I "misteri" sul caso Open Arms crescono di udienza in udienza e ora, a fronte del fascicolo fantasma e del nuovo video, Salvini contrattacca
Scoppia il caso Open Arms, dal video al fascicolo fantasma, Salvini: "Nordio approfondisca"Francesca Galici
3 Dicembre 2022
https://www.ilgiornale.it/news/nazional ... 91691.htmlEmergono nuovi misteri nel processo Open Arms in cui Matteo Salvini risulta essere l'unico indagato. Quanto accaduto ieri, con la comunicazione di un fascicolo che non era stato comunicato, ha portato a nuovi risvolti su cui ora sarà necessario andare a fondo. Poi, c'è il giallo del materiale audio, video e forografico che testimonierebbe l'attività di contatto tra Ong e persone terze e che, al momento senza motivo, non è mai stata presa in considerazione dalle 9 procure procure alle quali è stato inoltrato.
L'informativa è stata redatta dalla centrale operativa dell’Alto Comando a Roma, che per conoscenza l'aveva poi mandata a 9 diverse procure, senza che nessuna di queste ritenesse fosse rilevante nel merito del processo. Il materiale è stato raccolto da un sommergibile della marina militare italiana, il Venuti, che in quel momento si trovava nel pressi della zona in cui la nave della ong ha recuperato circa 150 migranti da un barcone, mentre partecipava a un pattugliamento nell'ambito dell'operazione Mare sicuro. Il sommergibile, in quell'occasione, registrò 27 video, 16 immagini e una traccia audio. In questo materiale, emerge un contatto tra la Ong e un soggetto terzo. Inoltre, l'informativa riferisce che il barcone dal quale sono stati presi i migranti aveva una forza propulsiva adeguata per affrontare le difficoltà. In altre parole, non era in pericolo, quindi a bordo non c'erano naufraghi.
Di questo video, l'allora ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, in aula si è detta all'oscuro. Ma ora i dubbi sull'attività svolta dalla Ong a 78 miglia dalle coste libiche per il recupero dei migranti acquisiscono nuovi elementi su cui fondarsi. Ed è un mistero anche il fatto che nessuno nelle 9 procure e al ministero fosse a conoscenza di quel fascicolo redatto dall'Alto Comando a Roma. Come spiega Salvini, in quel materiale ci sono "dialoghi in spagnolo tra la ong e una persona a conoscenza dell'esatta posizione degli immigrati". Perché è stato ignorato?
Questa la domanda che si sono posti i difensori di Matteo Salvini, che ne hanno chiesto l'acquisizione al tribunale di Palermo. "Sarebbe gravissimo se qualcuno avesse nascosto, omesso o dimenticato documenti rilevanti da parte di organi dello Stato. Cioè se ci sono pezzi di Stato che dimenticano o nascondono interventi di altri pezzi di Stato per danneggiare oggi Salvini domani chissà vuol dire che c'è qualcosa che non funziona"
"Le procure siciliane, quella di Roma e la procura militare sapevano che la ong spagnola Open Arms aveva intercettato (in acque libiche) un barcone di immigrati grazie alla soffiata di un soggetto ignoto e in grado di suggerire l'esatta posizione del barcone. Si trattava di uno scafista? Il dubbio è lecito e i dati oggettivi fanno rabbrividire", dice oggi Salvini, che poi annuncia: "Sono certo che il Guardasigilli Carlo Nordio saprà approfondire una vicenda che appare francamente grave e scandalosa".
Comprensibile la rabbia di Matteo Salvini davanti a quanto emerso: "Solo ora - tre anni dopo! - siamo venuti a conoscenza che c'erano foto, video e registrazioni della ong, immortalata da un sottomarino della Marina italiana, che potrebbero riscrivere la storia di un processo dove rischio fino a 15 anni di carcere".
