La mia terra non è la tua terra

Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » gio lug 26, 2018 6:15 am

«Vade retro Salvini», la Chiesa reagisce a certi toni sprezzanti
La copertina del numero 30 di Famiglia Cristiana in edicola da giovedì 26 luglio 2018

http://www.famigliacristiana.it/articol ... zanti.aspx

Una mano che si leva verso il volto di uno sconcertato ministro degli Interni; sotto, il titolo: «Vade retro Salvini». È la copertina del prossimo numero di Famiglia Cristiana, domani in edicola. «Niente di personale o ideologico», precisa il sommario, «si tratta di Vangelo».

Dopo l’ennesima tragedia di migranti morti in mare (le vittime sono già 1.490, dal primo gennaio al 18 luglio), Famiglia Cristiana fa il punto sull'impegno della Chiesa italiana . Il giornale apre l’inchiesta con le riflessioni della presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei): «Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto».

Famiglia Cristiana riprende inoltre le frasi più significative di numerosi vescovi come Mario Delpini (Milano, «Vorremmo che nessuno rimanga indifferente, che nessuno dorma tranquillo, che nessuno si sottragga a una preghiera»), Matteo Zuppi (Bologna, «Le Ong non sono complici degli scafisti, se stanno lì vuol dire che c'è un problema»), Corrado Lorefice (Palermo, «Siamo noi i predoni dell’Africa! Siamo noi i ladri che, affamando e distruggendo la vita di milioni di poveri, li costringiamo a partire per non morire: bambini senza genitori, padri e madri senza figli»), Cesare Nosiglia (Torino, «Fa parte del problema anche l’esplodere di polemiche, l’aver trasformato certo dibattito pubblico in un’arena in cui chi vince non è questo o quel gladiatore, ma sempre il “padrone del circo”, il controllore dei canali mediatici, il manipolatore delle opinioni e dei sentimenti»), Antonio Staglianò (Noto, delegato per le migrazioni della Conferenza episcopale siciliana: «Salvini sbaglia a dire: "Prima i poveri italiani e poi quelli africani". Noi non dovremmo neppure averne. Gli stranieri hanno sempre il diritto umano di essere accolti»), Gualtiero Bassetti (Perugia, presidente della Cei, «Non si può chiudere il porto quando arriva una nave che è piena di disgraziati che sono dei crocifissi, o per un motivo o per un altro; che nessuno sia lasciato morire in mare, lo chiedo con il cuore»).

Famiglia Cristiana ribadisce e fa sue le parole pronunciate dal cardinale Bassetti l'11 luglio, san Benedetto, nell'Abbazia di San Miniato al Monte, in Firenze: non è una questione ideologica o di schieramento politico, si tratta di riaffermare «il pensiero della Chiesa», che «è quello della parabola del Buon samaritano. La logica del cristianesimo è quella di prendersi cura».

Nell’inchiesta sull’emergenza migranti Famiglia Cristiana pubblica anche testimonianze e storie di inserimento, nonché due editoriali. Il primo è firmato dal cardinale Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento e presidente nazionale della Caritas italiana, che invita a scegliere come bussola le parole del Papa. E circa i migranti, aggiunge: «Non accoglierli, chiudendo loro soprattutto il cuore, significa non riconoscere Dio presente in loro, e perciò rifiutarLo. Mi chiedo, rifiutare Dio non è un atto di ateismo? Dobbiamo dunque sporcarci le mani e non trincerarci dietro un silenzio talvolta complice». Il secondo editoriale è di don Antonio Mazzi: «Noi di Exodus abbiamo aperto in Calabria cinque strutture per accogliere i minori. Insegniamo la lingua italiana, li aiutiamo a recuperare quel poco di scuola che hanno fatto nei loro Paesi ma, soprattutto, ascoltiamo i loro dolori e le loro paure, curiamo la loro salute e tentiamo, con fatica, di far capire che in Italia ci sono anche persone che li amano e che fanno di tutto perché nel loro mondo e nel nostro torni un po’ di pace. Vi debbo dire che, tornando dalla Calabria, sentendo sull’aereo i discorsi che facevano alcuni viaggiatori, la tristezza ha distrutto quel po’ di speranza che loro, gli invasori, mi avevano elargito».


Alberto Pento
Questi di Famiglia Cristiana sono degli idolatri fanatici e dementi, degli irresponsabili senza criterio che violano i diritti umani e civili dei cittadini italiani ed europei, che ci vorrebbero depredare delle nostre poche risorse per darle ad altri e che ci portano la morte e la guerra civile in casa. Questi sono il male, a favore dell'invasione e a sostegno del nazismo maomettano.
Oltretutto sono bugiardi e calunniatori perché accusano gli italiani e gli europei di depredare l'Africa e gli africani, ilche non è assolutamente vero.
Basta finanziamenti pubblici a questi parassiti; basta 8xmille obbligatorio alle confessioni religiose.


All'Africa e agli africani non dobbiamo nulla, ma proprio nulla, niente di niente, tanto meno agli asiatici e ai nazisti maomettani d'Asia e d'Africa
viewtopic.php?f=194&t=2494

Essere umani e buoni uomini e per chi ci crede anche sensati cristiani
viewtopic.php?f=141&t=2746



Salvini risponde a Famiglia cristiana: "All'odio rispondo con il perdono"
Il ministro dell'Interno Salvini getta acqua sul fuoco. Su Twitter pubblica un collage delle copertine contro di lui, a cui aggiunge un commento: "All'odio rispondo con il perdono"
Raffaello Binelli - Gio, 26/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 58143.html

"A odio e disprezzo rispondiamo col sorriso e col perdono". Usa queste parole il vicepremier e ministro dell'Interno Matteo Salvini per rispondere, sui social, alle dure critiche ricevute in questi giorni.

Pubblica anche un collage delle prime pagine critiche di Espresso ("Uomini e no" con la sua foto e quella di un migrante), Rolling Stone (che ha lanciato appello "Noi non stiamo con Salvini") e Famiglia cristiana ("Vade retro Salvini"). Il leader della Lega, insomma, prova a placare le polemiche (o le rintuzza, a seconda dei punti di vista), ricordando uno degli aspetti centrali della fede: cosa c'è di più cristiano del perdono?

Ieri ha destato grande scalpore la copertina che il settimanale dei Paolini ha dedicato a Salvini. Una mano che si leva verso il volto di uno sconcertato ministro degli Interni; sotto, il titolo: "Vade retro Salvini". Sin troppo comprensibile l'acostamento al più famoso "Vade retro Satana". Anche se, nel sommario del periodico, si precisa: "Niente di personale o ideologico, si tratta di Vangelo".

Le polemiche vertono sulla gestione dei migranti e i morti in mare. Nell'ultimo numero in edicola Famiglia Cristiana dedica un'inchiesta sul tema, e ricorda le riflessioni della presidenza della Conferenza episcopale italiana (Cei): "Come pastori non pretendiamo di offrire soluzioni a buon mercato. Rispetto a quanto accade non intendiamo, però, né volgere lo sguardo altrove, né far nostre parole sprezzanti e atteggiamenti aggressivi. Non possiamo lasciare che inquietudini e paure condizionino le nostre scelte, determino le nostre risposte, alimentino un clima di diffidenza e disprezzo, di rabbia e rifiuto".



Don Morselli: "Famiglia Cristiana? Salvini non è contro il Vangelo"
Francesco Boezi - Gio, 26/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 58203.html

Matteo Salvini non contrasta con i dettami del Vangelo. A sostenerlo è don Alfredo Morselli, che è intervenuto a sostegno del ministro leghista. "Sì" anche al crocifisso nei porti. "No", invece, alla riorganizzazione partitica dei cattolici in funzione anti-Lega

Matteo Salvini e la copertina di Famiglia Cristiana. Don Alfredo Morselli parlerebbe volentieri anche di Humanae Vitae e dell'intercomunione.

