Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Messaggioda Berto » ven nov 16, 2018 7:36 am

Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari
viewtopic.php?f=194&t=2809


Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari
Bergoglio accoglie da Lesbo, Salvini accoglie dal Niger
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 68x339.jpg
Immagine


Matteo Salvini dall’aeroporto di Pratica di Mare per accogliere 51 veri rifugiati
(14/11/2018)
https://www.youtube.com/watch?v=NnxJ4Pg ... VgGZJr2hTc
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Messaggioda Berto » ven nov 16, 2018 7:37 am

Salvini come Bergoglio, entrambi fanno gli splendidi con i corridoi umanitari, accogliendo a spese nostre, ma né Bergoglio né Salvini lo fanno a casa loro e a spese loro; Bergoglio a Lesbo e Salvini in Niger.
Ricordo a questi due prodighi che non possiamo permetterci di accogliere, ospitare e mantenere nessuno perché siamo pieni di debiti, di disoccupati, di giovani senza casa, senza famiglia e senza figli, di vecchi abbandonati, di disabili e malati trascurati ... di imprese soffocate dalle tasse che falliscono, chiudono o scappano
e che perciò è del tutto insensato o demenziale, irresponsabile e criminale aprire le porte e distogliere risorse per queste operazioni umanitarie di facciata che non risolvono alcun problema e aggravano quelli nostri.
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Re: Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Messaggioda Berto » ven nov 16, 2018 7:39 am

Migranti, in 51 arrivati dal Niger con corridoio umanitario
https://tg24.sky.it/politica/2018/11/14 ... o1xK3In3oA

Ad accoglierli all’aeroporto di Pratica di Mare, vicino Roma, il ministro dell’Interno Salvini. Sono stati selezionati dall’Unhcr perché ritenuti vulnerabili. Già riconosciuto lo status di rifugiati a 15 di loro, gli altri 36 sono richiedenti asilo.

Persone vulnerabili, che necessitano di protezione internazionale. Sono arrivati in 51 in Italia grazie a un “corridoio umanitario” dal Niger. Ad accoglierli all’aeroporto di Pratica di Mare, vicino Roma, il ministro dell’Interno Matteo Salvini.
La maggior parte di loro proviene dal Sudan, poi altri 9 dall'Etiopia, 6 dall'Eritrea, 4 dalla Somalia e uno dal Camerun. Del gruppo, 15 persone sono già state riconosciute come rifugiati mentre 36 sono richiedenti asilo.

Tutti erano rinchiusi in centri di detenzione libici, sono stati individuati dall'Unhcr come persone vulnerabili e trasferiti in una struttura dell' Alto commissario Onu in Niger. Si tratta, in prevalenza - spiega il Viminale - di nuclei familiari ovvero di persone con fragilità: gli unici tre uomini singoli, sono casi "estremamente vulnerabili". 16 uomini e 35 donne (19 minorenni) che verranno accolti inizialmente nelle strutture romagnole dell'associazione Papa Giovanni XXIII. I 51 saranno successivamente destinati a case famiglia di varie regioni.
Salvini: "Corridoi umanitari, non barconi"

Quello di oggi è il primo corridoio umanitario predisposto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini. "L'unico arrivo possibile per i migranti è in aeroplano, non sui barconi" ha commentato Salvini. "I barconi sono gestiti dai criminali – ha aggiunto il ministro dell’Interno - e io non mi rassegnerò finché c'è un barcone che parte". Salvini ha assicurato che "questo non sarà l'ultimo volo di questo tipo, ma ce ne saranno altri".



Matteo Salvini
Accogliere i bimbi che scappano davvero dalla guerra, come ho fatto stamattina a Roma, per me è un piacere. Espellere i troppi clandestini che la guerra ce la portano in Italia per me è un dovere.

Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... 68x676.jpg



Alberto Pento
Salvini, non possiamo accogliere tutta questa gente.
Capisco che ciò possa essere utile a far passare la giusta e sacrosanta politica dei respingimenti e delle espulsioni dei migranti clandestini, ma che non diventi un'abitudine.
Salvini non abbiamo risorse, dobbiamo pensare ai nostri giovani, ai nostri disoccupati, alle nostre imprese, a pagare il debito e non a fare gli splendidi e i generosi con gli africani a spese dei cittadini italiani che a milioni sono poveri, disoccupati, trascurati e senza speranza.

Salvini non farci del male imitando l'irresponsabile, fanatico e demenziale Bergoglio.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Messaggioda Berto » ven nov 16, 2018 7:40 am

Salvini, lo sai bene che ai minori non accompagnati accolti, poi seguono i ricongiungimenti familiari, vero!


L'unità familiare
http://www.integrazionemigranti.gov.it/ ... liare.aspx

La famiglia è il nucleo naturale e fondamentale della società e ha diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato
(Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo)

L’unità familiare è un diritto fondamentale riconosciuto e tutelato dall’ordinamento italiano e che trova pieno riconoscimento anche per gli stranieri che desiderino riunirsi ai propri familiari. Il ricongiungimento familiare, è uno strumento essenziale per permettere la vita familiare, in quanto contribuisce a creare una stabilità socioculturale che facilita l’integrazione nello Stato, permettendo quindi di promuovere la coesione economica e sociale.

Il permesso di soggiorno per motivi familiari è rilasciato:

allo straniero che ha fatto ingresso in Italia con visto di ingresso per ricongiungimento familiare, oppure con visto di ingresso al seguito del proprio familiare;
agli stranieri regolarmente soggiornanti da almeno un anno che abbiano contratto matrimonio nel territorio dello Stato con cittadini italiani o di uno Stato membro dell’Unione Europea, o con cittadini stranieri regolarmente soggiornanti. Occorre dimostrare la sussistenza dell’effettiva convivenza a seguito del matrimonio. La mancata convivenza comporta la revoca del permesso di soggiorno per motivi familiari, a meno che i due coniugi abbiano avuto figli a seguito del matrimonio.

Al genitore straniero, anche naturale, di un minore italiano residente in Italia, a condizione che questi non sia stato privato dalla potestà genitoriale secondo la legge italiana.

Il permesso di soggiorno per motivi familiari viene rilasciato per una durata pari al permesso di soggiorno del familiare straniero che ha richiesto il ricongiungimento familiare.
La titolarità del permesso di soggiorno per motivi familiari consente l’accesso ai servizi assistenziali, l’iscrizione ai corsi di studio o di formazione professionale e lo svolgimento di lavoro subordinato o autonomo entro i limiti d’età previsti dalla legge italiana.
In caso di morte del familiare in possesso dei requisiti per il ricongiungimento e in caso di separazione legale o di scioglimento del matrimonio, il permesso di soggiorno può essere convertito. in presenza dei requisiti, in peremesso per lavoro o per studio.
Infine, è prevista una tutela rafforzata contro l’allontanamento dal territorio dello Stato dello straniero che ha esercitato il diritto al ricongiungimento familiare ovvero del familiare ricongiunto. Tale tutela rafforzata impone all’amministrazione, prima di adottare un provvedimento di rifiuto del rilascio, revoca o al diniego del rinnovo del permesso di soggiorno, di valutare in concreto la situazione dell’interessato, tenendo conto tanto della sua pericolosità per la sicurezza e l’ordine pubblico, quanto della durata del suo soggiorno e dei suoi legami familiari e sociali.

RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE: REQUISITI E PROCEDURA

L’ingresso dei familiari di stranieri regolarmente soggiornanti in Italia avviene previo rilascio di un visto per ricongiungimento familiare.
Il visto di ingresso deve essere richiesto dallo straniero regolarmente soggiornante in Italia presentando la richiesta di nulla osta al ricongiungimento presso lo Sportello Unico per l’Immigrazione, utilizzando la procedura informatizzata disponibile sul sito del Ministero dell’Interno.
Dal 17 agosto 2017 la procedura di presentazione della domanda di ricongiungimento familiare è interamente digitale. Il Ministero dell'Interno con la circolare 2805 del 31 luglio 2017 ha diramato le istruzioni relative alla nuova procedura prevista dalla legge del 13 aprile 2017.

