Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

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Messaggioda Berto » lun ott 22, 2018 3:59 am

Presuntuosi dementi irresponsabili e destabilizzatori che violano i nostri diritti umani e favoriscono l'immigrazione clandestina


Quella marcia del cardinale per solidalizzare con i migranti
Giuseppe Aloisi - Dom, 21/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 90871.html

Il cardinale Tagle lancia un pellegrinaggio globale in favore dei migranti. Oggi la prima "camminata" a Roma. Poi, nel corso di queste settimane, l'iniziativa verrà replicata in altre nazioni. L'ultima idea di Caritas Internationalis per contrastare la "retorica della paura" in materia di accoglienza

Il cardinale Luis Antonio Tagle, porporato filippino molto vicino a Jorge Mario Bergoglio, camminerà insieme ad alcuni migranti nel corso della giornata di oggi.

L'appuntamento è stato dato nel piazzale di una Chiesa di Trastevere. Poi i partecipanti si sposteranno verso piazza San Pietro. Verrà percorso un sentiero simbolico, richiamante quello battuto dai rifugiati, con il fine di contrastare la "retorica della paura" mediante "azioni di amore, di gentilezza e di misericordia".

Lo scopo dell'iniziativa è almeno duplice: esprimere solidarietà a coloro che tentano di raggiungere le coste del Vecchio Continente e contrastare le mentalità restrittive in materia d'accoglienza. La manifestazione romana sarà solo la prima di una serie. Tagle, che presiede Caritas Internationalis, ha intenzione di proporre un pellegrinaggio globale, quindi di esportare la camminata anche altrove. A riportarlo è la Sir, che specifica pure come l'idea abbia un'origine precisa: l'opera di sensibilizzazione di Papa Francesco. Con il cardinale e i migranti scenderanno in piazza anche vescovi e sacerdoti.

"Share the Journey", la campagna lanciata dal pontefice argentino nell'autunno del 2017, prosegue grazie all'opera di uno degli ecclesiastici più attivi in questo campo: "Tutti noi - aveva detto l'arcivescovo di Manila ai tempi della presentazione di una "settimana globale" in favore dell'accoglienza - abbiamo il sangue di un migrante". "Non bisogna dimenticare questa storia comune - aveva continuato - e vedere in ogni migrante un nonno, una nonna, sono miei fratelli e mie sorelle". Il porporato sembra consapevole che non tutti i cattolici siano della stessa opinione: nelle dichiarazioni rilasciate in merito alla "camminata" odierna ha citato l'esistenza di "grandi divisioni".

"Se le guerre e la povertà diffuse nel mondo vi fanno sentire impotenti - ha specificato -, riprendete il vostro potere mettendovi in connessione con i migranti e i rifugiati che scappano dalle proprie terre, ascoltate le loro storie". Questa camminata condivisa, insomma, sarebbe utile anche a rintracciare se stessi, i propri parenti o una persona cara attraverso gli occhi, le storie e i cuori dei rifugiati. Ma la "marcia" di Tagle, come accennato, è destinata a essere replicata: Stati Uniti, Nuova Zelanda, Cile, Regno Unito e Canada si stanno organizzando, sempre tramite la Caritas Internationalis, per il loro pellegrinaggio. Vale la pena sottolineare, infine, che Tagle è stato inserito all'interno di un'analisi giornalistica riguardante i possibili successori di papa Francesco.
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Messaggioda Berto » mar ott 23, 2018 8:14 pm

Un altro accoglitore demenziale a spese nostre


Blitz delle forze dell'ordine nella "pizzeria" di don Biancalani
Francesco Curridori - Lun, 22/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/blitz-del ... 91084.html

I locali della parrocchia di don Massimo Biancalani, "prete dei migranti", sabato sera sono stati al centro di un blitz delle forze dell'ordine
Blitz delle forze dell'ordine nella parrocchia di don Massimo Biancalani, "prete dei migranti" di Vicofaro, a Pistoia.

Polizia, carabinieri e vigili urbani, ma anche agenti della guardia di finanza, personale della Asl e dell'ispettorato del lavoro hanno fatto irruzione dentro la struttura, a seguito delle ordinanze del Comune che proibiscono l'accoglienza.

