La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

Messaggioda Berto » ven lug 12, 2019 7:57 pm

Alex, i cinque ricatti del capo-missione di Leu all'Italia: l'email che inchioda la ong: svelato il loro bluff
7 Luglio 2019

https://www.liberoquotidiano.it/news/it ... H33sObvHyA

Sin da ieri, sabato 6 luglio, Matteo Salvini ha insistito su come la Alex, la barca della ong Mediterranea, abbia cercato in ogni modo di avvalorare lo "stato di necessità" per entrare in porto a Lampedusa, forzando così il divieto di ingresso imposto dalla Guardia Costiera. In prima linea nel tentativo, il capitano Tommaso Stella e il capo-missione, Erasmo Palazzotto di Leu, i quali hanno parlato di mancanza di acqua a bordo e hanno insistito sulle precarie condizioni sanitarie in cui versavano i 40 immigrati. Ma oggi, domenica 7 luglio, dal ministero dell'Interno trapela una email spedita da Alex che svela tutto ciò che chiedevano. Che svela il loro bluff. Il loro ricatto. Il gioco sporco della ong.

Nel testo della email, la ong cerca di imporre cinque condizioni alle autorità italiane e maltesi: La Valletta, infatti, aveva dato disponibilità alla Alex per far attraccare la nave, che però non è mai partita da Lampedusa. Tra le condizioni, la ong voleva stabilire l'orario di partenza: "Entro e non oltre le 22". Dunque voleva imporre il numero delle persone a bordo. Quindi Palazzotto, che ha firmato l'e-mail, pretendeva che "l'operazione di trasferimento" sulle "unità delle forze armata" della Valletta avvenisse "tassativamente a 15 miglia nautiche di distanza dalle coste dell'isola, in acque internazionali" e che vi fosse "la precisa garanzia che nessuna azione coercitiva" sarebbe stata assunta "nei confronti della nave da parte delle stesse autorità maltesi e italiane". Insomma, voleva l'impunità per capitano ed equipaggio. Ovvio, poiché sapevano benissimo di aver infranto un lungo elenco di leggi.

L'obiettivo della ong, sottolineano fonti del Viminale, era quello di non trovare un accordo. Ma non è finita. Tra le richieste scritte nella e-mail, che potete vedere nella foto qui sopra, c'erano anche che le "necessarie attività di controllo e identificazione" avrebbero dovuto "svolgersi in alto mare" e che, al termine di queste, la Alex avrebbe dovuto "fare ritorno immediatamente" nel porto di Licata, in provincia di Agrigento. Condizioni, diktat, paletti. Il tutto per cercare e inasprire uno scontro politico, che ben poco ha a che fare con il salvataggio delle vite dei migranti. E questa e-mail lo conferma. Così come la stessa email smentisce - ammesso che ve ne fosse bisogno - quanto detto in televisione sabato sera dalla portavoce di Mediterranea, che accusava il governo italiano di non voler trovare alcun accordo per la traversata verso Malta.


Ora il migrante smonta la Alex "Il viaggio? È stato perfetto..."
Angelo Scarano - Mar, 09/07/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... LVd8titLbo

Uno dei migranti a bordo della Alex non parla di "condizioni estreme a bordo". E a chi gli chiede del viaggio dà una risposta che spiazza

Sarim Karafae, 19 anni, somalo, è uno dei migranti sbarcati dalla Alex.

La storia del veliero di Mediterranea ormai è nota. L'imbarcazione con 42 migranti a bordo ha forzato il blocco imposto dal Viminale, ha ignorato l'alt intimato dalle motovedette ed è entrata nel porto di Lampedusa per lo sbarco. Un atto di forza quello dell'ong che è costato a Mediterranea un'indagine a carico del comandante e del capo missione e una pesante sanzione. L'ingresso nel porto di Lampedusa è avvenuto dopo la dichiarazione di "stato di necessità" da parte dell'equipaggio della Alex. Una mossa, quella dell'Alex, che viene in parte "smontata" proprio da uno dei migranti a bordo e poi sbarcati a Lampedusa. Intervistato da La Stampa, Sarim a chi gli chiede quanto sia stato duro attendere tutte quelle ore senza cibo e acqua, risponde in modo insapettato, come sottoliena la Verità.

Il migrante infatti non ha dubbi: "Al contrario. È stato un viaggio perfetto". Parole chiare che vanno contro quanto affermato dallo staff della ong e soprattutto dall'equipaggio a bordo del veliero. Più volte, nel corso della giornata di domenica, la barca ha dichiarato lo "stato di necessità" per mancanza di acqua e per le temperature elevate: "Nel nostro stato di necessità c’era anche la responsabilità di 10 minori a bordo, sotto 40 gradi al sole", aveva affermato Alessandra Sciaruba parlando ai cronisti sulla banchina del porto di Lampedusa. Ma a sentire Sarim casca un po' lo "stato di necessità" denunciato dall'ong. Proprio nelle ore precedenti allo sbarco, la Alex aveva ricevuto assistenza piena dalle motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza. Un aiuto che però non ha fatto desistere il comandante-skipper dal forzare il blocco e il divieto imposto dal ministro degli Interni. I migranti dunque non erano stati abbandonati al loro destino ma la situazione era costantemente monitorata dalle autorità italiane e anche da quelle maltesi.



