Due buoni decaloghi per accogliere ed essere accolti

Due buoni decaloghi per accogliere ed essere accolti

Messaggioda Berto » mer set 01, 2021 9:16 pm

10)
Gli stranieri che a casa nostra, nel nostro paese ci mancano di rispetto, che costituiscono un pericolo e una minaccia, che compiono crimini come per esempio l'invasione clandestina e la falsificazione della loro identità, che ci derubano, che stuprano le nostre donne e le loro, che approfittano della nostra ospitalità, che violano i nostri diritti umani, civili e politici e che costituiscono un pericolo per la nostra sicurezza vanno respinti, internati, processati, condannati ed espulsi.


Come vanno perseguiti gli italiani e gli europei che istigano i clandestini e gli stranieri a delinquere e a compiere crimini contro di noi, fomentando odio razzista nei nostri riguardi aggravato dalla circostanza che ciò avviene a casa nostra, nel nostro paese.

Se si comportano male vanno espulsi immediatamente e riportati al loro paese anche se in Afganistan dovessero avere problemi con il regime dei talebani e finire in prigione, processati e giustiziati.
Se mancano di rispetto agli italiani che li ospitano, ai cristiani, agli ebrei, alle donne, ai gay, se rubano, spacciano e stuprano, se minacciano, se hanno pretese assurde e costituiscono un pericolo per gli italiani vanno cacciati senza tante storie come indegni.
Il primo dovere dello stato italiano è la difesa e la sicurezza degli italiani.


Deve valere l'assoluto principio che qualunque straniero, turista o migrante regolare, clandestino, rifugiato o richiedente asilo politico o umanitario,
che manca gravemente di rispetto, che fa del male, che usa violenza ai cittadini italiani aldifuori dei casi di comprovata legittima difesa,
deve essere immediatamente espulso dopo eventuale processo e condanna con esecuzione della pena;
deve perdere la cittadinanza acquisita se ricevuta;
deve perdere il diritto all'asilo politico ed umanitario se già ricevuto e al diritto di farne richiesta, e lo deve perdere anche la sua famiglia: marito, moglie, figli minorenni se economicamente dipendenti affinché non restino a carico nostro.
Eventuali motivazioni futili, abbiette, ideologico politico religiose devono sempre costituire aggravanti e non diminuenti, come pure lo stato di turista ospite, migrante regolare o irregolare o clandestino, o di rifugiato o richiedente asilo; deve valere il principio universale del massimo rispetto per l'ospitalità e per chi ospita che non deve essere in alcun modo danneggiato o privato del suo diritto alla sicurezza piena nella sua casa e nel suo paese.

Il primo dovere di ogni stato è quello di proteggere la sua gente, i suoi cittadini, da ogni possibile aggressione che faccia loro del male.


L'invasione clandestina è un crimine contro l'umanità, la nostra umanità!
Migrare e invadere la casa e il paese altrui non è un diritto ma un crimine, ed è un dovere impedirlo
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 205&t=2813
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

Favorire l'immigrazione e l'emigrazione clandestina è un crimine universale
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=2754
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8012724411

Crimini e delitti dei clandestini, degli irregolari e di altri stranieri più o meno regolari o in attesa di regolarizzazione o di respingimento
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=1814

Violenza e stupri africano asiatico maomettani, aggravati dal disprezzo e dall'odio etnico ideologico politico religioso, dalla ferocia bestiale e disumana, dall'abuso dell'ospitalità e dalla clandestinità, da certa rivalsa razziale e continentale istigata da demenziali e criminali ideologie antioccidentali, antieuropee, anticristiane e antibianchi;
resa ancora più tragica dalla mancanza di adeguata tutela dei cittadini da parte dello stato italiano e degli stati europei, delle irresponsabilità dei loro governi e dei loro organi giudiziari e di polizia, nonché delle chiese cristiane, dei media e di tanti opinionisti schierati contro le vittime bianche europee e cristiane e a giustificazione, attenuazione e favore nei confronti dei carnefici asiatici, africani, islamici.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 194&t=2679
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

Crimini dei nazisti maomettani marocchini e africani in Europa
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 188&t=2753






Prende a pugni una passeggera. Salvini: "Nigeriana va espulsa"
Angelo Scarano - Ven, 02/08/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... y_ZIVCuCAE

Una donna nigeriana ha colpito con un pugno una donna di 36 anni a bordo di un tram di Firenze. Interviene la polizia
L'ha colpita con un pugno. E senza un motivo. Questa storia arriva da Firenze.

Questa mattina una ragazza di 36 anni è stata aggredita sul tram da una 22enne originaria della Nigeria. Un colpo secco in testa mentre la vittima dell'aggressione si trovava seduta al suo posto sul mezzo pubblico. In pochi attimi si è scatenato il panico sul tram. La 36enne è stata immediatamente portata in ospedale dal 118 e le sue condizioni, per fortuna, non sono gravi.

Subito dopo l'aggressione è intervenuta anche la polizia che ha subito fermato la nigeriana. L'immigrata è stata trasportata in ospedale per essere sottoposta, come riporta La Nazione, ad una visita psichiatrica. La donna è apparsa in stato confusionale. Interrogata, non ha saputo spiegare i motivi del suo gesto. Sull'episodio è intervenuto anche il titolare del Viminale, Matteo Salvini che su Facebook ha affermato: "Ha aggredito una donna, a Firenze, colpendola con un pugno mentre entrambe erano a bordo della tramvia e tutto perché gliel’aveva “comandato il corpo”. La vittima è una 36enne, ferita da una nigeriana di 22 anni già espulsa nel 2017, denunciata nel 2018 e che ha presentato domanda di asilo a Palermo. Siamo già al lavoro per cacciare dall’Italia questa criminale, e tutti quelli come lei, altro che “rifugiati”! Stiamo tornando un Paese serio; entra solo chi ha il permesso, chi sbaglia deve pagare e i clandestini vanno cacciati". Ora dunque per la donna potrebbe scattare la procedura di espulsione dal nostro Paese. Di certo il suo gesto ha scatenato attimi di paura e panico a bordo del tram. I passeggeri hanno provato a trattenerla fino all'arrivo della volante della polizia. Un gesto, quello del pugno alla vittima dell'aggressione, che potrebbe costarle caro.



Francoforte, bimbo di 8 anni spinto sotto un treno. Arrestato un eritreo di 40 anni: "Non conosceva la vittima"
Il piccolo e la madre si trovavano al binario sette della stazione centrale. Traffico bloccato in tutta l'area
29 luglio 2019

https://www.repubblica.it/esteri/2019/0 ... 7SfgL18peM

BERLINO - Un bambino di 8 anni è morto oggi a Francoforte dopo essere stato spinto sotto un treno che si stava avvicinando ad un binario della stazione centrale della città tedesca. L'incidente ha paralizzato il traffico ferroviario nell'intero nodo di Francoforte.

Sarebbe eritreo l'uomo poi arrestato dalla polizia tedesca. "I passeggeri che hanno assistito alla tragedia si sono messi a correre dietro all'uomo che correva, è stato possibile arrestarlo mentre era ancora nella stazione", ha dichiarato una portavoce della polizia, affermando che avrebbe tentato di spingere una terza persona ma che questa, una donna, "si sarebbe difesa".

Secondo quanto riferito dalla polizia tedesca, l'uomo, di circa 40 anni, non conosceva il bambino o la madre, che è riuscita a mettersi in salvo ed ora è ricoverata in stato di shock.

Il ministro degli Interni Horst Seehofer ha rilasciato una dichiarazione per condannare "quest'atto spaventoso".

L'attacco avviene a nove giorni da un altro avvenuto con la stessa dinamica, quando una donna di 34 anni è stata spinta al passaggio di un treno a Voerde nello stato della Nord Renania Westfalia. Per l'attacco è stato arrestato un 28enne serbo kosovaro identificato solo come Jackson B. Anche in questo caso l'uomo non conosceva la sua vittima.


Eritreo che spinse bimbo sotto treno era testimonial pro-integrazione
Giorgia Baroncini - Sab, 03/08/2019

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/eri ... UYHFWCUli8

Nel 2017 ha raccontato la sua storia per un opuscolo svizzero con l'obiettivo di favorire l'integrazione. Ora dovrà rispondere di omicidio volontario e tentati omicidi

Ha spinto un bimbo di otto anni sui binari della stazione di Francoforte.