Biancalani fino all'agosto scorso gestiva un centro di accoglienza Cas attaccato alla parrocchia, dove erano ospitati una dozzina di migranti, che è stato chiuso dai vigili del fuoco perché era stato rilevato il rischio che potessero scoppiare degli incendi. Ieri, alla fine del blitz, effettuato nella struttura che ogni sabato si trasforma nella "pizzeria del rifugiato", non sono state riscontrate irregolarità e don Biancalani ha tuonato:"Pazzesco, siamo stati presi di mira. Nemmeno per catturare il capo della mafia si manda un simile dispiegamento di forze. Desumo che si tratti di ordini dall' alto, è un nuovo caso Riace". Contro il blitz si è spesa subito anche la sinistra. Il pistoiese ex ministro Pd, Vannino Chiti, giudica questo atto come un "fatto grave, che colpisce i diritti di libertà sanciti dalla Costituzione". Il senatore di Leu, Francesco Laforgia ha annunciato la presentazione di un' interrogazione al ministro dell'Interno Matteo Salvini che "dovrà rispondere del blitz" in quanto "la solidarietà e l' umanità non sono ancora reato".

Da quando è stato chiuso il Cas, infatti, Biancalani ha deciso di ospitare i migranti in altri locali vicini alla parrocchia. Su 60 ben 15 dormono addirittura in chiesa e il Comune di Pistoia, con un' ordinanza, lo ha costretto a sospendere l' accoglienza, ma Biancalani ha impugnato l'atto al Tar. Sbato sera, dopo un esposto presentato da 180 residenti che si lamentavano per gli schiamazzi che arrivvano dalla parrocchia trasformata in pizzeria, è scattato il blizt proprio nelle ore della cena. "Ci stiamo mettendo in regola con tutte le contestazioni che ci hanno fatto e presto saremo a posto. Sono venuti solo per intimidirci, ma non ci riusciranno. La diocesi di Pistoia mi ha manifestato solidarietà, organizzeremo una manifestazione" sono le parole Biancalani riportate da Repubblica.
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Messaggioda Berto » gio ott 25, 2018 10:26 pm

Anche questa carovana di clandestini, anche se fosse fatta prevalentemente da donne e bambini, è una violenza;
la violenza sta nella costrizione a subire l'invasione.
Se occorre, per legittima difesa questa invasione "civile non militare" va fermata anche con la forza delle armi e della violenza.



Messico, cresce la carovana di migranti in marcia: Trump allerta l'esercito
22 ottobre 2018
"Nessuno ci fermerà , raccontano le migliaia di persone in viaggio verso gli Usa. "Fuggiamo da una situazione invivibile"

https://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/m ... 802a.shtml

Migliaia di migranti honduregni hanno ripreso la loro marcia verso gli Stati Uniti dalla città di Ciudad Hidalgo, nel Sud del Messico. Le autorità messicane erano riuscite a bloccare questa "carovana" di oltre 7.000 persone su un ponte di confine giovedì scorso, ma molti migranti sono entrati illegalmente attraverso il fiume che separa il Messico dal Guatemala. Trump ha allertato l'esercito.

Maria Adela Vasquez proviene da Tegucigalpa, la capitale dell'Honduras, dove insieme a sua figlia diciassettenne gestiva una piccola bancarella di cibo. Le cose hanno preso una brutta piega quando bande locali e gruppi criminali hanno iniziato a estorcergli denaro. "Quelle son persone che non perdonano, a loro non importa che tipo di attività svolgi: i soldi l'unica cosa che gli interessa. Hanno minacciato mia figlia e le hanno detto che se non avesse pagato l'avrebbero uccisa. Così abbiamo deciso di andarcene e ci siamo uniti a queste persone, anche per essere più sicure, il percorso è pericoloso", ha raccontato la donna ad Al Jazeera.

La "carovana" era partita il 13 ottobre scorso da San Pedro Sula, nel Nord dell'Honduras, dopo un appello sui social network pubblicato da un ex deputato honduregno. Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, continua a chiedere ai governi della regione di fermare l'esodo e riportare la gente in Honduras, minacciando di tagliare gli aiuti ai governi di Honduras, Guatemala e El Salvador. In un tweet della scorsa settimana, ha anche minacciato di chiamare l'esercito e chiudere il confine meridionale degli Stati Uniti.

Trump allerta l'esercito - Il presidente Donald Trump ha allertato l'esercito in vista dell'arrivo della carovana di migranti. E' una "emergenza nazionale. Tristemente sembra che polizia ed esercito del Messico non siano in grado di fermare la carovana diretta verso il confine meridionale degli Stati Uniti", spiega Trump il quale lancia un allarme sicurezza: "Mescolati ci sono criminali e mediorientali sconosciuti".



La carovana di migranti in viaggio verso gli Stati Uniti non si ferma
martedì 23 ottobre 2018

https://www.ilpost.it/2018/10/23/carova ... tati-uniti

Nonostante le minacce di Trump e i tentativi della polizia messicana il loro viaggio a piedi sta continuando, e via via si uniscono nuove persone

La carovana di migranti in viaggio dall’Honduras verso gli Stati Uniti sta proseguendo, nonostante le minacce del presidente statunitense Donald Trump e i tentativi di fermarla della polizia del Guatemala e del Messico. A differenza di quanto successo in passato con carovane simili, anzi, il numero di migranti in cammino verso gli Stati Uniti sta aumentando di giorno in giorno, probabilmente a causa dell’attenzione mediatica che il loro viaggio sta ricevendo. Alcune migliaia di persone sono già riuscite a entrare in Messico e dopo essersi raggruppate a Ciudad Hidalgo, una città al confine con il Guatemala, sono ripartite verso nord.

