L'obbligo dell'accoglienza è una delle peggiori forme di riduzione in schiavitù e dire NO e rifiutarsi di accogliere è l'unico modo di affermare la propria libertà, la propria dignità umana e la propria sovranità.
I buonisti processano Salvini: "Riapra subito i porti italiani"
Giuseppe De Lorenzo - Lun, 11/06/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 39581.html
Dall'Arci all'Anpi fino all'Azione Cattolica: tutti contro il blocco navale di Salvini. E la Cei avvisa: "Non è una vittoria"
Tutti contro Salvini. Una grande ammucchiata che va dai partigiani ai cattolici, passando per preti, vescovi e partiti della sinistra. La mossa a sorpresa del ministro dell'Interno ha colto di sorpresa i suoi avversari politici, che ora - frastornati per il blocco navale imposto dall'Italia - non possono che aggrapparsi a inutili appelli umanitari.
Salvini intanto canta vitttoria. E lo fa dopo aver ottenuto quello che sperava: la disponibilità da parte di uno Stato Ue ad accogliere i migranti al posto dell'Italia. Prima il ministro ha impedito a Sos Mediterranée di dirigersi con oltre 600 profughi direttamente in Sicilia (come consuetudine). Poi ha fatto pressioni su Malta, inviando una lettera a La Valletta e chiedendo all'isola di assumersi le sue responsabilità umanitarie. Infine ha tenuto il punto per qualche ora, finché la Spagna non si è dimostrata disponibile a far sbarcare la Aquarius sulle sue coste.
A sinistra, ovviamente, si sono indignati. La Repubblica ha accusato Salvini di tenere i 626 immigrati della nave Ong sotto "ostaggio". Padre Zerai, famoso per le sue battaglie in favore dei profughi e fotografato gioioso assieme alla Boldrini, ha scritto un appello per riaprire i porti italiani. Saviano se l'è presa con Toninelli (visto che sul leghista aveva "perso ogni speranza") dichiarandosi deluso perché lo credeva "una brava persona". Inutile star qui a ricordare le tante dichiarazioni dei parlamentari del Pd, dei vari sindaci rossi (che hanno proposto i loro porti per far approdare l'Aquarius), di Orfini, Martina e compagnia varia. L'elenco è lungo: ci sono Grasso, la Boldrini e pure Gino Strada. Tutti - può essere il riassunto - hanno accusato il Viminale di aver fatto campagna elettorale sulla pelle dei migranti.
Anche la Chiesa con il tweet di monsignor Ravasi ha fatto sapere che il blocco navale non è cosa gradita a Vescovi e cardinali. "Non è una vittoria dell'Italia, ma una sconfitta della politica in generale e della Ue in particolare - ribadisce il cardinale Francesco Montenegro, presidente della Caritas e responsabile della Cei sul tema dei migranti - Questa volta, alla fine è andata bene. Ma la prossima volta? Che si fa? Si aspetta di volta in volta che un Paese si faccia generosamente avanti? Facciamo un bel sorteggio? Ma con la vita umana non si può giocare!". Poi un messaggio al ministro: "Dicono che Salvini ha vinto? Non voglio dare giudizi sul suo gesto: dico solo che quella tra ieri e oggi è stata una singola battaglia, chiusa positivamente grazie alla Spagna. Ma c'è tutta una guerra da affrontare, per restare nella metafora bellica che non condivido".
Come se non bastasse, l'ANPI Nazionale, l'Arci Nazionale, l'Azione cattolica italiana, Legambiente, Libera e Rete della Conoscenza si sono unite in un sol coro per condannare l'"inaccettabile" decisione di Salvini. "La chiusura dei porti italiani alla nave Aquarius e alla Sea Watch 3 - scrivono in una nota - è una soluzione inaccettabile". Le varie associazioni sostengono che l'Italia sia obbligata a soccorrere i barconi e far approdare le navi Ong a Pozzallo o Lampedusa. "L'Italia non può voltare le spalle - scrivono - ogni migrante, tra cui tante donne e bambini indifesi, è prima di tutto una persona costretta a lasciare la propria terra, a causa di guerre, fame, siccità e disastri ambientali, per cercare la sopravvivenza altrove chiedendo accoglienza e asilo. Non si faccia l'imperdonabile errore di chiudersi nei confini della propria nazione, di alzare nuovi muri di odio e paura che non fanno bene al Paese e che aumentano ancora di più le disuguaglianze. Per questo chiediamo al Governo che vengano riaperti immediatamente i porti italiani per accogliere le navi che soccorrono i migranti".
