Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

Messaggioda Berto » sab ago 22, 2020 7:28 am

Salvini: “Pensiamo di denunciare il governo per favoreggiamento di immigrazione clandestina”
21 agosto 2020

https://www.lastampa.it/cronaca/2020/08 ... 8?ref=fbpp

MARINA DI PISA. «Stiamo pensando come Lega di denunciare l'attuale governo per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina». Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini a una colazione elettorale a Marina di Pisa. «I nostri avvocati stanno studiando una denuncia per favoreggiamento all'immigrazione clandestina da presentare agli attuali vertici del governo» ha proseguito, aggiungendo poi: «Ringrazio il sindaco di Trapani e altri sindaci d'Italia che difendono i loro cittadini». Il riferimento è al divieto di sbarco per migranti e personale della nave Aurelia, destinata alla quarantena e con 273 migranti a bordo, imposto dal sindaco della città siciliana. «Io andrò a processo il 3 ottobre a Catania per aver bloccato gli sbarchi, secondo me dovrebbero invece andare a processo coloro che li agevolano e spendono milioni di euro di denaro pubblico per mettere su una nave queste persone».




"Complici degli scafisti", "Superato ogni limite": è scontro Salvini-Lamorgese
Gabriele Laganà
Mer, 26/08/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1598474324

Il ministro dell’Interno ha risposto duramente a Salvini che l’aveva definita "criminale". Pronta la controreplica del leader della Lega

È scontro totale tra Matteo Salvini e Luciana Lamorgese. Intervenendo questa sera al Tg1, il ministro dell'Interno ha risposto in modo duro al leader delle Lega che due giorni fa aveva postato sui social una foto della titolare del Viminale, del premier Conte e del ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova con la scritta “complici o criminali?”.

"Il senatore Salvini ha superato ogni limite consentito dimostrando mancanza di rispetto per le istituzioni, soprattutto per quella di cui tra l'altro è stato ministro", ha dichiarato la Lamorgese annunciando che è stata impugnata l'ordinanza del presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che prevede la chiusura degli hotspot e dei centri di accoglienza per migranti dell'Isola.

Al ministro dell’Interno, in realtà, non è piaciuto né il post né le parole che Salvini ha pronunciato nel corso della trasmissione In Onda su La7. Durante la puntata il conduttore ha chiesto al leader della Lega: "Per lei la Lamorgese è una criminale?". "Sì, certo", è stata la risposta di Salvini. Una battuta che ha avuto l'effetto della benzina sul fuoco.

Sono passati due giorni ma la tensione non è calata. La Lamorgese ha replicato al Tg1 ma il leader della Lega, tenace e insistente, ha replicato a distanza."Se gli sbarchi aumentano e se c'è un governo che sta trasformando la Sicilia nel campo profughi d'Europa, è colpa di Salvini? Qui abbiamo un ministro incapace. Io posso stare simpatico o antipatico ma da ministro ho azzerato gli sbarchi e chiuso i porti, mentre chi sta al governo ora fa arrivare cani e porci e la colpa sarebbe mia?", ha affermato il leader della Lega a Stasera Italia News su Rete4. "Se gli sbarchi sono passati da 4 mila a 18 mila dall'anno scorso a quest'anno – ha aggiunto-, se c'è un governo che tratta la Sicilia come il campo profughi d'Europa, è colpa di Salvini? Ero al governo, avevo promesso di combattere gli scafisti, controllare i porti e ridurre gli sbarchi, l'ho fatto”.

Salvini ha poi fatto accenno al processo a suo carico che inizierà il prossimo 3 ottobre per la vicenda Open Arms. "Come ringraziamento la sinistra mi manda a processo. I signori che sono venuti dopo di me hanno riaperto i porti", ha affermato il leader della Lega che ha aggiunto: "Abbiamo un ministro incapace. Abbiamo problemi economici in Italia? Sì. Abbiamo dei problemi col virus? sì. È utile in questo periodo far sbarcare solo fra luglio e agosto altri dieci mila immigrati irregolari? No", ha spiegato Salvini lanciando un altro pesante affondo contro il governo.
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Messaggioda Berto » ven ago 28, 2020 7:12 pm

Schiaffo dei giudici a Musumeci: sospesa ordinanza su migranti
Alberto Giorgi - Gio, 27/08/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1598547101

Il Tribunale amministrativo della Sicilia sospende l'ordinanza del governatore per chiudere gli hotspot dell'isola

È guerra aperta all’ordinanza di Nello Musumeci per sgomberare e chiudere tutti i centri d’accoglienza della Sicilia. Dopo il duro scontro tra il governatore dell’isola e il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese – che aveva commentato il provvedimento del presidente sostenendo che non "avesse alcun valore" – arriva ora la presa di posizione del Tar della Sicilia.

Il tribunale amministrativo regionale, infatti, ha sospeso l’ordinanza voluta da Musumeci per fare fronte all’emergenza sanitaria e migratoria: gli hotspot siciliani sono infatti al collasso e continuano a ospitare un numero di migranti anche dieci volte maggiore la capienza massima consentita. "

Entro le 24 del 24 agosto, tutti i migranti presenti negli hotspot e in ogni centro di accoglienza devono essere improrogabilmente trasferiti e/o ricollocati in altre strutture fuori dal territorio della Regione Siciliana, non essendo allo stato possibile garantire la permanenza nell'Isola nel rispetto delle misure sanitarie di prevenzione del contagio", si legge nel testo dell’ordinanza della discordia. Ora lo stop dei giudici, che hanno accolto il ricorso presentato contro l'ordinanza da parte del governo giallorosso.

Nella decisione del Tar, appena depositata, si legge: "È sospesa, con un decreto cautelare monocratico a firma della Presidente di sezione, l'efficacia dell'ordinanza contingibile e urgente del Presidente della Regione Siciliana n. 33 del 22 agosto 2020 fino alla trattazione collegiale in camera". Da quantoecondo quanto si apprende, l'ordinanza è sospesa - fino alla trattazione collegiale in camera di consiglio fissata per il 17 settembre prossimo - perché "esobita dal potere delle regioni".

Il presidente del Tar della Sicilia Maria Cristina Quiligotti nel decreto cautelare che sospende l'ordinanza in questione scrive che non è dimostrato il nesso tra migranti e rischio sanitario: "Nessuna rigorosa istruttoria per dimostrare l'esistenza di un concreto aggravamento del rischio sanitario legato alla diffusione del Covid-19 tra la popolazione locale quale conseguenza del fenomeno migratorio".

A stretto giro è arrivato il commento del diretto interessato. Una manciata di minuti dopo la notizia della sospensione per mano del Tar, Nello Musumeci afferma di non condividere la decisione del Tar; una decisione - aggiunge il presidente della Sicilia - "che è stata assunta senza neppure ascoltare la Regione, come può essere concesso a richiesta della parte e come noi abbiamo formalmente chiesto, non avendo potuto depositare le nostre difese". Quindi assicura di non fare alcun passo indietro.


Le reazioni della politica

Sono arrivati anche i primi commenti a caldo. Tra le fila dell'opposizione, il segretario della Lega Matteo Salvini parla di "sospensione vergognosa" e rinnova il sostegno del Carroccio alla battaglia del governatore: "Dalla Lega massimo sostegno a Musumeci e ai siciliani. Tutti i nostri sindaci e governatori sono mobilitati per evitare qualsiasi nuovo arrivo di clandestini che ormai non sono più solo un problema economico e sociale ma anche sanitario". Esulta invece per la decisione del Tar il dem Stefano Ceccanti, che su Twitter scrive: "Come volevasi dimostrare: c'è un giudice in Sicilia".

Al fianco del presidente siciliano anche Forza Italia, per bocca del senatore Maurizio Gasparri: "Musumeci ha dieci, cento, mille volte ragione. E noi saremo dieci, cento, mille volte con lui. Le sue iniziative riaffermano i principi di legge e ordine che il governo calpesta".


Esplode il coronavirus tra i migranti accolti. L'isola in ginocchio tra lager e navi-lazzaretto
Chiara Giannini - Mer, 26/08/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 85620.html

Trasferiti 62 positivi da Pozzallo a bordo della Azzurra al largo di Trapani

Il presidente della Regione Siciliana ha già attivato le procedure per mettere in atto l'ordinanza che svuoterà la sua regione dai migranti.

