Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Re: Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Messaggioda Berto » dom ott 24, 2021 8:53 am

Assolto Berlusconi nel processo “Ruby ter” (a quando il 4, 5, 6 eccetera?).
Giovanni Bernardini
22 ottobre 2021

https://www.facebook.com/giovanni.berna ... 9106976960

Non bastava la assoluzione per il caso Ruby, no, a parere dei PM dietro a quella assoluzione c’era la corruzione: dei, meglio, delle testimoni erano state comprate. Chissà, ora potrebbe venir fuori che anche il “Ruby ter” è stato viziato da testimoni corrotti e così via… all’infinito.
Comunque, pare che il caso Ruby sia finalmente chiuso, dopo che per decenni molti “grandi” giornalisti hanno costruito su questo le proprie fortune.
Quanti titoloni in prima pagina, quante “sconvolgenti” rivelazioni, quanti talk show sono stati dedicati al caso Ruby? Quanto ha inciso questo caso sulla politica italiana? Molto, moltissimo.
E non è stato il solo.
Da tempo immemorabile la magistratura interviene in prima persona nel dibattito politico. Il prossimo processo riguarderà Salvini, “reo” di aver ritardato di qualche giorno lo sbarco di migranti clandestini, poi… chissà di chi sarà il turno.
Per fortuna pare (PARE) che ultimamente nella magistratura l’egemonia delle “toghe rosse” non sia più tanto ferrea. Lo provano forse (FORSE) la clamorosa assoluzione di Dell’Utri nel processo sulla “trattativa stato mafia”, la condanna di Lucano ed ora la assoluzione del cavaliere nel “Ruby ter”.
Staremo a vedere...

Berlusconi assolto nel Ruby ter Il giudice: non ci fu corruzione
"Il fatto non sussiste". Sentenza a Siena nel giorno in cui il Cavaliere torna in scena in Europa e incontra la Merkel
https://www.quotidiano.net/cronaca/berl ... -1.6946775


"Berlusconi perseguitato a vita. Il Colle è giusto risarcimento"
Stefano Zurlo
7 novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1636264506


Non ci gira intorno: «Adesso si può dire».

Che cosa?

«Silvio Berlusconi non è un imputato a vita. No, è un perseguitato a vita».

Diranno che lei è smaccatamente di parte.

Piero Sansonetti, direttore del Riformista e volto della tv, sorride: «Dicano quello che gli pare. La notizia c'è tutta ed è incredibile: le 18 ragazze che parteciparono alle cene di Arcore dovevano essere sentite con gli avvocati e non come testi».

E questo - afferma il tribunale di rito ambrosiano del Ruby ter - dal lontano 2012.

«Parliamo di nove anni fa. Nove anni di sospetti, accuse, veleni e polemiche che vengono cancellati con un tratto di penna. Quei verbali sono inutilizzabili perché le ragazze dovevano essere interrogate alla presenza dei loro difensori».

Un errore?

«Sarà pure un fatto tecnico, ma le ricadute politiche mi paiono clamorose. Quelle fanciulle erano in bilico, potevano essere indagate, la procura di Milano avrebbe dovuto avere un altro approccio. Arrivo a dire che c'è un pezzo di storia italiana che forse dev'essere riscritto».

Ma Berlusconi non è stato assolto?

«Si, ma questa storia non finisce mai e rinasce come l'araba fenice dalle proprie ceneri. Berlusconi è stato processato non una ma due volte per gli stessi fatti».

Un attimo, la magistratura sostiene che non è così.

«Per me si, ma questo non basta. Si sono inventati il Ruby ter e poi il Ruby ter bis: a Siena hanno riassolto il Cavaliere, a Milano non ancora ma con questa mossa siamo sulla buona strada».

Proprio le assoluzioni non dimostrano la correttezza della magistratura?

«Sessanta processi e sessanta assoluzioni mi paiono un'enormità. Qualcosa non quadra. E l'unica condanna, a dir poco controversa, è sotto la lente della Corte europea di Strasburgo».

Insomma, c'è stata un'incursione dei giudici nella vita democratica del Paese?

«Mi pare evidente. E questo non vale solo per il Cavaliere. Bassolino è stato processato diciannove volte e altrettante assolto. Non può essere la normale dialettica. Qualcosa non funziona e anzi inquieta».

Per l'inchiesta Open su Matteo Renzi, i pm di Firenze hanno interrogato molti big. Da Rosy Bindi a Pierluigi Bersani. Normale attività di indagine?

«La procura di Firenze sta cercando di stabilire i confini della politica e vuole delimitare il perimetro dei partiti. Ancora una volta, a mio parere, si entra in una dinamica che dovrebbe essere estranea alla toghe. Non possono essere i pubblici ministeri a stabilire se un'associazione sia un partito o no».

Come se ne esce?

«Attenzione che questa persecuzione non riguarda solo i leader politici, ma la gente comune che però non ha i mezzi e le risorse per difendersi come ha fatto il Cavaliere. Quanti disgraziati sono stati condannati e sono finiti in cella pur essendo innocenti?».

Quale soluzione, dunque?

«Ci vuole un presidente del Csm, quindi un presidente della Repubblica, che non si lasci condizionare dalle toghe. Mattarella ha pronunciato qualche parola, ma non è andato oltre. E invece questo disastro deve finire».

Lei cosa propone?

«I grandi elettori mandino Berlusconi al Colle».

Difficile. Molto difficile.

«Si, lo so bene, anzi qualcuno ha già fatto sapere che è impossibile Ma l'elezione del Cavaliere sarebbe una forma di risarcimento per lui e per quello che ha patito il Paese».

E le pendenze giudiziarie?

«Sono inconsistenti, come si è visto fra Siena e Milano».

La magistratura finirebbe sotto scacco, come temono i giustizialisti?

«No, non è che ci debbano essere vendette o punizioni, ma una riorganizzazione del sistema giudiziario che finora non c'è stata».

Le riforme si faranno?

«La Corte costituzionale potrebbe bocciare alcuni quesiti referendari, ma basta che alla scure della Consulta ne sopravviva uno, uno fra i sei, e che al voto la prossima primavera vinca il si, per cambiare i rapporti di forza nel Paese. Sarebbe un segnale simbolico dirompente. Forse, siamo alla vigilia di un cambiamento atteso da troppo tempo».
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Re: Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Messaggioda Berto » dom ott 24, 2021 8:53 am

Open Arms, Salvini a Palermo, "Processo con Richard Gere serio?"
Il leader della Lega dopo l'udienza: "Mi dispiace solo per due cose, per il tempo che tolgo ai miei figli e per i soldi che gli italiani spendono"
sabato 23 ottobre 2021

https://qds.it/open-arms-salvini-a-pale ... ere-serio/

Ministri ed ex ministri, l’ex premier Conte e anche l’attore Richard Gere sfileranno sul banco dei testi al processo all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, imputato di sequestro di persona e omissione di atti d’ufficio per aver vietato lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave spagnola Open Arms. Lo ha deciso il tribunale di Palermo che ha ammesso tutti i testi citati dalle parti.