I migranti sono partiti il 12 ottobre dalla città di San Pedro Sula, in Honduras. Il primo gruppo era formato da circa 2.000 persone che viaggiavano a piedi verso nord, in una lunga colonna. Di per sé non era un evento strano: carovane simili partono ogni anno dall’Honduras, spesso organizzate anche da gruppi di attivisti, e viaggiare insieme permette ai migranti di evitare rapine o rapimenti mentre si attraversano alcuni dei posti più pericolosi del Centro America. Lo scopo della maggior parte di loro è arrivare negli Stati Uniti per lavorare: è un viaggio di 2.000 chilometri, fatto a tappe di 40 chilometri al giorno, e ci vogliono settimane.

Le frecce rosse indicano il viaggio dei migranti dall’Honduras attraverso il Guatemala, da est a ovest, per evitare le zone più impervie e pericolose. Ciudad Hidalgo, dove i migranti hanno provato ad entrare in Messico, si trova nel punto più occidentale del confine tra Messico e Guatemala.

Le autorità del Guatemala e del Messico hanno cercato di fermare i migranti ai loro confini, ma quasi tutti hanno trovato il modo di attraversarli. Una foto che è circolata moltissimo in questi giorni è stata scattata proprio a Ciudad Hidalgo, dove un ponte sul fiume Suchiate attraversa il confine tra Messico e Guatemala. Si vedono migliaia di persone incolonnate sul ponte, bloccate da un esile cancello di metallo sorvegliato dalla polizia messicana. I migranti sono riusciti a sfondare il cancello e sono stati ricacciati indietro dalla polizia messicana in tenuta antisommossa: la maggior parte di loro hanno poi deciso di guadare il Suchiate e si sono ritrovati qualche ora dopo nel centro di Ciudad Hidalgo. Lì, racconta il New York Times, sabato pomeriggio i migranti hanno votato per alzata di mano per proseguire il loro viaggio verso nord e il giorno dopo sono arrivati a Tapachula. Secondo Associated Press, in tutto, potrebbero essere in viaggio quasi 8.000 persone, divise in gruppi.

Il Messico ha offerto ai migranti la possibilità di chiedere asilo politico o altre forme di accoglienza, ma la maggior parte di loro ha rifiutato di farsi identificare per la paura di essere arrestati e rimpatriati. Non è comunque chiaro cosa succederà quando i migranti arriveranno al confine con gli Stati Uniti: negli ultimi mesi sono aumentati notevolmente i controlli e gli arresti da parte della polizia di frontiera statunitense, e Donald Trump negli ultimi giorni ha usato toni molto aggressivi e minacciosi contro la carovana di migranti, minacciando i paesi che non li fermeranno di tagliare gli aiuti del governo statunitense. Se continueranno il viaggio a piedi, comunque, ci vorranno ancora molti giorni per arrivare fin lì: il confine con gli Stati Uniti è distante da loro più di 1.800 chilometri.


Alberto Pento
L'immigrazione clandestista o illegale è sempre una violenza anche se civile non miltare e non armata, è paragonabile all'invasione militare.
Anzi l'invasione armata o militare è meno pericolosa e subdola perché ti puoi direttamente difendere opponendo la violenza della legittima difesa.
Anche l'invasione civile disarmata o non militare e quindi apparentemente nonviolenta è sempre di estrema violenza poiché ti costringe ugualmente all'uso della forza per legittima difesa forza che è sempre giocoforza violenta, perché non vi è alcuna differenza tra una invasione militare e armata e quindi palesemente e direttamente violenta e una invasione civile non armata direttamente nonviolenta ma indirettamente ancora più violenta perché sembrerebbe inesorabile e impossibile da arrestare senza usare la forza.
La violenza dell'invasione civile e disarmata sta nella violazione del tuo diritto, della tua volontà a decidere chi può o non può entrare nel tuo paese, nella tua casa.
L'invasione clandestina, civile e disarmata anche se non direttamente violenta è una violenza indiretta che ti deruba della diritto all'esercizio della tua libera volontà, che ti deruba del territorio, che ti deruba del welfare, che ti deruba del lavoro, che ti deruba della sovranità, che ti deruba della cultura, dei tuoi diritti civili.
Sarebbe invasione violenta anche se si trattasse solo di donne e di bambini.
La violenza sta nella costrizione a subire l'invasione.
Inoltre quando per legittima difesa si oppone la forza, generalmente questa invasione civile e apparentemente nonviolenta si trasforma inevitabilmente in violenza.
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Messaggioda Berto » gio ott 25, 2018 10:26 pm