La novità consiste nel fatto che la domanda di nulla osta al ricongiungimento, che già doveva essere presentata per via telematica attraverso il sito https://nullaostalavoro.dlci.interno.it ... ero/Index2, deve ora anche essere corredata della documentazione relativa ai requisiti richiesti circa il reddito e l'alloggio (così come previsto dall'art. 29, comma 3 del testo unico dell'Immigrazione), scannerizzata dall'interessato e inviata in allegato alla richiesta di ricongiungimento. In pratica sul sistema di inoltro telematico per i moduli di istanza di Nulla Osta al ricongiungimento familiare (SM, T e GN), saranno presenti le nuove pagine dalle quali effettuare l'upload dei documenti necessari alla presentazione di tali istanze.

L'innovazione consentirà allo Sportello Unico di verificare i requisiti relativi all'alloggio e al reddito e procedere al rilascio del nulla osta entro 90 giorni - nuovo limite temporale imposto dalla norma - dalla presentazione della domanda.
VEDI: ELENCO DEI DOCUMENTI DA ALLEGARE ALLA DOMANDA

I requisiti
Lo straniero che voglia richiedere il ricongiungimento familiare deve essere titolare di carta di soggiorno o di permesso di soggiorno della durata di almeno un anno, in corso di validità o per il quale sia stato chiesto il rinnovo nei termini previsti, rilasciato per motivi di lavoro subordinato o autonomo, oppure per asilo, studio, motivi religiosi o familiari.
Il rilascio del visto e il successivo ottenimento del ricongiungimento sono subordinati all’accertamento della sussistenza di alcuni requisiti.
Lo straniero regolarmente soggiornante in Italia deve infatti dimostrare la disponibilità di:
- un’ABITAZIONE ADEGUATA, dotata cioè dei requisiti igienici e sanitari, accertati dal certificato di idoneità abitativa. L’interessato dovrà quindi richiedere l’apposito certificato all’Ufficio Tecnico del Comune di residenza. Se la persona che chiede il ricongiungimento è ospite dovrà accompagnare all’istanza di ricongiungimento anche la dichiarazione redatta dal titolare dell’appartamento, secondo il modello S2, dalla quale si evince il consenso ad ospitare anche il familiare o i familiari ricongiunti.In caso di ricongiungimento a favore di un solo minore di anni 14, il certificato comunale può essere sostituito da una dichiarazione di ospitalità del titolare dell’appartamento su modello S1. Il richiedente dovrà allegare alla domanda anche una copia del contratto di locazione o comodato o proprietà dell’immobile, della durata non inferiore a sei mesi, a decorrere dalla data di presentazione della domanda.
I requisiti relativi all’idoneità abitativa, come indica la Circolare del Ministero dell’Interno del 18 novembre 2009 n. 7170 , in conformità con la direttiva dell’Unione Europea in materia di ricongiungimento familiare (articolo 7, par. 1, lett. a), sono quelli contenuti nel Decreto del 5 luglio 1975 del Ministero della Sanità, che stabilisce i requisiti igienico-sanitari principali dei locali di abitazione e che precisa anche i requisiti minimi di superficie degli alloggi, in relazione al numero previsto degli occupanti.In particolare l’abitazione deve rispettare i seguenti requisiti:

Superficie per abitante

1 abitante: 14 metri quadrati
2 abitanti: 28 metri quadrati
3 abitanti: 42 metri quadrati
4 abitanti 56 metri quadrati
Per ogni abitante successivo + 10 metri quadrati

Composizione dei locali:
Stanza da letto per 1 persona: 9 metri quadrati
Stanza da letto per 2 persone: 14 metri quadrati + una stanza soggiorno di 14 metri quadrati

Per gli alloggi monostanza:
1 persona: 28 metri quadrati (comprensivi del bagno)
2 persone: 38 metri quadrati (comprensivi del bagno)
Altezza minima:
2,70 metri

Aerazione: Soggiorno e cucina con finestra apribile. Bagno, quando non dotato di finestra, munito di impianto di aspirazione meccanica
- Un REDDITO minimo annuo derivante da fonti lecite non inferiore all'importo annuo dell'assegno sociale aumentato della metà dell'importo dell'assegno sociale per ogni familiare che si vuole ricongiungere. Questo parametro di reddito è suscettibile di annuale aggiornamento e il reddito necessario aumenta a seconda del numero di familiari che si intendono ricongiungere.
Ad esempio, per l’anno 2018, il richiedente regolarmente soggiornante in Italia che desideri ricongiungersi con il coniuge e con un figlio deve possedere un reddito pari ad € 11.778 (ovvero € 5.889 + 2.944,50 + 2944,50).
Se si ricongiungono due o più figli minori di 14 anni il reddito minimo richiesto è di € 11.778,00.
Per ogni altro ricongiunto oltre ai minori di 14 anni (figli, coniugi o genitori), all’importo di 11.778,00 euro si deve aggiungere per ogni persona l’importo di 2.944,50 euro.

La documentazione da presentare per attestare la disponibilità del reddito varia a seconda della tipologia di occupazione del richiedente:
- VEDI: ELENCO DEI DOCUMENTI DA ALLEGARE ALLA DOMANDA
Ai fini della determinazione del reddito si tiene conto anche del reddito annuo complessivo dei familiari conviventi con il richiedente.
Non è necessario dimostrare il possesso dei requisiti di abitazione idonea e reddito per i richiedenti asilo e rifugiati.

I familiari ricongiungibili
Lo straniero in Italia può chiedere il ricongiungimento dei seguenti familiari ancora all’estero:
- Il coniuge che abbia compiuto 18 anni e con cui il soggiornante in Italia non sia legalmente separato.
- I figli che al momento dell’istanza di ricongiungimento siano minori di 18 anni, anche quelli del coniuge o nati fuori del matrimonio, a condizione che non siano coniugati e che l’altro genitore (qualora esista) abbia espresso il suo consenso. I figli minori adottati o affidati o sottoposti a tutela sono equiparati ai figli.
- I figli maggiorenni che siano a carico dello straniero soggiornante in Italia, quando questi, per ragioni oggettive, non possano provvedere alle proprie indispensabili esigenze di vita per gravi motivi di salute che comportino invalidità totale.
- I genitori a carico dello straniero soggiornante in Italia o i genitori con più di 65 anni di età, quando non esistano altri figli in grado di provvedere al loro sostentamento nel Paese di origine o di provenienza o se gli altri figli non possano provvedervi per gravi motivi di salute, documentabili.
Nel caso di genitori con più di 65 anni di età è richiesta altresì un’assicurazione sanitaria. Al momento della presentazione della richiesta di ricongiungimento è sufficiente presentare una dichiarazione di impegno a sottoscrivere una polizza assicurativa. Questa deve poi essere sottoscritta entro 8 giorni dall’ingresso nel territorio dello Stato e prima della presentazione allo Sportello Unico, alle seguenti condizioni: l’assicurazione non deve avere data di scadenza e dovrà coprire rischi di malattia, infortuni e maternità.
È consentito l’ingresso per ricongiungimento anche al genitore naturale del minore regolarmente soggiornante in Italia con l’altro genitore. La domanda di nulla osta può essere presentata per conto del minore dal genitore soggiornante regolarmente. Per i requisiti di reddito e di alloggio si tiene conto della condizione del genitore regolarmente soggiornante.
Vedi MINISTERO DELL’INTERNO, Circolare del 17 febbraio 2009, n. 737
Vedi: Ordinanza del Tribunale di Milano, sezione lavoro, del 5 dicembre 2012: Discriminatorio negare ai genitori ultra 65enni di immigrati extracomunitari, entrati in Italia per ricongiungimento familiare, l'iscrizione al Servizio Sanitario Nazionale

A seguito dell'entrata in vigore della Legge n. 118/2016, che regolamenta le unioni civili tra persone dello stesso sesso, le norme sul ricongiungimento familiare si estendono anche ai cittadini stranieri dello stesso sesso uniti civilmente, tra di loro o con cittadini italiani.