“Ditemi voi quanto è serio un processo dove verrà da Hollywood a testimoniare sulla mia cattiveria Richard Gere.

Spero che duri il meno possibile perché ci sono cose più importante di cui occuparsi. Mi dispiace solo per due cose, per il tempo che tolgo ai miei figli e per i soldi che gli italiani spendono per questo processo politico organizzato dalla sinistra”. Così Matteo Salvini all’uscita dall’aula bunker del Pagliarelli, a conclusione della prima udienza del processo in cui è imputato per sequestro di persona ed omissione di atti d’ufficio per il caso Open Arms.

I pm chiedono anche: le comunicazioni intercorse tra le autorità coinvolte nella vicenda dal momento dalla prima richiesta di porto sicuro avanzata dalla nave allo sbarco a Lampedusa, il decreto ministeriale che sancì il divieto di ingresso della Open Arms con i 147 migranti a bordo, gli atti della Procura dei Minori sulla presenza dei minorenni a bordo, le relazioni psicologiche e mediche sullo stato delle persone che si trovavano sulla imbarcazione spagnola. I pm hanno chiesto l’ammissione anche di una serie di atti come la decisione del Tar che annullava il divieto di sbarco deciso dal Viminale, i verbali della Polizia Scientifica sulle condizioni dei migranti a bordo della Open Arms, la sentenza del gup di Siracusa che ha assolto il comandante della Open Arms in un altro processo, la decisione a carico dell’Italia del Comitato Onu in un caso di omesso soccorso e la corrispondenza tra l’ex premier Conte e Matteo Salvini sulla vicenda della nave spagnola.

Il legale di Salvini, l’avvocato Giulia Bongiorno, ha chiesto, oltre all’esame del leader della Lega, l’acquisizione di due decreti di archiviazione che escludono, in casi analoghi a quello della Open Arms, la competenza italiana nell’assegnazione del Pos (Place of safety) e, sempre in tema di assenza di competenza italiana, le note del ministero degli Esteri in cui si ribadiva che a stabilire il porto sicuro doveva essere la Spagna. La difesa ha chiesto, inoltre, di acquisire la direttiva del 2019 che stabiliva i provvedimenti da adottare a carico delle ong che disattendevano le indicazioni di uno Stato. Nella lista dei documenti chiesti dalla difesa di Salvini anche le indicazioni del Governo che evidenziavano la politica italiana in materia di sbarchi e che sancivano la necessità di arrivare a un accordo in sede europea sulla distribuzione dei migranti prima dell’assegnazione del Pos e dell’autorizzazione allo sbarco. La Procura non si è opposta alle richieste di acquisizione documentale dell’avvocato Bongiorno se non all’ammissione di articoli di giornale o comunicati stampa.



Open Arms, leghista Splendido si ammanetta: "Salvini colpevole? Anche io"
23 ottobre 2021

https://www.adnkronos.com/leghista-sple ... elqITn6nuQ

"Condannate anche me, se Salvini è colpevole, allora lo sono anche io". A Palermo c'è anche Joseph Splendido, consigliere leghista della regione Puglia, pronto a seguire la stessa sorte del suo leader, a processo con l'accusa di sequestro di persona. Splendido, si è ammanettato a favore di telecamere, nei pressi del tribunale del capoluogo siciliano. "Condannate anche me - dichiara provocatoriamente, mostrando i 'ceppi' - . Salvini ha fatto il suo dovere di ministro dell'Interno, rispettando il mio volere e quello di milioni di italiani".

Splendido, di famiglia pugliese, dopo aver vissuto in Francia - dove è nato - è tornato a Foggia nel 1993, facendo pratica da avvocato e il servizio civile alla Caritas diocesana di Foggia. "Esperienza che - scrive nel suo blog - purtroppo non si è rivelata positiva, poiché ha scoperto che gli extracomunitari privi di permesso di soggiorno non hanno spirito di gratitudine anzi, nel nostro paese provano un senso di impunità, ma soprattutto il loro 'modus vivendi' è l’esatto contrario del nostro e per questa ragione non vogliono l’integrazione, bensì imporre la propria cultura". Poi l'approdo in Lega, che sembra quasi naturale: "Amo la mia nazione ed il mio territorio e sono convinto che ogni cittadino che si allontana dalla propria terra, rappresenta un fallimento delle istituzioni e della politica sia a livello locale che a livello centrale", dice ancora di sè.

Il gesto di Splendido, oggi a Palermo, richiama quanto avvenne nel 2020, lo scorso ottobre, a Catania, per un altro processo nei confronti di Salvini, per il caso Gregoretti, nella città etnea arrivarono tantissimi parlamentari della Lega, dando vita a quella che venne definita la Pontida del sud. Anche in quel caso lo slogan fu 'Processate anche me', con la maratona oratoria di tre giorni, che vide sul palco i big del partito a manifestare il loro appoggio a Salvini. Oggi a Palermo ci ha pensato Splendido.



Intasiamo tutte le procure d'Italia con le nostre autodenuncie come elettori mandanti di Salvini
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0182985460

https://youtu.be/tjy-ROnGkjM


Gino Quarelo

I mandanti di Salvini si autodenunciano alla Procura di Catania:
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 3239952051
milioni di cittadini italiani sovrani si autodenunciano come mandanti elettorali del Ministro Salvini, avendolo votato ed eletto per fare esattamente quello che poi ha fatto da ministro



Open Arms, Giulia Bongiorno e i migranti che vogliono "fare shopping": le parole che scagionano Salvini
Lorenzo Mottola
23 0ttobre 2021

https://www.liberoquotidiano.it/news/gi ... ionato.amp

Quello dell'Open Arms potrebbe passare alla storia come il primo caso di sequestro di persona nel quale le vittime, durante la prigionia, erano libere di evadere per andare a fare shopping. Si apre oggi il processo a Matteo Salvini: il leghista rischia 15 anni per il rapimento di 149 immigrati nell'estate del 2019. Per chi avesse perso il filo delle sue disavventure giudiziarie, si tratta del secondo dibattimento che l'ex ministro dell'Interno si trova ad affrontare per aver cercato di frenare per qualche giorno (inutilmente) lo sbarco di profughi. Il primo a Catania si è risolto con un'archiviazione. A Palermo, invece, le cose hanno preso una piega diversa. Anche se le due vicende sono perfettamente sovrapponibili. Eva detto che l'impianto accusatorio pare tutt' altro che esente da lacune. Proviamo a elencarne alcune, ripercorrendo la presentazione fatta da Giulia Bongiorno, avvocato di Salvini, delle sue 110 pagine di memoria difensiva.