La Spagna "dell'accoglienza" non vuole più migranti minorenni
Lorenzo Vita

http://www.occhidellaguerra.it/spagna-m ... nni-italia

Per la Spagna, gli immigrati minorenni soli sono troppi. E Madrid, insieme alle comunità autonome, non sa come gestirli. Al 30 settembre di quest’anno, in territorio spagnolo erano registrati 11.174 minori non accompagnati. “Questi minorenni presentano una sfida immediata e anche una sfida futura in materia di salute, educazione e dignità “, ha detto María Luisa Carcedo, ministro della Salute al Senato alcuni giorni fa.

Una dichiarazione che è vera nella sostanza, ma anche nasconde un’incapacità cronica di Madrid di gestire un problema che non è affatto così apocalittico come dichiarato dal governo di Pedro Sanchez. Basta un paragona con l’Italia per sradicare questa retorica iberica: i minorenni non accompagnati in territorio italiano, a giugno, erano 18.300, come ricorda La Verità. Settemila minorenni in più della Spagna.

Il problema è che le comunità autonome vogliono soldi, accoglierne pochi e senza problemi. A settembre, il governo Sanchez aveva dato il via libera all’assegnazione di 40 milioni di euro “per migliorare la cura dei minori stranieri non accompagnati e incoraggiare le comunità a rendere possibile una distribuzione tra di loro”, come scritto da El Pais.

Una misura straordinaria che serviva a rendere disponibili, per sei mesi, fondi utili a ciascuna comunità autonoma per migliorare le capacità di accoglienza dei migranti sotto la maggiore età. E i soldi sarebbero finiti alle regioni che avevano subito un maggiore afflusso di questa fascia di migranti. Un esempio, l’Andalusia, che sul suo territorio ne ha più di 4mila. E che, come storico feudo del Partito socialista, non aspettava altro che l’apertura dei rubinetti da parte di Madrid.

Altri milioni sono stati indirizzati verso la Catalogna, che vuole secedere dalla Spagna ma aspetta i soldi dallo Stato centrale per l’immigrazione, nonostante Ada Colau, da Barcellona, parli di accoglienza senza compromessi.

Il 70% di questi minorenni è ancora concentrato tra Andalusia, Catalogna, Ceuta e Melilla. Ma quando la Spagna e le regioni autonome parlano di crisi migratoria e di incapacità di accogliere questi giovani, forse dovrebbero guardare i numeri. E il confronto con l’Italia è impietoso.

I dati riportati da La Verità sono cristallini. E gli esempi di alcune comunità autonome spagnole fanno capire effettivamente di cosa si parli quando la Spagna viene definita un Paese dell’accoglienza e il governo a guida socialista un esempio di apertura ai migranti rispetto all’esecutivo italiano. “Valencia, che a giugno aveva fatto sbarcare la nave Aquarius con 630 migranti, si rifiuta di prendere più dei 564 minorenni che già ospita. La Rioja, ricca terra di vigneti, ha un solo minore, 39 la Navarra, 63 l’ Aragona, 181 le Canarie e non ne vogliono altri. Un no secco è arrivato da nove regioni e quelle disponibili aprono le porte a numeri irrisori, dai 40 della Castiglia e León ai 10 delle Baleari”, scrive La Verità.

Mentre la Spagna si ribella a decine di immigrati minorenni, i numeri italiani fanno comprendere meglio di qualunque altro dato cosa sia stata l’accoglienza corrisposta dal nostro Paese in questi mesi. Secondo Save The Children, “quasi la metà dei 18.303 minori non accompagnati presenti in Italia al 31 dicembre 2017, 7.988 pari al 43,6% del totale, è ospitato in una sola regione, la Sicilia, seguono Calabria (1.443 pari al 7,9%), Lombardia (1.216 pari al 6,6%), Lazio (1.049 pari al 5,7%), Emilia Romagna (1.017 pari al 5,6%); 9 minori su 10 sono ospitati in strutture di accoglienza e solo una parte residuale (il 3,1%) presso privati (generalmente affidati a famiglie)”.

Cifre che dimostrano quanto il peso della crisi migratoria sia gravato sul nostro Paese più di qualunque altro nell’Europa mediterranea. Ma che dimostrano anche come il nostro sia stato effettivamente uno Stato in grado di recepire bene l’arrivo di questo flusso di minorenni.

