La mia terra non è la tua terra

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Messaggioda Berto » mer set 19, 2018 7:35 pm

La Merkel rimpatria gli algerini. Almeno 40mila tornano a casa
Luca Romano - Mer, 19/09/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 78057.html

In questi mesi l'Europa di fatto ha messo nel mirino il nostro Paese per le nuove politiche portate avanti dal Viminale. Ma la Merkel non è da meno

In questi mesi l'Europa di fatto ha messo nel mirino il nostro Paese per le nuove politiche portate avanti dal Viminale che di fatto hanno ridotto i flussi migratori sulle nostre coste.

Il ministero degli Interni di fatto ha anche dato il via ad alcuni rimpatri come nel caso dei tunisini sbarcati a Lampedusa. Una scelta che ha sollevato qualche critica da parte dell'Ue ma che di fatto è una prassi ben attuata dagli altri Paesi come ad esempio la Spagna con il Marocco e non ultima la Germania con l'Algeria. Di fatto proprio la cancelliera tedesca, Angela Merkel, ha dato il via ad una serie di rimpatri verso Algeri di circa 40mila algerini. Il tutto condito da una conferenza stampa in cui la stessa cancelliera ha definito l'Algeria come "Paese sicuro".

E così nel silenzio generale dell'Europa la Germania si appresata a rimpatriare migliaia di algerini che secondo quanto riferito dal premier Ouyahia non correranno pericolo di vita una volta rientrati. A far discutere sono soltanto i rimpatri che mette in atto il governo italiano. Se a farli è Berlino allora nessuno alza la voce...
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Messaggioda Berto » mer set 19, 2018 8:04 pm

Migranti, l'Ue dà ragione a Salvini: "Nostre proposte sulla sua linea"
Claudio Cartaldo - Mer, 19/09/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 77989.html

Il Commissario all'immigrazione Avramopoulos: "Rimpatri e frontiere sicure". Il ministro: "Vuoi vedere che smuoviamo l'Europa?"

L’Europa è chiamata ad una sfida non indifferente. I Capi di Stato e di Governo dell’Ue si incontreranno in questi giorni a Salisburgo in un vertice informale per parlare, tra le altre cose, di migrazioni.

E di come affrontare un tema che con ogni probabilità diventerà il centro della prossima campagna elettorale per le elezioni europee del 2019. Dal Consiglio di giugno, nonostante le tante belle parole, poco o nulla è cambiato. E molti Paesi continuano a pressare l’Ue affinché faccia qualcosa per presidiare i confini. A partire dall’Italia.

È cosa nota la contrapposizione tra il ministro dell’Interno Salvini e diversi colleghi europei. Basti ricordare lo scontro dell’altro giorno con l’omologo lussemburghese. Ma liti non sono mancate neppure con Macron e altri Paesi. L’Italia spinge per trovare una soluzione condivisa all’"invasione" di stranieri. E forse il pugno duro potrebbe aver convinto l’Ue a dargli ragione. Almeno a parole.

In una intervista al Messaggero, infatti, il Commissario Ue per le migrazioni, Dimitris Avramopoulos, ha infatti detto che "gran parte delle proposte di Salvini coincidono con le misure che ho presentato a Bruxelles", anche se ha negato che i flussi migratori sia ora una "emergenza". "A furia di dai e dai vuoi vedere che smuoviamo la Commissione europea?", ha subito commentato l’inquilino del Viminale. "Con il Commissario lavoriamo bene: dimostra attenzione e sensibilità, ha un'attenzione che mi fa piacere, più di quella di Merkel e Macron". Certo, le dichiarazioni di Avramopoulos vanno tarate con quelle di pochi giorni fa di Junker e le tante precedenti frasi contro il pugno duro italiano. Ma è un passo avanti.

Ma se si valutano le proposte della Commissione Ue sul tema migranti, in effetti non si può non notare un certo irrigidimento delle politiche migratorie. IlGiornale.it aveva anticipato la volontà della Commissione di “militarizzare” i confini europei con 10mila guardie di frontiera. Ma c’è anche dell’altro. I punti principali delle proposte Avramopoulos li elenca così: “Il rafforzamento di Frontex e la sua trasformazione in una vera polizia di frontiera, una migliore gestione delle frontiere esterne della Ue, la velocizzazione dei rimpatri, collaborazione e accordi con i paesi terzi".

Occorrerà poi rivedere anche il regolamento di Dublino, anche se indiscrezioni sussurrano che oggi al vertice dei leader Ue con ogni probabilità le trattative finiranno in un buco nell’acqua. "Quello che hanno chiesto i leader europei al vertice di giugno, è di velocizzare i tempi di riforma del Regolamento ed arrivare ad un accordo – spiega il Commissario - Quello che si chiede è che tutti capiscano che paesi come la Grecia, l'Italia e la Spagna non possono essere lasciati soli sotto una pressione perenne".