Vedi: Circolare Ministero Interno del 5 agosto 2016, n. 3511
Lo straniero regolarmente soggiornante in Italia non può richiedere il ricongiungimento familiare se già sposato con altro coniuge residente in Italia.

L'iter della domanda
Se la domanda è accolta lo Sportello Unico rilascia il nulla osta al ricongiungimento, trasmettendo per via telematica direttamente agli Uffici Consolari Italiani nel Paese di origine o di residenza del familiare ancora all’estero e da ricongiungere, aprendo la seconda fase della procedura, ovvero la verifica dei requisiti soggettivi per il rilascio del visto di ingresso.
I familiari per i quali è stato richiesto il nulla osta devono dunque presentare agli Uffici Consolari, insieme alla richiesta di rilascio del visto di ingresso, la certificazione attestante il rapporto di parentela (matrimonio, minore età e ogni atto di stato civile necessario) debitamente tradotta e legalizzata dall’autorità consolare. Non si procede alla legalizzazione quando siano stati stipulati accordi bilaterali o internazionali in materia di abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri in base alla Convenzione riguardante l’abolizione della legalizzazione di atti pubblici stranieri (L’Aja, 1961)
Nel caso in cui la certificazione richiesta non sia reperibile per mancanza della competente autorità straniera o se quest’ultima non presenti la necessaria affidabilità, la rappresentanza diplomatica presso il Paese di provenienza (o comunque competente) dei familiari rilascia la predetta documentazione sulla base delle verifiche ritenute necessarie, anche procedendo all’esame del DNA, effettuate a spese degli interessati.
Nel caso di figli maggiorenni a carico, lo stato di salute è documentabile attraverso certificazione rilasciata, a spese del richiedente, dal medico nominato dalla rappresentanza diplomatico-consolare italiana competente per il Paese di provenienza dei familiari per i quali è stato richiesto il ricongiungimento.
Se, invece, la domanda è respinta, contro il diniego del nulla osta è possibile fare ricorso presso il Tribunale ordinario della sede di residenza del richiedente regolarmente soggiornante in Italia.
Il visto per ricongiungimento nei confronti del familiare per cui è stato rilasciato il nulla osta viene rilasciato o negato entro 30 giorni dalla richiesta. L’esito dipende dalla verifica dell’autenticità da parte dell’autorità consolare italiana, della documentazione comprovante i presupposti di parentela, coniugio, minore età o stato di salute del familiare.
Se il richiedente è titolare dello status di rifugiato il rigetto della domanda non può essere motivato solo dalla mancanza di documenti attestanti l’esistenza dei vincoli familiari o il possesso degli altri requisiti da parte dei familiari.
Entro 48 ore dall’ingresso in Italia del familiare che abbia ottenuto il visto per ricongiungimento, il familiare regolarmente residente in Italia deve presentare la dichiarazione scritta di cessione fabbricato all’autorità di pubblica sicurezza.

INGRESSO CON FAMILIARE A SEGUITO

Qualora il familiare che ha i requisiti per il ricongiungimento desideri entrare in Italia contestualmente ed insieme al proprio familiare che ha già ottenuto un visto di ingresso (per lavoro subordinato relativo a contratto di durata non inferiore a un anno, o per lavoro autonomo non occasionale, ovvero per studio o per motivi religiosi) può richiedere un visto di ingresso per familiare al seguito. Al fine di ottenere tale visto è necessario soddisfare le stesse condizioni previste per il ricongiungimento familiare (ovvero requisiti di parentela e di disponibilità di alloggio e di reddito)i.
La procedura per il rilascio del relativo nulla osta è analoga alla procedura per il rilascio del nulla osta al ricongiungimento familiare. La domanda deve essere inoltrata in via telematica allo Sportello Unico per l’Immigrazione utilizzando il modello T, mediante la procedura informatizzata disponibile sul sito del Ministero dell’Interno.
Solo in questo caso, lo straniero titolare del permesso di soggiorno che presenti la sua richiesta mentre si trova ancora all’estero può avvalersi di un procuratore speciale in Italia per la presentazione della domanda e della relativa documentazione. Pertanto, all’atto della convocazione presso lo Sportello Unico per la presentazione della documentazione già prevista per il ricongiungimento familiare, dovrà aggiungere altresì:

Fotocopia di un documento d’identità del procuratore delegato
Delega a favore di un cittadino italiano o straniero regolarmente soggiornante in Italia ai fini della presentazione dell’istanza di nulla osta per familiari al seguito, redatta dallo straniero che ha già ottenuto un visto, tradotta e legalizzata dalla rappresentanza diplomatica consolare italiana nel paese di origine o di residenza del richiedente.



Minori non accompagnati, diritto al ricongiungimento familiare anche dopo i 18 anni

http://www.redattoresociale.it/Notiziar ... -i-18-anni

ROMA - Un minore non accompagnato che diventa maggiorenne nel corso della procedura di asilo conserva il suo diritto al ricongiungimento familiare. La domanda di ricongiungimento familiare deve tuttavia essere presentata entro un termine ragionevole, in linea di principio tre mesi a decorrere dal giorno in cui al minore interessato è stato riconosciuto lo status di rifugiato. Lo dice una sentenza della Corte di giustizia europea, che ha trattato il caso di una ragazza eritreo, arrivata da sola nei Paesi Bassi il 26 febbraio 2014 e diventata maggiorenne il 2 giugno dello stesso anno.

Il 21 ottobre 2014, il Segretario di Stato dei Paesi Bassi aveva concesso un permesso di soggiorno a titolo di asilo valido per cinque anni. Il 23 dicembre 2014, un’organizzazione olandese che si occupa dei rifugiati (laVluchtelingenWerk Midden-Nederland) ha presentato una domanda di permesso di soggiorno temporaneo per i genitori della ragazza nonché per i suoi tre fratelli minorenni, a fini di ricongiungimento familiare con minore non accompagnato. Ma il 27 maggio 2015, il Segretario di Stato ha respinto tale domanda perché, alla data di presentazione della stessa, la figlia di A e di S era maggiorenne.

Proprio a partire dalla contestazione del rigetto è stata emessa la sentenza. Gli avvocati hanno chiesto che per stabilire se una persona possa essere qualificata come minore non accompagnato, ai sensi della direttiva dell’Unione relativa al ricongiungimento familiare, sia la data di ingresso nello Stato membro in questione. Per il Segretario di Stato, invece, a essere determinante sotto tale profilo è la data di presentazione della domanda di ricongiungimento familiare. Il rechtbank Den Haag (Tribunale dell’Aia, Paesi Bassi), che deve decidere su tale causa, ha quindi sottoposto una questione pregiudiziale alla Corte di giustizia. Nella sua sentenza la Corte qualifica come ‘minori’ i cittadini di Paesi non Ue e gli apolidi che hanno un’età inferiore ai diciotto anni al momento del loro ingresso nel territorio di uno Stato membro e della presentazione della loro domanda di asilo in tale Stato, e che, nel corso della procedura di asilo, raggiungono la maggiore età e ottengono in seguito il riconoscimento dello status di rifugiato. La Corte ricorda, a tale proposito, che la direttiva prevede per i rifugiati condizioni più favorevoli per l’esercizio del diritto al ricongiungimento familiare, poiché la loro situazione richiede un’attenzione particolare, in considerazione delle ragioni che hanno costretto queste persone a fuggire dal loro Paese e che impediscono loro di vivere là una normale vita familiare. Più in particolare, i rifugiati minori non accompagnati dispongono di un diritto a un tale ricongiungimento, il quale non è sottoposto a un margine di discrezionalità da parte degli Stati membri.Infine, sebbene la direttiva non indichi espressamente fino a quale momento un rifugiato debbaessere minore per poter beneficiare del diritto allo specifico ricongiungimento familiare, la Corteconstata che la determinazione di tale momento non può essere rimessa alla discrezionalità diciascuno Stato membro.