Un flusso che non è affatto semplice da gestire e che comporta diverse conseguenze, non propriamente positive. La Unión general de trabajadores, uno dei principali sindacati spagnoli, da una parte emette comunicati in cui esalta l’arrivo di persone da altri Paese definendo l’immigrazione “essenziale per la Spagna”. Poi però ha fronti altri dati non particolarmente edificanti, come il fatto che tra il “25 e il 50% degli educatori sociali che seguono i minori solo sono in malattia per aggressioni subite o per eccessivo stress”.

Se a questo si aggiungono i problemi di questi ragazzi, in larga parte con disturbi mentali o già dipendenti dalle droghe e facilmente arruolabili nel circuito dello spaccio e della prostituzione, si capisce quanto il sistema stia collassano. Un esempio è Barcellona, dove la sindaca Colau, nonostante i proclami, fa dormire i minorenni nei commissariati. E la chiamano accoglienza.
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Re: Favorire la migrazione clandestina è un crimine universa

Messaggioda Berto » sab ott 27, 2018 10:10 pm

Immigrate per partorire: "Arrivano all'ospedale persino da Linate"
Alberto Giannoni - Lun, 22/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/milano/im ... 90782.html

Sono incinte e raggiungono i mariti in città "Anche a 36-37 settimane e senza analisi"

In Italia per partorire. Il generoso sistema sanitario tricolore assicura anche questa garanzia, alle donne straniere.

In concreto si tratta di una sorta di ricongiungimento-lampo coi mariti che di solito lavorano in Italia, un ricongiungimento che dura un paio di settimane appena, giusto il tempo di usufruire dei servizi prima di tornare nel Paese d'origine, in genere l'Egitto.

In Italia ormai, il 20% dei parti riguarda madri non italiane. Al Centro-Nord si arriva al 25%, in Lombardia al 30%. Le madri straniere, nel 25% dei casi, sono africane. Questo fenomeno però va oltre le giuste cure per le residenti: è legato invece al caso del tesserino Stp (Straniero temporaneamente presente) che secondo la denuncia di alcuni medici dà agli stranieri - anche se irregolari - il diritto di ricevere cure di ogni tipo, urgenti e no, salvavita o di routine, con tanto di anonimato garantito.

In questo caso si tratta di donne (non necessariamente irregolari) che arrivano a Milano proprio per partorire. Fra le prestazioni garantite anche a cittadini stranieri non iscritti al sistema sanitario nazionale sono infatti previste espressamente quelle a tutela della gravidanza e della maternità. E il direttore del reparto di ginecologia di un importante ospedale milanese testimonia cosa avviene in concreto: le partorienti arrivano praticamente alla vigilia del lieto evento, spesso in compagnia del marito, in genere non presentano documentazione di alcun tipo ma chiedono di essere seguite fino al parto, spesso cesareo. Al medico italiano non resta che assecondarle, facendo in pochi giorni tutti gli esami possibili, trovando loro un posto e cercando ovviamente di evitare complicazioni o problemi, anche in quadro che è carente di riscontri obiettivi e difficoltoso in termini di anamnesi, dal momento che queste donne generalmente non parlano una parola d'italiano (il personale si serve di un traduttore telefonico per parlare con loro). «Arrivano - racconta - quando sono a 36-37 settimane, direttamente da Linate a volte. E spesso dall'Egitto, dove evidentemente gli ospedali più dignitosi sono a pagamento. Non si capisce come possano viaggiare in aereo in uno stadio così avanzato della gravidanza, visto che in casi analoghi si chiedono molti certificati. Comunque arrivano, a volte con il tesserino Stp, accompagnate dal marito che in genere parla italiano e dice: Mia moglie deve fare il cesareo, e spesso sono precesarizzate». «Il problema - prosegue il medico - è che non hanno in mano niente, neanche un documento, neanche un esame. Dobbiamo fare tutto in breve tempo». E vigono ovviamente tutte le responsabilità del caso: «Mi è capitato di recente una donna con diabete e ipertensione, possono esserci complicazioni. Noi dobbiamo sistemarle o trovare un posto altrove, fare il possibile. E a volte di posto non ce n'è, e dobbiamo trovarlo lo stesso».

Il problema, dunque, sono anche le risorse limitate: «Noi curiamo, ma riusciamo a dare tutto a tutti?», chiede retoricamente Stefano Carugo, noto cardiologo che lavora in un ospedale pubblico (è direttore di Cardiologia e Unità coronarica dell'Azienda Santi Paolo e Carlo e professore associato di Malattie cardiovascolari). «Noi curiamo tutti ma se c'è qualcuno che pensa di fare il furbo usufruendo della generosità del nostro sistema, questo è un problema».
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Messaggioda Berto » dom ott 28, 2018 2:24 pm

Francia, due italiani in carcere da cinque mesi per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina
michele sasso
2018/10/28

http://www.lastampa.it/2018/10/28/itali ... agina.html

Due italiani, originari di Trapani, dallo scorso giugno sono in carcere in Francia accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Sono stati arrestati dalla polizia francese. Si tratta di Massimo Carpinteri e Renato Pasquale Barbera, quest’ultimo noto a Trapani per essere un esperto di sicurezza, un bodyguard, ma anche volontario dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana, comandante di una idroambulanza. Sono detenuti in due carceri diversi nel nord della Francia, a Dunkerque e Bethune. Si sa poco della loro vicenda, l’autorità di Polizia italiana, la Questura di Trapani, è stata informata da Parigi dell’arresto e dell’ipotesi di reato contro i due cittadini italiani e null’altro.