“Al processo Open Arms va in scena il collasso dello Stato, con il tutti contro tutti pur di criminalizzare l’ex ministro dell’Interno Salvini” Casa della Civiltà
Magdi Cristiano Allam:
3 dicembre 2022
https://www.casadellacivilta.com/2022/1 ... o-salvini/Cari amici buongiorno. Al Processo contro Matteo Salvini, nella veste di ex Ministro dell’Interno, per il caso della nave della Ong (Organizzazione non governativa) spagnola “Open Arms”, ieri è nuovamente andato in scena lo spettacolo del collasso dello Stato, con il tutti contro tutti, all’interno dell’aula bunker del Carcere dell’Ucciardone costruito a prova di missili per ospitare il maxi-processo contro la Mafia nel 1986.
L’accusa giudiziaria nei confronti di Salvini è di essere stato l’unico responsabile, in seno al primo Governo Conte, di cui facevano parte il Movimento 5 Stelle e la Lega, ad essersi opposto all’attracco e allo sbarco in un porto italiano di complessivi 163 cosiddetti “migranti”, l’eufemismo con cui ci impongono di occultare la realtà dei clandestini.
La vicenda si svolse tra il primo e il 20 agosto 2019, quando per decisione del Tar (Tribunale amministrativo regionale) del Lazio e della Procura di Agrigento, la “Open Arms” attracca comunque a Lampedusa e sbarcano i restanti 83 clandestini a bordo.
La prima a prendere la parola, nell’aula bunker dell’Ucciardone, è stata il Procuratore aggiunto Marzia Sabella che ha chiarito la decisione di rinviare a giudizio Salvini: «Non vedremmo come in un caso come questo non si possa chiedere il rinvio a giudizio. Non c’era alcuna condivisione all’interno del governo, ma le decisioni furono prese da Salvini».
Il Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi ha detto sostanzialmente che la redistribuzione dei migranti spettava al Presidente del Consiglio Conte, però l’individuazione del Pos (Place of safety, il cosiddetto porto sicuro, ndr.) era di competenza del Ministro dell’Interno e non dell’intero Consiglio dei Ministri. E dunque non si può ritenere che ci sia stato un “atto politico” da parte dell’esecutivo Conte alla base del mancato permesso di sbarco.
L’ex ministro della Difesa Elisabetta Trenta, ascoltata come testimone, ha scaricato la responsabilità su Salvini: «Il ministro dell’Interno mi presentò un secondo divieto d’ingresso, non lo firmai perché ritenni che erano trascorsi giorni e le condizioni fossero peggiorate. Non era quello il modo di gestire la questione pur consapevole di dover controllare gli sbarchi. Le nostre battaglie pur giuste non devono ricadere sui più fragili».
Anche l’ex ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ha addossato l’intera responsabilità su Salvini, ma soprattutto ha denunciato il vuoto esistente a livello di azione del Governo: «All’epoca della Open Arms non esisteva già più un governo, esisteva una persona, Salvini, che andava in giro, era in campagna elettorale e parlava alla pancia delle persone. Non si facevano più Consigli dei ministri e i ministri non operavano collegialmente. Siccome si sapeva che sarebbe stato sfiduciato il Governo, si stava cercando di monetizzare stressando l’argomento immigrazione che era molto sentito».
Cari amici, il fatto eventuale che Salvini, da Ministro dell’Interno, agì in modo solitario, senza consultarsi e senza informare il Presidente del Consiglio, che il Governo di fatto era latitante e non svolgeva la propria attività di organo esecutivo, sono comunque fatti di natura politica, non giudiziaria, anche considerando che gli 83 restanti clandestini a bordo della nave spagnola “Open Arms” sono alla fine scesi sani e salvi sul suolo italiano, anche se sarebbe stato corretto che attraccassero a un porto spagnolo.
Si tratta dell’ennesima indebita interferenza della Magistratura, organo giudiziario che dovrebbe limitarsi a verificare ed eventualmente sanzionare il mancato rispetto delle leggi, in un ambito di esclusiva pertinenza del Governo, dell’organo esecutivo.
Inoltre se consideriamo che, del totale dei clandestini che sbarcano in Italia, solo una piccola percentuale arrivano a bordo delle navi delle Ong, mentre la stragrande maggioranza dei clandestini sbarcano con piccole imbarcazioni in modo del tutto furtivo o a bordo dei mezzi della nostra Guardia Costiera, si rafforza il dubbio che il processo a Salvini sia di natura politica e non giudiziaria.
