No Bergoglio, no, questi non sono un dono/risorsa

Re: No Bergoglio, no, questi non sono un dono

Messaggioda Berto » gio dic 27, 2018 8:50 am

Papa Francesco: “Non è cristiano chi difende Gesù e vuole cacciare i rifugiati. L’ipocrisia è il peccato più grave di tutti”
Lo ha detto il Pontefice rispondendo alle domande dei partecipanti luterani al pellegrinaggio ecumenico, che ha incontrato in aula Paolo VI. "Il mondo si aspetta la misericordia da tutti quelli che credono in Cristo". "Mi stanno a cuore - aggiunge - i migranti minorenni, specialmente quelli soli"
di F. Q. | 13 ottobre 2016

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/10 ... ti/3095693

“Il mondo si aspetta la misericordia da chi crede in Gesù” – “Non si può essere cristiani senza vivere come cristiani non si può essere cristiani senza fare quello che Gesù ci insegna in Matteo 25 (il Vangelo delle Beatitudini, ndr). Gesù ammonisce i suoi discepoli contro questo modo di fare”. Francesco si è poi soffermato con i fedeli luterani sul tema dell’accoglienza e il valore della misericordia che deve unire tutti cristiani. “Possiamo continuare con fiducia il nostro cammino ecumenico, perché sappiamo che, al di là di tante questioni aperte che ancora ci separano, siamo già uniti. Quello che ci unisce è molto di più di quello che ci divide. Alla fine di questo mese, a Dio piacendo, mi recherò a Lund, in Svezia, e insieme alla Federazione Luterana Mondiale faremo memoria, dopo cinque secoli, dell’inizio della riforma di Lutero e ringrazieremo il Signore per cinquant’anni di dialogo ufficiale tra luterani e cattolici. Parte essenziale di questa commemorazione sarà il rivolgere i nostri sguardi verso il futuro, in vista di una testimonianza cristiana comune al mondo di oggi, che tanto ha sete di Dio e della sua misericordia. La testimonianza che il mondo si aspetta da noi è soprattutto quella di rendere visibile la misericordia che Dio ha nei nostri confronti attraverso il servizio ai più poveri, agli ammalati, a chi ha abbandonato la propria terra per cercare un futuro migliore per sé e per i propri cari. Nel metterci a servizio dei più bisognosi sperimentiamo di essere già uniti: è la misericordia di Dio che ci unisce”.

“Nessuno è straniero nella comunità cristiana” – Il rappresentante della Chiesa cattolica ha scritto nel messaggio per la 103esima edizione della Giornata mondiale del migrante e del rifugiato che “un cristiano deve saper accogliere chi ha bisogno. Dobbiamo abbracciare ogni nazione, razza, popolo e lingua. Ognuno è prezioso, le persone – spiega il Pontefice argentino – sono più importanti delle cose e il valore di ogni istituzione si misura sul modo in cui tratta la vita e la dignità dell’essere umano, soprattutto in condizioni di vulnerabilità, come nel caso dei minori migranti”. Il messaggio del Papa ha come tema Migranti minorenni, vulnerabili e senza voce e sarà letto integralmente in occasione dell’evento che si celebrerà domenica 15 gennaio 2017.

“Mi stanno a cuore i migranti minorenni, specialmente quelli soli” – Una attenzione particolare da parte del Pontefice è rivolta ai bambini che sono costretti a lasciare il proprio Paese, in particolare a causa delle guerre. “Sollecito tutti a prendersi cura dei fanciulli che sono tre volte indifesi perché minori, perché stranieri e perché inermi, quando, per varie ragioni, sono forzati a vivere lontani dalla loro terra d’origine e separati dagli affetti familiari”. “Come non pensare – aggiunge Francesco – a questo severo monito considerando lo sfruttamento esercitato da gente senza scrupoli a danno di tante bambine e tanti bambini avviati alla prostituzione o presi nel giro della pornografia, resi schiavi del lavoro minorile o arruolati come soldati, coinvolti in traffici di droga e altre forme di delinquenza”.



