immigrazionista/umanitario e proletario

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 7:44 am

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Re: Esproprio immigrazionista/umanitario e proletario

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 7:44 am

Medaglia d'oro all'ex Ministro dell'interno Salvini, al valor civile e politico
per aver contrastato l'invasione criminale dei clandestini tutelando i confini e le frontiere del nostro paese, per aver difeso i diritti unani, civili e politici dei cittadini italiani


I mandanti di Salvini si autodenunciano alla Procura di Catania:
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3239952051
milioni di cittadini italiani sovrani si autodenunciano come mandanti elettorali del Ministro Salvini, avendolo votato ed eletto per fare esattamente quello che poi ha fatto da ministro


Forza Salvini, a milioni siamo con te e ti abbiamo eletto per fermare l'invasione dei clandestini, proteggere i confini e contrastare il nazismo maomettano
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0317668502




"Cambiamo decreti sicurezza". E il governo si spacca ancora
Chiara Sarra - Lun, 17/02/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... EfUIP0VsBk

La maggioranza non tiene più nemmeno sull'unico tema che finora la univa: la guerra a Salvini e ai suoi provvedimenti

Non solo la prescrizione e in generale la riforma della giustizia. La maggioranza giallorossa vacilla pure sul tema portante che ne ha permesso la nascita: l'anti-salvinismo.

Dopo ben quasi tre ore di riunione, infatti, si è concluso con un sostanziale nulla di fatto il vertice di governo che doveva abolire i decreti più cari all'ex ministro dell'Interno, quelli su sicurezza e immigrazione. Fin dall'inizio il Partito democratico era arrivato a Palazzo Chigi chiedendone l'abolizione. Ma sulla questione non è stata raggiunta l'intesa. Si parla quindi di modifiche "profonde" dei provvedimenti messi a punto da Matteo Salvini.

"Abbiamo condiviso uno schema di lavoro, abbiamo deciso di dividere la parte più legata alla sicurezza e quella legata all'immigrazione e abbiamo riflettuto, con qualche accenno diverso ma assolutamente riconducibile all'unità, su quali possono essere gli interventi", ha assicurato il viceministro all'Interno, Matteo Mauri (Pd), sostenendo che non ci sono "distanze significative" tra le diverse anime del governo. Ma per trovare la quadra è necessario "un altro incontro".


Come cambiano i dl Sicurezza

A dividere - pare - sarebbero soprattutto gli accordi con la Libia e le multe alle ong. "Noi chiediamo che vengano eliminate", ha spiegato Gennaro Migliore (Iv), "Chi salva vite umane non può essere multato, mentre siamo più che d'accordo sull'assunto che i trafficanti di vite umane debbano essere duramente repressi".

Ma i 5Stelle - che quei decreti li hanno firmati e poi votati - svelano come al centro dello scontro ci siano anche i permessi umanitari: "Bisogna lavorarci, bisogna capire come modificarli perché su questo non c'è una convergenza di vedute totale", dice il grillino Giuseppe Brescia, "È sbagliato dire cancelliamo i decreti sicurezza tout court, non ha senso, perché ci sono tante norme che servono alle forze di polizia, che non riguardano l'immigrazione: su quello c'è tanto da lavorare e lo stiamo facendo".

Dal canto suo, il viceministro Mauri sottolinea come sia importante per il governo "intervenire anche più complessivamente sulla gestione dei flussi migratori". "Prima dei decreti la gestione non era perfetta, i decreti su alcuni aspetti - come l'integrazione - l'hanno peggiorata", sostiene, "Noi abbiamo l'obiettivo non tanto di cambiare questo o quello ma di offrire agli italiani una politica più efficiente sul tema immigrazione. Questo è il nostro obiettivo, questo è l'obiettivo del governo, questo è quello che faremo".


Il ritorno dello Sprar

Su una cosa invece sembra siano tutti d'accordo: il ritorno dello Sprar, il sistema di accoglienza smantellato da Salvini e di cui si era fatto paladino l'ex sindaco di Riace, Mimmo Lucano. "È un punto fondamentale" , dice Brescia, "È stato cambiato con primo dl sicurezza e sta creando tensioni sociali sul territorio".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Esproprio immigrazionista/umanitario e proletario

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 7:45 am

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Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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