Tanto che ieri nei centri siciliani hanno iniziato ad arrivare le task force volte a verificare le condizioni di salute degli ospiti. «Da stamattina - ha scritto ieri il governatore sui social - , a quanto apprendo, si è iniziato a svuotare l'hotspot di Pozzallo, dove alle 11 arriverà il nostro team per esaminare l'idoneità dei locali. I ricorsi notificati a mezzo stampa non producono effetti. Ma alzare la voce, a tutela della salute pubblica, evidentemente sì. Vedremo se in qualche giorno si ristabilirà la legalità. Vi tengo aggiornati!». Il fatto è che quella di Musumeci è una corsa contro il tempo, anche perché il Covid si sta diffondendo a macchia d'olio tra i migranti. Ieri su 162 ospiti dell'hotspot di Pozzallo 62 sono risultati positivi al Covid. Un pullman della Croce Rossa Italiana li ha quindi caricati per trasportarli a Trapani, dove sono stati imbarcati sulla «Azzurra», la nave quarantena messa a disposizione del governo insieme alla «Aurelia», inizialmente per far trascorrere i 14 giorni di vigilanza sanitaria agli immigrati, ma adesso con funzioni simili a quelle avute anche dalla Moby Zazà, ovvero di vera e propria «nave di contenimento» del contagio da Covid-19. Una sorta di lazzaretto.

Il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna ha chiarito: «È il frutto di una collaborazione quotidiana, continua e riservata con il ministero dell'Interno e con la prefettura di Ragusa che testimonia come soltanto la sinergia istituzionale può portare a risultati celeri». Anziché fare un plauso a Musumeci, che usa il pugno duro per liberare la sua terra dai malati di Covid, Ammatuna ringrazia «il ministero dell'Interno, la prefettura di Ragusa e quanti si sono spesi per raggiungere» il risultato. «Purtuttavia - prosegue -, tutto ciò non significa che non esistano problemi nella gestione dei flussi migratori e ribadisco la necessità che il presidente Conte dia la massima priorità alla questione, coinvolgendo il governo nella sua interezza».

E stranamente una presa di posizione c'è anche dal parte del sindaco di Lampedusa Totò Martello, che fino a pochi giorni fa sembrava aver scelto la via dell'accoglienza, simboleggiata sulla sua isola dalla «porta d'Europa».

«L'ordinanza di Musumeci - ha detto - vuole svegliare un governo assente. Però se noi chiudiamo l'hotspot, quando ci saranno gli arrivi spontanei dove andranno i migranti? Salvini, che è entrato in un hotspot senza mascherina e quindi dovrebbe fare un po' di quarantena, ha detto una falsità dicendo che i migranti infetti girano nell'isola, non è vero assolutamente. Questo racconto, falso, ha dato il colpo di grazia al turismo».

Peccato che Martello neghi la realtà in maniera plateale, visto che dei migranti che fuggono dall'hotspot e girano sull'isola c'è ampia documentazione giornalistica.



Migranti, Musumeci tira dritto: "Usano magistrati compiacenti"
Francesca Galici - Ven, 28/08/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 86112.html

Dopo la sospensione dell'ordinanza sui migranti da parte del Tar, Nello musumeci ha alzato la voce contro il governo e ha puntato il dito contro la magistratura compiacente

Nello Musumeci non si arrende e continua a portare avanti il suo obiettivo di vuotare gli hotspot e chiudere momentaneamente i porti della Sicilia.

Lo scopo è preservare la salute pubblica in un momento di pandemia. Attualmente la sua ordinanza è sospesa per la pronuncia del Tar della Sicilia, che si è espresso dopo il ricorso presentato da Roma. Le misure proposte da Musumeci, secondo il tribunale, "involvono e impattano in modo decisivo sull'organizzazione e la gestione del fenomeno migratorio nel territorio italiano, che rientra pacificamente nell'ambito della competenza esclusiva dello Stato". Il governatore della Regione Siciliana però non si arrende e può ricorrere all'articolo 31 dello Statuto regionale, secondo il quale "al mantenimento dell'ordine pubblico provvede il Presidente della Regione a mezzo della polizia dello Stato, la quale nella Regione dipende disciplinarmente, per l'impiego e l'utilizzazione, dal Governo regionale".

Nello Musumeci è tornato a parlare in queste ore in un video diffuso sui social. Il poche parole, dichiara di non voler arretrare di un passo nella sua decisione. È bene specificarlo, attualmente l'ordinanza risulta solo sospesa in attesa di una pronunciazione definitiva, e non annullata. Nel suo video, Nello Musumeci getta delle ombre sull'operato del magistrato che ha impugnato l'ordinanza al Tar. "Qualcuno dice, ma è una 'malalingua', che è stato consulente del presidente Zingaretti che è il capo del partito più importante al Governo", dice Nello Musumeci ribadendo di voler proseguire nella sua azione. "Al di là dei marchingegni e dei bizantinismi giuridici noi siamo convinti di essere dalla parte della ragione perchè stiamo combattendo una battaglia di civiltà a difesa della salute di chi si trova in Sicilia", ribadisce il governatore della Regione Siciliana nel suo intervento, specificando che la sua azione sia stata fatta anche a tutela dei migranti sull'isola.

"Vengono trattati come se fossero oggetto da speculazione e invece sono esseri umani sui quali finora i buonisti, i preti spetrati, i cosiddetti volontari che si battono i pugni sul petto si sono sempre voltati dall'altra parte", accusa il Presidente che rivendica con orgoglio di aver denunciato un sistema sbagliato di gestione, davanti al quale "il Governo nazionale fa finta di non capire". È a questo punto che arriva l'accusa più dura da parte di Nello Musumeci contro il governo, che "utilizza i magistrati compiacenti". Il governatore della Regione Siciliana sente l'appoggio del popolo della sua terra, dei cittadini che hanno il coraggio delle loro scelte e va avanti. "Roma lo sappia. Se ne sono capaci, vincano questa battaglia. Ma la vincano con la forza della ragione, non con la ragione della forza", ha concluso Nello Musumeci, in pieno dissenso col governo centrale.
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Messaggioda Berto » gio feb 25, 2021 7:57 pm

Criminali irresponsabili


La vendetta di Conte: cancella i decreti Salvini
Federico Giuliani
Lun, 05/10/2020

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1601933798

Il premier a braccetto con sinistra e grillini. Zingaretti gongola. Niente multe a Ong: adesso riparte il business dell'accoglienza

Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto su sicurezza e immigrazione, che di fatto riscrive i decreti Salvini. Dopo quasi un'ora di mediazione tra Pd, Leu da una parte e Movimento 5 Stelle dall'altra, è arrivata la fumata bianca sul testo proposto dal ministro dell'Interno, Luciana Lamorgese.

Il premier Giuseppe Conte, a braccetto con sinistra e grillini, ha smantellato le politiche sull'immigrazione di Matteo Salvini e del governo gialloverde. Spazio a nuove disposizioni che, tra le altre cose, allentano (anzi: tolgono quasi del tutto) la stretta sulle ong, ammorbidiscono i respingimenti e allungano i tempi di permanenza dei richiedenti asilo all'interno dei Centri di prima accoglienza.

Le modifiche principali

Il decreto è composto da 12 articoli e modifica di fatto i decreti sicurezza firmati dall'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini. Andiamo a vedere le novità sostanziali, partendo dalla reintroduzione del rispetto degli "obblighi costituzionali e internazionali dello Stato in materia di rifiuto o revoca del permesso di soggiorno" e il passaggio dall'ammenda amministrativa, che arrivava fino a un milione per chi avesse salvato i migranti in mare, alla multa compresa tra 10 e 50mila euro applicabile solo al termine di regolare processo penale.

Detto altrimenti, con le nuove disposizioni riparte il business dei migranti. Spariscono, come detto, le multe milionarie alle navi ong, che non verranno più confiscate. Previste delle sanzioni di entità nettamente inferiore, con il carcere fino a 2 anni per gli attivisti che non si coordinano conle autorità marittime dei Paesi di bandiera e con quelle che intervengono durante i soccorsi. Da sottolineare che tutti i divieti e le limitazioni tornano di competenza del Ministero delle Infrastrutture e non saranno più del Viminale.

Come se non bastasse, la permanenza nei Centri di prima accoglienza passa da 180 a 90 giorni, prorogabili di altri 30 giorni nel caso in cui lo straniero sia un cittadino proveniente da un Paese con accordo di riammissione. I richiedenti asilo potranno poi iscriversi all'anagrafe e convertire il permesso di soggiorno in permesso di lavoro, oltre che ottenere una carta di identità valida per tre anni.