Nella sentenza, inoltre, la Corte spiega che far dipendere il diritto al ricongiungimento familiare dal momento in cui si riconosce lo status di rifugiato alla persona interessata e, dunque, dalla maggiore o minore celerità nel trattamento della domanda di protezione internazionale da parte dell’autorità comprometterebbe l’effetto utile del diritto al ricongiungimento. Ciò contrasterebbe non solo con l’obiettivo della direttiva, che è quellodi favorire il ricongiungimento familiare e di concedere, a tale riguardo, una protezione particolareai rifugiati (segnatamente ai minori non accompagnati), ma anche con i principii di parità ditrattamento e di certezza del diritto. Una simile interpretazione, infatti, comporterebbe che duerifugiati minori non accompagnati di pari età che presentano nello stesso momento una domandadi protezione internazionale potrebbero essere trattati diversamente a seconda della durata ditrattamento di tali domande. La Corte precisa, nondimeno, che, la domanda di ricongiungimento familiare deve essere presentata entro un termine ragionevole, ossia in linea di principio tre mesi a decorrere dal giorno in cui al minore interessato è stato riconosciuto lo status di rifugiato.


La procedura per il ricongiungimento familiare
https://www.meltingpot.org/La-procedura ... -4RYOJRehM
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Re: Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Messaggioda Berto » ven nov 16, 2018 7:42 am

Falsi ricongiungimenti familiari, 200 stranieri denunciati
1 Settembre 2016

http://www.ilpopulista.it/news/1-Settem ... ciati.html

TRUFFA smascherata
L'operazione Pandora ha permesso di svelare come gli extracomunitari, con l'aiuto di un'agenzia d'affari, dichiarassero residenze fittizie per far giungere in Italia presunti parenti e ricevere assegni familiari

Si è conclusa lo scorso 30 agosto, con l'individuazione di altri 10 indagati l'operazione "Pandora" della Polizia di Gorizia, che ha consentito di denunciare oltre 200 stranieri che avevano avviato procedure di ricongiungimento familiare attraverso l'esibizione di documenti alterati. L'attività investigativa era stata avviata nel 2014 dalla Squadra Mobile della Questura nei confronti di cittadini somali, già presenti in Italia con regolare permesso di soggiorno per asilo politico o protezione sussidiaria, che avevano avviato le procedure per l'acquisizione della residenza nel comune di Monfalcone, risultata poi fittizia, al solo scopo di richiedere il ricongiungimento familiare di presunti congiunti residenti all'estero, prevalentemente in Kenya e Malesia.

L'invio telematico della documentazione avveniva tramite la mediazione della titolare di un'agenzia d'affari, ora chiusa, di Monfalcone, denunciata per favoreggiamento all'immigrazione clandestina e false attestazioni. Gli accertamenti, in collaborazione con gli uffici locali dell'Agenzia delle Entrate e dell'Inps, si erano estese anche nei confronti di centinaia di cittadini del Bangladesh già residenti a Monfalcone, che negli anni 2013 e 2014 avevano avviato procedure telematiche, appoggiandosi alla stessa agenzia d'affari, per la richiesta di assegni familiari e detrazione d'imposta per familiari a carico. Questi ultimi sono stati denunciati per truffa aggravata.


Ricongiungimento famigliare, il Tribunale di Modena fa infuriare la Lega
20 settembre 2016

http://www.modenatoday.it/politica/sent ... -lega.html

Lega Nord inviperita coi giudici di Modena, quelli che hanno dato ragione, nonostante il niet della Questura, alla 22enne di albanese di Spilamberto che ha ottenuto il ricongiungimento col marito disoccupato. Se si tratta di una sentenza che 'apre le portè agli immigrati, come in diversi hanno subito commentato, secondo il Tribunale il ricongiungimento è dunque possibile se, in generale, viene accertato che almeno la famiglia del richiedente senza entrate ha una possibilità economica certa di mantenere il nuovo arrivato disoccupato.

La notizia – riportata stamane dalla Gazzetta di Modena – ha scatenato aspre critiche da parte della Lega Nord. Ecco, allora, come commenta il governatore della Lombardia Roberto Maroni via Facebook: "Alè, pronti all'invasione totale? Immigrati: sentenza apre le porte alla permanenza in Italia. Il Tribunale civile dà ragione a una studentessa albanese di Spilamberto senza reddito per ricongiungersi col marito disoccupato arrivato con il visto".

Anche il senatore Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato e Responsabile Organizzazione e Territorio della Lega Nord non ha fatto sconti: . "Una sentenza che rappresenta "un precedente pericoloso e inquietante perchè smantella uno dei nostri pilastri per arginare l'immigrazione ovvero il requisito, per ottenere un permesso di soggiorno, di avere un lavoro e la possibilità di mantenersi nel nostro territorio: adesso cosa potrebbe succedere? Questa sentenza rischia di essere l'apripista per l'arrivo di decine di migliaia di immigrati, tramite i ricongiungimenti familiari, immigrati che poi non avranno alcuna possibilità di mantenersi e dovranno appoggiarsi al nostro welfare, togliendo risorse ulteriori ai nostri disoccupati, ai nostri anziani e ai nostri malati. Ecco l'invasione perfetta - conclude Calderoli - con cui rischiamo di far saltare tutto il nostro sistema".

Sulla stessa linea, per il Carroccio in Emilia-Romagna, il consigliere regionale Stefano Bargi e il segretario provinciale modenese Giuseppe Bettuzzi: "I giudici non trovano di meglio da fare che pronunciarsi in favore dei ricongiungimenti famigliari, anche per gli stranieri che non lavorano. Come non bastassero i problemi di un territorio che viene costantemente invaso da stranieri irregolari, richiedenti asilo, che gravano sulle nostre comunità locali", sbottano Bargi e Bettuzzi. Ricordando che il Tribunale di Modena si è pronunciato a favore della 22enne dopo il "no" della Questura, insistono i leghisti: "In questo modo la giurisprudenza continua con la politica del 'porte apertè per tutti, senza alcun accorgimento per il buon senso e la sostenibilità del sistema. Chi si occuperà di tutti questi migranti in arrivo, senza che questi possano contare su di un reddito da lavoro? Il sistema, peraltro, è già al collasso".