Alberto Pento
Questo Papa confonde i rifugiati o asilanti con i clandestini, gli invasori, i criminali, i parassiti;
questo Papa che si crede Dio e imperatore, crede di poter disporre della nostra vita, della nostra terra, dei nostri beni, delle nostre famiglie, del nostro futuro;
questo Papa pensa che noi cittadini, noi popoli e comunità italiche ed europee non abbiamo voce in capitolo e che dobbiamo seguire come pecore i pastori come Lui e i governi castuali degli stati;
questo Papa è un manipolatore dei Diritti Umani Universali che afferma diritti inesistenti, privilegi come se fossero diritti e che nega i Diritti Umani Universali dei Nativi o Indigeni Europei;
questo Papa idolatra e imperialista sostiene e promuove l'Islam che è il culto politico religioso dell'orrore e del terrore e difende l'invasione criminale islamica dell'Europa;
...



Questo Papa idolatra dice: “Non è cristiano chi difende Gesù e vuole cacciare i rifugiati. L’ipocrisia è il peccato più grave di tutti”.


Io che non sono cristiano, difendo l'uomo ebreo israeliano Cristo dalla sua divinizzazione fatta dai cristiani e difendo i cristiani dalla persecuzione dei criminali islamici.
Io sono per la libertà spirituale e religiosa (soltanto per le religioni che rispettano le altre religioni e i Diritti Umani Universali, le religioni che violano i Duiritti Umani Universali vanno bandite e perseguite); ma sono anche per la libertà di non religione, di pensiero e di critica alle religioni.

Vedito Papa in tutte le cose ci vuole buon senso e misura: 1) non si possono considerare i clandestini come rifugianti bisognosi; 2) si devono fare i conti con le risorse di ogni paese, comunità, popolazione e stato; 3) bisogna ascoltare la volontà delle popolazioni; 4) bisogna accogliere soltanto chi si può ed è compatibile con noi ... tutti gli altri vanno respinti.
L'accoglienza indiscriminata è un crimine contro l'umanità e una forma di tortura; fonte di discriminazione, di razzismo, di violenza, di ingiustizia, di conflitto, di guerra civile ... specialmente quando si accolgono terroristi, criminali e nazisti islamici.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: No Bergoglio, no, questi non sono un dono

Messaggioda Berto » gio dic 27, 2018 8:50 am

E no, Santità, Gesù non era un Profugo
di Gianluca Veneziani
http://www.lintraprendente.it/2016/10/e ... un-profugo

Ormai non solo Dio è nei migranti, ma Cristo stesso sarebbe un profugo. È l’ennesimo capitolo del bergoglismo come ultima frontiera (e temiamo fase finale) del cattolicesimo: se i musulmani usano il Corano per convertire, Papa Francesco attinge al Vangelo per predicare l’accoglienza. Un modo di piegare la teologia all’ideologia terzomondista, la fede al multiculturalismo.

Nella sua ultima sortita in occasione dell’udienza del mercoledì, Bergoglio ha scomodato Gesù Cristo per sostenere l’urgenza della solidarietà ai migranti e lo stop a muri ed egoismi. “Ero straniero e mi avete accolto, ero nudo e mi avete vestito”, ha detto, citando Matteo 25 (35-36). Ma l’estraneità cui accenna Cristo in quel passaggio ha a che fare con la sua condizione divina, al suo essere straniero in senso metafisico, e al suo arrivare nudo tra noi, con le fattezze di un bimbo. Non ha nulla a che vedere con l’identità di migrante, con la provenienza da un Paese lontano o da un’altra cultura, né con la conseguente necessità di incentivare le migrazioni di massa o accogliere a tutti i costi.

Oltre a un’interpretazione teologica forzata, c’è anche un errore storico nell’associare l’immagine di Cristo a quella del Migrante. Se Gesù non è stato Profeta in patria, non è stato nemmeno Profugo altrove. Non è stato compreso, è stato imprigionato e infine ucciso, e nondimeno non ha mai pensato di abbandonare la terra natia o di fuggire dalle persecuzioni. Ha subito il martirio là dove era nato e cresciuto. E la stessa condizione di pellegrino cui si ispira il cristiano – quella dell’homo viator – ha una connotazione tutta spirituale, riguarda un cammino in direzione della salvezza dell’anima, non certo di uno spostamento continuo in cerca di pace o di migliori opportunità economiche.

Ma ciò che più indigna nel monito di Francesco è il suo continuo voler ricondurre il Verbo alla Cronaca, le parole di vita eterna ai problemi di attualità, di deformare la religione in sociologia, perdendo così la sua dimensione verticale, che riguarda il rapporto con la trascendenza. Il Papa parla di Dio, solo se lo riferisce alla disoccupazione, all’immigrazione, ai drammi umanitari. Lo espunge dall’unico aspetto di cronaca in cui pure il suo nome viene rivendicato sebbene in modo improprio, quello del terrorismo islamico. Per il resto lo adegua a faccende umane, troppo umane.