Il piccolo è morto sul colpo, travolto da un convoglio, mentre la madre, coinvolta nell'accaduto, si è salvata per miracolo. Habte Araya, 40enne eritreo residente in Svizzera, ha tentato di lanciare sui binari anche un'altra persona prima di venire fermato e arrestato.

Ora emergono nuovi particolari di questa tragica vicenda. Secondo quanto riportato dal quotidiano Metro, Araya, operaio e padre di tre figli, nel 2017 ha posato e raccontato la sua storia per un opuscolo della Swiss Workers Relief Agency, realizzato per favorire l'integrazione.

"Della Svizzera mi piace quasi tutto", aveva ammesso il "testimonial". "Quando sono arrivato, la comunicazione era difficile a causa della lingua. Ma ora non lo è più. Mi piace il fatto che tutti siano aiutati qui, indipendentemente dal fatto che siano ricchi o poveri. Per i miei figli voglio una vita migliore e più facile rispetto a quanto abbia mai avuto io".

Alcuni colleghi lo avevano descritto come "un gran lavoratore, un po' timido, ma affidabile". All'uomo, arrivato in Svizzera nel 2006, è stato concesso l'asilo nel 2008. Ora Araya dovrà rispondere delle accuse di omicidio volontario e di due tentati omicidi.



MIGRANTE STUPRA E PESTA DONNE: “DEVO FARLO PERCHÉ VOI SIETE RAZZISTI”
3 Settembre 2021

https://www.islamnograzie.com/migrante- ... -razzisti/

Un migrante somalo, che è stato arrestato per aver aggredito violentemente e stuprato numerose donne, ha giustificato il suo comportamento affermando che “i bianchi sono malvagi e razzisti”. E per questo lui si dedica a violentare donne bianche.
Accade in Svezia, la patria del masochismo made in Europe.
A luglio, il 23enne Mohammad (le autorità svedesi nascondono il suo cognome) ha bloccato una donna che visitava la galleria Pallas nel centro di Borås facendola cadere a terra vicino a una scala mobile.
Secondo il rapporto di polizia Mohammad ha sfogato le sue frustrazioni per il “razzismo” picchiando diverse persone, uomini e donne, nelle immediate vicinanze.
Il rapporto della polizia afferma che Mohammad è stato molto aggressivo durante l’arresto e ha affermato che “i bianchi sono malvagi e razzisti” nel tentativo di legittimare il suo comportamento violento.
“Gridava e parlava in modo incoerente dell’Olocausto e di come i bianchi dovrebbero morire e che dovrebbe scopare e uccidere i bianchi”, ha detto uno degli agenti di polizia che era presente durante l’arresto.
Nel luglio 2020, Mohammad ha aggredito altre due donne minacciando anche di uccidere le sue assistenti sociali, che ha accusato di essere naziste e razziste.
“In un interrogatorio della polizia, Mohammad ha annunciato che “non accetta alcuna accusa e che tutto è dovuto al razzismo”, secondo il rapporto.
Speriamo che non siano presto legalizzati i crimini come forma di reazione al ‘razzismo’.
Mohammad non può essere espulso perché gli è stata data la cittadinanza svedese nel 2015 nonostante abbia commesso numerosi crimini, grazie allo ius soli e ius culturae.



IMMIGRATO SPERONA AUTO E AGGREDISCE PADRE E FIGLIO CON CACCIAVITE E CRIC

Ha cercato di colpire padre e figlio. Prima con un cacciavite. Poi con un cric.
4 Settembre 2021

https://www.islamnograzie.com/immigrato ... te-e-cric/

Dopo aver provocato un incidente, un marocchino di 34 anni originario del Marocco (L.M.E.) si è scagliato con violenza inaudita contro una coppia di fidanzati che viaggiava a bordo dell’altro auto coinvolta nel sinistro, a supporto della quale è successivamente intervenuto il papà del conducente. Grazie all’intervento della Polizia si è evitata una tragedia la notte fra mercoledì 1 e giovedì 2 settembre, nel centro di Ostuni. Lo straniero è stato arrestato per i reati di minaccia, violenza privata, lesioni aggravate, guida in stato di ebrezza e con patente revocata.

L’episodio si è verificato all’altezza di un incrocio del centro abitato. Dopo aver provocato il sinistro, il 24enne ha cercato di sottrarsi alle sue responsabilità, spostando il veicolo senza attendere che le forze dell’ordine intervenissero per procedere con i rilievi del caso. A bordo dell’altra macchina si trovavano un giovane ostunese e la fidanzata. Dopo che il ragazzo gli ha impedito di svignarsela, il 34enne ha agito in preda a una furia incontenibile. Inizialmente ha inveito contro i due fidanzati. Una volta arrivato sul posto il padre del ragazzo, lo straniero si è inalberato ancora di più.

Nonostante l’uomo cercasse di calmarlo, il migrante ha cercato di colpirlo. Poi ha preso un cacciavite dal cofano della sua auto e si è scagliato contro il conducente dell’altro mezzo, abile nello schivare i colpi. Il malcapitato ha dovuto utilizzare come protezione un’auto in sosta, per salvarsi la pelle. Non pago, il 34enne è tornato verso la sua macchina e ha prelevato il cric, con cui ha nuovamente tentato di colpire il giovane. In questi concitati frangenti, è giunto sul posto l’equipaggio della Volante del locale commissariato.

Gli agenti, resisi conto della gravità della situazione, hanno cercato di ricondurre alla calma l’aggressore. Questi, per tutta risposta, ha continuato a minacciare padre e figlio, tentando di colpirli. Soltanto grazie alla ferma opposizione dei poliziotti è stato evitato un nuovo contatto fisico, tenacemente cercato e voluto dal marocchino. Tutte le persone coinvolte sono state sottoposte alle cure del caso presso il locale ospedale, dove al giovane automobilista sono state refertate più lesioni in varie parti del corpo. Di concerto con il pm di turno del tribunale di Brindisi, l’arrestato è stato condotto presso la sua abitazione, in regime di domiciliari.

Grazie al ‘pm di turno’ !
Se fosse accaduto il contrario, il ragazzo italiano sarebbe già in galera con l’accusa di ‘odio razziale’.




Roberto Ruzzier
L'odio razziale è deprecabile ma va valutato in entrambi i sensi.

Alberto Pento
Roberto Ruzzier L'avversione degli italiani verso i clandestini non ha nulla a che fare con il razzismo, ma con il crimine della violazione clandestina del territorio italiano che va equiparata alla violazione del domicilio e della proprietà privata con l'aggravante della minaccia violenta, della menzogna, del pericolo di destabilizzazione politica e sociale.
L'avversione per questi criminali è un diritto umano.
La violazione clandestina del territorio è un reato grave paragonabile allo stupro, alla rapina, alla costrizione forzata al matrimonio, all'infibulazione delle bambine.

Alberto Pento
Questo marocchino è un criminale pericoloso, incivile, senza rispetto e andrebbe condannato con l'aggravante dell'essere straniero e ospite in casa d'altri ed espulso a vita come pericoloso e indegno.
Nessuna attenuante, nessuna clemenza, nessuna tolleranza, nessun buonismo anche per costituire un esempio e dare un monito agli altri che imperversano arrogantemente e insanguinano il nostro paese pressoché impuniti.
Gli stranieri civili e rispettosi non hanno di che temere poiché rispettando vengono rispettati.

Alberto Pento
Se gli aggrediti civilissimi italiani avessero reagito all'aggressione dell'incivile e malvagio straniero marocchino e per legittima difesa avessero ferito o ucciso questo criminale, prima dell'arrivo della polizia che poteva anche non arrivare in tempo a evitare tragedie?


Difendersi è un diritto e un dovere sacrosanti.
viewtopic.php?f=196&t=2964
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/926444071265697
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Due buoni decaloghi per accogliere ed essere accolti

Messaggioda Berto » mer set 01, 2021 9:19 pm

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Due buoni decaloghi per accogliere ed essere accolti

Messaggioda Berto » ven set 03, 2021 6:38 am

11)
La ingiusta, incivile, demenziale e irresponsabile, politicamente corretta e criminale, tolleranza, comprensione, clemenza e ... da parte dello stato e dei magistrati nei confronti dei clandestini e degli stranieri dall'Africa e dall'Asia, specialmente se nazi maomettani o islamici che delinquono e che fanno del male anche grave e mortale ai cittadini etnico nativi dell'Italia e dell'Europa.