Germania, Merkel a rischio per colpa del ricongiungimento familiare: i migranti spaventano i partiti tedeschi
di Daniele Fiori
21 novembre 2017

https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/1 ... hi/3991939


È tutelato dalla convenzione di Ginevra per chi ha ottenuto asilo in un altro paese. Ma la Grosse Koalition, per arginarlo, aveva approvato una protezione sussidiaria, che lo sospendeva per due anni. Che scadono nel 2018 per chi l'ha ottenuto l'anno scorso. E a fronte di questa situazione democristiani, liberali e verdi non hanno trovato un accordo di governo. Una mancata intesa che rischia di favorire l'estrema destra

L’era di Angela Merkel rischia di vedere presto la sua fine per colpa del ricongiungimento familiare. Più che i rapporti con l’Unione europea, più che l’economia interna, più che le tasse o l’inquinamento atmosferico, anche in Germania è il tema dei migranti a spaventare i partiti. La possibilità di permettere a tutti coloro che hanno ottenuto una forma di protezione di essere raggiunti dai propri familiari è stato infatti il principale argomento che ha portato al fallimento della trattativa per la formazione della coalizione Giamaica. La paura di essere considerati corresponsabili di un aumento del numero di arrivi di stranieri ha spinto i liberali e il loro leader Christian Lindner a buttare tutto all’aria: meglio il rischio di un Paese senza governo che quello di perdere consensi o cederli all’estrema destra.

Per capire perché il tema del ricongiungimento familiare in Germania è così importante da aver portato il Paese per la prima volta nella sua storia di fronte alla possibilità di immediate nuove elezioni, bisogna partire dai numeri. Secondo i dati dell’Ufficio per gli Affari esteri, solo nei primi sei mesi del 2017 60mila persone hanno ottenuto un visto per la Germania grazie al ricongiungimento familiare. Nell’anno precedente erano state 100mila. Cifre che spaventano i tedeschi, sempre più inclini a puntare il dito contro la politica delle porte aperte voluta da Angela Merkel nel 2015, quando permise l’arrivo dei profughi siriani. Ma che spaventano soprattutto i partiti, tutti già spostati verso destra ma scottati dal boom di consensi ottenuti comunque dagli xenofobi di Alternativ für Deutschland, diventata terza forza del paese dopo le elezioni di fine settembre.

Solo nei primi sei mesi del 2017 60mila persone hanno ottenuto un visto per la Germania grazie al ricongiungimento familiare

Il ricongiungimento familiare per i parenti di persone che hanno ottenuto asilo in un altro Paese è tutelato dalla convenzione di Ginevra, quindi nessuno può pensare di abolirlo. Mogli, mariti, figli o fratelli hanno il diritto di raggiungere i loro parenti, internazionalmente riconosciuto. La Germania però aveva già fatto qualcosa per tentare di arginarlo. Nei primi mesi del 2016, il governo retto dalla Grosse Koalition di democristiani e socialdemocratici approvò, sotto la pressione di un’opinione pubblica che già chiedeva contromisure, un nuovo pacchetto di norme sul diritto d’asilo. Tra queste, anche una legge che sospendeva per due anni la possibilità del ricongiungimento familiare per chi ottiene una “subsidiärer Schutz”, letteralmente una protezione sussidiaria. In pratica un diritto d’asilo temporaneo e limitato, in attesa di quello definitivo.

Senza questa norma i migranti che avrebbero potuto raggiungere la Germania sarebbero stati molti di più: tra le 150mila e le 180mila persone secondo le previsioni dell’IAB (Instituts für Arbeitsmarkt-und Berufsforschung). Questo anche per effetto di un abuso della concessione di protezione sussidiaria al posto del diritto d’asilo, verificatosi proprio dopo l’approvazione della nuova norma. Secondo i dati pubblicati dal Bamf (il ministero per la Migrazione e i Profughi), la percentuale di concessioni di protezione sussidiaria è salita dallo 0,6% del 2015 al 22,1% del 2016 e al 16,5% nei primi dieci mesi del 2017. Contemporaneamente, la percentuale di riconoscimento di un diritto d’asilo effettivo, quindi con la possibilità del ricongiungimento familiare, è scesa dal 48,5% del 2015 al 36,8% dell’anno scorso e poi ulteriormente al 20,7% tra gennaio e ottobre del 2017. A marzo 2018 il divieto di ottenere il ricongiungimento familiare per chi ha una protezione sussidiaria terminerà, con la conseguente possibilità per tutte queste persone di riavere accanto i propri figli e compagni.

I liberali hanno chiuso ogni possibilità a ulteriori trattative proprio impuntandosi sul tema migranti

Con questa situazione sul tavolo si arriva quindi alla discussione che ha fatto saltare l’accordo tra democristiani, liberali e verdi per la formazione del nuovo governo. I Verdi hanno chiarito fin da subito la loro posizione: la norma non dovrà essere prolungata, altrimenti niente coalizione Giamaica. E se Angela Merkel non ha mai fatto capire la sua idea sull’argomento, dall’altro lato i liberali e la Csu (il partito cristiano-socialista fortissimo in Baviera e da sempre alleato dei democristiani) hanno fatto subito capire come per loro fosse invece una condizione essenziale il prolungamento del divieto.

Inizialmente erano stati soprattutto i bavaresi a sbattere i pugni sul tavolo, scossi da una profonda crisi di leadership interna. Quando però, al termine della scorsa settimana, un compromesso sembrava essere stato raggiunto, si è inserito Christian Lindner. Il leader dei liberali, 38enne e altro enfant prodige della politica europea, che per risollevare il suo partito dalle ceneri si è ispirato più all’austriaco Sebastian Kurz che a Emmanuel Macron, ha improvvisamente chiuso ogni possibilità a ulteriori trattative proprio impuntandosi sul tema migranti.

Una mossa non troppo a sorpresa, se ci si ricorda quali posizioni il giovane candidato aveva espresso in campagna elettorale. Ancora a pochi giorni dal voto ripeteva che chi scappa dalla guerra, “una volta che nel suo Paese è tornata la pace, deve tornare indietro”. “L’obiettivo non deve essere l’integrazione in Germania”, diceva. Concetti quanto mai distanti dal principio del ricongiungimento familiare. Con il prolungarsi delle trattative per la formazione del governo e la conseguente insofferenza della popolazione, Lindner ha avuto paura di perdere consensi, più che di possibili nuovi arrivi. Con la sua decisione però la Germania ora si trova in una situazione di stallo mai provata prima e, secondo la stampa tedesca, il rischio di aver regalato un ulteriore assist all’estrema destra appare molto più concreto.
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Re: Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Messaggioda Berto » ven nov 16, 2018 7:42 am

Lesbo, il Papa porta con sé 12 profughi a Roma
iacopo scaramuzzi
16 aprile 2016

https://www.lastampa.it/2016/04/16/vati ... agina.html


Francesco porta con sé a Roma, in Vaticano, dodici profughi approdati nell’isola di Lesbo. Sono saliti sull’aereo papale nel viaggio di ritorno questo pomeriggio, e verranno ospitati dalla Comunità di Sant’Egidio.

Si tratta di tre famiglie musulmane ospitate nel campo all’aperto di Kara Tepe, scelte in modo casuale.

Padre Federico Lombardi, direttore della Sala stampa della Santa Sede, spiega: «Il Papa ha voluto fare un gesto di accoglienza nei confronti dei rifugiati accompagnando a Roma con il suo stesso aereo tre famiglie di rifugiati dalla Siria, 12 persone in tutto, di cui sei minori. Si tratta di persone che erano già presenti nei campi di accoglienza di Lesvos prima dell’accordo fra Unione Europea e Turchia».

L’iniziativa del Pontefice « è stata realizzata tramite una trattativa della Segreteria di Stato con le autorità competenti greche e italiane».

Tutti i membri «delle tre famiglie sono musulmani. Due famiglie vengono da Damasco, una da Deir Azzor (nella zona occupata dal Daesh). Le loro case sono state bombardate. L’accoglienza e il mantenimento delle tre famiglie saranno a carico del Vaticano. L’ospitalità iniziale sarà garantita dalla Comunità di Sant’Egidio».