Secondo una ricostruzione della gendarmeria francese i due sono approdati la scorsa estate sulla costa tra Calais e Dunkerque con il proposito di organizzare viaggi in mare all’apparenza turistici tra le coste francesi e inglese, utilizzando una imbarcazione, forse una barca a vela. Ma non per trasportare turisti ma clandestini, dalla Francia verso l’Inghilterra. Il loro “lavoro” in una zona calda della costa francese a proposito di presenza di migranti e di migrazione clandestina. Un tratto di costa oggetto di tanti reportage giornalistici. L’area è quella di Calais, nord della Francia, cittadina sul Canale della Manica. Dove nonostante sgomberi e interventi della polizia di Macron, periodicamente si formano insediamenti, accampamenti abusivi e vere e proprie bidonville, e si ritrovano migliaia di migranti desiderosi di un “passaggio” verso l’Inghilterra.

In massima parte si tratta di sudanesi, afgani, etiopi e pakistani. E poi tra molti adulti anche tanti minori non accompagnati. Spesso questi migranti cercano “ospitalità” nei mezzi pesanti con destinazione Inghilterra. I due trapanesi arrestati sono accusati di avere organizzato un loro business sfruttando la disperazione di questa gente, mettendosi all’opera, come traghettatori, via mare, verso la costa inglese, con una imbarcazione pare presa in affitto. Come se a bordo portassero dei turisti. Ma per la Polizia francese con quella barca i due trapanesi hanno trasportato solo migranti clandestini.
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Messaggioda Berto » dom ott 28, 2018 8:27 pm

Passeur si schianta con furgone pieno di migranti: arrestato
Giorgia Baroncini - Dom, 28/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 93972.html

L'uomo, già noto alle forze dell'ordine, è stato arrestato per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. In base agli accertamenti dei militari di Aosta, il furgone era diretto in Francia

Era alla guida di un furgone con targa francese quando, dopo aver invaso la corsia opposta, si è schiantato contro alcune vetture parcheggiate.

Quando i militari hanno ispezionato la vettura, hanno trovato a bordo 11 uomini di etnia curda. Il passeur, un torinese di 52 anni, è stato subito arrestato dai carabinieri delle stazioni di Courmayeur e Morgex per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

Dopo le procedure di identificazione i giovani, tutti illesi, sono stati alloggiati provvisoriamente in alcuni locali della Croce Rossa, in attesa delle procedure amministrative di regolarizzazione. In base agli accertamenti dei militari di Aosta, il furgone con i migranti era diretto in Francia attraverso il vicino Colle del Piccolo San Bernardo.

Nell'incidente, il passeur, già noto alle forze dell'ordine, ha riportato lievi lesioni per escoriazioni. L'uomo si trova ora nel carcere di Brissogne in attesa dalla convalida dell'arresto per il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.
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Messaggioda Berto » mar ott 30, 2018 9:52 pm

Migranti, il pugno duro di Trump: pronto a eliminare lo ius soli
Lorenzo Vita - Mar, 30/10/2018

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/mig ... 94914.html

Il presidente degli Stati Uniti, intervistato da Axios, ha annunciato la volontà di eliminare lo ius soli. Per l'America si tratta di una vera e propria rivoluzione

Donald Trump si prepara all'assalto di uno dei pilastri della politica migratoria americana: lo ius soli.

Intervistato da Axios, il presidente degli Stati Uniti ha annunciato di voler eliminare l'idea per cui un bambino nato negli Stati Uniti sia automaticamente un cittadino americano. "Siamo l'unico Paese al mondo, dove se una persona arriva, ha un bambino, e questo bambino è cittadino statunitense, con tutti i conseguenti vantaggi. Questo è ridicolo e deve finire. Lo farò con un decreto".

Un annuncio che è già pronto a scatenare polemiche in tutto il Paese. Perché non è un mistero che Trump abbia la ferma volontà di fermare l'arrivo dei migranti. E non è altrettanto difficile da capire che il diritto alla cittadinanza per nascita è uno dei motivi per cui molti cittadini di altri Paesi, in particolare dell'America centrale e Latina, decidono di entrare in territorio americano. Una volta avuto in figlio, questi diventa cittadino degli Stati Uniti. E questo comporta tutta una serie di effetti collaterali di livello giuridico e politico che complicano, di molto, il lavoro degli uffici predisposti all'espulsione degli immigrati clandestini. Procedimenti che invece Trump ha deciso da tempo di voler snellire e rendere estremamente veloci. Anche a costi di andare contro la giustizia.