Sua Santità, vorremmo sentire parlare di Dio per faccende che riguardino la vita dopo la morte, la resurrezione delle anime, il destino finale dell’umanità, per le cose prime e ultime, cioè la ragione stessa per cui esiste la Chiesa e lei è è stato investito di quel ruolo. Vorremmo associare quelle tre lettere, DIO, alla Trinità e non alle Traversie umane. Vorremmo sentire, in quel nome, il Nome per eccellenza, e non un guscio vuoto, una Parola priva di senso, buona a indicare ogni cosa. Anche perché se Dio è ogni cosa– come credevano i panteisti – allora niente più è Dio.

Dio è una Persona, sua Santità, non tutte le persone diventano dio solo perché fuggono dai loro paesi. E allora ci faccia sentire l’eterno, l’afflato di cielo, chiamando Gesù, senza imprigionarlo ogni volta in vicende che hanno a che fare semmai col mare e la terra.



Alberto Pento
Cristo e la sua famiglia ebraica, furono per un certo periodo dei veri profughi in Egitto perché perseguitati da Erode che voleva sbarazzrsi di Gesù considerato un concorrente al trono; poi alla morte di Erode fecero ritorno in patria. Un conto è una famiglia di profughi veri rispettosi del prossimo come i civilissimi ebrei Giuseppe e Maria con il bambin Gesù e un conto sono moltitudini o orde di profughi veri e falsi che in gran parte non hanno alcun rispetto per il prossimo (tra cui molti nazisti maomettani, criminali comuni e parassiti economici). Il numero e la qualità fanno la differenza oltre che il rischio sociale e politico e le possibilità economiche di accoglienza.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Re: No Bergoglio, no, questi non sono un dono

Messaggioda Berto » gio dic 27, 2018 8:52 am

Gesù Cristo l'ebreo, in Israele non era uno straniero, non era un profugo, non era un migrante economico né un migrante parassita o criminale, non era un clandestino, non era un terrorista arabo-palestinese, non era un nazista maomettano, era semplicemente e integralmente un ebreo di Israele come lo erano i suoi genitori e Israele è la terra degli ebrei come Gerusalemme è la loro capitale.
I preti che la raccontano diversamente sono dei mentitori, dei bestemmiatori, degli eretici, dei figli del demonio.
viewtopic.php?f=197&t=2814
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 8341291350

Gesù Cristo era ebreo e Israele è la patria e la terra santa degli ebrei
https://www.facebook.com/alberto.pento/ ... 1130485153
https://www.facebook.com/groups/2376236 ... 7479998001


Si ricorda ai cristiani tutti ed anche al Papa romano Bergoglio
che Gesù Cristo non era romano e nemmeno arabo ma ebreo al 100%, e che amare Cristo e odiare gli ebrei non ha alcun senso poiché Cristo altro non era che ebreo e odiando gli ebrei si corre il rischio di odiare anche l'ebraicità di Cristo che è la radice stessa del cristianismo;

si ricorda ai cristiani tutti ed anche al Papa romano Bergoglio
che Israele è innanzitutto la patria storica e la terra santa degli ebrei e che soltanto dopo è anche terra santa dei cristiani che all'inizio della storia cristiana erano tutti esclusivamente ebrei, come lo era Pietro primo vescovo di Roma e Marco l'evangelista che per tanti idolatri cristiani veneti conta più di Cristo;

si ricorda ai cristiani tutti ed anche al Papa romano Bergoglio, nonché agli internazi comunisti che Israele è la terra degli ebrei e di Cristo l'Ebreo e non degli arabi e del terrorista assassino Maometto che sono stati invasori come i romani;

si ricorda ai cristiani tutti ed anche al Papa romano Bergoglio, nonché agli internazi-comunisti che santificare il terrorista assassino Maometto e la sua idolatria islamica con il suo imperialismo criminale quale religione di pace e amore è un crimine contro l'umanità;


...
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Re: No Bergoglio, no, questi non sono un dono