Accoglienza o ospitalità imposta o forzata è un crimine contro l'umanità
viewtopic.php?f=196&t=2420
I falsi buoni che fanno del male - I falsi salvatori del mondo
viewtopic.php?f=141&t=2574
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 0904548886
Aquarius, Alex Zanotelli: "Sono arrabbiatissimo. Salvini? È un razzista, punto e basta, sta prendendo in giro il M5s"
12 giugno 2018
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/0 ... 5s/4421440
“Io sono veramente arrabbiato. Ho detto a Fico “Salvini è troppo forte e vi sta prendendo totalmente in giro“. Devono stare attentissimi. Io non posso accettare quello che ha fatto e quello che promette di fare: sbattere fuori 500.000 migranti e i bulldozer contro i campi rom. Non prendiamoci in giro, c’è un razzismo in Italia che sta crescendo in questi anni. Poi è chiaro, manipolato così come è avvenuto in questi anni dalla politica, il razzismo esplode in questa maniera. Io l’ho detto chiaramente: non so come un cristiano abbia fatto a votare un uomo che è un razzista, punto e basta”. Così Alex Zanotelli commentando la vicenda dell’Acquarius e le posizioni espresse da Salvini su immigrazione e campi rom
Salvini trova sponde a Berlino
2018/06/12
https://www.huffingtonpost.it/2018/06/1 ... a_23456852
"Lunga e cordiale telefonata tra il ministro dell'Interno Matteo Salvini e il ministro dell'Interno tedesco Horst Seehofer in cui si è registrata una piena sintonia in tema di politiche di sicurezza e immigrazione". Lo fa sapere in una nota il Viminale, aggiungendo che da parte dei due ministri c'è "assoluta condivisione" sulla "presentazione di una proposta comune sulla protezione delle frontiere esterne anche al fine di non perdere ulteriore tempo". Il ministro Salvini – si legge ancora nella nota – ha accolto con piacere l'invito del ministro tedesco a un prossimo incontro a Berlino.
Il leader leghista, fresco della "vittoria" sul caso Aquarius, trova così sponde a Berlino, inserendosi in un clima di tensione tra lo stesso ministro Seehofer, esponente di punta della Csu, e la cancelliera tedesca Angela Merkel, divisi sui respingimenti dei migranti ai confini della Germania. Le divergenze, riportate ieri da Bild, hanno fatto slittare la presentazione di un piano generale sull'immigrazione che sarebbe dovuta avvenire oggi.
Seehofer, in particolare, ritiene che i richiedenti asilo, già registrati in altri paesi Ue o espulsi dalla Germania, debbano essere respinti alle frontiere. Secondo l'agenzia Dpa, che cita fonti governative, Merkel avrebbe posto il veto su alcuni aspetti del piano. La linea di Seehofer prevedrebbe per la polizia la possibilità di negare, in maniera unilaterale, l'ingresso a migranti già registrati in altri paesi dell'Unione. La cancelliera teme che tale meccanismo minerebbe la solidarietà europea e creerebbe problemi con l'Austria, che dovrebbe farsi carico di gran parte dei migranti respinti.