Ma la polemica del giorno riguarda la scelta fatta dalla rivista cattolica: associare il nome del ministro dell'Interno a quel "Vade retro": versetto biblico diretto a Satana. Abbiamo intervistato il sacerdote e teologo, in esclusiva, per IlGiornale.it

C'è una forte polemica attorno alla copertina dell'ultimo numero di Famiglia Cristiana. "Vade retro" sembrerebbe riferito al ministro Salvini, che sarebbe così accostato al diavolo. Cosa ne pensa?

"Proprio in epoca in cui scarseggiano esorcisti perché - come diceva P. Amorth - "I vescovi non credono più al demonio", ecco Famiglia cristiana nei panni dell’ "Ultimo esorcista (L’ultimo esorcista è il titolo del libro-testamento spirituale di P. Amorth, ndr).
Ci sarebbe da sorridere, se non ci fosse da piangere, per un approccio che è fideista, maldestramente emotivo e senza ragioni: il cardinal Caffara parlava di una fede esclamata, ma non pensata".

In passato, la stessa rivista ha pubblicato copertine su Mario Monti, Laura Boldrini e su Giorgio Napolitano. Questi sono leader più vicini alla visione cattolica della politica?

"La visione cattolica della politica è una visione basata sulla ragione. I cosiddetti principi non negoziabili sono solo ricordati dalla rivelazione soprannaturale, che è venuta in aiuto alla ragione offuscata dal peccato originale. I comunisti (qui don Alfredo sembrerebbe riferirsi alla Boldrini, ndr) e i modernisti (qui, invece, parrebbe citare in causa Monti, ndr) vorrebbero un cristianesimo svuotato delle certezze razionali ancor prima che della fede, per poter combinare il matrimonio sociale tra relativismo e cattolicesimo svuotato dei valori oggettivi. Famiglia cristiana è l’araldo di queste aberrazioni".

Lei ritiene che sui migranti Salvini vada contro il Vangelo?

"Assolutamente no: non è contro l’accoglienza dei migranti tout-court, ma vuole semplicemente cambiare il modo con cui il problema dei flussi migratori è stato gestito in Italia. E in questo si pone contro i poteri forti, che come gli alchimisti giocano sulla sostituzione della civiltà cristiana, e i loro utili idioti (nel senso leninista, specifica don Alfredo, ndr): chi ci 'mangia sopra' e anche chi, in un modo un po' ingenuo, sostiene questi progetti mondialisti senza rendersi conto della loro portata".

Ritiene che i cattolici debbano riorganizzarsi per far fronte comune contro il ministro Salvini?

"In questo momento direi che bisogna far fronte con il ministro Salvini: non per fare una nuova Democrazia Cristiana leghista, ma per sostenerlo tanto quanto la sua azione è coerente con il diritto naturale. È quel tipo di azione politica favorita da San Pio X per traghettare i cattolici dal non expedit verso un’azione storicamente incisiva sul piano sociale".

Ma i temi bioetici che fine hanno fatto? La stampa cattolica non se ne occupa più?

"Come le dicevo, essendo il neomodernismo fideista, considera integrismo tutto ciò che si rifà ad una verità naturale oggettiva. C’è solo l’emozione e lo sballottamento dei venti delle false dottrine, come diceva Benedetto XVI nella S. Messa prima del conclave in cui è stato eletto Papa".

Il ministro Salvini ha anche proposto di posizionare un crocifisso in ogni porto italiano. Cosa ne pensa?

"Certamente è un gesto buono, per il giusto primato della vera religione sulle false. Da un punto di vista laico, è giusto per il fatto che la civiltà italiana è storicamente cristiana. Ed è giusto che i migranti che vengono accolti, sappiano che ciò può avvenire per quella mentalità, per quell’eredità cristiana, che - nonostante tutto - impregna ancora il nostro popolo".


Il vescovo di Chioggia bacchetta Famiglia Cristiana: «Non mi rappresenta»
Renato Piva
27 luglio 2018

https://corrieredelveneto.corriere.it/v ... 3cff.shtml

VENEZIA - L’intervista che nasce da un commento su Facebook, con il commento comincia: «Ritengo stupido identificare Famiglia cristiana con tutti i preti. Smettiamola con questa mentalità “collettivizzante”... I giudizi generalizzanti di categoria sono la cosa più malevola e offensiva che uno possa fare». Adriano Tessarollo, vescovo di Chioggia, ha scritto queste parole intervenendo in una discussione sul problema immigrati, animata o ri-animata dal «Vade retro Salvini», che Famiglia cristiana ha regalato a tutta copertina al neo ministro dell’Interno leghista e alla sua politica di «sbarchi zero». «Niente di personale o ideologico: si tratta del Vangelo» dice il settimanale paolino. Il suo direttore, Antonio Rizzolo, ha spiegato (intervista web a Vanity fair) di aver voluto «sottolineare come la presidenza della Conferenza episcopale Italiana, molti singoli vescovi del Nord e del Sud, religiosi e laici cattolici impegnati stiano reagendo a certi toni sprezzanti e aggressivi adoperati dal vice premier riguardo all’emergenza migranti. Sono in netto contrasto con il Vangelo... fomentano pregiudizi ed equivoci poco costruttivi». Anche monsignor Tessarollo è vescovo, ma forse non la pensa proprio tutta come Rizzolo.

Il vescovo, ha puntualizzato come Famiglia cristiana non sia la voce di tutti i preti...«Famiglia cristiana è una rivista; che ha la sua redazione; che all’interno della storia cattolica ha un suo spazio, ma non è la voce della Chiesa nella sua interezza».

Dietro quel suo appunto c’è il «Vade retro Salvini». Fosse stato per lei, avrebbe fatto quella copertina? «Io non l’avrei fatta così. Cosa si voleva sottolineare? Mi pare di capire che si dica come, con queste posizioni forti e i tanti interventi, il ministro sembri quasi prestarsi a sollecitare gli italiani ad opporsi all’atteggiamento apertura e di accoglienza, che è proprio del cristianesimo...».

Il messaggio pare proprio questo. Cosa non le torna? «L’ho spiegato sulla Nuova scintilla, il settimanale della mia diocesi. Non mi sembra che il dibattito sul tema migranti prenda la direzione giusta. Si deve intanto cercare di far avere loro diritti e dignità nelle terre d’origine. Poi, certamente, bisogna accogliere, ma una volta accolto va data la possibilità di un lavoro dignitoso, di una casa, di poter pensare a una vita dignitosa. Non ci dimenticheremo certo di chi è in situazione di gravità, non ci gireremo di fronte a chi deve essere salvato dalle acque, daremo la nostra mano, ma è solo il primo passo. Rimane tutto il resto, che è il di più».

Non trova che ci sia un punto di verità nel dire che toni esasperati, modi spicci e insistenza possono, se non creare, contribuire a diffondere chiusura e pregiudizi? «Può darsi che contribuiscano, ma bisogna anche avere il coraggio di dire che un certo sentimento è già stato diffuso e rimane. Si dice: è un sentimento di pancia. Non è detto, però, che sia irrazionale. Allora bisogna chiedersi: cosa dobbiamo fare per riportare serenità tra le persone e nei ragionamenti?».

Ha una risposta? «Ci vuole razionalità da parte di chi si occupa dei problemi. Non si può accogliere e poi impedire di muoversi, circolare, lavorare in condizioni umane, e tenere le persone in queste circostanze per due, tre anni. Così le si espone a disprezzo e ostilità, anche perché quelle condizioni espongono al rischio di cercare espedienti: spaccio, furti... Lo Stato - e l’Europa, che non può dire sono arrivati da te, tienili tu. Italia e Grecia sono Europa - dev’essere in grado di dire quanto duri il percorso di accoglienza e garantire che stia in limiti di tempo “logici”».

Quali sarebbero? «Tre mesi, non certo tre anni. Il punto è che è sbagliato gridare, soffiare sul problema, ma non si può neppure dire accogliamo tutti. La gente non comprende il messaggio».