IL PROSEGUIMENTO DELLA FARSA
Niram Ferretti

https://www.facebook.com/permalink.php? ... 4575318063

Nel tripudio che ha consacrato Carola Rackete agli altari della santità laica non poteva certo mancare la richiesta che le venga conferito il Nobel per la pace, come chiede un vero Nobel, Mario Vargas Llosa. Contemporaneamente, a Pavia, il parroco locale annuncia che vuole celebrare messa per la Capitana, per avere messo "La legge di Dio davanti a quella degli uomini".

La messa è stata poi fortunatamente impedita, ma la volontà c'era. Ormai mancano solo le magliette in cui la Capitana, o meglio, la Comandante, prenderà il posto di Che Guevara, anche lui indomito combattente per gli oppressi.

Le edicole votive della sinistra sono piene di buoni e giusti, che consacrano la loro vita al Progresso, all'idea che ne hanno loro. Chiunque vi si opponga è condannato all'esecrazione pubblica.

Oggi che il Progresso si incarna nel Migrante, e l'immigrazione ha preso il posto della rivoluzione, i cattivissimi sono coloro che cercano di limitarla, che sollevano dubbi sul Bene che deriverebbe alla società dall'importare senza se e senza ma la copiosa umanità del cosiddetto Terzo Mondo e di una parte del Medio Oriente.

Così, qui in Italia, tocca a Matteo Salvini fare le spese dell'Orco della favola. E infatti è una favola quella che stiamo vivendo, o meglio è la politica ridotta a truculenza manichea, dove, da una parte c'è il Bene e l'Umanità e, perchè no?, l'Altissimo, d'altra il Male, la disumanità e, naturalmente, il Principe delle Tenebre.

In attesa che la candidatura di Carola venga proposta alla Svezia (e dopo il premio consegnato ad Arafat, tutto è possibile), godiamoci (si fa per dire), il proseguimento della farsa.
Prima l'uomo poi caso mai anche gli idoli e solo quelli che favoriscono la vita e non la morte; Dio invece è un'altra cosa sia dall'uomo che dai suoi idoli.
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Messaggioda Berto » ven lug 12, 2019 8:02 pm

Oim ed Unhcr al fianco delle Ong: "Devono continuare ad operare nel Mediterraneo"
Mauro Indelicato - Ven, 12/07/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... sKWBkS4K_w

Le due agenzie delle Nazioni Unite che si occupano di migranti, condannano implicitamente l'Italia e difendono le Ong: "Via tutti i migranti dalla Libia, le organizzazioni tornino ad avere il loro ruolo nel Mediterraneo"

Via dalla Libia tutti i migranti detenuti e massimo sostegno alle Ong: sono questi i due punti basilari contenuti nelle ultime dichiarazioni dell’Oim e dell’Unhcr, le due agenzie delle Nazioni Unite che si occupano di migranti e rifugiati.

Tutto nasce dall’episodio dello scorso 3 giugno, quando un bombardamento fa strage nel centro di detenzione dei migranti di Tajoura, non lontano dal centro di Tripoli. Secondo Oim ed Unhcr, quanto accaduto in questo centro è sintomo della necessità di evacuare tutti i rifugiati che si trovano rinchiusi all’interno di questi luoghi in quanto oramai ritenuti non più sicuri.

La guerra per la presa di Tripoli dunque, espone secondo l’Oim e l’Unhcr i migranti alle più nefaste conseguenze del conflitto: “In via prioritaria – si legge in una nota delle due agenzie – Chiediamo che i 5.600 rifugiati e migranti attualmente detenuti nei diversi centri della Libia siano rilasciati in modo coordinato e che ne sia garantita la protezione, oppure che siano evacuati verso altri Paesi dai quali sarà necessario reinsediarli con procedura accelerata”.

“A tale proposito – proseguono poi Oim ed Unhcr – è necessario che i Paesi acconsentano a un numero maggiore di evacuazioni e mettano a disposizione posti per il reinsediamento. Inoltre, ai migranti che desiderano fare ritorno nei propri Paesi di origine dovrebbero essere garantite le condizioni per poter continuare a farlo. Risorse supplementari sono parimenti necessarie".

Non si fa riferimento a quali paesi dovrebbero accollarsi l’onere dell’accoglienza dei migranti da evacuare dalla Libia, se cioè a quelli confinanti ed in primo luogo alla Tunisia oppure a quelli europei. Di certo, secondo le agenzie delle Nazioni Unite nessun rifugiato può rimanere ancora impelagato nei territori dove si combatte da settimane per la presa della capitale libica.