Respingimenti ed espulsioni ammorbidite

Torna la protezione umanitaria denominata "protezione speciale" e viene reintrodotto il divieto di respingimento ed espulsione in Stati che violano i diritti umani. "Non sono ammessi il respingimento o l'espulsione o l'estradizione di una persona verso uno Stato qualora esistano fondati motivi di ritenere che essa rischi di essere sottoposta a tortura o a trattamenti inumani o degradanti - si legge nel testo - Nella valutazione di tali motivi si tiene conto anche dell'esistenza, in tale Stato, di violazioni sistematiche e gravi di diritti umani".

"Non sono altresì ammessi il respingimento o l'espulsione o l'estradizione di una persona verso uno Stato - prosegue ancora il testo - qualora esistano fondati motivi di ritenere che l'allontanamento dal territorio nazionale comporti una violazione del diritto al rispetto della propria vita privata e familiare, a meno che esso non sia necessario per ragioni di sicurezza nazionale ovvero di ordine e sicurezza pubblica".

Le altre novità

Tra le novità introdotte dal nuovo decreto Immigrazione, sottolinea l'agenzia Adnkronos, c'è una norma proposta dal Guardasigilli, Alfonso Bonafede, che introduce il reato per chi introduce in carcere un cellulare a un detenuto. La sanzione va da 1 a 4 anni, sia per chi lo riceve che per chi lo porta. Prima era un illecito disciplinare sanzionato all'interno del carcere.

Nel testo sono previste pene più severe per chi agevola il detenuto al 41bis: si passa da 1 a 4 anni al da 2 a 6 anni. Nei casi di ipotesi aggravata, ovvero se il reato è commesso da un pubblico ufficiale, un incaricato di pubblico servizio o da chi esercita la professione forense, il reato da 2 a 5 passa da 3 a 7 anni.

Daspo per la movida violenta e stretta su vendita droga via web

Spazio infine per altre due novità: il daspo per la movida violenta e la norma per contrastare la vendita di droga tramite i siti web. La prima misura consiste nel divieto di accesso ai locali di intrattenimento e ai pubblici esercizi per chi si è già distinto per episodi di violenza negli ultimi tre anni. Divieto che potrà essere imposto dal questore. Per i violenti che non rispetteranno il Daspo è prevista la reclusione che sale fino a due anni e una multa da 8.000 a 20.000 euro.

La norma per contrastare la vendita di droghe tramite i siti web prevede che, come già accade per la pedopornografia online, la polizia postale tenga un elenco costantemente aggiornato dei siti web che sulla base di elementi oggettivi devono ritenersi utilizzati per l'effettuazione sulla rete internet di reati legati al traffico degli stupefacenti. Per questi siti si chiederà ai provider l'oscuramento e - in caso di mancato intervento del gestore entro 7 giorni - sono previste sanzioni da 50mila a 250mila euro.


La soddisfazione del governo

Vari esponenti della maggioranza hanno esultato per la fumata bianca, a cominciare dal dem Nicola Zingaretti, rinvigorito dal successo conseguito dai giallorossi. "Approvato ora in Consiglio dei Ministri il decreto immigrazione. I decreti propaganda/Salvini non ci sono più. Vogliamo un'Italia più umana e sicura. Un'Europa più protagonista": ha esultato il segretario Pd su twitter.

Il ministro Teresa Bellanova, capodelevazione IV, ha espresso tutta la soddisfazione nell'aver messo fine "all'inciviltà dei decreti sicurezza di Matteo Salvini ripristinando condizioni di civiltà giuridica e giustizia sociale". "Chiudiamo una pagina buia che aveva rigettato nell'ombra e nell'invisibilità migliaia di uomini e donne trasformati da una norma sbagliata e malvagia in clandestini e privati", ha aggiunto ancora Bellanova.

Soddisfatto anche Giuseppe Provenzano, ministro per il Sud. "Stasera in Italia cade un muro. Ci abbiamo messo un po' ma ora i cosiddetti decreti sicurezza di Salvini non esistono più. Anche le parole tornano al loro posto: migrazioni, protezione, accoglienza, legalità. Avanti ancora, verso un Paese con più diritti e più umanità", ha twittato il ministro.
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Messaggioda Berto » gio feb 25, 2021 7:57 pm

???


Respingimenti a catena. Prima condanna per l’Italia

https://www.msn.com/it-it/notizie/other ... Co?ocid=sf

Adesso sui tribunali del nostro Paese potrebbe piovere una pioggia di ricorsi. Perché i respingimenti sbrigativi verso la Slovenia - 1.301 nel 2020 - sono illegali. E perché le autorità italiane sono consapevoli che i richiedenti asilo allontanati dai nostri confini, nella gran parte dei casi riappaiono in Bosnia dopo essere stati cacciati dalla Slovenia e maltrattati in Croazia.

La sentenza con cui il Tribunale di Roma ha condannato il ministero dell'Interno ordina infatti «alle amministrazioni competenti di emanare tutti gli atti ritenuti necessari» a consentire l'immediato ingresso di un richiedente asilo respinto illegalmente. Si tratta di un 27enne pachistano i cui legali avevano denunciato la pratica dei «respingimenti informali in Slovenia» che avevano comportato il suo «respingimento a catena» fuori dai confini Ue. L'uomo è stato allontanato insieme a numerosi altri, senza che gli fosse data la possibilità di presentare la sua richiesta di protezione alle autorità.

Nel provvedimento accolto dal tribunale, viene ricordato l'accordo bilaterale tra Roma e Lubiana, siglato nel 1996 durante il conflitto della ex Jugoslavia. Per il giudice quell'intesa è carta straccia: «Non è mai stato ratificato dal Parlamento italiano, ciò comporta che non può prevedere modifiche o derogare – si legge nella sentenza – alle leggi vigenti in Italia o alle norme dell'Unione Europea o derivanti da fonti di diritto internazionale». Secondo il dispositivo sono «numerose le norme di legge che vengono violate dall'Autorità Italiana», a cominciare dalla riammissione che avviene «senza che venga emesso alcun provvedimento amministrativo».

Il pachistano ha riferito di essere stato picchiato dalla polizia croata, allegando attraverso i suoi avvocati, Caterina Bove e Anna Brambilla, le immagini scatate dagli operatori umanitari una volta raggiunto un accampamento in Bosnia. «I trattamenti subiti dal ricorrente – scrive il giudice Silvia Albano – possono ritenersi provati», anche da quanto riportato «dalle più autorevoli fonti internazionali», oltre che dalle affermazioni della autorità italiane secondo cui «le riammissioni avvengono senza distinzione tra richiedenti asilo e non, con la conseguenza – si legge ancora nel dispostivo – che il richiedente asilo non gode né in Italia né in Slovenia di tale status».

Il giovane era arrivato in Italia con un gruppo di pachistani, «tutti intenzionati a chiedere la protezione internazionale e mentre alcuni volontari prestavano loro soccorso, provvedendo anche a medicargli le ferite, erano stati avvicinati da alcune persone in abiti civili qualificatisi come poliziotti» a cui avevano manifestato «la volontà di chiedere asilo». Poche ore dopo l'intero gruppo si ritroverà in Slovenia. Per loro un crescendo di minacce e violenza. Ammanettati con delle fascette di plastica e gettati in una cella, i migranti il giorno successivo in Croazia sono stati «picchiati dagli agenti – riassume il giudice – con manganelli avvolti dal filo spinato e presi a calci sulla schiena».

Esaminando il caso, il Tribunale ha analizzato numerose fonti che «riportano le efferate e sistematiche violenze e le vere e proprie torture cui sono sottoposti i migranti da parte della polizia croata soprattutto al confine con la Bosnia (Amnesty International, Danish Refugee Council, reti di Ong, Border Violence Monitoring Network, Unhcr–Acnur, Medici Senza Frontiere, l'organizzazione dei gesuiti per i Rifugiati» oltre a numerose «fonti ufficiali quali Aida (l'archivio europeo sui rifugiati, ndr) ma anche testate giornalistiche quali The Guardian, New York Times, Avvenire, L'Espresso».