Lo dica: un po’ di simpatia per Salvini c’è...«Ma sì, anche se ci sono tante cose che non si possono condividere. Certe proposte, in certi contesti, rischiano di ottenere effetti contrari. Il crocifisso obbligatorio in tutti i luoghi pubblici è una di quelle. È passato il tempo dello Stato unito alla religione: Salvini rivendica una identità che non c’è più. San Paolo diceva: ascoltare tutto, accogliere ciò che è buono e ricusare il male». Vale anche per il Capitano della Lega, insomma.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » dom lug 29, 2018 7:43 am

Ceuta, 600 immigrati sfondano le reti ed entrano in Spagna: cacca e urina contro gli agenti

26 Luglio 2018

http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... urina.html

Spagna in piena emergenza migranti. In 600 immigrati hanno assaltato e superato la recinzione, alta quasi sette metri, che separa il Marocco dall’enclave spagnola di Ceuta. Negli scontri con la polizia spagnola sono rimasti feriti 22 agenti. Si tratta dall’assalto più imponente dal febbraio del 2017, quando ci riuscirono in 850. La Croce Rossa ha soccorso 132 feriti. L’Associazione spagnola delle guardie civili (AEGC) ha riferito che gli immigrati, armati di cesoie e bastoni, "hanno lanciato contro gli agenti oggetti appuntiti, calce, sostanze corrosive, escrementi e urina" e 22 i feriti sono stati trattati per "ustioni chimiche, occhi infiammati, lividi e disturbi respiratori". Dopo essere entrati in Spagna, i migranti si riversati in strada e hanno raggiunto un vicino centro di accoglienza, in cui si trovano ora 1.200 persone, più del doppio di quante ne possa alloggiare. L’emergenza non riguarda solo Ceuta, ma anche l’Andalusia.

Leggi anche: Francesca Totolo, la "patriota" e quel dossier su George Soros

Il sistema di accoglienza nella provincia di Cadice, che si affaccia sullo Stretto di Gibilterra, è al collasso dopo lo sbarco di circa 1.300 persone negli ultimi tre giorni, in particolare nella città di Algeciras, che, avvertono le autorità, "rischia di diventare la nuova Lampedusa". Oggi, giovedì 26 luglio, altre 329 persone sono state soccorse dalla Guardia costiera spagnola a largo dell’isola di Alboran e nello Stretto di Gibilterra. Si trovavano a bordo di 18 imbarcazioni intercettate. Si tratta per lo più di persone provenienti dall’Africa sub-sahariana, tra loro anche donne e bambini.

A Malaga, che non ha centri di accoglienza, un migliaio di persone arrivate negli ultimi sei mesi sono senza alloggio: si sta cercando di sistemarle in strutture sportive. "Dobbiamo definire azioni per le persone che arrivano sulle nostre coste per non diventare la nuova Lampedusa del Mediterraneo occidentale", ha avvertito il sindaco di Algeciras (e senatore del Partito Popolare) Josè Ignacio Landaluce, parlando con il quotidiano El Mundo. Landaluce ha invocato un coordinamento con l’Unione europea. "Questo non è un problema del sindaco di Algeciras o del ministro dell’Interno spagnolo, è una questione europea", ha sottolineato. La situazione più difficile, riporta El Pais, si registra nella baia di Algeciras ma si sta complicando anche in altri comuni andalusi dove l’affluenza degli immigrati via mare dall’Africa ha già superato di gran lunga le capacità dell’apparato di accoglienza.

Alberto Pento
Portateli tutti a Mallorca
http://www.elmundo.es/baleares/2018/07/ ... b45ed.html


Maiorca rifiuta Salvini ma intanto espelle illegalmente i migranti
Ivan Francese - Sab, 28/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mai ... 59164.html

Ieri il leghista era stato dichiarato "persona non gradita" per le sue posizioni anti-migranti. Ma ora un giudice spagnolo svela: "Dall'isola i migranti vengono cacciati senza seguire la legge"

Le autorità spagnole di Maiorca avrebbero espulso illegalmente i migranti senza documenti fermati sull'isola.

Ad affermarlo è il giudice Alicia Ortuño del Tribunale superiore di Giustizia delle isole Baleari, sotto la cui giurisdizione Maiorca ricade.

Come riporta oggi il quotidiano locale Diario de Mallorca, il magistrato avrebbe denunciato la decisione, da parte di alcuni suoi colleghi, di convalidare l'espulsione di un migrante arrestato senza documenti e di fatto posto in condizioni di non potersi difendere. Il fatto risale al maggio del 2016, quando la delegazione del governo di Madrid sull'isola espulse dalla Spagna uno straniero irregolare ma senza precedenti, vietandogli di rientrare per i tre anni successivi.

Nell'udienza per convalidare la procedura straordinaria seguita dal governo per deliberare l'espulsione, la maggioranza dei giudici ha deciso di convalidare il provvedimento dell'autorità amministrativa. La Ortuño invece sostiene che nel caso in esame non vi sia alcuna delle condizioni necessarie per poter adire alla procedura straordinaria: l'imputato non era contumace, non si opponeva all'espulsione e non vi era rischio per la sicurezza pubblica.

Essendo in minoranza nel collegio giudicante non ha potuto impedire la convalida dell'espulsione ma ha comunque deciso di denunciare quella che ritiene un'ingiustizia. Lo straniero, sostiene la giudice "ha il diritto di conoscere il motivo per al suo caso viene applicata la procedura straordinaria per l'espulsione, con conseguenze molto più drastiche di quelle che avrebbe avuto la procedura ordinaria".

Appena ieri il Consiglio comunale di Maiorca aveva dichiarato il ministro dell'Interno Matteo Salvini "persona non gradita" sull'isola proprio per le sue posizioni "xenofobe e sprezzanti" in tema di immigrazione. Certo, non è stato il medesimo organo ad avere espulso illegalmente i migranti dall'isola ma ora sarebbe lecito aspettarsi, per coerenza, che anche la delegazione maiorchina del governo socialista di Pedro Sanchez venisse colpita da un anatema analogo a quello scagliato contro Salvini.



L'FPÖ austriaco invita Salvini: "Macché Maiorca, vieni da noi"
Luca Romano - Dom, 29/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 59527.html

Dall'Austria arriva una proposta di vacanze a Matteo Salvini. Il mittente è il partito FPÖ che ha offerto al ministro degli Interni una nuova opzione per le sue prossime vacanze

Il mittente è il partito FPÖ che ha offerto al ministro degli Interni una nuova opzione per le sue prossime vacanze. Quale? Wels, città statutaria austriaca di 58mila abitanti, seconda per popolazione del land di Alta Austria, dopo Linz. Il vice governatore Manfred Haimbuchner e il suo collega di partito Andreas Rabl, sindaco di Wels, hanno affermato che "Salvini è molto gradito a Wels".

L'offerta arriva per "consolare" il leghista dopo che l'isola spagnola di Maiorca lo ha dichiarato "persona non gradita". A deciderlo era stato il massimo organo rappresentativo della più grande isola delle Baleari, che in seduta plenaria aveva voluto condannare in modo simbolico la politica decisa dal ministro degli Interni in tema di immigrazione.

Nel testo approvato all'unanimità dall'assemblea si leggeva che Maiorca condanna "l’assenza di garanzie di conformità ai diritti umani offerte dalle politiche migratorie europee”. Il diretto interessato su Facebook aveva reagito con una ruvida ironia. "Non sono il benvenuto? Chi se ne frega! Le mie vacanze le faccio in Italia".

Chissà se adesso prenderà in considerazione anche l'ipotesi austriaca.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » dom lug 29, 2018 7:44 am

???

Spagna, Sanchez vuole rimuovere il muro di Melilla e Ceuta. Ma quale sarà il prezzo da pagare?
Omar Porro
2018/07/13

https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... re/4489458

Cambio di passo in Spagna, con il nuovo governo di Pedro Sánchez. L’Esecutivo di Madrid, infatti, starebbe lavorando alla rimozione del muro di filo spinato che corre lungo il confine tra il Marocco e le enclavi di Melilla e Ceuta. La lunga cortina di acciaio e metallo è stata eretta nel 2005 dall’allora premier socialdemocratico Luis Zapatero e rinforzata nel 2013 dal popolar-conservatore Mariano Rajoy. Una vera e propria novità che però rischia di trasformarsi un boomerang per la fragile maggioranza che sostiene il nuovo presidente del governo.