La nota di Oim ed Unhcr assume una posizione contraria alle attuali mosse del governo italiano, quando si parla di respingimenti verso la Libia ed Ong. Pur senza citare espressamente il nostro paese, ben si intuisce come le agenzie dell’Onu non vedono di buon grado quanto deciso di recente dall’Italia:“La detenzione di quanti sono fatti sbarcare in Libia dopo essere stati soccorsi in mare deve terminare – affermano le due organizzazioni – esistono alternative pratiche: dovrebbe essere consentito loro di vivere nelle comunità locali o in centri di accoglienza aperti e si dovrebbero stabilire le relative modalità di registrazione. È possibile istituire centri sicuri e semiaperti simili a quello di raccolta e partenza dell'Unhcr”. Dunque, la linea delle Nazioni Unite è opposta a quella italiana ed in particolar modo a quella del ministro Matteo Salvini, il quale invece sostiene l’opportunità di sostenere la guardia costiera libica al fine di riportare nel paese africano coloro che vengono soccorsi in mare.

Sulle Ong, sia l’Oim che l’Unhcr appaiono poi ancora più decise: “Queste organizzazioni – scrivono ancora le agenzie – dovrebbero poter riprendere a svolgere questo compito vitale e si dovrebbe istituire con urgenza un meccanismo di sbarco temporaneo che consenta una condivisione di responsabilità a livello europeo”.

Dunque emerge una forte difesa delle Ong da parte delle Nazioni Unite, che si schierano apertamente a loro favore nel braccio di ferro con l’esecutivo italiano.


Alberto Pento
L'ONU è in mano ai nazi maomettani e ai nazi comunisti, il peggio del peggio. Quetsi ci vogliono distruggere.
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Messaggioda Berto » mer lug 24, 2019 7:09 am

Salvini: se Open arms si avvicina la mandiamo a Barcellona
Ferrara, 13 lug.2019

https://notizie.tiscali.it/politica/art ... LGjgquCqG0

Se la Ong spagnola Open Arms si avvicina "alle coste italiane, noi la mandiamo a Barcellona e sicuramente non a Lampedusa". È l'avviso al governo spagnolo lanciato dal ministro dell'Interno e leader della Lega, Matteo Salvini, a margine di un incontro in Municipio a Ferrara."Fortunatamente è qualche giorno che non c'è più neanche mezzo sbarco - ha detto Salvini ai cronisti -. Stranamente senza navi delle Ong a gironzolare davanti alla Libia, siamo al quarto giorno senza sbarchi; sarà una coincidenza, però oggi la guardia costiera libica ha fatto due interventi, quindi valutate voi se è un caso oppure no"."Ne è rimasta una, la Open Arms, Ong spagnola; anzi faccio un pre-avviso perché prevenire è meglio che curare: l'unica Ong che è rimasta in giro da quelle parti è una Ong spagnola, sappia il governo spagnolo che" in "un'eventualità di avvicinamento alle coste italiane noi la mandiamo a Barcellona e sicuramente non a Lampedusa".




"Adesso vi portiamo in Italia" Open Arms rischia il processo
Angelo Scarano - Gio, 18/07/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... ypJ_82f3Rw

Chiesto il rinvio a giudizio per il capo missione e il comandante della Proactiva: "Hanno imposto lo sbarco in Italia"
Chiesto il processo per il comandante della Proactiva Open Arms, Marc Reig Creus e per il capo missione Ana Isabel Mier.
La procura contesta ai due l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. La richiesta per il procedimento è stata sostenuta dalla prcura di Ragusa che non ha mollato la presa su quanto accaduto nel marzo del 2018 quando la ong spagnola si trovò al centro di una crisi internazionale per il salvataggio di alcuni migranti in mare. A rafforzare la richiesta di un processo a carico del comandante e del capo missione ci sarebbero alcuni riscontri che svelano come sono andate davvero le cose in quelle ore concitate. A quanto pare la Proactiva Open Arms avrebbe imposto all'Italia lo sbarco dei migranti soccorsi in mare ignorando le sollicitazioni arrivate dal Centro di coordinamento italiano e le indicazioni di Madrid che indicava al comandante e al capo missione di chiedere uno sbarco a Malta. Da La Valletta era stato accordato uno "medevac", ovvero l'evacuazione medica urgente per tre migranti che necessitavano di cure immediate. Nella richiesta di processo, il procuratore capo Fabio D'Anna e il sostituto Santo Fornasier, hanno sottolienato che lo Stato italiano è diventato vittima di una violenza privata con il fine di "favorire l'immigrazione clandestina". E ad inchiodare l'ong ci sarebbero alcune registrazioni effettuate con le videocamere "go pro".

I membri dell'equipaggio, dopo aver raggiunto l'imbarcazione in avaria dei migranti, avrebbero urlato: "We go to Italy", "Andiamo in Italia". Una circostanza che dimostra come l'ong abbia totalmente ignorato le indicazioni del Mccr italiano e quelle delle autorità spagnole. Insomma adesso sia il comandante che il capo missione rischiano grosso. Le pene per il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina non sono certo leggere. A Ragusa potrebbe dunque arrivare una stretta consistente sul fronte delle navi buoniste con un procedimento a carico della ong spagnola. Proprio qualche settimana fa Open Arms è tornata nel Mediterraneo per presidiare quel tratto di mare che divide l'Italia dalla Libia e mettere in atto nuovi salvataggi sempre ignorando le indicazioni delle Guardie Costiere. Con un eventuale porcesso in Italia probabilmente l'ong dovrà quasi certamente cambiare il modo di operare. Non basta più urlare "andiamo in Italia" per imporre uno sbarco sulle nostre del nostro Paese.