La Casa della Civiltà chiede un nuovo modello di Stato in cui ci sia il più rigoroso rispetto dell’indipendenza dei tre poteri istituzionali, legislativo, esecutivo e giudiziario, così come chiede la fine della politicizzazione della Magistratura.
Cari amici, andiamo avanti a testa alta e con la schiena dritta, forti di verità e con il coraggio della libertà. Con l’aiuto del Signore insieme ce la faremo a far rinascere la nostra civiltà, salvare gli italiani, riscattare l’Italia.
Processo Open Arms, tutti contro Salvini. Conte: “Provò a farmi passare per debole coi migranti”. Di Maio: “Attracco negato per ottenere consenso elettorale”Prossima udienza il 24 marzo: la nave della ong spagnola costretta nel 2019 ad attendere 19 giorni in mare prima di poter far sbarcare le 160 persone che aveva a bordo
13 Gennaio 2023
https://www.lastampa.it/cronaca/2023/01 ... -12533954/Il ministro alle Infrastrutture e trasporti, Matteo Salvini, è stato ascoltato oggi nell'aula bunker «Falcone e Borsellino» dell'Ucciardone di Palermo, dove si è tenuta la nuova udienza del processo Open Arms che lo vede imputato con l'accusa di sequestro di persona e rifiuto di atti d'ufficio per la vicenda che risale all'agosto 2019, quando la nave della ong spagnola fu costretta ad attendere 19 giorni in mare prima di poter far sbarcare le 160 persone che aveva a bordo a seguito di tre diverse operazioni di soccorso. La prossima udienza che vede imputato il ministro per «sequestro di persona» e «rifiuto di atti di ufficio» si terrà il 24 marzo: saranno ascoltati due testi della Marina Mercantile, mentre oggi – come testimoni – erano in aula l'ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, l'ex ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese, e quello degli Esteri, Luigi Di Maio.
«Rischio fino a 15 anni di carcere per aver difeso l'Italia e i suoi confini, salvando vite e facendo rispettare la legge», ha scritto il vicepremier su Facebook prima di entrare nell’aula bunker. Con Salvini, che all'epoca dei fatti era ministro dell'Interno, stamattina c’è il suo avvocato Giulia Bongiorno. In aula tutti i testimoni lo attaccano.
Conte: “Il rilascio del Pos? Competenza del ministro dell’Interno”
«Io non mi sono mai occupato del Pos» (il porto ritenuto sicuro per lo sbarco dei migranti) ha dichiarato l'ex premier Giuseppe Conte nella sua deposizione. «Non ho mai inteso che il rilascio del Pos potesse essere questione sottratta al Ministero competente. Per me la competenza era scontata: era del ministero dell'Interno». Ripete: «Non mi sono mai occupato del Pos per ravvisare se c'erano gli estremi per lo sbarco». L’ex premier ha sottolineato che «i migranti potevano sbarcare anche prima che si completasse l'iter di redistribuzione delle quote in Europa». E ha aggiunto: «Non ho mai sentito parlare di terroristi a bordo dell'Open Arms e non mi risulta che mi abbiano detto di accordi con gli scafisti. Nessuno mi mostrò video di alcun genere». Al di là dei dettagli sul decreto sospeso dal Tar, «è chiaro – ha detto sempre Conte . che in quella vicenda a un certo punto è emersa una criticità e ho compreso che persone fragili erano tenute in mare».
L’ex premier, nella sua deposizione come teste, ha anche citato l'accordo ottenuto con i vertici europei nel giugno 2018: «Non ho mai posto aut-aut agli altri leader europei affermando che in assenza della redistribuzione l'Italia avrebbe negato l'approdo». Conte parla di un clima allora «incandescente con Salvini»: «Il tema dell'immigrazione è stato sempre un tema di propaganda politica; mi voleva far apparire debole».