Cosa sono le “concertinas”?

Se fino alla fine degli anni Ottanta le autorità governative spagnole, insieme a quelle locali sono riuscite a contenere, in maniera positiva, il processo del fenomeno migratorio, ben presto si è dovuto fare i conti con una triste realtà.

A partire dalla seconda metà degli anni Novanta il governo di Madrid in collaborazione con le Istituzioni europee destinò parte importante dei fondi destinati alla gestione del fenomeno migratorio per la costruzione di un muro di filo spinato che ha impedito il passaggio di migranti irregolari che dal Marocco cercavano di entrare in territorio spagnolo. Già allora, parte della Comunità internazionale, criticò aspramente la decisione dell’Esecutivo iberico.

Il neo-ministro dell’Interno Fernando Grande-Marlaska ha confermato l’intenzione di superare l’utilizzo dei “muri” anche per rispondere alle richieste di tutela dei diritti umani dei migranti: “È una mia priorità e farò tutto il possibile perché le recinzioni di filo spinato lungo il confine con il Marocco siano rimosse”. Una posizione che ha ricevuto il plauso delle associazioni umanitarie e anche dell’ala più a sinistra nelle Cortes spagnole.

Il governo di Sánchez, con la precaria maggioranza che lo appoggia, ha bisogno di creare alleanze (puntando su politiche di rottura rispetto al recente passato) che gli garantiscano la sopravvivenza. Una decisione, quella di Madrid, in netta contrapposizione a quanto invece accade in altri Paesi europei che invece puntano all’innalzamento di barriere lungo i confini.

Le pesanti critiche

Le “muraglie” di filo spinato sono state duramente criticate negli anni, soprattutto per i gravi incidenti che si sono verificati. E’ tristemente noto che migliaia di migranti, nell’intento di attraversare il confine scavalcando la recinzione, sono rimasti gravemente feriti, con buona pace dei governi (di destra e di sinistra) che si sono susseguiti alla guida della Spagna. “Non è più ragionevole e accettabile vedere persone che saltano attraverso le recinzioni; possiamo intervenire prima, all’origine del fenomeno”, queste le parole del ministro Fernando Grande ai microfoni spagnoli dell’emittente radiofonica “Onda Cero”. Allo scorso 31 maggio, secondo i dati del Ministero dell’Interno, circa 2.400 migranti sono riusciti a entrare in territorio spagnolo senza passare dagli accessi ufficiali. “E’ necessario avere – continua Grande – una seria politica di controllo delle frontiere e dei flussi e sono convinto che si possa garantire sicurezza alle frontiere anche con mezzi meno invasivi”. Una posizione che è ben lontana da quanto invece proposto dai Paesi dell’Est Europa che, senza farne mistero, più di una volta hanno ipotizzato la creazione di “barriere fisiche” per limitare l’accesso dei migranti.

Un’altra notizia passata (quasi) inosservata

La notizia, insieme a quella del “ritorno” alla sanità pubblica per circa 75mila cittadini spagnoli, ha però offuscato un particolare politico da non sottovalutare. L’ex premier Mariano Rajoy, proprio lo scorso 15 giugno, si è dimesso dal Congresso dopo quasi 33 anni ininterrotti di presenza nelle aule parlamentari spagnole. Il 5 giugno, l’ex Capo del governo, si era dimesso anche dalla guida del Partito popolare.

L’ex presidente della Comunità autonoma di Catalogna, Carles Puigdemont, potrà essere estradato in Spagna, non più per il reato di ribellione, ma soltanto per quello, certamente meno grave, di “malversazione” di denaro e fondi pubblici. Il governo di Madrid, ora, dovrà fare i conti anche con la possibilità di poter processare l’ex presidente catalano, tanto che la decisione del Tribunale regionale dello Schleswig-Holstein in Germania ha già fatto tremare il premier Pedro Sánchez.

Il successore di Mariano Rajoy, infatti, dovrà sbrigare dal punto di vista politico la matassa, tanto che dovrà esporsi in prima persona su una questione di interesse nazionale di cui il Partito socialista sembra non essersi mai interessato. I socialisti, nonostante la loro netta contrarietà al referendum dello scorso primo ottobre, hanno sempre preferito mantenere una linea molto più rispetto agli “avversari” storici del Partito popolare (allora al governo del Paese e già in piena crisi politica interna).

La Spagna, dopo anni di chiusura, forse cambia passo. Ma quale sarà il prezzo da pagare, dal punto di vista della politica interna (ma anche di credibilità internazionale) e in termini di consenso elettorale, nel breve periodo? Non c’è da dimenticare che nel 2019 si terranno le elezioni europee per il rinnovo del Parlamento di Strasburgo e la delicata situazione istituzionale spagnola sarà la cartina di tornasole per una remota rinascita, o per il declino definitivo, dei tradizionali partiti politici europei.



La "schifezza" spagnola, Feltri scatenato: "Canaglie, prendetevi i neri e lasciate stare Salvini"
Vittorio Feltri
luglio 29, 2018

http://ilnotiziario.altervista.org/la-s ... re-salvini

Matteo Salvini, attaccato da tutti per le sue polemiche tese a frenare l’immigrazione nel nostro Paese, è stato dichiarato personaggio sgradito dalle autorità di Maiorca, ed egli giustamente ha risposto così: non me ne frega nulla. In effetti è una fortuna essere invisi agli spagnoli che per anni hanno evitato con cura di soccorrere in mare i profughi, e qualche volta li hanno respinti a muso duro.

Ora viceversa se la tirano da buonisti e fingono di avere il cuore in mano, dopo aver tenuto una condotta da canaglie per anni.

Cambiare opinione è legittimo, non lo è criticare chi oggi si comporta come tu ti sei comportato fino a ieri. Tutti i disperati che abbandonano l’ Africa per venire in Europa, se invece di approdare in Italia, ripiegano sulle isole iberiche a noi fa piacere. E ha ragione Salvini nell’ aggiungere che farà le vacanze dalle nostre parti, evitando di mettere piede in Spagna.

Il ministro dell’ Interno ha tutto il nostro appoggio quando si oppone fattivamente all’ invasione degli stranieri. Salvare i quali dall’ annegamento nel Mediterraneo è opera meritoria, se però, una volta sottratti alle onde, vengono buttati nelle città come rifiuti, senza ricoverarli e assisterli, si commette una crudeltà atroce.

Il vicepremier va sostenuto nel suo tentativo di rimettere ordine in patria, altro che insultarlo e dargli del razzista, va applaudito a titolo di incoraggiamento. Beato lui che è odiato dai bischeri di Maiorca. Con questo articolo speriamo anche noi di essere colpiti dalla loro stupidità.

Si prendano pure i neri che si avventurano incoscientemente in mare, e se li tengano stretti. Presto si accorgeranno che stavano meglio quando erano cattivi e sparavano su quelli che pretendevano di entrare nel loro territorio.

Ciascuno rimanga a casa propria e si impegni a renderla più ospitale. Maiorca per me è una schifezza.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » dom lug 29, 2018 7:46 am

Migranti, svolta nei mari libici: "Ora da qui non passa più nessuno"
Claudio Cartaldo - Sab, 28/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 59108.html

Le navi della Marina italiana certificano il cambio di passo: "Non incontriamo più barconi. Li ferma la Guardia costiera libica"

Dalla Libia di migranti ne partono ormai sempre di meno. Lo dicono i numeri, come quelli diffusi dall'Oim secondo cui è ormai la Spagna il Paese preferito dai trafficanti di esseri umani.

La rotta Occidentale del Mediterraneo ha superato quella Centrale e questa è la vera novità. Ma anche sulle navi della Marina italiana impegnata nel pattugliamento del mare nostrum (non solo per l'emergenza immigrazione, è ovvio) tastano con mano che qualcosa è ormai cambiato.