IL DOPPIO STANDARD
Prima stranezza, tutta politica: come spiega l'avvocato Bongiorno, «il divieto di ingresso in acque territoriali fu firmato da Salvini, Toninelli e Trenta». Eppure a processo è finito solo uno dei tre ministri. Curioso. Toninelli, a Palermo verrà solo come testimone. E con lui saranno chiamati anche Giuseppe Conte, Luciana Lamorgese e Luigi Di Maio.

IL VIAGGIO SCOMODO
Dopo il soccorso in acque libiche, la Open Arms decide di puntare sull'Italia. «Dal 2 agosto inizia un inspiegabile girovagare», continua l'avvocato, «nonostante ci fosse a bordo un numero di migranti superiore al limite». La Open Arms in base alle certificazioni non poteva svolgere attività di ricerca e soccorso: aveva spazio per 19 persone al massimo. Eppure partiva in missione per trasportare centinaia di clandestini portandosi dietro giornalisti e attori di Hollywood. C'era perfino Richard Gere a bordo e anche lui potrebbe testimoniare (se i giudici oggi non si opporranno) al processo contro Salvini, lamentando le pessime condizioni dell'imbarcazione. «Io ho fatto il mio dovere e vado a processo per il mio lavoro», ha detto ieri Salvini, «spero che il mio processo non si trasformi in un cinema».

NEL LIMBO
Come spiega la Bongiorno, Open Arms è una nave battente bandiera spagnola: «Poteva andare a Palma di Maiorca, poco più di due giorni di navigazione, e invece ha preferito girare circa 13 giorni, in attesa del governo italiano». Continua l'avvocato: «Malta scrisse a Open Arms: "stai bighellonando, non stai portando i tuoi migranti in un porto sicuro. Cosa stai aspettando?"». Glielo mise nero su bianco sia il 13 che il 14 agosto.

IL PANFILO
L'Open Arms non è lasciata sola: «Tutti offrono aiuto. Aerei militari, petroliere, aerei di ricognizione, un'altra Ong (la Ocean Viking) e perfino un veliero». Il comandante rifiuta e preferisce continuare per la sua rotta verso l'Italia. Il nostro Paese ha proposto perfino di scortare la nave fino in Spagna. Il comandante ha rifiutato.

COME LUCIANA
A Ferragosto la nave arriva di fronte alle coste italiane. Salvini è accusato di aver tardato di 5 giorni i permessi per lo sbarco. Ma non è una stranezza: sia il Conte-bis che l'attuale esecutivo hanno continuato a disincentivare gli arrivi in questo modo. Dice la Bongiorno: «Nel governo Conte-bis ci sono permessi dati anche dopo 10 giorni. E nel governo Conte-bis non c'era Salvini, ma la ragionevole Lamorgese. Nessuno si sogna di portare Lamorgese sul banco degli imputati...».

IN FIN DI VITA
L'accusa sostiene che Salvini abbia messo a rischio la salute dei profughi. In realtà, «non c'è stata nessuna relazione individuale sullo stato di salute dei migranti a bordo. Open Arms pretendeva una evacuazione medica perché non intendeva specificare le singole patologie nonostante le continue richieste». Come è finita? Su 149 migranti scesi successivamente, nessuno fu poi ricoverato.

A FARE ACQUISTI
La situazione a bordo era questa: «Una serie di persone salgono e scendono, salgono politici e il sindaco di Lampedusa, il presidente della Ong, una squadra di psicologi, vengono fatte alcune evacuazioni mediche. E poi visto che siamo a processo perché questa nave era abbandonata a se stessa e nessuno poteva muoversi- il 14 agosto c'è una chiamata di OpenArms alla capitaneria. Sa cosa chiedono, signor giudice? "Vogliamo scendere per fare acquisti". Ed effettivamente poi vanno a fare acquisti, stile via del Corso o via Montenapoleone».

L'ACCUSA TRABALLA
Sul capo di imputazione, sequestro di persona, perfino Marco Travaglio sul Fatto aveva posto delle obiezioni. Come spiega la Bongiorno: «La Open Arms aveva il divieto di andare solo in una direzione. Se in una stanza una porta è chiusa, ma posso uscire da un'altra parte, non sono sequestrata».
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Re: Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Messaggioda Berto » gio nov 04, 2021 9:46 pm

L'ex pm Cordova condannato: "L'inchiesta sulla massoneria fu caccia alle streghe"
Luca Fazzo
4 novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1636006221

Nello scontro quasi trentennale tra la massoneria italiana e l'ex procuratore della Repubblica di Palmi Agostino Cordova, una sentenza segna un altro punto a favore dei «grembiulini»: il Grande Oriente d'Italia ha vinto la causa civile intentata dall'ex magistrato per alcune dichiarazioni, riportate dal Dubbio, del suo Gran Maestro Stefano Bisi. Al centro, la gigantesca inchiesta avviata nel 1992 da Cordova contro centinaia di appartenenti a logge più o meno deviate, e che portò alla perquisizione di sedi massoniche e al sequestro di innumerevoli elenchi di iscritti. L'inchiesta, che occupava ottocento faldoni di documenti, venne poi trasferita a Roma dove venne archiviata.