Dl Sicurezza bis, via libera alle maximulte alle Ong e alla confisca delle navi
Pina Francone - Gio, 18/07/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... MeqgTfCBqs

Via libera delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera all'emendamento della maggioranza che inasprisce le sanzioni contro le Ong

Maximulte alla Ong e confisca immediata delle loro navi sono ora realtà.

È arrivato il via libera delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia della Camera all'emendamento della maggioranza che inasprisce le sanzioni contro le navi che violano il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiani, in ovvio riferimento alle imbarcazioni delle organizzazioni non governative impegnate in mare nel salvataggio dei migranti.

D'ora in avanti, le organizzazioni non governative che non rispettano lo stop saranno multate con una sanzione fino a un massimo di un milione di euro.

Le commissioni hanno anche approvato l'emendamento condiviso da M5S e Lega sulla confisca immediata delle navi in via cautelare, in modo da poter essere subito affidate a Polizia, Capitaneria di porto o Marina Militare, e dunque riutilizzate come beni di proprietà dello Stato. Infine, proprio a tal proposito, è stato approvato anche un emendamento che dispone a carico dell'armatore o del proprietario della nave le spese per la custodia della stessa una volta confiscata.

Giorgia Meloni esulta per la stretta sulle Ong

Il leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni più che soddisfatta per il giro di vite, approvato in Commissione Affari Costituzionali a Montecitorio: "È una vittoria di FdI. Il nostro emendamento al decreto sicurezza-bis prevede la confisca immediata di quelle navi delle Ong che violano, anche per la prima volta, il divieto di ingresso nelle nostre acque territoriali. Un passo in avanti per fermare gli schiavisti del Terzo millennio ma contro l'immigrazione incontrollata la soluzione definitiva è un'altra e la chiediamo da anni: un blocco navale al largo della Libia. Facciamolo subito".
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Messaggioda Berto » mer lug 24, 2019 7:10 am

L'ong francese torna nel Mediterraneo. Salvini: "Attenti, non stiamo fermi"
Giovanna Stella - Lun, 22/07/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 4zKtnttJOI

Sos Mediterranée e Msf tornano in mare con la nave Ocean Viking. Il ministro dell'Interno: "Non infrangano le leggi"

"Adesso partono pure dal Mare del Nord per venire ad aiutare gli scafisti nel Mediterraneo, roba da matti...

Ong avvisata, mezza salvata: in Italia non sbarcate". Queste le parole usate da Matteo Salvini sabato mattina, quando è stato informato che Sos Mediterranée e Medici senza Frontiere tornano in mare con una nave nuova, l'Ocean Viking.

La nave norvegese dell'ong francese si dice pronta per una nuova missione nel Mediterraneo perché "i governi europei vogliono far credere che la morte di centinaia di persone in mare e la sofferenza di migliaia di rifugiati e migranti intrappolati in Libia siano un prezzo accettabile per le politiche di controllo della migrazione". E così ricomincia il solito giochetto delle ong. Ma questa ong in particolare ha alle spalle un bel contributo economico del comune di Parigi. La Francia di Macron, infatti, le ha fatto un bel bonifico da 100mila euro proprio per ritornare in mare.

E se questa è la linea francese (a parole perché a fatti fanno ben altro), quella italiana è completamente opposta. Matteo Salvini, infatti, ha ribadito (per l'ennesima volta) che i nostri porti sono chiusi e che l'Italia non può diventare il campo profughi d'Europa. "Nave norvegese di ong francese in avvicinamento - scrive il vicepremier leghista - se qualcuno pensa di aiutare scafisti o infrangere leggi, stia ben attento perché non staremo fermi".

L'ong è stata avvisata, la Francia pure. Il braccio di ferro continua. Sicuramente.
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Messaggioda Berto » ven ago 02, 2019 4:58 pm

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Messaggioda Berto » ven ago 02, 2019 4:58 pm

Alan Kurdi, Salvini: "No a ricatti della Germania"
Angelo Scarano - Gio, 01/08/2019

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 34751.html

Il vicepremier svela una mail: "La Germania accoglie i 30 della Gregoretti se facciamo attraccare la nave ong"

Matteo Salvini smaschera Berlino. Al centro dello scontro c'è la Alan Kurdi. La nave dell'ong tedesca Sea Eye di fatto avrebbe deciso, dopo aver rifiutato lo sbarco a Tripoli, di far rotta su Lampedusa.