Per Gianfranco Schiavone, vicepresidente di Asgi, l'associazione di giuristi esperti di diritto delle migrazioni, l'Italia è stata condannata «non per qualche modesta violazione di legge ma per avere impedito al ricorrente (come è avvenuto a centinaia di altre persone) di esercitare il diritto, costituzionalmente tutelato, di presentare domanda di asilo». Mostrando cosi «un sistema pianificato di elusione di obblighi fondamentali». A questo punto «ci aspettiamo – è l'auspicio di Schiavone – che sia ripristinata la legalità alle nostre frontiere».
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Messaggioda Berto » gio feb 25, 2021 8:09 pm

La Svizzera punisce severamente chi aiuta migranti clandestini
(Traduzione dal francese: Sonia Fenazzi)
10 aprile 2019

https://www.swissinfo.ch/ita/politica-m ... i/44887764

Il pastore protestante Norbert Valley davanti al Ministero pubblico di Neuchâtel, durante la prima manifestazione a suo sostegno, lo scorso ottobre. © Keystone / Jean-christophe Bott

Dare da mangiare, denaro o un letto a un migrante senza documenti, in Svizzera è illegale. Centinaia di persone sono così condannate ogni anno per violazione della Legge sugli stranieri. Comunità religiose, associazioni e politici chiedono una revisione legislativa per evitare questi "delitti di solidarietà".


Domenica 12 febbraio 2017: il pastore Norbert Valley guida il culto della Chiesa evangelica dell'Arco giurassiano a Le Locle, nel cantone di Neuchâtel. Improvvisamente i colleghi gli segnalano la presenza di agenti di polizia all'ingresso. Valley si interrompe, va da loro e viene a sapere che deve seguirli fino alla stazione di polizia per un interrogatorio: Norbert Valley è sospettato di aver violato la Legge federale sugli stranieriLink esterno.

Legge sugli stranieri: articolo 116 1.aLink esterno

"È punito con una pena detentiva sino a un anno o con una pena pecuniaria chiunque, in Svizzera o all'estero, facilita o aiuta a preparare l'entrata, la partenza o il soggiorno illegali di uno straniero".

End of insertion

Nell'agosto 2018, il pastore riceve un'ordinanza penale che lo condanna a una multa di 1000 franchi, con la sospensione condizionale, e al pagamento di spese giudiziarie di 250 franchi. Il suo delitto: avere offerto rifugio a un membro della comunità, un richiedente l'asilo la cui domanda era stata appena respinta e che si trovava in una situazione estremamente precaria.

Norbert Valley ricorre contro questa condanna. Giovedì sarà ascoltato dal pubblico ministero a Neuchâtel in un'udienza preliminare. Il pastore si dichiara disposto ad appellarsi fino alla Corte europea dei diritti umani.


785 condanne

La vicenda di Norbert Valley non è un caso isolato. Da quando è entrata in revisione la legge sugli stranieri, nel 2008, l'aiuto ai cosiddetti sans-papiersLink esterno è diventato illegale anche se le motivazioni sono lodevoli.

Diversi casi sono stati molto mediatizzati. La deputata ticinese Lisa Bosia MirraLink esterno è stata condannata nel 2017 per avere ripetutamente aiutato dei minori non accompagnati a valicare il confine dall'Italia alla Svizzera. La basilese Anni LanzLink esterno è stata condannata nel dicembre 2018 dopo aver riportato in Svizzera dall'Italia un richiedente l'asilo espulso dalla Confederazione, che era ammalato e costretto a dormire per strada. La vodese Flavie BettexLink esterno è stata multata per aver subaffittato un appartamento a un richiedente l'asilo la cui domanda era stata respinta. La condanna della donna, che aveva regolarmente informato le autorità cantonali sulla locazione, è poi stata annullata in secondo grado.

La stragrande maggioranza dei casi non è tuttavia riportata dai media. Secondo i datiLink esterno dell'Ufficio federale di statistica, 785 persone sono state condannate nel 2017 in Svizzera per aver facilitato l'entrata, la partenza o il soggiorno illegali di uno straniero. Il numero di condanne è particolarmente elevato nei cantoni di Vaud (113), Ticino (91) e Basilea Città (85).

Impossibile sapere se gli autori di queste infrazioni della legge sugli stranieri abbiano agito a scopo di lucro o per motivi umanitari. Pochissimi contestano la condanna, per paura di rappresaglie o mancanza di mezzi finanziari. Un procedimento giudiziario è costoso. Per esempio, Norbert Valley ha sborsato diverse migliaia di franchi già prima della prima udienza. Ha ricevuto sostegno finanziario da altre comunità religiose e da Amnesty International (AI), che hanno anche previsto di manifestare domani mattina davanti alla Collegiata di Neuchâtel per esprimere il loro sostegno.


Modifica legislativa

"Penalizzare un atto di solidarietà è assurdo e dimostra fino a che punto le autorità siano disposte ad andare per frenare lo slancio umanitario", commenta Amnesty InternationalLink esterno. Insieme a Solidarité sans frontièresLink esterno, AI ha lanciato una petizione che chiede ai parlamentari federali di modificare la legge sugli stranieri. In un'iniziativa parlamentareLink esterno, la deputata verde Lisa Mazzone propone una modifica legislativa affinché chi "presta assistenza non sia punibile se i motivi sono onorevoli".

La Svizzera fa parte dei Paesi particolarmente severi con le persone che aiutano i "sans-papiers". Le prassi elvetiche non si distanziano molto da quelle di Romania, Bulgaria, Lettonia e Danimarca. Molti Stati europei, come Belgio, Italia e Regno Unito, ritengono invece che le persone che agiscono per motivi essenzialmente umanitari non debbano essere punite. La Francia ha cambiato posizione in seguito alla vittoria in tribunaleLink esterno di cittadini che accolgono e sostengono i migranti: la Corte costituzionale francese, nel luglio 2018, ha deciso che l'assistenza disinteressata al soggiorno clandestino non può più essere perseguita.

A livello internazionale, il Protocollo delle Nazioni Unite contro il traffico illecito di migrantiLink esterno precisa chiaramente che il reato penale esiste solo quando gli atti sono stati commessi allo scopo di ottenere un vantaggio materiale o finanziario. Dal canto suo, la Direttiva europeaLink esterno che definisce il favoreggiamento dell'ingresso, del transito e del soggiorno illegali lascia liberi gli Stati di punire o meno gli atti puramente umanitari. Amnesty International raccomanda alla Commissione europea di modificare la propria legislazione.




A.M Wuhrmann 10 aprile 2019 aiutare la gente povera e indifesa anche se sono clandestini NON é reato!!! aiutare il prossimo NON é reato.... molte leggi NON sono giuste ma sbagliate... non si puo`stare a guardare una persona che soffre il freddo, che sta per strada, che non ha nulla e che ha bisogno di aiuto! Ma poi chi stabilisce che la gente sia " clandestina"? Nessuno é clandestino, chi fugge dal loro Paese a molte persone sono state ritirati molti documenti dalle autorità di quei Paesi di cui fugge una persona.... Perché questa gente che fugge dai Paesi Africani sono clandestini? Perché in Europa non li vuole nessuno? Perché l`EU sfrutta da sempre l`Africa dalle sue risorse di materie prime? Per sfruttarli é tutto OK é legale vero? Ma per aiutarli é reato, robba da medioevo certe leggi che i Politici si INVENTONO.... l`uniche leggi giuste sono quelle citate dalla Bibbia e sono i 10 comandamenti, gli unici che sono giusti e valgono per tutti, ricchi e poveri, politici e gente normale... dobbiamo prendere l`esempio da questi 10 comandamenti dalla Bibbia, e non dalle leggi dettate da politici in generale di tutto il mondo!!! Parlano sempre che vogliono combattere la povertà la fame nel mondo e invece i Politici fanno esattamente il contrario AUMENTANO la povertà, legge cosi stupida come questa che VIETA l`aiuto ai " clandestini " senza documenti é sbagliata e disumana! Mentre una legge che aiuta i ricconi e Politici DITTATORI stranieri di questo mondo che da sempre la Svizzera gli aiuta e hanno conti in Svizzera é giusto? Questa é legge giusta? Certo che no aiutare i ricconi e dittatori Politici é REATO!!!