Bisi in una allocuzione aveva definito l'indagine di Cordova «una caccia alle streghe finita con un buco nell'acqua». Cordova, oggi 84enne, intentò la causa civile che oggi termina con la sua sconfitta. Di azioni giudiziarie a tutela della propria inchiesta Cordova ne ha inanellate una serie: tra cui quella contro l'ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, che gli aveva regalato un triciclo e un gioco da tavola per investigatori, invitandolo a prendersi «un po' di riposo»; e contro Vittorio Sgarbi, che lo aveva criticato durante una trasmissione televisiva. Le battute di Cossiga vennero considerate insindacabili dal Senato, mentre Sgarbi venne condannato in primo grado, Cordova fece sequestrare beni e oggetti d'arte del critico, ma poi dovette restituire quarantamila euro quando la condanna di Sgarbi fu annullata dalla Cassazione. Da Palmi Cordova fece domanda per la Procura nazionale antimafia, il Csm lo preferì a Giovanni Falcone ma la sua nomina venne bloccata dal ministro Claudio Martelli. Ilda Boccassini, ricordando l'episodio nel suo recente libro, definisce Cordova «magistrato modesto».
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Re: Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Messaggioda Berto » dom nov 07, 2021 9:24 am

Ma le toghe restano in trincea e adesso gridano al bavaglio
Lodovica Bulian
7 Novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1636264516

Anm contro le nuove norme sulla presunzione di innocenza: irrigidita la comunicazione dei pm
Ma le toghe restano in trincea e adesso gridano al bavaglio

«Distorsioni». «Scelte discutibili». E rischi per la «corretta informazione nella fase delicatissima delle indagini». L'Associazione nazionale magistrati reagisce al decreto legislativo approvato dal governo sulla presunzione di innocenza. Le nuove norme, che recepiscono una direttiva europea del 2016, limitano il rapporto tra magistrati e stampa sui procedimenti penali, d'ora in poi regolato «esclusivamente tramite comunicati ufficiali oppure, nei casi di particolare rilevanza pubblica dei fatti, tramite conferenze stampa». Possibili solo con un «atto motivato» del procuratore che le giustifichi. Nessuna informazione, dunque, al di fuori di questo contesto. «Si è irragionevolmente irrigidita la comunicazione con la stampa dei procuratori - ha detto ieri il presidente dell'Anm Giuseppe Santalucia in apertura del direttivo - Sono regole che non renderanno un buon servizio, questo è il timore, all'esigenza di una corretta informazione su quanto accade nel processo durante la fase delicatissima delle indagini». Per questo l'Anm «dovrà essere pronta a rilevare le distorsioni applicative che oggi da più parti si prefigurano e non lasciare che siano soltanto i procuratori a tenere alta l'attenzione su questi temi assai sensibili per l'effettività dell'assetto democratico della giustizia penale, di cui un tassello importante è proprio il rapporto con la stampa».

Del resto voci fortemente critiche arrivano dalle Procure e anche dall'interno dello stesso Csm, che alla fine ha dato parere favorevole pur sollevando perplessità, con il consigliere ed ex pm antimafia Nino Di Matteo che ha parlato di «svolta illiberale» e «bavaglio» per gli inquirenti. Il rafforzamento del principio della presunzione d'innocenza viene tradotto anche nel divieto per magistrati e polizia giudiziaria «di indicare pubblicamente come colpevole la persona sottoposta a indagini o l'imputato fino a quando la colpevolezza non è stata accertata con sentenza o decreto penale di condanna irrevocabili». L'indagato ha il diritto di chiedere una rettifica antro 48 ore. Le parole vanno pesate però, dice il decreto, anche nelle ordinanze di applicazione di misure cautelari: l'autorità giudiziaria dovrà limitare «i riferimenti alla colpevolezza della persona sottoposta alle indagini o dell'imputato alle sole indicazioni necessarie a soddisfare i presupposti, i requisiti e le altre condizioni richieste dalla legge per l'adozione del provvedimento». È qui che si rischiano ancora «distorsioni applicative» secondo l'Anm.

Una posizione che innesca lo scontro politico: «È sconcertante e sostanzialmente eversivo l'atteggiamento dell'Anm. Tentare di stroncare il protagonismo di alcune toghe non è apprezzato dall'associazione - attacca Maurizio Gasparri, Forza Italia - Che l'associazione assuma una posizione di aperta sfida è davvero preoccupante. Si rispettino la democrazia e la volontà del Parlamento».

Ma l'Anm, che ieri ha deciso all'unanimità di costituirsi parte civile nel processo a carico dell'ex pm Luca Palamara, critica anche la riforma del processo penale, che per superare l'abolizione della prescrizione ha introdotto il principio dell'improcedibilità: le norme, attacca Santalucia, «potrebbero rallentare l'iter dei processi e mettere a dura prova gli uffici giudiziari in maggiore difficoltà organizzativa».
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Re: Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Messaggioda Berto » mer nov 17, 2021 7:31 pm

Frana il caso Ruby Ter. S'inceppa l'arma finale per colpire Berlusconi
Anche il "Fatto" e "Repubblica" si arrendono all'evidenza: crolla l'impianto accusatorio
Luca Fazzo
17 Novembre 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1637155934

Un'udienza senza nulla da fare, un'aula di tribunale dove giudici, pm e avvocati rischiano di ritrovarsi stamattina solo per prendere atto del vuoto pneumatico del programma. È questo lo scenario un po' surreale che incombe sul processo Ruby, quello che doveva segnare la battaglia finale nell'eterno scontro tra la Procura di Milano e Berlusconi. E che invece ora perde un pezzo dopo l'altro, scivolando verso un esito che fino a pochi mesi fa sembrava improbabile se non impensabile: l'assoluzione del Cavaliere e di tutti i suoi coimputati, conseguenza degli svarioni giuridici commessi dai pm milanesi nella foga dell'offensiva finale.

È un problema, non solo per la Procura di Milano. Perché per anni intorno al caso Ruby si sono condotte campagne di stampa e talk show, si è ribaltato un governo, si è ironizzato (e questo alla fine risulterà forse il peccato più veniale) su nipoti di Mubarak, cene eleganti e quant'altro. L'assoluzione con formula piena dell'ex premier nel processo principale - imputazione di concussione e prostituzione minorile, condanna in primo grado a sette anni, assoluzione in appello e Cassazione - era già stata una botta quasi indigeribile per i fan dell'attacco giudiziario. Ma subito dopo era partita la potenziale riscossa, l'incriminazione per falsa testimonianza di tutti gli ospiti delle feste di Arcore che avevano osato escludere di avervi assistito ad alcunché di impudico: e di Berlusconi accusato insieme a loro di corruzione giudiziaria per avere versato cifre cospicue in cambio del loro silenzio.

Era un processo curioso, perché il leader di Forza Italia veniva accusato di avere truccato un processo in cui era innocente. Ma la Procura si preparava a chiedere una condanna esemplare. E lo spettro del «Ruby ter» viene sventolato da settimane da chi, Fatto e Repubblica in testa, vede la candidatura del Cavaliere al Quirinale come un'onta da cui l'Italia va difesa ad ogni costo.