Ma dovrà fare i conti con il divieto di ingresso nelle acque territoriali italiane firmato dal ministro Matteo Salvini. Un divieto che di fatto replica quanto già accaduto con la Sea Watch e la Alex di Mediterranea. Fin qui i fatti. Ma adesso c'è un elemento in più che si intreccia con la vicenda della Gregoretti, la nave della Guardia Costiera che ha salvato 116 migranti in mare sbarcati nel porto di Augusta e trasferiti in una struttura di Pozzallo. Lo sbarco, avvenuto tra questa notte e questa mattina, ha condizioni ben chiare: i migranti verranno redistributi in altri Paesi Ue che hanno offerto la loro accoglienza. Tra questi c'è la Germania che ha annunciato di voler accogliere 30 migranti. Ma su questo punto Salvini, ai microfoni di Sky Tg24, rivela un retroscena: "DDal governo tedesco sono arrivati segnali pessimi: mi hanno girato una mail, che arriva dalla Commissione europea, in cui sostanzialmente c’è un ricatto da parte del Governo tedesco, così io traduco, che si era impegnato a prendere 30 immigrati sbarcati dalla Gregoretti. Adesso pare che scrivano: noi prendiamo quei 30 se voi fate sbarcare i 40 che sono a bordo della nave che si sta avvicinando a Lampedusa. Stiamo giovando a cosa, a rubamazzo? Basta, mi sono rotto le palle". Parole forti che accendono ancora di più lo scontro tra Berlino e Roma. Salvini ha poi aggiunto: "Non siamo il campo profughi della Germania".

Insomma tra Roma e Berlino resta alta la tensione. Tensione che era già andata alle stelle nel vertice di Helsinki di qualche settimana fa. Proprio in quella occasione Berlino aveva chiesto il rispetto della regola del "porto sicuro più vicino per lo sbarco". Un principio sostenuto anche dalla Francia. E su questo punto Salvini ha fatto saltare il tavolo. Mossa poi ripetuta qualche giorno dopo con l'assenza del ministro al vertice di Parigi sempre sul tema della gestione dei flussi migratori. I tedeschi dunque alzano il tiro e provano a "ricattare" il governo facendo i "conti" sulla pelle dei migranti. Salvini comunque per il momento tira dritto e ribadisce che i porti italiani per la Alan Kurdi restano chiusi.








Alan Kurdi, l'Ong si arrende a Salvini: 'Portiamo i migranti a Malta'
Bartolo Dall'Orto - Ven, 02/08/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... gHzlasuE7U

Il Viminale firma il divieto di transito. La Alan Kurdi ferma davanti a Lampedusa si arrende e ora fa rotta verso La Valletta

La Alan Kurdi ruota il timone e fa rotta su Malta. Dopo il divieto di ingresso in acque italiane firmato dal ministro Salvini, l'Ong che stazionava a 20 miglia di distanza da Lampedusa ha preso "autonomamente" la decisione di puntare su La Valletta.

"Queste sono le persone da cui l'Italia deve proteggersi. Si chiama Djokovic, come un giocatore di tennis europeo. In Libia ha subito una ferita da arma da fuoco. Dovremmo riportarlo lì? Lo stiamo portando a Malta ora", scrive Gordon Isler, portavoce di Sea Eye, su twitter postando la foto di un bambini di 4 anni. A bordo della nave ci sono 40 persone, tra cui 15 minori oltre a una donna incinta. L'Ong dopo averli recuperati al largo della Libia ha rifiutato lo sbarco a Tripoli e si è diretta verso l'Italia chiedendo un porto sicuro di sbarco. Richiesta respinta da Roma, che aveva invitato l'Ong a rivolgersi a Malta che avrebbe potuto inviare un medico in caso di emergenza sulla Alan Kurdi.

La vicenda questa volta non si concluderà con il più classico (ormai) dei bracci di ferro tra Italia e Ong. "Non offriremo a Matteo Salvini - sottolinea Gorden Isler - un'altra occasione per uno show così indegno. Prendiamo sul serio le nostre responsabilità verso le persone salvate e ora andiamo a Malta. Abbiamo ancora a disposizione il diesel necessario per arrivarci e possiamo quindi prendere questa decisione autonomamente". È sempre a La Valletta che in fondo si era concluso lo sbarco dei 65 migranti dopo il braccio di ferro dello scorso luglio.

Intanto l'Europa si è attivata per trovare una soluzione europea allo sbarco degli immigrati. "Il ruolo della Commissione europea è quello di essere sempre costruttiva con tutti gli Stati membri e di cercare soluzioni per dare sostegno agli Stati membri che ne hanno bisogno - spiega la portavoce Mina Andreeva - Quello che posso dire è che ieri la Commissione ha avviato i contatti per sostenere e coordinare gli Stati membri che vogliono partecipare agli sforzi di solidarietà per quanto riguarda i migranti che sono a bordo dell'Alan Kurdi. Questi contatti stanno andando avanti, ci sono già alcuni Stati membri che hanno mostrato interesse ad accettare i ricollocamenti, ma non sta a noi fornire i dettagli".