Alex 11 aprile 2019
Bibbia e 10 comandamenti a parte, visto che non c'entrano nulla, uno può essere morale senza essere religioso; aiutare la gente "povera e indifesa" anche se sono clandestini é illegale. Il fine non può giustificare il mezzo.
Un paese senza leggi diventa anarchia, una giungla caotica.
Una nazione non può essere tale, se chiunque da qualsiasi parte del mondo decide senza permesso di andare in un paese che non é il suo, quella si chiama invasione.
Ormai sono troppi anni che questa storia dei migranti che provengono dall'Africa e vengono in Europa va avanti, sono stati accolti milioni di persone ma il vecchio continente non prendersi tutto il terzo mondo sulle proprie spalle.
Questa crisi dei migranti era cominciata per via della guerra in Siria (cominciata nel 2011), ed é finita col accogliere migranti africani che nulla hanno avuto a che fare con quel conflitto. Ma sono invece per la maggior parte migranti economici, cioè che vengono qui per avere migliori opportunità di vita.
Purtroppo pero', queste sono persone senza istruzione che non contribuiscono, ma pesano agli stati che li accolgono, ed é illogico farli venire, tanto piu' che i vari paesi europei hanno già i propri problemi di disoccupazione giovanile.

A.M Wuhrmann 12 aprile 2019
Il mondo è grande e c`è posto per tutti se solo la gente sarebbe più aperta e più sensibile, Clandestino non lo é nessuno, nessuna persona puo`essere un clandestino, e ogni persona ha il DIRITTO di andare dove vuole o emigrare dove vuole per avere una vita dignitosa, NESSUNO é un immigrato economici, TUTTI i stranieri che da decenni vengono in Svizzera o altrove sono migranti economici ? cioé che vogliono avere un lavoro e una vita dignitosa, dato che in Africa una vita dignitosa NON esiste, esiste solo tanta povertà ( sfruttati dal`EU e dagli USA ) tante ingiustizie, fame, torture, ecc... Questi immigrati DEVONO e POSSONO andare dove vogliono per avere un futuro migliore, come lo hanno avuto gli Italiani, Spagnoli, Portoghesi, ex Jugoslavi, Turchi, ecc. ecc... Perché gli Africani non devono avere li stessi diritti dei Europei? Perché vengono chiamati Clandestini? Perché nessuno li vuole accogliere, ma sfruttare l`Africa da sempre dalle sue risorse e materie prime questo é legale, e se poi vengono in Europa per avere una vita migliore non é legale??? In Svizzera i pochi Africani che sono qui contrabbuiscono benissimo alla società e alle leggi Svizzere, perché vengono assistiti e non sono abbandonati a sé stessi, come viene fatto in Italia, Grecia, Turchia, Spagna..... in Svizzera alcuni Africani hanno trovato lavoro, vanno a scuola per imparare la lingua Svizzera, vengono assistiti da persone specializzate dove insegnano loro come devono pulire l`appartamento, come accendere o spegnere la luce, come cucinare quando si deve fare meno rumore ( alle 20:00 non si deve fare piu`rumore o fare con l`aspirapolvere se si abita in un appartamento ) per non disturbare gli altri inquilini... molti Africani che sono in Svizzera si sono adeguati allo stile di vita della Svizzera e della società, basta insegnarli loro come uno si deve comportarsi qui....OGNI uomo sulla terra ha diritti, nessuno escludo, cosi anche gli Africani!!!


Alex 12 aprile 2019
Se in Africa c'è povertà sarebbe ora che sistemino i loro problemi, anzichè scappare e avere la pappa pronta, troppo facile.
Nessuno ha un diritto di andare a stabilirsi in un paese che non è suo.
I dati dimostrano che la maggioranza degli africani ricevono aiuti dallo stato e pochi lavorano, uno dei motivi è che non hanno un istruzione.
Perchè mai dovremmo prenderci dei problemi in più, quando già abbiamo i nostri cittadini in disoccupazione? È ovvio che la priorità va data ai propri cittadini.
[...]
Visto che lei parla bene, se ne prenda in casa sua qualcuno e dopo potrà andare in giro a pontificare.

Max 15 aprile 2019
Io vivo in Nord Italia e la situazione nella mia città è indubbiamente privilegiata rispetto al resto del paese.
Posso dire che condivido al 200% per cento quanto Lei dice.
Il nostro paese sta andando allo sfascio e il buonismo imperante ti bolla come fascista se solo ti permetti di esprimere un'opinione (sensata) contro le migrazioni indiscriminate e senza controllo.
Chi muore di fame e realmente sarebbe bisognoso di aiuti, in un paese europeo neppure ci arriva; qui abbiamo orde di sfaccendati smaliziati che sanno di potersi far mantenere senza fare nulla, e quando viene loro proposto un lavoro generalmente lo rifiutano perchè tanto nessuno li rispedisce laddove erano partiti.
Nessuna volontà di integrazione; non appena trovano condizioni favorevoli cercano di andare altrove.

Pierangelo 15 aprile 2019
Signor Alex, ha mai pensato di trasferirsi nell'Italia di Salvini? L'idea che noi democratici abbiamo della Svizzera sui profughi, sull'ospitalità, sui perseguitati politici e sulla democrazia popolare è ben diversa dalla sua. Fortunatamente sono in pochi, nella Svizzera, nella ricca Svizzera, la pensano come lei.

Alex 16 aprile 2019
Veramente il populismo sta crescendo in tutta europa, ed anche in Svizzera, ed è ovvio visto che i politici ci stanno infliggendo scelte folli.
Giustamente è una sua legittima decisione se vuole negare i fatti.

A.M Wuhrmann 16 aprile 2019
Signor Alex io prenderei ben volentieri alcuni Africani a casa mia, la Svizzera é molto sociale e aperta, NON abbandoniamo la povera gente al suo destino come fa lei [...]. Ogni uomo é libero di andare dove vuole puo`iniziare una vita dignitosa dove puo`trovare lavoro, come hanno trovato lavoro gli Italiani, Spagnoli, turchi, arabi, ex Jugoslavi, ecc. ecc.. NESSUNO é CLANDESTINO anche se la legge dice che chi é clandestino non puo`essere aiutato, e questa legge é SBAGLIATISSIMA, non tutte le leggi sono giuste ricorda questo

Marco 25 aprile 2019
Sono tanti invece, ma non hanno voglia di esporsi a livello mediatico.

Alex 17 aprile 2019
Questa è la sua opinione, io non sono d'accordo, quei migranti non hanno un diritto ad andare ad abitare in Europa, cosi' come io non ho diritto ad andare a bussare a casa sua, ed impormi su di lei, pretendendo di vivere da lei.
Lo dice solo a parole che prenderebbe migranti a vivere con lei, di fatto non lo fa.

A.M Wuhrmann 17 aprile 2019
TUTTI gli Uomini hanno diritto di andare dove vogliono, questa gente non bussa alle nostre porte né alle mie porte né alle sue porte. Vogliono avere solo una vita dignitosa trovare un lavoro come fanno migliaia di Immigrati che da sempre vengono in Svizzera! Inoltre avere un rifugiato o 2 rifugiati in casa propria si deve ATTENDERE mesi fino a 1 anno affinché la polizia di asilo in Svizzera possa fare indagini su queste persone per calcolare se siano criminali o meno, molte famiglie Svizzere hanno già avuto 1 persona nelle loro famiglie, lo Stato aiuta queste famiglie Svizzere che hanno un immigrato a casa loro con una forma finanziara, altre famiglie devono aspettare e ci sono molte famiglie che fanno la fila per ottenere 1 persona o 2 a secondo il caso....Quindi non mi venga a dire a me che parlo solo e di fatto non lo faccio. Pensa piuttosto alle sue parole che ha detto che queste persone non hanno diritto di venire in Europa [...]


Alex 18 aprile 2019
[...] Ognuno ha il diritto ad avere un opinione, me incluso, che le piaccia o meno.
Anch'io voglio tante cose, ma purtroppo la vita non è fatta così, non sempre si può ottenere ciò che si vuole.
I paesi occidentali non sono un associazione di volontariato, a cui devono dare rifugio a tutto il terzo mondo.
Sono i paesi del terzo mondo che devono cercare di migliorarsi, in modo di dare prosperità ai propri cittadini.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » gio feb 25, 2021 8:10 pm

RETATA IN SEDE ONG CHE AIUTA I CLANDESTINI AD ENTRARE IN ITALIA: POLIZIOTTI IRROMPONO ALL’ALBA, DECINE DI ARRESTI
23 febbraio 2021

https://voxnews.info/2021/02/23/retata- ... i-arresti/

Nel corso di una vasta operazione agenti di polizia hanno sequestrato apparecchiature telefoniche e libri contabili dell’associazione per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Finalmente qualcuno che indaga su queste associazioni che lavorano per la destrutturazione etnica e sociale dell’Italia.