Merkel, intanto, riceverà oggi a Berlino il cancelliere tedesco Sebastian Kurz, altro leader in sintonia, sul tema migranti, con il ministro dell'Interno italiano. Al centro dei colloqui, la questione immigrazione e le politiche di accoglienza per i richiedenti asilo. Kurz è uno dei critici più accesi nei riguardi della decisione della Merkel di aprire nel 2015 le frontiere tedesche a centinaia di migliaia di migranti. Il cancelliere austriaco ha anche bocciato la proposta tedesca per un sistema di ripartizione dei migranti, che punti ad alleggerire il peso che grava su Italia e Grecia. Domani è previsto un altro incontro tra il ministro Seehofer e il cancelliere austriaco Kurz.
Australia, è legale trattenere richiedenti asilo in mare aperto per un mese
2015/02/05
http://www.repubblica.it/solidarieta/im ... -106624072
MILANO - L'Alta Corte si è pronunciata su una vicenda che da mesi sta polarizzando il dibattito sull'immigrazione in Australia. Con una decisione presa a maggioranza (4 voti a favore e 3 contrari), i giudici hanno dato ragione al Governo nella vicenda dei 157 richiedenti asilo tamil che lo scorso giugno, in fuga dallo Sri Lanka, sono salpati dall'India per raggiungere l'isola dei canguri. Intercettati dalla nave "Ocean Protector" a 16 miglia dalle Isole Christmas, cioè dell'atollo nel Pacifico che appartiene politicamente all'Australia, sono stati tenuti per oltre un mese in alto mare. "Agendo legittimamente", ha deciso l'Alta Corte.
Un mese in mare aperto poi la galera. Sull'imbarcazione, che fa parte della flotta messa in campo dall'Australia per bloccare gli ingressi illegali, ai detenuti erano permesse solo alcune ore di esposizione alla luce del sole e il Governo tentò in ogni modo, nonostante i profughi volessero chiedere asilo politico, di rimandarli in India. Alla fine, dopo oltre quattro settimane, l'Australia dovette accettare di trasferirli nel centro di detenzione dell'isola-stato di Nauru, la più piccola repubblica del mondo (21 km quadrati), in un'altra parte remota del Pacifico. Costo totale del braccio di ferro, ben 12 milioni di dollari australiani, 8.260.000 euro. Tuttora, i 157 si trovano qui, cioè in condizioni che l'Unhcr (www. unhcr. it) definisce di "arbitraria detenzione e non rispettose degli standard internazionali".
L'appalto del problema ad altri stati. Dal 1992 in Australia è infatti in vigore la detenzione obbligatoria per tutti i "non-cittadini illegali" e oggi sono 4.600 i richiedenti asilo detenuti, provenienti da Sri Lanka, Myanmar, Iran, Afghanistan, Pakistan, Iraq, Sudan, Somalia, Bangladesh e Siria. Da alcuni anni, in cambio di aiuti economici, Canberra ha iniziato ad appaltare la detenzione dei richiedenti asilo giunti sul suo territorio a paesi più deboli del continente, costruendo centri a Nauru e nell'isola di Manus, in Papua Nuova Guinea. Qui, dove i programmi di assistenza sono praticamente inesistenti, vengono portati i richiedenti asilo intercettati nelle acque australiane. Addirittura, il Governo sta per firmare un accordo con la Cambogia per fare la stessa cosa: 40 milioni di dollari per poter inviare dei richiedenti asilo nello Stato asiatico, che in base al patto dovrebbero essere accolti "in condizioni corrette".
Respinte 15 imbarcazioni. Il braccio di ferro verso i richiedenti asilo, che ha causato all'Australia un forte richiamo anche dal Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, arriva dopo che, nel settembre 2013, il premier Abbott ha vinto la campagna elettorale al motto di "Stop the boats" ("Fermiamo le barche"). Proprio il 28 gennaio, commentando la sentenza sui 157 tamil, il generale Angus Campbell, a capo dell'operazione marittima di sorveglianza delle frontiere, ha rivelato che da quando è entrato in carica il nuovo Governo, sono state quindici le imbarcazioni intercettate e forzatamente respinte nei paesi di provenienza, soprattutto l'Indonesia.