Tra le ipotesi allo studio e fatte trapelare saggiamente dalla Commissione c’è anche quella di aprire dei centri di identificazione "chiusi". "Abbiamo proposto la creazione di centri controllati – ha detto Avramopoulos - ma vorrei dire che non si tratta assolutamente di centri di detenzione. È una proposta della Commissione e di molti ministri dell'Interno, tra cui anche Matteo Salvini". E i due sembrano in armonia anche quando si parla di intensificare i rimpatri in Tunisia (e non solo): "Il piano di azione della Commissione è molto vicino a questa richiesta – conlude il commissario - L'Europa sta rafforzando il meccanismo dei rimpatri. Abbiamo anche proposto di rafforzare il ruolo della Guardia Costiera e di Frontiera Europea, che con le sue nuove responsabilità, con un incremento di mezzi e personale, sarà in grado di assolvere a questo compito".
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Messaggioda Berto » mer ott 03, 2018 8:32 pm

Biancalani, petizione abitanti Vicofaro contro suoi ospiti stranieri
Federico Garau - Mer, 03/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 83622.html

La petizione, inoltrata a vescovo e prefetto, tocca i punti fondamentali del problema dell’accoglienza generato dall’ormai ex Cas del prete: nessun rispetto delle regole, “è impossibile vivere tranquillamente”

Non c’è pace per don Biancalani, il cui modello di accoglienza evidentemente inizia a frizionare con la sopportazione ai minimi livelli dei suoi concittadini.

È di oggi la notizia di una petizione raccolta da 190 abitanti di Vicofaro e protocollata in comune prima di essere inoltrata al vescovo ed al prefetto. L’introduzione alle oltre 20 pagine in cui sono raccolti nomi e cognomi di chi ha voluto esprimere il suo dissenso senza allinearsi ad un ovvio politically correct è chiara. Nessuno dei partecipanti si sente “fascista o razzista”, ma chiede a gran voce quanto meno regole precise di convivenza alle quali chiunque deve attenersi, comprese le decine di extracomunitari e senzatetto accolti da Biancalani.

È “La Nazione” a riportare degli stralci del testo, in cui i residenti toccano alcuni dei problemi più insopportabili, innanzi tutto quelli legati al baccano fuori controllo degli ospiti del parroco. “Dal mattino fino a notte nella piazza c’è confusione, per chi vive vicino alla chiesa è impossibile dormire. È impossibile vivere tranquillamente.”

Anche l’ormai celebre “Pizzeria del rifugiato” è diventata parte del problema, una parte decisamente rilevante, visti gli schiamazzi e la musica ad alto volume che “creano una situazione insopportabile”. Senza contare le innumerevoli risse e aggressioni di cui si sono resi protagonisti alcuni ospiti del prete, senza nessuno che sia in grado di gestire sicurezza e controlli. “I ragazzi vengono sorvegliati da chi ha una preparazione adeguata o solo da volontari che la maggior parte delle volte non hanno la capacità di farli stare tranquilli, come dimostrano le frequenti situazioni di caos o litigi che sono sfociati in pugni e aggressioni reciproche? Ci domandiamo se lo stesso don Biancalani sia preparato o si sia fatto scappare di mano la situazione”.

Tutte domande lecite e più che meritevoli di risposta, come quando la preoccupazione si sposta sulla natura degli ospiti, da parte di chi si interroga sul fatto che alcuni di loro possano avere precedenti o problemi con la legge. Una situazione di costante angoscia che spinge numerosi genitori ad accompagnare e ad andare a riprendere quotidianamente i loro figli dinanzi all’ingresso delle scuole.

Sono il non rispetto della legge e la mancanza di regole rigide da seguire come chiunque a rendere i migranti accolti da Biancalani delle schegge impazzite e fuori controllo. “Ci sono ospiti di Vicofaro che non si fanno problemi ad orinare davanti a tutti in pieno giorno in mezzo alla piazza o a defecare davanti alle nostre abitazioni.”, prosegue il testo della petizione. Nonostante la chiusura del centro di accoglienza sono davvero tanti i migranti ospiti a Vicofaro, per cui è giunto il momento di porre un freno a certe situazioni divenute insopportabili per i residenti. “Se don Biancalani vuole fare accoglienza deve farla nel pieno rispetto della legalità, alla quale tutti ci dobbiamo attenere.”
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Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » sab ott 06, 2018 8:47 pm

Preti parassiti, fanatici, demenziali e irresponsabili


Migranti, il Sinodo: "No alla chiusura dei porti, la Chiesa apre le porte"
Giuseppe Aloisi - Sab, 06/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 84804.html

La chiusura dei porti? Per due cardinali presenti a Roma per il Sinodo dei vescovi sui giovani vuol dire generalizzare e/o contraddire il Vangelo. Il coro proveniente da piazza San Pietro è unanime. Un altro "no" alla linea dura in materia di gestione dei fenomeni migratori

La Chiesa cattolica è contraria alla chiusura dei porti. Il Sinodo dei vescovi sui giovani è divenuto anche un'occasione per affrontare i problemi legati alla gestione dei fenomeni migratori.