Messaggioda Berto » sab mar 23, 2019 9:01 am

La paura è all'origine delle dittature e i migranti sono un dono, ha detto il Papa
AGI - Agenzia Giornalistica Italia
15 febbraio 2019

https://www.agi.it/cronaca/migranti_dit ... EtuysC8pTg

"La paura è all'origine di ogni dittatura. Sulla paura del popolo si basa ogni dittatura". Papa Francesco ha voluto riaffermarlo nell'omelia della messa da lui celebrata a Sacrofano per alcune associazioni e famiglie impegnate nell'accoglienza di profughi e migranti. "Dovremmo cominciare a ringraziare - ha esortato Francesco - chi ci da' l'occasione di questo incontro, ossia gli 'altri' che bussano alle nostre porte, offrendoci la possibilità di superare le nostre paure per incontrare, accogliere e assistere Gesù in persona".

"Il Signore - ha affermato Papa Bergoglio - parla oggi a noi e ci chiede di lasciare che Lui ci liberi dalle nostre paure. Di fronte alle cattiverie e alle brutture del nostro tempo, anche noi, come il popolo d'Israele, siamo tentati di abbandonare il nostro sogno di libertà". Secondo il Pontefice è "legittima paura" quella che proviamo "di fronte a situazioni che ci sembrano senza via d'uscita. E non bastano le parole umane di un condottiero o di un profeta a rassicurarci, quando non riusciamo a sentire la presenza di Dio e non siamo capaci di abbandonarci alla sua provvidenza. Così, ci chiudiamo in noi stessi, nelle nostre fragili sicurezze umane, nel circolo delle persone amate, nella nostra routine rassicurante. E alla fine rinunciamo al viaggio verso la Terra promessa per tornare alla schiavitù dell'Egitto".

"Questo ripiegamento su sè stessi, segno di sconfitta, accresce il nostro timore verso gli altri, gli sconosciuti, gli emarginati, i forestieri. E questo si nota particolarmente oggi, di fronte all'arrivo di migranti e rifugiati che bussano alla nostra porta in cerca di protezione, sicurezza e un futuro migliore".

"Il timore è legittimo, anche perché manca la preparazione a questo incontro. Non è facile entrare nella cultura altrui, mettersi nei panni di persone così diverse da noi, comprenderne i pensieri e le esperienze. E così, spesso, rinunciamo all'incontro con l'altro e alziamo barriere per difenderci".

"Siamo chiamati invece a superare la paura per aprirci all'incontro. E per fare questo non bastano giustificazioni razionali e calcoli statistici. Mosè dice al popolo di fronte al Mar Rosso, con un nemico agguerrito che lo incalza alle spalle: 'Non abbiate paura' perché il Signore non abbandona il suo popolo, ma agisce misteriosamente nella storia per realizzare il suo piano di salvezza. È Lui che bussa alla nostra porta affamato, assetato, forestiero, nudo, malato e carcerato, chiedendo di essere incontrato e assistito. È davvero Lui, anche se i nostri occhi fanno fatica a riconoscerLo: coi vestiti rotti, con i piedi sporchi, col volto deformato, il corpo piagato, incapace di parlare la nostra lingua...".

"Anche noi, come Pietro, potremmo essere tentati di mettere Gesù alla prova, di chiedergli un segno. E magari, dopo qualche passo titubante verso di Lui, rimanere nuovamente vittime delle nostre paure. Ma il Signore non ci abbandona! Anche se siamo uomini e donne di poca fede, Cristo continua a tendere la sua mano per salvarci e permettere l'incontro con Lui, un incontro che ci salva e ci restituisce la gioia di essere suoi discepoli. E chi ha avuto la forza di lasciarsi liberare dalla paura, chi ha sperimentato la gioia di questo incontro è chiamato oggi ad annunciarlo sui tetti, apertamente, per aiutare altri a fare lo stesso, predisponendosi all'incontro con Cristo e la sua salvezza".