Ieri era esploso un nuovo scontro politico tra Italia e Germania. Berlino infatti aveva tentato quello che Salvini ha definito un "ricatto": "Dal governo tedesco sono arrivati segnali pessimi - aveva spiegato il ministro - mi hanno girato una mail, che arriva dalla Commissione europea, in cui sostanzialmente c’è un ricatto da parte del Governo tedesco, così io traduco, che si era impegnato a prendere 30 immigrati sbarcati dalla Gregoretti. Adesso pare che scrivano: noi prendiamo quei 30 se voi fate sbarcare i 40 che sono a bordo della nave che si sta avvicinando a Lampedusa. Stiamo giovando a cosa, a rubamazzo? Basta, mi sono rotto le palle".
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Messaggioda Berto » ven ago 02, 2019 5:02 pm

Gregoretti, sbarcati i migranti. Arrestati i due scafisti a bordo
Angelo Scarano - Gio, 01/08/2019

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... dOBgzrNDCk

Sono stati fermati due scafisti tra i migranti sbarcati dalla nave Gregoretti. Adesso dovranno rispondere dell'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina

I migranti della nave Gregoretti sono sbarcati. Dopo qualche giorno di stallo nel porto di Augusta, il Viminale ha autorizzato lo sbarco dei 116 naufraghi salvati in quel tratto di mare che separa la Libia dall'Italia.

Ma durante le operazioni di sbarco sono stati fermati i due presunti scafisti che avrebbero "guidato" il viaggio verso le nostre coste. La polizia di Ragusa infatti ha sottoposto a fermo due ventenni originari del Senegal e del Gambia. I due adesso sono indagati per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Per tutta la notte la Squadra Mobile di Ragusa e quella di Siracusa hanno lavorato per raccogliere tutti gli indizi a carico dei due scafisti accusati di aver organizzato la traversata nel Mediterraneo. E in questo momento sono ancora in corso le indagini per individuare altri scafisti che farebbero parte del secondo gruppo di migranti soccorsi dalla guardia costiera italiana e poi trasbordati sulla nave Gregoretti. Nelle prossime ore, dopo la convalida dell'attività della Polizia Giudiziaria, la procura di Ragusa trasmetterà gli atti alla procura di Siracusa. I migranti sono sbarcati ad Augusta e sono stati trasportati nell'hotspot di Pozzallo. Intanto i migranti saranno poi redistributi in diversi Paesi Ue che hanno dato la loro disponibilità per l'accoglienza.

Tra questi c'è anche la Francia che ospiterà circa 30 migranti. Una parte invece, circa 50 persone, andranno a Rocca di Papa in alcune strutture della Cei. Il Viminale ha autorizzato lo sbarco solo dopo aver raggiunto un accordo con gli Stati Ue per redistribuire in Europa le persone che sono arrivate nel porto di Augusta a bordo della Gregoretti. Una prassi che il Ministero degli Interni e il governo stanno cercando di replicare il più possibile per chiamare in causa l'Europa che di fatto, troppo spesso, ha girato lo sguardo dall'altra parte lasciando all'Italia il peso della gestione dei flussi migratori che arrivano dalla Libia a bordo delle navi delle ong. Ma finora l'accoglienza resta su base volontaria. E su questo punto resta lo scontro tra Roma, Parigi e Berlino. L'asse franco-tedesco infatti chiede che venga rispettato il principio del “porto più vicino”. Una strategia per lasciare in Italia i migranti che arrivano dall'inferno libico.
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Messaggioda Berto » lun ago 05, 2019 9:47 pm

Dl Sicurezza bis: immigrazione, manifestazioni e forze dell'ordine, ecco cosa cambia
Dl Sicurezza, dalle navi agli stadi: ecco cosa cambia
5 agosto 2019

https://www.ilmessaggero.it/politica/dl ... ftRvLy5000

Divieto per le navi che soccorrono i migranti di ingresso nelle acque territoriali italiane, con possibilità di multe e confische per chi viola la disposizione. Pene più severe per incidenti durante manifestazioni pubbliche e maggiori tutele per le Forze dell'Ordine. Giro di vite per le violenze nelle manifestazioni sportive. Sono i pilastri sui quali si regge il cosiddetto decreto legge sicurezza bis, convertito definitivamente questa sera dal Senato.

IMMIGRAZIONE
Il provvedimento dà facoltà al ministro dell'Interno - con provvedimento da adottare di concerto con quelli della Difesa e delle Infrastrutture, informato il presidente del Consiglio - di limitare o vietare l'ingresso, il transito o la sosta di navi nelle acque territoriali per motivi di ordine e sicurezza pubblica; quando si concretizzino le condizioni di cui all'articolo 19, paragrafo 2, lettera g), della Convenzione delle Nazioni unite sul diritto del Mare di Montego Bay limitatamente alle violazioni delle leggi di immigrazione vigenti. In caso di violazione -da parte del comandante di una nave- del divieto si prevede una sanzione amministrativa pecuniaria, da un minimo di 150mila ad un massimo di un milione di euro e la sanzione accessoria della confisca, preceduta da sequestro immediato dell'imbarcazione. Gli oneri di custodia delle imbarcazioni sottoposte a sequestro cautelare sono imputati all'armatore e al proprietario della nave.