Sono considerati come degli animali, dei bambini, dei primitivi, dei disabili, degli ammalati di mente che non sanno quello che fanno e quindi non colpevoli o solo parzialmente colpevoli e perciò non punibili;
oppure sono considerati poveri, ultimi, deboli e sfortunati, vittime innocenti che cercano la liberazione e il riscatto dal colonialismo imperialista del passato e da quello economico e multinazionale odierno che causerebbe carestie e guerre, miseria e spostamenti di popolazioni in cerca di sopravvivenza, ...

Si tollera e si giustifica che ci invadino clandestinamente, che vivano a nostre spese, che spaccino, che stuprino le nostre donne madri e figlie e persino nonne e bisnonne, che ci derubino, ci rapinino e uccidano, che ci manchino di rispetto in tutto, che non abbiano alcun riguardo per noi bambini, giovani e vecchi, ... come se fosse un loro diritto superiore una forma di risarcimento e di riscatto, un esproprio motivato, una nemesi ... .
a cui noi italiani ed europei, ricchi bianchi e cristiani, dobbiamo sottostare senza reagire, subire e sopportare come una espiazione, una forma di giustizia umana, sociale, internazionale e storica.



Le demenziali menzogne sull'Africa del vittimismo africano
viewtopic.php?f=175&t=2953
https://www.facebook.com/Pilpotis/posts/877868459456592


I peggiori sono quelli che si servono degli ultimi o dei presunti ultimi per derubare e opprimere tutti gli altri, tra cui la loro stessa gente.
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 141&t=2706


Menzogne e calunnie demenziali per demonizzare, criminalizzare e disumanizzare, per istigare alla paura, al disprezzo e all'odio etnico-ideologico-politico-religioso, al fine di depredare, schiavizzare e impedire il libero esercizio dei diritti umani, civili, economici e politici del prossimo.
viewtopic.php?f=196&t=2942
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8357587395


Esproprio immigrazionista/umanitario ed esproprio proletario, lo stesso errore/orrore - Due calamità dell'inciviltà demo catto sinistra e sinistra
viewtopic.php?f=194&t=2970
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4926623698




Ecco alcuni esempi:


La frase choc dell'avvocato durante un convegno su terrorismo e migranti
"Poveri migranti, non sanno che in Italia le donne non si violentano"

Francesco Curridori
15 Settembre 2017

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 42319.html

Il buonismo verso i migranti non conosce limiti. Almeno per l'avvocato Carmen Di Genio che, parlando a un convegno sull'immigrazione organizzato dal Comune di Salerno, ha pronunciato una frase che lascia a bocca aperta:"Non possiamo pretendere che un africano sappia che in Italia, sulla spiaggia, non si può violentare una persona, perchè lui probabilmente non lo sa nemmeno. Non lo sa proprio".

È bene sottolineare che questa frase non è stata pronunciata al bar da un esponente dei centri sociali davanti a quattro amici. No, a parlare era un avvocato che fa parte del Comitato pari opportunità della Corte di Appello di Salerno e l'occasione era un convegno su terrorismo e flussi migratori, in particolare quelli che riguardano il porto del capoluogo di provincia campano.

L’avvocato Di Genio, poco dopo ha, poi, corretto il tiro e, riferendosi ai migranti, ha spiegato che è necessario "educarli alle nostre regole e non ghettizzarli, come stiamo attualmente facendo" ma, nel frattempo, il video era già stato diffuso su Yotube. Il presidente della Corte di Appello di Salerno, Iside Russo, ha preso le distanze dalle parole pronunciate dalla Di Genio e all’Agi ha precisato che "si tratta di dichiarazioni personali, rispetto alle quali il Comitato per le per le pari opportunità presso il consiglio giudiziario prende le distanze, non esprimendo esse la linea culturale del comitato e del consiglio giudiziario".


Francia: Afghano condannato per aver violentato una ragazza di 12 anni. La difesa sostiene che la cultura afghana di 'Bacha Bazi' giustifica lo stupro
3 luglio 2021

https://www.islamnograzie.com/francia-a ... lo-stupro/

La difesa ha sostenuto che il fattore culturale dovrebbe essere preso in considerazione quando si deve giudicare un afghano

Un tribunale francese ha condannato il migrante afghano Mohammed Rahman Arsala a una condanna a 15 anni di carcere per lo stupro di una ragazza di 12 anni avvenuto il 25 agosto 2018 a Saint-Brieuc. Durante la sentenza, l’avvocato del condannato ha cercato di sostenere che si trattava di un’usanza afghana nota come Bacha Bazi e che l’uomo non doveva essere ritenuto pienamente responsabile delle sue azioni a causa della pratica comune di uomini che aggrediscono sessualmente giovani ragazze nella sua patria natale.

Il pubblico ministero ha invece sostenuto che la vita della ragazza è stata rovinata a causa della violenza sessuale, questo richiede una dura condanna.

“Dobbiamo pensare a com’è il viaggio di una vittima bambina”, ha spiegato l’avvocato generale, Grégory Martin-Dit-Neuville. “Ha dovuto dire alla polizia quello che ha passato, una, due, tre volte. Poi dal dottore. Ha dovuto prendere trattamenti preventivi per le malattie sessualmente trasmissibili. Poi, c’è la consulenza psicologica e così via. La bambina ha anche dovuto spiegare il crimine ai suoi genitori.

Il fattore culturale

“Non è mai tornata a giocare nel parco di nuovo. L’infanzia, per lei, si è fermata lì”, ha detto lunedì pomeriggio l’avvocato, Me Le Goardet-Prigent, davanti alla Corte d’Assise di Côtes-d’Armor. L’avvocato si riferiva all’incidente del 25 agosto 2018, quando la ragazza di 12 anni è stata violentata in una casa abbandonata nel centro della città di Saint-Brieuc, non lontano dal parco giochi Promenades dove si stava dirigendo. Prigent non nega che si sia trattato di un crimine atroce, ma sostiene che i fattori culturali dovrebbero portare a una pena ridotta.

“Il mio assistito dice che se fosse stato sposato, questo non sarebbe mai successo perché avrebbe avuto una moglie per soddisfare i suoi bisogni”, ha affermato Me Le Goardet-Prigent.

Prigent ha affermato che gli esperti hanno messo in dubbio quanto sia veramente pericoloso Arsala e che non sembrava mai capire appieno che le sue azioni erano sbagliate perché proveniva dalla cultura dell’Afghanistan.

Anche il fattore culturale e la pratica di “Bacha Bazi” sono stati sollevati durante il processo, pratica che è comune in Afghanistan e consiste nel rendere le giovani ragazze schiave sessuali.

“L’usanza non è una legge, eppure dobbiamo tenere conto dell’elemento culturale”, ha detto l’avvocato della difesa. “Perché siamo tutti il prodotto degli standard culturali, di una storia. Ed è nato a cento chilometri da Kabul. Non sappiamo quale sia la sua storia.

Un passato inquietante

Ma la permanenza di Arsala in Francia è stata segnata da segnali preoccupanti anche prima dell’attacco sessuale. Nell’aprile 2018, ha invitato una ragazza a casa sua e l’ha aggredita sessualmente.

“Volevo solo imparare la lingua”, spiegò Arsala. Arsala è stato anche arrestato per essersi masturbato davanti a un gruppo di ragazze su una spiaggia. È stato anche arrestato dalla polizia per aver scattato foto alle ragazze davanti a una scuola, sostenendo di voler semplicemente postarle su Facebook per motivi innocenti.

È stato anche trasferito dal centro di Saint-Brieuc a quello di Brest perché l’infermiera ha riferito di comportamenti inappropriati. Dopo essere stato incarcerato a Brest, un altro prigioniero si è lamentato che Arsala lo aveva aggredìto sessualmente. Arsala non ha offerto alcuna spiegazione in aula per la violenza sessuale condotta in prigione.