E il messaggio promosso dagli ecclesiastici presenti alla riunione sinodale è sempre uguale a se stesso: "No" alla "linea dura". Facendo però attenzione pure a quello che sta accadendo in Africa.

Uno dei primi a esprimere il suo punto di vista è stato il cardinal Versaldi, che è il prefetto della Congregazione per l'educazione cattolica: "I porti chiusi - ha dichiarato il porporato italiano - non sono della Chiesa: la Chiesa ha aperto le porte a chi aveva i porti chiusi". Ma perché affrontare questo macrotema durante un evento internazionale che sarebbe chiamato soprattutto a far fronte al calo delle vocazioni? Perché, hanno spiegato, buona parte di coloro che provano a raggiungere le spiagge del Vecchio Continente sono persone di giovane età.

Versaldi ha ribadito, ancora una volta, la posizione ufficiale in materia d'immigrazione delle istituzioni ecclesiastiche: "Le migrazioni sono un problema complesso - ha voluto evidenziare il membro dell'episcopato del Belpaese - all'interno del quale bisogna fare una distinzione tra il ruolo della Chiesa e il ruolo dello Stato. La Chiesa - ha continuato - ha il dovere di annunciare il Vangelo, ed è evidente quello che dice il Vangelo circa i forestieri o gli stranieri: l'accoglienza per la Chiesa è un valore irrinunciabile". Questa visione è abbastanza nota: la "linea dura" in materia d'accoglienza di migranti non sarebbe compatibile con quanto disposto nel Vangelo. La maggior parte degli ecclesiastici insiste su questo punto da mesi. Qualcuno ha persino scritto una lettera al premier Conte.

Ma al cardinale della Chiesa cattolica non pare sfuggire che la questione debba essere affrontato anche in Africa. Un sacerdote africano ha raccontato a Versaldi che "ci sono persone che vogliono spingere i giovani ad emigrare, perchè così in Africa non ci saranno più africani e verranno altri Paesi a colonizzarci". Ma questo, per il porporato, non vuol dire che l'Europa e Il Belpaese debbano procedere con chiudendo le vie d'accesso: "Che in Italia si accolga e che in Africa si cerchi di trattenere i giovani non è una contraddizione, fa parte della missione della Chiesa".

L'episcopato africano e quello italiano avranno modo di parlarne a dicembre, quando si proverà a fare il punto della situazione. A Versaldi ha fatto eco un cardinale africano: Dieudonnè Nzapalainga, che è l'arcivescovo di Bangui: "Sia quelli che restano, sia quelli che partono - ha dichiarato il porporato - hanno le loro ragioni. Sono esseri umani, creati a immagine e somiglianza di Dio. Respingerli come bestie non può essere: sono sempre esseri umani, alla ricerca spesso di una sopravvivenza",. Dal Sinodo sui giovani proviene un coro unanime: chiudere i porti, sembrano dire questi cardinali, significa tradire il Vangelo.
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Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » lun ott 29, 2018 9:28 pm

Il povero Bergoglio e le sue irragionevolezze, incoerenze, assurdità, esaltazioni e fanatismi, demenzialità disumane e criminali.


Papa Francesco: "L'Europa è nata dai migranti, chiudere le porte è suicida"
Raffaello Binelli - Lun, 29/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 94210.html

Il Papa torna su un concetto già sviluppato in altre occasioni, quello del legame tra le migrazioni dal Sud del mondo e la crisi demografica del Nord: "Il benessere è suicida, ti porta a chiudere le porte perché non ti disturbino, possono entrare solo quelli che servono per il mio benessere"

Il Vaticano torna a difendere i migranti. Lo fa con un accalorato saluto che papa Francesco rivolge ai missionari scalabriniani, religiosi dediti alla pastorale dei migranti, ricevuti oggi.

"C’è un’ondata di chiusura verso lo straniero e ci sono tante situazioni di entrata di persone, ma poi si sfrutta lo straniero, no? Io sono figlio di migranti e ricordo che nel dopo guerra, quando ero un ragazzino di 10 o 12 anni dove lavorava papà arrivarono i polacchi e furono accolti bene, c’era lavoro e c’era anche bisogno. L’Argentina è un cocktail di ondate migratorie: i migranti hanno costruito il paese, come hanno costruito l’Europa, che non è nata così. È il frutto delle ondate migratorie".