La Procura di Trieste sta indagando su un’organizzazione di passeur che aveva base logistica anche a Trieste: sono trenta le persone indagate, in gran parte stranieri, e ci sono anche degli arresti. Accertamenti sono in corso anche nei confronti dell’associazione di volontariato Linea d’Ombra Odv che questa mattina, 23 febbraio, è stata oggetto di una perquisizione.

All’alba agenti di Polizia sono entrati nella sede dell’associazione sequestrando apparecchiature telefoniche e libri contabili, ipotizzando il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

I ‘volontari’ hanno reagito pubblicando un comunicato in cui esprimono «indignazione per un’operazione di polizia che va a colpire la solidarietà».

Nel frattempo la Questura di Trieste ha emanato un comunicato in cui precisato che «è in atto una vasta operazione della polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Trieste, volta a contrastare un’organizzazione criminale, finalizzata all’ingresso ed al transito in territorio nazionale di immigrati irregolari, a scopo di lucro».

Nella nota si parla di una «irruzione» effettuata «all’alba nell’abitazione privata di Gian Andrea Franchi e Lorena Fornasir, nonché sede dell’associazione Linea d’Ombra Odv. Sono stati sequestrati i telefoni personali, oltre ai libri contabili dell’associazione e diversi altri materiali, alla ricerca di prove per un’imputazione di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina che noi contestiamo, perché utilizzata in modo strumentale per colpire la solidarietà».RE

Dalle prime ore della giornata odierna – si legge nella nota – è in corso una vasta operazione della polizia di Stato, coordinata dalla Procura di Trieste, volta a contrastare un’organizzazione criminale, finalizzata all’ingresso ed al transito in territorio nazionale di immigrati irregolari, a scopo di lucro. L’attività investigativa è stata condotta dalla digos di Trieste, supportata dal Servizio per il contrasto all’estremismo e terrorismo esterno della Direzione centrale della polizia di prevenzione. Ulteriori dettagli – chiosa la nota della Questura – saranno forniti successivamente.

Si tratta di questa associazione:

Lorena Fornasir, 68 anni, ‘psicoterapeuta’, e suo marito Gian Andrea Franchi, 84 anni, professore di filosofia in pensione, dal 2015 hanno creato assieme ad altri ‘attivisti’ un presidio all’esterno della Stazione di Trieste per offrire prima assistenza ai clandestini in arrivo dalla rotta balcanica. Fornasir è inoltre l’autrice di un manifesto intitolato “Un ponte di corpi” per chiedere l’apertura delle frontiere, al quale ha aderito un gruppo di donne che il prossimo 6 marzo manifesterà al confine tra Croazia e Bosnia.


Immigrazione clandestina, indagato il capo di una Ong
Fausto Biloslavo
25 febbraio 2021

https://www.ilgiornale.it/news/politica ... 1614249164

Pure il fondatore di "Linea d'ombra" tra i trenta sotto inchiesta. Avrebbero favorito gli arrivi dalla Bosnia

Una trentina di indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, compreso il fondatore di un'associazione di talebani dell'accoglienza, 18 misure cautelari fra arresti e domiciliari, che accendono i riflettori sulla rotta balcanica.

La Procura di Trieste ha aperto un'inchiesta su una rete di passeur curdi, che favorivano l'arrivo in Italia dei migranti provenienti dalla Bosnia. «Le indagini sono ancora in corso» conferma al Giornale, il procuratore capo del capoluogo giuliano, Antonio De Nicolo. Le misure cautelari sono state eseguite nelle ultime 48 ore. Il pallino dell'operazione è nelle mani della Digos. Non a caso la nota della Questura parla di un'operazione «volta a contrastare un'organizzazione criminale, finalizzata all'ingresso e al transito in territorio nazionale di immigrati irregolari, a scopo di lucro». E poi aggiunge qualcosa di più: «L'attività investigativa è stata condotta dalla Digos di Trieste, supportata dal Servizio per il Contrasto all'Estremismo e Terrorismo Esterno». Gli indagati, alcuni ricercati, sono curdi, ma secondo la Procura non fanno parte dei organizzazioni paramilitari come il Pkk. Sicuramente una bella fetta utilizzava Trieste come base e coordinava gli arrivi trovando alloggio e aiutando i migranti a proseguire verso altre destinazioni. Una base logistica che sguazzava con gli oltre 6mila arrivi lungo la rotta balcanica dello scorso anno, nonostante il Covid.

Nell'inchiesta è finito come indagato Gian Andrea Franchi fondatore assieme alla moglie dell'associazione pro migranti Linea d'ombra. Sulla loro pagina Facebook un video girato con il telefonino da una straniera mostra una macchina piena di viveri, indumenti e altro materiale di supporto per chi si imbarca nella rotta balcanica. In ottobre erano arrivati a Trieste a dare man forte a Linea d'ombra gruppi di estremisti di sinistra di centri sociali e associazioni venete e trentine. Sui passaggi della rotta balcanica lungo il Carso triestino avevano lasciato alimenti per i migranti con scritte «fuck police». E addirittura imbrattato un rudere inneggiando in inglese «ai fascisti nelle foibe» e dando «il benvenuto ai rifugiati».

Ad 84 anni Franchi rimane un attivista estremo e politicizzato dell'accoglienza, ma non è chiaro l'eventuale collegamento con la rete dei curdi. Anche se avrebbe ospitato un iraniano con la famiglia, che forse ha attirato l'attenzione della Digos per il suo passato militare. Il «migrante» è stato accompagnato in stazione e qualcuno lo avrebbe portato ad un bancomat o fornito dei soldi.

Linea d'ombra ha pubblicato un duro comunicato spiegando che «sono stati sequestrati i telefoni personali, oltre ai libri contabili dell'associazione, alla ricerca di prove per un'imputazione di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina che noi contestiamo, perché utilizzata in modo strumentale per colpire la solidarietà». E ovviamente «oggi, in Italia, regalare scarpe, vestiti e cibo a chi ne ha bisogno per sopravvivere è un'azione perseguitata più che l'apologia al fascismo».

A sinistra si sono subito levati gli scudi contro «la criminalizzazione» delle Ong. Come se i talebani dell'accoglienza fossero sempre al di sopra della legge in nome della solidarietà ai migranti. Il procuratore De Nicolo spiega al Giornale che «le affermazioni sulla criminalizzazione sono risibili. L'inchiesta serve proprio a distinguere chi ha commesso un reato e chi non ha agito per scopo di lucro. Verrà chiarito se qualcuno non sapeva che dietro al suo impegno umanitario si svolgevano attività illecite. Vedremo più avanti. Le indagini sono in corso».
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Messaggioda Berto » gio feb 25, 2021 8:17 pm

Amnesty scarica Navalny: “È contro i migranti”
Giulio Meotti
25 febbraio 2021

https://meotti.substack.com/p/amnesty-s ... y-e-contro

Aleksej Navalnyj non è più “prigioniero di coscienza” per Amnesty International “a causa di commenti” nazionalisti e razzisti che ha fatto in passato. L’oppositore e attivista russo ha chiesto infatti la deportazione dei migranti. “Abbiamo il diritto di essere russi (etnici) in Russia e difenderemo questo diritto”, dice Navalny.

Non mi sorprendo che Amnesty abbia anteposto la propria politica di estrema sinistra alla difesa di Navalny, al di là di cosa si pensi del suo caso e della politica russa.

C’è una fotografia che ritrae Moazzam Begg, già detenuto a Guantanamo e sostenitore dei Talebani, davanti al Downing Street, sede del primo ministro britannico, assieme ai sorridenti dirigenti di Amnesty. L’allora segretario generale di Amnesty, l’italiano Claudio Cordone, disse che il “jihad difensivo” non è “antitetico” alla battaglia per i diritti umani.