Quando invece le stesse imbarcazioni sono affidate in custodia agli organi di Polizia, alle Capitanerie di porto o alla Marina militare perché ne facciano uso per attività istituzionali, i relativi oneri sono a carico delle amministrazioni affidatarie. Previsto l'arresto obbligatorio in flagranza per resistenza o violenza contro nave da guerra. Istituito, presso il ministero degli Affari esteri, un fondo per le politiche di rimpatrio volto a sostenere iniziative di cooperazione o intese bilaterali per la riammissione degli stranieri irregolari presenti nel territorio nazionale e provenienti da Paesi extra-Ue. Il fondo ha una dotazione iniziale di 2 milioni di euro per l'anno 2019, che potranno essere incrementati da una quota annua fino a 50 milioni di euro determinata annualmente con decreto interministeriale. Il fondo è destinato a finanziare interventi di cooperazione attraverso il sostegno al bilancio generale o settoriale; intese bilaterali.

ORDINE PUBBLICO
Pene più severe in caso di violazione, nelle manifestazioni, del divieto di uso di caschi protettivi, o di qualunque altro mezzo per rendere difficoltoso il riconoscimento della persona. Prevista la reclusione da 1 a 4 anni per chiunque, nel corso delle stesse manifestazioni, lancia o utilizza illegittimamente razzi, petardi, fumogeni, ovvero oggetti contundenti o, comunque, atti a offendere, creando un concreto pericolo per l'incolumità delle persone. Per chi determini concreto pericolo per l'integrità delle cose è prevista la reclusione da sei mesi a due anni. Pene più dure anche per i reati di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, di interruzione di pubblico servizio e di devastazione e saccheggio, quando le condotte siano poste in essere durante manifestazioni.

Nuova fattispecie di danneggiamento compiuto durante le manifestazioni, con reclusione da 1 a 5 anni e conseguente applicabilità dell'arresto facoltativo in flagranza. Pene più severe anche in caso di oltraggio a pubblico ufficiale e oltraggio a un magistrato in udienza, con esclusione della tenuità del fatto quando si procede per i delitti di violenza o minaccia a un pubblico ufficiale, di resistenza a pubblico ufficiale e di oltraggio a pubblico ufficiale commessi nell'esercizio delle loro funzioni.

MANIFESTAZIONI SPORTIVE
Viene ampliata la portata del cosiddetto Daspo (Divieto di accesso a manifestazioni sportive); si estendono anche agli arbitri e agli altri soggetti chiamati ad assicurare la regolarità delle competizioni sportive le tutele attualmente previste dall'ordinamento per gli addetti ai varchi di accesso agli impianti; si amplia il divieto, per le società sportive, di concedere biglietti o altre agevolazioni, nonché di contrattare, con i soggetti destinatari di Daspo e di misure di prevenzione o con i pregiudicati per specifici reati.

Modificato il codice antimafia per consentire il fermo anche per coloro che risultino gravemente indiziati di un delitto commesso in occasione o a causa di manifestazioni sportive. Si stabilizza nell'ordinamento l'istituto dell'arresto in flagranza differita sia per reati violenti commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive, per i quali è obbligatorio o facoltativo l'arresto; sia quando per gli stessi reati, compiuti alla presenza di più persone anche in occasioni pubbliche, sia obbligatorio l'arresto. Viene ampliato l'ambito applicativo della disciplina sanzionatoria per il cosidetto bagarinaggio, con la possibilità per il sindaco di ordinare l'allontanamento dei bagarini dalle stazioni ferroviarie e marittime, dagli aeroporti e dalle banchine degli autobus.

RISORSE A FORZE ORDINE E ASSUNZIONI PER ESECUZIONI PENE
Previste più risorse per Forze di polizia, Forze armate e Vigili del Fuoco e personale del ministero dell'Interno. Il provvedimento contiene inoltre misure straordinarie per l'eliminazione dell'arretrato relativo ai procedimenti di esecuzione delle sentenze penali di condanna, consentendo al ministero della Giustizia di procedere all'assunzione a tempo determinato, per un anno, di 800 unità di personale amministrativo non dirigenziale. Prorogato al primo gennaio 2020 il termine per l'entrata in vigore della riforma Orlando sulle intercettazioni.
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La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

Messaggioda Berto » mer ago 07, 2019 8:29 am

Open Arms, Malta dice no e mette in crisi la ong spagnola: se va a casa la sequestrano
martedì 6 agosto 2019

https://www.secoloditalia.it/2019/08/to ... i-un-colpo

Il governo di Malta ha detto stop. E ha vietato l’ingresso nelle acque territoriali della nave Open Arms, battente bandiera spagnola, della Ong Proactiva. Tra i 121 migranti a bordo ci sarebbero (come sempre accade!) anche quattro bambini, tra cui due gemelli di nove mesi. Il problema adesso è che, senza un intervento dell’Unione europea che però sta in vacanza, i giovanotti della Ong spagnola non hanno proprio dove andare. Malta no, Italia nemmeno, Francia e Grecia manco a pensarci. Nè sanno a che santo votarsi. Anche perché il loro peggiore nemico, oltre al solito Salvini, risulta essere proprio il premier socialista spagnolo Sanchez.