Arsala è stato riconosciuto colpevole dello stupro di un minore e condannato dopo due ore di delibera a 15 anni di reclusione penale. Gli sarà inoltre definitivamente vietato di entrare di nuovo in Francia.





Il messaggio. Il Papa sui migranti: il motto dei veri cristiani è «prima gli ultimi»
lunedì 27 maggio 2019

https://www.avvenire.it/chiesa/pagine/m ... a-migranti

Ecco il testo del Messaggio del Papa, presentato questa mattina in sala stampa vaticana, per la Giornata mondiale del migrante e del rifugiato del 2019, che si celebrerà in prossimo 29 settembre.

Cari fratelli e sorelle,

la fede ci assicura che il Regno di Dio è già presente sulla terra in modo misterioso (cfr CONC. ECUM. VAT. II, Cost. Gaudium et spes, 39); tuttavia, anche ai nostri giorni, dobbiamo con dolore constatare che esso incontra ostacoli e forze contrarie. Conflitti violenti e vere e proprie guerre non cessano di lacerare l’umanità; ingiustizie e discriminazioni si susseguono; si stenta a superare gli squilibri economici e sociali, su scala locale o globale. E a fare le spese di tutto questo sono soprattutto i più poveri e svantaggiati.

Le società economicamente più avanzate sviluppano al proprio interno la tendenza a un accentuato individualismo che, unito alla mentalità utilitaristica e moltiplicato dalla rete mediatica, produce la “globalizzazione dell’indifferenza”. In questo scenario, i migranti, i rifugiati, gli sfollati e le vittime della tratta sono diventati emblema dell’esclusione perché, oltre ai disagi che la loro condizione di per sé comporta, sono spesso caricati di un giudizio negativo che li considera come causa dei mali sociali. L’atteggiamento nei loro confronti rappresenta un campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro se si continua a concedere terreno alla cultura dello scarto. Infatti, su questa via, ogni soggetto che non rientra nei canoni del benessere fisico, psichico e sociale diventa a rischio di emarginazione e di esclusione.

Per questo, la presenza dei migranti e dei rifugiati – come, in generale, delle persone vulnerabili – rappresenta oggi un invito a recuperare alcune dimensioni essenziali della nostra esistenza cristiana e della nostra umanità, che rischiano di assopirsi in un tenore di vita ricco di comodità. Ecco perché “non si tratta solo di migranti”, vale a dire: interessandoci di loro ci interessiamo anche di noi, di tutti; prendendoci cura di loro, cresciamo tutti; ascoltando loro, diamo voce anche a quella parte di noi che forse teniamo nascosta perché oggi non è ben vista.

«Coraggio, sono io, non abbiate paura!» (Mt 14,27). Non si tratta solo di migranti: si tratta anche delle nostre paure. Le cattiverie e le brutture del nostro tempo accrescono «il nostro timore verso gli “altri”, gli sconosciuti, gli emarginati, i forestieri […]. E questo si nota particolarmente oggi, di fronte all’arrivo di migranti e rifugiati che bussano alla nostra porta in cerca di protezione, di sicurezza e di un futuro migliore. È vero, il timore è legittimo, anche perché manca la preparazione a questo incontro» (Omelia, Sacrofano, 15 febbraio 2019). Il problema non è il fatto di avere dubbi e timori. Il problema è quando questi condizionano il nostro modo di pensare e di agire al punto da renderci intolleranti, chiusi, forse anche – senza accorgercene – razzisti. E così la paura ci priva del desiderio e della capacità di incontrare l’altro, la persona diversa da me; mi priva di un’occasione di incontro col Signore (cfr Omelia nella Messa per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, 14 gennaio 2018).

«Se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? Non fanno così anche i pubblicani?» (Mt 5,46). Non si tratta solo di migranti: si tratta della carità. Attraverso le opere di carità dimostriamo la nostra fede (cfr Gc 2,18). E la carità più alta è quella che si esercita verso chi non è in grado di ricambiare e forse nemmeno di ringraziare. «Ciò che è in gioco è il volto che vogliamo darci come società e il valore di ogni vita. […] Il progresso dei nostri popoli […] dipende soprattutto dalla capacità di lasciarsi smuovere e commuovere da chi bussa alla porta e col suo sguardo scredita ed esautora tutti i falsi idoli che ipotecano e schiavizzano la vita; idoli che promettono una felicità illusoria ed effimera, costruita al margine della realtà e della sofferenza degli altri» (Discorso presso la Caritas Diocesana di Rabat, 30 marzo 2019).

«Invece un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto lo vide e ne ebbe compassione» (Lc 10,33). Non si tratta solo di migranti: si tratta della nostra umanità. Ciò che spinge quel Samaritano – uno straniero rispetto ai giudei – a fermarsi è la compassione, un sentimento che non si spiega solo a livello razionale. La compassione tocca le corde più sensibili della nostra umanità, provocando un’impellente spinta a “farsi prossimo” di chi vediamo in difficoltà. Come Gesù stesso ci insegna (cfr Mt 9,35-36; 14,13-14; 15,32-37), avere compassione significa riconoscere la sofferenza dell’altro e passare subito all’azione per lenire, curare e salvare. Avere compassione significa dare spazio alla tenerezza, che invece la società odierna tante volte ci chiede di reprimere. «Aprirsi agli altri non impoverisce, ma arricchisce, perché aiuta ad essere più umani: a riconoscersi parte attiva di un insieme più grande e a interpretare la vita come un dono per gli altri; a vedere come traguardo non i propri interessi, ma il bene dell’umanità» (Discorso nella Moschea “Heydar Aliyev”di Baku, Azerbaijan, 2 ottobre 2016).

«Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli» (Mt 18,10). Non si tratta solo di migranti: si tratta di non escludere nessuno. Il mondo odierno è ogni giorno più elitista e crudele con gli esclusi. I Paesi in via di sviluppo continuano ad essere depauperati delle loro migliori risorse naturali e umane a beneficio di pochi mercati privilegiati. Le guerre interessano solo alcune regioni del mondo, ma le armi per farle vengono prodotte e vendute in altre regioni, le quali poi non vogliono farsi carico dei rifugiati prodotti da tali conflitti. Chi ne fa le spese sono sempre i piccoli, i poveri, i più vulnerabili, ai quali si impedisce di sedersi a tavola e si lasciano le “briciole” del banchetto (cfr Lc 16,19-21). «La Chiesa “in uscita” [...] sa prendere l’iniziativa senza paura, andare incontro, cercare i lontani e arrivare agli incroci delle strade per invitare gli esclusi» (Esort. ap. Evangelii gaudium, 24). Lo sviluppo esclusivista rende i ricchi più ricchi e i poveri più poveri. Lo sviluppo vero è quello che si propone di includere tutti gli uomini e le donne del mondo, promuovendo la loro crescita integrale, e si preoccupa anche delle generazioni future.

«Chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti» (Mc 10,43-44). Non si tratta solo di migranti: si tratta di mettere gli ultimi al primo posto. Gesù Cristo ci chiede di non cedere alla logica del mondo, che giustifica la prevaricazione sugli altri per il mio tornaconto personale o quello del mio gruppo: prima io e poi gli altri! Invece il vero motto del cristiano è “prima gli ultimi!”. «Uno spirito individualista è terreno fertile per il maturare di quel senso di indifferenza verso il prossimo, che porta a trattarlo come mero oggetto di compravendita, che spinge a disinteressarsi dell’umanità degli altri e finisce per rendere le persone pavide e ciniche. Non sono forse questi i sentimenti che spesso abbiamo di fronte ai poveri, agli emarginati, agli ultimi della società? E quanti ultimi abbiamo nelle nostre società! Tra questi, penso soprattutto ai migranti, con il loro carico di difficoltà e sofferenze, che affrontano ogni giorno nella ricerca, talvolta disperata, di un luogo ove vivere in pace e con dignità» (Discorso al Corpo Diplomatico, 11 gennaio 2016). Nella logica del Vangelo gli ultimi vengono prima, e noi dobbiamo metterci a loro servizio.

«Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10). Non si tratta solo di migranti: si tratta di tutta la persona, di tutte le persone. In questa affermazione di Gesù troviamo il cuore della sua missione: far sì che tutti ricevano il dono della vita in pienezza, secondo la volontà del Padre. In ogni attività politica, in ogni programma, in ogni azione pastorale dobbiamo sempre mettere al centro la persona, nelle sue molteplici dimensioni, compresa quella spirituale. E questo vale per tutte le persone, alle quali va riconosciuta la fondamentale uguaglianza. Pertanto, «lo sviluppo non si riduce alla semplice crescita economica. Per essere autentico sviluppo, deve essere integrale, il che vuol dire volto alla promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo» (S. PAOLO VI, Enc. Populorum progressio, 14).

«Così dunque voi non siete più stranieri né ospiti, ma siete concittadini dei santi e familiari di Dio» (Ef 2,19). Non si tratta solo di migranti: si tratta di costruire la città di Dio e dell’uomo. In questa nostra epoca, chiamata anche l’era delle migrazioni, sono molte le persone innocenti che cadono vittime del “grande inganno” dello sviluppo tecnologico e consumistico senza limiti (cfr Enc. Laudato si’, 34). E così si mettono in viaggio verso un “paradiso” che inesorabilmente tradisce le loro aspettative. La loro presenza, a volte scomoda, contribuisce a sfatare i miti di un progresso riservato a pochi, ma costruito sullo sfruttamento di molti. «Si tratta, allora, di vedere noi per primi e di aiutare gli altri a vedere nel migrante e nel rifugiato non solo un problema da affrontare, ma un fratello e una sorella da accogliere, rispettare e amare, un’occasione che la Provvidenza ci offre per contribuire alla costruzione di una società più giusta, una democrazia più compiuta, un Paese più solidale, un mondo più fraterno e una comunità cristiana più aperta, secondo il Vangelo» (Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2014).

Cari fratelli e sorelle, la risposta alla sfida posta dalle migrazioni contemporanee si può riassumere in quattro verbi: accogliere, proteggere, promuovere e integrare. Ma questi verbi non valgono solo per i migranti e i rifugiati. Essi esprimono la missione della Chiesa verso tutti gli abitanti delle periferie esistenziali, che devono essere accolti, protetti, promossi e integrati. Se mettiamo in pratica questi verbi, contribuiamo a costruire la città di Dio e dell’uomo, promuoviamo lo sviluppo umano integrale di tutte le persone e aiutiamo anche la comunità mondiale ad avvicinarsi agli obiettivi di sviluppo sostenibile che si è data e che, altrimenti, saranno difficilmente raggiunti.

Dunque, non è in gioco solo la causa dei migranti, non è solo di loro che si tratta, ma di tutti noi, del presente e del futuro della famiglia umana. I migranti, e specialmente quelli più vulnerabili, ci aiutano a leggere i “segni dei tempi”. Attraverso di loro il Signore ci chiama a una conversione, a liberarci dagli esclusivismi, dall’indifferenza e dalla cultura dello scarto. Attraverso di loro il Signore ci invita a riappropriarci della nostra vita cristiana nella sua interezza e a contribuire, ciascuno secondo la propria vocazione, alla costruzione di un mondo sempre più rispondente al progetto di Dio.

È questo l’auspicio che accompagno con la preghiera invocando, per intercessione della Vergine Maria, Madonna della Strada, abbondanti benedizioni su tutti i migranti e i rifugiati del mondo e su coloro che si fanno loro compagni di viaggio.


Migranti, papa Francesco: “Nessuno è straniero, i più deboli devono essere aiutati”
8 luglio 2019
Susanna Picone

https://www.fanpage.it/attualita/migran ... re-aiutati

Papa Francesco ha celebrato in Vaticano la messa nel sesto anniversario della sua visita a Lampedusa. Una messa dedicata ai migranti e ai loro soccorritori durante la quale il Pontefice è tornato a ribadire la necessità di aiutare le persone più deboli. “Sono persone, non si tratta solo di questioni sociali o migratorie. Non si tratta solo di migranti. Nel duplice senso che i migranti sono prima di tutto persone umane, e che oggi sono il simbolo di tutti gli scartati della società globalizzata”, le parole di papa Francesco nell'omelia. Per Bergoglio “i più deboli e vulnerabili devono essere aiutati" e "si tratta di una grande responsabilità, dalla quale nessuno si può esimere". E ancora, per il Papa è Dio stesso ad avere rivelato “la necessità di un'opzione preferenziale per gli ultimi, i quali devono essere messi al primo posto nell'esercizio della carità”. Per Dio – ha continuato papa Francesco – “nessuno è straniero o escluso”.

La preghiera per i soccorritori nel Mediterraneo – Il Pontefice ha detto di pregare per i migranti, “per gli ultimi che gridano al Signore, chiedendo di essere liberati dai mali che li affliggono. Sono gli ultimi ingannati e abbandonati a morire nel deserto”. “Sono torturati, abusati e violentati nei campi di detenzione; sono gli ultimi che sfidano le onde di un mare impietoso; sono gli ultimi lasciati in campi di un'accoglienza troppo lunga”, ha aggiunto.“O Dio, Padre di tutti gli uomini, per te nessuno è straniero, nessuno è escluso dalla tua paternità; guarda con amore i profughi, gli esuli, le vittime della segregazione, e i bambini abbandonati e indifesi, perché sia dato a tutti il calore di una casa e di una patria, e a noi un cuore sensibile e generoso verso i poveri e gli oppressi”, ha continuato Bergoglio. Nel corso della messa si è pregato in particolare per i soccorritori in azione nel Mediterraneo. "Signore Gesù, benedici i soccorritori nel Mar Mediterraneo, e fa crescere in ciascuno di noi il coraggio della verità e il rispetto per ogni vita umana”, una delle preghiere recitata da un fedele.



Spataro "smonta" il dl Sicurezza e fa lavorare i migranti in procura
Franco Grilli - Gio, 25/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 92647.html

Il procuratore Armando Spataro è tra le voci più critiche contro il ministro degli Interni, Matteo Salvini

Il procuratore di Torino di fatto ha messo nel mirino il dl Sicurezza fortemente voluto dal titolare del Viminale."Da giurista pratico dico che a mio avviso ci sono aspetti di incostituzionalità che, nel momento in cui il decreto dovesse diventare legge, potrebbero anche essere oggetto, se ricorrono gli estremi, di questioni sollevate dagli uffici giudiziari". Un giudizio che ha il sapore di una vera e propria "bocciatura". Poi lo stesso Spataro rincara la dose: "Vedremo cosa accadrà speriamo prevalga il buon senso. Il problema esiste e riguarda tutti, non invidio chi ha responsabilità di guida politica del Paese e deve compiere scelte difficilissime". Il procuratore è anche molto attivo sul fronte dell'accoglienza.

E proprio oggi con una conferenza stampa ha presentato un protocollo firmato con la cooperativa "L'Isola di Ariel" che di fatto prevede l'impiego dei migranti richiedenti asilo proprio negli uffici della procura. "Ci vuole l’intervento di chi ha la responsabilità pubblica - ha aggiunto Spataro - non possiamo lasciare tutto il peso del problema alle cooperative. Ricordo le parole di Stefano Rodotà, che diceva come la solidarietà non è un sentimento, ma è un dovere e un diritto. È impensabile immaginare l’immigrato come un peso di cui sbarazzarsi".



Aggredì una donna coi cocci di vetro. Ma il giudice assolve il clandestino
Federico Garau - Lun, 14/09/2020

https://www.ilgiornale.it/news/milano/m ... 1600109199

Non riesce a derubarla e l'aggredisce con violenza. Ma il bengalese viene assolto per incapacità di intendere e volere. Ora è libero senza nemmeno una misura cautelare

Aveva aggredito una donna di 64 anni nel pieno centro di Milano appena un anno fa (per la precisione il 12 di agosto), dopo un tentativo di scippo andato male, senza farsi il minimo scrupolo a spaccare una bottiglia di vetro per terra ed utilizzare uno degli affilati cocci per infierire su di lei: oggi arriva la beffa, dato che il tribunale di Milano ha rimesso in libertà lo straniero senza neppure adottare una più che necessaria misura cautelare.