Successivamente la Santa Sede fornisce alcune informazioni sui dodici profughi: «Hasan e Nour provengono da Damasco. Marito e moglie sono entrambi ingegneri. Vengono a Roma con il loro figlio di 2 anni. Vivevano in una zona periferica, Al Zapatani, molto a rischio perché oggetto di continui bombardamenti. Sono fuggiti insieme al loro bambino verso la Turchia, dove hanno preso un gommone per arrivare a Lesbo».

Poi ci sono «Ramy e Suhila», di Deir Azzor, la zona conquistata da Daesh: «Entrambi cinquantenni, lui insegnante, lei sarta, sono fuggiti con i tre figli perché la loro casa è stata distrutta. Sono arrivati in Grecia nel febbraio 2016 passando dalla Turchia».

«Osama e Wafa - conclude - vengono da una frazione di Damasco, Zamalka con i loro due figli. Anche la loro casa è stata bombardata. La mamma racconta che il bambino più piccolo si sveglia tutte le notti. Per un po’ di tempo aveva smesso anche di parlare».

Il grande sorriso della mamma che passa nel corridoio dell’aereo salutando tutti: «Hi», ciao, risponde ai giornalisti che tentano di fermarla per un commento. È felice ma non dice altre parole. Con lei i più piccoli, bambini, sorridenti anche loro e con la faccia furba, l’adolescente passa invece col cappello con la tesa calata. Tutta questa attenzione forse non gli piace. Questo in poche parole il breve contatto che c’è stato tra i 12 profughi siriani ospiti sul volo del Papa e i giornalisti.

Francesco: “Questo è un viaggio segnato dalla tristezza”

“Il mondo non può ignorare questa colossale crisi umanitaria”

Il Papa e quelle corone d’alloro in mare per i migranti morti



https://w2.vatican.va/content/francesco ... torno.html
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Re: Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Messaggioda Berto » ven nov 16, 2018 7:44 am

Pensa prima alla tua gente e al tuo paese che ne hanno bisogno, invece che agli africani e all'Africa
viewtopic.php?f=205&t=2681


Nativi italici ed europei poveri, disoccupati che emigrano o si suicidano
viewtopic.php?f=205&t=2733
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674
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Re: Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Messaggioda Berto » ven nov 16, 2018 7:44 am

Salvini l'accoglienza dei nazi maomettani è un pericolo per i tuoi concittadini, per la tua gente, per gli italiani e l'Europa; non portarci la morte in casa.
Non favorire l'invasione dei nazi maomettani dall'Africa, anche se sono solo bambini, perché poi prima arrivano i genitori e i parenti e successivamente diventano grandi e fanno come Maometto che ha sterminato, fatto sterminare e ordinato di sterminare ogni diversamente religioso e pensante che non si fosse convertito e non si fosse sottomesso a lui o al suo idolo Allah.
Tu lo sai bene che il nazismo maomettano dovrebbe essere perseguito con la Legge Mancino ed essere bandito più del nazismo hitleriano.
Lo vedi anche tu come i nazi maomettani trattano i cristiani, gli ebrei e i non mussulmani in Nigeria, in Sudan, in Egitto, in Pakistan, in Europa (in Francia, in Belgio, in Lussemburgo, in Gran Bretagna, in Germania), negli USA e in tutti i paesi dominati dalle teocrazie maomettane.


Non portarti la morte in casa, non hai colpe né responsabilità
viewtopic.php?f=194&t=2624


Amare e aiutare chi ti fa del male non è un bene ma un male
viewtopic.php?f=141&t=2542
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Re: Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Messaggioda Berto » mar nov 20, 2018 7:10 am

Basta con la falsità che l'Italia è un grande e potente paese che può accogliere tutti i bisognosi e i perseguitati della terra:

- l'italia è il paese più indebitato dell'occidente,
- ha milioni di poveri,
- milioni di disoccupati,
- milioni di malpagati e sottopagati,
- milioni di cittadini occupati e pensionati che non ce la fanno ad arrivare a fine del mese,
- milioni di giovani e di coppie che non ce la fanno a farsi una casa, una famiglia e dei figli,
- milioni di vecchi, di ammalati, di disabili che sono trascurati e abbandonati,
- milioni di parassiti, di ladri, di farabutti, di fanfaroni e di irresponsabili,
- milioni di imprese che arrancano a fatica, che falliscono, che chiudono, che delocalizzano, che scappano,
...
a ben guardare l'Italia non potrebbe accogliere nessuno ma proprio nessuno.




Nativi italici ed europei poveri, disoccupati che emigrano o si suicidano
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I primati dello stato italiano e dell'Italia in Europa e nel mondo
viewtopic.php?f=22&t=2587
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Re: Salvini come Bergoglio e i corridoi umanitari

Messaggioda Berto » mar nov 20, 2018 7:12 am

La chiesa, nella persona del suo Capo spirituale, adesso sostiene che dobbiamo accogliere con raziocinio e solo se si può garantire una vita dignitosa ai migranti!
Oriana Barbieri
20 novembre 2018

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 1263177098

La chiesa, nella persona del suo Capo spirituale, adesso sostiene che dobbiamo accogliere con raziocinio e solo se si può garantire una vita dignitosa ai migranti!
Ma non mi pareva fosse così, fino a qualche mese fa!
Anche molti politici di sinistra paiono inorriditi dalla situazione indegna di tanti poveracci, costretti a vivere nella immondizia. Abbandonati dalle istituzioni! Sfruttati e sfruttatori!
Ma quando era al governo il PD, non c'erano problemi? In realta, non si volevano ammettere. Si sosteneva che non ci fossero, con arroganza e un buonismo che si è rivelato interessato e ipocrita.
Il Pontefice non mi pareva tanto cauto!
(L'ho ripetuto per anni, che non si potevano accogliere tutti: sono stata apostrofa come razzista, amante dei like e persino mi han dato del serpente Così mi sono sentita una Cassandra nella propria Terra!)
Oggi molti, fino a qualche mese fa, sostenitori della accoglienza indiscriminata, pensano che siamo in condizioni drammatiche: lo siamo! Basta pensare a quanti quartieri sono occupati da irregolari e delinquenti o stupratori! Certo abbiamo accolto persone senza documenti, senza conoscenze, competenze e attitudini lavorative? Che hanno fatto o fanno: spacciano, stuprato e rubano! Pochissimi si sono integrati e non recentemente!
Adesso che ci si è resi conto che abbiamo problemi notevoli, gli avversari politici, responsabili di questo inferno sostengono che deve provvedere lo Stato...anzi il Ministro degli Interni!
Già!
Un Ministro che è contestato!
Dai giovani studenti!
Forse, e dico forse, indottrinati, forse, poco preparati a livello culturale, considerando il loro atteggiamento scorretto, anzi violento. Oppure semplicemente privi, ancora, di una visione concreta della realtà: per età sono idealisti e integralisti, molto simili a tutte le generazioni che, dal 68 in poi, hanno manifestato e non sempre in modo pacifico!
Accanto a costoro, ecco i Centri sociali!
Il Ministro è sotto attacco!
Deriso da giornalisti e opinionisti, sempre pronti a insultare o a ironizzare!
Il Presidente Mattarella ha subito ricordato la libertà di stampa! Un principio della nostra Costituzione!
Certo libertà di deridere e insultare!
La rivista "Famiglia cristiana", che stasera, nella trasmissione di Rete quattro, un eccezionale sacerdote ha valutato come una rivista che risponde a una corrente politica e non tanto alla Chiesa, ha messo in copertina la foto del Ministro Salvini, con la scritta" Vade retro".
Eppure il consenso su Salvini cresce!
Motivi: molti!
Primo tra tutti la reiterata insistenza sulla accoglienza!
Siamo nella condizione che se non si interviene con il sostegno di persone consapevoli e capaci di discernere tra atti seri e responsabili e modelli assolutamente fallimentari, avremo sempre più degrado, paure e violenza!
Poi, ciliegina sulla torta, si aggiunga il fatto che ci sono sempre le solite notizie sulle feste di Natale, proibite in alcune scuole, dove Dirigenti o insegnanti si sentono alla avanguardia! Invece sono semplicemente distruttori delle nostre radici, della storia e della nostra cultura come se non valessero più nulla!
Pensiamo ai nostri bambini, che dobbiamo sorvegliare con attenzione, ai giovani succubi di spacciatori di droghe terribili!
Ai nostri poveri anziani a cui si è tolta dignità per accogliere giovani senza documenti e con valori molto lontani dai nostri.
Non si deve o si doveva combattere contro la nostra mafia? Oggi a questa si è aggiunta quella nigeriana, terribile e senza rispetto per la vita!
Prendiamo atto che i tempi a venire saranno difficili!
Non incolpiamo il nuovo Governo
Le colpe del nostro degrado e della situazione vengono da una visione che una sinistra ottusa e scriteriata ci ha imposto. Che ancora vorrebbe che noi condividessimo!