E lo disse in risposta a una petizione sul rapporto di Amnesty con Cageprisoners, la ong fondata da Begg e che si batte per il rilascio di conclamati jihadisti. Scrisse Cordone: “Moazzam Begg e altri nel suo gruppo Cageprisoners hanno idee molto chiare su come si debba parlare ai talebani o sul ruolo della jihad in chiave difensiva. Queste idee sono antitetiche con i diritti umani? La nostra risposta è no”. Il caso esplose quando Gita Sahgal, a capo della sezione gender di Amnesty, fece trapelare sul Times il suo sfogo rimasto senza risposta da parte dei vertici dell’organizzazione. “La campagna costituisce una minaccia agli stessi diritti umani – scriveva Sahgal in un messaggio di posta elettronica ai suoi capi –. Apparire assieme al più famoso sostenitore britannico dei talebani, trattandolo come un difensore dei diritti umani, è un grosso errore”. Risultato? Sahgal fuori da Amnesty. Amnesty ha patrocinato una manifestazione a Bruxelles, dove gli oratori islamisti hanno celebrato gli attacchi dell'11 settembre, negato l'Olocausto e demonizzato i gay e gli ebrei.

Una dirigente di spicco di Amnesty, Karima Bennoune, autrice di un libro dal titolo "Your fatwa does not apply here", ha scritto: "Durante i miei anni ad Amnesty International condivisi le sue preoccupazioni sulla tortura in Algeria, ma non potevo comprendere la risposta dell'organizzazione alla violenza dei gruppi fondamentalisti". Risposta? Più che altro silenzio.

È la stessa Amnesty per cui gli "hotspot", i centri che ospitano i migranti che arrivano in Italia, sono come i campi di concentramento. Questo è ciò che si apprendeva dal rapporto di Amnesty, che ha accusato l'Italia niente meno che di "tortura" dei migranti. Nel 2005, Irene Khan, l'allora segretario di Amnesty, ebbe a definire il carcere americano di Guantanamo "il Gulag del nostro tempo". Khan paragonò i campi di lavoro forzato sovietici, dove in milioni morirono di fame, freddo e furono giustiziati, a una base militare americana in cui non è morto nessun prigioniero e che forse ha evitato che centinaia di civili innocenti saltassero per aria. Il russo Navalny qui potrebbe dire qualcosa. E può fare a meno della candelina di Amnesty, che sarebbe meglio chiamare Amnesy.

C'è stato un tempo in cui Amnesty difendeva le vittime della repressione ideologica, come la moglie dello scrittore sovietico Boris Pasternak, Olga Ivinskaya, che passò anni agli arresti. Oggi Amnesty è accecata dalla propria ideologia antioccidentale.
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Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

Messaggioda Berto » ven feb 26, 2021 3:02 am

L’amico di Boldrini ha fondato il Radiotaxi dei clandestini: arrestato per traffico di droga
25 febbraio 2021

https://voxnews.info/2021/02/25/lamico- ... oga-video/

Alarm Phone nasce, come una scatola cinese, nell’ottobre 2014. Alarm Phone è un call center per i migranti organizzato da una coalizione di attivisti internazionali che da Tunisi a Chicago, da Tangeri e Melilla a Palermo, Berlino, Strasburgo, Barcellona, Bruxelles, Vienna, Zurigo, Amsterdam e Londra puntano lo sguardo direttamente sul Mar Mediterraneo. La coalizione vanta collaborazioni come WatchTheMed, Boats4People, Benvenuti in Europa, Africa Europe Interact, Borderline-Europe, No Borders Marocco, FFM e Voix des migrants.

A fondare Alarm Phone è stato il prete eritreo e trafficante di droga don Mussie Zeray, per anni è stato il referente numero uno dei clandestini e indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Gli scafisti avevano tutti il suo numero.

Poi ha deciso di ampliare la rete. Così è partita Alarm Phone con la partecipazione di 60 attivisti che nell’arco di un solo anno sono diventati 120. oggi sono centinaia.

Molti di loro provengono dall’esperienza della campagna “Boats4people” del 2012. Sul loro sito c’è scritto: “Boats 4 People è una coalizione internazionale di organizzazioni della regione Mediterranea, dell’Africa e dell’Europa. È stata creata per impedire altre morti alle frontiere marittime e per difendere i diritti dei migranti in mare. Rivendica la libertà di movimento per tutti.”

Sul sito ci sono tutte le istruzioni su come viaggiare sui barconi e arrivare in Europa e i corrispettivi link di dove andare e cosa fare. Ma non sono gli unici.

W2EU (Welcome to Europe) è un’organizzazione che ha distribuito gratuitamente in Turchia una guida di 76 pagine scritta in arabo che contiene i numeri telefonici delle organizzazioni che aiutano i migranti come la Croce Rossa e l’UNHCR. I numeri telefonici offrono un servizio di assistenza 24h su 24. In caso di problemi in mare risponde un volontario che a sua volta chiama la guardia costiera greca affinché vada a salvarli. Così come Don Mussie Zeray risponde al telefono stando in Svizzera, una certa Sonia parlando in arabo lavora dall’Austria. L’organizzazione è composta da un centinaio di persone con sede in Europa e nel Nord Africa.

L’appellativo “angelo dei profughi” Don Mussie Zeray lo condivide con la marocchina Nawal Soufi che in poco tempo ha fatto soccorrere ventimila persone in mare. Anche il suo cellulare non smette mai di squillare. Nawal è anche conosciuta tra i migranti siriani come Lady SOS: “Una volta stabilito il contatto chi è in mare mi dà le coordinate via GPS della sua posizione, in modo tale che io possa comunicarlo alla guardia costiera”.

Anche gli attivisti in Marocco di Alarm Phone, intervistati sul proprio lavoro, suggeriscono alla loro organizzazione di usare volantini da distribuire in Africa per far conoscere meglio il loro numero verde. Il passaparola funziona meglio se trovi anche una radio locale che ne favorisca la diffusione. “Lavoriamo anche con vari progetti in Marocco e in Africa occidentale e con associazioni come: Radio Mboa, AMDH, Conseil des Migrants, Centre Culturel Africain and Chabaka (…) Tramite NoBordersMorocco, con un collettivo di attivisti sub-sahariani ed europei, abbiamo stabilito una fitta rete di persone che vivono nei vari sottoboschi e rotte della migrazione.” Così è scritto sul loro resoconto annuale.

Alarm Phone collabora con diverse imbarcazioni private e/o di organizzazioni umanitarie e ONG che hanno iniziato ad operare nel Mediterraneo centrale a maggio del 2015: Phoenix di MOAS (iniziato il 02/05/2015) e MSF (iniziato il 09/05/2015). Oggi collabora con i catalani di OpenArms e i tedeschi di SeaWatch e SeaEye.

Ma se fossimo meno creduloni, potremmo dire che Alarm Phone nasce dall’esigenza degli scafisti di essere schermati nei contatti con le autorità. Pensate di essere uno scafista e di dovere segnalare alla Guardia Costiera italiana la posizione del vostro barcone, fingendo di essere un povero clandestino. Devi usare il tuo telefono satellitare. Questo comporta il problema di essere, poi, rintracciato attraverso il sistema di sorveglianza satellitare, rischiando di compromettere una rete di partenze molto lucrosa.

Nasceva quindi il bisogno di creare una struttura che facesse da schermo tra gli scafisti e le autorità: nasce, casualmente, Alarm Phone. Dal 2015 nasce così Alarm Phone, dall’esperienza del prete eritreo Zerai, che fino ad allora aveva ‘privatamente’ tenuto i contatti – facendo da intermediario – soprattutto tra i barconi carichi di eritrei e le autorità.

Non ci sarebbe altro motivo: perché i barconi non chiamano direttamente la Guardia Costiera maltese o italiana, preferendo invece chiamare Alarm Phone che poi contatta per loro i ‘soccorsi’? Per non essere individuati.

Sarebbe quindi interessante scoprire chi finanzia questa imponente struttura di servizio all’invasione.

Quanto a don Zerai, da Vox denunciato già nel 2013, se è vero che ora gestisce il traffico telefonico da fuori Italia, è vero che per anni lo ha fatto direttamente dal Vaticano. Prima che, poco dopo la partenza dell’inchiesta, lo spedissero stranamente a Friburgo.

Alla fine se ne sono accorti anche i magistrati. La procura di Trapani lo ha indagato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Ma è complicato raccogliere prove e distinguere chi segnala ‘casualmente’ barconi in difficoltà da chi direttamente gestisce il traffico:

Ma don Zerai era noto già da anni alla giustizia italiana. Prima di farsi prete – qualcuno direbbe che ha riparato dietro la tonaca – era finito in carcere a Roma: “condannato a due anni di reclusione”, con rito abbreviato e quindi sconto di pena, per concorso in detenzione ai fini di spaccio di droga.

