I paesi civili e i loro governanti responsabili proteggono i confini dei loro paesi dagli ingressi clandestini, illegali, non richiesti e non permessi.
Sono un dovere e un diritto umano e civile fondamentali quelli di difendere i confini del proprio paese, il suo territorio, i suoi cittadini, la sua civiltà, il suo lavoro, la sua sicurezza, il suo ordine sociale, il suo welfare, ...
Trump ordina, 'Guardia nazionale a confine con Messico'
2018/04/04
http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2 ... d4c73.html
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha disposto che il dipartimento della Difesa e quello per la Sicurezza Interna lavorino con i governatori per procedere con il dispiegamento della Guardia Nazionale alla frontiera sud con il Messico per rafforzane la sicurezza e firmerà oggi il relativo ordine. Lo ha annunciato la segretario per la Sicurezza Interna Kirstjen Nielsen: "La sicurezza delle frontiere riguarda la sicurezza interna che è a sua volta è sicurezza nazionale. La minaccia è reale, è il momento di agire".
L'auspicio - ha sottolineato il segretario per la sicurezza Interna Nielsen - è che la Guardia Nazionale possa essere dispiegata "immediatamente" alla frontiera sud. Non è al momento chiaro però quante truppe verranno impiegate né quanto a lungo resteranno in servizio al confine o quanto l'operazione costerà. Il mandato della Guardia Nazionale sarà di supporto alle autorità di frontiera e non ha competenza nella detenzione e gestione degli immigrati che attraversano il confine illegalmente.
Immigrazione dal Messico, Trump firma l'ordine: la guardia nazionale schierata ai confini
Sostegno dai governatori di Texas e Arizona, entrambi repubblicani: "Misura necessaria per contenere il massiccio flusso migratorio".
05 aprile 2018
http://www.repubblica.it/esteri/2018/04 ... -193012521
Immigrazione dal Messico, Trump firma l'ordine: la guardia nazionale schierata ai confini
I governatori del Texas e dell'Arizona, stati confinanti con il Messico, hanno espresso il loro sostegno alla decisione del presidente degli Usa Donald Trump di schierare la Guardia nazionale alla frontiera. Il governatore dell'Arizona, Doug Ducey, e quello del Texas, Greg Abbott, entrambi repubblicani, hanno concordemente definito la misura disposta da Trump "necessaria" per contenere il "massiccio" flusso migratorio verso gli Stati Uniti e mantenere la sicurezza delle loro comunità.
Da parte sua Abbott ha ricordato che da quando ha assunto nel 2015 il suo incarico ha mantenuto "una presenza continua" della Guardia nazionale al confine, assieme a militari del Dipartimento della pubblica sicurezza. "L'odierna azione dell'amministrazione Trump rafforza l'impegno del Texas per la sicurezza della nostra frontiera e per la difesa dello Stato di diritto, e per questo esprimo il mio ringraziamento e il mio appoggio. Ducey ha dato il "benvenuto" alla decisione di Trump, e ha osservato che "Washington ha ignorato questo problema per troppo tempo" e che "c'è bisogno di aiuto".
Dopo il calo registratosi con l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca l'immigrazione dal Messico negli Usa è aumentata e nel giorno in cui il presidente annuncia l'invio della Guardia nazionale al confine messicano i dati dicono che è tornata ai livelli precedenti. I migranti irregolari fermati alla frontiera sono stati nel gennaio e febbraio di quest'anno 72.517, a fronte dei 66.018 dei primi due mesi del 2017. "Abbiamo recentemente visto i numeri degli attraversamenti illegali del confine risalire ai livelli precedenti dopo il minino degli ultimi 40 anni registrato in aprile dell'anno scorso", ha riconosciuto la segretaria alla Sicurezza interna, Kirstjen Nielsen.