A raccontarlo a Lorenzo Cremonesi del Corriere è Sebastiano Rossitto, comandante della fregata Virginio Fasan, l’ammiraglia della missione che opera di fronte alla Libia da metà 2015. "Nel nostro ultimo mese di pattugliamenti ininterrotti dal Canale di Sicilia, le coste della Tripolitania, al largo del Golfo della Sirte e sino alle zone a nord delle acque territoriali della Cirenaica, non abbiamo mai incontrato alcun naviglio di migranti e neppure i battelli delle organizzazioni non governative internazionali. Una situazione che ha caratterizzato le attività delle navi militari di Mare Sicuro anche nel periodo precedente il nostro turno". L'inviato del Corriere ha passato un'intera giornata a bordo della nostra imbarcazione militare e non è stata intercettato nessun natante carico di disperati. "In una giornata così un anno fa potevano essere in mare sino a una quindicina di barche con 3.000 migranti. Nel 2013 ne prendemmo a bordo 1.500 in 24 ore", dice il capitano di corvetta Massino Nava.

Insomma, le cose sono molto diverse. "Posso anche ripetere che la situazione è completamente cambiata da cinque o sei mesi", spiega il comandante al quotidiano di via Solferino. Un cambiamento non nelle regole di ingaggio, che rimangono sempre le stesse ("Se ora incontrassimo un battello di migranti, qui in mare aperto, li prenderemmo subito a bordo e non li riconsegneremmo ai guardiacoste libici"), ma nella gestione complessiva del problema immigrazione. Ora la Libia è attiva con i suoi guardiacoste, cui tra poco l'Italia dovrebbe regalare altre 12 motovedette. "Per ora l’emergenza appare finita, terminata", ripete Rossitto. E il merito, appunto, è anche degli accordi fatti con la Libia. "I loro sistemi d’intervento sono strutturati, possono mantenere due o tre imbarcazioni sempre pronte in acqua e si dimostrano in grado di bloccare gli scafisti con i migranti prima che escano dalle 12 miglia delle loro acque territoriali", spiega il comandante.

In fondo Salvini lo ha detto e ripetuto più volte: i porti italiani sono chiusi e nessuno, neppure le Ong, deve interferire col lavoro della Guardia costiera di Tripoli. Spetta a loro prelevare i migranti dai barconi e riportarli indietro. Secondo il Contrammiraglio Andrea Cottini, "L’ultima volta che le cinque navi della Mare Sicuro sono state coinvolte direttamente nella questione migranti è stato agli inizi di giugno, quando hanno scortato al porto spagnolo di Valencia i circa 600 imbarcati sull’Aquarius della ong Sos Méditerranée. Altrimenti direi che, almeno per il momento, il problema è radicalmente mutato".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » lun lug 30, 2018 7:55 pm

Oggi è la “Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani”
Magdi Cristiano Allam
29/7/2018

https://www.facebook.com/MagdiCristiano ... 9056136340

Oggi è la “Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani”. Mattarella, Papa Francesco e i governanti del mondo operino concretamente per aiutare i giovani nei loro Paesi e reprimere la criminalità organizzata

Buongiorno amici. In una sorta di calendario globalista, le Nazioni Unite, l’organizzazione del tutto inadeguata a conseguire la pace nel mondo anche se ci costa un fiume di denaro che all’80 per cento vanno a finire nelle tasche dei suoi dipendenti, oggi ha indetto la “Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani”.
In un rito che si ripete anno dopo anno, i capi di Stato intervengono per deplorare questo crimine contro l’umanità. Il nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto: “La schiavitù ha rappresentato una delle maggiori vergogne dell'umanità. Oggi, Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, ci impone di ribadire la condanna e la battaglia contro ogni forma di schiavitù, vecchia e nuova. Terreno agevole per queste nuove forme di schiavitù è il fenomeno migratorio. Nessun Paese è immune da questa sistematica violazione della dignità umana e nessuno deve avere la tentazione di guardare altrove".
"Sono circa 40 milioni le persone vittime delle nuove schiavitù. Numeri impressionanti che hanno spinto le Nazioni Unite ad adottare l'obiettivo di eliminare il traffico di esseri umani entro il 2030. Si tratta di degenerazioni della nostra società, piaghe da eradicare con fermezza che interrogano le nostre coscienze e ci chiamano a una reazione morale, a una risposta adeguata con un maggiore impegno culturale e civile".
Papa Francesco domenica, all'Angelus in Piazza San Pietro, ha denunciato questa "piaga" che "riduce in schiavitù molti uomini, donne e bambini con lo scopo dello sfruttamento lavorativo e sessuale, del commercio di organi, dell'accattonaggio e della delinquenza forzata. Anche qui a Roma". Papa Francesco ha sostenuto che "le rotte migratorie sono spesso utilizzate da trafficanti e sfruttatori per reclutare nuove vittime della tratta. È responsabilità di tutti denunciare le ingiustizie e contrastare con fermezza questo vergognoso crimine. Preghiamo la Vergine Maria perché nel mondo prevalgano i programmi dedicati allo sviluppo, all'alimentazione, alla solidarietà, e non quelli dell'odio, degli armamenti e della guerra".
Cari amici sono totalmente d’accordo con il Presidente della Repubblica e con Papa Francesco nell’equiparare la tratta di esseri umani alla schiavitù, nell’individuare nei cosiddetti “migranti” i nuovi schiavi, nell’esigere che si ponga fine a questo crimine contro l’umanità, nel richiedere al mondo intero di contribuire per risolvere i problemi di fondo che consentono questo sfruttamento di altre persone.
Ma mi domando: perché aspettare fino al 2030 cioè per altri 12 anni? Se il mondo intero lo volesse, questo crimine globalizzato potrebbe essere sconfitto in 24 ore. La soluzione è palese ed è facile: bisogna aiutare nel modo più generoso ed efficace possibile queste masse di giovani, dando loro una adeguata formazione, a diventare i protagonisti dello sviluppo dei loro paesi, affinché siano messi nella condizione di vivere dignitosamente a casa loro. In parallelo bisogna reprimere nel modo più drastico ed efficace possibile la criminalità organizzata che, avvalendosi dell’azione discutibile delle Ong del micro-credito nei Paesi del Terzo Mondo, delle Ong del trasporto navale nel Mediterraneo, delle Ong dell’accoglienza in Italia e in Europa, con la tacita ed irresponsabile complicità dei Governi e della Chiesa, ha dato vita al giro d’affari più lucroso sulla Terra, più redditizio del traffico della droga.
Concludo: la “Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani” non deve essere un rito da celebrare anno dopo anno, l’occasione per denunciare tutto e tutti senza che però nulla cambi. Se Mattarella, Papa Francesco e i governanti del mondo fossero veramente sinceri, ebbene che passino dalle parole ai fatti. Diversamente saremo costretti a prendere atto che predicano bene ma razzolano male, che sono collusi con la strategia globalista che mira, attraverso questo esodo epocale di giovani, ad abbattere le frontiere ponendo fine agli Stati nazionali, a scardinare le identità localistiche per condannare a morte la nostra civiltà, a imporre un Nuovo Ordine Mondiale assoggettato allo strapotere della Grande Finanza con una umanità omologata e omogeneizzata in cui ciascuno di noi sarà ridotto a semplice strumento di produzione e di consumo della materialità al piu basso costo possibile.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » mar lug 31, 2018 12:05 pm

E Fico incontra gli anti-Salvini: "Migranti? Non puoi lasciarli in Libia"
Claudio Cartaldo - Lun, 30/07/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 60041.html

Il presidente della Camera, Roberto Fico, incontra gli attivisti delle "Mani rosse": "La Libia non è un punto di approdo sicuro"

Roberto Fico torna a parlare di immigrazione. E mentre condanna i fatti di Moncalieri, dove una atleta azzurra di origini africane è stata colpita a un occhio da un uovo, volge lo sguardo alla Libia e ai migranti che si imbarcano per cercare di raggiungere l'Europa.