Nel suo ragionamento il pontefice torna su un concetto già sviluppato in altre occasioni, quello del legame tra le migrazioni dal Sud del mondo e la crisi demografica del Nord. "Il benessere è suicida - tuona Bergoglio - ti porta a chiudere le porte perchè non ti disturbino, possono entrare solo quelli che servono per il mio benessere. C’è questo dramma del declino demografico e della chiusura delle porte". Concetti, questi, già espressi altre volte dal Santo padre, che ricorda ai fedeli di ricevere (accogliere) lo straniero: "Ricordati - esorta il Papa - che tu sei stato straniero. Avete letto le parole del Vangelo 'Ero straniero'. E mi ha fatto commuovere quando lei ha detto che è più facile ricevere uno straniero che essere ricevuto: voi dovete fare entrambe le cose, dare le possibilità alle nazioni che hanno tutto di accogliere, aiutare le coscienze per farlo bene".

Il Papa ha poi risposto a porte chiuse ad alcune domande degli scalabriniani, ai quali ha anche consegnato il discorso preparato, ringraziandoli per quello che fanno. "Ho avuto - ha detto - la grazia di conoscervi da prima di essere arcivescovo a Buenos Aires perché i vostri studenti studiavano nella nostra facoltà, poi i vostri confratelli mi hanno dato una mano a Buenos Aires e adesso uno scalabriniano è sottosegretario della sezione per i migranti del dicastero per lo sviluppo umano integrale, dove tutti e due i sottosegretari fanno molto bene". Nel testo consegnato, il Papa sottolinea che in tema di assistenza ai migranti "prima di tutto bisogna ascoltare le persone, ascoltare la storia delle comunità; soprattutto le speranze deluse, le attese dei cuori, le prove della fede... Prima di tutto ascoltare, e farlo in atteggiamento di conpassione, di vicinanza sincera. Quante storie ci sono nei cuori dei migranti! Storie belle e brutte". "Il pericolo - afferma Francesco - è che vengano rimosse: quelle brutte, è ovvio; ma anche quelle belle, perché ricordarle fa soffrire. E così il rischio è che il migrante diventi una persona sradicata, senza volto, senza identità. Ma questa è una perdita gravissima, che si può evitare con l’ascolto, camminando accanto alle persone e alle comunità migranti. Poterlo fare è una grazia, ed è anche una risorsa per la Chiesa e per il mondo".


Alberto Pento
Secondo questo povero esaltato il benessere sarebbe suicida e un uomo non avrebbe alcun diritto a proteggere la sua casa, la sua proprietà, il suo paese, il suo territorio, la sua vita, il suo benessere, la sua libertà;
per questo pazzoide il benessere sarebbe un disvalore e sempre secondo questo povero di mente chiunque dovrebbe avere il diritto di entrare nella casa, nella proprietà, nel paese degli altri e di goderne i frutti, i beni, le ricchezze, il welfare.
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Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » mer nov 28, 2018 2:22 am

È in corso a Roma lo sgombero del presidio di Baobab a piazzale Maslax, nei pressi della stazione Tiburtina. Lo segnala Baobab Experience su Twitter: "Ci sono circa 100 persone che ancora dormono in strada non ricollocate dal comune".
https://www.youtube.com/watch?v=eQaUdpS7K68


Baobab: in 3 anni cacciati 22 volte, 'è una via crucis'
Accolti 80 migranti, "in tutto questo tempo nulla è cambiato"
13 novembre 2018

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... 8732e.html


Ventidue sgomberi in poco meno di tre anni. È la 'via crucis' del presidio di accoglienza del Baobab che offre assistenza ai migranti in transito nella Capitale. Il primo risale a dicembre 2016 quando i migranti e i volontari erano nel centro di accoglienza di via Cupa. L'intervento scattò a causa del "repentino deterioramento delle condizioni sanitarie che di sicurezza" spiegò la Questura. Da quel momento i migranti finirono per strada, in tende, in un infinito vagabondare e confortati anche da una gara di beneficienza tra i romani. "All'epoca c'era il commissario straordinario Tronca - ricorda Andrea Costa, coordinatore di Baobab Experience - che ci consentì di lasciare un 'hub informativo' a via Cupa.

E' quello che chiediamo anche adesso, ossia la possibilità di lasciare un gazebo fisso per dare informazioni ai migranti in transito. Ma al momento non abbiamo ricevuto risposta". Con la fine dell'esperienza di via Cupa il presidio umanitario del Baobab si spostò in strada, a poche centinaia di metri con una tendopoli in piazzale Maslax, alle spalle della stazione Tiburtina, dove ogni giorno vengono offerti pasti caldi, assistenza sanitaria e informativa ai migranti che arrivano in città. "Sono quasi 80mila i migranti che abbiamo accolto in tre anni", dicono dal Baobab.