Sembrava un percorso segnato: impossibile arrivare a una condanna prima del voto per la presidenza della Repubblica, possibilissimo far sfilare in aula le Olgettine ad accusare il loro ex anfitrione di averle prima usate e poi comprate. Effetto mediatico garantito. Da settimane le rivelazioni in aula delle fanciulle venivano date per imminenti. Ma poi, all'improvviso, l'intoppo. Perché il 3 novembre il tribunale presieduto Marco Tremolada prende atto, dopo gli ultimi sviluppi, di quanto molte difese sostenevano da tempo: gli interrogatori in cui le ragazze, Kharima el Mahroug alias Ruby in testa, avrebbero detto il falso sono tutti affetti da «inutilizzabilità assoluta» perché la Procura avrebbe dovuto sentirle come indagate, visto che da tempo scavava proprio su di loro e sui rapporti economici con Berlusconi. Invece vennero chiamate da sole, senza avvocato. Un escamotage che ora rischia di affossare l'intero processo.

Dopo l'ordinanza-choc di Tremolada, la Procura ha cercato di salvare il salvabile: sostenendo, a margine delle udienze, che anche cadendo il reato di falsa testimonianza resterebbe comunque l'accusa di corruzione giudiziaria, essendo provati i versamenti (ammessi peraltro dallo stesso Berlusconi). Ma se le ragazze non erano testimoni non erano neanche pubblici ufficiali. E la corruzione si sgretola. Adesso anche i giornali filo procure se ne sono resi conto.

Le Olgettine lo hanno capito al volo: così quelle che avevano fatto trapelare il proposito di vuotare il sacco stanno facendo al volo marcia indietro. Così le udienze si svuotano, in aula circola una sorta di smarrimento e aleggia una domanda: se Berlusconi scampa anche a questa accusa, cosa scoveranno per bloccare il suo ritorno in auge?
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Re: Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Messaggioda Berto » dom dic 05, 2021 10:48 am

Lo scalpo del governatore della Lombardia
Attilio Fontana accusato di “frode in donazione”, reato inventato per mandare a processo il governatore della Lombardia

Tiziana Maiolo
4 Dicembre 2021

https://www.ilriformista.it/attilio-fon ... ia-265135/

La scombiccherata procura della repubblica milanese, quella che da almeno un anno accerchia inutilmente Matteo Salvini e la Lega proprio come un giorno fece (e ancora fa) con Berlusconi, si accontenta per ora di agitare lo scalpo del presidente Attilio Fontana. E chiede che sia mandato a processo per frode in donazione. Proprio così. Un po’ come se qualcuno avesse promesso di regalare tre libri, o tre vestiti, e poi ne avesse donati solo due. In realtà l’articolo 356 del codice penale, “frode in pubbliche forniture” non parla di regali, ma di contratti pubblici violati da una parte. Per esempio quando si consegna una merce diversa da quella stabilita. Naturalmente all’interno di un contratto a titolo oneroso, cioè prodotti in cambio di denaro.

Ma nella vicenda per la quale la procura di Milano chiede al giudice di processare Attilio Fontana non c’è ombra di denaro, anzi, la Regione Lombardia ci ha guadagnato perché, in uno dei momenti più tragici della pandemia dell’anno scorso, ha ricevuto in omaggio cinquantamila camici. Una vera boccata d’ossigeno, nei giorni in cui qualunque presidio sanitario, mascherine comprese, era quanto mai introvabile. Passerà alla storia, o almeno alla cronaca, come lo “scandalo” dei camici. Anche se di scandaloso non c’è proprio niente. Per capire il contesto politico cui si inscrive la vicenda, basti ricordare l’assedio mediatico-giudiziario piombato addosso alla Regione Lombardia nel momento della sua maggiore difficoltà sociale e sanitaria. L’inchiesta mediatico-giudiziaria sul Pio Albergo Trivulzio con tutte le panzane del Fatto e di Repubblica ebbe titoloni ogni giorno, anche se poi si è sciolta come neve al sole sulla base soprattutto della perizia ordinata dalla procura.

Quanti si sono accorti del fatto che il Pio Albergo Trivulzio nel frattempo ha recuperato l’immagine di eccellenza come principale casa di riposo italiana ed europea? Quanti articoli di scuse ha scritto Gad Lerner che per primo, citando l’istituto come quello presieduto negli anni novanta da Mario Chiesa e da cui partì Tangentopoli, inventò inesistenti fatti delittuosi? Per non parlare di tutti i comitati e comitatini che sfruttando il dolore di chi aveva perso persone care a causa del covid, si erano inventati l’inesistente reato di “epidemia colposa”, seguiti da qualche procura come quella di Bergamo. Mentre in tutta Italia le indagini frettolosamente aperte stanno terminando con archiviazioni. E anche la principale, che sfiora il ministro Speranza, dovrà per forza finire in nulla.

Quello era il clima, mentre i partiti della sinistra e quello dei Cinque stelle con cinismo già assaporavano il boccone grosso della Regione Lombardia e insieme quello del capo del partito maggioritario al nord, e in quei giorni ancora in testa sul piano nazionale in tutti i sondaggi. Il presidente Fontana qualche errore, qualche pasticcio sicuramente l’ha fatto in quella circostanza. Quella in cui la Regione Lombardia, seguendo quanto disposto dal governo sul piano nazionale, aveva contattato una serie di aziende cui proporre in affidamento diretto l’incarico di fornire il numero più alto possibile di camici ospedalieri e altri presidi sanitari. Senza gara, perché nelle situazione di emergenza questo è possibile. Nessuno scandalo, dunque. Ma c’è un “ma”. Era inopportuno il fatto che una delle cinque aziende individuate dall’assessore competente, la Dama di Andrea Dini fosse di proprietà del cognato del presidente (e al 10 per cento della moglie)? Forse si, o forse no. Anche i parenti devono poter lavorare, purché non diventino soggetti privilegiati. E non si cada in un concreto conflitto di interessi.