Nell'aprile del 2017 i migranti fermati erano stati 15.766, meno di un terzo dello stesso mese dell'anno prima. Insomma, quello che era stato chiamato 'effetto Trump', e agitato come uno dei successi dell'amministrazione, sembra finito. Oggi, secondo il Diparimento della Sicurezza interna, un migrante ogni 10 fermati alla frontiera fa subito domanda d'asilo sostenendo di rischiare la vita nel suo Paese di provenienza.
Nel 2013 faceva domanda solo uno ogni cento. "I trafficanti sanno che queste persone non possono, per legge, essere facilmente rimandante nei loro Paesi", ha detto Nielsen, che ha assicurato: "Non permetteremo che i precedenti livelli d'immigrazione diventino la norma".
Immigrazione, vescovi contrari alla Guardia nazionale di Trump
Giuseppe Aloisi - Dom, 08/04/2018
http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 13572.html
Vescovi "contro" Trump per la scelta di schierare la guardia nazionale al confine sul Messico. Intanto si avvicinano le elezioni di medio-termine
Donald Trump schiererà la guardia nazionale al confine tra Stati Uniti e Messico.
Una decisione che è stata subito contestata dai vescovi che operano in quelle zone del mondo.
I militari dovrebbero fungere da "muro" finché la barriera annunciata in campagna elettorale non verrà costruita. I kilometri da controllare non sono pochi: 3.145. La strategia del presidente degli Stati Uniti è quindi temporanea, ma il documento che i prelati hanno sottoscritto in merito mira a contestare l'intero disegno del tycoon sull'immigrazione.
I vescovi hanno detto di riconoscere il diritto delle nazioni a controllare i propri confini in modo da renderli sicuri, ma ribadendo la necessità che gli stati tengano conto dello stato di diritto. "...la legge corrente negli Stati Uniti - hanno sottolineato i prelati nel testo redatto - giustamente prevede che quanti giungono nel nostro Paese fuggendo da una persecuzione siano titolati a un trattamento consono mentre le loro domande sono esaminate". I migranti, specie quelli che scappano, dovrebbero poter passare.
La dichiarazione comune è stata sottoscritta dai vescovi di otto diocesi (tra cui alcune dell'Arizona, del Texas e del New Messico) ed è stata indirizzata ai credenti delle due nazioni interessate, a tutti i cittadini, al presidente Donald Trump e a Enrique Peña Nieto, che è il presidente del Messico. "Questa non è una zona di guerra – hanno evidenziato ancora i vescovi sottoscrittori – ma qui vivono comunità pacifiche, rispettose della legge e generose nel rispondere alle sofferenze umane". La fede cristiana, insomma, non sarebbe compatibile con quanto previsto dal presidente degli Stati Uniti. Particolarmente duro l'intervento del vescovo Mark Seitz, che ha dichiarato che la scelta di schierare la guardia nazionale al confine rappresenta "un attacco doloroso contro i migranti, la nostra accogliente cultura di confine e i nostri valori condivisi come americani". "È tempo che Trump smetta di giocare sulle paure infondate della gente", ha chiosato il vescovo della diocesi di El Paso.
Nella nota viene citata anche una frase di Papa Francesco: "Una persona che pensa solo a costruire muri, dovunque sia, e non a costruire ponti, non è un cristiano. Questo non è il Vangelo", aveva tuonato il pontefice argentino durante la campagna elettorale per le presidenziali statunitensi. Ma Donald Trump sembra intenzionato ad andare dritto per la sua strada. I sondaggi, del resto, continuano a registrare un aumento dei consensi anche per via del pugno duro utilizzato da The Donald nei confronti degli immigrati irregolari. Le elezioni di medio-termine, nel frattempo, si avvicinano. La competizione del prossimo autunno costituirà un'occasione per comprendere se gli americani sono davvero contenti di quanto fatto sino ad ora dall'amministrazione repubblicana. La presa di posizione del pontefice argentino fece molto discutere, ma non ebbe un grosso effetto elettorale. Questo documento dei vescovi confinanti con il Messico potrebbe non influire in alcun modo sull'esito delle elezioni del prossimo novembre.
Je suis Charlie e Trump, forza Trump!
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