Tra loro molte donne e moltissimi bambini. Il piazzale dove fino a stamani stazionavano i migranti è simbolicamente dedicato a Maslax Moxamed un ragazzo somalo di 19 ani che, transitato per Baobab nell'agosto del 2016, riuscì a raggiungere il Belgio ma fu rispedito indietro (era un 'dublinante' per cui la domanda d'asilo doveva farla nel primo paese d'ingresso, ndr) e finì in un centro di accoglienza vicino Roma per poi suicidarsi a marzo. "In questi anni non è cambiato nulla - dice Costa - Resta un vuoto istituzionale sul tema accoglienza, aggravato dal decreto sicurezza". Tra i progetti che il Baobab rilancia anche quello di spostare l'accoglienza all'interno "dell'ex istituto ittiogenico, un palazzo abbandonato in zona Tiburtina che era di proprietà della Regione a cui si pensò tre anni fa, ma l'idea nel 2015 poi si arenò". Ancora per il Baobab l'unica alternativa alla strada appare lo sgombero.
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Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » mer nov 28, 2018 2:23 am

La fan urla: "Basta clandestini". E la risposta di Salvini affonda Renzi
Claudio Cartaldo - Ven, 23/11/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... bsMek0sjjU

Il ministro dell'Interno è a Nuoro, in Sardegna. Il simpatico siparietto durante un comizio cui hanno partecipato molti cittadini

"Non solo a Nuoro: in tutto il resto d'Italia ci sono un sacco di questi ragazzi che mangiano e campano sulle nostre spalle e sono più robusti di me, hanno il cappellino, il telefonino, le scarpe da tennis e non fanno un accidenti da mattina a sera".

Con queste parole Matteo Salvini ha arringato la folla di circa 200 persone accorsa per ascoltarlo al suo arrivo in Sardegna.

Il ministro dell'Interno rimarrà alcuni giorni nell'isola, dove da giorni antagonisti e centri sociali annunciano manifestazioni di protesta e appendono cartelli (anche minacciosi). "Spesso e volentieri la guerra ce la portano in casa nostra", ha affermato Salvini prima di essere interrotto da una donna in piazza per ascoltarlo. "Cosa c'è signora? - le ha chiesto il ministro - Perché è così incazzata?". In tutta risposta la fan del leghista ha intonato un piccolo coro: "Delinquenza e omicidi, fuori i clandestini".

Divertito, il ministro ha risposto: "Sì signora, ha trovato quello giusto. Era l'altro Matteo che la pensava in maniera diversa". Il riferimento è ovviamente a Renzi (guarda qui il video).
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Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » mer nov 28, 2018 2:23 am

Dl Sicurezza, il governo ottiene la fiducia alla Camera con 336 sì
27 novembre 2018

https://www.tgcom24.mediaset.it/politic ... mGdK965zyM

L'Aula della Camera ha confermato la fiducia al governo sul dl Sicurezza, con 336 voti a favore e 249 contrari. Soddisfatto il vicepremier Matteo Salvini, secondo il quale "il decreto darà più tranquillità, ordine e regole nelle città italiane, mettendo all'ultimo posto le questioni sull'immigrazione".

Minniti: "Colpo mortale a politiche di integrazione" - L'ex ministro dell'Interno e candidato alla segreteria del Pd, Marco Minniti, si dice "molto preoccupato" per il dl Sicurezza che ha ricevuto la fiducia della Camera. "Quando si cancella la protezione umanitaria si sta dando un colpo mortale alle politiche di integrazione del nostro Paese" ha detto. Il provvedimento "crea illegalità" e "ancora più marginalità" ha concluso Minniti.

Il dl Sicurezza: 39 articoli in 4 capitoli - Il testo non ha subito cambiamenti nel passaggio a Montecitorio rispetto a quello uscito da Palazzo Madama. Il decreto prevede 39 articoli, suddivisi in 4 capitoli: misure che vanno dall'abrogazione dell'istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitari, al restringimento dell'azione degli Spar, dai trattenimenti più lunghi nei Centri di permanenza per i rimpatri, a norme più severe per la concessione della cittadinanza, fino all'estensione del taser (la pistola ad impulsi elettrici), dei Daspo nelle città e alle norme sulla lotta alle mafie.

Abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari - All'articolo 1 del Decreto si stabilisce l'abrogazione dell'istituto del permesso di soggiorno per motivi umanitari, così come era previsto dal Testo unico in materia di immigrazione del 1998.