E mentre incontra gli attivisti di "Mani Rosse" pro immigrazione, non manca di mandare un messaggio politico chiaro.

La sua posizione, come già emerso in altre occasioni, è lontana da quella del collega di governo (del M5S) Matteo Salvini. Il ministro dell'Interno, infatti, a più riprese ha chiesto all'Ue di riconoscere il ruolo della Libia nella lotta al traffico degli esseri umani. E ha sempre attaccato le Ong che invece si sono messe di traverso rispetto alle operazioni Sar della Guardia costiera libica.

Ebbene, il presidente della Camera non sembra pensarla come il leader della Lega. "La Libia – ha detto Fico - non è un punto di approdo sicuro, dove i diritti umani non sono garantiti e quindi i migranti non possono essere lasciati lì". Il presidente oggi fuori da Montecitorio ha incontrato i partecipanti a un presidio organizzato da Mani rosse, gli attivisti "anti-salvini" per i diritti dei migranti che per molti giorni hanno manifestato davanti al Viminale. "Lo dico in modo molto chiaro: non credo che la Libia sia un porto sicuro. La Libia non è un luogo sicuro. Ci sono molti migranti detenuti in luoghi che non hanno niente a che fare neanche con il minimo dei diritti umani. Ed è chiaro che non puoi lasciarli lì".

Secondo Fico "la Libia dovrà diventare - non ora, perchè è impossibile, ma fra 10 anni - un Paese più sicuro, un Paese in cui siano rispettati i diritti umani". E mentre i manifestanti lo invitavano a guidare una delegazione di parlamentari in Libia per verificare le condizioni degli immigrati nelle carceri libiche, Fico è tornato a ribadire il valore dell'accoglienza. "È chiaro che dobbiamo intervenire su vari fronti, prima sul fronte libico, sul fronte egiziano, intervenire sul fronte Africa - ha spiegato - dobbiamo metterci d'accordo in Europa per dire che l'accoglienza è importante e che tutti devono avere la solidarietà e l'opportunità vera di accogliere. L'accoglienza deve essere qualcosa che unisce le persone".

Poi Fico ha biasimato i Paesi di Visegrad che non intendono accettare le quote dei migranti e, dando atto al governo di aver posto il tema migranti in Ue, ha invitato l'Europa a farsi carico della situazione immigrazione perché "in questi anni ci sono stati molti morti in mare". E ai manifestanti che gli chiedevano conto della politica dei porti chiusi di Salvini, ha glissato assicurando che "fino a questo momento, per tutte le navi rimaste in mare più del dovuto, è stata la Marina e la Guardia costiera italiana a portare qualsiasi tipo di rifornimento e prese anche le persone, donne e bambini, da tutte le navi che erano in difficoltà. Me ne sono accertato personalmente con il Capo di Stato Maggiore della Marina e domani vedrò il generale della Guardia Costiera Italiana".


Alberto Pento
Fico, potevi fare il fico, facendoti dare da ognuno dei partecipanti il nome, il cognome, l'indirizzo e la firma su una dichiarazione in cui si impegnavano a ospitare e adottare almeno un "migrante" ognuno.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » ven ago 03, 2018 4:14 am

Salvini chiude l'Italia ai clandestini: schierata la polizia al confine
Claudio Cartaldo - Gio, 02/08/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 61227.html

Il ministro dell'Interno ordina controlli a tappeto su tutti i valichi. In pochi giorni intercettati 1.144 immigrati irregolari

Fedriga e Salvini chiudono le porte ai clandestini. Lo dicono i numeri. Sono infatti 1.144 gli stranieri irregolari rintracciati dalla Polizia di frontiera tra le province di Trieste e Gorizia.

Spesso ci si limita a parlare della rotta meridionale delle migrazioni. Quella, per intenderci, che dalla Libia (o dall'Africa in generale) porta via mare i migranti fino alle nostre coste. Eppure il Friuli Venezia Giulia sa bene quali possano esserei problemi che sorgono con l'arrivo degli immigrati dalla rotta terrestre.

Il lavoro delle forze dell'ordine nelle ultime settimane è stato enorme. La polizia di frontiera ha controllato oltre 2600 veicoli, ha effettuato 24 respingimenti alla frontiera, un ingente numero di arresti e ha sequestrato qualcosa come 125 chili tra hashish e marijuana.

"Sono solo una parte - riferisce una nota del Viminale - dei numeri conseguiti nei primi mesi dell'anno dalle questure di Trieste e Gorizia nel contrasto alle attività illecite transfrontaliere e per la lotta all'immigrazione irregolare".

Secondo quanto emerge dal rapporto fornito dalla polizia di frontiere della IV zona di Udine, dopo un periodo in cui l'emergenza immigrazione in Italia era concentrata nel mare nostrum, adesso si sta registrando un importante incremento degli ingressi nel Nord Est.

Il ministero dell'Interno, guidato da Matteo Salvini, ha decretato l'incremento dei servizi di pattugliamento. A controllare le frontiere di Trieste, per esempio, adesso ci sono la polizia di Frontiera, la Polfer, la Stradale, il Reparto prevenzione crimine di Padova, i carabinieri e la Guardia di finanza. Senza dimenticare il personale della Questura, la Squadra mobile e la Digos. Il pattugliamento dura giorno e notte, diviso in cinque turni. Nelle ultime settimane sono stati arrestati ben 4 passeur e 24 kosovari sono stati denunciati perché, secondo le indagini, sarebbero i fiancheggiatori di una organizzazione criminale che faceva entrare immigrati da Kosovo. Nel registro delle attività messe in atto dalle forze dell'ordine anche 33 denunce per altri reati e 13 espulsioni di cittadini stranieri.

In fondo l'elezione a governatore di Massimiliano Fedriga è stata favorita anche dalle posizioni prese dal suo predecessore, Debora Serracchiani, in materia di immigrazione. Appena insediato, il leghista aveva annunciato una rivoluzione totale del sistema di accoglienza friulano. Ed ha già tagliato alcuni fondi ai centri per i migranti.

Le nuove disposizioni del Viminale, a quanto pare, funzionano. Secondo quanto racconta il Piccolo, nella zona del Triestino i cambiamenti si vedono eccome. "I confini sono monitorati secondo le disposizioni che abbiamo ricevuto", racconta al quotidiano locale Chiara Ippoliti, vice dirigente dell’Upgsp (Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico). "Il fenomeno va gestito, perché i migranti non possono essere dei fantasmi che vagano sul territorio e di cui non si sa nulla. Sono persone che vanno identificate e tracciate".

I numeri in mano alla Questura parlano chiaro. La polizia ne ha fermati 200 in venti giorni al confine con la Slovenia. Alcuni sono stati rispediti in Lubiana, altri espulsi. Una parte invece ha chiesto asilo nel Belpaese e i minori sono stati accompagnati nei centri di accoglienza.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » lun set 17, 2018 8:03 pm

Occhio ai social, si sono mangiati la politica e vomitano il nulla
ANDREA COCCIA

http://www.lindipendenzanuova.com/occhi ... ent-428490

Che Matteo Salvini, ministro dell’Interno, abbia tentato di impedire a una nave della guardia costiera italiana, battente bandiera italiana, di attraccare in un porto italiano, è un fatto che, qualche anno fa, non avremmo creduto possibile nemmeno nella peggiore barzelletta. Se poi ci aggiungiamo che il suddetto ministro, non contento del paradosso escheriano innescato col suo rifiuto, se la prenda con i 67 disperati che ci stanno avendo il mal di mare dentro prendendoli pure per il culo sulla decina di guerre — verissime per il mondo, inventate per Salvini — da cui scappano, la cosa avrebbe preso pieghe ancora meno credibili.

Eppure, che ci piaccia o no, è con questo che ci siamo abituati a convivere ogni giorno. Un pezzo alla volta, un tweet alla volta, una boiata dietro l’altra e ci siamo trovati in un mondo dove la comunicazione e le sue regole — che poi è una sola: vale tutto — con buona pace di Machiavelli ha stravolto la politica facendola diventare un contest di pubblicità di merendine. Nessun obiettivo dichiarato, solo vendere più dei concorrenti.