Fatto sta che, nella confusione frenetica di quei giorni, a un certo punto lo stesso Fontana si rende conto che sta per scoppiare, sia pure ingiustamente, un bubbone mediatico. Le telecamere di Report annusano il sangue e cominciano a gironzolare, a chiedere, a citofonare (ah, la passione giornalistica per le interviste ai citofoni!). Così Andrea Dini fa sapere alla società Aria, quella che per la Regione Lombardia si occupa delle forniture, che offrirà i camici in donazione. Tutto finito dunque? E no, perché, dei 75.000 camici previsti dall’iniziale contratto poi saltato (a fronte di un incasso di 513.000 euro) ne verranno regalati “solo” 50.000. Un bel regalo per il mondo sanitario e per i cittadini lombardi, no? Invece no. Ah mondo ingrato! Nessuno ringrazia il donatore, Né la moglie né il cognato, che è poi il presidente della Regione. Il quale pensa poi, proprio perché è uno per bene, di dare personalmente, cioè togliendoli dalle proprie tasche, 250.000 euro a Dini, a titolo di parziale risarcimento per la sua azienda che, come tutte le altre in quel momento, non viveva un periodo particolarmente brillante e aveva perso una fonte di guadagno. Così si apre un altro filone di indagine, perché la cifra viene prelevata da un conto svizzero con fondi “scudati” ed ereditati dalla madre di Fontana e la cifra insospettisce e fa scattare le norme antiriciclaggio. Così nasce una seconda inchiesta, rallentata dalle necessarie rogatorie con la Svizzera.

Ma l’assalto a Fontana è da subito politico. Quanti anni sono che la sinistra, che pure conquista ripetutamente Milano (con uno zoccolo duro nel centro storico), non riesce a sfondare nella regione con le sue valli fortini leghisti ? Così arriva puntuale la mozione di sfiducia. Attilio Fontana si presenta con orgoglio e con la voce rotta: “Non posso tollerare che si dubiti della mia integrità e di quella della mia famiglia”, dice in un consiglio che è in gran parte con lui e gli tributa ben sette applausi a scena aperta. Ma i denti nel suo collo affondano violenti. Persino la procura della repubblica di Pavia se la prende con lui. E una mattina alle sette, nello sconcerto del suo legale Jacopo Pensa, uno di quelli che da Mani Pulite in avanti ne ha viste tante, si presentano quasi nella sua camera da letto gli uomini della guardia di finanza per sequestrargli il telefonino. L’indagine, nella quale lui non era indagato, riguardava un’azienda multinazionale, la Diasorin, cui l’Ospedale San Matteo di Pavia aveva assegnato lo svolgimento di alcuni test sierologici. Inutile dire che l’accordo sarà in seguito ritenuto legittimo. Ma intanto un po’ di scenografia e di intimidazione fanno sempre notizia. Questo accadeva un anno fa, nel settembre del 2020.

Così arriviamo all’oggi, in un quadro molto cambiato. La Regione Lombardia ha riacquistato il proprio smalto. Il procuratore aggiunto Romanelli ha forse accantonato la speranza di prendere il posto del pensionato Francesco Greco, che probabilmente sarà sostituito da un “papa straniero”, mentre un bel gruppo di magistrati milanesi è indagato, per vari motivi, dai colleghi della procura di Brescia. Un contesto nel quale la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di Fontana, di Dini e dei vertici di Aria (la centrale acquisti della Regione) stride non poco. Perché è documentato che la Lombardia con l’operazione camici non solo non ha rimesso denaro, ma ha anche avuto un regalo. Spontaneo? Indotto? Che importanza ha, ormai? C’è da domandarsi se ci sarà a Milano un giudice che avrà il coraggio di mandare qualcuno a processo per “frode in donazione”. È anche vero che qui si è visto di tutto, però…
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Re: Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Messaggioda Berto » ven dic 10, 2021 9:29 pm

Le correnti sempre più padrone
La magistratura è irriformabile, con la riforma Cartabia è peggio di prima
Piero Sansonetti
10 Dicembre 2021

https://www.ilriformista.it/la-magistra ... refresh_ce

Per ora non c’è nessun testo ufficiale. Si era detto che oggi la ministra Cartabia avrebbe presentato gli emendamenti del governo alla riforma del Csm, ma questo non è successo. Cartabia ieri mattina ha incontrato gli esponenti della maggioranza che sostiene il governo, ma si è tenuta sulle generali. C’è però un testo ufficioso che viene fatto girare, e che viene dal ministero.

Se l’idea è davvero quella contenuta in questo testo, siamo fritti. Cioè, per capirci, le possibilità sono due: la prima è che di rinvio in rinvio non si faccia niente e si lasci che il nuovo Csm, che dovrà essere eletto in giugno, sia eletto con le vecchie regole. La seconda ipotesi è che invece in qualche modo, in fretta e furia, si faccia una riforma che lasci tutte le cose come stanno, anzi un po’ peggio.

L’unica novità riguarderebbe il regime di incompatibilità tra magistrato e politico. E intorno a questa novità si fa un gran rumore, agitando il caso Maresca, magistrato che, a quanto pare, resterà nel consiglio comunale di Napoli e riprenderà anche a fare il Pm. la riforma Cartabia proibirebbe questo abominio. Beh, ci mancherebbe altro.

Quanto al Csm, niente sorteggio, niente norme anti-correnti, niente riduzione del folle potere di autocontrollo della magistratura, ma semplicemente un sistema elettorale più o meno maggioritario che taglierebbe fuori dai giochi tutti i magistrati non inquadrati nelle due correnti più forti: Area e MI. Le toghe rosse e le toghe bianche.

E le toghe giuste? Si levino dai piedi, è bene che le due grandi correnti riprendano in mano tutto il potere e chiudano il fastidioso intervallo del Palamaragate. Se le cose andranno così si confermerà una vecchia idea: la magistratura è un po’ come la vecchia Unione Sovietica. Irriformabile. Poi però un giorno di dicembre, giusto di 30 anni fa, l’Unione sovietica fu abbattuta. Beh, beh… potrebbe essere una idea.
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Re: Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Messaggioda Berto » lun gen 03, 2022 8:03 am

Gli scandali giudiziari e la magistratura
È ora che la parte sana della magistratura si ribelli
Il Riformista
Iuri Maria Prado
30 Dicembre 2021

https://www.ilriformista.it/e-ora-che-l ... li-270260/

Sulla notizia di ogni scandalo giudiziario, di ogni caso di malversazione togata, di ogni gratuito rastrellamento antimafia, di ogni soverchieria inquisitoria, di ogni vita rovinata dall’abuso di giustizia, ci costringiamo alle solite precisazioni: e cioè che lo scandalo riguarda una parte minoritaria per quanto potente del potere giudiziario, mentre la gran parte dei magistrati è specchiata; che la malversazione è in una subdola nicchia, ma non coinvolge i tanti che adempiono con cura ai doveri del proprio ufficio; che la giustizia “a strascico”, con la militarizzazione di intere regioni trasformate nel giocattolo del PM rivoluzionario, costituisce pratica preoccupante, ma alla quale non si abbandonano i molti che al contrario fanno uso più cauto del proprio armamentario; che la noncuranza cinica con cui si assiste alla distruzione della vita altrui per effetto del proprio errore, del proprio abuso, della propria brama di affermazione, è caratteristica di pochi, non dei tanti che invece risentono intimamente e con cruccio di poter far tanto male a un proprio simile.