I permessi di soggiorno "speciali" - La corrispettiva tutela si prevede permanga per alcune fattispecie di permessi di soggiorno "speciali" quali condizioni di salute di eccezionale gravità; situazioni contingenti di calamità naturale nel Paese di origine che impediscono temporaneamente il rientro dello straniero in condizioni di sicurezza. Il provvedimento stabilisce anche disposizioni circa le controversie relative al rilascio dei permessi "speciali", quanto a giudice competente e procedimento di trattazione delle impugnazioni. Si dispone che il giudice competente decida con rito sommario di cognizione.

Aumenta il periodo massimo di trattenimento nei Cpr - Il nuovo dispositivo di legge eleva poi da 90 a 180 giorni il periodo massimo di trattenimento dello straniero all'interno dei Centri di permanenza per i rimpatri. Parallelamente, eleva da 90 a 180 giorni il periodo di trattenimento dello straniero presso le strutture carcerarie, superato il quale lo straniero può essere trattenuto presso il centro di permanenza per i rimpatri per un periodo massimo di 30 giorni. Si stabilisce anche la costruzione di nuovi Cpr rispetto ai sei già operanti sul territorio nazionale.

Introduzione di nuove ipotesi di trattenimento - Con l'articolo 3 si introducono due nuove ipotesi di trattenimento motivate dalla necessità di determinare o verificare l'identità o la cittadinanza dello straniero richiedente protezione internazionale. Per quanto riguarda le disposizioni in materia di rimpatri la norma stabilisce l'avvio di un programma di rimpatrio volontario assistito.

Aumentano i reati che comportano la revoca della protezione internazionale - Una parte del decreto riguarda le disposizioni in materia di diniego e revoca della protezione internazionale. Si amplia il novero dei reati che, in caso di condanna definitiva, comportano il diniego e la revoca della protezione internazionale, includendo ulteriori ipotesi delittuose ritenute di particolare allarme sociale. Per quanto riguarda il sistema Sprar gestito dai Comuni italiani questo sarà limitato solo a chi è già titolare di protezione internazionale o ai minori stranieri non accompagnati.

Aumenta il contributo per la domanda di cittadinanza - Viene messa mano anche alla richiesta di cittadinanza da parte dello straniero stabilendo che la sua acquisizione potrà essere rigettata anche se è stata presentata da chi ha sposato un cittadino italiano. Il contributo richiesto per la domanda aumenta da 200 a 250 euro. È inoltre introdotta la possibilità di revocare o negare la cittadinanza a chi viene condannato in via definitiva per reati legati al terrorismo.

Braccialetto elettronico anche per stalking - L'articolo 17 del decreto estende, poi, le ipotesi di reato che consentono al giudice di adottare il provvedimento di allontanamento dalla casa di famiglia e prevede inoltre l'uso del braccialetto elettronico anche per imputati dei reati di maltrattamento domestico e stalking.

Introduzione del taser - L'articolo 21 allarga la sperimentazione e l'uso del taser (la pistola a impulsi elettrici) alle polizie municipali dei Comuni con più di centomila abitanti. Nel capitolo comprendente le misure per la sicurezza urbana viene esteso il Daspo, anche a chi è indiziato per reati connessi al terrorismo e si potrà applicare anche nei presidi sanitari, in aree in cui si stanno svolgendo fiere, mercati e spettacoli pubblici.

Blocco stradale e sgomberi - Infine il blocco stradale tornerà a essere un reato invece che una violazione amministrativa. Per quanto riguarda, invece, il capitolo degli sgomberi dagli immobili occupati, nel maxiemendamento proposto dal Governo prima di mettere la fiducia al Dl al Senato, si stabilisce che l'intervento delle forze dell'ordine per lo sgombero potrà essere differito in attesa che si trovi una soluzione alternativa proposta agli occupanti dai servizi sociali degli Enti locali. Nel provvedimento è comunque previsto l'inasprimento delle pene, da 2 a 4 anni di reclusione, per chi invade "terreni ed edifici altrui".

Contrasto alla criminalità organizzata - L'ultima parte del decreto contiene disposizioni sul contrasto alla criminalità organizzata e alla gestione dei beni confiscati alla mafia. È rafforzato lo scambio di informazioni tra le diverse amministrazioni interessate al fenomeno della criminalità organizzata. I subappalti sono sanzionati con la reclusione da uno a cinque anni. I beni confiscati potranno essere rivenduti a privati.
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Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » sab mag 18, 2019 9:49 am

Schiaffo a Trump, fine protezione dreamer è illegale
Lo ha stabilito una corte federale, 'decisione arbitraria'
17 maggio 2019

http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... 55455.html

La decisione di Donald Trump di porre fine al programma di protezione dei cosiddetti 'dreamer', gli immigrati clandestini entrati nel Paese quando erano minorenni, e' illegale. Lo schiaffo al presidente americano arriva da una corte d'appello federale della Virginia. Per la corte la decisione di mettere fine al programma è stata "arbitraria e frutto di un capriccio".