(…)

Berlusconi ci provò con il predellino. Mussolini, più old school, si faceva bastare un balcone e una piazza affollata. Oggi a Salvini, come a Trump, a Renzi, a Macron e a tutti gli altri, basta un device e una connessione e la piazza ce l’hanno già pronta e calda in mano. È una piazza virtuale molto più estesa e pullulante di quelle che ululavano alle berciate dei politicanti novecenteschi, ma soprattutto non ascolta più nulla. Il risultato lo conosciamo bene: un diagramma comunicativo completamente impazzito, senza né capo né coda; una politica che vive dei cinque minuti di celebrità in cerca di attenzione istantanea, che non si preoccupa di analizzare, men che meno risolvere, conflitti, rabbie e rancori, ma che al contrario vive per farli lievitare, perché è su quello e sui like che si misura il loro successo.(…)

Tutto ciò sta succedendo perché abbiamo accettato il cambio di paradigma e l’abbiamo accettato con sollievo: la politica delle piazze era troppo faticosa. Ci si sporcava, si sudava, si finiva col puzzare. Ogni tanto ci si sparava pure. Ci ci poteva far male, in piazza. E allora perché non accettare di buon grado una politica da poltrona, trasformando il pollice opponibile in pollice scorrevole, giocando a una politica le cui regole non sono più agire su un mondo sempre più imbizzarito, ma cavalcarlo sghignazzando di follia e agitando il cappello come il generale Kong, nel Dottor Stranamore, cavalca l’atomica in attesa dell’impatto. Ce le meritiamo le dirette Facebook.

da https://www.linkiesta.it/it/article/201 ... ulla/38775





Ecco l'ultima follia dei buonisti: Salvini viene denunciato per odio
Claudio Cartaldo - Gio, 02/08/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 61039.html

L'associazione Baobab Experience mette nel mirino il leader della Lega: "Lo denunciamo per il reato di diffusione di idee fondate sull'odio etnico o razziale"

Tutti contro Matteo Salvini. Sopo le accuse, le offese e gli attacchi della sinistra per il presunto ritorno di un'onda razzista, ecco che arrivano pure le denunce.

"Siamo un gruppo di cittadini che ha deciso di denunciare il ministro dell'interno. Siamo volontari, attivisti solidali, cittadini che credono nell'accoglienza e nei valori che trasmette. Insieme all'associazione Baobab Experience abbiamo denunciato alle autorità Matteo Salvini per il reato di diffusione di idee fondate sull'odio etnico o razziale".

L'associazione Baobab Experience mette nel mirino il leader della Lega. "Una sentenza della cassazione - spiega la nota - ha ritenuto la frase '...dovete andare via', rivolta ad alcuni immigrati minacciati ed aggrediti, aggravante con finalità di discriminazione, ovvero di odio razziale o etnico. Il ministro dell'interno ha delegittimato la sentenza a mezzo Twitter riproponendo, di fatto e ripetutamente, la stessa locuzione: 'andate via'. Per questo appare configurarsi il reato di diffusione idee fondate sull'odio etnico o razziale: Salvini fomenta un'allarmante intolleranza sociale".

Insomma, il leghista commenta una notizia, critica una sentenza e per questo diffonderebbe odio razziale. "Riteniamo - continua l'associazione - che il clima di intolleranza, di questi ultimi mesi, verso migranti ed immigrati nel nostro paese sia strettamente connesso alla politica respingente e denigratoria delle migrazioni, e anzi, che lo alimenti nel peggior modo possibile".

Per gli attivisti "la propaganda facile e le parole dure come pietre stanno facendo riemergere un razzismo preoccupante che sentiamo il bisogno di fermare. Siamo comunque ottimisti perché sappiamo che contro questo imbarbarimento centinaia di persone si mobilitano ogni giorno per prestare assistenza e costruire spazi di cittadinanza a favore delle migliaia di persone che attraversano la nostra penisola. I diritti umani non possono essere messi sotto scacco da uomini o partiti politici che mirano a lucrare consensi sulla propaganda razzista. I diritti umani non sono merce di scambio ma diritti inviolabili che nessuno può mettere in discussione, neanche il ministro dell'interno Matteo Salvini e il suo partito". E così hanno ben pensato di denunciare il ministro.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » lun set 17, 2018 8:03 pm

Migranti, ecco il decreto Salvini
06/09/2018

http://www.adnkronos.com/fatti/politica ... refresh_ce

Il governo prepara il giro di vite sul fronte immigrazione. E' ormai pronto il decreto migranti voluto dal ministro dell'Interno Matteo Salvini che reca "disposizioni urgenti in materia di rilascio di permessi di soggiorno temporanei per esigenze di carattere umanitario nonché in materia di protezione internazionale, di immigrazione e di cittadinanza". Il provvedimento, come si legge nella relazione illustrativa in possesso dell'Adnkronos, abroga di fatto "l'istituto del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari" introducendo "una tipizzazione delle tipologie di tutela complementare".


http://www.adnkronos.com/r/Pub/AdnKrono ... granti.pdf

Visti gli art. 77 e 87 della Costituzione

Articolo 77.
Quando, in casi straordinari di necessità e di urgenza, il Governo adotta, sotto la sua responsabilità, provvedimenti provvisori con forza di legge, deve il giorno stesso presentarli per la conversione alle Camere che, anche se sciolte, sono appositamente convocate e si riuniscono entro cinque giorni [cfr. artt.

Art. 87
https://www.brocardi.it/costituzione/pa ... art87.html
Dispositivo dell'art. 87 Costituzione. Il Presidente della Repubblica è il capo dello Stato e rappresenta l'unità nazionale. Indice le elezioni delle nuove Camere e ne fissa la prima riunione [61]. Autorizza la presentazione alle Camere dei disegni di legge di iniziativa del Governo (2).


???

Migranti, è nato il dl Salvini
Il testo abolisce il permesso umanitario. Poi la stretta su ius sanguinis, asilo e costi dell'accoglienza. Più soldi ai rimpatri
Claudio Cartaldo - Gio, 06/09/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 72612.html


Era atteso da giorni. Decine di post su Facebook lo avevano annunciato. Bene, il decreto Salvini sulla sicurezza dovrebbe essere presentato nei prossimi giorni al Consiglio dei ministri ma intanto gran parte del suo contenuto è già trapelato.


Stretta sul permesso umanitario

Partiamo dall'inizio. Il provvedimento, come si legge nella relazione illustrativa rivelata dall'Adnkronos, abroga di fatto "l'istituto del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari", quella forma di protezione che è stata largamente abusata in questi anni per dare un documento ai richiedenti asilo (si tratta del 23% dei casi). Per eliminare questa stortura, che solo l'Italia può vantare in Europa, il dl introduce "una tipizzazione delle tipologie di tutela complementare". Lo schema del decreto (composto da 15 articoli) infatti "elimina la possibilità per le Commissioni territoriali e per il Questore di valutare, rispettivamente, la sussistenza dei 'gravi motivi di carattere umanitario' e dei 'seri motivi, in particolare di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano’".


Rimpatri

Un punto importante del dl riguarda anche i rimpatri. Per “coloro che non hanno titolo a soggiornare nel territorio nazionale” il decreto Salvini prevede "nuove disposizioni in materia di trattenimento" e mette in campo nuove risorse: 500mila euro per l'anno 2018 e 1,5 milioni per ciascuno degli anni 2019 e 2020, fatti confluire al Fondo rimpatri istituito presso il Viminale.


Protezione internazionale

Giro di vite anche contro i migranti che si macchiano di reati in Italia. Il provvedimento vuole “ampliare il catalogo di reati che, in caso di condanna definitiva, comportano il diniego o la revoca della protezione internazionale”. Nello specifico, il decreto tiene conto delle "ipotesi delittuose di particolare gravità che destano allarme sociale" come "le fattispecie base dei reati di violenza sessuale e dei reati di produzione, traffico e detenzione ad uso non personale di stupefacenti, nonché di rapina ed estorsione".