Ma rischia ormai di essere ipocrita questo affrettarsi a tanto precisare. Rischia di accantonare una verità che ormai si è piantata al centro della faccenda: e cioè che proprio la sanità del grosso della magistratura, proprio la preponderanza, tra i magistrati, di gente che lavora coscienziosamente per l’applicazione della legge uguale per tutti e non partecipa al trafficare dell’eversione giudiziaria né si lascia andare alla strafottenza con cui le star della magistratura televisiva e giornalistica ridacchiano delle proprie vittime, proprio insomma l’estraneità di tanti al malcostume impunitamente esibito da pochi, è ciò che dovrebbe spingere quella maggioranza a farsi sentire, a costituirsi parte interessata nel processo di riordino e riconduzione a legalità dell’azione giudiziaria di cui da tempo, ma ormai improrogabilmente, ha bisogno il nostro ordinamento democratico. Altrimenti l’essere inerte “parte buona” di quel sistema diventa, da condizione assolutoria, motivo di condanna.
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Re: Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Messaggioda Berto » lun gen 03, 2022 8:07 am

Io, avvocato a Napoli, vi racconto i paradossi di una giustizia che non c’è
Il Riformista
Gennaro De Falco
Il bilancio dell'anno giudiziario 2021
31 Dicembre 2021

https://www.ilriformista.it/io-avvocato ... ce-270466/

Ieri ho chiuso l’anno giudiziario 2021 con la prima udienza per fatti del 2010 di un processo che ancora non si sa neppure chi deciderà e che per ragioni prettamente biologiche concluderanno, se avranno fortuna, i miei nipoti se per sventura dovessero fare il mio stesso lavoro (e poi dicono che i processi si prescrivono per colpa degli avvocati) . Se e quando il processo dovesse finire, gli imputati saranno ampiamente morti per vecchiaia.

Dirà il mio eventuale lettore: «Ma come può essere possibile? Sarà un caso?». Ed io non potrò che dirgli: «Sbagli mio caro, è quasi la regola e non solo a Napoli ti assicuro». Sfogliando l’agenda vedo un altro processo su cui pure ci sarebbe tantissimo da scrivere. L’imputato risponde di aver venduto ben 27 Cd contraffatti nel 2004 – sì, nel 2004 avete letto bene! -. Diciotto anni per stabilire se e quale pena dovrà essere inflitta all’ormai canuto imputato che tanti anni fa si è imbattuto in questo ormai altrettanto canuto difensore che ancora aspetta la definizione di tante vicende anche molto più assurde di quelle che ho appena accennato. Ad esempio, aspetto ancora la fissazione, o meglio il pervenimento in Cassazione, di un altro processo per fatti del 2003 (diciannove anni fa) in cui tre dei quattro imputati sono stati assolti da gravissime imputazioni associative.

Il pm ha ritenuto di impugnare la sentenza assolutoria (confondendo nei suoi motivi di appello anche la sede dove operava e indicando un Tribunale per un altro). Il processo è quindi arrivato in appello dove si è ibernato per circa dieci anni e poi la Corte di appello, alla fine di tutto, ha confermato la decisione assolutoria del Tribunale dichiarando, e vorrei pure vedere, la prescrizione dei reati minori per l’unico tapino condannato che ancora aspetta da 19 anni di conoscere la sua sorte. Il tutto mentre i tre assolti sono stati per 19 anni senza dormire la notte, in attesa che la loro assoluzione venisse confermata anche in appello. Ma, nel frattempo, uno con un carico pendente di questo tipo come fa a trovare lavoro, come campa? E non continuo questo elenco disperato non perché non abbia da scrivere ancora. Se potessi, potrei riempire l’intero giornale con storie anche peggiori di queste, solo che alla fine sarei tanto noioso e ripetitivo che nessuno leggerebbe. Non diversa è la sorte delle denunce e, soprattutto, delle querele dove la disperazione di noi avvocati raggiunge, se possibile, ulteriori vette di dolorosa impotenza.

Ormai, forse anche per il palese ingolfamento degli uffici quasi tutte le denunce, anche per fatti davvero gravissimi e con rilevanti conseguenze economiche, vengono archiviate con motivazioni davvero sconcertanti e solo il clamore della stampa riesce, in qualche rarissimo caso, a farle fortunosamente rivivere. Tempo fa depositai una denuncia per maltrattamenti ed altro in favore di una donna marocchina cui il marito, di stretta osservanza islamica, tra l’altro voleva imporre di non uscire di casa e di indossare il velo, e solo una vivacissima campagna di stampa che stava per provocare una mezza crisi diplomatica ha spinto il pm a revocare la sua richiesta.

In quella denuncia la donna, che logicamente non ha un euro, chiese anche di essere ammessa al patrocinio a spese dello Stato ma ad oggi non le hanno neppure risposto. E io, nel frattempo, ho dovuto anticipare spese vive e lavoro che non so se e quando mi verranno rimborsati. Io, che ho un animo missionario e posso permettermelo, l’ho difesa ugualmente e continuerò a farlo ma chi non dispone di queste possibilità o magari vuole solo essere pagato per il lavoro che fa? Come può sostenere questa situazione e poi è giusto che accada? È vero, per questa vicenda sono stato a cena con diversi ambasciatori che mi hanno anche applaudito e premiato, che un eminentissimo Monsignore mi ha degnato della sua benedizione e che mi hanno anche accompagnato in albergo in una splendida limousine con targa diplomatica, che qualche giorno dopo mi hanno anche invitato alla cena degli ambasciatori ma a me tutto ciò appare assolutamente surreale.