Non robetta: 2,2 chilogrammi di hasish. Valore attuale circa 50mila euro.

Ora, al di là di don Zerai, che sicuramente si è redento. Mettiamo che voi siate una organizzazione internazionale africana dedita allo spaccio: il vostro obiettivo è portare più spacciatori possibili in Europa per fare concorrenza alle altre mafie africane. Per farlo, potreste decidere di piazzare un vostro uomo dove è intoccabile e camuffare il traffico come ‘accoglienza’.

In sintesi: c’è un servizio che permette a clandestini e scafisti di segnalare in modo anonimo la propria posizione che poi verrà girata alle autorità – prima quelle italiane, ma dopo Salvini tocca ai libici e questo ha in parte rovinato il gioco – che si fiondano sul posto.

Per aggirare i libici, ora le segnalazioni vengono passate ai trafficanti umanitari delle Ong.

A guidare questa organizzazione, c’è un trafficante di droga che per sfuggire alla giustizia italiana si è fatto prete.

Se pensate che tutto questo sia normale, allora non lo siete voi.

Secondo noi, invece, tutto questo è parte di una grande organizzazione criminale. La mafia nigeriana? Forse. Di certo è l’entità che più ha guadagnato – numericamente visti gli 80mila soldati traghettati in questi anni dalle ong – dal traffico umanitario.
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Messaggioda Berto » dom feb 28, 2021 10:35 am

Come viene creato lo storytelling pro-migranti
Roberto Vivaldelli
16/01/2021

https://www.ilgiornale.it/news/mondo/vi ... 16500.html

Circolano sui media le foto dei profughi abbandonati nella neve nei campi profughi in Bosnia. È la creazione dell'ennesima narrazione sul tema migranti

Le Ong tornano alla carica sui migranti. Come riporta l'agenzia Adnkronos, in una dichiarazione congiunta, Amnesty International, Jesuit Refugee Service Europe, Médecins du Monde Belgique e Refugee Rights Europe hanno sollecitato un'azione immediata per risolvere la crisi umanitaria in corso in Bosnia ed Erzegovina e individuare soluzioni istituzionali di lungo periodo per venire incontro alle necessità delle persone che transitano attraverso lo stato balcanico.

Amnesty e i partner avvertono che attualmente circa 2500 migranti e richiedenti asilo, tra cui 900 ospiti del campo provvisorio di Lipa, restano senza riparo e al gelo. le autorità della Bosnia ed Erzegovina continuano a non fornire alloggi adeguati e le agenzie dell'Unione europea tendono sempre ad appoggiare soluzioni di corto respiro. Il Corriere della Sera scrive che la "Bosnia abbandona i migranti nella neve", pubblicando una galleria fotografica dei richiedenti asilo ospitati in una tendopoli provvisoria a Bihac. Nessuno nega la grande sofferenza e le precarie condizioni in cui queste persone stiano affrontando l'inverno. Ciò che colpisce, tuttavia, è l'ennesimo storytelling sul tema migranti messo in piedi da media, Ong e forze politiche.


Lo strumento dell'indignazione

"Nessuno mente tanto quanto l'indignato" scriveva il filosofo Friedrich Nietzsche nella sua opera Al di là del bene e del male (1886). Viviamo in una società dello spettacolo, dove le immagini spesso riescono a incanalare l'indignazione degli spettatori a favore di una battaglia politica piuttosto che un'altra attraverso la costruzione di uno storytelling. Nelle più moderne "guerre ibride", la costruzione di una narrazione può radicalmente cambiare le sorti del conflitto a favore di una fazione piuttosto che di un'altra: nella società dello spettacolo, infatti, conquistare l'opinione pubblica è fondamentale. Nulla funziona più dell'indignazione anche quando si parla di migranti e migrazioni. Fenomeno complesso e articolato, dove in ballo ci sono interessi nazionali e sovranazionali, spesso ridotto e banalizzato a poche immagini-simbolo (perlopiù strazianti, che devono colpire al cuore lo spettatore).

Come dimenticare quella foto shock del piccolo Alan Kurdi, il profugo siriano fotografato senza vita a faccia in giù, appena lambito dall'acqua, le braccia abbandonate, immobile nella morte, annegato nell'ottobre del 2015 davanti alla spiaggia di Bodrum, paradiso turistico della Turchia, con indosso ancora la maglietta rossa e i pantaloncini scuri, le scarpe allacciate. Quella immagine iconica fece il giro del web e fu rilanciata all'infinito su Twitter, diventato il simbolo della tragedia dei migranti. Una tragedia nella tragedia, che però fu ampiamente strumentalizzata da Ong e da tutto un sistema mediatico per giustificare scellerate politiche migratorie "open borders" che, nella realtà dei fatti, non perseguono il bene né dei migranti stessi né, tantomeno, delle nazioni che li accolgono. Come ricordava qualche tempo fa il professor Marco Gervasoni su IlGiornale, attorno a quell'immagine, un intero trust di Ong, di media internazionali, di forze politiche, orchestrò infatti una campagna per chiedere ancora più immigrazione, e all'Europa di aprirsi totalmente a chi arrivava dal mare. Del resto pochi giorni prima Merkel aveva pronunciato lo slogan Wir schaffen das ("ce la possiamo fare") e necessitava di un supporto emozionale per convincere i tedeschi ad accogliere tutti gli immigrati, anche se venivano dai Balcani.


La foto dell'immigrato morto nel Mediterraneo

La storia si ripete, sempre. Lo scorso luglio ricorda Gervasoni, benché su scala italiana, si era tentata la stessa operazione, con la fotografia di un immigrato morto, incastrato in un canotto alla deriva da giorni nelle acque del Mediterraneo. La Repubblica lanciò la campagna mediatica, subito raccolta da un buon numero di deputati della maggioranza giallo-rossa, capeggiati da Laura Boldrini e Matteo Orfini, favorevoli a rompere gli accordi tra Italia e Libia sull'immigrazione. Lo strumento dell'indignazione a orologeria aveva mostrato ancora una volta la sua efficacia. Il bello, si fa per dire, è che sono le stesse persone che accusano populisti e sovranisti di rivolgersi alla "pancia" del Paese: quando non c'è nulla di più populista e superficiale che discutere di un tema serissimo come l'immigrazione attraverso le narrazioni.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

Messaggioda Berto » mar mar 02, 2021 9:07 pm

Cassazione approva gli scudi umani sui barconi: “Vietato espellere i clandestini con figli”
28 febbraio 2021

https://stopcensura.online/cassazione-a ... con-figli/

BRESCIA – Sì alla protezione umanitaria, che apre alla permanenza regolare in Italia, per i migranti con figli minori. Un fattore che accresce la vulnerabilità dei profughi e che Viminale e giudici non possono ignorare. Lo sottolinea la Cassazione che ha accolto il ricorso di una mamma libica con due gemellini, nati a Brescia nel 2017. Come scrive https://www.ilgiorno.it, dopo il no alla protezione del Viminale, anche per il Tribunale la donna era “senza particolari problematiche personali e familiari”. Invece, per la Cassazione i due bimbi “sono proprio una delle problematiche personali e familiari che il giudice doveva considerare”. Una decisione che fa storia e a cui dovranno uniformarsi i giudici di merito e le Commissioni territoriali del Ministero dell’Interno.

Inoltre, la Cassazione ha ordinato al Tribunale di Brescia di “rivalutare” il caso tenendo presente che “ai fini del riconoscimento della protezione umanitaria, la presenza di figli minori, la cui vulnerabilità va presunta fino a prova contraria dovendosi dare primario rilievo al danno che deriverebbe loro per effetto del rimpatrio in un contesto socio-territoriale con cui il minore non abbia alcune legame, rappresenta uno degli elementi che devono essere considerati nell’apprezzamento circa la sussistenza della vulnerabilità del genitore”. Il caso La signora V.L., difesa in Cassazione dall’avvocato Massimo Gilardoni, era arrivata in Italia nel 2017. Il Ministero dell’Interno si era opposto all’accoglimento del ricorso della mamma libica e tramite l’Avvocatura dello Stato aveva chiesto la conferma del decreto emesso dal Tribunale nel giugno 2019 che avrebbe aperto le porte al rimpatrio di mamma e gemellini.
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