Il responsabile, il bengalese irregolare 32enne Chandra Rinku Deb, stando a quanto riferito dai testimoni presenti in quei terribili istanti in Largo La Foppa, aveva aggredito alle spalle la sua vittima, che stava rientrando a casa dopo aver fatto la spesa. In seguito ad un tentativo di scippo non andato a buon fine, l'extracomunitario l'aveva strattonata fino a farla terminare a terra per poi infliggerle numerose ferite con un coccio di vetro. Dei fendenti terribili, che avevano provocato serie lacerazioni alla 64enne, colpita al collo, alla spalla e ad un polso. Per fortuna della donna, trasportata poi d'urgenza all'ospedale Niguarda di Milano, il pronto intervento in suo soccorso da parte di un 45enne romano e successivamente di altri passanti, aveva potuto evitare il peggio.

Il bengalese, accusato di tentato omicidio è stato oggi assolto per incapacità di intendere e volere. Il giudice Manuela Cannavale, oltretutto, ha deciso di non applicare neppure la misura di affidamento per due anni ad una struttura sanitaria di accoglienza per autori di reati con disturbi mentali (Rems), che era stata richiesta dalla procura della Repubblica di Milano. La perizia psichiatrica condotta sullo straniero aveva rivelato l'incapacità di intendere e volere dell'aggressore, segnalando tuttavia la sua pericolosità sociale: da qui la richiesta di due anni di Rems. Secondo il giudice Cannavale, sulla base di uno studio scientifico, il disturbo psichiatrico sarebbe stato "breve" e quindi non più rilevabile. Ecco il perchè della liberazione senza misure cautelari.

"Un anno fa un clandestino bengalese aggredì con dei cocci di bottiglia una donna di 64 anni a a Milano in pieno centro, in Largo La Foppa, ferendola gravemente. Oggi quel clandestino viene liberato dal Tribunale di Milano, senza misure cautelari, neanche l’internamento in una struttura psichiatrica, per infermità mentale", denuncia il deputato del Carroccio, nonchè segretario della Lega Lombarda Paolo Grimoldi.

"Milano è allo sbando sotto il profilo della sicurezza e dell’ordine pubblico per la manifesta incapacità della giunta comunale di Giuseppe Sala e per l’analoga manifesta incapacità del ministro Lamorgese, non a caso il peggior prefetto della storia di Milano", affonda il parlamentare leghista.

"Ma se a questo lassismo aggiungiamo anche il ‘liberi-tutti’ di certi giudici...Chi restituirà un minimo di giustizia a questa donna ferita gravemente? È questa la sicurezza che abbiamo a Milano? Che messaggio viene dato? Che violenza e crimini sono permessi e restano impuniti?", conclude Grimoldi.



"Sono ladro, omicida e criminale". Ma i giudici danno asilo al migrante
Giuseppe De Lorenzo
1 dicembre 2020

https://www.ilgiornale.it/news/cronache ... 06869.html

La vicenda di un nigeriano arrivato nel 2016 in Italia: dice di essere stato il "guardiano delle armi" di una setta violenta. Ma ottiene il permesso umanitario

Oltre all'ex guerrigliero del Mend abbiamo accolto pure un ladro, assassino e criminale. Reo confesso. Poco importa se Taiwo era uno dei capi di una confraternita nigeriana ed ha partecipato ad azioni criminali come furti, omicidi ed altre azioni violente.

Poco importa se l'ha confessato lui stesso di fronte alla Commissione territoriale per il diritto d'asilo. Visto che una volta arrivato nel Belpaese ha avuto due bimbi, un Tribunale gli ha concesso un bel permesso umanitario. Nella speranza, s'immagina, che una volta accasato qui non decida di rispolverare le vecchie abitudini della setta cultista cui aveva aderito in Nigeria.

Taiwo, come già abbiamo fatto nelle scorse puntate di questa rubrica, è il nome di fantasia di un richiedente asilo. Ma i fatti narrati sono veri, certificati da una sentenza emessa il 16 ottobre 2019 dal Tribunale di Bari, sezione specializzata in materia di immigrazione e protezione internazionale. La storia inizia nel 2008 quando Taiwo entra a far parte del gruppo cultista del Supreme Eiye di cui in poco tempo diventa "uno dei capi", partecipando "ad azioni criminali, quali furti, omicidi e altre azioni violente". Nella scala gerarchica, composta da 8 linee di potere, avrebbe occupato la posizione numero 4 col compito di "custode delle armi". Nel 2015 il nigeriano però si sposa e, stando al suo racconto, l'anno successivo decide di uscire dalla Confraternita. La mossa non piace agli ex compagni di scorribande, che lo avrebbero minacciato di morte. Alla Commissione Taiwo racconterà che "mentre si trovava ricoverato in ospedale era stato informato da un suo amico che i membri del gruppo intendevano avvelenarlo". Così decide di fuggire con la moglie. E a novembre del 2016 arriva nel Belpaese.

La Commissione ritiene però il suo racconto "non credibile", perché "vago e incoerente". Tanto che le sue dichiarazioni non vengono "ritenute in linea con quelle della moglie, anch'ella richiedente asilo". Taiwo, vistosi negare accoglienza, come molti suoi colleghi si rivolge al Tribunale. Anche i tre magistrati del Collegio giudicante però ritengono che la sua narrazione "si caratterizzi per grave imprecisione, frammentarietà, incongruenza, implausibilità". E non solo per via della "contraddittoria indicazione delle date in cui si sono svolti gli eventi" (prima dice di essere entrato nei Supreme Eiye nel 2008, poi nel 2009), ma anche per tanti altri motivi. Ad esempio: mentre di fronte alla Commissione "non è stato in grado di descrivere con precisione le caratteristiche" della confraternita, miracolosamente di fronte al Tribunale "ha aggiunto una descrizione particolareggiata della setta". Inoltre, ai giudici ha detto di "non aver partecipato ad attività criminali ma solo dimostrative", mentre alla Commissione aveva parlato di "furti, omicidi e altre azioni violente". Infine, alle toghe ha detto di aver lasciato la confraternita perché avevano fatto uccidere tre suoi fratelli, mentre ai commissari aveva dichiarato essere scappato perché "gli creavano problemi con il matrimonio". Insomma: un casino.

Per questo i giudici, giustamente, gli hanno negato sia lo status di rifugiato che la protezione umanitaria. Logica vorrebbe che un signore che si spaccia per (oppure è veramente) assassino, ladro e violento venga rimandato al Paese d'origine. Invece no. Visto che ha allegato al ricorso la prova di essere diventato da poco padre e di essere in attesa di un altro pargolo, allora merita di restare in Italia. "L'unità familiare e lo svolgimento del ruolo genitoriale vanno certamente ascritti nel novero delle situazioni giuridiche primarie, fondamentali e inviolabili dell'uomo", hanno scritto i giudici. E questi diritti subirebbero "una grave compromissione laddove al ricorrente non fosse consentito di rimanere in Italia accanto a suo figlio e all'altro genitore". Dunque via libera al permesso di soggiorno per motivi umanitari. E benvenuto a Taiwo, sedicente ladro, criminale e assassino. Dal racconto inverosimile.



La Germania definisce il delitto d’onore con 34 pugnalate come “omicidio colposo” …
6 Marzo 2021

https://www.islamnograzie.com/la-german ... o-colposo/

Una giovane donna, massacrata a morte con 34 coltellate. È davvero “solo” omicidio colposo?

No, dice la famiglia di Fatemeh B. († 28). “L’uomo non deve mai uscire di prigione mai più!”

Mercoledì è iniziato presso il Tribunale regionale di Lubecca il processo d’appello contro Zyad S. (24). In primo luogo, l’iracheno è stato condannato a dodici anni di carcere.

Omicidio colposo, all’epoca era il verdetto del tribunale. Non un omicidio.

I querelanti congiunti sono il padre di Fatemeh, Kheirollah (60 anni), e la sorella Sara (24). Il loro avvocato, il rappresentante dei querelanti, Sebastian Brill, spiega a nome dei suoi clienti: “Fatemeh si sentiva a suo agio in Germania, godeva della sua libertà.

Ma secondo l’accusa, l’iracheno non voleva concedere questa libertà alla sua ragazza, con la quale usciva da tre mesi.

Il suo movente per l’omicidio: Zyad S. aveva considerato Fatemeh come sua proprietà.