Papa Bergoglio frena: il popolo che non può integrare non riceva. I migranti della Diciotti a Rocca di Papa
Paolo Padoin

https://www.firenzepost.it/2018/08/27/p ... di-papa-ma


VATICANO – Papa Francesco ha annunciato il luogo di accoglienza dei 100 migranti, ma ha anche raccomandato la virtù della prudenza anche nell’accoglienza. «Fate come la Svezia, che si è fermata perché non aveva più possibilità d’integrazione». Un pugno nello stomaco ai buonisti nostrani, alla Boldrini, che predicano accoglienza illimitata e, in fondo, una conferma delle tesi di Salvini, che da tempo sostiene che non possiamo accogliere tutta l’Africa. Una realtà evidente, non vista solo da chi è accecato dall’ideologia.

I migranti della Diciotti vanno a Mondo Migliore, a Rocca di Papa, saranno accolti lì,
cominceranno a imparare la lingua e ad essere migranti integrati. Lo ha detto il Papa nella conferenza stampa sul volo di ritorno da Dublino. Mondo Migliore è un Centro di Accoglienza Straordinaria (Cas), si trova a sud di Roma sulla via dei Laghi, in precedenza era un centro congressi gestito dai padri oblati. E ha precisato con una battuta: «Io non ho messo lo zampino, lo
zampino lo mette il diavolo. Quello che ha fatto il lavoro col ministro dell’Interno e stato padre Aldo (Buonaiuto, ndr), e la Conferenza Episcopale. Il cardinale Bassetti era qui ma per telefono guidava l’operazione e padre Maffeis negoziava con il ministro».

Ma poi contrariamente al passato, quando predicava accoglienza illimitata, ha citato il modello della Svezia che ad un certo punto si è fermato perché «non aveva più la possibilità di integrazione. La virtù della prudenza è la virtù del governante: prudenza sul numero e sulle possibilità di integrare. Il popolo che non può integrare è meglio che non riceva».




Papa Bergoglio e i migranti: «se non si può integrare, meglio non accogliere»

https://www.uccronline.it/2018/08/27/pa ... n-ricevere

Durante l’intervista sul volo di ritorno da Dublino, al Papa è stato chiesto un giudizio sulla vicenda italiana della nave Diciotti e sul tema dell’immigrazione. «Accogliere lo straniero è un principio morale», ha ribadito il Pontefice. «Ma non si tratta di accogliere “alla belle étoile”, no, ma un accogliere ragionevole». Perciò occorre parlare «della prudenza dei popoli sul numero o sulle possibilità: un popolo che può accogliere ma non ha possibilità di integrare, meglio non accolga. Lì c’è il problema della prudenza. E credo che proprio questa sia la nota dolente del dialogo oggi nell’Unione Europea».

Salta così, una volta di più, l’immagine costruita da certi media di un Pontefice immigrazionista, schierato irrazionalmente per un’accoglienza selvaggia dei migranti. Non è la posizione della Chiesa. Il Papa ha anche citato la Svezia: «La Svezia è stata un modello. Ma, in quel momento, la Svezia incominciava ad avere difficoltà: non perché non avesse buona volontà, ma perché non aveva le possibilità di integrazione», di migranti. Giudizi in continuità con quanto aveva già detto tante altre volte. Ma avvertendo anche prudenza nel volerli rimandare indietro: «Ho visto in un filmato registrato di nascosto dove si vede ciò che succede a coloro che vengono rimandati indietro e che sono ripresi dai trafficanti. È doloroso: le donne e i bambini sono venduti, ma gli uomini ricevono le torture, le più sofisticate. Prima di rimandarli indietro, si deve pensare bene, bene, bene».

La situazione della Diciotti e della poco umana condizione dei 134 migranti eritrei a bordo da giorni si è sbloccata solo grazie alla disponibilità mostrata dalla Conferenza Episcopale Italiana che garantirà l’accoglienza a un centinaio di migranti. Una ventina, invece, saranno accolti dall’Albania, con la quale la Farnesina ha stretto un accordo. E altri 20-25 dall’Irlanda. Il ministro Salvini ha ringraziato i vescovi italiani ma è finito sotto inchiesta per sequestro di persona a scopo di coazione. Il portavoce della CEI, don Maffeis, ha dichiarato: «è stata una soluzione concordata con il ministero dell’Interno per sbloccare una situazione dolorosa ed insostenibile». In una recente indagine si è dimostrato che il 60% delle diocesi italiane ha aperto le porte all’accoglienza degli immigrati, facendo seguire atti concreti agli appelli.

Il Papa, nella medesima intervista, si è mostrato abbastanza informato della situazione italiana, rispondendo: «Il cardinale Gualtiero Bassetti ha seguito la vicenda dall’Irlanda, e il sotto-segretario don Ivan Maffeis, negoziava col ministro. Non so come sia stato il negoziato, credo che i migranti saranno accolti a Rocca di Papa, nella comunità del Mondo Migliore e che saranno più di cento».

A proposito di interventi papali, durante l’Incontro mondiale delle Famiglie si è parlato di centralità della famiglia nella vita cristiana, di perdono, di educazione, di evangelizzazione e di preghiera quotidiana all’interno del nucleo familiare. I media cattolici hanno ben ripreso tutti gli interventi e ad essi rimandiamo. In questo contesto segnaliamo solamente quelli relativi a tematiche sensibili, come quello della vita nascente, anche in considerazione del recente referendum irlandese vinto dalla cultura abortista. «La crescita di una “cultura dello scarto” materialistica», ha affermato il Pontefice incontrando il corpo diplomatico, «ci ha di fatto resi sempre più indifferenti ai poveri e ai membri più indifesi della famiglia umana, compresi i non nati, privati dello stesso diritto alla vita». Poche ore dopo, ha ribadito: «Il mondo ci dice di essere forti e indipendenti, curandosi poco di quanti sono soli o tristi, rifiutati o ammalati, non ancora nati o moribondi». E, in una terza occasione: «Quanto è sempre difficile perdonare quelli che ci feriscono! Che sfida è sempre quella di accogliere il migrante e lo straniero! Com’è doloroso sopportare la delusione, il rifiuto, il tradimento! Quanto è scomodo proteggere i diritti dei più fragili, dei non ancora nati o dei più anziani, che sembrano disturbare il nostro senso di libertà».