Messico, Trump vuole il muro al confine fatto di pali d'acciaio neri e appuntiti: "Per proteggere il paese"
17 Maggio 2019

https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/0 ... se/5186439

Sono queste le direttive sulla costruzione della barriera che il presidente ha dato a ingegneri militari e Sicurezza nazionale. Il colore scuro è pensato per assorbire più calore possibile, così da rendere il metallo incandescente e impossibile da scalare

Un muro nero lungo tremila chilometri al confine con il Messico, fatto di pali d’acciaio dalla cima appuntita. È questa la barriera che ha in mente Donald Trump per “proteggere gli Stati Uniti” e combattere l’immigrazione illegale che arriva dal Sud America. Secondo il Washington Post, il presidente ha dato proprio queste direttive per la costruzione del muro agli ingegneri militari e ai dirigenti della Sicurezza nazionale.

Tra mesi fa, Trump ha dichiarato l’emergenza nazionale nel tentativo di sbloccare i fondi necessari a mettere in piedi l’opera, congelati dal Congresso. All’inizio, il muro doveva essere costruito in cemento, ma ora il presidente ha cambiato idea. I pali d’acciaio dovranno essere dipinti di nero in modo da assorbire più calore possibile, così da rendere il metallo incandescente e impossibile da scalare. Anche l’idea di costruire le cime dei pali appuntite e non arrotondate dovrebbe servire a dissuadere i tentativi di attraversare illegalmente la frontiera. Secondo il Post, Trump avrebbe anche criticato l’attuale progetto in quanto prevede troppi ingressi per il passaggio di auto e persone, che secondo lui dovrebbero invece essere meno numerosi e soprattutto più piccoli.



Nuovo piano di Trump sui migranti: “Deve prevalere il merito sui legami familiari”
walter rauhe
16 maggio 2019

https://www.lastampa.it/2019/05/16/este ... agina.html

Pugno duro con gli irregolari ma accoglienza degli stranieri qualificati, privilegiando il merito sui legami familiari: è la filosofia del nuovo piano sull’immigrazione presentato oggi alla Casa Bianca da Donald Trump, che mira a cambiare la narrativa di un’amministrazione ostile a tutti i migranti rassicurando così anche quel mondo economico che ha bisogno di manodopera specializzata, a partire dalla Silicon Valley. Il piano, messo a punto con il genero-consigliere Jared Kushner, non prevede però disposizioni sui `dreamer´, i giovani arrivati in Usa quando avevano meno di 16 anni con genitori clandestini.

L’obiettivo è «modernizzare il nostro sistema di immigrazione legale, rimasto immutato per decenni», ha spiegato la portavoce della Casa Bianca Sarah Sanders alla Fox. «Vogliamo andare - ha aggiunto - verso un sistema basato sul merito», che favorisca l’arrivo di lavoratori qualificati capaci di contribuire alla crescita degli Stati Uniti. «L’economia è in pieno boom, ha bisogno di manodopera», ha proseguito. La nuova politica prevede di privilegiare la qualificazione, l’età o il settore di attività dei richiedenti la `green card´, il permesso di residenza permanente, a scapito dei criteri di ricongiungimento familiare.

Il piano sembra scontentare entrambi i partiti e ha poche possibilità di essere approvato al Congresso, sullo sfondo di una tesa campagna per la Casa Bianca di fatto già cominciata. Parte dei repubblicani è per una linea più dura e non è entusiasta del fatto che il numero delle `green card´ resterebbe invariato: circa un milione. Insoddisfatti anche i democratici, in particolare perché viene ignorato un percorso per regolarizzare i `dreamer´.

Ma il tycoon mira a dare garanzie al mondo produttivo, quello industriale ma anche agricolo, preoccupato dallo spettro della mancanza di manodopera in un momento di espansione dell’ economia. Nel 2017 i dirigenti di Apple, Microsoft, Google, Facebook, Airbnb, Netflix, avevano definito «contrario ai valori americani» il bando di Trump contro i cittadini di sette Paesi a maggioranza musulmana. E poi avevano mantenuto le loro critiche verso il pugno di ferro anti migranti del presidente. «C’è stato un grande malinteso: il presidente vuole che la gente venga nel nostro Paese ma in modo legale, per stimolare la crescita dell’America», ha spiegato la Sanders. Ma sui clandestini Trump non ha cambiato idea e continua a parlare di invasione e di emergenza nazionale al confine col Messico.
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Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » dom mag 19, 2019 5:30 pm

Denuncia delle ong: la Slovenia nega ai migranti il diritto d’asilo
Mauro Manzin
19 maggio 2019

https://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cr ... ?ref=fbfpi

Dal maggio dello scorso anno i profughi vengono sistematicamente respinti. La conferma nelle cifre dell’Ombudsman. Nel 2018 in 4.653 rispediti in Croazia