L’avvocato Brill ha presentato con successo il suo appello alla Corte Suprema federale: “La Corte Suprema federale ha stabilito che il primo grado non aveva tenuto sufficientemente conto della gelosia e dell’insidiosità”.

Il crimine: Zyad S. aveva attirato la sua vittima in una strada sterrata vicino a Heiligenhafen di notte e l’aveva pugnalata a morte.

In precedenza, secondo l’imputato, Fatemeh aveva detto che lo avrebbe tradito – “Ero arrabbiato come non ero mai stato in vita mia. Poi ci sono stati gli accoltellamenti.

Testimoni della presunta dichiarazione della giovane? Assolutamente nessuno.

Il processo continua.


L’Europa politicamente corretta è una nave di folli
Lucio Leante
16 aprile 2021

https://www.opinione.it/editoriali/2021 ... emminista/

In Francia la Corte di Cassazione, prosciogliendo tre giorni fa Kobili Traoré, un giovane africano di religione musulmana, che il 4 aprile del 2017 accoltellò e gettò dalla finestra la signora ebrea Sarah Halimi, perché “in preda a un delirio da cannabis”, ha stabilito un folle principio: che si può uccidere impunemente un essere umano, a patto di avere fumato cannabis in abbondanza. D’ora in poi gli aspiranti assassini sanno come restare impuniti in Francia: farsi qualche “canna” o meglio qualche “cannone”.

Quest’ ultima circostanza, invece di costituire un’aggravante (come quando si uccide dopo avere bevuto alcol), è stata considerata dalla Corte addirittura come una ragione di irresponsabilità. La Corte ha infatti stabilito, con l’avallo di alcuni consulenti psichiatri, che l’assassino era “in preda ad un delirio da cannabis” e quindi incapace di intendere e di volere e lo ha prosciolto. Il che è ridicolo oltre che folle dato che la cannabis non è un allucinogeno che produce “deliri”. Il sospetto diffusosi in Francia dopo la sentenza è che se l’assassino non fosse stato un africano musulmano che aveva gridato “Allah è grande” e “ho ucciso un demonio” dopo avere ucciso la vittima e se questa non fosse stata una donna ebrea (per la cronaca un medico in pensione), la Corte e gli psichiatri consulenti avrebbero deciso diversamente. Ci si chiede in Francia ed altrove: a questo genere di follia induce, in Francia e in Europa, il timore, diffuso anche tra i giudici e i consulenti, di essere accusati di “islamofobia”, il più “orrendo” dei peccati nel folle decalogo del politicamente corretto europeo?

Un’altra follia sta per avvenire in Svezia: un disegno di legge del governo stabilisce che dal primo luglio prossimo saranno validi anche i matrimoni (di solito combinati dalle famiglie) celebrati in Paesi medio-orientali tra uomini maturi e ragazzine minorenni spesso anche appena puberi, o addirittura bambine. Saranno validi in Svezia, se i giudici stabiliranno che ci sono “ragioni speciali”, e cioè se quel matrimonio corrisponde ai primitivi costumi tribali locali. Il paradosso è che quei costumi e quei matrimoni, di solito celebrati solo nelle moschee, non sono riconosciuti dalle legislazioni degli stessi Stati di origine di quelle persone. Saranno riconosciuti invece in Svezia, culmine della civiltà europea dei diritti: un’altra follia del multiculturalismo politicamente corretto.

L’elenco delle follie europee potrebbe continuare: alcune sono note, altre meno. Come definire se non follia quella di quei giornalisti e conduttori radio-televisivi che descrivono sistematicamente i terroristi islamici come povere “vittime dell’Occidente”, come è avvenuto invariabilmente in tutti gli attentati perpetrati in Europa sin dalle stragi dell’11 settembre 2001 a New York fino ad oggi? O quella sindaca di Colonia e quei giornalisti tedeschi che dopo le molestie e gli stupri avvenuti la notte di Capodanno (2015-2016) tennero a difendere soprattutto l’immagine degli immigrati aggressori, accusarono di imprudenza le donne mentre le femministe europee, sempre pronte a stracciarsi le vesti per ogni stupro, in quell’occasione o tacquero o quando hanno parlato lo fecero per incolpare il “maschilismo universale” e in particolare, ovviamente, quello patriarcale occidentale.

Che dire di quegli attempati professori (tutti ex sessantottini?) che condannano Omero, Dante, Shakespeare, Churchill e perfino Gandhi (per citare solo i più noti) alla damnatio memoriae e vanno in giro decapitando statue di grandi personaggi storici da essi accusati anacronisticamente, moralisticamente e impropriamente di sessismo, razzismo e colonialismo? Come definire poi quei burocrati che coprono il sesso delle statue per non scandalizzare i visitatori di un museo, come tra l’altro avvenne al Campidoglio di Roma nel gennaio del 2015 nel corso della visita del premier iraniano Hassan Rouhani?

Che dire di quei leader politici e di quegli intellettuali europei che si lasciano insolentire (“avete rubato la mia giovinezza”) e perfino guidare da una ragazzina come Greta Thunberg, che invece di andare a scuola passa il tempo a urlare, sotto l’influenza dei genitori e con la copertura di una vera e ricca lobby, predicendo una imminente catastrofe climatica dell’umanità? Come non definire folle l’austera Chiesa Protestante di Svezia che ha salutato Greta addirittura come “successore di Cristo” mentre sua madre, nel libro “Scene dal cuore”, assicura che Greta nientemeno “riesce a vedere la Co2 a occhio nudo”. Non ha doti soprannaturali degne di un profeta?

Come definire poi quelle centinaia di genitori, di un bambino di 7 anni, (come Charlize Theron); o quelli della bambina francese di 8 anni, Lilie, e quelli trans di un bambino di 5 anni, o quella madre inglese di una bimba di 3 anni, di nome Callie (poi divenuta il bambino Dexter) che prendono sul serio la “volontà” dei loro bimbi e assicurano che i loro bambini vogliono cambiare sesso e sono “stressati perché con il loro sesso biologico non possono sentirsi se stessi”? E che pensare di quei politici, legislatori ed esperti che prendono sul serio la presunta volontà di cambiare sesso di un bambino? E come definire quegli esperti che assicurano che la “varianza di genere è naturale anche nei bambini, perché alcune specie di pesci e di piante lo fanno”? E quelli che somministrano – del tutto legalmente! – ai ragazzini impuberi “bloccanti ipotalamici” e poi, quando raggiungono i 16-17 anni, “ormoni pro-sex” che assicurano il “passaggio di genere”?

Non è poi forse follia quella della femminista trans del Québec, Gabrielle Bouchard, con qualche seguace tra le “nuove femministe” europee, che ha proposto di imporre la vasectomia a tutti gli uomini maggiorenni? O quella della scrittrice femminista che annuncia di non leggere più libri scritti da uomini; o di quello scrittore afro-americano che rifiuta le recensioni dei critici bianchi, perché significherebbe continuare il colonialismo?

Alla follia si aggiunge il ridicolo nel caso di quell’antropologo che denuncia, scandalizzato, che ci sono troppi dinosauri maschi e non abbastanza femmine nei musei, chiedendo le quote rosa anche per loro. Così anche folle e ridicolo è il caso di quella teologa francese settantenne, Anne Soupa, sposata e madre di figli, che chiede di diventare vescovo di Lione. Non è forse folle e ridicolo insieme che in Norvegia una parlamentare venga perseguita per avere detto che “solo le donne partoriscono”?

Come pure non è anche assurdo che, come sta avvenendo in vari Paesi europei, degli atleti maschi pretendano di partecipare alle competizioni sportive femminili in nome dell’identità di genere? Non è comico, oltre che folle, che in Olanda un uomo che dice di percepirsi donna da 15 mesi pretenda di entrare in un convento femminile, come nei libri dell’Aretino, forse traendo esempio dalla California, dove 270 detenuti hanno chiesto, professando una identità di genere femminile, di essere trasferiti in un carcere femminile?