No Bergoglio, no, questi non sono un dono
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Immagine
http://www.filarveneto.eu/wp-content/up ... ti-ong.jpg



Non portarti la morte in casa, non hai colpe né responsabilità
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Re: No Bergoglio, no, questi non sono un dono/risorsa

Messaggioda Berto » sab apr 20, 2019 3:32 am

Bassetti, migranti non problema ma risorsa
Per presidente Cei "problema che manca lavoro, manca seriamente"
18 aprile 2019

http://www.ansa.it/umbria/notizie/2019/ ... d1a85.html

"I migranti non sono un problema, sono una risorsa": lo ha sottolineato il presidente della Cei, cardinale Gualtiero Bassetti, nell'omelia pronunciata questa sera durante la messa del Giovedì Santo nella cattedrale di Perugia, città della quale è arcivescovo. "Il problema è che manca il lavoro e manca seriamente" ha aggiunto il porporato.
Il cardinale ha compiuto la Lavanda dei piedi a giovani, lavoratori e profughi integrati.
"Quanti dei nostri giovani, anche dall'Umbria - ha detto ancora Bassetti -, devono emigrare perché da noi manca il lavoro e non avrebbero un'avvenire. Il fatto emigratorio è un'osmosi, è uno scambio che deve fare riflettere soprattutto noi cristiani anche negli aspetti negativi".
Riferendosi alla Lavanda dei piedi, il porporato ha ricordato che "con i giovani ci sono alcuni lavoratori, per richiamare l'attenzione al mondo del lavoro particolarmente caro alla Chiesa, in un'epoca non facile per chi è in cerca di occupazione, e dei profughi anch'essi giovani".
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Re: No Bergoglio, no, questi non sono un dono/risorsa

Messaggioda Berto » lun mag 27, 2019 12:52 pm

Papa: non cedere alle paure dei migranti o si diventa razzisti
27 maggio 2019

http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca ... 35c3a.html

"Non si tratta solo di migranti: si tratta anche delle nostre paure", dice il Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato. "Il problema non è il fatto di avere dubbi e timori", spiega: "Il problema è quando questi condizionano il nostro modo di pensare e di agire al punto da renderci intolleranti, chiusi, forse anche - senza accorgercene - razzisti. E così la paura ci priva del desiderio e della capacità di incontrare l'altro, la persona diversa da me; mi priva di un'occasione di incontro col Signore".

"Non si tratta solo di migranti: si tratta della nostra umanità". Dice il Papa nel Messaggio per la Giornata del Migrante e del Rifugiato. "Ciò che spinge il Samaritano - uno straniero rispetto ai giudei - a fermarsi è la compassione, un sentimento che non si spiega solo a livello razionale. La compassione tocca le corde più sensibili della nostra umanità, provocando un'impellente spinta a 'farsi prossimo' di chi vediamo in difficoltà", osserva Francesco.

L'atteggiamento verso migranti e rifugiati "rappresenta un campanello di allarme che avvisa del declino morale a cui si va incontro se si continua a concedere terreno alla cultura dello scarto". Così il Papa nel Messaggio per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato 2019, che si celebrerà il 29 settembre, sul tema "Non si tratta solo di migranti". Infatti, "su questa via - spiega Francesco -, ogni soggetto che non rientra nei canoni del benessere fisico, psichico e sociale diventa a rischio di emarginazione e di esclusione".


Gino Quarelo
Questo non è solo demenziale e irresponsabile ma anche pericoloso e bugiardo.

La paura ti aiuta ad essere attento, guardingo, sospettoso, prudente, a tenerti a distanza dai pericoli, a salvarti la vita, a proteggere i tuoi beni, la tua famiglia e la tua comunità, la mancanza di paura non è il coraggio ma la demnzialità, l'ignoranza e la stupidità che ti portano alla morte.




La paura è un diritto e un dovere umano naturale e universale
https://www.facebook.com/permalink.php? ... 7003387674

La paura è un istinto naturale sano, un sentimento universale comune a tutte le creature, esso è il fondamento primordiale che consente a tutti gli animali di porsi in maniera adeguata difronte al male, al pericolo, a ciò che non si conosce e che potrebbe essere malvagio e portare la morte;
essa la paura è un diritto umano che appartiene al più esteso e complessivo diritto alla vita e demonizzare criminalizzare chi ha paura è una grave violazione dei diritti umani e un crimine contro l'umanità.
La paura serve alla vita, a difendere la vita, a proteggere il bene, a prevenire, ad allontanare e a distruggere il male.
La paura oltre che un diritto è un dovere e può salvarti la vita.
La paura è un bene e non un male e fa parte della dotazione del buon senso.
La paura aiuta a difendersi, a mantenere le distanze, ad essere prudenti, a valutare per bene, a verificare.
Avere paura è un segno di sanità mentale, di saggezza umana, di affidabilità, di non essere scriteriati, incoscienti e demenziali.
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