Tradotto: i migranti titolari di un permesso di soggiorno che commetteranno stupri, rapine, violenza e resistenza a pubblico ufficiale e altri reati si vedranno stracciare il documento. Fanno parte di questo elenco anche reati come lesioni personali gravi e gravissime, reato di mutilazione degli organi genitali femminili nonché i reati di furto e furto in abitazione aggravati dal porto di armi o narcotici.


Le richieste di asilo

Novità anche per quanto riguarda le richieste di asilo. La Lega considera troppo lunghi i tempi che le Commissioni territoriali impiegano per decidere se accogliere o meno l’istanza di un migrante. E così il richiedente finisce con lo stare per lunghi mesi nel sistema dell’accoglienza, diventando un costo per lo Stato. Per questo il dl Salvini prevede "la possibilità di istituire, presso alcune prefetture, articolazioni territoriali dell"Unità Dublino" già operante a Roma. Inoltre, verranno introdotte anche delle misure per contrastare il fenomeno delle "domande reiterate al solo scopo di impedire l'esecuzione imminente di un provvedimento di allontanamento o comunque reiterate più volte, pur dopo una decisione definitiva di inammissibilità o di rigetto nel merito".


Riduzione dei costi dell’accoglienza

Uno dei temi più importanti riguarda sicuramente la “razionalizzare le risorse impiegate per l'integrazione": come già annunciato, infatti, il dl riserva "esclusivamente ai titolari di protezione internazionale" (e ai minori) i “progetti di integrazione ed inclusione sociale attivati nell'ambito del Sistema di protezione".

E per non farsi mancare nulla, Salvini introduce anche norme più severe in tema di concessione della cittadinanza vista "l'accresciuta minaccia terroristica internazionale e dei preoccupanti fenomeni di contraffazione dei documenti dei Paesi d'origine prodotti dai richiedenti". Inoltre, non solo il ministro prende in considerazione lo ius soli, ma anzi introduce una limitazione al riconoscimento della cittadinanza iure sanguinis. “Attualmente - si legge nella relazione – questo opera senza limiti di generazione” e così “negli ultimi anni ha determinato un incremento esponenziale di domande". Il dl dunque limita "la trasmissione della cittadinanza ai discendenti in linea retta di secondo grado che possono documentare lo status civitatis italiano del loro ascendente".


Revoca della cittadinanza

Ultima e fondamentale questione riguarda "l'istituto della revoca della cittadinanza italiana concessa ai cittadini stranieri”: questa verrà tolta agli stranieri “che rappresentano una minaccia per la sicurezza nazionale, avendo riportato condanne per gravi reati commessi con finalità di terrorismo o eversione". In questo modo gli stranieri potranno essere espulsi, fatto altrimenti impossibile se in possesso di cittadinanza italiana. Anche se il soggetto fosse un terrorista dell’Isis.

Cala la scure di Salvini pure sul fronte di quello che il ministro ha spesso chiamato “business degli avvocati d’ufficio” che si occupano di immigrazione. "Si allinea – si legge nella relazione - la disciplina prevista per il processo civile a quella già in vigore per il processo penale escludendo che il difensore della parte ammessa al gratuito patrocinio abbia diritto all'anticipazione di spese ed onorari a carico dell'erario quando l'impugnazione è dichiarata improcedibile o inammissibile".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

Re: La mia terra non è la tua terra

Messaggioda Berto » lun set 17, 2018 8:03 pm

Salvini invia agenti ai confini. Così pattugliano le nostre frontiere
Giuseppe De Lorenzo - Lun, 17/09/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 76946.html

Dopo il rafforzamento dei controlli in Friuli, arrestati passeur e clandestini. Ecco gli interventi dei poliziotti di rinforzo

Con il volto rivolto al Mediterraneo, si rischia di dimenticare l’altra faccia della medaglia delle migrazioni. Quella rotta balcanica ridotta ma mai davvero chiusa e che ora spaventa le regioni del Nord Italia.

Il Friuli in particolare, visto che la frontiera tra Trieste e la Slovenia è tornata ad essere punto di passaggio per i tanti migranti che preferiscono la via di terra a quella del mare.

Oltre 4mila persone premono ai valichi tra Bosnia e Croazia e alla spicciolata arrivano fino al Belpaese. Intercettare passeur e clandestini su 232 km di confine non è cosa facile. Per questo in piena estate il Viminale decise di inviare rinforzi al Fvg per un presidio provvisorio e straordinario, sperimentazione poi ripetuta a fine agosto e diventata permanente a metà settembre. Non una cosa di poco conto.

Oggi, come in passato, all’opera ci sono la polizia di Frontiera, la Polfer, la Stradale, i carabinieri e la Guardia di finanza. A questi, fa sapere la questura triestina, il ministero dell'Interno ha aggiunto circa 20 agenti del reparto mobile e del reparto prevenzione crimini di Padova (che si occupano di controllare l'area limitrofa ai valichi). Inoltre, Fedriga ha messo in campo pure il corpo forestale, con 23 effettivi impiegati per "segnalare presenze anomale sul territorio e comunicare in tempo reale con le Forze dell'Ordine”. Basterà?

Non è detto. Ma i primi risultati già si vedono. Ad agosto i dati diffusi dal Viminale dimostrarono che l'aumento dei pattugliamenti aveva portato all'arresto di 4 passeur, a 33 denunce, 13 espulsioni di cittadini stranieri e alla denuncia di 24 cittadini kosovari (presunti fiancheggiatori di un'organizzazione impegnata a far entrare stranieri dal Kosovo).

Da agosto, ovviamente, i controlli sono andati avanti. E hanno prodotto altri risultati. Fonti qualificate del Giornale.it al confine tra Slovenia e Italia fanno però notare che per chiudere tutti i buchi dello scolapasta occorrerebbero maggiori risorse. Soprattutto ai valichi più piccoli e meno controllati. I migranti infatti si stanno adeguando: vengono accompagnati fino ai sentieri sloveni e poi camminano a piedi a gruppi di 10-20 persone. “Se ne stanno tutti in fila e scavalcano la frontiera in silenzio”, ci spiega chi più volte si è trovato di fronte all'esodo.

I nostri agenti fanno il possibile. E spesso lo fanno bene: le operazioni portate a termine nei giorni scorsi lo dimostrano ampiamente. Mercoledì scorso uno degli interventi più difficili: è il tardo pomeriggio quando un’auto non si ferma all’alt degli agenti e ne nasce un assurdo inseguimento. “È partito da Pesek ed è finito a Cervignano del Friuli attraversando le province di Trieste, Gorizia e Udine – spiega un agente a IlGiornale.it - L'auto ha rischiato in più occasioni di provocare stragi! Ha passato centri abitati a velocità superiori ai 130 km orari. Ha percorso tratte autostradali facendo manovre folli e imboccando svincoli in contromano”. Quasi 75 km di tallonamento messo a segno dai poliziotti del reparto prevenzione crimine veneto, che non si sono tirati indietro nonostante i rischi.

Alla guida del mezzo c’era un pakistano (arrestato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e lesioni aggravate) con a bordo 4 clandestini iraniani (presi in carico dall’ufficio immigrazione). Il passeur – spiega ancora la fonte - “era stato già arrestato per lo stesso reato poco tempo fa” e ha pure tentato di reagire al fermo. Venerdì mattina, invece, i due reparti padovani inviati da Salvini hanno fermato un altro passeur che traghettava 12 clandestini su un furgoncino. "Da quando c'è lui al ministero - sussurra un agente - notiamo la differenza. Sì fa quello che c'era da fare anni prima. E anche i cittadini lo notano: basta andare a prendere un caffè nei bar della zona che subito ci dicono 'ah voi siete quelli mandati da Salvini'".
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
Avatar utente
Berto
Site Admin
 
Messaggi: 38318
Iscritto il: ven nov 15, 2013 10:02 pm

PrecedenteProssimo

Torna a Migranti, rifugianti o asilanti, clandestini, invasori

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 6 ospiti

cron