L'idea del presidente americano è che possa smantellare questa vera e propria colonna portante dell'ordinamento Usa con un semplice ordine esecutivo. "Mi è sempre stato detto che c'era bisogno di un emendamento costituzionale. E invece, indovina? Non c'è bisogno", ha detto Trump, ad Axios. E adesso, con l'avvicinamento delle elezioni di medio termine, l'inquilino della Casa Bianca può giocare una carta importantissima. L'America profonda, quella che l'ha eletto alla guida degli Stati Uniti, è sempre stata favorevole a un giro di vite sull'immigrazione. E il nucleo dell'elettorato repubblicano, quello dell'America Wasp (White Anglo-Saxon Protestant ), è pronta a supportare pienamente la decisione del leader repubblicano.

Per Trump è ovvio che si tratta di una pedina fondamentale per conquistare consenso. E in questo, gioca a favore anche l'avvicinamento della cosiddetta carovana dei migranti, cioè quelle migliaia di persone partite dall'Honduras e che si stanno dirigendo verso gli Stati Uniti. Per il presidente Usa, quella carovana è un pericolo. Lo ha chiarito più volte. E oltre a minacciare i Paesi dell'America centrale con il tagliare i fondi in caso di mancato blocco della "carovana", ha pianificato l'invio dell'esercito al confine con il Messico. La fortezza America, teorizzata dal presidente americano, significa anche questo: chiusura totale all'immigrazione clandestina. E lo ius soli fa parte di questo complesso sistema di riforme e azioni di sicurezza.

Certo, l'opera del presidente potrebbe essere meno semplice di quanto si possa immaginare. Secondo alcuni esperti, il XIV emendamento della Costituzione degli Stati Uniti rappresenta un limite invalicabile. Ma, come spiegato da Michael Anton, ex consigliere per la sicurezza nazionale di Trump, "c’è una clausola dell'emendamento che la gente ignora o interpreta malamente. La Costituzione dice che 'se sei figlio di cittadini o figlio di immigrati legali, sei statunitense'. Ma questo significa che se sei qui illegalmente, se sei fedele a una nazione straniera, se sei cittadino di un Paese straniero, allora l’emendamento non si applica a te". Ed è su questa base che The Donald è pronto a mettere a segno il suo colpo.

Colpo che scardinerebbe uno dei pilastri su cui si fonda anche tutta la schiera dei nostri intellettuali e politici che da anni sperano che anche in Italia si applichi lo stesso principio. Non è un mistero che in molti, in particolare nella sinistra liberale, considerino lo ius soli come un totem che andrebbe posto anche nel nostro Paese. E sono in molti che hanno guardato da sempre agli States e al sogno americano come un modello da imitare. Purtroppo per loro, potrebbe accadere l'irreparabile: che non saremo noi ad applicare il modello, ma sarà il modello a cambiare. Un altro scherzo del destino che arriva dagli Stati Uniti.
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Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

Messaggioda Berto » lun nov 05, 2018 7:51 pm

Migranti, la Lega denuncia lo scandalo «autocertificazioni false»
lunedì 29 ottobre 2018

https://www.diariodelweb.it/italia/arti ... qus_thread

PISA - «Abbiamo scoperto che le richieste degli stranieri erano piene di autocertificazioni false». Lo ha precisato Susanna Ceccardi, commissario della Lega in Toscana, riferendosi ai controlli nel Comune di Cascina, dove è primo cittadino. «Da sindaco» racconta Ceccardi «ho preso in mano il dossier e ho scoperto che le graduatorie erano piene di extracomunitari con percentuali molto superiori a quelle di residenza: il 50/60 per cento degli assegnatari erano stranieri, quindi favoriti in tutto sugli italiani».

Il caso delle certificazioni
Nei fatti il Comune ha iniziato a chiedere la certificazione patrimoniale per verificare se possedevano altre proprietà all'estero: «Per gli italiani controllare è facile, basta verificare al catasto. Alla fine, abbiamo scoperto che le richieste degli stranieri erano piene di autocertificazioni false». Le accuse di disumanità? «Pura propaganda. Noi chiediamo a tutti di presentare gli stessi documenti. Questa è la vera parità. Se c'è un reale stato di bisogno, ti metti in fila e otterrai».