Lubiana. La Slovenia non ce la fa più a reggere l’urto dei migranti lungo la rotta balcanica. Il sindacato di polizia protesta perché gli agenti che controllano il confine con la Croazia sono esausti e l’arrivo di oltre cento militari non serve praticamente a nulla non avendo questi poteri di polizia. Intanto si lavora per la rinascita delle pattuglie miste italo-slovene sui confini del Friuli Venezia Giulia (venerdì si sono parlati a Roma il capo della polizia italiana Franco Garbrielli e la sua omologa slovena Tatjana Bobnar nell’ambito dell’incontro con le polizie balcaniche).

Il problema, come denunciano anche due ong, la Border Violence Monitoring e la Info Kolpa, sta nel sistematico respingimento dei migranti da parte degli agenti sloveni in Croazia a seguito di un ordine impartito il 25 maggio del 2018 e di cui però la polizia nega l’esistenza. Ordine che impone ai poliziotti di frontiera di non permettere, forte anche del fatto che la Slovenia è confine esterno di Schengen, che i migranti chiedano asilo in Slovenia “restituendoli” ai colleghi croati in base a un accordo bilaterale datato 2006, molto prima che l’onda migratoria invadesse i Balcani.

Ordine che lede palesemente i diritti dell’uomo e le norme comunitarie in materia di asilo. Come hanno dimostrato le ong basandosi sui dati del Garante dei diritti dell’uomo della Slovenia, nel maggio 2018 - prima dell’ordine di respingimento sistematico - la polizia slovena ha intercettato al confine croato 379 migranti di cui 371 hanno chiesto asilo (98%). Il mese successivo, in giugno, su 412 migranti intercettati soltanto 13 hanno chiesto asilo (3%). Nel 2018 gli agenti di frontiera sloveni hanno rispedito in Croazia 4.653 migranti. Croazia definita ovviamente dagli sloveni un “Paese sicuro”.

Ai migranti rientrati in Croazia, come documentato da molte testimonianze e foto, la polizia croata riserva un trattamento non proprio con i guanti di velluto. Prima di instradarli a sua volta verso i campi profughi della Bosnia-Erzegovina molti di essi vengono derubati dei cellulari, degli zaini e delle borse che portano con sé e in alcuni casi subiscono anche pestaggi. Anche qui la polizia croata, anche a fronte di precise documentazioni fotografiche, nega tutto.

Che fare allora? È chiaro che a questo punto i trafficanti di uomini hanno gioco facile promettendo il transito dalla Croazia, verso la Slovenia fino in Italia. Molti, come avviene in questi casi, pagato il dovuto ai passeur, vengono abbandonati a se stessi e così da migranti si trasformano in Slovenia in immigrati clandestini, girano per i Paesi, rubacchiano, rovinano i campi coltivati con il loro passaggio e così via.

Alla base degli ordini della polizia slovena sta però una fondamentale mancanza politica. Lubiana ha sempre combattuto il fenomeno della migrazione cercando di instradare chiunque avesse transitato per il confine con la Croazia verso l’Austria e i Paesi dell’Europa centrale. Ora il fenomeno è cambiato. Il flusso da fiume si è trasformato in rigagnolo, ma un rigagnolo che scorre costante e non soggetto alle piene del fiume. Così Lubiana si è trovata spiazzata, nonostante i milioni di euro investiti nel “muro” lungo tutto il confine con la Croazia.

La Slovenia non ha però centri di raccolta dove i richiedenti asilo possano rimanere in attesa che le pratiche relative alle richieste siano espletate per iniziare successivamente, se queste avranno esito positivo, un percorso di integrazione socio-lavorativa nel Paese d’accoglienza. Il governo voleva aprire dei centri, ma ogni volta che stabiliva un luogo la popolazione residente è sistematicamente insorta. Nessuno vuole i migranti attorno a sè. Così come non li vuole la popolazione che abita a ridosso del confine con la Croazia e che deve sopportare furti e non gradite presenze lungo le strade dei centri abitati. Ma è un po’ come il cane che si morde la coda.

Alberto Pento
Non vi è alcuna lesione dei diritti umani anzi vengono tutelati i diritti degli sloveni dall'invasione dei clandestini che non hanno e non possono imporre alcun diritto in casa d'altri e nei paesi altrui.
Le convenzioni internazionali sull'asilo politico e connessi non valgono quando vi è rischio per la sicurezza e la stabilità dello stato e dei suoi cittadini, quando non vi sono risorse per accogliere e ospitare e quando il numero dei richiedenti è eccessivo e sopratutto quando non vi è compatibilità culturale e religiosa che potrebbbe causare conflitti sociali, civili e politici.
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