Dal golfo del Bengala 54mila migranti in 11 mesi. "Noi comprendiamo - dice Adrian Edwards dell'Unhcr - la determinazione dell'Australia nel rispondere con vigore al traffico di persone e a voler dissuadere dai pericolosi viaggi via mare. Tuttavia, non si possono negare i diritti alla protezione internazionale, alla sicurezza e alla dignità". Secondo l'Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite, sono 54mila i migranti che da gennaio a novembre 2014 hanno attraversato il Golfo del Bengala verso la Tailandia e la Malesia; una minima parte ha poi proseguito il viaggio fino l'Australia o l'Indonesia, attraversando l'Oceano Indiano e lo Stretto di Malacca. Il prezzo da pagare ai trafficanti è di 300-700 dollari per la prima rotta, 1500-3000 per la seconda; per i bambini, c'è pure lo sconto-famiglia: pagano la metà.
I francesi non possono dirci come accogliere gli immigrati
Matteo Carnieletto - Mar, 12/06/2018
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/i-f ... 39930.html
Da Bardonecchia alle violenze dei gendarmi sulle donne incinte. Perché la Francia non può dare lezioni sui migranti
Tutti pontificano, nessuno fa nulla. Già perché fino ad ora il problema immigrazione è stato gestito solamente dall'Italia. Per questo motivo, il ministro dell'Interno Matteo Salvini, ha deciso di alzare i toni: il nostro Paese non può farsi carico delle migliaia di migranti che ogni anno raggiungono il nostro Paese.
"Nel Mediterraneo ci sono navi con bandiera di Olanda, Spagna, Gibilterra e Gran Bretagna, ci sono Ong tedesche e spagnole, c’è Malta che non accoglie nessuno, c’è la Francia che respinge alla frontiera, c’è la Spagna che difende i suoi confini con le armi, insomma tutta l’Europa che si fa gli affari suoi", così Salvini sulla sua pagina Facebook.
Oggi la Spagna sta vivendo il suo momento di gloria. Ma è solo una questione di facciata. Mentre accoglie 600 migranti ne blocca a Ceuta migliaia. Un doppiopesismo che dimostra come, ancora una volta, i migranti vengano usati (soprattutto dalla sinistra radical chic) con fini politici.
Stesso discorso per la Francia. Il presidente Emmanuel Macron parla di "irresponsabilità e cinismo" e Parigi stoppa la Corsica non appena questa si offre di accogliere l'Aquarius. Non a caso, il ministro dello Sviluppo e del Lavoro Luigi Di Maio ha detto: "Proprio loro (i francesi NdR) parlano...".
Negli ultimi anni, infatti, la Francia ha dimostrato che la sua maggior preoccupazione è quella di tenere i confini blindati. E i casi in questo senso sono molti. Siamo a inizio dicembre dell'anno scorso, il freddo comincia a farsi sentire e i migranti provano a raggiungere la Francia da Ventimiglia. La risposta del governo francese è durissima: un muro di agenti blocca l'ingresso nel Paese. I responsabili dell'Oxfam parlano di una "situazione sempre più drammatica".
A fine marzo cinque agenti della polizia doganale francese entrano in Italia, raggiungono un centro per miganti a Bardonecchia e costringono un nigeriano, sospettato di essere uno spacciatore, al test delle urine (Guarda il video).
L'Ong Rainbow4Africa parla di "grave ingerenza nell'operato delle Ong e delle istituzioni italiane". Scoppia il caso politico. Il ministro dell'Interno Marco Minniti parla di "fatti gravi" e convoca l'ambasciatore francese. Sale la tensione e la Francia dimostra ancora una volta che il suo unico obiettivo è quello di proteggere i confini. Un obiettivo sacrosanto, per carità. Ma allora non si capisce perché poi Parigi pretenda l'opposto dagli altri Paese.