Il mio elenco delle follie dell’Europa e dell’Occidente potrebbe continuare e si potrebbe riempirne un libro come ha fatto lo scrittore francese, Michel Onfray, equiparandoli sin nel titolo ad una “nave dei folli”. Ma ci si deve chiedere cosa ci sia in comune nei casi che ho citato (solo pochi tratti dal libro di Onfray) e come mai queste follie si verifichino solo in Occidente. La loro origine comune sta nell’ideologia del cosiddetto politicamente corretto che è la nuova strategia dei nemici interni dell’Europa e dell’Occidente, in particolare dei chierici radical chic della sinistra eredi del comunismo, che altro non era se non “l’abolizione dello stato delle cose presenti” (come lo definì lo stesso Karl Marx nel suo “Manifesto del Partito Comunista” del 1848) e cioè la distruzione della cultura e di tutte le istituzioni europee. Quei chierici hanno cambiato il pelo, ma non il vizio, e il loro vizio è un odio culturale per l’Europa e per l’Occidente, anche quando si definiscono “europeisti” e “atlantici”.


Un migrante somalo, che è stato arrestato per aver aggredito violentemente e stuprato numerose donne, ha giustificato il suo comportamento affermando che “i bianchi sono malvagi e razzisti”. E per questo lui si dedica a violentare donne bianche.
Accade in Svezia, la patria del masochismo made in Europe.
3 settembre 2021

https://www.facebook.com/groups/1059950 ... 0523512455

A luglio, il 23enne Mohammad (le autorità svedesi nascondono il suo cognome) ha bloccato una donna che visitava la galleria Pallas nel centro di Borås facendola cadere a terra vicino a una scala mobile.
Secondo il rapporto di polizia Mohammad ha sfogato le sue frustrazioni per il “razzismo” picchiando diverse persone, uomini e donne, nelle immediate vicinanze.
Il rapporto della polizia afferma che Mohammad è stato molto aggressivo durante l’arresto e ha affermato che “i bianchi sono malvagi e razzisti” nel tentativo di legittimare il suo comportamento violento.
“Gridava e parlava in modo incoerente dell’Olocausto e di come i bianchi dovrebbero morire e che dovrebbe scopare e uccidere i bianchi”, ha detto uno degli agenti di polizia che era presente durante l’arresto.
Nel luglio 2020, Mohammad ha aggredito altre due donne minacciando anche di uccidere le sue assistenti sociali, che ha accusato di essere naziste e razziste.
“In un interrogatorio della polizia, Mohammad ha annunciato che “non accetta alcuna accusa e che tutto è dovuto al razzismo”, secondo il rapporto.
Mohammad non può essere espulso perché gli è stata data la cittadinanza svedese nel 2015 nonostante abbia commesso numerosi crimini. Subito ius soli e ius culturae anche in Italia! Come vogliono i disagiati mentali.

https://www-friatider-se.translate.goog ... Celem%2Cse


Alberto Pento
Revocargli la cittadinanza svedese, avendone lui un'altra quella africana che gli è propria, sarebbe il minimo da fare e poi espellerlo a vita.
Dovrebbero essere perseguiti anche i suoi complici, quelli del Politicamente corretto che lo hanno istigato a questi crimini demonizzando e colpevolizzando i bianchi.




Questa è buona politica - Il leader del partito finlandese: "il nostro obiettivo è zero richiedenti asilo"
25 agosto

https://www.islamnograzie.com/il-leader ... nti-asilo/

“Il nostro obiettivo è l’azzeramento dei richiedenti asilo, come nel caso del governo a guida socialdemocratica danese”, ha detto Riikka Purra, neo presidente del partito finlandese.

Il neoeletto leader del partito nazionale-conservatore finlandese ha espresso preoccupazione per i cambiamenti demografici previsti che potrebbero vedere il popolo finlandese diventare una minoranza nella seconda città più grande del paese entro gli anni 2050.

Nel suo primo discorso politico, Riikka Purra, neoeletto presidente del partito finlandese, che ha sostituito Jussi Halla-aho dopo i suoi quattro anni di presidenza, ha richiamato particolare attenzione sulla posizione dura del partito sull’immigrazione,notando che si tratta di una questione su cui il partito non è disposto a scendere a compromessi, riporta il quotidiano Yle di Helsinki .

“Ci opponiamo alla politica di immigrazione dannosa per il nostro Paese”, ha detto, aggiungendo che un “partito che non è disposto a inasprire la politica di immigrazione non può essere in un governo con il partito dei finlandesi”.

“Vogliamo cambiamenti nella politica delle frontiere e nella cosiddetta immigrazione umanitaria e sociale. Il nostro obiettivo è zero richiedenti asilo, come nel caso del governo a guida socialdemocratica danese”, ha proseguito Purra, aggiungendo che inasprire le condizioni per il ricongiungimento familiare e i criteri per la cittadinanza è tra gli obiettivi per il partito dei finlandesi.

Purra potrebbe guardare alla Danimarca come a un modello da emulare in Finlandia. Il governo danese ha recentemente introdotto una serie di misure per ridurre l’immigrazione ed espellere coloro che non si integrano, con l’obiettivo di accogliere “zero rifugiati” nel paese.

Purra ha anche espresso grande preoccupazione per i cambiamenti demografici previsti in Finlandia,affermando: “Sì, siamo preoccupati per i cambiamenti nella base della popolazione. Ad esempio, tra circa 15 anni, un terzo dei residenti di Espoo sarà di lingua straniera … O nel 2053 circa, i finlandesi saranno una minoranza a Espoo. Sono convinto che alla maggior parte dei finlandesi non piaccia questo sviluppo. Bisogna avere il coraggio di dirlo ad alta voce.

“Solo per motivi demografici, una significativa riduzione dell’immigrazione è essenziale, poiché i nuovi arrivati non si esauriranno mai”, ha aggiunto.

La 44enne leader del partito ha anche criticato i suoi avversari politici che, a suo dire, usano spesso una visione antiquata di destra-sinistra della politica per imbrattare il partito dei finlandesi.

“Molti vogliono ancora rci da qualche parte nella dimensione destra-sinistra”, ha esordito. “Tuttavia, è difficile perché stiamo operando principalmente in una dimensione diversa. Siamo a favore di un sistema previdenziale e di reti di sicurezza finanziati dalle imposte, nonché di un lavoro finlandese. Questo ci rende di sinistra? Vogliamo ridurre il settore pubblico in espansione e dare priorità alla spesa pubblica e sostenere l’imprenditorialità. Questo ci rende di destra?

“La dimensione destra-sinistra è, sotto molti aspetti, superata e inutilizzabile”, ha concluso.

Durante il fine settimana, Purra, una deputata di Kirkkonummi, è diventata la prima donna a guidare il partito dei finlandesi dopo aver ricevuto 774 voti, circa il 59% dei 1.302 voti espressi alla conferenza del partito a Seinäjoki, rendendo superfluo un secondo turno di votazioni.

La scelta di Purra come presidente del partito è stata ampiamente anticipata, poiché le speculazioni che avrebbe preso le redini del partito sono circolate in tutto il partito da quando è stata eletta per la prima volta come vice presidente a Tampere nel 2019.

“È stato un piacere lavorare sul campo con Riikka Purra negli ultimi quattro anni”, ha detto l’ex presidente del partito Jussi Halla-aho.

“È una figura ben nota e amata dai membri del Partito Finlandesi. Credo che questo inizi un buon capitolo per il partito.

Purra si occupa di un partito che vota costantemente tra le prime tre potenze politiche in Finlandia, e ha la possibilità di entrare al governo dopo le prossime elezioni che si svolgeranno nel 2023.


Il cristianismo di Bergoglio - Una religione così non è una buona religione ma un male dello spirito
http://www.filarveneto.eu/forum/viewtop ... 199&t=2590
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 4008956413
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Due buoni decaloghi per accogliere ed essere accolti

Messaggioda Berto » ven set 03, 2021 6:38 am

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Due buoni decaloghi per accogliere ed essere accolti

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 9:28 am

12)
La demenzialità irresponsabile e criminale di chiamare cultura e civiltà ciò che invece è inciviltà e incultura criminale o primitivismo culturale non evolutosi, per una perversa e politicamente corretta menzogna
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: Due buoni decaloghi per accogliere ed essere accolti

Messaggioda Berto » sab set 04, 2021 9:28 am

.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Precedente

Torna a Migranti, rifugianti o asilanti, clandestini, invasori

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 7 ospiti

cron