Lo smarrimento si acuisce quando si vedono invece processi per fatti del 2020 che vanno speditissimi e in cui si contesta l’appropriazione indebita di «2 mazzole, 2 scalpelli, 2 metri da misura, 2 tenaglie, un martello da carpentiere, tre lenze ed una livella» che l’imputato non ha restituito agli operai di cui si era servito. In questi termini mi pare evidente che l’istituzione giudiziaria nel suo complesso sia un mero costo per la collettività senza alcuna utilità apprezzabile.
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Re: Magistratura criminale ed eversiva, caso Salvini

Messaggioda Berto » mar gen 11, 2022 8:15 am

Corruzione alla Corte d'Appello di Catanzaro, Manna sospeso per un anno dalla professione forense
Lunedì, 10 Gennaio 2022

https://ildispaccio.it/primo-piano-2/29 ... ne-forense

Il Tribunale del Riesame di Salerno ha disposto il divieto di esercitare la professione forense per 12 mesi, sospendendo la misura in attesa del definitivo pronunciamento della Corte di Cassazione, per Marcello Manna, avvocato e sindaco di Rende (Cosenza) e presidente di Anci Calabria. La Procura di Salerno, il 5 maggio scorso, aveva chiesto l'arresto di Manna ma il gip, a settembre, aveva respinto la richiesta per difetto di esigenze cautelari. I magistrati campani hanno quindi fatto ricorso al Riesame che oggi ha deciso.

Manna è indagato dalla Procura di Salerno guidata da Giuseppe Borrelli, con l'accusa di corruzione in atti giudiziari aggravata dal metodo mafioso. Secondo l'accusa, il 30 maggio 2019 avrebbe consegnato a Marco Petrini, giudice ora sospeso della Corte d'Appello di Catanzaro, la somma di 5.000 euro in contanti all'interno una busta da lettere contenuta in una cartellina da studio, data al giudice nel suo ufficio. In cambio Petrini avrebbe alterato "la dialettica processuale inquinando, metodologicamente, l'iter decisionale della Corte d'Assise d'Appello da lui presieduta" emettendo una sentenza di assoluzione nei confronti dell'imputato Francesco Patitucci, difeso da Manna, già condannato in primo grado, con rito abbreviato, a 30 anni di reclusione per concorso nell'omicidio di Luca Bruni avvenuto a Castrolibero il 3 gennaio 2012.

La sentenza d'appello che assolve Patitucci, emessa il 4 dicembre 2019 sarebbe, secondo l'accusa, "contaminata in radice dagli eventi corruttivi". Allo stesso tempo Manna avrebbe accettato la promessa, sollecitata dallo stesso Petrini, di un'ulteriore utilità a favore di un giovane regista di Lamezia Terme, cugino della moglie di Petrini, presso Giuseppe Citrigno, presidente della Calabria Film Commission. Di mezzo c'era l'attribuzione di un contributo, stabilito dal bando di gennaio 2019, "per l'attrazione e il sostegno di produzioni audiovisive e cinematografiche nazionali e internazionali nel territorio della Regione Calabria". Il regista ha ottenuto un contributo di 175mila euro a seguito di stipula della convenzione avvenuta in data uno ottobre 2019.




Carissima Silvia
di Valter Vecellio, in ricordo di Silvia Tortora, giornalista e scrittrice scomparsa all’età di 59 anni

10 gennaio 2022

https://www.facebook.com/noipoliziottip ... 9538254561

ancora una volta, non ti sei smentita: discreta e rigorosa, in vita; e anche ora: è sempre stata la tua cifra. Anche tu, come tua sorella Gaia, al pari di Enzo, avete vissuto e patito quella “bomba” che il 17 giugno del 1983 magistrati, falsi collaboratori di giustizia e giornalisti vi hanno fatto scoppiare “dentro”.
Quanto devono averti pesato, ed esserti costate, quelle infondate, false accuse: spaccio, detenzione, uso di sostanze stupefacenti, affiliazione alla camorra, perfino l’essersi appropriato di fondi da destinare ai terremotati. Quel lungo calvario che ha portato Enzo a prematura morte. Uno dei momenti più oscuri e melmosi dell’Italia di questi anni; ancora oggi si fatica a crederci.
Enzo era una persona perbene; come è potuto accadere che lo si sia voluto impigliare in quel mostruoso errore giudiziario? Te lo sarai chiesto mille volte. Come ha potuto il pubblico ministero Diego Marmo definirlo “cinico mercante di morte”? Come ha potuto affermare: “Ma lo sapete voi che più cercavamo le prove della sua innocenza, e più trovavamo quelle della sua colpevolezza?”. Come hanno potuto credere a Giovanni Pandico, un camorrista schizofrenico, sedicente braccio destro di Raffaele Cutolo: lo ascoltano diciotto volte, solo al quinto interrogatorio si ricorda che Tortora è un camorrista? Dare patente di credibilità a Pasquale Barra ’o animale, un tipo che in carcere uccide il gangster Francis Turatello e ne mangia l’intestino? E non solo Tortora. Il famoso “venerdì nero della camorra”, 850 mandati di cattura, si traduce, nella realtà, in decine di arrestati colpevoli di omonimia, di errori di persona. Nel solo processo di primo grado gli assolti sono ben 104.

Ricordo bene quella “telegrafica” intervista che mi hai rilasciato per il Tg2 e che l’allora direttore Clemente Mimun volle trasmettere in più edizioni. Un documento che ancora oggi mi mette i brividi:
Quando suo padre fu arrestato, oltre alle dichiarazioni di Panico e Barra cosa c’era?
“Nulla”.
Suo padre è mai stato pedinato, per accertare se davvero era uno spacciatore, un camorrista?
“No, mai”.
Intercettazioni telefoniche?
“Nessuna”.
Ispezioni patrimoniali, bancarie?
“Nessuna”.
Si è mai verificato a chi appartenevano i numeri di telefono trovati su agende di camorristi e si diceva fossero di suo padre?
“Lo ha fatto, dopo anni, la difesa di mio padre. È risultato che erano di altri”.
Suo padre è stato definito cinico mercante di morte. Su che prove?
“Nessuna”.
Suo padre è stato accusato di essersi appropriato di fondi destinati ai terremotati dell’Irpinia. Su che prove?
“Nessuna. Chi lo ha scritto è stato poi condannato”.
Qualcuno le ha mai chiesto scusa per quello che è accaduto?
“No”.
Nessuno dei “pentiti” che ha accusato Enzo è stato chiamato a rispondere delle sue calunnie. I magistrati dell’inchiesta hanno tutti fatto carriera. Enzo da quella vicenda non si è mai completamente ripreso. Stroncato da un tumore ha voluto essere sepolto con una copia della “Storia della colonna infame”, di Alessandro Manzoni. Sulla sua tomba un’epigrafe, dettata da Leonardo Sciascia: “Che non sia un’illusione”.
Cara Silvia, che la terra ti sia lieve.


Alberto Pento
Cose da non credere! E i magistrati dell'inchiesta criminale hanno fatto carriera!
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