E ancora. Pochi giorni prima dei fatti di Bardonecchia, una migrante di origine nigeriana con un grave linfoma viene respinta alla frontiera. È incinta. Un mese dopo morirà all'ospedale sant'Anna di Torino. Paolo Narcisi, presidente dell'Ong Rainbow4Africa, commenta così il fatto: "Le autorità francesi sembrano avere dimenticato l’umanità".
Ma non solo. Una guida alpina francese rischia ancora cinque anni di carcere per aver soccorso una donna all'ottavo mese di gravidanza che cercava di attraversare il confine.
A inizio aprile, invece, hanno fatto il giro del mondo un video in cui si vedono alcuni poliziotti francesi scaraventare una migrante incinta giù dal treno (Guarda il video).
E potremmo andare avanti a lungo. Parigi quindi predica bene, ma razzola (molto) male.
Salvini adesso sfida Macron: "Hai cuore? Domani ti do 9mila migranti"
Matteo Salvini risponde alla Francia dopo le accuse del partito di Macron: "Visto che ci danno lezioni, i francesi si prendano questa lezione"
Claudio Cartaldo - Mar, 12/06/2018
http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 39999.html
Matteo Salvini raccoglie le accuse della Francia lanciate dal partito di Macron e lancia il guanto di sfida all'inquilino dell'Eliseo.
"Al Presidente francese dico 'Emmanuel, se hai il cuore così d'oro come dici, domani ti daremo le generalità di 9mila migranti che ti eri impegnato a prendere".
Da stamattina i rapporti tra Parigi e Roma si sono fatti tesi. Dopo la decisione di Salvini di chiudere i porti, dopo la diatriba con Malta e il "soccorso" spagnolo alla Aquarius, da diversi Paesi ue si è levato un coro di critiche contro la politica migratoria del governo giallo-verde. Dalla Francia hanno definito "vomitevoli" le posizioni del leghista; e in Spagna ipotizzano che l'Italia abbia in qualche modo vietato la legge. Conte, Salvini e Di Maio hanno già rispedito al mittente le accuse, tanto che il premier italiano starebbe pensando (ma al momento è confermato) di annullare il vertice in programma con Parigi.
Di prediche sui migranti il ministro dell'Interno non intende riceverne nè dalla Francia né dalla Spagna. E ospite di Lilli Gruber a Otto e Mezzo a Madrid ricorda che "la Spagna spara sulla frontiera di Ceuta, io non mi sognerei mai di farlo". Poi ri rivoge Oltralpe e attacca direttamente il presidente francese. "Il Paese più in torto con noi è la Francia - attacca Salvini - che ha preso finora 640 immigrati ma si era impegnato per 9610 persone. Al Presidente francese dico 'Emmanuel, se hai il cuore così d'oro come dici, domani ti daremo le generalità di 9mila migranti che ti eri impegnato a prendere'. Visto che ci danno lezioni, i francesi si prendano questa lezione".
Intanto, il ministro torna a dettare la linea sulle prossime mosse. Le navi Ong "che battono bandiere straniere" - è la linea - "possono rivolgersi a Paesi stranieri". Il motivo è semplice: "i vuole solidarietà europea, le navi non possono arrivare tutte in Italia. Di navi Ong non ce n'è una con bandiera italiana, sono tutte straniere. Non si capisce in base a che cosa debbano arrivare tutte in Italia. E poi quella che c'è adesso al largo della Libia è di una ong tedesca con bandiera olandese. Se l'Europa esiste, ci faccia il piacere di darci una mano. Se l'Europa esiste deve dimostrarlo in questi minuti".
E nell'annunciare la sua prossima visita in Libia per "chiedere cosa gli serve", Salvini ribadisce la volontà - già espressa - di tagliare i costri dell'accoglienza. "Cinque miliardi per l'accoglienza sono troppi - dice - Sono sicuro che le cooperative che si occupano di accoglienza accoglieranno lo stesso anche se prenderanno 5 o 10 euro in meno a testa".
Conte non accetta lezioni da Macron: annullata la visita a Parigi
12/06/2018
http://www.qelsi.it/2018/conte-non-acce ... a-a-parigi
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