In terra di Spagna la Open Arms, come ha denunciato nelle scorse settimane proprio il suo fondatore Oscar Camps, sarebbe sequestrata e gravata di una tassa da pagare subito di 900mila euro. Tutto legalmente codificato dal governo socialista iberico che, al contrario di quanto successo da noi con il decreto sicurezza bis appena approvato, non ha subito alcuna reprimenda da buonisti o liberal. Tutti zitti se a gravare di divieti e mega multe l’Ong di casa propria sono i progressisti spagnoli. Tutti isterici se invece è l’Italia che dice basta ai taxi del mare che trasportano migranti economici.

Mentre l’Europa è in vacanza

La nave si trova ora a circa 60 miglia a ovest di Malta e a circa 30 miglia a est di Lampedusa. L’ong spagnola ha esortato gli Stati membri dell’Ue a trovare un accordo per far sbarcare in continente i migranti soccorsi nel Mediterraneo. Ma ovviamente tutto tace. La Merkel è in vacanza e Macron pure. E i baldi giovinotti che si danno da fare sulla Open Arms di andara a casa loro, in Spagna, e farsi così sequestrare l’imbarcazione non pare abbiano alcuna voglia.
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La legge o convenzione internazionale del soccorso in mare

Messaggioda Berto » mer ago 07, 2019 8:34 pm

Migranti, Open arms: "Entreremo in Italia". Salvini: "Provocazione politica". Ricorso al tribunale di Palermo per far sbarcare i 32 minori
Il fondatore della ong, Camps: "Se la situazione a bordo diventerà grave sbarcheremo". Il ministro dell'Interno: "Siamo pronti a sequestrare la nave". Perché l'attracco nel nostro Paese è l'unica soluzione
di ALESSANDRA ZINITI
07 agosto 2019

https://www.repubblica.it/cronaca/2019/ ... PTyOqsNU1U


Migranti, Open arms: "Entreremo in Italia". Salvini: "Provocazione politica". Ricorso al tribunale di Palermo per far sbarcare i 32 minori
(ansa)
Al sesto giorno di vano vagabondaggio nel Mediterraneo con 121 persone a bordo di cui nessuno si preoccupa, il fondatore della Ong spagnola Oscar Camps annuncia: " Se la situazione a bordo si farà grave entreremo in acque italiane". Immediatamente dopo la Open Arms ha presentato ricorso al Tribunale per i minori e alla Procura minorile di Palermo per far scendere immediatamente i 32 minori a bordo e perchè vengano nominati i tutori di quelli che viaggiano soli. " Questo prevedono gli articoli 6 e 11 della Convenzione dell'Aja - dice il direttore Riccardo Gatti - Noi rispettiamo la legge".

Scontata la risposta immediata del ministro dell'Interno Matteo Salvini che apostrofa come "provocatori politici" gli spagnoli e avverte: "Si ricordi la Open Arms che per lei le acque territoriali italiane sono chiuse e siamo pronti a sequestrare la nave"

"La Open Arms - continua Salvini - avrebbe avuto tutto il tempo per raggiungere la Spagna che ha dato la bandiera alla nave e dove alcuni sindaci si sono esposti a favore dell'accoglienza. Ma forse questi signori vogliono fare solo una provocazione politica: evidentemente la vita delle persone a bordo non e' la loro vera priorita', ma vogliono a tutti i costi trasferire dei clandestini nel nostro Paese".

In realtà la situazione della Open Arms è particolarmente complicata. La Spagna, che quest'anno ha già accolto 15.000 migranti (cinque volte più' dell'Italia) e la cui guardia costiera continua quotidianamente a salvare e a portare a terra le persone che tentano la rotta del Mediterraneo occidentale, già sei mesi fa ha tolto alla Open Arms l'autorizzazione a svolgere attività di ricerca e soccorso, motivando il provvedimento e le relative altissime multe anche li' fino a un milione di euro) proprio con la chiusura dei porti italiani.

In sostanza il ragionamento del governo spagnolo è: noi accogliamo cinque volte più dell'Italia, se l'Italia chiude i porti, noi dobbiamo farci carico anche di quelli soccorsi sulla rotta del Mediterraneo centrale dalle navi che battono bandiera spagnola. E visto che, per altro, anche il meccanismo di suddivisione europea dei migranti non è mai stato applicato alla rotta spagnola, noi ci rifiutiamo di farci carico anche dei migranti che vanno verso l'Italia.

Ecco perchè la Open Arms, nonostante la disponibilità delle città di Valencia e Barcellona, non ha fatto rotta verso l'Italia ed ecco perchè il governo spagnolo non si è fino ad ora preoccupato neanche di chiedere il consueto intervento della commissione Ue per una soluzione condivisa.

Certo e' che la Open Arms, a cui è stato subito notificato il divieto di ingresso in acque italiane, che da sei giorni incrocia a metà strada tra Malta e Lampedusa non puo' resistere ancora a lungo con 120 persone, tra cui due neonati, sotto il sole di agosto. Malta, che domenica ha consentito l'approdo della Ong tedesca Alan Kurdi, questa volta ha detto no. Da qui l'annuncio del fondatore di Open Arms di una possibile violazione del decreto sicurezza bis se le condizioni a bordo si aggraveranno. Da ieri sui social, la Ong ha lanciato l'hashtag #megliomultatichecomplici
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