Conte ribadisce che «anche con la ministra Lamorgese, quindi col “Conte 2”, di fronte a un fenomeno da controllare, abbiamo cercato di gestire con buonsenso la situazione legata ai migranti. Non lo escludo ma non ricordo provvedimenti particolari in tal senso. Rimasi particolarmente colpito dalla condizione dei minori non accompagnati una categoria particolarmente fragile tra quelli a bordo della Open Arms».
Processo Open Arms, ecco il video del salvataggio del 2019 che scagionerebbe l’Ong
Lamorgese: "Mai negato l’accesso a un porto sicuro”
Quando Luciana Lamorgese era ministra dell'Interno «i tempi di attesa del Pos (Place of safety ndr) per le navi delle ong era di media 2 o 3 giorni», ma si poteva «arrivare a 7 o 8 giorni se c'era da concordare la redistribuzione con altri Paesi». A dirlo è la stessa ex ministra deponendo al processo Open Arms a Palermo. «Durante il mio dicastero le ong non hanno mai violato le regole entrando nelle acque territoriali prima della concessione del pos. Eventuali irregolarità potevano riguardare il mancato rispetto della filiera nella comunicazione dei salvataggi, non altro. Noi abbiamo messo sempre in primo piano il salvataggio delle persone».
Di Maio: “Nessun automatismo politico per la concessione del Pos
«Non ci furono mai riunioni informali o formali prima della concessione del Pos», ha detto l'ex vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio. «In alcuni casi le riunioni informali si tennero dopo il rifiuto del porto sicuro che venivamo a sapere dai media». L’ex ministro degli Esteri ha ancora aggiunto: «Il rilascio del Pos non era subordinato alla redistribuzione dei migranti. Non c'era nessun automatismo politico».
«Non capivamo perché rifiutare i Pos sapendo che c'erano Paesi europei pronti ad accogliere i migranti», dichiara Di Maio, che oggi accusa: «L'unico motivo era che la negazione del Porto sicuro fosse solo una mossa per aumentare il consenso in campagna elettorale».
Il fondatore di Open Arms: “Sette anni sotto accusa”
«Sono sette anni che le ong del mare vengono indagate, diffamate, ostacolate, bloccate – ha detto il fondatore di Open Arms, Oscar Camps – eppure, l'unico finora indagati è l'ex ministro dell'Interno, Matteo Salvini. La verità è una: noi salviamo vite».
I dati Frontex: nel 2022 +64% di arrivi in Europa
Intanto l'agenzia Ue di controllo delle frontiere, Frontex, presenta i dati 2022 sugli attraversamenti irregolari dei confini esterni all’Ue: secondo i calcoli preliminari sono circa 330.000, il numero più alto dal 2016, con un un aumento del 64% rispetto all'anno precedente. Dopo il minimo indotto dalla pandemia nel 2020, questo è stato il secondo anno consecutivo con un forte aumento del numero di ingressi irregolari. La rotta dei Balcani occidentali rappresentava quasi la metà del totale, con una crescita rispetto all'anno precedente del 136%. Segue, in termini numerici, la rotta del Mediterraneo centrale, che interessa l'Italia, con 102.529 ingressi e un incremento del 51%, che è solo terza in termini di aumento percentuale, dietro la rotta del Mediterraneo orientale, che vede 42.831 ingressi e un incremento del 108%.
Siriani, afgani e tunisini insieme hanno rappresentato il 47% dei rilevamenti nel 2022 - scrive l'agenzia -. Il numero di siriani è quasi raddoppiato a 94.000. Le donne hanno rappresentato meno di uno su dieci dei rilevamenti, mentre la percentuale di minori segnalati è leggermente diminuita a circa il 9% di tutti i rilevamenti. Separatamente, tra il 24 febbraio 2022 e la fine dell'anno sono stati contati quasi 13 milioni di rifugiati ucraini all'ingresso alle frontiere terrestri esterne dell'Ue dall'Ucraina e dalla Moldavia, che non sono inclusi in queste cifre. Nello stesso periodo, 10 milioni di cittadini ucraini sono stati segnalati in uscita dalle stesse sezioni di frontiera.