Francesco ha anche sottolineato che «anche nelle ore più buie dell’Irlanda», i cittadini «hanno trovato nella fede la sorgente di quel coraggio e di quell’impegno che sono indispensabili per forgiare un avvenire di libertà e dignità, giustizia e solidarietà. Il messaggio cristiano è stato parte integrante di tale esperienza e ha dato forma al linguaggio, al pensiero e alla cultura della gente di quest’isola». Inoltre, ha chiesto che il battesimo dei bambini avvenga il prima possibile, perché «nella famiglia si ha cura di ciascuno, perché Dio nostro Padre ci ha resi tutti suoi figli nel Battesimo. Ecco perché continuo a incoraggiare i genitori a far battezzare i figli appena possibile, perché diventino parte della grande famiglia di Dio. C’è bisogno di invitare ciascuno alla festa, anche il bambino piccolo! E per questo va battezzato presto. E c’è un’altra cosa: se il bambino da piccolo è battezzato, entra nel suo cuore lo Spirito Santo. Facciamo una comparazione: un bambino senza Battesimo, perché i genitori dicono: “No, quando sarà grande”, e un bambino con il Battesimo, con lo Spirito Santo dentro: questo è più forte, perché ha la forza di Dio dentro!». Ed, infine, ha ribadito l’importanza dell’insegnare il segno di croce ai più piccoli e il suo significato: «Voi insegnate ai bambini a fare il segno della croce? Sì o no? O insegnate a fare qualcosa così, che non si capisce cosa sia? E’ molto importante che i bambini da piccolini imparino a fare bene il segno della croce: è il primo Credo che imparano, il Credo nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo. Questa sera, prima di andare a letto, voi genitori domandatevi: insegno ai miei figli a fare bene il segno della croce? Pensateci, è cosa vostra!».

Come si è già accennato, basta seguire serenamente la vita della Chiesa attraverso gli organi ufficiali per accorgersi di quanto sia falsa l’immagine che i media dipingono addosso a Francesco. Con la nascita di VaticanNews la comunicazione vaticana è decisamente migliorata e si è modernizzata ma forse andrebbe fatto di più per inibire questo fenomeno di idealizzazione sbagliata.



Immigrati, il Papa benedice l'Italia: "Accogliere finché è sostenibile"
Sergio Rame - Lun, 11/09/2017

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 40449.html

Bergoglio sul volo di ritorno dalla Colombia: "No ai lager in Libia". Poi attacca chi nega il cambiamento climatico: "L'uomo è uno stupido testardo"

L'emergenza immigrazione e l'accoglienza sono ancora al centro dei ragionamenti di papa Francesco mentre si trova sull'aereo che lo porta dalla Colombia all'Italia.

"Sento il dovere di esprimere gratitudine all'Italia e alla Grecia perché hanno aperto il cuore ai migranti, ma non basta aprire il cuore", spiega Bergoglio invitando, poi, "l'umanità" a prendere coscienza dei "lager", che si trovano in Libia, e delle condizioni degli immigrati che "vivono nel deserto". "Allora - intima - (servono, ndr) cuore sempre aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria". E non manca di criticare Donald Trump per aver cancellato la normartiva che protegge i figli degli immigrati arrivati clandestinamente negli Stati Uniti.

L'accoglienza degli immigrati

Sul volo AV150, che lo riporta in Vaticano, papa Francesco torna a mettere al centro della propria pastorale gli immigrati. "Il problema è avere sempre un cuore aperto - spiega - ricevere i migranti è un comandamento di Dio". Ma ricorda anche che un governo deve gestire gli sbarchi usando "prudenza" e valutando, in primis, quante persone può accogliere e, in secondo luogo, sapendo che non solo deve "riceverli, ma anche integrarli". "Ho visto esempi in Italia di integrazioni bellissime", spiega, poi, il Pontefice raccontando ai giornalisti in volo il caso di una giovane immigrata che ha recentemente incontrato all'università di Roma Tre. "Era venuta da Lesbo in aereo con me, ora ha imparato la lingua, ha fatto l'equiparazione - continua - questo si chiama integrare".

Durante la chiacchierata con i giornalisti, papa Francesco ricorda il viaggio in Svezia per i 500 anni di Lutero. In quell'occasione aveva preso la Svezia come "modello di integrazione", ma adesso anche il governo di Stoccolma si è accorto che non può andare avanti ad accogliere all'infinito. Per Bergoglio, invece, servono "cuore sempre aperto, prudenza, integrazione e vicinanza umanitaria". "Nella coscienza collettiva c'è che ogni volta che tutti i Paesi vanno in Africa lo fanno per sfruttare - incalza - bisogna capovolgere questo: l'Africa è amica e va aiutata".

L'attacco a Trump sui "dreamers"

"Ho sentito di questa legge...". Papa Francesco torna ad attaccare Donald Trump per aver aboloto la normativa voluta da Barack Obama che tutela i figli degli immigrati entrati clandestinamente negli Stati Uniti. "Non la conosco bene, però staccare i giovani dalla famiglia non è una cosa che dà un buon frutto né per i giovani né per la famiglia", spiega Bergoglio usando molta diplomazia per rispondere a una domanda sull'abolizione dei "dreamers". "Questa legge - continua - viene dall'esecutivo e non dal Parlamento, se è così, ho speranza che ci si ripensi un po', perché ho sentito parlare il presidente degli Stati Uniti che si presenta come un uomo pro life, e se è un bravo pro life capisce l'importanza della famiglia e della vita e va difesa l'unità della famiglia, quando i giovani si sentono sfruttati, alla fine, si sentono senza speranza. E chi la ruba? La droga, le altre dipendenze, il suicidio, che avviene quando vengono staccati dalle radici". Secondo il Pontefice, infine, "è importante il rapporto con le radici, i giovani sradicati vogliono ritrovare le radici, per questo insisto sul dialogo tra giovani e anziani, perchè lì ci sono le radici, per evitare i conflitti con le radici più prossime dei genitori". "Qualsiasi cosa che vada contro le radici - argomenta - ruba la speranza".

I cambiamenti climatici

"Mi viene una frase dell'Antico Testamento: l'uomo è uno stupido, un testardo che non vede". Le parole di Papa Francesco sui cambiamenti climatici e i rinvii internazionali riguardo ai provvedimenti proposti sono state durissime. "L'unico animale del creato che mette la gamba sullo stesso buco è l'uomo, il cavallo e gli altri non lo fanno", aggiunge il Pontefice stigmatizzando "la superbia e la sufficienza" nelle posizioni assunte da alcuni leader e opinionisti su questo tema. "E poi - continua Francesco rincarando la dose - c'è il dio tasca, tante decisioni non solo sul Creato dipendono dai soldi". Quindi, conversando con i giornalisti, fa alcuni esempi che, secondo lui, dimostrano la gravità del problema dei cambiamenti climatici: "L'altro giorno è uscita la notizia di quella nave russa che è andata dalla Norvegia al Giappone e ha visto che il Polo Nord è senza ghiaccio. Poi - continua - è uscita quella notizia da un università sul fatto che 'abbiamo soltanto tre anni per tornare indietro, al contrario (ci saranno, ndr) conseguenze terribili'. Ebbene - incalza ancora - io non so se è vero questo fatto dei tre anni o no, ma se non torniamo indietro, andiamo giù". E ancora: "Tutti noi abbiamo una responsabilità morale, accettare, prendere decisioni, e dobbiamo prenderlo sul serio, credo sia una cosa molto seria. Ognuno ha la sua responsabilità morale, i politici hanno la loro. Che uno chiede agli scienziati, sono chiarissimi, che poi decida e la storia giudicherà sulle sue decisioni".

Il Papa ricorda, poi, che il prezzo più alto dei cambiamenti climatici lo pagano i poveri. "A Cartagena - conclude - ho cominciato con una parte povera della città, dall'altra parte c'è la parte turistica... lusso, e lusso senza misure morali. Ma quelli che vanno di là non si accorgono di questo? Gli analisti sociopolitici non si accorgono? Quando non si vuol vedere non si vede, si guarda da una parte soltanto".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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