L'attacco a don Biancalani
Poi il sindaco leghista di Cascina è partita all'attacco di don Massimo Biancalani e della sua comunità di migranti. «Molti di loro» nella nota fotografia pubblicata da don Massimo Biancalani, in piscina, e ospitati a Vicofaro (Pistoia) «sono stati arrestati per spaccio» ha denunciato in un'intervista a La Verità. «Era in piscina circondato da ragazzi muscolosi» afferma Ceccardi, parlando di don Biancalani «e voleva farci credere che scappavano dalla guerra. Io chiedevo dove avevano lasciato le loro donne e lui li voleva giustificare dicendo che erano venuti per lavorare. Un bell'Erasmus. Ho saputo che molti di loro sono stati arrestati per spaccio».
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Favorire la migrazione clandestina è un crimine universale

Messaggioda Berto » lun nov 05, 2018 7:51 pm

Adesso i vescovi scendono in campo per un partito 'antiSalvini'
Giuseppe Aloisi - Lun, 05/11/2018

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 97107.html

Una parte di Chiesa non fa che attaccare Matteo Salvini. I tempi sono maturi per un vero e proprio partito?

Le diverse idee sulla gestione dei fenomeni migratori hanno contribuito a dividere il fronte: da una parte Matteo Salvini, dall'altra i vescovi italiani.

Chiaro, ci sono anche altri elementi da tenere in considerazione, ma migranti e chiusura dei porti rappresentano le questioni su cui si è discusso di più. Persino dall'alto degli altari.

Dal caso della nave Acquarius al 'Vade Retro' di Famiglia Cristiana, una parte di Chiesa cattolica non ha mai celato la preoccupazione esistente per la cavalcata trionfale del leader leghista. Ora, però, i vescovi sembrano davvero intenzionati a fare il grande passo, indicando la strada per la creazione di un movimento da far apparire sulla scheda elettorale: "Servirebbe - ha dichiarato mons. Perego, come riportato pure su La Verità -, un progetto politico alternativo che parta dai sei milioni di persone che in Italia operano nel mondo del volontariato, soprattutto sul tema dell' immigrazione".

Non è da oggi che si dibatte della riproposizione di un partito cristiano - cattolico. Per ora, però, sono state principalmente chiacchiere. I centristi, da quando si è sciolta la Dc, hanno fatto parte di più formazioni e più coalizioni. Adesso i tempi sembrano maturi per tentare, almeno, di radunare le forze. Ma chi potrebbe spingere per una soluzione del genere?

A pensarci potrebbero essere i cosiddetti "preti di strada", con padre Zanotelli in testa, quello del 'digiuno a staffetta' contro le politiche del governo gialloverde in materia d'accoglienza. Più a sinistra, in realtà, dei nostalgici democristiani. Il neo cardinale Angelo Becciu, pur non parlando di partito, si è augurato che i cattolici tornino a occupare dei ruoli nella gestione della cosa pubblica. Ma a ragionare sulla bontà di questa strategia, dall'insediamento del governo in poi, è stato soprattutto l'episcopato italiano. "La forza di questo modello - ha scandito mons. Brigantini, che è l'arcivescovo di Campobasso, sul caso riguardante Mimmo Lucano - sta nell' aiutare i migranti perché loro aiutano anche noi".

Il leitmotiv è sempre lo stesso: chiudere i porti vuol dire contrastare i dettami del Vangelo. Opinabile o meno che sia, Salvini ha fatto infuriare più di un ecclesiastico quando, da un palco elettorale, ha giurato sul Nuovo Testamento. Se la parte conservatrice dell'episcopato pare apprezzare la devozione del ministro dell'Interno, i progressisti non fanno che evidenziare la pericolosità di certe istanze. "I fascisti di Salvini mi perseguitano e la Chiesa non mi difende", ha affermato don Massimo Biancalani, quello balzato alle cronache pure per la foto in piscina con i migranti.

L'inquilino del Viminale non pare curarsene poi molto: solo qualche giorno fa, il segretario leghista ha incontrato il cardinal Raymond Leo Burke che, a differenza di molti suoi 'colleghi' italiani, mantiene più di una riserva sull'accoglienza indiscriminata. E dalle parti del Vaticano? Papa Francesco, com'è normale che sia, si è ben guardato da invasioni di campo e ha evitato di tirare in ballo un leader tenuto molto in considerazione da una parte dei fedeli. Padre Antonio Spadaro, invece, gesuita e direttore de La Civiltà Cattolica, tenuto molto in considerazione dal pontefice argentino, ha detto che "Usare il #crocifisso come un #BigJim qualunque è blasfemo".

Insomma, l'attivismo cattolico, dall'ascesa di Salvini in poi, ha interessato soprattutto cardinali, vescovi e preti. Resta da capire se anche i laici avranno la volontà di scendere in campo. Un partito di soli consacrati, del resto, non è mai esistito.
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